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La storia di ripete: il corridoio del Donbass come quello di Danzica!!!

Già… la storia ripete!!! 

70′ anni fa la scintilla che provocò la 2° guerra mondiale fu costituito dal corridoio di Danzica, quella striscia di territorio istituita dopo la prima guerra mondiale, col trattato di Versailles del 28 giugno 1919, per dare alla ricostituita Polonia uno sbocco sul Mar Baltico ed oggi, l’obiettivo di Putin, dopo il riconoscimento delle autoproclamate repubbliche filorusse di Donetsk e Lugansk, e collegare il Donbass con la penisola della Crimea, corridoio obbligato per le truppe e le merci di Mosca.

Come sapiamo la regione del Donbass si stacca dalla Russia nel 1991, con il crollo dell’Unione Sovietica e la nascita di tutte quegli Stati che insieme all’Ucraina si scindono dalla ex madre patria…

Ovviamente in una regione che parla esclusivamente russo, in molti avrebbero dovuto pensare che di lì a poco, sarebbero iniziate a crescere quelle naturali ragioni secessioniste che la maggioranza della popolazione desiderava e cioè rientrare nuovamente sotto la protezione del patto di Varsavia e difatti,  nel 2014, ciò ha condotto alla rivolta filo-europea di Maidan, a Kiev. 

Ecco quindi che Putin coglie l’occasione per annettersi la penisola della Crimea posta più a sud, spingendo la regione (forse anche a causa della pressione militare) a effettuare un referendum che avallò la scelta dell’indipendenza… 

Sono seguite le due regioni del Lugansk e Donetsk, che sono state dichiarate indipendenti e riconosciute proprio alcuni giorni fa da Putin come nuove Repubbliche, in contrasto agli accordi stipulati a Minsk, in cui si era deciso di lasciarle sotto giurisdizione dell’Uraina… 

Ora, la conseguenza di tali atti è geopoliticamente chiara: la Russia con le azioni militari ha in buona sostanza annesso unilateralmente oltre 50.000 km2 di territorio ucraino ai propri confini e facendolo, ha mandato anche un ultimatum all’Ucraina che se non si piegherà a mediare dalle proprie intenzioni e cioè di scindersi dall’ex blocco sovietico per passare – quando gli sarà permesso di farlo, circostanza alquanto difficile in tempi brevi – con la NATO, vedrete che la risposta militare russa non si arresterà, ma viceversa sarà estesa in tutto il suo territorio e forse anche oltre!!!

La verità è che Putin vuole rinegoziare il potere geopolitico della Russia, in particolare vuole ridiscutere quanto concordato alla fine della “guerra fredda” e soprattutto vuole riportare quegli Stati satelliti, come Lettonia, Estonia e Lituania, ma non solo essi, anche quelli da tempo indipendenti come Finlandia, etc… a tenere una posizione più neutrale se pur da tempo finiti nell’orbita della Ue…

E’ tempo comunque di negoziare la pace, nessuno oggi, nemmeno la NATO, può permettersi l’estensione di una guerra, perché sarebbe una catastrofe per l’intera umanità e nessuno dei contendenti ne uscirebbe vincitore, anzi saremmo – se l’escalation dovesse aumentare – tutti morti!!

Quindi, è tempo di stare con i piedi per terra e sparare meno cazzate e non credere alle fake news che ci voglio indottrinare!!!

E’ tempo quindi di comprendere le ragioni di ciascuna parte, in particolare di chi può sembrare a prima vista folle per essere sceso in campo con i propri armamenti, ma bisogna esaminare anche le ragioni che hanno spinto quest’ultimi ha compiere quelle azioni di forza, certamente da avversare in quanto ingiuste, ma che devono in ogni caso essere valutate in maniera ragionevole e non per come vedo in questi giorni, con altrettanta sconsideratezza!!!

E dire che già nel 2018 riportavo le mie forti preoccupazioni su un eventuale conflitto in Ucraina…

Solo quattro anni fa, anticipavo quanto sta ora accadendo… 

Già… basta rileggersi quel mio post intitilato “A volte la storia si ripete… speriamo che non sia questo il momento” – link: http://nicola-costanzo.blogspot.com/2018/11/a-volte-la-storia-si-ripete-speriamo.html per comprendere come tutto era già deciso e solo chi non ha voluto comprendere in maniera seria e quindi prevedere quali potessero essere gli scenari che si stavano per concretizzare, si ritrova oggi impreparato senza sapere cosa dire o cosa fare…

Basti vedere il nostro governo o quei nostri referenti dell’estero che come imbambolati, si presentano in Tv per sparare cazz…

Ma non solo… in un altro mio post sempre del 2018 avevo anticipato i rischi economici e finanziari… causati da quell’eventuale conflitto:  “Mi riferisco alla Russia, pronta a tutto, anche ad imporre con la propria forza le sue regole… e malauguratamente non mi riferisco alla sola potenza economica…” – http://nicola-costanzo.blogspot.com/2018/11/quali-previsioni-economiche-aspettarci.html

Quanto sta accadendo in queste ore è preoccupante,  ma era chiaro che tuttociò facesse parte di un piano già da tempo elaborato…. 

Ed allora, come non ricordare quanto anticipato dal sottoscritto nel 2014:  “Abbiamo seguito in diretta il tentativo dei separatisti ucraini appoggiati dalle forze armate russe di Putin, fino a pochi mesi fa, quando finalmente il governo Ucraino ed i separatisti hanno deciso un cessate il fuoco, anche se purtroppo ancora oggi nella cittadina di Donetsk sono presenti delle avvisaglie, comunque il parlamento ucraino ha approvato nuove leggi per concedere maggiore autonomia ai ribelli ma soprattutto ha emanato l’amnistia per molti separatisti di matrice Russa…

Speriamo e preghiamo soprattutto che quanto sta avvenendo in quell’area possa concludersi celermente e senza ulteriore spargimento di sangue; resto convinto comuque che a pagarne le conseguenze sarà esclusivamente l’Ucraina, che – vedrete – avrà ridimensionato il proprio territorio e dovrà sottomettersi alle nuove imposizioni che la Russia di Putin adotterà…

Quando ripenso all’Ucraina ricordo i momenti bellissimi trascorsi da giovane a Odessa… già quando da quella nota scalinata scattavo la foto di un città che pensavo essere – se pur tra mille difficoltà -belllissima…