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Stasera non ho intenzione di scrivere perché sto guardando un film bellissimo, intitolato “Afyon Oppio” e tratta di un mafioso americano che si trasferisce in Europa e si immerge nel pericoloso e misterioso mondo della produzione di eroina….

E’ riproposto in maniera integrale su youtube al seguente link https://www.youtube.com/watch?v=iKsiWY2nr5Y e vi è una scena iniziale che riguarda un funerale che rispecchia un periodo non poi così distante…

Vi consiglio di vederlo…      

Black Friday: Acquista oggi… e muori quando vuoi!!!

Giornata di “Black Friday”… ed allora partono gli sconti, fino a raggiungere il 70% del prezzo di listino…
Ed allora, perché non pensare di scontare anche i funerali???
Ecco quindi che una impresa di pompe funebri ha pensato, quanto mai avremmo potuto prevedere… 
Sì… ha pubblicizzato lo sconto sull’eventuale funerale!!!
Siamo a Cologno Monzese, in provincia di Milano, è la società propone un pacchetto “Black Friday” che sconta del 20% l’importo del costo sulla loro migliore “offerta”, che passa da €.2.499 a €. 1.999 euro…
La stessa società prevede lo sconto anche nel caso in cui si scelga la “cremazione” e non vi è alcun scadenza per poter usufruire del servizio, che rimarrà – per come hanno garantito – a vita… o meglio dovrei dire, fino alla morte!!!
Come dicono loro… “è meglio portarsi avanti“, anche perché si sa, con il tempo i prezzi salgono e a breve, 2.000 euro potrebbero non bastare più, per il proprio funerale…
Ecco quindi pubblicizzato lo slogan della promozione: “Acquista oggi il tuo funerale scontato e muori quando vuoi».
Certo, considerato quanti cittadini entusiasti, sin da ieri si sono messi in fila dietro le porte di quei loro negozi preferiti, solitamente d’abbigliamento, informatica, telefonia o viaggi turistici, sarebbe viceversa curioso conoscere, tutti coloro che hanno voluto approfittare di quell’offerta, d’altronde perché non comportarsi come in quei negozi presi d’assalto… 
Già, a pensarci bene ci sono molte similitudini, è come scegliersi un vestito…
Si opta per la qualità del materiale del sarcofago, si decide quale imbottitura dovrà avere il materassino che dovrà contenere la salma, si valuta quale colore dovrà avere la seta per la trapunta ed ancora, quali decorazioni dovranno essere ricamate in oro su quel cofano funebre, ed ancora, si potrà prevedere un sistema sonoro (completo di batteria ventennale…) che diffonderà al suo interno tutte le musiche in mp3, che vi hanno accompagnato durante la vostra vita ed infine, volete mettere l’ultimo smartphone collegato con un piccolo monitor interno, mentre all’esterno si potrà essere connessi attraverso un sistema wi-fi, alimentato da un pannello solare???
Come avrete compreso, l’Outlet è aperto, e allora perché non pensare di fare un acquisto in più???

Rita Borsellino: "A te che sei qui a fare memoria, ricorda che sei parte di questa storia e devi continuarla…".

Una chiesa gremita stamani per dare l’ultimo saluto a Rita Borsellino… 
Come ormai consuetudine al termine dei funerali, un lungo applauso ha accompagnato l’uscita dalla chiesa del feretro di Rita, la sorella del giudice Paolo ucciso dalla mafia nel 1992. 
All’esterno, si è raccolta una folla commossa per rendere omaggio ad una donna, che si è impegnata in tutti i modi per ricordare il fratello e quanto da egli compiuto insieme al collega Giovanni… 
Don Luigi Ciotti (fondatore di Libera), al termine delle esequie ha voluto ricordarla così: “Era sempre disponibile con gli altri, con un forte impegno sia civile che nella politica, una politica intesa come servizio per il bene comune. Ricordare Rita significa ricordare una donna di sostanza, com’era suo fratello. E’ stata una delle prime a capire che la memoria delle vittime andava trasmessa ai giovani come impulso di vita e verità, e come il desiderio di costruire un’Italia mai più’ compromessa con le mafie e con i corrotti”. 
Lo stesso arcivescovo Corrado Lorefice, durante l’omelia ha voluto ricordarla così: “Da lei possiamo imparare qualcosa della vera umiltà della fede, il suo era un cuore non avvezzo al compromesso, la sua storia personale l’ha legata alla storia di un popolo, di questa città’ e di un’intera umanità. Mi porto ancora lo sguardo di Rita del 19 luglio quando lei stessa ha voluto la benedizione di quella targa che e’ sotto l’albero di ulivo che parla da se’, come e’ capace di parlare un segno. E su quella targa, citando Antonino Caponnetto, alla fine si legge ‘a te che sei qui a fare memoria, ricorda che sei parte di questa storia e devi continuarla’. E proprio il 19 luglio scorso Rita, in una intervista, ebbe a dire che il modo migliore per ricordare Paolo Borsellino e’ fare memoria. Significa ricordare non un giorno l’anno, ma operare ogni giorno affinché’ il passato non ritorni”.  
Vorrei ricordare la Sig.ra Rita Borsellino con una frase straordinaria, toccante, unica, che solo una donna speciale come Lei poteva esprimere: “Noi non chiediamo vendetta… non solo non la chiediamo, non la sentiamo proprio dentro. Io ho sempre detto che ho avuto un grandissimo dono da Dio, non ho mai provato odio nei confronti di nessuno e ho quasi paura di questo sentimento, ho quasi paura di poter provare odio nei confronti di qualcuno, perché penso che debba essere un sentimento devastante che ti debba far male dentro, che ti debba far vivere male, che ti debba far stare male. Una volta sentivo durante un dibattito la vedova di uno che era stato ucciso dalle Brigate Rosse e lei diceva: “Non posso perdonare perché sto troppo male”. Io le dissi:

“Tu stai troppo male perché non riesci a perdonare”. Perché è vero, perché se tu riesci a entrare in questa ottica particolarissima del perdono di cui adesso vorrei chiarire insieme a voi i termini, se non si riesce ad entrare in questa ottica, in questo meccanismo del perdono, si sta male, si deve stare proprio male, secondo me non si trova pace neanche per un momento. Ho visto persone dichiarare proprio di volere vendetta, di odiare coloro che gli avevano fatto del male e li ho visti sempre stare male, male, male, soffrire in una maniera tormentosa davvero. Io ringrazio Dio perché non ho mai provato questo. Perché non ho mai provato odio e ho quasi paura di potere chissà, qualche volta, scivolare in questa tentazione. Non l’ho mai provato, ma non è merito mio. Credo che sia un dono di Dio perché mi ha aiutato ad accettare questa situazione con serenità, non con rassegnazione. Attenzione, perché questo è assolutamente diverso. Non mi sono mai rassegnata alla morte di mio fratello, fin dal primo momento, quando mi sono resa conto perfettamente che questa morte che veniva sbandierata quasi come una morte inevitabile, non lo era affatto. E’ che nessuno aveva fatto niente per evitarla – il che è diverso, profondamente diverso…”!!!