“Nelle parti d’Italia dove l’illegalità è diffusa v’è una stretta connessione con l’assenza o carenza di spirito comunitario e/o con le carenze dello Stato“!!!
Ed allora proverà il sottoscritto a fare un analisi distaccata di questo libro e dai suoi autori, cercando altresì alla fine di esprimere un proprio pensiero su quel mondo della corruzione e su quella associazione mafiosa che da sempre attanaglia questa mia regione, facendo in modo di entrare nello specifico su una determinata provincia, quella di Catania che ovviamente, più di altre conosco alla perfezione…Infatti, posso affermare con assoluta certezza, di come questo territorio sia gravemente contagiato da una corrotta infezione (anche se sono molti a differenza del sottoscritto preferiscono celare l’argomento – già… sembra per analogia di essere in Cina, vedasi ad esempio quanto accaduto in questi mesi con quelle mancate informazioni sulla diffusione del Covid-19) e sì perché la maggior parte dei siciliani è stata da generazioni “infettata“, non dal “coronavirus” , ma ahimè da una dilagante corruzione e da quella ubiquità conosciuta con il nome “cosa nostra“!!!
E quindi, nel valutare in maniera obbiettiva, se esiste in questo libro quella reale distanza da retorica e moralismo, ma soprattutto per poter avvertire quell’onda emozionale descritta dal giornalista, la stessa che ormai il sottoscritto non percepisce da tempo, in quanto proprio in alcune pubblicazioni acquistate di recente su questi stessi argomento, ho scoperto come leggendoli, a quei loro autori interessi di più vendere i propri libri, che diffondere quel impegnato messaggio, basato sull’esigenza di diffondere quella cultura della legalità…Nell’iniziare la lettura di questo libro il mio primo pensiero è stato: ma perché riunire per l’argomento un uomo di chiesa con uno di legge???
Il libro s’intitola “Dialogo sulla corruzione. Giustizia e legalità, impegno per il bene comune” e ciascun dei due autori interviene in ciò che meglio conosce, per cui il Prefetto entra nell’attuale legislazione e su quelle norme di contrasto alla corruzione, mentre il vescovo s’inserisce nella società civile, nei comportamenti che i cittadini dovrebbe dimostrare, in particolare nell’essere capaci di allontanare tutte quelle forme di corruzione a cui quotidianamente vengono allettati, ampliando inoltre anche a quella sfera religiosa, tutte le problematiche evidenziate nel corso degli anni passati, in particolare da alcune comportamenti compiute in maniera ambigua da alcuni talari siciliani…
Mi scuso con i lettori, ma l’argomento è così vasto che necessità di essere affrontato in maniera ampia, ma nello stesso tempo questo abbisogna d’essere approfondito sin dentro i minimi particolari e ciò ovviamente sta determinando per il sottoscritto la realizzazione di più post…
