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Dalla teoria alla realtà: il laser HELIOS e il mistero sulla morte di Raisi…

Quando ho scritto il post “IRAN: incidente o omicidio? Questo è il problema!!!” – link: https://nicola-costanzo.blogspot.com/2024/07/iran-accident-or-murder-that-is-question.html molti hanno pensato che l’ipotesi descritta dal sottoscritto, fosse parecchio fantasiosa…

Eppure, dopo alcune iniziative militari da parte di alcuni Stati, ecco che ora anche il Pentagono ha reso pubblica l’immagine del nuovo sistema d’arma laser HELIOS, integrato sul cacciatorpediniere USS Preble (DDG-88) della classe Arleigh Burke, appartenente al cd. Flight IIA.

Cosa dire, quanto sembrava fantasioso è ora  installato a bordo di una nave militare con l’acronimo “High Energy Laser with Integrated Optical Dazzler and Surveillance”, un sistema sviluppato dalla Lockheed Martin, impiegabile per la difesa aerea, la ricognizione e l’accecamento dei sensori da parte delle unità di superficie della US Navy.

Quello che sembrava improbabile ha un nome, “HELIOS”, un laser ad alta energia con abbagliatore ottico integrato e sorveglianza , ed è diventato realta!!!.

Non è stato specificato quando sia stata scattata l’immagine diffusa dal Pentagono, estrapolata da un video girato a bordo di un’altra unità della US Navy, tuttavia, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, il USS Preble potrebbe potrebbe non esser l’unica nave della Marina degli Stati Uniti ad essere equipaggiata con questo sistema d’arma laser, ma forse anche altri strumenti, ad esempio droni ad alta quota, potrebbero esser già stati equipaggiati per colpire obbiettivi a terra o in volo…

Inoltre, sempre nell’ambito del progetto “HELCAP” – High Energy Laser Counter Anti-Ship Cruise Missile (ASCM) – è previsto lo sviluppo di un sistema laser da ben 300 kW di potenza che dovrà assicurare alle unità di superficie della US Navy la difesa da missili antinave da crociera.

Ma c’è di più… a dispetto di quanto si possa credere, si è già dato il via a nuove armi laser, vedasi ad esempio i nuovi sistemi laser denominati

– Weapon System Demonstrator (LWSD) Mk 2 Mod 0 ,150 kW , èUSS Portland (LPD-27) della classe *SanSant’Antonio .

– Optical Dazzler Interdictor Navy (ODIN) èottocacciatoredi Arleigh Burke .

– HELCAP (High Energy Laser Counter Anti-Ship Cruise Missile – ASCM), di ben 300 kW ,

Cosa dire, quanto accaduto all’ex presidente Iraniano Raisi, mi conferma ancor più come l’ipotesi formulata allora dal sottoscritto, abbia in se poco di fantasioso; viceversa conferma come le notizie che vengono solitamente riportate dai media, raccontano soltanto una parte della realtà, perché la verità come sempre accade, è quasi sempre diversa!!!!

Ed allora: esiste un legame tra queste nuove armi laser e il caso Raisi??? Chissà… forse un giorno sapremo la verita!

Israele prepara un’azione contro l’Iran!!!

Un’importante fonte della difesa israeliana ha dichiarato che esiste una concreta possibilità di un’azione militare contro il programma nucleare iraniano.

Le attuali condizioni, ha detto, rappresentano di fatto un’opportunità per colpire e disattivare gli impianti nucleari dell’Iran. 

Il Jerusalem Post ha aggiunto che a differenza del 2009, oggi c’è consenso tra le istituzioni israeliane sulla necessità di un’azione contro l’Iran.

Il ministro della Difesa israeliano Yisrael Katz l’11 novembre ha affermato che le condizioni per un attacco non sono mai state così favorevoli, un’opportunità per eliminare la minaccia nucleare iraniana e ottenere risultati non solo tramite la sicurezza ma anche la diplomazia.

Il 26 ottobre, Israele ha ordinato attacchi mirati a siti di produzione missilistica e di difesa aerea in Iran, e nel frattempo, Israele sta anche cercando sostegno globale per reintrodurre le sanzioni tramite il “meccanismo di snapback” dell’accordo nucleare del 2015, con l’obiettivo di limitare il programma nucleare iraniano.

Alcuni critici però avvertono che, pur se danneggiato, l’Iran potrebbe ricostruire le sue strutture, aumentando il rischio di un’ulteriore escalation…

Si certo: l’elicottero in cui è morto il presidente iraniano Raisi è caduto per colpa delle condizioni meteo…

A scriverlo è il rapporto finale delle indagini compiute sui rottami dell’elicottero che ha provocato la morte del presidente Iraniano Ebrahim Raisi….

Dal rapporto si evince come siano state le condizioni complesse, climatiche e atmosferiche, ad aver fatto precipitare quel veicolo…

Quindi nessuna azione criminale, nessun sabotaggio e neppure un eventuale intervento militare – come descritto immediatamente dopo l’incidente dal sottoscritto – attraverso l’uso di una tecnologicamente avanzata – vedasi link: 

– http://nicola-costanzo.blogspot.com/2024/07/iran-accident-or-murder-that-is-question.html

– http://nicola-costanzo.blogspot.com/2024/07/iran-ecco-le-armi-ipotizzate-dal.html

Ma d’altronde cosa avrebbero potuto dire, non vi è alcuna prova per smentire che, quanto dal sottoscritto riportato, potesse essere errato!!! Già… vorrei sapere in quali modi quegli investigatori averebbero compreso cosa ha provocato quel “blackout” che ha fatto precipitare poi l’elicottero… 

Non ne hanno idea, non conoscono minimamente quell’evoluta teconolgia  e quindi, non saprebbero dimostrare un possibile attentato ed allora cosa fanno, la cosa più ovvia, dichiarano che è stato un incidente, già… a causa di una fitta e densa massa di nebbia che avrebbe provocato la collisione dell’elicottero con la montagna.

Quanti elicottero che ogni giorno si alzano in volo dovrebbero quindi – secondo quel ragionamento – precipitare, per un po’ di nebbia o qualche goccia di pioggia??? 

Ma della scatola nera non si dice nulla, già… ci si è dimenticati appositamente di verificarla oppure essa evidenziava in maniera chiara come quel veicolo stesse volando senza alcun problema e soprattutto ad una quota corretta, certamente superiore e quindi impossibile che si potesse scontrare con una parete rocciosa, facendo ahimè precipitare l’equipaggio, dal Presidente Raisi agli assistenti di volo, insieme a ministri e funzionari… 

Ecco, forse sono questi i soggetti su cui si dovrebbe approfondire…

Sì… forse necessitava investigare di più su quest’ultimi, se non vi fosse ad esempio qualcuno tra quei passeggeri che avesse evidenziato di non esser più in sintonia con le attuali politiche di governo – rappresentate come ben sappiamo dal “Consiglio dei Guardiani” – e che quindi forse a causa di quelle idee un po’ troppo liberali, si sia entrati apertamente in linea di collisione con chi comanda attualmente il paese, gli stessi individui che hanno preferito sacrificare tutti, anche chi – ahimè – nulla entrava con quelle idee progressiste!!!

Il problema arabo-israeliano parte da lontano – Seconda parte.

Come riportavo nel post di ieri, sebbene il conflitto costò agli israeliani ben l’1% della popolazione (quest’ultima già di suo tempo esigua…), lo Stato d’Israele riuscì a sopravvivere al tentativo degli arabi per impedire la nascita di quello Stato, ma a seguito di quelle guerre, permise ad essa di espandersi ancor più di quanto le fosse stato assegnato dall’Assemblea delle Nazioni Unite!!!

Viceversa, la popolazione araba palestinese dopo la guerra fu costretta ad un esodo dai villaggi abitati verso gli stati limitrofi. 

Inoltre, in quello stesso periodo lo Stato israeliano impedì agli sfollati palestinesi di ritornare (di contro veniva incentivata nel mondo la politica d’immigrazione ebraica), espropriando tutte quele loro terre e dichiarandole di proprietà dello stato d’Israele!!!

Difatti, gli eventi che susseguitorno furono definiti dai palestinesi col termine arabo “nakba” e cioè catastrofe!!!

Difatti, soltanto 150 000 palestinesi rimasero in Israele, mentre la maggior parte, circa 750 000 fuggirono, trovando rifugio in Cisgiordania (280.000), nella Striscia di Gaza (200.000), in Giordania (70.000), in Libano (97.000), in Siria (75.000) e in Iraq (4 000).

La comunità arabo palestinese subì inoltre una forte lacerazione interna, anche per la circostanza che l’economie dei Paesi arabi confinanti fossero a quel tempo modeste, risultarono quindi incapaci di assorbire un così tale afflusso di rifugiati; tra l’altro, come riportavo sopra, Israele si oppose al rimpatrio di quei profughi e quindi l’esilio di quei rifugiati divenne in quei campi profughi palestinesi, permanente!!!

Solo alla fine del 1949 l’ONU creò un’agenzia apposita per fornire assistenza e occupazione ai rifugiati palestinesi, la cosiddetta UNRWA. 

Nel contempo la catastrofe (al-Nakba) divenne ancor più estesa, seguita da un colpo di Stato in Siria in cui venne destituito il Presidente, quindi lo stesso re dell’Egitto seguì eguale sorte, nel frattempo il re giordano Abdallah venne assassinato a cui seguirono come vittime, i primi ministri di Libano e Egitto!!!  

Da quel momento, il diritto al ritorno dei rifugiati palestinesi e dei loro discendenti divenne uno dei temi più controversi del conflitto israelo-palestinese e seppur si provo negli anni seguenti a far crollare Israele, nulla, neppure i mezzi economici, politici e militari utilizzti riuscirono nell’intento.

E difatti, lo Stato d’Israele con il passar degli anni divenne viceversa ancor più robusto, non soltanto accrescendo la propria popolazione, ma migliorando le proprie difese militare, tanto che il suo esercito divenne in poco tempo, tra le prime 20 potenze mondiali militari.più organizzate al mondo. 

Sì… dalla dichiarazione di indipendenza del 14 maggio 1948, Israele ha continuato – e continua – ad espandere le proprie risorse militari, ma non solo,  già… perché non vanno dimenticate quelle nucleari che, nonostante il governo israeliano non abbia mai ammesso ufficialmente di possedere testate nucleari, secondo le stime internazionali, queste oscillano intorno alle centinaia!!!

Certo, la politica araba palestinese non ha mai smesso di lottare, d’altronde come hanno riportato in questi lunghi anni nei proclami i loro leader: “Bisogna riprendersi la Palestina, perché senza di essa, non c’è vita ma soprattutto dignità per gli arabi“!!!  

Pensare quindi che si possa giungere ora ad una pace è una speranza vana, d’altronde non ci potrà mai essere un negoziato tra Israele e Hamas, perchè le ragioni di sopravvivenza di una, dipendono dalla concreta eliminazione dell’altra e quindi – con queste premesse – nessuna trattativa e/o sforzo di mediazione potrà mai essere raggiunto!!!

Soltanto con un totale rinnovato cambiamento, sia politico che sociale, si potrà giungere forse ad un accordo tra le parti!!! 

Questo tra l’altro dovrà  prevedere la costituzione di un nuovo Stato Palestinese diverso dai territori nei quali si era finora vissuto, gli stessi che ora – a seguito dell’attacco di hamas, sono finiti nelle mani d’Israele!!!

Inoltre, tra i due stati confinanti, dovrà essere creata una fascia demilitarizzata, controllata dalle forze dell’ONU!!!

Altrimenti sarà tutto inutile e chi prospetta di possedere da entrambi le parti soluzioni altrenative e/o proclama interventi militari, sa bene di dire una grande cazzata!!! 

Nessuno in questo momento può cambiare lo stato di fatto ed è soltano attraverso il buon senso, ma soprattutto mettendo in campo equilibrio e rinunciando ad eliminare l’altra parte contendente, che si potrà giungere finalmente a quella desiderata pace secolare!!!

C’è anche un carabiniere coinvolto nell’inchiesta "appalti e commesse" sotto controllate dalla ‘ndrangheta!!!

Sono tre gli imprenditori ed un pubblico ufficiale a finire ai domiciliari nell’ambito dell’operazione “Revolvo” condotta dalla Guardia di Finanza in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip su richiesta del procuratore di Reggio Calabria Giovanni Bombardieri. 

Nell’inchiesta sono indagate altre 10 persone tra cui sei funzionari del Comune di Reggio Calabria, contestualmente è stato eseguito un sequestro preventivo ad 11 imprese attive nel settore edile, per un valore stimato in oltre 10 milioni di euro. 

Assieme ai tre imprenditori, è finito ai domiciliari un carabiniere in servizio a Vibo Valentia e all’epoca dei fatti contestati in forza alla caserma dell’Arma «Modena» di Reggio Calabria. 

L’inchiesta è il seguito dell’operazione «Araba Fenice» e fonda le sue basi sulle dichiarazioni del collaboratore di giustizia, che secondo gli inquirenti, avevano descritto del monopolio della ‘ndrangheta negli appalti pubblici indetti dal comune di Reggio Calabria.

In particolare, sarebbe stata accertata l’esistenza di un consolidato sistema illegale fondato su ripetuti favoritismi protratti nel tempo, a fronte di utilità corrisposte ai funzionari pubblici, in un consolidato rapporto di “do ut des”. 

Il carabiniere in particolare avrebbe consentito a uno degli indagati, sottoposto agli arresti domiciliari, di disattendere sistematicamente le prescrizioni derivanti dalla misura cautelare. Oltre a ciò, il graduato avrebbe fornito mezzi e apparecchiature tecniche al fine di consentire a soggetti investigati di eludere, tramite vere e proprie “bonifiche” ambientali, eventuali attività di intercettazione condotte a loro carico. L’esecuzione della misura degli arresti domiciliari nei confronti del militare è stata eseguita con il supporto del Comando Provinciale dei Carabinieri di Vibo Valentia. 

Ora, l’appuntato scelto dei carabinieri è stato accusato di concorso esterno con la ‘ndrangheta e secondo la Dda, egli era fi fatto al servizio della cosca, in particolare, si sarebbe messo a disposizione fornendo veicoli e apparecchiature tecniche nella sua disponibilità al fine di garantire “libertà di movimento e bonifiche del territorio da possibili microspie”.

Il militare, inoltre, avrebbe informato su attività di indagine nei confronti di taluni affiliati o di disattendere i domiciliari a cui alcuni di essi erano sottoposti, omettendo di denunciare la sistematica violazione delle prescrizioni.

Sono tutti indagati per concorso esterno in associazione mafiosa e per i reati di corruzione e atti contrari ai doveri di ufficio.

L’Iran abbatte un "drone" Usa e raccoglie il relitto dalle sue acque territoriali…

Il notiziario iraniano di Press TV ha comunicato che le “guardie rivoluzionarie islamiche” del corpo iraniano, hanno abbattuto un velivolo senza pilota della serie “Global Hawk” che aveva senza autorizzazione, volato al di sopra del paese persiano!!!
Sebbene l’Iran non abbia alcuna intenzione di combattere contro nessuno, lo stesso, ha dichiarato di essersi preparato ad una eventuale “guerra”.
Naturalmente la risposta del portavoce del comando Usa, non si è fatta attendere, replicando che nessun aereo americano ha sorvolato in quel giorno lo spazio aereo iraniano…
Tuttavia, sembra che un anonimo funzionario americano abbia confermato che un drone sia stato realmente abbattuto da missili anti-aerei iraniani nello spazio aereo internazionale dello stretto di Hormuz.
Certo ora questa repubblica islamica affacciata sul Golfo Persico, si trova in possesso di uno dei droni più avanzati al mondo, un modello questo “RQ-4 Global Hawk” che – a secondo di quanto ancora integro possa essere – potrà essere studiato e clonato, utilizzando la ben nota “ingegneria inversa“, per riprodurne ove possibile, un analogo prodotto… con tutto ciò che ne potrà conseguire!!!
Per meglio comprendere di cosa si stia parlando, il drone “RQ-4 Global Hawk” rappresenta un velivolo senza pilota ed è l’aereo da ricognizione più avanzato…
Si presenta con una forma da balenottero… con un’apertura alare di 35,4 metri, maggiori di quelle di un Boeing 747, ed è considerato come una delle più alte conquiste della tecnologia umana!!!
Non parliamo del prezzo… è scandaloso in quanto con le attrezzature a bordo costa quasi 200 milioni di dollari e può volare costantemente a 650 km/h per oltre 36 ore!!!
L’incidente se così si può chiamare, rappresenta un segnale pericoloso perché aggrava un conflitto tra le parti già profondamente segnato e dove i suoi due principali interpreti, Trump e Rohani, evidenziano come non vi sia alcuna possibilità di riconciliazione tra le parti.
Gli Usa, dopo le sanzioni internazionali decretate contro l’Iran (incluso l’embargo petrolifero europeo scattato il 1° luglio 2012 che hanno fatto crollare le esportazioni petrolifere del Paese, facendo sprofondare l’economia in una recessione), a annunciato ulteriori sanzioni nei confronti di quegli Stati che intrattengono relazioni economiche e commerciali con l’Iran, tra cui vi è anche il nostro paese…
Per cui… o queste nazioni cesseranno i loro rapporti commerciali con l’Iran oppure incorreranno nella scure di Trump, perdendo di fatto ogni sostegno economico e commerciale, proveniente attraverso il mercato statunitense…
La guerra quindi –se pur non militare– è iniziata ed avrà a breve gravi conseguenze, sia economiche che finanziarie, in particolare a causa del riacutizzarsi di una crisi mondiale che sta coinvolgendo ogni giorno che passa, sempre più paesi, vedasi Cina, Russia, Corea del Nord, Venezuela, Messico ed anche l’Europa…
Ho la sensazione che dobbiamo iniziare a prepararci ad un quinquennio di nuovi sacrifici, come se quelli passati in questi anni, non ci fossero bastati!!!
Già…

Tangenti anche in Marina Militare…

Tanto per non essere diversi dagli altri… ecco l’ennesima inchiesta sugli appalti, che stavolta prende di “mira” (mi sembra che il termine sia perfettamente appropriato…) la nostra “Marina Militare”…
Alcuni giorni fa si è giunti all’arresto del capitano di vascello Giovanni Di Guardo e del tenente di vascello Francesca Mola ed anche dell’imprenditore Vincenzo Pastore…
Sono accusati tutti di reati di concorso in corruzione aggravata e di turbativa d’asta…
La stessa Marina Militare se pur auspica in tempi celeri la chiusura dell’inchiesta e la condanna dei responsabili, accusa un’ulteriore sconfitta, causa gli ulteriori arresti, avvenuti nei giorni seguenti, in cui sono finiti il Direttore della locale Maricommi (Direzione di Commissariato della Marina Militare) e un altro Ufficiale in servizio presso l’ufficio contratti dello stesso ente!!! 
Ora ci viene comunicato che la gara in questione non si è svolta e che l’appalto di cui sopra, non è stato aggiudicato!
Grazie della notizia… scoperta la truffa era ovvio che la gara non avrebbe potuto realizzarsi, ma viene ora da chiedersi… per tutte quelle precedentemente assegnate… il meccanismo era sempre lo stesso ed allora, come si pensa d’intervenire e ripristinare quei principi di trasparenza… forse attraverso una commissione d’inchiesta???
Per fortuna che c’è chi… a differenza di altri che dormono, fanno perfettamente il proprio lavoro… e mi riferisco alle Procure e alle forze dell’ordine!!!
Di queste vicende, ciò che mi colpisce è la sorpresa manifestata da tutti… 
A prima vista, sembrano questi avvenimenti insoliti… quasi inaspettati, o meglio, in molti fanno tutti finta di non sapere con quali modi vengono truccati gli appalti, ma poi, è di fatto, quanto avviene quotidianamente… 
Al momento, ci viene raccontato che abbiamo pure una “prima” donna militare… arrestata per mazzette; la verità è che forse le altre sono state un po più furbe e non si sono fatte scoprire!!!
Ciononostante, di questa vicenda mi sorprendono due notizie: la prima, sulle intercettazioni telefoniche e su quel virus inviato sul Iphone del tenente di vascello, che ha permesso di registrarne le telefonate e la seconda sull’invio proprio del Di Guardo in quella struttura militare, per correggere quegli scandali dell’anno prima, che avevano di conseguenza prodotto il suo arrivo… (in quella stessa struttura militare, in 11 -9 militari più 2 civili- avevano organizzato un sistema criminale, per incassare il 10% del valore dell’affidamento)…
Incredibile, come si dice “oltre l’inganno la beffa” ed difatti,  hanno chiesto proprio al tenente, di ripristinare quei principi di legalità, in quell’ambiente corrotto… dimenticandosi però nel contempo, che proprio il Di guardo era già stato condannato per truffa in una vecchia vicenda…
Secondo gli inquirenti l’accordo corruttivo prevedeva una tangente complessiva da 200mila euro, oltre a un “Suv” dell’Audi: a proposito di Suv… mi sono sempre chiesto come facciano certi militari (e non solo…) a girare con auto da 70.000-150.000 euro, considerato che le loro retribuzioni… sono nella norma…: ed allora, come mai (in questi casi) nessuno che controlla, quelle eventuali sperequazioni finanziarie???
D’altronde, quella è un’altra storia… intanto riprendendo quanto accaduto e cioè per poter compiere la truffa, il tenente si è servito della collega Francesca Mola, che proprio il Di Guardo aveva portato con sé da Roma e destinata a quell’ufficio appalti: “Sono tutti convinti che sia la mia amante… rideva con la fidanzata; ma io l’ho presa e l’ho messa lì perché ho capito che a questa i soldi piacciono… quanto ci guadagna? Quaranta, cinquantamila euro (…) Su quello che guadagna quello (ndr, l’imprenditore)….”

D’altronde il Di Guardo dimostra avere una grande esperienza su come far circolare il denaro; intercettato insieme con l’imprenditore (Pastore) dichiarava: “ho una fiduciaria a Malta: da lì posso spostare i soldi sul conto corrente della fidanzata “rumena”; quindi faccio un’operazione estero su estero. Infine dal suo conto in Romania passa i soldi a se stessa su un conto italiano”.
Semplice no… basta organizzarsi: una sede legale a Malta ed una operativa per esempio in Romania… e il gioco è fatto!!!
Come cantava Ron nella sua canzone: E’ l’Italia che va… con le sue macchinine (Audi, Porche, Mercedes, Bmw, …) vrum vrum…

Morire per la Patria…

Un soldato italiano muore.
Un soldato italiano mandato in una missione che non ci appartiene, per la quale non dobbiamo combattere,  una missione che di pace poco possiede in quanto questa è stata decisa da altri paesi, da una coalizione che per tutti ha deciso, sorretti da quella definita “giusta” lotta al terrorismo, che  ci ha portato prima in Iraq, poi in Afganistan e poi ancora in Libia e non sappiamo ancora come finirà nel Mali e/o in Siria…
Un soldato quindi, che credendo ciecamente in quello che faceva, rispettando gli ordini che gli sono stati imposti, ha perso la propria vita… per la propria Patria!!!
Un vuoto sentito da tutti i cittadini ed in particolare da coloro che ne rappresentano la maggioranza, quella camera nella quale veniva riferito sull’attentato che ahimè, ha portato via definitivamente il nostro Capitano Giuseppe la Rosa…
Un attentato vile, fatto ai nostri militari che sono soltanto lì per poter aiutare la popolazione civile, per difenderli dai soprusi e dalle violenze perpetrate da una parte di fondamentalisti, nei riguardi degli altri ed in particolare delle donne.
Ecco perché Giuseppe era li, ecco perché ancora in tanti sono li!!! 
Ma questo ai nostri deputati interessa poco, non è un argomento a cui sono interessati, anzi come si dice a Roma… “nun glie’ne può fregar de meno…“.
Ed ecco quindi che mentre il Ministro della Difesa, Mario Mauro riferiva in aula sull’attentato, la Camera era totalmente vuota!!!
Che schifo…, sono proprio come sono… cioè una continua delusione, una mancanza di rispetto, per quanti è sono ben 53 che dal 2004 ad oggi sono purtroppo “caduti”, ma soprattutto nei riguardi dei familiari delle vittime, di quanti hanno perso un figlio nel dover compiere il proprio dovere.
Ora ci raccontano che la missione deve continuare, almeno fino alla fine del 2014, certo, sarei curioso di conoscere quanti tra i figli dei nostri politici ( Senatori e Deputati ) abbiano fatto il militare e quanti tra questi siano mai andati in una qualche missione…
Loro stanno a casa ben protetti… mentre sono gli altri, quelli delle famiglie disagiate a dover partire, sono questi i giovani che non trovando alcuna occupazione si danno alla carriera militare, tentano quella crescita professionale ed economica, che in altri modi non gli è permessa…
Il nostro capitano, oggi promosso a maggiore, è stato ucciso due volte!!!
Non so quale dei due può ritenersi crudele, se l’attentatore che ha gettato la bomba oppure quanti con il loro disprezzo mostrano indifferenti quella insensibilità che come un abito su misura… gli appartiene.
In altri paesi, ben più civili e democratico del nostro, quanto accaduto nel nostro parlamento, sarebbe stato certamente condannato a gran voce, mentre da noi tutto è stato interrato e coperto…
Caro Giuseppe… grazie; grazie per ciò che hai fatto, per il tuo coraggio, grazie… perché attraverso te… mi sento rappresentato e degno di essere un buon Siciliano!!!
Mi dispiace pensare che oggi non ci sei, che non sei più tra noi, tutto ciò mi fa veramente stare male…
Ma c’è qualcosa che mi far star ancor più male ed è pensare che hai dedicato e perso la tua vita per questa “nostra” ingrata Patria!!!