Ormai, non mi meraviglio più di niente… per cui sentire come il boss dei casalesi, ( divenuto ora collaboratore di giustizia ), descrivere con quali modalità si poteva intervenire per corrompere il giudizio di una sentenza…, viene certamente il dubbio, che se questa è stata la ns. giustizia in questi anni… si capisce perché la lotta al malaffare era totalmente inconcludente…
L’ex boss Antonio Iovine, comincia a fare i nomi di quanti – a suo dire – hanno partecipato ad insabbiare i processi, tra questi spuntano i nomi dell’ex presidente della Corte d’Assise d’Appello Pietro Lignola e dell’ ex parlamentare di An, Avvocato Sergio Cola.
Sembra che lo stesso Avv. del boss ( Santonastaso), suggeriva per il grado d’appello nel ambito del procedimento per le minacce allo scrittore Roberto Saviano, proprio la nomina dell’avvocato S. Cola, in quanto aveva un rapporto con il presidente della Corte d’Appello ( cioè Lignola ).
Lo stesso boss ammette comunque che il proprio Avv., non faceva intendere in maniera chiara quali fossero i passaggi necessari e chi fossero gli eventuali interlocutori che si sarebbero presi la briga di fare eventualmente da intermediari… fatto sta che comunque – come riportato dallo stesso boss: sono stato assolto e ho versato le somme richieste direttamente tramite i miei familiari…
Ora nei verbali, si descrivono diversi processi ed ovviamente parecchi pagamenti che hanno successivamente permesso al boss Iovine , di ottenere un’assoluzione in appello… dopo che era stato condannato in primo grado all’ergastolo, per un duplice omicidio avvenuto nella Provincia di Caserta.
Dopo tanti anni e soprattutto a seguito di questo innato “pentimento”, il boss ha confessato di essere stato lui l’autore dei delitti.
Quanti chiamati in causa ora tentano di difendersi, anche se al giudice Lignola – per un’altra vicenda – gli è stato contestato il reato di rivelazione di segreto e abuso d’ufficio ed è al momento indagato, davanti alla II sezione penale di Roma – i pm inoltre gli contestano, i reati aggravati anche dal vincolo mafioso!!!.
Cosa dire, ormai nel Tribunale di Napoli, era presente una organizzazione corrotta, che permetteva agli inquisiti di aggiustare i processi ai quali erano stati chiamati…
Un sistema corruttivo ben collaudato nel quale più soggetti, apportavano il proprio contributo, per operare quelle modifiche necessarie, tali da permettere l’alterazione dei processi in corso e l’assoluzione degli indagati…E’ sempre lo stesso problema, a commettere ingiustizia non è più colui che ha fatto qualcosa, ma ora lo è anche colui che deve giudicarlo….
Diceva William Shakespeare,
Guarda come quel giudice inveisce contro quel povero ladro; presta l’orecchio, scambiali di posto è, oplà, chi è il giudice, chi è il ladro?

