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Ma chi è l’onorevole Attaguile e in quali modi è giunto alla politica?

In questi giorni sono stato imputato a mezzo email, di aver attaccato ingiustamente il Presidente e Coordinatore Regionale del movimento “Noi con Salvini”, in particolare (il simpatizzante leghista…) criticava la mia posizione, su quanto espresso nei riguardi del Dott. Angelo Attaguile, considerato dallo stesso interlocutore (riporto quanto mi è stato comunicato): persona integerrima, con grandi capacità professionali e fuori da quegli schemi preordinati della politica corrotta…
Da una disamina così particolareggiata e soprattutto, non avendo mai avuto modo di conoscere personalmente il Dott. A. Attaguile, mi sono premurato, affinché potessi meglio rivalutare la sua figura “politica” (anche perché, mai mi permetterei di esprimere giudizi personali… in particolare, proprio su persone che non conosco… ) e quanto segue quindi, rappresenta “in sintesi” quanto ho potuto trovare sul web, che ora, in risposta al mio interlocutore, Sig. Orazio V., vado qui a riportare…

Innanzitutto, ho scoperto che è entrato in politica (come molti dei suoi colleghi… usufruendo di quella strada privilegiata, già tracciata dai propri familiari, per tutti coloro che come ripeto da sempre… fanno parte dei quella cosiddetta “casta”…  e difatti anch’egli, poté usufruire delle orme del padre, già a suo tempo, politico italiano…
Sì… non dimentichiamoci mai che il nostro paese non è certamente l’Inghilterra, dove al figlio di un’autista di autobus (rifugiato dal Pakistan), cresciuto quindi in una famiglia povera di lavoratori –dove ogni soldo veniva risparmiato per poter essere rispedito ai propri familiari rimasti nel paese d’origine– sì, questo ragazzo con i soldi guadagnati da lavori saltuari, riuscì a pagarsi la facoltà di giurisprudenza, si laureò con il massimo dei voto, dopo di che, si aprì il proprio studio legale nella capitale, ed oggi è Sindaco di Londra… non mi sembra proprio che da noi queste storie potranno mai realizzarsi… anzi tutt’altro!!!

Continuando comunque quanto sopra: il padre, Gioacchino Attaguile, fu eletto nel 1963 senatore nella IV legislatura per la Democrazia Cristiana e quindi riconfermato nel 1968 e nel 1972, divenne sottosegretario alle Finanze nel III Governo Rumor ed in seguito al decesso di Salvatore Mannironi (il 10 aprile 1971) diventò Ministro della marina mercantile nel Governo Colombo; infine dal 1º agosto 1972 al 4 luglio 1976 ha fatto parte della Commissione inquirente per i procedimenti d’accusa…
Mentre Attaguile Jr. è giunto alla Camera quasi di nascosto, piazzato in posizione sicura nelle liste del Pdl, nella circoscrizione Campania 2, dall’amico Raffaele Lombardo…
L’ex governatore della Sicilia infatti, trombato al Senato, aveva fiutato l’implosione del suo Movimento per l’autonomia ed ha fatto in tempo a piazzare in collegi sicuri… i cosiddetti suoi ultimi fedelissimi: così infatti è stato per Antonio Scavone (ex manager dell’Asp di Catania, salvato da un seggio sicuro al Senato offerto dal Pdl in Sicilia) ed eguale copione ebbe appunto Attaguile Jr… paracadutato in Campania.

Dopotutto al figlio del senatore democristiano, Lombardo deve molto, perché, è proprio grazie alla vicinanza e all’interessamento con il padre, Attaguile Senior, che l’ex governatore si è avvicinato da giovanissimo alla politica…

Qualcuno racconta che, Angelo Attaguile e Raffaele Lombardo, sono già democristiani da quando indossavano ancora i calzoncini corti e andavano in giro per le strade di Grammichele; la stessa cittadina (in provincia di Catania) che ha dato i natali ad entrambi.  
Lombardo quindi, per sdebitarsi con Attaguile Jr, lo mandò a Montecitorio come ultimo avamposto dell’autonomia siciliana a Roma… 
Certo non si sospettava che al primo giro di boa, il suo “fidato” amico Attaguile Jr. sarebbe finito a sedere tra i leghisti, non certo tra i più fedeli difensori della sacra autonomia della Sicilia. 
Ma, proprio per ironia della sorte, se sono rimasti in parlamento, lo devono proprio ad un siciliano… di quella Milano del Sud (Catania): incredibile, ma proprio Attaguile Jr., diventa l’uomo che rende possibile la sopravvivenza della Lega Nord, almeno sulla carta geografica della Camera dei deputati.
Infatti, secondo il regolamento di Montecitorio, per comporre un gruppo parlamentare indipendente occorrono 20 deputati, mentre, a quella tornata elettorale, il partito di Roberto Maroni si era fermato a quota 18 e quindi necessitava trovare celermente altri 2 voti ( perché poi sempre di questo alla fine si tratta…); ed ecco allora giungere in soccorso, il valdostano Rudi Marguerettaz (dell’Union Valdotaine) è l’Avv. Attaguile Jr., entrato ormai tra i ranghi dei nordici eredi del dio Pan, figlio di Ermes e della ninfa Penelope…
Infatti, il 9 Gennaio “Il Fatto Quotidiano” scriveva: a guidare “Noi con Salvini”, in Sicilia (la costola della Lega Nord con Casa Pound e gli ex Pdl) ci sarà un democristiano di lungo corso, Angelo Attaguile; e sì… il deputato etneo ( dopo aver salvato la Lega…) è passato ora alla ”cassa”, rivendicando per sé il ruolo di leader del neonato movimento “Noi con Salvini”
Ed allora, ecco le prime dichiarazioni promozionali: “potenzialmente potremmo andare oltre il 10 per cento, anche il 15, o forse anche più su” e si da inizio ai preparativi della prima convention siciliana del neonato movimento filo leghista: l’appuntamento è per sabato pomeriggio al Grand Hotel delle Palme di Palermo (è lo stesso albergo in cui Vito Genovese incontrava Charles Poletti, capo degli affari civili dell’amministrazione militare alleata; è lo stesso albergo che nel 1957 riunì i capi di Cosa nostra americana e quelli della mafia siciliana; è sempre lo stesso albergo nel quale s’incontravano i Sindaco catanese Ing. Luciano Maugeri, con i due assessori di sicuro futuro: Salvo Lima ai Lavori pubblici, e Vito Ciancimino alle Aziende municipalizzate…), si è vero l’Albergo è bellissimo, ma come prima uscita, forse, si poteva scegliere diversamente…  
Sembrava solo pochi anni fa, un’operazione impossibile, quando proprio la Sicilia veniva additata insieme alle regioni del sud… il “male” dell’economia florida dell’Italia… il meridione completamente improduttivo a differenza di quella (speranzosa secessionista) terra padana del Senatour, Umberto Bossi…
Ma di tempo ne è passato… e ora, all’interno di questo nuovo movimento sono tutti a dire che… “ le parole di Bossi… tempi che furono…” ora bisogna ripartire!!!
E difatti si è visto… i Siciliani hanno scelto su chi puntare e tra questi ahimè non c’è ne il movimento “ Noi con Salvini” e neppure il Suo Presidente e Coordinatore regionale, Attaguile Jr….
Si vede che il tempo delle chiacchiere è finito, come forse si è conclusa questa Sua esperienza fallimentare con il movimento “Noi con Salvini”.
Ho l’impressione che i siciliani hanno compreso che è tempo di guardare oltre…  senza farsi più sottomettere da uomini di partito che, se da un lato promettono (e “forse” come diceva il Sig. Orazio V. a volte mantengono…) “posti di lavoro” o quant’altro, di contro, per quelle concessioni, si sa… si distrugge quanto di buono ancora possiede la parte sana e onesta (e certamente produttiva) di questa nostra terra…
E’ tempo di dire basta!!!

Ma cosa ha detto Salvo Riina???

In questi giorni ho letto brevemente quanto dichiarato nella trasmissione “Porta a Porta”, i commenti all’intervista, le critiche per quel libro pubblicato ed il rifiuto alla vendita da parte di molte librerie, per giungere a quelle varie congetture, fatte da giornalisti e scrittori noti tra cui in particolare quelle riportate da Roberto Saviano… 
Ed allora, come mio solito, prima di esprimere un qualsivoglia pensiero… ho voluto osservare il video, per farmi un’idea di quanto di fatto accaduto… 
Il video può essere rivisto su questo link:
Ecco quindi cosa ne ho tratto…
Innanzitutto, ho ascoltato le parole, dando un particolare interesse ai gesti espressi… mi riferisco a quegli inconsci movimenti del viso… 
Ho notato difatti, una certa incompatibilità tra le parole dette e l’espressioni rivelate…
In quelle frasi emerge una chiara discordanza nei tempi… tra quanto viene detto e quanto successivamente solo pochi minuti dopo viene completamente ribaltato…
Infatti, se da un lato dice: “ho vissuto una vita serenaeguale a quella di tanti bambini della stessa età…, dopo un po continuando rispondendo alla domanda sulla mancata frequenza scolastica dice: “il non andare a scuola? non ci pensavamo e non ci chiedevamo il perché… sapevamo d’essere una famiglia diversa” (ma come diversa non si era “eguale” agli altri…) e dopo aggiungerà: “eravamo bambini particolari“… “differenti” a causa dell’excursus vitae che è stato completamente diverso ( una contraddizione rispetto a quanto aveva detto prima…)!!!

Ho notato inoltre che quando comincia l’intervista, ricordando quei momenti vissuti dichiara “Mai chiesto niente!!! Era un tacito accordo familiare!!!

Ed anche quando si parla del lavoro del padre… “non ci siamo mai chiesti cosa faceva nostro padre, ho meglio ci era stato detto che era un geometra (a questo punto ho trovato un’analogia… sì… mi è venuta in mente quella regola matematica che da piccoli ci insegnarono alle scuole elementari… si chiamava “proprietà transitiva“ e diceva che se se A è uguale a B e B è uguale a C, allora si può legittimamente affermare che A è uguale a C e quindi se il Boss (A) era un impiegato (B) e svolgeva la mansione di geometra (C) anche il geometra (C) è anch’esso un Boss… ed ora comprendo il perché gli amici/colleghi mi hanno da sempre affibbiato quest’appellativo…) e comunque “partiva la mattina e si ritirava la sera“… ciò dimostra che a differenza di quanto ci è stato raccontato sulla sua latitanza (nascosto, isolato… quasi segretato in chissà quale dimora protetta e abbandonata…) egli passeggiava per la città come nulla fosse, mentre le nostre forze dell’ordine, propagandavano che lo stavano cercando… ma dove… resta un mistero…
Crescendo comunque – attraverso i media o i giornali – si era compreso che forse “qualcosa di diverso” per quel cognome tanto ricercato c’era… che dietro quella professione di geometra si celava un “lavoro di copertura” e che per quel cognome fittizio “Bellomo” con il quale si facevano chiamare quando uscivano a passeggio, fosse di per se… un pretesto…
Sì… risponde… ma comunque era un “tacito accordo familiare“!!!
Ma dove Riina Jr. dimostra di essere abile… è nel saper pilotare l’intervista… fare cioè in modo che il giornalista Bruno Vespa… domandi… quanto egli  vuole poter dire… infatti:
rispondendo alla domanda del giornalista, ci si pone di traverso con un argomento futile… “una vita completamente differente dagli altri” (un’altra discordanza) vissuta “in maniera piacevole” per poi esprimere in modo “subliminale” il vero messaggio che si era pianificato: “ERA UN SEGRETO DA MANTENERE IL NOSTRO per TENERE LA FAMIGLIA UNITA“!!!
Ecco la prima vera motivazione a quella intervista!!!
Ed ancora incalza con il secondo punto: era una forma di “PROTEZIONE” verso i propri familiari – più trasparente di così… qui messaggi celati non ve ne sono… il messaggio è chiaro e diretto a tutti coloro che devono comprendere!!!
Ritornando all’intervista… a cinque anni (Riina Jr) aveva ben compreso chi fosse il padre… e la madre ( qui Bruno Vespa ne amplia le virtù… “donna forte… che ha studiato“) educava i figli  e considerava il proprio marito “un uomo giusto“…
Ecco quindi il terzo punto focale dell’intervista… si parla di “valori morali“: mio padre era visto come un uomo tutto d’un pezzo, il rispetto per la famiglia, per le tradizioni, forte… alla fine aggiunge la nostra… una famiglia come tutte le altre… ribadisce molto modesta…
E’ orgoglioso… (lo si vede dagli occhi lucidi) quando attacca “siamo stati tutti registrati con il nostro cognome… originale“, andavano a mare insieme e la gente lo salutava con molto rispetto (penso quindi che erano in molti a dover sapere chi fosse… ed allora mi domando… dov’erano in quel periodo gli inquirenti? Ma…). 
Come mai nessuno sapeva chi fosse quell’uomo tanto ossequiato… un personaggio che veniva salutato con “rispetto e deferenza” e che da quanto oggi raccontato… non si nascondeva dietro paraventi, ma palesava ovunque quel proprio carisma???
Il quarto punto… “RISPETTO E PAURA“!!!
Cos’è che bisogna comprendere… che chi non ha rispetto deve avere paura e viceversa???
Il quinto punto… “l’EREDITA‘”: questo figlio… visto come il bastone della vecchiaia… a chi è diretto questo messaggio???
Improvvisamente il colpo di scena… il video… già quel video drammatico sulla strage di Capaci… si vede dallo sguardo la difficoltà emotiva e ci si prepara mentalmente a rispondere alla domanda del giornalista… 
Difatti… scatta l’errore del 93′ con il 92’… (tutti ormai sanno l’anno preciso della strage e lui… proprio lui… commette quell’errore… è evidente che dipende dallo stato di tensione…), analoga situazione sul “sospetto” dell’eventuale mandante (lì dovremmo possedere la “macchina della verità” per capire se a quella data ne fosse cosciente oppure no…) e comunque da quella momentanea difficoltà, ne esce grazie all’assistenza di Vespa che magistralmente cambiando argomento parla di latitanza… 
Quel periodo di quasi 15 anni vissuto dai figli (mentre sono circa 23-25 per il padre) in cui ci si sentiva “intoccabili”, ma soprattutto incalzato sulla domanda che “forse quel cognome tanto frequentemente nominato avesse commesso qualcosa…” ecco che, riprende le difese del padre asserendo: si poteva anche averlo fatto… ma a noi non interessava!!!
La situazione si ripete per l’assassino di Borsellino… e difatti ecco riportato l’episodio istintivo della sorella più piccola (Lucia) che. rivolgendosi al padre, chiede se debbono prepararsi per trasferirsi… 
Mentre, sul giudizio richiesto per i giudici morti assassinati per mano della mafia risponde “io non li giudico… anche perché qualsiasi cosa io dica sarebbe strumentalizzata… come sempre succede… se io esterno un parere su queste persone questo viene strumentalizzato, io ho sempre rispetto per i morti, per tutti…”. 
Ed alla domanda “cos’è per Lei la mafia” risponde: non me lo sono mai chiesto… penso che sia una cosa… non so… non ho una risposta precisa… però poi casualmente, quasi gli fosse sopraggiunta la risposta sul momento asserisce: “oggi la mafia può essere tutto e nulla…“.
Vespa – si comprende come non abbia intuito la risposta… parla di tutt’altro… di droga, d’omicidi… e difatti – Riina Jr. – riprendendo nuovamente quanto aveva appena dichiarato aggiunge “gli omicidi non li fanno soltanto i mafiosi” (che difatti rappresenta da sempre la versione avallata da molti sull’omicidio del giudice Borsellino, compiuto non dalla mafia, ma dai servizi segreti deviati…).  
Si giunge all’arresto del padre… Riina Jr guarda le immagini e per un momento nel rivedere il padre scatta istintivamente un qualcosa… lo si vede per un istante… controlla nervosamente la bocca… quasi non riesce a controllarsi ed è soltanto la voce di Vespa a distoglierlo, a richiamarlo all’attenzione… ed allora, ritrova (se pur con gli occhi lucidi) nuovamente la calma, lo sguardo però si lascia andare… e così prima di rispondere… torna nuovamente (per un attimo fuggente…) verso il padre (quasi a volerne ricevere il conforto), un sostegno a quella domanda posta (e difatti, guardando nuovamente il padre prima di rispondere) sullo “Stato” e su quella frase espressa da Paolo Frajese “ha vinto lo Stato“… dice (pensandoci su…) “rispetto lo Stato, a volte non condivido determinate leggi o determinate sentenze… ma lo rispetto sempre… anche se non condivido l’arresto di mio padre…
Il Capo dei Capi… non si è mai pentito come anche da parte sua non vi è nessuna frase di dissenso da suo padre… come si spiega??? 
Ecco che allora in modo strategico vengono scisse le due figure… quella del padre “umano”… da quella mafiosa… due figure totalmente diverse, con principi e regole opposte… dove per una, se ne esaltano le qualità, i valori in particolare… quelli familiari, mentre per l’altra, ci si giustifica, analizzando che per quanto commesso, si stanno espiando le pene… quel sapere di compensare quelle azioni violente con la carcerazione… conseguenze logica dei torti commessi!!!
Nessuna frase quindi sul padre che ha sbagliato… non è questo dopotutto il messaggio che deve circolare… manifestando… “non tocca a me giudicare mio padre… per questo c’è lo Stato” e nel contempo volge gli occhi al monitor (quasi come se il padre fosse lì ad ascoltarlo… a poter sentire quel proprio figlio che pronuncia quelle parole… già, potersi sentire fiero di essere suo figlio…). 
Ecco giungere infine la cattura di Brusca: ed è su questo tema che esprime il meglio di se… 
Non parla di lui (anzi lo esclude… quasi fosse un appestato…) ma parla di tutti i pentiti… di quel fenomeno del pentitismo che esprime un modo d’agire del tutto italiano… “sì… solo in Italia succede ciò… in altri Paesi non succede che un pentito -che dice (lui) di aver commesso degli omicidi- non fa neanche un giorno di carcere… mentre poi con le proprie accuse… si mandano in carcere innocenti, mentre loro, tornano a fare quello che facevano prima…. ecco penso che si poteva scegliere di far scontare almeno un minimo delle cose che avevano fatto, perché alla fine i pentiti sono serviti per essere usati dallo Stato… 
L’intervista finisce… e le polemiche si sovrappongono…
Cosa aggiungere su questa intervista o sul quel libro che certamente non acquisterò ( solo perché non mi sembra il caso di dover spendere del denaro per questo libro sapendo che c’è ne sono altri in circolazione ben più considerevoli… ma -se dovesse capitarmi tra le mani- lo leggerò certamente… come faccio di solito con tutti i libri… e chissà forse ne parlerò pure in un mio prossimo post!!!
Vorrei concludere non con un mio “libero pensiero” ma con una sua frase: non si accusano le persone solo per un tornaconto, perché ci sarà sempre un giorno in cui dovrai pentirti davanti a Dio!!!