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La memoria tradita: dalla Shoah alla Nakba.

Riprendo nuovamente il tema principale, che ieri avevo momentaneamente sospeso per chiarire alcuni concetti a cui tenevo… 

Torno dunque alla comparazione che, nell’ultimo anno e fino a oggi, si è voluto tracciare tra le esperienze terribili vissute da ebrei e palestinesi in momenti diversi della storia.

In questi mesi, molti si sono posti una domanda: com’è possibile che Israele, in quanto Stato ebraico, possa oggi commettere i crimini che vediamo in televisione ai danni di una parte dei palestinesi, quelli di Gaza? Certamente, si tratta di coercizioni non paragonabili a quelle perpetrate dai carnefici nazisti, ma comunque gravissime dal punto di vista morale e umano.

La verità è che si è cercato di dimenticare in fretta una guerra mostruosa e, soprattutto, un “olocausto” che non sarebbe mai dovuto esistere. La memoria avrebbe dovuto impedirne la ripetizione, eppure il desiderio di ricostruire l’Europa e di pacificare gli Stati coinvolti nel conflitto ha portato a relegare il passato in un angolo. Si doveva dare speranza e un futuro ai profughi ebrei sopravvissuti alla Shoah, ma questo ha generato una conflittualità irrisolta.

La pace doveva fondarsi sulla comprensione della guerra e sull’accettazione dei suoi orrori, ma in questo processo la memoria ha lasciato spazio all’oblio. La massima sottintesa è diventata: «Ricordati di dimenticare la guerra e i suoi olocausti. La guerra è un mostro che non deve svegliarsi, non guardarla».

L’aver osservato in Tv la “Cerimonia di commemorazione dell’80° anniversario della liberazione del campo di concentramento e di sterminio di Auschwitz-Birkenau“, alla presenza di sopravvissuti e di numerosi Capi di Stato e di Governo, mi ha dato più l’impressione di voler allontanare e nascondere il delitto, piuttosto che far penetrare lo sguardo nella matrice profonda del crimine.

La verità è che l’Occidente ha goduto di una lunga pace non perché abbia realmente compreso le due guerre mondiali e la Shoah, ma per semplice paura, per una distensione meccanica seguita al trauma.

Ciò che accade oggi a Gaza non è altro che il proseguimento di una storia già vista. Gli anni della Nakba sono un passaggio di testimone che, pur senza la sistematica pianificazione dello sterminio, prosegue sotto una forma celata di pulizia etnica, mascherata da una presunta civiltà.

Basta osservare come, anche nel nostro Paese, l’attuale governo di destra abbia cercato di liquidare il Fascismo e il Nazismo come “malattie inspiegabili“, catastrofi naturali spuntate dal nulla, macchiando così il candido volto della nostra civiltà.

Questo sistema internazionale di pacificazione, costruito sulle rovine della Seconda guerra mondiale, ha paradossalmente generato una nuova era di democrazia e diritti, mentre riproduce ancora una volta lo sfruttamento e legittima l’oppressione coloniale. In questo contesto, la Nakba viene avallata, e al Sionismo viene garantito riconoscimento politico e impunità, in un territorio che non gli apparteneva.

Invece di trovare una soluzione pacifica e giusta per entrambi i popoli, che permettesse di far valere le proprie ragioni e di convivere, si è preferito imporre condizioni che, in questi 80 anni, hanno dimostrato di non portare alcun cambiamento. Il conflitto continua, e la storia si ripete.

Dal silenzio del passato all’azione nel presente

Sento in questi mesi paragonare il genocidio della Shoah all’attuale questione palestinese.

Perdonatemi, ma chiunque possieda una mente libera e quindi incondizionata non potrà – leggendo le prossime righe – giungere alle mie stesse riflessioni.

Pensare anche soltanto di paragonare la “soluzione finale” – lo sterminio sistematico e premeditato degli Ebrei in tutta Europa, perpetrato da menti malate naziste – è profondamente sbagliato. Un crimine, per come è stato progettato e perpetrato, disumano, che non colpì solo gli Ebrei, ma anche Rom, persone con disabilità, oppositori politici, scrittori, omosessuali e tanti altri considerati “indesiderabili”. Una ferita indelebile nella storia dell’umanità, un abisso morale da cui non ci siamo mai completamente risollevati e che ha segnato per sempre la nostra coscienza collettiva.

Ciò che accadde allora non può né deve mai essere giustificato. E il solo pensiero di paragonare quella tragedia alla questione palestinese è, a mio avviso, inappropriato.

Sebbene ciò che sta accadendo in questi mesi in Palestina possa essere definito una strage di innocenti, e in alcuni casi un crimine contro l’umanità, trovo pericolosi i parallelismi tra Nakba e Shoah che proprio alcuni illustri storici vorrebbero in queste ore riproporre.

Premesso che ogni violenza, specialmente contro donne e bambini, è sempre abominevole, tuttavia, non si possono mettere sullo stesso piano due tragedie di natura e contesto così diversi. Questo non significa negare la gravità di quanto sta accadendo oggi, ma è essenziale mantenere un linguaggio preciso e rispettoso della storia.

Voglio sottolineare che il mio intento non è sminuire l’una tragedia rispetto all’altra. Entrambe meritano attenzione: la Shoah per l’eredità storica e morale che ci ha lasciato, e la questione palestinese per l’urgenza di una soluzione che tuteli i diritti umani di tutte le persone coinvolte.

Ciò che invece lascia perplessi è l’uso politico della Shoah contro i palestinesi, quando è storicamente noto che quest’ultimi non hanno avuto alcun ruolo in quella tragedia. Non furono responsabili dell’antisemitismo né del Nazismo, eppure oggi si trovano a subire un’oppressione sistematica da parte di chi, più di ogni altro, dovrebbe conoscere il valore del rispetto per la vita umana.

Perché, allora, non imparare dal passato? Sì… diversamente da 80 anni fa, quando si preferì tacere, è nostro dovere intervenire con urgenza per trovare una soluzione, giusta e definitiva, per il popolo palestinese.

FINE PRIMA PARTE 

25 Aprile: Festa della liberazione!!! Forse sarebbe meglio studiarsi un po’ di storia prima di pensare a festeggiare…

L’hanno definita “festa della liberazione”… ma liberazione da cosa, dal fascismo forse???

Ed allora forse è meglio sedersi nuovamente a studiare per comprendere cosa sia realmente accaduto in quel periodo…

Il sottoscritto vi rimanda ad un suo post – http://nicola-costanzo.blogspot.com/2018/04/25-aprile-1945-liberati-da-cosa-se-non.html – scritto per l’appunto il 25 Aprile del 2018 intitolato: 25 Aprile 1945: Liberati da cosa, se non da noi stessi…  

Buona lettura…

27 gennaio 1945: “Arbeit macht frei”!!!

In questo giorno di 75 anni fa, i soldati ucraini sfondarono il cancello di quel “campo di sterminio“chiamato Auschwitz!!!
Già… chiamarlo semplicemente “campo di concentramento” sarebbe troppo riduttivo e non rappresenterebbe in maniera perfetta quanto in quel luogo è stato realmente compiuto: lo sterminio di oltre un milione di ebrei!!!
Come non ricordare quindi oggi quel complesso di morte e di tortura, e quella frase riportata sul portone d’ingresso che si faceva beffa di quanti vi stavano per entrare: “ARBEIT MACHT FREI”, già… “Il lavoro rende liberi“!!!
In quella frase possiamo riassumere quella natura criminale nazista che ha avuto tra i suoi aguzzini, da Hitler all’ultimo militare presente in quel campo e non solo…

L’immagine che si voleva dare a quei detenuti era quella di serenità, si prometteva loro che prima o poi sarebbero usciti… per ritornare nuovamente liberi!!!
ma purtroppo nessuno, se non poche migliaia sopravvissero a quei forni crematori… e quell’immagine crudele iscritta sopra a quel portone, forma con quell’ambiente circostante un tutt’uno, qualcosa d’inseparabile che resterà impressa nella storia, a monito delle future generazioni…
Nessuna libertà quindi, nessuna promessa mantenuta, ma solo morte, sin dal loro ingresso nel campo…
Già… venivano uccisi immediatamente, appena entrati in quelle stanze appositamente camuffate da docce, dalle quali uscivano quei gas del cosiddetto “Zilon B”, che altro non era che un agente fumigante a base di acido cianidrico!!!

Nulla potrà mai essere perdonato a quei criminali e a quanti ancora oggi inneggiano ad essi… che evidenzia come non bisogna mai abbassare la guardia, affinché situazioni come quelle accadute ed in parte ripetute in questi anni, non abbiano più a ripetersi!!!
Ma come vado ripetendo spesso, la natura dell’uomo e peggiore di quella animale, ma soprattutto a farmi più paura è quel sentimento di codardia ahimè sempre presente,  anche in quelle circostanze dove non vi è alcun rischio personale già… perché non va dimenticato come anche noi italiani in quel tragico momento storico abbiamo avuto le nostre colpe!!!
In tal senso vorrei riprendere una frase di Primo Levi: “Sarà bene ricordare a chi non sa, ed a chi preferisce dimenticare, che l’olocausto si è esteso anche all’Italia, benché la guerra volgesse ormai alla fine, e benché la massima parte del popolo italiano si sia mostrata immune al veleno razzista”.

Infatti, possiamo considerare l’Olocausto come il più terribile crimine che si sia mai commesso, nella storia e non mi riferisco al solo popolo ebraico, ma a tutta l’umanità!!!
Un fatto così orrendo e mostruoso, non dovrà più essere ripetuto da alcun essere umano!!!
D’altronde penso che ciascuno di noi porti ormai in se quel peccato grave, credo che faccia parte indelebile del nostro “dna”, sì… e verrà trasmesso ai posteri per l’eternità!!!
Ma oggi voglio aggrapparmi a quella speranza e desidero quindi immaginare come intorno a quel filo spinato vi possa essere quell’istante di libertà allora negata…

Il terremoto… un castigo divino!!!

Il 17 Settembre del 2011 avevo parlato di “Radio Maria” in particolare, su alcune frasi riportate da alcuni suoi presentatori (sacerdoti), demandati per l’appunto a trasmettere da quella stazione il messaggio evangelico…
L’ultima “cazzata” perché non si può definire diversamente… giunge da Padre Giovanni Cavalcoli, con quella sua frase inaccettabile, riferita al terremoto…
Secondo il prelato… quanto successo in questi giorni nel centro Italia (mi riferisco al sisma che ha colpito quelle zone) è dovuto ad un “castigo di Dio”!!!
Si avete capito bene… e dire che non siamo tornati indietro nel medioevo con quella santa inquisizione… qui il “folle” appartiene a questo secolo, ma forse chissà, la causa è da ricercare in quella “Alzheimer” ormai avanzata… che l’ha fatto regredire in quell’oscuro periodo…
Il sacerdote comunque… anche ieri nel programma La Zanzara (su Radio 24), non si è scusato per le frasi riportate il 30 ottobre, anzi ha aggiunto: “Confermo tutto, terremoti provocati da peccati dell’uomo come le unioni civili”. “Il Vaticano? Si ripassino il catechismo”!!!
Inoltre la sua spada di Damocle è caduta sulle unioni omosessuali… ribadendo che quei titpi di peccati… il castigo divino”!!!
Mi chiedo quindi… se fosse così, considerato che la maggior parte di quegli omosessuali sono proprio all’interno della chiesa, è strano che egli non ne faccia altrettanto riferimento…
Inoltre, andrebbero aggiunte quelle colpe ben più gravi; mi riferisco per esempio a quanto emerso nelle inchieste per pedofilia oppure a quel sostegno diretto dato a cosa nostra o ad alcuni suoi boss, oppure, come dimenticare, andando indietro nella storia, i poteri oscuri e gli scandali finanziari realizzati da Paul Marcinkus con il crack del Banco Ambrosiano e del banchiere Roberto Calvi o cosa dire, di quei fondi destinati all’acquisto di armi, per sostenere il sindacato libero polacco “Solidarność”…
D’altronde, come dimenticare l’appoggio dato da molti suoi sacerdoti ai gerarchi nazisti ( colpevoli di sterminio) per farli scappare in Argentina… in cambio di quell’oro depositato presso i loro forzieri nelle banche svizzere…
Se fosse così… per come ora riporta padre Cavalcoli, Dio avrebbe dovuto colpire Roma o meglio “Piazza San Pietro” già da un po… trasformandola in una nuova “Sodoma e Gomorra” e tutti quei suoi “uomini”… mutarli in statue di sale, proprio come la moglie di Lot…
La cosa assurda è che il padre si concentra sui “principi dell’etica cristiana”, ma io, quest’ultimi… non li vedo da un bel po… anzi vedo in ognuno di quei cosiddetti “cristiani” dei veri e propri peccatori… e non c’è bisogno di ripassare il catechismo, per assistere a quale livello di corruzione siamo ormai giunti questi suoi fedeli…
Mi riprometto comunque in questi giorni, di scrivere su una possibile truffa, finora nei media non evidenziata, che riguarderà principalmente le proprietà della chiesa; un nuovo scandalo che a breve – sono certo- verrà riportato su molti notiziari!!!
Certo adesso il Vaticano prende le distanze da quelle frasi… ritenendo di fatto quanto riportato da padre Cavalcoli su Radio Maria, come offensivo e scandaloso e condanna tutte le affermazioni riguardo il terremoto e quel “castigo divino” per le unioni civili!!!
Si tratta cioè di affermazioni “precristiane” e non rispondono alla teologia della Chiesa in quanto contrarie alla visione di Dio offertaci da Cristo…
Possano i terremotati perdonare quelle frasi ed il Papa sin d’ora, desidera manifestare a tutti quei cittadini colpiti dal sisma, la propria solidarietà… ricordando che Cristo ha rivelato il volto di Dio amorevole e non quello di un Dio capriccioso e vendicativo“… per cui, quanto riportato dal sacerdote, rappresenta una visione pagana propria e non il vero messaggio della comunità cristiana…
Forse è tempo comunque che la chiesa riveda alcuni suoi interpreti e per molti di loro, sarebbe certamente meglio… organizzare un viaggio in trasferta, sì… in un’isola sperduta, per far riprendere loro, quel contatto con Dio, che ormai da troppo tempo, dimostrano d’aver perduto!!!
Vorrei ricordare a padre Cavalcoli, che : “la vendetta è come un veleno che ti invade tutto, senza che tu te ne accorga ti trasforma in un essere spregevole!!!