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Foibe… per non dimenticare!!!

Ci si ricorda ogni anno della “shoah”, degli ebrei sterminati nella seconda guerra mondiale, ma poco si fa per richiamare alla memoria un avvenimento come il massacro delle foibe, perpetrato ai danni della popolazione italiana della Venezia Giulia e della Dalmazia, avvenuto durante la seconda guerra mondiale e nell’immediato dopoguerra ad opera dei Comitati popolari di liberazione.
Il nome deriva da alcune grandi voragini (per l’appunto “foibe”), in cui si smaltiscono le acque di superficie nei terreni carsici e nei quali furono gettati centinaia di corpi di vittime…
Tralasciando la disputa secolare fra italiani e popoli slavi per il possesso delle terre dell’Adriatico orientale, nella quale andrebbe inquadrata storicamente la lotte tra questi popoli, ciò di cui vorrei ricordare, è quanto avvenne a centinaia di persone, con il crollo della dittatura fascista e con l’imposizione di quello filosovietico…
Difatti, con l’armistizio tra Italia e Alleati, le truppe tedesche assunsero il controllo di Trieste e successivamente di Pola e Fiume, lasciando (momentaneamente) sguarnito il resto della Venezia Giulia….
Nel contempo venne proclamata unilateralmente l’annessione dell’Istria alla Croazia (da parte del Consiglio di liberazione popolare per l’Istria) che condusse a improvvisati tribunali, i quali emisero centinaia di condanne a morte. 
Le vittime non furono soltanto i rappresentanti del regime fascista o dello Stato italiano, ma anche tutta una serie di oppositori politici e potenziali nemici di quel nascente Stato comunista jugoslavo che s’intendeva creare…
La maggioranza dei condannati (tra salme esumate da foibe, pozzi minerari, cave di bauxite, fosse comuni, a cui si aggiungono le vittime accertate ma non recuperate, quelle vittime presunte sulla base di segnalazioni locali o altre fonti, vittime dei campi di concentramento, quelli da lavoro, ed ancora da deportazioni, eccidi e altri massacri), conduce ad una cifra approssimativa di 16.500 vittime, di cui molti di essi, gettati nelle foibe mentre erano ancora in vita…
A fine 1943 furono disposte delle indagini che portarono al rinvenimento dei corpi, e paradossalmente, l’enfasi data ai ritrovamenti (da parte della nuova Repubblica di Salò) alimentò da un lato il clima di terrore (che favorì il successivo esodo), dall’altro lato la reazione negazionista con cui le sinistre respinsero per molto tempo la fondatezza di quel crimine…
Da una testimonianza di un superstite della primavera del 1945 (pubblicata il 26 gennaio 1946 sul periodico della Democrazia Cristiana triestina “La Prora”) si può comprendere l’efferatezza di quelle barbarie: “dopo giorni di dura prigionia, durante i quali fummo spesso selvaggiamente percossi e patimmo la fame, una mattina, prima dell’alba, sentii uno dei nostri aguzzini dire agli altri -facciamo presto, perché si parte subito-; infatti poco dopo fummo condotti in sei, legati insieme con un unico filo di ferro, oltre a quello che ci teneva avvinte le mani dietro la schiena, in direzione di Arsia. Indossavamo i soli pantaloni e ai piedi avevamo solo le calze. Un chilometro di cammino e ci fermammo ai piedi di una collinetta dove, mediante un filo di ferro, ci fu appeso alle mani legate un masso di almeno 20 k. Fummo sospinti verso l’orlo di una foiba, la cui gola si apriva paurosamente nera. Uno di noi, mezzo istupidito per le sevizie subite, si gettò urlando nel vuoto, di propria iniziativa. Un partigiano allora, in piedi col mitra puntato su di una roccia laterale, c’impose di seguirne l’esempio. Poiché non mi muovevo, mi sparò contro. 
Ma a questo punto accadde il prodigio: il proiettile anziché ferirmi spezzò il filo di ferro che teneva legata la pietra, cosicché, quando mi gettai nella foiba, il masso era rotolato lontano da me. La cavità aveva una larghezza di circa 10 m. e una profondità di 15 sino la superficie dell’acqua che stagnava sul fondo. Cadendo non toccai fondo e tornato a galla potei nascondermi sotto una roccia. Subito dopo vidi precipitare altri quattro compagni colpiti da raffiche di mitra e percepii le parole -un’altra volta li butteremo di qua, è più comodo- pronunciate da uno degli assassini. Poco dopo fu gettata nella cavità una bomba che scoppiò sott’acqua schiacciandomi con la pressione dell’aria contro la roccia. Verso sera riuscii ad arrampicarmi per la parete scoscesa e guadagnare la campagna, dove rimasi per quattro giorni e quattro notti consecutive, celato in una buca. Tornato nascostamente al mio paese, per tema di ricadere nelle grinfie dei miei persecutori, fuggii a Pola. E solo allora potei dire di essere veramente salvo”…
L’uomo, quando è messo alla prova… dimostra di non essere un animale o una belva feroce… ma di essere peggio!!! 
Rappresenta in se… quella sadica malvagità, che mostra di possedere ogni qualvolta viene messo alla prova… 
Difatti, quella mente debole e paurosa, opera quotidianamente con una metodologia che lo contraddistingue perfettamente: egli –in ogni circostanza– prova innanzitutto a salvare se stesso, sarà per quell’innato istinto di sopravvivenza, ma che mostra –per l’appunto in quelle estreme occasioni– di ricercare e desiderare, chissà… forse per poter manifestare quella propria espressione istintiva, libertà congenita che finalmente viene svincolata da quegli obblighi morali della società civile, che l’hanno reso di fatto… represso!!!
Io comunque… sono come Molière: Odio gli uomini tutti: gli uni perché malvagi e di cattive azioni; gli altri perché ai malvagi mostrano compiacenza e non hanno per essi quell’odio vigoroso che il male deve sempre destare negli onesti!!!

Se Alfano va a casa, 10′ min dopo… va a casa anche il governo!!!

Con questa frase, il deputato del Pdl Giancarlo Galan, ha replicato al candidato alla segreteria del Pd, Gianni Cuperlo, nel programma “Agorà Estate” su Rai Tre. 
Ora dico, ma se invece ve ne andaste tutti a casa… non sarebbe molto meglio, tanto cosa ci state a fare lì!!!
Niente… questa è la parola che meglio descrive quanto state realizzando, niente di niente.
Il bello è che ancora in molti credono nel miracolo, pensano che ormai, avendo toccato il fondo, non si può più scendere e quindi è logico sperare che si dovrà risalire…
Ma non è vero, gli esperti di economia descrivono un’altra prospettiva e cioè che la ripresa non ci sarà se non prima della fine del 2014, quindi tra un’anno e mezzo…
Anche la trasmissione apre il dibattito mostrando un video che inizia con una frase ben appropriata e cioè, “Governo: io so che tu sai che io non so…“.
Da noi infatti nessuno sa mai cosa accade, dicono bene quando ci definiscono un paese dalla sovranità limitata, dove chiunque si permette di darci ordini… e dove gli ambasciatori di altri paesi entrano e dirigono i nostri ministeri… 
Quella appena commessa è stata una deportazione in piena regola, situazione che ahimè accadeva non molti anni fa, proprio per non voler andare molto lontano, in quei paesi dell’ex Jugoslavia, dove i dissidenti e le loro famiglie venivano appunto fatti deportare nei campi di concentramento e quindi buttati nelle fosse comuni…
La cosa più grave è che si mobilità un esercito di uomini, ognuno di essi pronto a mettersi a disposizione degli alti comandi, ed in questa disciplinata regolamentazione, a nessuno di loro sorge spontaneo chiedersi, se quanto si stia facendo sia giusto o se forse non sarebbe opportuno manifestare ai propri superiori le proprie perplessità…, ma questi dopotutto sono uomini che non debbono pensare, ma soltanto agire agli ordini ricevuti, sia che questi siano corretti o che eventualmente possano ritenersi errati…
Ognuno di loro, dal più alto d’incarico al più basso, non manifesta alcuna propensione nel voler discutere le decisioni impartite, anzi fanno di tutto per starne lontani, salvaguardando così quel proprio posto, certamente immeritato…
Dice bene il giornalista Stefano Zurlo, quando ricorda la vicenda ormai dimenticata dei ns. due marò che ancora oggi, per effettuare il proprio dovere, stanno rischiando la morte!!!
Una confusione generale, che ormai si protrae in maniera indefinita e si diffonde ovunque, in tutti i settori della amministrazione pubblica, quasi fosse un virus…, già un virus da debellare!!!
Questo governo non l’ha chiesto nessuno, nessuno l’ha votato, nessuno voleva vedere ancora certe facce che prossimi ai sintomi dell’alzheimer ( non me ne vogliano coloro che purtroppo di questo male oggi ne stanno soffrendo…) sono lì a discutere del ns. futuro, programmando quale ulteriore nuova manovra aggiuntiva fare, quali tasse inventarsi, quale ulteriore programma fiscale per risanare le casse vuote, chissà se forse non è giunto il tempo di preoccuparci… che a breve verranno a chiederci anche le ns. fedi d’oro…