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Denunciare conviene sempre!!! Dispiace, ma non sempre questa affermazione è vera…

Ma è proprio vero che denunciare conviene sempre???
Dispiace dover dire ciò… ma non sempre compiere il proprio dovere di cittadino  dimostra come quelle stesse denunce, conducano a far emergere la verità…
Già, ci sono circostanze in cui alle Istituzioni, quelle denunce presentate… danno soltanto fastidio!!!
Riprendo quanto ho letto quindi qualche sera fa, in un’intervista realizzata a Paolo Borrometi, un giornalista siracusano, che con estremo coraggio, ha saputo raccontare il malaffare compiuto in Sicilia, in particolare da quella mafia “Aretusea”…
Dichiara: “Denunciare conviene sempre”!!! 
E’ con questa rilevante affermazione che si presenta questo nostro conterraneo giornalista… Certo, sarebbe meraviglioso se tutti in quest’isola e non solo, facessero il proprio dovere, ma vorrei per un momento esaminare con Voi, quanto realmente accade…  

Innanzitutto chi dovrebbe denunciare???
Sì… sarebbe corretto dividere i soggetti!!!
Ci sono infatti coloro che trovandosi coinvolti in situazioni “personali” (tali da non riuscire più a trovare soluzioni alternative ai loro problemi), realizzano in quella manifesta denuncia, l’unica procedura loro rimasta per uscire da quella particolare condizione…
Tra quest’ultimi troviamo ad esempio alcuni imprenditori, commercianti, esercenti, che torchiati da quella morsa imposta, meglio conosciuta come “pizzo”, non riescono più a far fronte ai loro impegni e logorati da quelle coercizioni, decidono di farla finita, chiudendo le proprie attività oppure denunciano i propri aguzzini…
Viceversa, vi sono altri che beneficiando direttamente di quel sistema criminale, hanno potuto crescere, alimentando anno dopo anno quel proprio business, garantendo alla propria attività –grazie a quelle particolari amicizie– appalti e ordinativi, dei quali certamente non sarebbero mai potuti pervenire…
Tutto ciò, ha permesso loro, d’espandere verso altre realtà di mercato quella propria attività sia produttiva che di commercializzazione…
Da quanto sopra si comprende come questi rappresentano concretamente, gli unici settori che in talune circostanze, potrebbero condurre a denunciare quel “sistema”…
Ma tutti gli altri, già gli altri… dove sono…???
Mi riferisco a coloro che svolgono la loro mansione all’interno di quei palazzi Istituzionali, a quei funzionari che operano presso le giunta comunali, provinciali, regionali, quelli che hanno responsabilità nei settori dell’amministrazione, oppure tutti quei dirigenti che hanno avuto quegli incarichi grazie alla politica, proseguendo con i dipendenti delle PA, ecc…
In questo elenco, dovremmo certamente inserire tutti i professionisti, in particolare quanti vengono a conoscenza di situazioni ambigue, che evidenziano fatti gravi o circostanze che non permettono sicuramente di esularsi dai propri compiti a cui si è chiamati…
Ovviamente andranno sommati tutti gli operatori delle società private… che anch’essi, direttamente o indirettamente, verranno possibilmente a conoscenza di situazioni che forse andrebbero denunciate…
Infine, ci sono quei restanti cittadini, quelli che non fanno parte di quanti riportati sopra… parlo dei pensionati, gli studenti, i disoccupati, i precari, e perché no… inseriamo pure gli innocenti bambini.
Ed allora vorrei sapere… com’è possibile che ogni giorno vengono evidenziate truffe ai danni delle PA, arresti tra i dipendenti sleali, corruzioni ad ogni livello, comportamenti disonesti, attività fraudolente, controlli delle forze dell’ordine che evidenziano evasioni e scorrettezze nei bilanci, senza che mai nessuno le denunci prima…
La verità è una ed una soltanto: NESSUNO DENUNCIA!!!
Già, nessuno denuncia… perché a nessuno interessa farlo, ciascuno d’altronde salvaguardia quella propria posizione sociale o quella dell’ufficio di competenza rappresentata dal proprio ruolo… d’altronde perché esporsi per mettersi in cattiva luce nei confronti dei colleghi, di tutti gli altri… ed ecco quindi che si evita d’intervenire, anche quando si è a conoscenza o in presenza di fatti gravi…
Quando di contro ciò viene realizzato, è solitamente perché costretti… ad esempio, a seguito di un’indagine, va dimostrata la propria estraneità alle forze dell’ordine, oppure perché a volte denunciando, si gode di un proprio tornaconto, ad esempio si sopravanza il proprio superiore oppure lo si mette in cattiva luce, affinché venga successivamente privato da eventuali gratificazioni, ma anche questa particolare condizione… è alquanto difficile che si realizzi…
Vorrei però concludere, evitando di parlare di tutta quella serie d’individui meschini e omertosi, in particolare di quei miei conterranei, vorrei cdi contro esprimere un plauso a chi ha il coraggio di denunciare, di essere se stesso, a chi sa a quale difficoltà andrà incontro denunciando, pur conoscendo tutte le “rotture di cogl…” che ci saranno proprio a seguito di quelle denunce!!!

Ad esempio, presentarsi a proprie spese, presso il Tribunale nel quale si è stati convocati, a volte questo posto a centinaia di chilometri di distanza dalla propria residenza, dover perdere giornate lavorative, rispondere alle domande dei magistrati ed a quanti, difensori della parte lesa, metteranno in discussione tutto… dalla vostra professionalità, fino ad incrinare (inutilmente…)  la vostra persona… sì, con domande tendenziose, che proveranno ad intaccare la vostra dignità…
Loro… proveranno a fare ciò, sono individui che non hanno mai avuto alcuna morale, figli che da generazioni vivono in quel sistema del “gattopardo” che li ha perfettamente instradati, un mondo mafioso e clientelare con il quale da sempre vanno a braccetto… e dal quale hanno imparato alcune metodologie truffaldine, non per nulla, quella loro categoria, risulta essere in questo nostro Paese, tra le prime in classifica per evasione e mancato pagamento dei tributi!!!
Caro Dott. Borrometi, il sottoscritto comprende perfettamente il suo messaggio, che ovviamente approva in ogni sua consonante e vocale, ma so anche come questa terra, evidenzi un’enorme differenza tra il dire ed il fare… perché il più delle volte, quelle denunce, vengano solitamente fatte ribaltare o quantomeno insabbiate ed è il motivo per cui oggi, la maggior parte dei nostri conterranei, non fa niente e mi consenta di aggiungere… anche da chi dovrebbe fare!!!
Sono rammaricato di aver letto delle minacce subite a causa del suo lavoro, saper di trascorrere le proprie giornate sotto scorta… non è propriamente quanto una persona nella propria terra… aspiri, ma purtroppo, ciò è quanto accade da noi, quando ci si dedica a smascherare collusioni e corruzioni, a cui solitamente, quell’associazione criminale ed una parte dei soggetti di cui mi riferivo sopra, fanno affari…
Ma fintanto ci saranno soggetti come Lei… come quel giornalista della Rai nella vicenda di Ostia ed altri ancora che, pur provando paura, sanno contrastare con coraggio e con le parole la violenza di quei soggetti, ecco per quegli individui e per quella criminalità organizzata, non ci sarà mai alcun futuro e neppure per coloro, che quotidianamente si prestano a dare la propria disponibilità favorendola!!!
Come diceva Borsellino… “È normale che esista la paura, in ogni uomo, l’importante è che sia accompagnata dal coraggio. Non bisogna lasciarsi sopraffare dalla paura, altrimenti diventa un ostacolo che impedisce di andare avanti“.

Tour elettorale in treno e bus: povero Salvini, sarà ancora li sopra, che gira inutilmente!!!


Una cosa giusta la dice: “Si parte con quello che la Sicilia mette a disposizione dei siciliani“!!!

Infatti, se considerate che mentre – da Milano Centrale a Venezia Mestre un bus impiega h. 2,50 mentre il treno diretto impiega h. 2,13 – da noi per andare da Catania a Palermo, si sa quando si parte e non si sa quando si arriva… 
Ecco quindi il leader della lega Matteo Salvini, che avendo compreso la realtà siciliana “medievale” dei nostri trasporti, si è presentato all’alba per salire sul treno che da Trapani l’ha portato a Castelvetrano. 
Di partire è partito… di arrivare, non so dirvi se è giunto a destinazione… 
Comunque, ormai il tour è iniziato e si cerca ora, prima del 5 Novembre, di raccogliere sempre più consensi in vista di questa campagna elettorale siciliana…
Per cui, il treno l’ha conosciuto ed ora proverà a viaggiare sui nostri pullman… che lo porteranno in giro per tutta l’isola!!!
Certo, i nostri burocrati, avendo saputo anticipatamente di quella visita, hanno cercato di rendere ordinate quelle stazioni e più puliti quei convogli; gli stessi percorsi, sono stati inoltre rassettati, sradicando tutte quelle erbacce adiacenti il percorso del treno!!!
Parliamo ovviamente ancora di treni che viaggiano a gasolio… e mentre in Europa e nel Centro-Nord si viaggia ad alta velocità, ma da noi si sa, si viaggia… ed è già qualcosa.
D’altronde, potremo considerarli dei veri e propri viaggi culturali, itinerari che sembrano riprendere antiche suggestioni letterarie del “Gattopardo“, a modello di quelle gite fuori porta del Duca Tomasi di Lampedusa, tra schiamazzi, costumi d’epoca, cimeli e oggetti antichi, che danno sì quel senso di partenza, ma mai quello d’arrivo…
Parlare d’infrastrutture in Sicilia è utopia… autostrade in condizioni pessime, dirigenti, funzionari e politici indagati, imprese affidatarie dei lavori, che hanno fatto la “cresta” su progetti mai finiti e a volta mai esistiti e non voglio toccare la dolente nota sugli appalti e sulle mani che la mafia ci ha messo sopra …
La stessa Codacons, alcuni anni fa, ha evidenziato come tutte le autostrade Siciliane siano insicure, spesso impercorribili e comunque prive di quella necessaria manutenzione. 
Si sono inoltre rivolti alle relative Procure, per accertare le ragioni e le responsabilità della omessa manutenzione e messa in sicurezza delle stesse, per salvaguardare l’incolumità non solo dei Siciliani, ma anche dei tanti turisti che nei mesi estivi, transitano nella nostra isola, in ciò che si vorrebbero ancora definire… autostrade!!!
Per dimostrare le condizioni attuali, allegherò in questi giorni sul mio profilo social, un video inviatomi alcuni giorni fa, da una mia amica (Marina), che dopo essere stata a Catania per una conferenza e rientrata nuovamente a Palermo: bene (o meglio male…), il video evidenzia le attuali condizioni di quel percorso autostradale (all’incirca 250 Km) con una durata incredibile di ben h. 4,30!!! 

Ho fatto un sogno: erano in gioco le "poltrone" della Regione siciliana…

Strabiliante… un sogno che sembrava reale!!!
Mi trovavo in una posizione sopraelevata, posta al di sopra di una grande sala ed osservavo sotto di me lo svolgersi di un gioco…
Un attiguo spettatore mi ha chiarito che stavano per nominare i deputati della regione siciliana…

Ah… sì, finalmente riconosco quella sala, grazie ad alcuni suoi partecipanti, era “Sala d’Ercole” ed io mi trovavo a Palazzo D’Orleans…
La competizione era semplice…
Per svolgere quel gioco era fondamentale avere delle sedie e nel loro caso, utilizzavano delle poltrone…
Tante poltrone per quanti sono i candidati e a vincere saranno gli ultimi settanta concorrenti che rappresenteranno il numero massimo previsto di deputati…
Accanto a me un’orchestra, attendeva un maestro che desse con il tocco della sua bacchetta l’inizio, per far suonare quella musica che sa tanto di Sicilia…
Ecco, sento partire alcuni accordi, strumenti in sottofondo… ma l’ho riconosciuta, è la musica di Nino Rota, di quel suo valzer, motivo centrale della sequenza del ballo “Il Gattopardo”… 
Peraltro, quale altra musica si poteva scegliere per quel giorno, un 5 Novembre da ricordare ai posteri, soprattutto per la presenza in quelle liste, di molti “singolari” partecipanti…
Ah… ovviamente c’era una variante al gioco: le poltrone non erano posizionate al centro, ma bensì di fronte la sala…
Erano poste su tre file, una a sinistra, una a centro e quella a destra… a cui erano state aggiunte altre cinque poltrone, messe di lato, a parte… quasi fossero escluse da tutte le  altre…  
Ovviamente nel posizionarsi, ciascuno poteva scegliere dove stare… e si poteva spostare, tra quelle poltrone, mettersi a metà… ad esempio, ci si poteva sedere posizionare in quelle file vuote, tra quella centrale e quella di sinistra o destra…
Potremmo definire ciascuno di loro degli innamorati di quel “centrosinistra o centrodestra” e soltanto chi era in possesso di una stella poteva sedersi in quelle cinque poltrone messe in disparte…  
Ecco quindi vederli lì… in tanti, impazienti… in quella sala enorme stracolma… tutti pronti ad iniziare quel gioco, con di fronte ad essi, quella serie di poltrone vuote.
All’improvviso… parte la musica e tutti i giocatori iniziano a ballare, chi a coppie, uomini con donne e chi ha preferito ballare con un proprio affine… riscontro alcuni uomini abbracciati ad altri uomini, ah… che ridere, un vero spasso…
Ovviamente ci sono molti che preferiscono ballare da soli, centinaia di concorrenti che danzano, ruotano… finché all’improvviso la musica s’interrompe!!!
Inaspettatamente, ciascuno di essi, quasi fossero dei felini, scattano all’improvviso per raggiungere quella loro preda…  tutti iniziano a correre verso l’altra parte della sala, per aggiudicarsi una poltrona!!!
Un vero casino… spintoni, urti, ingiurie, botte, offese, spallate, c’è chi cade e chi viene sopraffatto, in quel disordine… c’è chi siede su una poltrona già occupata e chi sale su altri, schiacciando di conseguenza quanti sotto, infischiandosene di recare lesioni o quant’altro…
Un marasma generale, che ha causato una completa confusione, c’è chi è andato a destra e chi correva verso sinistra… chi si seduto al centro e poi ha deciso d’alzarsi per sedersi da tutt’altra parte, non si capiva niente, soggetti della stessa coalizione che si ritrovano in opposti schieramenti… forse, solo i cinque stellati hanno la fortuna di trovare libere quelle loro sedie e difatti si sono tranquillamente accomodati…
Ah… certo, uno è rimasto in piedi!!!
Ed ora, ciascuno di quanti seduti sogghigna al pensiero d’aver eliminato quell’avversario concorrente… anche gli amici di quella stessa fazione, pensavano: “ben gli sta… fuori uno, andiamo avanti…“!!!  
Fuori da gioco quindi quel concorrente scomodo… ed allora si riprende nuovamente a ballare; nel contempo gli uscieri hanno provveduto a togliere una poltrona da quella sala…
Il gioco continua e continua finché restano due candidati… ed una sola poltrona!!!
Uno dei due, quello che siederà su quell’unica poltrona diverrà il Presidente…
Già, il primo dei due che al fermarsi della musica si siederà, lasciando l’altro in piedi, sarà finalmente nominato vincitore del gioco!!!
Ecco, ha vinto… è stato scelto il “Presidente”… ed ora egli potrà nominare alcuni tra quei giocatori, per sedere insieme ad egli, in quel cosiddetto direttivo…
Un élite ristretta, che dovrà amministrare questo gioco per i prossimi cinque anni…

Minchia… no… altri cinque anni… no…NO…NOOOOO!!!
Ah… mi sono svegliato era solo un incubo… meno male…
Accendo la radio, ascolto le notizie e sento di quel candidato di sinistra passato ora con Nello Musumeci e di quell’altro, noto per essere da sempre nella coalizione di centrodestra, saltare il fosso e presentarsi con Micari presidente…
No… non può essere… sto ancora sognando…???

La Sicilia… un paese circolare, gattopardesco, in cui tutto cambia per restare com’è!!!

Per favore, non considerate quanto scrivo, quasi fosse un’autoritratto critico sulla mia terra…
Come d’altronde, non vorrei passare per uno scrittore impegnato… (non potrei di sicuro permettermelo…), ma mi piace comunque sentirmi – nel mio piccolo – impegnato!!!
Già… impegnato contro questo stato di fatto e questo sistema asfissiante, contro questa mentalità collusiva e corruttiva, contro un sistema non meritocratico ed un clientelismo opprimente e aggiungerei, tentacolare e putrefatto…
Lo so… l’impegno non è tutto e soprattutto da soli si può fare ben poco per cambiare questa attuale condizione… 
Ma io sono speranzoso e credo che ognuno di noi debba fare innanzitutto il proprio dovere, poi il resto verrà da se…
C’è comunque in me questo desiderio… di raccontare e scrivere ed è qualcosa che sento nel profondo, che mi stimola, anche perché se così non fosse, se non trovassi entusiasmo in ciò che faccio, non lo farei… e credo che questa rappresenti per il sottoscritto la condizione essenziale, perché se mi diverto io in qualità d’autore a scrivere un post, si divertirà anche e soprattutto il lettore… nel leggerlo.
Riprendendo il titolo… ho voluto cogliere dal famoso libro “Il Gattopardo” alcune analogie… ad iniziarsi con quel principe di Lampedusa, ben disponibile ad ascoltare le esigenze altrui…  ma poco propenso a dare le proprie terre ai contadini… ecco, in quel suo gesto, evidenzia tutti i propri limiti umani ed in particolare manifesta quella mancata disponibilità verso ciò che è sociale… 
Un’indifferenza similare se non eguale a quella realizzata oggi dalla nostra classe governativa!!!
Le ragioni proprie e personali… non coincideranno mai con le vostre, statene certi… perché in loro vi è una congenita patologia… “l’indifferenza”!!!
La stessa indifferenza che hanno avuto tutti i nostri conquistatori, sino agli ultimi… i Savoia, che con il loro generale (Garibaldi) hanno fatto sì che questa nostra terra, diventasse nuova “colonia” per il nord Italia…
Il siciliano quindi, abituato a sottomettersi a tutti i suoi continui invasori… non si è mai ribellato ( ad esclusione soltanto del periodo dei vespri…) ed è rimasto, di volta in volta, assoggettato ai nuovi padroni…
Oggi… il discendete di quel siciliano, continua ad operare con le stessa modalità asservita dei suoi padri, prostrandosi ai nuovi dominatori: politici, imprenditori e mafiosi!!!
Hanno permesso ad ognuno di loro, di sporcarsi le mani di sangue, grazie a quegli indegni affari quotidianamente realizzati, il tutto grazie alla partecipazione e complicità di molti infedeli… permettendo così a quei soggetti, di manifestare quel proprio potere, affinché nulla cambi e si resti così com’è…
Sono i cosiddetti nuovi capitalisti; proprietari della maggior parte delle ricchezze della nostra regione, che fanno sì, che tutto… resti invariato.
Hanno inoltre vincolato i propri conterranei a quella loro volontà: eccoli i nuovi “padroni”, che sfruttano al limite della  povertà tutti… quasi fossero per essi… dei “servi della gleba”!!!
Diceva Mussolini: come si fa a non diventare padroni di un paese di servitori?

Piange la Sicilia: tasso d’occupazione più basso tra tutte le regioni europee!!!

Il dato è stato pubblicato su Eurostat Regional Yearbook 2015…

Da quella analisi è emerso, che il tasso di occupazione nella nostra regione – compreso tra i 18 e i 64 anni – è stato nel 2014 del 42,4% e rappresenta il dato più basso, tra tutte le regioni europee….
Difatti, su sei regioni europee, con il tasso di occupazione inferiore al 50% quattro sono proprio in Italia, ma soprattutto al sud… mentre soltanto due si trovano in Spagna ed in Grecia…
Un dato allarmante legato soprattutto alla grave crisi imprenditoriale che attanaglia la nostra terra…
Uno sviluppo quello proprio dell’imprenditoria giovanile in Sicilia che non riesce a decollare e dove i decreti legislativi, atti ad incentivare il sistema dell’occupazione, restano di fatto nel cassetto e non permettono quello sviluppo auto-imprenditoriale che permetterebbe di fatto alla concretizzazione di un vero e proprio auto-impiego… 
Sono anni che se ne parla… e dire, che esiste un vero e proprio Decreto legislativo a riguardo quello del 21 aprile 2000, n. 185 in attuazione dell’articolo 45, comma 1, della legge 17 maggio 1999, n. 144. – GU n.156 del 6-7-2000 ) entrato in vigore dal luglio dello stesso anno… e cosa si è riusciti a fare… poco per non dire nulla!!!
Domande e domande presentate e mai evase… o meglio forse servirebbe chissà quale “spintarella” per farle giungere a destinazione… senza dimenticare che che quei giovani (speranzosi), hanno sostenuto tutta una serie di costi per poter presentare le domande… a cominciare da quelli necessari per la costituzione della società, rimasta di fatto virtuale…
E dire che proprio in un momento come questo e cioè di forte crisi economica e sociale, lo Stato ed in particolare proprio gli enti locali, dovrebbero concentrare tutti i loro sforzi, affinché quelle politiche di sostegno, giungessero alla definizione permettendo a queste imprese d’iniziare ad operare… considerato soprattutto la difficoltà che hanno ad accedere senza alcuna garanzia, a quel sistema finanziario bancario…
Infatti, a differenza di quanto avviene nel resto d’europa, dove i finanziamenti della comunità permettono ai giovani di creare quelle imprese, nate a volte da idee geniali e innovative, da noi si spreca tempo e soprattutto denaro, per impedire di fatto, che tali fondi ( di cui molti di questi… negli anni scorsi a fondo perduto) tornassero nelle casse della UE…

Se poi a quanto sopra, si aggiunge quel mancato sostegno dell’occupazione femminile (sono soltanto il 29,6% le donne che in Sicilia lavorano…) ecco che allora la crisi si sente in tutta la sua gravità…

A quanto sopra si debbono aggiungere tutti coloro che in questi anni stanno perdendo il lavoro… sia per le difficoltà imprenditoriali a trovare nuovi sbocchi, ma soprattutto per i soliti meccanismi “corruttivi” che non permettono quella necessaria e libera concorrenza, ma che agevola, sempre e soltanto, le imprese legate a “cosa nostra”… 

Quando poi queste vengono dalle varie procure individuate e colpite, ecco che il numero degli occupati diminuisce ancor più: difatti il sistema finora adottato nella gestione di queste imprese confiscate, ha dimostrato ( secondo gli ultimi dati disponibili aggiornati al 31 dicembre 2012… già da questo dato dimostra quanto indietro sia il nostro paese dal punto di vista dell’informatizzazione…) dall’entrata in vigore della legge Rognoni La Torre del 1982 – come di quelle imprese confiscate in via definitiva – sono 1708 aziende e di cui proprio 623 in Sicilia – la maggior parte di queste, uscite dalla gestione amministrata, siano state di fatto, cancellate dal registro delle imprese e/o liquidate e quindi, ad esclusione di qualche revoca… per il resto si è proceduto alla vendita di tutti i beni a soggetti terzi privati…

Al solito due Italia… una che cresce ed una che muore… un divario a favore della prima con oltre trenta punti percentuali tra il tasso di occupazione più alto come quello di Bolzano con il 76,1% ed alcuni nostri capoluoghi tra i più bassi in Sicilia ( non sto qui ad elencarle perché viene veramente da piangere…).

Cosa aggiungere… sembrerà assurdo, ma tutti quei disoccupati… dovranno sperare in quelle scelte morali o nelle attuazioni responsabili d’integrità etica, proprio di quanti oggi sono al contrario… occupati.
Poiché, il giorno in cui si dovranno decidere le sorti di questa nostra terra, a quelle votazioni… non andranno soltanto quanti oggi sperano in quel profondo cambiamento ( e che a causa di ciò si sentono scoglionati anche ad andare alle urne…), ma soprattutto, andranno al voto, proprio coloro che quel cambiamento non desiderano che avvenga… per non sovvertire il più delle volte, i benefici personali, di cui finora hanno goduto…
Ed è in questa piccola ma rilevante differenza, che si gioca da sempre la partita del nostro bel paese… vere e proprie motivazioni del fallimento di questa terra, che mette in campo una opposta rappresentazione di quelle forze in gioco… e cioè tra quanti appartengono a quel mondo ovattato e privilegiato… fatto di favoritismi clientelari e chi si sforza giornalmente di correggerlo quel sistema… e non soltanto a parole!!!

Lettera aperta al Presidente del Consiglio – On. Matteo Renzi

Preg.mo Presidente,
desideravo inviare alla Sua persona, il mio personale avallo, sulla decisione di voler commissariare la nostra regione Sicilia, in particolare con riferimento alla questione degli impianti di depurazione.
Soltanto chi conosce bene questa terra, può comprendere, quali e quante difficoltà vi sono, nel cercare di adempiere al proprio dovere, trovandosi a malincuore, a scontrarsi con quegli interessi, personali ed economici, che sono alla base, di quei noti “meccanismi” perversi e collusivi. 
E’ una grande soddisfazione, essere rappresentato da Lei ed anche da un mio conterraneo, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che per questa terra, insieme ai propri familiari, ha piantato lacrime di “speranza“, ed è proprio a quell’auspicio, che oggi mi permetto di rivolgere a Lei, una esortazione, quella cioè di non farsi sviare da pietismi ingannevoli, eredità di quelle logiche politiche ed economiche, che finora, sono servite, a non consentire la risoluzione di quei problemi che, da sempre, affliggono questa nostra regione.
Aver voluto creduto, che attraverso le lotte intraprese in questi venti anni dallo Stato, si fosse stati capaci di debellare quella mentalità intrinseca e collusa, ma, mi creda – da siciliano – e mi dispiace doverlo dire, ciò rappresenta un falsità, perché al suo interno ( e non parlo dei consueti delinquenti, associati a chissà quale organizzazione malavitosa ) vi sono tutta una serie di cittadini che, posti a vari livelli, aspirano a poter ricevere – grazie a quegli incarichi ricevuti – un minimo di vantaggio; possa questo essere costituito da un avanzamento di carriera, da una qualche forma di regalia o nel vedere concretizzato il proprio sostegno, con una collocazione familiare.
Lo so… sembrerà incredibile, ma la maggior parte dei miei conterranei, è ormai collusa con questo sistema!
No, non voglio dire che si è venduta a quel sistema, ma avendo ormai persa la speranza di quel profondo e reale cambiamento, si è di conseguenza, adattata ad esso. 
Perché vede, per fare ciò, è necessario stravolgerlo questo sistema, dall’alto, bisogna iniziare proprio dalla politica, dal recidere definitivamente quelle connessioni clientelari di scambio, con il quali finora questo sistema corruttivo ha convissuto e ne ha altresì, modificato le coscienze.
Desidero raccontare un episodio accaduto proprio alcuni giorni fa: il sottoscritto, in qualità di Direttore Tecnico di una Società, che ha la propria Sede Legale a ***********, ha scoperto che, da alcuni mesi, al sesto piano dello stesso stabile, si è trasferito l’Ufficio del Presidente *********; da quando ciò è avvenuto, in particolare in alcuni giorni prestabiliti, sembra di trovarsi all’interno di un “panificio”, un via vai di persone, tutte messe lì disposte in fila, in attesa, ovviamente di poter chiedere…; chi presenta il proprio curriculum, chi desidera un posto per il proprio figlio, chi pretende di avere una maggiore considerazione all’interno dell’organizzazione a seguito dei voti finora apportati all’associazione e via discorrendo…; li osservo, capisco come niente sia cambiato… e sconsolato, senza dir nulla, me ne vado…
Ecco questo è il nostro paese, un paese dove ognuno cerca di raccogliere i frutti di quel suo piccolo orticello e se poi, la propria terra continua a produrre raccolti “gattopardiani”, poco importa….
In questi anni, prendendo quindi ispirazione da chi – per questa meravigliosa terra, ha dato la propria vita, sto cercando nel mio piccolo, di esprimere il profondo disagio, personale e di quanti, cittadini onesti, mi scrivono.
Un grido ad alta voce – attraverso questo mio blog “Liberi pensieri“ – per poter riportare ed evidenziare, quelle continue notizie di corruzione e malaffare, analizzarle in modo obbiettivo, preciso e puntuale, denunciarne fatti e persone, che, celati dietro quella loro “immagine costruita“, di onestà e legalità, hanno finora complottano, per compiere in maniera disonesta, tutti quelle illegalità a loro permesse.
Sono molti tra le Istituzioni a chiedere di denunciare gli illeciti presso le autorità, commissioni e/o associazioni; c’invitano a segnalare, a non avere paura, a rompere quel muro d’omertà, lo Stato promette la propria presenza è dichiara di difendere quanti si rivolgono ad esso, perché dopotutto… come si dice, alla fine la battaglia, si vince tutti insieme.
Ma quando successivamente si assiste, a cosa realmente accade con il passare del tempo, a quale esiti quelle denunce hanno condotto, a come quegli esposti presentati, vengono concretamente limitati e alterati da procedure giudiziali, ci si accorge, come, rimosse le consuete manifestazioni propagandistiche, quell’essere premiati a modelli d’onesta, quei continui riconoscimenti consegnati per il coraggio dimostrato…, ecco che alla fine, dopo tutto il clamore, ci si ritrova, nuovamente soli ed abbandonati.
Mi dispiace dover riportare Lei situazioni che esulano dai suoi primari compiti, ma mi sento di voler condividere questo mio pensiero e cioè che, la nostra Sicilia è un paese che va completamente riformato e che non può più continuare ad avere uomini come quelli che l’hanno finora governato…
Bisogna che lo Stato… faccia lo STATO… decida definitivamente di fare ( come dice quel programma su La7) “Piazza pulita”, stravolgendo quelle posizioni cardini occupate da anni da soggetti, che hanno mosso come “pupari” i fili di questo sistema e dove attraverso promesse mai mantenute, si son garantiti i voti per i cosiddetti amici.
Non so quanto Lei potrà fare, ma sono certo che alla fine, questo nostro territorio si risolleverà, perché fintanto c’è ne sarà, anche soltanto uno di onesto, ecco che, quella “speranza” non potrà mai morire.
Distinti saluti,
Nicola Costanzo 

Fuori… Montezemolo

Avevo iniziato a scrivere questo articolo già al secondo Gran Premio di quest’anno… poi era rimasto nel dimenticatoio… ma ieri, dopo l’ennesima disfatta… ho deciso di pubblicarlo…
Cosa dire dopo sei anni che non vinciamo… senza tener conto che non vinciamo un mondiale pilota da almeno 10 anni… già dal 2004 ai tempi in cui c’era Schumacher… è troppo!!!
Ma non dobbiamo meravigliarci… Montezemolo rappresenta perfettamente il nostro paese… o ancor meglio i suoi Dirigenti.
E’ dall’anno 2007-2008 che la Ferrari appunto non vince un titolo o meglio quello vinto nel 2008 ( mondiale costruttori ) vinto ai punti 161… soltanto perché matematicamente furono tolti dei punti alla McLaren, dovuti alla famosa vicenda della spy-story che ha visto il team inglese condannato ad una multa pecuniaria di 100 milioni ed all’azzeramento dei punti nella classifica costruttori… ma non quella dei piloti, da allora niente… 
Ora mi chiedo ma cosa ci sta a fare un dirigente che non vince… perché non si ritira farebbe più figura… ed invece no… è come tutti gli altri non se ne vuole andare, giustamente penserà… ma perché debbo rinunciare ad uno stipendio d’oro e ad un posto carismatico… se tanto alla fine qualcuno mi permette di stare qui???
La famiglia Agnelli… ovviamente, è grazie in particolare alla amicizia che la famiglia teneva con l’allora Avvocato Gianni… che gli ha permesso di stare prima dietro di lui ed oggi ovviamente dietro ai nipoti…, permettendogli di continuare a godere di benefici certamente immeritati visti i risultati…
Già perché se consideriamo che dal 1991 ad oggi… sono 23 anni la Ferrari ha vinto soltanto 8 Mondiali di cui solo 7 per piloti… ne capirete meglio il fallimento,,,
Vedere Alonso parcheggiare la propria monoposto e successivamente dichiarare: speranze di vedere la Ferrari vincente in questa stagione? No!!! la dice tutta su quanto sconfortante sia il futuro in casa Maranello…
La cosa assurda che dopo tutti questi fallimenti… proprio pochi giorni fa, abbia dichiarato la propria disponibilità a firmare ancora per un’altro triennio con la Ferrari… ma per favore neanche tre minuti gli farei firmare… ed altro che liquidazione milionaria… io detrarrei le somme percepite quale “ingiusto” compenso… per tutti i danni causati dalla sua amministrazione!!!
Se continua così, con questa gestione a modello “Gattopardo” – e poi come dargli colpa, egli rappresenta quell’antica aristocrazia… vecchia nobiltà decrepita che ancora tenta di riproporsi, sfruttando vecchie amicizie e legami familiari… – anche la Ferrari prima o poi verrà venduta a qualche società Cinese o Medio Orientale…
Per fortuna che qualcuno comincia a ragionare – come vado da sempre ripetendo… siamo tutti importanti ma nessuno è indispensabile – e finalmente queste parole sono state anche pronunciate dall’Amministratore Delegato che detiene la proprietà di Ferrari e cioè da Marchionne che nel corso del forum ” Ambrosetti ” ha dichiarato che ci sono due elementi della Ferrari che sono importanti: il primo sono i risultati economici, il secondo la gestione sportiva, l’una lega l’altra e questi risultati indecorosi non fanno altro che screditare l’immagine stessa della casa costruttrice…

Così è la vita… imparare a dirsi addio… 
Credo che siamo giunti alla fine di questo rapporto… finalmente… e speriamo che la Ferrari cambi rotta, guardando alla meritocrazia (che poi era il principio sacrosanto di tutte le scelte dell’Ing. Ferrari) e puntando su quegli uomini diversi… che abbiano dimostrato nel corso di questi anni professionalità e soprattutto capacità!!!
Lasciamo i titoli e le onorificenze a coloro che li desiderano o ne rimpiangono gli antichi splendori… puntiamo invece su persone capaci, che non godendo di alcun particolare privilegi familiari e/o di casta, hanno saputo dimostrare di voler lavorare con l’unico scopo di riportare questa nostra ( non si sa ancora per quanto altro tempo… ) Ferrari, nei posti in cui merita di stare…  

Amara terra di Sicilia…

Preg.mo Logaritmo,
ho letto quanto da Lei riportato ( Live Sicilia del 06-07-2014 ) e riprendendo una sua frase “amara terra di Sicilia “, riporto un passo, scritto nel 1964 dall’allora Cardinale di Palermo, Ernesto Ruffini: mi trovo in Sicilia da 18 anni e ritengo poter dire di conoscere abbastanza questa grande e splendida Isola nonché il suo popolo, intelligente, generoso e buono. 
Quindi per l’appassionato amore che mi stringe alla verità e la profonda stima che andò sempre crescendo nel mio spirito per questa terra privilegiata, sento di dover dire una parola che dissipi pregiudizi e rettifichi concezioni le quali più della carità offendono la giustizia.
In questi ultimi tempi si direbbe che è stata organizzata una grave congiura per disonorare la Sicilia; e tre sono i fattori che maggiormente vi hanno contribuito: la mafia, il Gattopardo,ed il pubblicista Danilo Dolci…
La mafia: una propaganda spietata, mediante la stampa, la radio, la televisione ha finito per far credere in Italia e ali’Estero che di mafia è infetta largamente l’Isola… e che i Siciliani, in generale, sono mafiosi, giungendo così a denigrare una parte cospicua della nostra Patria, nonostante i grandi pregi che la rendono esimia nelle migliori manifestazioni dello spirito umano, inoltre se è vero che il nome di mafia è locale, ossia proprio della Sicilia, è pur vero che la realtà che ne costituisce il significato esiste un po’ ovunque e forse con peggiore accentuazione. 
Per non rifarmi a vecchie date, chiunque abbia letto anche di recente i giornali ha potuto notare – non di rado con somma indignazione e forte deplorazione – delitti inqualificabili commessi altrove, in Europa e fuori, da bande perfettamente organizzate. 
Quelle città e quelle Nazioni hanno il vantaggio di potere isolare le loro nefandezze, non avendo un nome storico che le unisca, ma non per questo giustizia e verità permettono che si faccia apparire il popolo di Sicilia più macchiato delle altre genti.
Il Gattopardo: un altro motivo di diffamazione è stato tratto, di certo contro l’intenzione dell’autore, del romanzo Giuseppe Tommasi,- Duca di Parma e Principe di Lampedusa, che ha raggiunto mezzo milione circa di esemplari.
Il volume, riprodotto in un film piuttosto seducente, è divenuto purtroppo, per una grande moltitudine, la fonte storica della Sicilia. 
Vi sono dipinte, a colori oscuri, la aristocrazia e la borghesia siciliane all’epoca del passaggio dal regno borbonico al regno d’Italia, che il lettore o lo spettatore può ritenere ancora viventi.
La rilassatezza dei costumi, l’ironia talvolta volgare sulle persone e sulle pratiche religiose danno un quadro assai spiacevole. 
Le miserie che affliggevano nel 8oo il popolo siciliano, dalle strade impervie all’assenza di igiene, dalla mancanza di istruzione a una pigrizia paga delle glorie antiche. . . è una lunga serie di motivi deprimenti che suscitano profondo scetticismo e creano disistima per il popolo cui il principe apparteneva.
Ora mi domando: è giusto fare della società di cento anni addietro la società di oggi? è giusto dar credito a un romanzo che un principe deluso compone nell’ultimo anno di vita e nulla sa trovare nella sua gente all’infuori dei difetti, che sono forse anche i suoi, e non riesce a vedere i Iati profondamente sani e in parte ammirevoli, quali la bontà semplice e robusta, il senso della famiglia ancor oggi resistente a ogni forza avversa, il senso dell’onore, il forte attaccamento alle più pure tradizioni cristiane, e altri pregi ?
Danilo Dolci: ecco alla mafia e al Gattopardo si aggiunge, per declassare la diletta Isola, il pubblicista Danilo Dolci, il quale venne a Palermo, per iniziare un’apparentemente campagna benefica, ma che doveva abbruttire il vero volto della Sicilia.
Basti dire che dopo più di dieci anni di pseudo-apostolato questa terra non può vantarsi di alcuna opera sociale di rilievo che sia da attribuirsi a lui, eppure continua a tener conferenze in diverse Nazioni, facendo credere che qui, nonostante il senso religioso e la presenza di molti Sacerdoti, regnano estrema povertà e somma trascuratezza da parte dei poteri pubblici. 
Intanto raccoglie plausi e denaro, destando viva commiserazione in quanti l’ascoltano per il popolo di Sicilia.
Dopo questa succinta descrizione della battaglia morale che si combatte, un po’ ovunque, contro una regione nobilissima, mi sia consentito manifestare l’intima pena che provo nel constatare come nella nostra stessa Nazione abbia preso incremento, in non pochi manovratori dell’opinione pubblica, il pessimo gusto di diffondere a tinte marcate i torti – talora falsi o, per lo meno, ingranditi – della Sicilia, le colpe e i delitti che vi si commettono, mentre si passano sotto silenzio le singolari prerogative che la rendono degna di rispetto e fanno concepire le migliori speranze per il suo avvenire.
Vede, rileggendo questi passi, emerge l’evidente volontà di non riconoscere quanto stava allora accadendo e rappresenta, per similitudine, la stessa insensibilità azione, manifestata negli anni passati, contro la mafia e le sue connivenze…
Le lotte condotte da parte dello Stato in questi ultimi anni, hanno certamente determinato un rinnovamento nelle coscienze che ha sì portato ad un risveglio culturale da troppo tempo assopito, ma che, nel quotidiano, hanno influito in maniera poco incisiva, perché è evidente a tutti, quanto ancora resta da fare…
la verità è che questo “sistema”, a differenza di quanto riportava il Cardinale, è ancora basato proprio sulla frase finale del libro “ Il Gattopardo “ e cioè che “ i suonatori cambiano ma che la musica resta sempre la stessa“ e dove, l’inquadramento all’interno dell’organigramma piramidale di questa associazione a delinquere, prevede a priori – a seconda dell’intervento giudiziario – quella naturale modifica dei propri “adepti, con il fondamentale principio che tutto però continui a funzionare, senza alcun inceppamento, sempre ed ovunque, nello stesso modo.
E’ evidente quindi che il sistema per continuare a funzionare, deve sempre avere dei validi sostituti, che ovviamente, vengono con il tempo preparati, inseriti nel contesto di quei nominativi “ricattabili”, scelti tra coloro ben disponibili a prestarsi per essere utilizzati successivamente come marionette, selezionati tra quanti sono ben disponibili ai compromessi, certamente anche per un personale tornaconto, economico o di carriera, che viene loro garantito, fintanto si ha la necessità di poterli utilizzare; in seguito, cioè quando ritenuti non più necessari, questi… saranno buttati, conseguenza logica di uno schema che correttamente Lei definisce “dare-avere” ma che io riduco in “usati e buttati“.
Trovare oggi le giuste correzioni è alquanto difficile, ancor più ricercare soluzioni che si possano adattare a tutte quelle possibili variabili, difficili da prevedere poiché in costante trasformazione, aggiornamento continuo di rinnovamento di quei processi deviati, necessari per attuare nuovi meccanismi illegali.
Credo che ognuno di noi, debba fare la propria parte per debellare questa piaga e mi piace ricordare il Giudice Falcone, che disse: la mafia, non è un cancro proliferato per caso su un tessuto sano,vive in perfetta simbiosi con la miriade di protettori, complici, informatori, debitori di ogni tipo, grandi e piccoli maestri cantori, gente intimidita o ricattata che appartiene a tutti gli strati della società. Questo è il terreno di coltura di Cosa Nostra con tutto quello che comporta di implicazioni dirette o indirette, consapevoli o no, volontarie o obbligate, che spesso godono del consenso della popolazione.
Caro Logaritmo, stia certo che sarà il tempo a dare noi le giuste risposte e lì sapremo, una volta per sempre, da che parte eravamo tutti… realmente schierati!!!