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La figlia del boss "degenerata nell’animo"??? No… quella è una donna ferita e soprattutto una figlia da imitare!!!

Ho ascoltato in questi giorni le parole (di delusione…) espresse dall’ex boss di cosa nostra sulla propria figlia: “Le altre cresciute oneste, lei è degenerata nell’intimo”!!!

Ecco, vorrei dire che non condivido minimamente il pensiero di quell’uomo, permettetemi ma non posso definirlo “padre“, perché quello è un concetto estraneo ad egli, certamente non gli si può assegnare, d’altronde permettetemi, ma il termine “padre” da tempo non indica più l’uomo che ha generato la prole e ancor meno può semplificarsi con la parola “pater” che indicava il nome del capofamiglia e che, per quella la radice “pa” (di pascere), pensava a nutrire e proteggere…

Già, forse egli – a causa del lungo periodo di latitanza – non ha potuto appurare come in questi lunghi anni, quella figura del padre padrone sia andata cambiando nel tempo…

Il genitore oggi non è più quel soggetto autoritario che imponeva le proprie regole e faceva si che tutti si sottomettessero ad egli, qui non si è a modello “cosa nostra”, il cosiddetto capo famiglia, quel cosiddetto padre e ancor prima genitore, è colui che sta vicino ai figli, che si rende sì… “latitante” al mondo intero per dedicarsi pienamente ai bisogni di essi, che li accompagna costantemente nella crescita, che è capace di dire “no” quando serve, senza doverli compiacere comprando regali o concedendo denaro con il fine di acquistare il loro affetto!!!

Perché i figli di quegli oggetti superflui non ne hanno bisogno, loro vogliono soltanto “amore”, desiderano avere accanto a loro una persona che li aiuti sempre, quanto hanno bisogno, quando si sentono soli, quando desiderano giocare, un genitore che li faccia ridere e anche sgridare quando serve!!!

Una figura fondamentalmente presente, che sia lì in ogni istante del loro percorso di crescita e non – per come ha dovuto subire sua figlia –  una presenza affettiva estranea e soprattutto distante… 

Il ruolo educativo di un padre è qualcosa che non si può comprare o affidare ad altri, allontanandosi dai propri figli si sa… si perde la loro stima, ma soprattutto si perde la legittimità ad essere ancora considerati genitori!!!

Oggi ci sono soggetti che pur sapendo di non aver concepito loro i figli della loro compagna, dimostrano con i propri gesti quotidiani, di essere in tutto e per tutto i migliori “padri” che quei figli potessero avere, perché essi ci sono sempre, sono presenti nella vita di quei fanciulli ed attuano quanto necessario, in modo propriamente “paterno”, per aiutarli a crescere.

Definirsi genitori senza esserlo mai stato è troppo facile, mi sembra di rivedere quel programma di Canale5 “C’è posta per te”, diretto da Maria de Filippi, dove ogni tanto intervengono, tra lacrime di coccodrillo, quei cosiddetti “padri“, posti dietro a quella busta, speranzosi che i rispettivi figli possano riaprirla…

Tuttavia, ci si guardi bene dal voler tirare la pietra, tutti possono sbagliare, ma bisogna essere in grado di capire come certe situazioni, per come quelle ad esempio vissute da quel boss (e da suo padre prima di egli), portano ad allontanarsi per sempre da quegli affetti familiari e dai propri figli… 

Il benessere economico e finanziario da solo non rappresenta nulla e soltanto un figlio “degenerato“, che pensi esclusivamente ad un genitore a modello “bancomat”, può far finta di nulla e accettare quella incresciosa condizione…

Ma la figlia del boss, senza dover rinnegare (scelta che condivido pienamente), ha deciso di andare avanti e – appena raggiunta la maggiore età – fare a meno di quel “padre“, che sicuramente avrà provveduto ad essa, al proprio sostentamento, ma certamente è venuto a mancare in quell’unico ruolo in cui la figlia l’avrebbe voluto presente e a cui viceversa ha dovuto da sempre rinunciare… 

Ecco perché sua figlia va imitata, perché a differenza di molte sue coetanee, ha dimostrato d’aver coraggio e di sapersela cavare da sola, andando avanti, portando avanti i veri valori di “famiglia”, quelli che per l’appunto le sono venuti certamente a mancare, una condizione peraltro che non voluto ripetere, ne per se e ancor meno per i propri cari, e da quanto ho potuto leggere, tra mille e mille difficolta, è riuscita finalmente a realizzare…

Ecco perché a differenza di quanti ora sui social si sono eletti a critici e giudici, non posso viceversa che augurare a Lei e alla sua nuova famiglia (ristretta) i migliori auguri… 

Lettera a Putin: Se avessi la possibilità di scrivere una lettera a Putin che riuscisse a mettere fine alla guerra cosa gli diresti?

Ieri sera ho chiesto ad una delle mie figlie la seguente domanda: “Se avessi la possibilità di scrivere una lettera al Presidente Vladimir Putin che riuscisse a mettere fine alla guerra, cosa gli diresti?”. 

Mi ha risposto: Beh che dire è una domanda che spiazza, perché tutti noi quotidianamente parliamo e parliamo tanto, come se conoscessimo tutte le dinamiche e i meccanismi che ci stanno dietro a questo attuale conflitto, sparando sentenze e giudizi non solo sulla figura di Putin ma anche sui nostri politici che hanno dimostrato in questi anni ammirare tatnto questo proclamatosi “zar”.

Continuando, Soffermiamoci ad esempio su questo punto, quante volte abbiamo conosciuto una persona, l’abbiamo idolatrata, apprezzata e pensato di conoscerla meglio di noi stessi e poi quest’ultima si è rilevata tutt’altro, è non è una questione che non sappiamo riconoscere la gente, che non sappiamo chi abbiamo di fronte, che siamo stupidi o altro, semplicemente le persone subiscono dei costanti sviluppi in positivo (come quando una persona matura, si innalza, essendo una persona migliore per se stessa) ma ci sono volte in cui il cambiamento avviene in negativo come nel caso di Putin e questo è evidente, perché la guerra, il fare del male agli altri non può essere mai e poi mai considerato un avanzamento della nostra persona, ma sono una retrocessione personale, spirituale e sociale.

Quindi, dopo aver fatto questo appunto, torno alla domanda principale, cui non è facile rispondere; cerco di ponderare ogni tipo di parola, dato che tutto potrebbe dipendere da questa lettera, poi penso che qualunque lettera io possa scrivere che possa effettivamente cambiare il corso degli eventi, dipenderà sempre dalla persona di Putin e come egli possa interpretarla. 

Quindi, come potrei iniziare? Caro Putin, mmm non è un mio amico quindi magari evitiamo. Gentile Putin… gentile non mi sembra l’aggettivo corretto vista la sua attuale posizione. Signor Putin, ecco sì…

Signor Putin, 

escludendo quest’ultimo arco temporale un po’ caotico ed il fatto che io non la conosco personalmente e non sono una cittadina russa e quindi sconosco anche come è stare sotto il suo potere, mi permetto di fare una riflessione.

Se un uomo come lei governa la Russia da molti anni e nessuno l’ha spodestata (mi lasci dire non penso sia per paura, perché sono convinta che se le persone si riunissero potrebbero toglierla dal potere tranquillamente) quindi significa che così male Lei non ha fatto e mi dispiace che io non possa anche solo elencare due delle cose positive che possibilmente avrà compiuto, ma purtroppo come lei ben sa, nel mondo funziona che le notizie non si sanno finché non se ne parla in massa e spesso il tutto viene deformato dai mezzi di comunicazione. 

So però perché ha iniziato questa guerra, aldilà delle sue ragioni giuste o sbagliate che siano, in questo non entro nel merito perché ribadisco so poco e non voglio sbilanciarmi. Ma so una cosa che la guerra non è la soluzione, perché vede mi immedesimo in quella gente che in casa tranquilla sente un botto, una casa che crolla e poi il nulla, la morte, non perché si è messo ubriaca alla guida, non perché si sta buttando da un palazzo, non perché sta facendo uso di stupefacenti, gente che non sta cercando la morte o gente a cui il destino decide che è la loro ora, ma perchè altre persone, altri esseri umani decidono per loro. 

Ipotizziamo una cosa, sua figlia si innamora di un ucraino, vive con lui, con bambini che giocano per casa e festeggiano allegramente, permetterebbe che vi lanciassero bombe che distruggerebbero la vita di una parte della sua famiglia? Se l’altra sua figlia guidasse la sua bellissima macchina in ucraina, permetterebbe che un suo carrarmato la schiacciasse?  Sicuramente no perché sono persone importanti per lei, il mondo è grande e purtroppo non ci conosciamo tutti, ma tutti proviamo sentimenti, viviamo esperienze e non dovremmo mai fare agli altri ciò che non vogliamo facciamo a noi, la vita è bella e andrebbe vissuta a pieno, non recando sofferenze, è normale che si possano creare degli asti con gli altri (siano essi fratelli, amici, nemici, regioni, stati) ma la guerra non è la soluzione, è una sconfitta in partenza, esistono migliaia di soluzioni…

Voglio ricordarle che il migliore è sempre stato quello che si erge a paladino della giustizia e non quello che ha dato vita alla guerra, forse è questo che viene frainteso. 

Cerco di essere più chiara sfruttando quel poco di conoscenza sull’argomento, la NATO si estende e questo per voi costituisce un problema, ma vi siete chiesti perché i vostri paesi fratelli si vogliono unire ad essa? Perché preferiscono sicurezze, supporto, aiuto (anche se questo non venisse dato) piuttosto di una politica di terrore, in cui devono avere paura di fare un’azione. 

Gli altri stati sono come i bambini, se uno dei genitori è aggressivo, non gli compra i giocattoli, non lo accontenta, il bambino cercherà altro e andrà dal genitore che gli prometterà grandi cose senza stressarlo. 

Il punto è questo, se volete conquistare qualunque cosa dovete essere migliori e non cedere agli errori del passato, dimostratelo ponendo fine a questa politica sbagliata. Non dimenticate dipende da noi essere dei supereroi o i cattivi, e si sa, come ci insegnano le favole, i cattivi alla fine vengono sempre sconfitti…