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Quei confratelli massoni…

Continuando quanto scritto ieri, attraverso l’esame di alcune versioni degli Antichi Doveri redatte nella seconda metà del Cinquecento, C. Dyer nega che la Libera Muratoria possa ricollegarsi al mestiere della costruzione e ne sottolinea l’origine religiosa. 

Essa sarebbe comparsa sotto il regno di Elisabetta I ad opera di gruppi di dissidenti cattolici e protestanti radicali, costretti a praticare in segretezza il loro culto in una fase storica che vedeva il consolidamento della Chiesa anglicana.

Tuttavia Dyer non esclude la possibilità di collocare la nuova fratellanza nell’ambito del pensiero ermetico e cabalistico del Rinascimento, che rispetto al Continente ebbe in Inghilterra una fioritura tardiva. 

Anche C. N. Batham suggerisce una lettura di tipo religioso, ma nel suo caso il collegamento è con determinati cenacoli riservati presenti all’interno dei monasteri.

Questi cenacoli sopravvissero alla dissoluzione degli ordini monastici da parte della dinastia Tudor e condussero un’esistenza sotterranea fino alla fine del XVI secolo o agli inizi del successivo, per riemergere in tempi più favorevoli. È dalla loro espansione ed evoluzione che sorse la Massoneria speculativa quale oggi la conosciamo. 

Batham riconosce che la sua resta un’ipotesi che ancora non può essere dimostrata, ma aggiunge che ciò vale anche per le altre teorie, compresa quella classica della transizione.

Di notevole interesse è la proposta di A. Durr, che pone invece l’accento sulla dimensione sociale e caritativa, recuperando in qualche modo lo sfondo operativo della teoria classica. 

A suo giudizio le logge inglesi del XVII secolo, nonostante non esercitassero più alcun controllo sull’organizzazione del mestiere, non avevano perduto del tutto il loro carattere originario, giacché in esse gli operativi, come i documenti ci dicono, erano di gran lunga maggioritari. 

Non ancora speculative, le logge si presentavano piuttosto come associazioni di tipo conviviale e solidaristico, la cui storia si inserirebbe a pieno titolo in quella delle confraternite di mutuo soccorso, diffuse all’epoca in tutta l’Inghilterra. 

Sappiamo in effetti di associazioni legate ai mestieri che si riunivano nelle taverne e prevedevano dei rituali di iniziazione. 

Divennero note come Box Clubs perché durante le riunioni ciascuno dei partecipanti versava in una cassetta (box) una quota a beneficio dei fratelli che si fossero trovati in difficoltà. 

Poiché da un certo momento vennero ammessi anche membri estranei al mestiere, si è sostenuto che la

Libera Muratoria possa essere derivata da un Box Club per massoni operativi grazie all’apporto di elementi non-operativi.

Nel 1988 fu pubblicato il libro The Origins of Freemasonry di D. Stevenson, uno storico dell’università di St. Andrews, il quale, criticando la prospettiva troppo anglocentrica di tanti studi sull’argomento, si pronunciava a favore della pista scozzese. 

In primo luogo, se si esaminano imparzialmente le testimonianze sugli esordi della Massoneria, non si può non notare come la maggior parte di esse faccia riferimento alla Scozia, non all’Inghilterra. Scozzese era per l’appunto William Schaw, che in veste di Maestro delle Opere della Corona e Sorvegliante generale dei Massoni, promulgò nel 1598 e 1599 due statuti che regolamentavano in maniera innovativa l’organizzazione del lavoro muratorio. 

Per il fatto di avere istituito una rete di logge permanenti a cui veniva attribuito un potere giurisdizionale che prima non avevano e, soprattutto, per avere introdotto nelle usanze del mestiere contenuti tipici dell’esoterismo rinascimentale, gli statuti di Schaw segnarono, secondo Stevenson, una svolta rispetto alla tradizione medievale e gettarono le basi della Massoneria moderna.

Il contributo medievale, relativo all’organizzazione e alla leggenda del mestiere, fornì alcuni degli ingredienti essenziali alla formazione della massoneria, ma il processo di combinarli con altri ingredienti non ebbe luogo fino agli anni intorno al 1600, ed ebbe luogo in Scozia. 

Aspetti del pensiero del Rinascimento vennero allora aggiunti alle leggende medievali, con una struttura istituzionale basata su logge e i rituali e le procedure segrete di riconoscimento note come Mason Word. 

È in questa fase avanzata del Rinascimento scozzese che venne creata la massoneria moderna.

Le logge scozzesi restarono a lungo operative, ma ciò non impedì loro di custodire, come osserva Stevenson, una dimensione esoterica in grado di attirare individui estranei al mestiere, come Sir Robert Moray, soldato, filosofo, ingegnere e primo presidente della Royal Society, che fu ammesso in una loggia di massoni operativi il 20 maggio 1641.

Nei suoi interessi per l’Ermetismo, il Rosacrocianesimo, l’alchimia e i simboli egli caratterizza il tipo di influenze del tardo Rinascimento che avevano dato i natali alla Massoneria scozzese all’epoca di William Schaw. 

Nei suoi interessi scientifici, nelle sue tendenze deistiche, nel suo culto dell’amicizia e della sociabilità egli riflette influenze che guardano al futuro, all’età dell’Illuminismo, piuttosto che al passato, al Rinascimento.

Per Stevenson la Massoneria moderna è dunque il prodotto di una lunga evoluzione che si snoda attraverso tre fasi storiche principali: il Medioevo, il Rinascimento, l’Illuminismo. Nasce propriamente in epoca rinascimentale grazie allo scozzese William Schaw, ma basandosi su tradizioni medievali, e raggiunge una forma compiuta durante l’Illuminismo con il contributo delle logge inglesi. Queste assunsero la guida dello sviluppo della Libera Muratoria agli inizi del XVIII secolo, anche se l’influenza scozzese rimase forte. 

Le logge inglesi si distinguevano dalle scozzesi perché non avevano un carattere permanente (le loro riunioni erano saltuarie) e perché sembra che non discendessero da quelle operative, ma fossero fin dall’inizio la creazione di gruppi di gentiluomini che adattarono alle proprie esigenze pratiche ed usanze di origine scozzese. 

Grazie all’opera di Stevenson viene oggi attribuito alla Scozia un ruolo decisamente più importante rispetto a prima. 

Tuttavia la sua tesi di un contenuto esoterico già presente nella Massoneria operativa scozzese del tardo Rinascimento non appare così solida. É più esatto affermare che in essa vi fossero tutt’al più delle potenzialità esoteriche che i non-operativi come Moray seppero in qualche modo sviluppare. 

Ma in ogni caso i non-operativi, detti anche Gentlemen Masons, non modificarono affatto il carattere operativo delle logge scozzesi – cosa peraltro riconosciuta dallo stesso Stevenson. 

Allo storico e libero muratore francese R. Dachez va il merito di aver messo a punto una teoria sintetica, così chiamata perché tenta di comporre i principali punti di vista sull’argomento in un quadro coerente.

Verso la metà o la fine del XVII secolo troviamo in Scozia e nel nord dell’Inghilterra dei Gentlemen Masons accomunati da un forte interesse per l’ermetismo, il neoplatonismo rinascimentale, le dottrine rosacrociane. 

Secondo Dachez costoro diedero vita a gruppi riservati prendendo a prestito le forme rituali e i segni segreti di riconoscimento della Massoneria operativa scozzese.

Erano gruppi itineranti, senza collegamento tra loro e formati da pochi individui. Si può allora immaginare che alcuni di questi Gentlemen Masons siano venuti a contatto in Inghilterra con confraternite muratorie di tipo assistenziale e solidaristico e che dal loro incontro sia nata a Londra e dintorni una Massoneria non-operativa, la quale acquisì una fisionomia definitivamente speculativa solo dopo la costituzione della Gran Loggia nel 1717.

In conclusione, sembra proprio che la Massoneria moderna prese forma nel XVII secolo nelle zone di confine tra Scozia ed Inghilterra. 

La loggia che ammise Moray nel 1641 era di Edimburgo, ma all’epoca si trovava temporaneamente nel nord dell’Inghilterra perché i due Paesi erano in guerra e la Scozia aveva occupato parte del territorio nemico. 

Anche la città di Warrington, che ospitava la loggia in cui venne accettato Ashmole nel 1646, era nel nord dell’Inghilterra. Vi furono frequenti scambi tra i due Paesi e dopo l’Atto di Unione del 1707, con cui divennero un solo Regno, è ovvio che tali scambi si intensifìcarono. 

E non è forse significativo che il Rev. Anderson, l’autore del testo più noto della Massoneria inglese, cioè le Costituzioni dei Liberi Muratori, fosse nativo di Aberdeen e che suo padre fosse membro di una loggia di quella città scozzese?

Immagino quanto sia difficile comprendere ciò che avviene all’interno di quelle logge, in particolare  per chi è lontano dal mondo della massoneria, d’altronde è difficile orientarsi tra decine di termini, riti di iniziazione, simboli, giuramenti, che appaiono ai più fortemente ridicoli. 

Sembrerà assurdo, ma se pur le obbedienze massoniche di affiliazioni avvengono per lo più sui siti web – e quindi molti di voi potrebbero pensare che i nomi di quegli fratelli siano presenti in una banca dati trasparente e nella disponibilità di chiunque – beh… stranamente non è così, infatti la maggior parte di loro continuano a rimanere celati, avendo come principio fondamentale a quell’appartenenza: la segretezza!!!

Quando penso quindi alla massoneria e quei suoi confratelli, mi viene in mente una frase: gli esseri umani si dividono in tre categorie: quelli che preferiscono non avere niente da nascondere piuttosto che essere obbligati a mentire, quelli che preferiscono mentire che non aver niente da nascondere e quelli che amano sia mentire sia nascondere!!!

Concludo con una frase scritta in un romanzo di Michael Connelly (lo scrittore noto per la serie Tv con protagonista “Harry Bosch”) che da tempo mi porto dentro: nel mondo le persone civili, quelle che si nascondono dietro la cultura, le arti, la politica… e perfino la legge, sono le uniche da cui guardarsi. Hanno trovato un travestimento perfetto… ma sono le più depravate. Sono loro le persone più pericolose!!!

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Si sentono "padrini"… ma sono cani sotto padrone!!!

Sabato mattina mi trovavo a fare colazione al centro vicino Piazza Duomo…
Mentre ero seduto al bar a leggere il giornale “La Sicilia” mi sono sentito chiamare da un signore anziano seduto alle mie spalle, il quale chiedeva se poteva avere la seconda parte del mio quotidiano, quella cioè che fa riferimento alle notizie della nostra città…
Sono passati circa una decina di minuti… quando nel restituirmi la parte del giornale prestata si è accorto che avevo sul tavolino accanto a me un libro di Alessandra Dino intitolato: “Gli ultimi padrini – Indagine sul governo di cosa nostra “.
Mi chiese… “possò“… risposi “prego“, ed allora preso in mano… lo sfoglio e aggiunse, “ah… se potessi raccontare io la mia storia”, risposi ” se vuole può raccontarla a me, sempre se le può fare piacere”.

Dissi: “Si accomodi” … “posso offrirle qualcosa”??? 
Mi rispose: “No grazie o già consumato il mio caffè mattutino,  sa… non dovrei abusare con tutte le pillole che prendo, ma non posso farne a meno, comunque… faccia conto che è come se avessi accettato…”.

Vede… potrei dirLe che nel corso della mia vita ho incontrato tante persone, ho visto molti volti interessanti ed ho sentito tante bocche parlare….
La Sicilia è la mia patria, l’ho conosciuta potrei dire… quasi per intero!!!
Non mi sono mai allontanato da essa… già, da questa mia terra…
Lo girata a piedi, con il mulo, a cavallo, con la vespa ed infine con l’auto… con il sole e con il buio, con la pioggia e tra la nebbia, a volta anche sotto la neve!!!

Beh… che dire, mi è piaciuto incontrare persone, sconosciuti di tutte le maniere… tra cui soggetti che professano serietà, etica, ossequio, dignità, insomma tutte quelle virtù che solo un saggio maestro può darti… 

Nello stesso tempo però – ero molto giovane allora – sono stato attratto da altri soggetti…
Alcuni a loro vicini mi dicevano sorridendo: “ma ti pari ca u padruni ie comu l’autri? Ma u sai cu è iddu? non ti scurdari ca pi stari ca… a sapire puttari i causi a longa?”…
Chissà… forse è per aver ascoltato tutti quei proclami che anch’io ho sentito il bisogno di misurarmi o meglio, di verificare fin dove potevo ergermi a quella categoria… che allora credevo fosse… “l’élite” degli uomini!!!
Insomma ho voluto anch’io mettermi alla prova, in fondo pensavo (almeno… in quel periodo) che dopotutto non avrei rischiavo nulla… , 
Anzi tutt’altro, avrei beneficiato di quel mondo e conosciuto personaggi dalle doti carismatiche, sarei potuto stare accanto a gente esemplare, veri e propri leader… dotati di quei principi di serietà e onore… concetti da boss, di quelli che Lei (riferendosi a me… ) legge oggi in questi libri o vede in quei film dove si evocano capi di mafia di un tempo che fu… di quella Sicilia legata al periodo del dopoguerra.

Ma, purtroppo, nel corso di quella mia esperienza e man mano che anch’io salivo di grado… mi sono accorto che molti di quei personaggi conosciuti, sono andati pian piano scomparendo… ma soprattutto che parecchi di essi, avevano tradito quelle stesse regole… che a suo tempo, essi stessi, mi avevano inculcato.

Con il tempo ho compreso quanto essi fossero stati una vera e propria delusione per me, nessuno di loro infatti era riuscito a dare soddisfacenti risultati, anzi con il tempo, quegli stessi… chiamiamoli “uomini”, si erano smarriti, dileguati ed infine nascosti!!!
Vede, quanto sopra mi fa pensare ad una storiella che da ragazzo mi venne raccontata da un vecchio… proprio come io adesso sto facendo con Lei…
M trovavo seduto in cima ad una collina nelle vicinanze di Corleone, ed osservavo quel meraviglioso paesaggio estivo della nostra terra… quando quell’anziano mi disse: 

Un giorno… un cane anziano, che vagava senza meta da una vita, si avvicinò ad una casa molto bella, lussuosa, quasi principesca e vide un altro cane che stava all’interno della villa. 

Il cane della villa lo chiamò e disse al cane vecchio: ehi… vecchio amico, vuoi sentire come abbaio forte? il cane vecchio rispose: si… fammi sentire!!
Il cane della villa allora abbaiò fortissimo: bau… baaaau, baaaaaaaau, baaaaaaaaaaaau!!!
Quindi orgoglioso, aggiunse: hai sentito vecchio amico? Non sono un cane forte?
Il cane vecchio rispose: scusami… potresti abbaiare nuovamente? sai sono vecchio ormai… e non sento tanto bene…
Allora il cane della villa si gonfiò come una mongolfiera e ripresa ad abbaiare: bau… baaaaaau, baaaaaaaaaau, baaaaaaaaaaaaaau. 
Il cane quasi senza più fiato ma orgoglioso, disse: hai sentito come abbaio forte? Dimmi vecchio chi mi può battere? 

Il cane vecchio e sornione, rispose: bravo!!! Ma dimmi… ce la faresti ad abbaiare ancora più forte? 

Il cane allora della villa… sorridendo, disse: certo caro vecchio, ti sembra che sono come tutti gli altri cani… vero? Io sono diverso da loro… perché sono il migliore, ed allora si gonfiò ancora di più e di nuovo iniziò ad abbaiare: baaaaaaaaaaaaau, baaaaaaaaaaaaaaaaaau, baaaaaaaaaaaaaaaaaaau…
Ma, appena finì d’abbaiare si sentì una gran voce furiosa proveniente dalla villa: stupido cane, dove sei, stai zitto!!! Se non la smetti ti lascio a digiuno per tre giorni e ti farò dormire fuori dalla tua cuccia e incatenato al freddo della notte!!!
Il cane vecchio, fece un sorriso e disse: amico giovane, per l’ultima volta dai… fammi sentire come abbai??? 
Il cane della villa, intimorito dalle minacce del proprio padrone, stavolta non abbaiò, anzi come vergognatosi… si avviò verso il suo padrone.
Allora il cane vecchio che si accingeva a ritornare al suo cammino gli disse: ehi… caro stupido amico, non abbaiare mai… se hai un padrone!!!
Ed allora il cane vecchio si incamminò per la sua strada…

Ecco vede caro signore… Lei oggi legge quel libro, ma di quel libro ormai, poco o nulla resta; quei personaggi descritti si sono dissolti nel nulla e quelli che nel corso del tempo li hanno sostituiti, sono oggi come quel cane della villa…

Io, non mi pento delle mie scelte, ma se potessi tornare indietro, Le assicuro… ne farei altre; la vita ha voluto che andasse così… ed io, per quelle scelte… ne ho pagato il prezzo!!! 
Sappia che, la storia che Lei adesso cerca in quel libro… non esiste più; anche le persone più comuni, già… quelle che vede intorno a Lei… si sono svendute, per ottenere quanto desiderano materialmente, un modo come un’altro di farsi mettere una catena al collo!!! 
Io… da lontano l’ho guardata, ho osservato i suoi modi di fare, l’educazione manifestata quando si è rivolto al cameriere, ho visto come ha preso appunti da quel giornale e da tutte quelle azioni ho compreso che Lei rappresenta uno dei pochi “cani sciolti” ancora in circolazione…
Ma vede, tutto ciò, non le servirà a nulla: perché questa terra non merita alcun rispetto, ne il mio e neppure il suo… 
Si è alzato e mi ha detto (sollevando il cappello…) “è stato un piacere parlare con Lei…” e senza aggiungere niente… si è congedato.
Dopo alcuni minuti si è avvicinato il cameriere per recuperare dal tavolino quanto ancora presente di quella colazione; allora gli chiesi: “scusi mi sa dire chi era quel vostro cliente”??? – “Chi… quello seduto vicino a Lei…???” – “Si quello…” – “Ma perché non sa chi è???” – “No!!!” – “Ma come ci ha parlato per mezz’ora…” – “Si ma non so chi è…” – “Ah… ho capito…” – e se ne andato… senza aggiungere altro!!!
Diceva bene Sigmund Freud: E’ impossibile conoscere gli uomini, senza conoscere la forza delle loro parole…

Redditi nascosti per 17,5 Miliardi di euro…

Dall’inizio di quest’anno i controlli della Gdf ha portato ad individuare quasi 5.000 evasori!!!
Sembra che i redditi nascosti sono pari a circa 17,5 miliardi di euro, una montagna di denaro che se proporzionata al numero irrisorio degli evasori scovati, rappresenta soltanto la punta di un iceberg di ciò che rappresenta l’evasione nel nostro paese…
Denunciarne quindi circa 1.800 serve a poco, se tanto alla fine si continua come se nulla fosse…
Ho letto che molti di queste attività sono totalmente sconosciute al fisco e soltanto attraverso società di comodo, parallele alla stessa o facenti parte di un medesimo gruppo, riescono a evadere alla faccia dei contribuenti ” onesti “… 
Se a questo si aggiunge che in molti di questi casi, si fa uso di manodopera irregolare, e soprattutto senza alcuna prevenzione di sicurezza nei luoghi di lavoro…
Ovviamente la contraffazione è quella in cui si realizzano i maggiori introiti ed in un paese nel quale l’apparire è più importante dell’essere, ecco che tutti coloro ( e sono la maggioranza…) che desiderano avere un oggetto di valore o di moda… non potendo permetterselo, puntano sul falso… ed allora ecco imitazioni di orologi, occhiali, borse, vestiario, scarpe, ecc… , prodotti contraffatti alla perfezione che crea un giro d’affari fondamentale per l’industria criminale…
Marchi copiati che vengono poi rivenduti da tutti quei poveri extracomunitari che per pochi euro rimangono a vendere intere giornate sotto il sole e sicuramente di notte vengono utilizzati per lo spaccio di stupefacenti…
Un’Italia dedita ad occultare i veri redditi e ad investire i maggiori utili realizzati illecitamente in altri mercati, questa volta regolari, sui quali creare nuove società, che possano rappresentare agli occhi di tutti, quel fiore all’occhiello, quel modello da imitare e dove vengono rispettate tutte le regole e tutte le leggi in vigore…
Già, perché grazie a questa possibile, il suo amministratore ( in pochi anni… ) può crearsi un nuovo e perfetto profilo da “gentiluomo”, diventare così un personaggio pubblico, iniziare a frequentare quei livelli sociali nei quali s’incontrano le persone che contano della città, da quelli politici a quelli del proprio settore, ed ancora, attraverso lo sviluppo di progetti di beneficenza e volontariato s’iniziano ad aprire nuove strade verso la solidarietà, diventando così agli occhi dei tanti, personaggi esemplari ( mentre si sta soltanto promuovendo se stessi ), ed infine grazie a qualche dichiarazione sulla legalità e sulla lotta contro la criminalità organizzata, si diventa protagonisti nei quotidiani e nelle televisioni locali…; ecco si è giunti all’obbiettivo…, adesso è di fondamentale importanza consolidare il piedistallo su cui si trova e tentare così di rimanerci il maggior tempo possibile…
E’ così che fanno in tanti…, ( e chissà forse qualcuno di questi che si spaccia per persona per bene… lo conoscete anche voi ) e nei casi in cui si accorgono di esser stati scoperti, allora, simulano una crisi aziendale, licenziano il personale e salvano i beni realizzati in altre società appena costituite…
Questa rappresentazione è soltanto una piccola porzione di quei comportamenti che sono del tutto italiani… e in questi purtroppo, ci sono coloro che sotto forma di corretti italiani li vanno ogni giorno compiendo…