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Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina…

Volevano morto il giudice Borsellino, no… non la mafia, cosa nostra, i corleonesi di Totò Riina, questo è quanto ci hanno propinato in questi lunghi 30 anni per giustificare quanto accaduto… 

No… altri hanno voluto la morte di Falcone e del suo caro collega, purtroppo anche di tutti quegli uomini e donne di cui Emanuela, prima donna assegnata ad una scorta…

Due stragi che hanno avuto un elemento in comune, la politica e parecchi suoi uomini istituzionali, gli stessi che andavano dal “sistema” protetti, gli stessi che hanno mostrato tra l’altro essere poco inclini a far passare una legge d’urgenza che doveva modificare quel cosiddetto “41 bis”, a cui abbiamo visto sono seguiti tutta una serie di depistaggi giudiziari a dir poco vergognosi, di cui ancora molti devono essere portati alla luce…

Già… parliamo degli stessi soggetti che hanno fatto sparire l’agenda rossa – ho sempre sperato che il giudice Borsellino avesse fatto di quelle pagine delle copie e che queste siano rimaste in mano ai propri familiari (chissà se un giorno usciranno fuori…)  – dove sicuramente c’erano i nomi di chi aveva protetto quei boss criminali, ma non solo, anche gli uomini potenti dei nostri ex governi nazionali, forze dell’ordine, militari, servizi segreti, magistrati, imprenditori, politici, finanzieri, preti, tutti legati da quel sistema massonico clientelare che ha fatto sì da stravolgere l’indirizzo e le decisioni interne e ad anche internazionali del nostro paese, 

Uno Stato contro lo Stato ed a pagarne le conseguenze quei pochi coraggiosi che si sono immolati contro quel sistema, quello Stato che li ha abbandonati al loro destino senza alcuna pietà, invece di proteggerli!!!

Sì… ci raccontano che in questi 30 anni tante cose sono cambiate, ma se conservate ogni pagina d’inchiesta pubblicata sui quotidiani delle nostre regioni, scoprirete come nulla sia cambiato, anzi il potere di quelle associazioni criminali – pur il numero considerevole di arresti compiuto – non ha minimamente limitato la sfera di ingerenza e la conservazione di quel potere sociale, che viene ancora alimentato grazie a tutta una serie d’imprenditori collusi e rapaci… 

Già… c’è chi è morto invano per la patria e chi oggi viceversa continua a godere di quelle stragi compiute!!!

Ma quand’è che si deciderà di mettere la parola fine a questa vergognoso teatrino???

 

Aste fallimentari??? Sono cosa nostra…

Già… quelle esecuzioni immobiliari sono – come si dice in quegli ambienti – cosa nostra!!!

Sì perché a differenza di quanto si possa pensare non vi è solo la mafia a caccia di quegli affari, perché dietro l’accesso a quelle aste non troviamo esclusivamente individui prestanome/usurai legati a quell’associazione criminale, bensì anche soggetti istituzionali e politici…   

Sono beni immobiliari che vengono svenduti e guarda caso a fare shopping troviamo tutti e non parliamo delle conseguenze morali ed economiche subìte da quei cittadini o da quegli imprenditori costretti a svendere le loro proprietà per quattro soldi… 

Un fenomeno che vede ormai affaristi e  mafiosi, mettersi d’accordo fuori da quegli uffici delle aste giudiziarie, in particolare si prova a suddividersi quei beni al minor costo possibile, senza mai far lievitare il prezzo d’acquisto, e soprattutto riuscendo a riciclare quel denaro ottenuto da attività illegali quali malaffare e corruzione…

La stessa Commissione Antimafia ha evidenziato come il più delle volte sia la stessa mafia a ricomprarsi le case o i terreni “confiscati”, presentando al posto loro dei semplici prestanome ed il gioco è fatto!!! 

L’organismo parlamentare ha difatti sottolineato l’urgenza di proteggere le fasce più deboli della popolazione, contrastando la crescente acquisizione da parte di quelle realtà non solo mafiose che ritirano quei debiti in sofferenza e gli immobili delle famiglie indebitate, sottraendole così in maniera furtiva alla loro disponibilità… 

Bisogna aver coraggio, in particolare nella nostra regione che a causa della pandemia “Covid-19” ha permesso non soltanto alla mafia, ma anche a tutti quei soggetti che avendo grandi disponibilità finanziarie – grazie all’enorme liquidità da riciclare – stanno tentando di creare un nuovo servizio parallelo di “welfare”, acquistando per l’appunto non solo quegli immobili, ma anche quelle attività/imprese cadute in totale crisi.

Controlli inefficaci sul territorio??? Ecco quantomeno una soluzione!!!

Mi ero ripromesso di scrivere un post a riguardo…

Ed allora eccomi qui a suggerire una soluzione che potrebbe in maniera semplice essere adottare, se soltanto il nostro governo nazionale e di conseguenza le istituzioni poste a quei controlli, decidessero finalmente d’iniziare in maniera seria e soprattutto estesa, quelle verifiche sul territorio che porterebbero sicuramente in pochi mesi a far emergere, tutta una serie di contraddizioni, tra illegalità e raggiri compiuti ai danni dello Stato!!!

La mia idea prende spunto da un’esperienza vissuta in Ucraina, in particolare a Odessa, ma quanto sto per descrivere posso garantirvi avveniva in ogni angolo del Paese: l’iniziativa messa in atto quale  soluzione di controllo era quella di posizionare nei punti strategici della città, in particolare in quelli d’ingresso e di uscita tutta una serie di postazioni, ma invece di usare le forze dell’ordine, già abbastanza impegnate, utilizzavano i militari..

Ogni squadra era costituita da 5 elementi, tra cui due soggetti posti sul veicolo militare su cui era stata posta una mitragliatrice pesante ad ausilio dei tre militari a terra, anch’essi armati e con mitragliatori leggeri, che procedevano a fermare quelle particolari auto su cui pensavano potessero viaggiare soggetti poco chiari o quantomeno da controllare…

Ecco quel particolare sistema potrebbe essere utilizzato qui da noi; tutto il sistema di controllo potrebbe iniziarsi sin dal momento del fermo, con la verifica dei documenti d’identità e della patente del guidatore, della regolarità assicurativa e di revisione del mezzo, ma soprattutto ciò che conta è l’attestazione legale che autorizza quella persona fermata all’uso del mezzo, cioè quest’ultima deve dimostrare di esserne il proprietario, il legale rappresentante, un delegato e/o dipendente, rappresentante o anche un cittadino che ha deciso semplicemente di noleggiare quel mezzo, un rappresentante, un controllo che verrà eseguito on line, che prevede l’inserimento in un database anche per gli eventuali occupanti presenti in quell’auto, il tutto servirà anche successivamente per poter incrociare i dati registrati con provvedimenti che potrebbero essere disposti in un prossimo futuro delle autorità giudiziarie… 

Va precisato altresì che se durante quei controlli l’autista di quell’auto dimostrasse di non aver alcun legame con la proprietà della stessa, ecco che si interverrebbe immediatamente con il sequestro del mezzo, in attesa che il reale proprietario si presenti presso gli uffici di competenza, per spiegare in maniera inequivoca, i  motivi che hanno portato a concederne l’utilizzo ad un soggetto terzo estraneo.

Difatti, basterebbe bloccare la maggior parte delle auto di grossa cilindrata che, in questo giorni circolano nella nostra città, per scoprire come queste siano in mano a soggetti estranei, la maggior parte di essi risultano tra l’altro essere nullatenenti, possibilmente disoccupati e ritengo di aver un alta probabilità d’indovinare, se dichiaro che percepiscono anche il “reddito di cittadinanza“!!!

E difatti viene spontaneo chiedersi: come fa un soggetto come questo (ovviamente la circostanza vale anche se fosse una donna al volante…) a guidare un auto da oltre 50/100.000 euro??? Ed ancora, perché è stato concesso ad egli quell’uso e da chi??? Ipotizzando che quei controlli fossero compiuti in maniera accurata e costante, diventa agevole costatare quando quell’auto viene nuovamente riutilizzata da quello stesso soggetto o da un suo familiare!!!

Per cui, le ipotesi che restano è che egli possa essere di fatto il reale proprietario di quell’auto ed altri invece, se pur registrati ufficialmente nei camerali, siano esclusivamente delle teste di legno, come viceversa, può risultare che essi siano per c/ di quelle società dei semplici prestanome, a cui è data la possibilità (quasi fosse un contentino) di poter viaggiare saltuariamente su quella auto di lusso… 

Naturalmente grazie a quei controlli si potrebbe anche verificare se quei soggetti siano più o meno legati ad una associazione criminale e quindi proprio attraverso quell’auto, gli organi di polizia tributaria potranno procedere alla verificare in maniera diretta della contabilità societaria, analizzando in quali modi quell’auto o il parco macchine sia stato acquistato, se il bilancio ne permetteva l’acquisizione o se viceversa la cassa in quel preciso momento fosse in rosso e quindi non ne permetteva l’acquisto, portando quindi quegli ispettori a dover concludere che l’acquisto era stato potuto grazie ad una extra contabilità in nero parallela.

Resta infine per correttezza da comunicare che chiunque può in maniera legale comprarsi l’auto che più desidera e che si può permettere; il post d’altronde non è realizzato per chi dimostra di aver una propria agiatezza o delle risorse personali/familiari chiare e ben evidenziate, bensì l’analisi compiuta sopra fa esclusivamente riferimento a coloro che non possono dimostrare di avere alcuna capacità economica, ma che attraverso espedienti illegali, di malaffare, corruzione ed evasione, manifestano palesemente “a mo’ di sfottò”, quanto sono stati in grado di compiere, grazie a questo Stato che glielo ha semplicemente permesso…

Quando penso al Giudice Falcone mi viene un magone a cui segue immediatamente un profondo momento di tristezza e malinconia…

Ho una profonda difficoltà a commemorare questo 23 maggio, in particolare non sopporto più osservare tutti quei soggetti e di conseguenze quelle odiose passerelle istituzionali che questo particolare giorno fa risaltare con la scusa del ricordo e dell’impegno alla lotta contro la mafia!!!

Sono 30 anni che vedo sempre lo stesse scene, certo va detto, le iniziative sono importanti e fanno bene al cuore, in particolare quando si osservano tanti bambini, adolescenti e giovani lì a commemorare il giudice e tutte le vittime fa certamente bene al futuro del nostro Paese, ma da lì a pensare che la lotta alla criminalità passi da queste iniziative, ce ne vuole… 

Ho come l’impressione che dietro queste manifestazioni della memoria vi siano esclusivamente delle  sfilate per far apparire taluni nostri politici o ahimè anche magistrati che attraverso quel ricordo fanno di tutto per farsi notare!!!

D’altronde dietro quella strage vi sono tutti, dai referenti politici a quelli istituzionali, dai servizi segreti alla massoneria, da alcuni settori collusi della magistratura per giungere ad alcuni reparti militari, ah… e per finire, quasi dimenticavo, la criminalità organizzata, quella che per come ci hanno raccontato ha premuto il pulsante del telecomando per far saltare un’autostrada in località Capaci…   

Ma per favore, basta… non parlate più di legalità, in particolare a chi non l’ha mai rispettata o a chi di fatto non ha mai portato avanti le idee del giudice, d’altronde basti osservare quanto accade ad alcuni magistrati coraggiosi che da sempre si dedicano con passione al proprio incarico e che vengono isolati, contrastati, allontanati, penso a Nino Di Matteo, Nicola Gratteri ed altri che proprio in questo periodo sono stati lasciati soli…    

Dietro l’omicidio del giudice Falcone vi sono certamente altre concause che non sono state fatte emergere e chi prova anche solo a portarle alla luce fa la stessa fine di quelle vittime oppure viene fatto tacere, d’altronde basti osservare quanto accaduto in queste ore al giornalista di Rai Tre del programma “Report” soltanto per aver mostrato una nuova indagine su quanto accaduto quel maledetto giorno del 23 Maggio 1992!!! 

Ambarabà, Ciccì, Coccò, ai tre uomini confermò, lo spartirsi dei lavori, con denari e favori… il gran Boss così parlò, Ambarabà, Ciccì, Coccò!!!

Se dovessimo descrivere con modelli i soggetti “Ambarabà, ciccì, coccò“, questi potrebbero essere rappresentati in tre strutture distinte ma legati tra esse, già… in una serie di rapporti di scambi che potremmo semplificare in: politico, imprenditoriale, mafioso.

Lo schema, se pur può sembrare ridotto all’essenziale –va detto che esiste una molteplicità di rapporti che investono più componenti sociali ed i ruoli possono essere tra loro sovrapposti e/o diversificati), rende l’idea della complessità di questo sistema “illegale” che da quasi un secolo soffoca il nostro territorio.

Infatti, ciò che si vuol far credere all’opinione pubblica – da parte di quei oggetti posti nei settori chiave politico/istituzionale – è che vi sia da parte loro un interesse nel compiere i necessari atti a salvaguardia dei cittadini e di contrasto nei confronti della mafia, in particolare in quelle zone periferiche in cui si ha necessità d’intervenire per salvare i molti giovani a rischio. 

Questa categoria d’élite dimostra infatti di saper apprezzare gli arresti condotti dalle forze dell’ordine nei confronti di quegli affiliati criminali, ma evita (stranamente) di porre l’attenzione o di prendere le distanze – esprimendo di conseguenza il proprio risentimento, imbarazzo e soprattutto la propria contrarietà – quando si indaga sulla politica collusa o in quegli uffici istituzionali, tra i suoi referenti, nelle banche e soprattutto in quegli ambiti legati alla massoneria.

D’altronde come dicevo sopra vi è un legame che unisce ciascuno di essi ed è un meccanismo che fa si che essi si proteggano sempre, per salvaguardare ciascun loro interesse che va dalla raccomandazione, al favoritismo, dall’avanzamento di carriere, al giro di mazzette, corruzione, etc…

D’altro canto si sa… il politico favorisce l’imprenditore che si aggiudica gli appalti (oppure la concessione di favori di varia natura, come licenze, permessi, etc); egli infatti, utilizzando quel proprio ruolo all’interno della gestione pubblica, trasforma ciò che teoricamente dovrebbe essere una scelta imparziale, in una vera e propria contrattazione privatistica.

L’imprenditore da parte sua favorisce l’amico politico tramite il pagamento di tangenti, oppure interviene con favori di varia natura, come ad esempio finanziamenti per le campagne elettorali e sostegno in occasione delle elezioni.
Ecco quindi che viene totalmente a scomparire quella corretta libera concorrenza e si determina di fatto un meccanismo di spartizione del denaro pubblico!!!
Ed è in quest’ultima fase che la mafia gioca un ruolo determinante, perché grazie ad essa che si provvede all’organizzazione del consenso, alla raccolta dei voti, alla gestione delle preferenze elettorali, in particolare proprio in quelle aree periferie tenute sotto loro controllo.

Si può dire – senza ombra di dubbio – che quell’associazione criminale, rappresenta in maniera decisa lo strumento di consenso indispensabile per chi vuole forzare a suo favore i meccanismi della democrazia rappresentativa, ricevendo a fine elezione, proprio da quel politico ora eletto, favori di varia natura, tra cui licenze edilizie, concessioni, crediti agevolati, protezioni in senso generale, finanziamenti e rimborsi comunitari, leggi favorevoli e soprattutto interventi nei processi giudiziari.

Quanto sopra riportato, descrive solo in parte i vantaggi di ciascuna coalizione, ma mi riprometto nei prossimi post, di entrare meglio nello specifico affinché si possano comprendere in maniera palese, tutti i motivi che spingono la maggior parte dei miei conterranei a non voler cambiar nulla…
Sì… è vero: non sempre cambiare equivale a migliorare, ma per migliorare bisogna cambiare!!!

Il peso "piuma" dello Stato in Sicilia…

Già… il messaggio che si è provato a far passare in questi ultimi anni – in particolare nella mia regione Sicilia – è stato quello d’aver messo in moto un cambiamento morale che è riuscito, in ciascuna sua occasione, ad affrontare aspetti sociali, politici, culturali ed economici, per avversare in pieno quanto viceversa diffuso tra i miei conterranei nel ridurre ad un semplice confronto, il contrasto in atto tra le istituzioni e quell’organizzazione criminale. 

Ciò che si vorrebbe far credere a tutti noi è che vi sia in atto un movimento culturale per la salvaguardia della democrazia, ciò attraverso una ampia partecipazione popolare, la presenza di servizi sociali, ma soprattutto un modello di sviluppo basato sui bisogni dei cittadini e sulla gestione equa delle risorse, attraverso il rifiuto delle violenza e di quelle metodologie illegali, coercitive e corruttive, elementi che sono fondamentali e che consentono di dare spazio per l’appunto a quella mafia di “casa-nostra”!!! 

Difatti… la premessa espressa da quei soggetti è che questa non può essere estesa a tutti, in particolare alle classi sociali meno ambienti, pur riconoscendo di fatto legami intrinsechi con una parte di essa, come la politica, l’imprenditoria, talune professionalità ed anche con la magistratura e le istituzioni, legami che se pur vanno ricondotti in ambito di rapporti occasionali, si tratta comunque di legami rilevanti che di fatto non dovrebbero esserci…

Ecco quindi che si è provato a limitare quelle organizzazioni mafiose come a delle focalizzate “strutture territoriali” e di conseguenza, quel loro contrasto può essere compiuto senza profondi stravolgimenti sociali, ma attraverso la semplice repressione giudiziaria e la confisca dei patrimoni economici e patrimoniali, recidendo così quei legami con la società civili e l’economia.

Certo trovare quel giusto equilibrio non è semplice anzi tutt’altro, leggevo tra l’altro alcuni giorni fa di come nella natura umana troviamo tre cause principali di contesa: la competizione, la diffidenza e la gloria: la prima fa sì che gli uomini si aggrediscano per guadagno, la seconda per sicurezza, e la terza per reputazione.

Ecco perché in Sicilia il peso dello Stato non si è mai concretizzato, perché l’unica volta che si è fatto sentire è stato sotto il fascismo, un periodo quello che tra migliaia di errori e fallimenti compiuti è stato in grado di dare all’epoca l’immagine di uno Stato serio, che riusciva a farsi rispettare e che non esitava ad organizzare la lotta contro la mafia.

Ecco perché ho difficoltà a credere a quel propagandato concetto di cultura della legalità… perché esso si concentra esclusivamente nella subordinazione del potere al diritto e quella concezione che attribuisce allo stato una larga partecipazione e soprattutto un ampio controllo nei vari settori…

Ma se osserviamo quanto accade e le leggi ingiuste promulgate si comprende come di recente, si sia affermata una nuova cultura della disobbedienza civile e dell’obiezione di coscienza e che di fatto allontana a quella “cultura della legalità”, che dovrebbe viceversa essere strumento e forma di giustizia sociale!!!

Senza questa combinazione tra affermazione del diritto e valorizzazione della giustizia non si riuscirà mai ad incidere sulle cause dell’azione criminale, poiché la mancanza di regole certe e di provvedimenti atti a tutelare/garantire gli interessi dei più deboli, condurrà (per come sta avvenendo…) alla rottura  sociale e diventare così terreno di conquista dei poteri forti!!!

Pio la Torre: se dovessimo applicare in modo analitico quella sua legge, molti suoi connazionali oggi starebbero in carcere!!!

Era il 30 Aprile 1982 quando il segretario del “Partito Comunista Italiano” in Sicilia, Pio la Torre, veniva ucciso dalla mafia.

Fu lui a introdurre nel codice penale la previsione del reato di “associazione di tipo mafioso” e la confisca dei beni, una legge che permise di colpire la mafia su ciò che egli riteneva più importante e cioè il denaro…

Era il disegno di legge 1581, “Norme di prevenzione e di repressione del fenomeno della mafia e costituzione di una commissione parlamentare permanente di vigilanza e di controllo” nella quale veniva definita l’associazione di tipo mafioso quando, coloro che ne fanno parte si avvalgono della forza di intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento e di omertà che ne deriva per commettere delitti, per acquisire in modo diretto o indiretto la gestione o comunque il controllo di attività economiche, di concessioni, di autorizzazioni, appalti e servizi pubblici o per realizzare profitti o vantaggi ingiusti per sé o per altri, ovvero al fine di impedire od ostacolare il libero esercizio del voto o di procurare voti a sé o ad altri in occasione di consultazioni elettorali.

Ed allora leggendo quanto sopra, ma soprattutto, osservando ciò che accade quotidianamente, la sensazione ahimè avvertita dal sottoscritto e che egli (insieme alle altre vittime di mafia) sia morto invano!!!

Mi dispiace dover manifestare questo pensiero, ma purtroppo la realtà ha evidenziato come questo Stato e ancor più le Istituzioni, abbiano concretamente realizzato sì quella legge, ma nel metterla in pratica, ci si è appositamente dimenticati di colpire coloro che pur non legati a quel cosiddetto vincolo “mafioso” sono perennemente predisposti nel compiere, insieme ad altri loro colleghi, quella gestione controllo di molte attività economiche, in cui vi è la necessità di ottenere concessioni, autorizzazioni, assegnazione di appalti o di servizi pubblici con la cnseguenza di realizzare ovviamente profitti o vantaggi ingiusti per sé o per altri legati proprio a quella forma di vincolo associativo… 

D’altronde vorrei ricordare come l’articolo 416 bis del codice penale stabilisce che chiunque fa parte di un’associazione (non solo di tipo mafioso) formata da tre o più persone, è punito con la reclusione da dieci a quindici anni e coloro che promuovono, dirigono o organizzano l’associazione siano puniti con la reclusione da dodici a diciotto anni, a cui segue in entrambi i casi la confisca dei beni!!!

Ora ditemi, ad esclusioni dei mafiosi chi sono coloro che hanno in questi lunghi anno pagato??? 

Mi riferisco a quelle migliaia di soggetti tra uomini/donne dello Stato, a quanti tra essi svolgono la funzione di parlamentari o rappresentano un qualsivoglia organo esecutivo territoriale locale, ad esempio regionali, provinciali o anche comunale e cosa dire di quegli amministratori giudiziari, dei dirigenti di Enti e di tutti quei funzionari o semplici dipendenti delle pubbliche amministrazioni??? 

Ecco se a questi poi sommiamo coloro che operano in altri settori  pubblici importanti come la Sanità, l’Università, la Scuola, gli Enti previdenziali, i Consorzi, le Partecipate etc… è emerso come dalle numerose inchieste giudiziarie e da un approfondimento dettagliato di di quei soggetti, il numero di coloro che di fatto appartengono a quel “vincolo associativo” sia numeroso e consistente, rappresentando la vera infezione grave a cui questo nostro Paese dovrebbe porre da sempre rimedio!!! 

Mi chiedo quindi: se chì commette quei delitti è le stesso che dovrebbe fare in modo che questi non si realizzino, come si può pensare di risolvere il problema quando la stessa legge “Rognoni-La Torre” non viene mai applicata a questi particolari soggetti, in quanto – se pur essi profondamente indegni – non risultano ahimè censiti all’interno di quelle note famiglie mafiose…

Già… come si dice: fatta la legge, trovato l’inganno!!!

La nuova mafia abita in mezzo a noi, ma è diventata invisibile!!!

Caro Don Ciotti, ho letto stamani l’articolo pubblicato su “La Repubblica” e se da un lato ne condivido il pensiero, ritengo quanto dichiarato superato da un bel pezzo; già è come se Lei si fosse fermato ad alcuni anni fa e non fosse andato avanti. 

Lo dico tra l’altro come associato a “Libera” perché vede, parlare di mafia, di boss, di criminalità organizzata, d’imprenditoria collusa è molto semplice, esiste e sappiamo tutti come essa faccia di tutto per appropriarsi di quei settori econiìomici dove girano parecchi milioni di euro… 

Ma il problema fondamentale oggi è costituito dalle coperture a livello politico o dalle complicità finanziarie ed economiche cui lei fa correttamente riferimento, no… sono i cittadini, il livello medio/basso e soprattutto tutti quegli ambienti istituionali che sembrano rappresentare di fatto la legalità e la giustizia, ma che celano al proprio interno, soggetti che mostrano essere fortemente collusi e corrotti…

Quì non si tratta più di contare le vittime, come anche lei ha potuto costatare sono anni che non accade nulla, in particolare si può anche dire che non esiste più neppure il concetto di “antimafia” di cui ormai nessuno crede più… 

D’altronde mi dica che cosa significa essere antimafia? Quanti sono i soggetti che si dichiarano apertamente, che denunciano con il proprio nome e cognome o anche con la propria faccia??? Beh… pochissimi, il sottoscritto le ha contate sulla proprie dita… 

Ma si sa… i cittadini preferiscono restare omertosi, nessuno che denuncia pur di salvaguardare la propria posizione o per garantirsi quel proprio orticello familiare necessaria per una eventuale raccomandazione, la stessa d’altronde che ha permesso loro di essere ora lì, in quei ruoli strategici se pur inadeguati.

Lacchè di mer… che approfittano di questo attuale sistema per compiere qualsivoglia malaffare e mettersi in tasca le tante mazzette che girano e non in maniera celata ma ben visibile!!!

Sì è vero… resta il sentimento puro di migliaia di giovani, gli stessi che scendono in piazza, ma sappiamo entrambi come quella grande intensità dovrà confrontarsi presto con la realtà, già… tutta quella passione verrà infettata dalla società civile, dalle circostanze esterne, ma anche dagli stessi familiari, gli stessi che negli anni hanno beneficiato di quegli appoggi e che sanno bene a cui doversi rivolgere per agevolare il percorso dei propri figlioli, perché senza quelle agevolazoni, essi dimostrano essere altrettanto inadeguati!!!

Altro che seme di legalità, l’unica cosa che è germogliata in questi anni si chiama “raccomandazioni e favori”, è rappresenta difatti per quei nostri giovani, la totale mancanza di responsabilità!!!

Ma lei è come Martin Luther King ed a quel suo “I have a dream”; sogna che ci possa essere un paese diverso e un futuro equo per tutti i giovani, ma sa bene che non è così!!!

Difatti, è proprio quello che alla fine della sua intervista rivolgendosi ai suoi giovani dichiara: “per costruire una realtà diversa bisogna prima sognarla”!!!

Mi dispiace concluedere non questa frase, ma il sottoscritto preferisce le parole riportate da Cicerone in una delle sue “Epistulae”: “Sunt facta verbis difficiliora”; letteralmente: “I fatti sono più difficili delle parole”!!!

Catania: il "liotru" usato come fosse un parco dei divertimento…

Ho letto di quei ragazzi che si sono presi gioco del noto liotru di Catania…

Ciò che mi meraviglia non è tanto il fatto che questi ragazzi abbiano compiuto una azione così deplorevole, no… è il pensare che nel punto più centrale di Catania, in Piazza Duomo, di fronte al Palazzo comunale, in un’area strategica e di fondamentale interesse, non solo monumentale, ma istituzionale, visto i documenti che in quei palazzi sono custoditi, beh… qualcuno, due ragazzini, abbiano potuto manifestare la propria esaltazione folle in maniera così tranquilla, come se non ci fosse nessuno delle nostre forze dell’ordine a sorvegliare quel luogo…

Immaginate ad esempio se quei ragazzi invece di appendersi a quella proboscita, avessero utilizzato tecniche “parkour” per saltare da un palazzo ad un altro…

Essi avrebbero potuto in maniera indisturbata entrare e uscite liberamente da quegli uffici pubblici e/o ecclesiastici, perchè nessuno mai li avrebbe bloccati, peraltro non si dice: “se uno non c’è… non c’è e nulla può fare“???

Ora immagino che, come sempre avviene in questi casi, si sarannno presi dei provvedimenti… e non mi riferisco alle sanzioni penali da doversi eseguire nei confronti di quei giovani, no… parlo di quelle azioni preventive che quanlcuno avrebbe dovuto mettere in atto e come dimostrato erano inesistenti o quantomeno inadeguate, visto quanto si è compiuto…

Ma d’altro canto si sa, da noi tutto viene vissuto così, con leggerezza e senza mai assumersi le proprie responsabilità e chissà se non è proprio questo il motivo perché alla maggior parte dei miei concittadini piace stare quì…  

I misteri d’Italia… e la famigerata loggia "Propaganda 2" meglio conosciuta come "P2".

 
Un documentario interessante per comprendere quanto accaduto nel nostro paese e conoscere una parte di quei segreti tenuti da sempre nascosti o certamente mai rivelati… 
Sono passati quarant’anni, ma le vicende di allora, di quelle logge massoniche, sono le stesse che si ripetono oggi, tra l’altro con gli stessi nomi d’allora, già sono cambiati solo gli interpreti ma per il resto non è cambiato nulla… 

E’ bello sapere che quando chiami, lo Stato risponde!!!

Alcuni giorni fa avevo scritto un post intitilato “Controllo del territorio??? Sì, una bella frase…“: http://nicola-costanzo.blogspot.com/2022/01/controllo-del-territorio-si-una-bella.html e stamani, passando su quel tratto stradale, ho potuto costatare come finalmente qualcuno avessse letto il mio post, ed abbia dato finalmente l’imput per rimuovere quel pericoloso scooter da quel viadotto…

Ecco, questo è il segnale che vorrei sempre ricevere come cittadino dallo Stato o ancor meglio da quei suoi referenti, quello cioè che quando vi è un problema, qualcuno si prenda cura delle richieste ricevute si provveda celermente…

Perché va detto, se da un lato si chiede noi di partecipare attivamente, di segnalare e quindi a volte denunciare fatti e misfatti (come detto nel programma di Canale5 “Striscia la notizia”), dall’altro ci vuole sempre chi dia a quegli esposti seguito, peraltro questi non debbono avvenire obbligatoriamente su carte bollate o essere presentate nelle varie Procure Nazionali (d’altronde credetemi, bastano già quelle uficialmente presentate durante l’anno…), ma basta semplicemente portarle a conoscenza, per come ad esempio ha fatto il sottoscritto in questa vicenda…

Sì, perchè va detto, una delle circostanze peggiori che avviene in questa nostra terra è quella che ciascuno pernsi esclusivamente a farsi i cazz…. propri, già… si continua imperterriti ad essere omertosi, anche nelle circostanze più banali, quali ad esempio questa ultima!!!

Difatti – pur avendo voluto puntare l’indice nei confronti di chi avrebbe dovuto controllare meglio il territorio – mi viene spontaneo esprimere come l’indolenza dei miei conterranei sia stata altrettanto, se non peggiore, di quanti erano di fatto preposti a quel compito!!!

Se i cittadini non parlano quando vedono situazioni imbarazzanti, quando solitamente ci si gira dall’altro lato o ancor peggio si fa finta di non vedere, quando si pensa erroneamente che certe situazioni non siano mai di loro competenza ma che debbano essere altri ad occuparsene, qualcuno che faccia sempre per noi anche i nostri compiti, beh… ditemi, ma come si può pensare di cambiare questa terra???

Per cui, se non siamo noi i primi a volere il cambiamento cosa pretendiamo di aspettarci dagli altri, quale terra vogliamo consegnare ai nostri figli e poi di contro ci meravigliamo che vogliono andarsene via…

Ciascuno deve imparare a fare il proprio dovere, senza aspettare gli altri o credere che per quanto compiuto, si possa ricevere una coccarda in cambio!!!

Le cose vanno fatte per il bene comune, per salvaguardare il nostro territorio, in particolare l’ambiente, ma non solo, anche la sicurezza pubblica e quindi, quando si vede qualcosa di strano, una circostanza che pensate possa essere illegale, abusiva, irregolare, quando avete anche solo la sensazione che si stia procedendo contro la legge, beh… segnalate, denunciate, fate pervenire anche una mail o una pec, l’importante è dimostrare di fare qualcosa, poi saranno altri a verificare ed eventualmente a intervenire su quella vicenda, voi con quel gesto avete dimostrato di esserci, già… di essere vivi, ma soprattutto di meritare questa terra meravigliosa in cui vivete!!!

Ed allora, vorrei ringraziare quanti mi hanno letto, ma soprattutto chi ha provveduto a dare le disposizioni di rimuovere quel pericolo dal quel viadotto e non lo dico da semplice cittadino, ma anche professionalmente da “Responsabile e formatore della sicurezza“, perché la salvaguardia di una vita, non deve rappresentare qualcosa di scritto e riportato in quella classica “linea guida”, ma deve essere un corretto stile di vita che deve sempre venire prima di qualsiasi altra cosa!!! 

Infine quindi vorrei esprimere il mio più profondo ringraziamento a tutti gli uomini e donne (efficienti) che sono presenti nelle nostre Istituzioni…   

Che schifo!!! Per corruzione, lʼItalia è penultima in Europa!!! Ma tanto non cambia nulla…

Sì un vero schifo… ma tanto parlarne serve a poco o nulla, perché ormai tutti sanno come il sistema predilige quella forma di metodologia applicata in tutti i settori e/o ambienti…

Già… potremmo dire che si fa di tutto per attuarla, anche dove forse non sarebbe necessaria o utile, ma ormai va così e si procede con quell’andazzo…     

Ho letto che siamo in lieve miglioramento rispetto al mondo, già siamo saliti di posizione, sì… sessantunesimi, ma ancora penultimi in Europa, peggio di noi ha fatto solo la Bulgaria!!!

D’altornde non vi è bisogno di leggere i numeri riportati da Transparency International per comprendere quell’indice di percezione alla corruzione, lo avvertiamo da noi quanto sia fortemente presente e direi soffocante, in particolare nella maggior parte di quei settore pubblico e soprattutto politico/amministrativo… 

Un fallimento anche e soprattutto per tutte quelle strutture definite di “anticorruzione“, incapaci su tutto di mettere un freno a questo illegale comportamento, compiuto tra l’altro costantemente, proprio da quegli uomini e donne, posti all’interno di quegli uffici istituzionali, tra cui anche il loro…

La verita è che servono a poco le norme poste in campo, vedasi quella ad esempio quell’ultima cazz… sul “whistleblowing”!!!

Già, l’hanno chiamata in inglese affinchè ciascuno pensi che sia qualcosa di straniero, che non ci appartiene, ma d’altronde avete mai visto un dipendente pubblico che segnala illeciti di interesse generale (sì… perchè quelli di interesse personale non sono tenuti in considerazione, chissà forse perché chi più chi meno, di quel sistema illegale nel corso del tempo ne ha fatto uso???), di cui sia venuto a conoscenza in ragione del rapporto di lavoro…

Ma avete mai visto qualcuno che denunci un collega all’interno del proprio posto di lavoro??? Vorrei proprio conoscere il numero di denunce che sono state presentate in questi anni: sicuramente nessuna!!! 

Un vero e proprio fallimento di quel sistema di controllo che non va da nessuna parte, perché d’altronde a nessuno interessa fare legalità, ciascuno punta ai propri interessi e peraltro, essendosi già macchiato personalmente di fatti illeciti, risulta di suo coproromesso e quindi ricattabile, ed allora gli conviene starsi zitto!!!

Non esiste alcuna amministrazione trasparente nel nostro Paese e tutte quelle azioni che vengno di volta e volta riproposte a soluzione del problema, servono esclusivamente per fare confusione e mai per raggiungere le finalità, per cui vengono promosse!!!

Il nostro si sa… è un Paese Corrotto, d’altronde basti vedere chi ci governa e credetemi, non vi è in atto alcuna battaglia per il ragiungimento di un livello quantomeno positivo di legalità e trasparenza, perché chi dovrebbe realizzare ciò, è proprio il primo che partecipa direttamente nell’eseguire costantemente quelle forme abiette ed allora ditemi – perchè il sottoscritto non ci riesce – come si può sperare di cambiare un sistema che di fatto solidalizza con quel malcostume???

Già, come si può…???  

Corruzione e tangenti a Messina: vedasi che novità!!!

Avevo ascoltato in tv la notizia ed ero rimasto profondamente basito, considerati i nomi delle persone coivolte nell’nchiesta…

Già… perché tra le persone arrestate stamani dai carabinieri, con l’accusa a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati contro la pubblica amministrazione, contro la fede pubblica e contro il patrimonio, vi è il comandante della polizia metropolitana di Messina, Antonio Triolo.

Ai domiciliari sono finiti anche i suoi colleghi di Letojanni, il comandante dei vigili Alessandro Molteni e l’ispettore Santo Triglia, la figlia di Molteni, Elisa, la moglie di Triglia, Gaetana Cardile, l’imprenditore Antonino Navarria, amministratore della “Sos strade srl” e Andrea Lo Conti, titolare della “La car”, ditta satellite della “Sos strade”. 

La gip Maria Militello, ha disposto anche il sequestro del complesso aziendale della “Sos strade”.

L’inchiesta è nata dopo le rivelazioni di una fonte confidenziale ai carabinieri sul monopolio nelle attività di ripristino strade dopo gli incidenti, grazie alla complicità della polizia metropolitana. 

Il comandante Triolo per favorire la ditta di Navarria, dice l’accusa, avrebbe ricevuto una macchinetta del caffè, un telefonino e mobili per l’ufficio e la promessa dell’assunzione della figlia. 

La figlia del comandante e la moglie dell’ispettore di Letojanni sono finite ai domiciliari perché socie della “Elta service.”, che si occupava del recupero dei crediti assicurativi per conto della “Sos strade”. Andrea Lo Conti, titolare della “La car”, ditta satellite della “Sos strade”, perchè gli sarebbe stato assegnato illegittimamente il servizio di rimozione auto.

Per meglio comprendere nello specifico quanto accaduto vi rimando all’articolo : https://www.ilsicilia.it/corruzione-e-tangenti-a-vigili-e-polizia-metropolitana-sette-arresti-nel-messinese/

Comunque vedrete nel 2021 per Messina questa non sarà l’ultima inchiesta!!!

Sì… sono sicuro che prima dell’anno altri nomi “eclatanti ed impensabili” emergeranno da quel mondo sommerso, clientelare e corrotto ben protetto, grazie ad un sistema parallelo, metodico e massonico che permette ai suoi affiliati di proseguire in quelle proprie carriere istituzionali e nel contempo di favorire i cosiddetti “amici degli amici”…

Ma tranquilli è solo questione di ore!!!   

Fermate – una volta e per tutte – le imprese che non operano in sicurezza!!!

Non è più possibile leggere ancora notizie come quelle riportate sugli incidenti nei luoghi di lavoro!!!

E’ tempo di dire basta…
Finiamola di prenderci in giro, la sicurezza deve essere fatta seriamente e non per come purtroppo vado ogni giorno vedendo ovunque, mentre chi dovrebbe fare i controlli se ne fotte!!!
Sarei curioso di sapere cosa fanno in concreto quei segretari sindacali della Cgil-Cisl-Uil insieme ai sindacati delle costruzioni Feneal, Filca, Fillea se non organizzare manifestazione nazionale per dire quegli abituali slogan: “basta alle morti sul lavoro”!!!

Già scusatemi se sono così incazz… ma vorrei sapere cosa fanno in concreto quei vostri referenti se non ricercare esclusivamente nuove iscrizioni da portare dentro ai vostri sindacati??? Familiarizzare con gli imprenditori affinché possano chiedere successivamente un qualche favore personale, solitamente un assunzione per un proprio parente, familiare o anche iscritto!!! E sì perché fatto ciò ditemi sulla sicurezza cosa fanno???

D’altronde vorrei aggiungere, se hanno difficoltà a comprendere quali problematiche sono presenti in quasi tutti i cantieri, possono chiedere tranquillamente al sottoscritto e farò vedere loro quante e quali criticità sono ovunque evidenti e quali provvedimenti servono davvero per garantire la protezione dei luoghi sicurezza e la dignità dei lavoratori…

Ovviamente quanto sopra va esteso a quegli Enti preposti, quali la Direzione Provinciale del Lavoro (ex Ispettorato del Lavoro), Vigili del Fuoco, Azienda Sanitaria Locale (A.S.L.), ed anche INAIL, INPS, Comitati Paritetici di categoria, ecc. che pur non avendo di fatto la qualifica di “Ufficiali di Polizia Giudiziaria” possono però esercitare la propria funzione di controllo a prescindere dalla propria specificità e comunque possono sempre fare affidamento agli organi di controllo come quelli di polizia quali Digos o la stessa Guardia di Finanza…

Perché non se ne può più di contare ogni giorno vittime sui luoghi di lavoro, decessi come l’ultimo di queste ore, risultato fatale per un operaio di soli 28enne di Faicchio nel Beneventano, mentre stava lavorando al ripristino dei cordoli di alcuni balconi…

BASTA, BASTA e ancora BASTA con quegli inutili proclami, passatevi per una volta la mano sulla coscienza e cercate di fare il vostro dovere, sì… provate a meritarvi quello stipendio pubblico generosamente concessovi per chissà quale raccomandazione perché sappiate che se oggi qualcuno è morto e soprattutto se qualcun altro a breve lo seguirà è soltanto per colpa vostra!!!

Ma d’altronde, osservando quanto avviene quotidianamente, sembra d’essere nel Purgatorio di Dante, già al capitolo sesto – ai versi 127-151 – quando il divino rivolgendosi alla sua amata Firenze si sente in dovere di mettere a nudo le cause di quella sua città e in particolare quei suoi referenti istituzionali che vengono incolpati di non fare più il proprio dovere,  già… città gravemente ammalata che si gira e si rigira nel letto ed i cui rivolgimenti interni non sono altro che il vano tentativo di alleviare i propri dolori…

L’intensità della "legalità" in città, si vede soprattutto dalle cose banali…

Sento parlare spesso di “legalità” dagli uomini delle nostre istituzioni, ma se analizziamo in concreto quanta  validità abbiano quelle parole, si scopre come quell’intensità, così fortemente pronunciata, abbia nei fatti poca concretezza… 

Come si dice, controllando con il polso la situazione si evidenzia una portata limitata ed anche la tenacia messa in campo da parte di chi controlla, dimostra nella sostanza il classico braccetto corto…

Per meglio comprendere a cosa mi riferisco, mi permetto di farvi alcuni esempi pratici.

Innanzitutto, abbiamo visto in questi giorni quanto occorso con i rifiuti: abbiamo due realtà… una dove c’è chi esegue quotidianamente la differenziata e si ritrova quindi le proprie strade pulite, mentre in altri Comuni, ma debbo dire anche in talune zone della stessa città, ove sono ancora presenti quei cassonetti “aperti”, abbiamo subito una montagna di rifiuti!!!

Mi chiedevo, perché in alcune zone, mi riferisco a quelle del centro o adiacenti il lungomare, la raccolta è stata effettuata, mentre in quelle aree periferiche la spazzatura ha continuato a giacere lì per molti giorni??? 

Comunque alla fine per fortuna o per merito dei dipendenti “Dusty” i rifiuti sono stati raccolti ovunque e per un po’ di tempo dovremmo stare tranquilli…

Come scrivevo nel titolo di apertura sono le cose semplici a far emergere il livello di legalità di una città, ad esempio, avete mai visto dei carri attrezzi municipali che prelevano tutte quelle auto poste in doppia fila oppure parcheggiate in controsenso, senza considerare quanti parcheggiano nei posti riservati oppure dinnanzi a quegli ingressi condominiali???

Vi sono comuni in nord Italia che sopravvivono grazie alle multe o ancor meglio al sequestro delle autovetture o dei motocicli, qui da noi viceversa operano soltanto le società private, ma esclusivamente per interventi di carattere tecnico, altrimenti nessuno vede nullla…

Non parliamo poi dei controlli assicurativi o delle revisioni effettuate, su cento auto che circolano in città, cinque ( voglio essere bravo…) hanno assicurazioni taroccate oppure non ne possiedono alcuna; alcuni giorni fa un mio caro amico mi ha raccontato cosa gli è successo adiacente la Villa Bellini: Nicola, ero in fila quando un auto svoltando ad alta velocità mi è venuta addosso; è sceso un gigante  tatuato con 10 kg di collane d’oro appese al collo ed io vedendolo già mi ero messo paura (dal racconto penso che si comprenda o per meglio dire s’avverta quel senso di mancanza di “legalità” che per l’appunto i cittadini subiscono costantemente…) e difatti scendendo dall’auto mi sono diretto a guardare il danno e girandomi verso di egli ( non sapevo cosa dirgli e soprattutto in quale modo chiederlo…) gli ho detto – io ero fermo. Egli, guardandomi negli occhi mi ha risposto: tu mi sei simpatico ed oggi è il tuo giorno fortunato… ti faccio subito l’assicurazione e mi chiede gentilmente di spostare le auto, mi consegna la propria assicurazione e mi prega la cortesia di salutarci perché purtroppo deve andare via; mi prendo tutti i dati e qualche giorno dopo mi reco presso quell’ufficio assicurativo. Entro, chiedo del responsabile e racconto l’episodio, quando egli mi fa segno con la mano di fermarmi perché dai documenti consegnati è evidente che quella fosse un’assicurazione falsa!!! Ecco ciò che accade, ma come dicevo sopra nessuno vede nulla!!!

Continuando, ho scoperto in questi giorni come settimanalmente alcune strade – interessate dai mercatini rionali – vengono invase da quegli “stand” movibile, fino ad invadere metà delle corsie stradali, provocando ovviamente gravi disagi agli automobilisti…

Non parliamo poi di rispetto o di educazione stradale, cittadini che attraversano la strada dove non vi sono strisce pedonali, motoscooter con due o più individui che zigzagando e senza casco sfrecciano ad alta velocità, auto che escono dalle vie in controsenso, automobilisti in tripla sosta per andare nel chiosco e/ bar a far colazione e via discorrendo… ma nessuno come dicevo vede nulla!!!  

Ah… proposito, avete mai utilizzato il tratto che dall’autostrada conduce a Corso Indipendenza? Un tratto stradale certamente utile perché evita di proseguire in tangenziale (quasi sempre bloccata) che conduce all’autostrada Catania – Messina, peccato però che da entrambi i lati (sono anni che nessuno ha provveduto a tagliarle) le piante hanno ormai invaso la corsia di sorpasso, ma come sempre, nessuno vede nulla, chissà… m viene il dubbio che forse sono l’unico ad attraversarla…

Ho montato alcuni mesi or sono un oggetto (pochi euro) sullo specchietto retrovisore interno, si tratta di una telecamera che registra ciò che avviene di fronte all’auto, appena si mette in moto; credetemi, se dovessi realizzare un montaggio con i video registrati, sono certo che risulterebbe il più visto nel programma di “Paperissima”, solo che a differenza di quelli trasmessi su cui ridere, osservando il mio… verrebbe soltanto da piangere!!!

Ecco… sono le cose semplici che fanno la differenza, che pongono una città per vivibilità prima o ultima, sono i suoi cittadini a fare la differenza, a far in modo che la propria città cresca o decresca, sì basterebbe poco, ma a volte quel poco non si vuol fare ed allora quando ciò avviene, l’unica soluzione è imporre le regole a tutti e per farlo ci vuole coraggio da parte delle istituzioni (e non consenso…), ma purtroppo questa audacia il sottoscritto non la mai vista e continua ahimè a non vederla in alcun luogo!!!  

Qualcuno ha creduto in questi giorni che attraverso gli omaggi e le belle parole ci si è dimenticati della storia e di quei suoi inganni: Il caso Dalla Chiesa!!!

Ho letto una dichiarazione del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che a trentanove anni dal tragico agguato del 3 settembre 1982 a Palermo, ha voluto rendere omaggio al ricordo del Prefetto Carlo Alberto Dalla Chiesa, della signora Emanuela Setti Carraro e dell’agente Domenico Russo, vittime come ben sappiamo di cosa nostra: “La loro barbara uccisione rappresentò uno dei momenti più gravi dell’attacco della criminalità organizzata alle Istituzioni e agli uomini che le impersonavano, ma, allo stesso tempo, finì per accentuare ancor di più un solco incolmabile fra la città ferita e quella mafia che continuava a volerne determinare i destini con l’intimidazione e la morte”.

Così – aggiunge il Capo dello Stato – a quell’odiosa sfida la comunità nazionale nel suo complesso, pur se colpita e scossa, seppe reagire facendosi forte della stessa determinata e lucida energia di cui Carlo Alberto Dalla Chiesa aveva già dato esempio, durante il suo brillante percorso nell’Arma dei Carabinieri, nell’impegno contro organizzazioni criminali e terroristiche. Pur nella brevità dell’incarico svolto a Palermo il sacrificio del Prefetto Dalla Chiesa e il suo lascito ideale contribuirono ad orientare molte delle scelte che, negli anni successivi, hanno consentito un salto di qualità nell’azione di contrasto ai fenomeni di infiltrazione mafiosa nell’economia e nella Pubblica Amministrazione…”.

Rileggendo quanto sopra però, mi sono ricordato di un’intervista realizzata proprio dal Generale e in quella circostanza si fa riferimento all’omicidio  Mattarella…

Generale, vorrei farle una domanda pesante. Lei è qui per amore o per forza? Questa quasi impossibile scommessa contro la Mafia è sua o di qualcuno altro che vorrebbe bruciarla? Lei cosa è veramente, un proconsole o un prefetto nei guai?
“Beh, sono di certo nella storia italiana il primo generale dei carabinieri che ha detto chiaro e netto al governo: una prefettura come prefettura, anche se di prima classe, non mi interessa. Mi interessa la lotta contro la Mafia, mi possono interessare i mezzi e i poteri per vincerla nell’interesse dello Stato”.
Credevo che il governo si fosse impegnato, se ricordo bene il Consiglio dei Ministri del 2 aprile scorso ha deciso che lei deve “coordinare sia sul piano nazionale che su quello locale” la lotta alla Mafia.
“Non mi risulta che questi impegni siano stati ancora codificati”.
Vediamo un po’ generale, lei forse vuol dirmi che stando alla legge il potere di un prefetto è identico a quello di un altro prefetto ed è la stessa cosa di quello di un questore. 

Ma è implicito che lei sia il sovrintendente, il coordinatore…

“Preferirei l’esplicito”.
Se non ottiene l’investitura formale che farà? Rinuncerà alla missione? 
“Vedremo a settembre. Sono venuto qui per dirigere la lotta alla Mafia, non per discutere di competenze e di precedenze. Ma non mi faccia dire di più”.
No, parliamone, queste faccende all’italiana vanno chiarite. Lei cosa chiede? Una sorta di dittatura antimafia? I poteri speciali del prefetto Mori?
“Non chiedo leggi speciali, chiedo chiarezza. Mio padre al tempo di Mori comandava i carabinieri di Agrigento. Mori poteva servirsi di lui ad Agrigento e di altri a Trapani a Enna o anche Messina, dove occorresse. 

Chiunque pensasse di combattere la Mafia nel “pascolo” palermitano e non nel resto d’Italia non farebbe che perdere tempo”.
Lei cosa chiede? L’autonomia e l’ubiquità di cui ha potuto disporre nella lotta al terrorismo?
“Ho idee chiare, ma capirà che non è il caso di parlarne in pubblico. Le dico  solo che le ho già, e da tempo, convenientemente illustrate nella sede competente. Spero che si concretizzino al più presto. Altrimenti non si potranno attendere sviluppi positivi”.
Ritorna con la Mafia il modulo antiterrorista? Nuclei fidati, coordinati in tutte le città calde?
Il generale fa un gesto con la mano, come a dire, non insista, disciplina giovinetto: questo singolare personaggio scaltro e ingenuo, maestro di diplomazie italiane ma con squarci di candori risorgimentali. Difficile da capire. 

Generale, noi ci siamo conosciuti qui negli anni di Corleone e di Liggio, lei è stato qui fra il ’66 e il ’73 in funzione antimafia, il giovane ufficiale nordista de “Il giorno della civetta”. Che cosa ha capito allora della Mafia e che cosa capisce oggi, 1982?
“Allora ho capito una cosa, soprattutto: che l’istituto del soggiorno obbligatorio era un boomerang, qualcosa superato dalla rivoluzione tecnologica, dalle informazioni, dai trasporti. Ricordo che i miei corleonesi, i Liggio, i Collura, i Criscione si sono tutti ritrovati stranamente a Venaria Reale, alle porte di Torino, a brevissima distanza da Liggio con il quale erano stati da me denunziati a Corleone per più omicidi nel 1949. Chiedevo notizie sul loro conto e mi veniva risposto: ” Brave persone”. Non disturbano. Firmano regolarmente. 

Nessuno si era accorto che in giornata magari erano venuti qui a Palermo o che tenevano ufficio a Milano o, chi sa, erano stati a Londra o a Parigi”.
E oggi ?
“Oggi mi colpisce il policentrismo della Mafia, anche in Sicilia, e questa è davvero una svolta storica. E’ finita la Mafia geograficamente definita della Sicilia occidentale. 

Oggi la Mafia è forte anche a Catania, anzi da Catania viene alla conquista di Palermo. Con il consenso della Mafia palermitana, le quattro maggiori imprese edili catanesi oggi lavorano a Palermo. Lei crede che potrebbero farlo se dietro non ci fosse una nuova mappa del potere mafioso?”

Scusi la curiosità, generale. Ma quel Ferlito mafioso, ucciso nell’agguato sull’autostrada, si quando ammazzarono anche i carabinieri di scorta, non era il cugino dell’assessore ai lavori pubblici di Catania?
“Si “.
E come andiamo generale, con i piani regolatori delle grandi città? E’ vero che sono sempre nel cassetto dell’assessore al territorio e all’ambiente?
“Così mi viene denunziato dai sindaci costretti da anni a tollerare l’abusivismo”.
Senta generale, lei ed io abbiamo la stessa età e abbiamo visto, sia pure da ottiche diverse, le stesse vicende italiane, alcune prevedibili, altre assolutamente no. 

Per esempio che il figlio di Bernardo Mattarella venisse ucciso dalla Mafia. Mattarella junior è stato riempito di piombo mafioso. Cosa è successo, generale?
“E’ accaduto questo: che il figlio, certamente consapevole di qualche ombra avanzata nei confronti del padre, tutto ha fatto perché la sua attività politica e l’impegno del suo lavoro come pubblico amministratore fossero esenti da qualsiasi riserva. E quando lui ha dato chiara dimostrazione di questo suo intento, ha trovato il piombo della Mafia. Ho fatto ricerche su questo fatto nuovo: la Mafia che uccide i potenti, che alza il mirino ai signori del “palazzo”.
Credo di aver capito la nuova regola del gioco: si uccide il potente quando avviene questa combinazione fatale, è diventato troppo pericoloso ma si può uccidere perché è isolato”.
Mi spieghi meglio.
“Il caso di Mattarella è ancora oscuro, si procede per ipotesi. Forse aveva intuito che qualche potere locale tendeva a prevaricare la linearità dell’amministrazione. Anche nella DC aveva più di un nemico. Ma l’esempio più chiaro è quello del procuratore Costa, che potrebbe essere la copia conforme
del caso Coco”…

Chissà se questo nostro Paese sarà mai in grado di affrontare la storia, le verità scomode, i dossier secretati, le confessioni dei pentiti, i mandanti politici, istituzionali e imprenditoriali nella partecipazione a molti omicidi e stragi compiuti nel corso di un trentennio… 
Già, chissà…

C’è troppo silenzio: già… starà per accadere qualcosa!!!

E’ come un sesto senso, ma ogni volta che non si vedono notizie eclatanti, quando passa un po’ troppo tempo senza che si muova foglia… ho come la sensazione che qualcosa di grosso stia per scoppiare…

La cosa bella sapete qual è??? Indovino sempre”!!!

Oggi ad esempio sto scrivendo su un semplice presentimento, ed è come se il sottoscritto anticipasse una eventuale informazione clamorosa, già… una di quelle notizia che lascia tutti noi con il fiato in gola… 

Sarà che quella notizia venga recepita dal mio sistema nervoso ancor prima che accada, sarà per quei miei recettori che mi fanno avere questo sesto senso, ma vedrete entro pochi giorni scoprirò di aver ragione…

Non so dirvelo, ma in più di una circostanza nella mia vita mi è capitato di aver previsto alcune situazioni, che poi ahimè si sono di fatto avverate…

Peraltro, in alcuni contesti ho previsto anche il comportamento che taluni soggetti – cosiddetti amici – avrebbero avuto nei miei confronti con il passar del tempo…

Difatti, alcuni tra essi si sono dimostrati essere infidi e ipocriti, già… ma non per questo il sottoscritto aveva  deciso di essere nei loro confronti prevenuto…   

Qualcuno ogni tanto mi dice: Nicola… ma se sapevi che finiva così perché hai continuato??? 

Il sottoscritto crede che in ciascuno di noi vi sia una parte sana… ed è quella speranza a farmi credere che prima o poi questa energia positiva possa emergere o sconfiggere la parte peggiore che ciascuno di noi ha… ma non sempre ciò avviene, perché purtroppo ciascuno manifesta prima o poi quella propria natura… 

Ed allora preparatevi… 

Sì… non so dirvi cosa sta per accadere, ma è come per il coronavirus… qualcuno l’aveva anticipato, sì… e in pochi gli hanno creduto ed ora in molti si sono dovuti ricredere!!!

Peccato che non riesca a prevedere anche i numeri al lotto… già credetemi li darei subito a voi!!!

Ma comunque, visto che stiamo parlando di previsioni voglio provarci… 

Stasera vi consiglio di provare (ma anche per le tre estrazioni successive) i seguenti numeri al lotto: 30-60-90 (ambetto, ambo e terno)!!!

Chissà… non è detto che dopo un anno così disastroso, si possa anche finalmente tutti insieme festeggiare un importante vincita!!!

 

La vera forza della mafia??? I suoi legami esterni!!!

Riportava un tempo l’ex magistrato Luciano Violante: “Per intrecciare relazioni di questo tipo, lo strumento privilegiato dai gruppi mafiosi è, più che la violenza, la corruzione, la quale è per sua natura silenziosa, crea un clima di complicità, favorisce la mimetizzazione, consente di conseguire l’utile desiderato con rischi minori, mina dall’interno le istituzioni”. 
Sulla stessa lunghezza d’onda il pensiero di un altro magistrato siciliano, Antonio Ingroia, che da sempre ha sottolineato la pericolosità dei rapporti esterni della mafia: “Il rafforzamento che deriva all’associazione mafiosa da tali rapporti, è evidente; è in virtù di essi che la mafia è un potere criminale prima ancora che un’organizzazione criminale. Un sistema di potere fondato certamente sulla violenza, ma che per la sua sopravvivenza ha bisogno di un costante rapporto con settori della classe dirigente”!!!
E difatti, quanto fin qui emerso grazie alle inchieste delle varie procure siciliane, dimostra – senza che permanga in proposito alcun ragionevole dubbio – come le organizzazioni mafiose abbiano negli anni curato quella loro politica di relazioni esterne, con tutti gli esponenti di quelle categorie professionali ed in particolare con i dirigenti/quadri degli Enti pubblici, per proseguire con esponenti al vertice del circuito politico-istituzionale…
La presenza di tali soggetti è ormai certa e si estende dal settore finanziario a quello giuridico, da quello degli organi d’informazione, fino ai settori culturali più diversi… 
Ovviamente questi soggetti esterni, non sono dei veri e propri “affiliati“, ma pur non facendo parte direttamente di quella organizzazione mafiosa, ne costituiscono un punti di riferimento per l’individuazione, l’organizzazione, la conduzione e la massima redditività di quell’attività criminale…
Difatti, ciò che ha reso quell’organizzazione criminale così importante, non è rappresentato dalla sua pericolosità espressa in potenza militare, ma dalla rete di relazioni esterne in funzione delle quali è sempre riuscita a superare – ove possibile – indenne, quelle l’emergenze che negli anni si sono manifestate, mantenendo immobile il proprio potere sul territorio e quindi sulla società civile…
D’altronde, se non si comprendono quei legami e quelle relazioni esterne, si comprende poco della mafia attuale…
Infatti, già a suo tempo riportava bene l’ex magistrato Gian Carlo Caselli: “La mafia… è mafia proprio perché ha potuto e può ancora contare su quegli appoggi esterni, indispensabili alla sua esistenza e soprattutto alla sua espansione”…
Ecco perché un gruppo mafioso è più forte di un’altro, a seconda se possiede una maggiore capacità espansiva e cioè se presenta al suo interno, non solo una struttura organizzativa solidale in grado di limitare la penetrabilità e la razionalizzazione delle attività svolte, ma soprattutto perché presenta un’estensione verso l’esterno, permettendo così ad essa un incremento del capitale sociale disponibile. 
Attraverso queste ulteriori capacità relazionali, alcuni gruppi mafiosi hanno accresciuto  maggiormente il loro capitale e di conseguenza i propri utili, che poi hanno riciclato per estendere i loro tentacoli e per intrecciarne nuove amicizie e conoscenze, riproducendosi ed infettando come un cancro, non solo lo spazio delle proprie aree di origine, ma soprattutto quelle di nuove e diversa pertinenza… 
Ecco perché tra quei mafiosi ed i soggetti esterni si è stabilito un vero e proprio “equilibrio” che, pur essendo spesso temporaneo e occasionale, ha reso possibile quella loro cooperazione e quello scambio di favori e corruzioni… 
Fintanto quindi che quei mafiosi avranno la capacità di procurarsi all’esterno i necessari aiuti per compiere quei loro affari illeciti, allorquando ci saranno sempre soggetti disponibili a farsi corrompere e a instaurare con loro rapporti di scambio reciprocamente vantaggiosi, e soprattutto, con un ambiente come quello attuale, pieno d’individui ricattabili legati al mondo della politica e dell’imprenditoria… non mi si dica di credere a quanto ho sentito pronunciare oggi dalla cittadina di Corleone e cioè che lo Stato: “Vince”!!! 

Catania, chi trema adesso??? Giustizia, mafia, potere…

Non è cambiato nulla…
Sono passati 35 anni e quanto riportava Pippo Fava allora… è eguale a quanto accade oggi!!!
Incredibile lo so… eppure è così!!!
Stamani mi trovavo in una associazione culturale, quando rovistando tra i libri, ho trovato questa edizione de “I Siciliani“… 
Non vi dico con quanta emozione ho iniziato a leggere quel mensile… e mai avrei pensato che quanto riportato allora, sembra essere stato scritto dal giornalista in questi giorni…
Ma ciò che maggiormente ha colpito la mia attenzione è quel titolo: “Chi trema adesso”…
Già perché in questi giorni sono in molti a tremare… e osservando le notizie riportate nelle varie testate web da parte di molti amici cronisti, potrei anticipare alcuni di quei nomi, prevedendo – peccando d’immodestia – un coefficiente di errore del 3%…
Ma purtroppo questi nomi non possono essere pronunciati… comprenderete bene che, nel caso in cui, quei nomi dovessero emergere in qualche prossima inchiesta giudiziaria, si potrebbe pensare che, quella mia semplice previsione, fosse basata su qualcosa di più concreto e meno fantasioso…
Ed allora il sottoscritto, come voi, resterà in attesa di scoprire quei nomi strada facendo… anche se debbo confidarvi che a qualche amico/a anticipo quelle mie predizioni, tanto per aver una prova concreta che possa eventualmente confermare quelle intuizioni…
E quindi Catania trema… sì trema, anche tu che mi stai leggendo!!!
Sì… tu che cerchi di comprendere attraverso il mio blog, quei messaggi subliminali che di tanto in tanto vado pubblicando…
Perché sono certo che è giunto il tuo tempo, il vostro tempo… perché forse, prima di veder pubblicato il vostro nome ed essere esposti al pubblico ludibrio, consiglio quanti sanno di aver commesso un reato… di fermarsi e presentarsi spontaneamente in Procura, per denunciare quanto si è compiuto, costretti oppure no…
Forse, anzi sicuramente… non ridurrete le vostre colpe, ma quantomeno con quel gesto, riuscirete a salvare, ciò che resta ancora della vostra dignità!!! 

Sicurezza sul lavoro nelle cave: "otto anni per la prima sentenza…"!!!

Ho letto ieri un articolo di un incidente sul lavoro, che ha portato alla morte un dipendente all’interno di una cava…
La tragedia è del 2011 e soltanto ora, dopo oltre otto anni, è stata emessa la sentenza!!!
L’imputato (il sorvegliante di cava), per come ho letto è stato assolto dal giudice perché il fatto non costituisce reato!!! 
Per tutti gli altri capi di imputazione il giudice ha assolto con la formula perché “il fatto non sussiste“.
Vi starete chiedendo perché riprendo questo articolo… semplice, perché ciò che mi ha incuriosito è quella frase riportata ne post che dice: “Nel corso del dibattimento la difesa ha offerto una serie di documentazioni che accertavano i rispetto delle norme in vigore in tema di sicurezza da parte dell’azienda che operava nella cava di frantumazione, teatro dell’incidente”.
Vorrei precisare che non è mia intenzione mettere in discussione eventuali documentazioni presentate, dalle quali è emerso le corrette procedure messe in atto in termini di prevenzione e protezione…
Ma quando quell’iter fin lì utilizzato, non è riuscito a salvaguardare la vita del suo lavoratore, ritengo che qualcosa in quel criterio di valutazione è sicuramente venuto a mancare…
Anche perché in quella vicenda, non si sta ipotizzando un suicidio… perché soltanto così si spiegherebbe il fallimento di quei processi di formazione e informazione, a cui il lavoratore sarà stato certamente preparato, sia grazie al R.S.P.P. aziendale presente o attraverso un ente preposto, ufficialmente accreditato…
E quindi quel decesso non può che essere ricondotto a qualcosa che non ha purtroppo funzionato… pur avendo quella struttura imprenditoriale posto tutte quelle necessarie garanzie a salvaguardia dei propri dipendenti…            
Ma certamente – visto quanto accaduto – si poteva fare di più!!!
Ed è il motivo per cui non comprendo quell’articolo… 
Già… debbo dire che – conoscendo perfettamente le modalità messe in opera in quel ambiente delle cave – cercando a tutti i costi un possibile colpevole, nel caso specifico il sorvegliante di cava, mi sembra alquanto riduttivo o dimostra esclusivamente come si sia a tutti i costi, provato a trovare un responsabile, che pagasse per tutti…
Qui c’è poco da contestare… non esistono omissioni o condotte negligenti, parlare di imperizia o d’imprudenza è come non voler considerare esperto o professionalmente valido quel dipendente specializzato, manovratore di quegli immensi… mezzi d’opera.
La verità è tutt’altra e va ricercata nella difficoltà di quelle aziende che operano in quelle cave di frantumazione, ambienti che sappiamo essere altamente pericolosi e nei quali, anche la più banale disattenzione, può condurre ahimè a tragici incidenti…
Ecco perché non basta semplicemente predisporre quei documenti obbligatori, già… non è sufficiente dare ai propri dipendenti quella necessaria formazione, come serve a poco mettere in campo quelle procedure di segnalazione, viabilità o protezione dei percorsi all’interno di quell’area di coltivazione, in particolare se in prossimità delle scarpate o di quei fronti di cava… se poi alla fine basta poco per uccidere un uomo…
E’ tempo quindi che tutte le forze istituzionali predisposte a quei controlli, mettano in campo le necessarie sinergie, escludendo in questa mia attuale analisi, quelle azioni giudiziarie poste in essere in quest’ultimo periodo dalle forze dell’ordine, ma bensì… riferendomi a quella serie di interventi mirati per assistere – attraverso l’utilizzo di professionisti della sicurezza con esperienza ventennale – quelle società appartenenti al mondo lavico, che rappresentano da sole, un indotto fondamentale per l’economia di questa regione…

Massoneria, politica, mafia ed anche uomini delle istituzioni: un mix perfetto d’interessi e illegalità!!!

L’hanno chiamata operazione “Artemisia” i carabinieri del Comando provinciale di Trapani che ha portato in galera dieci persone e diciassette sono stati posti ai domiciliari…
Sono finiti in manette tutta una serie di soggetti insospettabili, tra cui il presidente di un ente di formazione, un ex deputato regionale di Castelvetrano, un deputato regionale e componente della commissione Cultura dell’Ars, ed ancora, alcuni massoni “commercialisti”, un ex responsabile del centro medico legale Inps, seguito dall’ex presidente dell’Ars e dall’ex sindaco di Castelvetrano, dal suo vice e da tutta una serie d’individui, uomini e donne, che con sto qui a menzionare…  ma che sono finiti tutti ai domiciliari…
Tra essi – secondo gli inquirenti – ci sarebbe stato uno “stabile accordo corruttivo”!!! 
Un contesto di profondo condizionamento della corretta amministrazione della cosa pubblica, estremamente sintomatico, dove per l’appunto i suoi “sodali” avrebbero governato la vita amministrativa della cittadina trapanese…
Un sistema in cui massoneria, politica, mafia e soprattutto uomini istituzionali, hanno permesso che, corruzione e illegalità, diventassero l’elemento essenziale della provincia di Trapani…
E dire che… proprio un candidato sindaco di quella provincia, nella cittadina di Castelvetrano (nota per aver dato i natali al boss di cosa nostra, Matteo Messina Denaro, latitante dal 1993…) – finito ora ai domiciliari –  durante la presentazione della sua candidatura e attraverso una lettera ai suoi concittadini dichiarava che la città aveva bisogno di amministratori “capaci, preparati, con curriculum eccellenti e conoscitori delle leggi che regolano la vita pubblica”, aggiungendo inoltre la promessa di compiere quel suo dovere in nome “della legalità e dei principi costituzionali”!!!
Minch… alla faccia della legalità!!! 
Leggendo quanto sopra, non posso che rivolgere un appello ai miei conterranei di Castelvetrano, ma non solo a loro, anche a tutti i siciliani che in questo momento mi stanno leggendo: Nessuno di noi può tornare indietro e ricominciare da capo, ma chiunque di noi può andare avanti e decidere il proprio futuro e quello dei propri figli… allontanando cosi definitivamente, questo pervaso sistema clientelare/mafioso fortemente  corruttivo, che non fa altro che distruggere quanto ancora di buono esiste su questa nostra terra…
Per una volta quindi… dite BASTA!!!

Diversità: diritti e doveri!!!

Avevo iniziato a scrivere questo post alcuni giorni fa, dopo aver ascoltato ad un convegno (era il 17 febbraio ), un intervento sui diritti civili…

Per ragion varie non sono riuscito a completarlo, ma soprattutto mi sembrava corretto prima chiederne quantomeno un’autorizzazione verbale a quella persona che non conoscevo e che casualmente, in un successivo convegno politico ho rincontrato, perfezionando così quella mia personale richiesta …
La persona di cui facevo sopra riferimento è Sandro Mangano e come dicevo, da quel palco, aveva evidenziato alcuni temi riguardanti i diritti civili…
Aveva esordito dichiarando d’aver sempre fatto politica a livello sociale, senza alcun bisogno di essere iscritto ad un qualche movimento politico, ma soprattutto senza l’ausilio di possedere una tessera di partito per esprimere il proprio pensiero, viceversa, diventando egli stesso interlocutore di quella politica che coinvolgesse alcune esperienze di vita sociale…
Una scelta la sua voluta, quella cioè di non essere inserito all’interno di un gruppo partitico – per come riportava – “per non essere comprato da nessuno“!!!
Il suo unico desiderio… è soltanto quello d i poter interloquire con una parte di società che ben conosce, grazie alla propria esperienza di vita che lo vede per l’appunto appartenere al mondo omosessuale…  
Un omosessuale – ha dichiarato – che ama i maschi, ma soprattutto un omosessuale che non si vergogna di dirlo!!!
Il motivo di questa sua affermazione, è quella di voler rompere con quegli schemi preimpostati dalla nostra società, abituata a vedere il “diverso” come un pericolo, come un qualcosa da evitare…
Come d’altronde egli stesso dichiara: “Può capitare a tutte le mamme e ai papa d’avere il proprio figlio che viene per dire… sai mamma, papa, mi sono innamorato di un uomo”!!!
Sappiamo bene tutti cosa accade solitamente in quelle circostanze: “nei casi buoni lo si butta fuori di casa, nei casi peggiori si adotta la violenza fisica o ancor peggio lo si manda in qualche “Centro Igiene Mentale” o da qualche amico psichiatra, affinché egli possa attuare quelle necessarie cure riparative”…
Ecco perché Sandro Mangano da quel palco rivolge un auspicio a tutti gli uomini e donne presenti delle nostre Istituzioni, in particolare prova a inviare un messaggio da questa sua terra, questa regione… la Sicilia, perché da qui possa nascere quella differenza che non sia esclusivo appannaggio della sinistra…
Perché i diritti civili non vengono votati solo da chi è di sinistra, perché un soggetto può essere gay e votare per la destra!!!
Bisogna quindi finirla con quella falsa moralità o con quell’essere sessualmente ambigui o per meglio dire “transessuali“, un tema quest’ultimo certamente difficile da affrontare e quindi – premesso che egli non ha nulla contro questa minoranza “transgender” – fa fatta però da parte loro una scelta di diritto: non si può essere transessuale e mantenere nello stesso tempo quel percorso o determinati organi che non le appartengono…
Per entrare nello specifico… “sei un uomo… e ti senti prigioniero in un corpo di donna, vuoi fare un percorso di transessualità…??? Lo stato ti accompagna a trovare la tua identità… quella pace interiore voluta e ricercata; ma se vuoi mantenere una doppia identità, una doppia figura esclusivamente per fini personali… non puoi chiedere un diritto o un dovere alla Stato, perché non gli compete!!!
Basta quindi con tutte quelle sigle “particolari” espresse per meglio identificarsi o per voler riconoscere amori naturali… perché secondo Sandro Mangano, queste sono di fatto “Blasfemie“, sono condizioni sociali che non possono essere da uno Stato difese, protette o legiferare… si deve viceversa legiferare sul diritto di coppia… ma ad un bisessuale che chiede un diritto, prima bisogna riconoscerlo…
Ciascuno di loro deve quindi riconoscere prima se stesso, i suoi gusti personali, cercando di comprendere quelli che dovrebbero essere i suoi diritti, ma anche i suoi doveri… 
Ma ad un bisessuale… cosa può dire lo Stato: “Sei libero di fare nella tua camera da letto quello che vuoi, ma non puoi rappresentare un tema a cui debbo pensare”…
Le diversità – logicamente – non sono soltanto quelle sessuali ma anche quelle della disabilità, perché tutte le persone hanno la prerogativa di essere libere da qualunque discriminazione, per poter godere ampiamente dei propri diritti civili, culturali, economici, politici e sociali…
Ho letto che a breve (dal 29-31 Marzo) è in programma a Verona il “Congresso Mondiale delle Famiglie”… e rappresenta un tema caro a molti e sul quale è intervenuto per l’appunto Sandro Mangano (attivista per i diritti omosessuali e fresco di nomina coordinatore del dipartimento Diritti Civili di #DiventeràBellissima)
A differenza di ciò che in molti potrebbero pensare, Mangano si schiera a favore del Congresso e ne spiega i motivi: “Troppa retorica, opportunismo e propaganda politica dietro le barricate sul Congresso Mondiale delle Famiglie. 
È ora di finirla con gli stereotipi e iniziare a pensare in chiave liberale: io dico fortemente Si. Penso che tutto ruoti attorno al senso autentico della libertà di espressione, quella libertà che qualcuno vorrebbe limitare, utilizzando le vecchie contrapposizioni ideologiche tra destra e sinistra, precludendo a un omosessuale di sostenere i valori della famiglia, quando invece la famiglia è un patrimonio da tutelare, oggi più che mai. Magari ci sarà molto da discutere sul concetto di famiglia, ma di certo non è privando i cittadini di uno spunto di dialogo e confronto che daremo l’esempio di un Paese democratico e civile quale pretendiamo di essere. Io dico ‘Sì’ alla famiglia: una famiglia che accoglie e non discrimina; che tutela i figli e i loro orientamenti, che li guida a essere persone migliori. Di questo l’Italia ha davvero bisogno”!!!
Diceva Herbert Marcuse: “Questa società cambia tutto ciò che tocca in una fonte potenziale di progresso e di sfruttamento, di fatica miserabile e di soddisfazione, di libertà e d’oppressione. La sessualità non fa eccezione…”. 

Catania: Una città senza scampo!!!

In questi ultimi anni – potrei dire con esattezza da quando fu nominato Procuratore il Dott. Giovanni Salvi – in taluni ambienti, in particolare quelli di carattere massoni, iniziano a diffondersi forti preoccupazioni tra quei suoi adepti, soprattutto tra coloro che hanno interessi politici, imprenditoriali ed ovviamente mafiosi…

A seguito della promozione (e ovviamente del  suo trasferimento…) del Dott. Salvi a Procuratore Generale di Roma, qualcuno pensava che finalmente le cose sarebbero tornate per come erano state per più di un secolo, ma la nomina del Dott. Zuccaro a Procuratore di questa città, ha  rovinato i loro piani…  
Ecco quindi che quella casta “massone”, ha dovuto iniziare a fare i conti con questa Procura nazionale che non ha lasciato scampo a nessuno di quei cosiddetti intoccabili…
Certo, in questi anni si è provato a spodestare quel suo capo ed anche i suoi collaboratori…
Sì… ci hanno provato con i migranti, hanno criticato quel suo operato da Roma, hanno preso spunto dalle “ONG” per mettere in discussione quel suo ufficio, poi ci sono le inchieste che hanno visto noti imprenditori posti sotto il mirino della lente giudiziaria, inchieste che hanno fatto molto discutere… ma egli e il suo gruppo sono ancora lì e tutto ciò sta creando gravi problemi a quei loro business, ma soprattutto a quel sistema clientelare/mafioso che si ritrova un potere limitato, da non poter assoggettare a se i cittadini “succubi” di questa loro città… 
Ed allora ecco stravolgere quell’attacco e si ritorna ai vecchi tempi… 
Ma quale massoneria, quale mafia, quale corruzione, e se ci sono omicidi… sono solo problemi di “corna“!!!
Non c’è alcun motivo di creare allarmismi, quanto qualcuno va dichiarando fa parte delle solite dicerie, cazz… che passano di bocca a bocca, senza alcun effettivo fondamento di verità, sì potremmo definirle vere e proprie leggende metropolitane… 
Ma ditemi poi, v’immaginate quei conterranei messi li in fila, vestiti con quegli abiti cerimoniali, con i visi coperti da quei cappucci che nascondono quella loro identità, ah… soltanto pensare a quegli adepti interamente coperti dalle tuniche… scoppio a ridere!!!  
Quanto sopra non vuole minimamente sminuire quanto purtroppo realmente accade – questo sì… in maniera  “occulta” – e di come quelle loro azioni abbiano a influenzare nel suo complesso la vita sociale, politica ed economica di questa città etnea, della sua provincia, per poi estendere quella propria influenza negativa in tutta la regione…
D’altronde se provate ad indagare, se cercate di addentrarvi all’interno di quel sistema politico economico e finanziario, state certi che verrete attaccati e possibilmente distrutti!!!
Il sistema è fatto per essere blindato e chi non sta all’interno di quelle regole viene bandito… e pian piano, quel potere acquisito, viene trasferito ad altri soggetti ben più disponibili ad assoggettarsi ai comandi ricevuti…
Ma tra loro sono pochi, anzi potrei dire non vi è alcuno disponibile a rinunciare a quei posti chiave della politica, delle istituzioni, in quelle principali rappresentatività o in quei consigli di enti e di società… d’altro canto nessuno è disposto a perdere quegli arricchimenti sproporzionati ricevuti immeritatamente!!!
Questi soggetti hanno come un cancro infettato questa nostra città ed i loro tentacoli si sono infiltrati in quasi tutti i comparti dall’economia e della politica, anche quelli che avrebbero dovuto essere garanti dei principi inviolabili, ma che viceversa sono stati palesemente manipolati, non garantendo più neppure quei minimi requisiti di “riservatezza”…
Con un potere così immenso, con una serie di complicità in quasi tutti gli apparati, con la garanzia d’avere a disposizione una serie di soggetti fortemente collusi, ricattati e ricattabili, come si può credere che qualcosa potrà prima o poi cambiare, quando la maggior parte di essi, direttamente o indirettamente, sono di fatto a servizio della mafia??? 

Catanesi…. c’è bisogno di collaborazione e denunce!!!

“Le preoccupazioni sono tante… ma sono uno stimolo per fare meglio”!!!
Con queste parole ha esordito alcuni giorni fa il Prefetto di Catania, Claudio Sammartino, durante un’intervista da parte del giornalista di “LaSiciliaweb” 
Continuando ha dichiarato: “I cittadini catanesi hanno bisogno delle Istituzioni, devono chiedere sempre di più alle istituzioni, ma le Istituzioni hanno bisogno dei cittadini catanesi… perché il cittadino catanese ha tantissime qualità importanti, che si sono sviluppate, soprattutto nei momenti di difficoltà e questo è un momento di difficoltà in cui ogni cittadino  deve dare il meglio di se, cooperando, collaborando, come faranno le Istituzioni di questa provincia”!!!
Quanto detto dal prefetto non fa una piega, certo sono belle parole, ma come dico sempre… trovano il tempo che trovano e il più delle volte non sono neppure attinenti con la realtà o quantomeno con quanto vissuto da noi catanesi…
D’altronde, egli stesso ha dichiarato “come faranno le istituzioni“… dimostrando quindi di voler prendere del tempo per mettere in atto quei necessari processi d’involuzione ai quali purtroppo, anche le stesse istituzioni del passato sono mancate… e mi riferisco proprio a quei suoi predecessori, a quelle inchieste nelle quali erano stati coinvolti e di cui poi non se ne saputo più nulla (vedasi ad esempio… Saguto & Co.). 
“Cooperazione e collaborazione al servizio dei cittadini è la cifra del lavoro delle istituzione di questa provincia…”!!! 
Si… ascoltando queste importanti parole, sono certo che da domani i catanesi faranno a gara per presentarsi presso quegli organi giudiziari per segnalare o denunciare quanto di loro conoscenza, in ambito di illegalità o corruzione…
Ed inoltre, quando dichiara “Conoscere un poco questa città e aggiornare le mappe di conoscenza di questa città è un grande stimolo per servire meglio i catanesi…”, mi da l’impressione di un distacco o quantomeno di prendere le distanze, rispetto a quanto realmente accade ancora in questa nostra città, dove l’omertà la continua a fare da padrona, dove la criminalità organizzata controlla una grande fetta delle attività commerciali, dove il pagamento del pizzo è ahimè una consuetudine, ed ancora, dove l’enormi somme derivanti dal riciclaggio di denaro sporco, obbliga la criminalità a investire in nuovi settori quali ad esempio quelli turistico/alberghieri o anche diretti alla creazione di strutture ricettive per eventi, convegni, concerti, oppure, per come hanno evidenziato le ultime inchieste giudiziarie, in settori come quelli della ristorazione, alimentari, scommesse, ecc… tutte società “lavatrici” che hanno quale vantaggio, quello d’incassare quotidianamente denaro contante, tale da permettere che si ripulisca in maniera celere, tutto quel denaro sporco proveniente dal business di quella associazione criminale…
Ed allora vorrei comprendere quali attività saranno compiute nella prevenzione o nel contrasto di quei fenomeni di corruzione o d’inquinamento mafioso, ma soprattutto mi piacerebbe capire quali iniziative verranno promosse contro quella criminalità organizzata ed anche contro quei dirigenti/funzionari corrotti delle amministrazioni locali, che evidenziano essere sempre meno efficaci e soprattutto poco trasparenti, certamente non a servizio dei cittadini in quanto compromessi da condizionamenti esterni…
Ed infine, vorrei comprendere il significato di quelle parole, quando dice: “I cittadini devono percepire che lo Stato è presente e lavora per loro…” , perché vede ultimamente, l’impressione ricevuta dal sottoscritto è che non si lavori per portare in evidenza le collaborazioni ricevute, ma bensì, all’interno di apparati statali, nei quali si cela un meccanismo perverso e cioè quello di soffocare le cooperazioni a cui lei – nel suo messaggio – faceva  riferimento… 
Perché vede, tra il dire e il fare – da noi – c’è il mare… e non è un mare cristallino e trasparente, ma bensì un mare pieno di liquame dalle esalazioni maleodoranti, pieno di esseri sleali che mai terra abbia potuto partorire…      
L’augurio che lei in questi giorni di festa auspica e cioè “che cresca in questa nostra provincia la speranza e che la collaborazione e la cooperazione sia il tessuto e la modalità di lavoro di tutti… in particolare a chi è più a disagio, a chi ha perso il lavoro o rischia di perderlo, ai giovani, agli anziani, alle famiglie in difficoltà, alle imprese a tutti coloro che sono protagonisti in questo momento, estremamente importante, estremamente delicato della nostra provincia, un augurio che riemerga sempre di più la speranza di fare e di costruire una società migliore…”, rappresenta sicuramente qualcosa di meraviglioso e di desiderabile, ma affinché queste belle parole, non restino lì… vane – per come d’altronde lo sono state in questi anni con quasi tutti i suoi predecessori – c’è bisogno che ciascuno inizia a prendersi cura delle proprie responsabilità, in maniera seria o quantomeno per il compito a cui è chiamato, senza dover propagandare anticipatamente, situazioni o circostanze che successivamente il tempo ha dimostrato non essere state mai finalizzate…
Non c’è bisogno quindi di chiedere ai catanesi riluttanti o ancora oggi legati a quel sistema clientelare/mafioso di collaborare o di denunciare… pensiamo viceversa di dedicarci a coloro che già da tempo stanno collaborando e non solo per dovere ma di più… e si sentono fortemente traditi, da quello che Lei – per il ruolo che ricopre – chiama Stato!!!
Possiamo scegliere quello che vogliamo seminare, ma siamo obbligati a mietere quello che abbiamo piantato!!! 

Policlinico di Catania – Parte II: "Quando le istituzioni dimostrano di apprezzare i consigli dei cittadini"…


E’ bello accorgersi che a volte si viene ascoltati…
Non sempre avviene, ma ci sono circostanze in cui ciò avviene e la conferma mi è stata data proprio oggi, dopo che il sottoscritto aveva scritto un post su quel tratto di strada…

Debbo ringraziare in particolare la mia amica Romj Crocitti, che gentilmente ha provveduto ad inviare a chi di dovere, quel mio post…
Perché come ripeto sempre, se ciascuno di noi, facesse il proprio dovere, molte di quelle cose realizzate, avrebbero risultati certamente più soddisfacenti… 
Ma si sa da noi… il motto è quello di farsi i caz… propri, ed è il motivo per cui poi, successivamente, accadono le disgrazie come quelle di questi giorni…
Ma quello è un’altro argomento che approfondirò domani in maniera “feroce“, affinché chi deve capire capirà, senza giri di parole o protetti da quegli abituali “scaricabarile”!!!
E sì… perché se ciascuno fosse in questa terra meno omertoso, se con quei cellulari (tenuti 24/24 ore in mano), inviassero le foto sulle problematiche presenti nella propria città o anche gli abusi che si stanno compiendo accanto la loro abitazione, certamente si avrebbe ahimè qualche  problemi personali, ma forse si sarà salvata qualche vita!!!
Ed allora, riprendendo quanto avevo criticato ieri sulla viabilità di Via S. Sofia, in particolare sul tratto prospiciente la prossima apertura del pronto soccorso, ecco che stamattina, ho visto alcuni operai che stavano demolendo lo spartitraffico destinato a verde, chissà forse per creare una terza corsia…
Certamente rappresenta un primo passo per migliorare quella viabilità, forse non è definitivo, ma è già qualcosa…
Sicuramente si dovrà realizzare qualche altro correttivo e mi auguro che venga presa in considerazione quanto dal sottoscritto suggerito e cioè di portare l’ingresso del parcheggio a pagamento all’interno della struttura ospedaliera…
Ovviamente questa ulteriore modifica comporterà un aumento del traffico all’interno del Policlinico, ma garantirebbe a chiunque, in particolare alle persone anziane, di poter accedere direttamente a quella struttura, mentre l’autista potrà proseguire verso il parcheggio…
Comunque, c’è bisogno di fare qualche prova per comprendere meglio, quale soluzione garantirà a quel pronto soccorso, la migliore fluidità e la circostanza che ci si sta provando è già qualcosa…
Speriamo in bene… 
   

La camorra fa schifo!!!

Ascoltavo stasera il Tg su Rai1, quando ho sentito il Ministro Costa pronunciare la frase: “La camorra fa scifo”!!!
A quella frase ho pensato: “e allora??? Vedi che novità…”!!!
D’altronde, mentre lo Stato pronuncia queste parole, il sottoscritto ripensa a tutte quelle frasi analoghe pronunciate negli anni scorsi, da altrettanti uomini delle istituzioni…
E la camorra cosa ha fatto… intimorita da quelle frasi pensate che sia stata ferma a guardare gli eventi, no… a continuato a fare quattrini con la propria organizzazione criminale, in particolare facendo affari con i rifiuti!!!
Il ministro dice correttamente: “fanno schifo anche i colletti bianchi che speculano sulla salute delle persone”, ma dimentica che sono stati principalmente molti di quei suoi precedenti colleghi a sfilare nei convegni in nome della lotta alla camorra, per poi successivamente sedersi a tavola con quei camorristi, per stringere accordi elettorali…
Come si fa a dimenticare che molti degli uomini eletti in quel territorio, sono stati eletti con i voti della camorra??? 
Credere che la camorra sia ancora costituita da quattro scugnizzi a modello “Gomorra” è una follia!!!
Quell’associazione criminale si comporta oggi come una holding, studia a tavolino i vari sviluppi del territorio, muove le proprie pedine, promuove quei suoi uomini, investe nel territorio, crea lavoro e consenso sociale, ed infine avvicina le associazioni di legalità esistenti per continuare i propri interessi, la sua è una vera e propria strategia…
E’ finito il tempo di quelle famiglie malavitose, ora c’è una metodologia da portare avanti, e ciascuna di esse, deve sottostare a quell’impostazione generale…
Certo, la camorra fa schifo, ma ciò che fa maggiormente più schifo, sono tutte le persone che presentandosi come perbene, con quelle facce pulite e le mani sporche dalle mazzette incassate, partecipano ogni giorno a quegli affari criminali e corruttivi, che determinano nel territorio un grave inquinamento che avvelena non solo l’ambiente, ma soprattutto i suoi cittadini…
Sì… l’hanno definita la “terra dei fuochi“, sono vent’anni che sento parlare di contrasto alla camorra, di realizzare quegli interventi necessari per ripristinare quei territori inquinato da liquami chimici e quant’altro, per combattere i roghi provocati da quella regia delinquenziale…
Non può essere che siamo ancora qui a palarne, non può essere che non sia cambiato nulla in tutti questi anni, che siamo ancora qui a contare gli incendi provocati, non uno, due, tre, quattro cinque… no, ormai non si contano più quegli compiuti, senza che mai nessuno abbia fatto qualcosa!!!
Potete non condividere quanto sto per dire, ma in questi incendi il sottoscritto vede soltanto una cosa, il fallimento dello Stato o per meglio dire, di una parte di quei suoi uomini!!!
Nel frattempo che a Roma si chiacchiera, la camorra continua a controllare il business dei rifiuti, incassa milioni di euro con quell’emergenza eterna, procede a rimuovere tutte quelle “ecoballe” (dopo che lo Stato ha pagato per realizzarle), ed infine inizia a dedicarsi ai nuovi impianti di trasformazione e/o di compostaggio…
La camorra è vero… fa schifo, ma non è la sola!!!

Si sa… con la giustizia si può diventare ricchi!!!

L’altro giorno mi trovavo a far colazione al bar Kennedy…
Nel frattempo che attendevo il cameriere, ho iniziato a leggere un quotidiano, mentre i tre tavoli attorno a me, hanno iniziato ad occuparsi…
Ho avuto la sensazione che in ciascuno di quei tavoli – pur senza ascoltarli – vi fosse un legale, poiché gesticolavano a turno in modo animato…
Uno di loro ad esempio discuteva con quel suo cliente in modo vibrante e certamente qualcosa in quel procedimento in corso, dava particolarmente fastidio a quel suo interlocutore…
Vi assicuro che non era mia intenzione ascoltare… ma era talmente tanto il casino che facevano che, anche chi non voleva sentire… era costretto a sentirli!!!
Alzando lo sguardo, ho visto uno di loro chiedere dei soldi, che immediatamente gli sono stati consegnati da quel suo interlocutore…
Il sottoscritto ha pensato tra se e se che probabilmente quel comportamento non fosse molto professionale, certamente aveva poco di discrezionale, d’altronde… che senso ha discutere circostanze personali all’interno di un bar, già… non sarebbe più corretto ricevere i clienti nel proprio studio??? 
Ma poi ho pensato, questi giovani avvocati uno studio loro non c’è l’hanno, utilizzano qualche stanza condivisa nei quali svolgono le funzioni di “praticantato” e quindi chissà, per usufruire della sala riunione per quei propri interessi, dovranno dividere se non proprio quel loro cliente, certamente una parte di quel compenso ricevuto e allora forse così si spiega la presenza all’interno di un bar…
Di una cosa ormai comunque sono convinto, che chi vuole arricchirsi (anche illegalmente…), sfruttando il settore giudiziario, ha mille modi per farlo… 
Uno dei sistemi più semplici è quello compiuto da alcuni magistrati, ad esempio aggiustando le sentenze, seguono quindi alcuni studi legali, specializzati in truffe o raggiri…
Ho letto alcuni mesi fa di un’inchiesta nella quale due avvocati hanno realizzato una frode nei confronti dell’Inps per ben 22 milioni di euro; usavano i nomi di centinaia d’ignari pensionati (alcuni di essi morti da tempo…) per richiedere all’istituto l’adeguamento delle pensioni; per far ciò, procedevano inizialmente attraverso cause giudiziarie e successivamente, dopo aver ricevuto le somme richieste, richiedevano agli sportelli del ministero della Giustizia, ulteriori rimborsi, causa le lungaggini di quegli stessi (falsi) processi…  
Poi ci sono presidenti di sezione dei tribunali, capaci di chiedere tangenti per sistemare i processi oppure altri che hanno ad esempio escluso la “sorveglianza speciale” ad alcuni pregiudicati, dietro lauti compensi, che trasformavano quei provvedimento forzati, in domiciliari…
Ci sono anche ufficiali delle forze dell’ordine che si sono messi a firmare falsi decreti di dissequestro, in favore di personaggi legati ad associazioni criminali che importavano dall’estero, merce contraffatta…
Tutto ormai si muove attorno ai soldi… e si sa, di denaro nei tribunali italiani ne gira tanto…
Non ricordo, ma da qualche parte ho letto: “Noi magistrati siamo un piccolo, solitario, malfermo scoglio sul quale piombano da tutte le parti ondate immense, spaventose, vere schiumose montagne, veri interessi implacabili, ricchezze sterminate, uomini tremendi… insomma forze selvagge al cui urto, noi poveri e meschini, dobbiamo resistere… a qualcosa di selvaggio, di affascinante e di feroce”
Ha detto bene il Presidente dell’ANAC, Raffaele Cantone: “Una giustizia dei grandi numeri comporta, inevitabilmente, meno trasparenza, più opacità e maggiore difficoltà di controllo”!!!
I dati dicono che ci sono circa tre milioni di procedimenti penali giacenti e circa 5 milioni di cause civili arretrate.
E’ ovvio che una così consistente farraginosità delle procedure, incoraggia tutti i malintenzionati a continuare in quelle attività illegali!!!
In particolare proprio coloro che con la giustizia operano quotidianamente, poiché il senso di impunità dovuto alle leggi di questo paese (che proprio loro conoscono alla perfezione), garantisce che taluni procedimenti, quali quelli per corruzione, evasione fiscale, sperequazione finanziaria  e quant’altro di natura economica, non vengano mai puniti in maniera seria…
Ma poi ditemi: “Siete veramente così convinti che, alla fine dei processi, quei giudici, avvocati o quegli uomini delle istituzioni, una volta condannati, sconteranno quella loro pena in carcere”???
Io non ci credo!!!

Antonello Montante: L’uomo della svolta "antimafia"!!!

Sono oltre ventotto le persone ora indagate insieme all’ex Presidente di Confindustria Sicilia, Antonello Montante !!!
Tutta una serie d’individui che posti all’interno di quegli uffici istituzionali (rilevanti), permettevano ad egli – in base a quanto contenuto in una serie di dossier – d’avere influenza tanto sulla politica, quanto sulla società civile…
Un modo per controllare i propri avversari e soprattutto per conservare quegli scheletri dell’armadio, da utilizzare al momento opportuno…
In quei dossier vi sono i nomi delle persone più in vista in Sicilia e non solo, anche del paese!!!
E’ l’accusa mossa dalla Procura di Caltanissetta, ad uno degli uomini più influenti dell’antimafia, che ora la magistratura accusa di essere stata deviata a scopi utilitaristici e personali.
In carcere da oltre quattro mesi, dopo un periodo di arresti domiciliari, Montante avrebbe provato a distruggere le prove anche durante quel periodo, sempre secondo l’accusa della Procura…
Oltre l’industriale i magistrati chiedono di processare tutta una serie di personaggi che avrebbero favorito quelle metodologie di controllo, sorveglianza, pedinamento e intercettazione, tra questi vi sono nomi altisonanti, tra cui: l’ex Presidente del Senato, Renato Schifani, ma fra gli indagati spiccono i nomi dell’ex Capo dei Servizi Segreti, Antonio Esposito, ed anche del Colonnello Giuseppe D’agata, ex Capo Centro DIA di Palermo, di Marco De Angeli Sostituto Commissario in servizio prima alla Questura di Palermo e successivamente alla Prefettura di Milano, Ettore Orfanello Comandante di Polizia Tributaria di Caltanissetta e l’imprenditore Massimo Romano, titolare della catena dei supermercati “Mis-Carefour Sicilia”.
Indagato a piede libero il Prof. palermitano Angelo Cuva, accusato di aver fatto da tramite con l’ex Presidente Schifani…
E se pensate che l’inchiesta sia finita vi sbagliate…  
C’è un ulteriore inchiesta definita “BIS”, che riguarda il livello politico dei rapporti di Montante, che ruota intorno a nomi come l’ex Governatore Rosario Crocetta, gli ex Assessori alle attività produttive Linda Vancheri e Mariella Lo Bello, l’ex presidente di sicindustria Giuseppe Catanzaro e molti altri i cui nomi sono ancora sotto stretto riserbo 
Sono esponenti autorevoli delle istituzioni, che si sono dimostrati “infedeli”, in quanto negli anni, avrebbero rivelato notizie coperte da segreto, proprio per favorire l’ex Presidente Montante… il quale, per nome e conto dei suoi legali, continua a negare e ha sottolineare di essere stato: “L’UOMO DELLA SVOLTA “ANTIMAFIA!!!!

Provano a sensibilizzare l’opinione pubblica su temi di legalità e lotta alla mafia!!! Ma se sono questi i modi…

Fateci caso… ogni giorno assistiamo a promozioni e partecipazioni ad eventi di carattere culturale, su temi di legalità e contrasto alle mafie.
I mass media, in particolare le televisioni, aprono quei loro Tg con notizie destinate a sensibilizzare l’opinione pubblica, dove una costante attenzione è dedicata al condizionamento che alcuni giornalisti subiscono a causa delle loro inchieste…
Abbiamo visto in questi anni le intimidazioni e le violenze fisiche subite da essi e di come successivamente a causa di quelle palesi aggressioni, trasmesse in tutti i notiziari nazionali e non solo, lo Stato abbia deciso finalmente di reagire (dopo anni e anni di assoluto silenzio…). 
Ma non tutti mostrano quel coraggio, anzi taluni “giornalisti”, pur di far “lievitare” l’audience del proprio programma televisivo, hanno invitato nelle reti nazionali proprio i familiari di quelle famiglie mafiose che – senza alcuna presenza, per un eventuale contrapposizione – hanno potuto pubblicamente attaccare il nostro sistema giuridico, mettendo in discussione anche quel sistema dei collaboratori di giustizia…
E stata permessa un’informazione inesatta, si è effettuata una vera e propria forma a difesa di quel fenomeno mafioso, è passato un messaggio “riduzionista” nel quale essa non è più pericolosa e dove lo Stato ha dimostrato potere su quelle organizzazioni criminali…
La realtà si sa… è tutt’altra, in quanto quelle associazioni mafiose, grazie alla propria forza economica/finanziaria, al sostegno della politica e al controllo diffuso del territorio, traggono ogni giorno che passa, sempre più consenso sociale…
D’altronde chi dovrebbe contrastare quel potere criminale non è nelle condizioni di farlo, sia perché dimostra di non essere libero da condizionamenti, ma soprattutto in quanto risulta incapace di esercitare con vigore quella necessaria lotta…
Peraltro come si sa… la mafia, attraverso un cambio di strategia che li ha condotti a tenere un profilo basso, è riuscita ad accrescere i propri  affari… senza far rumore, ma soprattutto evitando di dare notizie in pasto ai giornali, il tutto ovviamente grazie anche ai numerosi cittadini omertosi o certamente disinteressati, alcuni dei quali purtroppo, facenti parte di quei reparti operativi, che preferiscono svolgere quel proprio operato presso il Bar adiacente oppure restando davanti al proprio terminale, con le fette dei prosciutti negli occhi… 
Ecco il motivo per cui non è oggi la “negazione” a rappresentare il reale problema alla lotta alla criminalità o al malaffare, bensì l’ostacolo principale per i cittadini più coraggiosi è dover superare quelle barriere istituzionali, trovare cioè quegli “Uomini dello Stato”, capaci di occuparsi di tutti gli episodi di cui si è venuti a conoscenza e non solo di quelli che danno loro visibilità mediatica o risultano per i quotidiani più eclatanti…
D’altro canto si è visto… molte di quelle denunce presentate non vengono neppure prese in considerazione!!!
Molto probabilmente debbo pensare che all’interno di quegli uffici istituzionali, sopravvivono ahimè ancora individui  compiacenti, reticenti o ancor peggio collusi… 
E’ incredibilmente lo so, ma sono proprio loro i primi con cui un cittadino perbene deve scontrarsi, poiché questi proveranno in ogni modo a insabbiare le denunce presentate o certamente faranno in modo di sfiancare ogni vostra velleità, affinché con il tempo, quanto da voi presentato, venga alla fine tralasciato… 
L’unico modo che si ha per contrastare quell’indolenza,  fare in modo che quelle denunce presentate, vengano portate a conoscenza di chi sta ancora più in alto di loro o nella peggiore situazione, utilizzare i social o quei programmi Tv che si occupano di servizi e inchieste; sì… forse soltanto così si avrà la certezza che nulla resterà celato!!!
Ho l’impressione che sia giunto il momento di togliere quelle foto istituzionali appese all’interno dei nostri uffici pubblici!!!
Già… è tempo di sostituirli con una frase, quella del giudice Paolo Borsellino: A fine mese, quando ricevo lo stipendio, faccio l’esame di coscienza e mi chiedo se me lo sono guadagnato”!!! 

C’era un tempo in cui le "porcherie"… si potevano fare!!!

La frase di sopra… fa parte di una serie di dialoghi intercettati dai carabinieri finiti nel rapporto conclusivo dei militari e parte integrante dell’inchiesta sulla gestione dell’accoglienza nel Veneto…
A diffondere la notizia è stato il “Mattino di Padova”, ma la circostanza assurda è che a pronunciarla sarebbe stata l’ex prefetto di Padova, Patrizia Impresa, in un dialogo con l’allora vice prefetto vicario di Padova, Pasquale Aversa, delegato di occuparsi dell’accoglienza dei migranti…
È vero che ne abbiamo fatte di porcherie, però quando le potevamo fare” e se pur l’ex prefetto non risulta indagata, quelle frasi e le indagini condotte su alcune cooperative sociali che grazie all’accoglienza dei migranti, hanno visto aumentare il proprio fatturato in maniera esponenziale, fanno sorgere qualche dubbio su quegli eventuali controlli…  
Tra l’altro, proprio in una intercettazione, si rimarca a quei funzionari prefettizi la necessità di £far quadrare i conti”… 
Come dicevo sopra, l’ex prefetto non risulta attualmente indagata e da alcuni mesi si trova a Roma con l’incarico di vice capo di gabinetto del ministero dell’interno; viceversa risultano indagati una funzionaria della Prefettura (attualmente trasferita a Bologna) e lo stesso vice prefetto, insieme ai capi di alcuni cooperative…
In un’altra conversazione pubblicata dal quotidiano, si faceva riferimento ad un problema di sovraffollamento e alle pressioni da Roma per alleggerirlo di alcune decine di unità; difatti lo stesso ex. prefetto avrebbe detto al suo vice: “Anche se dobbiamo fare schifezze Pasqua’… eh eh… no… schifezze… noi ci dobbiamo salvare Pasqua’… perché, ti ripeto, non possiamo farci cadere una croce che…”.
Certo ora l’ex prefetto si dice amareggiata, in quanto secondo lei, sarebbero state estrapolate e pubblicate delle frasi completamente decontestualizzate… ribadendo inoltre di essere assolutamente certa della correttezza dei suoi comportamenti: “Quelle frasi fanno parte di un carteggio di centinaia di pagine ampiamente esaminato dall’autorità giudiziaria”…  
Da questa inchiesta emerge un quadro vergognoso e cioè quello di un governo di centrosinistra che da un lato negava l’emergenza sbarchi e dall’altro scaricava quel problema dei migranti sui prefetti, costringendo i prefetti a spostare i clandestini da un Comune all’altro, per non irritare quei sindaci del Pd, i ministri in visita o quei loro presidenti dell’Anci…
Quando alcuni giorni fa parlavo di “ipocrisia” nella vicenda dei migranti, facevo riferimento proprio a quanto è emerso ora da quelle intercettazioni… e posso soltanto aggiungere che mi dispiace dover scoprire per l’ennesima volta, di aver avuto ragione!!!