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Il "Rapporto Pellican" sul naufragio del "Bayesian" si tinge di giallo!!!

Dopo aver sin da subito evidenziato delle forti perplessità sul quell’ambiguo naufragio dello Yatch (inaffondabile…) Bayesian, ecco che anche da altre fonti s’inizia a parlare dello strano naufragio di Porticello e dei grossi affari che il suo proprietario Mike Lynch stava facendo con il regime ucraino, oltre che con i servizi israeliani e britannici…

L’articolo (pubblicato da Aurelio Tarquini) ripreso dall’Agenzia Nova del 23 agosto 2024 fornisce una panoramica approfondita sul nesso tra il milionario Mike Lynch e il regime ucraino. Lynch era il proprietario della società di cybersecurity britannica Darktrace che, grazie alla mediazione del governo britannico aveva firmato lucruosi contratti di assistenza nella guerra cibernetica legata al conflitto in Ucraina.

Il sottoscritto infatti – riprendendo un famoso libro di John Grisham “Il rapporto Pellican” – aveva riportato alcuni giorni fa dei dubbi su quel misterioso naufragio dello yacht  https://nicola-costanzo.blogspot.com/2024/08/il-baleyan-e-naufragato-ma-come-darby.html ed ora, molte di quelle cosiddette “coincidenze” si stanno trasformandosi in “prove”!!!

E difatti basta leggere di seguito l’articolo: 

La Darktrace fondata da Lynch è da tempo impegnata nella guerra cibernetica in Ucraina. La società non solo analizza e studia attentamente le tattiche e i gruppi coinvolti nella cyber guerra attraverso i suoi blog, ma ha anche sviluppato un software denominato “Prevent-Ot” nel 2023. Un software progettato specificamente per aiutare l’Ucraina a proteggere le sue infrastrutture critiche mediante l’uso dell’intelligenza artificiale. È significativo il fatto che nella settimana successiva allo scoppio del conflitto tra il 24 febbraio e il 3 marzo 2022, il valore delle azioni di Darktrace sia aumentato del 40%.

L’articolo rivela ulteriori dettagli sulla controversa attività di Darktrace nel cosiddetto “mercato delle vulnerabilità”, che consiste nello scambio di informazioni sui difetti nei software e nei sistemi di sicurezza attraverso il dark web. Le informazioni su questi bug vengono acquistate, spesso a prezzi elevati, da attori interessati ad attaccare i sistemi piuttosto che a difenderli, suggerendo che Darktrace possa essere stata coinvolta in operazioni offensive contro la Russia e non solo. Secondo una fonte industriale citata nell’articolo, Darktrace è coinvolta in questo mercato da almeno 6-7 anni.

Uno scenario che emerge chiaramente è quello di un possibile coinvolgimento di Darktrace nell’offensiva ucraina del 6 agosto 2024 nella regione di Kursk, in Russia. Questa operazione, secondo l’articolo, potrebbe non essere stata possibile senza un attacco cibernetico preliminare che ha disabilitato i sistemi anti-drone e le comunicazioni dell’esercito russo, permettendo ai droni ucraini di penetrare le difese russe.

Il coinvolgimento britannico in questo contesto è stato riportato anche dal quotidiano The Times il 18 agosto 2024, che ha evidenziato il ruolo chiave dell’equipaggiamento britannico, compresi i droni, nella nuova offensiva ucraina. Il 20 agosto, il Foreign Intelligence Service russo ha accusato il Regno Unito, insieme a Stati Uniti e Polonia, di aver assistito l’Ucraina nella preparazione dell’incursione.

Il Regno Unito potrebbe ha avuto un ruolo di primo piano nel cyberattacco che ha preceduto l’offensiva ucraina coinvolgendo attivamente la Darktrace in quanto l’azienda è profondamente integrata nel sistema di sicurezza britannico, con co-fondatori e dirigenti che vantano legami diretti con le agenzie di sicurezza nazionale come il Mi5 e il Government Communications Headquarters(GCHQ). Tra i soci in affari e amici intimi di Lynch spiccano i nomi di Stephen Huxter, co-fondatore dell’azienda e ex capo dell’unità di difesa elettronica del Mi5, Andrew France, veterano del GCHQ, e Jim Penrose, con un passato nella National Security Agency (NSA) degli Stati Uniti. Anche l’ex direttore del Mi5, Jonathan Evans, è stato per un periodo membro del consiglio di amministrazione di Darktrace.

Mike Lynch, figura centrale di Darktrace, vantava importanti legami istituzionali a Londra, avendo fatto parte del consiglio di amministrazione della BBC e avendo consigliato l’ex primo ministro David Cameron su questioni di intelligenza artificiale. Tuttavia, la sua carriera è stata segnata da controversie legali, inclusa un’accusa di frode e falso in bilancio negli Stati Uniti legata alla vendita di Autonomy a Hewlett Packard.

La morte di Lynch, avvenuta poche ore prima del naufragio del suo yacht a Porticello, rischia di avere ripercussioni significative non solo per Darktrace, ma anche per la capacità del Regno Unito di mantenere un vantaggio competitivo nel campo della sicurezza informatica e della guerra elettronica, con potenziali conseguenze nei teatri di crisi come l’Ucraina.

I legami tra Mike Lynch, la Darktrace e i governi britannico e ucraino aumentano i sospetti che la versione ufficiale dell’incidente sia una cover-up che nasconda una esecuzione extra-giudiziaria camuffata. L’ipotesi al momento più accreditata é quella dell’affondamento causa la tempesta. Un’enorme quantità d’acqua sarebbe entrata da poppa a causa di un’onda anomala. L’acqua potrebbe essersi imbarcata da una porta lasciata aperta e questo avrebbe provocato un repentino sbilanciamento della nave e così il suo affondamento.

Questa versione sembra inverosimile come fa notare l’ammiraglio Giuseppe De Giorgi, ex capo di Stato Maggiore della Marina Militare Italiana. “Lascia perplessi che una nave così attrezzata e così moderna sia affondata così rapidamente. È proprio questo l’aspetto strano di questo naufragio: la rapidità con cui la nave è sparita tra le onde. L’ipotesi che si può fare è che quell’albero altissimo, 75 metri, con un vento così potente, da 150 km orari, abbia esercitato una leva talmente forte da fare inclinare la nave fino a mettere in acqua il bordo.”

L’incidente d’auto a Stretham, a nord di Cambridge che ha provocato la morte di Stephen Chamberlain, ex vicepresidente finanziario di Autonomy, l’azienda britannica fondata da Mike Lynch, aumenta i sospetti. I due sono stati soci in affari per molti anni e sono stati processati come coimputati per frode sulla vendita della Autonomy a Hewlett-Packard per undici miliardi di dollari. L’assoluzione è arrivata lo scorso giugno. A investire Chamberlain una donna di 49 anni che è rimasta sulla scena dell’incidente e ha collaborato con le indagini.

Dinnanzi alle rivelazioni di Agenzia Nova, delle incongruità nelle dinamiche del nauvragio e dell’incidente di auto che coinvolge un altro attore della Darktrace é d’obbligo porsi la domanda: Cui prodest?

É difficile rispondere al momento evitando di entrare nel complottismo. Tuttavia occorre sottolineare la vulnerabilità della sicurezza NATO in Europa considerando i vari incidenti avvenuti in importanti fabbriche d’armi inglesi e tedesche. Incendi (di cui cause non sono mai state divulgate) che hanno diminuito sensibilmente la capacità NATO di fornire munizioni all’Ucraina. Anche la morte di Lynch crea serie difficoltà per la NATO e l’Ucraina nella guerra elettronica con nefaste conseguenze nel conflitto in corso proprio ora che la guerra elettronica sarebbe fondamentale per sosterene l’avventura ucraina di Kursk. Lynch non é il solo imprenditore guerrafondaio nel mirino di qualcuno. Qualche mese fa i servizi segreti tedeschi hanno sventato un complotto teso ad uccidere il CEO della Rheinmetall: Armin Papperger.

Già… come ho scritto nel mio titolo d’apertura: Il “Rapporto Pellican” sul naufragio del “Bayesian” si tinge di giallo!!!

Ci si prepara alla guerra. Ma ditemi: dove sono i soldati???

Parlano tutti di riarmo, di aumentare i costi degli armamenti, sia per la difesa dei Paesi europei che per aiutare nel conflitto contro la Russia, l’Ucraina…

Anche la Nato è in allarme e si dichiara di essere pronta nel caso di una guerra che ormai sono in molti a ritenere che potrebbe scoppiare…

Il problema è che anche il nostro Governo Meloni e ahimè anche il nostro Presidente Mattarella, sembra – dalle dichiarazioni pronunciate in questi giorni – voler difendere i paesi adiacenti ai confini russi, chissà forse più per compiacere le decisioni intrapprese da alcuni Stati certamente predominanti nella cosiddetta “Alleanza”, dall’altro, non mi sembra che tra le popolazioni vi sia un grande entusiasmo anzi tutt’altro!!!

Già… è finito il tempo in cui gli Italiani (fessi) stavano – sotto quel balcone di Palazzo Venezia ad ascoltare il Duce – con il braccio alzato a mo’ di saluto romano, ad urlare a gran voce: “Guerra, guerra, guerra”!!!

Ma se rileggiamo quelle frasi fasciste assomigliano molto a quelle di oggi dei nostri governanti e non solo: Scendiamo in campo contro le democrazie plutocratiche e reazionarie dell’Occidente, che, in ogni tempo, hanno ostacolato la marcia, e spesso insidiato l’esistenza medesima del popolo italiano!!! Questa lotta gigantesca non è che una fase dello sviluppo logico della nostra rivoluzione; è la lotta dei popoli poveri e numerosi di braccia contro gli affamatori che detengono ferocemente il monopolio di tutte le ricchezze e di tutto l’oro della terra; è la lotta dei popoli fecondi e giovani contro i popoli isteriliti e volgenti al tramonto, è la lotta tra due secoli e due idee. E vinceremo!, per dare finalmente un lungo periodo di pace con la giustizia all’Italia, all’Europa, al mondo. Popolo italiano, corri alle armi! e dimostra la tua tenacia, il tuo coraggio, il tuo valore!”

Per fortuna però oggi i giovani europei risultano esser più preparati e la maggior parte di essi non vuole  prendere parte a un conflitto che non li vede coinvolti direttamente e difatti, sono certo che a breve, assisteremo alle difficoltà nel provare ad arruolare un numero adeguato di militari, ritenuti necessari a quella causa…

Difatti a nessuno interessa questa guerra e ancor meno d’indossare una divisa per rischiare la vita ed allora, ecco che dal nostro governo s’inizia a parlare di “ritorno alla leva obbligatoria” oppure si prova ad incentivare – già come facevano nella seconda guerra mondiale gli Usa – incitando i ragazzi, in particolare quelli di colore, a servire il proprio paese con la promessa della parità dei diritti e dell’uguaglianza…

Ed ora in Europa fanno lo stesso, offrono posti di lavoro ben retribuito, grazie alle missioni all’estero, ma soprattutto la prospettiva di un futuro, grazie ad una divisa…

Mi chiedo: ma i figli dei nostri parlamentari italiani, senatori, deputati, presidenti, ministri, viceministri, sottosegretari, governatori, etc… partiranno per la guerra o come accade solitamente in questi casi, resteranno “protetti e ovattati”, sotto le coscie della mamma???

Fatemi quindi una cortesia, mandate per primi loro in guerra e voi come genitori potreste anche seguirli, già: “Armiamoci e partite”!!! Noi… ??? Ah… tranquilli… promettiamo sin d’ora di seguirvi. Voi nel frattempo aspettateci…

C’era una volta l’Europa…

Ascolto quotidianamente quanto avviene intorno a noi, in particolare il mondo della politica, non solo nazionale, ma soprattutto internazionale…
Provo a comprendere cosa sta per accadere nel breve futuro, scoprire cos’è che lega i vari Stati, capire cosa li unisce e cosa li differenzia, in quali modi sono tra essi connessi e quali temi fondamentali affrontano… Temi come il diritto alla libertà, le crisi economiche, le politiche d’integrazione e quelle sociali, la globalizzazione e per finire i problemi dell’immigrazioni di massa e anche le relative migrazioni interne o verso altri paesi Europei…
Sono problematiche che abbiamo visto sono state affrontate in maniera superficiale, ma che con il tempo hanno evidenziato un sollecito ripensamento totale a tutte le politiche fin qui intervenute…
Mi riferisco ad esempio, a tutte quelle carenze derivanti da politiche nazionaliste, dove ciascun paese ha focalizzato i propri interessi sul singolo Stato, il proprio, senza procedere ad affrontare in maniera più ampia, tutte quelle problematiche internazionali…
Inoltre, il selettivo coinvolgimento per le politiche interne, ha allontanato sempre di più ciascuno di quegli stati, nei confronti dei reali problemi che negli anni si sono andati caratterizzando…  
L’attenzione esclusiva delle proprie politiche economico/finanziarie finalizzate al maggior rendimento, è andato pian piano a discapito di quei legami associativi a suo tempo controfirmati, che non hanno trovato nella realtà alcuna concretezza… 
Quel tipo di approccio ha difatti dimostrato di essere totalmente incapace di affrontare i problemi posti dell’integrazione, non solo, come nel nostro caso a livello europeo, ma specialmente dal punto di vista della “globalizzazione”, in quanto ciascuna nazione è andata sempre più allontanandosi da quel concetto “unitario”, che dovrebbe rappresentare l’unione tra i popoli…
Ed invece no…  non è andata così, ciascuno ha pensato esclusivamente ai propri interessi!!!
Si veda ad esempio quanto sta avvenendo all’interno dell’Unione Europea, dove negli anni quel Governo si è trasformato in qualcosa d’isolato, un regime governato da pochi a scapito di molti, che rappresentavano peraltro la maggioranza… 
L’Eu è diventata un’area contrattuale in cui ciascuno ha cercato di negoziare le proprie richieste, allontanandosi da quella che doveva essere in teoria, un vero e proprio stato federale…  
C’era una volta l’Europa… ora c’è soltanto un continente diviso…
Da una parte l’asse franco-tedesco, dall’altro tutti gli altri, con la Gran Bretagna che è uscita, ed altri che si stanno preparando a farlo…
Nexit, Swexit, Exit, sono solo alcuni nomi di referendum in corso presso l’Olanda, la Svezia, l’Austria, ed anche Polonia e la Danimarca hanno una forte componente euro-scettica e stanno provando a valutare l’eventuale possibilità di fare a meno dall’Eu…
Questo significa che sono in pochi all’interno del Parlamento europeo a crederci… mentre solo coloro che siedono a Strasburgo e a Bruxelles, provano ancora oggi a non farla affondare.. 
Ma il risultato ottenuto è quello di raggiungere esclusivamente le proprie richieste (quelle cioè presentate dal deputato o meglio dello Stato che rappresenta all’interno di quel parlamento), con il risultato che le politiche comunitarie restano solo sulla carta… 
Nessuno crede più ad una Europa unita, il malcontento lo si vede ovunque e poco centrano le propaganda anti-europeista di alcuni partiti o di quei movimenti populisti, che secondo molti hanno contribuito a diffondere quel sentimento negativo…
Perché sono state principalmente le politiche fin qui adottate, ad aver allontanato sempre di più i vari stati, rendendoli sempre più isolati, in particolare dinnanzi ai problemi comuni europei ed anche a quelli causati da altre realtà internazionali…
Sì… c’era una volta l’Europa… 

Le previsioni della CE nel 2019-2020, mostrano come stiamo affondando all’ultimo posto…

Un altro triste avvertimento…
Già, dando seguito a quanto avevo riportato ieri, oggi l’agenzia di rating del credito Moody’s ha previsto che la crescita economica globale probabilmente rallenterà nei prossimi due anni.
Nella loro nota vi è riportato: “Prevediamo che la crescita globale rallenterà al di sotto del 3,0% nel 2019 e nel 2020, da un 3,3% stimato nel 2017-18″!!! 
La stessa Moody’s per come il sottoscritto dichiarava, teme la guerra commerciale attualmente in corso tra USA e Cina, prevedendo anch’essi che questa s’intensificherà a partire sin dal 2019, ferendo tutta l’economia globale…
Le tensioni persistenti e soprattutto come dicevo sopra in forte espansione tra queste due superpotenze, determineranno a livello mondiale ampie implicazioni negative su tutti gli gli investimenti “.

A causa di particolare condizione, i primi a soffrire saranno i paesi Europei, in particolare proprio il nostro che insieme al Regno Unito si prevede avranno una crescita lenta intorno all’ 1,1-1,2%…
Analoga previsione è prevista  Regno anche nel 2020 con una crescita per gli Stati membri dell’UE, intorno all’1,3%.
Ovviamente le previsioni di cui sopra, non tengono conto dei rischi imprevisti prodotti all’eventuale Brexit inglese, ma soprattutto di quelle trasformazioni politiche attualmente in corso in molti paesi europei, tra cui il nostro, che hanno visto stravolto totalmente quel loro governo, con l’ingresso di nuove forze di cambiamento, anche nazionaliste, che stanno modificando quel concetto di Europa e di moneta unica (Euro) a suo tempo imposto…
Con una incertezza economica talmente profonda, diventa difficile a chiunque fare delle previsioni esaustive sul prossimo futuro. 
D’altronde in un mondo in crescente polarizzazione, populismo e politicizzazione, anche per quegli esperti di economia globale, risulta ardui poter soltanto immaginare le sfide che a breve ci attenderanno…

Ma quanti sono gli imprenditori in Sicilia, che potranno esercitare dopo l’approvazione del Ddl "anticorruzione"???

“Daspo a vita con condanne oltre i due anni”!!!

Appena ho ascoltato in radio la notizia, ho pensato a tutti coloro che in questa mia regione potranno – a seguito di questa legge – continuare ad operare per come hanno finora fatto e ai molti viceversa che colpiti ora da questa norma, dovranno cambiare mestiere…
Sull’argomento avevo parlato aggiungendo il rischio: “fatta la legge, trovato l’inganno“; sì, facevo riferimento al fatto che tale legge doveva – secondo il sottoscritto – essere estesa anche ai familiari di quei soggetti, i quali, sarebbero stati per semplice logica, i primi ad essere “incaricati” a successione, colpita ora da questa nuova misura di contrasto… 
“Di padre in figlio”, s’intitolava così un mio post: http://nicola-costanzo.blogspot.com/2015/10/di-padre-in-figlio.html perché logico pensare, come quegli imprenditori –  condannati ora a vita dalla “Daspo – proveranno a continuare quella loro attività, affidandola direttamente ad un familiare, quale la moglie, il figlio/a, genero/nuora o anche qualche nipote… l’importante è trovarsi un sostituto che possa determinare quell’escamotage affinché quel provvedimento rappresenti il male minore!!!
Loro ovviamente continueranno ad essere presenti, in modo celato e come “pupari” muoveranno le fila di quelle loro attività, affinché tutto  prosegua in maniera eguale come prima… 
D’altronde il disegno di legge parla chiaro: “Se una persona è condannata in via definitiva per corruzione (e otto nuovi reati sono stati appena inseriti) non avrà più la possibilità di stipulare contratti con la Pubblica amministrazione, mentre per condanne fino a due anni, il “Daspo” può durare da 5 a 7 anni; ed infine, quando la condanna è superiore ai due anni il Daspo è a vita!!!
Naturalmente il provvedimento non colpisce soltanto i privati, ma il disegno di legge si estende al contrasto di quella corruzione presente nella Pubblica amministrazione…
Difatti il testo contiene una serie di misure sia per quei soggetti che si dimostreranno corrotti, ma anche per coloro che verranno impiegati quali agenti sotto copertura….
E’ stata prevista inoltre la possibilità del “ravvedimento” e cioè la volontà di denunciare (entro sei mesi) i reati commessi ed ottenere così facendo, uno sconto sull’eventuale pena prevista…
Finalmente una legge anticorruzione che mai nessun governo precedente ha voluto realizzare…
Non è che forse quei partiti erano a conoscenza di quanto i propri iscritti stavano compiendo ed hanno preferito evitare di realizzare questa norma, per non subire essi stessi, quei provvedimenti giudiziari???
Non sembra vero lo so, ma finalmente… “chi sbaglia paga“!!!
Dice bene il ministro Di Maio: Una legge “spazza corrotti”, perché dopo tanti anni di battaglia in nome della legalità, giustizia e onestà, siamo riusciti a portare in Consiglio dei ministri un Ddl nella lotta alla corruzione, motivo di orgoglio e commozione”.
Un primo passo – commenta il premier Conte – di una serie di provvedimenti che restituiranno al Paese competitività. Stiamo inoltre lavorando anche alla riforma dei contratti pubblici, alla semplificazione, alla digitalizzazione dei servizi pubblici, alla semplificazione del regime fiscale tributario, al reddito di cittadinanza e alla Fornero”!!!
Vorrei aggiungere che era tempo che si pensasse di ripulire questo nostro paese dalla corruzione e da quel malaffare generalizzato, come peraltro è ancor più necessario, contrastare in tutti i modi quella presente criminalità organizzata, che ha dimostrato in questo mezzo secolo, di possedere tentacoli ovunque, anche all’interno di quegli uffici istituzionali…
E’ fondamentale creare i presupposti per un ambiente morale pulito, che favorisca non solo una crescita sociale ed economica, ma che riporti gli investitori stranieri a credere nel nostro paese, gli stessi che in questi anni si sono allontanati, a causa del malcostume e di un apparato statale poco presente, che ha fatto in modo che quegli investimenti dirottassero verso altre nazioni, le quali hanno saputo dimostrare (a differenza nostra), di essere meno corrotte!!!

Tutti sapevano… e tutti hanno taciuto!!!

Mi è giunto su whatapp un articolo interessante a firma di Rosanna Spadini…
Penso che con questo suo post, abbia voluto rappresentare i motivi che hanno condotto alla tragedia di questi giorni nella città di Genova:
La Privatizzazione delle Autostrade (governo D’Alema con al Tesoro il Ministro Draghi), è stata concepita come un enorme generatore di tangenti e mazzette, visto come i politici hanno regalato l’enorme  rendita di tipo feudale ai Sig.ri Benetton, principi di quel capitalismo finanziario, che si ciba di diritti lavorativi, giustizia sindacale, rispetto per i diritti umani, con il consenso di tutti i partiti, in particolare di quei cosiddetti “compagni” di sinistra.  
Manca “lo ius primae nonctis”, ma c’è quello della pena di morte per i “prolet”, che non hanno alcun potere né privilegio, se non quello di morire casualmente in un giorno d’agosto, mentre stanno andando al mare o stanno tranquillamente in casa propria…
Per anni ci siamo sentiti dire sulle tv di “B…..ni” e della Rai, che “privato” è bello mentre “pubblico” è brutto, dove lì vi sono solo fannulloni, furbetti del cartellino etc etc… 
Ed ora, grazie a quelle false politiche, ci ritroviamo le autostrade più care d’Europa, con i ponti che crollano e provocano decine di vittime!!! Inoltre, mentre in Europa non vi è alcun segreto di Stato sulle concessioni, la Francia ad esempio pubblica online i contratti… da noi tutto viene decretato!!!
Ma la tragica vicenda del ponte Morandi non è che l’ultima in serie di tempo, perché la storia del gruppo è costellata di numerosi episodi di questo tipo. Infatti Benetton Group ha sistematicamente sfruttato la vita degli esseri umani, trattandoli come sudditi o peggio ancora come schiavi…  Ad esempio, trasferendo parte dei suoi prodotti a terzisti cinesi, una nazione che sappiamo vieta ogni libertà sindacale. 
Inoltre ha sfruttato collegamenti produttivi con Argentina, India, Lituania, Turchia, Ucraina, Ungheria, paesi che ostacolano fortemente le libertà sindacali…
Ed ancora, come dimenticare quel 16 aprile 2003, quando si concluse il processo promosso da Benetton contro Riccardo Orizio, giornalista del “Corriere della Sera”, che nell’ottobre del ’98 aveva pubblicato un servizio sulla presenza di lavoro minorile alla Bermuda e alla Gorkem Spor Giyim, due fabbriche turche che producevano abbigliamento a marchio Benetton. 
Di professione terziste, non lavoravano direttamente per Benetton Group, ma per il suo referente turco Bogazici Hazir Giyim.
Il servizio però era ben fornito di documentazione (nomi, cognomi e foto), quindi si meritava una querela da parte del gruppo, che doveva difendere il proprio onore di rispettabilità nella difesa dei diritti umani. 
Al tempo l’articolo di Orizio aveva imbarazzato fortemente i Benetton, anche perché aveva riportato una dichiarazione sconcertante dell’imprenditore delle Bermuda: “I rapporti tra noi e l’azienda italiana sono amichevoli e di intensa collaborazione. Loro sono i miei principali clienti”.
L’articolo affermava inoltre che i capi di vestiario prodotti alla Gorkem recavano l’etichetta “Made in Italy”. 
Per difendere la propria immagine, Benetton querelò Riccardo Orizio per diffamazione. 
In base alla documentazione presentata dal Corsera e a dichiarazioni rese dai testimoni, il Tribunale sentenziò che: “L’utilizzo, nelle aziende sub-fornitori del licenziatario turco di Benetton, di lavoratori-bambini” è “circostanza risultata sostanzialmente provata“. Tuttavia – in Italia la giustizia ha un modo ambiguo nell’emettere le sentenze – ha condannato Orizio a 800 euro di multa, perché avrebbe sbagliato nell’affermare in modo perentorio che in una di queste aziende, venissero prodotti capi con il marchio made in Italy per conto dell’azienda italiana“. 
Come si dice: “Un colpo al cerchio e uno alla botte”…
Altro tragico crollo fu quello della periferia di Dhaka, in Bangladesh, nell’aprile 2013, dove un palazzo di otto piani si sbriciolò e morirono almeno 381 operai, che lavoravano in assenza delle più elementari condizioni di sicurezza e producevano capi per conto di multinazionali, tra cui casualmente anche l’azienda di Treviso.
Dalle macerie del Rana Plaza una camicia di colore scuro, sporca di polvere, fu fotografata tra le macerie, con l’inconfondibile etichetta verde acceso: United Colors of Benetton!!!
Le fabbriche tessili che avevano sede in quel palazzo e soprattutto i dipendenti che lavoravano lì in assenza delle più elementari condizioni di sicurezza, producevano capi d’abbigliamento per conto ovviamente di quelle multinazionali occidentali…
Inoltre l’agenzia France Press aveva comunicato che aveva ricevuto dalla Federazione operai tessili del Bangladesh, documenti contenenti un ordine da circa 30mila pezzi fatto nel settembre 2012 da Benetton alla New Wave Bottoms Ltd, una delle manifatture ingoiate dal crollo. 
La dicitura “Benetton” appariva anche sul sito internet dell’azienda, all’indirizzo: “www.newwavebd.com”, ma fin dalle ore successive al crollo la pagina non fu più accessibile e in rete ne rimase solo una copia cache. 
“Main buyers” (clienti principali), si legge in alto a sinistra, più in basso, sotto la dicitura “Camicie uomo-donna”, l’elenco degli acquirenti: tra questi, numero 16 della lista, figura “Benetton Asia Pacific Ltd, Honk Kong”.
In un primo momento l’azienda veneta aveva negato legami con i laboratori venuti giù nel crollo, ma poi dopo la pubblicazione delle foto, su Twitter era arrivata una prima ammissione: “Per quanto riguarda il tragico incidente a Dhaka, in Bangladesh, desideriamo confermare che nessuna delle società coinvolte è un fornitore di nessuno dei nostri marchi. Oltre a questo, un ordine di una volta è stato completato e spedito da uno dei produttori coinvolti diverse settimane prima dell’incidente. 
Da allora, questo subappaltatore è stato rimosso dalla nostra lista dei fornitori.”
E ancora, sempre nel 2013, ai media italiani sfuggì completamente la notizia delle violenze subite  in Patagonia dalla Comunità Mapuche. 
Ma il perché i media dovrebbero occuparsi dei Mapuche, una popolazione indigena che attualmente vive divisa fra Cile e Argentina, di cui non interessa una mazza a nessuno, è questione raffinata. 
Quelli non facevano male a nessuno, se ne stavano tranquilli nelle loro tane finché non arrivarono prima gli occidentali (specie spagnoli) a massacrarli, a costruire dighe, autostrade e realizzare piantagioni invasive.  
Poi nel 1991 il capitalismo arrivò sotto gli united colors della famiglia Benetton, che acquistò per 50 milioni di dollari 900.000 ettari di terre dalla compagnia Tierras De Sur Argentino, principale proprietaria della Patagonia argentina. 
Quindi acquisite le terre, la Benetton procedette allo sfollamento dei Mapuche, per allevare capi di bestiame, tra pecore e montoni, utili alla produzione della lana che serviva per la lavorazione dei maglioni.
Ma i Mapuche sono una popolazione piuttosto cocciuta, così riuscirono a ri-occupare una parte delle terre loro sottratte, finché intervenne la gendarmeria argentina, che usò metodi brutali per sedare la resistenza di quel popolo fiero. Amnesty International Argentina ed altre ong denunciarono con forza l’ennesima violazione dei diritti umani.
Oggi l’impero della famiglia possiede in Argentina 280.000 pecore, che producono 1.300.000 chili di lana all’anno. 
Lo sfruttamento delle terre della Compagnia si è aggiunto a quello minerario di giacimenti situati nella provincia di San Juan, attraverso di Min Sud (Minera Sud Argentina S.A.), che ha sede centrale in Canada.
Per molti anni i Benetton hanno portato via le risorse nazionali senza pagare tasse e senza registrare i lussuosi edifici che realizzavano sulle loro terre.
Ma i Benetton non erano quelli della United Colors, dei bimbi di ogni razza che sorridevano felici dalle vetrine del franchising, della globalizzazione multicolor del vestiario, della pubblicistica spregiudicata di Oliviero Toscani che voleva denunciare la discriminazione contro i diversi e i diseredati del mondo? 
«Il conformismo è il peggior nemico della creatività. Chiunque sia incapace di prendersi dei rischi non può essere creativo» diceva il compagno, che ultimamente ha manifestato contro il governo “fascio-razzista”, indossando una maglietta rossa.
Perché allora qualcuno dovrebbe morire per colpa di questa “multinazionale della felicità” globalizzata?
Perché i Benetton, con il loro seguito di zerbinaggio politico, dovrebbero trattare gli italiani alla pari dei poveri Mapuche? 
Ma soprattutto perché nel nuovo mondo dei “prolet”, la condizione degli sfruttati del terzo mondo sta diventando comune agli abitanti del primo mondo, che credevano di avere ancora qualche diritto, sociale e civile, in particolare quello di vivere serenamente la propria vita?
Ce lo chiede la globalizzazione, direbbero in particolare quelli della sedicente sinistra, quelli che difendono i Benetton e le loro privatizzazioni… Rosanna Spadini

Si cerca il "pelo nell’uovo"…

Si è laureato in Giurisprudenza presso l’Università “La Sapienza” di Roma (1988) con votazione 110/110 e lode. 

Tra il 1992 e il 1993 è stato borsista presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR).
Ha proseguito gli studi a Yale, negli Stati Uniti, a Vienna, Parigi, Cambridge e New York.
Nel corso della sua carriera accademica ha insegnato diritto civile e commerciale presso l’Università di Roma Tre, la Lumsa di Roma, l’Università di Malta e quella di Sassari.
Condirettore della collana dell’editore Laterza dedicata ai “Maestri del diritto”.
Giuseppe Conte è membro del Consiglio di presidenza della giustizia amministrativa, e ha presieduto la commissione speciale del Consiglio di Stato”.
Ecco chi è l’avvocato e ordinario di diritto privato all’Università di Firenze, indicato per ricoprire l’incarico di Presidente del Consiglio, dai due leader del M5Stelle e della Lega…
Ora, dobbiamo attendere che il nostro Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, acconsenta a questa proposta e difatti, sì e è preso dell’altro tempo per riflettere!!!
Certo… immagino quanto difficile sia per egli questa decisione…
D’altronde visti gli ultimi leader politici scelti in questi anni, promossi non tanto per i propri requisiti o per quei necessari meriti, bensì… perché appartenevano a quei partiti, che avevano per l’appunto promosso quella loro candidatura a presidenti, quando ancora non erano saliti al colle ed anche successivamente, quando si è stati – da quegli stessi partiti –  riconfermati!!!
Ora invece che i partiti sono diversi, essendo stati negli anni all’opposizione, ecco… ora si da l’impressione di ricercare… “il pelo nell’uovo“, come se in un qualche modo, si volesse giudicare dall’alto verso il basso, chi possa essere più meritevole di loro…
Parliamo di un ragazzo di periferia, di un uomo che si è fatto da se, sempre tra i primi della classe… senza nessuno che abbia “spinto” o che l’abbia raccomandato ed inoltre, non fa parte di quelle  vittime d’ingiustizia… 
Questa volta non si tratta di una persona dal cognome illustre… ma di una persone perbene, che fa paura a tutti, sì… perché al di fuori del nostro paese vorrebbero sempre premier scadenti, affinché questo nostro paese, resti sempre arretrato…
Difatti… anche il Financial Times ha aperto l’edizione online con un titolo denigratorio sulla proposta a premier di Giuseppe Conte, definito un principiante della politica: “Political novice Giuseppe Conte proposed as Italy’s Pm”.
Ecco quindi riproposti quei termini offensivi di partiti “populisti” oppure quelle forti preoccupazioni a causa di quest’intesa di governo, che sta facendo impennare lo spread…
E per finire… i quotidiani finanziari stranieri che sperano, già, che il nostro Presidente della Repubblica, possa riflettere bene, se affidare ad egli il mandato per formare il governo!!!
Ma che cazzo di paese è il nostro, dove chiunque… si può permettere d’indicare quale posizioni deve prendere il nostro capo dello stato???
Ma perché non pensano ai loro di paesi… a quelle loro ex-colonie, che ancora oggi controllano e a cui ogni giorno rubano il futuro???
Ah… certo l’hanno chiamate in maniera tale d’avere una sembianza di organizzazione indipendente, ma la verità è che sono rimaste legate a quegli imperi…
Ed infine dobbiamo dimenticare il gruppo “Bilderberg”, una potenza nel campo economico, politico e bancario, i cui partecipanti trattano di temi globali, economici e politici, decidendo quale nazione deve  prosperare e quale di contro fallire!!!
Sono loro a decidere le sorti dei paesi… tra cui il nostro ed ora tentano, con queste loro mosse, d’influenzare questi nostri medi, regolarmente retribuiti da quei signori, affinché influenzino di volta in volta, i pensieri dei miei “ciechi” connazionali…
D’altronde molti di quei nostri giornalisti, redattori, editori ed anche esponenti di mass media, scienza e cultura, partecipano ad alcune di quelle conferenze, ma poi stranamente, celano all’opinione pubblica i temi dei quali di è discusso… ed allora sorge spontanea la domanda: “Qual è la loro mansione, se non quella quella di riportarci tutte le loro caz…te, affinché ciascuno di noi resti impressionato e non si ribelli a quel “sistema di controllo”!!!
E’ questo ciò a cui mirano: Dominare il mondo per mezzo di una “trappola” globale, iniziando manipolando l’informazione e quindi di conseguenza l’opinione pubblica, affinché si possano governare e controllare tutte quelle masse ignoranti, tra cui per l’appunto… la nostra!!!

Una parte degli Italiani si fida ancora del "Cavaliere": peccato… se solo s’informassero!!!

Tralascio la biografia personale e familiare che trovate ricercandola sul web. 

M’interessa evidenziare soltanto alcuni aspetti, quelli attraverso cui è riuscito dal nulla, a diventare uno dei più influenti uomini del nostro paese. 
Inizia la sua professione nel 1961 nel campo dell’edilizia, acquistando un terreno, grazie alle fidejussioni fornitagli dal banchiere Carlo Rasini, che ovviamente gli procurerà anche un socio, il costruttore Pietro Canali: nasce così la “Cantieri Riuniti Milanesi”. 
Due anni dopo fonda la “Edilnord Sas” insieme ad alcuni soci accomandanti, tra cui Carlo Rasini (quello sopra della concessa garanzia…) ed il commercialista svizzero Carlo Rezzonico (per c/ della misteriosa finanziaria luganese Finanzierungesellschaft für Residenzen Ag).

Nel 1965 è pronto il primo condominio, di cui però non si vende nemmeno un appartamento, ma improvvisamente (già… non si sa come), riesce a venderlo al Fondo di previdenza dei dirigenti commerciali!!!

Nel 1968 nasce l’Edilnord 2, che acquisterà i terreni a Segrate, dove sorgerà la famosa “Milano 2”.
Nel 1969 sono stati venduti 1000 appartamenti!!!
Nel 1973 fonda la Italcantieri Srl, grazie ad altre due misteriose fiduciarie ticinesi (la Cofigen, legata al finanziere Tito Tettamanti e la Eti AG Holding, amministrata dal finanziere Ercole Doninelli).

Grazie ai buoni uffici dell’amico Cesare Previti, acquista ad Arcore la villa Casati Stampa, con tutti i terreni annessi, ad un prezzo di super favore. 

Ah… dimenticavo, Previti è il pro-tutore dell’unica erede dei Casati Stampa, la contessina Annamaria (appena dodicenne…), contemporaneamente però il Previti, è oltre che amico di Berlusconi anche in affari con lui…
Nel 1974, grazie a due fiduciarie della Bnl, la “Servizio Italia” e la “Saf“, nasce l’Immobiliare San Martino, amministrata da un amico ed ex compagno universitario palermitano, Marcello Dell’Utri!!!

Ecco quindi che nel condominio di Milano 2 ha l’intuizione di far nascere la prima Tv via cavo… “Telemilano 58”, che passerà presto all’etere con il nome di “Canale 5”. 

Nello stesso anno si trasferisce con la famiglia a villa Casati, ed avrà tra i suoi dipendenti quale “fattore”, il noto boss mafioso Vittorio Mangano, conosciuto come lo “stalliere di Arcore”, assunto in Sicilia da Dell’Utri per operare in nord Italia, all’interno di quella Villa e nei suoi terreni circostanti…
Mangano lascerà Arcore soltanto un anno e mezzo dopo, in seguito a due arresti e ad una inchiesta a suo carico, per il sequestro di un ospite della villa, amico di Berlusconi…
Nel 1975, dalle due fiduciarie nasce la “Fininvest”…seguono la Edilnord e la Milano 2: la prima, rappresenta la “storica” società attiva nel settore immobiliare,  passata più volte di mano negli ultimi cinquant’anni…
Infatti, all’inizio degli anni ’90, il controllo fu ceduto al fratello dell’ex premier, Paolo, salvo poi ritornare successivamente in capo a Fininvest, che verrà venduta nell’estate del 2001 (quando c’è Egli alla presidenza del Consiglio), per 425 miliardi di vecchie lire (si chiamerà Ground immobiliare Spa) alla Pirelli Real Estate (diventata poi Prelios) del noto Marco Tronchetti Provera (un manager quest’ultimo, in quel periodo all’apice del successo poiché alle prese con l’acquisizione di Telecom Italia, successivamente rilevata per la quota di maggioranza da Telco, la cassaforte ora controllata dalla spagnola Telefonica)…
Ma Berlusconi non compare mai… schermato da una miriade di “prestanomi” fino al 1975, quando diventa presidente di “Italcantieri” e nel 1979 quando assumerà la presidenza della “Fininvest”. 
Nel 1977 viene nominato “Cavaliere del Lavoro” e acquista una quota dell’editrice de “Il Giornale”, fondato nel 1974 da Indro Montanelli. 
Tra il 1978 e il 1983, riceve circa 500 miliardi (al valore di oggi), di cui almeno una quindicina in contanti, per rifornire le 24 Holding italiane –salite successivamente a 37– che compongono la Fininvest, di cui si ignorano a tutt’oggi la provenienza.
Sono gli anni in cui s’interessa di politica, in particolare della scalata dell’amico Bettino Craxi, segretario allora del Psi dal 1976 ed a breve, giungerà a governare il Paese (sarà anche il padrino di battesimo della prima figlia Barbara…).
Nel 1978, si scopre essere affiliato alla loggia massonica deviata e occulta “P2″ (Propaganda 2) del maestro venerabile Licio Gelli, a cui è stato presentato dal giornalista Roberto Gervaso. 
Con la tessera numero “1816”, inizierà di lì a poco a ricevere crediti (oltre ogni normalità) dal Monte dei Paschi e dalla Bnl (due banche su cui erano presenti alcuni uomini-chiave affiliati proprio alla P2). 
Quando la loggia massonica viene definita dal governo Spadolini come “eversiva”, Berlusconi insieme a Marcello Dell’Utri, fonda Publitalia 80, la concessionaria pubblicitarie per le reti tv…
Nel 1982, acquista l’emittente televisiva Italia 1 dall’editore Edilio Rusconi e dopo solo due anni acquista l’emittente Rete 4 dalla Mondadori: è diventato titolare di tre network televisivi nazionali ed entra in concorrenza diretta con la Rai!!!
A seguito di ciò, tre pretori, di Torino, Pescara e Roma, sequestrano gli impianti, che consentono le trasmissioni illegali di programmi in “interconnessione”, cioè in contemporanea su tutto il territorio nazionale…
Ecco quindi che l’amico Craxi vara un decreto con urgenza (è il primo “decreto Berlusconi”) per legalizzare una condizione illegale!!!
Ma il decreto non viene convertito in legge in quanto incostituzionale…
Allora Craxi ne vara un altro (il secondo “decreto Berlusconi”), minacciando tutti i partiti alleati di andare alle elezioni anticipate in caso di nuova bocciatura del decreto, ed ecco quindi che nel febbraio dell’85’ il decreto sarà approvato, dopo che il governo avrà posto la questione di fiducia…
Nel 1985 Berlusconi divorzia da Carla Dell’Oglio e ufficializza il legame con Veronica Lario, che gli darà altri due figli: Eleonora (1986) e Luigi (1988).
La cosa interessante e che a ufficializzare il rito civile sia (nel 1990) il sindaco socialista di Milano Paolo Pillitteri (cognato di Craxi) e i testimoni degli sposi sono, Bettino e Anna Craxi, Confalonieri e Gianni Letta!!!
Nel 1986, Berlusconi acquista il Milan Calcio e prova ad acquisire la società francese televisiva “La Cinq“: l’operazione non andrà in porto, sarà Jacques Chirac a cacciarlo dal suolo francese, definendolo “venditore di minestre”!!!
Nel 1988, il governo De Mita, annuncia la legge Mammì sul sistema radiotelevisivo che verrà approvata nel 1190: in pratica blocca il sistema “Rai-Fininvest”, senza imporre al Cavaliere alcuna garanzia antitrust. 
Berlusconi acquista la Standa e inizia una lunga battaglia con De Benedetti per il controllo della Mondadori, la prima casa editrice che controlla quotidiani (La Repubblica e 13 giornali locali), settimanali (Panorama, Espresso, Epoca) e tutto il settore libri. 
Grazie a una sentenza del giudice Vittorio Metta, che il tribunale di Milano riterrà poi comprata con tangenti dall’Avvocato Previti (per c/ di Berlusconi), il Cavaliere strappa la Mondadori al suo concorrente. Una successiva mediazione politica porterà poi alla restituzione a De Benedetti almeno di Repubblica, Espresso e giornali locali. Tutto il resto rimarrà a Berlusconi…

Berlusconi amplia le proprie televisioni con “Telepiù” mentre dovrà rinunciare personalmente al quotidiano  “Il Giornale di  Mondadori, che verrà girato nello stesso anno al fratello Paolo…

Inizia Tangentopoli e molti dei suoi amici sono costretti a scappare, ed allora, siamo nel 1994 entra direttamente in politica, fondando il partito di Forza Italia, con il quale vince le elezioni politiche del 27 marzo alla guida del Polo delle Libertà, diventando presidente del Consiglio. 

Il 21 novembre viene coinvolto nell’inchiesta sulle tangenti alla Guardia di Finanza e l’indomani è costretto a dimettersi, per la mozione di sfiducia della Lega Nord, che non condivide più la sua politica sociale e preme per la risoluzione del conflitto d’interessi…

Nel 1996, il “Cavaliere” è indagato per storie di mafia, falso in bilancio, frode fiscali e soprattutto corruzione giudiziaria insieme a Previti…
Si ricandiderà alle elezioni politiche, ma perderà a scapito del centrosinistra (Ulivo), capitanato da Romano Prodi. 
Trascorrerà 5 anni all’opposizione, alle prese con una serie di inchieste giudiziarie e di processi, conclusi con diverse condanne in primo grado, poi trasformate in prescrizioni (raramente… in assoluzioni in appello e in Cassazione!!!).
Nel 2001 ritorna con la “Casa delle Libertà” e il 15 maggio vince le elezioni e torna alla presidenza del Consiglio… seguiranno altri due governi nel 2005 e nel 2008…
Su una cosa però il “Cavaliere” ha ragione: dal 2011 ad oggi, subentreranno una serie di governi illegittimi, in quanto mai votati da noi cittadini e precisamente, il governo Monti, Letta, Renzi e per ultimo quello attuale con Paolo Gentiloni, Presidente del Consiglio!!!
Li hanno definiti “governi tecnici” e sono stati compiuti grazie all’ausilio dell’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano…
La storia un giorno racconterà di questo paese… dei quelle scelte non democratiche, ma imposte quasi a modello “colpo di stato”!!!
Ora, pur in attesa della sentenza da parte della Corte europea dei diritti umani di Strasburgo (sentenza che probabilmente giungerà non prima dell’estate 2018…), Berlusconi resta nei fatti “incandidabile” e quindi per l’ex Cavaliere non ci sarebbe alcuna speranza di ritornare in Parlamento e ancor meno al governo…
Ed allora non comprendo perché Egli si presenta oggi a parlare per nome/conto di quel (suo…) partito o ancor più di quella coalizione di centrodestra, che evidenzia al suo interno “alleati” che dimostrano essere totalmente succubi di quel loro interlocutore, nuovi “prestanome” politici, posti lì accucciati come cagnolini, solerti a scodinzolare quella propria coda, dinnanzi al loro padrone!!!
Ma perché meravigliarsi, molti miei connazionali per altro… non fanno ancora oggi lo stesso!!!

Cachistocrazia…

Questa sera, mentre ascoltavo da alcuni amici la trasmissione “l’Eredità” presentata da Fabrizio Frizzi, ho sentito una parola che non conoscevo e precisamente: Cachistocrazia 
E’ veramente strano, in quanto, proprio questa parola, dovrebbe essere – con riferimento al nostro paese – tra quelle meglio conosciute…
Vi starete chiedendo anche Voi come mai???
Ecco, la parola Cachistocrazia, deriva dal greco kakistos, quindi da kakòs che significava il cattivo, il peggiore, in particolare veniva proprio usata per rappresentare in maniera chiara…. il governo dei peggiori.
Ma allora mi chiedevo, come può essere che “stranamente” proprio la parola che meglio rappresenta perfettamente il nostro governo ed i loro rappresentanti è “casualmente” proprio la parola che oggi si è deciso di voler eliminare dal nostro vocabolario… non sarà che forse, dietro questa semplice coincidenza, si voglia nascondere una parola tanto scomoda??? 
Comunque negli ultimi trent’anni, non so dirvi quale sia stato il nostro peggiore governo, perché per quanto mi riguarda, sembra che tutti abbiano fatto a gara per rappresentarci al peggio, più di quanto era loro possibile fare…
Dal governo di Craxi, passando per De Mita ed Andreotti…, quindi Dini, Prodi, D’Alema ed Amato…ed infine il Cavaliere per giungere al Prof. Monti, Letta ed oggi Renzi!!!
Non importa essere di parte, non bisogna lasciarsi condizionare da dottrine filosofiche o economiche, da consigli o ispirazioni politiche o perché si possiede una qualche tessera di partito… qui, bisogna essere coerenti con ciò che si vede e cioè con lo sfacelo a cui, tutti questi cosiddetti “signori” ed i loro “meravigliosi” colleghi, hanno condotto, con il loro disamore, questo nostro meraviglioso paese… 
Cosa aggiungere, volevamo un nuovo Parlamento, soggetti totalmente diversi da quelli che ci avevano da sempre governato, speravamo che almeno questa nostra Costituzione avesse garantito quei minimi requisiti di democrazia e di uguaglianza, ci auguravamo che la monarchia a suon tempo sconfitta definitivamente non ritornasse con un Presidente, che attraverso le proprie azioni, si comporta come fosse un sovrano…
Speravamo si è vero… e siamo ancora qui a parlarne…
Forse però bisogna finirla di parlare… di non continuare ad essere passivi, di vedere in quali modi, tutti questi truffaldini che ci governano, continuino tranquillamente a circolare impunemente…
Ecco cose da fare c’è n’è…  e non bisogna dover attendere le elezioni per darsi una mossa… basta cominciare a parlarne, unirci tutti insieme e per una volta, tentare di cambiarlo definitivamente questo nostro paese e soprattutto queste sue regole inique… senza necessità di ascoltare ulteriori ed inutili #hastag!!!

La tenuta del paese…

Un paese il nostro, che sa discutere solamente, ma che non riesce a mettere in moto la crescita…
Nessuna capacità dimostrata, la completa mancanza di sviluppo estesa ormai ad un periodo troppo lungo, una disoccupazione che sfiora i 6 milioni di cittadini…
Quanto sopra sta creando in Italia un forte disagio sociale ( di oggi altri 3 nuovi suicidi ), che mette ormai a rischio la tenuta economica del Paese e soprattutto la coesione sociale… 
Proprio ieri, il ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera, nel corso del suo intervento all’assemblea di Rete imprese Italia, ha confermato che ” Il disagio sociale e diffuso legato alla mancanza di lavoro in Italia è più ampio di quello che le statistiche dicono… ormai è’ a rischio la tenuta economica e sociale del Paese“. 
Ovviamente è un periodo economico che risulta sfavorevole, non soltanto al nostro paese, poiché la crisi, ha assunto carattere mondiale; sperare però, soltanto in una nuova congiuntura favorevole, assistendo immobili, non porterà noi certamente benefici… 
Basti osservare come altri paesi Europei, hanno iniziato a manifestare segnali di rinnovamento, prima nella società, nelle loro classi politiche ed amministrative ed infine nell’economia, promuovendo iniziative volte ad incidere sulla velocità della ripresa ed a ridurre in maniera drastica i problemi noti, imposte, tasse, disoccupazione, aumento dei redditi pro-capite, ecc…
Le politiche di risanamento finanziario, intromesse dal nuovo Governo Monti, da un lato hanno sì, guadagnato il favore dell’Unione Europea e di quei grandi paesi come USA, Cina e Russia…, ma di fatto, hanno in pratica, avuto poco effetto, in quanto gli investitori stranieri, manifestano prudenza e preoccupazione ed ancora, si sono contratti non ricevendo alcuna rassicurazione e osservando che, nessun cambiamento di rotta, sotto il profilo di modifiche, amministrative e burocratico è stato fatto!!! 
E’ proprio ai comportamenti dei nostri politici, a quanto viene giustamente riportato nelle news straniere ( proprio di questa mattina, ascoltavo un reportage, dove si evidenziava come fosse possibile che il nostro Presidente della Regione Sicilia, costi ai cittadini, più del Presidente Usa, Barack Obama…), che va ricondotta l’accresciuta prudenza… 
Il problema inoltre è il tempo, cioè che i benefici di questi cambiamenti, purtroppo si vedranno nel medio-lungo periodo e questo oggi, potrebbe rivelarsi negativo per la nostra l’economia e per la tenuta del paese… sempre più a rischio!!! 
C’è la necessità, di ripensare ad una nuova filosofia d’intervento, bisogna ripristinare quei capitali oggi concentrati nelle mani di pochi, colpire coloro economicamente quei Politici/Dirigenti/Presidenti che hanno utilizzato ed ancora usano quel potere, per propri fini personali, rimettere in circolazione il patrimonio dei beni confiscati ad associazioni criminali, utilizzarli per dare nuova linfa agli investimenti…, fare ripartire quelle industrie sane, le aziende innovative, sovvenzionare sia i giovani che nuove esperienze produttive… 
Questa nostra economia da lungo tempo è rimasta stagnante, ha necessità oggi di una significativa riorganizzazione, in tutti i settori e ad ogni livello; bisogna concentrarsi su quei settori che in questi anni hanno perso peso, come l’industria manifatturiera, l’artigianato, ed i settori quali l’agricoltura, la pesca, l’allevamento, e ripartire con l’appoggio di quelli che ci sorreggono, la moda il Know-how, il commercio, i nostri prodotti tipici e quel patrimonio turistico unico al mondo chiamato Arte e cultura… e da li fare ripartire quei settori fondamentali oggi in crisi quali le costruzioni, le industrie ( metal meccaniche, aerospaziali, navali, farmaceutiche, del mobile), l’uso di centri alberghieri/benessere/ristorazione, società di servizi, senza dimenticare gli sviluppi dati oggi dallo smaltimento e recupero dei rifiuti e nella possibilità di utilizzo delle energie rinnovabili ed alternative… 
Oggi, a causa dei cattivi governi di questi anni, ci troviamo a dover operare con severe politiche di restrizione fiscale, tagliare i rami secchi della Pubblica Amministrazione, eliminare il peso di quei servizi inutili (autisti – autoblu…), ciò nonostante, l’ingente trasferimento delle risorse, non può più continuare a  rifocillare gente inutile…meglio affidare alcuni servizi pubblici, direttamente a società esterne, che certamente velocizzeranno i servizi e garantiranno ad un prezzo inferiore, una migliore produttività…   
Purtroppo la nostra politica economica, ancora oggi nuota nel buia… non è riuscita ad individuare quei settori di specializzazione e di forza, su cui centrare lo sviluppo ne si sono realizzate quelle condizioni programmatiche, redatte in comune con le associazioni di categoria ed i sindacati, che sono alla base di quei meccanismi di ripresa, che spiegano a differenza nostra, i casi di successo registrati da altri paesi europei, quali la Germania, la Svezia, la Danimarca…
Non è una questione filosofica…, non bisogna avere due lauree…bisogna soltanto essere pratici…