“Le preoccupazioni sono tante… ma sono uno stimolo per fare meglio”!!!
Con queste parole ha esordito alcuni giorni fa il Prefetto di Catania, Claudio Sammartino, durante un’intervista da parte del giornalista di “LaSiciliaweb”
Continuando ha dichiarato: “I cittadini catanesi hanno bisogno delle Istituzioni, devono chiedere sempre di più alle istituzioni, ma le Istituzioni hanno bisogno dei cittadini catanesi… perché il cittadino catanese ha tantissime qualità importanti, che si sono sviluppate, soprattutto nei momenti di difficoltà e questo è un momento di difficoltà in cui ogni cittadino deve dare il meglio di se, cooperando, collaborando, come faranno le Istituzioni di questa provincia”!!!
Quanto detto dal prefetto non fa una piega, certo sono belle parole, ma come dico sempre… trovano il tempo che trovano e il più delle volte non sono neppure attinenti con la realtà o quantomeno con quanto vissuto da noi catanesi…
D’altronde, egli stesso ha dichiarato “come faranno le istituzioni“… dimostrando quindi di voler prendere del tempo per mettere in atto quei necessari processi d’involuzione ai quali purtroppo, anche le stesse istituzioni del passato sono mancate… e mi riferisco proprio a quei suoi predecessori, a quelle inchieste nelle quali erano stati coinvolti e di cui poi non se ne saputo più nulla (vedasi ad esempio… Saguto & Co.).
“Cooperazione e collaborazione al servizio dei cittadini è la cifra del lavoro delle istituzione di questa provincia…”!!!
Si… ascoltando queste importanti parole, sono certo che da domani i catanesi faranno a gara per presentarsi presso quegli organi giudiziari per segnalare o denunciare quanto di loro conoscenza, in ambito di illegalità o corruzione…

Ed inoltre, quando dichiara “
Conoscere un poco questa città e aggiornare le mappe di conoscenza di questa città è un grande stimolo per servire meglio i catanesi…”, mi da l’impressione di un distacco o quantomeno di prendere le distanze, rispetto a quanto realmente accade ancora in questa nostra città, dove l’omertà la continua a fare da padrona, dove la criminalità organizzata controlla una grande fetta delle attività commerciali, dove il pagamento del pizzo è ahimè una consuetudine, ed ancora, dove l’enormi somme derivanti dal riciclaggio di denaro sporco, obbliga la criminalità a investire in nuovi settori quali ad esempio quelli turistico/alberghieri o anche diretti alla creazione di strutture ricettive per eventi, convegni, concerti, oppure, per come hanno evidenziato le ultime inchieste giudiziarie, in settori come quelli della ristorazione, alimentari, scommesse, ecc… tutte società “lavatrici” che hanno quale vantaggio, quello d’incassare quotidianamente denaro contante, tale da permettere che si ripulisca in maniera celere, tutto quel denaro sporco proveniente dal business di quella associazione criminale…
Ed allora vorrei comprendere quali attività saranno compiute nella prevenzione o nel contrasto di quei fenomeni di corruzione o d’inquinamento mafioso, ma soprattutto mi piacerebbe capire quali iniziative verranno promosse contro quella criminalità organizzata ed anche contro quei dirigenti/funzionari corrotti delle amministrazioni locali, che evidenziano essere sempre meno efficaci e soprattutto poco trasparenti, certamente non a servizio dei cittadini in quanto compromessi da condizionamenti esterni…
Ed infine, vorrei comprendere il significato di quelle parole, quando dice: “I cittadini devono percepire che lo Stato è presente e lavora per loro…” , perché vede ultimamente, l’impressione ricevuta dal sottoscritto è che non si lavori per portare in evidenza le collaborazioni ricevute, ma bensì, all’interno di apparati statali, nei quali si cela un meccanismo perverso e cioè quello di soffocare le cooperazioni a cui lei – nel suo messaggio – faceva riferimento…

Perché vede, tra il dire e il fare – da noi – c’è il mare… e non è un mare cristallino e trasparente, ma bensì un mare pieno di liquame dalle esalazioni maleodoranti, pieno di esseri sleali che mai terra abbia potuto partorire…
L’augurio che lei in questi giorni di festa auspica e cioè “che cresca in questa nostra provincia la speranza e che la collaborazione e la cooperazione sia il tessuto e la modalità di lavoro di tutti… in particolare a chi è più a disagio, a chi ha perso il lavoro o rischia di perderlo, ai giovani, agli anziani, alle famiglie in difficoltà, alle imprese a tutti coloro che sono protagonisti in questo momento, estremamente importante, estremamente delicato della nostra provincia, un augurio che riemerga sempre di più la speranza di fare e di costruire una società migliore…”, rappresenta sicuramente qualcosa di meraviglioso e di desiderabile, ma affinché queste belle parole, non restino lì… vane – per come d’altronde lo sono state in questi anni con quasi tutti i suoi predecessori – c’è bisogno che ciascuno inizia a prendersi cura delle proprie responsabilità, in maniera seria o quantomeno per il compito a cui è chiamato, senza dover propagandare anticipatamente, situazioni o circostanze che successivamente il tempo ha dimostrato non essere state mai finalizzate…
Non c’è bisogno quindi di chiedere ai catanesi riluttanti o ancora oggi legati a quel sistema clientelare/mafioso di collaborare o di denunciare… pensiamo viceversa di dedicarci a coloro che già da tempo stanno collaborando e non solo per dovere ma di più… e si sentono fortemente traditi, da quello che Lei – per il ruolo che ricopre – chiama Stato!!!
Possiamo scegliere quello che vogliamo seminare, ma siamo obbligati a mietere quello che abbiamo piantato!!!