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Borsellino: sul rapporto mafia e appalti non me la raccontate giusta”.

“Sono passati trentadue anni, ma lo ricordo come fosse ieri” a riportato Antonio Ingroia, all’epoca sostituto procuratore a Palermo.

Al termine di una movimentata riunione nella stanza del procuratore Giammanco, Paolo Borsellino si avvicinò a Guido Lo Forte e Giuseppe Pignatone, disse: “Voi due non me la raccontate giusta sul dossier mafia e appalti»!!!
L’ex magistrato, stretto collaboratore del giudice ucciso il 19 luglio 1992, ha raccontato il clima all’interno della procura di Palermo diretta da Pietro Giammanco. “Lui e i suoi fedelissimi misero Borsellino in un angolo”…
E loro cosa risposero?

«Fecero un sorriso e si allontanarono».

Quando si tenne quella riunione?

«Giammanco l’aveva convocata per il 14 luglio, dopo le polemiche seguite alla pubblicazione di stralci del diario di Falcone, in cui si parlava della difficoltà di lavorare alla procura di Palermo».

Che cosa si disse in quell’incontro?

«Si fece il punto su diverse indagini, ma su quella riunione ho ricordi sbiaditi. La collega Antonella Consiglio raccontò qualche settimana dopo al Csm che Borsellino espresse un certo dissenso: lamentava che alcuni atti della procura di Marsala non erano stati acquisiti nel fascicolo su Angelo Siino».

Anche a Marsala vi eravate occupati di mafia e appalti?

«Dopo aver ricevuto il rapporto del Ros, Giammanco aveva fatto una sorta di spezzatino, inviandoci uno stralcio che riguardava il porto di Pantelleria. Il procuratore Borsellino aveva incaricato me di occuparmene, arrivammo ad arrestare il sindaco. Ricordo pure che eravamo stati a Palermo per parlare di alcuni aspetti dell’indagine con Giammanco».

Quando avvenne?

«Paolo era ancora il procuratore di Marsala, erano i giorni in cui stava meditando di fare domanda per ricoprire la funzione di procuratore aggiunto a Palermo, incarico che poi iniziò nel settembre 1991».

Cosa accadde in quest’altra riunione con Giammanco?

«Ricordo che nella stanza c’erano i colleghi Lo Forte e Pignatone, i più fedeli collaboratori di Giammanco. Parlammo dello stralcio di mafia e appalti che ci avevano inviato, ma Paolo lanciò anche una battuta a Giammanco: “Se faccio domanda a Palermo come procuratore aggiunto mi metti a occuparmi di esecuzioni in un sottoscala?”. 
Giammanco sorrise, disse che gli avrebbe dato la delega a seguire le indagini di mafia su Trapani e Agrigento. 
Tornando a Marsala, Paolo mi disse: “Questi qui cercheranno di mettermi in un angolo”. 
Ma fece comunque domanda per Palermo».

Aveva visto giusto Borsellino, si trovò presto isolato all’interno della procura di Giammanco.

«Dopo il delitto Lima, Falcone e Borsellino compresero che era accaduta una cosa epocale. Borsellino voleva indagare sulle dinamiche mafiose di Palermo e anche sull’omicidio dell’europarlamentare Dc, ma Giammanco glielo negò. 
Borsellino voleva anche andare negli Stati Uniti per interrogare Buscetta: pure questo Giammanco impedì. 
Il procuratore arrivò a nascondergli la notizia del pentimento di Gaspare Mutolo!!!

Inizialmente, chi era stato incaricato di interrogare quel collaboratore così importante?

«Aliquò, Lo Forte e anche Natoli, che all’epoca era vicino agli uomini di Giammanco, pure avendo trascorso un periodo importante all’ufficio istruzione di Falcone e Borsellino».

In quello che abbiamo dei diari di Falcone, ci sono molti riferimenti all’isolamento all’interno della procura di Giammanco. 

Cosa le disse Paolo Borsellino al proposito?

«Paolo era convinto che dietro ogni annotazione potesse nascondersi uno spunto importante per comprendere la causale della strage di Capaci. Per questo voleva indagare a fondo su ogni spunto».

Sono trascorsi trentadue anni, i reati contestati dalla procura di Caltanissetta sono tutti prescritti, è il segno che una verità processuale su quella stagione non potrà mai più esserci?

«Una verità processuale forse non potrà esserci, è vero, ma sono doverosi gli approfondimenti che la magistratura continua a fare su un periodo storico ancora carico di misteri.

Certo, per questo tipo di ricerche, forse la sede più adeguata dovrebbe essere quella di una commissione parlamentare d’inchiesta, ma nel nostro paese i veti incrociati della politica e le contrapposte “tifoserie” hanno sempre bloccato il lavoro delle commissioni.

Dunque, ben vengano le indagini della magistratura. E mi aspetterei che ci fosse collaborazione da parte di tutti».

A chi si riferisce?

«Mi ha colpito il silenzio di Natoli e Pignatone quando sono stati convocati per l’interrogatorio. 

Ovviamente, era un loro diritto tacere, ma quando ad essere interrogati sono personaggi pubblici, questi dovrebbero rendere conto alla collettività.

Così, ci siamo ritrovati a criticare Silvio Berlusconi, quando si è avvalso della facoltà di non rispondere al processo Dell’Utri.

Certi silenzi agli occhi dei cittadini appaiono ancor più pesanti»!!!

Se volete approfondire l’argomento vi consiglio post intitolato: Il Rapporto Mafia&Appalti e l’eliminazione del dottor Paolo Borsellino – link https://progettosanfrancesco.it/2023/07/13/il-rapporto-mafiaappalti-e-leliminazione-del-dottor-paolo-borsellino/ 

#Fermiamolacorruzione, colpiamola sul piano finanziario…

Ciao a tutti,
ho appena firmato la petizione “#Fermiamolacorruzione, colpiamola sul piano finanziario @pdnetwork @forza_italia @Mov5Stelle ‏@liberi_uguali” su Change.org. 
Comprenderete quanto sia importante. Potete firmarla anche Voi?
Ecco il link:
Come sappiamo, la corruzione in Italia è un buco nero che ingoia ogni anno decine e decine di miliardi di euro. 
Bisogna colpire i corrotti sul piano finanziario, come si fa per i mafiosi. 
Quanto sopra, rappresenta “l’ultima occasione per salvare l’anima onesta di questo nostro Paese.”
Per fermarla occorre ripensare la normativa anticorruzione recuperando il meglio della lotta alla mafia: i corrotti vanno colpiti sul piano finanziario. 
Questo già accade per i mafiosi grazie alla legge antimafia Rognoni-La Torre fortemente voluta da Pio La Torre, il segretario siciliano del Pci ucciso da Cosa nostra nel 1982. 
È questo il senso della proposta di legge anticorruzione La Torre Bis, scritta da Antonio Ingroia con Franco La Torre, figlio di Pio, e altri esperti. 

La proposta di legge prevede di estendere ai colletti bianchi indiziati dei reati più gravi, la normativa voluta da Pio La Torre.

Come la mafia, anche la corruzione deve essere colpita sul piano finanziario: solo così si potrà arginare un fenomeno ormai diventato sistemico e salvare l’Italia degli onesti dalla bancarotta causata dai corrotti.

Con questa petizione chiediamo a tutti i candidati delle elezioni che avverranno in Italia il prossimo 4 marzo, di impegnarsi a esaminare e approvare la proposta di legge La Torre bis, in modo da dotare quanto prima la magistratura di un nuovo e più efficace strumento normativo contro la corruzione. 

Ripeto, è l’ultima occasione per salvare l’anima onesta del Paese, altrimenti vincerà ancora una volta la classe dirigente criminale che controlla le nostre vite.
Promuovi anche tu questa petizione: inviala a tuoi amici su Facebook, Twitter, Tumblr e Whatsapp… vedrai che basta un piccolo gesto, per cambiare questo nostro paese!!!
Grazie.

Trattativa Stato-Mafia…

Siamo giunti alla prima udienza del processo d’appello per l’ex ministro, Calogero Mannino, nella cosiddetta “trattativa”, tra Stato e mafia…
Nel 2015, in primo grado l’ex ministro era stato assolto dall’accusa di minaccia a corpo politico dello Stato, mentre l’udienza svoltasi oggi (davanti alla prima sezione della Corte d’appello di Palermo), si è conclusa dopo pochi minuti, in quanto rinviata al prossimo 13 settembre, quando avrà inizio il processo. 
L’ex ministro, a differenza degli 10 imputati con i quali è imputato, ha chiesto di essere processato con il rito abbreviato… ed ha aggiunto di rinunciare alla “prescrizione”.
Certo avere reso nota tale intenzione è una vera sorpresa, e soprattutto non sono in molti a richiederla… anzi tutt’altro, d’altronde è una norma prevista dal nostro ordinamento penale e perché quindi non sfruttarla…
Il collegio dei giudici come si diceva sopra, ha rinviato il tutto al 13 settembre, su richiesta del procuratore generale che ha chiesto tempo per studiare il fascicolo e valutare se chiedere un’eventuale rinnovazione dell’istruttoria, il che significherebbe raccogliere nuove prove a carico dell’ex ministro e segretario della Democrazia Cristiana Siciliana…
Viene spontaneo chiedere… ma secondo voi, come finirà (quando finirà…) questo processo??? 
Si arriverà a condanne esemplari oppure come ritengo, non ci sarà alcuna condanna???
Ho l’impressione che ci siano forti motivazioni che spingono a considerare tale vicenda, come una vera e propria ricerca del “santo gral”… molto figurativa, ma che condurrà ad alcuna verità…
Lo scontro d’altronde evidenzia forti influenze, tra una giustizia penale che tenta di far chiarezza, ed un sistema politico colluso, che vorrebbe assopire questo effetto mediatico, senza tentare di ricostruire storicamente quanto accaduto, negli anni più drammatici della nostra storia recente, che ha visto il coinvolgimento, dei piani alti delle nostre istituzioni…
Ricordo quanto disse l’ex procuratore aggiunto Antonio Ingroia: “Appena la trattativa viene avviata la necessità di salvare i politici (e con essi si ha la pretesa di salvare la repubblica) assume una grande rilevanza istituzionale, e lo Stato si attiva per rimuovere tutti i possibili ostacoli al riguardo”…
E’ chiaro che… se da un lato non viene messo in discussione l’impegno dello Stato in quanto tale, per altro, l’indeterminazione prodotta da tutto il sistema, ha prevalso sulla teoria dell’esistenza di una regia unitaria, nei tentativi d’accordo con la mafia e nella individuazione dei protagonisti impegnati nelle corrispondenti attività preparatorie…
E’ evidente ormai a tutti, che quanto si è cercato di fare negli anni… è stato quello di salvaguardare la democrazia di questo paese, facendo in modo di condurre tutte quelle inchieste nate su questa “trattativa”, su ipotesi e congetture che non hanno mai trovato (purtroppo per noi…), quell’autentico e necessario riscontro…

Caccia al patrimonio dei boss mafiosi…

Per colpire la mafia e in particolare i suoi associati, bisogna aggredire i patrimoni accumulati…

Quanto sopra, è ben a conoscenza delle Direzioni Investigative Antimafia e rappresenta perfettamente, quanto il giudice Falcone aveva a suo tempo individuato, proprio in una delle principali cause della eccezionale pericolosità di “cosa nostra”; quella cioè dell’enormi ricchezze di cui l’associazione mafiosa disponeva, ma su cui viceversa, vedeva “il vero tallone di Achille a causa delle tracce che lasciano dietro di se i grandi movimenti di denaro connessi alle attività criminali più lucrose…“.
Se si vuole colpire sul serio la mafia con l’obiettivo di debellarla, bisogna aggredire la fonte del suo potere, e cioè quegli immensi patrimoni accumulati illegalmente…
Del resto, diceva l’ex magistrato Antonio Ingroia: questa è la maniera più efficace per combattere anche gli altri due morbi che avvelenano la nostra economia: la corruzione e l’evasione fiscale!!! 
“Spesso (diceva Ingroia…), va a finire che, attraverso qualche prestanome, sono gli stessi mafiosi a riprendersi, per quattro soldi, i beni che gli erano stati confiscati”…
Certamente… una cosa sono le indagini sui patrimoni mafiosi e sul loro riciclaggio… un’altra cosa è la gestione di quel provvedimento di prevenzione, che dovrebbe sottrarre definitivamente il bene al circuito economico di origine, per inserirlo in un altro, esente di condizionamenti criminali che caratterizzano il primo…
In un intervista concessa al quotidiano Giornale di Sicilia, il ministro Alfano  ha dichiarato: ” Per quello che ci riguarda, non ci distraiamo un attimo, seguendo la strada maestra: prendere i latitanti, sottrarre i patrimoni accumulati illecitamente, sostenere e dare coraggio a chi denuncia “…
Sono belle parole, quanto poi ci si riesca in quelle iniziative è tutt’altra cosa, in particolare credo che si è molto lontani nel “saper sostenere e dare coraggio a chi denuncia”.
Vorrei anzi aggiungere che quanto avviene (come direbbe un caro amico comune ingegnere d’Agrigento…) “di fatto e di diritto” è tutt’altra situazione, perché alla fine chi denuncia, da soltanto fastidio!!! 
Ritornando quindi su quanto sopra… aggredire i patrimoni mafiosi, significa per quegli “uomini d’onore”, perdere di prestigio nel loro stesso ambiente, perché li si priva di uno strumento di condizionamento fondamentale della realtà che li circonda, ancor più nella nostra regione… caratterizzata spesso da condizioni di arretratezza economica e culturale.
Ma per fare questo servono magistrati coraggiosi… e quelli che ci hanno provato sono purtroppo morti!!!
Come dimenticare Rocco Chinnici che fu tra i primi ad avvertire la necessità di aggredire i patrimoni dei boss; tra i primi a capire quanto fosse importante che i magistrati condividessero le esperienze accumulate sul campo e lavorassero in pool contro Cosa Nostra; ma soprattutto fu tra i primi a rivolgersi alle nuove generazioni con i suoi consueti incontri nelle scuole per parlare di mafia. 
Per tutte queste ragioni Rocco Chinnici fu un innovatore ma ciò gli costò la vita… 
La verità è che la legalità passa attraverso lo sviluppo di leggi efficaci!!!
A dirlo è stato – durante il convegno su “Obiettivo legalità” – il Procuratore Nazionale Antimafia, Franco Roberti, che ha dichiarato: “aspettiamo con ansia le modifiche al codice antimafia, strumento indispensabile per individuare e aggredire i patrimoni mafiosi, e quelle della giustizia penale, al vaglio del parlamento. L’epoca delle riforme si è aperta, ma sarebbe auspicabile in tempi ragionevoli”… 
La corruzione percepita nel nostro paese è vasta… 
Sì, sono stati fatti progressi enormi nelle azioni di contrasto, eppure la previsione del giudice Falcone, secondo cui le mafie hanno un inizio e una fine, sembra allontanarsi all’infinito, di fronte all’evoluzione delle organizzazioni criminali che sfruttano la vulnerabilità delle istituzioni pubbliche esposte alle infiltrazioni attraverso meccanismi corruttivi-collusivi, lo sviluppo delle tecnologie informatiche, la globalizzazione dei mercati e l’asimmetria dei regolamenti dei governi dei diversi paesi
Perché lo Stato, può vincere solo, se l’azione di contrasto diventa una priorità dell’azione politica… 
È una sfida titanica, ma indispensabile: perché può esistere soltanto un’antimafia che è quella dell’impegno quotidiano… che ognuno di noi deve mettere per ricordare e trasmettere i valori della legalità!!!

La sensazione è che ci sia un’Antimafia che più che gli ideali, persegua interessi particolari…

In tutti questi anni, si è cercato di convincere i cittadini, che combattere la mafia non solo fosse giusto, ma soprattutto utile. 

Nessuno immaginava però, che da quei professionisti di quella lotta, si sarebbero creati dei nuovi soggetti, che avrebbero cercato sì… quel “utile”, ma principalmente per se stessi, per come difatti sta emergendo…
Sembra effettivamente, che la famosa invettiva di Leonardo Sciascia contro i professionisti dell’Antimafia, abbia dimostrato essere, quanto mai attuale… 
Già, riprendendo quanto dichiarato dall’ex Pm Antonio Ingroia proprio in questi giorni: ecco se pur Leonardo Sciascia in una occasione sbagliò… colpendo l’allora giudice Paolo Borsellino, dimostro comunque con la sua dichiarazione… un’intuizione profetica.
In tanti citano i nomi dei due magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, ma secondo lei, chi sono i veri eredi e chi, invece, si fa soltanto bello… con i loro nomi?
Per me non ci sono veri eredi, ma ci sono troppi aspiranti eredi…
Ci faccia qualche nome…
Un elenco troppo lungo e non basterebbe lo spazio… mi riferisco anche a qualche importante ex magistrato oggi entrato in politica…
Adesso che è tornato a fare l’avvocato, non ha paura di finire vittima di uno sbaglio dei suoi ex colleghi togati?
Sinceramente sì, soprattutto oggi mi rendo conto di tanti errori giudiziari… le inefficienze del sistema sono più gravi di quanto non sospettassi da magistrato; per esempio, nel procedimento che sto seguendo a Roma, anche se dimostreremo l’errore degli inquirenti, ci troveremo di fronte a danni irreversibili con società fallite, uomini ammalati e imprenditori rovinati!!!
Ci sono delle furbizie che i pm usano per incastrare gli indagati? Mi risulta che non di rado i nomi sul registro generale vengano iscritti il più tardi possibile per allungare i termini delle investigazioni… come si dice… ci sono le astuzie dei difensori, ma anche quelle dei sostituti procuratori, ed ora che sono dall’altra parte della barricata ho il vantaggio rispetto ai miei colleghi avvocati di poter smascherare certi espedienti furbetti…
Tipo… ne può svelare qualcuno?
Si, ci sono i cosiddetti stralci a catena che permettono con un gioco di scatole cinesi di tenere aperto un filone d’indagine facendolo emigrare da un fascicolo in scadenza a un altro….
Forse anche da una procura all’altra?
Già, qualche volta è accaduto pure questo…
Infine, è meglio la vita da magistrato o quella da avvocato?
L’esistenza blindata del pm antimafia è infernale… di quegli anni mi mancano solo (sorridendo…) le “intercettazioni“, mentre da avvocato accertare la verità è molto più difficile, perché si combatte con armi spuntate contro una magistratura che spesso è un muro di gomma rispetto alle istanze della difesa!!!
Cosa aggiungere, questa mattina altri due giudici della sezione beni confiscati del Tribunale di Palermo, sono stati accusati, uno di concorso in corruzione e l’altro per abuso d’ufficio…
Sono due toghe (che hanno operato in quella stessa sezione diretta dall’ex presidente Silvana Saguto, finita in questi giorni, sotto inchiesta della Procura di Caltanissetta) che si trovano sotto la lente d’osservazione della procura nissena… e che rischiano in questo preciso momento, oltre agli addebiti presentati, anche l’avvio della procedura di trasferimento…
Una brutta pagina per la nostra magistratura… diceva bene Indro Montanelli: Per un magistrato italiano, la “Legge” con la “Giustizia” non ha nulla a che fare!!!

Stato-Mafia… ecco le prove…

Proprio alcuni giorni fa, abbiamo assistito alla sentenza del processo sulla presunta trattativa Stato-mafia e dalla quale è stata emessa un’assoluzione per l’ex ministro Calogero Mannino… (non bisogna però confondere che, una cosa è l’essere stato giudicato  innocente in modo definitivo dal concorso esterno ed un’altra cosa è l’esser stato assolto in primo grado per la trattativa… dopotutto si riporta: questa è stata una assoluzione per insufficienza o contraddittorietà delle prove, non per la loro mancanza e bisogna aggiungere che il giudice, con quel tipo di decisione, ha ammesso che la trattativa c’è stata e che costituisce reato…).

Ora all’improvviso ecco che l’ex Pm Antonio Ingroia esce allo scoperto… dichiarando ad una intervista del quotidiano Libero: cosa diceva Giorgio Napolitano, ex Presidente della Repubblica, nelle intercettazioni sull’inchiesta Stato-Mafia?
Ecco… anche se probabilmente un giorno racconterò tutta la verità… (dopotutto in uno Stato democratico certi avvenimenti andrebbero sempre svelati…), ma non ora… e non certo attraverso un’intervista e poi credo che ancora non sia arrivato il momento…
Ed allora quando??? Forse attraverso la pubblicazione di un libro… il cui titolo potrebbe essere “Caro Giorgio come stai?”.
Come si spiega l’applicazione sulla richiesta di distruzione immediata delle intercettazioni???
Lei Dott. Ingroia ha dichiarato, l’applicazione di quella richiesta… un abuso, provando in tutti i modi ad ostacolarne la distruzione (intercettazione di dialoghi tra l’ex capo dello stato Giorgio Napolitano e l’ex ministro Nicola Mancino) ma ora, si è capito come quella fosse di fatto una sentenza politica, che avrebbe comportato non solo una gravissima crisi istituzionale, ma anche le possibili dimissioni del Presidente della Repubblica…
Certo ora anche l’ex Pm è stato abbandonato… (come in molti… in questo nostro paese… soprattutto quando si trattano argomenti scomodi…), si perdono infatti per strada… più di un amico, in particolare proprio per quanto emerso dall’inchiesta sulla trattativa, che dimostrava essere scomoda a molti,  non solo a destra, ma anche a sinistra…
Ed è il motivo per cui hanno trasformato quel lavoro (fatto di quasi vent’anni d’indagini) in un tentativo promozionale personale, di un lancio verso la politica… dimenticando tutti quegli uomini dello Stato e non,  che nel corso di quegli anni… sono rimasti uccisi…
Purtroppo ciò che è grave è trovare ancora oggi, in qualità di  pubblico ministero, dei giudici che non vogliono sentire, vedere, sapere… già un meccanismo di autodifesa corporativa che scatta spesso quando ci sono di mezzo magistrati o altri pezzi delle istituzioni!!!
Detto così si potrebbe pensare che ogni riferimento al procedimento Stato-mafia è puramente casuale… o forse ritiene che in quel processo siano stati protetti pezzi di istituzioni???
No, più che nel processo lo si è fatto fuori dal processo perché quel processo non si celebrasse mai… e difatti, un ruolo fondamentale lo hanno svolto anche la magistratura associata e il Csm a colpi di procedimenti disciplinari nei confronti dei pm che doverosamente facevano quelle indagini…
Come si spiega infine il suo ruolo d’avvocato, avendo dichiarato a suo tempo… che mai avrebbe mai assistito mafiosi e corrotti, ed invece oggi, sta difendendo i presunti complici di Massimo Ciancimino, condannato in via definitiva per riciclaggio del patrimonio mafioso del padre: niente di incoerente perché nessuno dei miei assistiti è incriminato per fatti di mafia, in più aggiungo che sono convinto dell’innocenza di questi imputati che sono rimasti stritolati da quello che io definisco il sistema Cappellano…(l’amministratore giudiziario Gaetano Cappellano Seminara, posto sotto indagine dalla Procura di Caltanissetta per corruzione e altri reati…).
Dall’inchiesta emerge che l’amministratore giudiziario, aveva l’interesse a enfatizzare se non addirittura inventare l’origine “mafiosa” di certi patrimoni, specie se di ingente valore, per ottenere così incarichi e onorari, che poi, venivano rapportati sul valore della aziende confiscate.
Un sistema che consentiva, d’elargire incarichi e benefici a parenti e amici dei magistrati che spesso, erano gli stessi, che avevano nominato quegli amministratori e che in corso d’opera… gli liquidavano quei lauti compensi!!!
Uno di quei magistrati era proprio Silvana Saguto, ex presidente della sezione misure di prevenzione dei beni confiscati del Tribunale di Palermo, dove sul suo conto in queste settimane, sono emerse intercettazioni imbarazzanti…
La sensazione è che ci sia un’Antimafia che più che gli ideali persegua interessi particolari!!!
Ma quella è un altra questione…
continua 

Sono stanco…

Già, sono stanco di combattere contro tutta una serie di dilettanti…
Si… mi sono stancato!!!

E’ dire che…, se un giorno me l’avessero detto non ci avrei creduto…, anche perché per sfiancare il sottoscritto c’è ne vuole, eppure sembra che pian piano ci stiano riuscendo…
Vi starete chiedendo, di cosa o di chi sto parlando???
Sono certo che vi meraviglierete di sapere a chi dedico questo mio post, già non crederete a vostri occhi…, sarete sorpresi con quanto ho deciso di affidare all’opinione pubblica!!!
Quanto andrò di seguito a raccontare, si basa su una serie di procedure e di meccanismi aberranti, che non hanno fatto altro, che prolungare il tempo all’infinito…, operando con l’esclusiva volontà di traslare quanto più possibile, ciò che era indispensabile realizzare all’istante, prontamente, nel più breve tempo possibile, ed invece, attuando e posticipando quanto sopra, si è soltanto tolto del tempo essenziale ed ovviamente la ” salute ” del sottoscritto…
Come si dice…, si sa che quando s’inizia una battaglia, non si è mai certi dell’esito e si sa anche, che ci sono periodi nei quali, i combattimenti ( perché di questo ormai stiamo parlando…) si prolunghino più del necessario – cioè oltre quel termine ragionevole perché si possa giungere ad un esito, positivo e/o negativo non sta me dirlo…, ma che si possa giungere ad una definizione certa e non più aleatoria – che conduca infine ad esaurire anche quelle residue forze messe in campo, contribuendo cosiffatto, ad indebolire anche quell’ultimo entusiasmo fin lì espresso…
Perché sono quelli i momenti in cui, anche al più “onesto guerriero”, viene da pensare che forse sia giunto il momento di ritirarsi, di non prolungare più del dovuto una guerra che è ormai divenuta del tutto inutile!!!
Ecco che alla fine si è riusciti nell’intento e cioè di distruggere fisicamente anche quello stesso combattivo, sicuramente vincitore, ma che ora pensa di ritirare le proprie forze dal campo di battaglia per concedersi finalmente una tregua…
Ciò è quanto dovrebbe accadere anche al sottoscritto, ma non so dirvi il perchè, sarà questa mia natura… ecco, a differenza di quel cosiddetto “guerriero”…, io, non abbandono mai la lotta, poiché persevero nella volontà che la giustizia faccia sempre il proprio corso, pur quando, gli uomini scelti e messi in campo, dimostrano inadeguatezza, debolezza e inesperienza, arrestandosi “casualmente” prima di quando vi possa essere, una eventuale remota possibilità di scontro… ed è per questo, che mi fermo in attesa, del migliore momento, per sferrare un nuovo mirato attacco!!
Una vicenda, questa, che rivelata potrà sembrare incredibile… ma quanto andrò “a breve” a raccontare, trova conferma, in una serie di azioni  e atti, che finora non sono ancora emersi, per la sola esclusiva volontà di coloro che avrebbero dovuto farlo, e che per le ragioni sopra espresse, si trovano – in questo preciso momento – in estrema difficoltà!!!
Difatti, quanto andrò a riportare, rappresenta in compiuto, quanto in molti vanno dichiarando; mi riferisco a quei ” principi della legalità “, che tanto si ergono nei loro palcoscenici pubblici – abilmente preparati – ma che poi, in sostanza non hanno volutamente attuare, anzi, quando ciò è accaduto è stato soltanto perché spinti da terzi…
Tendono quindi a scaricare su altri… quelle indotte azioni, addossando, proprio a coloro da cui avevano ricevuto il sostegno, le colpe del loro operato, che mai avrebbero ( viste le ripetute e continue marce indietro ) voluto compiere…
Ovviamente esiste un motivo a quei tipi di comportamento, che trovano spiegazione e conferma nei silenzi, in quei modi d’operare, in quel saper intuire quando – ed in questo sono maestri – è meglio non mettere il dito nell’acqua calda… 

Una denuncia di esercizio realizzata da quegli “uomini dello stato ” che non sempre purtroppo rappresentano lo Stato, ma bensì fanno parte di quei personaggi che nel corso degli ultimi anni, hanno solo svolto, trattative, ammorbidimenti, concessioni, disorientamento, ostacoli, per far si che non emergano, depistaggi, reticenze e collusioni…
Come ha giustamente dichiarato il Magistrato antimafia palermitano – Antonino Ingroia – incaricato dalle Nazioni Unite in Guatemala per seguire da vicino le rotte del narcotraffico internazionale:
le reticenze e le omertà non sono solo degli uomini di mafia, ma ci sono depistaggi e reticenze degli uomini dello Stato e delle istituzioni, e quando queste reticenze e depistaggi vengono da uomini dello Stato e delle istituzioni che ostacolano la verità, non ce la possono fare da soli, hanno bisogno di voi, della società civile che questa verità la vogliono: la verità è una conquista collettiva!
Certo, quanto dichiarato è vero… serve un impegno doppio affinché possa emergere la verità, ma quando il sostegno richiesto, viene successivamente dato, ecco che ci si accorge di come esiste una barriera invisibile creata a mo’ di muro, che scontra con l’indifferenza di un sistema, che impone che nulla debba cambiare… ed è allora che risulta impossibile, continuare a credere, che si possa vincere!!!
CONTINUA… 

Finalmente fuori…

È bellissima la lista degli esclusi dal Parlamento…

Innanzitutto il Presidente della Camera, Gianfranco Fini, che con il suo FLI non ha superato neanche la soglia minima del 2%, necessaria ad ottenere i seggi per quei partiti facenti parte di una coalizione… alla fine ha raggiunto soltanto lo 0,46%, una miseria…, il suo tempo è finalmente finito, come è finito anche il tempo di   Italo Bocchino e della Giulia Bongiorno!!!
Della destra, nessuno vuole più sentirne parlare, e quindi salta pure Francesco Storace…
Mi dispiace per Ingroia, penso che come gli avevo scritto in un mio precedente post, avrebbe dovuto fare pulizia all’interno del suo movimento ed ovviamente mi riferivo a quel Sig. A. Di Pietro, che ormai era palese fosse fuori da tutti i giochi politici…, credo che quanto trasmesso da Report ( Rai Tre ) non sia passato inosservato e soprattutto quell’IDV che di valori ne ha mostrati pochi e niente!!!
Finisce anche quel Movimento per le Autonomie, con quello 0.15% al Senato che lascia a casa, proprio il suo leader, Raffaele Lombardo.

Anche il Grande Sud perde, ma almeno al Senato salva un seggio, quello di Gianni Bilardi, eletto in Calabria

E cosa dire di Giannino, dopo quei falsi titoli accademici di cui si pregiava, eccolo uscire fuori da entrambe le Camere, altro che fare, questo è stato un completo decadimento… appunto, un vero declino…!!!
Sono altrettanto fuori Rocco Buttiglione, Mario Catania,  Giuseppe De Mita, l’ex grillino Giovanni Favia e Ilaria Cucchi ed escono anche fuori Pannella e la Bonino…
Si salva invece, Pierferdinando Casini ( si vede come l’appoggio della Chiesa gli sia servito… ), Giulio Tremonti con la Lega, Vendola che ottiene buoni risultati con Sinistra – Ecologia – Libertà, e anche se perdenti, si salvano con quel 1,95% ( terzo partito della coalizione di Centro Destra di Silvio Berlusconi ) Giorgia Meloni e Ignazio La Russa, mentre per la coalizione di Centro Sinistra di Bersani, vengono ripescati Massimo Donati ( appena in tempo…, per fortuna che si era allontanato dal quell’Italia dei Valori) e Bruno Tabacci.

Riepilogando la coalizione di Centro Sinistra di Bersani vince in entrambe le camere, infatti al senato vanno 120 Seggi ( 113 seggi più vanno aggiunti 6 seggi del Trentino ed 1 dall’Alto Adige ) mentre alla Camera dei deputati, grazie al premio di maggioranza vanno 340 Seggi
Certo per Bersani la vittoria è un po amara, ma l’importante è avere vinto, essere riusciti a ribaltare la coalizione di Centro-Destra, poter iniziare a lavorare seriamente e salvare questo paese dallo sfacelo…
Cosa dire, Mario Monti per quello 0,56% in più si salva dal fallimento, ma certamente non avrebbe potuto pensare che, dopo averci massacrati con tasse e leggi impopolari, avrebbe potuto godere del nostro consenso…
Il PDL , grazie soprattutto alla rimonta di Berlusconi è riuscito attraverso una vera e propria battaglia all’ultima audience, a prendere quei voti insperati, già persi ed orientati verso altri movimenti, che ripresi all’ultimo per i capelli sono rientrati nell’ovile…, perché alla fine poi di questo si tratta…, le pecore per muoversi, hanno sempre bisogno del loro cane pastore!!!

Un plauso ovviamente va a Beppe Grillo, a quel Movimento Cinque Stelle, che rappresenta da solo,  il PRIMO PARTITO, se non ci fossero state le coalizioni, oggi, sarebbe a governare da solo!!!
Uno smacco per tutti, per quanti credevano fosse un partito di incompetenti, sottovalutato da quei giornalisti ( a pagamento ) che lo hanno infangato, a quella politica sterile che lo criticava, opponendo ad esso soltanto chiacchiere e ruberie, un movimento nato in maniera spontaneo, costituito da ragazzi e portato avanti da volontari, un vero trionfo per chi ha saputo lavorare da dietro le quinte, senza proclami e grazie ad un programma chiaro e limpido, fatto per gente onesta, senza persone indagate, condannate o in fase di giudizio, un modello da prendere ad esempio, che ha invaso, proprio come uno tzunami, i palazzi della politica…
Il tempo dei comici della politica è finito, un po’ di pulizia è stata fatta…, purtroppo ancora poca, ma state certi che questo, rappresenta soltanto l’inizio di un cambiamento radicale, che non può più tornare indietro!!!      

Caro Etnageo…

Anonymous – 27 gennaio 2013 12:55
Caro Costanzo, mi può delucidare sul MPS? 
Quali erano i vantaggi di comprare AntonVeneta? 
E Bersani pensa di sbranare chi lo accusa di complicità! magari sbranassero tutti quelli che ci hanno portato a fare un prestito di 3,9 miliardi di euro al MPS!
Etnageo


Caro Etnageo, 

leggo con piacere il suo commento, provo quindi a rispondere alle Sua richieste; La prego inoltre di perdonarmi se nel voler ricostruire la vicenda, attraverso quanto ho trovato in Web, posso aver commesso qualche errore… ( sin d’ora ringrazio tutte le varie fonti… ).

Iniziamo quindi dall’inizio:

Nel 1995 il Monte Paschi di Siena, venne privatizzato e la maggioranza ( il 55% ) passò alla Fondazione MPS attraverso i rappresentanti del Comune, presenti con membri quasi tutti dell’area PD.

La Fondazione fonda il proprio sostegno, soltanto sui dividendi mentre le sue quote, pian piano vengono cedute a vari personaggi ( Caltagirone – Gnutti – ecc… ). 
Nel contempo, per remunerare gli azionisti, inizia a vendere anche le sue proprietà, immobili quali la tenuta di Fontanafredda ed i palazzi Monte Mario a Roma, partecipazioni Bancarie di San Paolo e Generali e cede anche la Cassa di Risparmio di Prato…

Ora, è ovvio che chi ne gode sono i nuovi azionisti, perché si ritrovano a gestire i risparmi di tutti quei poveri  Senesi, che adesso non hanno più una Banca Pubblica solida ( e che… esisteva da più di 500 anni), ma una Banca privata, quotata in Borsa e immersa in speculazioni finanziarie…

Infatti, il valore prima della privatizzazione era di circa 20 Miliardi di euro, mentre oggi ne vale poco meno di 2, con un titolo in totale caduta libera, ogni giorno che passa…
Inoltre la Fondazione, si ritrova oggi a non essere più maggioranza e con circa 10.000 dipendenti che rischiano il proprio posto di lavoro…

Storia di un saccheggio ( dal Blog la ” Rete del Grillo “ riporto quanto segue… )
– Banco Santander compra Antonveneta per 6, 6 miliardi di euro
– Banco Santander si accorge di aver fatto un pessimo affare, scorpora Interbanca da Antonveneta, valutata 1,6 miliardi, e cerca un compratore, il valore della banca reale è di circa 3 miliardi
– Monte dei Paschi compra Antoveneta per 10,3 miliardi pochi mesi dopo
– MPS si accolla anche il passivo di Antoveneta per 7,9 miliardi
– MPS valeva all’epoca 9 miliardi e compra Antoveneta che ha metà dei suoi sportelli (1.000 contro 2.000) per una cifra, 10,3 miliardi, superiore allo stesso valore di MPS
– MPS non ha 10,3 miliardi, quindi si indebita, il titolo crolla
– Per questa operazione il presidente di MPS, Mussari (ex presidente anche della Fondazione MPS) viene premiato con la presidenza dell’ABI, senza che nessun partito o organo di vigilanza si opponga…
– La procura della Repubblica di Siena apre un’inchiesta sull’enorme minusvalenza dell’operazione Antonveneta.
Pari circa a circa 14 miliardi di euro, 28.000 miliardi delle vecchie lire, una finanziaria, uno scandalo che rischia di far impallidire la Parmalat
– La Fondazione MPS, azionista di maggioranza di MPS, indica all’assemblea dei soci della banca la nomina di Alessandro Profumo alla carica di presidente.
Profumo ex Ad di Unicredit è rinviato a giudizio al tribunale di Milano con l’accusa di frode fiscale:
– Profumo punta subito sulla riduzione del personale pari a 4.300 senza avviare una causa come MPS contro i responsabili del disastro.
– La Fondazione deve vendere parte della sua proprietà azionaria di MPS e passa dal 55% al 35%
– Per evitare il fallimento di MPS, Monti eroga un prestito di 3,9 miliardi, cifra equivalente alla Imu sulla prima casa…
– Si parla di un “buco” di 14 miliardi all’assemblea degli azionisti del 25 gennaio 2013, il buco a cui si riferisce era la sottrazione di valore attraverso le operazioni legate ad Antonveneta
– Lunedì 28 gennaio 2013 i Pm che indagano sull’affare Antonveneta scoprono bonifici internazionali per 17 miliardi…
– Subito dopo emergono somme rilevanti che sarebbero rientrate in Italia attraverso lo Scudo Fiscale voluto dal PDL e approvato grazie all’assenza in aula di molti deputati del PD…

Cosa dire di fronte a questo furto ai danni dei soliti poveri e disgraziati risparmiatori italiani, ora in questo periodo di dibattito politico, sentiamo come tutti i nostri politici si sentono sdegnati dalla vicenda,  sentiamo il Prof. Monti dire: se parlo Bersani mi sbrana…, mentre Ingroia giustamente, sente odore di tangenti…
Ora mi chiedo… come andrà a finire???
Fallimento, Liquidazione o Commissariamento…???
Ho sentito dire che a breve la Banca emetterà una sottoscrizione dei Monti Bond per 3,9 Miliardi, in linea con le richieste dell’Eba, l’Autorità Bancaria Europea ed inoltre sembra che ci possa essere la possibilità che la Fondazione Mps, possa procedere alla cessione di un pacchetto di partecipazione, abbassando così la soglia della Fondazione stessa…
L’indirizzo della Banca d’Italia è quello di fare pulizia nei conti, operando in maniera chiara, come dei veri e propri commissari, garanti sia del patrimonio che dell’amministrazione.
Speriamo comunque, di poter scoprire presto, chi c’è stato dietro a questa speculazione finanziaria, dove questi miliardari bonifici sono giunti, chi ne ha potuto beneficiare… e  soprattutto quanti hanno permesso nuovamente a queste somme di rientrare in Italia, dalla porta principale godendo del cosiddetto ” scudo fiscale “…

Come vado ripetendo…, in particolare a coloro che si stupiscono quando vengono investiti dagli scandali e sembrano cadere dalle nuvole…: se hai scelto di andare dove pioveva merda, significa che hai saputo sentire bene…  da che parte soffiava il vento !!! 

Simboli taroccati…

E’ il minimo, sentire moralmente di dover pubblicare il video di Beppe Grillo sulla presentazione dei simboli taroccati, che rappresenta ancora una volta, la vergogna di in sistema tutto italiano.

Già da noi, come dico sempre si è specializzati nel voler ingannare il prossimo e sgraffignando l’altrui lavoro…
E’ come a scuola, vi ricordate coloro che non facevano mai niente e che arrivati però in classe ti cercavano i compiti assegnati, per poterli copiare!!! Si, perché tanto alla fine tutto si conforma ed anche gli incompetenti ( così come li chiama Monti… ) si sono allineati  ed hanno trovato la loro strada…
Per fortuna il Viminale ha escluso i simboli che avrebbero potuto partecipare alle elezioni, togliendo definitivamente quei simboli taroccati!!!
Quindi, i simboli del M5Stelle, di Ingroia, del Prof. Monti e della Lega, sono definitivamente scampati a certe regole assurde…, bocciando coloro che senza alcun senso, avevano presentato simboli cloni.

Il bello è che esistono delle regole per il deposito dei contrassegni, non per niente, l’art. 14 del D.P.R. n. 361/1957 ( Testo Unico delle Leggi Elettorali ) sancisce il divieto di presentare “contrassegni identici o confondibili con quelli presentati in precedenza ovvero con quelli riproducenti simboli, elementi e diciture, o solo alcuni di essi, usati tradizionalmente da altri partiti ” e quindi a coloro che presentano simboli riprodotti in contrasto con le regole previste, dovrebbero essere condannati penalmente per aver tentato con il proprio gesto, di fuorviare in maniera palese noi  cittadini…

Una stretta di mano… tra gente d’onore!!!

Il presidente dell’Antimafia Pisanu ha dichiarato…, ma quale trattativa… soltanto una parziale intesa tra lo Stato e “cosa nostra”….
Ahhhh…, come….  ho sentito bene…. ?????
Le nuove affermazioni del Presidente della Commissione Antimafia B. Pisanu, nel ricordare il periodo stragista,  dichiara che non fu una vera e propria trattativa… ( e no certo…, non si poteva mica contrattare attraverso carte bollate o davanti ad un notaio), ovviamente la serie di colloqui e discussioni preliminari, che hanno poi condotto alla conclusione di una contrattazione, non poteva  svolgersi in maniera palese e con il tacito accordo scritto tra le parti…
Chiamiamola soltanto un’intesa…, loro non mettono più le bombe e lo Stato migliora la condizione dei detenuti e del cosiddetto 41bis…
E’ certo, non si poteva mica continuare così, con i nostri magistrati che saltavano in aria e poi chi sarebbe stato il prossimo…, ancora un magistrato o forse chissà qualche politico???
Comunque, si sono parlati, si… senza alcun mandato ufficiale…, ovviamente nessuna delle due parti, poteva delegare, per nome e per conto proprio, un rappresentante ( non certo diplomatico… ) o una delegazione, che avrebbe dovuto esternare i punti della cosiddetta trattativa….
Ognuno di essi, diciamo che era senza un mandato ufficiale, così uomini dello Stato, senza alcun motivo personale, soltanto per spirito d’iniziativa, si sono trasformati in nuovi Rambo, verso la missione della vita…, agenti di una Patria, che non riconoscerà loro  meriti e medaglie…
Ma alla fine quindi, il famoso papello… fu firmato oppure no??? e chi fu questo uomo dello Stato ( con mandato e/o senza mandato ) da potersi permettere di  mediare con la più potente società criminale nel mondo, da venire accettato dalla contro parte, quale garante delle Istituzioni…, doveva essere qualcuno di veramente importante, non certo un pinco-pallino, qualcuno che poi, riportando a chi di dovere gli accordi della transazione, veniva ovviamente ascoltato, adottando quanto necessario perché l’accordo venisse quindi mantenuto…
Comunque in definitiva, a differenza di quanto finora detto, un’accordo c’è stato e qualcuno si è piegato alle volontà dell’altro…, dando così inizio a quelle nuove collaborazioni, che si sono poi sviluppate prima nella politica e successivamente nell’economia e nel sociale…, certo una vera vergogna, pensando a coloro che per questo Stato, hanno dato la propria vita…
Oggi mi viene il dubbio o almeno il sospetto, che quanto dichiarato dai nostri Vertici Istituzionali del tempo, forse non era proprio vero… e che qualcosa su quella trattativa era trapelato…
Abbiamo sentito proprio in questi giorni, nella trasmissione di Santoro come l’ex Procuratore Ingroia, ha raccontato in diretta, una parte fondamentale di quel periodo e di come qualcuno si salvò al posto di qualcun’altro… ( http://youtu.be/8onNFYg5UpM )
Volerci indurre a credere che dietro le stragi, ci sia stato soltanto “cosa nostra” e quanto si è cercato di fare in tutti questi anni, per nascondere la vera intenzione di coloro ( uomini deviati dello stato, politici corrotti, nuove forze emergenti, loggie o massonerie, agenzie estere…) che hanno permesso alla mafia, di potersi eclissare, insabbiando quanto svolto, celando gli uomini con cui avevano mediato, dissimulando ed offuscando i propri tentacoli in altre attività, non più rette dalla forza delle armi, ma da quelle connivenze  territoriali, politiche ed economiche, che le hanno permesso di crescere e di ricostruire la propria organizzazione…
Qualcosa, si è vero sta cambiando, ma siamo ben lontani da poter dire che questo nostro Stato sia oggi in grado di poter infliggere un duro colpo a questa organizzazione, anche e soprattutto perché, non bisogna mai dimenticare che la mafia non rappresenta la causa prima dei mali della nostra Sicilia, ma semmai, sono i mali della nostra Regione, e cioè, la disoccupazione, la povertà, la dispersione scolastica, i mancati investimenti, il controllo del territorio, lo sfruttamento, la malasanità, il lavoro nero, l’analfabetismo, le politiche di sviluppo inadatte ed errate nell’industria, nell’agricoltura e nel turismo, tutti problemi strutturali, creati a tavolino, da quel capitalismo politico e partitocratico che è finalizzato soltanto agli interessi del Nord.

Ingroia e la "Rivoluzione Civile"…

La nuova coalizione guidata da Antonio Ingroia, denominata “Rivoluzione Civile”, inizia il proprio percorso rivolgendosi a tutti coloro che, desiderosi di protestare, hanno scelto nelle ultime elezioni l’astensione al voto, o la preferenza verso il Movimento 5 Stelle…
Inoltre come egli stesso ha spiegato, si cercherà di dare risposte a tutti quei cittadini, ormai rassegnati da questa politica e dai loro principali esponenti partitici, che hanno saputo soltanto dimostrare, di essere bravi nel escogitare tutti quei sistemi per violare le leggi, favorendo parenti ed amici e godendo di privilegi esclusivi a carico dei soliti contribuenti…

Soli contro tutti…, contro le politiche del Governo del Prof. Monti, contro quanto realizzato dal Presidente Berlusconi, contro quei meccanismi di compartecipazione che servono soltanto a procurare voti, messi in un calderone che non presenta alcun programma comune, tale da permettere il rilancio della nostra economia ed il benessere di tutti i cittadini…, contro una giustizia che produce soltanto lungaggini burocratiche e che alla fine non produce certezze, ne di diritto e ancor più nel dover scontare la pena…
Una rivoluzione civile… che tenta di evitare quanto già realizzato in altri Paesi, dove la rivolta dei cittadini ha permesso di rovesciare i governi in carica e dove i cosiddetti “indignati” scioperano e protestano per non essere più presi in giro…    
Sappiamo bene in quali modi e con quali voti, il Governo Monti, ha potuto e saputo governare, ed oggi vorrebbe ribaltare quanto già pagato in tasse, proponendo cambiamenti drastici ed opposti su quanto finora da egli realizzato, alla faccia della coerenza…
Ingroia oggi, rappresenta certamente il prosieguo di  continuazione, con quanto svolto dai giudici Falcone e Borsellino, che hanno dovuto pagare con la propria vita, la dedizione alla legalità e la perseveranza con il proprio lavoro verso gli impegni presi, per dare a tutti noi, un futuro migliore e pieno di aspettative.
Oggi si sente quell’aria di cambiamento e di pulizia, iniziata con Beppe Grillo ed il suo Movimento 5 Stelle, ma secondo gli ultimi sondaggi ( anche se di poco ) in fase calante ed invece prende corpo, quel rinnovato desiderio di legalità che proprio Lei, Ingroia, può certamente incarnare e ben rappresentare…
Un “neo” all’interno di questa Rivoluzione purtroppo c’è…; attendo comunque prima di esprimermi, di valutare il programma e la scelta dei soggetti proposti alle prossime candidature…
Una rinuncia certamente andrà fatta, già, qualcuno tra quelli oggi nella sua lista, dovrà purtroppo venire escluso…

Quella trattativa Stato – Mafia così celata…

Il settimanale Panorama in questi giorni è uscito con un articolo da scoop…, nel servizio vengono ricostruite le telefonate intercettate tra il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e l’ex ministro dell’Interno Nicola Mancino ( inchiesta diretta della Procura di Palermo sulla presunta trattativa tra Stato e mafia, durante il periodo delle stragi…, ma bisogna aggiungere che di queste trascrizioni non ve ne l’ombra…)
Nelle telefonate ci sarebbero giudizi su Berlusconi e Di Pietro e sembra che ci si stato un tentativo di delegittimare il nostro Presidente della Repubblica, che aveva deciso di rivolgersi alla Corte Costituzionale…, anche se bisogna aggiungere che l’interesse del mensile era proprio quella di fare chiarezza e proteggere l’istituzione che essa rappresenta, chissà se forse, indirettamente portando a conoscenza di tutti di essere in possesso di queste trascrizioni, non si voglia mandare qualche messaggio a chi di dovere…
Infatti proprio Di Pietro dichiara che la pubblicazione sia una violazione al segreto istruttorio e nel caso in cui questa trattasi di denigrazione, risulta ancor più evidente il tentativo di ricatto proprio nei confronti del Presidente della Repubblica… 
C’è una bella ricostruzione sulle presunte contrattazioni tra lo Stato e Cosa Nostra, con tanto di documenti originale e registrazioni audio e potete leggerla presso http://www.linkiesta.it/trattativa-stato-mafia-documenti#ixzz26ZZhuaDW dove in maniera chiara vengono riportati i documenti e vengono analizzati gli eventi che hanno portato ad un eventuale patto di convivenza tra lo stato e cosa nostra…
Ovviamente il Quirinale ha reagito con un comunicato stampa alla pubblicazione dell’articolo di Panorama:
La “campagna di insinuazioni e sospetti” nei confronti del Presidente della Repubblica ha raggiunto un nuovo apice con il clamoroso tentativo di alcuni periodici e quotidiani di spacciare come veritiere alcune presunte ricostruzioni delle conversazioni intercettate tra il Capo dello Stato e il senatore Mancino. 
Alle tante manipolazioni si aggiungono, così, autentici falsi.

Il Presidente, che non ha nulla da nascondere ma valori di libertà e regole di garanzia da far valere, ha chiesto alla Corte costituzionale di pronunciarsi in termini di principio sul tema di possibili intercettazioni dirette o indirette di suoi colloqui telefonici, e ne attende serenamente la pronuncia.
Quel che sta avvenendo, del resto, conferma l’assoluta obbiettività e correttezza della scelta compiuta dal Presidente della Repubblica di ricorrere alla Corte costituzionale a tutela non della sua persona ma delle prerogative proprie dell’istituzione.
Risibile perciò è la pretesa, da qualsiasi parte provenga, di poter “ricattare” il Capo dello Stato. Resta ferma la determinazione del Presidente Napolitano di tener fede ai suoi doveri costituzionali. 

A chiunque abbia a cuore la difesa del corretto svolgimento della vita democratica spetta respingere ogni torbida manovra destabilizzante.

Leggere quanto dichiarato dal procuratore aggiunto di Palermo, Antonio Ingroia,  dove la trattativa non rappresenta un castello in aria e quanti attaccano la procura di Palermo, ad iniziare dai giornali che spesso sparano a casaccio, senza sapere nulla della materia di cui si sta parlando…

Cercare oggi di capire perché, a così tanti anni di distanza, qualcuno vuole far riemergere situazioni e decisioni prese in un particolare momento storico del nostro paese, è quanto mai difficile, certamente vi è un tentativo  in corso di depistare l’attenzione pubblica, indirizzandola su questa vicenda e sui suoi personaggi e nel contempo distogliendola da quanto certamente sta accadendo intorno a noi,  ma che oggi, ci viene celato…