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Con te sono pronto ad andare in prigione e alla morte!!! Io ti dico: non canterà oggi il gallo, prima che tu per tre volte avrai negato di conoscermi!!!


Sono passati duemila anni… ma quanto detto allora da nostro Signore a Pietro… è ancora attuale!!!

D’altronde che volete, la natura umana è fragile, basta poco per evidenziarne la debolezza, in particolare nei momenti più ardui, quando si è sotto pressione… ed è lì che la maggior parte delle persone crolla!!!
Quanto sopra peraltro è stato dimostrato nei molti avvenimenti di cronaca…
Basti pensare ad esempio a quei cosiddetti “uomini duri“, che hanno manifestato la loro intrinseca natura animalesca, criminali capaci di sciogliere nell’acido altri individui, ma che poi… appena arrestati dalle forze dell’ordine, si sono immediatamente pentiti… ma pentiti di cosa???
Potrei comprendere un soggetto sottoposto a tortura che decida di parlare, per quanto quella sua resa possa poi successivamente garantirgli la salvezza… certo in quelle circostanze non è facile resistere, peraltro esistono metodi di coercizione a cui è difficile resistere, la maggior parte degli uomini si arrendono o si lasciano morire…
Ma non è questo il caso… 
Qui parliamo di situazioni quotidiane, a quella semplice consuetudine, quelli a cui mi riferisco sono uomini comuni, personaggi legati a quel mondo della politica, imprenditoria, sono professionisti, colletti bianchi, professori, medici, ecc… che appena vengono colti con le mani nella marmellata, si cac… addosso ed iniziano a fare tutti i nomi possibili e immaginabili, anche quelli che nulla centrano con la loro inchiesta!!!
Eppure prima di aver provato il freddo di quelle manette, si dichiaravano pronti al sacrificio… disponibili anche ad andare in prigione o alla morte se necessaria, tutto… pur di non pronunciare quei nomi!!!  
Ma appena quello scatto metallico a chiuso quei loro polsi, ecco che all’improvviso tutto è cambiato… e ci si è piegati come un ramoscello d’erba, esili, fragili già… come i biscotti friabili!!!
E dire che si dimostravano potenti ed invece ora evidenziano tutta la loro fragilità… già… in questi particolari momenti – nei quali avrebbero dovuto dimostrare la loro forza – si sono sciolti come neve al sole…
E’ bastato uno schiaffo per farli parlare… ed ora ne servono cento per farli stare zitti!!! 
Si perché in queste circostanze sono come un fiume in piena, non riescono a limitarsi, dinnanzi alla giustizia decade ogni forma di arroganza e prepotenza fin qui evidenziata e la paura prende il sopravvento…
Il fatto più insolito è che nessuno sta minacciando loro con violenza, già… nessun sopruso si sta compiendo nei loro confronti, eppure loro, come docili cagnolini, iniziano a scodinzolare quella coda, pur di far piacere quel loro interlocutore…
D’altro canto il traditore non si vede subito… ma solo quando viene messo alla prova, e lì per l’appunto che disattende gli obblighi di lealtà e fedeltà!!!
Certo, dispiace scoprire d’aver avuto per tanto tempo una serpe in seno, uno che pensava esclusivamente a sfruttare la situazione, ad accrescere la propria posizione sociale e soprattutto ad arricchirsi alle vostre spalle… 
Ma d’altronde cosa avreste potuto fare…
Era impossibile prevedere – prima di quegli accadimenti – in quali modi quell’individuo si sarebbe comportati e quale personalità avrebbero di conseguenza svelato… 
Vi siete fidati ciecamente ed ora purtroppo ne pagate il prezzo: vivere sotto la spada di Damocle, sperando che mai il vostro nome venga pronunciato!!!

Catania: perché si sta tentando di screditare i pentiti???

“Infame”… con questo termine viene definito il mafioso che tradisce la propria associazione a delinquere…
Quanto però avviene a seguito di quelle dichiarazioni, risulta per molti di difficile comprensione…
Difatti, sembrerà strano, ma quando questi soggetti decidono di riferire su fatti e circostanze accaduti in un preciso momento di quella loro affiliazione, quando questi riportano, nomi e cognomi di coloro con cui hanno collaborato nel adempiere quelle azioni violente, quando cioè descrivono in maniera dettagliata gli omicidi compiuti che, fino ad allora, erano rimasti irrisolti o ancora, quando ripercorrono i pestaggi compiuti a seguito delle richieste di racket fatte ad alcuni imprenditori, comunicando i nomi di coloro che si erano sottomessi e di quanti, a quel sistema malavitoso, non avevano ceduto, subendo di conseguenza le ben note intimidazioni personali (e familiari…) in aggiunta alle azioni dolose, ecco, stranamente a quelle dichiarazioni, si da la giusta importanza, in quanto concretizzano le lacune di cui non si aveva certezza…
Al contrario, quando questi stessi pentiti, iniziano a fare nomi e cognomi di personaggi noti ed influenti legati al mondo della  politica, delle istituzioni, di enti pubblici, dell’imprenditoria o anche di semplici professionisti, ecco, appena si concretizzano quelle dichiarazioni, si scatena una vera e propria, caccia alle streghe…,   
Mi chiedo quindi, come sia possibile che un pentito possa dire delle cose vere in talune circostanze ed in altre, quando cioè si tratta di colpire i cosiddetti pesci “grossi”, ecco che all’improvviso, di quelle spontanee dichiarazioni, sono in molti a dubitare…
Dopotutto quale vantaggio avrebbe un pentito di prendersi delle colpe gravi, come per esempio gli omicidi e poi, quando si tratta di riportare riunioni o accordi presi, a cui direttamente si è assistiti, ecco che stranamente, emergono dubbi sulla propria veridicità…
Quest’ultima considerazione evidentemente, rappresenta una strategia preparata a tavolino, anche da alcuni mass-media… che cavalcano l’onda di quelle notizie, in particolare se richieste da una parte politica-imprenditoriale collusa con cosa nostra, la quale cerca di gettare fango su tutti quei “pentiti”, in particolare se testimoni diretti di quegli stessi procedimenti, nei quali sono direttamente coinvolti quei soggetti… ora indagati.
Si tenta in tutti i modi di trovare un caso… per utilizzarlo come “capro espiatorio” affinché lo si possa elevare da caso particolare… a principio generale!!!
Un sistema raffinato elaborato da alcuni difensori, per distruggere le testimonianze di quei pentiti e soprattutto per argomentare tesi improbabili!!! 
Ecco come attraverso quei giudizi artefatti, un pentito poco credibile… finisce per rendere poco credibili tutti i pentiti, tanto da mettere in discussione le stesse sentenza già pronunciate e discreditando di diritto… tutta la magistratura!!!
Certo nessuno mette in discussione che ci sia una parte di quei cosiddetti “pentiti” che utilizzino la procedura di “collaboratore di giustizia”, per godere dei benefici di legge…
Ma non bisogna dimenticare, l’importante impulso alla lotta alla criminalità, che propri questi pentiti hanno dato alle indagini, essendo essi stessi, in possesso di quelle informazioni, in quanto, il più delle volte, direttamente responsabili di quei crimini…
Difatti i giudici Falcone e Scopelliti, intuirono sin da subito l’importanza del fenomeno dei collaboratori di giustizia, ed è a loro che si devono i numerosi provvedimenti volti ad incoraggiare l’utilizzo dei cosiddetti “pentiti” per la risoluzione delle indagini, nonché per la formazione della cosiddetta “prova orale” nel dibattimento processuale. 
Se oggi quindi una riflessione si può e si deve fare e quella sul pericolo che un uso distorto dei pentiti può comportare per la corretta amministrazione della giustizia e per la vita democratica del nostro Paese… 
Chissà perché, ho l’impressione che a Catania, dopo quel generale “magna-magna” che vi è stato, sono in molti a sperare che alcuni di questi pentiti che oggi li accusano, possano ritrattare le proprie dichiarazioni, già come fece per esempio “Dante” (vi ricordate il film Jonny Stecchino…) con quelle sue parole: lo sanno già tutti che mi sono pentito??? Ed allora… io non mi pento più e domani lo voglio scritto sulla prima pagina di tutti i giornali!!! Deve essere scritto grosso: “Dante non si pente più“!!!
Ma il tempo di quei film è finito da un bel pezzo e nessuno di noi, sente il bisogno di un revival…

Barbara D’Urso… e quella mancata sensibilità dei reporter…

Stasera, mi ero da pochi minuti ritirato a casa, quando in televisione si stava parlando del piccolo Loris Andrea, barbaramente ucciso in Provincia di Ragusa.
Erano le 18.28 quando in diretta, viene inquadrata (nella più completa oscurità) un’area, dalla quale – parzialmente illuminata – erano, posti in ginocchio, i genitori in preghiera…
Stavano posando dei fuori, lì per terra… non molto lontano da dove, il loro bambino, ha vissuto tragicamente gli ultimi istanti della propria vita…
Un momento di profondo dolore, di grande tristezza, una di quelle esperienze che non si vorrebbero mai vivere… e non parlo in prima persona, ma anche quando ne subiamo il dolore da spettatori inermi…
In una circostanza così triste, però, diventa inconcepibile assistere a dei reporter (a qualunque organizzazione essi possano appartenere), che nello svolgimento della propria professione, sfruttano le disgrazie altrui, per eccedere su quanto loro richiesto e chissà se forse, non si cerchi – con il proprio operato – di promuovere non solo se stessi ma anche l’audience del programma per il quale si sta trasmettendo…
Mi sento profondamente frustrato, nel dover vedere quella mancata sensibilità, anche di coloro che, in virtù di presentatori dovrebbero essere garanti di quella riservatezza, di quel rispetto che proprio in questi particolari momenti è fatto anche di silenzi…
Ho assistito in diretta ad un incivile comportamento, ad una aggressiva e inconcepibile maleducazione, la mancanza totale di quei valori civili e morali, rozza e insolente manifestazione che punta principalmente a voler sfruttare in modo morboso, l’altrui sofferenza…
Come può chiamarsi, se non cafonaggine, indifferenza, incuranza, quella di voler riprendere a tutti i costi ( peggio ancor… di quanto fatto da quegli odiosi paparazzi di Lady D ) un momento intimo, insistere… nel voler avvicinarsi a tutti i costi per non perdere un’urlo, una lacrima…
Com’è possibile proiettare a pochi centimetri quel fascio di luce accecante… sui visi dei genitori accovacciati, lì inginocchiati, a pochi passi da quel profondo dramma…
Dover costringere un genitore a reagire in modo violento per poter ottenere un po’ di privacy, una ricercata intimità per tentare di giustificare quella condizione, la difficoltà di un figlio portato via ingiustamente… un figlio che ora non c’è più…, Invece di accompagnare quel lutto profondo con discrezione, questi modi d’operare di pseudo reporter, non fanno altro che inasprire ulteriore violenza…
Vedere in quali modi s’interferisce nella vita dei familiari, di chi ha dovuto subito in prima persona, questa lacerazione al cuore, continuare a riprendere con la videocamera, rincorrere il nonno all’interno di un negozio, piazzarsi con auto, furgoni, telecamere, macchine fotografiche e quant’altro per poter immortalare la disperazione delle persone… è profondamente scorretto!!!   
Non c’è…, già non ci può essere giustificazione 
per tali comportamenti…
L’attenzione da parte dei giornalisti dovrebbe essere indirizzata alla ricerca ed al sostegno che, attraverso le dichiarazioni di quanti presenti, possano condurre a facilitare la cattura dell’assassino, di quel quel criminale che ancora circola liberamente, che ha ucciso e commesso un delitto infame e che merita ( a differenza di quanto in molti obbietteranno ) una “giustizia” certamente opposta a quella che purtroppo invece riceverà appena agguantato, prima dai nostri tribunali e poi ( debbo aggiungere a sostegno di chi ancora crede…) da quel perdono “divino”…
Cara Barbara, lo capisco…, in un mondo nel quale ogni giorno ci vengono presentate scene di violenze familiari, vittime di femminicidio, terroristi che sgozzano, omicidi realizzati non soltanto dalle solite associazioni criminali… e via discorrendo, potresti pensare che questo mio attacco, nei riguardi della tua trasmissione, è un po’ fuori luogo, perché sarebbe… come voler vedere la pagliuzza e non vedere la trave!!!
Ma sta proprio lì la differenza…, vedi, non è mia intenzione considerare la tua trasmissione “inutile e futile” come quelle che giornalmente vengono mandate in onda, quelle certamente sì… del tutto “inservibili ed inconcludenti”, ma è proprio perché non è mia intenzione criticare o fare di tutta un’erba un fascio, che chiedo te, di correggere, i comportamenti dei tuoi collaboratori, di voler considerare per un’istante che forse, in questi anni, questa continua intromissione, sia divenuta non soltanto invasione dell’altrui libertà… ma soprattutto si sia trasformata in vera e propria violenza, che certamente non opera alcun spargimento di sangue, ma che di fatto, aggredisce l’animo umano…
Non dico quindi che sia ingiusto parlarne… anzi tutt’altro, non si vorrebbe farlo… ma è corretto che certe informazioni vengano date, perché soltanto così, purtroppo, ci si può preparare da tutti quei possibili pericoli, che “particolari” cortesie gentili da parte d’estranei, potrebbero alla fine condurre a conclusioni ben diverse da quelle a cui si era –causa di una sommaria e frettolosa analisi– creduto!!!