E’ stato travolto e ucciso da un auto mentre viaggiava in bici, il pm Marcello Musso, il magistrato che aveva fatto condannare all’ergastolo il boss di cosa nostra, Totò Riina
Un tragico incidente avvenuto a un incrocio, quando in sella alla sua bici è stato colpito da un’auto, il cui conducente si è immediatamente fermato e chiamato i soccorsi, a pochi metri dalla casa della madre del magistrato, recatasi lì in vacanza.
Non c’è stato nulla da fare, se pur fosse giunto in tempi celeri l’elisoccorso del 118; da, quanto si è appreso, l’automobilista è risultato negativo all’alcoltest.
Il magistrato aveva iniziato a lavorare in Sicilia, nel periodo in cui la mafia “corleonese” aveva iniziato a prendere possesso di “cosanostra”, dai primi anni 80’… una battaglia che il magstrato aveva proseguito nella Procura di Milano, dove era riuscito a far condannare all’ergastolo Totò Riina…
Un uomo che conosceva bene le dinamiche di cosa nostra e dei suoi affiliati, molti dei quali, li aveva interrogati personalmente, come Brusca, Giuffrè, Madonia, ecc… tanto da aver evidenziato come Milano fosse divenuta la capitale economica e finanziaria della mafia siciliana, che porto dagli anni ottanta al 2000 ad una serie di omicidi tra la criminalità organizzata locale e quella mafia siciliana che andava sempre più espandendosi, in particolare trasferendo migliaia di famiglie dei propri affiliati nei capoluoghi lombardi, per dar vita così a quel controllo della droga, alcol, prostituzione e sequestri, che garantivano all’organizzazione un afflusso costante di denaro da poter rinvestire non solo in lecite attività commerciali, ma soprattutto nella politica e nell’imprenditoria…
Sappiamo bene tutti come quest’ultima parte della storia, ha aperto scenari di collusioni e malaffare che sono stati toccati dalla magistratura in maniera marginale… anche perché gli interessi in campo sono troppi e nessuno di essi vuole rischiare di restar coinvolto in vicende cui potrebbe pentirsi…
Un’aria di ricatto generalizzata, che ha monopolizzato in quest’ultimo trentennio quel capoluogo lombardo, basti vedere gli ultimi arresti che hanno colpito imprenditori e politici in tutta la Lombardia, grazie alla maxi inchiesta coordinata dalla Dda di Milano…
Un giro di corruzione e finanziamenti illeciti che hanno dimostrato i legami con quella criminalità organizzata, tanto da evidenziare come la Lombardia si collochi oggi al 5° posto tra le regioni con il maggior numero di beni immobili e aziende sequestrate e confiscate alla mafia.
E il pm Marcello Russo lo sapeva… e lo sapeva bene… avendo combattuto “cosanostra” per tutta la vita!!!


