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Il sistema che non tace: dimissioni, appalti e verità nascoste…

Giorni fa avevo pubblicato un post intitolato: Il vento della giustizia: perché molti politici stanno abbandonando in queste ore?

Lo trovi qui: https://nicola-costanzo.blogspot.com/2025/03/dimissioni-in-massa-giustizia-alle-porte.html

Successivamente, il 21 marzo scorso, avevo scritto un altro intervento dal titolo: Dimissioni in massa: giustizia alle porte?

Puoi leggerlo a questo link: https://nicola-costanzo.blogspot.com/2025/03/dimissioni-in-massa-giustizia-alle-porte.html

In quel secondo contributo, chiudevo con una domanda aperta: E tu, cosa ne pensi? Credi che sia solo coincidenza o che ci sia qualcosa di più sotto la superficie?

Oggi, però, una notizia firmata da Saul Caia, pubblicata su “Il Fatto Quotidiano”, sembra dare una risposta tangibile a quel dubbio. L’inchiesta della Procura di Agrigento sta facendo emergere dettagli inquietanti su presunte tangenti legate a pubbliche forniture, coinvolgendo figure di spicco del panorama politico siciliano.

L’articolo è disponibile qui: https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/05/21/agrigento-

Riprendendo quindi quanto espresso nei miei precedenti post, non posso fare a meno di collegare quelle riflessioni all’attualità dei fatti. Il sospetto che dietro le dimissioni di tanti esponenti politici si celassero avvisaglie di inchieste in corso, oggi appare sempre più fondato.

Già… il vento della giustizia, forse, sta iniziando a soffiare forte!

In queste settimane, da nord a sud del Paese, assistiamo a un fenomeno che lascia molti cittadini perplessi, scettici e talvolta persino indifferenti. Politici, dirigenti di assessorati, funzionari pubblici e figure di spicco delle istituzioni stanno rinunciando ai propri incarichi, spesso senza fornire spiegazioni convincenti o addirittura con comunicazioni fredde e formali. Dimissioni improvvise, apparentemente sincronizzate, che sembrano suggerire che qualcosa di significativo stia accadendo dietro le quinte del potere. Ma cosa si nasconde davvero dietro queste uscite? È possibile che si tratti solo di coincidenze, o c’è qualcosa di più profondo?

C’è chi parla di un semplice ricambio generazionale, chi di scelte personali dettate da motivazioni private, e chi invece vede in queste dimissioni un segnale di cambiamento, forse perfino l’inizio di un’epurazione silenziosa. Indagini giudiziarie, inchieste giornalistiche e pressioni esterne potrebbero aver costretto alcune figure a fare un passo indietro prima di essere travolte da scandali. Si fa strada l’ipotesi che qualcuno o qualcosa stia portando alla luce scheletri nell’armadio, notizie compromettenti che spingono questi personaggi a farsi da parte prima che sia troppo tardi. Ma è davvero così semplice?

Prendiamo ad esempio quanto emerso di recente a proposito di un ex assessore all’energia e industria della Sicilia, ora indagato nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Agrigento. L’accusa è pesante: associazione per delinquere finalizzata al reperimento e alla distrazione di risorse pubbliche, attraverso meccanismi spartitori di appalti, progettazioni e incarichi amministrativi. Secondo gli inquirenti, egli avrebbe agito in concorso con pubblici funzionari e imprenditori compiacenti, orchestrando un sistema che ha permesso di aggiudicarsi lavori milionari. 

Un sistema che, secondo l’accusa, non solo ha favorito interessi privati, ma ha anche contribuito a creare un intreccio di corruzione e condizionamento che coinvolgeva dirigenti, progettisti e funzionari pubblici. Non si tratta solo di un caso isolato, ma di un esempio lampante di come la politica possa diventare terreno fertile per interessi malsani, che vanno ben oltre il semplice clientelismo.

È difficile non vedere in tutto questo un meccanismo perverso, un circolo vizioso che lega politica e imprenditoria in un abbraccio mortale. Da una parte, ci sono imprenditori che foraggiano la politica per ottenere favori, appalti e privilegi; dall’altra, ci sono politici che utilizzano il proprio potere per alimentare questo sistema, garantendo vantaggi a pochi a discapito di molti. 

E non parliamo solo di criminalità organizzata, anche se quella gioca certamente un ruolo importante. Parliamo di un sistema che permea una parte dell’apparato istituzionale, dalla classe politica fino alla struttura pubblica, dove funzionari e dirigenti possono essere coinvolti in pratiche che compromettono la trasparenza e la correttezza dell’amministrazione. Un sistema che, purtroppo, sembra resistere nel tempo, adattandosi alle circostanze e mutando forma, ma sempre pronto a riemergere quando le condizioni lo permettono.

Ma allora, queste dimissioni rappresentano davvero un passo verso la giustizia? O sono solo un tentativo di salvare la faccia, lasciando intatti i meccanismi di potere che hanno permesso certi comportamenti? È una domanda difficile, e la risposta non è scontata. Da un lato, c’è chi spera che queste uscite siano il segno di un cambiamento in atto, un segnale che la magistratura e l’opinione pubblica stanno mettendo sotto pressione chi, fino a ieri, sembrava intoccabile. Dall’altro, c’è il timore che si tratti solo di una manovra per evitare il peggio, un modo per far tacere scandali senza affrontare le vere cause del problema.

Una cosa è certa: il cittadino osserva, aspetta e pretende risposte. Perché ogni dimissione non è solo un addio, ma un’opportunità per riflettere su come vogliamo che siano gestiti i nostri interessi e su chi merita davvero di rappresentarci. 

Dietro ogni politico che si dimette, c’è una storia che va oltre la persona stessa. C’è un sistema che spesso premia chi sa navigare tra interessi privati e pubblici, chi riesce a muoversi in quel confine grigio dove le regole sembrano elastiche e i principi negoziabili. Ma c’è anche una società che, forse lentamente, sta iniziando a chiedere conto di tutto questo. Una società che vuole trasparenza, giustizia e responsabilità.

E tu ora, in virtù anche di quanto emerso,cosa ne pensi? Credi che queste dimissioni siano solo coincidenze, o che nascondano qualcosa di più profondo? Rifletti su questo: fino a quando non cambieremo il modo in cui guardiamo alla politica e al potere, sarà difficile spezzare quel meccanismo perverso che continua a favorire pochi a discapito di molti. 

Forse è arrivato il momento di pretendere di più, di chiedere verità e di non accontentarci di risposte superficiali, perché solo così possiamo sperare di costruire un futuro migliore, per noi e per le generazioni che verranno.

Il triangolo oscuro: intrecci tra criminalità, politica e istituzioni

La situazione attuale, analizzata attraverso il prisma delle relazioni tra criminalità organizzata, politica e istituzioni, presenta due scenari distinti ma profondamente intrecciati.

Il primo scenario mette in evidenza una frattura interna alla criminalità organizzata stessa. 

Già… da un lato, vi sono i capi detenuti, figure storiche che dal carcere cercano di mantenere la loro influenza attraverso strategie orientate a ottenere benefici legali, come sconti di pena e allentamenti delle rigide misure detentive. Il loro obiettivo non è soltanto personale: garantire il controllo delle proprie cosche e preservare il potere anche dall’interno del carcere rappresenta una forma di continuità del dominio. 

Dall’altro lato, vi è una nuova generazione, attiva sul territorio, che considera i detenuti come un ostacolo al consolidamento degli affari, specie in seguito ai danni reputazionali e operativi causati da azioni eclatanti del passato. Questa nuova leadership sembra preferire un approccio più silenzioso e meno esposto, concentrato sulla gestione economica e sulle alleanze strategiche. Non è escluso che questa frattura sia stata acuita da calcoli interni che hanno portato a tradimenti mirati per eliminare le figure ritenute scomode.

Il secondo scenario riguarda il rapporto tra la criminalità organizzata e alcuni settori delle istituzioni. 

Qui emergono tensioni legate a promesse politiche non mantenute, che avrebbero alimentato malumori tra i boss incarcerati. Tra queste promesse figurano questioni come l’abolizione di regimi detentivi particolarmente duri, la revisione di processi penali e modifiche legislative favorevoli. Le dichiarazioni di alcuni esponenti del crimine organizzato sembrano denunciare apertamente la percezione di essere stati strumentalizzati da settori della politica, utilizzati come merce di scambio durante momenti di campagna elettorale e poi abbandonati.

Tali dinamiche come ben sappiamo non sono nuove… 

Già in passato si è rilevato come la criminalità organizzata puntasse a instaurare nuovi equilibri politici ed economici, cercando interlocutori istituzionali che potessero garantire il ripristino di vecchie complicità o la creazione di nuovi legami strategici. La capacità di sfruttare trattative sotterranee con lo Stato, o almeno con alcune sue componenti, emerge come un tratto ricorrente nelle strategie di lungo periodo del crimine organizzato.

Un elemento significativo di questa complessa rete di relazioni è rappresentato dalle testimonianze di alcuni collaboratori di giustizia, il cui contenuto, spesso custodito con estrema segretezza, ha rivelato dettagli inquietanti sulle modalità di interazione tra politica, istituzioni e criminalità. Le implicazioni di tali rivelazioni sono di tale gravità che hanno richiesto, in alcuni casi, interventi ai massimi livelli istituzionali per discuterne la portata e le conseguenze.

Questa complessa trama di rapporti, fatta di alleanze temporanee, tradimenti e calcoli strategici, evidenzia quanto sia profonda e ramificata l’interconnessione tra politica, istituzioni e criminalità organizzata. 

Questa realtà, in cui alcuni esponenti politici e istituzionali scelgono di piegarsi ai voleri della criminalità organizzata per interessi personali, non può che suscitare in me una profonda amarezza. 

Sì… è desolante constatare come chi dovrebbe incarnare l’etica e il senso di giustizia si trasformi in complice di un sistema corrotto, svendendo il bene comune per tornaconto individuale. 

Ogni compromesso, ogni promessa tradita e ogni silenzio complice non fa altro che rafforzare un circolo vizioso che priva la società di fiducia nelle sue istituzioni. 

Già… un completo tradimento non solo della legge ma anche del popolo che quelle istituzioni dovrebbe poter considerare un baluardo contro ogni forma di sopraffazione!!!

Trading on line: attenti alle truffe promosse da "influencer" e ignari complici!!!

Alcuni giorni fa ho ascoltato sul web un’intervista compiuta ad una nota “influencer” che descriveva in modo semplice come guadagnare migliaia e migliaia di euro senza far nulla, semplicemente iscrivendosi ad un sito di trading online, versare €. 250,00 e vedere improvvisamente in poche ore il proprio denaro crescere… 

Un miracolo, un’intelligenza artificiale capace di indirizzare quei vostri soldi su investimenti in “Bitcoin” tali da farli crescere in poche ore, raddoppiandoli, triplicandoli, etc…

Per cui, quando vi vengono suggerite proposte come quella di sopra, la prima cosa da chiedersi è: quale bisogno hanno di voi queste società!!! 

La risposta comprenderete come sia implicita nella domanda: il vostro denaro!!! 

E sì… perché di questo si tratta, riuscire a prenderlo, promuovendolo con altro, peccato che quest’ultimo è solo virtuale, ma non solo, la maggior parte di esso – sempre nel caso in cui si fosse per come promesso nel tempo alimentato – quando ufficialmente richiesto, non rientra nelle vostre tasche nelle stesse modalità o per gli usi a cui eravate abituati, ma sotto forma di moneta elettronica, difficile da spendere se non presso quei punti vendita che accettano per l’appunto denaro digitale…       

Ho visto quindi in quel programma il presentatore invogliato a sottoporvi a quell’app e in totale buonafede ha investito la somma richiesta, ponendo successivamente la propria pagina social per descrivere l’app in questione e se essa stesse garantendo i risultati dichiarati dall’influencer; difatti, con il passar dei giorni, egli stesso ha potuto descrivere e quindi confermare che se pur poco alla volta, quel proprio conto stesse aumentando!!!

Ora, vorrei ricordare come uno dei trucchi solitamente utilizzato solitamente da chi vive d’espedienti come ad esempio il gioco delle tre carte o della campanella proposto in alcune strade cittadine, è l’uso e quindi l’assistenza di complici che celati tra quei giocatori, inducono il cosiddetto “pollo” a farsi fregare sempre più soldi…

E qui è la stessa cosa!!! 

Il presentatore che opera in buonafede e quindi ripeto non rappresenta il complice, si fida ciecamente di accettare la proposta dell’influencer, il quale però (forse) potrebbe aver concordato con i gestori di quell’app quel momento di notorietà in Tv, lo stesso che poi avrebbe permesso a quella stessa app – a seguito del numero consistente di ascolti  – di ottenere una crescita certamente esponenziale di richieste e quindi il ricevimento su loro c/c di bonifici…

Quindi, ciò che poteva sembrare un semplice scoop nato casualmente così… sul momento, è stato possibilmente (nessuno d’altronde possiede le prove, ma certamente l’ipotesi può ritenersi anche valida…) programmato a tavolino, tra l’influencer ed il gestore/i di quell’app, i quali, quest’ultimi, conoscendo le mosse che a breve si staranno per susseguire in diretta su quel programma Tv, sono pronti a mettere in atto lo stratagemma, un’amo per tutti quei pesci pronti ad abboccare…

Come riportavo sopra, quei programmatori sono già a conoscenza di quanto sta per accadere e del soggetto terzo che sta per cadere nel tranello; nel caso specifico infatti il presentatore non viene utilizzato come pollo per prelevargli denaro, bensì egli – ignaro della trappola che sta per compiersi –  diventa a sua insaputa “testimonial” indiretto di quell’app, perché dopo solo pochi minuti sarà egli a confermare che il proprio denaro sta crescendo, una circostanza quest’ultima che ripeterà anche nei giorni seguenti!!!

Ma infatti quanto sostiene è la verità, ma non perché un’IA è riuscita dove ‘l’uomo fallisce, bensì… è proprio l’intelligenza umana a fare la differenza, in quanto quest’ultima conosce a priori il nominativo di chi stava per eseguire sul loro conto quel bonifico, e quindi si tratta semplicemente di alimentare quel denaro ricevuto con piccoli interessi, affinché egli (e quindi non più l’influecer) evidenzi la crescita del proprio conto, diventando senza volerlo, egli stesso “influencer” di quell’App e così l’illusione è stata creata ed quei poveri spettatori ignari, diventano i nuovi polli da spennare!!!

CONTINUA

Come dicono i Siciliani: c’è il meglio e c’è il peggio, a ciascuno il suo!!!

Ogni giorno, se pur lontano dalla mia terra, dedico un po’ di tempo alla lettura dei post “siciliani” pubblicati online da varie testate giornalistiche…

E’ incredibile comprendere come certe vicende passino nell’indifferenza generale da parte dei miei conterranei, ma non solo, scopro col passar del tempo che quei pochi giornalisti coraggiosi che ancora provano a far emergere scottanti verità, si ritrovano ahimè isolati, quasi che con quel loro operato, dessero fastidio a tutto l’ambiente circostante, non tanto per aver voluto indagare su fatti e circostanze che sarebbe stato meglio tener celati, bensì per quel loro voler a tutti i costi riportare principi di legalità a cui ormai i siciliani da tempo non credono più o certamente non mettono in pratica!     

Sì… potrei paragonare questi nostri attuali giornalisti, a quel povero Prof. Paolo Laurana, il famoso “cretino”, insegnante di lettere al liceo classico che improvvisamente sparì per aver provato a dar soluzione a uno strano delitto, compiuto apparentemente durante un incidente di caccia…

Ma in quel suo indagare dimenticava un regola fondamentale e cioè mai mettersi contro i poteri forti; bisogna infatti stare attenti a certi ambienti sui quali si prova ad indagare, in particolare se questi fanno riferimento a uomini assoggettati alla politica, alle istituzioni ed anche ad una parte malsana della magistratura, già… mi riferisco a tutti quei signori da tempo legati a un sistema celato, massonico, corrotto e clientelare, certamente immorale!!!

Generazioni di fatto compromesse e avvezze a quelle regole imposte, un’infetta compagine ai quali loro oggi seguono quanto anticipatamente compiuto dai loro padri, personaggi assoggettati a quelle collusioni per ottenere desiderati privilegi o quantomeno per non perderle quelli già in loro possesso, continuando a trasmettere a quelle loro future generazioni posizioni raccomandate e chi viceversa cerca di portar via loro quel potere illecitamente ottenuto, ecco che nella migliore delle situazioni, ci rimette la pelle.

Già… come dicono i Siciliani: c’è il meglio e c’è il peggio, a ciascuno il suo!!!

E così alla fine, solo per aver cercato di fare il proprio dovere, sì… esclusivamente per aver provato a rimanere moralmente liberi, per avere contrastato l’ambiente circostante e aver cercato di riportare un po’ di legalità in una terra che evidenzia mancanza principio, carenza e infezione, una terra così fortemente amata, ma che per i propri connazionali si è catalogati come “cretini”!!!

Quel giornalista…??? “E’ un ingenuo, uno sconfitto, sì… un cretino”!!! 

Ecco come vengono definiti quegli esigui giornalisti coraggiosi dai loro conterranei, per il solo essere diversi da essi, per quel volere evidenziare di non accettare la realtà con cui abitualmente convivono la maggior parte dei siciliani…

Sono uomini che vogliono condurre la propria battaglia contro l’opinione comune di quell’isola, la stessa che evidenzia, in accordo con l’omertà mafiosa, di come “il miglior diritto e la più giusta giustizia, se proprio uno ci tiene, se non è disposto a confidarne l’esecuzione al destino o a Dio, soltanto possono uscire dalle canne di un fucile”!!!

Mio caro giornalista sei diventato fastidioso, sì… proprio come quel Prof. Laurana, perché in quel voler mettere sempre al centro la lotta contro gli interessi di quei potenti, politici, professionisti, imprenditori, etc… cui si sommano migliaia di complicità silenti, abitualmente compiute da svenduti individui corrotti, dirigenti e/o funzionari pubblici…

Beh… mio caro amico, come avrai capito con l’amore che attui per la tua passione, prima ancora che per la tua professione, non fai altro che farti odiare da tutti e divenire anche tu come ahimè: “un cretino”!!!

Che schifo: si sceglie "si" hai vitalizi e si dice "no" al salario minimo a 9 euro!!!

Dinnanzi a quanto accaduto in questi giorni, gli Italiani, invece di andarsene a mare, si sarebbero dovuti dirigere a Roma, dinnanzi proprio a quel Parlamento ed iniziare uno sciopero generale, fintanto che quei privilegi vergognosi, non fossero totalmente aboliti, 

Ed invece cosa accade… NULLA!!!

Ricordiamolo, nel nostro Paese, così tanto decantato come “democratico“, il salario minimo non è previsto per legge, dato che la tutela della retribuzione adeguata è garantita attraverso la contrattazione collettiva!!!

Ci sono più di tre milioni di lavoratori che oggi non percepiscono neppure quei 9 euro l’ora eppure abbiamo governanti, uomini della politica e tutto quell’andirivieni di persone incompetenti, all’interno di quegli uffici istituzionali, posti lì grazie alle solite raccomandazioni, che fanno di tutto affinché il sistema resti così com’è!!!

E difatti mentre i vitalizi nel nostro Paese sono stati concessi a tutti quei parlamentari quasi fossero delle pensioni speciali, già… concesse a coloro per aver servito quali membri del Parlamento (per aver fatto cosa, sì… sarebbe da chiederlo), in molti altri paesi, questo sistema pensionistico extra per i parlamentari dopo essere stato oggetto di dibattito pubblico ( noi cittadini tra l’altro l’avevamo abolito…) e stato eliminato!!!

D’altronde non ci vuole molto epr comprendere come i vitalizi dei parlamentari siano ingiusti, in quanto costituiscono un privilegio rispetto ai sistemi pensionistici ordinari, già di chi come il sottoscritto da trent’anni versa… 

E’ evidente a tutti che questo tipo di pensioni utilizzi benefici certamente più generosi rispetto a quelli offerti ai cittadini comuni, in particolare perché essi vengono concessi solo dopo un periodo di servizio relativamente breve, soprattutto questo privilegio riservato ai soli politici, se ci si pensa… è totalmente inadeguato, paragonato al mancato contributo che questi hanno dato alla nostra società.

Quindi perché riconoscerlo??? Perché non scendere in piazza e far di tutto affinché non se ne parli più??? 

Certo, comprendo bene tutti quei lacchè che hanno potuto mantenere le proprie famiglie grazie al sostegno dato da quei loro “padroni” politici, gli stessi che li hanno mantenuti per una vita ed oggi quindi ne difendono i vitalizi, proprio di quei loro parlamentari, sostenendo che è giusto riconoscere loro tali pensioni, perché rappresenta un modo per affermare un servizio pubblico reso alla nazione ed anche necessario per garantire loro una certa sicurezza finanziaria dopo aver terminato il loro mandato. 

E certo… per loro quei politici, sono come aver incontrato il messia!!!

Che schifo… viene il voltastomaco, sapere di convivere con dei connazionali capaci di pensare al solo interesse personale e mai a quello collettivo, dover continuare a convivere in questa società iniqua è una sofferenza, già un Paese che invece di premiare chi lavora e riconoscere quel minimo sussidio affinché si possa sopravvivere e progettare un futuro, ci si preferisce dedicare al riconoscimento dei vitalizi… dimenticando di fatto, non solo i costi pensionistici per il Paese, già sull’orlo del fallimento, ma a quella scorretta equità complessiva che dovrebbe essere la base principale per portare avanti un paese che sopravvive grazie ai finanziamenti dell’Ue… 

Ah… ricordo a tutti, che quei fondi ricevuti – sono precisamente 123 miliardi – dovranno essere prima o poi, restituiti con gli interessi!!!

Pnrr: "Rischio infiltrazioni mafiose e ritardi".

Ho scritto parecchi post sull’argomento in questi anni, ed ora anche la Corte dei Conti. ha lanciato l’allarme sulla spesa del Pnrr in Sicilia!!!

Basti rileggere d’altronde quanto avevo riportato sui rischi da infiltrazioni mafiose e i ritardi che potrebbero far perdere all’Isola gran parte di quei miliardi (fondamentali per colmare il gap della regione con il resto del Paese), per comprendere come quanto avevo riportato sia già in corso e soltanto chi non fa finta di non comprenderne i pericoli e perché cela di possedere forti interessi su quel business economico e finanziario…    

1) La mafia vuole accaparrarsi il controllo di quegli 82 miliardi di euro!!! – http://nicola-costanzo.blogspot.com/2022/07/la-mafia-vuole-accaparrarsi-il.html

2) PNRR: l’infiltrazione economico-finanziaria di “cosa-nostra” è già iniziata!!! – http://nicola-costanzo.blogspot.com/2022/11/pnrr-linfiltrazione-economico.html

3) PNRR: ritardi e infiltrazioni (parte seconda) – http://nicola-costanzo.blogspot.com/2022/12/pnrr-parte-seconda.html

4) Draghi rivolge le sue attenzioni al SUD, la politica s’interessa con convegni al SUD: quante cazzate, la verità è che si stanno preparando per le prossime elezioni e per dar alle imprese del Nord i soldi del PNRR!!! – http://nicola-costanzo.blogspot.com/2022/05/draghi-rivolge-le-sue-attenzioni-al-sud.html

5) Associazione Libera: Il PNRR ai raggi x – http://nicola-costanzo.blogspot.com/2022/12/associazione-libera-il-pnrr-ai-raggi-x.html

Ora, dopo più di un anno, anche lo Stato mostra di comprenderne i rischi e difatti nel corso dell’apertura dell’anno giudiziario, il procuratore della sezione giurisdizionale Pino Zingale ha presentato i dati sviluppati dalla Ragioneria dello Stato sul piano nazionale di ripresa e resilienza…

Ad oggi infatti, ben sette miliardi sono stati assegnati all’Isola, questi rappresentano all’incirca il dieci per cento dei 72,84 miliardi di euro destinati a livello nazionale e comprenderete come con un ricco piatto PNRR così rilevante, è facile pensare che proprio quell’associazione criminale sia fortemente attratta, ma non  solo, a causa dei ritardi provocati dalle PA si potrebbe anche fallire l’obiettivo se non verranno celermente impiegati o se non dovessero essere rispettati i termini rigorosi imposti dall’Unione europea per il loro concreto utilizzo.
Avverte difatti il Procuratore Zingale: è necessario che le varie amministrazioni si sappiano attrezzare adeguatamente dal punto di vista operativo e delle risorse umane e professionali dedicate, evitando di accampare la ricorrente giustificazione della paura della firma che, in presenza dell’attuale disciplina, dichiaratamente (e realmente, si spera) transitoria, che prevede la perseguibilità dei danni erariali solo in caso di dolo, per le ipotesi di comportamenti commissivi, e di colpa grave per quelli omissivi, dovrebbe stimolare al fare piuttosto che all’inerzia.

I prossimi tre anni, diranno come ci si è mossi e soprattutto quanto si è stati capaci di realizzare!!!

L’auspicio è che gli interessi della Regione e dei miei conterranei, siano prioritari a quelli politici, personali e soprattutto clientelari/mafiosi per come ahimè (sono sin d’ora certo accadrà) verranno evidenziati e perseguiti – ormai consuetudine – dalle nostre procure siciliane…
Si facciamo sempre le “pecore” o come dice Sgarbi le “capre”, continuiamo a far finta che quanto sopra non accadrà: sono certo oggi di poter affermare che disgraziatamente ne riparleremo a fatti ormai compiuti tra qualche anno!!!

Ricusare il Giudice penale si può!!! Ecco quando farlo o quando forse è meglio lasciar perdere…

Ricevo alcune mail da parte dei miei lettori, dove mi viene chiesto un consiglio su come procedere quando si prova ad ottenere giustizia e ci si trova a chiedere aiuto a chi non  risponde o mostra un atteggiamento da muro di gomma o ancor peggio esprime sentenze in cui si palesa – senza alcun pudore – una violazione del proprio operato…

Beh… il sottoscritto in questi casi, quando legge di procedure al limite della legalità, consiglia immediatamente di ricusare quel giudice, quantomeno si potrà tentare di avere nei prossimi procedimenti, un giudice più equo o che dimostri quantomeno di non aver alcun interesse personale…

D’altronde la legge parla chiaro e nei casi in cui si manifestano particolari condizioni, quel magistrato deve essere esonerato dallo svolgere quel processo…

Ad esempio quando egli dimostra di avere  un certo interesse nel procedimento o alcuna delle parti private o un difensore è debitore o creditore di lui, del coniuge o dei figli;

Oppure, quando il giudice è tutore, curatore, procuratore o datore di lavoro di una delle parti private o il difensore, il procuratore o il curatore di una di tali parti è prossimo congiunto di lui o del coniuge;

E ancora, quando il giudice ha dato consigli o ha manifestato il suo parere sull’oggetto del procedimento fuori dell’esercizio delle funzioni giudiziarie;

O vi è inimicizia grave fra il giudice o un suo prossimo congiunto e una delle parti private;

Quando uno dei prossimi congiunti del giudice o del suo coniuge è offeso o danneggiato dal reato o parte privata;

Vi è anche il caso in cui un prossimo congiunto del giudice o del suo coniuge svolge o ha svolto funzioni di pubblico ministero;

Se il giudice si trova in taluna delle situazioni di incompatibilità stabilite dagli articoli 34 e 35 e dalle leggi di ordinamento giudiziario.

Vorrei aggiungere che vi è altresì un’altra condizione ancor più subdola che potrebbe influenzare in maniera celata, ma certamente determinante l’operato di quel magistrato ed è l’essere associato ad un loggia massonica!!!

Quest’ultima infatti si sa… obbliga tutti i suoi adepti ad essere fedele a quel potere, ma soprattutto di proteggere sempre i suoi fratelli o per meglio dire, chiunque appartenga a quell’associazione… 

D’altronde la solidarietà esplica la sua funzione nelle attività nel mondo quotidiano, giungendo  non solo all’appoggio diretto ed esplicito dei propri “fratelli”, ma formalizzando questo intervento in tutti i modi possibili ed immaginabili, sia su base territoriale, che professionale, un naturale intreccio che vede i suoi affiliati organizzati a livello nazionale ed avente quale momento unificativo, gli interessi, le attività e la protezione della loggia, ma soprattutto dei suoi affiliati sottoposti ad eventuali procedure giudiziarie. 

Come riportato sopra sono molte le condizioni in cui un giudice può essere ricusato, ma se avete toccato gli interessi di un affiliato massone, forse e meglio che lasciate perdere, già… perché anche provare a ricusare un giudice diverrà una procedura estenuante e il più delle volte, irrealizzabile!!!

Cosa dire:… voi provateci lo stesso, chissà, non è detto che anche quel giudice (che oggi si sente intoccabile) passi, prima o poi passi, dall’altra parte di quell’aula!!!

Affidarsi è difficile… ma sapere di chi fidarsi è ancor più difficile!!!

Come dice il detto: “Dagli amici mi guardi Iddio che dai nemici mi guardo io”.
Fateci caso, la maggior parte delle volte a tradirvi non è l’estraneo, bensì il vostro amico più caro, un  parente o anche il collega più fidato…
D’altronde ditemi, quando si è trattato di pugnalare alle spalle qualcuno, di chi ci è serviti??? Solitamente a farlo è sempre stata sempre la persona più vicina, quella più intima, quella di cui aveva fiducia, il più delle volte un consanguineo, quasi mai un rivale o un antagonista… 
Vi sono in tal senso esempi celebri che ricordano quanto sopra, a iniziarsi dalla mitologia più antica che inserisce il parricidio, il matricidio, l‘infanticidio, il fratricidio, l‘incesto nelle leggende relative alle origini di stirpi o città…. 
Basti ricordare come nel nucleo originario della mitologia greca, la figura del titano Kronòs (Saturno), poi spodestato dal figlio Zeus (Giove), è riconducibile a colui che ha usurpato il potere del padre Urano e divorato la propria prole…. 
Lo stesso Osiride, divinità egizia, era stato ucciso dal fratello Seth e poi riportato alla vita dalla sposa-sorella Iside; Horus, figlio di Iside e Osiride, avrebbe poi ucciso il malvagio zio Seth… 
Sempre un fratricidio, secondo la leggenda, è alla base della fondazione di Roma mentre, nella tradizione giudaica, l’omicidio commesso da Caino nei confronti del fratello Abele costituisce il primo delitto nella storia dell‘umanità… 
Riprendendo la mitologia, essa ci ha raccontato il mito di Oreste, fratello di Elettra e assassino di sua madre Clitennestra, la stessa che si era resa complice dell’omicidio di suo marito Egisto (padre di Oreste…), uno degli eroi della guerra di Troia…
Il re di Micene Agamennone, di ritorno dalla suddetta guerra, fu ucciso proprio da quest’ultimo, suo cugino, che era divenuto l’amante di Clitennestra, quando Oreste era ancora bambino… 
Per questo motivo, e preoccupata per la sorte del piccolo, la sorella Elettra fece sparire il fratello affidandolo allo zio Strofio. Negli anni in cui Oreste fu lontano da Micene, venne invitato più volte dalla sorella Elettra a vendicarsi dell’uccisione del padre, mentre Egisto dominava sulla città, fin che Oreste, ormai adulto, giunse a

Micene e compì la sua vendetta!!!

La mitologia più antica inserisce il parricidio, il matricidio, l‘infanticidio, il fratricidio, l‘incesto nelle
cosmogonie e nelle leggende relative alle origini di stirpi o città. 
Basti ricordare che, nel nucleo originario della mitologia greca, la figura del titano Kronòs (Saturno), poi spodestato dal figlio Zeus (Giove), è riconducibile a colui che ha usurpato il potere del padre Urano e divorato la propria prole. 
Lo stesso Osiride, divinità egizia, era stato ucciso dal fratello Seth e poi riportato alla vita dalla sposa-sorella Iside; Horus, figlio di Iside e Osiride, avrebbe poi ucciso il malvagio zio Seth. 
Passando alla storia… come non ricordare Giulio Cesare ucciso dalle mani del figlioccio Marco Giunio Bruto…
La stessa “famiglia” di cosa-nostra nel commettere gli omicidi tra i propri affiliati, invia solitamente la persona di cui “l’infame” si fida maggiormente, per poi, quest’ultimo incaricato, finire dopo un po’… anch’egli sotto terra!!! 
Tutti questi delitti chiamati di famiglia, hanno successivamente preso il termine di “omicidi di prossimità”, in quanto ci si riferisce ad essi, come delitti consumati o tentati nell’ambito di relazioni di vicinanza, siano essi familiari, sentimentali, di vicinanza, di affezione o anche di semplice coabitazione,  che implicano o hanno implicato, legami stabili di carattere affettivo o anche di semplice utilità…
D’altronde va ricordato come qui da noi, in Sicilia, la parola “famigghia” definiva: “Servi, figliuoli che vivono e stanno sotto la podestà paterna; comprende altresì moglie, sorelle e nipoti del padre, tenuti in casa”…
Dalla definizioni sopra riportata traspare l’intricato tessuto relazionale posto alla base del concetto stesso di famiglia, che sembra essere saldamente legato all’esercizio della patria potestà e alla co-residenza dei suoi familiari. 
Se osserviamo in maniera dettagliata quali sono i motivi che conducono a quelle azioni spregevoli, possiamo osservare come molti di essi siano identici con quanto sta accadendo in questi ultimi anni, mi riferisco a quelle violenze esercitata sistematicamente sulle donne, chiamate dai media “femminicidi“, a causa della volontà del partner nel rivendicare una maggiore autonomia o nell’annunciare al marito la volontà di separarsi, uomini che uccidono il proprio partner o la propria ex, perché non accettano di esser lasciati, certo vi sono anche casi – più rari – in cui è la moglie ha uccidere il marito violento…
Ed ancora, cosa dire del genitore che uccide il figlio che soffre di un disturbo psichiatrico o il figlio totalmente infermo di mente che viceversa uccide i genitori, ed ancora il fratello che commette il delitto spinto da interessi economici, poi c’è chi si ribella e reagisce alla tirannia paterna ed altri che si ergono a protettori dei valori della famiglia…senza che nessuno glielo abbia chiesto!!!
Gli avvenimenti riportati sono centinaia… migliaia, ed ognuno di quei delitti si connotano per la loro particolare gravità, in quanto violano i vincoli di sangue e chi li commette tradisce gli affetti più naturali, istintivi e fondamentali della specie umana, venendo meno al legame di mutua fiducia che caratterizza gli intimi rapporti di quanti appartengono al medesimo nucleo familiare. 
Ma la fiducia si sa… richiede anni per essere costruita, secondi per essere persa, e per sempre essere riparata. A volte, anche per sempre non è sufficiente a riportare la stessa fiducia nel cuore di qualcuno!!! 

Ho come la sensazione che il coraggio di pochi, dia ad altri… quasi fastidio!!!

Ultimamente mi capita di dover assistere a tutta una serie di circostanze nelle quali taluni soggetti non riescono a compiere, quanto sarebbe corretto fare nello svolgimento della propria mansione…
Ecco quindi dover assistere a pubblici ufficiali che limitano quei loro interventi, in particolare nel momento in cui vengono chiamati in causa, ed altri, che analogamente, non procedono a denunciare quanto è nella loro funzione, anche se sollecitati a mezzo Pec, A.r. o quant’altro, già… fanno “orecchio da mercante” e si girano dall’altro lato…
Credetemi… l’elenco dei “quaquaraquà” è talmente lungo che non sto qui a sfiancarvi…
Viceversa, esistono una serie di soggetti che dimostrano di non aver alcun timore, di niente e nessuno, che non si piegano alle coercizioni imposte dal sistema, che dimostrano di non hanno paura dei compromessi, perché non hanno mai chiesto nulla per se o per i propri cari, sì… sono liberi moralmente ed hanno la fortuna di non possedere alcuno scheletro nell’armadio!!!
Potremmo definirli “rari”, in quanto vanno fieri della propria persona, dove dignità e centralità all’onestà, rappresentano valori unici e fondamentali della propria esistenza!!!
Ma soprattutto ciò di cui sono pieni è il coraggio!!!
Un valore che manca alla maggior parte dei propri conterranei, i quali diversamente come “pecore” si accodano di volta in volta, alla voce del padrone!!!
La circostanza che maggiormente infastidisce, non è rappresentata dalla mancata messa in pratica di una pur minima porzione di audacia…
No… che la maggior parte dei cittadini abbia paura è legittimo, peraltro in una terra come la nostra che incentiva in maniera “subliminale” quel messaggio “mafioso” – nel quale la coercizione rappresenta l’unico insegnamento – che obbliga di conseguenza la maggior parte dei cittadini, a fare o non fare una cosa, per non dover subire eventuali ripercussioni personali…
Ma di contro, quei soggetti che hanno giurato la propria fedeltà allo Stato, a tutti quegli individui che giorno per giorno percepiscono il proprio stipendio da ciascuno di noi… ecco a loro sì chiediamo quantomeno di fare il proprio dovere…  
Nessuno di noi vuole eroi sotto terra, come non chiediamo loro di rischiare la propria vita per come hanno fatto altri nei lunghi anni passati di lotta alla criminalità, terrorismo e quant’altro… No, non desideriamo questo, d’altronde per poco più di 1.800 euro come si potrebbe chiedere di morire per la Patria, quando ben altri, senza mai rischiare nulla… se la stanno mangiando!!!
Ma una cosa possiamo chiederla, esaminare i documenti di cui si viene a conoscenza e senza subire alcuna sottomissione “gerarchica”, verificare se quanto riportato in quei carteggi, abbiano un valore concreto da poter giungere ad una eventuale indagine e non riporre nel dimenticatoio gli esposti ricevuti… solo perché un semplice cittadino ha dimostrato quel coraggio, che altri – avendo una toga, un’uniforme o anche un semplice incarico dirigenziale – sanno di non possedere, tanto da subire una forma di fastidio nell’apprendere che in altri, quelle loro mancate motivazioni, siano così fortemente presenti!!!
Come si dice… volere è potere!!!     
Ora, percepire che altri riescano a compiere qualcosa che ci si era proposti di fare, ma che per ragioni varie – non sto qui ad elencarle – non sono state espletate, porta taluni individui a distaccare da se, quei soggetti “coraggiosi“!!!
In loro forse nasce un’invidia… si è come quando si era alle scuole… non riuscendo con le proprie forze a dimostrare il proprio di coraggio, si criticava coloro che riuscivano a evidenziarlo…
Ecco quindi nascere un forma di circolo vizioso, dove altrui comportamento impavido, viene considerato non come un qualcosa da premiare, ma viceversa come la conseguenza di un’altrui volontà al non piegarsi alle regole del sistema, circostanza che potrebbe attraverso quell’agire, ostacolare o ancor peggio mettere in cattiva luce l’autorità di quell’ufficiale…
Ora… se non fosse che da sempre possiedo una autostima non solo grande ma tenace, quanto sopra, porterebbe il sottoscritto inevitabilmente ad un tracollo, si mi verrebbe da pensare che forse, qualcosa in questo mio essere sia errato, che il voler combattere contro questo sistema corruttivo e criminale sia sbagliato, inopportuno, ma soprattutto, che quanto provo quotidianamente a compiere non interessi a nessuno, ancor meno a chi dovrebbe – per quella propria funzione – interessarsene… 
Infatti… una cosa in questi anni l’ho capita… Già… qualcuno ha provato a farmi credere che esercitare il proprio dovere di cittadino sia sbagliato o per meglio dire… da solo non basti!!!
Perché esso dipende da circostanze che non sono sotto il nostro controllo, in particolare quelle legate al mondo della giustizia, in quanto – per come abbiamo visto in  questi giorni – sono state “infettate” da un virus chiamato “massoneria, corruzione e clientelismo“.
Ma il sistema ora forse – grazie alle attuali inchieste giudiziarie – verrà resettato e così, attraverso l’ingresso di nuovi soggetti autorevoli e soprattutto intransigenti, quanto finora non realizzato, potrà essere nuovamente ripreso e chissà (probabilmente…) terminato!!!
Ecco perché se subisci un’ingiustizia, consolati: la vera infelicità consiste nel commetterla!!!

BCE: Quali sviluppi ???

Sembra che nel caso in cui si dovesse agire in caso di necessità, alcuni membri dell’Eu, hanno paventato la possibilità di ulteriori tagli dei tassi, mentre altri paesi hanno parlato di far ripartire il programma di acquisto asset o anche un ulteriore incremento della forward guidance”!!!
A dirlo è il governatore della Bce Mario Draghi, e rappresenta difatti il motivo che ha spinto a decidere d’estendere la “forward guidance”, sia per l’incertezza che circonda la vicenda Brexit, ma soprattutto per alcune economie emergenti e in generale per l’incertezza relativa al commercio globale…
Osservando la crescita dell’economia, si può stimare quest’ultima intorno all’1,2% e non vi è alcun rischio di deflazione, anche se le forti tensioni globali stanno creando incertezze geopolitiche, protezionismo e vulnerabilità in taluni mercati emergenti che ovviamente peggiorano il clima di fiducia economica…
La BCE comunque ha deciso di prendere alcune decisioni: i tassi di riferimento della BCE si manterranno su livelli pari a quelli attuali almeno fino alla prima metà del 2020 e in ogni caso finché sarà necessario per assicurare che l’inflazione continui stabilmente a convergere su livelli inferiori ma prossimi al 2% nel medio termine.
Il Consiglio direttivo ha inoltre confermato che intende continuare a reinvestire integralmente il capitale rimborsato sui titoli in scadenza nel quadro del programma di acquisto di attività (APP) per un prolungato periodo di tempo successivamente alla data in cui inizierà a innalzare i tassi di interesse di riferimento della BCE, e in ogni caso finché sarà necessario per mantenere condizioni di liquidità favorevoli e un ampio grado di accomodamento monetario.
Le indicazioni dei dati macro della zona Euro confermano due situazioni: la dinamica dei prezzi al consumo si conferma debole e il mercato del lavoro gode di buona salute.
In linea generale comunque lo scenario della BCE resta quello di una crescita debole, con il settore manifatturiero in sofferenza, con servizi e domanda domestica, che stabilizzano l’economia…
Comunque se da un lato il rischio di deflazione è stato scongiurato – e quindi lo strumento dell’allentamento quantitativo non è più necessario – condizioni particolarmente favorevoli per i nuovi prestiti e una guidance che sposti in avanti la prima stretta sui tassi, potrebbe agevolare certamente una ripresa dei prezzi!!!
Staremo a vedere…

Una cosa è certa: i cittadini non si fidano più delle vecchie forze politiche e di quei loro antiquati interlocutori!!!

I responsabili di quei partiti sanno bene della disaffezione dei cittadini ad andare al voto e non vedono al momento contromisure da adottarsi per cambiare questo trend…
Certo, qualcuno ha provato a cambiare gli interpreti, ma la musica alla fine è rimasta invariata e come dicevo sopra, i cittadini non sono stupidi ed oggi a differenza di ieri, non si fidano più delle promesse, ma vogliono fatti concreti e non parole!!!
D’altronde una cosa è evidente a tutti, la politica non è un qualcosa che viene svolto per migliorare la società civile, bensì serve a quei politici per portare avanti i propri interessi (personali e/o familiari), ma soprattutto ha dimostrato di avere come unico scopo quelli di sviluppare meccanismi collusivi e clientelari…
Disgraziatamente su quanto appena detto non esiste alcun antidoto e comunque molti di quei soggetti, continuano imperterriti a compiere quei loro comportamenti disdicevoli, senza preoccuparsi di poter restare coinvolti in una delle tante inchieste giudiziarie… 
Non vi è in loro alcuna dignità, come peraltro mancano totalmente di quei necessari valori, già… d’altronde essi per primi non hanno alcun riferimento ideologico ma solo orientamenti partitici e non vi è in loro alcun interesse a sviluppare temi rilevanti… a loro interessa esclusivamente sedere i quelle poltrone… il resto saranno soltanto chiacchiere!!!
Perché la sfida oggi non è più tra l’anti-politica e i partiti, non sono più quei suoi referenti ad essere messi in discussione, come non è un nome rispetto ad un altro che farà la differenza…
No… oggi si è stanchi di ciò che rappresenta la politica in tutte le sue sfaccettature e non solo sul piano dell’organizzazione, ma su ciò che esprime ancora oggi l’ideologia e la cultura politica!!!
Provare a recuperare la fiducia di cittadini è ormai difficile, perché ciascuno di essi si pone in maniera distaccata e considera la politica come un qualcosa di distante… 
Ma il cambiamento è ormai in corso, in particolare in quelle nazioni dell’Europa che dimostrano di possedere una profonda coesione sociale, e difatti questo stravolgimento emergerà in tutta la sua forza dopo il voto del 26 c.m. e non basteranno più quei superati partiti a limitare i cambiamenti già in corso…
E’ veramente strano: “la storia sta evolvendo e loro sono ancora qui a chiederci il voto”… 
Non comprendono che quella preferenza tra un po’ non servirà più a nulla… perché tutto sta cambiando verso una nuova democrazia, un periodo dove l’uomo non è più isolato, ma al primo posto insieme agli altri: il resto vedrete… verrà da se!!!

La mafia ringrazia tutti i suoi simpatizzanti…

Si voterà il 28 aprile, con l’eventuale ballottaggio previsto il 12 maggio… 
Non ci sarà, dunque alcuna sovrapposizione con le prossime Europee, previste in una data compresa tra il 23 e il 26 maggio…
Ecco quindi che i 34 comuni siciliani si stanno preparando al voto e allo stesso modo, quella ben nota associazione mafiosa si sta dando da fare per recuperare i necessari voti ai propri “amici degli amici”…
Qualcuno lo chiama scambio di voto, ma ormai non si scambia più nulla, se non poche decine di euro e qualche busta di supermercato… 
I cittadini hanno compreso che è meglio “un uovo oggi che una gallina domani” ed allora in molti preferiscono vendere quel proprio voto per pochi euro, all’incirca 20/30 euro e una buono al supermercato…
D’altronde ad essi di politica non interessa nulla, sono convinti che le cose non cambieranno mai, e non sarà quel loro voto a far cambiare le cose… e soprattutto si farà felice quel loro interlocutore, di cui un giorno si potrà avere bisogno o protezione… 
Il sottoscritto non si è informato dei comuni nei quali si voterà se non per quelli etnei, e cioè: Aci Castello, Motta Sant’Anastasia, Ragalna, Zafferana… 
In molti si sono lamentati di questa decisione… e cioè di non votare in un unico giorno, sia per le amministrative che per le europee… ma forse chissà è meglio così… non si mischiano le carte, si fa meno confusione, ed anche se ciò costerà a noi siciliani circa un milione di euro, forse il fatto di poterli dividere tra quegli addetti ai lavori, è qualcosa da tenere in considerazione, una ulteriore piccola entrata, in un periodo di crisi come quello attuale… 
Certo che osservando in Tv o nel web quanto sta accadendo, ascoltando e/o leggendo quelle interviste riportate da quei superati personaggi politici, di cui alcuni ancora sotto processo per concorso esterno alla mafia e corruzione elettorale, viene da chiedersi, come sia possibile che vi sia ancora qualcuno disponibile a dare  ancora credito a quegli individui…
Incredibile… resto basito, ma comprendo i motivi per cui questo nostro sistema dimostra d’essere così infetto e soprattutto non disponibile a cambiare!!!
E si… perché partecipando personalmente a quegli incontri o a quelle interviste, si fa comprendere a chi di dovere che essi erano e sono ancora oggi, al vertice di questo nostro sistema, e che solo loro possono influenzare tutti quegli uomini posti in quelle posizioni funzionali… 
Individui che servono a rafforzare gli interessi ed i vantaggi di quell’associazione, soggetti che operano all’interno delle istituzioni giudiziarie, enti pubblici e quant’altro, per la tutela degli interessi dei propri associati e per il raggiungimento di tutti quegli scopi illeciti previsti…
Loro… utilizzano quella propria influenza ed il potere acquisito da quella loro posizione di esponenti di vertice di una corrente politica, nonché dalle relazioni intessute nel corso della propria attività, si prestano a partecipare in questo modo al mantenimento, al rafforzamento, ma soprattutto all’espansione di quell’associazione medesima…
Ecco perché in questi giorni, gli uomini legati a quell’associazione sono in fermento… e ringraziano personalmente i propri concittadini, per il sostegno ricevuto…

Massoneria, politica, mafia ed anche uomini delle istituzioni: un mix perfetto d’interessi e illegalità!!!

L’hanno chiamata operazione “Artemisia” i carabinieri del Comando provinciale di Trapani che ha portato in galera dieci persone e diciassette sono stati posti ai domiciliari…
Sono finiti in manette tutta una serie di soggetti insospettabili, tra cui il presidente di un ente di formazione, un ex deputato regionale di Castelvetrano, un deputato regionale e componente della commissione Cultura dell’Ars, ed ancora, alcuni massoni “commercialisti”, un ex responsabile del centro medico legale Inps, seguito dall’ex presidente dell’Ars e dall’ex sindaco di Castelvetrano, dal suo vice e da tutta una serie d’individui, uomini e donne, che con sto qui a menzionare…  ma che sono finiti tutti ai domiciliari…
Tra essi – secondo gli inquirenti – ci sarebbe stato uno “stabile accordo corruttivo”!!! 
Un contesto di profondo condizionamento della corretta amministrazione della cosa pubblica, estremamente sintomatico, dove per l’appunto i suoi “sodali” avrebbero governato la vita amministrativa della cittadina trapanese…
Un sistema in cui massoneria, politica, mafia e soprattutto uomini istituzionali, hanno permesso che, corruzione e illegalità, diventassero l’elemento essenziale della provincia di Trapani…
E dire che… proprio un candidato sindaco di quella provincia, nella cittadina di Castelvetrano (nota per aver dato i natali al boss di cosa nostra, Matteo Messina Denaro, latitante dal 1993…) – finito ora ai domiciliari –  durante la presentazione della sua candidatura e attraverso una lettera ai suoi concittadini dichiarava che la città aveva bisogno di amministratori “capaci, preparati, con curriculum eccellenti e conoscitori delle leggi che regolano la vita pubblica”, aggiungendo inoltre la promessa di compiere quel suo dovere in nome “della legalità e dei principi costituzionali”!!!
Minch… alla faccia della legalità!!! 
Leggendo quanto sopra, non posso che rivolgere un appello ai miei conterranei di Castelvetrano, ma non solo a loro, anche a tutti i siciliani che in questo momento mi stanno leggendo: Nessuno di noi può tornare indietro e ricominciare da capo, ma chiunque di noi può andare avanti e decidere il proprio futuro e quello dei propri figli… allontanando cosi definitivamente, questo pervaso sistema clientelare/mafioso fortemente  corruttivo, che non fa altro che distruggere quanto ancora di buono esiste su questa nostra terra…
Per una volta quindi… dite BASTA!!!

Estrazione: lettera aperta sull’incompatibilità tra controllori e controllati.

Ho ricevuto stamani una mail, che mi permetto di riassumere:
Preg.mo Sig. Costanzo, ho letto quanto pubblicato ieri “http://nicola-costanzo.blogspot.com/2019/01/cave-abusive-nel-parco-delletna-sono.html ” ed avendo svolto per oltre vent’anni un incarico in questo settore, mi permetto di condividere con Lei una riflessione su quelle attività di estrazione che presentano, un vero e proprio, conflitto di interessi? 
Quali? Semplice.
Può ad esempio un “controllore” coprire quel ruolo, quando viceversa svolge la propria funzione come sindaco, consigliere comunale, assessore, ecc…???
Oppure, come si comporterà quando egli è imparentato con uno di quei controllati?
Quanto desidero evidenziare è che in quel post (premetto realizzato in maniera perfetta), molti di quei controllori, svolgono direttamente (o indirettamente) quel loro incarico di funzionari, come fossero liberi professionisti, sviluppando attività di consulenze, offrendo consigli per effettuare quelle tipologia di lavori, consigliando o proponendo la vendita di mezzi d’opera, attrezzature, accessori e quant’altro, usando quella loro influenza (nei confronti di quei controllati), per condizionare quelle attività di estrazione.
Esprimendo quindi comportamenti elusivi o certamente non rispettosi di quel codice deontologico, questi “controllori” svolgono – nei limiti della legalità – tutte quelle necessarie procedure che danno adito a possibili conflitti d’interessi.
Tuttavia, quando l’agire professionale di quel soggetto “controllore” è finalizzato alla sola ricerca di un vantaggio che si traduce in un beneficio personale, si comprende come nei fatti si palesi un approccio non più super partes, ma che arreca a quelle società sane un danno, a causa di quella concorrenza sleale. 
Certo non è facile dimostrare quanto compiuto da quel controllore o se egli avesse finalità corruttive, ma analizzando in maniera dettagliata quanto compiuto negli anni attraverso quei propri incarico, ci si potrà rendere conto di come egli abbia avuto quale obiettivo primario, quello della tutela degli interessi economici e produttivi di quella sua clientela, al fine di massimizzarne gli utili e far realizzare ad essi, maggiori profitti, di cui anch’egli potrà avvalersi.
Per questo motivo è necessario procedere con la rotazione di quei “controllori”, in particolare quest’ultimi devono essere scelti al di fuori di quei territori di pertinenza, affinché non siano presenti rapporti familiari, d’amicizia o anche solo confidenziali.
E’ tassativo quindi che quei “controllori” possano espletare quelle loro visite ispettive in maniera svincolata, rispettose di quelle necessarie libertà che permettano ove necessario un valido contrasto, senza generare conflitti d’interessi anche solo potenziali…
Ecco perché fintanto che le regole restano così, difficilmente ci si potrà aspettare un vero e proprio cambiamento, ma soprattutto, nessuno – già come Lei ha correttamente riportato nel suo post – “nessuno mai”, avrà interesse a segnalare quelle circostanze illegali, perché purtroppo essi stessi sono all’atto pratico, strettamente connessi – a seconda del legame di appartenenza – a quel sistema corruttivo! 

Ah… ??? Sentenze truccate a Messina??? Da non credere…

Lo scenario che si aperto è gravissimo e desolante al tempo stesso…
E’ stato evidenziato che nel Tribunale di Messina, il Consiglio di Stato e il Consiglio di giustizia amministrativa sono stati fortemente condizionati dall’attivismo di un numero consistente di giudici a libro paga che avrebbero preso mazzette per favorire i clienti più importanti rappresentati dal loro studio legale…
Ecco allora scoperte sentenze amministrative comprate ed un’azione di dossieraggio per inquinare e depistare importanti inchieste penali!!!
L’avevo scritto ieri… ed ora per l’ennesima volta (purtroppo…), scopro di aver avuto un’impressione corretta…
Ci sono più di venti magistrati iscritti per corruzione in atti giudiziari nel registro degli indagati delle procure di Messina, per un giro enorme di processi aggiustati nell’ambito della giustizia amministrativa…
L’hanno definita una vera e propria associazione a delinquere, magistrati che per anni avrebbero messo a disposizione la loro funzione giudiziale in cambio di soldi…
I magistrati che si sono dovuti interessare dell’inchiesta che ha portato all’arresto dei colleghi, hanno parlato di “mercificazione della funzione giudiziaria”, aggiungendo, “sono state usare prerogative per curare interessi particolaristici e personali di terzi soggetti… dietro remunerazione”!!!
Da non crederci… già, dover scoprire come in un palazzo di giustizia come quello di Messina, sia cresciuta a dismisura un fenomeno che a definirlo criminale non si fa peccato…
Tra i protagonisti, magistrati e avvocati… c’è chi aggiustava sentenze in cambio di denaro, chi vendeva informazioni segrete e chi rallentava le udienze; ciascuno ha fatto la sua parte!!!
 I casi sotto la lente d’ingrandimento sono in aumento esponenziale, tanto che gli esperti hanno iniziato a parlare di un nuovo settore illegale in forte espansione: la criminalità del giudiziario!!!
Potremmo definirlo il nuovo business… sì quello giudiziario!!!
Scriveva nel 1935 il giurista Piero Calamandrei nel suo “Elogio dei giudici scritto da un avvocato”: “Ciò che può costituire reato per i magistrati non è la corruzione per denaro, ma il vero pericolo è un lento esaurimento interno delle coscienze, una crescente pigrizia morale“!!!
Sono passati più di ottant’anni da quella pubblicazione, ed oggi, con quanto stiamo assistendo, non possiamo che comprendere di come la situazione sia sicuramente peggiorata…
La corruzione nel nostro paese, sicuramente diffusa nella pubblica amministrazione, ha ahimè trasmesso quell’infezione anche alle aule di giustizia, un tempo luoghi deputati alla ricerca della verità e alla lotta contro il crimine e che ora si sono trasformate in luoghi, per compiere business “illegali“!!!
Speriamo quantomeno che la giustizia alla fine faccia il proprio dovere… e soprattutto butti la chiave di quella cella, nella quale mi auguro verranno posti tutti quei magistrati, che si sono infettati di corruzione e che ormai possiamo definire: “contagiati“!!!

Questa propagandata "compassione" è peggiore di quegli stessi criminali!!!

Quanta ipocrisia ci è in questo paese…
Insopportabili quei nostri politici che pur di manifestare contro l’attuale governo, sono lì subito a dichiarare: “Bisogna salvaguardare innanzitutto le vite umane…”.
Ma nessuno di loro ci dice in quali modi e come interrompere questo flusso migratorio che ha creato il più grande business di traffico d’esseri umani, dopo quello compiuto con la tratta degli schiavi africani nel XVI secolo…
Se si osserva in maniera obiettiva quanto sta accadendo, si potrà scoprire di come la similitudine è sconcertante… 
I moderni mercanti di uomini usano le stesse tecniche usate trecento anni fa e sono guidati dalla stessa mentalità come se, per loro, si fosse fermato il tempo!!!
Quanto sta accadendo oggi… non ha nulla a che fare con il salvare delle vite.
Nessuno, neppure quelle cosiddette ONG hanno interesse affinché qual flusso migratorio diminuisca… Tutt’altro… per loro quella sorveglianza imposta ora dal nostro paese sulla migrazione irregolare, crea ora gravi problemi finanziari…
Se pensate per un istante a cosa ha dichiarato alcune ore fa un paese come l’Irlanda, che ha deciso di aprire le porte ai migranti… fino ad un massimo di venti unità, mi fa venir da ridere!!!
Ma di cosa stiamo parlando… chi ne vuole venti, chi dieci, chi ha preso una barca e sembra essere diventato il salvatore dei migranti e chi li ha fatti sostare per alcuni giorni nei propri porti, ora dichiara d’aver fatto più di quanto fosse necessario…
Nel frattempo l’Italia si ritrova con mezzo milione di migranti, senza avere nel contempo alcun conoscenza reale della situazione di dove sono dislocati, a causa delle politiche folli dei governi Renzi e Gentiloni, che hanno permesso a chiunque di entrare, senza aver valutato se quanti giunti presso le nostre coste, fossero realmente profughi in quanto scappati da territori ove sono presenti conflitti sociali o di guerra o se erano dei semplici criminali, che hanno deciso di fuggire dai loro paesi per non scontare le pene a cui erano stati condannati…
Il messaggio che si vuole fare passare e che tutte le vite vanno protette, ma come e in quali modi nessuno di loro sa dirlo…
Secondo alcuni nostri politici, “incapaci” (sotto tutti i punti di vista..) di accogliere in casa propria uno solo di quei migranti, quest’ultimi, indipendentemente dallo status di immigrazione, dovrebbero avere accesso ai nostri servizi umanitari e ad un’assistenza sanitaria…
Non è giusto – secondo loro – maltrattare le persone per avere un adeguato controllo di frontiera, quanto compiuto oggi dal nostro governo è inaccettabile…
Strano, perché proprio le Nazioni Unite in una ricerca pubblicata, ha parlato di “criminalizzazione” di individui ed organizzazioni che forniscono assistenza umanitaria!!!
Si parla della Francia dove è stata vietata la distribuzione del cibo in alcuni campo profughi, oppure di molti paesi europei che hanno introdotto in questi anni leggi… che hanno di fatto limitano l’aiuto a chi era nel bisogno, mettendo quelle persone in pericolo di vita…
Come dimenticare i migranti che si sono trovati di fronte ad un “muro”, ostacoli sollevati appositamente per limitarne l’ingresso ed anche gli aiuti essenziali, in particolare nei confronti dei bambini e degli anziani…
Ed ora, dopo che tutta l’Europa si è vista da lontano i problemi ed i costi derivanti da quel flusso migratorio, dopo aver osservato in maniera indifferente quanto accadeva nel nostro paese, ora dopo che il nostro Ministro degli esteri, Matteo Salvini, ha fatto emergere il problema, tutti hanno “compassione” dei migranti che provano a giungere nel nostro territorio…
Mentre di quegli altri bloccati dinnanzi ai confini spagnolo, turco, bulgaro, rumeno, ed anche sloveno e polacco… o di quei paesi come il Regno Unito che  ha preferito uscire dall’Eu, per non sottostare al trattato di Schengen, nessuna parola d’indignazione!!!
Questa “criminalizzazione” manifestata nel nostro paese sotto forma di “compassione” è estremamente preoccupante!!!
D’altronde, celare le vere intenzioni dei migranti non è giusto… in quanto nascondono le reali intenzioni che spingono molti di essi a trasferirsi nei nostri territori, per ragioni che il più delle volte nulla centrano con la guerra o con l’instabilità sociale di quei loro paesi, ma che ragioni prettamente personali, delle quali, il più delle volte, non siamo a conoscenza….
Questa propaganda meschina compiuta oggi da quanti siedono al governo ma stanno all’opposizione, insieme a quegli uomini di cultura e giornalisti, che da sempre cavalcano l’onda del buonismo di sinistra, mi hanno stancato… 
Sono come buffoni di corte, messi lì a servire il proprio padrone, osteggiando a seconda delle circostanze il clima sociale di questo paese, tanto disponibile a rendersi ridicoli, quando si tratta di mostrare i muscoli e deboli, quando si tratta d’affrontare i problemi, come ad esempio quello di chiedere ai migranti, di dimostrare il loro status d’immigrazione prima di accedere in questo nostro paese… 
Peraltro, provate a recarvi nei loro paesi di provenienza e vedrete quante difficoltà vi sono, prima che vi permettano d’entrarvi liberamente… 
Ma si sa… parlare è facile e ancora più da noi, che a spararle grosse, si diventa popolari!!! 

Se la magistratura non difende più la giustizia… a chi dobbiamo rivolgerci???

Ho ricevuto un link interessante, grazie ad un amico di facebook “Capitano“, a firma di Otello Lupacchini: https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/07/09/tribunali-il-vizio-si-chiama-virtu-cosa-succede-se-la-magistratura-non-difende-piu-la-giustizia/4480008/ che in maniera chiara, esprime quanto sta accadendo all’interno dei tribunali e di quella autorità chiamata magistratura…  
Scrive il magistrato: “Viviamo in tempi calamitosi. Accade, ahimè, di dover constatare che nei palazzi di giustizia alloggiano – comodamente incistati da grassi parassiti – malviventi in toga e tocco, usi a inventare complotti, screditare o minacciare colleghi, scippare dossier ad altre autorità giudiziarie, simulare indagini su fatti estremamente delicati, per poi archiviarle prontamente, svendendo la funzione giudiziale, in cambio di soldi e altri vantaggi, personali e familiari per favorire i clienti di avvocati “amici”!!!
In queste righe vi è contenuto quanto di più grave ci possa essere nel mettere in campo tutta una serie di stratagemmi, affinché vengano soddisfatti i propri interessi personali o nel mettere in cattiva luce, coloro che si suole di fatto distruggere… 
Ecco perché per raggiungere i propri biechi interessi, costoro procedono con la “creazione di fascicoli:  a “specchio”, quando il pubblico ministero si auto assegna al solo scopo di monitorare ulteriori fascicoli di indagine assegnati ad altri colleghi; a “minaccia”, in cui finiscono per essere iscritti soggetti “ostili” agli interessi della consorteria; e infine sempre col metodo dei fascicoli… a “sponda”, cioè tenuti in vita per creare una legittimazione formale al conferimento di consulenze, il cui reale scopo era quello di servire gli interessi dei soliti sodali.
Se pensate che a riferire ciò è un loro collega magistrato, vine da rabbrividire, in particolare quando descrive “affari immobiliari” o quando racconta di telefonate a prostitute minorenni o quando vi sono sospetti di pedofilia, oppure quando un procuratore della Repubblica, ha suggerito ad un collaboratore di giustizia, di accusare “qualcuno” nella ricostruzione di una strage…
Continuando dichiara: “Essi impiccano, bruciano, squartano, decapitano, massacrano, imprigionano, minacciano e distruggono tutto senza distinzione di bene e di male. Perché presso di loro il vizio si chiama virtù; la nequizia è soprannominata bontà; il tradimento ha nome fedeltà, il latrocinio è detto liberalità; il saccheggio è la loro divisa e, se compiuto da loro, tutti gli umani lo trovano buono, eccetto gli eretici; e il tutto fanno con sovrana e irrefragabile autorità”!!!
Certo… è vero, viviamo in tempi in cui non ci si può fidare di nessuno ed anche la persona più integerrima, si dimostra corrotta o quantomeno ricattabile…
Ma devo dire che il sottoscritto ha fiducia nella magistratura, crede nel lavoro di quei magistrati onesti che ho avuto l’onore di conoscere…
Sono uomini e donne che fanno quotidianamente il proprio dovere, improntando il loro agire al più rigoroso rispetto della legge e soprattutto senza mai ricercare per se, prestigio o celebrità, ma operando sempre nell’ombra, mettendo innanzi tutto la buona reputazione della Magistratura e i principi morali a cui da sempre sono ispirati…
Ed allora: “Facciamo spesso di tutta l’erba un fascio, quando invece si dovrebbe imparare a selezionare le persone in modo più adeguato e corretto!!!

Conflitto d’interessi per i dipendenti delle Pubbliche Amministrazioni e soprattutto obbligo di astensione in taluni casi!!!


Innanzitutto cos’è il conflitto di interessi…

E’ la situazione in cui un interesse secondario – privato o personale, patrimoniale o
meno – interferisce o potrebbe tendenzialmente interferire con il dovere del pubblico dipendente di agire in conformità all’interesse primario a tutela della collettività!!!
Ecco perché “Il responsabile del procedimento e i titolari degli uffici competenti ad adottare
pareri, valutazioni tecniche, atti endoprocedimentali e /o provvedimento finale, devono astenersi in
caso di conflitto di interessi, segnalando soprattutto ogni situazione di conflitto, anche se solo potenziale!!!
Difatti, la normativa persegue la sua finalità di prevenzione imponendo due precise prescrizioni; la prima è quella dell’obbligo di astensione e la seconda è rappresentata dal dovere di segnalazione!!!
Il dipendente, funzionario o anche dirigente, che si astiene dal prendere decisioni o svolgere attività inerenti alle sue mansioni in situazioni di conflitto (anche potenziale) d’interessi personali e/o del coniuge, di conviventi, parenti, affini entro il secondo grado… dovrà risponderne presso gli organi giudiziari!!!
E’ previsto d’altronde, che il conflitto può riguardare interessi di qualsiasi natura, quindi anche non patrimoniali… ad esempio quelli derivanti dall’intento di voler assecondare pressioni politiche, sindacali o superiori gerarchici… 
Ecco perché il conflitto di interessi può assumere varie forme, da quello reale, che si manifesta durante un processo decisionale (laddove l’interesse personale di quel responsabile, tende a interferire con l’interesse primario della collettività), oppure quando il conflitto di interessi è potenziale e cioè quando il dipendente, può trovarsi, in un momento successivo, ma comunque, in una situazione di conflitto d’interessi reale.
Entrando nel merito della nostra regione Sicilia, il conflitto di interessi ed il correlato obbligo di astensione, sono disciplinati dal Codice di comportamento”.
Infatti, per dare ulteriore attuazione a questo importante misura “ANTICORRUZIONE”, perché poi alla fine di questo si tratta… il  Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza, ha definito l’iter procedurale che ogni dipendente pubblico deve seguire, in particolare ove ricorrano ipotesi di conflitto di interessi, ancorché prima che potenziali…
Peraltro, proprio a tale scopo, la direttiva ha previsto un modello on line, da utilizzare per l’eventuale  segnalazione.
Ulteriore iniziativa è stata data all’ipotesi in cui il conflitto di interessi, coinvolga i “DIRIGENTI” di quelle strutture di notevole interesse, i quali a volte, si dimostrano “indirettamente”, a causa di quei silenzi omertosi o per non subire ripercussioni personali, peggiori di quegli stessi suoi subordinati,  
In tali casi, la trattazione andrà affidata ad altro dirigente di vertice a seconda che il conflitto di interesse riguardi:
a) un dirigente di struttura di massima dimensione, la sostituzione avverrà con decreto del Presidente della Regione su proposta dell’Assessore competente al ramo dell’Amministrazione;
b) un dirigente di un Ufficio speciale, la sostituzione avverrà con decreto dell’Assessore competente al ramo dell’Amministrazione;
c) un dirigente preposto ad un Ufficio alle dirette dipendenze del Presidente della Regione, la sostituzione avverrà con decreto del Presidente della Regione.
Ai fini delle modalità, consiglio quanti ritengono di aver riscontrato una mancanza a quel “Codice di comportamento”, di rivolgersi direttamente alle autorità giudiziarie… d’altronde il più delle volte in quegli uffici, si cerca di lavare all’interno degli stessi quei panni sporchi… anche perché non è detto, che vi siano stati negli anni, abusi e comportamenti che hanno riguardato più elementi, e che quindi si ritrovano ad essere (da quei soggetti ora inquisiti…) ricattati…
Difficilmente in questi anni ho sentito dire di dipendenti che hanno denunciato i loro colleghi, oppure che hanno segnalato (pur sapendolo) la presenza di situazioni di conflitto di interesse, anche potenziale…
Sono poche per non dire nulle, le segnalazioni pervenute su situazioni di conflitto di interessi, ed ancor meno saranno state le violazioni accertate, a cui difficilmente sono state irrogate sanzioni.
D’altronde questo “Bel Paese” lo conosciamo bene… in particolare questa nostra isola, dove solitamente ciascuno si occupa dei fatti propri… ed è il motivo per cui da noi: non pervengono mai segnalazioni, non vi sono  accertate violazioni e guai al solo parlare di sanzioni!!!
Perché qualcosa possa cambiare, perché il groviglio di conflitti d’interesse che minaccia di soffocare questo nostra terra allenti la sua presa, deve accadere qualcosa su un piano diverso, che forse in questo senso, sì, è quello dell’etica individuale e collettiva!!!

No grazie… scelgo io!!!

Questo è un periodo veramente grottesco, poiché in questi giorni passeggiando per Catania, mi ritrovo – ad ogni incontro – qualcuno che con la scusa di salutarmi, viene a chiedermi se ho già promesso a qualche candidato il mio voto…
A quella domanda “fastidiosissima”, rispondo –ma solo perché mi piace irriderli– con una risposta generica: NO!!! 
A quel punto, ecco partire quella sfacciata “richiesta”, sono come quei “Testimoni di Geova” che ad ogni costo tentano fermandoti, di convincerti che quella loro dottrina sia l’unica “giusta” e che grazie a loro, troverai il paradiso… 
Ed anche questi cosiddetti amici e/o conoscenti, si dimostrano essere proprio come quei seguaci, posti lì a promuovere quel loro “santino”, riconoscendo a quell’immagine, virtù quasi  sovrannaturali…
Ecco quindi che inizia il resoconto sulla bravura di quel candidato, sulla professionalità e preparazione, sulle doti di altruismo e generosità espresse nel corso degli anni, di quanto meritevole sia stato non solo con quel nostro conoscente, ma anche con i suoi familiari, avendo inoltre dimostrato, ogni qualvolta è stato chiamato, grande disponibile e gentilezza…
Quindi alla fine possiamo concludere che la preferenza elettorale, si racchiude in quella scelta individuale…
Non si tratta quindi di aver un pensiero ideologico, puntando sul partito che più di altri si avvicina a quella filosofia,  oppure il nostro giudizio tenta di valutare quel programma che si dimostra più concreto rispetto ad altri, no… nulla di ciò, si tratta di decidere su quale soggetto può essere posta la nostra fiducia, affinché egli saprà con quell’incarico, non tanto rappresentarci con quella necessaria responsabilità, bensì… si dimostrerà a nostra completa disposizione, tutte le volte in cui avremo bisogno…
Ovviamente, la risposta che concedo a tutti in questi giorni è: scusami ma il “NO” intendeva dire che non m’interessa…!!!
Inaspettatamente (per modo di dire…), vedo quelle loro facce sorprese, anzi frustate e certamente  deluse, è come se all’improvviso gli crollasse il mondo addosso…
Non sanno cosa rispondere… o meglio solitamente replicano in maniera contrariata: secondo me… ti stai sbagliando!!! 
Ovviamente, ciò che mi incuriosisce maggiormente –durante quella loro esposizione propagandistica– è che nessuno di loro evidenzia l’inutilità di quei soggetti, di quella banale esperienza svolta in precedenza o di quella sterile attività politica compiuta…
Sì, nessuno di loro parla di quelle situazioni fortemente negative, quale ad esempio i legami con la criminalità organizzata oppure quelle collusioni che l’hanno, direttamente o indirettamente, visti coinvolti quali indagati da parte della magistratura…
Niente di tutto ciò, non se ne parla e quando si ha il coraggio di far le notare quelle particolari circostanze, ecco che allora si viene criticati, contraddetti e via discorrendo… 
E dire che, valutare con obbiettività quei candidati, sarebbe fondamentale per la nostra decisione finale, poiché ci farebbe comprendere, quanto positivo o evanescente sia stato quel personaggio politico nei confronti della comunità… 
Purtroppo, ci si meraviglia del malessere che esiste tra chi svolge l’attività politica e noi elettori, ma ciò che nessuno tra loro vuole mai ammettere, è che in questi lunghi anni, sono state compiute parecchie situazioni gravi, che hanno deformato quello strumento della politica, per propri interessi personali… 
Sono questi difatti i motivi che hanno indotto gli elettori a non riconoscersi più in quei soggetti politici, mettendo altresì in dubbio le capacità di quest’ultimi a saper interpretare tutte le loro esigenze…
Basti osservare quanto sta accadendo in “Catalogna”, dove i cittadini, stanchi di quella politica “centrale” del governo di Madrid, stanno scendendo in piazza, senza alcuna paura di doversi scontrare con le forze dell’ordine poste a comando in quella regione…
Anche da noi c’è bisogno di una riforma della politica e di quel sistema clientelare delle caste, che ha permesso ad alcune famiglie, di trasmettere a piu generazioni, quella propria condizione privilegiata, a scapito ovviamente della maggioranza, che di fatto rappresenta con il proprio contributo, la vera produttività di questo paese… 
C’è quindi necessità di recuperare sino in fondo il senso di questa nostra politica e soprattutto il ruolo che i partiti politici hanno nell’attuale società, che si radica proprio nella loro funzione… che è quella di rappresentare principalmente l’esigenze della popolazione!!!
Se si vuol far ciò, bisogna quindi ripartire dallo stato di diritto, allontanando una volta e per tutte, questo modo spregevole di gestire la politica, per interessi egoistici e personali!!!

Crocetta: ha salvato la nostra isola ed è giusto che si ricandidi…

I sondaggi dicono che vincerò io… ho salvato la Sicilia, mi candido“, (bravo… bravo… partono gli applausi…)!!!
Di chi si parla…??? 
Ma del nostro Presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta…
La nuova lista sembra che si chiamerà “Riparte Sicilia“!!!
Ma mi chiedo… perché in questi anni, si era mossa???
Aggiunge durante la conferenza stampa: “io non vorrei fare una corsa solitaria. Il Pd comprenda che il mio non è né un distacco né un divorzio. Ho buoni sondaggi. Il mio consenso è superiore a quello degli altri presunti candidati. Da solo mi danno tra il 22 e il 24 per cento“. 
Avevo sperato e l’ho scritto in un mio precedente post, che l’attuale Presidente del Senato Pietro Grasso, avesse deciso di candidarsi… 
Ma successivamente, passato l’entusiasmo, mi sono detto: ma perché dovrebbe tornare in questa sua terra… per lottare contro quei sistemi politici e clientelari, per fare quelle necessarie riforme contro la mafia, per cosa poi… per farsi ammazzare???
A differenza dei suoi colleghi è riuscito ad andarsene via, a rimanere vivo, ed ora, noi siciliani, dovremmo augurarci che egli ritorni qui… per fare quanto nessuno dei Presidenti finora succedutisi, in questi tre mandati, è riuscito a compiere…???
Ma per favore… egli d’altronde sta bene dov’è, li a Roma, tranquillo e soprattutto lontano da questa terra infetta… 
Lasciamo i problemi ai siciliani, continuiamo a farli convivere con questo sistema “collusivo e corruttivo“, tanto alla fine c’è sempre chi non vede nulla e si ripropone per l’ennesima volta a noi, chissà, forse per lasciare le cose invariate…
Aggiunge Crocetta… “non vado bene ad alcuni perché non faccio fare gli affari a qualcuno”… ma perché, c’è ancora qualcuno che cerca d’influenzare la politica regionale???
Siamo alle solite o meglio, al solito gioco del “levati tu… ca mi ci mettu iu“!!! 
Infatti, c’è ancora qualcuno che forse pensa, che si stava meglio con Cuffaro o Lombardo, perché quelli “spartivano”. Chi parla del mio cerchio magico cosa intende? Quali affari avrei fatto io?”.
Siamo sempre alle solite… si discute di ciò che si potrebbe fare, di ciò che potrebbe essere la nostra terra, ma mai, di ciò che non si è fatto!!!
Si parla di politica buona, ma di quale politica si parla… scusate forse non c’ero, perché… cosa si è fatto di concreto, mi dica…
Sì, vorrei sapere come è cambiata positivamente in questi anni la Sicilia, il suo livello occupazionale, già, di quanto è migliorata la sicurezza nel nostro territorio e come è stato affrontato il problema immigrazione, quali iniziative sono state fatte per portare nuovi investitori… 
Ed ancora, quali infrastrutture sono state sviluppate, quali incentivi sono stati concessi ai nostri agricoltori, allevatori, pescatori, commercianti e cosa dire di quel settore alimentare, turistico, artistico e culturale, abbandonato a se stesso…??? 
Sono solo alcune delle domande che noi tutti ci poniamo… sì vorrei sapere cosa si è fatto in questi anni del suo governo, io non vedo alcuna differenza, anzi vedo una terra ancor più degradata… e senza futuro!!!

Il problema reale è che invece di pensare ai fatti concreti, si è pensato esclusivamente a raccogliere voti, a tagliare le gambe ai “grillini”, a cercare alleanze con gli uomini del cavaliere… sempre disponibili a barattare se stessi, per una poltrona in più… oppure a farsi la guerra all’interno della stessa coalizione, e via discorrendo…

Altro che politica buona… quanto sopra è lo schifo della politica e noi cittadini purtroppo, ci troviamo nel mezzo…
Quindi, se proprio vuole farci un regalo, non si candidi… e non perché chi verrà dopo di Lei, sarà migliore, ma perché in quella prossima scelta, conserviamo la speranza, sì… di avere finalmente un Presidente che faccia gli interessi di questa isola!!!
Prometto e credo anche a nome di molti miei conterranei… che se farà questo, verremmo tutti a Palermo, sì… in quel palazzo dell’ARS, per attribuirLe una “Standing ovation“!!!

Ma quale rispetto delle regole… nessuno le vuole osservare!!!


Il buon funzionamento della società, si basa su alcune semplici regole che gli uomini si sono voluti dare, per organizzare e far funzionare al meglio la loro vita comune e soprattutto per garantire i diritti di tutti…

Possiamo dire quindi che, il rispetto è un sentimento fondamentale per costruire insieme agli altri qualcosa d’importante…
D’altronde, il rispetto basa principalmente il suo valore sulla stima e la dignità…
Sin da bambini ci viene insegnato il rispetto verso gli altri, le regole sociali e che la dignità di una persona è un valore universale, che non dipende da noi, ma è connaturale con il nostro essere… 
Ciò implica quindi tutta una serie di regole, che escludono la prevaricazione, l’adulazione, la contraffazione, la macchinazione, la corruzione e tutte quelle possibili manipolazioni illegali, che fanno sì, da violare… quelle regole di convivenza civile.
Crescendo purtroppo, quelle regole vengono dimenticate e inizia a prendere il sopravvento, quella “meschina”… natura umana, dove tutto ha un prezzo e dove tutto viene rimesso in discussione, quando s’intaccano i propri interessi…
E’ quanto sta accadendo in questi giorni al sottoscritto… 
Non posso entrare (in questa sede) nello specifico, ma purtroppo mi accorgo ogni giorno che passa… come tutti esaltano principi di legalità, fintanto che questi non cozzano con il proprio “orticello” e quando ciò accade, mi rivedo in quella frase riportata dai Vangeli:  “Nemo propheta in patria (sua)” e cioè “Nessuno è profeta nella propria patria“…
Sì… mi ritrovo a dover combattere “infidi mentitori”, che operano quotidianamente nella “illegalità”, compiendo tutta una serie di procedure illegali e vorrebbero che, per quelle loro disoneste azioni , si chiudesse un occhio…. anzi tutte due!!!
Mi sento veramente amareggiato, perché a quei noti disonesti, si associano tutta una sfilza di personaggi “miserabili”, che vedendo a rischio i propri interessi, preferiscono che quanto emerso venga celato e passi sotto silenzio…
Anni di abusi e truffe compiute con una semplicità assoluta, anche a danno dello Stato, che secondo molti, quei fatti gravi, dovrebbero restare occultati e non dovrebbero quindi essere fatti emergere…
Ditemi allora… come si fa a compiere il proprio dovere, quando anche nelle cose più semplici e banali, si viene visti come un problema…
La cosa assurda che anche coloro che dovrebbero compiere il proprio dovere, mi riferisco a quella parte di istituzione che con i suoi uomini dovrebbero contribuire a ripristinare la legalità, mediano con tutta una serie di atteggiamenti superficiali, quasi a voler mettere in discussione quanto correttamente compiuto…
Ma la verità è che in questo paese… nessuno vuole fare il proprio dovere e soprattutto non si vogliono avere rotture di coglioni… perché queste comportano il doversi alzare dalla sedia ed andare a fare il proprio dovere!!!
Ma vi immaginate con questo caldo… dover uscire da quel proprio ufficio “fresco” ben condizionato, andare a verificare l’eventuale segnalazione ricevuta da quel rompicoglioni… “ma non aveva nulla che fare stamani… non poteva starsene a letto e poi chissà se è come dice… probabilmente si starà sbagliando e ci costringe ad andare a controllare e soprattutto ad interrompere la chat sul mio social preferito…”!!!
D’altronde si sa… il rispetto un’entità astratta, e quindi ecco il perché la maggior parte non sa neppure cosa sia e se come diceva “Seneca”, l’unico modo per farla conoscere, consiste nella reciproca osservazione dei comportamenti, “gli uomini, mentre insegnano, imparano”, io ho l’impressione che per la maggior parte di essi, non vi sia alcuna speranza… poiché da tempo, hanno perso ogni senso di dignità umana!!!
Un uomo infatti, non dovrebbe mai avere un prezzo o svendere la propria dignità… ciascuno di noi è unico e assoluto e nessuno può servirsene, come nessuno può strumentalizzarci!!!
Ecco perché servono le regole, per sviluppare quella propria personalità e il senso etico, per formarsi come cittadini, perché si è un mezzo per rispettare gli altri e per vivere insieme ad essi, per contribuire al bene di tutti… sapendo distinguere sempre, ciò che si può fare da ciò che è vietato…oppure scegliere di tergiversare!!!
Le azioni devono essere fatte in quanto moralmente corrette e non per la paura di una eventuale autorità sanzionatoria, ricordando sempre e in ogni circostanza, che le regole sono degli strumenti indispensabili per una convivenza civile e non perché debbano essere continuamente trasgredite!!!

Sempre… menza parola!!!

“Non c’è bisogno di dire àutru… semu d’accordu supra tutto, ie allura menza parola…”!!!
Sì… non c’è bisogno di tanti giri di parole per mettersi d’accordo, basta avere soltanto qualcosa che li accomuna e loro dimostrano di possederlo questo fattore comune, già… il denaro!!!
Ecco chi sono quegli uomini a cui basta una “mezza parola” per mettersi d’accordo…
Politici, imprenditori, uomini delle istituzioni, dirigenti, funzionari ed anche semplici dipendenti delle PA, ognuno di essi, meravigliosamente assistiti in quei loro incarichi da volti noti, in materia di consulenza, legale e amministrativa (sì… meglio essere preparati, non si può sapere oggi, cosa potrà accadere domani…).
Naturalmente, ai Sig.ri di  sopra, vanno sommati sia i  cittadini consenzienti che gli “amici degli amici“… cioè i mafiosi!!!
Il quadro evidenziato, rappresenta perfettamente, quel complesso sistema intrigato di potere, che vede legati, ciascuno di essi, a quel unico obbiettivo rappresentato con la voce: affari!!!
Ma, parlare di un sistema gestito esclusivamente per la concretizzazione di un business… non sarebbe corretto.
Qui si tratta di voler condizionare il sistema, attraverso il voto dei cittadini (quest’ultimi visti unicamente come semplici elettori) in un quadro generale che gestisce e decide come spartire il potere nei vari uffici, situazione che è stata fatta risaltare, dalle recenti inchieste da parte delle procure nazionali… 
Quando ci riferiamo a quegli uomini, parliamo di un gioco d’interessi che è al di sopra della nostra comprensione… 
Questi soggetti, sono capaci d’influenzare tutto, dalle istituzioni, agli appalti, garantendo agli imprenditori “amici”, le aggiudicazioni a cui aspiravano.
Sono personaggi che, dal livello più basso a quello più alto, riescono a camuffarsi sempre, restando il più delle volte celati e fuori dalle inchieste, sono nomi troppo importanti che ovviamente non possono facilmente comparire…
Ognuno di loro cerca d’insinuarsi in quel sistema illegale, vogliono entrare a far parte di quegli affari che passano dalle loro mani, tentano di gestire quelle proprie carriere, concedendo favori in cambio di ricche prebende…
Possiamo definire quel sistema ormai consolidato, un vero e proprio sodalizio, che ha il compito principale di garantire agli “amici” di quel gruppo ristretto, tutti gli strumenti necessari, affinché si giunga positivamente, alla definizione di quelle richieste…
Fanno tutti parte di quello stesso fuorviante “meccanismo”… e ognuno di essi si prodiga a scambiare favori, posti di lavoro, voti elettorali, promesse di carriere (politiche e/o dirigenziali) e mazzette; una mano amica sempre pronta a dare un aiuto a chi appartenente a quel gruppo lo richiede… garantendo soprattutto affidabilità e omertà…
Davanti a questo quadro generale, non si può parlare di un fenomeno di corruzione limitato o che riguarda unicamente pochi soggetti, ma di una vera e propria struttura d’interessi complessi, che riuniscono in se, tutti gli uomini e donne necessari, affinché si giunga in maniera certa al risultato richiesto!!!
Comprendo bene, quanto non sia facile individuare questi “corrotti”, ma fateci caso, forse un sistema ci sarebbe…
Già, ogni qualvolta che siete costretti ad affrontare delle situazioni “ambigue” dove vi sono questi personaggi, vi ritroverete come immersi in un libro di spionaggio, dove i protagonisti sono di volta in volta, coinvolti nella trama e dove ognuno di essi recita la propria parte intrecciandosi con gli altri, in una sorta di tela di rete dove, nomi e cognomi sono “casualmente” ripetuti per non dire… sempre gli stessi…
Sì… sono loro difatti gli attori principali di quel sistema di potere: ssshhh… mi raccumannu… menza parola!!!

NON SIAMO IN SVEZIA!!!


Con questa frase pronunciata  dinnanzi ai deputati della commissione bilancio dall’ARS… il presidente di “Riscossione Sicilia”, Avv. Antonio Fiumefreddo, ha scatenato l’inferno…

Per essere più precisi la frase per intero diceva “Anche in questo palazzo c’è una parte della politica infiltrata, non siamo in Svezia…”!!!
Ma cosa avrà mai detto di grave quest’uomo… sì… sembra -almeno qui da noi- che quando qualcuno esprime il proprio pensiero, contrario a quello generale del sistema, viene immediatamente attaccato!!!
Ora scusate… ma perché c’è soltanto uno tra voi che vuole paragonare il sistema scandinavo a quello nostro???
La Svezia è uno dei dieci paesi del mondo dove vi è il più basso livello di corruzione, è considerato modello di perfezione per il resto del pianeta, un Stato che segue procedure trasparenti e dove gli effetti della criminalità sono ben circoscritti ed infine, una terra che risulta più facile da vivere e permette a chiunque di fare business…
Già, sembra tutto il contrario del nostro paese… o ancor meglio della nostra terra, dove quotidianamente assistiamo ad inchieste che riportano fatti e abusi compiuti che portano per l’appunto il nostro livello di corruzione, tra i più alti del mondo!!! 
Ma stranamente, quel nostro parlamento siciliano, invece di effettuare quelle necessarie politiche contro un sistema clientelare e mafioso, che da sempre ci soffoca e che lede i diritti di libertà di ciascun cittadino, si occupa di realizzare lavori d’aula, che dimostrano di esercitare in maniera marginale, una azione determinante necessaria al cambiamento nella nostra vita quotidiana ed allora mi chiedo, quanto sia realmente lontano quel pensiero espresso dall’Avv. Fiumefreddo…
Certamente comprendo come l’attuale presidente dell’Agenzia di riscossione non risulti a molti simpatico… io per primo in alcuni momenti degli anni scorsi, ho aspramente criticato alcune metodologie compiute da quella agenzia, nei confronti della società per la quale insieme a molti colleghi operavo quale dipendente… la “IN.CO.TER. S.P.A.” (sottoposta a quel tempo, a provvedimento di confisca da parte del Tribunale di Catania) e che “stranamente” proprio a causa dei provvedimenti compiuti dall’agenzia di riscossione, si erano di fatto inibito i conti bancari, non permettendo così alla società di continuare ad operare, ma soprattutto di poter pagare noi dipendenti di quanto allora (ed ancora oggi…) dovuto…
Difatti, proprio ieri, parlando con un mio amico, mi ha detto: “caro Nicola… mi sto abituando a leggere in maniera assidua il tuo blog, però c’è una cosa che non condivido, ed è… quando prendi le difese dell’Avv. Fiumefreddo“!!! 
Gli ho risposto: “molto probabilmente non avrai letto quanto ho scritto sul presidente negli anni scorsi, ma sappi che io provo in ogni momento d’essere nel giusto e quando mi accorgo che le persone fanno il proprio dovere, in particolare quando cercano in tutti i modi di non sottomettersi a questo sistema “malato”, ma anzi dimostrano di contrastarlo con tutte le loro forze, ecco che allora faccio di tutto affinché vengano premiate quelle azioni svolte e faccio in modo di riportarle immediatamente all’attenzione del pubblico… 
Ecco il motivo per cui oggi ritengo che l’Avv. Fiumefreddo vada difeso e protetto… proprio perché sta provando a combattere un sistema guasto e corrotto, che alla fine proverà in tutti i modi a schiacciarlo…
Abbiamo visto quanto è accaduto in quel Palazzo… e quale epilogo abbia avuto quella seduta, in particolare la tensione è certamente da contestualizzare in quelle azioni riportate in questi giorni dai media, sui nominativi dei deputati morosi (Nello Musumeci, Raffaele Nicotra e Nino D’Asero) ed in particolare su quelle cartelle esattoriali, che secondo il presidente sarebbero state chiuse in maniera non regolare da alcuni dipendenti ora indagati dalla procura di Catania…
Secondo l’Avv. Fiumefreddo “c’è una parte della politica, trasversale, che tutela interessi criminali e che ha fatto dell’esattoria una leva criminale… “Stia zitto se no… non le diamo più una lira alla sua società; decida cosa fare, se il politico oppure polemica”!!!
Alla fine… la commissione è stata sospesa e l’Avv. Fiumefreddo è stato all’inizio (con la forza) sbattuto fuori da quell’aula…  e successivamente allontanato dal palazzo!!!
Mi chiedo allora… dove stia la verità, ma soprattutto, quanti anni ci vogliono per poterla determinare!!!
Ritengo che sia il momento da parte degli organi di polizia giudiziaria (cui la legge fa obbligo di compiere indagini a seguito di una notizia di reato), di dare finalmente luce ad una vicenda dall’odore fortemente sgradevole, che dimostra ancora una volta come, il più delle volte, per giungere alla verità, bisogna combattere con i denti, mettendo a rischio purtroppo anche la propria vita, ma come ripeto sempre alle mie figlie: “È meglio morire in piedi che vivere in ginocchio”!!!

Da Milano a Catania: in manette Giudici, Avvocati, Commercialisti, Professori universitari e Imprenditori, ecc…


L’hanno già chiamata la Tangentopoli fiscale…

In manette sono finiti giudici, avvocati, commercialisti, professori universitari e imprenditori. 
Nel mirino il commercio sotterraneo di sentenze che in materia di imposte possono spostare, con una sola firma, milioni di euro dal privato allo Stato o come spesso accade, viceversa.
La nuova Tangentopoli riguarda uno dei settori della giustizia – i contenziosi tributari – finora quasi inscalfibile a ogni inchiesta della magistratura e a ogni riforma della politica.
Strutturato su due livelli di commissioni, provinciali per il primo grado e regionali per il secondo, la giustizia tributaria è un sistema di potere fortissimo. 
Una cerchia chiusa di magistrati, in maggioranza privati, onorari, chiamati nel 2015 a decidere su oltre 581mila contenziosi, per un valore globale di 50 miliardi di euro. 
Un tesoro affidato alle decisioni di avvocati, commercialisti, consulenti, ragionieri, persino ad agronomi e professori di liceo. 
Un sistema sul quale indagò anche Antonio Di Pietro, che dopo le inchieste sulla corruzione nei partiti, delle mazzette in valigia o fatte sparire nel water, si convinse di essere stato fermato proprio quando iniziò a scavare nel mondo delle sentenze tributarie. 
E oggi un nuovo grappolo di inchieste sta ripartendo da lì: solo a Milano si indaga su ben venti cause fiscali.
Il 17 dicembre del 2015 – si legge su Repubblica – i militari della Guardia di Finanza, travestiti da avvocati, arrestano nello studio Crowe Horwarth, il giudice della commissione tributaria provinciale di Milano, Luigi Vassallo, con una busta da 5.000 euro infilata nella giacca. 
Vassallo, avvocato della Cassazione e docente universitario a Pavia, che risulta (dal marzo 2015) ancora consulente “in materia di conflitto di interessi per il governo”, ha appena incassato la prima rata di una tangente da 30mila euro per intervenire su una estero vestizione da svariati milioni contestata alla multinazionale della chimica Dow Europe Gmbh .
Ma non è un episodio isolato. Perché i pm di Milano Eugenio Fusco e Laura Pedio, un mese dopo, ottengono l’arresto di un altro giudice onorario, l’avvocato Marina Seregni. 
I due giudici sono accusati di corruzione in atti giudiziari per il caso della Dow Europe Gmbh, ma anche di aver pilotato un contenzioso da 14,5 milioni a favore della società Swe-Co, dell’imprenditore Luciano Ballarin (indagato) in cambio di 65mila euro. 
Il gip Manuela Cannavale cita esplicitamente la “spregiudicatezza con cui si muoveva Vassallo, che sapeva di poter fare affidamento su Seregni e verosimilmente anche su altri giudici tributari e funzionari dell’Agenzia delle Entrare, per pilotare ricorsi, influenzare i giudizi dei collegi, sostituirsi nella redazione delle sentenze, a fronte della corresponsione di dazioni illecite da ripartire con i complici”. 
E infatti nell’inchiesta è indagato anche un giudice togato, Francesco Pinto, ex presidente del tribunale di Imperia, ex giudice a Monza, ora presidente della sezione 18 della Commissione tributaria provinciale di Milano.
Lo schema non è diverso da quello scoperto a Catania dal procuratore Michelangelo Patané e dal pm Tiziana Laudani.
Finisce in carcere – insieme a due imprenditori, un commercialista e un cancelliere – il presidente di sezione della Commissione tributaria provinciale di Catania, il giudice Filippo Impallomeni. 
Il magistrato avrebbe usato per anni le auto della concessionaria di Giuseppe Virlinzi, fratello di uno dei più grossi immobiliaristi della città, in cambio di decisioni favorevoli, per un risparmio sulle tasse di 800mila euro. 
Per i pm, Impallomeni, da presidente, da relatore o da estensore era sempre presente nelle decisioni su Virlinzi.
Gli investigatori non pensano che si tratti di casi isolati, ma che almeno in Lombardia si possa ipotizzare un sistema. 
Qualcosa che riporta alla mente vecchie inchieste, come la celebre P3 che nasceva proprio da oscuri personaggi che si vantavano di pilotare grandi processi tributari. 
“Emerge – dice oggi un investigatore – una rete di relazioni che sopravvive a ogni forma di incompatibilità”. 
Se per legge non può svolgere l’attività di giudice chi esercita attività di consulenza tributaria per “contribuenti, società di riscossione o altri enti impositori”, è vero che il conflitto d’interessi è all’ordine del giorno. 
“Era noto che Vassallo fosse in grado di risolvere i problemi: i commercialisti e gli avvocati che venivano in studio sapevano che era in grado di sistemare i processi”, mette a verbale la sua segretaria, svelando come oltre le incompatibilità formali bisogna fare i conti con un contesto di fortissima contiguità tra professionisti. 
Con commissari che sono amici, colleghi, a volte soci dei legali delle aziende coinvolte nelle liti. Storture che portano fino al 60% le decisioni che danno ragione al privato e torto allo Stato. 
E “che azzerano – riflette un magistrato – anni di lavoro di Guardia di Finanza e Agenzia delle Entrate”.
A Milano come a Catania, le inchieste sono destinate ad allargarsi. In altre procure, oltre a quella di Roma, sono agli inizi. 
Quella del capoluogo lombardo fa da apripista. 
Non solo perché i giudici arrestati avevano grande disponibilità di denaro (Vassallo era titolare di due cassette di sicurezza, e di contanti per 267mila, mentre Seregni di altre due cassette che ha movimentato prima dell’arresto). 
Ma soprattutto per le buste piene di altre banconote, trovate coi nomi dei “soggetti erogatori” del denaro: manager, aziende, membri di commissione, funzionari dell’Agenzia delle Entrate. 
E un elenco di venti contenziosi ora sotto indagine…

Ancora arresti… ma quanto caz… sono questi ladri???

Arresti… purtroppo ancora arresti “eccellenti” nella nostra cara Sicilia!!!
Questa volta a finire ai domiciliari sono tre funzionari pubblici: il presidente della Rete ferroviaria italiana (presidente dell’Ast ed ex commissario della Camera di commercio di Catania) e due dirigenti del Corpo forestale…
Tutti indagati per concussione e induzione indebita… comunque il solito giro di tangenti ed i soliti favori ricevuti…
Come sempre, partono le perquisizioni, non solo per i tre indagati, ma anche per altri dipendenti, che, secondo gli investigatori, ricoprono importanti cariche pubbliche…
Se proprio volete scommettere… puntate su “over”… perché tanto (e potete starne certi…),  il numero di questi nominativi, andrà sicuramente crescendo… come sono altrettanto certo che tra questi… non mancheranno anche i nomi dei soliti nostri politici…
Secondo gli inquirenti, la “black list” di cui si è in possesso, mostrerebbe un connubio esteso, tra vari soggetti, ognuno di essi, collocati in posizioni chiave, che a seconda delle circostanze, potevano influenzare eventuali decisioni e indirizzare a chi di dovere… i flussi di denaro!!!
Già quel denaro necessario a sovvenzionare anche un livello “istituzionale” affinché tutto si svolgesse possibilmente… nel modo più imperturbabile!!!
Il pubblico ministero, ha parlato di “apparente contiguità di interessi” con i quali questi individui… programmavano le loro relazioni o gli eventuali incontri con soggetti terzi… i quali rivestivano, funzioni rilevanti sul profilo pubblico…
Ovviamente… ora, si scopre esserci dietro a quelle tangenti anche la mafia, già quella nota associazione criminale, che dimostra essere sempre presente, dove c’è giro di denaro…
Comunque, questa situazione sta diventando ogni giorno di più insostenibile… una fase che rischia l’esplosione… anche perché sembra che il sistema, sia costituito principalmente da ladri e conniventi!!!
Come possiamo continuare ad andare avanti con questi ricorrenti scandali o con questo ricercato clientelismo???
Di quante altre truffe abbiamo bisogno, per capire che necessita modificarlo totalmente questo nostro paese… a cominciare da quelle regole che hanno dimostrato essere “fallimentari” e dall’aumento delle pene per quanti hanno dimostrato con le loro azioni, di averle violate… quelle regole.
A chi infatti dimostra, d’aver partecipato in prima persona a quelle azioni corruttive, bisogna provvedere innanzitutto a suo licenziamento e quindi, sequestrargli a titolo di risarcimento l’eventuale fondo previdenziale ed ancora, procedere alla confisca di tutti i suoi beni (mobili ed immobili, intestati anche a familiari… in particolare quando questi non possano essere verificati… o esista la possibilità d’essere stati costituiti attraverso una sperequazione finanziaria…).
Cosa aggiungere, l’ingordigia di questi soggetti… non ha fondo ed è il motivo per il quale, la libertà di questi individui… va esattamente limitata, nella misura in cui, può diventare una minaccia per quella nostra…
E’ evidente a tutti… che non si tratta più di dover cambiare gli uomini, perché quelli che ne prendono il posto… con il passare del tempo, dimostrano sfortunatamente, di essere ancor più farabutti dei loro stessi predecessori!!!
Quindi, non si tratta di coinvolgere chissà quale “paladino della legalità“… ma riuscire a sospendere tutto, cominciare facendo un passo indietro!!!
Sì… partendo dalle regole, sono le prime che vanno cambiate… eliminando sin da subito, la possibilità di governare a vita, ridurre definitivamente questi incarichi politici, istituzionali o rappresentativi!!!
Tutto deve avere un’inizio ed una fine… con un tempo prestabilito massimo di 4 anni e dove, terminato l’incarico… non se ne potrà più riceverne degli altri…
Ed ancora, blindare quel potere decisionale, limitare cioè fortemente –attraverso nuovi costanti controlli– le decisioni, se non autorizzate previo consenso dei propri collaboratori e subalterni, in modo tale che, ognuno di questi responsabili, deciderà e risponderà in prima persona, quanto andrà a consigliare, verificare e confermare…
Perché solo così… mettendo cioè dei precisi “limiti procedurali” si potrà ridurre il dilagare di questo insistente malaffare…
Dopotutto si sa… una cosa è mettere d’accordo due o più ladri per mangiarsi ognuno di essi un fetta di torta…  un’altra cosa, è doversi spartire quel pezzo in dieci o anche più, come si dice… il gioco alla fine… non vale la candela!!!
Io resto della mia opinione… che chi ruba una volta…ladro si chiama!!!

La mafia c’è e si vede!!!

Innanzitutto, è opportuno tenere ben presente che, quanto ci vogliono finora “dare a bere” e cioè che la Stato, attraverso le istituzioni ed i propri uomini, ha il controllo del nostro territorio, non rappresenta un dato veritiero, ma una credulona propaganda creata a voler tranquillizzare la collettività ed in particolare i suoi concittadini…
Non sto dicendo che la lotta alla criminalità non venga svolta in modo preciso e puntuale, dico soltanto che gli strumenti che permettono a questa di poter essere definitivamente debellata… non vengono attuati o ancor meglio… non esistono!!! 
Non passa giorno infatti, in cui non emergono nuove indagini, queste condotte dalle varie procure dell’isola, e come, si sia giunti a scoprire ulteriori attività illecite, queste realizzate attraverso società legate o associate ad ambienti mafiosi, individui che si offrono a prestanome di organizzazioni affiliate a soggetti latitanti, e via discorrendo…
Partono le denunce, seguono gli arresti, i sequestri e le confische…
Sì… ma poi… il sistema mafioso si riordina nuovamente e riprende come se nulla fosse…
Il giro d’affari è immenso e ciò è dimostrato da tutti quegli interessi a cui essi si rivolgono… 
Sono nuove attività… non più rivolte a specificità illegali di un tempo, come, estorsioni, usura, recupero crediti, gioco d’azzardo o traffico di droga… quelle ci sono sempre…, bensì, oggi punta ad affari più sostanziosi e soprattutto legali, come per esempio quelle attività legate agli appalti (vedasi quanto sta avvenendo con i centri d’immigrazione), alle costruzioni/edilizia, ai trasporti ed allo smaltimento dei rifiuti…
Società di comodo che servono esclusivamente a produrre “cassa” (queste sono infatti di breve periodo e nel giro di pochi anni… cessano l’attività…) ed i cui utili, vengono rinvestiti in nuove società, queste totalmente “cristalline”, affidate a nuovi “colletti bianchi” dal pedigree casto…, che iniziano la loro vitalità, investendo principalmente in attività  finanziarie e immobiliari…
Quindi, realizzato questo primo passaggio e creata la compagine del nuovo “asset societario”, si passa alla programmazione del livello inferiore e cioè, quello di diversificare le attività e soprattutto i rischi (non parlo di quelli economici, ma mi riferisco a quelli di controllo, tentando quindi di limitare, l’operatività di coloro che svolgono i propri incarichi tra le forze dell’ordine… ), nuove scatole cinesi, che ora danni vita ad attività alimentari, d’abbigliamento, bar e ristoranti, hotel e resort…
Ovunque c’è la mafia… e questa dimostra essere strutturata e ben organizzata…
Non sono più i pastori di pecore che scendevano dalle montagne con la coppola di traverso, questa è gente preparata e professionale, a cui ora, sono stati inseriti diplomati e laureati, i quali, mettono la loro esperienza e capacità, al sevizio di questo sistema criminale…  
Un sistema che nel corso degli anni… ha investito negli uomini…, i propri uomini, molti dei quali, sono infiltrati in quelle strutture pubbliche, associazioni, società di servizi, ma soprattutto, nella politica che conta…
Tutto ciò, rappresenta per la nuova mafia, il migliore investimento economico, già quello delle risorse umane è certamente quanto di più “raffinato”, una mente criminale, possa partorire…
Un fiume di denaro considerevole, che, da un lato, fa indirizzare sui propri uomini, quegli incarichi prestigiosi dirigenziali o quei necessari voti…, dall’altro, utilizza gli stessi, per ottenere informazioni riservate, indirizzare appalti, aggiudicazioni, influenzare i mass media, limitare non solo quei processi di cambiamento sociale, ma soprattutto, alimentare quel conflitto mediatico con il quale si tenta sempre più, di allontanare la partecipazione sociale ed il consenso popolare dalle istituzioni…, dopotutto come si dice da noi… con la mafia si mangia e con lo Stato si muore di fame!!!
Finiamola quindi di prenderci in giro…, finitela di raccontarci fandonie… è venuto il tempo d’esser seri, di trovare una nuova metodologia… che non pensi esclusivamente a colpire, ma che diriga il proprio intento, verso quel processo naturale di riconciliazione…, di crescita collettiva nel quale ognuno apporti quanto di meglio sa fare…
E’ finito il tempo di “guardia e ladri”… bisogna cercare di andare oltre… di vedere al di là dei soliti interventi della magistratura,.., bisogna tentare di cambiarla dal di dentro questa “mela marcia”, offrire a quanti lo desiderano, una nuova strada, quella della legalità…
Nuove opportunità di crescita, di sviluppo e d’investimento sono necessarie,…, perché soltanto così, si potrà sperare in quel reale e profondo cambiamento…
Tutto il resto, rappresentano solo belle parole… inconsistenti, perché non porteranno ad alcuna trasformazione culturale e tutto quanto… resterà eguale.
Per favore… non ditemi più che la mafia non esiste… perché questa c’è… e permettetemi d’aggiungere… c’è e si vede!!! 

Sistematiche metodologie adottate negli appalti….

Ci si preoccupa degli sprechi negli appalti pubblici, ma nessuno si chiede il perché avvengano tali dispendi o per meglio dire…, le motivazioni che spingano successivamente ad appalto aggiudicato, si scopra, con una certa frequenza, l’adozione di due due particolari metodologie, meglio conosciute come “Perizie di variante” e “Quinto d’obbligo”.
Il più delle volte, la perizia di variante nasce a causa, di una non meglio definita, rielaborazione “migliorativa” che il più delle volte serve a ripristinare un progetto esecutivo non ottimale, a differenza di quanto invece ufficialmente viene riportato e che nella realtà, non è motivata da possibili obiettive esigenze, derivanti da circostanze sopravvenute e imprevedibili…
la verità è che se si fosse ragionato con criteri ragionevoli e prevedibili, cioè se il progetto fosse stato preceduto da indagini coerenti e da rilevazioni secondo i criteri prescritti dalle norme, certamente tutto ciò non avrebbe motivo d’esistere… 
Chissà comunque che non sia proprio questa, la vera motivazione che conduce, la maggior parte dei nostri appalti, a subire nel corso dei lavori, una perizia di variante a causa di una progettazione frettolosa e non corrispondente…  
E’ certo che, per chi ha un minimo di dimestichezza con i lavori pubblici, le perizie di variante servono principalmente alle ditte, che avendo avuto la capacità di vincere una gara, si ritrovano a contestare una parte dei lavori, richiedendo così facendo di dover ricorrere ad altri e ulteriori lavori… e trovando il più delle volte “soggetti” compiacenti ( evito di farne l’elenco…) che permettono di fatto, lo stravolgimento delle lavorazioni da eseguirsi, quasi sempre, con vantaggi per l’impresa e danni per l’Ente Appaltante che sarà costretto a pagare per lavori nuovi da effettuarsi.
La circostanza strana e che questo cosiddetto contenzioso, perché è di questo che stiamo parlando… avviene soltanto in rare occasioni, in quanto, il più delle volte, queste cosiddette ( inutili ) varianti, si ottengono senza alcun ricorso…
E’ dire che le normativa è precisa, in particolare quando nel corso dei lavori, non appare chiaro e legittimo, l’inquadramento delle relative varianti nelle seguenti tipologie: “cause impreviste e imprevedibili”, “imprevisto geologico” e l’“intervento migliorativo”; ecco se si va ad esaminare in maniera dettagliata quanto accade, ci si può accorgere che il più delle volte, proprio queste sopraddette cause,  sono del inesistenti!!! 
Nell’ambito dei lavori pubblici, con il termine quinto d’obbligo (o sesto quinto) si fa riferimento alla previsione di legge in forza della quale, nel corso dell’esecuzione di un contratto di appalto, l’appaltatore ha l’obbligo di eseguire le variazioni apportate dalla stazione appaltante in aumento o in diminuzione, purché esse non superino il quinto (20%) dell’importo complessivo dell’appalto, a fronte del solo pagamento delle maggiori opere eseguite, senza poter sottrarsi a tale obbligo oppure pretendere particolari indennità.
Per qualcuno potrebbe risultare una forzatura a cui l’impresa deve sottostare… ma la verità è ben diversa e rappresenta un’altra modalità, per far sborsare ulteriori soldi agli Enti appaltanti…
La dimostrazione è che la maggioranza degli appalti, ha subito una variante suppletiva in corso d’opera che ne ha aumentato l’importo contrattuale del 20% esatto… e seppur questa amministrativamente è consentita, diventa però inconsueta, quando risulta sistematica!!!
In particolare, il c. 5 della disposizione in argomento, stabilisce che l’appaltatore è obbligato ad assoggettarsi alle predette variazioni alle stesse condizioni previste dal contratto.
E’ opportuno evidenziare che l’art. 358, c. 1, del regolamento, ha provveduto ad abrogare ( giugno 2011), l’art. 344 della legge n. 2248, allegato F, che, come già esaminato, introdusse l’istituto del quinto d’obbligo nella contrattualistica pubblica, limitando l’operatività dell’istituto del quinto d’obbligo, alle sole ipotesi previste dal regolamento di esecuzione del codice dei contratti pubblici e sottraendone così l’applicazione al potere dell’amministrazione…, al fine di eliminare qualsivoglia dubbio o per evitare eventuali discordanze normative, sarebbe auspicabile un intervento del legislatore che chiarisca se non sia il caso di provvedere a trovare una soluzione definitiva che permetta alle parti in causa, di ottenere entrambi, quel corretto indirizzo tale da permettere, all’Ente di realizzare l’opera e all’Impresa di ottenere quel giusto profitto, in caso contrario, forse è meglio che si cominci a ragionare sulla possibilità, anche parziale, delle sopraddette disposizioni….

Il Paese delle continue sanatorie…

L’Italia rappresenta perfettamente il modello dell’ambiguità, dove si cerca di trovare sempre una via intermedia, dove la legge non viene mai applicata, ma utilizzata a seconda delle circostanze o dei soggetti coinvolti…
Un modo imperfetto di gestire le regole, di modificarle, un patto “concordato” e realizzato per lasciare impuniti tutti, sia per quanti hanno per evidenti ragioni difficoltà a procedere ai propri pagamenti erariali, sia per quanti appartengono alle categoria dei cosiddetti evasori…  
La sanatoria con scadenza per il 28 Febbraio, riguarderà il pagamento del bollo dell’auto e le multe per la violazione del codice della strada, le entrate erariali come l’Irpef e l’Iva, mentre resteranno esclusi i debiti Inps e Inail.
Secondo quanto prevede questa sanatoria, i contribuenti hanno la possibilità di pagare a Equitalia, in un’unica soluzione senza interessi di mora, tutte quelle cartelle ricevute entro il 31 Ottobre 2013.
Sono esclusi i contributi dovuti per effetto di sentenze di condanna ( Corte de Conti ) richieste dagli enti previdenziali quali Inps e Inail, i tributi locali non riscossi da Equitalia e le richieste di pagamento di enti diversi da quelli ammessi…
L’agevolazione è applicabile anche in presenza di rateizzazioni, sospensioni giudiziali o altre situazioni particolari.
Tutti i cittadini eventualmente interessati dovranno valutare la loro situazione agli sportelli di Equitalia e scegliere se voler aderire; il pagamento dovrà essere effettuato in un’unica soluzione entro il 28 febbraio 2014 e fino al 15 marzo resterà sospesa la riscossione dei debiti interessati dalla definizione agevolata. Equitalia entro il 30 giugno provvederà a comunicare l’avvenuta estinzione del debito.
Si potrà pagare in tutti gli sportelli di Equitalia, negli uffici postali tramite il bollettino F35 ( preferibilmente completo di codice fiscale ) e riportando obbligatoriamente nel campo –Eseguito da- la frase “Definizione Ruoli – L.S. 2014“. 
Si capisce perfettamente che il nostro Paese da un po’ di tempo è in cerca di fondi… e come sempre invece di utilizzare sistemi corretti per riscuotere i miliardi persi, attacca il denaro di quei poveri cittadini, in particolare di quanti hanno la busta paga o la pensione, senza pensare invece minimamente di provare ad abbassare i costi della politica, tutte quelle spese superflue e non necessarie, ma soprattutto, basterebbe riscuotere quello che gli evasori non pagano, che da soli rappresentano la più grossa fetta della nostra economia…
Invece di cercare di farsi pagare quelle multe del caz… o quella ridicola tassa sull’auto, perché non si realizza una patrimoniale giusta, perché non si parla mai di tutti gli quegli studi medici/legali/tecnici che giornalmente incassano a nero, migliaia e migliaia di euro…e  che rappresentano da soli i miliardi di euro mancanti dalle nostre casse… 

Se in Italia si provvedesse ad attuare le leggi, a farle definitivamente rispettare in maniera severa e dove, quando accertate le responsabilità personali dell’evasione, si possa procede a sequestrargli tutto…
Costringendo loro ed i loro famigliari a vivere come poveri, che poi è come vive oggi la gran parte dei milioni di italiani, vedrete che alla fine, colpito il primo… tutti inizieranno ad essere ligi nel rispetto delle regole…

Purtroppo quanto sopra riportato è ciò che si dovrebbe realizzare…, ma tutto ciò contrasta con la gretta ispirazione umana, che preferisce sempre indirizzare il proprio operato su logiche di convenienza personale, escludendo a priori benefici collettivi…
Squallidi uomini che trovi a tutti i livelli…

La disoccupazione…??? Aumenta ogni giorno di più…

In attesa che questo “Governo del Fare” si dia una mossa…, gli ultimi bollettini dell’Istat, ci offrono una situazione sempre più tragica, con un considerevole aumento dei licenziamenti e quindi con una diminuzione del numero di occupati, integrando sempre più i disoccupati presenti nel nostro Paese!
Ogni trimestre il confronto con quello precedente fa paura, centinaia di migliaia di lavoratori restano senza lavoro, già, le grosse società di griffe famose italiane vengono acquistate da milionari stranieri che, da un lato utilizzano i nostri marchi ma nel contempo, trasferiscono le proprie attività produttive nei loro paesi, chiudendo definitivamente le attività in Italia.
Sono circa 30.000 al mese i nuovi disoccupati e considerato che questi non riescono a trovare altre soluzioni lavorative, il numero non può che aumentare…
Le famiglie sono ormai al lastrico, al pagamento dei debiti non si riesce più a fare fronte, i mutui non pagati creano nuovi interessi con tassi d’usura, i finanziamenti non vengono concessi in quanto non coperti da garanzie quali una busta paga, ormai è chiaro che si è giunti ad un punto di non ritorno… 
Le persone sono sfiduciate in particolare i giovani e soprattutto le donne, sempre più penalizzate rispetto al numero totale, con una differenza a sfavore percentuale di circa il 20%…
Un contesto che preoccupa, ma che coloro che sono designati a risolvere non percepiscono effettivamente, credono che con le parole e le promesse tutto verrà calmierato…
Ma ormai resta poco, pochissimo, da salvare nulla… tutto va nuovamente riformato, bisogna ristabilire quelle regole di democrazia e quei principi di giustizia, legalità e soprattutto di uguaglianza civile, che in questi anni sono andati perduti o concessi a pochi privilegiati a scapito della maggioranza!!!
E’ venuto il momento di agire: se un uomo non è disposto a lottare per le sue idee, è perché… o le sue idee non valgono niente… o non vale niente lui!!!

Come superare la crisi…???

Innanzitutto bisogna esaminare gli aspetti globali che hanno condotto a questa crisi… 

Individuati questi, bisogna ovviamente capire come agire per superare il panico che si è creato, sia a livello di imprese che di famiglie, ricercare quelle rapidi soluzioni che possano contrastare e salvaguardare il nostro sistema finanziario, trovare quei giusti rimedi per modificare le logiche dei profitti facili, dando così  priorità ad una nuova flessibilità nella politica economica monetaria, che porti nuovamente a stabilizzare l’economia e che salvi nel contempo la produttività ed i posti di lavoro.
Diventa quindi di primaria importanza, la collaborazione tra tutte le parti coinvolte, per evitare che soltanto una parte si salvi, salvaguardando i propri interessi, a discapito invece di quanti a causa di ciò, sono costretti a soccombere…

Bisogna creare quel nuovo circolo virtuoso che permetta la ripresa, che coinvolga quanti fanno parte di questo sistema perché si induca nuovamente a produrre sviluppo… 

Creditori e debitori, debbono trovare quel giusto equilibrio, se desiderano migliorare il proprio e l’altrui business ed in questo, proprio le banche, dovrebbero modificare quel loro esclusivo atteggiamento di finanziatori, ma cominciare ad abbandonare quelle uniche logiche per loro possibili e cioè quelle del profitto e dell’interesse, ma iniziare a collaborare con gli imprenditori, affiancandosi nei rischi dell’impresa ( …valutandone ovviamente i vari casi ) e verificare le prospettive reali all’interno del mercato in cui l’impresa opera. 

Da parte loro invece le imprese, debbono programmarsi in maniera chiara, valutando le reali necessità finanziarie, producendo piani di risanamento, riducendo quei costi e quelle voci di spesa che risultano superflue, migliorare infine la produttività e contrastarne le criticità…

Le variabili coinvolte purtroppo sono tante e diverse, ma soltanto attraverso la disponibilità di tutti, si può giungere a definire quelle possibili soluzioni, che riportino ad una ripresa di sviluppo in maniera celere, in linea con un mercato di grande competitività e dove le nostre imprese sono rimaste indietro in tecnologia ed investimenti…  
Cambiare questo trend negativo è possibile, valorizzare il management, modificare le linee produttive, trasformare i nostri prodotti, individuare nuovi mercati, diversi da quelli con cui finora si è operato, potrebbe rappresentare l’inizio di quel necessario cambiamento, per poter nuovamente vedere competitive le nostre imprese…, un tempo famose in tutto il mondo!!!