Nel 2017 scrivevo: “Catania: uomini che promuovono principi di legalità, per mascherare tutta una serie di azioni illegali!!!” – link: https://nicola-costanzo.blogspot.com/2017/07/catania-uomini-che-promuovono-principi.html
Nel 2017 scrivevo: “Catania: uomini che promuovono principi di legalità, per mascherare tutta una serie di azioni illegali!!!” – link: https://nicola-costanzo.blogspot.com/2017/07/catania-uomini-che-promuovono-principi.html
Tra gli altri indagati ci sono anche Dario Lo Bosco ed Emanuele Nicolosi, rispettivamente ex presidente ed ex direttore generale dell’Ast (Azienda siciliana trasporti).
Da questo appuntamento prende subito le distanze il leader di “Siciliani Liberi”, Massimo Costa, con una nota sulla propria pagina facebook: “Apprendo di una strana riunione-marmellata che si dovrebbe tenere a Enna il 2 giugno e alla quale siamo invitati. Una riunione “onstre”, in cui gli indipendentisti si dovrebbero sedere a parlare con gli “autonomisti” di Musumeci, di Armao, dell’MPA, invitato speciale Lombardo….
“Non esiste proprio che uno qualunque si mette in testa di ‘unire’ l’oro con il piombo, la terra fertile con la ‘merda’!!! Prendiamo quindi le distanze nel modo più assoluto e totale. Autonomisti e riciclati, fuori dalla porta, e fuori dai piedi”.Quando si tratta di fare le cose giuste, mi si trova sempre d’accordo, in particolare quando, si decide di dare un taglio a quella vergognosa… anzi “SCHIFOSA” politica clientelare, che come ben sappiamo, fa di tutto per tenere sotto controllo i cittadini, attraverso quel meccanismo perverso, tra chi offre a mo’ di elargizione una forma di assistenzialismo e chi di contro, si vende e baratta quel proprio voto, sperando di poter ottenere in cambio, quella richiesta fatta personalmente…
Mi riferisco alla realizzazione di quelle opere pubbliche fondamentali che nulla hanno a che fare con la realizzazione di quel “Ponte sullo stretto” che a seconda delle circostanze o degli umori politici, ritorna ogni qualvolta al centro degli obbiettivi…
Ecco perché concentro l’indirizzo su quei servizi elementari, costituiti dai trasporti in genere e soprattutto dalle ferrovie…
Mi trovo concorde con l’Onorevole Attaguile quando dice: “abbiamo solo assistito al teatro della politica clientelare, i politici siciliani hanno chiesto solo per loro. Dobbiamo cambiare interamente la classe politica siciliana, tutti i deputati debbono cambiare, ed inoltre, dobbiamo formare come si deve tutti i dipendenti pubblici. La questione dei fondi europei oltre ad essere scandalosa è emblematica di una burocrazia incapace, è assurdo che abbiamo un dirigente ogni quattro dipendenti e non siamo in grado di realizzare dei progetti validi per partecipare ai bandi europei per attrarre fondi da investire in Sicilia. Abbiamo le idee chiare, siamo concreti, noi non siamo un movimento di protesta passeggero… noi abbiamo dei progetti e rivendichiamo dei diritti indicando le soluzioni e vogliamo governare non per avere una poltrona, ma per realizzare le nostre idee volte a rilanciare la Sicilia”.
Certo, ritengo che quanto riporta, faccia anche riferimento a quel “obbligato” messaggio da dover recitare, in quanto rappresentante di fatto, della Commissione Nazionale Antimafia… ma se si riuscirà definitivamente a disarmare con i fatti, quel “cancro ed i suoi geni” presente su tutto il territorio, sarei certamente il primo a festeggiare…Alle mie critiche, non sono sfuggiti neppure i dirigenti del gruppo penta-stellare, in particolare, criticai la decisione sul mancato accordo di governo con il Pd di Renzi, disattendendo di fatto, non solo, quanto avevano richiesto i suoi elettori, ma soprattutto, perché si era permesso così facendo, di procedere in questi anni di governo, senza alcun loro controllo, rivolgendo il paese verso l’illegalità…
Vi starete chiedendo a cosa sia dovuto questo mio risveglio biblico… a nulla… o meglio, si direbbe a margine di una trama a me sconosciuta, che alcuni giorni fa, girovagando sul web, mi è pervenuta… sotto gli occhi.
Nel 2011 “LiveSicilia” riportava quanto si diceva su Francesco Agnello: “un professionista di origini siciliane, rappresentante di politici del centrosinistra, che si era proposto come mediatore tra la proprietà e le cooperative che erano intenzionate ad acquistare una parte delle aree Falck” -secondo indiscrezioni, era legato al senatore democratico, Giuseppe Lumia- ed è stato iscritto nel registro degli indagati insieme al suo “gemello”, Gian Paolo Salami: ad entrambi è stata affidata una consulenza che gli inquirenti, ritengono “sospetta”…
Ricominciamo daccapo…Parlando con Achille Colombo, storico dirigente della Falck (quando ancora i terreni non erano stati dismessi) ricorda la presenza di quell’avvocato “siciliano” (che poi è Agnello) già nel 2000, ai tempi delle prime trattative…
Francesco Agnello direttamente, Gianpaolo Salami, attraverso una società che ne detiene percentuali di quote, la Servizi Globali Generali-SGG Srl, con sede proprio a Sassuolo – che peraltro annovera fra i soci anche un Mario Agnello.
Uno schema che però non sempre va a buon fine. Prendiamo Messina: lì, nell’area di Pistunina, era per l’appunto in progetto la realizzazione di una grande Ipercoop.
In questo caso succede che la Immobiliare Grande Distribuzione, società quotata in Borsa i cui soci di maggioranza sono Coop Adriatica e Unicoop Tirreno, sottoscriva un contratto preliminare per l’appunto con la Sviluppo Trapani, sempre in vista della realizzazione di una galleria commerciale che ospiterà anche un’Ipercoop.
Analogo schema viene riproposto in provincia di Catania, dove nel 2009 viene inaugurato il Centro commerciale Katanè: 100 milioni di euro di investimento complessivo, 33400 mq di area di vendita, una galleria commerciale di 70 negozi, 1300 posti auto. Era lo stesso consigliere comunale di Villabate che falsificando alcuni documenti d’identità, permise al capo mafia, Bernardo Provenzano, di recarsi in Francia per compiere un intervento chirurgico…
Ed alla fine, come abbiamo visto, quei centri commerciali furono quasi tutti realizzati (si manca all’appello quello di San Gregorio, ne ho parlato in un mio precedente post…) e per molti di essi (basti guardare le vetrine chiuse in questi anni…), sta già iniziando a percepire quella pericolosa fase discendente… vera e propria causa d’implosione per colpa della crisi ed anche, della troppa concorrenza …
Concludo infine con un intervista: “temo che quello di Sesto San Giovanni sia un modello collaudato (suggeriva l’esponente politico emiliano che accettò, in modo anonimo, di parlare con il giornalista di “LINKIESTA”), nel quale, personaggi come Agnello e Salami, altro non sono, che meccanismi di un complesso sistema di gestione del potere, su cui la classe dirigente avrebbe dovuto intervenire ben prima che la magistratura aprisse le inchieste!!!