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Il Silenzio degli innocenti!!! Quanti altre morti dobbiamo contare???

Sono oltre 180.000 le perdite dei russi nella guerra in Ucraina a cui si sommano all’incirca 40.000 ucraini; inoltre, nel solo medio oriente sono deceduti quasi 30.000 palestinesi e all’incirca 3.000 israeliani, sì… dal 7 Ottobre ad oggi.

Certamente questi dati sono sicuramente inferiori a quelli dichiarati, si sa… in questi casi, la propaganda politica non riporta mai i numeri reali dei militari caduti, viceversa è più facile avere dati certi sul numero dei civili caduti.

Una cosa è certa, oltre 250.000 persone nel 2024 non ci sono più e quanto sta ancora accadendo è un’offesa a Dio e a tutta l’umanità…

Tra l’altro a morire sono tutti, musulmani, ebrei, cristiani, già.. non vi è alcuna differenza, perché sotto quella terra si diventa eguali; d’altronde, considerata la deprecabile natura umana che dopo 75 anni di pace (per modo di dire… perché non vanno dimenticati tutte le guerre che dalla fine della seconda guerra mondiale hanno visto coinvolti in aspri conflitti nazioni intere, le quali hanno determinato milioni di morti…), era alquanto prevedibile che prima o poi la natura umana ritornasse a quella propria condizione naturale, sì… abietta!!!

Il punto è che da sempre l’uomo prova a distruggere quanto di buono ha provato a fare per progredire, come peraltro serve a poco riconsiderare gli eventi storici che hanno influenzato quei particolari conflitti e soprattutto i crimini che hanno determinato sul lascito morale…

Siamo sempre alle solite, insegnamenti ideologici, politici ma anche religiosi, hanno in questi anni indottrinato generazioni intere, in maniera spietata, già… affinché ciascuna delle parti si convincesse a prendere una posizione, ferma e decisa, contro quei loro stessi fratelli.

E difatti, se andiamo a leggere le posizioni di ciascuno di quei contendenti, possiamo scoprire come dietro quelle loro ragioni vi siano valide motivazioni, sia di carattere civile e/o sociale, territoriale, ma anche militare, mi riferisco ad esempio al voler proteggere i propri confini.

Il problema è che nel voler giudicare in maniera equa quanto si è verificato, se proviamo a riflettere su cosa porre in quella bilancia morale, ci accorgeremo che non basterà soltanto contare il numero delle vittime, si dovrà comprendere anche chi di fatto abbia beneficiato da quei conflitti, mi riferisco in termini di benefici economici e patrimoniali!!!

Difatti, basti osservare i numeri impietosi sopra riportati per evidenziare non soltanto il numero dei caduti e quindi con quelle morti l’espressione della privazione della vita in generale, ma altresì, vanno presi in considerazione le continue repressioni e le gravi ingiustizie compiute nei confronti dei più deboli, di chi è rimasto ancora in vita, intere popolazioni costrette ora a un esodo forzato per causa di azioni politiche nazionalistiche o anche a carattere fondamentalista.  

D’altronde se osservate bene, vi accorgerete che quei leader (violenti) sono simili tra loro; ciascuno di essi prova – in ogni modo possibile – di negare il diritto alla vita, perché ciò che più interessa maggiormente, è non dare alla controparte ed ai loro figli, alcuna opportunità di crescita e quindi un futuro sereno di pace e prosperità!!!

Come scriveva Albert Einstein:  Ad ogni sistema autocratico fondato sulla violenza fa sempre seguito la decadenza, perché la violenza attrae inevitabilmente. Il tempo ha dimostrato che a dei tiranni illustri succedono sempre dei mascalzoni.

La donna araba…

Nella religione islamica la funzione materna della donna è vista come un principio fondamentale.

La donna infatti, viene rappresentata come simbolo di fertilità, sposa e madre, che assicura e garantisce la continuità della vita…
La donna islamica,  ha assunto nel corso dei secoli ed oggi, all’interno della società, assume una funzione importante, in quanto, rappresenta le fondamenta dell’istituzione familiare, protettrice di quel focolare domestico.
Purtroppo però il Corano, essendo difficile da interpretare, favorisce la nascita a diverse correnti di pensiero, ed è per questo motivo che, tra i vari paesi islamici, la posizione della donna viene a variare a seconda della condizione sociale e dell’ambiente in cui vive.
Il Corano viene decifrato in modo diverso dai modernisti, dai tradizionalisti (e/o fondamentalisti) ed è per ciò che i modernisti, vengono accusati di voler occidentalizzare la donna… 
Difatti, i tradizionalisti tendono ad affidarsi agli “hadith” (tradizioni) mentre i modernisti cercano di cogliere lo spirito profondo del Corano.
Attualmente, come sappiamo, le più importanti correnti religiose sono due e cioè, quella dei Sunniti e quella degli Sciiti: i primi non vogliono innovazioni che non siano presenti nella sharia, mentre i secondi, sono aperti alle innovazioni.
I tradizionalisti sostengono che la donna debba restare reclusa, mentre i modernisti pensano che questo valga solo per le donne del profeta ed anche per quanto riguarda la cosiddetta “poligamia”, i tradizionalisti sostengono che l’uomo biologicamente ha bisogno di avere più mogli, mentre i modernisti credono che la poligamia sia vietata.
Analoga situazione viene a ripetersi (ma non entro nello specifico) per l’harem, per il divorzio, per l’eredità, per il velo, ecc… tutte condizioni, che a seconda delle posizioni, vengono di volta in volta ribattute…
Alcuni paesi, tra cui Albania, Turchia, Iraq, Iran, Egitto, Tunisia, Emirati Arabi, hanno cercato di cambiare molte di quelle leggi islamiche, ed è grazie a ciò, che il grado d’istruzione della donna è enormemente aumentato… di contro, in quei paese legati ai valori fortemente tradizionalisti, il tasso d’ignoranza della donna resta ancora molto alto, perché secondo loro, l’emancipazione femminile è una sconfitta nei confronti dell’Occidente.

Ogni Paese ovviamente ha le sue leggi e ogni gruppo religioso sostiene differenti posizioni, quindi diventa molto difficile poter arrivare ad un accordo, poiché ognuno interpreta il Corano in maniera differente, sta di fatto comunque, che in pochi, hanno il coraggio di sostenere qualcosa che non sia in accordo con il Corano, più per paura… che per reali motivazioni.

Non bisogna però dimenticare, che proprio la legge islamica, ha preceduto tutte le legislazioni di quei paesi oggi considerati moderni… proclamando l’uguaglianza della donna e dell’uomo, stabilendo la libertà e l’indipendenza della donna (quando ancora nel nostro paese… le veniva negato ogni diritto) ed ancora, le ha accordato gli stessi diritti dell’uomo e ne ha disposto una capacità legale per nulla inferiore a quella dell’uomo. 
Per cui, certe legislazioni occidentali, prima di potersi esprimere in giudizi, dovrebbero ricordare la propria storia passata… valutare quanto tempo è occorso per giungere all’uguaglianza, un rapporto quello tra uomo e donna, fatto si di obblighi… ma dove in fatto di diritti, ha sempre privilegiato gli uomini 

Oggi, se pur sono numerose le donne musulmane che accedono alle massime cariche politiche e amministrative, la condizione della donna comune resta comunque invariata…

In questo la Tunisia dimostra essere il paese di cultura islamica… con la legislazione più avanzata: infatti secondo le leggi tunisine è prevista la parità fra uomo e donna nel matrimonio e l’uomo è tenuto a pagare gli alimenti alla moglie in caso di divorzio, mentre la madre deve dare il suo consenso, in caso di matrimonio di una figlia minorenne. 
Ci sono molte donne che rivestono un ruolo importante nella politica ed altre che svolgono lavori, prima  eseguiti esclusivamente dagli uomini….
Certamente, per poter giudicare, bisogna sempre analizzare la realtà dall’interno, in quanto il più delle volte, i pregiudizi nascono, da quanto viene riportato dai mass media occidentali, mentre nella realtà, le situazioni possono essere certamente diverse.
E’ certo comunque che, soltanto attraverso il proprio coraggio e la propria forza di volontà, che si possono cercare di superare quegli aspetti contraddittori, come l’essere all’interno di una comunità chiusa o dalla rigidità dell’osservanza, dal fanatismo messo in atto anche dai propri familiari…
Soltanto così la donna araba, può ottenere di giungere a quella libertà ricercata, una conquista che passa certamente dall’istruzione acquisita, diritto naturale che le permette di iniziare così, nuovi rapporti di amicizia e conoscenza, con altre donne, diverse da lei, con cui potersi confrontare su temi internazionali, culturali ed anche religiosi; solo così si superano le barriere di nazionalità, s’intrecciano usi e costumi, permettendo di giungere ad una completa indipendenza e integrazione.
Esistono oggi dei paesi in cui questo cambiamento è più visibile, per esempio in Libano, dove la donna libanese presenta un’immagine molto libera; sono infatti visibili tantissime ragazze in minigonna, ricoperte di trucco e con i tacchi alti, che vanno in discoteca e godono di una libertà inaspettata per un paese arabo, ma che poi nasconde tutte quelle regole e contraddizioni che ne limitano le decisioni, per esempio quando, non può dare la cittadinanza ai suoi bambini o non ha alcuna autorità ed è sempre il marito (e/o il proprio uomo o il padre) a decidere tutto!!!
Insomma, la storia femminile nel mondo arabo è molto varia ed è ancora piena di difficoltà, ma è altrettanto importante iniziare a premiare il ruolo della donna, anche in quanto cittadina delle attuali scelte politiche… 
Stiamo infatti assistendo proprio in questi giorni, ad una attiva e numerosa presenza di partecipazione delle ragazze e delle donne, sia nelle recenti rivolte in quei paesi arabi del nord-africa, ma soprattutto nel medio oriente, dove armate, combattono con altri uomini… una guerra, per quella ricercata speranza di democrazia, 
Un segnale importante, per la costruzione di quelle basi fondamentali, per l’inizio di un nuovo ruolo della donna, non solo in famiglia ma soprattutto nel mondo pubblico…