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Finalmente una decisione giusta: a Gratteri la Procura di Napoli. Auspico ora che nel brindare questo suo trasferimento, non vi sia ahimè anche la ‘ndrangheta calabrese!!!

Avevo scritto un post a riguardo di questo suo trasferimento – http://nicola-costanzo.blogspot.com/2023/08/auspico-che-lincarico-per-la-procura-di.html e per fortuna questa volta  il Csm sembra quasi che abbia voluto accogliere quel mio desiderio…  

Ovviamente l’avrei voluto Ministro della giustizia o anche all’interno della Direzione Nazionale Antimafia, ma comunque alla fine va bene così, perché sono certo che grazie a questo suo nuovo incarico, riuscirà a contrastare in maniera più energica quella criminalità organizzata disomogenea  chiamata camorra…

Sono certo d’altronde (spero di non essere smentito dai fatti…) che chi lo sostituirà in Calabria, continuando il suo operato, sarà capace di infliggere alla ‘ndrangheta un duro colpo alla sua egemonia, anche internazionale… 

Certo, non sarà come combattere quelle ‘ndrine, qui l’organizzazione partenopea evidenzia una struttura camorristica molto differenziata, senza un capo assoluto che li coordina, con molte teste libere e tutti in procinto di riprendere il sopravvento, già a modello di quanto perfettamente raccontato dal libro di Roberto Saviano, Gomorra…

Ovviamente sono certo che appena metterà mano su quei dossier ancora aperti, sulle inchieste in corso, sui traffici che ogni giorno si vanno realizzando, non passerà moto tempo che quei penitenziari sotto il Vesuvio, inizieranno a riempirsi…  

Come riportavo sopra, appena ho appreso la notizia ne sono stato felice, ma nel contempo pensavo che forse ora i camorristi non erano particolarmente felici di quel suo trasferimento, mentre dall’altra parte, in quella sua ora lontana Calabria, questo suo “allontanamento forzato” verrà sicuramente brindato, visto quanto danno economico e finanziario, aveva creato ai loro ingenti affari sporchi… 

Non mi resta infine sperare comunque che quella lotta dello Stato continui in quella regione per come finora fatto e soprattutto mi accontenterei che venga scelto per l’incarico di quella procura calabrese un uomo coraggioso e con alti principi morali, niente di più di quanto aveva dimostrato essere il suo predecessore e collega Nicola Gratteri…

Ah dimenticavo: Procuratore di Napoli, buon lavoro…

 

Non aver incaricato immediatamente a capo del "DAP" l’ex Pm Nino Di Matteo (ma essersi fermati soltanto ad una semplice proposta), è una vergogna!!!

Altro che legalità…
Ma veramente dobbiamo pensare che sono bastate delle semplici pressioni di quegli affiliati alle organizzazioni mafiose per frenare un ministro di Giustizia!!!

Ed allora viene spontaneo chiedersi, a quale accordo si è dovuti sottostare???
Già… quale nuovo “papello” è stato firmato questa volta, forse che se quei delinquenti si fossero comportati bene durante questi anni di governo, avrebbero usufruito di permessi o come di fatto accaduto, sarebbero potuti uscire appena possibile, anche taluni noti criminali detenuti con il 41-bis???
Certamente è una vergogna quanto accaduto, soprattutto pensando a quale imbarazzante circostanza sia stato coinvolto un emblema del nostro paese, un uomo che ha messo a rischio la propria vita per combattere la mafia e quindi una persona che avrebbe meritato ben altra considerazione… 
Ecco perché  il guardasigilli ha richiesto le dimissioni immediate del Ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede!!!
Io stesso l’altra sera mi trovavo dinnanzi alla Tv per seguire la trasmissione di Giletti, dove tra l’altro era stato invitato il Comandante “Ultimo” ed ecco che all’improvviso è giunta a telefonata dell’attuale consigliere del Csm, Dott. Di Matteo, che ha voluto precisare – con modi impareggiabili e con la massima educazione – di come il Ministro lo avesse contattato per offrirgli un incarico e cioè di scegliere se diventare direttore del Dipartimento degli affari penali oppure Capo del Dap…
L’allora Procuratore Di Matteo, pur avendo in quella telefonata richiesto al Ministro 48 ore per pensarci, dopo neppure un giorno, a richiesto un appuntamento, confermando al ministro di scegliere di fare il capo del Dap per ragioni inerenti con il proseguo delle attività d’indagine portate avanti negli anni contro le organizzazioni mafiose… 
A quel punto il ministro però confermava che quell’incarico sarebbe andato ad un altro collega, ma che avrebbe potuto diventare direttore del Dipartimento degli affari penali, incarico che il magistrato ha rifiutato… 
Certo ora la feroce polemica sta scatenando le ire anche di chi non vede l’ex Pm Nino Di Matteo di buon grado…
Ho appena letto un articolo su “ilriformista” che attacca il magistrato: “Di Matteo è il pm di Palermo che credette a Scarantino e mandò a puttane l’inchiesta sull’omicidio di Paolo Borsellino, quello che ha costruito il grande processo sulla trattativa Stato-mafia che poi è stata demolita in moltissimi altri processi. E’ quello che andò alla procura nazionale anti-mafia ma che dopo qualche mese fu mandato via dal procuratore poiché “parlava troppo” rilasciando troppe interviste”!!!
Ora per chi come il sottoscritto che in piena diretta ha potuto ascoltare quelle parole, con Giletti che provava in tutti i modi ad uscire da quel primo piano (chissà forse debbo credere per suggerire a qualche suo collaboratore di contattare immediatamente il ministro per un confronto in diretta Tv, circostanza quest’ultima che poi è realmente accaduta…) e difatti, appena riapparso sullo schermo, sollecitava gli altri suoi ospiti su quelle rivelazioni e sulla forte preoccupazione di quei boss (alla prospettiva che potesse diventare il Di Matteo a capo del Dap) e quindi continuava con l’intervento del ministro che presentava una ricostruzione molto “generica” e poco specifica che coinvolgeva il “popolo italiano“, ma che lasciava il sottoscritto ancora più frastornato, tanto da essersi convinto che qualcuno si si fosse lasciato “condizionare” dalle parole pronunciate in carcere da un qualche boss mafioso…
Già – debbo confidarvi – il dover vedere il Capitano “ultimo” celato da una protezione che gli occultava metà del viso…  mi irritava parecchio… d’altronde il sottoscritto pensa che un’uomo coraggioso come d’altronde egli è stato, non debba nascondere il proprio volto, perché sono altri che debbono coprirselo per quei loro comportamenti indegni: egli è un eroe ed è giusto che come tutti gli eroi vengano presi a modello, in particolare dai bambini di questo paese che debbono sapere a chi dire grazie e chissà forse un giorno ispirarsi…   
Questo camuffarsi… da quasi l’impressione che si possa avere ancora oggi paura di quella organizzazione criminale – che non rappresenta certamente il suo caso – come peraltro quello del Pm Di Matteo, perché siamo tutti a conoscenza di come essi abbiano agito sempre a viso aperto nella lotta alla mafie, come d’altronde testimoniato dalle loro vite…
Certo qualcosa di grave è accaduto… nessuno noi avrebbe mai pensato che quest paese sarebbe giunto a scarcerare dei boss… non uno, non due, non tre… ma ad oggi sono ben 376 tutti trasferiti ai domiciliari, per ragioni di salute…
Non entro nel merito delle dimissioni richieste dai molti politici in particolare da quelli dell’opposizione, non m’interessa d’altra parte si sa… rappresentano inutili chiacchiere portate avanti in questo paese per far comprendere che essi sono presenti…
Diversamente… interessa che si prendano immediatamente provvedimenti, riportando nuovamente all’interno di quelle strutture penitenzierie tutti coloro che debbono ancora scontare la loro pena, con l’auspicio ovviamente di curarli nei migliori dei modi…
Sicuramente non si può pensare di continuare per come finora si è fatto, altrimenti il messaggio che passa è quello che ciascuno di può fare qualunque cosa contro questo Stato, perché d’altro canto sarà esso stesso col passar del tempo e attraverso i suoi uomini, a mitigare l’eventuale condanna ricevuta…
Già… basterà attendere anche un semplice virus influenzare per sperare di poter uscire da quel penitenziario ed festeggiare così la ritrovata libertà…