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Le leggi valgono ovunque, ma stranamente non in Sicilia!!!

Ai sensi della l.r. n. 18 del 18/10/2018 i parlamentari regionali e gli amministratori locali hanno l’obbligo di dichiarare l’eventuale iscrizione ad una loggia massonica o “ad associazioni similari”.  

Obbligo dichiarativo dei deputati dell’Assemblea regionale siciliana, dei componenti della Giunta regionale e degli amministratori locali

Entro quarantacinque giorni dall’insediamento, i deputati dell’Assemblea regionale siciliana, il Presidente della Regione e i componenti della Giunta regionale che siano deputati nonché i sindaci, gli assessori comunali ed i consiglieri comunali e circoscrizionali sono tenuti a depositare, rispettivamente presso l’Ufficio di Presidenza dell’Assemblea regionale siciliana e presso l’ufficio di Gabinetto del sindaco, una dichiarazione anche negativa sull’eventuale appartenenza a qualunque titolo ad associazioni massoniche o similari che creino vincoli gerarchici, solidaristici e di obbedienza, qualora tale condizione sussista, precisandone la denominazione.

Entro quarantacinque giorni dall’insediamento, i componenti della Giunta regionale che non siano deputati sono tenuti a depositare la dichiarazione di cui al comma 1 presso la Segreteria generale della Presidenza della Regione.

Beh… quanto sopra vale ovunque ma non nella nostra regione, infatti il commissario di Stato ha bloccato l’applicazione della legge regionale di cui sopra, che impone ai parlamentari, sindaci e consiglieri comunali di dichiarare l’eventuale appartenenza alla massoneria!!!

E così nessuno di loro dovrà dichiarare l’appartenenza a quelle logge, le stesse alle quali di fatto sono sottomessi, esercitando così quanto viene loro imposto da quel potere occulto, certamente a scapito del proprio ruolo svolto all’interno delle nostre istituzioni!!!

Già… in Sicilia è come vivere in uno “Stato” dentro lo Stato!!! 

Intervistato, anche Cateno De Luca parla di Logge e Santuari a Messina!!!

Ho ascoltato stamani un programma su Antenna Sicilia, già un’intervista presentata da Michele Cucuzza al nuovo candidato alla Presidenza della regione, Cateno De Luca…

Certo è strano vedere come l’ex Sindaco di Messina abbia deciso di puntare così in alto, ma lo è ancor di più quando nel voler rappresentare i poteri forti di quella sua città fa riferimento a logge e santuari, che non sono altro che i templi di quei cosiddetti massoni di cui proprio alcuni giorni fa avevo scritto…

Quindi ancora una volta emerge una realtà che dimostra come dietro la società civile si nasconda una piovra dai mille tentacoli, la stessache gestisce, controlla, alimenta e soprattutto paralizza chi si trova a doversi rivolgere ad essa…

Un sistema che determina chi deve andare avanti e chi deve restare indietro, a chi rivolgersi quando si ha un problema oppure quando si vuol chiedere una raccomandazione, c’è poi chi inizia a raccogliere voti per le prossime elezioni e per quei loro politici, ed ancora chi si piega a far si che certi personaggi restino sempre in primo piano e che quelle sostanziali collusioni siano sempre lì… affidabili!!!  

Ed allora viene spontaneo chiedersi chi mai possa debellare un sistema corruttivo così imperniato anche con quel mondo istituzianale che di fatto lo protegge… 

Uomini e donne che ogni giorno dissimulano quella parte rigida e professionale, con una falsa e corrotta, un atteggiamento che maschera comportamenti leali con giudizi falsi e pretestuoisi…

Ecco perchè credo che nessuno sia in grado di smascherare quel sistema esistente collusivo-concussivo, peraltro parliamo di un meccanismo che determina un giro di mazzette interessante e soprattuto permette a quei suoi adepti di crescere anche a livello sociale…

Ecco perché la massoneria a Messina rappresenta qualcosa di concreto, pensare quindi che qualcosa possa cambiare credetemi è una follia, perché sono parecchi, anzi troppi, i soggetto attualmente coinvolti che poi sono gi stessi che impongono a tutti noi le loro regole!!!

Per iniziarsi alla Massoneria? Semplice… basta recarsi a Messina!!!

Ho ritrovato sul web un bellissimo articolo del giornalista Consolato Minniti, a cui allego – a conferma di quanto ora vado a riproporre – l’audizione dell’interrogatorio, alla presenza dei pubblici ministeri…

Faccio altresì presente che essendo l’argomento fin troppo ampio, mi permetto di completare il suddetto post nei prossimi giorni…  

Innanzitutto, ha parlare è il pentito Virgilio, il quale come potrete ascoltare direttamente dalla sua voce, ha svelato tutti i retroscena della loggia massonica, tirando dentro esponenti di primo piano sia della Chiesa che delle cosche, ricordando anche il noto “Maestro venerabile” della loggia massonica P2, Pietro Gelli, che secondo egli: anche da morto gestisce un enorme potere!!!

Ed allora leggiamo di quel resoconto – trovate la registrazione audio presso il link: https://www.facebook.com/watch/?v=656858658890266&extid=NS-UNK-UNK-UNK-AN_GK0T-GK1C&ref=sharing .

«Dato che dovevo rimanere riservato, vengo sacrato cavaliere all’interno della chiesa di Sant’Anna, all’interno delle Mura del Vaticano. (…) Su di me avevano altri progetti, cioè Franco, non avendo figli maschi, aveva deciso… Franco chi? Franco Sensi, l’ex presidente della Roma».

Ho avuto frequentazioni molto “alte” – dice il collaboratore di giustizia Cosimo Virgilio – e lo mette nero su bianco nel suo interrogatorio alla presenza dei Pm Giuseppe Lombardo e Stefano Musolino…

Ed allora partiamo da quei suoi inizi a Messina:

Vengo iniziato la prima volta agli inizi degli anni ’90 a Messina, presso il “Grande Oriente d’Italia”.  Il tempio si trovava nella zona alta di Messina, precisamente nella zona Papardo. 

I miei presentatori, definiamoli così – spiega il pentito delle cosche della Piana di Gioia Tauro – l’allora preside della Facoltà di Economia e Commercio, Caratozzolo, e il figlio Marcello, quest’ultimo era colui che aveva, all’epoca, i principali agganci a livello nazionale, sia con la parte buona che con la parte non buona». 

Virgiglio racconta di essere entrato prima in un “Rotary club” e poi nel “Sacro Sepolcro”, meglio individuato come “Ordine equestre del Sacro Sepolcro” di Messina. 

All’interno del Rotary Club – chiarisce – figuravano le più importanti figure cattedratiche, quindi tutti i professori universitari sia della mia facoltà che principalmente della facoltà di Giurisprudenza, ed anche medicina. 

Virgiglo, dunque, arriva nella sede di via Nino Bixio, a Messina, dove incontra Mimmo Borgese «all’epoca proprietario dell’hotel Mediterraneo” sulla Statale 18, l’oggi defunto Mimmo Piromalli, meglio conosciuto come il padre “dell’orbo”. 

Si chiamavano “compari” con Marcello Caratozzolo, e la presenza di questo Piromalli, che arrivò a bordo di un’Alfa 164 verde»…

FINE PRIMA PARTE

Corruzione e tangenti a Messina: vedasi che novità!!!

Avevo ascoltato in tv la notizia ed ero rimasto profondamente basito, considerati i nomi delle persone coivolte nell’nchiesta…

Già… perché tra le persone arrestate stamani dai carabinieri, con l’accusa a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati contro la pubblica amministrazione, contro la fede pubblica e contro il patrimonio, vi è il comandante della polizia metropolitana di Messina, Antonio Triolo.

Ai domiciliari sono finiti anche i suoi colleghi di Letojanni, il comandante dei vigili Alessandro Molteni e l’ispettore Santo Triglia, la figlia di Molteni, Elisa, la moglie di Triglia, Gaetana Cardile, l’imprenditore Antonino Navarria, amministratore della “Sos strade srl” e Andrea Lo Conti, titolare della “La car”, ditta satellite della “Sos strade”. 

La gip Maria Militello, ha disposto anche il sequestro del complesso aziendale della “Sos strade”.

L’inchiesta è nata dopo le rivelazioni di una fonte confidenziale ai carabinieri sul monopolio nelle attività di ripristino strade dopo gli incidenti, grazie alla complicità della polizia metropolitana. 

Il comandante Triolo per favorire la ditta di Navarria, dice l’accusa, avrebbe ricevuto una macchinetta del caffè, un telefonino e mobili per l’ufficio e la promessa dell’assunzione della figlia. 

La figlia del comandante e la moglie dell’ispettore di Letojanni sono finite ai domiciliari perché socie della “Elta service.”, che si occupava del recupero dei crediti assicurativi per conto della “Sos strade”. Andrea Lo Conti, titolare della “La car”, ditta satellite della “Sos strade”, perchè gli sarebbe stato assegnato illegittimamente il servizio di rimozione auto.

Per meglio comprendere nello specifico quanto accaduto vi rimando all’articolo : https://www.ilsicilia.it/corruzione-e-tangenti-a-vigili-e-polizia-metropolitana-sette-arresti-nel-messinese/

Comunque vedrete nel 2021 per Messina questa non sarà l’ultima inchiesta!!!

Sì… sono sicuro che prima dell’anno altri nomi “eclatanti ed impensabili” emergeranno da quel mondo sommerso, clientelare e corrotto ben protetto, grazie ad un sistema parallelo, metodico e massonico che permette ai suoi affiliati di proseguire in quelle proprie carriere istituzionali e nel contempo di favorire i cosiddetti “amici degli amici”…

Ma tranquilli è solo questione di ore!!!   

Convivenza tra controllore e controllato!!! Altro che sanità…. maxi truffa a Messina: già… a leggere articoli come questi si casca malati…

E’ stata scoperta dalla Procura di Messina una maxi truffa ai danni del Servizio sanitario nazionale…

Il Comando provinciale delle Gdf ha eseguito un’ordinanza che dispone la misura cautelare nei confronti di tre soggetti, con il divieto temporaneo di esercitare attività imprenditoriali per 4 mesi e il sequestro di ben 3 milioni di euro nei confronti di 7 strutture sanitarie private convenzionate. 

Ma la circostanza peggiore e che – secondo gli inquirenti – quel denaro sarebbe il frutto di una truffa aggravata che coinvolge 26 persone tra funzionari pubblici dell’Asp di Messina e vari responsabili  dipendenti di quelle strutture private, riconosciute come tra le più importanti case di cura città dello Stretto.

Per l’articolo vi consiglio il seguente link: https://livesicilia.it/2021/09/23/sanita-maxi-truffa-a-messina-coinvolti-imprenditori-25-indagati/?fbclid=IwAR2OvC1Hq500EVlv4MEKw08fBd1jJ4CkjSYCu0WnST3mDNmFsgkKd6n4FRM

Al sottoscritto interessa poco di leggere i nomi o quali procedure siano state messe in atto per giungere a realizzare quelle truffe…

Il punto sul quale comunque desidero soffermarmi è tutt’altro…

Difatti, è precisamente quello che evidenzia – per l’ennesima volta – di come siano sempre i controlli a venir meno in questo nostro Paese, ancor più in questa mia terra dove si dimostra come manchi totalmente quell’indispensabile corretta professionalità dei cosiddetti “controllori” che (come scrivo sempre) preferiscono partecipare ai banchetti generosamente offerti, piuttosto che far emergere raggiri e truffe, d’altronde sperare nelle loro denunce presso gli organi giudiziari è soltanto un utopia!!!

Ma non meravigliatevi perché quanto emerso ieri in quella città peloritana, non è nulla in confronto a quanto accade purtroppo nelle altre realtà siciliane!!!

Già… si tratta semplicemente d’aver fortuna, sperare che gli organi di polizia trovino un po’ del loro tempo per intercettare quanto si sta di fatto compiendo oppure (sempre… “tempo” permettendo…) analizzare quei documenti già in loro possesso, consegnati a suo tempo chissà… da qualche cittadino onesto – rimasto ancora in circolazione – che a differenza della maggior parte dei suoi conterranei, ha deciso alcuni anni fa di presentare alcuni esposti e non per ricevere chissà quale coccarda, ma per la semplice convinzione che nella giustizia ci credeva e ci crede ancora oggi… ciecamente!!!

Sì perché prima o poi, la giustizia arriva sempre!!!

Reddito di cittadinanza: ecco evidenza di quanto avevo scritto solo pochi giorni fa!!!

Sono 175 le persone che percepivano illegittimamente il reddito di cittadinanza!!!

I finanzieri del Comando provinciale di Messina hanno scoperto che alcuni soggetti – se pur non fossero in possesso dei requisiti previsti – erano riusciti a beneficiare del sussidio dello Stato!!!

L’importo ammonta a oltre un milione di euro, ed è stata bloccata l’erogazione di altri 450.000 euro e più… 

La circostanza assurda è quella dal sottoscritto riportata in un mio precedente post ” http://nicola-costanzo.blogspot.com/2021/02/il-reddito-di-cittadinanza-va-abolito.html ” e cioè che sono stati individuati imprenditori, artigiani, commercianti tra cui venditori ambulanti, negozianti, ma anche giocatori on-line, avvocati e trafficanti di stupefacenti, oltre come sempre numerosi lavoratori in nero!!!

Tutti soggetti “irregolari” che operavano in tutti quei settori poco controllati, dall’edilizia, al commercio, dai trasportatori, agli autolavaggi, dai bar alla ristorazione, dai saloni di bellezza, alla raccolta nei campi…

Ma d’altronde qualcosa non va neppure in quei controlli se si pensa che un cittadino – non più residente nel territorio dello Stato da oltre due anni – sia riuscito ad incassare oltre 1.700 euro…

Nel corso dell’operazione sono state altresì sgominati alcuni nuclei familiari che percepivano il reddito di cittadinanza seppur era assiduamente dedicati al traffico di sostanze stupefacenti tra le regioni della Sicilia e Calabria…

Ma non solo a Messina sono stati emessi i provvedimenti di sequestro, ma anche il tribunale di Patti ha disposto il sequestro preventivo di oltre 50 mila euro, nei confronti di alcuni residenti a Capo d’Orlando, Caronia, Sant’Agata di Militello e Santo Stefano di Camastra…

La verità è che prima di elargire le somme andrebbero fatte le verifiche in maniera precisa e mirata su quelle cosiddette “autocertificazioni”, perché con un sistema “lumachevole” e burocratico qual è il nostro, ci vuole un po’ di tempo prima che ci si accorga degli illeciti di tutti questi lestofanti… 

Ecco perché alcuni giorni fa, mi sono permesso di dare alcuni suggerimenti su come trasformare quel reddito in qualcosa di positivo e chissà se Draghi, prossimo Presidente del consiglio, avrà la determinatezza di prendere immediatamente provvedimenti su questo reddito che come riportato sopra, è diventato una barzelletta…

Da quasi fastidio scoprire (forse) d’aver avuto ragione!!!

A seguito della puntata di ieri sera di Report sul caso Montante in cui è intervenuto il presidente della commissione nazionale antimafia Nicola Morra, proseguendo il giornalista di Repor ha realizzato due interviste a proposito dell’attentato fallito che Antoci subì la notte del 17 maggio 2016, episodio che hanno lasciato dubbi e di cui sono state archiviate le indagini da parte della Procura di Messina…
D’altronde, uno degli indagati chiamati a testimoniare, alle domande degli inquirenti rispose così: “Con chi parlavi… in paese, si parlava di politica, di un attentato falso“!!! 
Ed ancora, l’ex dirigente di polizia Ceraolo ha rivelato che subito dopo l’attentato, il procuratore capo di Messina, Guido Lo Forte, chiede allo stesso, allora alla guida del commissariato di Barcellona, di sollecitare tutte le fonti più vicine alla cosca di Barcellona in merito all’agguato…
La risposta – secondo il Ceraolo – fu unanime  e cioè che, le fonti legate a cosa nostra, riferirono che la mafia non c’entrava nulla e che si trattava di una “babbarìa”… 
Incredibile perché anche il sottoscritto il 28 Maggio del 2016 a quasi tre anni di distanza aveva riportato dei forti dubbi a riguardo – vedasi link:http://nicola-costanzo.blogspot.com/2016/05/truffe-ai-danni-dellunione-europea-ed.html 
Colgo l’occasione per riprendere la notizia sulla lettera intimidatoria, fatta pervenire alcuni giorni fa allo stesso Presidente (Antoci), ma di cui, sin dall’inizio, ho avvertito forti dubbi… 
Sono le stesse perplessità che ho quando guardo in Tv alcuni sceneggiati girati qui da noi in Sicilia…
Mi accorgo come il più delle volte, gli sceneggiatori si prestano letteralmente a trasformare in siciliano… delle frasi italiane, mentre gli attori, nel recitare quei copioni, non possiedono quelle espressioni sintomatiche della nostro uso quotidiano… si capisce, o meglio noi siciliani capiamo, come quell’attore, non è… uno della nostra terra!!!
Analoga situazione ci capita anche tra di noi, tra conterranei appartenenti a diverse province… ecco ci si accorge come, gli idiomi, i segni, i movimenti sul viso e aggiungerei anche quegli stessi silenzi… sono annunciatori diversi, su quanto si voleva trasmettere…     
Vi starete chiedendo, ma a cosa si sta riferendo… 
Ecco, io penso (ovviamente non voglio sostituirmi a psicologi criminali o investigatore delle forze dell’ordine ben più preparati del sottoscritto) – lo dico sempre… sarà per questa mia mania di leggere continuamente “Legal-Thriller” o libri sulla mafia – che ho la sensazione di accorgermi di quanto forse ad altri sfugge…  ed è quel sospetto che mi suggerisce che dice che qualcosa non va…
D’altronde debbo aggiungere che, nel corso della mia vita. non mi sono mai soffermato ad accettare quanto mi è stato visivamente proposto… anzi, ho sempre conservato quella propria indipendenza critica e morale, che ha fatto si di saper guardare oltre, rispetto a quanto formalmente  prospettatomi…
Ritornando a quella lettera… se fosse stata scritta esclusivamente per il Presidente Antoci… almeno la prima parte, quella cioè che trasmetteva con violenza il messaggio che si voleva fare pervenire (anche se aggiungerò di seguito un’ulteriore perplessità…) poteva anche passare… ma, nel momento in cui il messaggio, ha coinvolto anche il Presidente della Regione Sicilia, Rosario Crocetta, ecco che lì… si è commette l’errore di scrivere in Siciliano una frase “mafiosa”… che nessun mafioso avrebbe mai riportato così in modo semplicistico…
Sì… fa parte dello stesso copione di sopra… manca di quella peculiarità “siciliana” che un appartenente a quella associazione criminale avrebbe certamente espresso… 
Non voglio minimamente riportate quell’epiteto dispregiativo (mancante…), che è dopotutto riportato in quelle frasi intercettate… e fa parte di quel naturale lessico inferiore, utilizzato da certi soggetti criminali, per indicare in modo denigratorio, colui che si vuole di fatto offendere!!!
Ed infine… quella S (di Scannato) scritta in modo maiuscolo… con quanta precisione si è voluto sottolineare il “verbo”… dimenticandosi nel contempo della prima consonante, la F, che doveva (questa certamente sì…) essere scritta in maiuscolo!!!
Per quanto sopra ritengo che questa lettera sia stata scritta da un mitomane… a cui non interessa minimamente colpire i Sig.ri indicati nella missiva… 
Quegli altri (i mafiosi…) non scrivono… ma sparano, perché hanno in gioco interessi milionari e l’attentato compiuto dimostra difatti, come non siano tanto disposti a perderli!!!
Cosa aggiungere… da quasi fastidio scoprire (forse) d’aver avuto ragione!!!  

MESSINA: Quei "professionisti" dell’evasione fiscale…

In questi mesi ho scritto più volte sula città di Messina, in particolare su quel sistema “giustizia”, che in questi ultimi anni, non mi è sembrato ( ma forse mi sbaglio…) abbia brillato efficacemente, si paragonandolo ad esempio al nostro sistema giudiziario (etneo), posto in evidenza dal grande clamore mediatico…

Mentre lì… in quella cittadina, sembra non accadere nulla, un silenzio tombale, mai un’inchiesta o meglio una sola inchiesta, come se quel mondo peloritano fosse esente da corruzione, criminalità, malaffare…
Ma forse è realmente così… forse quei suoi magistrati all’interno di quel tribunale non hanno di cosa occuparsi, perché in quella loro cittadina tutto procede in maniera regolare e soprattutto legale…
Ed invece no!!! Ahi, ahi, ahi… anche lì ahimè c’è corruzione e ad eserciate quelle attività fraudolenti sono proprio taluni suoi “professionisti”… se così possono essere definiti, avvocati e commercialisti a cui fanno seguito quegli abituali imprenditori…
Chissà perché mi sarei aspettato anche qualche nome di magistrato… ma forse non è questa l’indagine giusta, ma vedrete, come solitamente prevedo ( disgraziatamente finora le mie previsioni sono state azzeccate…), non passerà molto tempo che vedremo qualche nome in prima pagina… 
Ed allora leggiamo di quest’ultima inchiesta…
I finanzieri del comando provinciale di Messina hanno portato all’esecuzione di 16 misure cautelari (2 ordinanze di custodia cautelare in carcere, 3 agli arresti domiciliari e 11 ordinanze di divieto temporaneo di esercitare attività professionali o imprenditoriali) e al sequestro di beni per di circa 15 milioni di euro nei confronti dei componenti di un’organizzazione criminale accusati di bancarotta, sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte, riciclaggio e auto-riciclaggio, falso ideologico in atto pubblico e appropriazione indebita…
come direbbe qualcuno: “di tutto… ci più“!!!
Le indagini hanno permesso d’individuare un’associazione per delinquere, con al vertice due avvocati messinesi e un commercialista peloritano che, anche avvalendosi di soggetti “prestanome”, hanno predisposto per i loro clienti, una serie di strumenti illeciti per sottrarre i loro patrimoni ai creditori e soprattutto al Fisco.
Nel corso dell’attività investigativa sono state ricostruite numerose operazioni illecite effettuate, nel periodo che va dal 2014 al 2017, dai professionisti messinesi per conto di importanti gruppi imprenditoriali presenti in diverse regioni italiane. 
Secondo un consolidato schema operativo i professionisti indagati hanno provveduto a svuotare grosse poste patrimoniali da diverse società in difficoltà trasferendoli in altre di nuova costituzione, lasciando i debiti alle società originarie.
Queste, poi, venivano messe in liquidazione dagli amministratori, perlopiù individuati nei prestanome e, successivamente, chiuse nel più breve tempo possibile, all’insaputa dei creditori in modo da evitare che, nel termine di un anno, potessero presentare istanza di fallimento.
Sono stati ora sottoposti a sequestro preventivo i patrimoni immobiliari e mobiliari di quelle società, costituiti da alberghi, aziende, terreni, quote societarie e somme di denaro per un valore complessivo di circa 15 milioni di euro…
Ecco dimostrato come anche a Messina, non si sfugge a quel sistema collaudato della disonestà, dove individui e gruppi sociali, vivono quotidianamente al di fuori della legalità e celati sotto quell’immagine di persone perbene, operano affinché quei meccanismi corruttivi e clientelari, possano realizzarsi…
Si racconta che i professionisti corrotti di solito sono dei cattivi oratori: sì… quando perdono il filo del discorso, partono per la tangente!!!.

Messinese??? No… Catanese!!!

Alcuni giorni fa mi hanno raccontato una barzelletta… che vorrei oggi condividere con voi:
– Un “catanese” mentre si trova a Messina incontra di mattina un amico e gli racconta un avvenimento accadutogli durante la notte…
Sai, ieri sera ero ad un “Caffe” all’aperto, vicino Via Cannizzaro, sì…sì… proprio lì accanto al Tribunale, quando dopo aver ordinato un mojito, siede accanto a me un signore distinto…. 
Dopo alcuni minuti, iniziamo a parlare e mi dice di essere di Messina, e così discutiamo del più e del meno…
Si fanno le tre e dopo aver bevuto entrambi all’incirca 15 cocktail, mi ha chiesto: “Ma tu… di dove sei?”.
Ed io: “Come di dove sono… sono Siciliano come te”.
E lui: No…no… non intendevo la regione, ma la provincia. Lo sento dall’accento che non sei di qua…”. 
Ed io, leggermente infastidito: “Sono siciliano… ripeto della nostra meravigliosa terra: LA SICILIA”!!! 
E lui: “Sì… Sì… lo capito, della Sicilia, ma di dove precisamente???”
Ed io: “Sono della città con il mare più bello del mondo e con il vulcano più alto d’Europa”… e continuando leggermente irritato, passando QUESTA VOLTA al mio dialetto: “sugnu a differenza to’… da provincia chidda spetta: Sugnu CATANISI!!!”. 
E lui: “A Catania siete tutti mafiosi!”
Allora gli dico: “No, mi spiace, guarda che è un luogo comune del tutto infondato”…
E lui mi ripete: “A Catania siete tutti mafiosi!” 
“No…” gli dico io “ti assicuro di no, che non è così… “si tratta semplicemente di un luogo comune per antonomasia…”, aggiungendo ancora: “I mafiosi sono un’esigua minoranza”!!!
E lui ribattendo: “A Catania siete tutti mafioooosiiii…”. 
Guarda,  ti assicuro che la maggior parte dei catanesi sono brave persone”!!!
E lui, sempre più insistendo: “Te lo dico io, a Catania siete tutti mafiosi!!” 
Credimi… non ne potevo più: “Guarda che se hai intenzione di continuare così., mi stai facendo incazzare e se provi a seguitare con questa stupida frase interrompo qualsivoglia discussione, ma vorrei… prima di ciò, assicurarti che i tuoi pregiudizi sono vittima di una visione parziale della realtà e se mi permetti vorrei dimostrati che… “
E lui: “No, no… te lo dico io… non c’è nulla da dimostrare: A Catania siete tutti mafiosi!”.
Ancora, ancora con quella frase assurda… continuava imperterrito senza fermarsi, pareva “na machinetta…”!!! 
Siete mafiosiiii… a Catania siete mafiosi, i Catanesi sono tutti mafiosiii: Tu sei un catanese mafiosoooo!!!
Minch… credimi, non c’è lo fatta più!!! 
La mia pazienza era colma, sopportarlo mi era impossibile!!!
Ed allora -mi ha chiesto l’amico- che hai fatto???
Ed io: “Niente… l’ho ammazzato!!!”.

Comitati d’affari a Messina, ma non solo…

Qualcuno starà pensando (o quantomeno vorrebbe farci credere…) che, quanto accaduto in questi giorni all’interno di quegli uffici istituzionali di Messina, rappresenti un semplice caso isolato…
La verità è tutt’altra, perché il problema del quale stiamo parliamo, rappresenta un sistema ben organizzato in quasi tutte le realtà comunali, che prova a spartirsi voti, poltrone ma soprattutto denaro, a danno dello Stato!!!   
Basti osservare quei personaggi coinvolti: Dirigenti, funzionari, politici, imprenditori, consiglieri, amministratori e manager delle municipalizzate, ecc…
Si tratta di un meccanismo collaudato, capace di far ottenere appalti, concessioni, autorizzazioni, in cambio di mazzette di denaro. 
Non ha importanza conoscere i personaggi oggi coinvolti in quell’inchiesta giudiziaria della città peloritana, poiché appena sostituiti questi, ne giungeranno degli altri, che si comporteranno allo stesso modo di chi per l’appunto li ha preceduti!!! 
D’altronde è così che va da sempre e così vedrete continuerà ad andare… fintanto che le regole di contrasto delle nostre istituzioni e le pene previste per questi reati, continueranno ad essere quelle attuali, che dimostrano essere, certamente irrisorie…
Peraltro si sa… tutti questi soggetti, partecipano in modo attivo ad oliare gli ingranaggi di questo mondo corruttivo… difatti, da un lato troviamo imprenditori felici di pagare, perché trovano in quei loro interlocutori solidi personaggi che garantiscono che quelle loro pratiche vengano accolte  senza alcun problema e dall’altro, funzionari che per amore del denaro, garantiscono che gli appalti vengano aggiudicati a quelle loro imprese amiche, il tutto a scapito di quella cosiddetta “libera concorrenza”…
D’altronde la gestione della cosa pubblica è vista con unico scopo: Quello di produrre denaro!!!
Ecco perché quel sistema amministrativo si presta, grazie a quei suoi infedeli dirigenti e/o funzionari, a compiere quanto viene loro richiesto e per poter far ciò, hanno costituito veri e propri “comitati d’affari”, che influenzano gli equilibri sociali, politici, istituzionali, finanziari e imprenditoriali di questo nostro territorio… a cui partecipano inoltre, personaggi legati ai mandamenti mafiosi…
Questi comitati si occupano di tutto…
Dalla ricerca di un occupazione, ai voti procurati per i propri referenti politici, dalla gestione degli appalti alla risoluzione di una pratica amministrativa, dal mettersi in moto per aggiustare alcuni processi che vedevano imputati i loro amici, alla risoluzione di un problema fiscali, il tutto garantiva a quel “comitato” importanti guadagni e lasciava a tutta una serie di semplici “subalterni”… le briciole!!!  
Oggi è toccato alla città di Messina, ma domani vedrete, a farne le spese sarà un’altra città, chissà forse anche la mia … 
C’è da dire purtroppo che alla fine non cambierà nulla, perché questo mondo corruttivo proseguirà con le medesime modalità, poiché questi gruppi autonomi, continueranno come sempre a muoversi indisturbati, sfruttando e promettendo a quei loro accoliti, carriere, favori ed un sistema capace d’infiltrarsi in ogni ruolo chiave. 
Si la speranza è quella di poter assistere definitivamente ad un cambiamento… 
Ma fintanto che suoi cittadini continueranno ad essere omertosi e lo Stato… si quello “stato” rappresentato da referenti istituzionali legati a quei comitati d’affari, continuerà ad operare a passo di lumaca, valutando (o… “insabbiando”) quelle esigue denunce ricevute (da parte di quei coraggiosi cittadini), come fossero denunce contro ignoti, quando stranamente vi sono perfettamente riportati, nomi e cognomi dei colpevoli di quei comportamenti illeciti, azioni certamente configurabili come “reati”, allora come si può credere oggi, che qualcosa cambierà???
Ecco perché oggi ho difficoltà a credere in quel cambiamento o in una parte delle istituzioni, poiché ormai, grazie a quelle indagini, abbiamo avuto la certezza di quanto all’interno di quei palazzi istituzionali, si sia diffuso ed esteso il virus della corruzione e della ricattabilità!!!

Meno male che la "giustizia" c’è…

C’è un grande sogno, che vive in noi…
Siamo la gente della libertà, 
siamo per la democrazia  
viva la legalità, 
meno male che il “Procuratore” c’è…
Siamo la gente, che ama e che crede
che vuol trasformare il sogno in realtà
“Procuratore”… siamo con te
Meno male che la “GIUSTIZIA” c’è!
Siamo la gente
che non si arrende
che tende la mano
che forza si dà
Procuratore“, siamo con te
Meno male che la “GIUSTIZIA” c’è!
Viva l’Italia
l’Italia che ha scelto
di credere ancora
in questo sogno
Procuratore“, siamo con te
Meno male che la “GIUSTIZIA” c’è!

Procuratore“, siamo con te
Meno male che la “GIUSTIZIA” c’è!
Dillo così
con quella forza
che ha solamente chi è puro di mente
“Procuratore”, siamo con te
meno male che la “GIUSTIZIA” c’è!

“Procuratore”, siamo con te

Meno male che la “GIUSTIZIA” c’è!
Viva l’Italia
l’Italia che ha scelto
di credere ancora
in questo sogno
“Procuratore”, siamo con te
Meno male che la “GIUSTIZIA” c’è!
“Procuratore”, questo è per te
Meno male che la “GIUSTIZIA” c’è!

Terzo livello: "Ah… finalmente… qualcosa si muove da quel Tribunale di Messina"!!!

L’hanno chiamata operazione “Terzo livello”!!!

La Dia di Messina, in collaborazione con il centro operativo di Catania, stamani, supportata dalle  centrali di Reggio Calabria, Palermo, Bari, Roma, Caltanissetta, Catanzaro e Agrigento, ha dato il via a numerose ordinanze cautelari.
Tra i destinatari del provvedimento figura anche l’ex Presidente del Consiglio comunale di Messina, candidata sindaco alle recenti amministrative, Emilia Barrile. 
Secondo l’accusa, Barrile, ai domiciliari, con l’aiuto di imprenditori, avrebbe messo su un sistema d’affari “per avere appoggio elettorale“…
Sarebbero state create cooperative fatte ad “arte” con l’assunzione di giovani per svolgere dei lavori per la Pubblica amministrazione. 
Il tutto ovviamente per avere consensi elettorali, e difatti, attraverso i patronati si agevolavano i giovani a ricevere la disoccupazione. 
La Barrile è ora accusata di associazione a delinquere, abuso d’ufficio, atti contrari a doveri d’ufficio.
Le indagini non sono concluse e sembra che anche altri esponenti della politica, imprenditori, amministratori, faccendieri e uomini della criminalità peloritana, sono ora nel mirino delle indagini compiute dalla Dia!!!
Allo stesso tempo, sono in atto ingenti sequestri dei beni, che colpiscono non solo diverse imprese, ma anche beni immobili e mobili, per un valore di numerosi milioni di euro.
L’indagine ha infine fatto emergere una rete di rapporti clientelari/affaristici nella gestione della cosa pubblica…

L’interpretazione della legge all’interno dei Tribunali??? Ho come l’impressione ( per non dire la certezza… ) di come taluni magistrati deviano appositamente, da quelle che sono le norme scritte del legislatore!!!

Ho l’impressione ultimamente che alcuni uomini dello Stato all’interno di quei Tribunali, nell’applicare la legge attribuiscano un senso diverso dal palese significato delle parole, secondo connessioni diverse da quelle che sono le reali intenzioni del legislatore…
Ad esempio la truffa… rappresenta il tipico reato che si concretizza non attraverso la cooperazione della vittima, in quanto manca di fatto il consenso, ma nasce dall’errore derivante dall’inganno perpetrato dal soggetto attivo del reato…
Di una cosa sono ormai certo e cioè sul diverso modo da parte dei giudici d’interpretare una norma giuridica e scoprire di come, nel nostro sistema giuridico, la stessa norma venga interpretata in “cento” modi diversi!!!
Certo, il numero indicato potrebbe sembrare un’esagerazione o un classico comune modo di dire, ma da qualche parte ricordo d’aver letto che esisterebbero “144 modi diversi d’interpretare una norma giuridica”…
Ciò che non riesco a comprendere e se ci sia da parte di quegli uomini di legge, la volontà a interpretare in modo corretto o del tutto arbitrario, quanto viene loro portato a conoscenza…
Non voglio entrare nel merito soggettivo, se pur in quest’ultimo periodo, abbiamo assistendo a pericolosi livelli di corruzione, compiuti proprio all’interno di quegli uffici, che hanno visto quali indagati, proprio alcuni di quei signori togati…   
Lungi naturalmente da me attribuire quelle decisioni quasi fossero valutazione inesperte o causa di una inadeguata preparazione, oppure di chi non sa vedere il testo della norma inserito in un sistema coordinato, ma quanto sopra lo ritengo impossibile, in quanto parliamo di soggetti che conoscono perfettamente le norme giuridiche…
Ecco perché ai giudici è assegnato il preciso ruolo di applicare la legge per risolvere le controversie sottoposte al loro giudizio, ma devono altresì non alterare… quel quadro d’insieme!!!
Spesso, pur essendo ogni giudice libero di interpretare la legge, prende solitamente in considerazione il “precedente orientamento”, sia per motivare le ragioni di una pronuncia non conforme o per aderirvi con locuzioni del tipo dottrinale, giurisprudenziale e autentica…
Può però accadere, che il magistrato, pur ricorrendo ai criteri sopra enunciati, non trovi una norma che disciplini o si adatti perfettamente al caso concreto, ed allora non potendosi sostituire, almeno nel nostro sistema al legislatore per creare una norma ad hoc, può applicare la disciplina legislativa prevista per fattispecie simili…
Teorie a parte, ciò che interessa comprendere è quale “logica razionale” segua il legislatore nell’ambito di quella sua discrezionalità, perché ultimamente ho come l’impressione che in alcuni Tribunali della nostra isola (ad esempio… Messina e/o Siracusa…), si segua una strada poco incline alla giustizia, ma bensì vi è la volontà ad assecondare o ancor peggio a insabbiare quei rapporti presentati che forse ormai da troppo tempo, sono rimasti lì inoperosi… a prendere polvere su quelle loro scrivanie.
E sì… sarebbe veramente increscioso doversi rivolgere altrove, ad esempio anticipare le notizie sui media, affinché si possa riuscire ad ottenere quel naturale impegno da parte di taluni “ambigui” magistrati… 
Ma quando c’è la necessita di far prevalere la “giustizia”, qualunque strada deve essere intrapresa, perché può essere quella giusta per far emergere definitivamente quella spiacevole verità!!!
Diceva Aldo Moro: Quando si dice la verità non bisogna dolersi di averla detta. La verità è sempre illuminante e ci aiuta ad essere coraggiosi.

Ecco come le sentenze al Tribunale di Messina venivano sovvertite!!!

Che avessi dei dubbi su alcuni tribunali siciliani o su taluni magistrati, è una cosa ormai risaputa… 
Basti rileggersi alcuni miei post sull’argomento, ricercando le parola “giustizia o magistratura“!!!
A volte mi sembra che non accada nulla, ma quando sembra che tutto si sia arenato… ecco giungere finalmente la scure della giustizia e iniziano a cadere le teste di quei magistrati corrotti…
In manette ora è finito l’ex membro del Consiglio di giustizia amministrativa Siciliana Giuseppe Mineo…
A fare il suo nome agli inquirenti è stato l’avvocato Piero Amara (ex legale Eni), che a febbraio è stato indagato e da mesi collabora con i pm di Messina e Roma
Certo, questa ulteriore mazzata nei confronti di quell’ordine giudiziario, crea non solo forte imbarazzo all’interno di quell’ambiente, ma certamente mette l’intero quell’apparato in forte discussione da parte dell’opinione pubblica…
Credo che per quanti operano in maniera corretta all’interno di quelle strutture, non sia piacevole dover assistere all’ennesima storia di corruzione in atti giudiziari, che ha già visto formalizzare da Palermo a Siracusa… per giungere ora a Messina, a tutta una serie d’inchieste che hanno portato all’arresto di magistrati tra cui un presidente della gestione beni confiscati, ed alcuni Pm e per proseguire, con i dipendenti di quegli stessi tribunali e vari professionisti, tra cui avvocati, commercialisti e consulenti tributari… 
Oggi è toccato ad un altro magistrato: Giuseppe Mineo,  ex giudice del Consiglio di Giustizia Amministrativa Siciliana, un organo che su questa regione a statuto speciale, ha le stesse funzioni del Consiglio di Stato.
Dalle indagini è emerso che abbia sovvertito due sentenze, in cambio di €. 115.000!!! 
Ai domiciliari, sono finiti inoltre due soggetti… 
Il primo è considerato un tramite tra la malavita catanese e quella siracusana, mentre l’altro è uno stretto collaboratore di alcuni moti studi legali, ed era lui a ricevere i bonifici sul suo conto personale maltese…
Non entro nel merito dell’inchiesta, d’altronde su questa vicenda giudiziaria trovate sul web dovizia di notizie e di particolari… 
M’interessa maggiormente riproporre le parole durissime riportate dal Gip: “Ha mostrato di essere avvezzo ad una particolare professionalità a delinquere, in spregio alla funzione ricoperta”!!!
Considerato vicino all’ex governatore della Sicilia, Raffaele Lombardo e indicato da alcuni come l’ideologo del Movimento per l’Autonomia, il giudice aveva fatto già parlare di se, quando era stato nominato al Consiglio di giustizia amministrativa nel 2010. 
A indicarlo era stato proprio Lombardo, ma alcuni giornali locali avevano fatto notare come per un posto al Cga occorresse essere professore ordinario, mentre all’epoca dei fatti Mineo era solo un associato. 
La stessa situazione si ripeterà anche quattro anni dopo, quando a fare il suo nome per un posto al Consiglio di Stato sarà il governo Renzi. 
Una nomina per fortuna stoppata… proprio come le sentenze che avrebbero dovuto essere sovvertite…
Ho sempre la convinzione che le leggi sono come le ragnatele: abbastanza forti per catturare i deboli, ma troppo deboli per trattenere i forti…
Sono pochi a sapere che la parola “magistrato” derivi da una antica leggenda che riporta quanto segue: i famosi “Re Magi” citati nei Vangeli, nominavano nei loro regni i giudici con un sistema particolare. Su un blocco di marmo versavano diversi strati di polvere d’oro, d’incenso e di mirra, e inserivano tra uno strato e l’altro, dei fogli con i nomi dei candidati. 
Gli aspiranti giudici dovevano scoprire sotto quale strato si celava il fatidico foglio con il nome prescelto. Ecco quindi il perché da “strato dei magi”, deriva quella parola “magistrato“!!!
Sono certo comunque che se dovessi individuare oggi quei loro nomi, non sarebbe difficile… 
Già, li troverei certamente al di sotto di quel particolare strato: sì… coperti da una polvere d’oro!!!

Mi ha chiamato Papa Francesco, ma disgraziatamente ero occupato e non gli ho potuto rispondere!!!

Nella mia vita credevo ormai di aver sentito di tutto… ma questa mi mancava!!!
Ho letto l’articolo su “Live Sicilia Catania” che descriveva la vittoria del nuovo sindaco di Messina…
Qualcuno l’ha definito un “miracolo“!!!  
Sì… qualcuno dall’alto non avendo un c…. da fare, ha deciso di scendere sulla terra affinché il candidato da lui scelto potesse vincere!!!
Mi sembra di rileggere quel racconto leggendario in cui l’imperatore Costantino, alla vigilia della della battaglia di Ponte Milvio contro Massenzio (siamo nel 312 d.C.) e, sebbene le considerazioni di ordine strategico ne sconsigliassero l’attacco, decise di procedere, essendogli apparso in sogno il dio dei cristiani e avendolo questo convinto della necessità di apporre il proprio simbolo sugli scudi dei suoi soldati… quello stesso scudo crociato che ancora oggi, vergognosamente troviamo quale simbolo di un nostro partito…
L’esito vittorioso avrebbe dimostrato il carattere miracoloso dell’evento e convinto quell’imperatore della necessità della fede in un Dio sotto la cui protezione aveva trionfato!!!
Ed oggi, a distanza di quasi 1700 anni, quel prodigio si è avverato nuovamente: “Habemus … Sindacum”!!!
Ovviamente, dopo un miracolo così straordinario e incredibile, anche Papa Francesco si è voluto informare e avendo compreso, in quale modo stupefacente, era stata ottenuto la vittoria ( ah… la parola… “stupefacente”, mi sembra perfettamente adeguata al contesto…), ha immediatamente telefonato al sindaco per congratularsi per il risultato soprannaturale…
Difatti quella “chiamata“… è stata così sorprendente che lo stesso Sindaco ha dichiarato: “Certo che è vero, è stata per me una grande sorpresa e una enorme emozione”!!!
Ma sentiamo allora com’è andata questa telefonata, cosa è successo quando ha chiamato il Papa?
“Mi è giunta una chiamata da un numero “sconosciuto”, solitamente non rispondo a queste chiamate, ma stavolta l’ho fatto. Dall’altra parte una voce femminile si è presentata come la Segreteria di Stato Vaticana e quindi mi ha passato il Papa”.
Che si sarebbe complimentato con lei per l’omaggio e il ringraziamento alla Madonna dopo la vittoria al ballottaggio…
… esatto. Mi ha detto di avere apprezzato molto quel gesto. Alla fine, abbiamo recitato insieme un’Ave Maria. Abbiamo infine concordato un’udienza privata”.
E dire che nello stesso giorno, Papa Francesco mi aveva chiamato telefonicamente, per chiedermi di organizzare a Messina un incontro con il nuovo sindaco e la sua giunta…
Ma il sottoscritto purtroppo non ha potuto rispondere al cellulare, in quanto si trovava ad un riunione a Bruxelles, insieme al Presidente francese Emmanuel Macron, la Cancelliera tedesca Angela Merkel, il Presidente spagnolo Pedro Sánchez ed ovviamente, il nostro Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e Jean-Claude Juncker, Presidente della Commissione Europea, per discutere dei problemi dei migranti e sulla opportunità di realizzare degli “hotspots” direttamente al confine meridionale della Libia, con Niger e Chad…
Comunque, anche il sottoscritto ha una notizia prodigiosa da darvi: “Sì… un angelo mi è giunto in sogno e mi ha detto di scegliere la città di Messina, per il nostro prossimo incontro ufficiale…”!!!
Corro immediatamente a comunicarlo al Presidente Conte…

Altro che "Ponte di Messina"… da noi, è faticoso compiere un semplice "Ponte di Pasqua"!!!

Non so quanti tra voi, hanno deciso di trascorrere questi giorni di festività “pasquale”, fuori di casa… 
Il sottoscritto senza andar lontano, ha scelto una struttura siciliana, specializzata quale centro benessere, nella zona del tirreno….
Partito quindi da Catania, ho percorso l’autostrada in direzione Messina, per poi deviare verso Palermo…
Certo chiamarla “autostrada” è ovviamente un eufemismo, perché il nome esatto per quella nostra carreggiata, come direbbero i miei concittadini catanesi, sarebbe “trazzera“!!!  
Sembra d’essere in quelle cosiddette gincane… si, tracciati tortuosi, resi impegnativi da continui cambi direzionali, una volta a destra e quindi a sinistra, per ritornare nuovamente a destra all’interno di una galleria con due corsie per senso di marcia, separate da classici segnalatori catarifrangenti… 
Ovviamente, non parliamo di sicurezza, non esiste… come d’altronde non vi è nessuno che risponda a quel numero ben evidenziato in quella segnaletica verticale, nel caso specifico: 095.364373…
A quanto sopra, va sommato quel manto stradale totalmente deformato, oppure quelle ristrettezze della carreggiata, che uno pensa… “sarà che stanno facendo lavori di manutenzione” ma poi ti accorgi di come, il tappetino bituminoso sia stato invaso dal verde della vegetazione… 
Incredibile, nell’osservare quella strada, mi sembra di rivedere uno di quei film di fantascienza, nel quale l’umanità si è autodistrutta e la natura, con la propria vegetazione ha preso il sopravvento: Difatti… questo è quanto si vede provenendo da Palermo, prima di giungere al casello di Messina!!!
La cosa assurda è che per percorrere questa autostrada, dobbiamo pagare!!!
Una autostrada che presenta una illuminazione insufficiente, nessun aereatore funzionante, la segnaletica è inesistente… dire che siamo nel terzo mondo è voler offendere quei paese, che dimostrano possedere infrastrutture certamente più curate delle nostre…
Ma vorrei comprendere, come può essere che dal 2015 ad oggi… l’autostrada Messina-Catania, sia nelle stesse condizioni del dopo frana????
Mentre gli altri paesi, evidenziano in pochi anni di realizzare infrastrutture imponenti e invidiate… da noi, non si è capaci di ripristinare, dopo tre anni… un semplice tratto autostradale!!!  
Ora come sempre le inchieste giudiziarie hanno fatto emergere le note problematiche sugli appalti pubblici; materiali di scarsa qualità, opere non realizzate a regola d’arte, colletti bianchi che non hanno verificato in maniera corretta quelle esecuzioni, giro di tangenti, il tutto per spartirsi lauti profitti, senza preoccuparsi di aver posto a repentaglio, l’incolumità degli automobilisti…
La verità è che non frega a nessuno di fare le cose in maniera corretta, professionale, puntano tutti ad ottenere qualcosa in cambio… e così sin da chi è incaricato alla progettazione, per continuare con chi dovrebbe controllare quei lavori o chi è stato incaricato della sicurezza,  chi dovrebbe verificare gli obblighi e gli adempimenti previsti ai sensi di legge e soprattutto l’impresa che quei lavori dovrà eseguirli…
Ecco, è questo il mix di soggetti “pericolosi“… una miscela esplosiva, dove tutti, già proprio tutti, vogliono ottenere qualcosa e non importa a quale prezzo!!!
Ciò che manca, in ciascuno di loro, è il saper essere onesti… o per meglio far comprendere questo mio concetto, mi permetto di appropriarmi di una frase del giudice borsellino: “A fine mese, quando ricevo lo stipendio, faccio l’esame di coscienza e mi chiedo se me lo sono guadagnato”!!!
Ecco… basterebbe mettere in pratica questo semplice pensiero, che in poco tempo, vedremmo questa nostra terra, trasformarsi radicalmente!!!
Ma purtroppo ai siciliani, non interessa questa regione… loro vivono in maniera distaccata questa terra, sono come dei colonialisti che si preoccupano esclusivamente di sfruttarla e difatti, questa loro presenza sul territorio, non produce alcun effettivo sviluppo, ad esempio nel caso proprio delle costruzioni d’infrastrutture, di contro, con le loro azioni, si crea un decadimento… non solo economico, ma soprattutto morale e sociale!!!
Ed è il motivo per cui, la situazione devastante delle nostre autostrade… rappresenta per similitudine, lo stato di salute… della nostra condizione sociale…  

Quei lavori nella "Siracusa – Gela" ed il coraggio di riportare i nomi…

Parlare d’associazioni d’imprese nelle opere pubbliche è ormai qualcosa di scontato…
Tutti coloro che gravitano in questo settore sanno cosa s’intende per ATI, Società Consortile o Consorzi… ma poco si conosce o meglio raramente ci s’interessa dei motivi che spingono alcune società a preferire questa forma giuridica rispetto ad un’altra…
Non è che forse i motivi vanno ricercati non tanto sulle differenti tipologie che queste associazioni hanno, in particolare sui rispettivi compiti, ma soprattutto su quelle dislocate responsabilità penali!!!
Tralasciando quindi ATI e Consorzi, ciò che interessa evidenziare è la cosiddetta Società Consortile…
Questa, solitamente nasce da un atto costitutivo nel quale vengono specificati i compiti e i ruoli delle imprese consorziate (che rappresentano d’altronde i soci -proprietari- di quella società consortile… e che saranno gli unici ad avere vantaggi da quella attività…), poiché ciò che costituisce la consortile è un mero apparato amministrativo, nel quale operano esclusivamente dirigenti, consiglieri e un numero ristretto di dipendenti, fino alla durata dell’appalto…
Ma ciò che fa grande quel tipo di società consortile è la sua contabilità, che per certi versi, risulta essere quanto di più semplice esista in questo campo….
Va ricordato infatti che la società consortile non può realizzare utili (di conseguenza avrà esclusivamente un pareggio di bilancio…) e quindi un eventuale profitto, detratte le varie imposte fiscali previste, dovrà essere ripartito tra i vari soci, che peraltro sono le stesse imprese socie consorziate… e che quindi, da quella eventuale ripartizione, si comprende come solo quei soci, conseguiranno utili, costituti dal ribaltamento (pro-quota) di tutti i costi da essi sostenuti…
Il risultato (utile/perdita) si realizzerà direttamente in capo agli associati che contabilizzeranno i costi ribaltati dalla società consortile ed i ricavi (S.A.L.) che fattureranno così direttamente al committente… 
Se ci si pensa, quanto sopra costituisce un vero meandro di documenti cartacei che hanno un solo scopo, quello di generare una vera e propria confusione, riversando proprie responsabilità su soggetti terzi posti lì a paravento, attribuendo ad essi, solo in circostanze gravi, quelle responsabilità civile e  penali, di cui forse non hanno alcuna colpa…
Per cui, non mi sorprende sapere che il gip di Messina ha disposto l’arresto dei rappresentanti legali e dirigenziali posti all’interno di quella società consortile, coinvolti nell’inchiesta su una presunta tangente per i lavori di realizzazione di tre lotti dell’autostrada Siracusa-Gela…  
Già, non vi è alcuna sorpresa nello scoprire di accuse formulate dalla Procura Nazionale peloritana, formulate a vario titolo quali, turbata libertà degli incanti, abuso d’ufficio e soprattutto corruzione!!! 
Certo dispiace dover comprendere come tra gli indagati vi siano i componenti della commissione che avrebbe dovuto verificare la congruità delle offerte per l’affidamento delle opere…
Si comprende come ormai, la finalità di queste opere non è di realizzarle… ma ottenere vantaggi economici, per se o per dividerli con il gruppo di quegli abituali “amici degli amici”!!!  
Viene quindi da chiedersi, a cosa servano tutti quei piani anti-corruzione, quelle linee di indirizzo del comitato interministeriale, quelle determinazioni che obbligano le amministrazioni ad adottare e aggiornare in maniera concreta tutte quelle necessarie misure di prevenzione dei fenomeni corruttivi, quando poi gli effetti di quelle inutili procedure, sono sotto gli occhi di tutti….
Ed ancora, com’è possibile che si giunga a scoprire quel malaffare quando si è alla fine delle opere, quando ormai il danno è fatto ed in molti, si sono spartiti quei fiumi di denaro… 
Perché non si è intervenuti prima???
Già, dov’è la Commissione Parlamentare Antimafia o anche quella “regionale”, istituita per l’appunto dalla nostra regione???
Non avrebbe dovuto accertare le modalità di difesa del sistema degli appalti delle opere pubbliche dai condizionamenti mafiosi???
Siamo veramente sicuri che tra quei suoi uomini, non vi siano celati alcuni soggetti che hanno interessi personali nel favorire alcune società produttive (non legate necessariamente a quelle associazioni mafiose), affinché si alterino quei princìpi di libera concorrenza di mercato, vera libertà d’accesso ai lavori pubblici e alla crescita delle nostre imprese…
Sì… a cosa serve predisporre tutti quei documenti cartacei, quando poi alla fine nessuno li controlla… e siamo sempre qui ad assistere a questi vergognosi risultati….
E’ proprio vero: Se non si combatte seriamente per porre termine alla corruzione e al marciume, si  finirà alla fine… col farne parte!!!

Cittadini al di sopra di ogni sospetto…

Che vi avevo detto alcuni giorni fa nel mio post ” https://nicola-costanzo.blogspot.it/2018/02/si-meritasseru-testa-scippata.html “… sono cittadini al di sopra di ogni sospetto!!!
Difatti… sono passati soltanto tre giorni e quanto avevo scritto… si è come d’incanto  avverato!!!
Si tratta di una operazione congiunta tra la procura di Roma e quella di Messina, che ha portato la GdF ad effettuare 15 arresti per due associazioni a delinquere dedite alla frode fiscale, reati contro la pubblica amministrazione e corruzione in atti giudiziari!!!
Sono accusati di avere “aggiustato” sentenze del consiglio di Stato!!! 
Nell’inchiesta si parla di due sodalizi criminali  accusati di avere messo su un meccanismo in grado di influenzare l’affidamento di alcune gare e di modificare alcune sentenze per “aggiustare” i processi. Tra i fatti contestati, la costruzione di falsi dossier per spiare le inchieste, una fra tutte quella avviata dalla procura di Milano sulle tangenti Eni.
Tra i fermati ci sono anche Giancarlo Longo, ex pm della Procura di Siracusa e gli avvocati siracusani Piero Amara e Giuseppe Calafiore (all’estero) e gli imprenditori Fabrizio Centofanti e Enzo Bigotti, quest’ultimo già coinvolto nel caso Consip.
In particolare, l’ex pm di Siracusa Giancarlo Longo è accusato di associazione a delinquere, corruzione e falso. 
Il magistrato da qualche mese ha chiesto il trasferimento al tribunale di Napoli. 
In qualità di pubblico ufficiale svendeva la propria funzione“, si legge nella misura cautelare emessa a suo carico!!!
I magistrati di Roma e Messina hanno scoperto una vera e propria associazione a delinquere in cui il Pm aveva un ruolo rilevante. 
Per anni avrebbe messo a disposizione la sua funzione giudiziale, in cambio di soldi, per aiutare i clienti dei due avvocati siracusani. 
I magistrati che ne hanno chiesto l’arresto parlano di “mercificazione della funzione giudiziaria”. 
E aggiungono: “Longo usava le prerogative a lui attribuite dall’ordinamento per curare interessi particolaristici e personali di terzi soggetti dietro remunerazione. Tali condotte vengono riscontrate a partire dal 2013 e perdurano sino ai primi mesi del 2017“.
I metodi usati dal Pm erano tre: creazione di fascicoli “specchio” che il magistrato “si auto-assegnava (spiegano i pm che hanno condotto l’inchiesta) al solo scopo di monitorare ulteriori fascicoli di indagine assegnati ad altri colleghi (e di potenziale interesse per alcuni clienti rilevanti degli avvocati Calafiore e Amara), legittimando così la richiesta di copia di atti altrui, o di riunione di procedimenti; fascicoli “minaccia”, in cui “finivano per essere iscritti -con chiara finalità concussiva- soggetti “ostili” agli interessi di alcuni clienti di Calafiore e fascicoli “sponda”, che venivano tenuti in vita “al solo scopo di creare una mera legittimazione formale al conferimento di incarichi consulenziali (spesso, radicalmente inconducenti rispetto a quello che dovrebbe essere l’oggetto dell’indagine), il cui reale scopo era servire gli interessi dei clienti di Calafiore a Amara”.
Di Longo il giudice scrive ancora che “ha dimostrato di possedere una personalità incline al delitto, perpetrato attraverso la strumentalizzazione non solo della funzione ricoperta, ma anche dei rapporti personali e professionali”.
“La gravità delle condotte da lui poste in essere in qualità di pubblico ufficiale che svendeva la propria funzione, – prosegue – concorreva alla redazione di atti pubblici ideologicamente falsi, si faceva corruttore di altri pubblici ufficiali, con piena accettazione da parte degli stessi, che venivano per giunta da lui remunerati con soldi pubblici, intratteneva una rete di rapporti dall’origine oscura e privi di apparente ragion di essere oltre che, in certi casi, contraria ai più elementari principi di opportunità, depone nel senso della assoluta insufficienza a contenere il pericolo di reiterazioni criminosa attraverso misure diverse e meno afflittive della custodia cautelare in carcere”.
Longo era stato sanzionato nei mesi scorsi dal Csm a seguito di un procedimento disciplinare e poi trasferito il 26 luglio da Siracusa, dove era pm, al tribunale civile di Napoli come giudice. Il trasferimento in prevenzione è avvenuto su sua domanda.
Aveva il sospetto che stessero indagando su di lui. 
Per questo commissionò a un privato che lavorava con la Procura di effettuare una bonifica all’interno del suo ufficio per verificare l’eventuale presenza di microspie. 
Con il tecnico si giustificò dicendo che ad indurlo in allarme era stata la “visita” dei finanzieri inviati dalla Procura di Messina che, in effetti, stavano indagando sul collega.
La bonifica non diede frutti, ma Longo, qualche giorno dopo, trovò le «cimici» da solo. 
Una telecamera piazzata nella stanza lo immortala mentre sale sulla scrivania per perlustrare l’ufficio. Per accertare chi gli avesse dato la ‘dritta’, gli inquirenti decisero di sequestrargli il cellulare e andarono in Procura, ma l’ex pm non c’era. 
Ad avvertirlo fu un collega, anche lui già indagato e condannato per vicende analoghe, Maurizio Musco.
A quel punto, Longo si precipitò in ufficio e dichiarò: «Non ho al seguito il cellulare contraddistinto in quanto, lo stesso, si è rotto. Preciso, altresì, che tale apparato telefonico si trova presso la mia abitazione di Mascalucia». 
Ma chiaramente a casa dell’ex pm del telefonino non c’era traccia. Longo l’aveva fatto sparire.
Nell’inchiesta risulta indagato anche l’ex presidente di sezione del Consiglio di Stato, Riccardo Virgilio, oggi in pensione. Nei suoi confronti si contesta il reato di corruzione in atti giudiziari in concorso con l’avvocato Piero Amara e Giuseppe Calafiore.
Nei confronti di Virgilio era stata chiesta una misura «non detentiva» ma è stata respinta dal gip per assenza di ragioni cautelari.
In una nota congiunta le due Procure scrivono che le «indagini hanno preso le mosse da distinti input investigativi convergendo sull’operatività dei due sodalizi criminali, consentendo la ricostruzione di ipotesi di bancarotta fraudolenta da parte di soggetti non riconducibili alla struttura delle organizzazioni». In particolare il gip di Roma ha emesso misure cautelari personali oltre che per Amara, Centofanti e Bigotti anche per Luciano Caruso.
Alcuni nomi, in particolare quello di Amara e Centofanti, compaiono anche nell’ordinanza emessa dal gip di Messina che ha disposto il carcere per Longo chiedendo l’applicazione di misure cautelari anche per tutta una serie di altri soggetti…
L’inchiesta comunque è ancora in corso e sicuramente ci riserverà ulteriori notizie eclatanti!!!

E li chiamano "professionisti": Avvocati, medici, cancellieri, commercialisti, politici, funzionari, tutti indagati per corruzione!!!

Sono in 102 gli indagati, con 33 misure cautelari già spiccate…
Il sistema purtroppo, l’ennesimo, era perfettamente collaudato!!!
Si trattava di truffare l’INPS ed in ciò, bisogna ammetterlo, erano stati bravi, visto che con quel sistema, hanno saputo derubare l’Ente di circa un milione di euro…
Ovviamente, starete pensando che dietro quella truffa vi siano abituali delinquenti o che dietro questa vicenda, ci sia la ben nota associazione criminale/mafiosa…
No… questa volta, quei malviventi non centrano nulla!!! 
In questa occasione gli organizzatori sono degli insospettabili soggetti, quelli dai colletti “grigi”, una serie di professioni a cui non basta possedere quanto già hanno ottenuto con quelle proprie professioni, ma debbono –chissà forse per giungere a fine mese- organizzare truffe, per poter avere sempre di più… beh, ora aggiungeranno a quel loro professionale Cv, anche questa vergogna!!!
Ma chi sono in fondo questi soggetti…???
Tralascio come sempre i nomi… ciò che importa d’altronde è sapere di cosa si occupavano: ecco quindi che in quella lunga lista troviamo, studi di consulenze fiscali, avvocati, medici specialisti, direttori dell’Istituto di previdenza, vicepresidenti di consigli comunali, liberi professionisti, personale interno agli Ospedali, collaboratori di patronati e persino tre cancellieri e un assistente giudiziario del Tribunale di Patti (ME).
Come diceva quel film di Marco Tullio Giordana: “La meglio gioventù“!!!
Il gruppo peraltro era in grado di far avere pensioni di invalidità civile a chi non ne aveva diritto, ed eguale situazione accadeva per le indennità di accompagnamento e lo status di portatore di handicap!!!
L’associazione a delinquere era in grado, attraverso questo gruppo (chiamiamoli…) “professionisti”, di avere falsi certificati medici che attestavano varie patologia mediche che, a seconda della gravità, venivano pagate in maniera differente; ad esempio quella cardiologica costava all’incirca 200,00 euro, mentre quella ortopedica 150,00 euro…. 
Questa mattina però… sono finiti in arresto, grazie ai carabinieri di Messina. 
Naturalmente nel gruppo vi erano anche i cosiddetti “procacciatori di clienti“, questi s’interessavano di raccogliere, attraverso i propri patronati, quei possibili soggetti, che potevano essere interessati a ricevere una eventuale pensione d’invalidità…
Certo ora il problema sta nel sequestrare quei loro conti o le proprietà immobiliari, che certamente saranno state intestate a familiari e/o ai soliti prestanome…
Difatti, la GdF di Patti ha finora operato un sequestro preventivo equivalente per circa 500.000 euro… sicuramente molto meno delle ingenti somme incassate da quei soggetti, nel corso degli anni…
Ora che la mega truffa ai danni dell’Inps è stata scoperta, sono stati contestati a quegli indagati, tutta una serie di reati: associazione a delinquere finalizzata alla corruzione e alla truffa, falso in atto pubblico, falsa perizia, ecc… 
Cosa aggiungere, ormai non mi meraviglio più di niente, come ad esempio di leggere consueti giri di tangenti, sofisticati sistemi per lucrare a scapito dei cittadini onesti… perché di questo si tratta, di vedere le difficoltà che hanno alcuni soggetti portatori di reali patologiche, a cui non vengono riconosciute le corrette erogazione per quegli handicap, mentre di contro, vedasi quanto accaduto sopra, taluni soggetti ben organizzati, siano riusciti in maniera indebita, ad approfittare di quelle erogazioni a vario titolo… togliendo quanto necessario a chi realmente ne aveva non solo diritto, ma soprattutto bisogno!!!
Qualcuno ora si starà convincendo che da ora in poi, il sistema diventerà “blindato” e di queste situazioni non ne accadranno più!!!
Ma il sottoscritto sa già come andrà a finire… e debbo aggiungere che pensandoci… mi viene da piangere!!! 
Ma questa volta, desidero modificare quel finale triste ed allora preferisco immaginarmi un’altra storia!!!
Già, voglio pensare che un giorno questi signori truffaldini, non riescano ad ottenere dal nostro sistema previdenziale quelle prestazioni richieste; sì… immagino di come, quelle domande, verranno “stranamente” negate dall’Ente, pur essendo quei soggetti di cui sopra, in possesso dei requisiti necessari…
Quanto sopra ovviamente, perché nel contempo il responsabile di quell’ufficio, sarà qualcuno che –allora come oggi– per autorizzare quelle corrette prestazioni, chiederà loro… un lauto compenso!!!
E la storia si ripete…   

Meno si parla di mafia… e più la mafia fa affari!!!

Sì… sembrerà strano, ma la morte del “capo dei capi” rappresenta per questa attuale associazione criminale ed il suo capo, un vera e propria liberazione, in quanto quella figura era diventata per cosa-nostra troppo ingombrante…

Abbiamo visto come in questi lunghi anni (nei quali i boss di Corleone sono stati sottoposti al 41 bis), l’allora mafia aggressiva e bellicosa, ha lasciato il posto ad una nuova strategia… quella dell’immersione!!!
Il nuovo gruppo dirigente, con a capo (per quanto finora è stato riportato dai media…) Messina Denaro, ha imposto la regola del silenzio: meno si parla di mafia e maggiori saranno per questa, le possibilità di compiere affari illegali… 
Si tratta cioè di mettere in pratica, tutte quelle azioni affinché i principi corruttivi abbiano effetto… 
D’altronde, quell’associazione malavitosa sa benissimo di poter contare su tutta una serie di soggetti esterni, che nulla centrano con i propri affiliati; persone che a prima vista si possono definire autorevoli, perbene, slegati da eventuali meccanismi perversi e corruttivi, d’altronde molti di loro svolgono i loro incarichi all’interno delle pubbliche amministrazioni, altri ancora sono interconnessi con la politica, alcuni di essi ne fanno proprio parte nella veste di rappresentanti e poi vi sono tutta quella schiera dei professionisti, da tempo “ammaestrati”, che sanno di dover sottostare a quel sistema, poiché in caso contrario vengono totalmente estraniati…
Sono i cosiddetti “colletti bianchi”, quelli che il sottoscritto preferisce definire “grigi”, appartengono a quel “mondo di mezzo”, una zona che negli anni, ha fatto in modo da rendersi invisibile, rendendosi disponibile a collaborare con questi nuovi uomini al comando di quel mondo criminale…
Uomini che seppur al comando, non hanno potuto avere in questi anni, una vera e propria legittima ufficialità sia da parte dei loro boss (da tempo colpiti dai provvedimenti giudiziari), che da quella cosiddetta “commissione” interprovinciale, che non ha dato quella necessaria autorizzazione, essendo ancora in vita (seppur in carcere) il capo indiscusso… 
Ecco quindi che, all’interno di quella gerarchia, tra vecchia mafia che resiste al comando e nuova che prova ad appropriarsi di quei posti scoperti, si è creato sicuramente uno scontento, con problemi che minano l’assetto di quelle posizioni ai tempi stabilite…
Ecco perché c’era bisogno all’interno di cosa-nostra di rinnovare, ma per far ciò, era necessario che Totò Riina… non ci fosse più!!! 
Ecco perché finalmente ora la morte del boss permette… anzi libera l’offensiva alla nuova classe dirigente, di quell’associazione mafiosa…
Va inoltre aggiunto che, molti di quegli uomini (che avevano per altro collaborato nel passato con quel boss…) sono rimasti in questi anni in disparte, senza fidarsi di nessuno, in particolare di nuovi pseudo padrini, che avevano provveduto per l’appunto, attraverso propri emissari, ad informarli sulle variazioni sopraggiunte, … 
Ciascuno di essi difatti, ha preferito conservare la propria autonomia, avendo quale arma di baratto, segreti di cui si è stati partecipi o quantomeno portatori…
Ora finalmente, per molti all’interno di quel mondo criminale si aprirà una autostrada!!!
Già, non è escluso che si possa determinare una nuova rivalsa per definire l’assetto piramidale, in particolare proprio da chi considera oggi, quel posto come “vacante” e non riconosce di fatto alcun padrino e/o gruppo di comando, ritenuto nella sostanza… abusivo!!!
Cosa accadrà lo vedremo a breve: se ci sarà silenzio, allora la cupola avrà deciso per tutti, imponendo di proseguire con l’attuale vertice di comando e preferendo così, gli affari all’egoismo dei suoi affiliati (ed allora, nessuno di noi, s’accorgerà di nulla…); viceversa, se i media, inizieranno a parlare di scontri a fuoco, vittime e quant’altro, allora prepariamoci a rivivere nuovamente, una possibile “terza” guerra di mafia…
Ovviamente, nei due casi sopra esposti, incrociamo le dita e speriamo che le nostre Forze dell’ordine…intervengano prima che entrambe possano avverarsi!!!

Siamo solo cinque "amici" al bar… gli altri li hanno già buttati fuori…

“Siamo rimasti solo in cinque al bar… gli altri li hanno già buttati fuori… e di noi soltanto tre, proveranno a vincer l’elezioni, ci sarà… Musumeci qui… e Cancelleri che vorrà stare li… e poi forse all’improvviso, arriva Micari con un sorriso, perché a preso i voti di qua e di la…
Ormai siamo giunti in dirittura d’arrivo… e la corsa alla presidenza della Regione in Sicilia si è ristretta a soli cinque nominativi:Nello Musumeci per il “centro-destra”, Giancarlo Cancelleri per il “M5Stelle”, Fabrizio Micari per il “centro-sinistra”, Claudio Fava per la “sinistra” e Roberto La Rosa per gli indipendentisti di “Siciliani liberi”…..
Sono stati definitivamente escluse le liste di Franco Busalacchi di “Noi siciliani-Sicilia libera e sovrana” e Piera Lo Iacono “Per il lavoro” e Pierluigi Reale di “Casa Pound”…
Certo la situazioni creatasi a Messina, sta creando non pochi problemi alla coalizione di centrosinistra e al suo candidato presidente Prof. Micari; d’altronde lo sbarramento del 5% sta evidenziando all’interno di quella forze un profondo pessimismo… se pur la coalizione era data in questi giorni in profonda ripresa.. quasi vicino ai due schieramenti di Centro-Destra e M5stelle…
Ecco allora che Fabrizio Micari tenta la carta della “legalità” ponendo sul tavolo la questione morale e visitando l’Antimafia…  
Ma se qualcosa dovesse andare male… ecco la svolta!!!
Un asso nella manica…  quello cioè di valutare l’opportunità di andare verso il voto disgiunto… sostenere cioè candidati e liste di centrosinistra e come presidente… votare Cancelleri del M5Stelle…
Una strategia politica che vedrebbe eliminato in un colpo solo Nello Musumeci ed il suo “entourage” e sperare così entro due anni… di ritornare a nuove elezioni per convinta incapacità di quel movimento a saper governare…
Come si dice… cento volte meglio un grillino (senza maggioranza all’Ars) che un premier di centrodestra con già in mano il re di denari… 
Da quanto sopra capirete come non sia facile per nessuno dei tre vincere… e a volte… dice il detto: per vincere, bisogna perdere…
Io so per certo che comunque vada, giorno 5 novembre, ah… mi divertirò senz’altro!!!

C’era una volta un ponte per giungere all’Ars…

Potevamo stupirvi con effetti speciali”… iniziava con queste parole, una nota pubblicità di televisori… ed oggi, quegli attori sono stati sostituiti dai nostri attuali politici…
Ho sentito ieri dire dal senatore di Forza Italia, Renato Schifani,: “con la vittoria del Centrodestra in Sicilia, ripartirà insieme con il futuro governo regionale, guidato da Nello Musumeci, anche il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina”… 
Incredibile come questa vana speranza del ponte, torni quotidianamente ad illudere e ingannare le menti di quei siciliani creduloni…  
“Bisogna ripartire da da questa grande opera, fondamentale per il rilancio della Sicilia e della città metropolitana di Messina e, vincendo a Roma e in questa regione, finalmente la realizzeremo”.
BRAVO… BRAVISSIMO… MERAVIGLIOSO…!!! 
Io veramente resto senza parole, quando ho il piacere di ascoltare degli abili esperti d’infrastruttura, soggetti competenti e preparati, top manager in project financing, ferrati soprattutto in ciò che rappresenta per la nostra economia ed il nostro bilancio, la realizzazione di un’opera come questa… 
D’altronde un paese come il nostro, che sta attraversando un momento così felice finanziariamente, eccellente sotto il profilo produttivo, con investimenti regolari provenienti dall’estero per miliardi e miliardi di euro, già, cosa sarà mai per noi, costruire quest’opera faraonica… un piccolo ponte di speranza, sospeso tra la penisola e la nostra isola???
Che grande paese è il nostro, che uomini meravigliosi questi nostri governanti, mi sento veramente fiero di potermi raffigurare in loro!!!
Già… sapete che vi dico, comincio a festeggiare, apro una delle mie migliori bottiglie e brindo alla fine di questa competizione elettorale, affinché si diano subito inizio i lavori sul ponte…
Per altro, questo ponte si sa… è fondamentale per dare soluzione alle richieste di noi cittadini, ai loro bisogni occupazionali… (ci stanno raccontando quanto compiuto a suo tempo, con la costruzione delle raffinerie…),  sono queste le cose importanti di cui ha bisogno la nostra comunità…
Mi piacciono inoltre quelle campagne propagandiste che dicono: “Basta con i voti di protesta, basta con quel M5Stelle…. non fanno altro che lamentarsi: noi siamo stati il passato, il presente e saremo il futuro!!!
Infatti, come dimenticare l’impegno profuso negli anni scorsi per questa loro terra, tutti quei 61 deputati siciliani posti lì a Roma per difendere le nostre esigenze, altro che semplice caccia delle poltrone, altro che ricerca d’incarichi di governo, la loro è stata una missione, compiuta ogni giorno con passione e dedizione, un impegno politico trasmesso da padre a figlio… ed ora ai nipoti.
Quando si dice che in Sicilia “a famigghia… veni prima ri tuttu“!!!
Che persone stupende, gente che ama la propria terra più di ogni altra cosa,  persone oneste che fanno di questa loro virtù un esempio da trasmettere alla politica, un modo per poter star vicino alla propria gente e fare in modo che questa terra, continui ad essere ciò che da sempre è… e continua ad essere: una delle regioni maggiormente eccellenti di questo nostro Paese!!!
Sì… scusate, ma stasera ero in vena di “sparare minchiate“, d’altra parte… mi adeguo ai nostri politici!!!

Associazione a delinquere, corruzione, abuso d’ufficio, truffa e falso… alla faccia delle "misure di prevenzione"!!!

Sull’insuccesso delle “misure di prevenzione”, avete avuto modo in questi anni di leggere pubblicamente, quanto il sottoscritto ha evidenziato…
Per cui oggi, non mi meraviglio di ricevere ulteriori conferme, di cui a suo tempo, avevo esternato forti dubbi e di cui ancora oggi, debbo ricevere riscontri… anche se “qualcuno” all’interno di quei palazzi istituzionali, crede che me ne se dimenticato!!!
Per fortuna che diversamente da queste strutture, a Caltanissetta si è continuato ad operare senza alcun timore reverenziale, difatti, ora comprendo meglio, quando a suo tempo mi venne dalla stessa consigliato… e cioè d’indirizzare per “competenza” il tutto alla Procura di Messina…
Ma io ho preferito soprassedere, in quanto ho estrema fiducia sull’operato della nostra Procura di Catania e ritengo giusto saper attendere i tempi necessari della giustizia, d’altronde si sa… da noi ci sono inchieste ben più importanti che hanno maggiori priorità…
Ritornando al processo per illeciti in corso a Caltanissetta, nella gestione della sezione misure di prevenzione di Palermo, il Gup ha ammesso la costituzione di parte civile della Presidenza del Consiglio dei ministri, dei Ministeri dell’Interno e della Giustizia, del Comune di Palermo e di tutte le amministrazioni giudiziarie delle società destinatarie di provvedimenti della sezione all’epoca in cui era presieduta dal giudice Silvana Saguto, magistrato ora imputato di corruzione!!!
Sono 18 gli imputati per i quali si dovrà decidere il rinvio a giudizio e sono tutti accusati a vario titolo di: associazione a delinquere, corruzione, abuso d’ufficio, truffa e falso!!!
Per chi non ricordasse la vicenda giudiziaria, tra gli imputati del magistrato (Silvana Saguto) vi sono anche il marito, il padre ed un figlio… a cui vanno aggiunti, l’ex prefetto di Palermo (Francesca Cannizzo), un colonnello della Dia e i colleghi giudici Lorenzo Chiaramonte, Tommaso Virga e Fabio Licata…
Certamente una spiacevole vicenda, visti i soggetti coinvolti… e potete comprendere con quante difficoltà sono state condotte quelle indagini e quali pressioni, politico/istituzionali la procura di Caltanissetta (in particolare il procuratore della Repubblica -presso il tribunale di Caltanissetta- Amedeo Bertone e i procuratori  aggiunti Lia Sava e Gabriele Paci e al sostituto procuratori Stefano Luciani), avrà dovuto subire, affinché il caso venisse di fatto “contenuto”!!!  
Perché al “sistema” non fa bene che certe notizie vengano divulgate… anzi solitamente si cerca di “insabbiarle“, d’altronde parliamo di livelli talmente alti, che possiamo considerare quei ruoli “intoccabili”, soggetti la cui immagine professionale ed il ruolo rappresentato, è da considerarsi… inattaccabile!!!
Ed ora, che si è avuta conferma, dell’inefficienza di quei criteri di legalità su cui era fondato il sistema delle misure di prevenzione, a cominciare dalla possibile “incapacità” (o forse è meglio dire… attitudine) di controllo del giudice delegato, alla scelta di quegli uomini posti a custodi delle quote sequestrare/confiscate, per concludersi con la gestione delle attività, più o meno lecite, di quegli amministratori giudiziari, supportati da consulenze varie, affidate a famigliari e amici, beneficiando inoltre di compensi smisurati, rispetto ad una qualsivoglia gestione ordinaria, svolta da un serio professionista (certamente più competente…in quel ruolo) che forse, non avrebbe di fatto consentito negli anni, una gestione improntata alla disonestà!!!
Le imprese a causa di ciò sono fallite e quando lo Stato non c’è riuscito a farle soccombere… ci hanno pensato alcuni suoi dipendenti (certamente loro… creditori privilegiati), ma alla fine ciò che è certo è che il sistema di prevenzione – con questi suoi uomini e donne – è stato totalmente fallimentare!!!
Nel frattempo si attende… ci saranno un susseguirsi di ribaltamenti di quei gradi di giudizio, gli anni scivoleranno nell’oblio e chissà se noi tutti… giungeremo mai a scoprire, qual’era l’equa verità!!!
D’altronde forse è quello che in –accordo di tutte le parti in causa- di fatto si desidera!!! 
Lasciare che tutto si concluda in totale silenzio!!!  
   

Catania: Siamo nelle mani di nessuno!!!

Questa sera vorrei dedicarVi un libro…
Un libro per le tante vittime che attendono giustizia da questo paese e che proprio a Catania trovano, nei cosiddetti tutori della legge o in quanti di fatto la rappresentano con quelle toghe… l’assoluta indifferenza!!!
Non ho paura di dire quanto dico… e non mi nascondo nel farlo, perché non vi è una sola persona, tra quelle che dicono di voler perseguire la giustizia, che può paragonare se stesso – nelle assiduità di ogni suo gesto e/o nei comportamenti personale – ai fatti e alle circostanze quotidiane che, con tanta tenacità e determinazione, va compiendo il sottoscritto… 
Perché c’è una profonda differenza da chi è tenuto a fare il proprio dovere in quanto, egli stesso, la sua figura, il proprio incarico, rappresenta in se… l’istituzione, e chi di contro, a differenza di egli, non riceve alcun compenso, ne morale e neppure economico, ma soprattutto, non riceve quei meriti o quelle coccarde che altri, senza alcuna propria virtù, propagandano e ostentate, svolgendo quanto sentono in prima linea, esclusivamente quale loro dovere!!!
Ma a cosa serve fare il proprio dovere….
Già a cosa serve contrastare ogni giorno tutta questa illegalità… questo marciume che ci sta seppellendo vivi, queste connivenze clientelari che fanno sì che coloro che rubano e delinquono alla fine vincono e gli altri, già tutti gli altri, sono da soli a combattere in silenzio le battaglie che questo “sistema” non vuole fare o quantomeno si astiene dal compiere…
E’ bellissima vedere a Catania questa “Giustizia negata”!!!
O meglio… non è proprio così, qualcuno la giustizia (o meglio l’ingiustizia) abbiamo visto in questi inizi di settimana è riuscita ad ottenerla, basti vedere ad esempio in quali modi si ottengono i processi segretati… credo proprio che deve averla scritta qui la canzone Vasco Rossi… sì, mentre si trovava a Catania, forse proprio in quel Hotel prospiciente la Piazza Giovanni Verga ed il suo panorama di fronte, come faceva…??? “Va bene, va bene, va bene… va bene così”, d’altronde a chi può interessare… a nessuno, perché così che deve andare!!!
L’importante è ricordarsi di avere sempre gli avvocati “buoni” messi a disposizione (تلك التي تبيع للمال حتى أمهاتهم)!!!
Ma non importa, anche se il sistema non funziona e come si ripete a Catania… “ie tuttu pessu“, al sottoscritto non gliene fotte un cazzo, io… continuo lo stesso!!! 
Stamani ad esempio ero a Messina, precisamente in un “Ufficio” presso il Tribunale… e non importa se ciò che faccio, non verrà portato avanti… o chissà, forse finirà insabbiato in qualche cassetto sperduto probabilmente in un piano interrato, ma, non ha alcuna importanza cosa accadrà, perché l’importante è non essersi fatto sottomettere da questo sistema irriconoscente, che prova a tutti i costi di limitare l’operato di ciascuno di noi e soprattutto tenta di modificare la personalità del sottoscritto… 
Ma io per fortuna (o chissà per sfortuna…) sono dissimile a molti miei conterranei omertosi… anzi mi vedo come quell’amico di Palermo, sì… quell’uomo che non si è voluto piegare alcuni anni fa a quel sistema corruttivo e criminale presente nella sua città…
Avverto ogni giorno quel suo modo di vivere, credo ormai che mi appartenga, ed è il motivo per cui mi sento di dover continuare, chissà… forse perché anch’io sono come Lui… nato LIBERO!!!    

Ecco come si aggiustano i processi per mafia…

Le dichiarazioni riportate dal pentito Carmelo D’Amico nell’aula della Corte d’Assise di Messina, dove si stava celebrando un processo per omicidio di mafia, sono state alquanto forti… ed hanno dato il via ad una serie di verifiche da parte dei giudici del distretto di Reggio Calabria, che hanno di fatto competenza territoriale, sulle vicende in cui sono coinvolti i giudici messinesi.

Il pentito ha detto: abbiamo corrotto qualche pubblico ministero, qualche procuratore generale e abbiamo “aggiustato” qualche processo molto importante…
“Minchia… cosa dovevano fare di più, hanno fatto tutto…”, certo che se quanto dichiarato fosse realmente vero, non so più a quale santo bisogna votarci… 
Il pentito, alle domande del Pm ha risposto in questo modo: guardi, io ho deciso di collaborare con la giustizia, perché sono stato sempre chiuso al 41 bis, da quando mi hanno arrestato dal 2009; ovviamente stando da solo ho avuto modo di riflettere…ed anche perché il 41 bis è sicuramente un carcere duro… ed è per quei motivi che ho deciso di cambiare vita, anche se avrei avuto la possibilità di uscire prima o poi… dal carcere, perché io, ho esperienza nei processi… perché abbiamo aggiustato o meglio… la nostra organizzazione ha aggiustato diversi processi, abbiamo corrotto qualche giudizio di cui ne ho parlato, abbiamo corrotto qualche pubblico ministero, qualche procuratore generale e abbiamo aggiustato qualche processo molto importante e quindi c’era una alta  possibilità che io potessi uscire dal carcere.”
Il processo a detta del pentito “più importante”, sarebbe stato quello scaturito dal triplice omicidio Geraci-Raimondo-Martino, avvenuto la notte del 4 settembre 1993 alla stazione di Barcellona: le vittime erano tre ragazzi di Milazzo e furono giustiziate perché avevano superato i confini territoriali del loro comune e si erano spinti oltre… sino a Barcellona P.G. per poter commettere i reati…
Il pentito, tra le sue ammissioni  ha toccato anche toccato anche l’Arma dei carabinieri con le sue dichiarazioni: ho avvisato pure Carmelo Bisognano dell’operazione Icaro, l’ho avvisato io che c’era l’operazione in corso, perché avevamo saputo praticamente, tramite carabinieri “corrotti” che noi, avevamo sul libro paga dal ’90, carabinieri corrotti di cui uno apparteneva alla… alla squadra catturando latitanti, un altro era nella Dda… nella Dda che faceva la scorta… e tanti altri, tra carabinieri e poliziotti, che sono sui nostri libri paga e che ne ho parlato purtroppo”.
Infine, il passaggio alla Cassazione:  la nostra associazione – ha detto D’Amico – era molto ramificata a livello politico, a livello istituzionale, era una delle più potenti che c’era in Sicilia, aggiungendo che la cosca barcellonese e anche molto sanguinaria… 
Noi siamo arrivati anche sino alla Cassazione a sistemare un processo molto noto!!!
Abbiamo corrotto un giudice di Cassazione, io stesso sono andato personalmente insieme a Pietro Mazzagatti Nicola, per corrompere questo giudice nativo di Santa Lucia del Mela e che risiede attualmente a Roma; abbiamo come le dicevo queste persone ed era per questi motivi, che le dicevo prima… che ero sicuro di uscire, perché sapevo che avrei goduto dell’appoggio in Cassazione di questo giudice corrotto…”
Certo a sentire queste dichiarazioni si resta sconvolti e dobbiamo trattenere qualsivoglia esternazione personale sperando che si sia trattato dell’ennesimo tentativo di impressionare i media, per dar modo al processo di aumentare quella propria audience…
Se così non fosse… sarebbe meglio applicare quella citazione che diceva: se i processi fossero risolti a pari e dispari almeno la meta’ delle sentenze sarebbero giuste!!!

Una "Catania bene"…

Ho acquistato un libro scritto da Sebastiano Ardita, magistrato e componente della Direzione Distrettuale Antimafia di Catania ed oggi, Procuratore Aggiunto presso il Tribunale di Messina…
Nel suo libro descrive in maniera meticolosa i collegamenti tra la mafia catanese e quella della provincia di Messina e l’evoluzione che queste associazioni criminali, hanno avuto dagli anni 80′ ad oggi…
In particolare, viene descritto il passaggio di come queste, si siano con il tempo evolute, passando da quella impostazione rigida e violenta (in particolare contro le istituzioni), ad un nuovo modello, moderno e manageriale, che ha permesso loro, d’integrarsi tra le PA e nella società civile…
Già, in quel percorso si è totalmente rinnovata, passando da una immagine “cattiva e violenta” ad una “buona e produttiva”, riuscendo inoltre a convincere i cittadini (con un’attenta opera di persuasione), di come, attraverso il proprio contributo, si sia migliorato il benessere sociale, colmando le lacune dello Stato, come per esempio… sicurezza e lavoro.
Il tutto è avvenuto grazie a nuove alleanze, nello specifico, con i settori dominanti dell’imprenditoria, della politica, della finanza, delle istituzioni, della stampa e di tutte quelle associazioni che con il loro discreto silenzio, hanno fanno sì, che le collusioni ed il malaffare, abbiano potuto estendere quei  propri tentacoli…
Una mafia “rigenerata”, che ha saputo investire i propri profitti illeciti, in nuove e remunerative, attività imprenditoriali e commerciale, le quali, hanno nel corso di questi anni dimostrato, quella propria capacità di realizzare profitti e impegnandosi inoltre, a creare nuove opportunità lavorative…
Un sistema mafioso vincente (diverso e lontano da quello a suo tempo proposto dai “corleonesi”), che è diventato modello da esportare, anche per le altre associazioni malavitose, del resto d’Italia…
Si è trattato di trovare nuove alleanze tra quegli uomini che contavano nei posti chiave… come per esempio quelli “istituzionali” e quando non si è riusciti nell’intento, si è fatto di tutto per allontanare quelli e sostituirli con propri uomini, certamente più disposti ad alleanze e profitti…
Dopotutto non è il denaro che manca… anzi tutt’altro e con quello si può puntare a conquistare uomini e potere… 
Potremmo quindi concentrare in una parola quanto accaduto: trattativa ( che poi è la stessa parola usata in alcune inchieste note, tra Stato e mafia…). 
Certo la sola parola è di per se imbarazzante e ovviamente, all’interno di quegli uffici istituzionali, non la si vuole prendere nemmeno in considerazione…
Ma quando poi, si assiste a certe indagini delle procure, le quali quotidianamente, fanno emergere reati ed infedeltà da parte di quegli uomini pubblici, ecco che allora si comprende come forse, qualcosa di lesionato in quel sistema c’è!!!
Non per nulla… se il nuovo Procuratore Capo di Catania, Carmelo Zuccaro, nel giorno del suo insediamento in Procura ha dichiarato: “Catania soffocata dalla mafia… abbiamo bisogno che le cose cambino”!!! si comprende come ancora purtroppo, di lavoro da fare… c’è ne. 
Certo dinnanzi ad un sistema criminale così perfettamente integrato nella società attuale, diventa difficile slegare quanti sono legati tra essi… sia per rapporti familiari, di amicizia, universitari, politici e anche professionali senza escludere anche personali… mi riferisco ai legami sentimentali… 
Da quanto sopra è evidente che le famiglie mafiose negli anni si sono evolute… i figli si sono laureati e hanno occupato quelle posizioni dirigenziali lasciate nel corso degli anni libere…
Sono in tutti i settori… nessuno escluso!
Ed è il motivo per cui oggi, ancora più di ieri, diventa chiaro comprendere, il perché la mafia, non sia stata di fatto sconfitta!!! 
Perché i suoi uomini (quelli con i colletti inamidati…) partecipano a fare cadere i reati in prescrizione, perché il sistema carcerario è sottodimensionato rispetto al numero di criminali che delinquono, determinando così, quei presupposti continui d’indulti e amnistie, perché il sistema giudiziario fa più paura ai cittadini onesti che agli stessi criminali, perché non si perde mai occasione per criticare le istituzioni, le forze dell’ordine, i magistrati, facendo in modo che si disinteressino e si scoraggino, nell’intraprendere tutte quelle necessarie azioni di contrasto…
Per quanto sopra è ovvio che gli uomini (e donne…) di questo sistema, si vanno regolando di conseguenza… 
Faranno ovviamente il minimo indispensabile, per non aver problemi, personale e/o professionali…
Continueranno in silenzio ad avanzare di carriera con quel minimo sforzo, per giungere finalmente a quella auspicata “pensione” e sperando nel contempo, di poter tramandare quella propria occupazione ad un proprio familiare…
Dopotutto è di questo si tratta… 
Saper convivere all’interno di quelle regole prestabilite e mai scritte della nostra città: sì di quella soprannominata… “Catania bene”!!!

Tra un anno, precisamente il 01/01/2017 avremmo finalmente il PONTE sullo stretto!!!

Il bello delle “cazz…”… e che una volta dette non si possono più cancellare!!!

Ed in Italia nell’esprimere “caz…” – in particolare quelle annunciate dai nostri governanti – non li supera nessuno!!!
Volevo difatti ricordavi quanto disse nel marzo del 2010 il nostro Ministro delle Infrastrutture e Trasporti… Altero Matteoli e non voglio scriverlo, ma vi rimando al link di una puntata di Report, s’intiltolava “Il Progetto”: Report-puntata marzo 2010 .
Se posizionate il cursore nel minuto 00.05.40 potrete riascoltare quanto con convinzione, l’ex nostro Ministro andava ripetendo!!!
Meno male che del ponte non si vedono neanche le fondamenta perché se no… gli avrei fatto fare un bel volo da lassù…
Qualcuno potrebbe obiettare.. ma quelli erano altri tempi… ed allora permettetemi di ricordavi l’ultimo in ordine di tempo: Renzi annuncia la fine dei lavori.
Mi permetto di copiare una frase del nostro Premier Matteo Renzi… “fatemi fare una pubblicità progresso” così ha detto… rivolgendosi alla stampa estera e annunciando: “come sembrava impossibile concludere la variante di valico, so che non ci crederete, ma il 22 Dicembre 2016 inaugureremo la Salerno-Reggio Calabria” ed ancora “non tutte le opere incompiute sono utili alcune sono inutili e per questo non è utile finirle….” il ministro Del Rio ha poi corretto in… “sono state programmate male…”!
Ecco questa è solo l’ennesima dimostrazione di dove siamo ed in quale paese dei balocchi i troviamo… 
Ogni mattina qualcuno si alza e non sapendo cosa fare… spara qualche cazz…, c’è chi la manda via social, chi la scrive in qualche quotidiano, chi ne parla in televisione, l’importante è averla detta…, poi se quanto espresso detto è una bufala… poco importa, i cittadini tanto saranno contenti, avranno qualcosa di cui parlare nei bar e così un’altra giornata insignificante e passata… 
E quindi, mentre loro continuano a gestire l’Italia come nulla fosse… stando lì seduti in aula e facendo finta di far valere le proprie opinioni nei confronti degli altrui schieramenti (sanno benissimo che quanto stanno compiendo serva esclusivamente a rimanere attaccati a quella poltrona), la verità e che fondamentalmente questi pensano a come mettersi d’accordo sulle riforme o su come trasformare e far passare quelle procedure “corruttive” in “legalizzate”.
Poi ci si meraviglia che il nostro paese è pieno di politici ladri o d’imprenditori incapaci di gestire un’impresa e solitamente più disponibili ad elargire  tangenti… avendo così rischi d’impresa nulli e certezza che comunque vada, alla fine si guadagnerà lo stesso!!!
Contare gli scandali di questa classe politica è inutile, da ogni parte del mondo si è a conoscenza della condotta immorale di questi individui e non solo per quanto riguarda gli appalti, ma anche per quanto concerne usi e i costumi, in particolare mi riferisco a tutti quegli scandali sessuali… che fra una mazzetta ed un regalo costoso, hanno avuto il tempo d’intrattenesi con minorenni, prostitute e facendo il più delle volte anche uso di stupefacenti ecc…
Siamo nel paese dei corrotti e dei ladri… e per quanti in molti si sentano da questi giudizi offesi (o come si dice… toccati nell’animo), i numeri (e quindi non le dichiarazioni del sottoscritto), dimostrano come le truffe sono maggiori rispetto ai pochi e limitati comportamenti onesti!!!
Ma ritornando al Ponte… cosa aggiungere, stiamo leggendo dell’inchiesta dama nera condotta dalla guardia di finanza, dove sono accusati dalla magistratura, funzionari, politici e imprenditori per un un giro di mazzette nel campo di quegli appalti pubblici gestiti dall’Anas, reati di corruzione e turbativa d’asta…
Comportamenti sleali di quanti all’interno di quel gruppo si sono in tutti questi anni venduti, dopotutto come dimenticare che anche il suo ex presidente avesse assoggettato a se tutti gli incarichi disponibili… non solo quello di presidente, ma anche di amministratore delegato e direttore generale… tre cariche per un uomo solo, la dimostrazione perfetta di cosa sia stata amministrata in questi anni questa società!!!
Comunque io nel frattempo mi sto preparando… e non certo per attraversare con l’auto lo stretto, ma per quell’ennesima cazz… che a breve sono certo (insieme a Voi) dovrò ahimè ascoltare… 

21 marzo: giornata della Memoria e dell’Impegno, in ricordo delle vittime innocenti delle mafie.

https://it.wikipedia.org/wiki/Vittime_di_Cosa_nostra_in_Italia

Vi basta collegarvi a questo link per vedere tutti i nomi delle vittime della mafia e se li contate vedrete che sono… troppi!!!

Lo Stato avrebbe dovuto proteggerli non tutti… ma ognuno di essi, nessuno meritava di essere barbaramente ucciso per come è accaduto…

Contarli, vedere quanti sono… strazia il cuore, perché fa comprendere quanto debole o complice sia stato questo nostro paese, con quelle associazioni criminali!!!
Oggi, come ogni giorno in cui vi è un anniversario da ricordare si scende in piazza… voler essere lì  a manifestare il proprio sdegno, a sollecitare un maggiore impegno da parte delle istituzioni…
Certo è bello vedere tutta questa gente, quei giovani che scendono per le strade per fare sentire la loro presenza, contare tutte quelle associazioni di legalità che si mobilitano, da Messina a Milano… è vederli con quanto impegno hanno organizzato tutto questo…

Come in queste circostanza, le frasi espresse sono forti e incisive, soprattutto quando sono i familiari delle vittime a parlare…

Mi piace quella frase che dice “ognuno può e deve fare qualcosa”, il problema però è che quando si tratta di fare le cose o meglio di metterle in pratica… ecco quando si tratta di esporre la propria persona, qualcosa s’inceppa…
Perché la verità e che quando si tratta di mettere il proprio nome e cognome, ecco, in quel preciso momento, sono in molti a tirarsi indietro e alla fine restano sempre i soliti pochi “eroi” a combattere per tutti!!!
Basti vedere come alla fine – già da domani – questa giornata simbolica ritorna nel dimenticatoio… ed ognuno riprende a fare la propria vita come sempre… in egual maniera, aspettando sempre che siano gli altri a mettersi davanti, mentre loro dietro, senza mai intervenire o mostrare alcun impegno!!!
Leggere i nomi delle vittime serve a poco se poi l’andazzo è sempre lo stesso… quella ricercata uguaglianza e legalità che si contrappone principalmente ai propri interessi… quella giustizia che si perde quando si chiede il favore al politico di turno, quando si brama a proprio vantaggio a discapito di quanti si sa essere più meritevoli o quando, infine, dinnanzi ad una denuncia… si preferisce l’omertà…
Serve a poco sfilare o sperare che questi giovani cambieranno la storia della lotta alle mafie…
La maggior parte di essi dopotutto è figlia di quel sistema… e ha proprio come genitori quegli stessi che da sempre hanno partecipato a quei metodi collusivi/corruttivi e mafiosi che li hanno, negli anni, assistiti, sostenuti e cresciuti e che ora o a breve, faranno sì di trasmettere quel testimone tentacolare ai loro figli, insegnando loro quella sistematica metodologia che li visti chiedere e dare qualche favore ai soliti “amici degli amici”…
Dice bene l’ex Magistrato Gian Carlo Caselli: contro le mafie c’è ancora tanto da fare e i giovani che sfilano così numerosi, potranno “forse” riuscirci meglio di noi…
Sì… quel “forse” è perfetto, sottinteso… anzi aggiungerei collocato al posto giusto!!!
Perché non è passeggiando o gridando a squarciagola, che si vince contro la mafia…
Quello serve esclusivamente per fare propaganda o fare in modo di “sottrarsi” a un giorno di scuola… se non fosse per quel giusto tributo da dare a quanti hanno dato la loro vita… lo riterrei di per se un gesto inutile!!!
Perché la verità è che bisogna fare riforme serie e rigorose…
Basta con politiche inconcludenti o con leggi deboli che fanno sì che questa criminalità continui ad operare nei modi che ancora oggi vediamo…
Io non ci sto a questo modo di fare… mi sembra quasi di “elemosinare” la mafia, sperare cioè che essa si rammarichi per quanto finora compiuto e decida così… all’improvviso, di pentirsi del male commesso e corregga quelle azioni e quei modi violenti attuati, che finora le hanno permesso di resistere da oltre due secoli…
Un giorno “forse” la mafia sarà sconfitta… ma prima che si giunga a quel momento, strada da fare c’è ne… e non intendo certamente… quella che in tutti questi anni – proprio come oggi – si è deciso di percorrere!!!

Sapremo mai la verità su quegli incarichi???

Abbiamo letto degli intrallazzi commessi, nella gestione dei beni confiscati, abbiamo appreso quanti e quali magistrati, amministratori, consulenti, familiari, ecc… hanno partecipato direttamente o indirettamente a quella combine… ed infine, ecco, figure di spicco istituzionali, qual’è quella dei prefetti, all’improvviso, decidano di chiedere (è difatti una loro espressa richiesta…) il trasferimento…
Parlo del prefetto di Palermo, la stessa che, per come abbiamo letto in questi giorni dalle intercettazioni,  avesse un buon rapporto d’amicizia con l’ex presidente delle misure di prevenzione del tribunale di Palermo, S. Saguto (attualmente sospesa dal Csm), a cui sembra dalle indagini, aver chiesto un posto di lavoro per un parente di un’altro ex prefetto di Messina…
Quest’ultimo inoltre, riceve un incarico dal prefetto di Catania, scelto tra i nominativi della terna, quale collegio d’amministrazione per la discarica di contrada Valanghe d’Inverno a Misterbianco, sottoposta a sequestro, e dove, la propria professionalità… ( sarebbe interessante conoscere quali benefici ha apportato insieme al collegio, tale amministrazione giudiziaria…) è stata retribuita, con un compenso di 25 mila euro lordi al mese… quindi 75.000 lordi al mese per i tre amministratori… ( e nessuno tra essi, ha avuto a che ridire, su quel compenso ritenuto forse troppo elevato… ).
Per quel tipo di nomina, c’erano già state in precedenza delle perplessità… ma come sempre da noi… tutto fu chiarito… in quanto la legge prevede, per tale nomina, la decisione ponderata dei prefetti… o in base a criteri del tutto autonomi e personali… e che i compensi, erano al di sotto di quanto previsto dalla normativa vigente… 
Verrebbe da dire… meno male…
Infatti, è proprio a a causa di questa “pericolosissima” discrezionalità, che oggi nel nostro paese, avvengano giornalmente tutta una serie di procedimenti, che poi, con le inchieste realizzate delle varie procure, si scopre essere state… illegali e fraudolenti!!! 
Fintanto (e mi ripeto per l’ennesima volta…) le nomine, saranno realizzate con i soliti favoritismi (altro che chiamarla discrezionalità… chiamiamola con il suo vero nome…), finché il clientelismo per non dire nepotismo, avrà  potere sulla giustizia, sulla imparzialità di giudizio, sull’equanimità dei meriti… ecco fintanto sarà questo il sistema adottato… possiamo stare certi, che fra qualche mese o anno, a seguito di una nuova indagine, torneremo a dibattere su questo tipo di metodologia…
Non si può continuare a dare incarichi indeterminati a ex uomini/donne delle istituzioni, in consigli d’amministrazione di società dello Stato, in particolari in quelle sottoposte a provvedimenti di sequestro/confisca, che hanno (ma è ormai risaputo…) quale univoco interesse, quello di far beneficiare quanti appartenenti a quella casta, per assicurare loro (o chi per loro…) sostanziosi vitalizi!!!
Anche perché non è detto… (ma forse è proprio ciò che non si suol dire…) che avendo goduto – nello stesso periodo – di più e più incarichi, ognuno di essi, ben remunerato dalle somme previste ai sensi di legge, una parte di questi, chissà, forse, è servita ad alimentare un eventuale sistema parallelo… 
Basterebbe difatti agli organi di controllo (in particolare alla GdF), verificare le somme effettivamente ricevute, con quante oggi ancora nella loro disponibilità (a cui vanno sommate ovviamente i beni eventualmente acquistati nello stesso periodo, tra immobili e mobili); sono certo che dai movimenti effettuati, si scoprirà una netta differenza… quella che manca precisamente per essere stata trasferita… 
Perché si sa, quando non si divide… si finisce di mangiare, come dice appunto il detto, chi mangia solo… muore solo… ma soprattutto non è questo il caso che con un semplice ringraziamento uno se ne possa uscire facilmente o meglio si sa che col solo grazie non si mangia più!!!
E poi, lo sanno tutti che l’appetito vien mangiando e quando cadono i maccheroni in bocca… tutti li sanno mangiare!!!
Quindi… chissà se un giorno scopriremo con certezza quanto realmente accaduto… o se le ragion di Stato, avranno come sempre… il sopravvento sulla verità!!! 

La Sicilia frana e i siciliani restano a guardare…

Un viadotto sulla A19 ha diviso la Sicilia in due…
Ora sulla Messina-Catania, a pochi chilometri da uno dei posti più belli del mondo (Taormina), un costone adiacente l’autostrada va giù, invadendo la carreggiata nei due sensi di marcia, con un imponente ammasso di detriti, pietre e quant’altro…
Un economia al tracollo, che ora con questo nuovo disastro, porterà in breve tempo alla crisi anche su quei settori che finora avevano aiutato e cioè il turismo e il commercio…
Potete immaginare la difficoltà degli autisti dei Tir, che a causa di quanto sopra (e già da parecchi mesi), sono costretti a scalare tornanti e strade pericolosissime, per trasportare le merci caricate, in particolare quelle necessarie all’approvvigionamento delle derrate alimentari…
E’ un vero schifo…
La più bella terra del mondo, lasciata all’incuria di governatori che hanno in questi anni –almeno nei casi più genuini– soltanto “blaterato”, mentre gli altri (vedasi conferme di condanne), aggravati da situazioni tra cui… favoreggiamento alla criminalità organizzata!!!
Se a questi importanti personaggi, sommiamo quanti tra i dipendenti pubblici e imprenditori “rapaci”, si sono macchiati di associazione per delinquere, corruzione, reati di turbativa d’asta, falso, giro di mazzette, richieste di assunzioni o anche favori personali (tra cui frequentazioni di case d’appuntamento) e soprattutto, l’aggiudicazione illegittima d’appalti a imprese amiche, in particolare nel settore delle costruzioni e di manutenzione…
L’inadeguatezza di quanti operano nel controllo del territorio, rappresenta una situazione non più sostenibile, perché qui, non vi è solo il rischio di vedere sbriciolata la nostra terra… ma soprattutto di assistere direttamente alla propria (e quella dei propri cari…) incolumità, anche nel voler semplicemente svolgere una passeggiata per le nostre strade…
Un incapacità totale del sistema… che non è soltanto da ricercare in quelle costanti calamità naturali, ma bisogna contrastare in maniera decisa, la negligenza dei suoi interpreti… evidenziate quotidianamente, da quelle continue inchieste svolte dalle nostre procure, sature ormai di nomi, cui purtroppo, vanno sempre più incrementandosi… nuovi soggetti!!!
Evitiamo quindi di pensare (per come qualcuno vorrebbe farci credere) che è giunto il momento d’investire sulla prevenzione, su nuovi appalti per collegamenti autostradali o ferroviari, lavori idrici, d’indagine del sottosuolo, impianti di depurazione, ponti e quant’altro…
Perché fintanto non predisporremo a “blindare” perfettamente quelle procedure non derogabili, che hanno quale unica priorità, non soltanto, la realizzazione delle opere, ma in particolare la loro trasparenza e la lotta alla corruzione… ecco che quegli appalti serviranno soltanto a ingrassare ancor più, quel mondo in cui viviamo, fatto di collusioni politico-mafiose!!!
Non è più tempo (per noi siciliani), di continuare a guardare che tutto ci crolli addosso… è finito il tempo di aspettare la cosiddetta “manna dal cielo”…
Sveglia… i problemi vanno affrontati e non si può attendere a braccia conserte, in quella posizione intransigente… che però, non produce alcuna iniziativa…
Già, quanto altro tempo vi occorre… per uscire definitivamente da quelle fila???