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Escalation Iran-Israele e scenari futuri.

La dichiarazione del comandante della forza aerospaziale delle Guardie Rivoluzionarie iraniane, Amirali Hajizadeh, riguardo a un possibile terzo round dell’operazione “True Promise” contro Israele, non è solo una minaccia verbale, ma riflette una situazione già estremamente tesa tra i due Paesi.
L’Iran ha già lanciato due attacchi missilistici contro Israele, e Israele ha risposto colpendo obiettivi iraniani, tra cui sistemi di difesa aerea e siti militari.
Questa dinamica di attacco e contro-attacco rischia di trasformarsi in un ciclo pericoloso, con conseguenze imprevedibili per l’intera regione del Medio Oriente.
Viene quindi da chiedersi: cosa sta accadendo e quale strategia militare è in atto?

L’Iran sta utilizzando una combinazione di missili balistici e droni per colpire obiettivi israeliani, dimostrando una crescente capacità tecnologica e militare. L’obiettivo dichiarato è quello di rispondere a presunti attacchi israeliani contro obiettivi iraniani in Siria e altrove, nonché di inviare un messaggio di forza ai suoi rivali regionali.

Israele, da parte sua, ha dimostrato di essere in grado di rispondere rapidamente e con precisione, utilizzando tecnologie avanzate per neutralizzare le minacce iraniane. Tuttavia, la difesa israeliana non è infallibile, e ogni attacco rappresenta un rischio significativo per la popolazione civile.

Non va inoltre dimenticato il ruolo degli alleati: Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia e altri Paesi hanno sostenuto Israele, fornendo assistenza militare e diplomatica. D’altra parte, l’Iran può contare sul sostegno di gruppi come Hezbollah in Libano e altre milizie filo-iraniane nella regione, che potrebbero essere coinvolte in eventuali escalation.

Ora, se l’Iran dovesse lanciare un terzo round dell’operazione “True Promise“, gli scenari potrebbero essere i seguenti:

Innanzitutto, un nuovo attacco iraniano potrebbe scatenare una risposta israeliana ancora più decisa, con possibili attacchi mirati a obiettivi strategici all’interno dell’Iran, come centrali nucleari o infrastrutture militari chiave. Un’azione di questa portata potrebbe innescare un conflitto aperto tra i due Paesi, con conseguenze potenzialmente catastrofiche per entrambe le parti, sia in termini umanitari che geopolitici.

Ma non solo, ci sarebbe un coinvolgimento regionale che potrebbe coinvolgere altri attori regionali. Hezbollah in Libano, i gruppi filo-iraniani in Iraq e Siria, e persino altri Paesi arabi potrebbero essere trascinati nel conflitto, trasformando una crisi bilaterale in una guerra regionale.

Va ricordato inoltre che altre potenze globali, come Russia e Cina, potrebbero essere costretti a intervenire, sia direttamente che indirettamente, anche per sfruttare la situazione e rafforzare la loro influenza nell’area.

Ed ancora, il conflitto avrebbe un grave impatto economico: Un conflitto aperto tra Iran e Israele avrebbe di fatto gravi ripercussioni economiche, con un aumento dei prezzi del petrolio e la destabilizzazione dei mercati globali. 

Ecco perché la situazione tra Iran e Israele è una delle più pericolose al mondo, con il potenziale di trasformarsi rapidamente in un conflitto su larga scala. La minaccia di un terzo round dell’operazione “True Promise” è un segnale preoccupante che la tensione sta raggiungendo livelli critici. Tutto dipenderà dalle scelte dei leader politici e militari di entrambi i Paesi, ma anche dalla capacità della comunità internazionale di prevenire un’escalation incontrollata.

Per questo è fondamentale restare vigili e auspicare che la diplomazia prevalga sulla violenza.

Medioriente: solo chi non possiede un’adeguata competenza, può pensare di risolvere il problema con un banale colloquio!!!

Bisogna conoscere la storia di quel territorio, per poter comprendere perché si è arrivati oggi a questo punto!!!

Innanzitutto bisogna ripartire da una questione e cioè la creazione di una nazione che non esisteva, quantomeno non nel periodo storico che stiamo da poche generazioni vivendo…

Per gli ebrei non esisteva alcuni Stato fino al 14 maggio 1948, quando David Ben Gurion, primo ministro proclamò ufficialmente la nascita dello Stato d’Israele!!!

Era più di duemila anni che quel popolo vagava per il mondo senza che mai alcuna comunità internazionale riconoscesse a quella comunità quel promesso territorio, già…  tanto esaltato in quel noto libro bibblico… 

La stessa circostanza però andrebbe riferita al popolo palestinese, in qnato anch’essi, per che come abbiamo visto nel corso dei secoli, è stato ahimè esposto a continue dominazioni.

Da ciò possiamo comprendere quanto difficile sia la costruzione di due Stati per questi due popoli, ma non solo, bisogna fare in modo che queste entità convivano tra loro in modo pacifico, dimenticando però che quando nasce uno Stato, quello Israeliano, il territorio palestinese viene improvvisamente inglobato nella nazione ebraica, se pur, come riportato sopra, in quel preciso periodo non esisteva alcuna entità di nazione che identificasse la nazione del popolo palestinese…

Ovviamente un ignaro osservatore a prima vista potrebbe credere che il diritto all’esistenza di una delle parti, precluda di fatto la presenza dell’altra, mentre qualcun’altro potrebbe presumere che solo con la cancellazione di una delle due si potrebbe riportare l’ordine. 

Ed è ciò che sta di fatto accadendo in quel territorio da oltre mezzo secolo, dove cioè nessun palestinese vuol riconoscere la presenza dello Stato d’Israele, in quanto la ritiene estranea!!!

Ecco perché ritengo che non vi è alcuna soluzione diplomatica che possa risolvere questo problema, perché nessuno, né gli israeliani e ancor meno i palestinesi, vogliono convivere rinunciando alla propria identità di nazione autonoma e difatti vedrete che neppure la costituzione di due Stati, porterà mai in quell’area una pace definitiva e soprattutto una collaborazione tra le parti… 

Non vi è alcuna risoluzione politica a questo dilemma, il problema è talmente complesso che nessuno sforzo internazionale potrà mai risolvere la questione. 

Mi dispiace ma non credo che vi possano essere negoziati internazionali che porteranno ad una pace, anche perché gli interlocutori non sono cittadini civili che voglioni trovare una soluzione pacifica, bensì quei territori sono nelle mani di formazioni militari che non hanno alcuna intenzione di trovare una pace, poiché quest’ultimi (mi riferisco agli uomini di Hamas ed Hezbollah) sono lì volontariamente per combattere e distruggere Israele e fintanto che resterà un solo ebreo in quel territorio, la lotta armata andrà avanti, possa anche passare un secolo!!! 

Perché così è stato sin dal dopoguerra e così sarà per sempre!!!

Certo sarebbe bello poter esprimere parole diverse, auspicare che questo conflitto possa improvvisamente finire, comprendo benissimo come sia più pregevole fantasticare e soprattutto come una guerra non sia mai minimamente giustificabile, ma credere che dopo quanto accaduto a Gaza e nel sud del Libano possa riportare nuovamente gli animi sereni, è non voler ammettere la realtà o far finta – ipocritamente – che si possa arrivare ad un disarmo di tutta quell’area mediorientale!!!

Pensare che Israele sospenda l’attacco e come auspicare che quei gruppi militari decidano improvvisamente di disarmarsi per giungere a una tregua; tutti sanno che una eventuale situazione “provvisoria” servirebbe esclusivamente a far riarmare le due parti, per poi riprendere nuovamente tra qualche anno con un nuovo conflitto!!!

Di una cosa sono certo, questa situazione non porterà a nulla di buono, anzi viceversa penso che entrambi le parti potrebbero restare coinvolti in un conflitto così grave che alla fine potrebbero pentirsi di averlo anche solo cominciato; difatti… si potrebbe concludere tutto con una preoccupante profezia e cioè la distruzione di entrambi quei popoli!!!

Scriveva Geremia: «Ridurrò Gerusalemme un cumulo di rovine, rifugio di sciacalli; le città di Giuda ridurrò alla desolazione, senza abitanti. Chi è tanto saggio da comprendere questo? A chi la bocca del Signore ha parlato perché lo annunzi? Perché il paese è devastato, desolato come un deserto senza passanti?”… Come siamo rovinati, come profondamente confusi, poiché dobbiamo abbandonare il paese, lasciare le nostre abitazioni. Udite, dunque, o donne, la parola del Signore; i vostri orecchi accolgano la parola della sua bocca. Insegnate alle vostre figlie il lamento, l’una all’altra un canto di lutto: La morte è entrata per le nostre finestre, si è introdotta nei nostri palazzi, abbattendo i fanciulli nella via e i giovani nelle piazze. I cadaveri degli uomini giacciono – dice il Signore – come letame sui campi, come covoni dietro il mietitore e nessuno li raccoglie».


Né Biden e neppure gli alleati potranno fermare la guerra in medio oriente!!!

Sono tutte cazz…. quelle che ci vengono raccontate nei Tg nazionali ed internazionali!!!

Lo sanno bene i Capi di Stato e di governo di tutti i Paesi del mondo che questa guerra si concluderà solo dopo che Israele avrà espulso dalla striscia di Gaza tutti i palestinesi, ma non solo, proverà a includere in maniera permanente quei territori del Libano a sud del fiume Litani!!!

Parliamo di un’area – quest’ultima – da cui   negli anni e soprattutto negli ultimi mesi il gruppo armato degli Hezbollah ha preso di mira inviando missili nel nord di Israele, ma non solo, dal governo di Netanyahu si è affermato che il gruppo militare aveva trasformato i villaggi libanesi in basi militari, sì… adiacenti alla “Linea blu“ occupata dalle forze “UNIFIL” (inviate dall’ONU per il mantenimento della pace in Libano), da cui poter sferrare i loro attacchi contro le comunità settentrionali di Israele”. 

Prevedo sin d’ora come tra qualche anno sarà questa la situazione geografica di quell’area e poco o nulla potranno fare paesi come Usa, Germania, Gran Bretagna, Francia e ancor meno noi dell’Italia che contiamo come nazione – se pur ritengo ottimo l’impegno profuso dal nostro Ministro degli Esteri, Antonio Tajani – quanto il due di coppe, quando la briscola è a bastoni!!!

Difatti, non si tratta più di riportare a casa quei poveri ostaggi israeliani, essi ormai fanno parte di quel cosiddetto “danno collaterale” che bisogna pagare per raggiungere ahimè i propri scopi e cioè poter inglobare in maniera radicale quei territori posti al confine con lo Stato d’Israele, per evitare una volta per tutte nuove ripercussioni militari.

Vedrete, le popolazioni civili espulse da quei territori che a breve verranno definitivamente occupati dall’esercito israeliano, saranno costrette a fuggire dalle loro case per cercare rifugio all’esterno, sapendo di dover iniziare a vivere in una condizione di emergenza certamente catastrofica!!!

Ovviamente – come sempre accade in questi casi – i sistemi di protezione se pur fragili ed incerti proveranno certamente ad assistere i rifugiati, se pur come già visto, l’impatto sulle comunità ospitanti non risulterà per nulla facile da gestire e soprattutto i finanziamenti della risposta umanitaria non terranno il passo con le esigenze di tutte quelle migliaia di profughi.

La verità è che da gran parte del mondo interno si preferisce “lavarsi la coscienza” (non solo per quanto sta accadendo in quell’area…) inviando a tutte quelle popolazioni disperate, cibo, vestiario, medicinali e quant’altro possa loro necessitare, l’importante (per tutti…) è non dover affrontare in maniera diretta il problema!!!

Difatti posso aggiungere che nell’affermare quanto sopra, non faccio riferimento ai soli paesi occidentali, bensì prendo di mira quei paesi arabi ricchi, che finora hanno preferito sostenere un costo economico (quello militare richiesto da gruppi come Hamas, Hezbollah, Huthi ed anche dall’Iran…) che dover rischiare di rimanere implicati in conflitti dei quale finora si è scelto di restare fuori!!!

Come ho scritto all’inizio del post: tutto il resto sono cazz…!!!

Nessuno ne parla, ma esiste un significativa motivazione che guida l’attacco all’Iran!!!

Ho l’impressione che quanto stia accadendo sia stato da tempo previsto!!!

Già… vi era bisogno di trovare un espediente per coinvolgere l’Iran in un conflitto e difatti, l’aver permesso ad Hamas prima e agli Ezbollah dopo d’attacare Israele, serviva esclusivamente per tirare dalla giacchetta il governo di Teheran…

Difatti (come ho affermato nei miei precedenti post) i servizi segreti israeliani erano ben a conoscenza dell’attacco compiuto il 7 ottobre 2023 dai combattenti di Hamas, gli stessi che dopo aver attraversato il confine della striscia di Gaza hanno attaccato molti partecipanti di quel festival musicale vicino al kibbutz di Re’im e sequestrando molti di quei giovani…

Certo, al mondo intero è sembrato un episodio imprevisto ed eccezionale, ma la verità è che quei poveri cittadini israeliani facevano parte di un programma che comprevedeva essi quali “effetti collaterali”, affinchè permettessero ad Israele di appropriarsi definitivamente della Striscia di Gaza e attendend che altri iniziassero a reagire…

Mi riferisco a gruppi armati sia libanesi come gli Hezbollah, ma anche agli Huthi dello Yemen, secondo Israele attivi in medio oriente grazie al sostegno politico, economico e militare dato loro dall’Iran, accusata di aver contribuito alla loro organizzazione; dal canto loro le autorità iraniane, pur rimarcando il diritto alla resistenza dei palestinesi e accogliendo di buon grado l’iniziativa militare contro Israele, ha sempre negato un coinvolgimento diretto, definendo queste accuse come immotivate.

E difatti il conflitto in questi mesi non si è esteso nei confronti di quella Repubblica islamica (nata dopo la rivoluzione del 1979 è importante punto di riferimento per moltissimi movimenti di ispirazione islamica principalmente sciiti ma non solo) che non riconosce la legittimità di Israele, ma è rimasto come in attesa… 

Ed allora cosa fare per estendere il conflitto e spingere l’Ayatollah Khamenei a colpire Israele?

Israele inizia a colpire tutti i capi dell’organizzazione di Hamas ed Hezbollah, ma non solo, colpisce con un attacco missilistico Haniyeh nella sua residenza proprio nella capitale iraniana, ma non solo, uccide Nasrallah, capo del partito sciita Hezbollah e sganciando 73 tonnellate di esplosivo sui bunker di Hezbollah a Beirut e lasciando forti dubbi sulla sorte di Safieddine indicato come il successore del leader delle milizie sciite. 

Ed ecco quindi che le Forze armate dell’Iran hanno deciso di scagliare contro Israele oltre 200 razzi e missili da crociera, colpendo – nonostante il sistema di difesa israeliano “Iron Dome” città come Gerusalemme e Tel Aviv.  

Certo, il ministro degli Esteri di Teheran Abbas Araghchi ha dichiarato come conclusa l’offensiva, avvertendo che ulteriori attacchi seguiranno se Israele dovesse reagire… 

Ma era proprio ciò che il governo di Benjamin Netanyahu si aspettava da anni, perché il lancio dei missili effettuato ora dall’Iran costituisce di fatto, una vera e propria “dichiarazione di guerra” e quindi sono certo che a breve inizierà un’operazione militare, talmente energica che potrebbe anche determinare la caduta del governo iraniano… 

Perché come dicevo all’inizio c’è un motivo fondamentale perché questa guerra abbia inizio ed è motivata dal voler bloccare l‘Iran dal mettere in atto le bombe nucleari che entro pochi mesi potrebbero essere realizzate…

Non c’è più tempo!!! Gli impianti nucleari esistenti vanno immediatamente distrutti come le stesse  riserve d’uranio debolmente arricchito che grazie ad un processo di “arricchimento in lotti” è già disponibile per essere utilizzato nella costruzione dell’arma nucleare.

Ecco eprché si voleva coinvolgere nel conflitto l’Iran, perché sono in molti – anche tra i paesi arabi limitrofi – a mostrarsi attratti dal convivere con un Iran dotato di armi nucleari, anzi credo proprio che sia il contrario…  

Certo in questi anni tra sabotaggi industriali, omicidi di scienziati, forniture limitate e/o vietate, si è riusciti a limitare lo sviluppo di nuove generazioni di centrifughe, fondamentali per l’arricchimento dell’uranio, ma nuovi macchinari potrebbero aver consentito ora all’Iran di accelerare la produzione dell’uranio arricchito, riducendo così i tempi di costruzione di quella bomba che – senza l’attacco israeliano – potrebbe esser pronta in poche settimane!!!

Ecco perché in queste ore il ministro degli esteri iraniano, Abbas Araghchi, si sta spendendo  viaggiando per incontrare tutt quei governanti arabi, dalla Siria al Libano, affinchè si giunga in maniera celere ad una soluzione pacifica, tanto d’aver voluto dichiarare: ” Non vogliamo la guerra ma siamo pronti a reagire”!!!

Ma la verità è tutt’altra, sì… è fondamentale non dar inzio a un conflitto sul territorio iraniano, poichè quest’ultimo potrebbe condurre alla distruzione non solo degli impianti nucleari, ma anche di quelli petroliferi, dai quali come sappiamo provengono principalmente le entrate del Paese…

Ecco perché – pur auspicando di sbagliarmi – sento dentro la sensazione che a breve inizierà un nuovo conflitto, già… con ripercussioni che ahimè nessuno è capace di prevedere!!!

L’Iran attacca Israele: era già tutto previsto!!!

Lunedì 21 gennaio 2019, avevo scritto un post anticipando quanto sta in queste ore accadendo…

Il post s’intitolava “Prove tecniche per l’inizio di un nuovo conflitto” – http://nicola-costanzo.blogspot.com/2019/01/prove-tecniche-per-linizio-di-un-nuovo.html ed ora, quanto avevo scritto si sta ahimè realizzando!!!

Ma non solo, alcuni mesi prima (precisamente il 28 novembre 2018) avevo scritto di una profezia che annunciava che la Russia e l’Iran sarebbero entrate in guerra – vedasi link: http://nicola-costanzo.blogspot.com/2018/11/una-coincidenza-le-profezia-della.html

Ecco perché osservando quanto sta accadendo non mi sorprendo minimamente, in quanto tutta la storia dell’umanità è un continuo ripetersi di vicende che sembrano concludersi per poi ripartire nuovamente con grande vigore e a pagarne le conseguenze, ahimè, sono sempre le fascie più deboli…

Scriveva George Santayana: “Coloro che non ricordano il passato sono condannati a ripeterlo”.

Già… gli uomini vanno avanti unicamente perché non hanno imparato nulla. Se l’esperienza delle generazioni precedenti facesse parte del patrimonio obbligatorio di ognuno, la Storia sarebbe cessata da un pezzo. 

La fortuna – e la sfortuna – dell’uomo è di non nascere disilluso!!!

Manifestazioni contro Israele…

In questi giorni stiamo assistendo come in molte città del mondo vi siano manifestazioni contro Israele, in particolare sono le sedi universitarie ad essere state prese d’assalto e occupate…

Anche a Tel Aviv molti israeliani sono scesi in piazza (in particolare, ma non solo, i familiari presi in ostaggio da Hamas)  per protestare contro le politiche di governo e difatti nel mirino delle proteste vi è Benyamin Netanyahu che evidenzia non avere alcuna intenzione di barattare quei 130 connazionali con un eventuale accordo di tregua di lunga durata. 

Ritengo comunque che nonostante molti credano che le trattative portate avanti dal Cairo possano a breve concretizzarsi, il sottoscritto ritiene che il governo israeliano voglia portare avanti l’operazione militare nella città di Rafah, dove sono attualmente concentrati gli sfollati palestinesi della Striscia di Gaza.

Difatti il Capo del governo Netanyahu ha ribadito che “l’idea di porre fine alla guerra prima di raggiungere tutti i nostri obiettivi è inaccettabile; noi – ha spiegato – entreremo a Rafah e annienteremo tutti i battaglioni di Hamas presenti lì, con o senza un accordo, per ottenere la vittoria totale”

A dimostrazione quindi di quanto il sottoscritto già da tempo abbia più volte anticipato, non saranno ne gli Stati Uniti a bloccare l’operazione via terra e ancor meno l’Onu opuure la giustizia internazionale della Corte penale dell’Aja che potrebbe condannare per crimini di guerra il premier israeliano e alcuni membri della leadership politico/militare d’Israele.

La verità che non solo Israele è stanca di queste forze fondamentaliste militari, ma anche altri Paesi arabi sono infastiditi dal doversi sottomettere a quei capi Hezbollah, Houthi e Hamas, che si sa essere sovvenzionati da Teheran!!!

Difatti, sono queste forze paramilitari a permettere all’Iran di aumentare la propria influenza internazionale, anche nei confronti di quei paesi amici come Turchia e Turkmenistan; difatti… l’Iran grazie a quei gruppi mostra i muscoli nei confronti degli altri paesi arabi limitrofi come ad esempio l’Arabia Saudita, l’Iraq, l’Afganistan, ma anche lo stesso Pakistan di cui Teheran non vede di buon occhio il legame tra Islamabad e Washington, anche se bisogna dire che grazie al progetto “pipeline” e cioè al gasdotto che trasporta il gas del giacimento di South Pars nel Golfo Persico a Karachi, tra i due Paesi si è di fatto creato un cordone ombelicale che lega per l’appunto a doppio filo Teheran e Islamabad, liberando tra l’altro ciascuno di essi, dalla dipendenza dalle rotte occidentali….

Ed infine, vorrei ricordare come quelle forze fonfamentaliste servono a garantire all’Iran una forma di “difesa” nei confronti del suoi diretto contendente, mi riferisco ad Israele (e di conseguenza al suo diretto alleato “Stati Uniti”), certamente quest’ultimo militarmente più forte, anche in virtù delle armi nucleari a sua disposizione e infatti un aggressione agli interessi iraniani, potrebbe far scaturire un conflitto su più fronti con attacchi terroristici mirati, in tutte le città del mondo…

Certamente tutte le persone di buona volontà auspicano che si giunga presto alla fine del conflitto ed è giusto manifestare e far sentire la propria voce affinchè si possa raggiungere una pace duratura; ma ho come la sensazione che non tutto ciò che ci viene rappresentato dai media sia esclusivamente compiuto per il popolo palestinese, ma viceversa, credo che dietro molte di quelle manifestazioni pro-Palestina si celino messaggi di carattere antisemita e questo non può essere accettato, perché si tende a dimenticare quanto accaduto ahimè a quel popolo il secolo scorso…

Perdonate, ma non posso quindi approvare cartelloni con scritte antisemita come ad esempio “Rivedrete Hitler all’inferno” oppure “Apriteci i confini, così possiamo uccidere i sionisti, gli ebrei” o alri ancora: “Israele terrorista“!!!

La violenza si sa… genera nuova violenza e finché gli esseri umani si prefiggeranno la distruzione dei propri simili, finché il loro unico desiderio sarà vedere distrutti i loro fratelli, beh… nessuna pace potrà mai coesistere e i conflitti saranno sempre destinati a continuare!!!

E quindi, per quanto possa condividere e apprezzare le degne motivazioni di molti di quei pacifisti, resto comunque un intransigente oppositore dei metodi violenti anche laddove vengono posti al servizio delle più nobili cause!!!

Ecco una soluzione per creare due Stati indipendenti e una pace duratura!!!

Per una pace durevole c’è bisogno dell’aiuto di tutti!!!

Pensare ad esempio che questo conflitto potrà fermarsi oppure lasciare che le condizioni tra questi due popoli restino inalterate, per come peraltro lo sono state finora, è voler continuare a fantasticare…

Non si può più tornare indietro su quanto è successo ed è giunto il momento – dopo oltre 70 anni di discordia – che si provi a mettere da parte quelle divergenze trovando una loro definitiva collocazione.

Bisogna innanzitutto creare uno Stato Palestinese, esso dovrà essere accettato da tutto il mondo, sarà libero e indipendente, non più soggetto allo Stato d’Israele, ma per ciò, si dovrà formalmente slegarlo dalla Palestina e da quei territori occupati, quest’ultimi, ormai è palese, non verranno più restituiti ai loro legittimi possessori!!!

D’altronde, permettetemi di chiedervi, quanti territori nel corso della storia, a causa di guerre sono andati perduti???

Quanti di essi non sono più stati restituiti, ci si è dimenticati dei confini ridisegnati dai vincitori a scapito dei perdenti; anche noi Italiani ne sappiamo qualcosa, un conto salato pagato per quelle scelte mussoliniane!!! Ma la storia va così e sperare ora in un cambiamento inaspettato ritengo sia qualcosa d’inaudito, sì… è un qualcosa che finora non è mai accaduto e ahimè mai accadrà!!! 

Vedasi ad esempio quanto sta accadendo in Ucraina, ma potrei aggiungere non solo lì, perché tutto il mondo è in fermento: osservate le guerre, già… sono ovunque, molte di esse vengono realizzate per ottenere una semplice striscia di terra, il più delle volte inutilizzata!!!

Ed allora perché non pensare di creare qualcosa di diverso, per far ciò qualcuno dovrà sacrificare se stesso per donarlo ad altri, perché c’è bisogno dell’aiuto di tutti per creare un nuovo stato dal nulla, come quello ipotizzati dal sottoscritto, nel disegno di cui sopra…

Desidero innanzitutto fare una premessa…

Non provo alcuna netta posizione in favore o in opposizione di una parte di quei due belligeranti, ma è evidente a tutti come Israele non abbia alcuna intenzione di fermarsi, anzi ritengo quello Stato pronto a una guerra totale, sì… su più fronti, ciascuno di quei suoi connazionali è pronto a sacrificare per salvare la propria libertà, identità, cultura e religione…

Per cui consentitemi di dirvi che bisogna abbandonare l’idea di una tregua, di una risoluzione pacifica, di una eventuale restituzione della Striscia di Gaza o di quei territori occupati, perché a breve, anche l’area definita “West Bank”, sarà a breve totalmente occupata!!! 

Ed allora – a differenza di ciò che nessuno scrive perché non lo si vuole dire apertamente, ciò che a breve accadrà, sarà l’allontanamento definitivo di tutti i palestinesi da Israele o quantomeno di tutti coloro che hanno evidenziato pensieri e/o azioni contro gli ebrei!!! 

Ed allora il sottoscritto, senza alcuna sorta di presunzione, proverà con questo post ad indirizzare verso una soluzione pacifica, quanto tutti noi sappiamo bene e di come da millenni quest’ultima non sia stata mai trovata!!!

Ecco quindi che attraverso questo blog proverò ad ipotizzare una risoluzione che vada bene per entrambi, un’idea che potrebbe forse limitare quel conflitto perenne e che ha visto finora le due parti in causa mietere, nel corso dei secoli, vittime…

Per cui, come potete osservare dalla mia cartina, quest’idea prevede che si realizzi uno stato Palestinese in una fascia che vada tra il Mar Mediterraneo e il Mar Rosso, un territorio attualmente di pertinenza (dei loro fratelli arabi) dell’Egitto, e nel caso in cui verrebbe concesso al nuovo Stato, resterebbe sempre sotto la sua diretta protezione…

Ovviamente per far ciò qualcuno dovrà pagare il grande sacrificio che l’Egitto dovrebbe compiere!!!

Innanzitutto lo Stato d’Israele si dovrà accollare l’onere di permettere a tutti i palestinesi di vivere serenamente in quella terra, ma non solo, anche gli stati arabi, in cui sono presenti centinaia di migliaia di profughi palestinesi, dovranno permettere il raggiungimento delle famiglie, facendo rientrare in questa nuova terra di Palestina tutto il suo popolo, a suo tempo ed oggi sfrattato, mi riferisco all’Iran, Giordania, Libano, Siria, Arabia Saudita e allo stesso Egitto…

Ma anche gli altri paesi arabi dovranno sostenere economicamente questo nuovo Stato, penso al Qatar, all’Oman, Dubai, Kuwait, Yemen, Iraq, Emirati Arabi Uniti, Bahrein, Turchia, ed altri ancora… tutti loro dovranno garantire all’Egitto una somma consistente, pensavo a una cifra che si aggiri intorno ai mille miliardi di dollari, affinché il governo Egiziano possa concedere quel territorio sul quale verrà costruito il nuovo Stato di Palestina… 

Inoltre sempre all’Egitto verrebbe riconosciuta un’ulteriore somma pari a 300 miliardi di dollari, per realizzare una fascia a modello cuscinetto, gestita dalla forze dell’Onu per evitare qualsivoglia contatto tra le due parti oggi in conflitto. 

Il tempo, deciderà quando verrà il momento in cui questo territorio, occupato provvisoriamente dall’Onu, potrà venire restituito…

Sono certo che in molti ora obietteranno questa eventuale “cessione”, già… molti si offenderanno, altri la giudicheranno sconclusionata, offensiva, ridicola, ma penso che tutti coloro che pensano ciò, sono gli stessi che non ipotizzano alcuna soluzione, chissà forse perché essendo distanti da quei territori, non vivendo in prima persona le difficolta di un conflitto e preferendo viceversa trascorrere il loro banale tempo guardando video su TikTok, beh… ciò mi fa credere che a nessuno di loro interessi realmente la pace e ancor meno desiderano che si giunga finalmente ad una pace duratura!!!

Ritengo altresì, che sono proprio loro, con le loro critiche, a fomentare quella piramide di odio, parole criminali che sappiamo bene dare il via a tutta una serie di atti di violenza, perpetrati proprio nei confronti di tutte le persone indifese e sulla base di quella loro diversa appartenenza etnica, religiosa e culturale…

Per cui, se qualcuno tra Voi pensa di avere un’idea migliore, una eventuale soluzione o anche un punto diverso potete scrivermi e farò in modo di pubblicare il vostro pensiero…

Ritengo che la situazione più importante è giungere finalmente ad una pace e per far questo c’è bisogno di tutti, nessuno escluso: d’altronde non si promuove la causa della pace col parlare solo alle persone con le quali si è d’accordo!!!

Prove tecniche per l’inizio di un nuovo conflitto…

Alcuni mesi fa scrivendo su una profezia della Bibbia, concludevo dicendo: “Non va dimenticato come da quella sua rivoluzione islamica nel 1979, gran parte della politica interna controllata dagli ayatollah, si sia basata principalmente sulla propaganda contro l’occidente e nei confronti soprattutto di Israele; ecco quindi che oggi, gli iraniani provano a usare la rabbia della Russia e della Turchia contro le sanzioni imposte oltre a loro, anche a questi due Stati, affinché si possa consolidare questa loro alleanza contro gli Stati Uniti e quei loro alleati…”!!!

Purtroppo non è passato tanto tempo che quella escalation militare ha iniziato a mettere in atto quei piani…
Le forze missilistiche dell’Iran, insieme al suo alleato libanese “Hezbollah”, hanno iniziato a colpire in queste ore alcune città israeliane, dando così ad Israele la possibilità di scatenare tutta la sua potenza aerea che infatti ha colpito gran parte degli obiettivi strategici in Iran. 
Questa contrasto è in corso da alcuni anni, in particolare da quando gli israeliani hanno cercato di impedire che le armi iraniane potessero diventare sempre più sofisticate…
Mi riferisco in particolare quei missili a lungo raggio  passati dall’Iran agli Hezbollah in Libano, a cui vanno sommati quei convogli che sono stati in questi mesi intercettati e le cui bombe sono state fatte detonare…
Non va inoltre dimenticato quel programma nucleare che – secondo le informazioni proveniente dal governo iraniano – è stato più volte sabotato dai servizi segreti israeliani, con la sparizione misteriosa di alcuni loro scienziati…
Inoltre, la guerra in Siria ha permesso di aumentare la vicinanza delle forze belliche iraniane ai confini settentrionali israeliani, dando così sostegno al governo del presidente Bashar al-Assad, che grazie anche alla forza militare russa, ha potuto far sopravvivere quel suo governo, permettendo altresì all’Iran di poter sfruttare questa attuale situazione per promuovere la sua politica contraria allo stato ebraico e appoggiato d conseguenza, tutta una serie di gruppi radicali intenti alla sua distruzione!!!
L’Iran spera che questi attacchi possano trasformarsi a breve in una guerra a tutto campo, nei quali altri paesi arabi possano entrare in appoggio…
Un ricorso storico di quel 1967… già, un conflitto allora combattuto tra Israele da una parte ed Egitto, Siria e Giordania dall’altra, che si tramutò come sappiamo in una totale vittoria israeliana… e che ora vede l’Iran come nuovo avversario, lo stesso che  spera di portare in tempi rapidi ad una escalation militare, anche se – come sempre avviene in queste circostanze – entrambe le parti vanno dichiarando, che “nessuno vuole la guerra”.
Infine va aggiunto come la Russia non stia intervenendo sul conflitto in corso, permettendo difatti all’aviazione militare israeliana libertà di movimento nei cieli sopra il Libano e la Siria…
Analoga posizione è quella presa da Washington che sta pensando ad un ritiro nella regione delle proprie forze militari a seguito delle nuove politiche statunitensi intraprese dell’amministrazione Trump, che vede di buon grado un cambio di regime, piuttosto che un dialogo…
Viceversa Teheran vede le azioni di Israele come un ulteriore indicatore dell’intenzione degli Stati Uniti a giungere ad un nuovo conflitto, spingendo così entrambi sull’orlo di una guerra su vasta scala!!!
Una guerra sta per scatenarsi???
Le prove tecniche in corso dicono di si…