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Il problema: lavoro in nero e abuso dei sussidi!

Ma scusate… non erano senza lavoro ? Non ci avete sempre detto che erano in difficoltà? Che avevano bisogno del Reddito di Cittadinanza, della NASPI, della cassa integrazione, dei bonus regionali, delle moratorie sulle bollette, degli esoneri contributivi, dei sussidi per l’affitto e di tutto quel carrozzone di aiuti che – guarda caso – paghiamo noi, ogni singolo mese, con le nostre tasse?

E invece no!

Perché mentre tu, io, noi… onesti contribuenti, ci alziamo la mattina, facciamo un’ora di macchina, sgobbiamo per uno stipendio che si assottiglia tra tributi e rincari, loro hanno già trovato il modo di fregare il sistema: sì, due volte.

Prima prendono i soldi pubblici – già, i nostri soldi, il denaro di chi paga le tasse senza sgarrare – migliaia e migliaia di euro che dovrebbero servire per sopravvivere o, quantomeno, per ricevere un servizio decente. Ma nella realtà, ahimè, non è così. Loro dichiarano di cercare un lavoro, quando sanno benissimo di non cercarlo affatto. Perché lo hanno già.
Sì, perché questi individui non sono “scansafatiche“, no. Preferiscono lavorare a nero. Nessun conto corrente su cui ricevere bonifici, nessun contributo da versare né per sé né per i propri “aiutanti”, nessun rispetto per chi, al contrario, si sgola per far rispettare le regole.
Attenzione, però: non mi riferisco a chi fa lavoretti extra, magari durante il weekend o nei permessi, per arrotondare onestamente. Parlo di chi, regolarmente assunto, emette una ricevuta di prestazione occasionale, come prevede la legge. No, non è a loro che mi riferisco.
Parlo di quelli che da anni vivono di sussidi e intanto creano concorrenza sleale, evasione fiscale e, soprattutto, riciclaggio di denaro (spesso di provenienza dubbia) nei confronti di chi, viceversa, cerca di essere in regola. Già, perché questi soggetti hanno ormai una lista di clienti fissi, fatturano in nero più di un dipendente (evadendo le tasse), sfruttano manodopera irregolare (pagando quei poveretti pochi euro al giorno) e mentono, approfittandosi dello Stato per 365 giorni all’anno.
Poi, quando vengono scoperti, ecco pronta la dichiarazione: “Non trovo lavoro!”.
Ma basta fare un giro in città, preferibilmente in periferia, o in campagna, per vedere cantieri abusivi, appartamenti pieni di macerie provenienti da demolizioni illegali, muratori che lavorano a giornata, idraulici pagati in contanti, elettricisti senza fattura e giardinieri fantasma. E in campagna? Braccianti agricoli sfruttati e pagati una miseria.
E allora mi chiedo: se questi individui sono disoccupati, come fanno – quando chiamati dall’ufficio del lavoro – a rifiutare tre contratti di lavoro e continuare a percepire il sussidio? E come fanno, nello stesso giorno, a essere ufficialmente “senza impiego” e poi andare a posare piastrelle a casa di qualcuno, ovviamente in nero?
Il trucco è semplice: lo Stato (cioè noi) paga, il mercato nero (cioè loro) guadagna. E nel mezzo? Chi è onesto ci rimette due volte.
E dire che la soluzione c’è ed è anche semplice, ma purtroppo il sistema preferisce coprire questo malaffare e adottare questa strategica ipocrisia. Basterebbe eseguire controlli seri, non come avviene oggi: a campione. Ad esempio, se uno percepisce un sussidio, deve essere sempre e in ogni circostanza rintracciabile. E nel momento in cui non viene trovato, perde tutti i vantaggi dei sussidi. Punto!
Più difficile è aspettarsi che qualcuno denunci questi comportamenti. Nessuno si fa avanti per segnalare un eventuale lavoratore in nero, a meno che non ci sia un problema concreto di sicurezza. Nel frattempo, quel soggetto continua a godere di aiuti pubblici.
Bisogna sanzionare pesantemente questi soggetti, ma anche coloro che operano come datori di lavoro irregolari, perché il problema non sono i poveri, ma i furbi. E di furbi, purtroppo, questo nostro Paese ne è pieno.
E voi, lavoratori e imprenditori regolari, cosa ne pensate di tutto ciò? Fatemi sapere…

Ferrovie dello Stato – ‘LAVORA CON NOI’: Sì, ma solo se sei raccomandato!

Alcuni giorni fa ho ricevuto un link per candidarmi a una posizione presso Ferrovie dello Stato. 
Quanto sopra mi ha riportato alla mente un avvenimento che ho vissuto anni fa, esempio lampante di come, spesso, il sistema delle raccomandazioni prevalga sul merito. 

Oggi quindi voglio raccontare quell’esperienza, alla quale purtroppo ho partecipato in prima persona, ma di cui ho sempre avuto forti sospetti. Sin dall’inizio, ho pensato che quanto accaduto fosse stato architettato in modo preciso, quasi “chirurgico”, da qualcuno che voleva evitare la mia presenza a un processo penale in cui ero chiamato come testimone dell’accusa.

E ora vi racconto cosa è successo.

Mi fissano l’appuntamento alle 14:30, ben sapendo che da Catania a Palermo ci vogliono tre ore di auto. Questo orario, ovviamente, mi ha impedito di presenziare al processo.

Avevo già il sospetto che si trattasse di una “stronzata”, e infatti ho chiesto a mia moglie di accompagnarmi. Sì… almeno avrei potuto trascorrere la giornata andando a pranzo insieme, cosa che abbiamo fatto, recandoci al ristorante “Lo Strascino” in Via della Regione (un mio caro amico palermitano mi ha detto l’anno scorso che purtroppo ha chiuso…). La mattinata è quindi passata tra pasta con i ricci, pesce freschissimo e dolci deliziosi.

Comunque, all’orario prestabilito, mi presento. Il “Vigilantes” posto in portineria ahimé non sapeva nulla della convocazione, ma soprattutto non sapeva dove indirizzarmi. Allora ha chiesto in giro ad alcuni impiegati che stavano rientrando dalla pausa pranzo, ma nemmeno loro hanno saputo aiutarlo. Avendo comunque il nominativo dell’ufficio, ho chiesto gentilmente di poter entrare, richiesta che mi è stata concessa.

Inizio a girovagare all’interno di quegli enormi palazzi, quando finalmente trovo una persona che mi indirizza verso l’ufficio riportato nella nota. Raggiungo lo stabile, ma l’ingresso è chiuso e in portineria non c’era nessuno. Suono il citofono e, dopo alcuni minuti, mi risponde una signora che mi apre. Appena salgo le scale, spiego il motivo per cui sono lì, e lei mi chiede di attendere perché non sapeva nulla di quell’appuntamento.

Nel frattempo, sento aprire il portone da cui ero entrato e vedo salire due persone, anch’esse senza sapere dove andare. Spiego loro perché sono in attesa, e mi confermano di essere lì per lo stesso motivo.

Finalmente ritorna la signora di prima, che ci accompagna al quarto piano, dove (forse) un ingegnere – non ricordo il nome – ci riceve. Passa circa mezz’ora, sono quasi le 14:30, e nel frattempo si uniscono al gruppo altre tre persone: due donne e un uomo.

Si inizia a parlare, e alcuni di loro non capiscono perché siano stati chiamati. Ascoltando le loro storie e le mansioni che avevano svolto fino a quel momento, anche io mi sono chiesto: “Nicola, ma cosa cazzo ci fai qui?”.

Erano tutti di Palermo, e l’ingegnere che ci aveva ricevuto sembrava piuttosto sorpreso di vedermi lì. Avevo l’impressione che non si aspettasse la mia presenza, quasi fossi un intruso. Una cosa, però, la sapeva bene: che ero di Catania e che, di conseguenza, avrei dovuto affrontare il rientro in auto. Mi aspettavo, almeno, di essere ricevuto per primo, considerando che ero arrivato prima degli altri. In fondo, sarebbe stato logico, soprattutto per permettermi di ripartire con la luce del giorno e non dover guidare al buio. Invece, con mia grande sorpresa, mi fecero aspettare e fui l’ultimo a essere ricevuto. Una scelta che trovai strana, quasi inspiegabile, e che mi lasciò con un senso di frustrazione.

Nell’attesa, avevo iniziato a chiacchierare con gli altri candidati, scoprendo un po’ delle loro storie. Uno di loro si occupava di cucina, un altro faceva le pulizie, c’era chi era stato disoccupato fino a quel momento e una ragazza che lavorava come badante. Degli altri due, invece, non ricordo nulla di particolare. Mentre ascoltavo le loro esperienze, mi sono ritrovato a pensare: “Nicola, ma cosa cazzo ci fai qui?”. Era una domanda che mi ronzava in testa, un misto di incredulità e disagio, come se fossi finito in un posto che non mi apparteneva.

Finalmente, verso le 18:00, arrivò il mio turno. Durante l’attesa, però, una cosa in particolare aveva catturato la mia attenzione. Tra le 16:00 e le 16:30, mentre aspettavo nella saletta con la porta aperta, notai un continuo viavai di dipendenti che entravano e uscivano da una stanza accanto. Ogni volta che mi vedevano, mi salutavano con educazione, e io ricambiavo con un cenno del capo. Tra tutti, ricordo vividamente una signora che si avvicinò con gentilezza e mi chiese chi stessi aspettando. Le spiegai il motivo della mia presenza, e lei, con un sorriso caloroso, mi disse: “Spero che entri a far parte del Gruppo FS, così potremo collaborare”. Quelle parole, così semplici ma sincere, mi colpirono profondamente. In una giornata che fino a quel momento era stata piuttosto grigia, quella frase fu come un raggio di luce, un momento di calore umano che ancora oggi porto con me.

Sì, dopo tanti anni, di tutto quell’ambiente, ricordo ancora quella sua frase. Perché, per il resto, avevo cancellato dalla mia mente tutto di quella giornata. Ma in qualche modo, la sua gentilezza ha rappresentato l’unica nota positiva di quel contesto arido.

Ah, dimenticavo (parlando della misteriosa stanza): finalmente un impiegato si avvicina e mi conferma che a breve verrò chiamato. D’altronde, ero rimasto l’unico candidato. Alzandomi, gli chiesi se prima di entrare potevo approfittare della stanza accanto per prendermi un caffè. Ed ecco che improvvisamente quell’impiegato – sorridendo – mi apre quella porta, rivelando che all’interno non c’era alcun distributore automatico, ma solo un lettore di badge per convalidare l’orario di lavoro, in entrata e in uscita.

Ah… ora capisco quel viavai di persone intorno alle 16:00: erano lì in fila indiana perché avevano finito il proprio turno!

Mentre attendevo di entrare, ripensavo a quel malinteso, ma soprattutto riflettevo su quanto fosse realmente accaduto. E il mio pensiero non poteva che andare a me stesso, all’incarico che svolgevo in quel periodo come responsabile della Sicurezza, Qualità e Ambiente per un’affidataria di un appalto all’interno del gruppo We Build. Già… Iniziavo in cantiere alle 6:30 e finivo solitamente in ufficio la mia giornata non prima delle 20:00 o 21:00.

E allora, ancora prima di entrare al colloquio, mi sono nuovamente ripetuto: “Nicola, ma cosa cazzo ci fai qui? Lo sai che non è posto per te!”.

Comunque, alla fine, entro, faccio il colloquio, presento il mio CV con le mie qualifiche, referenze ed esperienze nei lavori ferroviari, tra cui alcuni progetti svolti anni prima proprio a Palermo. L’ingegnere con cui colloquio è estremamente sorpreso e, forse per mettermi alla prova, mi chiede con chi avessi collaborato. Gli faccio alcuni nomi, e lui, nel dubbio, mi dice che sono suoi amici intimi. Allora prende il telefono e li chiama. Ovviamente, dall’altra parte del ricevitore, gli interlocutori (di cui non faccio i nomi, ma che ringrazio per le belle parole espresse) non solo confermano quanto dichiarato nel mio CV, ma esprimono sorpresa nel sapere che io fossi lì. Uno di loro scherza persino: “Non credo proprio che verrà… costa troppo!”.

Alla fine, tra saluti e convenevoli di circostanza, qualcuno mi dice che forse sono troppo qualificato per la posizione che avrei dovuto ricoprire e che certamente non era quello che desideravo o che rientrava nelle mie aspettative. In particolare, secondo la persona a cui avrei dovuto eventualmente sottostare, il rischio di affidare a me quel ruolo poteva rivelarsi un boomerang, perché probabilmente avrei potuto dare improvvisamente le dimissioni, costringendo così tutto lo staff a riattivarsi nella ricerca di un nuovo candidato.

Ritorno a casa e, come mi aspettavo, nei giorni seguenti nessuno – a dimostrazione dell’alta professionalità organizzativa – mi ha più fatto sapere nulla: né per iscritto, né tantomeno attraverso vie informali.

La verità? Nessuno voleva che io fossi lì quel giorno! Né chi aveva inviato la convocazione, né quei soggetti che hanno visto in me un potenziale collega difficile da sottomettere e poco disposto a mediare. Soprattutto, non volevano qualcuno disposto a dare a quella società ciò che loro, fino a quel momento, non avevano dato o quantomeno apportato. Del resto, come ripeto spesso, cosa si può chiedere a chi è stato sicuramente “raccomandato“?

Concludo dicendo che questa esperienza mi ha fatto riflettere profondamente su un problema che affligge non solo il mondo del lavoro, ma l’intera nostra società: il sistema delle raccomandazioni. Non è solo un problema per chi cerca lavoro, ma è un cancro che corrode la fiducia nelle istituzioni e nel futuro. Come ha detto qualcuno: “Quando il merito muore, muore anche la speranza di un futuro migliore.

Ci sono individui che godono nell’essere raccomandati, senza rendersi conto del danno che causano. Non solo apportano un basso livello di competenza e professionalità, ma tolgono anche il giusto merito a chi, invece, ha dimostrato di essere migliore attraverso anni di studio, sacrifici e dedizione.

Il raccomandato spesso non ha nulla da offrire se non la propria “impreparazione” e “incompetenza”, e questo crea un circolo vizioso in cui il merito viene messo in secondo piano. È un problema grave che danneggia non solo le aziende private, ma anche gli enti pubblici e quindi l’intera società, perché premia l’ingiustizia e scoraggia chi, viceversa, potrebbe davvero fare la differenza.

E allora, mi chiedo: quando smetteremo di accettare questo sistema infetto? Quando capiremo che il merito deve essere l’unico criterio per accedere a un lavoro o a una posizione?

Perché fintanto che continueremo a tollerare le raccomandazioni, non faremo altro che perpetuare un sistema che premia la mediocrità e penalizza l’eccellenza. E questo, purtroppo, è un problema che va ben oltre Ferrovie dello Stato.

Incidente sul lavoro a Leini: dubbi e riflessioni sulla dinamica della tragedia.

Come molti di voi, ho appreso con sgomento la notizia riportata dal Tg1 riguardante la morte di un operaio di 35 anni, precipitato dal tetto di un capannone durante un intervento sul cantiere. La caduta, stimata intorno ai dieci metri, è stata purtroppo fatale. 

Tuttavia, da esperto in materia di sicurezza con oltre trent’anni di esperienza, non posso fare a meno di esprimere alcuni dubbi sulla dinamica dell’incidente.

Mi presento: mettendo da parte la passione di scrivere come “blogger”, svolgo da sempre l’incarico di R.S.P.P. (oltre che di Coordinatore della sicurezza e formatore), ed ora, pur non conoscendo i dettagli specifici di quel cantiere né il nome del collega responsabile, mi sento in dovere di fare alcune considerazioni tecniche. 

Dal servizio televisivo, ho potuto osservare il ponteggio utilizzato dai lavoratori e, con tutta onestà, devo dire che raramente ho visto un cantiere così ben organizzato dal punto di vista della sicurezza. Quel ponteggio, a mio parere, era realizzato in modo tale da rendere quasi impossibile una caduta accidentale, a meno che non si sia verificato un atto volontario o un intervento esterno di natura dolosa.

A supporto di questa ipotesi, aggiungo un ulteriore elemento: il comportamento dei colleghi dell’operaio dopo l’incidente. 

In casi del genere, come previsto dalla formazione di Primo Soccorso, è fondamentale contattare immediatamente il 118 e attendere l’arrivo dei soccorsi qualificati, evitando di spostare l’infortunato per non aggravare eventuali traumi alla colonna vertebrale o agli organi interni. Invece, sembra che i colleghi abbiano trasportato l’uomo in ospedale senza seguire queste procedure, un dettaglio che solleva non pochi interrogativi.

Inoltre, dalle informazioni disponibili, emerge che l’operaio non era dotato dei necessari dispositivi di protezione individuale (DPI) anticaduta, come imbracature, cordini, sistemi di ancoraggio o linee vita. Questo aspetto, unito alle dichiarazioni iniziali dei colleghi (che avevano parlato di un incidente domestico), non depone a loro favore e lascia spazio a numerose domande.

Parlare di “giallo” potrebbe sembrare eccessivo, ma è innegabile che ci siano elementi che richiedono ulteriori approfondimenti. Le indagini in corso dovranno chiarire cosa sia realmente accaduto, anche se sono convinto che, a livello strutturale, il ponteggio rispettasse tutte le norme di sicurezza previste per i lavori in quota.

Resto in attesa degli sviluppi delle indagini, nella speranza che si faccia piena luce su questa tragica vicenda.

Criminalità giovanile: un futuro diverso è possibile se diamo ai giovani una vera alternativa.

Basta leggere qualsiasi studio sul fenomeno della criminalità per capire come i giovani siano i più vulnerabili a scivolare nell’illegalità. 

Le statistiche parlano chiaro: la delinquenza è più diffusa tra i giovani e raggiunge il picco tra i 20 e i 25 anni, per poi diminuire gradualmente con l’età. 

Questa tendenza evidenzia come l’attività criminale inizi spesso precocemente, alimentata dall’immaturità, dall’inesperienza e dalla difficoltà nel riconoscere i pericoli, inclusi i soggetti che spingono verso il malaffare.

I giovani, in questa fase della vita, sono più inclini a comportamenti impulsivi, ribelli e meno conformisti. 

Questi fattori, insieme a una maturità sociale non ancora pienamente sviluppata, contribuiscono a renderli più esposti alle attività illecite. Ed è proprio per questo che è essenziale intervenire: sostenere i ragazzi nel loro percorso di crescita psicologica e sociale è la chiave per allontanarli dalle lusinghe della criminalità.

Osservando in questi lunghi anni il mondo lavorativo posso affermare, senza alcuna incertezza, che i giovani coinvolti in attività criminali svolgano ruoli marginali, spesso i più rischiosi e facilmente identificabili, come furti o rapine. 

Al contrario, le attività criminali più sofisticate, come quelle nel mondo economico o ai vertici delle organizzazioni mafiose, sono riservate a chi ha raggiunto una posizione consolidata con l’età. Questo scenario rende ancora più urgente offrire ai giovani opportunità alternative che possano dare loro un senso di appartenenza e realizzazione senza dover ricorrere al crimine.

Laddove la disoccupazione e l’esclusione sociale sono più forti, l’adesione a una “cosca” spesso appare come l’unica via per ottenere promozione sociale e affermazione personale.

E allora, cosa possiamo fare? Lo Stato ha il dovere di offrire ai ragazzi percorsi di formazione, lavoro e crescita che li aiutino a dire “NO” alla criminalità, anche in contesti difficili. Dare loro una vera alternativa significa sottrarli alla morsa della criminalità organizzata, offrendo un futuro migliore non solo a loro, ma anche alla nostra società.

Se vogliamo davvero contrastare la criminalità giovanile, dobbiamo smettere con le chiacchiere sterili e investire seriamente in programmi che mettano i giovani al centro, perché ogni ragazzo salvato dal crimine è un passo verso una società più giusta e sicura per tutti.

CGIL: Referendum per un Lavoro Stabile, Sicuro, Tutelato e Dignitoso!!!

Il referendum proposto dalla CGIL inizia così:

Cara/o sottoscrittrice/sottoscrittore, 

desideriamo ringraziarti per il tuo prezioso contributo alla raccolta firme per i 4 quesiti referendari per un Lavoro Stabile, Sicuro, Tutelato, Dignitoso.

Perché solo attraverso la partecipazione democratica e l’azione collettiva che potremo insieme cambiare la nostra società.

Vogliamo con questi quesiti referendari rimettere al centro il lavoro e rendere le lavoratrici ed i lavoratori liberi e non più ricattabili e sottomessi.

Ti ringraziamo per il tuo importante sostegno.

Il sottoscritto appena  ricevuto, l’ha subito firmato, perché quando si tratta di dare dignità al lavoro, non vi è alcun schieramento politico o di partito di centro, destra, sinistra che possa limitare l’azione, perchè in gioco vi è la dignità della persona e quest’ultima va difesa sempre, gi. .. a oltranza perche, anche se la motivazione proposta potrebbe non riguardarci personalmente dal momento che il nostro contratto di lavoro rispetta i parametri previsti dalla legge, ciò non toglie che il nostro sostegno nei confronti degli altri lavoratori disagiati, non deve mai – in alcun modo – mancare!!!

Quindi non si tratta di voler o non voler firmare un referendum, bensì di realizzare come cittadini il nostro dovere!!!

Perché bisogna sempre ricordarsi che un giorno, potremmo esserci noi dall’altra parte della barricata…

Lascio di seguito quindi il link per procedere alla sottoscrizione ed auspico ancora una volta, che il vostro cuore abbia il sopravvento sull’apatia…

Quel voler salire (sopra gli altri) ad ogni costo!!!

Viviamo una società dove tutto può esser raffigurato con una immagine: tentar di salire il più in alto possibile!!!  

Non importa se per farlo si mancherà di rispetto nei confronti degli altri, siano essi familiari, amici, colleghi o anche perfetti estranei, l’importante per quegli individui è sopravanzare sempre e nel farlo, usare tutte le maniere, siano esse regolari che scorrette.

Non importa quanta limitata capacità e ancor meno professionalità si possieda, l’importante per quei meschini individui è riuscire a prevaricare, sì… utilizzando qualsivoglia condotta pur di riuscirci, dimostrando di fregarsene degli altri e rimanendo indifferenti a quelle loro proteste!!!

Sono persone capaci di passare sopra ogni cosa, in particolare sulla sensibilità altrui; essi sono come veri e propri trattori (come direbbe scherzosamente sul social di “TikTok” Carmelo Caccamo: carichi di munnizza”…) che evidenziano con la propria crudelta, arroganza e mancata empatia!!!

A questi soggetti non va alcun sostegno e ancor meno va espressa la nostra stima, essi sono lì soltanto per prendere e non fanno nulla per ricambiare, anzi viceversa puntano – ogni volta che raggiungono un livello più alto – a voler di più a scapito degli altri!!!

Non si tratta quindi di guadagnare di più o di voler superare ad ogni costo certi limiti, di cui ahimè sanno esser in possesso sin dalla loro nascita e dei quali purtroppo non possono far nulla; d’altronde la natura non può esser modificata e quindi se uno è nato “fesso” non può diventare improvvisamente “scaltro“, pur avendo fatto di tutto per venir rispettato, grazie a quel “usurpato” livello sociale raggiunto!!!

Lo sanno tutti che tipo di persona rappresenta, anche se poi si sa… i suoi cosiddetti “amici e/o conoscenti” quando lo hanno di fronte… gli sorridono; già… come riportato in quei proverbi siciliani: “na facci dinnanzi, ie una d’arreri” o anche “Acqua davanti e ventu d’arreri”!!!

E difatti, ciascuno di noi quando osserva questi infidi soggetti non può che “stendere un velo pietoso”, preferendo allontanarsi pur di non avere nulla a che fare, nè con loro e ancor meno con quella loro stupidità!!!

Peraltro, permettemi di aggiungere un consiglio oppure di fare come il sottoscritto che ha sempre evidenziato – quando chiamato in causa – di possedere un basso limite di sopportazione, lo stesso che non ha mai consentito a nessuno di superare!!! Ricodatevi quindi che avete sempre una scelta e se non volete fare come me e quindi giungere immediatamente allo scontro, potete essere più riflessivi e affrontare il problema senza combattere perchè d’altronde certi soggetti, non valgono minimamente la vostra attenzione.

Su quest’ultimo punto vorrei riprendere una citazione di Seneca, scritta ben 2000 anni fa che diceva: “Impara a piacere a te stesso. Quello che pensi tu di te stesso è molto più importante di quello che gli altri pensano di te”!!! 

Per cui, quando non è possibile controllare il comportamento altrui, lo stesso con il quale siete costretti ad interagire, cercate di stabilire dei “limiti” oltre i quali – se oltrepassati – potrete mandare a fanculo chiunque, soprattutto se quel loro interlocutore e soprattutto le sue espressioni hanno di fatto provato a mancarvi di rispetto!!!

Ecco perchè bisogna dimostrare sin da subito a questi fallaci soggetti che pur avendo essi raggiunto (immeritatamente) quel livello sociale, voi… (insieme al sottoscritto naturalmente che vi starà sempre accanto…) mostrerete di non esser più disposti a tollerare quelle sopraffazioni e ancor meno relazioni che hanno carattere univoco in particolare se quest’ultime evidenziano maleducazione, ed allora fate loro comprendere che da ora in poi dovranno cavarsela da soli continuando per come hanno sempre fatto, già… facendosi assistere (perchè in fondo sanno bene d’essere dei totali inetti….) da quei loro servirli e sempre presenti lacchè!!! 

Difatti… è per questo motivo che il nostro Paese presenta quella forma di piramide: politica, economia, lavoro. Per salire in alto devi schiacciare quello che sta sotto di te e se non vuoi scivolare in basso, devi leccare i piedi a quello che sta sopra di te!!!

Quale convenienza ha un’impresa, ad aderire a un consorzio?

Ed allora ripartiamo dall’inizio e proviamo a rispondere alle seguenti domande: cos’è un Consorzio stabile e perché è conveniente per un’impresa aderirvi??? 

Sappiamo già che il “Codice dei contratti pubblici” annoveri i Consorzi Stabili tra gli “operatori economici” ammessi a partecipare alle procedure di affidamento. 

Li definisce “soggetti” e sono costituiti tra imprenditori individuali, anche artigiani, società commerciali, società di produzione e lavoro.

E’ quindi possibile costituire in maniera agevole una struttura di imprese che consenta l’utilizzo dei requisiti in capo al Consorzio, ancorché posseduti dalle singole imprese consorziate, in base al criterio del cosiddetto “cumulo alla rinfusa”, per il conseguimento delle categorie e delle classifiche contenute nell’Attestazione SOA. 

I Consorzi stabili eseguono le prestazioni o con la propria struttura o tramite i consorziati indicati in sede di gara, senza che ciò costituisca subappalto e con la possibilità di contemporanea autonoma partecipazione alle gare da parte delle altre consorziate non designate per la medesima gara. 

Sono quindi evidenti le molteplici potenzialità e risorse che il Consorzio Stabile mette a disposizione dei propri soci.

In sostanza, la singola Impresa, ancorché micro, piccola o media, operante in qualsivoglia settore del comparto delle Costruzioni, entrando in un Consorzio Stabile, pur conservando la completa autonomia soggettiva ed operativa al di fuori del medesimo, assumerebbe in sé tutte le potenzialità operative del Consorzio, dotandosi così di uno strumento molto versatile per favorire la propria crescita dimensionale in tempi ragionevolmente rapidi.

La possibilità di partecipare alle gare d’appalto in tutte le categorie e classifiche a disposizione del Consorzio Stabile di appartenenza, pur non presenti nella propria Attestazione SOA, fornisce ad ogni singolo socio l’utilizzo del veicolo migliore per centrare gli obiettivi aziendali.

Le strutture operative, tecniche ed organizzative in dotazione al Consorzio Stabile, garantiscono altresì il corretto accesso al mercato delle Costruzioni, assistendo e tutelando i propri soci in tutte le fasi delle attività consortili e di esecuzione delle opere pubbliche acquisite.

È indubbio altresì che le strutture tecnico/dirigenziali del Consorzio Stabile vigilano affinché le Imprese che vengono indicate quali esecutrici siano poi effettivamente in grado, sotto il controllo del Consorzio Stabile stesso, di eseguire la tipologia e l’entità del lavoro per il quale sono state indicate; in caso di necessità sarebbe il medesimo consorzio ad intervenire in proprio o a designare una ulteriore Impresa esecutrice.

Con l’ingresso quindi in un Consorzio Stabile, le imprese associate possono trovare un efficace strumento di soluzione alla decennale e perdurante crisi economica del settore delle Costruzioni. 

In particolare, recuperando subitamente il gap di requisiti che la mancanza di commesse possa aver procurato si potenziano massicciamente le opportunità competitive, anche per nuove e diversificate tipologie di intervento. Il rapporto con gli altri soci è anch’esso opportunità di sinergica e fattiva collaborazione, contribuendo a risolvere positivamente eventuali problematiche operative. Il tutto nella completa salvaguardia delle garanzie tecniche, economiche e organizzative atte a garantire il cliente finale.

È del tutto evidente come, nelle attuali condizioni operative generali, sia difficile per ogni Impresa, di qualsivoglia tipologia dimensionale, salire nella categoria superiore, in quanto il percorso si mostra lungo e difficoltoso. 

Peraltro lo stesso istituto dell’Avvalimento, oltre a consentire solo in parte di sopperire alla carenza delle categorie e/o delle classifiche dell’Attestazione SOA, è oberato di condizioni operative tali che ne rendono difficoltoso e sempre più complicato l’effettivo utilizzo. 

Lo stesso meccanismo dello scorporo di rami d’Impresa, da complessi aziendali in via di disfacimento, con la successiva immissione sul mercato, è incorso in situazioni di gestione “al limite” ed è sempre meno utilizzato…

Per i Consorzi stabili quindi si riscontra un meccanismo complessivamente funzionale e funzionante, soprattutto in un Paese come l’Italia, dove il sistema delle Imprese di Costruzione e dei Professionisti di Ingegneria è frammentato in molteplici unità di dimensioni micro e piccole, che hanno comunque diritto e necessità di tentare il salto di qualità, da realizzare in tempi ragionevoli, senza che questo costituisca un problema per il sistema delle stazioni Appaltanti e per l’interesse pubblico.

La CGIL è sempre un punto di riferimento: già… ovunque tu ti trovi, Siena o Catania, i suoi responsabili sono sempre lì accanto a te!!!

Sì… prima di fine anno mi ero ripromesso di ringraziare la “CGIL” e in particolare alcuni suoi referenti per il sostegno dimostrato, mi riferisco al Segretario generale della Fillea Cgil Siena, Dott. Simone Arcuri e al rappresentante dei lavoratori, Dott. Francesco Pellecchia, continuando su Catania, con il Segretario generale della Fillea Cgil, Vincenzo Cubito, al collega (rappresentante dei lavoratori) Salvatore Papotto, ma non soltanto loro, anche tutti gli amici che collaborano all’interno di quegli uffici, tra cui l’ottimo servizio offerto dal “CAF”.   

Non si tratta quindi di esprimere riconoscenza a una organizzazione sindacale o ai servizi offerti ai propri associati ed iscritti (in particolare durante lo svolgimento di funzioni di assistenza e consulenza in materia legale e contrattuale), no… in questo caso si va oltre quella relazione di conoscenza, già… quel semplice rapporto occasionale si è ora trasformato in amicizia, confronto, unione, lo stesso che si concretizza durante le manifestazioni organizzate che hanno quale fine quello di esercitare pressioni, nella produzione di normative rispondenti alle esigenze degli associati!!!

Gli uomini e le donne della “Fillea CGIL” hanno evidenziato in questi anni come essa non rientri più (strettamente) in una organizzazione negoziale, quella che taluni media (di partito…) provano a far sconfinare in attività di pressione nei confronti delle autorità governative, poiché essa viceversa, svolge un ruolo importante nell’ambito degli enti bilaterali, cogestione della funzione pubblica che si concretizza nell’erogazione di prestazioni nei settori quali la formazione, l’accesso al credito e l’assicurazione anti-infortunistica. 

Una partecipazione che include un osservatorio nazionale, una commissione paritetica nazionale, ma soprattutto politiche formative per migliorare le tutele a disposizione dei lavoratori, in un quadro in cui tali tutele non siano più legate al posto di lavoro bensì al mercato del lavoro nel suo insieme. 

In tale ottica si inserisce la “Fillea CGIL” che dimostra attraverso il suo operato non solo di saper svolgere il compito di rappresentare al meglio le categorie dei lavoratori nella difesa dei loro interessi all’interno dei luoghi di lavoro, ma evidenzia altresì l’esigenza di coniugare tutela e flessibilità, con la possibilità di effettuare attività di somministrazione, ma anche intermediazione, ricerca e selezione di personale a supporto della ricollocazione…

Cosa aggiungere: grazie CGIL per quanto compiuto nel 2023 e in attesa – tra qualche ora – del 2024, non posso che auspicare a tutti gli iscritti del Sindacato e ai suoi collaboratori e familiari. i migliori auguri, associando altresì – per quanto concerne il campo lavorativo – un nuovo anno professionale di grandi soddisfazioni…

 

  

Il futuro è dei giovani!!! Sì… peccato che la maggior parte di loro vive in modo precario e non crede che vi sia alcun futuro…

Escludendo i soliti raccomandati di questo Paese, giovani che come i loro padri hanno beneficiato di un paese corrotto e clientelare, beh… per tutti gli altri, quelli meritevoli, quelli che hanno dimostrato con le proprie capacità, attraverso gli studi, di valere e di far a meno di quel posto “fisso”, ecco che questi encomiabili giovani sono costretti a fare delle scelte drastiche, iniziando ad allontanarsi prima dalla propria terra e poi anche da una nazione ingrata!!!
Sì… vediamo come da questo governo promettono, d’altronde va detto, lo stesso hanno fatto tutti prima di loro, ma cosa ci si vuole aspettare da dei soggetti che hanno da sempre goduto di privilegi e da un sistema di scambi (illeciti) di favori e protezioni familiari???
Ci hanno raccontato come gli investimenti del Pnrr avrebbero determinato un miglioramento della condizione dei nostri giovani, ma la verità è che quei soldi finiscono sempre nelle solite tasche e la condizione dei nostri giovani non solo non è migliorata, ma rischia di peggiorare ulteriormente!!!
Nessun lavoro, solo precarietà, un “Decreto Lavoro”, che liberalizza il tempo determinato e sdogana l’utilizzo ancora di quegli odiosi voucher…
Ma come dovrebbero mai investire nel futuro i nostri ragazzi, con i voucher, perché non si fanno pagare loro con i voucher, sì… a presenza, così intento iniziamo a risparmiare una barca di soldi, viste le loro assidue assenze!!!
Ho letto l’ultimo rapporto Istat, che parla di 1,7 milioni di giovani entro i 30 anni, che non studia, non lavora e non è inserito in alcun percorso di formazione…un ragazzo su due tra 18 e 34 anni ha almeno un segnale di deprivazione, si tratta di 4 milioni e 870 mila persone. 
Non parliamo poi della condizione giovanile femminile che raggiunge quasi il 21% e diventa il 28% per i residenti nelle regioni del Mezzogiorno!!!
I giovani abbandonato la scuola senza ottenere il diploma secondario, mentre i laureati che hanno deciso di  migrare dalle province del Sud verso quelle del Nord, sono all’incirca 200.000, senza considerare la crescente quota di pendolari a medio e lungo raggio, cui si sommano coloro che hanno deciso di espatriare, pari al 9,5 per mille tra gli uomini e al 6,7 per mille tra le donne!!!
E’ evidente quindi di come al nostro Paese manchi del tutto una concreta progettualità che permetta di raggiungere in tempi ragionevoli dei risultati apprezzabili, ma soprattutto sono i tagli all’istruzione e alla ricerca, a cui si somma la scarsa attenzione all’occupazione, a far si che la precarietà e lo sfruttamento a nero determini questo attuale stato di fatto!!!
Un Paese come il nostro che non tutela i giovani è un Paese predestinato a morire, d’altronde la scarsa natalità evidenzia come i giovani si sentano ormai rassegnati, etichettati da un cliché che li definisce generazione “senza”, già… senza fretta di crescere, senza un lavoro stabile e alcuna prospettiva certa, senza un’intenzione ravvicinata di famiglia, senza quelle prerogative sociali possedute a suo tempo dai loro genitori, senza più spazi o ruoli di rilievo capaci di offrire sicurezza e fiducia. 
Una condizione grave che determina debolezza e difficoltà d’inserimento nel sociale, ma soprattutto provoca un rallentamento in quel cammino naturale che dovrebbe condurre a quel ruolo di adulti, ma che una serie provocata di eventi e di condizioni impedisce a loro, di poter coltivare quella desiderata speranza nel futuro!!!

Castelfiorentino: una cittadina che ingiustamente non merita di ricevere questo clamore mediatico…

Ho avuto modo in questi anni di conoscere questo bellissimo borgo toscano, non solo per le sue sue ville o per i suoi castelli disseminati in quel suo territorio, dimore storiche di un passato glorioso di famiglie nobili, no… a seguito del mio incarico professionale, conosco perfettamente ciascuno spazio, via, piazza, etc.. di quel luogo.  

Non solo, trovandomi ad operare su quei pubblici passaggi, ho avuto modo di conoscere parecchie attività commerciali e di conseguenza i suoi titolari, cittadini, che in più di un’occasione si sono dimostrati cortesi, in particolare proprio con gli operatori presenti durante l’esecuzione dei lavori, offrendo loro acqua o caffe…

Come dicevo, frequento la cittadina non solo di giorno ma a volte anche la sera, in particolare durante le giornate estive mi sono ritrovato a cenare in uno dei tanti locali posti nella piazza principale, ed è in quelle circostanze che ho potuto costatare come i suoi residenti abbiano evidenziato – per esperienza posso dire: certamente più di altri – quel senso di amorevolezza, rispetto e soprattutto inclinazione nell’aiutare il prossimo, parlo di chi è in difficoltà, non a parole, ma con fatti concreti, vedasi per l’appunto l’ospitalità rivolta nei confronti dei più deboli…

Già… posso affermare senza alcun dubbio che i cittadini di Castelfiorentino sono per la maggior parte persone perbene, d’altronde si osservi quanto compiuto nei confronti di centinaia e centinaia di migranti, non solo nel concedere loro assistenza, ma soprattutto garantendo a ciascuno di essi e quindi alle loro famiglie, sicurezza e lavoro, lo stesso che permette oggi ai loro figli, un futuro sereno e dignitoso… 

Ecco perché di tutto avrei voluto scrivere su quella cittadina e sui suoi abitanti che ahimè, proprio in queste ore, sono balzati nelle cronache per vicende che poco o nulla centrano con quel loro essere, ma che purtroppo subiscono – come ormai consuetudine in questo nostro Paese – queste tragiche notizie, che trovano terreno fertile per dare risalto a livello mediatico, dimenticando altre considerazioni che viceversa avrebbero potuto essere ben rappresentate…

Mi dispiace quindi leggere in queste ore il nome di questa cittadina che involontariamente viene legato a una vicenda efferata…
Già… la morte di una donna, vittima di un uomo incapace di accettare la fine di un rapporto e che non ha  voluto acconsentire a quella sua compagna, di proseguire la propria esistenza senza quella “forzata” compagnia…

L’ennesimo femminicidio che dimostra il fallimento di uno Stato e delle sue istituzioni che per l’appunto non ha saputo dettare e quindi obbligare al rispetto di quelle regole dl civile convivenza…

Ma non solo, parte di colpe vanno ricercate nei rapporti familiari, nelle scuole, in quel loro mancato insegnamento nel rispetto degli altri, come scrivevo ieri, viviamo nel paese dei balocchi, dove ciascuno fa come gli pare, perché l’idea che ormai in molti si sono fatti è che nessuno in questo paese paghi mai per le conseguenze di quanto erroneamente compiuto!!!

Oggi piangiamo l’ennesima vittima di femminicidio, sì… in attesa della prossima, che vedrete – con questo stato di fatto – non tarderà ad arrivare!!! 

Nel frattempo tutti noi ci saremo dimenticati di Klodiana, viceversa ricorderemo per molto tempo – a causa dei media e dei social del web – di questa cittadina di Castelfiorentino, che resterà macchiata per lungo tempo – già… come per molti altro luoghi, in cui sono accadute vicende delittuose come questa – pur sapendo ciascuno di noi, di come essa e i suoi cittadini, non abbiano alcuna responsabilità…

CGIL Fillea Catania – Quando si dice: "a servizio dei lavoratori".

Questi ultimi anni sono stati complessi per il mondo del lavoro… 

Sono molti gli eventi che hanno segnato questo periodo: dalla crisi economica mondiale alla pandemia “Covid-19” con le sue molteplici conseguenze, a un aumento esponenziale dei flussi migratori vero il nostro Paese, per passare ad una guerra in Ucraina che ha colpito sanguinosamente da oltre un anno il cuore del vecchio continente, determinato l’aumento esponenziale dei prezzi delle materie prime, in particolare di quelli dell’energia…

Ed ecco quindi che anche quel mondo del lavoro si è trovato in grave difficoltà, rimasto per lungo tempo come sospeso e perdendo tra l’altro alcuni suoi eroi, lavoratori che si sono immolati operando all’interno di quelle strutture sanitarie, militari e istituzionali, sacrificando purtroppo le loro vite per il bene di questo Paese…

E’ tempo quindi di riprendere nuovamente in mano il nostro destino e in questo, proprio le rappresentanze sindacali, costituiscono gli unici corretti tavoli istituzionali capaci di gestire ed affrontare tutte quelle delicate questioni rimaste ancora inevase.

Proprio la “CGIL”, attraverso i suoi Segretari ed i responsabili, si sta promuovendo sul piano locale per affrontare il delicato tema del lavoro – in particolare nella nostra Sicilia – provando a riorganizzarsi per trasformare quella fase di emergenza occupazionale, in qualcosa di diverso e soprattutto produttivo, in particolare grazie ai fondi del PNRR che stanno per giungere nella nostra regione… 

E’ tempo quindi che tutti gli iscritti alla CGIL si uniscano per far sentire la loro voce, perché alla crisi in corso è tempo di rispondere con il lavoro e con la democrazia, sviluppando quell’ampio dibattito che negli ultimi cinquant’anni l’ha saputa contraddistinguere, costruendo quelle politiche di sostegno per tutti coloro che oggi rischiano il proprio posto di lavoro, per quanti a causa dei problemi di cui sopra l’hanno perso, per i giovani che ancora non riescono a trovarlo, ma anche per gli over 50 anni e a quanti sono da tempo pensionati, ma che evidenziano d’aver bisogno non solo di un’assistenza sanitaria, ma anche di un sostegno morale ed affettivo…

Va dato merito alla CGIL, in particolare alla Fillea di Catania, di essere da sempre presente sul territorio con la sua intera organizzazione; difatti in questi ultimi anni a differenza di altri, essa si è posta in controtendenza rispetto a quanti hanno preferito appoggiare una politica sterile e urlata a quella concreta, che come si è visto, poco o nulla s’è occupata della crisi e ancor meno delle condizioni dei lavoratori, pensionati e disoccupati, bensì viceversa coloro che avrebbero dovuto dimostrare interesse per il loro Paese, hanno evidenziato voler salvaguardare soltanto le proprie poltrone!!! 

E’ giunto il momento quindi per la CGIL di continuare a fare, dimostrando d’esser presente quando occorre ed esser capace di affrontare questo periodo emergenziale, proponendo nuove politiche e soluzioni per far uscire il Paese da questa profonda crisi che ahimè, anche a causa delle problematiche sopra esposte, ci vede tutti coinvolti…

C’è bisogno di riprogettare il futuro e dare soprattutto nuova speranza!!! 

Basta quindi con futili schieramenti o antagonismi, è tempo di occuparsi dei reali problemi del Paese, bisogna riunire tutte le forze del sindacato per riconquistare il terreno perduto, in particolare mi riferisco ai temi quali quelli dei diritti e delle retribuzioni, una proposta fiscale più equa, nuova solidarietà che diventi collante, capace di restituire pari dignità a tutte le categorie dei lavoratori. 

E’ tempo che il governo nazionale della Meloni decida per una nuova concertazione che tenda ad a operare quelle scelte economiche necessarie tali da garantire le fasce più deboli, tutti insieme così potremmo far riemergere nuovamente quel forte impulso democratico e pluralista, che garantisca attraverso la politica nuove riforme e un migliore percorso di vita che punti a realizzare quella grande controriforma del sistema contrattuale, che ritengo – visto il suo completo fallimento – debba essere totalmente ripensato…

Un giovane non trova lavoro perché manca di esperienza!!! Ma non è che manca di esperienza proprio perché non trova lavoro???

Leggo spesso in molte proposte di lavoro per giovani la dicitura: …….. ma “con esperienza“!!!

Mi chiedo, ma come fa un giovane, ancora alle sue prime armi, ad avere esperienza se in quel mondo del lavoro deve ancora entrare???

Comprenderete come trattasi dell’ennesima “presa per il culo”!!!

Difatti, per un lato i datori di lavoro tendono ad assumere giovani affinché le loro imprese possano godere dei benefici previsti quali ad esempio quelli previdenziali vedasi gli sgravi sui contributi previdenziali, non mi riferisco solo alle assunzioni under 36, perché vi sono anche molte altre agevolazioni, l’assunzioni di donne, gli apprendistati, le assunzioni al sud, gli over 50 anni, la sostituzione dei lavoratori prossimi al congedo, i disabili, le rioccupazione, i lavoratori provenienti da aziende in crisi, i percettori Naspi e via discorrendo…

Diciamo che se un’impresa oggi vuole realmente assumere, lo Stato mette in condizione l’imprenditore di beneficiare di parecchie agevolazioni, non solo previdenziali ma anche fiscali, certamente non si può avere tutto e quindi un sacrificio quel datore di lavoro deve doverlo compiere…

In particolare la formazione è alla base di quel rapporto, l’addestramento, istruire il giovane ai compiti richiesti, l’insieme delle misure, provvedimenti, valutazioni e monitoraggi che bisogna mettere in atto durante quei compiti assegnati, debbono rappresentare dei concetti prioritari, aggiungerei fondamentali, già… ancor prima che qualsivoglia lavoratore inizi il suo nuovo incarico. 

Non si può pensare di mandare un neo assunto allo sbaraglio, peraltro è quanto solitamente accade, dimenticando che per quel giovane, quella in atto, rappresenta la sua prima esperienza…

Egli infatti, passa da una condizione che definirei “protetta” qual era fino a pochi giorni prima la propria casa, la scuola, il cortile, a un contesto nuovo, pieno di insidie e rischi…

Bisogna concedere quindi del del tempo, d’altronde avendo essi poca familiarità con il luogo di lavoro, non possiede – per come si vorrebbe – quella necessaria esperienza, ma non solo, egli, proprio per quella sua tenera età, affronta quelle nuove mansioni con incoscienza, l’età infatti lo porta a non prendere sufficientemente sul serio i rischi che da lì a poco potrebbe dover affrontare…

E’ stato dimostrato infatti che i giovani tra i 18 e i 24 anni hanno almeno il 50% di probabilità in più di subire un infortunio sul lavoro, proprio perché sono più vulnerabili e non si tratta di renderli semplicemente edotti o consapevoli sui compiti assegnati, oppure di rispettare i diritti e soprattutto i doveri posti in bakeka, no… si tratta d’impegnare e trasformare quei fanciulli inesperti, in uomini e donne maturi. 

Perché proprio l’immaturità a costituire il loro più grande handicap, non solo dal punto di vista fisico, ma soprattutto psicologico; la mancanza di competenze, la non conoscenza degli obblighi previsti e le proprie responsabilità, a cui va aggiunta il più delle volte, una mancanza di coraggio di fronte ad un’emergenza, ad un problema, nel doversi confrontare con gli altri dipendenti…

Quanto sopra rappresentano vere e proprie insidie, vulnerabilità che vengono il più delle volte  sottovalutate dalla maggior parte dei datori di lavoro, in quanto essi – per loro natura – mirano essenzialmente alla “produzione” o come solitamente accade, non essendo essi i reali interpreti di quel ruolo, ma soltanto di diritto, rappresentando di fatto la figura di meri prestanome, ecco che non hanno in se alcuna capacità imprenditoriale e ancor meno culturale per quel ruolo e sono proprio questi i motivi che comportano a quelle palesi vulnerabilità alle quali non riescono a fornire quelle appropriate soluzioni, che sono rappresentati dalla formazione, supervisione e soprattutto salvaguardie!!!
Cercasi giovani con esperienze”: sì… ma dove sono???

Quei carri attrezzi abusivi

Pubblico una lettera ricevuta a mezzo mail (che ho solo leggermente corretto):

Sig. Costanzo buongiorno, 

scrivo nuovamente dopo cinque mesi, perché sembrava che finalmente – dopo la pubblicazione del suo post (http://nicola-costanzo.blogspot.com/2022/05/quei-mancati-controlli-sui-carri.html) suggerito dalla mia precedente comunicazione – qualcosa fosse cambiato e debbo confermarle che così è stato proprio fino a pochi giorni fa.

Purtroppo in questi ore quella speranza è volata via in quanto, ho potuto notare come in città (ed anche fuori), si sia ripreso nuovamente a circolare con falsi carri attrezzi, certamente non autorizzati, quasi sempre con auto sopra dall’aspetto nuovo.

Non vorrei trovarmi nei panni di quei proprietari che ora si ritroveranno a piangere il furto della propria auto oppure consegnare a qualcuno “di buon cuore”, la somma richiesta di 500 euro per farsi restituire l’auto.

Non posso dire che i controlli non ci siano, io stesso più volte in questi mesi sono stato fermato dalla polizia ed anche dalla municipale, certo durante quel fermo mi è stato detto se conoscessi qualcuno che svolgesse come me questo lavoro ma che operasse abusivamente; un po’ mi vergogno perché so di aver nascosto la verità, ma mi creda, non è per mancanza di coraggioso e neppure perché perché lei pensi che io abbia paura, spero che lei capisca quanto sia difficile per noi esporci in questo ambiente: perderei subito il mio lavoro perché obbligherebbero il mio capo a licenziarmi e poi forse seguirebbero anche una serie di ripercussioni, non solo personali, ma anche familiari.

Mi dica quindi cosa posso fare io da solo??? Debbo far finta di niente, stare zitto come fanno tutti, non scrivere neppure a lei??? Forse debbo andare via come hanno fatto molti miei amici e parenti, cercare al nord un nuovo lavoro, ma con i pochi soldi che ho come faccio???

Mi creda, io vorrei semplicemente lavorare e stare tranquillo, vivere sereno, godere di quello che ho, ma poi, quando vedo che quel poco mi viene pure rubato via, ecco che divento pazzo e tutto mi sembra ingiusto. 

La prego di scusarmi per questo sfogo, ma ho come la sensazione che qui non cambi mai nulla perché alla fine a tutti sta bene così. Ogni sera ritirandomi a casa prendo mio figlio in braccio e mi chiedo: quale futuro potrò mai dargli rimanendo qui?

Sig. Costanzo, grazie per quanto va facendo, certo a qualcuno sembrerà poco o forse nulla, ma per me – anche se non la conosco personalmente – quel poco che fa, è veramente importante perché mi da la forza di continuare.

Una buona serata. 

Reddito di cittadinanza??? Presidente Meloni: Va tolto subito a chi può lavorare!!! D’altronde ecco cosa succede a chi vuole assumere!!!

Ho letto che il nuovo governo del presidente Meloni voglia estendere i termini del “Reddito di cittadinanza” di ulteriori diciotto mesi, fino al 2024, poi stop per chi è occupabile!!!

Scusate, ma al sottoscritto sembra una cazz…, d’altronde non si capisce perché oggi, chi può lavorare, debba godere di un sussidio da parte dello Stato, pagato quindi proprio da chi, viceversa ad essi, compie ogni giorno il proprio dovere!!!

Da quanto sopra intuisco come la politica e soprattutto i suoi interpreti poco conoscano della quotidianità, già… parlo di quanto accade in quel mondo del lavoro di cui essi, per l’appunto, come quei percettori, non hanno mai frequentato direttamente o se l’hanno fatto è stato soltanto in maniera marginale, avendo avuto chi prima di loro, gli avesse preparato la strada… 

Allora vi racconto come stanno realmente i fatti!!!

Premesso che sto operando in nord Italia e sto cercando in qualità di responsabile di un’impresa degli operai da far assumere nel campo dell’edilizia… 

Bene, qualche mese fa mi sono recato presso vari uffici di collocamento (evito in questa sede di menzionare…), chiedendo agli operatori di sportello di poter parlare con il funzionario di quella sede.

In alcune di queste circostanze non mi è stato possibile parlargli in quanto egli non era presente, ma l’operatore di sportello si è messo subito a disposizione e quindi ho potuto inoltrato ad egli l’esigenze dell’impresa e le figure di cui in quel momento necessitavo. 

Ho chiesto quindi di poter accedere ai nominativi che attualmente risultavano disoccupati e poter leggere così le loro mansioni, affinché io stesso avrei potuto contattarli, direttamente o tramite quell’ufficio del lavoro.

Bene, anzi male… mi è stato risposto che non era possibile, in quanto i nominativi non potevano uscire da quegli uffici!!!

Allora ho chiesto loro di poter consegnare una serie di figure con le relative mansioni di cui necessitavo ed essi, solo dopo aver esaminato quei ruoli richiesti, avrebbero potuto indirizzare quelle figure al sottoscritto per un eventuale colloquio…

Beh, anche in questo caso mi è stato risposto che non era possibile effettuare quella procedura, in quanto ciò che era da me richiesto non era di loro competenza…

Ma allora mi sono chiesto, cosa fa quell’ufficio del lavoro oltre a predisporre i documenti di disponibilità al lavoro??? Non sarebbe importante per quella sua funzione, mettere qualche operatore a disposizione per contattare le imprese del luogo, chiedendo ad esse se hanno necessita di personale??? 

Quanto sopra permetterebbe di scoprire chi tra coloro che oggi risulta adeguato ad essere inserito nel mondo del lavoro e chi viceversa preferisce rinunciarvi per prendere il sussidio del reddito di cittadinanza e continuare – per come d’altronde la maggior parte di essi fa – a lavorare nero in quelle saltuarie o continue prestazioni!!! 

Le imprese diventerebbero attraverso i propri collaboratori delle risorse umane, veri e propri “accertatori” dello stato, tra chi vuole realmente lavorare e chi viceversa preferisce proseguire ricevendo il reddito di cittadinanza!!!

L’impresa potrà così esprimere un giudizio di idoneità alla mansione, manifestando non solo un parere – nel caso in cui il soggetto disoccupato rinunciasse all’assunzione – ma togliendo di fatto la possibilità di percepire le somme erroneamente erogate attraverso quel sussidio.    

Ecco perché è importante dire oggi e non tra 18 mesi “STOP” al reddito di cittadinanza, perché sono più quelli che lo ricevono pur essendo occupabili, che chi realmente ha necessità di averlo!!!

Basta giocare con il reddito per avere in cambio preferenze elettorali, è tempo per quei soggetti di trovarsi un lavoro e provare soprattutto a tenerselo caro, imparare che solo con i sacrifici si può crescere ed impostare il proprio futuro, senza dover aspettare credit card da parte dello Stato, che poi vengono utilizzate per sigarette o gratta e vinci. 

Mi dispiace dirlo, ma per come è stata realizzata, questa misura politica per il lavoro è stato un vero e proprio fallimento, insieme alle migliaia di navigator incapaci di trovare un solo lavoro!!!

Ah dimenticavo, non è che i nomi di quanti cercano lavoro attraverso gli uffici di collocamento non vengono dati perché gli stessi poi finiscono per essere utilizzati da quelle note agenzie interinali del lavoro “private”???

Già… questo è un altro argomento, ma posso anticiparvi che ho già pronto – miei cari lettori – un post!!!

Basta corteggiamenti nei Tribunali!!!

Ho letto un post interessante dove il presidente di un Tribunale è intervenuto dichiarando: “Questo è un luogo di lavoro e non di corteggiamento, né tantomeno di condotte discriminatorie o lesive!!!

D’altronde come tutti i luoghi di lavoro anche all’interno di quei palazzi vengono a compiersi tutta una serie di atteggiamenti più o meno amorosi, di conquista o chissà anche di gentilezza… 

Peraltro, i palazzi di giustizia offrono a quel numero di soggetti che ogni giorno frequenta quegli uffici grandi possibilità; ed allora ecco che tra quegli amministrativi, avvocati, giudici, magistrati ma anche personale addetto alle manutenzioni, alle pulizie o quant’altro legato a seguito di rapporti contrattuali, di appalto e/o di collaborazione…

Ecco quindi che si è deciso di intervenire obbligando tutti a un nuovo codice di comportamento al quale tutti dovranno attenersi..

Per cui basta con amoreggiamenti negli orari di lavoro, basta con pause caffe senza limiti d’orario, basta con telefonate ( che allungano la vita….) tra colleghi e soprattutto basta con tutti quegli apprezzamenti – solitamente compiuti nei confronti del genere femminile – il più delle volte espressi in maniera volgare, in particolare se questi vengono dal classico branco maschile abituato a far commenti sessuali o apprezzamenti verbali sul corpo di quella loro collega… 

La circostanza più esilarante è che ciò che essi immaginano, non corrisponde minimamente a ciò di cui essi sono formalmente capaci; peraltro… posso assicurarvi che proprio molte di quelle fantasie erotiche costantemente riportate ai vari colleghi, corrispondono in maniera identica, se non a volte in modo superiore, a quanto di fatto compiono – durante quelle loro assenze quotidiane per motivi di lavoro – i loro rispettivi partner… 

Già… perché mentre loro sparano cazz…, le proprie compagne si divertono e chissà forse proprio con quel loro collega casualmente… “assente”!!!    

D’altronde come dice quella famosa battuta del mio collega Giovanni Scordo: sapete qual è la differenza tra l’auto e la moglie??? Che se l”auto te la fottono lo sai subito, la moglie no…

Ecco quindi la decisione di bloccare ancor prima di nascere quegli atteggiamenti, quelle avance, quei complimenti dalle proposte indecenti, quegli sguardi persistenti, quelle frasi a doppio senso o ancora peggio quelle allusioni ad avanzamenti di carriere, facilmente espliciti e chiare da decifrare…

Anche perché va detto. molte di quelle donne presenti professionalmente in quell’apparato istituzionale, non hanno bisogno di sentirsi lusingate, anzi quanto accade quotidianamente li infastidisce e viene subito come fosse una molestia alla propria privacy… 

Ecco perché il Presidente di un tribunale in un’intervista ha dichiarato:

Chi lavora qui dentro ha il diritto di svolgere le sue funzioni in un ambiente che garantisca il rispetto della dignità di ciascuno, evitando ogni tipo di comportamento inopportuno e/o indesiderato!!!

Chissà se ora finalmente qualcuno di quei cosiddetti pseudo “casanova”, comprenda finalmente che è tempo di dedicare all’interno di quegli uffici le proprie attenzioni al lavoro e non ad esprimere quotidianamente le proprie smancerie…

Il mio consiglio??? 

Semplice… è quello di dedicare in casa propria quelle proprie attenzioni, perché forse non si è accorto che nel voler manifestare ad altri la propria indole da “conquistatore“, da quel suo appartamento qualcuno sta preparando già le valigie, sì… per andarsene definitivamente!!!  

Le morti bianche di questo paese non pesano soltanto sull’ipocrisia dei nostri governanti ma anche e soprattutto nella coscienza dei funzionari addetti ai controlli!!!

Si allunga la lista dei morti sul lavoro e il numero in questi sette mesi è veramente impressionante!!!

Di ieri la notizia di un’operaia di 40 anni che lascia una bambina di pochi mesi, per un incidente sul lavoro avvenuto in un’azienda nel Modenese. 

La vittima ahimè è rimasta incastrata in un macchinario sprovvisto a quanto ho sentito del pulsante di emergenza…

Tragedie su tragedie che ogni giorno si ripetono e non solo per la negligenza del personale dipendente o per l’incuria di macchinari, attrezzature, utensili, mezzi d’opera e/o autocarri, non idonei, no… non è solo questo che provoca l’incidente o la morte, perché c’è ben altro, ad iniziarsi da quei controlli o da quelle procedure che non vengono mai attuate, già… per i più svariati motivi, solitamente perché la produzione viene prima di qualsivoglia procedura di messa in “sicurezza”!!!

Il sottoscritto ad esempio. nel corso della propria esperienza ultra ventennale in qualità di RSPP (Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione, ancor prima che Coordinatore della Sicurezza in fase d’esecuzione), si è ritrovato più di una volta a lottare contro un sistema irregolare o quantomeno non conforme, ad esempio mi è capitato di ricevere l’ordine di operare, pur sapendo che la temperatura stava sfiorando i 42°C… 

Ecco… in questi casi mi sono ritrovato da solo contro tutti ed soltanto grazie al mio essere tenace e mai genuflesso, che sono riuscito ad imporre quanto previsto tra l’altro dalla normativa ( che prevede per l’appunto la sospensione dei lavori con temperature superiori ai 35° e l’utilizzo eventuale della CIG). 

Sono molte infatti le realtà produttive i cui lavoratori sono a rischio in quanto operano all’aperto, in particolare il mio settore, dove gli addetti e gli operai dei cantieri edili e stradali si ritrovano a dover operare nella maggior parte del loro tempo sotto il sole… 

Vorrei ricordare come il Testo Unico sulla salute e sicurezza dei lavoratori (D.Lgs. 81/’08) indica tra gli obblighi del datore di lavoro quello di valutare “tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori”, compresi quelli riguardanti “gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari” e specificamente il lavoratore esposto ad agenti fisici tra i quali il “microclima”!!! 

Quindi, da quanto sopra, si comprende come il rischio di danni da calore tipico delle attività lavorative svolte in ambiente aperto nei periodi di grande caldo estivo e non solo accertato ma soprattutto, le condizioni in essere non hanno bisogno d’ulteriori discussioni, pareri o consigli che si sa risultano essere sterili, come ancor peggio il ricevere ordini di servizio che obbligano le imprese e di conseguenza i loro dipendenti a dover operare nelle sopraddette gravi circostanze!!!

E quindi quanto accadono incidenti gravi come quelli di questi giorni, la colpa va ricercata in tutti quegli individui che si prestano affinché queste tragedie si compiano!!!

Mi riferisco all’ipocrisia dei nostri governanti incapaci di realizzare leggi adeguate, per continuare con tutti i funzionari pubblici e gli addetti ai controlli, per proseguire con i responsabili delle società, generalmente General Contractor, che preferiscono stare all’interno del proprio ufficio al fresco del condizionatore, obbligando viceversa tutti gli altri a lavorare!!!

Sì… è’ morta una ragazza, una notizia che lascia ciascuno di noi tristi e sgomenti, d’altronde quanto accaduto non potrà mai essere dimenticato e ancor meno perdonato, ma se si continua ancora con questa generale strafottenza, questa tragedia non sarà l’ultima per il 2021 ed è proprio quest’ultima circostanza che ora più di tutte mi fa stare male!!! 

Smart working??? Sì… alle Canarie!!!

Buongiorno, come ben sapete questo mio blog è in ogni momento disponibile ai lettori per far emergere situazioni incresciose, sia pubblicamente o anche attraverso canali ufficiali, ai quali – in qualità di delegato dell’Associazione di legalità che rappresento –  mi rivolgo con periodicità.

Ma non solo, vi sono circostanze come quella che sto per pubblicare, dove mi viene chiesto di promuovere iniziative slegate da quei classici comportamenti illegali e/o corruttivi a cui solitamente fanno riferimento i miei post, ma che ritengo essere veramente interessanti ed è per questo motivi che sono grato ai miei lettori che mi fanno promotore di queste attraenti proposte: 

La rinascita del lavoro agile

Una delle poche conseguenze positive del Covid-19 è stata sicuramente la “rinascita” del lavoro agile, meglio conosciuto forse come smart working.

Nel 2021 basta una buona connessione internet per lavorare in smart working dai più svariati posti del mondo! Questo fenomeno è in continua crescita dati i promettenti risultati che si possono ottenere in termini di efficienza ed efficacia lavorativa.

Una connessione veloce e non solo!

I giovani lavoratori, sempre di più, cercano mete strategiche dove poter andare a fare smart working. Da un nostro studio risulta che la meta più gettonata dagli italiani è data dalle Canarie. Date le severe restrizioni verso i paesi extra-EU, l’arcipelago spagnolo sta vivendo una seconda giovinezza visto che rappresenta una delle destinazioni più calde da raggiungere in Europa in breve tempo.

Le Canarie, in particolare, sono una delle destinazioni preferite dai nostri concittadini: negli ultimi anni la comunità italiana nelle isole è aumentata del 108% raggiungendo circa un totale di 61’000 residenti! La maggior parte di questi si è concentrata nelle isole di Tenerife e Gran Canaria, seguite da Lanzarote e Fuerteventura.

D’altronde, se si dovesse riassumere la ricchezza dell’arcipelago spagnolo in qualche parola, le cose da tenere a mente sono il clima, la natura, il cibo, il costo della vita e le attività all’aria aperta!

Meta turistica per eccellenza, le Canarie offrono tutto ciò di cui si possa avere bisogno! Serenità, benessere, divertimenti ma soprattutto una buonissima connessione internet grazie alla recente ultimazione della fibra ottica ad alta velocità. 

Infatti, il Ministero dell’Industria, dell’Energia e del Turismo hanno stanziato un totale di circa due milioni di euro per il programma “Hotel Network”. Tale servizio ha come obiettivo quello di fornire ai cosiddetti “nomadi digitali” un facile e solido accesso a internet, grazie a diversi miglioramenti al servizio wi-fi nel settore alberghiero locale. 

Internet e servizi telefonici nelle isole

Per quanto riguarda la connessione a Internet da mobile, trovandosi in Europa, all’interno dell’arcipelago possiamo usufruire dello stesso piano tariffario che usiamo in Italia.

Infatti, grazie al Roaming like at Home, il pacchetto di normative emesso dall’Unione Europea che regolamenta il roaming tra Paesi appartenenti all’Unione, ci è possibile navigare su internet, effettuare chiamate e inviare SMS senza alcun costo aggiuntivo; da controllare solo le eventuali limitazioni alle vostre offerte a seconda dell’operatore in uso.

Le due isole maggiori (Tenerife e Gran Canaria) offrono una connessione super-veloce, adatta a chi consuma molti dati giornalmente, grazie a operatori con offerte in grado di raggiungere i 300 Mbps in download o i 200 Mbps simmetrici.

Una delle principali compagnie telefoniche operanti nelle isole è Orange (insieme a Movistar) che fornisce servizi dove arriva la fibra ottica fino a 1 Giga.  In alternativa, potete affidarvi ad una e-sim spagnola, niente di meno che una sim virtuale ricaricabile.

Sarà come avere un telefono dual-sim e una compagnia telefonica che offre questo servizio è Yoigo: basterà recarsi in uno dei suoi centri per ottenere in pochi minuti l’apposita sim.

Normative Covid e Assicurazioni di viaggio

Per quanto riguarda le normative relative al Covid-19, è necessario compilare un modulo online (48 ore prima della partenza) attraverso la piattaforma “Spain Travel Health”. Una volta dentro il portale, bisognerà rispondere ad alcune semplici domande per ottenere un QR Code da presentare all’aeroporto prima dell’imbarco.

Ultimo ma non meno importante, ricordarsi di fare un’assicurazione di viaggio così da stare tranquilli per tutto il soggiorno. Il migliore servizio in termini di qualità/prezzo è offerto da Europ Assistance, che include anche una copertura in caso di Covid.

Fonte: https://internet-casa.com/news/smartworking-alle-canarie/

Il lavoro nobilita l’uomo o lo rende simile alla bestia??? Ma poi vorrei sapere cos’è cambiato nel corso dei secoli???

Si dice che il lavoro distingue l’uomo dalle bestie, ma sarà veramente così???

Al sottoscritto sembra che nel corso dei millenni non vi sia stata una grande differenza tra la maggior parte degli esseri umani e quel regno animale, anzi potremmo dire che in taluni periodi storici, quegli amici a quattro zampe hanno potere godere di un benessere impensabile per la maggior parte degli uomini di quel tempo…   

Certo col passar dei secoli le condizioni di quegli uomini sono migliorate, ma se analizziamo nel dettaglio quanto è realmente accaduto, scopriamo in maniera chiara come le gerarchie sociali siano rimaste inalterate e, tra chi lavora e chi non fa nulla, la differenzia è ben visibile nel numero totale di rughe sul viso di ciascuno di essi, in particolare su quanti hanno trascorso la propria vita, tra impegno e sacrificio… 

D’altronde basti osservare come la nostra attuale società non si differenzia molto da quella di un tempo, già… divisa in classi e basata sullo sfruttamento delle masse era allora, ed oggi… la stessa cosa!!!

Certo, la maggior parte di essi allora era schiava e quindi quell’attuale concetto di lavoro non rappresentava in se l’ideazione di libertà, ma ditemi allora: quanti attraverso il lavoro oggi non sono schiavi??? 

Se provate a rappresentare una qualsiasi attività lavorativa manuale cosa vedete, non vedete forse le stesse condizioni sofferte di un tempo di quegli uomini e donne??? 

Certo nel ventesimo secolo le cose sono cambiate, sì… anche se a qualcuno e venuta la felice idea di promuovere un concetto nuovo di lavoro, purtroppo con una famosa frase  “Arbeit macht frei“… “il lavoro rende liberi“, ma sappiamo bene com’è finita… 

Cosa dire… il lavoro è libertà e la libertà produce indipendenza, ma in fondo tutti noi sappiamo bene che non è così, perché alla fine, ci si trova sempre ad operare sotto un padrone, per cui in definitiva, ciò che resta di quella effimera condizione di libertà è soltanto una mera frase di circostanza…

Schiavi si era… e schiavi si è rimasti, anche nel ricercare quel lavoro divenuto ormai una mera illusione.

Già… la vita per molti è una mera illusione, per alcuni una realtà tangibile, mentre per tutti gli altri resta un sogno!!!

Migranti: ecco i messaggio fuorvianti che circolano sui social per indurre i nostri giovani all’ennesimo errore!!!

Cazz… le studiano tutte pur d’ingannare e far confondere i nostri ragazzi, in particolare nel voler creare una verità… già un paragone, dove questa non esiste!!!
Mi spiego meglio, alcuni minuti fa mia figlia ha mandato questa immagine sul mio profilo di “whatsapp”…
Appena  lo vista, gli ho chiesto come poteva pensare di paragone la Shoah con quanto sta accadendo a quei poveri migranti…
Sono due avvenimenti, cosi profondamente diversi,che non possono essere minimamente posti a paragone, neppure volendoci provare e certamente non con tanta semplicità…
E’ da ignoranti, ma soprattutto da faciloni e volutamente riduttivi… pensare che tra i due fatti storici, possano esserci condizioni similari…
Quanto accaduto agli ebrei è qualcosa che l’umanità tutta… non potrà mai cancellare, qualcosa di atroce che ha portato l’uomo a livello di “preistoria”, se pur i nostri predecessori, seppur a livello di bruti e bestie, non avrebbero mai potuto compiere qualcosa di così inumano e orrendo!!!
Ora comprendo meglio perché non si vuole fare studiare la materia di “Storia” ai superiori, ecco il perché di questi nuovi programmi scolastici, già… sono realizzati affinché essi non possano comprendere quanto è realmente accaduto, affinché quegli stessi errori possano, in un prossimo futuro, essere ripetuti…
Ci si dimentica che gli ebrei erano dei liberi cittadini europei, uomini, donne e bambini, italiani, tedeschi, polacchi, francesi, spagnoli, ecc… che con la forza sono stati presi e inviati nei campi di concentramento e di sterminio. 
Quanto realizzato in maniera strategica, fu preparato in maniera dettagliata molti anni prima, attraverso l’uso di una tecnologia innovativa, sì… la prima macchina elettronica IBM, potremmo definirla la prima forma di calcolatore elettronico… 
Era una Hollerith a schede perforate, che servi per l’appunto a raccogliere i nominativi di sei milioni di ebrei presenti in Europa… 
Quanto sopra è stato perfettamente descritto in un libro (lo appena dato a mia figlia, con la speranza che riesca a leggerlo…), un atto di accusa che ha reso possibile la precisione di censire intere popolazioni in base ad alcuni criteri (l’appartenenza alla razza ebrea), che era alla base di ciò che fu successivamente l’obiettivo di Hitler e cioè della “soluzione finale”!!!
L’apporto del colosso informatico (tale era l’Ibm già negli anni Trenta) fu così fondamentale da rendere scientifico quel processo che condusse circa sei milioni di prigionieri ad essere eliminati dai nazisti in quelle camere a gas o perire di stenti, sevizie e malattie. 
Vanno inoltre ricordati insieme agli ebrei, tutti coloro che subirono la stessa sorte, mi riferisco a coloro che si ribellarono a quella dittatura, ai prigionieri di guerra, agli zingari e omosessuali…
Voler paragonare la deportazione degli ebrei, con quanto sta accadendo in questi anni è veramente meschino, se pur il problema dei migranti costituisce un grave problema che deve essere da tutti affrontato… ma certamente non può essere compiuto con le “fakenews“, con i messaggi social “fuorvianti“, con le dichiarazioni di esponenti dei partiti di opposizione che non propongono alcuna soluzione al problema, ma tentano solo di far cadere quel governo, votato tra l’altro dai loro connazionali…
Il problema deve essere affrontato in maniera seria, innanzitutto dando a quei migranti la possibilità di vivere innanzitutto nella propria terra, in maniera dignitosa, in uno dei posti più belli del mondo (per chi ha vissuto come il sottoscritto l’Africa sa di cosa parlo…), con i loro familiari e in particolare i propri amici, senza la necessita di cercare ricchezze e benessere dove non esistono, in particolare proprio nel nostro paese…
Invece di illuderli con nostri programmi televisivi, raccontiamo a coloro che vogliono giungere qui da noi, la realtà di un paese qual’è il nostro… facciamo vedere in tv (o nel web) la verità dei fatti… non le soap opera, le fiction o i reality show, no… trasmettiamo programmi che mostrano le condizioni in cui vivono quei loro connazionali, evidenziamo come la maggior parte di essi è senza un lavoro e come passano il loro tempo ad elemosinare oppure a sperare di poter lavare il vetro di un auto nei nostri incroci… 
Ma forse qualcuno pensava che queste centinaia di migliaia di rifugiati, provenienti dalla Nigeria, Camerun, Togo, Senegal, Burkina Faso, Liberia, Niger sono scappati perché lì vivevano peggio??? 
No… non credo proprio!!!
Molti di quei paesi stanno cambiando politiche interne… seppur presente una consistente disoccupazione, i governi hanno lanciato nuovi programmi d’investimento per i giovani, stanno provando ad innalzare il proprio livello e gli obiettivi si stanno iniziando a vedere, grazie anche agli interventi economici e finanziari ricevuti e difatti ora, sono sempre meno i giovani che provano ad emigrano, è finito il tempo in cui si sperava di trovare lavoro in Europa, per aiutare poi da lì la propria famiglia, rimasta in Africa…
Per cui, se da un lato il problema della Shoah resterà indelebile nelle nostre coscienze e ciascuno di noi, porterà per sempre quella parte di “responsabilità“, viceversa, il problema dei migranti, con la buona volontà si potrà anche risolvere, certo… non per come si è fatto finora e neppure con tutte quelle chiacchiere inutili che sento quotidianamente in Tv, ma attraverso programmi mirati, ma soprattutto attraverso la collaborazione di tutti i paese europei!!!

La verità? Nessuno sa come affrontare il problema dei migranti!!! Il sottoscritto quantomeno prova a dare una soluzione…

Mi farebbe piacere per un momento che questo problema venisse affrontato in maniera serena, senza alcuna influenza “partitica”, ma soprattutto senza alcun condizionamento esterno, lontano cioè da quelle chiacchiere inutili e senza alcun senso pratico, che ogni giorno purtroppo, ci vengono riportate dai media nazionali…  
Ed allora, affrontiamo il problema non dal punto di vista dei partiti di governo o di quelli dell’opposizione e non prendiamo per “oro colato” quanto ci viene dichiarato dai quei sottoposti del Vaticano, come dobbiamo prendere le distanze da quelle manifestazioni critiche e mai costruttive, comportamenti estremamente di rifiuto dettati da avversioni indiscriminate nei confronti degli stranieri e di tutto ciò che proviene dall’estero…
Ed allora proviamo a vedere in maniera aperta quanto c’è di vero e quanto di falso in questa vicenda dei migranti… 
Partiamo innanzitutto dal fatto concreto che vi sono – a causa di guerre civili e di quant’altro legato ad alcune politiche di quei governi – milioni di persone, uomini donne e soprattutto bambini, che stanno scappando da quelle regioni per salvaguardare la propria esistenza…
Quindi, ad esclusioni di quanti provano ad “infiltrarsi” per ragioni che non sto qui ad esaminare, ma che possono certamente costituire un grave problema sociale, proviamo a comprendere chi oggi desidera giungere qui e chi da quel desiderio vuole godere di vantaggi finanziari, sulla pelle di quei migranti…
Innanzitutto bisogna partire da lontano, da quando questi individui scappano da quei loro paesi di origine e iniziano ad attraversare sulla terraferma tutti quei confini limitrofi, per giungere nel nostro continente…
C’è chi proviene dall’Asia, da quel medio oriente tanto devastato da guerre civili e non solo ma anche da conflitti armati e chi proviene dal continente Africano e prova a giungere presso le coste della Libia e del Marocco, per attraversare il mare su una qualche imbarcazione… 
Durante quel tragitto… eccoli… sono tutti lì a chiedere loro soldi o prestazioni personali…
I primi sono rappresentati da quelle bande criminali armate, presenti in quegli stati di passaggio, che pur di estorcere loro del denaro li minacciano ricattandoli di non farli passare… 
per gli altri che giungono presso le coste prospicienti il nostro paese, ecco per loro, ci sono i cosiddetti scafisti che pretendono una cospicua somma di denaro in contante per farli attraversare il mare… 
Quindi vi sono le cosiddette Ong, alcune di loro fino a poco tempo fa realizzavano fatturati irrisori, ma improvvisamente, grazie forse a questo mercato d’esseri umani, hanno iniziato a fatturare cifre iperboliche, veramente strana la coincidenza…
Ma qualcuno da noi è ancora convinto che si tratta di organizzazione umanitarie e non a  fine di lucro… peccato però che quel loro aumento dei bilanci nel frattempo dimostrino il contrario!!! 
Per quanti di loro sono giunti sulla terraferma, in particolare nel nostro Stato… o dovrei precisare nella nostra Sicilia, ecco aprirsi le porte della “accoglienza”, che si sono manifestate in tutta la loro meschinità, in quanto sono servite principalmente ad incassare denaro pubblico (o europeo) e concedere favori ad alcune società di servizi, consulenza e quant’altro, e per favorire quei posti di lavoro, i quali saranno barattati dai nostri “bravi” politici in scambio di voti…. 
Li hanno chiamati “cara” ma di caro non possedevano nulla… anzi si è scoperto successivamente, come fossero divenute vere e proprie aree di spaccio e di prostituzione, dando alla creazione all’interno delle stesse, di gang criminali di colore che dettavano a tutti le regole di quei centri di accoglienza…
Alcuni avevano provato a dichiarato che si trattava di menzogne, ma la realtà ha dimostrato il contrario – in particolare quando la nostra procura etnea, ha evidenziato come quanto ciò fosse reale e non inventato!!!
Anche il solo parlare dei problemi dei migranti è diventato un business… si una vera e propria speculazione a cui sembra che molti nostri parlamentari e/o politici locali, non riescono a fare a meno…
Eccoli… sono tutti lì a mostrarsi in televisione, a giudicare quanto avviene, ma mai… si mai ho sentito uno di loro dire: “una di quelle famiglia di migranti l’adotto io;… portateli per favore a casa mia e mi prenderò cura di loro insieme ai miei cari”!!!
Già il sottoscritto non ha mai sentito una dichiarazione come quella riportata sopra… e credo neppure voi, anche perché sono certo che appena avesse solo pronunciata quella frase, avrebbe trovato dimora “sutta l’acchi da marina” (come si dice a Catania) perché i suoi familiari non lo avrebbero fatto entrare!!!
Sono buoni solo a sparare cazzate, ma si sa…  da noi sono quasi tutti così, d’altronde l’ipocrisia la fa da padrona in questo nostro paese o per essere più precisi, non c’è bisogno di andare a scoprire quanto xenofobi siano in Europa, perché basta attraversare il nostro stretto di Messina per scoprire come le percentuali dei migranti nelle altre regioni d’Italia, siano particolarmente irrisorie, rispetto alle presenze nella nostra regione…. 
Peraltro noi siamo il loro primo punto d’accesso…???
Lampedusa non costituisce il principale porto d’attracco per quelle Ong, per poi trasferire i loro migranti presso le aree d’accoglienza in località Agrigento???
Ma vorrei chiedere a ciascuno di voi, anche a quanti dicono di sentirsi profondamente “cristiani”, sì… vorrei sapere, ma con quali modalità vengono inseriti questi migranti nel sociale???
Di quali diritti potranno godere??? Con quali modi verranno garantite le loro esigenze???
Leggo quotidianamente di notizie in cui si parla di sfruttamento della manodopera, caporalato, di criminalità organizzata, di prostituzione, spaccio di droga, vendita di prodotti clonati…
Proprio ieri sera guardavo in Tv la replica di una serie televisiva del maestro camilleri: “Il Commissario Montalbano“; era una puntata della seconda stagione… siamo nel 2000 (a quel tempo non guardavo questa serie Tv…), ebbene, a quasi vent’anni di distanza si affrontavano in quella serie, gli stessi problemi di quei poveri migranti, come fossimo oggi, si perché nel frattempo d’allora… non è cambiato nulla!!! 
La verità è che si è solo discusso inutilmente… tutti, nessuno escluso!!!
Un fallimento completo dei partiti, delle istituzioni, della chiesa, delle associazioni di volontariato, dei sindacati, dell’Unione Europea…
C’è un motivo in tutto questo, nessuno di loro sa cosa fare… eppure il sottoscritto è convinto che oggi i migranti possano costituire una grande ricchezza per il nostro paese… si tratta soltanto di metterli in condizione di rendere al massimo quelle loro potenzialità… 
Alzare muri non serve a nulla, come provare a limitare gli sbarchi… certo nessuno può pensare di entrare in quest paese soltanto perché protetto da una pseudo imbarcazione chiamata “Ong”… 
Questo tipo di violazione non è corretta, se pur giustifico moralmente quel suo capitano, sicuramente sorretto da forti motivazioni solidali e caritatevoli, ma vi sono regole da rispettare se si vuole entrare in questo paese e queste, vanno sempre rispettate!!! 
Dobbiamo fare un passo avanti… 
Dobbiamo iniziare a inserire gradualmente i migranti presenti in questa nostra terra, come…???
Ad esempio offrendo loro un lavoro dignitoso e una abitazione, in particolare in quelle aree nelle quali scarseggia manodopera, parlo di quei settori come agricoltura, allevamento e commercio.
Ricreare ad esempio un sistema moderno di ciò che erano un tempo le “fattorie o case coloniche”; ricreare nuovi nuclei abitativi completamente arredate per unità familiare, nelle quali i migranti potranno risiedere con le loro famiglie.
Nel contempo, i capo famiglia e gli eventuali figli maggiorenni, potranno iniziare a lavorare in quei terreni/allevamenti/strutture per la commercializzazione dei prodotti, posti in aree limitrofe…
Ciascun migrante potrà così finalmente, in maniera dignitosa, mettere in pratica quanto più desidera, il tutto non attraverso il sostentamento di una politica Statale, ma bensì grazie al proprio lavoro – quest’ultimo regolarmente retribuito e rispettoso dei contratti previsti – con il quale potrà pagare il canone d’affitto “economico” e le relative utenze, ma soprattutto potrà beneficiare per il proprio sostentamento, di una parte di quelle produzioni realizzate. 
Nel contempo tutti i nuclei abitativi realizzati, verranno integrati con aree polivalenti ludiche e ricreative, ma anche con strutture nelle quali svolgere didattica per i minori e per le loro madri, affinché imparino la nostra lingua, gli usi ed i costumi di questo nostro paese. 
Integrazione significa accogliere, ma soprattutto “inserire” e quanto sopra descritto, può costituire un esempio quale punto di partenza… 
Ovviamente quanto sopra vale esclusivamente per coloro che desiderano restare in questo nostro paese e creare una prospettiva di futuro per i loro figli… altrimenti – come accade anche per noi italiani nel mondo – non vi è alcun motivo di restare e purtroppo dovranno essere dal nostro paese, espatriati!!!  

Marco Biagi: Abbandonato dallo Stato e dalle istituzioni!!!

A volte mi chiedo se vale la pena morire per questo paese…
Un paese che dimentica presto, che non protegge i suoi figli neppure nel ricordo, che commemora quei defunti nel solo giorno dell’anniversario, ma poi non continua quell’opera di comunicazione e divulgazione del pensiero di coloro che hanno sacrificato la propria vita, per la democrazia di questa terra… 
Il nostro è uno Stato che viceversa si comporta in modo atipico, prova sempre a trovare “giustificazioni” anche quando queste non esistono… nel caso specifico, provando a ridurre la pena al terrorista di quelle “Nuove Brigate Rosse” che con pose fine alla vita del giurista e professore Marco Biagi…
Dice bene il figlio Lorenzo oggi: “Se a Boccaccini venisse ridotta la pena, sarebbe come se mio padre morisse una seconda voltami auguro che questa riduzione della pena non avvenga”!!!
Non si tratta di essere duri o senza cuore, ma il perdono – se esiste – lo dovrà compiere qualcun’altro, sì… qualcuno posto al di sopra di noi… viceversa la magistratura, è posto lì esclusivamente per accertare fatti ed emettere condanne,  non certo per valutare congiunture morali o ancor peggio, farsi condizionare da nuovi fattori esterni, che nulla hanno a che fare con quelle tragedie storiche che hanno condotto ad alcuni lutti gravi di uomini eccellenti…
Il rispetto della memoria passa anche da queste azioni… altrimenti il messaggio che passa è quello di aver sprecato la propria vita per nulla!!!
Ed in questo il Presidente Mattarella può e deve fare di più… non solo ricordando quegli uomini e donne che hanno reso grande, con la loro opera, questo nostro paese, ma dando una indicazione morale da seguire, in un momento in cui la politica gioca dei ruoli ambigui, in particolare quando certi personaggi, si sa… erano ben inseriti all’interno di alcuni colori di partito!!!

Come ripeto spesso nel mio Blog… lo Stato e soprattutto i suoi uomini, deve rappresentare con forza lo Stato… altrimenti, ci troviamo dinnanzi a tanti “Pulcinella”che apron bocca solo per dire cazz… e non per fare ciò per cui sono stati posti lì!!!
Nel caso di Marco Biagi – come dice il figlio Lorenzo – l’hanno già fatto una volta: “Mio padre fu gravemente abbandonato dallo Stato e dalle istituzione. Come disse una brigatista pentita, se mio padre avesse avuto la scorta, non sarebbe mai successo quanto accaduto. Lo stato ha delle gravissime responsabilità nei confronti della mancata scorta”!!!
D’altronde… come dargli torto: “Basti semplicemente osservare, quanto ancora oggi accade all’interno di quel Parlamento”!!!
Ricordando Marco Biagi: “I giovani devono avere coraggio, volontà e determinazione”, perché solo  così potranno riprendersi nuovamente in mano questo loro paese, finora totalmente inconcludente…

il Pd incassa 3.600.000 euro per eleggere il Segretario del partito…

Hanno chiesto due euro a ciascun elettore per decidere chi tra Zingaretti, Maurizio Martina e Roberto Giachetti volevano quale Segretario del Pd… 
E gli elettori votanti, circa 1.800.000 (secondo quanto comunicato) hanno scelto Zingaretti con il 65/70% delle preferenze…
La circostanza che più di tutte – appena saputa la notizia – mi ha fatto sorridere, è aver appreso come gli altri due contendenti, in particolare Maurizio Martina sia stato votato soltanto dal 18% mentre l’antro concorrente,  Roberto Giachetti si sia fermato solo al 12%…
Abbiamo sentito in questi mesi quel Segretario pro-tempore parlare in tutte le trasmissioni tv, in cui si atteggiava a nuovo paladino del partito e credeva – erroneamente – di essere lui il nuovo Matteo Renzi della situazione, ed invece ecco giungere la bastonata, dove neppure i suoi hanno avuto interesse ad averlo come segretario, minch… che figura di…   
Unità e cambiamento” era questo il motto per convincere gli elettori, non molti… secondo il ministro Salvini al “minimo storico“, ma non importa… “l’importante è che siano tornati a votare”… 
Ed ecco le parole del nuovo segretario, speriamo che con il passar del tempo saranno diverse da quelle di oggi, che assomigliano molto a quelle dei suoi predecessori: “Viva la democrazia italiana. Si è riaccesa la speranza. Grazie all’Italia che non si piega a un governo pericoloso“!!! 
Già per ora mi sembra che non sia cambiato nulla… ci risiamo, puntano a colpire gli avversari senza portare nuove idee o soluzioni… 
Ieri sera un mio amico mi ha mandato un messaggio su “whatsapp” che diceva: “Domenica 3 marzo si vota per eleggere il nuovo segretario del Partito Democratico. Io sostengo Zingaretti, convinto che con lui il PD possa finalmente rinascere.  Ti aspetto dalle 8.00 alle 20.00 al gazebo di … e via discorrendo “…
Sarà che mi sarò andato a coricare con quel pensiero, che stamani, sì… lo so… non ci crederete, mi sono visto da buon “proletario” in fila dinnanzi a quel gazebo…
Accanto a me c’erano miei amici, erano posti dietro alcune transenne e mi guardavano e dicevano: “Nicola… Nicola… ma com’è possibile… tu… anche tu lì… ma che stai facendo, ed io sorpreso mi guardavo intorno e mi chiedevo cosa stesse accadendo, già… io che provo a votare per un segretario del Pd… ma cos’è successo… son diventato matto, ed ecco che nel girarmi mi vedo riflesso nel vetro di un bar… a guardarmi sembro il fratello di Van Gogh.
No… no… non può essere… no… ah… per fortuna mi sveglio e mi accorgo che stavo sognando!!!
Comunque, alla fine a vinto Nicola Zingaretti e debbo dire che, tra tutti i segretari che l’hanno in questi anni preceduti… da Franceschini, Bersani, Renzi, Martina e le reggenze di Epifani e Orfini, quantomeno, per le poche volte che lo sentito parlare, mi è sembrato il più interessante e forse anche tra quelli meno legati ai poteri forti di quel partito, gli stessi che vedrete non passera molto tempo… proveranno a farlo cadere!!!
Deve solo cercare di andare “avanti”… senza guardare cosa fanno gli altri, in particolare Lega e M5Stelle… 
Basta con quelle frasi retoriche “Abbiamo dato una buona immagine di confronto nella battaglia politica in questo Paese ferito“… no  fanno più effetto, anzi gli italiani sono da troppo tempo stanchi e vogliono fatti e non più parole!!!
Per cui caro Segretario Zingaretti… auguri, perché vede, ciascun italiano, anche quello che sembra impossibile da convincere, vuole principalmente il bene del suo paese, e se i soggetti (o il partito a cui si era affidato), dovessero mancare quell’impegno, stia certo che saprà abbandonare la strada errata e premiare viceversa chi al contrario ha saputo lavorare bene…
E allora “Buon Lavoro”…

Centri commerciali: "Quanti sono i dipendenti regolari e quanti viceversa gli irregolari"???

Questo pomeriggio mi sono recato in un centro commerciale etneo, uno dei pochi che a vedersi, sembra non soffrire la crisi economica in corso…
Sì… posso dire che tutte le volte che mi reco in quel luogo, lo trovo colmo di gente… certo oggi era un giorno prefestivo e quindi, rispetto ad altri giorni ordinari, si ha una maggiore affluenza, ma comunque, a confronto di altri altrettanto rinomati, qui l’affluenza è sempre alta… 
Ciò che più mi ha colpito questa sera, è vedere tanti adolescenti – poco più che maggiorenni – posti li a servire i loro clienti, prodigandosi in ogni modo, affinché si giunga possibilmente a quell’acquisto… 
Certo, nel guardare i prezzi (in questo periodo ci sono ancora i saldi) e pensando ai costi di gestione, che ogni attività commerciale deve corrispondere, viene da chiedersi, quanti di quei loro prodotti debbono essere venduti, per poter restare in attivo e di conseguenza produrre utili…
Ogni tanto penso che sia un mistero quello della gestione amministrativa di queste società… poiché non comprendo, quali meccanismi attuino, affinché a fine mese: costi – ricavi (produca ) = utili!!!
Considerato che alla voce “costi”,  l’affitto è la voce certamente più gravosa, a cui vanno sommati i relativi costi di esercizio (forniture e quant’altro…) ed inoltre, bisogna integrare quella voce, certamente non irrisoria chiamata “dipendenti”…
Ecco, da quanto sopra per differenza, ciò che rimane, dovrebbe costituire la fetta “utile”, destinata all’imprenditore…
Ma se 5-5 fa zero, ecco che affinché quella differenza risulti uno, bisogna arrischiarsi in qualcosa di diverso…
Bisogna quindi intervenire in uno di quei due termini di quella sottrazione… 
Per cui, ho s’interviene nel minuendo (e cioè nella quantità dei prodotti da vendere, un numero che può essere tranquillamente falsato…), oppure si deve intervenire nella voce costi fissi e cioè in quella voce sottraendo (dove però l’unico valore nel quale si può apportare una qualche modifica di rilievo e costituita proprio dalla voce “manodopera)!!!
Ecco il perché (osservando quelle commesse così giovani), ho avuto come la sensazione che qualcosa, il quella tipologia di lavoro, non fosse propriamente regolare… 
Non posso certamente affermare che la mia intuizione sia corretta, ma osservando quanto ultimamente accade e conoscendo discretamente bene, la poca professionalità di molti imprenditori di quel settore merceologico, qualche dubbio mi resta e chissà se a breve, il sottoscritto semplicemente anticipando le prossime azioni delle nostre forze dell’ordine…
Sì… non mi meraviglierei che a breve, nuovi controlli, portassero a scoprire come all’interno dei negozi di centri commerciali (e non solo in quelli, ma anche in tutti quei box posti “abusivamente” al centro delle gallerie…), vi fosse la presenza di lavoratori irregolari…
D’altronde potrei aggiungere che, non ci sarebbe neppure bisogno di recarsi fisicamente in quelle strutture…
Già basterebbe analizzare presso gli uffici preposti le banche dati del ministero del lavoro e delle politiche sociali e confrontare quei numeri, con il numero di dipendenti presenti in quei centri commerciali (certamente superiori… ). 
Difatti, molti di quei giovani, sono di fatto impiegati lì… da diversi mesi, quali addetti alle vendite o altro, senza che però sia stata loro formalizzata la comunicazione obbligatoria d’inizio lavoro, che come si sa, deve essere realizzata anche a mezzo Pec, anticipatamente l’inizio del lavoro… e non integro a quanto sopra, tutte quelle formalità da espletarsi anticipatamente, quali ad esempio visite mediche obbligatorie o quanto previsto dalla normativa vigente in tema di sicurezza del lavoro…
Se poi si tiene conto che la maggior parte di quei compensi, sono di fatto sottostimati rispetto alle ore di lavoro realmente compiute, ecco che si comprende i motivi per cui quella indennità viene il più delle volte pagata in contanti, a fronte di un riscontro documentale certamente controfirmato dal dipendente (d’altro canto non potrebbe fare diversamente, ma soprattutto il conteggio risulta stranamente più consistente di quanto realmente ricevuto…), senza dimenticare la mancata garanzia prevista, sotto il profilo assistenziale e contributiva. 
Ho letto da qualche parte nel web che in taluni casi l’imprenditore – per evitare di restare coinvolto in situazioni giudiziarie spiacevoli – fa formalizzare dai propri consulenti la busta paga in maniera corretta, ma poi pretende da ciascun (suo) dipendente, la restituzione di una parte delle somme ricevute a mezzo bonifico bancario, solitamente 2-300 euro; con questa adottata modalità, l’imprenditore protegge se stesso da eventuali vertenze sindacali o da procedimenti legali, denunciati altresì presso l’ispettorato territoriale del lavoro… che potrebbe dar il via, a provvedimento di sospensione dell’attività!!!
Come dice la frase: “La necessità, aguzza l’ingegno“!!!
Certo a seguito di quelle denunce, il lavoratore potrà essere finalmente regolarizzato, ricevendo così oltre che il proprio salario, anche il versamento dei relativi contributi, ma tutti noi sappiamo che non sarà così, perché alla prima occasione quel dipendente – se pur professionalmente valido e chissà forse anche il migliore tra quei suoi addetti alle vendite – verrà licenziato!!!
Perché non è possibile far passare il messaggio, all’interno di quell’azienda, che la legalità possa vincere sulle decisioni imprenditoriali e chi pensa – anche solo per un istante – di voler imitare quel loro collega, farà la stessa fine!!!
Ecco perché nessuno parla… e tutti (in attesa speranzosi che qualcuno un dì possa scoprire quegli abusi perpetrati), forse anche a causa di necessità reali, continuano a subire in silenzio!!!

Le cave laviche dell’Etna sotto il mirino degli accertamenti…

Un periodo particolare quello che stanno attraversando in questi mesi i cavatori dell’Etna, con tutta una serie di controlli d’accertamento e prevenzione, che hanno portato a contestazione delle violazioni, in ordine al mancato rispetto delle norme poste a tutela dei rispetto dei limiti previsti, dei contratti di lavoro e della sicurezza e igiene negli ambienti di lavoro…
Quanto sta accadendo in quel comparto delle attività estrattive e aggiungerei annessi impianti di frantumazione, nell’ambito di quelle attività di accertamento e contestazione degli illeciti amministrativi per le violazioni alle prescrizioni autorizzative, sta… per come stiamo vedendo, superando qualsivoglia aspettativa…
Mai come l’anno appena trascorso si è giunti a contare tutta una serie di sopralluoghi da parte dell’autorità giudiziaria, che hanno evidenziato numerosi reati, che hanno condotto non solo alla sospensione dell’attività di cave (o degli impianti di frantumazione), ma anche a provvedimenti giudiziari quali quelli di sequestro…
Ovviamente, l’obbiettivo che si sta tentando di realizzare attraverso gli organi di vigilanza, non è quello di ostacolare lo sviluppo dell’attività di estrazione, ma bensì di rendere quelle cave più sicure, verificando il personale regolare presente, affinché non si verifichino incidenti gravi e/o mortali…
D’altronde se durante quei controlli è emerso che qualcosa in quelle cave non era regolare, significa che il personale addetto a quei controlli ambientali sulle cave, non ha dato i risultati sperati, anzi tutt’altro…
Ora, i motivi li conosciamo bene e più volte sono stati dal sottoscritto portati in evidenza ed inoltre la mancata applicazioni di sanzioni rigide per inadempienza, anche nei confronti di quei funzionari pubblici o di quei professionisti posti a direzione di quelle cave, hanno di fatto vanificato l’efficacia dei controlli stessi, che sono sembrati improntati a un precisa priorità, quella cioè di non arrecare disturbo ai cavatori dell’estrazione, i quali, in taluni casi, si sono mostrati essere imprenditori senza scrupoli, avendo badato esclusivamente ai loro profitti… 
Peraltro la stessa comunità limitrofa si è rivelata profondamente succube di quell’imprenditoria, dimostrandosi essere subalterna a quell’imprenditore “lavico”, che con la propria presenza, garantisce non solo occupazione e crescita sociale, ma soprattutto vantaggi economici e in particolare “voti”…
D’altro canto, non si dice che: “Il lavoro produce ricchezza e che quest’ultima viene redistribuita nuovamente tra la popolazione”???
E’ come essere su una giostra, ad ogni giro ci sono vantaggi per tutti, in particolare per quella parte politica, che pretende che questa “ruota della fortuna“, non venga da nessuno mai fermata!!!
Ma non sarà così…, 
Già… sono quasi certo che a breve nuovi controlli, porteranno ahimè alla chiusura di nuove cave, sia per la presenza di personale non regolarmente registrato, che soprattutto per aver abusato di quelle autorizzazioni a suo tempo concesse… 
I tempi sono finalmente cambiati ed ormai, non vi è più posto per quei cosiddetti imprenditori “prenditori” e soprattutto, per quei loro amici corrotti, un tempo “controllori” !!!

"Operazione Verità" dalla Regione Siciliana…

Il Presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, ha presentato il report che riassume un anno di lavoro del suo esecutivo…

Ed allora, ho provveduto a scaricare le slide di quel documento, per esaminare in maniera dettagliata quanto è stato pubblicamente presentato alcuni giorni fa…
Il report è stato denominato “Operazione verità” ed allora ho provato ad esaminare quanta veridicità ci sia in quella documentazione e quanto fa parte di quella abituale propaganda politica…
La prima cosa che balza agli occhi, è riportata nella prima pagina: 5,9 MILIARDI di euro di disavanzo e 8 MILIARDI d’indebitamento”!!!
Come premessa non è male…  
Per chiunque voglia approfondire quel documento, può scaricarlo da questo link: https://www.lasicilia.it/userUpload/REPORT1ANNO.pdf 
Comunque, il report si apre con la frase: In un anno di governo, oltre 1 miliardo di euro d’investimenti!!!
Viene spontaneo chiedersi dove sia stato trovato questo miliardo o se questo vada a sommarsi agli otto miliardi presenti nella voce “indebitamento”…  
Ho letto inoltre che il governatore ha dichiarato: “La drammaticità della situazione siciliana non poteva essere affidata ad atti irresponsabili o a effimeri fuochi d’artificio che provocano un godimento di qualche minuto ma poi diventano polvere. Preferiamo annunciare le cose fatte e non quelle da fare. Forse non abbiamo saputo comunicare ma credo che non sia un male. Negli ultimi tempi la gente è stata ubriacata da titoli forti in prima pagina, rivoluzioni annunciate e promesse disattese”!!!

Ed allora, se pur condivido il pensiero che il tempo delle coccarde sia finito da tempo, provo comunque ad esaminare – senza alcuna pregiudizio – le cose realmente fatte da quel suo governo… 

Innanzitutto, osservando la suddivisione dei capitoli, vi è qualcosa in quell’elenco che non mi convince!!!
Mi riferisco alla disposizione delle voci o meglio l’ordine con le quali sono state presentate e mi auguro che ciò, non rappresenti nei fatti, le priorità di questa regione… 
Difatti, se osservate vedrete che esse sono disposte in questa maniera: il primo capitolo tratta la voce Economia, segue Polo bancario e sostegno alle imprese, quindi Attività produttive, quindi il capitolo Autonomie locali e funzione pubblica, quindi Dissesto idrogeologico e protezione civile,  Territorio e ambiente, Energia e servizi di pubblica utilità, Agricoltura, Pesca, Beni culturali, Turismo, Sport e spettacoli, Istruzione e formazione professionale, Lavoro, Famiglia e politiche sociali, Salute, Infrastrutture e mobilità… 
Ora, conoscendo bene i problemi della mia regione, il sottoscritto avrebbe messo al primo posto il Lavoro seguito dalla Famiglia e politiche sociali, Salute, Infrastrutture e mobilità e quindi a ruota tutti gli altri… ma  sono certo che durante quella sua predisposizione, non sia stato fatto alcun ragionamento predeterminato, ma bensì, si volesse esclusivamente elencare tutti i problemi, che come possiamo vedere dalle slide, sono moltissimi…

Condivido inoltre quel suo pensiero quando dice, “I nemici della Sicilia sono tre: la mafia, il tempo e la rassegnazione. Ma ci sono anche piaghe di lentezza che si chiamano Anas ed Rfi  con i loro tempi di appalto ed esecuzione che frenano lo sviluppo delle infrastrutture”!!!
Sì, ma come ripeto sempre, saperlo non cambia nulla… se non s’interviene con misure di contrasto e con provvedimenti che prendano atto delle sopraddette circostanze, adottando tutti quei necessari interventi, quali ad esempio, la sospensione delle concessioni o l’applicazione di penali e se è il caso, provvedere alla rescissione di quei contratti, per come sta avvenendo con quella concessionaria nazionale, che gestiva il “Ponte Morandi”… 
Comunque, non si può dire che alcune cose non siano state realizzate, ma molte, si ancora molte di quelle descritte, se pur programmate, vanno di fatto iniziate…
Ecco perché Presidente, mi sto permettendo di predisporle un ulteriore report, a completamento di quelle voci e/o di quei programmi, non inseriti in quelle sue slide, ma indispensabili a risollevare in parte, le sorti di questa nostra regione…

"Minchia semu a Palermu"??? No… semu pessi!!!

Che i siciliani abbiano da troppo tempo – come si dice da noi – “a minch… unchiata” è cosa ormai assodata, ma che qualcuno, in particolare un artista, abbia deciso di esporre a Palermo la sua opera “luminaria” è tutto che dire… 
Siamo in Via Alloro e il giovane Fabrizio Cicero, ha voluto manifestare quella che egli stesso definisce non “un’operazione dissacrante ed ingenuamente di rottura, ma bensì un piccolo e modesto inno al sacro. Scrivere una parolaccia in cielo oppure riappropriarsi del senso più antico del sacro attraverso una forma d’arte, tra le più recenti, associata fin dalle origini alle celebrazioni religiose: il lumen simbolo di vita e di tensione verso la dimora celeste.
Su una cosa però sono d’accordo: abbiamo la “minch… rotta” e siamo stanchi di sentire sempre e continuamente le stesse “minchiate”, sì… non ne possiamo più!!!
Ovviamente, riportare quella scritta dialettale è istallare in una luminaria quella parola, se pur per un evento itinerante europeo (Manifesta 12), non è stata gradita da tutti, anzi sono in molti, in particolare gli esponenti politici, che si sono scagliati contro l’artista e contro chi ha sovvenzionato quell’opera… 
La risposta degli interessati è comunque arrivata subito da parte del : “…la luminaria ‘”Minchia’” è stata pagata interamente con fondi personali e non pubblici… e chiederei cortesemente di lasciare al pubblico e alla critica, il giudizio sulla validità o meno di questa opera d’arte”!!!
Ascoltando la risposta, ho pensato subito e prendendo spunto da quella parola: “Minch… chistu sì ca è parrari”!!!
Comunque un mio caro amico (e fotografo) Giuseppe Scalisi, mi aveva (in tempi non sospetti) preannunciato attraverso una sua foto, dei rischi a cui taluni lavori, potevano ripercuotesi gravemente sulla salute… 
Mai però avrei pensato che tra essi, vi era anche quello di realizzare “luminarie”!!!

Che bella sarà la nostra vita, dopo le elezioni del 4 Marzo!!!

Già, volete sapere come sarà la nostra vita dopo le votazioni…???

Sarà bellissima… sì… se tutto andrà per come ci hanno promesso, sarà una pacchia!!!
Whaooo… già mi sto immaginando… la mia giornata tipo!!!
Sì… dopo il 4 marzo e soprattutto, una volta che le promesse dei candidati premier saranno state –come prevedibile– mantenute, ecco, io potrò finalmente alzarmi più tardi e già questo, è un ottimo inizio…
Non avendo impegni incombenti, anzi per la verità… non avendone proprio, passerò metà della mia giornata a guardare la Tv, che nel frattempo grazie alle promesse fatte prima delle elezioni da Matteo Renzi, non pagherò più quel “ingiusto” canone RAI!!!
Il pomeriggio prenderò la mia auto, senza dover pensare a quel maledetto bollo che dimentico sempre di pagare e che mi viene ricordato di volta in volta dall’Agenzia delle Entrate (con ovvio aumento delle sanzioni) e mi dirigerò con calma a quel corso Universitario a cui mi sono iscritto… 
D’altronde senza dover pagare una retta di tasse è una grande opportunità – e tutto ciò grazie a quanto riportato dall’ex Presidente Pietro Grasso – sarebbe veramente un peccato non approfittarne per alimentare la cultura…
Certo sono fortemente indeciso se scegliere Fisica Nucleare, Paleontologia o Ingegneria spaziale, comunque… visto i costi nulli da sopportare, non è detto che mi iscriverò a tutte, d’altronde ritengo sia giusto sviluppare le proprie passioni personali… 
Va aggiunto inoltre che quanto sopra, non servirà certamente per la mia futura professione… anche perché al lavoro, quasi sicuramente, grazie al prossimo governo, non dovrò andare…
E sì… perché avrò da loro un reddito minimo garantito di 780 euro al mese, almeno questo è quanto mi ha assicurato Luigi Di Maio e se poi nel frattempo deciderò di avere una moglie o una compagna… con cui avere un bel bambino, ecco che gli euro diverranno addirittura 1.250, tutto ciò va detto… grazie al generoso contributo del “Cavaliere”… meglio conosciuto come Berlusconi.
Certo quanto sopra… senza fretta. 
Ovviamente mi riserverò di valutare tutte le offerte di lavoro che mi giungeranno a casa… e se la noia dovesse assalirmi… potrei valutare positivamente una di quelle opportunità… d’altronde ormai è certo… il lavoro non mancherà più a nessuno… e comunque nella peggiore situazione, verranno riconosciute 10 euro l’ora a ciascuno di noi… parola di Renzi!!!
Peraltro non potrò essere licenziato… in quanto quel Jobs act “schifoso” verrà definitivamente abolito e i soldi che potrò guadagnare, saranno tassati soltanto al 15% – almeno questo è quanto mi ha giurato Matteo Salvini…
Quindi, se non l’avrò fatto prima, potrò lasciare il lavoro a 60 anni e non più come ora a 67 anni e di questo dobbiamo ringraziare l’amico Berlusca… e lo farò con una pensione minima quantomeno di mille euro (minchia… Berlusconi in questo periodo è veramente al massimo… ma che ha preso il “super viagra” di generosità, perché mi sembra in gran forma). 
D’altronde a me bastano… perché con quei mille euro potrò viaggiare e organizzarmi ogni tanto una grigliata con gli amici.
Che vita tranquilla e bellissima che mi aspetta… e nel caso peggiore, nel caso in cui dovessi salire ai piani alti celestiali… tranquilli, molto probabilmente il mio funerale sarà pagato dal mio piccolino… che nel frattempo avrà percepito a sua volta un reddito minimo… o chissà, quei costi, mi verranno gentilmente offerti dal nostro prossimo Governo… 
Anzi, mentre che sono così euforico… ne approfitterei per cogliere l’occasione, per invitare sin d’ora, tutti quei candidati al mio funerale… ehm… no… volevo dire… a formulare una proposta su tale problematica, rimasta ad oggi, ancora inevasa… !!!.
Certo, a romperci le uova nel paniere… ci sono come sempre gli economisti, che dicono che quel mio prossimo stile di vita, insieme a quello di tutti gli italiani, costerà 200 miliardi l’anno in più allo Stato…
Che ogni contribuente avrà debiti per circa 50 mila euro l’anno in più… e cioè più di quei soldi che potrei guadagnare con il reddito minimo ricevuto o con tutti quelli che risparmierei non pagando praticamente più niente… 
Sì… perché nel frattempo diminuiranno i costi fissi delle utenze, avremo il wi-fi aperto a tutti e le telefonate saranno gratis!!!
Ma si sa… quelli sono uccelli del malaugurio… i soliti tecnici burocrati, pignoli e saputelli che dicono sempre di sapere tutto, oltre a essere malevoli e invidiosi!!!
Vedrete, in realtà andrà tutto per come ci stanno dicendo i nostri attuali candidati premier!!!
Credetemi, per come dicevo all’inizio… ci sarà da divertirsi, d’altronde se l’hanno promesso…

I briganti sono altri e non vivono certamente a Librino, ma comodamente a Roma!!!

La sede dei “Briganti Rugby” di Librino, poco prima di mezzanotte è stata incendiata!!! 
In fumo purtroppo è andata anche
la “LIBRINERIA“, punto d’incontro sociale che svolgeva peraltro la funzione di biblioteca nel quartiere….
Di tutto ciò ormai non esiste più nulla… ormai è andato tutto in cenere!!!
Secondo le indagini, dovrebbe trattarsi di un incendio di matrice dolosa e la cosa peggiore è che ciò che resta di quell’edificio, non è altro che un cumulo di macerie, in quanto, anche la copertura è stata dichiarata pericolante…
Ecco i motivi per cui quello stabile è stato messo sotto sequestro dalle forze dell’ordine, su mandato della procura di Catania….
Ora dopo quasi dieci anni d’attività il presidente della società “Briganti”, Stefano Curcuruto,  ha dichiarato: “Siamo scombussolati ma abbiamo una certezza, andremo avanti. 
Ovviamente la notizia ha fatto il giro dei notiziari, in particolare di quelli nazionali, che come avvoltoi non fanno altro che aspettare notizie del genere… in particolare se  “siciliane”, per mettere in evidenza i gravi problemi di sicurezza del territorio, le intimidazioni mafiose e le azioni compiute dai suoi fedelissimi affilati criminali…   
Ecco quindi all’improvviso giungere assessori, il nostro sindaco, sì… tutti pronti a manifestare la propria solidarietà, il proprio impegno politico per dare un segno tangibile della presenza dello Stato… 
Peraltro con la visita programmata – la prossima settimana- del presidente della Repubblica Mattarella, che figura stanno facendo… che ancora oggi, in una periferia della nostra città, accadano situazioni come queste…
Ecco sentirli pronunciare le solite frasi di circostanza: Se qualcuno intende intimorire i “Briganti” deve sapere che con loro ci sono l’Amministrazione comunale e Catania, devono sapere che l’unico risultato che otterranno sarà quello di farci raddoppiare gli sforzi per la legalità e per dare un futuro al quartiere…
Dopo frasi del genere, mi aspetterei – non solo – un intero quartiere, ma tutta una città che si mobilità per difendere gli interessi di Librino e dei suoi inermi cittadini… e che imponga a questa amministrazione comunale, di ricostruire nel giro di un solo mese, una analoga struttura…
Anzi di più… che prevede in tempi celeri, la costruzione in quel quartiere del più importante centro polivalente della città, affinché i ragazzi, abbiano la possibilità di usufruire al suo interno, di una biblioteca ed anche di un’ sistema di formazione, ad esempio… multimediale, dove potranno incontrarsi esperienze diverse, come musica, canto, recitazione, cortometraggi, proiezione, spettacoli, ecc… 
Inoltre, in quel nuovo padiglione, si potranno predisporre, tutta una serie di corsi di formazione, con laboratori informatizzati (corredati di personal computer, proiettori, lavagne lim e quan’altro…) e/o anche musicali, con impianti, strumenti musicali e chissà anche sale di registrazione… 
Ecco, quest’incendio… può rappresentare la fiamma di una nuova rinascita culturale, che unisce e alimenta tutte le potenzialità di quel quartiere, visto finora esclusivamente come dormitorio…
Certo, riporta bene Piero Mancuso, fondatore dei “Briganti”: forse non sapremo mai chi possa avere compiuto questa infamia e in questo momento siamo davvero provati, ma siamo certi che sarà stato qualcuno abituato a muoversi al buio, nell’ombra… e aggiunge, un gesto vigliacco portato a termine da barbari, incivili e codardi…
Il sottoscritto però, è spero che mi si perdoni per quanto sto per esprimere, crede poco al coinvolgimento di matrice mafiosa.. d’altronde non avrebbe certamente aspettato 10 anni per fare quello che oggi vediamo… ed è il motivo che mi spinge a ricercare i colpevoli, in qualcuno che conosceva bene quella realtà, e che forse, per fare come si dice… la “classica bravata”, si è ritrovato da solo o in gruppo, a compiere quell’azione grave e deprecabile, ma che forse, non si voleva realizzare nei modi così violento…
D’altronde, se da un lato bisogna dare grandi meriti a questo gruppo appassionati di rugby, dall’altro, bisogna riconoscere che ve ne sono tanti di giovani in quel quartiere, che non hanno nulla da fare, che non possiedono un lavoro, che vivono quotidianamente d’espedienti, che tentano d’andare avanti tra mille difficoltà… e sono ragazzi che purtroppo, perdono anche la vita, perché chi avrebbe dovuto aiutarli non c’è mai stato ed è bravo solo a farsi vedere, in queste particolari circostanze…   
Ditemi quindi… a cosa serve avere l’incitazione del presidente della camera Laura Boldrini, nel dover proseguire in quelle appassionate e volontarie azioni sociali – ripeto, in uno dei quartieri più difficili d’Italia – quando di contro, pochi minuti fa, leggevo su alcune pagina social di “Facebook”, la notizia che Luca Boldrini, figlio del fratello della presidente, è stato assunto a 22 anni a palazzo Chigi e percepisce 8 mila euro al mese…
Non posso che desiderare quanto questa notizia rappresenti un “fake”… altrimenti ho l’impressione che ancora una volta, qualcuno è convinto di venire qui, a visitare a modello turista i nostri luoghi degradati, quasi fossero un set cinematografico a modello che so… la serie “Gomorra” e di trovare qui possibilmente, Jenny Savastano e Cirù…
Sì… raggiungono quest’isola, per prenderci per il culo!!!
Difatti, ciò che mi brucia maggiormente, non è il fuoco acceso volontariamente o accidentalmente, ma l’arroganza di vedere saltuariamente alcuni nostri “personaggi” politici, giungere in questa terra, esclusivamente per illudere tutti quei poveri ragazzi, propagandando le solite chiacchiere inutili… che si è in visto come, in questi anni, non abbiano prodotto, alcun reale beneficio!!!
Ed allora, per favore… non venite più, statevene comodamente a Roma… e continuate a non far nulla per come avete fatto finora, d’altronde noi, in un qualche modo, andremo avanti lo stesso!!! 

L’Anno che verrà…


Strano amico ti scrivo, così mi distraggo un po’…“, si la canzone è perfetta per voler descrivere la fine di un anno… questo 2017,  dimostratosi –quantomeno per noi siciliani–  totalmente inutile…  

Abbiamo letto e ascoltato durante quest’anno una miriade di chiacchiere, sì… una serie infinita di propagande elettorali, che ci ha riempito la testa d’assurde giustificazioni o di mancate promesse per causa dai motivi inesistenti… 
Ovviamente, dalla direzione di provenienza di quegli sproloqui, abbiamo ascoltato richieste di continuità e incoraggiamenti al cambiamento, a seconda se a farle quelle rivendicazioni erano quanti (ancora per poco…) sedevano in quelle poltrone di governo oppure, tutti coloro che con l’arrivo delle nuove elezioni, puntavano a convincere ciascuno di noi, a dare loro quel posto…
D’altronde, il primo schieramento ha dimostrato in questi cinque anni, d’aver esclusivamente fallito, nascondendo i propri limiti e soprattutto evidenziando profonde lacune di gestione , mentre, il secondo gruppo, quello risultato vincente dalla ultima competizione elettorale, ha dimostrato grande capacità nel diffondere (illusi…) auspici di cambiamento…
La speranza ora e che… dopo essersi reclamizzati, tutto non si riduca (per come finora avvenuto in tutti i precedenti governo) nell’ennesima bugia… 
Sì… abbiamo visto come nel ottenere quel voto si è puntato su tutto e –tralasciando coloro che quei voti se li sono acquistati- ciò che resta sono i progetti proposti, alcuni di essi forse un po’ troppo smisurati, come ad esempio la realizzazione del Ponte, l’alta velocità ferroviaria, i piani urbanistici attuativi nelle città metropolitane di Catania e Palermo, l’ampliamento di porti ed aeroporti, collegamenti cargo e quant’altro… già, come diceva nel film il candidato a Sindaco Cetto La Qualunque: “Chiu lavoru pi tutti”!!!
Adesso, che la nostra regione ha certamente bisogno di un sistema efficiente d’infrastrutture è visibile a tutti, che i progetti sono reali e affidabili, possiamo confermarne la veridicità, ma che esistono anche i fondi per poter realizzare quelle opere, ecco, questa forse rappresenta purtroppo una grande falsità… 
Peraltro, abbiamo letto quanto ha dichiarato il neo Governatore Nello Musumeci, parlando delle casse vuote lasciate dal predecessore Crocetta…
Sì… qualcuno dice che per quanto riguarda il Ponte, questo dovrebbe essere pagato con i soldi dello Stato, si io aggiungerei i nostri… già, attraverso i flussi di traffico recuperati nei successivi 40 anni… 
Certo avremmo potuto concedere la realizzazione dell’opera a consorzi privati, affinché fossero loro ad investire e a rischiare scommettendo sulla redditività della gestione, ma come sappiamo bene, nel nostro paese o ancor più nella nostra regione, è impossibile realizzare qualcosa, se non vi è la mano “corrotta” della politica/imprenditoria e della mafia, che dimostra in ogni appalto d’essere ben presente e soprattutto, che non vuole ingerenze esterne e controlli di trasparenza e legalità, sulle opere da realizzarsi…
Richiedere quindi a gran voce la realizzazione del Ponte ha di per se un valore relativo, se non viene seguito da un sistema autostradale e ferroviario certamente valido, differente da quello visibile ora a tutti…
La realizzazione di queste opere, rappresenta qualcosa di fondamentale ed è necessario per dare una svolta alla profonda crisi economica ed occupazionale, che da troppo tempo ci sovrasta…
Ma affinché tutto ciò possa avverarsi in qualcosa di concreto, occorre innanzitutto che quest’isola non resti slegata dal resto d’Italia… altrimenti, dovremmo iniziare a pensare di fare a meno di essa… e procedere da soli, senza insistere più in quella che ormai da troppo tempo, sembra essersi trasformata, in una vera e propria… agonia!!!  

Papa Francesco… forse il vero problema è tutt’altro, che nulla centra con l’essere schiavi di domenica…

Caro Papa Francesco, comprendo perfettamente il messaggio riportato durante l’udienza generale sul pensiero che lavorare di domenica per noi cristiani è errato… a differenza di altri paesi, nei quali predominano religioni diverse dalla nostra, che per l’appunto s’astengono; infatti, ove presente la religione ebraica ci si astiene dal lavoro il sabato, mentre in quegli stati a maggioranza  islamica, non si lavora di venerdì…

Quindi da un punto di vista etico o sarebbe meglio dire religioso, si potrebbe pensare che, anche da noi, dovrebbe valere la stessa regola…
Nel dichiarare ciò però, ci si dimentica che il nostro è un paese certamente più democratico e libero moralmente e comunque va ricordato che, vi è una consistente comunità al suo interno, che non segue quelle regole dettate dal cattolicesimo…
Per cui, voler sostenere che quanti oggi svolgono la propria professione nella giornata della domenica, contrasti con i principi dettati dalla religione… mi da l’impressione che si voglia celare sulle reali motivazioni, che hanno condotto a quel Suo sfogo…

Non ci vuole molto per comprendere che la vera ragione di quella frase, sia da ricercare principalmente nella mancata presenza di fedeli all’interno delle chiese in quel giorno festivo… e soprattutto, da quel esiguo numero di presenti… che ora si vorrebbe incolpare di prediligere lo shopping alla  preghiera…

D’altronde, quanto accade ormai da tempo, è precisamente ciò che maggior parte delle persone in fondo desidera e cioè, la ricerca di un rapporto diretto con Dio, senza alcuna necessità d’intermediari vari, che intercedano per nome e conto di EGLI, ed è questa la vera motivazione, che preoccupa principalmente oggi la nostra Chiesa, perché in gioco vi è la propria sopravvivenza e il futuro della stessa…
Peraltro, voler dimenticare quanto accaduto in questi anni all’interno di questa Chiesa, è non voler essere sinceri con noi stessi!!
Abbiamo letto e ascoltato, quali profonde ferite hanno lasciato quei suoi ministri del culto, che Lei ora Santità sta cercando in tutti i modi di ricucire, allontanando innanzitutto proprio coloro che hanno sbagliato…
Non si tratta quindi di dover recuperare quegli insegnamenti a suo tempo ricevuti o di essere più presenti alla messa domenicale, qui si tratta di riappropriarsi di quel concetto eucaristico non più al centro della nostra vita…
Tuttavia, osservando quanto accade quotidianamente nel nostro paese, Le chiedo, come si può pensare d’essere cristiani, quando nessuno di questi fedeli, mette in pratica un solo insegnamento del nostro Messia… 
Come possono pensare questi nostri ladri, corrotti e mafiosi, di recarsi la domenica a messa per potersi unire con LUI… per ascoltare attraverso quel sacerdote la Sua parola, per nutrirsi della sua mensa e divenire così, insieme ad Egli… un’unico corpo!!!
Se sono questi i discepoli che il nostro Cristo deve trovare nella sua Chiesa, se si vuole pensare solo alle generose offerte che questi soggetti lasciano… allora sicuramente c’è qualcosa che no va!!!  
Il Gesù che io e Lei conosciamo, pur nella sua misericordia, non vuole scorgere nessuno di quei soggetti, ne di domenica e neppure nei giorni feriali, non vuole parlare a loro, non vuole dividere alcun pane e vino con essi, perché mai nessuno di loro riceverà nel proprio corpo alcuno spirito santo… 
Ecco il perché molti di noi non vengono a messa la domenica, perché come LUI… non vogliono incontrarli, non vogliono dividere con loro nulla… perché nulla abbiamo a che dividere con quei soggetti, sono individui che hanno da troppo tempo smarrito il senso di esseri cristiani… ma che conservano abitudini “sociali” legate più ad un aspetto mondano domenicale, che ad un momento di consapevole e profonda rivelazione… 
Ed è proprio su questi valori che Lei Santità dovrebbe intervenire, ricordare a tutti, che senza la  consapevolezza del significato cristiano, si perde tutto… sia in questa vita terrena, che un giorno in quella celestiale…
Poiché… se la domenica deve rappresentare solo un banco di prova per astenersi dal lavoro per recarsi a messa, ecco se si vuole sperare a continuare a ripetere quelle frasi ripetute, instillate in ciascuno di noi, sin da quando si era bambini, ecco, se si continua per come finora si è fatto… Santità, non ci sarà mai posto per la preghiera e tutto si ridurrà ad una semplice abitudine di sacramenti: Battesimo, Eucaristia,  Cresima, Confessione, Ordine sacro, Matrimonio e per finire l’Unzione degli infermi… (Padre…si vede che sono preparato, non per nulla, gli anni dai salesiani a qualcosa son serviti..).
Ecco quindi perché oggi chiedo Lei di uscire allo scoperto, di dire anche quanto molti non vorrebbero sentirsi dire, certo la Chiesa perderà molti di quegli ipocriti fedeli (d’altronde sono i discendenti di quelli che nostro Signore cacciò dal tempio… ) ma così facendo Lei, potrà continuare quell’opera di pulizia già iniziata e sarà questo cambiamento a ridare a ciascuno di noi quell’energia e soprattutto quella fiducia per poter andare avanti, non più da soli, ma con la speranza cristiana di saper che accanto a noi, c’è sempre nostro Signore, che alla fine, non ci lascia mai soli.
Mi creda Santità, non ci sono “schiavi del lavoro domenicale“, ma semplice gente perbene, che cerca di sopravvivere ogni giorno onestamente, contro uno Stato ed un sistema composto da “notabili, cambiavalute e mercanti” del tutto indifferenti ai problemi di chi soffre o di chi è disagiato…
Ma verrà nuovamente il giorno in cui la nostra casa sarà chiamata “casa di preghiera” e non più “spelonca di ladri”!!!