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Bancarotta fraudolenta e autoriciclaggio: un cancro per l’economia italiana.

C’è un male che corrode da anni il sistema economico del nostro Paese, un cancro che si nutre di finanziamenti pubblici, di opacità societarie e della complicità di professionisti senza scrupoli!

Un triangolo perfetto il cui  meccanismo ha come vertici la bancarotta fraudolenta,  l’autoriciclaggio el’evasione, un ingranaggio che gira ormai da tempo con troppa regolarità, lasciando dietro di sé una scia di debiti non pagati, progetti mai realizzati e soldi pubblici evaporati nel nulla!

L’ultimo caso emerso dalle indagini della Guardia di Finanza di Benevento è solo l’ennesima ripetizione di uno schema che ormai conosciamo fin troppo bene. Una società che cambia pelle più volte, passando magicamente dalla manutenzione dei giardini al commercio di petrolio, ottenendo milioni di finanziamenti pubblici per progetti che non vedranno mai la luce. 

Un complesso produttivo che viene fatto sparire dai bilanci come un prestigiatore fa sparire una moneta, trasferito tra società compiacenti attraverso movimenti di denaro studiati a tavolino, e poi, quando il castello di carte crolla, ecco il fallimento, sì… dichiarato con un attivo pari a zero e un buco di 16 milioni di euro, mentre i veri responsabili osservano il disastro da lontano, protetti da una rete di complicità e cavilli legali.

Quello che più indigna non è la truffa in sé – pur grave – ma la sistematicità con cui queste operazioni si ripetono costantemente!

Lo stesso copione, le stesse mosse, gli stessi professionisti pronti a firmare documenti e a muovere capitali in cambio di una percentuale. L’autoriciclaggio completa l’opera, permettendo di riassorbire il denaro sottratto nello stesso circuito criminale, lavato attraverso operazioni finanziarie che ne cancellano la provenienza illecita. 

È un gioco al massacro contro l’economia sana, contro quelle imprese che invece pagano le tasse, rispettano i contratti e cercano di competere sul mercato in modo leale.

Eppure, nonostante i casi si accumulino, nonostante le procure lavorino a pieno ritmo, sembra che nulla cambi veramente. Le indagini sono complesse, i processi lunghi, e troppo spesso i responsabili riescono a cavarsela con pene simboliche o addirittura a ripetere lo stesso schema con nuove società e nuovi progetti fasulli. 

Intanto, lo Stato perde milioni di euro, i creditori – spesso piccole imprese – vengono lasciati a bocca asciutta, e la fiducia nel sistema economico si sgretola giorno dopo giorno.

Forse è arrivato il momento di chiedersi seriamente perché tutto questo continui ad accadere. Servono controlli più stringenti sui finanziamenti pubblici? Pene più severe per chi commette queste frodi? Oppure colpire in maniera decisa tutti quei professionisti – revisori, commercialisti, consulenti – che con le loro firme permettono a questi meccanismi di funzionare? 

Ma soprattutto, serve la consapevolezza che dietro a ogni frode di questo tipo non ci sono solo numeri su un bilancio, ma il futuro di un Paese che merita di meglio.

Perché alla fine, già… quando l’ultima sentenza sarà scritta e l’ultimo conto corrente sequestrato, a pagare il prezzo più alto saremo sempre noi, sì… cittadini onesti, quelli che ogni mattina si alzano per lavorare davvero, costruendo quell’unica economia reale che questi truffatori non potranno mai comprendere!

Quando il "boss" è un maresciallo della Dia!!!

Era chiamato il “boss”!!!

Risponde ora di associazione a delinquere un maresciallo della guardia di finanza, in servizio presso la sezione operativa della Dia pugliese, destinatario della sospensione per sei mesi dal servizio nell’ambito di un’inchiesta che ha già visto 53 indagati su un’attività di dossieraggio e furto di dati sensibili da banche dati strategiche nazionali.

Nell’ordinanza di custodia cautelare, firmata dal gip del tribunale di Milano vi è un intero capitolo dedicato a quel funzionario, in cui sono presenti, intercettazioni, servizi fotografici e quant’altro che provano incontri vari…

Secondo le indagini ancora in corso, il compenso mensilmente ricevuto in cambio di quelle informazioni “prelevate” nella banca dati, sarebbe di circa 1.300 euro al mese, poi aumentato di 100 euro…

Debbo dire che mi sembra una cifra alquanto irrisoria per informazioni così sensibili e sicuramente chi ne ha fatto uso, avrà ricevuto sicuramente maggiori benefici rispetto a questi pochi euro…

Lo stesso d’altronde, impaurito da altri controlli compiuti in precedenza su un collega carabiniere, anch’egli in servizio alla Dia (che in una circostanza si sarebbe prestato a estrapolare dati riservati), voleva lasciare, e così si sarebbe proceduto a delle rassicurazioni e soprattutto a un piccolo aumento sullo stipendio. 

Nello specifico gli è stato fatto avrebbe fatto presente che non avrebbe rischiato alcunchè lavorando per quel gruppo, poiché le informazioni da lui fornite sarebbero state mascherate con altre fonti e quindi non vi era nulla su cui preoccuparsi…

Certo ora che si è giunti alla misura interdittiva le circostanze cambiano, non solo epr egli ma anche per qualche altro collega coinvolto di cui non si conosce l’dentità… e che potrà fornire la propria versione dei fatti durante l’interrogatorio di garanzia previsto nei prossimi giorni.

Certo, quanto sta accadendo a livello nazionale sul famoso “Dossieraggio” è qualcosa certamente di preoccupante, però debbo dire che se da quelle analisi dei magistrati, dovessero emergere circostanze al limite della legalità oppure veinssero evidenziari fatti gravi, come ad esempio compromessi appartenenti alle nostre Istituzioni alle forze dell’ordine, beh… in questi casi è opportuno portare alla luce quanto scritto su quei dossier e iniziare a fare piazza pulita di tutte le mele marce!!!

Sono convinto che – per come accade solitamente da sempre in questo nostro Paese – tutto verrà insabbiato e si farà in modo che quei soggetti restino lì impuniti, già… dove sono!!!  

L’ennesimo bonus su lavori mai effettuati!!!

Ancora uan volta parlo di bonus…

Ho scritto in questi anni decine di post sull’argomento, ed ora nuovamente scopro come talune circostanze illegali si vadano a ripetersi!!!

Difatti, i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Barletta Andria Trani, hanno eseguito un provvedimento applicativo di misura cautelare su richiesta della locale Procura della Repubblica nei confronti di 14 soggetti indagati per indebita percezione di erogazioni pubbliche utilizzando abusivamente crediti fiscali relativi ai cc.dd. “Bonus facciate”, “Bonus ristrutturazione” e “Sismabonus”, per un valore complessivo di oltre 52 milioni di euro…

Gli accertamenti hanno consentito di svelare un sistema fraudolento basato sulla creazione di falsi crediti d’imposta in capo a società ed a persone fisiche collegate agli organizzatori della frode; nello specifico è stato riscontrato che una società aveva ceduto crediti fittizi per lavori edili ed investimenti mai sostenuti su immobili totalmente inesistenti, nei confronti di 8 società, dislocate sul tutto il territorio nazionale, risultate in alcuni casi appena costituite, in altri qualificate come evasori totali, ovvero, in stato d’insolvenza…

I riscontri hanno permesso di configurare in capo agli amministratori di quelle società, ipotesi di reato di cui agli artt. 110 e 316 ter c.p. (indebita percezione di erogazioni pubbliche), in quanto i crediti d’imposta di cui sopra sono risultati originati da documenti falsi o attestazione di cose non vere – inserite nella “Piattaforma cessione crediti” – messa a disposizione dall’Amministrazione finanziaria.

Non so che dire, mi sembra assurdo che dopo tanti anni in cui circostanze come queste sono state portate alla luce, qualcuno continui imprterrito ad effettuarle, già… vorrei suggerire a quei soggetti che forse sarebbe meglio (se proprio volessero a tutti i costi continuare a delinquere…) provare nuove strade, sì… piuttosto che ripetere quelle ormai palesi.

D’altro canto, come dice il detto: Errare humanum est, perseverare autem diabolicum!!!

ANAS: nuova inchiesta per corruzione…

L’ennesima inchiesta giudiziaria…

Questa volta la Guardia di Finanza di Milano ha diretto le proprie indagini nei confronti dell’Anas, .nell’ambito di un’inchiesta per corruzione e turbativa d’asta diretta dai pubblici ministeri di Milano Giovanni Polizzi e Giovanna Cavalleri.

Sono state infatti perquisite le sedi Anas di Roma, Torino e Milano e sono 9 le persone attualmente indagate e 3 società.

Gli uomini del Nucleo di polizia economico finanziario della Guardia di Finanza di Milano, coordinati dalla Procura, stanno indagando su una serie di appalti della società del Gruppo FS che gestisce la rete infrastrutturale stradale d’Italia. 

Dall’inchiesta sembra emergere  una presunta tangente da quasi 846.000 euro oltre ad altre “utilità”, come un’auto ed un appartamento.

Sono questi i primi dettagli della una nuova indagine della Procura milanese che sta evidenziando un presunto giro di mazzette sui lavori di manutenzione della rete stradale italiana, in particolare di Lombardia e Veneto, e che coinvolge funzionari ed ex funzionari Anas.

Qualcuno di voi è rimasto sorpreso??? Non certo il sottoscritto…

Nuova bancarotta fraudolenta: sequestro per oltre 15 milioni di euro.

Nel dettaglio, attraverso svariate alchimie contabili e stratagemmi giuridici concretizzatisi nella svalutazione di crediti, erogazione di ingiustificati finanziamenti, distrazione delle rimanenze di magazzino e cessione di immobili, gli indagati hanno complessivamente distratto o comunque dissipato da cinque società fallite, somme per un importo complessivo di circa 36 milioni di euro, destinando le risorse ad impieghi estranei alla loro attività.

Ho letto inoltre che i responsabili, allo scopo di rendere oltremodo difficoltosa la ricostruzione delle operazioni commerciali e, quindi, il recupero dei beni da parte degli organi della liquidazione, hanno omesso di consegnare parte delle scritture contabili obbligatorie, al punto da non richiedere tempestivamente la dichiarazione di fallimento al competente Tribunale, aggravando così la situazione di dissesto delle società.

Però a conclusione delle complesse attività d’indagine la Gdf è riuscita ad identificare un complesso immobiliare, avente un valore commerciale stimato in oltre 15 milioni che era stato sottratto al patrimonio di una fallita attraverso una compravendita simulata per un valore di 4,5 milioni di euro, così da evitare le azioni di recupero dei vari creditori, per poi esser ceduto in modo irregolare, ad una nuova società… 

Chiusa l’inchiesta sul "Consorzio rete fognante Taormina"

Ho letto che l’nchiesta sul “Consorzio rete fognante Taormina” è stata chiusa.

La sostituta procuratrice Roberta La Speme, titolare dell’inchiesta sotto la guida del procuratore capo Antonio D’Amato, ha avvisato tutti gli indagati che gli accertamenti sono arrivati al capolinea.

Il provvedimento di chiusura delle indagini conferma in sostanza le ipotesi accusatorie sollevate dalla Procura di Messina, che ora andranno al vaglio del giudice per le indagini preliminari.

Come abbiamo letto nei mesi scorsi è stata la denuncia di uno degli addetti dell’ente a dare il via all’inchiesta di Polizia e Guardia di Finanza, che hanno analizzato i lavori affidati dal Consorzio, dopo il sequestro dell’impianto per inquinamento nel 2021, e i rapporti tra i dirigenti e le ditte incaricate.

 Il sospetto, sollevato anche dalla denuncia di una persona interna all’ente e suffragato, secondo l’Accusa, dalle intercettazioni, è che per gli affidamenti i dirigenti abbiano incassato dei favori. 

Al vaglio altresì le responsabilità negli episodi di inquinamento dell’Alcantara dovuti al mal funzionamento dell’impianto.

Trovate l’articolo completo con i nomi degli indagati al link: https://www.tempostretto.it/news/indagine-sul-consorzio-rete-fognante-taormina-caudullo-non-doveva-essere-sospeso.html

Società di consulenza evade 2 milioni di euro di tasse attraverso fatture false nel settore del superbonus, ma poi sana la propria posizione!!!

Cosa dire… l’ennesima truffa compiuta attraverso il superbonus!!!

Ma questa volta non si tratta delle agevolazioni edilizie o dee i lavori di ristrutturazione a finire sotto il mirino della Gdf, ma una società di consulenza che operava comunque nell’ambito di quel maxi sconto fiscale…

Le indagini condotte dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Ferrara, hanno individuato una rilevante evasione fiscale compiuta da una società che effettuava consulenze tecniche nell’esecuzione di lavori edilizi su grossi immobili che beneficiano del cosiddetto “superbonus”.

Il sistema era semplice: i compensi elargiti agli amministratori della società non venivano pagati come tali ed in questo modo si evitava di operare di versare le ritenute che risultavano essere d’importi elevati e facendo quindi passare quest’ultimi come pagamenti di fatture di consulenza, emessi quindi dalla società principale a ditte individuali che facevano capo agli amministratori.

In questo modo si otteneva un doppio vantaggio, sa una parte non venivano versate le ritenute, dall’altro, questi pagamenti risultavano come costi a carico della società principale, venendo così abbattuto l’utile e ridotte le imposte da pagare, per effetto proprio dei costi legati alle fatture contestate dalla Gdf. 

A differenza comunque delle abituali truffe di cui leggiamo ogni giorno, questa volta la vicenda si è chiusa in maniera totalmente diversa e certamente positiva…

La società difatti ha riconosciuto la bontà della ricostruzione della Gdf aderendo all’atto di contestazione (e dopo la fine dell’ispezione…) a sanare la propria posizione, versando nelle casse dell’Erario una cifra di poco inferiore a 2 milioni di euro…

Le bancarotte fraudolenti in questo Paese sono una consuetudine!!!

Ho letto alcuni giorni fa dell’ennesimo sequestro preventivo che ha visto la Guardia di Finanza di Catania eseguire una misura cautelare nei confronti di una società già dichiarata fallita dal Tribunale di Piazza Giovanni Verga…

Come solitamente accade in questi casi, i soggetti coinvolti sono stati indagati a vario titolo per reati di bancarotta fraudolenta patrimoniale e documentale, nonché per aver aggravato il dissesto della società già in crisi…

Ciò che voglio dire – senza entrare nei particolari che solitamente non m’interessano – e che vi è costantemente un ripetuto “modus operandi” cioè un insieme di modalità che vengono abitualmente utilizzate per compiere quelle azioni fraudolente…

Ed allora mi chiedo: perché lo Stato non si predispone a cautela affinchè queste ripetuti comportamenti truffaldini non abbiano a ripetersi???

Ad esempio si potrebbe richiedere alle società di nuova costituzione una forma di garanzia, ad esempio il rilascio di una fidejussione… 

D’altronde è evidente a tutti come basti eseguire una serie di operazioni distrattive del patrimonio aziendale per celare i debiti presenti e di conseguenza le perdite poste in atto a cui si sommano anche i debiti prodotti nei confronti dell’erario, il tutto per poi investire il denaro rubato in altre attività (legali), predisponendo l’ex società primaria a quel mirato fallimento!!!

E così, se da un lato quella superata società va in fallimento, a farne le spese sono i creditori, già… privilegiati e non, nel frattempo la società appositamente costituita viene intestata a familiari, parenti, prestanome, etc… ed eccola rinata nella sua nuova veste di crescita nel mercato legale…

Quindi, da un lato la vecchia società viene depauperata del suo patrimonio, attraverso la svalutazione dei crediti e delle disponibilità finanziarie, cedendo quanto più possibile quei beni ad una società di comodo, per poi arli rintrare nuovamente nelle mani della (nuova società) famiglia, che da quest’ultima acquiesta i beni a un prezzo irrisorio o attraverso la creazione e quindi lo scambio di fatture ideate sul momento, dimostra altresì – in caso di eventuali controlli – che non esiste alcun collegamento con la prima società in fallimento risultando estranea alle vicende fin lì compiute da essa… 

Come si dice nel gerco… la nuova società ha operato nel rispetto della compravendita, essendo di fatto la: “terza in buona fede“!!! 

E difatti procedendo in questo modo si potrà avere un regolare passaggio di consegne, non solo dei beni patrimoniali ma anche dell’attività produttiva; quest’ultima infatti avrebbe nel corso di quel periodo assorbito gran parte di quella vecchia clientela e di conseguenza ha visto crescere ora il proprio fatturato, già…grazie al dislocamento dei clienti provenienti dalla società fallita che, vedendo limitare le proprie commesse, andrà sempre più a morire, lasciando il posto libero alla nuova concorrente…

Ecco perché quando leggo questo tipo di notizie abbozzo un sorriso… perché ho come l’impressione di stare in una “stanza con l’elefante“, dove tutti sanno quanto sta accadendo ma nessuno fa in modo che questo malaffare venga, una volta e per tutte, contrastato ed eliminato!!!

Già… vedrete infatti come tra qualche giorno una nuova inchiesta giudiziaria verrà portata alla luce, sì… con gli stessi analoghi criteri di cui sopra!!! 

Perché si sa da noi non si fa altro che andare avanti a colpi di martello in quelle aule di giustizia, ma poi per il resto, il sistema rimane così come, già… con tutte le sue brutture e come possiamo osservare, a vantaggio sempre di questi viscidi e infidi truffatori !!!

Bancarotta fraudolenta e autoriciclaggio…

Il comando provinciale della Gdf di Catania, nell’ambito delle indagini coordinate dalla Procura di Catania,  ha dato esecuzione a un decreto del gip nei confronti del titolare di una società, indagato ora per bancarotta fraudolenta, documentale e autoriciclaggio per il fallimento di una Società srl che sarebbe stata oggetto di operazioni distrattive e dissipative del patrimonio aziendale, accumulando ingenti debiti erariali e perdite rilevanti. 
Il gip, sulla scorta delle evidenze acquisite dal Nucleo di Polizia-Economico-Finanziaria di Catania ha disposto il sequestro preventivo dei compendi aziendali delle società beneficiarie dei rami aziendali dalla fallita Srl, oltre denaro, beni e altre utilità per un importo complessivo di quasi un milione di euro.

Alle due società in accomandita semplice è stata inoltre contestata la responsabilità amministrativa degli enti – così come previsto dal D.lgs. n. 231/2001 – in quanto il reato di auto-riciclaggio dei proventi illeciti, oggetto di reimpiego all’interno delle stesse casse, sarebbe stato commesso nel loro esclusivo interesse.

E difatti per questa tipologia di illeciti il citato decreto legislativo prevede la possibilità di applicare sanzioni pecuniari e interdittive a carico delle società coinvolte.

E dire che dal Tribunale di Messina hanno avuto il coraggio di archiviare la mia denuncia per gli sversamenti sul fiume Alcantara. Complimenti… ecco l’esito ottenuto!!

Già… una denuncia presentata dal sottoscritto che è stata archiviata!!!

Mi piacerebbe conoscere ora da quel Tribunale cosa hanno da dire a riguardo… 

Ma d’altronde si sa… quanto sta finalmente accadendo era stato riportato dal sottoscritto nel 2019!!! 

Il post s’intitolava: Foce dell’Alcantara: un tempo oasi naturale, oggi… fogna a cielo aperto!!! Vi basterà leggerlo e vedrete che quanto sta accadendo nell’attuale inchiesta giudiziaria era stata ben evidenziata: http://nicola-costanzo.blogspot.com/2019/11/foce-dellalcantara-un-tempo-oasi.html

Ed allora riporto quanto ho letto ieri nella pagina web di Messina Today: https://www.messinatoday.it/cronaca/fogna-taormina-operazione-guardia-di-finanza-sversamenti-alcantara-sospensione-dirigente.html

Dai liquami sversati nel fiume Alcantara a un sistema di cattiva gestione dell’impianto fognario della fascia jonica messinese. Guardia di finanza e polizia hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare personale che dispone la sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio nei confronti di un ex dirigente del Consorzio Rete Fognante di Taormina ed il divieto temporaneo per due imprenditori della provincia di Messina ed un professionista, già dirigente dell’Ente, di contrarre con la pubblica amministrazione.

Il provvedimento cautelare, emesso dal gip del tribunale peloritano, su richiesta della Procura della Repubblica di Messina, interviene nella fase delle indagini preliminari ed è basato su imputazioni provvisorie, che dovranno comunque trovare riscontro in dibattimento e nei successivi gradi di giudizio, nel rispetto del principio di presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva stabilito dall’art. 27 della Costituzione. Agli indagati sono contestati, in concorso tra loro, i reati di corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio, turbata libertà nel procedimento di scelta del contraente, falso materiale e ideologico, truffa e inquinamento ambientale.

Le indagini, condotte dal commissariato di Taormina e dalle Fiamme Gialle della Compagnia di Taormina, coordinate dalla Procura della Repubblica di Messina, che sono consistite in complesse ricostruzioni documentali, intercettazioni ambientali e accertamenti bancari, hanno messo in luce l’esistenza di un collaudato sistema di cattiva gestione delle funzioni pubbliche, in totale spregio dei principi di correttezza, trasparenza ed imparzialità che dovrebbero presiedere all’azione amministrativa.

In dettaglio, il sistema illecito ruotava attorno alle figure di due dirigenti, rispettivamente responsabili dell’area tecnica e dell’area finanziaria, che gestivano, in maniera clientelare, i lavori di manutenzione dell’Ente pubblico, inosservanti della vigente normativa sui contratti pubblici, affidandoli arbitrariamente a taluni imprenditori per la realizzazione di scopi personalistici, quali incarichi privati retribuiti ed altre varie utilità economiche. Inoltre, gli investigatori hanno dimostrato che il Responsabile tecnico aveva consentito l’utilizzo dell’impianto di depurazione anche in assenza dell’autorizzazione allo scarico, risultata ormai scaduta, e della manutenzione della struttura, obbligatorie per il trattamento a norma di legge delle acque reflue, arrivando persino ad autorizzare uno degli imprenditori colpiti dalla misura restrittiva, allo scarico reiterato di reflui fognari non depurati nelle acque del fiume Alcantara, in totale inosservanza delle prescrizioni e cagionando un significativo danno all’ecosistema fluviale.

In merito, il Giudice per le Indagini Preliminari, considerati i gravi indizi di colpevolezza ed il concreto pericolo di reiterazione del reato, ha disposto il sequestro dell’automezzo utilizzato per il trasporto illecito di rifiuti e scarico abusivo dei reflui fognari, riconducibile ad una società gestita da uno degli imprenditori indagati. L’impianto gestito dal Consorzio, già sottoposto a sequestro nel corso delle investigazioni, è attualmente affidato ad un amministratore giudiziario e risulta regolarmente operativo, in regola con gli interventi di manutenzione previsti per legge.

L’odierna attività testimonia il perdurante impegno delle forze dell’Ordine e della Procura della Repubblica di Messina nel contrasto ai reati contro la Pubblica Amministrazione, a tutela dell’ambiente ed a presidio della legalità circa la corretta spesa delle risorse pubbliche in favore della collettività. Il provvedimento cautelare è stato adottato nella fase delle indagini preliminari e che, dunque, gli indagati sono da presumersi innocenti sino alla sentenza di condanna definitiva che ne accerti la responsabilità all’esito del giudizio che si svolgerà nel contraddittorio con la difesa davanti al giudice terzo imparziale, giudizio che si potrà concludere anche con la prova dell’assenza di ogni forma di responsabilità.

E poi debbo ascoltare i soliti “pappagalli istituzionali” che ripetono quando intervistati: dovete denunciare!!! 

Vorrei chiedere loro: ma quando uno denuncia e nessuno prende provvedimenti, il cittadino virtuoso cosa può fare??? 

Ma d’altronde ditemi: chi compie quotidianamente quei sani principi di legalità??? Già… sono soltanto esigui cittadini che si contano sulle punta delle dite e vi assicuro come ciascuno di essi, poco o  nulla centrino con quanti abitualmente vediamo commemorare – con la consueta posa di ghirlande – le vittime di questo nostro Paese!!! 

L’ennesima truffa dei bonus edilizi!!!

Non so più quanti post sull’argomento avrò scritto…

https://nicola-costanzo.blogspot.com/2023/03/maxi-truffa-del-bonus-facciate.html

https://nicola-costanzo.blogspot.com/2023/01/niente-piu-bonus-detrazioni-e.html

https://nicola-costanzo.blogspot.com/2023/07/bonus-facciate-lavori-inesistenti-e.html

https://nicola-costanzo.blogspot.com/2021/12/superbonus-110-truffato-un-condominio.html

https://nicola-costanzo.blogspot.com/2022/12/bonus-facciate-e-bonus-ristrutturazioni.html

I link di cui sopra ad esempio, rappresentano solo una parte tra quelli più recenti e comunque ormai, alle truffe e ai raggiri, mi sono abituato, sì… non rappresentano più una novità per questo nostro Paese, potrei aggiungere che se ve ne fosse soltanto una al giorno, beh… festeggerei con una bottiglia di spumante!!! Ahimè come sappiamo… non va così, anzi tutt’altro!!!

Già… sono migliaia e migliaia gli imbrogli che vengono compiuti ogni giorno, senza parlare poi delle frodi e delle fregature che si compiono attraverso social, messaggi e/o chiamate ai cellulari…

Ed allora nell’andare a scoprire quanto accaduto nella provincia di Messina, vorrei permettetermi innanzitutto di aggiungere una nota personale: sono certo di poter affermare che a breve molte di condizioni “ambigue” a cui ho dovuto assistere in questi anni nell’area peloritana, andranno finalmente a mutarsi e ciò è dovuto principalmente alla nuova presenza negli Uffici della Procura di Messina del  Procuratore Capo, Antonio D’Amato.

Ed allora, ritornando all’inchiesta…

La guardia di finanza di Messina, nell’ambito del contrasto delle frodi fiscali in materia di crediti d’imposta, ha dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare personale e reale emessa dal gip peloritano, su richiesta dalla procura messinese, a carico di 6 persone, ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere dedita alla truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche, indebite compensazioni fiscali ed autoriciclaggio. Di questi, un provvedimento custodiale in carcere e cinque misure degli arresti domiciliari; inoltre, le fiamme gialle ha proceduto al sequestro di beni per 37 milioni di euro!!!

Le indagini – come solitamente riporto e soprattutto chiedo i maniera decisa  ai miei lettori – sono  partite da una denuncia, e le investigazioni hanno fatto emergere un sistema fraudolento per approfittare dei benefici fiscali introdotti dal decreto Legge 34/2020 e.m.i. 

E’ stato infatti un cittadino ad aver scoperto la truffa, avendo scoperto nel proprio cassetto fiscale, rediti d’imposta per un controvalore di ben 1,3 milioni di euro, riconducibili a lavori di ristrutturazione edilizia riconducibili al superbonus 110%,  mai chiesti e ancor meno eseguiti!!!

A seguito delle verifiche il gruppo della guardia di finanza di Messina ha potuto accertare che le agevolazioni fiscali segnalate, risultavano esser state cedute, tramite la piattaforma online dell’Agenzia delle Entrate, a una società “fantasma”, in quanto risultata priva di personale e di strutture idonee all’esercizio della propria attività.

Dalle successive indagini, perquisizioni e accertamenti bancari sono emersi ulteriori crediti, inseriti sempre attraverso i sistemi informatici da un individuo che li inviava a società terze di Messina, riconducibili a soggetti facenti parte dello stesso solo nucleo familiare.

Quando penso ai sistemi banali utilizzato per frodare, come l’esempio di cui sopra, attraverso personali credenziali “Spid”, copia dei documenti d’identità, una posta elettronica e a qualche altro piccolo mandato, beh… non riesco a comprendere se tutti questi soggetti che gni giorno s’inventano truffe, siano dei geni oppure se è il nostro Stato o quantomeno coloro che operano per esso (nel predisporre quelle metodologie di acquisizione dati online), ad essere dei fessi!!!

Incredibile… “37 milioni di euro”: non so voi, ma secondo il sottoscritto… non se ne può più!!!

Dissesto idrogeologico in Sicilia: arrestato per corruzione e posto ai domiciliari il commissario!!!

Ho appena letto due articoli pubblicati su https://www.glpress.it/ a firma di Giuseppe Lazzaro ed un’altro scritto dalla  redazione di Catania su https://livesicilia.it/.

Ambedue trattano l’inchiesta che ha visto coinvolto il commissario per il dissesto idrogeologico in Sicilia

GL PRESS – trovate l’articolo completo su:

https://www.glpress.it/messina-inchiesta-e-appalti-oltre-allarresto-per-corruzione-di-croce-coinvolto-anche-il-sindaco-di-maletto/

In sintesi,

Maurizio Croce (già candidato a sindaco e consigliere comunale di Messina) è stato arrestato ieri per corruzione e posto ai domiciliari.

Inoltre (nel medesimo articolo) viene riportato l’arresto di Francesco Carmelo Vazzana, imprenditore calabrese, anche lui ai domiciliari ed è indagato Giuseppe Capizzi, sindaco di Maletto (CT), colpito da un’interdittiva della capacità di contrarre con la Pubblica amministrazione. 

Ieri mattina, la Guardia di Finanza di Messina, ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti dei tre, indagati, a vario titolo, per una serie di fatti corruttivi nell’ambito dell’aggiudicazione e dell’esecuzione di appalti, promossi dal commissario di governo contro il dissesto idrogeologico per la Regione Sicilia. L’indagine scaturisce dal controllo disposto dal Prefetto di Messina, nel cantiere dei lavori di “riqualificazione ambientale e risanamento igienico dell’alveo del torrente Cataratti-Bisconte e opere varie nel Comune di Messina”.

Ulteriori novità nel servizio con i nomi di tutti gli altri indagati, per un totale di 11, di cui 9 persone fisiche e 2 persone giuridiche, a cui si sommano altri sei indagati, di cui 2 tra questi ho letto essere pubblici ufficiali; alla fine dell’articolo comunque sono riportati tutti i nomi coinvolti nell’inchiesta ed anche le Società iscritte ora nel registro degli indagati.  

LIVE SICILIA: – trovate l’articolo completo su:

https://livesicilia.it/inchiesta-sugli-appalti-a-messina-indagato-il-sindaco-di-maletto/?refresh_ce

In sintesi, 

Maletto(CT) – C’è anche il sindaco di Maletto, l’architetto Giuseppe Capizzi, tra gli indagati dell’inchiesta messinese che ha coinvolto il commissario per il dissesto idrogeologico in Sicilia, Maurizio Croce. Croce, si ricorda, è stato arrestato oggi per corruzione e posto ai domiciliari.

Assieme a lui è stato posto agli arresti domiciliari anche Francesco Carmelo Vazzana. Nessuna misura cautelare, va sottolineato, riguarda il sindaco, che invece è stato destinatario di una interdittiva della capacità di contrarre con la Pubblica amministrazione.

Vazzana, secondo l’impianto accusatorio, sarebbe stato l’intermediario tra Croce e Capizzi. Capizzi, dal canto suo, è rappresentante dell’impresa che si è aggiudicata i lavori per la messa in sicurezza del torrente Cataratti-Bisconte.

Intanto Croce è stato sospeso da Forza Italia. Lo ha comunicato il coordinatore regionale Marcello Caruso. “Sono assolutamente fiducioso e rispettoso del lavoro svolto dalla magistratura, che è soltanto all’inizio del proprio iter – ha dichiarato Caruso – così come auspico che la vicenda possa essere al più presto risolta e che il consigliere comunale Croce possa chiarire la propria posizione”.

CATANIA: finalmente si vede sul campo quel controllo sul territorio richiesto!!!

Non credo che il sottoscritto abbia alcun un merito su quanto sta accadendo in queste settimane nelle nostre strade, certamente l’averne parlato o quantomeno criticato il modesto operato fino a poco tempo fa settimana osservato, ha sicuramente favorito quel necessario miglioramento nei controlli stradali, organizzativi e di prevenzione…

Debbo dare atto che qualcosa finalmente si è mosso e difatti da circa due settimane ovunque vada, osservo posti di blocco!!!

Stamani ad esempio c’erano ben cinque pattuglie, di cui una unità “cinofila” in Via Carrubella, dinnanzi al supermercato (prossimo all’apertura) “Eurospin” che bloccava talune auto sospette che provenivano da Catania, precisamente da Via S. Sofia, ma non solo, anche coloro che giungendo dall’uscita della tangenziale di “San G. Galermo ” si dirigevano in Via Passo Gravina ed infine, venivano altresì intercettati quanti provenienti da Gravina di Catania, provavano a giungere in località “Fasano”.

Sì… debbo fare i complimenti per l’azzeccata scelta della postazione, quella sopra descritta rappresenta qualcosa di indicato per individuare eventuali automobilisti non in regola con le normative previste, per venir bloccati; d’altronde anche volendo, chiunque provasse a sfuggire a quel blocco stradale, non ne avrebbe il tempo, in quanto è impossibile individuare quelle pattuglie, prima di averli raggiunti!!!

Analoga circostanza mi è accaduta in questi giorni; già… dinnanzi alla “LIDL” di Via Segantini – zona Barriera del bosco – era posizionata una pattuglia e qualche giorno prima, presso “zona 2000”, adiacenti i due obelischi, erano posizionata due pattuglie, ma non solo, sempre lo stesso giorno, vicino al centro commerciale Katanè, all’uscita autostradale, erano presenti altre due pattuglie!!!

Potrei continuare con tutto un elenco che quotidianamente evidenzia un controllo del territorio che – permettetemi di dire – in Sicilia non ho mai visto – e di cui per l’appunto mi era alcuni mesi fa, fortemente lamentato!!!

Difatti, nel post intitolato “Controllo del territorio in Sicilia??? Manca – secondo il sottoscritto – un serio coordinamento!!!” – link: https://nicola-costanzo.blogspot.com/2024/01/controllo-del-territorio-in-sicilia.html risentivo della mancata presenza costante delle forze dell’ordine e faceva allora il paragone con un altra regione, la Toscana, nella quale per ragioni di lavoro ho vissuto negli ultimi anni; un territorio dove quella presenza dei posti di blocco era asfissiante, tanto da creare – in noi automobilisti – una forma di fastidio, considerate le file di auto che a causa di quei controlli ahimè si generavano…

E quindi, pur volendo considerare quel detto catanese che dice: “u supecchiu è comu u mancanti “, ecco… osservando la differenza posta in campo tra le due regioni, passavo da un eccesso di controlli a una carenza, quantomeno visibile; mi scusi anticipatamente, ma il mio riferimento è un giudizio da semplice cittadino, perché non discuto che sicuramente in altri contesti, luoghi e tempi, questi accertamenti delle forze dell’ordine (tutti indistintamente…) vengono effettuati, ma noi purtroppo ne veniamo a conoscenza soltanto a fatto compiuto, attraverso i Tg o leggendo di quelle operazioni condotte, nei quotidiani stampati o tramite web…

Auspico tra l’altro che questo improvviso incremento non sia dovuto a quella deplorevole immagine subita a livello nazionale nei giorni di festa della nostra Santa padrona S. Agata; mi riferisco alle violenze brutali subite da quei due giovani presso la Villa Bellini, a cui ho dedicato un post di rimprovero nei confronti di chi è incaricato alla sicurezza di questa nostra bellissima città di Catania: “Ecco cosa intendevo quando ho scritto che manca controllo sul territorio!!! – link: https://nicola-costanzo.blogspot.com/2024/02/catania-ecco-cosa-intendevo-quando-ho.html

Infine, auspico che quanto si sta verificando per le strade della nostra città in queste ore, non vada – per come solitamente accade – scemando; già… vorrei evitare di rivedere quelle abituali abitudini che – senza voler generalizzare – conosciamo bene e che conducono generalmente a quello stato cosiddetto “soporifero, lo stesso che permette a tutto il sistema illegale – sempre presente – di riprendere nuovamente quella propria forza!!! Sì… dopo quanto accaduto, ritengo non vi sia più alcun bisogno di dover assistere a ulteriori misfatti eclatanti!!!

Bancarotta fraudolenta: c’è sempre da imparare!!!

I finanzieri hanno posto agli arresti domiciliari un imprenditore ritenuto responsabile del fallimento di una società che operava nel settore dell’autotrasporto merci…

L’uomo avrebbe diretto in maniera occulta anche una terza società, intestata alla moglie nel medesimo settore ma caratterizzata da debiti tributari non pagati e di un patrimonio netto negativo. per circa 1,3 milioni di euro. Ora sono stati denunciati per i reati di bancarotta, in concorso tra loro, anche l’amministratore legale e il liquidatore di una prima società dichiarata fallita.

Le indagini difatti hanno consentito di ricostruire le vicende societarie di una prima impresa fallita che sarebbe stata amministrata in maniera occulta dallo stesso imprenditore, il quale a partire dal 2017 avrebbe distratto dall’azienda numerosi automezzi e più di 500 mila euro, svuotando così i conti correnti aziendali e reimpiegando l’importo in una seconda società, sempre di autotrasporti e della denominazione simile, senza che vi fosse alcun collegamento commerciali tra loro.

Gli accertamenti delle fiamme gialle hanno infatti evidenziato come sin dal 2017, la prima società (fallita) fosse già in dissesto e non potesse operare, in quanto priva degli automezzi (ceduti…) e il cui corrispettivo non è stato mai rinvenuto nella contabilità aziendale.

Come ho scritto nel tutolo di apertura, dinanzi alle strategie poste in atto da questi veri e propri truffatori, le forze dell’ordine hanno sempre da imparare!!!

In Sicilia, ma non solo, c’è bisogno dell’esercito nelle strade!!!

Sono stato in questi ultimi tre anni  per motivi di lavoro in Toscana e posso assicurarvi che a differenza nostra, parlo della mia regione (Sicilia), i controlli – se pur esigui – erano comunque presenti…

Come dicevo, il sottoscritto ha avuto modo in questi anni di attraversare quotidianamente quel territorio che da Poggibonsi passava per Certaldo/Castelfiorentino e che mi ha portato in molti comuni della provincia di Empoli, ma non solo, attraversavo le colline del chianti per giungere a Cecina, l’Isola D’elba, Pisa, Lucca, Livorno, Grosseto etc… ed una circostanza più di altre suscitava la mia attenzione e cioè la presenza costante in qualsivoglia strada delle forze dell’ordine… 

Posti di blocco ovunque, Guardia di Finanza, Polizia Stradale, Carabinieri e nelle citta auto della Polizia municipale…

Ora, non conosco quali modalità caratterizzano i turni di servizio, chi decide dove quelle pattuglie debbano andare o sostare e sono altresì consapevole che una delle maggiori incognite per quegli operatori sia costituita dall’imprevedibilità e quindi nel non poter stabilire a priori quale sia la migliore strategia e quali azioni quindi porre in essere per rendere più efficaci quelle normali procedure di controllo…

Ma ciò che mi chiedo, perché in tutti quei luoghi sopra riportati, parlo di una collocazione geografica ed urbanistica simile a quasi tutte le altre regioni del nostro paese – permettetemi di precisare che nel caso specifico l’impressione ricevuta in questi anni è che essa presenti una minore concentrazione di flussi di persone e quindi di veicoli, tale da non dover imporre una così massiccia presenza di forze dell’ordine – viceversa, nella mia regione, quei maggiori controlli potrebbero bilanciare una presente criticità e quindi dei fattori di rischio accertati che potrebbero determinare gravi problemi.

Già… mi ripeto, ma quanto sopra lo vedrei per l’appunto più indicato per la mia terra, dove certamente vanno adottate  procedure d’intervento mirate, atte a tener sotto controllo tutti quei fattori determinanti che possono risultare favorevoli al contrasto di quelle abituali attività legate alla criminalità organizzata… 

D’altronde la minaccia reale e soprattutto le modalità con cui essa si presenta, senza dimenticare il numero elevato di persone coinvolte, dovrebbe spingere il Viminale ad attuare un serio controllo del nostro territorio – se non si sa come fare, mi rendo sin d’ora a disposizione – che determini in modo appropriato quel livello di criticità e che attui in maniera corretta quelle modalità di accertamento… 

Sicuramente oggi qualcun potrebbe obiettare che molto dipenda dall’esiguo numero di operatori delle forze dell’ordine nella nostra regione, non so rispondere poiché non conosco i numeri reali, ma certamente comprendo e condiviso l’impegno profuso nell’intervenire ogni giorno non solo nella gestione di quei controlli stradali,  ma anche quando chiamati per eventi d’alta criticità. 

Ma se il problema reale fosse questo, ecco affermarsi l’idea di mettere in campo l’esercito, d’altronde mi chiedo, a cosa servono tutti quei militari posti a controllo di quegli uffici istituzionali o per quelle sterili parate, sì… non sarebbe meglio destinare quelle pattuglie al controllo del territorio, ad esempio per meglio verificare il traffico veicolare in entrata e in uscita dalla nostra regione, ma anche nelle città più importanti, come ad esempio Palermo, Catania e Messina, attuando ad esempio una forma di “cinturazione”, con obbligo di controlli agli accessi d’ingresso…

Ovviamente quei militari dovranno riceve una formazione professionale specifica e svolgere un addestramento particolareggiato che simuli tutti i possibili scenari operativi durante quei controlli preventivi, a persone e/o veicoli sospetti, per essere dislocati in modo da soddisfare l’esigenza di opporre un reale contrasto a quei fenomeni criminali d’alto profilo, costituendo altresì una forza di intervento rapida capace di muoversi su tutto la regione, per dare pronta risposta ad ogni situazione che richieda il rafforzamento del presidio del territorio in occasione di eventi che turbino o possano turbare l’incolumità e la sicurezza pubblica.

Quindi, nel reiterare quei controlli, ritengo che queste unità operative militari, potrebbero – se posti in campo in maniera seria – costituire uno strumento formidabile cui far ricorso per garantire non solo l’ordine, ma soprattutto la sicurezza pubblica in un territorio che da sempre soffre e che dimostra  di non aver superato le gravi difficoltà, ahimè ancora oggi, fortemente presenti!!!

Si perché nella presunzione arrogante di controllare gli eventi alla fine non si controlla niente: Panta rei e ruit hora, ecco le sole implacabili leggi della vita!!!

Tangenti, già… ovunque tangenti e sempre tangenti per aggiudicarsi quegli appalti!!!

E’ talmente ridicolo quel sistema corruttivo attuato per far circolare denaro a nero che ritengo la sua diffusione, ma soprattutto la mancanza di un serio contrasto da parte delle istituzioni, giustificato da un’unica spiegazione e cioè che esso interessa tutti, già… anche coloro che di fatto dovrebbero controllare!!!

Ed allora, ecco dopo quanto scritto ieri, l’ennesima circolazione di mazzette, in cambio di informazioni su alcune gare d’appalto!!!

Le bustarelle venivano incassate come sempre e cioè in contanti, solo che questa volta a filmare tutto c’erano i finanzieri di Brescia, video che ora fanno parte dell’inchiesta della pm Marzia Aliatis che ha già portato all’arresto di quattro persone tra cui un dipendente di Enel distribuzione. 

Sembra secondo gli inquirenti che quest’ultimo abbia ricevuto somme da una società di Bergamo, affinché quest’ultima potesse aggiudicarsi una gara d’appalto indetta dalla partecipata di Stato. 

L’indagato dalle investigazioni del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Brescia, avrebbe intascato 70mila euro e difatti, grazie alla dritta, la società in questione si sarebbe aggiudicata un appalto di oltre 12 milioni di euro!!!

Sono seguiti inoltre dei sequestri e sette perquisizioni nelle province di Brescia, Milano, Bergamo, Novara e Chieti. 

Come ormai consuetudine, i reati contestati sono sempre gli stessi: associazione per delinquere finalizzata alla corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, alla turbata libertà degli incanti, fino ad arrivare all’accesso abusivo ad un sistema informatico e all’omessa presentazione delle dichiarazioni.

Non per fare polemica, ma questo sistema dell’aggiudicazione degli appalti è così banale nel suo iter, che chiunque, anche il meno esperto, può riuscire ad individuare la percentuale da inserire in fase d’offerta, grazie soprattutto agli addetti ai lavori “infedeli” e ai documenti ricevuti facilmente ispezionabili con strumenti elettronici e informatici…

D’altronde verificare abusivamente i documenti ricevuti dal sistema informatico è una cosa talmente banale che non bisogna essere un hacker per riuscire a visualizzare le offerte trasmesse dalle imprese partecipanti a ciascuna gara d’appalto, come d’altronde eguale è il sistema adottato da molte società, appartenenti solitamente allo stesso consorzio (un vero e proprio gruppo celato che condiziona le percentuali d’offerte e si aggiudica i lavori), affinché dai controlli non si possa comprendere e ancor meno determinare quale società di quel gruppo sia realmente coinvolta in quel sistema illegale, nel caso risultasse l’aggiudicataria. 

Il sistema è fallace, già… lo scrivevo ai tempi di Cantone, ma sicuramente a molti non interessava far saltare il coperchio, perché pariamo di un sistema corruttivo talmente diffuso che da anni foraggia centinaia di migliaia di soggetti e quindi perché rinunciarvi???

E qualcuno ancora oggi, da parte delle Istituzioni, ha il coraggio di parlare in Tv di legalità e contrasto alla corruzione: ma per favore se sono proprio loro i primi a godere di quel malaffare!!!

Fa parte della "natura umana": chiesti trecentomila euro per pilotare una sentenza!!!

Avevo scritto proprio ieri sulla natura umana dei magistrati, della circostanza che essi non fossero dei supereroi, inattaccabile sotto il profilo morale, vero e proprio baluardo della legalità… si belle parole, ma nei fatti uomini e donne restano e come tali si comportano, non tutti per nostra fortuna, ma qualcuno ogni tanto “cade” ed è quanto accaduto in questi giorni ad uno di essi, ora accusato di tentata concussione per aver chiesto 300mila euro a un imprenditore che intendeva costruire un hotel…

Come dicevo, vi sono anche i magistrati retti, quelli che svolgono in maniera corretta la propria professione, anche quando si tratta di dover compiere delle indagini nei confronti di un collega, ed è così che un pm della Procura di Bari, insieme alla Guardia di finanza, ha dato il via – dopo la denuncia dell’imprenditore – ad un provvedimento che si è concluso con la notifica agli indagati.

Come riportavo sopra, la vicenda vedeva un’imprenditore, a cui erano state contestate delle cartelle esattoriali per circa 2 milioni di euro e per le quali aveva si era opposto con ricorsi alla giustizia tributaria, ricorsi accolti ma poi impugnati dall’agenzia delle entrate.

Ecco però che prima dell’appello, qualcuno avrebbe chiesto al costruttore del denaro soldi per dirottare la causa giudiziaria in suo favore, all’incirca 300.000 euro… 

L’imprenditore viceversa si sarebbe rifiutato di pagare e di conseguenza i procedimenti si conclusero con l’accoglimento dell’appello dell’agenzia delle entrate, nel frattempo però le denunce presentate portarono agli arresti del magistrato e di suoi complici, per corruzione in atti giudiziari..

Scriveva Giuseppe Scarpino: “Un uomo è tale se sceglie sempre di entrare dall’ingresso principale”!!!

Milioni di euro che si spostano senza muoversi…

La Guardia di Finanza su delega della Procura della Repubblica di Milano – Direzione Distrettuale Antimafia – sta eseguendo una maxi operazione a contrasto del traffico internazionale di sostanze stupefacenti, riciclaggio, esercizio abusivo del credito e frode fiscale.

Un’attività illegale gestita nel nostro Paese da alcuni cinesi che garantivano finanziariamente un gruppo di trafficanti di droga e li aiutava a creare fondi neri. 

Un giro milionario di hashish e marijuana, carichi di droga pagati attraverso una banca occulta gestita da cinesi che si occupava altresì di effettuare di fatture false per alcuni imprenditori lombardi, nell’ambito del commercio della plastica e del metallo, con un giro d’affari di oltre 40 milioni di euro. 

Sono state sequestrate società, immobili, beni mobili e disponibilità finanziarie per oltre 9 milioni di euro, ritenuti questi di provenienza illecita ovvero sproporzionati rispetto al reddito e all’attività economica svolta dai sodali dell’organizzazione criminale…

Montagne di soldi provenienti dallo spaccio entravano a far parte delle attività di alcuni cinesi…

L’indagine si è focalizzata sulla ricostruzione delle modalità di pagamento utilizzate dai narcotrafficanti che, per saldare gli acquisti delle partite di droga, si avvalevano di “servizi bancari” abusivi gestiti da soggetti di etnia cinese che fungevano da veri e propri “centri di raccolta” del denaro da trasferire all’estero, un sistema analogo a quelli su cui si basa il meccanismo di rimessa informale di denaro denominato “fei’chi en“, simile alla “hawala” islamica.

I soggetti cinesi – nella quasi totalità questi erano titolari di esercizi commerciali –  ricevevano contante da trasferire in modo anonimo, veloce e non tracciabile, dietro il pagamento di una commissione variabile dall’1,5% al 2%. 

Già… milioni e milioni di euro che si spostano senza muoversi!!!

Tribunale di Messina: quanta amarezza!!! Già… perché dopo aver agito per portare la legalità dove non c’era, scopro in questi anni come a vincere sia ancora costantemente l’illegalità!!! Ultima parte…

Ed allora viene spontaneo chiedersi…

Come può un amministratore continuare ad operare, come se non fosse mai stato nominato un amministratore giudiziario?

Già… come può essere possibile che un amministratore di omettere di consegnare ad un suo collega, la documentazione in suo possesso, tra l’altro permettetemi di ricordare, non un semplice pinco pallino, ma bensì un amministratore giudiziario, nominato propriamente da un Tribunale, nello specifico quello di Messina,  circostanza questa certamente gravissima, in quanto quel passaggio avrebbe dovuto esser espletato immediatamente ed invece un caz…!!!  

Perché è stato impedito di far prevalere la volontà assembleare, non permettendo così a quell’amministratore giudiziario di convocare una democratica e sovrana assemblea, affinché si procedesse alla eventuale nomina di un nuovo amministratore condominiale?

Ed ancora, non comprendo le motivazioni che permettono a quel signore di poter ritardare i procedimenti in corso, attraverso meccanismi utilizzati ai suoi “azzeccagarbugli” che non fanno altro che posticipare di volta in volta le sentenze e che ovviamente creano forti disagi a coloro che vorrebbero si giungesse ad una conclusione celere della vicenda???

Già… mi vien da chiedere, quanti altri anni dovremmo attendere, ma soprattutto cosa ne sarà di tutto quel meticoloso lavoro egregiamente compiuto dalle forze dell’ordine, se poi la magistratura e quindi di fatto i suoi interpreti, ne rigettano la fondatezza???

Suggerisco quindi a quel magistrato di ricusare immediatamente l’operato di quei pubblici ufficiali!!!

Scherzo ovviamente, ma so bene quanto poco ci sia da scherzare, già… non vorrei essere nei panni di coloro che fanno quotidianamente il proprio lavoro e si vedono costantemente beffeggiati da un meccanismo iniquo, che dimostra ogni quotidianamente coloro fanno parte di quel “sistema” colluso e criminale e viceversa beffeggia chi ogni giorno cerca di contrastarlo!!!

Sentivo stamani viaggiando in auto, una stazione radio nella quale si parlava di una notizia pubblicata su “Il Giornale” scritta dal giornalista Luca Fazzo, che raccontava di come diversi magistrati andavano in diversi paradisi turistici italiani, per passare le proprie vacanze e spendendo soltanto 7 euro al giorno, si proprio sette euro! Sì… sembra che devono esclusivamente “sopportare” che per alcune ore qualche turista sbarchi sull’isola per poi andarsene alle 17.00, grazie ad un servizio turistico a numero chiuso… 

Poi ci si chiede perché ormai sono in molti i cittadini che al fine di poter esercitare un preteso diritto e non potendo ricorrere ad un giudice equo, preferiscono arbitrariamente farsi ragione da sé!!!

Tribunale di Messina: quanta amarezza!!! Già… perché dopo aver agito per portare la legalità dove non c’era, scopro in questi anni come a vincere sia ancora costantemente l’illegalità!!! Parte terza

Ecco quindi che per tutte quelle illecite circostanze e soprattutto per gli evidenti reati commessi e ahimè reiterati, nonostante l’ordine del giudice, non è stato ad oggi possibile ottenere quella documentazione condominiale (alla faccia della legalità e del rispetto della legge…) illegalmente detenuta ora da un soggetto estraneo e mai eletto ufficialmente…

Altro che “Casamonica”, già… quei soggetti criminali a noi siciliani ci fanno un baffo, in particolare grazie anche al sostegno ricevuto da parte di una giustizia che ha solo evidenziato in questi anni di ricevere “Tumbulate a levapilu” come mi suggerisce un amico catanese!!!

Già… perché le continue lungaggini giudiziarie non hanno permesso a quell’amministratore giudiziario, ripeto nominato dal Tribunale di Messina, di poter procedere alla verifica dell’anagrafica e quindi ad una regolare convocazione assembleare, onde poter garantire non solo il rispetto delle regole condominiali fino ad oggi gravemente violate, ma quelle ripercussioni personale compiute nei confronti di taluni condomini che per l’appunto hanno provato in questi anni a ribellarsi, subendo continui atti prepotenti, vessatori ed umilianti sopraffazioni!!!

E’ evidente come si stia provando in tutti i modi d’impedire che la verità venga alla luce, già… è palese a tutti di come si stia provando a fare in modo che si sospendano le vicende giudiziarie in corso, e nel far ciò si utilizzando espedienti e meccanismi illegali ed elusivi, al fine di non far compiere alla magistratura il proprio compito, che è proprio quello di far rispettare sempre e ovunque la legge e quei fondamentali principi di legalità!!!

Ormai è certo… ciò che non si vuole fare emergere è dove siano finiti i soldi della cassa del condominio riportati in questi anni nei vari bilanci mai approvati!!!

Aveva ragione il giudice Falcone: “segui i soldi per capire il sistema”!!! 

Sì… come ho scritto nel titolo di apertura sono amareggiato, perché parliamo di un sistema marcio e profondamente ingiusto, un sistema che impone tutte le sue astuzie e che fa in modo che nessuno possa contrastarlo, perché la maggior parte dei cittadini – a differenza di quel noto programma televisivo – rifiuta e non va avanti!!!

Ecco perché solo chi è forte dentro, chi non ha paura di niente e di nessuno, chi ha evidenziato nel corso della propria vita di non essere legato a quel sistema clientelare e corruttivo, già… perché soltanto chi non è mai appartenuto a logge o sistemi di potere può considerarsi libero da compromessi e quindi da pericoli ricattatori, permettendosi di camminare a testa alta e denunciare tutto il malaffare con cui si viene a contatto ed in particolar modo proprio quei soggetti “potenti”, che sanno di esser dentro al famoso “cerchio magico”, un sistema grazie al quale si può arrivare dove si vuole, perché le regole lo consentono!!!

Continua

Tribunale di Messina: quanta amarezza!!! Già… perché dopo aver agito per portare legalità dove non c’era, scopro in questi anni come a vincere sia ancora costantemente l’illegalità!!! Parte seconda

Quindi riepilogando, grazie al mancato sostegno da parte dello Stato ecco che una nuova “illegittima” assemblea indetta dai sostenitori di quell’amministratore ormai rimosso, provoca per l’ennesima volta una nuova condizione di instabilità, in particolare tra i vari condomini che ormai non sanno più cosa fare e soprattutto a chi doversi rivolgere…

Nessuno difatti in quel villaggio possiede i 501/millesimi necessari per nominare un amministratore, anche se poi attraverso vari espedienti si continua a provato più volte di rinominare quell’ex Amministratore, determinando così quale conseguenza, quella di costringere gli altri condomini che hanno seguito la strada della legalità a impugnare quelle assemblee che di fatto risulteranno, come tutte le precedenti, illegittimamente indette (vedasi sentenze pronunciate…)!!!

Comprenderete da voi, come grazie ad un semplice per non dire banale (o forse sarebbe più corretto dire “vergognoso”) espediente, ma da quanto ho potuto costatare perfettamente funzionante, quell’amministratore, ripeto… già rimosso dal Tribunale (ed ora rinviato a giudizio), continui ad imporre la propria volontà, intervenendo – secondo anche quanto riportato dalle indagini della Pg di Messina – sia nei c/c bancari che in quelli postali del condominio (sì… quest’ultimo aspetto merita un adeguato approfondimento che faro in seguito…).

Quindi, dopo l’ennesima richiesta presso il Tribunale di Messina, si è riusciti finalmente a far rinominare nuovamente quell’amministratore Giudiziario, il quale però non riesce – come avevo riportato nel precedente post – neppure accompagnato dall’ufficiale giudiziario e dalle forze dell’ordine, ad ottenere la documentazione condominiale, indispensabile anche per indire l’assemblea dei condomini, in quanto tra quei documenti vi è per l’appunto l’anagrafica!!! 

Nel frattempo, quell’ex amministratore che dimostra di conoscere perfettamente le crepe giudiziarie – ora che è stato rinviato a giudizio – ha provveduto a consegnare (o quantomeno ciò è quanto è stato dichiarato a quell’ufficiale giudiziario), tutti gli incartamenti di quel condominio alla propria figlia, la quale è stata, come ci si aspettava d’altronde, querelata da quei condomini (definiti dalla controparte) “resistenti”; quest’ultima, in collaborazione con uno pseudo Presidente dei condomini, indice una nuova riunione condominiale, circostanza questa che poteva essere compiuta dal solo amministratore giudiziario, in quanto amministratore di fatto essendo stato nominato dal Tribunale e soltanto quest’ultimo avrebbe – nel caso in cui avesse ricevuto l’anagrafica corretta di tutti i proprietari – indire una nuova elezione…

Ma da quanto sopra, si è preferito indire una illegittima riunione, attraverso una nomina palesemente nulla, poiché approvata da uno pseudo Comitato dei Condomini, del tutto sprovvisto di poteri deliberativi previsti di legge, in quanto l’approvazione dell’amministratore, non rientra tra i poteri del Comitato, non tenendo conto appositamente che quella nomina per esser valida, necessitava dei 501/millesimi di cui sopra…

Ed allora, ecco la conferma di come per l’ennesima volta, quell’Amministratore nominato dal Tribunale viene lasciato solo, senza poter riuscire a compiere il proprio dovere per il quale è stato demandato, e cioè portare finalmente quella legalità dove ahimè da anni questa non esiste, tra l’altro aggiungerei, anche grazie al consenso di molti soggetti, attualmente responsabili di taluni pubblici uffici, che in questi lunghi anni – da quanto è emerso – poco o nulla hanno fatto in controlli e sanzioni!!!

CONTINUA…

Tribunale di Messina: quanta amarezza!!! Già… perché dopo aver agito per portare la legalità dove non c’era, scopro in questi anni come a vincere sia ancora costantemente l’illegalità!!!

Tratto oggi una vicenda (moralmente) difficile, sì… perché mi ha portato a pensare che a differenza di quanto solitamente viene chiesto da parte delle nostre Istituzioni e cioè di essere cittadini modello e quindi rispettosi della legge, beh… dopo tanto aver compiuto per portare la legalità dove questa non c’era, ecco che ora mi ritrovo a dover convivere come quel Sindaco descritto nel film di Ficarra e Picone: “L’ORA LEGALE”!!!

Già… sono anni che provo in tutti i modi – attraverso la richiesta di procedimenti giudiziari – a raggiungere quei minimi, ma fondamentali
principi di legalità, per un condominio, certamente enorme (e sì… potremmo
paragonare quest’ultimo – per i bilanci presentati negli anni – ad un piccolo borgo e/o paesino dell’entroterra
), essendo costituito
da quasi 800 unità (pensate che nel solo periodo estivo, ciascuna di quelle unità abitative, coinvolge mediamente 4 individui per appartamento…), in località Giardini Naxos (ME).

Ecco quindi che il sottoscritto, viene nominato (proprio come quel Sindaco di cui parlavo sopra, ahimè… mi viene da dire col senno del poi…) “Presidente dei Condomini” da parte di una regolare Assemblea. 

La decisione di molti di scegliere proprio il sottoscritto, ritengo sia stata ispirata dal fatto che in tanti sapevano che da anni mi dedico – attraverso anche alcune associazioni di legalità – a far emergere quei principi a cui da sempre credo e difatti, nel ringraziare loro per l’incarico ricevuto, ho sin da subito fatto notare ai tanti amici intervenuti, che forse quella scelta poteva non rappresentare la decisione più felice, in quanto con il mio operato sarebbero potute emergere circostanze che, molti tra essi (forse), avrebbero preferito tener celate… 

E’ così purtroppo è stato!!! 

Infatti, dopo aver verificato quanto era accaduto durante gli anni di quella gestione, ecco che ho potuto evidenziare dei fatti gravi emersi a cui sono seguite una serie di
denunce (e qualcuno va ancora dicendo che in questa regione siamo tutti
omertosi perché non si denuncia, già… quando li ascolto mi vien da ridere…
) presso le Procure di
Catania prima e di Messina dopo, ed ancora, Gdf di Catania e di Messina – a seguire – Guardia Costiera,
Gruppo dei Carabinieri “Noe”, richieste presso Genio Civile, Comune di Giardini, Vigili del
Fuoco, Agenzia delle Entrate, Ufficio di Riscossione Sicilia e per ultimo il Ministero Economia e Finanza “MEF”, proprio per evitare possibili richieste di “Bonus” statali, da cui era meglio stare alla larga… 

Beh… dopo aver fatto tutto il possibile
per evidenziare danni all’erario, truffe, bancarotta fraudolenta, malagestio,
appropriazione indebita, etc… evidenze che sono state motivo
d’indagine da parte delle PG e degli organi preposti, tanto che dalle sopraddette indagini si è giunti al rinvio a giudizio di quell’ex amministratore, ecco che accade stranamente che il Tribunale
di Messina, chiamato in causa, non solo dal sottoscritto ma anche da un nutrito gruppo di condomini (che nel frattempo avevano a seguito dei miei esposti compreso quanto fosse accaduto), hanno dato seguito alla reiterata richiesta di avere un amministratore giudiziario…

Ecco che finalmente, dopo alcuni anni, si torna ad avere per quel condominio qualcosa di legale, sì… un nuovo Amministratore “giudiziario” nominato dal Tribunale di Messina!!!

Una nomina resasi necessaria, ma che ha dovuto per esser valida, essere richiesta da quei condomini ben due volte, in quanto quell’amministratore giudiziario, durante il suo primo anno di mandato, non ha potuto
espletare il proprio incarico, a causa di circostanze elusive, che a breve andrò a riportare e che hanno evidenziato in maniera precisa di come: l’illegalità abbia vinto finora sulla legalità!!!

Infatti, appena quell’amministratore
giudiziario è stato nominato, permettetemi di aggiungere che trattasi di un professionista esemplare, egli, come previsto in queste circostanze dalla normativa, ha proceduto alla richiesta dei documenti contabili e amministrativi all’ex
amministratore di quel condominio, consegna dei documenti che però non hanno ricevuto alcuna attuazione, dal momento che l’ex amministratore non li ha voluti consegnare, 
neppure quando l’amministratore nominato è stato accompagnato dall’ufficiale giudiziario e dalle forze dell’ordine!!!

Ecco, già da allora si evidenzia iniziano a concretizzare quelle mancate garanzie di legalità da
parte dello Sato ed in particolare proprio di quello stesso Tribunale che lo aveva di fatto nominato…

FINE PRIMA PARTE 

A dimostrazione di quanto avevo anticipato…

“C’è un concreto legame tra la ‘ndrangheta e la massoneria, in particolare nel realizzare investimenti in località turistiche” – con queste parole avevo iniziato a maggio un post http://nicola-costanzo.blogspot.com/2023/05/ndrangheta-e-massonerie-consolidate-in.html parlando di strutture turistiche nel calabrese e di quei collegamenti in altre realtà territoriali…

Di poche ore l’esecuzione del decreto di fermo da parte dalla Procura della Repubblica di Catanzaro che vedono coinvolti per associazione mafiosa, estorsione, usura, trasferimento fraudolento di valori e favoreggiamento alla latitanza, tra gli arrestati e indagati, vi sono anche soggetti residenti nella provincia di Catania… 

I provvedimenti emessi dall’A.G., epilogo di una complessa indagine svolta dagli specialisti del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria/G.I.C.O. della Guardia di Finanza di Catanzaro, sono stati eseguiti nelle province di Vibo Valentia, Catanzaro, Reggio Calabria, Milano e Catania con l’impiego di oltre 100 finanzieri e l’ausilio di unità Antiterrorismo e Pronto Impiego e della componente aerea del Corpo.

Gli esiti degli articolati e complessi approfondimenti investigativi hanno consentito di delineare, nella fase delle indagini preliminari che necessita della successiva verifica processuale nel contraddittorio con la difesa, la gravità indiziaria circa la sussistenza di un gruppo criminale, riconducibile ad una consorteria operante nella provincia vibonese che, avvalendosi della forza di intimidazione che scaturiva dal vincolo associativo e delle conseguenti condizioni di assoggettamento e di omertà sussistenti nel citato territorio, aveva acquisito il controllo di fatto di alcune note strutture turistico-alberghiere, tanto da condizionarne la gestione, soprattutto nella individuazione dei fornitori di beni e servizi, nonché del personale da assumere.

Come avevo anticipato: La stagione estiva è iniziata…

Sì… ora che è iniziata la stagione estiva, si ricordano di quel "Consorzio rete fognante"!!!

“Signor sindaco, noi sto consorzio della rete fognaria la dobbiamo sistemare. Abbiamo fissato due appuntamenti e le stai rinviando. La merd** sulle spiagge, senza una guida all’interno del consorzio non lo accetto, poi mi girano i coglio** e partono le denunce. Se voi pensate che questi giochetti portano a bloccare le cose, avete sbagliato soggetto. Fari u babbu per non pagare il dazio con me non funziona, caro sindaco Stracuzzi. Ci ho messo la mia faccia per salvare Giardini Naxos da un danno irreversibile e ancora i rappresentati del comune di Taormina, da me designati, non si sono potuti insediare a causa di questi ragionamenti“, afferma Cateno De Luca – contro il Sindaco di Giardini Giorgio Stracuzzi. 

Mi dispiace Sig.ri, ma credo che su questa vicenda siate leggermente ritardo, ah… permettetemi di aggiungere che per quanto riguarda le denunce, queste sono state già da tempo presentate a tutti gli organi inquirenti, che hanno – come forse non sapete – portato al sequestro di quell’area e del depuratore fognario… 

Certo, va altresì detto che purtroppo la magistratura non sempre ravvede quanto accade, in particolare da Tribunale di Messina ahimè qualcuno ha deciso di stralciato un esposto, per l’appunto quello per inquinamento ambientale, ma mi consolo avendo preso atto che quel provvedimento del giudice non è stato di fatto tenuto in considerazione, dal momento che pochi giorni dopo quello stralcio, sia la GDF che il gruppo NOE hanno sigillato tutta quell’area dichiarandola “inquinata”!!!

E sì… perché le denunce servono a poco quando si sbatte contro le amministrazioni pubbliche o una magistratura che dimostra possedere poca competenza tecnica su ciò che s’intende per danno ambientale; d’altronde trattasi di circostanze che presentano fatti dolosi o quantomeno colposi, in violazione a quelle previste disposizioni di legge o di provvedimenti adottati, in base ai quali chi compromette l’ambiente arrecando danno, alterandolo, deteriorandolo o distruggendolo, in tutto o in parte, è obbligato di fatto al risarcimento nei confronti dello Stato!!!

Eppure come sempre accade, si continua così, tra l’indifferenza generale e dire che sono anni che le notizie vengono pubblicate sul web e alcuni i cittadini coraggiosi ne hanno pure denunciano le gravi condizioni, ma a cosa sia servito tutto questo impegno, quando poi il risultato resta invariato???

Il Sindaco De Luca ho letto in un articolo che “chiede alle chiacchiere di affiancare i fatti; i quattro comuni Taormina – Giardini – Castelmola – Letojanni dovrebbero unirsi in un unico sistema ma purtroppo il mondo è anche popolato da nani, da nani della politica. Bisognerebbe fare una strategia all’altezza dell’ orizzonte stupendo che abbiamo.”

Sig. Sindaco, c’è un motivo che ha spinto finora che tutto rimanga così com’è… quindi, se vuole approfondire l’argomento, può contattare il sottoscritto alla seguente mail: nicolacostanzo@live.it o anche attraverso la mia cara amica, Sig.ra Romj Crocitti, che proprio oggi ho saputo che Le ha inviato un messaggio…

Resterà sbalordito dai documenti in nostro possesso, ma soprattutto da quanto potrà leggerà, comprenderà i reali motivi per cui finora non si è fatto nulla!!!

Sig. Sindaco De Luca, per qualsivoglia chiarimento, resto a sua disposizione, con l’auspicio che finalmente si passi dalle parole sterili a fatti concreti!!!

Siamo alle solite: a pagare sono sempre i soliti fessi!!!

Ho letto un post che riguarda Taormina e in particolare le tasse locali!!!
Dalle verifiche effettuate dal nuovo sindaco De Luca è emerso incredibilmente come tra i debitori del comune vi siano decine di impiegati comunali…

Si parla di decine e decine di migliaia di euro non versati anche dai dipendenti delle Partecipate, precisamente  risulta che 15 dipendenti del Comune non hanno pagato 24.000 euro di acqua, altri 10 devono versare 20.000 euro di Tari e altri 5 impiegati devono pagare 7.000 euro di Imu, cui si sommano altri 4 dipendenti Asu riguardo i quali sono emerse 5.000 euro di Tari non pagata.

Dice bene il nuovo Sindaco De Luca (chissà quanto ancora lo faranno restare in quella poltrona, visto le polemiche che si stanno in queste ore alimentando a seguito di quei controlli, d’altronde sappiamo bene come la legalità venga affrontata in questa nostra terra, la regola vale fintanto che non riguarda i propri interessi personali, altrimenti il consiglio è di non parlarne…): Il dovuto ora sarà trattenuto sugli stipendi!!!

“Santo Subito“… sì perché a differenza di tutti quegli ignavi colleghi, complici e omertosi che si prestano ad un sistema quantomeno poco chiaro per non dire “illegale”, c’è chi viceversa fa il proprio dovere, uno di questi è proprio il primo cittadino di quella nota località turistica che non si ferma dinnanzi a nulla: sono emerse infatti 80 posizioni, tra Comune e Partecipate, di dipendenti risultati non in regola con il pagamento dei tributi.

Difatti, in una nota formale trasmessa subito dopo il suo insediamento, aveva richiesto a tutto il personale impiegato presso la Casa municipale, Asm, Consorzio Rete Fognante e Taormina Arte, di regolarizzare eventuali posizioni riguardanti bollette non pagate sui tributi comunali, ed ecco infatti emergere oltre 80 situazioni di morosità su quei tributi previsti per Acqua, Imu e Tari!!!

Da qui l’atto disposto dalla Giunta De Luca che ha deliberato l’avvio di un’azione di rientro delle somme mediante la compensazione d’ufficio: in sostanza gli importi dovuti verranno detratti direttamente dagli stipendi di chi non è in regola!!!

Ho come la sensazione che a breve questo nuovo Sindaco si ritroverà come il sottoscritto, già… a rivivere circostanze a suo tempo denunciate (insieme ad altri amici coraggiosi…), che facevano riferimento ad alcuni Comuni limitrofi al Suo, per poi ritrovarci dopo quanto compiuto (solo per far emergere quei principi di legalità che solo a parole in molti desideravano, ma che poi, appena emersi i fatti gravi si sono immediatamente opposti, lo stesso peraltro compiuto anche in taluni uffici istituzionali, i cui dipendenti invece di manifestare trasparenza, si sono posti a protezione reagendo agli esposti presentati attraverso un muro di gomma, opponendosi in tutti i modi e facendo sì che la verità restasse celata…), beh… posso certamente affermare che quella mia vicenda, mi ha fatto rivivere la stessa esperienza vissuta da quel “Sindaco” nel film “L’ora Legale”, interpretato dai bravi Ficarra e Picone. 

Auspico quindi al Sindaco De Luca di non finir anch’egli in quella medesima situazione, perché sin d’ora posso assicurargli che quanto ora emerso in quel Comune da egli rappresentato, costituisce la consuetudine di molti altri e mi dispiace dover aggiungere: le cui evidenze sono state in questi anni appositamente celate!!!

Ah proposito, mi consenta di darLe un consiglio su questa infelice vicenda e cioè di provare ad integrare quanto da Lei attualmente verificato, con quanto già in possesso della Gdf, tra l’altro, faccio riferimento al comando di Taormina: sono certo che il Comandante sarà lieto di mettersi a sua disposizione (insieme ai sottoposti altamente professionali), per coadiuvarla in questo percorso appena iniziato, ma che vedrà a breve – se dovesse continuare – alzerà un inaspettato polverone, difficile da mettere sotto il tappeto!!! 

Bilanci gonfiati e occultamento dello stato di progressivo dissesto…

Ravenna: la guardia di finanza su delega della Procura ha eseguito un provvedimento di sequestro preventivo per oltre 7 milioni di euro nei confronti degli ex amministratori (presidente e vice-presidente del Consiglio di amministrazione) nonché soci di una società di rilievo nazionale…

L’azienda SPA, società concessionaria della gestione di numerosi punti di ristoro anche lungo arterie autostradali e all’interno di strutture sanitarie pubbliche e finita in concordato nel 2022.

Il sequestro eseguito ora, si inserisce in un’ampia indagine di polizia giudiziaria avviata dalla Gdf a seguito dell’ammissione della società al concordato preventivo in continuità e dei conseguenti esposti presentati dall’amministratore giudiziario nominato dal Tribunale di Bologna…

Difatti, nel corso delle indagini, i finanzieri hanno esaminato le varie poste dei bilanci della società svolgendo quindi dei riscontri documentali ed assumendo informazioni da alcuni testimoni, tra cui diversi ex dipendenti e  fornitori della società. 

Sulla base di quegli approfondimenti è emerso che gli ex-amministratori avevano reiteratamente gonfiato, tra il 2015 e il 2020, i bilanci di esercizio, “indicando rimanenze di magazzino fino a 10 volte superiori a quelle realmente esistenti e modificando, con vere e proprie alterazioni materiali, i contratti con importanti fornitori al fine di contabilizzare crediti commerciali in realtà fittizi!!!

Le indagini ancora in corso, hanno permesso di individuare una sopravvalutazione dell’attivo patrimoniale e crediti inesistenti per milioni di euro e sulla base delle condotte illecite contestate, le Fiamme Gialle ravennati hanno proceduto anche a quantificare in oltre sette milioni di euro il profitto personale ottenuto dagli indagati sia, in qualità di soci di riferimento, in termini di risparmio per non aver dovuto ripianare le importanti perdite d’esercizio che senza i falsi si sarebbero concretizzate e sia, in qualità di amministratori, al fine di prolungare artificiosamente la vita dell’impresa e continuando nel contempo di usufruire d’importanti stipendi e benefit aziendali… 

L’autorità giudiziaria di Ravenna ha quindi emesso un provvedimento di sequestro preventivo in via d’urgenza, la cui esecuzione ha permesso il sequestro di quattro unità abitative, di cui due villini e due appartamenti, un deposito ed una quota parte di oltre 100 terreni agricoli. 

Catania: arrestato amministratore per bancarotta fraudolenta.

L’inchiesta colpisce una società del Catanese per bancarotta fraudolenta: sono indagate otto persone!!!

Trovate la notizia completa nel link “La Sicilia”: https://www.lasicilia.it/cronaca/svuotata-societa-in-crisi-arrestato-amministratore-della-sicula-costruzioni-1815068/

Sembra da quanto riportato che il sistema prevedeva di svuotare alcune società in favore di altre, appartenenti allo stesso  gruppo, nel momento in cui – per effetto dei rilevanti debiti maturati – risultava più conveniente continuare l’attività economica con una nuova o diversa realtà aziendale.

Cittadini al di sopra di ogni sospetto: domiciliari per un magistrato, tre commercialisti e un avvocato!!!

Come ripeto spesso non è una toga, una divisa, un camice o un abito talare a fare la differenza tra persone rette ed impostori!!!

Certo, molti di quei soggetti sono da ammirare, ma purtroppo – come spesso ormai avviene ultimamente – sotto quegli abiti vi sono individui che rappresentano quanto di più indegno e meno rispettoso si possa trovare in circolazione.

Ho letto in queste ore di cinque persone agli arresti domiciliari e di dieci indagati…

Tra essi un magistrato fino a poco tempo fa in servizio presso un noto Tribunale ed ora agli arresti per presunti abusi che riguarderebbero l’interferenza in alcuni procedimenti, in cambio di favori. 

La GDf su disposizione della magistratura ha posto ai domiciliari anche un avvocato e tre commercialisti…

Uno dei sospettati era già stato indagato in un’altra inchiesta per corruzione e turbativa d’asta per un giro di nomine e incarichi pilotati presso quel Tribunale fallimentare…

 Le accuse ora contestate a vario titolo – nel provvedimento cautelare emesso dal gip del Tribunale – sono di concussione, corruzione in atti giudiziari, turbata libertà degli incanti ed estorsione, nomine pilotate in cambio di favori e regali tra cui gioielli, brillanti ed oro….

L’inchiesta ha riguardato anche la nomina di taluni avvocati nell’ambito di procedure di controllo giudiziario di alcune aziende: la storia si ripete per l’ennesima volta: minch… ma quanto ci vuole a comprendere che quello è un sistema marcio per come è ancora oggi impostato, anche i più deficienti dovrebbero ormai averlo compreso eppure tutto resta inalterato!!!  

Difatti, tra le accuse, c’è quella di tentata concussione: il giudice assegnatario della procedura di controllo giudiziario di un’impresa avrebbe costretto gli amministratori incaricati, a nominare un avvocato come coadiuvatore della procedura stessa che è poi essere risultato il compagno dello stesso giudice!!!

Va beh… 

Consorio Rete fognante: finalmente qualcuno inizia a parlare…

“Così non si può andare avanti, serve una gestione professionale e seria e non è più ammissibile che ogni socio non faccia il proprio dovere”. 

Il sindaco di Letojanni, Alessandro Costa, non ammette più alibi sulla conduzione del Consorzio Rete Fognante, di cui fanno parte anche i Comuni di Taormina, Giardini Naxos e Castelmola, e giovedì sera in Consiglio comunale ha auspicato un rapido cambio di registro. 

L’aula ha dato il via libera all’unanimità al pagamento delle passività pregresse, pari a 327mila 388 euro, con l’applicazione dell’avanzo di amministrazione accertato sulla base del rendiconto 2022. 

“Con l’approvazione degli atti contabili del Consorzio, i revisori dei conti hanno accertato passività pregresse per quasi 8 milioni di euro, di cui circa 6 milioni per bollette elettriche – ha detto Costa – la soluzione è complicata, Taormina ha un debito di quasi 5 milioni di cui 3milioni 915mila 159 euro per il periodo 2008-2020 e 1 milione 028mila euro per gli anni 2021 e 2022, Giardini Naxos deve 2 milioni 586mila euro e Castelmola 306mila euro. 

Noi ritenevamo di essere in regola, in quanto abbiamo sempre pagato le quote annuali per i costi di gestione, che nel tempo sono però cresciuti, e adesso pagheremo questa ultima parte (ieri mattina è stato effettuato il versamento, ndc) che a nostro avviso era un debito presunto in quanto da dimostrare. 

Adesso abbiamo pienamente regolarizzato la nostra posizione, eventualmente tratterremo le somme dalle quote future. 

Il Consorzio Rete Fognante ha fatto i decreti ingiuntivi ai quattro Comuni – ha aggiunto Costa – siamo alla follia totale, visto che sono gli stessi enti che ne fanno parte”. 

Il sindaco ha auspicato che dopo le elezioni a Taormina vengano assunte decisioni forti, anche perché Letojanni, come Giardini Naxos, è un comune ricevente in cui ricadono i depuratori, entrambe località turistiche di pregio così come Taormina e dove il funzionamento degli impianti di depurazione è determinante per il sistema dell’accoglienza. 

A Letojanni i timori di malfunzionamenti del sistema fognante sono alti: “L’estate scorsa abbiamo subìto un danno ambientale, economico e di immagine notevole – ha detto in Consiglio il capogruppo Cateno Ruggeri – con un divieto di balneazione istituito a metà agosto nel nostro mare a causa degli scarichi fognari a Mazzeo. Non possiamo subire ancora, ci deve essere un cambio di marcia, Taormina rivendica sempre la presidenza del Consorzio Rete Fognante ma poi non paga, c’è stata una gestione poco professionale e molto allegra, il guasto dello scorso anno è dietro l’angolo e la fogna finirebbe nuovamente nel nostro mare. Non lo consentiremo più”.

Ma la circostanza più assurda è che vi sono stati cittadini, come il sottoscritto, che le ha denunciate queste condizioni gravi, ora nuovamente emerse – sia finanziarie, ma soprattutto ambientali – ma purtroppo non è stato ascoltato!!!

Già… quei miei appelli presentati, sono stati dalla giustizia disattesi, attraverso i suoi magistrati che hanno di fatto stralciato – per motivi ancora incomprensibili – gli esposti presentati, ma per fortuna, sì… a differenza loro, altri soggetti istituzionali ben più efficienti, mi riferisco agli organi di controllo della Gdf e del gruppo NOE dei Carabinieri, hanno messo sotto sequestro sia il depuratore che l’area adiacente protetta, denominata parco fluviale dell’alcantara, gestito da un Ente pubblico, tra l’altro questo sottoposto a controllo e vigilanza della Regione siciliana, proprio per la conservazione e la salvaguardia dell’habitat e delle specie, vedasi il post: http://nicola-costanzo.blogspot.com/2023/03/scusate-ma-ho-difficolta-comprendere.html 

In questi anni si è pure provato a dare una soluzione pratica (parlo dal punto di vista finanziario) ai rappresentanti di quei Comuni, ma da quanto ho potuto costatare, a nulla quei consigli sono serviti dal momento che quest’ultimi non sono stati minimamente presi in considerazione, eppure dove trovare i soldi necessari, per risolvere il problema gli era stato pure suggerito, già… con il cucchiaino, ma qualcuno fors, debbo pensare, aveva più interessi a insabbiare la vicenda che a portarla alla luce!!!

Ed ora in prossimità della stagione estiva, ci ritroviamo ancora una volta a parlarne, perché in questo sono bravi, a parlare, a parlare, a parlare, ma mai una volta, a mettere la parola “fatti” a quelle loro sterili parole!!!

Ci promettono (soprattutto in queste giorni di votazioni…) che qualcosa cambierà, ma la verità è che non cambia nulla perché è così che vogliono che continui e noi tutti ahimè, siamo qui a pagarne le conseguenze!!! 

Povera Sicilia…

      

In attesa della decisione del GUP: Finanzieri indagati!!!

Una cittadina siciliana…

Un summit…

Dei soggetti, tra cui alcuni ufficiali della Gdf, si incontrano in un bar e…

Beh, trovate l’articolo completo su: https://innocentedigela.com/2023/04/07/complotto-di-gela-finanzieri-indagati-presto-dal-gup-video-esclusivo/

Ovviamente quanto ora riportato sul sito web deve essere ancora confermato dal GUP e quindi – come giusto che sia – bisogna attendere che la giustizia faccia il proprio corso…