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Raccomandazioni e compromessi: fino a che punto si può cedere?

I raccomandati rappresentano gli esseri più spregievoli: convinti di sapere tutto, dimenticano di ricoprire quei ruoli non per meriti propri, ma grazie a una spintarella ottenuta da qualche familiare o parente che, a sua volta, ha passato anni a leccare i piedi a politici o dirigenti!!!

Ho sempre rifiutato le raccomandazioni e lo stesso ho insegnato alle mie figlie!!!

Non per un banale orgoglio, ma perché ho sempre creduto che la soddisfazione più grande sia conquistarsi da soli il proprio cammino. 

Posso dire di esserci riuscito, ma devo ammettere che nel coprso della mia vita la sfida è sempre stata ardua, ancor più in questi ultimi 15 anni, da quando ho deciso di occuparmi in prima persona di legalità in maniera concreta e ciò comprenderete, in un paese corrotto e soprattutto mafioso, ha destato in molti forti preoccupazioni, situazioni che ho pagato in prima persona… 

Ma quanto occorso non mi ha minimamanete cambiato: come ripeto spesso, quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare e in fondo, e l’affrontare difficoltà maggiori rende il loro successo ancora più appagante!!!

Si qualcuno va dicendo che nella vita non prevalgono i più forti o i più intelligenti, ma coloro che si sanno adattare. 

Quindi non querce come il sottoscritto, ma bensì giunchi, già… capaci di piegarsi senza spezzarsi. 

Tuttavia, questo adattamento, questa “elasticità”, fino a che punto è una dimostrazione di intelligenza e flessibilità? E quando, invece, scivola – come ormai consuetudine – verso la disonestà?

La linea di confine è sottile… l’elasticità può diventare compromesso, e il compromesso, in alcuni casi, può tradursi in scorrettezza, ma dove si colloca questo questo limite? Forse nelle esperienze di vita di ognuno, nei valori che scegliamo di coltivare???

In molti casi, credo che il confine venga tracciato dai “precedenti“: quei momenti in cui una piccola concessione all’ingiustizia inizia a pesare più del rispetto per la lealtà e l’onestà.

Di solito, questi precedenti si manifestano quando siamo privati di qualcosa di materiale: denaro, opportunità, o persino dignità, ed è qui che l’elasticità rischia di trasformarsi in un vendersi, in un abbassarsi a compromessi “sporchi“, è il momento in cui un’ambizione – o una necessità – si impone sui nostri valori.

Personalmente, non sono mai sceso a compromessi, sì… la mia autostima, che considero un valore prezioso, non mi ha mai permesso di accettare scorciatoie!!! 

Il sapere di aver ottenuto un qualcosa grazie ad una raccomandazione, piuttosto che per meriti personali, lederebbe profondamente la mia autostima, una forza interiore senza la quale mi sentirei fragile, vulnerabile…

Il sottoscritto di contro vuole essere libero da qualsivoglia coercizione, compromesso, libero soprattutto ( come faccio in questo mio blog) di criticare, di dire ciò che penso, di mandare a fanculo, di fare a chiunque la morale senza dovermi preoccupare di venire attaccato per qualche scheletro nell’armadio, di vivere secondo i miei principi di legalità, onesta e soprattutto integrità.

 E questo è ciò che ho trasmesso alle mie figlie, con orgoglio!!!

Comprendo però che in un Paese corrotto e infetto come il nostro, la tentazione sia grande, soprattutto quando una raccomandazione sembra il modo più semplice – o l’unico – per ristabilire un equilibrio di giustizia. 

Ma è proprio qui che si apre una riflessione importante…

La raccomandazione, o meglio la segnalazione, non è in sé sbagliata…. in altri Paesi ad esempio è uno strumento legittimo per valorizzare i meriti di chi li possiede davvero, una pratica trasparente e rispettabile. 

Solo quin da noi, putroppo, è stata corrotta, trasformandosi in un sinonimo di ingiustizia!!!

Qui non serve per premiare il talento, ma per favorire chi non ne ha alcuno, spesso a discapito di chi lo meriterebbe davvero.

Ecco il vero problema: non è l’elasticità in sé a essere sbagliata, ma il modo in cui viene usata. 

Quando pieghiamo i nostri valori alla convenienza, non stiamo più “adattandoci“: no… ci stiamo svendendo!!!

E in quel preciso momento perdiamo qualcosa di più prezioso di qualsiasi vantaggio materiale, già… perdiamo noi stessi!!!

Altro che attendere giustizia da parte dello Stato!!! La madre di Manuel Mastrapasqua (il ragazzo ucciso per un paio di cuffie), manda in diretta un messaggio a chi di dovere!!!

Questo sì che è… parlare!!!

“Ecco infatti cosa può accadere… quando non c’è giustizia!!!! Lo scrivevo nel 207 – https://nicola-costanzo.blogspot.com/2017/02/ecco-cosa-puo-accadere-quando-non-c.html ed in questi anni sono molti i casi in cui i cittadini si siano fatti giustizia, anche se – comprenderete bene – la maggior parte di essi non è stato mai riportato dai media, altrimenti ci sarebbe un far west!!!

E difatti, proprio su quest’ultimo punto avevo scritto quest’anno: “Ma in questo Paese, chi paga effettivamente per i reati commessi???” – link https://nicola-costanzo.blogspot.com/2024/02/ma-in-questo-paese-chi-paga.html

D’altronde cosa si vorrebbe dire ad una madre che oggi non accetta che il proprio figlio gli sia stato ucciso per meno di 15 euro e soprattutto per quanto successivamente compiuto da un genitore di quel loro figlio!!!

Il sottoscritto a luglio avendo ascoltato un’intercettazione dei genitori dell’assassino di Giulia Cecchettin avevo scritto un post intitolato: “Se questo è esser genitori: già… si comprende il perché accadono ogni giorno tragedie come quelle che purtoppo andiamo vivendo!!!” – https://nicola-costanzo.blogspot.com/2024/07/se-questo-e-esser-genitori-gia-si.html

Ma d’altronde con una giustizia inservibile come quella di questo Paese, dove ogni giorno assistiamo a femminicidi, omicidi, violenze e stupri commesse da bande minorili, i cui bulli – per non chiamarli con il loro nome e cioè delinquenti – perseguitano coetanei, minori, anziani ma anche anziani e  disabili, già… vili soggetti che usano la forza di gruppo contro i soggetti più deboli…   

Come ho riportato qualche giorno fa, c’è bisogno di ritornare alla “legge del taglione” per limitare queste continue violenze e bisogna includere anche i familiari di quei soggetti, sì… facendo pagare loro tutte le colpe compiute da quei loro cari…

Ad esempio nello Stato d’Israele, i familiari dei terroristi che si immolano – all’interno del territorio israeliano – in attentati suicidi, vengono immediatamente danneggiati, subendo la distruzione delle proprie abitazioni, il sequestro di tutti i beni e l’espulsione dalla regione…

Ecco, potrebbe essere questa un’idea per limitare la diffusa escalation di violenza nel nostro Paese, potendo così trasferire non soltanto i familiari di quegli individui che si sono macchiati di crimini malvagi, ma in questo nuovo “spirito di pulizia” aggiungerei anche un bel po’ di corrotti e di ladri, sì… manderei tutti verso quell’isola dispersa, insieme ai loro più intimi familiari!!! 

Peraltro non biosgna mai dimenticare che “Giustizia ritardata è giustizia negata!!!” – https://nicola-costanzo.blogspot.com/2017/05/giustizia-ritardata-e-giustizia-negata.html

Vorrei comunque concludere con una personale riflessione:  L’animo umano non appare mai così forte e nobile, come quando rinuncia alla vendetta e osa perdonare un torto!!!– https://nicola-costanzo.blogspot.com/2020/07/lanimo-umano-non-appare-mai-cosi-forte.html
Ieri ahimè si è commessa l’ennesima tragedia familiare e questo non è più possibile, ma soprattutto non è più tempo di restare inermi continuando a subire violenze gratuite da qualsivoglia problematico individuo; lo Stato e quindi il goveno nazionale, deve modificare quelle politiche sterili e inconcludenti che hanno di fatto allentato la sicurezza sul territorio, abbassando di conseguenza il livello di salvaguardia di noi cittadini che ci troviamo tra un po’ costretti – vista l’inadeguata e totale assenza delle nostre Istituzioni  – a doverci fare direttamente giustizia!!!

Le bancarotte fraudolenti in questo Paese sono una consuetudine!!!

Ho letto alcuni giorni fa dell’ennesimo sequestro preventivo che ha visto la Guardia di Finanza di Catania eseguire una misura cautelare nei confronti di una società già dichiarata fallita dal Tribunale di Piazza Giovanni Verga…

Come solitamente accade in questi casi, i soggetti coinvolti sono stati indagati a vario titolo per reati di bancarotta fraudolenta patrimoniale e documentale, nonché per aver aggravato il dissesto della società già in crisi…

Ciò che voglio dire – senza entrare nei particolari che solitamente non m’interessano – e che vi è costantemente un ripetuto “modus operandi” cioè un insieme di modalità che vengono abitualmente utilizzate per compiere quelle azioni fraudolente…

Ed allora mi chiedo: perché lo Stato non si predispone a cautela affinchè queste ripetuti comportamenti truffaldini non abbiano a ripetersi???

Ad esempio si potrebbe richiedere alle società di nuova costituzione una forma di garanzia, ad esempio il rilascio di una fidejussione… 

D’altronde è evidente a tutti come basti eseguire una serie di operazioni distrattive del patrimonio aziendale per celare i debiti presenti e di conseguenza le perdite poste in atto a cui si sommano anche i debiti prodotti nei confronti dell’erario, il tutto per poi investire il denaro rubato in altre attività (legali), predisponendo l’ex società primaria a quel mirato fallimento!!!

E così, se da un lato quella superata società va in fallimento, a farne le spese sono i creditori, già… privilegiati e non, nel frattempo la società appositamente costituita viene intestata a familiari, parenti, prestanome, etc… ed eccola rinata nella sua nuova veste di crescita nel mercato legale…

Quindi, da un lato la vecchia società viene depauperata del suo patrimonio, attraverso la svalutazione dei crediti e delle disponibilità finanziarie, cedendo quanto più possibile quei beni ad una società di comodo, per poi arli rintrare nuovamente nelle mani della (nuova società) famiglia, che da quest’ultima acquiesta i beni a un prezzo irrisorio o attraverso la creazione e quindi lo scambio di fatture ideate sul momento, dimostra altresì – in caso di eventuali controlli – che non esiste alcun collegamento con la prima società in fallimento risultando estranea alle vicende fin lì compiute da essa… 

Come si dice nel gerco… la nuova società ha operato nel rispetto della compravendita, essendo di fatto la: “terza in buona fede“!!! 

E difatti procedendo in questo modo si potrà avere un regolare passaggio di consegne, non solo dei beni patrimoniali ma anche dell’attività produttiva; quest’ultima infatti avrebbe nel corso di quel periodo assorbito gran parte di quella vecchia clientela e di conseguenza ha visto crescere ora il proprio fatturato, già…grazie al dislocamento dei clienti provenienti dalla società fallita che, vedendo limitare le proprie commesse, andrà sempre più a morire, lasciando il posto libero alla nuova concorrente…

Ecco perché quando leggo questo tipo di notizie abbozzo un sorriso… perché ho come l’impressione di stare in una “stanza con l’elefante“, dove tutti sanno quanto sta accadendo ma nessuno fa in modo che questo malaffare venga, una volta e per tutte, contrastato ed eliminato!!!

Già… vedrete infatti come tra qualche giorno una nuova inchiesta giudiziaria verrà portata alla luce, sì… con gli stessi analoghi criteri di cui sopra!!! 

Perché si sa da noi non si fa altro che andare avanti a colpi di martello in quelle aule di giustizia, ma poi per il resto, il sistema rimane così come, già… con tutte le sue brutture e come possiamo osservare, a vantaggio sempre di questi viscidi e infidi truffatori !!!

Appalti truccati con l’aiuto degli uomini delle forze dell’ordine??? Ma guarda un po’ che novità…

Sugli appalti e le metodologie utilizzate per la loro aggiudicazioni ho scritto fiumi di post e scopro di tanto in tanto, come la maggior parte delle notizie ora riportate, sono state a suo tempo dal sottoscritto anticipate…

Certo, da sempre un clamore mediatico leggere come dietro molti di quegli appalti vi fossero uomini dei carabinieri,  del ministero ed anche ahimè del Vaticano…

L’inchiesta della procura di Milano ha difatti portato all’arresto di un comandante dei carabinieri, ma riguarda anche un (presunto) traffico di influenze illecite per appalti all’interno del Vaticano…

Tra gli indagati – secondo l’Ansa – vi è il capo del dipartimento per gli affari generali e soprattutto la digitalizzazione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, un sistema quello delle gare online, che non mi ha mai convinto…

Ed ecco quindi l’ordinanza di arresti domiciliari a carico di più soggetti tra cui i comandante dei carabinieri del secondo reggimento allievi, marescialli, brigadieri di Velletri (Roma) per corruzione, turbativa e false fatture su un appalto da quasi 700mila euro per servizi di pulizia della caserma, ed ancora un imprenditore legato al comandante, ed agli imprenditori tutti ora indagati. 

Secondo il procuratore Marcello Viola, gli indagati sono coinvolti in reati di traffico di influenze illecite, emissione di fatture per operazioni inesistenti, corruzione e turbata libertà degli incanti. 

Ma non solo le figure di cui sopra rimaste coinvolte nel procedimento penale, perché risultani altresì indagati in stato di libertà altri soggetti tra cui imprenditori, funzionari e dirigenti pubblici.

I fatti sono quelli abituali, favori in cambio di denaro e altre utilità… e non importa se si ha una divisa, un incarico dirigenziale, se si rappresenta lo Stato o la Chiesa, per tutti vale la regola di essere disonesti e corrotti nell’anima!!!

Non importa quanto denaro gli viene versato mensilmente ( grazie ai sacrifici dei cittadini onesti…), no… questi individui più ne hanno e più ne voglio, ma non solo, i loro familiari proprie come sanguisughe, partecipano attivamente nel reciclare tutto quel denaro sporco!!!

Altro che criminalità organizzata, mafia e delinquenza… questi in confronto ad essi, sono dei veri “Signori”!!!    

Corruzione nella sanità siciliana: già… mentre quei Prof. e dirigenti si spartivano ingenti somme di denaro, i cittadini morivano!!!

Quando nel 2017 mio suocero morì dopo che gli fu impiantato uno “STENT” (un piccolo divaricatore metallico cilindrico con struttura a maglie  flessibile, costituito da un materiale plastico biocompatibile che viene utilizzato per riparare e/o prevenire la rottura di arterie, vene e condotti dell’organismo), proprio nel Policlinico diretto da uno di quei Prof. attualmente indagati, beh…qualche dubbio sul quell’intervento chesi sa esser minimamente invasivo (eseguito normalmente sotto anestesia totale, ma che può esser eseguito in anestesia locale a seconda del condotto e della patologia da trattare) era sorto al sottoscritto e ancor più a mia moglie che voleva in quela circostanza denunciare la struttura ospedaliera, ma comprenderete bene come in un momento tragico come quello che si stava provando, si è preferito credere alla buona fede di quei medici eche quanto accaduto fosse dipeso dal fato…  

Ed invece dopo alcuni anni ecco un’indagine riaprire quella vecchia ferita… 

Riporto quanto mi è stato inviato da un mio caro lettore:

La Guardia di Finanza di Catania ha dato esecuzione nelle province di Catania, Messina, Palermo, Ragusa, Siracusa e Perugia all’applicazione di misure cautelari degli arresti domiciliari nei confronti di 9 persone, tra cui 4 Direttori di Unità Operative Complesse, Dipartimenti di Aziende Ospedaliere delle province della Sicilia orientale, 3 rappresentanti di società di distribuzione di multinazionali produttrici di dispositivi medici, un rappresentante di queste multinazionali e un provider per l’organizzazione di eventi. Sono indagati in concorso per i reati di falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici e corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio.

Difatti, le società distributrici per conto di multinazionali operanti nel settore avrebbero promesso e poi elargito ingenti somme di denaro per l’organizzazione da parte dei dirigenti sanitari, operanti in strutture sanitarie della Sicilia orientale, di convegni e congressi di medicina finalizzati alla formazione, l’ultimo dei quali svoltosi a Catania nel mese di maggio. Le sponsorizzazioni economiche avrebbero avuto lo scopo di ottenere in cambio l’impegno degli stessi di favorire le “ditte più generose” garantendogli l’uso effettivo di un numero maggiore di propri dispositivi medici nel corso degli interventi chirurgici.

Le stesse imprese sarebbero risultate aggiudicatarie delle gare aziendali, di bacino o della CUC regione siciliana per l’acquisto di propri dispositivi medici. Si tratta di affidamenti caratterizzati da lotti a consumo che consentirebbero al Direttore dell’U.O.C. o del Dipartimento di incidere, con le sue decisioni e il suo operato, sulla quantità e sulla tipologia di dispositivi medici da far acquistare all’azienda ospedaliera di riferimento.

Le indagini sono iniziate nell’ambito di attività di servizio a contrasto degli sprechi di risorse pubbliche che avrebbero inizialmente fatto emergere come il Policlinico “G. Rodolico – San Marco” di Catania avesse effettuato affidamenti per l’acquisto di dispositivi medici, nell’ambito di gare aziendali di bacino o della Centrale Unica di Committenza della regione siciliana, accordando alle ditte aggiudicatarie un prezzo risultato più elevato rispetto alle quotazioni dei medesimi dispositivi indicate nell’accordo quadro CONSIP.

Il sistema vedrebbe coinvolti quattro Professori, rispettivamente direttori di U.O.C. o Dipartimenti di cardiologia presso i Policlinici universitari di Catania Messina e dei poli ospedalieri di Siracusa e Ragusa, membri di un Comitato medico-scientifico del progetto SCA “Sicilian Cardiovasculary Academy” che si occuperebbe dello sviluppo di formazione nella specializzazione di competenza.

Coinvolti anche i referenti delle tre società catanesi distributrici per la Regione Sicilia di dispositivi medici prodotti dalle multinazionali nonché il referente di una di queste ultime, operanti nel settore della produzione di valvole aortiche (T.A.V.I.), endoprotesi coronariche e vascolari (STENT).

Sarebbe risultato coinvolto nel sistema corruttivo, amministratore di una delle società “attività delle agenzie di viaggio”, che avrebbe assunto il ruolo di provider degli eventi del progetto di ricerca scientifica promosso dai suddetti dirigenti sanitari, ponendosi quale diretta figura di riferimento di questi ultimi per le sovvenzioni in denaro formalmente destinate all’organizzazione di incontri formativi.

Concludo riportando come essendo il sottoscritto da sempre ammiratore della cosiddetta “Legge del Taglione”, già mi riferisco al’espressione contenuta nell’Antico Testamento, per la precisione nel libro dell’Esodo, cap. XXI meglio conosciuta come “Occhio per occhio“…

Non mi parlate quindi di quella condizione fondamentale per i cristiani e che al di fuori del perdono non c’è pace: no… mi dispiace, auspico viceversa a tutti quei soggetti che tanto dolore hanno provocato ai familiari dei propri cari, gli stessi che per necessità si erano rivolti a quelle strutture da loro dirette,  che possano ricevere (e non solo loro…) eguale “offesa” a quella che ahimè hanno provocato in questi lunghi anni!!!

Difatti: “Quando alcuni uomini rissano e urtano una donna incinta, così da farla abortire, se non vi è altra disgrazia, si esigerà un’ammenda – si legge -, secondo quanto imporrà il marito della donna, e il colpevole pagherà attraverso un arbitrato. Ma se segue una disgrazia, allora pagherai vita per vita: occhio per occhio, dente per dente, mano per mano, piede per piede, bruciatura per bruciatura, ferita per ferita, livido per livido”.

I primi ad aver paura dei controlli con il "redditometro" sono proprio i nostri parlamentari!!! Già… sono certo che la maggior parte di loro verrebbe immediatamente sottoposta a verifica!!!

Già… ci prendono per il culo…!!!

Da un lato fanno finta di voler creare misure di contrasto a questa diffusa illegalità, ma subito dopo fanno “retro-front”, attribuendo tra l’altro a noi cittadini, rischi di proteste o pericoli per manchevoli libertà personali che da questo provvedimento verrebbero violate…

Quante fandonie, ma veramente per fessi ci prendono???  

Ma quando mai, la verità è che essi non vogliono essere controllati, perché sono proprio loro i primi a non aver mai rispettato in questi anni le regole di civile convivenza, mi riferisco ai redditi incassati (solitamente a nero… certamente non rintracciabili) e mai dichiarati!!!

Lo hanno chiamano “redditometro“, ma il sottoscritto ne parla da sempre, avendo definito quel controllo di “sperequazione finanziaria” l’unico in grado di scovare quei potenziali furfanti o per meglio dire, quei disonesti connazionali, basterebbe difatti questo controllo a far sequestrare più del 90% dei beni posseduti alla maggior parte dei nostri politici e non soltanto ad essi!!!

D’altronde se soltanto si controllassero i beni posseduti in famiglia, come auto e moto (solitamente di alta cilindrata), ma non solo, “minicar” per adolescenti (ma dai costi elevati e quasi tutte stranamente pagate in contanti forse per riciclare il denaro sommerso…), ma anche il semplice utilizzo di auto di lusso dovrebbe attirare l’attenzione dello Stato, in particolare mi riferisco alle forze dell’ordine, iniziando ad esempio a verificare come sia possibile che certi individui, nell’ambito dei controlli su strada (parliamo di semplici dipendenti – quasi semrpe senza alcuna professionalità – che si ritrovano ad operare all’interno di “pseudo” società…) guidino abitualmente quelle auto prestigiose, quando viceversa i loro amministratori (“unici e aggiungerei visto il ruolo che rappresentano “disperati”…) di quelle pseudo “realtà imprenditoriali” (sì… per lo più sono delle teste di legno…) si spostino nel corso del loro incarico, con una semplice “panda” e/o “punto”, senza offendere ovviamente chiunque ne possiada una di proprietà!!!

Ciò che voglio dire è che mancano in questo Paese i controlli e questi non vengono effettuati proprio perché nessuno vuole che ci siano altrimenti sarebbero – senza quei meccanismi irregolari solitamente attuati  – quasi tutti,  con le pezze nel culo!!!

E difatti, se durante quelle verifiche si controllassero i costi sostenuti per acquisti frivoli come gioielleria, oggetti d’arte, antiquariati, viaggi, centri benessere, cene, trattamenti estetici e/o medici, abbigliamento, accessori come borse o calzature, ma non solo, anche acquisti inconsueti, come ad esempio barche, camper,  o il mantenimento di un cavallo, etc… si aprirebbe il “Vaso di Pandora“!!!  

Ma non solo, basterebbe semplicemente verificare le spese più lapissiane come ad esempio, mutui, tasse scolastiche e/o universitari, librie, rette per asili nido, scuola per l’infanzia, scuola primaria, scuola secondaria, corsi di lingue straniere, corsi universitari, tutoraggio, corsi di preparazione agli esami, scuole di specializzazione, master, ed ancora, soggiorni di studio all’estero… 

Ed ancora, bollette sostenute (per energia, acque, riscaldamento, tari, tarsu, spese condominiali, acquisto di pannelli solari o eolici, etc…), canoni d’affitto per se o sostenuti per i figli in trasferta (per studio e/o lavoro), ed ancora, elettrodomestici, elettronica, leasing immobiliari, ma anche semplici spese alimentari, carburanti, combustibili e fatture specialistiche, spese per medicinali, riparazioni varie, acquisti di cellulari, notebook, computer, accessori, costi di gestione, software, adsl, abbonamenti a pay-tv, assicurazioni, pagamenti bolli auto, spese effettuate con carte di credito e/o prepagate, pagamenti fiscali sostenuti a mezzo F24, eventuali benefici di rottamazioni, servizi per la casa come ristrutturazioni, giardinaggio, manutenzioni, quest’ultime anche per le auto/moto in genere, spese di trasporto per Taxi, metro,  tram, bus e altri trasporti, ed ancora, non vanno dimenticati eventuali investimenti azionari, bancari e quant’altro… 

Ecco perché nessuno di loro vuole il “redditometro“, perché questo punta a risalire ad un reddito presunto, sin dal 2016 e fino ad oggi, verificando quegli elementi indicativi di capacità contributiva, determinata quest’ultima dal reddito complessivo del contribuente (sommato ai redditi provenienti da altri soggetti posti all’interno del nucleo familiare…) sulla base delle spese di qualsiasi genere sostenute, nel corso di un periodo d’imposta…

Si tratta quindi di dimostrare il reddito “reale” sulla base delle spese presuntivamente attribuibili al contribuente e facendo altresì riferimento ai minimi di spesa indicata dall’Istat, in considerazione della composizione familiare, per restare al di sopra della soglia di povertà assoluta!!!

Redditometro??? Certamente sì… e a dirlo sono – proprio in questo giorno della legalità in cui si commemorano le vittime delle stragi mafiose del ’92 – i cittadini onesti di questo corrotto Paese, già… coloro che non hanno alcuna paura di subire controlli, verifiche e ancor più initimidazioni!!!

Viceversa a dire di no… sono proprio i ladri, coloro che vivono come “sanguisuga” a danno dei loro connazionali, già… persone perbene che auspicano con le loro azioni rette – di non dover commemorare più eroi di questo Stato – ma bensì di mutare radicalmente – grazie anche a quel loro impegno – questo vergognoso stato di fatto!!!

Ma tanto ciascuno di loro (insieme alla loro discendenza), finiranno tutti appassionatamente come in quel quadro (sopra) riportato: già… è solo questione di tempo!!! 

RA1: scusate, può un Tg nazionale affrontare le vicende familiari Ferragni/Fedes?

Già, vorrei sapere: cosa caz… ci può fregare a noi italiani delle vicende personali dei Sig.ri Chiara Ferragni e Fedez???

Scusate… ma stasera mi è venuto un dubbio: stavo osservando il TG1 della Rai oppure m trovo dinnanzi al programma “C’è posta per te” condotto da Maria De Filippi???

Affermare che mi sento basito è un eufemismo, sì… per non dire in maniera volgare cosa penso di quel Tg che evidenzia di sprecare quel poco tempo a disposizione per affrontare argomenti così futili e scialbi, invece di numerosi temi, ben più importanti, come quelli ormai presenti in gran parte del mondo… 

E quindi da più di una settimana, in quel cosiddetto “telegiornale”, già… perché definirlo così è veramente offensivo nei riguardi di chi viceversa svolge  in maniera esemplare quel proprio compito (mi riferisco ad esempio a quelli prodotti dalla BBC, Sky Tg24, Euronews, RSI, France24, CNN)”; ed ecco quindi che quei due soggetti, vengono costantemente riproposti e non per evidenziare quelle vicende giudiziarie che li vede indagati, d’altronde – vista la loro notorietà – posso anche comprenderle, ritenendo l’argomento di cronaca lecito con quelli abitualmente  affrontati dai vari Tg, ma quando si fa riferimento a problemi familiari, di salute o quant’altro, beh… tutto ciò mi sembra incoerente con quel programma!!!

Ovviamente mi sono fatto un’idea e mi sono convinto che notizie come queste, che descrivono  argomenti certamente futili, servono principalmente a distogliere l’attenzione di noi italiani sui reali problemi del Paese e difatti, sono anni che in quelle tre reti nazionali, ciascuna parte politica si è appropriata di quei canali a cui si sono sommati (non certo ora in contrapposizione con quelli nazionali, visto che sono passati i tempi in cui il Cav. si trovava all’opposizione) le tre Tv private, che evidenziano perfettamente la propaganda politica a sostegno dell’attuale governo Meloni!!!

Ora, pur comprendendo i Tg di Mediaset e quindi una loro eventuale faziosità, va detto però che quelle trasmissioni non incidono minimamente nelle mie tasche, perché esse fanno cassa con gli introiti derivanti dalle pubblicità e quindi il sottoscritto, nel decidere se vedere o meno quei notiziari può cambiare canale senza alcun costo; viceversa con la Rai, pur decidendo di non voler ascoltare quel Tg, purtroppo nelle mie tasche, ma soprattutto in quelle di tutti i miei connazionali, volano via milioni euro, detratti in maniera forzata all’interno dalle fatture “Energia”!!! 

Quindi, con la Rai, sia che vogliamo osservare quei canali o nel caso in cui decidessimo di farne a meno, beh… dobbiamo pagare, sì e per che cosa: ascoltare se quei due soggetti si stanno separando oppure no!!!

E’ una vergogna e vorrei ricordare che che proprio il Sig. Salvini, tra i suoi tantissimi proclami aveva dichiarato che se fosse salito al governo, avrebbe abolito il pagamento della Rai!!! Ma quello si sa, era il periodo delle promesse elettorali!!! 

Infatti, se dovessimo riprendere tutte le dichiarazioni fatte da quegli attuali uomini e donne di governo (ricordo segretari di quei loro partiti…), beh…se solo i miei connazionali si andassero a rivedere quelle frasi (d’altronde sono ben presenti in tutti i social…), beh… ritengo che oggi incontrandoli, dovrebbero far loro una……, già come quella sonoramente prodotta nei film di Fantozzi o Abatantuono!!!

E sì… perchè come diceva Friedrich Nietzsche: “Bisogna avere buona memoria per mantenere le promesse”!!!

In un Paese di ladri, anche suore e preti si adattano!!!

Alcuni mesi fa ho scritto di un parroco che rubava statue e candelabri per poi immetterli nel mercato della ricettazione, come di un altro collega che aveva fatto sparire i soldi dalla cassa della chiesa, lo seguiva la notizia di prete che rubava al supermercato o come non ricordare quel talare che sta ora  scontando ai domiciliari la pena di 3 anni e 6 mesi, con l’accusa di appropriazione indebita per circa 70.000 euro…

Ecco, sono solo alcuni casi, ma potrei continuare all’infinito, d’altronde la storia ci ha insegnato molto su questi soggetti, sui loro gravi debolezze, siano stati essi nel tempo piccoli curati o anche noti Papi…

Ed oggi invece descriverò di un’altra categoria eguale, ma religiosa al femminile, già le cosiddette “suore” in particolare  di una che per l’appunto, è riuscita a svuotare le casse dell’ente religioso che avrebbe dovuto rappresentare!!!

Lo ha fatto, come fanno la maggior parte degli italiani corrotti, elargendo regali e denaro ai propri familiari, parenti oppure versando ingenti somme su una azienda intestata a suo nome…

Ora che la Procura ha concluso le indagini, ha accusato la suora 68enne di truffa di appropriazione indebita!!!

In pratica la suora gestiva una residenza sanitaria, ma a quanto dimostrato, non le bastava più; già… voleva fare un salto di qualità prendendo in affitto la struttura, ma a quanto sembra, dopo un’iniziale trattativa, la contrattazione non sarebbe andata secondo i suoi piani.

Le altre suore infatti, avendo ravvisato delle anomalie gestionali, si erano rifiutate di concedere in affitto la Società che gestiva la residenza, ma non solo, le avevano altresì anticipato la decisione di toglierle l’incarico… 

Ecco perché l’indagata non arrendendosi, ha provveduto a costituire una nuova società (Srl) e quindi, facendo finta di non aver visto la raccomandata con cui la congregazione le imponeva di porre fine alle trattative per l’affitto, ella stesso, ha firmato senza alcuna autorizzazione un contratto tra la società detentrice del contratto d’ affitto della struttura di ospitalità sanitaria e l’azienda da lei fondata.

Il tutto ovviamente omettendo quanto compiuto sia all’ente ecclesiastico proprietario che alle stesse sorelle, facendo così circolare nei vari conti della sua società ben 340 mila euro, cui sono seguiti altri movimento bancari per un totale di quasi mezzo milione di euro!!!

Incredibile vero??? Ah dimenticavo: Ho un’amica suora, già… di clausura; non ho mai compreso come, col passar degli anni, la sua vita sociale sia stata più intensa e certamente più agiata della mia…

L’Italia??? Un Paese sorretto dal denaro sporco!!! Terza parte.

Quindi, continuando, una cosa è stata accertata: ci troviamo circondati da connazionali ben disposti a consumare e lavare tutto quel denaro ricevuto illegalmente!!! 

Per far ciò utilizzano non solo se stessi, ma anche i loro familiari e debbo ahimè inserire anche una parte di quei loro amici…

Sono solitamente commercianti, rivenditori, immobiliaristi, negozianti, tutti soggetti ben disposti ad accettare denaro contante in cambio di quelle vendite, compiute il più delle volte in maniera rateale, affinché non venga mai superata la soglia di contante imposta quale limite dallo Stato…

Ecco perché  quelle spese vengono opportunamente “indirizzate” verso i loro amici, in quanto quest’ultimi sono fondamentali per questo ruolo, sono essenziali nel procedere con il riciclaggio di quel denaro (già… senza mai dire al loro caro amico, di come sanno bene che quel denaro sia di fatto “sporco”), sapendo tra l’altro che a quegli acquisti, non seguiranno mai domande…

Ed allora ecco trasformarsi quel denaro contante in qualcosa di diverso, ad esempio procedere con l’acquisto di gioielli, la compravendita di lingotti d’oro o di pietre preziose come diamanti, l’investimento in titoli e/o in altre attività simili, c’è poi l’acquisto di auto o di barche lussuose, a cui seguono l’acquisto di beni artistici come opere d’arte…

Inoltre si può procedere con il cambio in valuta straniera, preferibilmente dollari ed il suo successivo collocamento in depositi o cassette di sicurezza, vi è anche l’acquisizione di beni immobiliare con riserva di proprietà per acquistare a rate e senza mutuo, eguale procedimento la costituzione di società di consulenza, già… quest’ultime sembrano esser molto popolari tra quei riciclatori di denaro sporco, come d’altronde il trasferimento di quel denaro, illecitamente ottenuto, su conti esteri, con particolare riguardo verso istituti bancari internazionali, posti come ben sappiamo in noti paradisi fiscali. 

D’altronde va detto, la normativa nulla dice sul modus operandi (non vengono infatti disciplinate le varie fasi che costituiscono il riciclaggio, la collocazione, la dissimulazione e integrazione) come è altrettanto indubbia la natura stessa di reato pluri-offensivo.

Ecco perché in questo Paese non cambia mai nulla, perché la maggior parte dei soggetti è legata, anzi incastrata con quel sistema corruttivo e illegale…

Sono tutti sono coinvolti, da Nord a Sud, d’altronde uno Stato che che non governa pienamente sul proprio territorio, ma ottiene quei voti necessari per comandare proprio da quanti illegalmente corrompono, come può quindi questa e soprattutto le sue leggi effimere, dimostrarsi concrete quando finora si sono rivelate sterili!!!

Ecco perché la politica è coinvolta in quel riciclaggio di denaro sporco, peraltro vorrei ricordare la famosa vicenda giudiziaria di tangentopoli che svelò per l’appunto l’esistenza di un sistema corruttivo che legava politica ed imprenditoria, ed allora permettetemi di chiedervi: c’è qualcuno tra voi ancora convinto che quello scempio non sia più presente??? Per favore… 

Fine terza parte…

Ma se i siciliani votano come amministratori i soggetti che hanno legami di parentela e/o di affiliazione alla mafia, mi chiedo: a quali principi di legalità aspirano???

Ho letto di un Sindaco appena eletto che, all’indomani delle elezioni amministrative, è stato visto in compagnia di un esponente della cosca locale…

L’articolo del post riportava: “Parentele scottanti e, sullo sfondo quell’intrecciato e fitto tessuto relazionale, costituito da rapporti di parentela e di affinità, fra gli amministratori e soggetti gravati da condanne per associazione di stampo mafioso che riguardano alcuni degli assessori e dei consiglieri comunali, eletti o nominati nelle ultime votazioni, sia nelle file della maggioranza che della minoranza consiliare”.

Già…  prima vengono eletti dai cittadini a rappresentarli in quelle delicate cariche amministrative  e dopo poco tempo, quegli stessi consigli comunali, si ritrovano a seguito di provvedimenti giudiziari, senza più alcuna rappresentanza…

Tra l’altro, la situazione più indegna non è tanto quella rappresentata nelle relazioni prefettizie che rimarcano gli interessi compiuti da quelle associazioni a delinquere, parliamo tra l’altro di gruppi locali conosciuti in  contesti territoriali e storicamente legati ad alcune famiglie di “cosa nostra”, no… incredibilmente quei loro concittadini – quando chiamati al voto – pur sapendo l’opera negativa condotta da quelle cosche in quel territorio e conoscendo i legami di parentela e/o affiliazione con taluni politici, vere e proprie “teste di legno”, incredibilmente li votano, dimostrando attraverso quella apposta “X”, quanto anch’essi siano profondamente collusi con quel sistema dedito al malaffare!!!

Riporto quanto l’organo ispettivo ha evidenziato e cioè che le informazioni fornite dalle forze di polizia, hanno posto in evidenza i rapporti e le cointeressenze sussistenti tra una parte dell’apparato politico e burocratico comunale, con degli esponenti del locale crimine organizzato!!!

Si parla di relazioni personali riferite a soggetti «chiave» dell’amministrazione comunale dalle quali non sono esenti Sindaci, Consiglieri e dipendenti posti in uffici preposti, una gestione quella dell’amministrazione comunale che evidenzia l’assoluta inerzia tenuta in materia di appalti e che ha di fatto comportato l’affidamento diretto di lavori e servizi (talvolta operato in somma urgenza) ad un numero ristretto d’imprese, solitamente legate a quegli “amici degli amici“, in spregio a quanto disposto dal codice dei contratti e dal codice antimafia in materia di rotazione!!!

Tali modalità operative hanno peraltro consentito a molti Comune “contagiati da malagestio” di procedere alla concessione di beni del patrimonio immobiliare dell’ente locale e al rilascio di licenze comunali a soggetti o imprese privi dei requisiti per poter contrattare con la pubblica amministrazione in quanto direttamente o indirettamente legati o riconducibili alla criminalità organizzata!!!

Ecco perché ancora oggi non riesco a comprendere a quali principi di legalità tendano i miei conterranei, già… vorrei conoscere quali motivazioni conducono loro a piegarsi alle richieste di quei loro concittadini, prestati ora alla “politica”, pur sapendo a quali familiari essi appartengono, gli stessi che nel corso degli anni si sono macchiati di fatti gravi dinnanzi alla giustizia!!!

Tranquilli… ormai l’avete votati??? 

Quindi preparatevi, perché tra un po’ in quel vostro Comune, inizierà: “L’ora Illegale“!!!

È vero… ci sono persone che hanno scelto di agire in modo immorale o illecito, ma questo non significa che non ci sia speranza per loro…

Si dice che la speranza sia l’ultima a morire… 

Certo, sperare non costa nulla, ma ahimè il nostro Paese mostra ogni giorno il suo volto più brutto e cioè quello di essere costituito in gran parte da cittadini ricattati, potrei aggiungere tra l’altro che questa non sia una vera e propria condizione sofferta o come qualcuno potrebbe credere “imposta”, sì… con metodi coercitivi, no… quantomeno non sempre, in moti casi vi è in loro una vera e propria  predisposizione a volersi fare ricattare, quasi si vogliano prestare a rendersi disponibili nel compiere volontariamente quelle situazioni che si sa essere illegali o certamente poco trasparenti, il tutto come sempre in cambio di denaro, favori personali e/o familiari, avanzamento di carriere o l’ottenimento di incarichi prestigiosi, senza possederne alcun merito!!!  

La circostanza più assurda è quando sopraggiungono le autorità giudiziarie, quando cioè vengono prelevati da quel loro ambiente ovattato e trasportati presso una qualche caserma… ecco che all’improvviso in pochi secondi vedono attraversare il corso della propria vita, comprendono (soltanto ora…) come l’aver accettato d’esser ricattati o disponibili a compiere azioni illegali (o eticamente discutibili per ottenere vantaggi), non fosse di fatto un comportamento accettabile. 

Certo, giunti ora ai ferri stretti, dal momento che comprendono che quelle loro azioni avranno sicuramente conseguenze negative, ecco… nel momento in cui tutto viene a crollare, ad iniziarsi dalla propria reputazione, carriera, relazioni personali, si comprende come sicuramente sarebbe stato meglio evitarli certi comportamenti e che anzi, si sarebbe dovuto valutare in quei frangenti più attentamente le azioni da compiere e quali non realizzare, pentendosi di non aver agito sempre in modo onesto e legale!!!

Comprendo ora quanti mi diranno che bisogna evitare di generalizzare o di etichettare l’intero paese in modo negativo e quindi che non sia giusto affermare come tutti siano di fatto ricattabili o che la maggior parte di essi, quando messi alla prova, evidenziano di non possedere alcun valore morale.

C’è chi – a differenza del sottoscritto – tende a giustificare quei soggetti ed anche le loro deplorevoli azioni, in quanto – secondo loro – possono esserci parecchie ragioni che spingono  una persona ad essere vulnerabile, ahimè anche al ricatto, come ad esempio la paura o una condizione economica incerta, ed ancora, la mancanza di alternativa e quindi sono queste condizioni, questi stati emotivi a pregiudicare le decisioni di quei soggetti, fino a quel momento moralmente corretti.

Comprendo perfettamente quel loro modo di valutare le situazioni, certamente non le giustifico, ma mi rendo abbastanza indulgente nel voler considerare che nella società odierna vi sia un forte enfasi sull’apparire e soprattutto sull’avere, anche se questo non deve giustificare il comportamento immorale o illecito compiuto.

Scegliere di accettare denaro (o favori illegali), quest’ultimi ottenuti si sa per aver eseguito azioni illecite, significa aver posto se stessi ad esser ricattati e quindi a dover subire delle conseguenze negative o a macchiare la propria reputazione da ora in poi, non più integra.

E’ fondamentale quindi che ciascuno provi a ritornare sui propri passi finché si è in tempo, sviluppando una rinnovata moralità ed integrità, anche se ciò potrà costare grandi sacrifici, sapendo di rendersi fastidioso nei confronti anche dei propri colleghi… 

L’importante comunque è scegliere di seguire sempre le regole e la propria coscienza, agire in modo onesto e morale, perché alla fine, saranno più i benefici di cui si potrà godere, che le perdite, a differenza di quanti si ostinano nel continuare in maniera immorale, ignorando che prima o poi perderanno tutto!!!

A tutti i bambini stellati e ai loro genitori: come affrontare la tragedia e aiutare gli altri ad affrontarla.

Ho ricevuto alcuni giorni fa un commento ad un mio post, che desidero condividere perché tratta ahimè di una maternità di cui nessuno vuol parlare o si preferisce che questo argomento resti celato e ciò comporta che lo stesso non venga in alcun modo affrontato…  

Sto parlando di quella terribile esperienza chiamata aborto spontaneo, che rappresenta per chi sta affrontando una maternità qualcosa di terribile, un dolore soffocato, non solo per tutti quei genitori ma anche per i loro familiari che vedono in quella sofferenza “invisibile” qualcosa a cui non saper dar conforto… 

E’ in commercio un libro bellissimo intitolato “Stella cadente” è descrive lo struggente monologo di una donna che sta affrontando la terribile esperienza dell’aborto spontaneo e l’autrice attraverso quelle sue parole vuol dar voce a quella sensazione che purtroppo logora tantissime donne, ed essere così d’aiuto a chi ha sofferto o sta ancora soffrendo per un figlio mai nato…

È una lettera tormentata, carica di dolore, di rabbia, di angoscia, ma anche di speranza e d’amore, che l’autrice scrive proprio a quel figlio che non nascerà mai:  “Riverso il buio che mi divora su queste pagine. Grido il mio tormento senza freni e senza remore, senza il timore di essere giudicata o fraintesa, perché tanto tu non puoi far altro che ascoltarmi senza fiatare, sperando che, pezzetto dopo pezzetto, questo strazio che mi avviluppa come sabbie mobili resti qui, incatenato a queste righe e io possa tornare nuovamente a vivere.”

L’aborto spontaneo purtroppo, è ancora un tabù, in particolare nel nostro Paese: c’è un velo di silenzio che copre l’aborto spontaneo che spesso viene visto come qualcosa da celare, da non rivelare a nessuno, come se questo fosse una colpa, una vergogna o un motivo d’imbarazzo.

Ecco perché l’autrice dedica questa tormentata lettera a tutte le donne che hanno dovuto affrontare o che stanno affrontando la triste, dolorosa e spaventosa esperienza dell’aborto… ma non è a loro che ne consiglia la lettura di quelle poche ma intense pagine, no… loro purtroppo sanno bene di cosa parla e non vi è motivo di alimentare con questa lettura ancor più tristezza.

Il consiglio della lettura viceversa, è per i famigliari, per gli amici e per tutti coloro che vogliono comprendere il tormento e la devastazione che investe una donna quando il figlio che portano in grembo non sopravvive.

Completo quindi questo post pubblicando quanto ho ricevuto e mi dispiace comunicare all’autore del commento che troverà evidenziato in neretto il nome del Prof.re (cui faceva riferimento e di conseguenza il nome della clinica da egli gestita), poiché pur ritenendo valide tutte le applicazioni tecnico/scientifiche messe in campo da quella struttura (molte delle quali sicuramente consentono di risolvere la maggior parte dei problemi riproduttivi maschili e femminili), purtroppo come può vedere nel mio blog non vi è alcuna pubblicità, in particolare se compiuta per fini di lucro e quando raramente ciò è accaduto, è stato solo per evidenziare qualcosa di positivo, in contrasto con quanto viceversa avevo (per come spiegato…) subito:        

L’editore di Monaco ha pubblicato il libro intitolato “Ogni terza donna”. La scrittrice, ha dedicato il libro a tutti i bambini stellati e ai loro genitori.
I bambini stellati in Germania vengono chiamati mai nati, quelli che sono morti durante il parto o quelli che sono deceduti poco dopo la loro nascita.
Nel suo libro, la scrittrice dà voce alle donne che hanno perso i loro figli non ancora nati, ma non hanno rinunciato a una gravidanza con lieto fine, e anche al uomo che è sopravvissuto al dolore della interruzione della gravidanza della sua dolce meta.
Queste storie dimostrano: coloro che hanno vissuto un trauma psicologico così grave dovrebbero assolutamente lavorarci su e non essere lasciati nella solitudine con il problema.
La stessa scrittrice ha affrontato un problema simile ai suoi tempi. – “Mi dispiace signora, ma non sento più il battito cardiaco del feto”, la stessa è rimasta senza parole dopo le fatidiche parole del medico durante uno dei suoi controlli di routine. Come ammette l’autrice del libro, non aveva mai vissuto un tale shock.
Gli specialisti della clinica di medicina riproduttiva del Prof. ______________ hanno a che fare con storie simili ogni giorno e sanno quanto sia importante il sostegno per le famiglie che lo attraversano e sono sempre pronti ad offrire soluzioni per coloro che sognano di diventare genitori…

Tu che vieni qui a contemplare ricorda che: non tutti i siciliani siamo mafiosi e non tutti i mafiosi sono siciliani!!!

Si sa… la memoria umana è uno strumento meraviglioso ma ahimè fallace!!!

Certo, per non dimenticare vengono compiute ogni anno centinaia di celebrazioni, incontri, cortei, iniziative, anniversari che con il passar degli anni sono andate sempre più diminuendo, sia in numero, che in presenze…

Quando poi gli anni sono diventati decenni ecco che – ad esclusione di familiari/amici e qualche trafiletto sui quotidiani – l’ingratitudine di questo Paese, è diventata una costante!!!

Gli anniversari di quelle celebrazioni cosiddette della “memoria”, si sono quindi trasformate in semplici occasioni gioviali, già… per i ragazzi, viste come un occasione per “caliarsela” dalle scuole, mentre per gli adulti – in particolare a quanti legati al mondo istituzionale – servono per mettersi in mostra…

99de6-mafia2b127Ecco quindi che a seconda delle occasioni, si assiste al collocamento di quelle targhe commemorative in ricordo delle vittime, come se attraverso quelle lapidi, si potessero rinnovare le coscienze dei siciliani, per una storia che nei fatti si vorrebbe dimenticare…

Sì… perché la verità in fondo è questa, peraltro quel frammento di storia non interessa a nessuno, neppure per ricordare a tutti noi, che c’è ancora tanto da fare!!!

Sì perché finora si è solo parlato… certo vi sono state le inchieste, gli arresti, i penitenziari… ma gli uomini e le donne di quel sistema mafioso/criminale sono ancora lì ad operare, perché ciascuno di quei soggetti non più presenti, ha soltanto passato lo scettro ai propri figli e/o familiari… e difatti tutto, si proprio tutto… ha continuato a procedere come nulla fosse accaduto!!!

Viceversa, i familiari di quelle vittime non sono andati più avanti, continuano a vivere le loro vita in antonimìa, in una sorta di contrapposizione sofferta nel non saper decidere se andare avanti o fermarsi, se ricercare giustizia o rinunciarvi definitivamente, ma poi di quale verità parliamo, di quella che si sa essere stata collusa e depistata???

a03fd-mafia2b125Ed allora… a chi affidare quel proprio disagio: alla comunità, alla politica, alla magistratura, a chi…???

Li hanno definiti “famigliari delle vittime”, ed hanno inciso nei propri volti la sofferenza dell’anima, di un dolore imposto non dal fato… ma dall’abbandono di uno Stato che avrebbe dovuto difendere e proteggere quei loro cari… i quali sono stati costretti da quel corrotto sistema, ad un ruolo certamente troppo gravoso e di cui forse (rivedendo quanto accaduto e la sofferenza provocata da quel brutale crimine…) avrebbero fatto volentieri a meno.

D’altronde sono gli stessi familiari che vengono ancora una volta inchiodati dai gesti vandalici di alcuni scellerati, individui che continuano ad offendere la dignità di un popolo con le loro azioni, ad esempio danneggiando la targa alla base dell’albero di ulivo che si trova in via d’Amelio, a Palermo, a ricordo dell’attentato compiuto il 19 luglio 1992 in cui persero la vita il giudice Paolo Borsellino e gli agenti della sua scorta, Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina…

La verità è che c’è ancora molto da fare per quei familiari delle vittime, perché il tempo degli insulti e dei sospetti non è ancora finito e perché in questo loro Paese sono costretti -ancora una volta – a doversi scusare per quella loro ingombrante presenza, per il peso che senza volere impongono alla memoria collettiva!!!

Sì… bisogna fortemente lottare contro questo sistema che ci vuole collusi, non solo per “non dimenticare” quelle vittime ed i loro familiari, ma soprattutto per ricordare a noi siciliani chi siamo, dove vogliamo andare, ma soprattutto con i nostri comportamenti cosa vogliamo essere: perché non tutti i siciliani siamo mafiosi e non tutti i mafiosi sono siciliani!!!

Le famiglie dei mafiosi (in attesa di ricevere il reddito di cittadinanza), richiedono il reddito d’inclusione!!! Lo Stato quindi risponde… presentando loro il conto!!!

Abbiamo ascoltato in questi giorni la notizia della moglie di un boss mafioso che ha presentato domanda per accedere al reddito di inclusione…
Tralasciando il fatto grave che la domanda al Comune per accedere a quel reddito stava proseguendo come nulla fosse, addirittura qualcuno dal Servizio sociale aveva per di più  telefonato alla signora per informarla che la domanda non fosse corretta…
E sì… perché nella domanda era stato ​inserito nel nucleo familiare anche il marito, attualmente detenuto… ed allora la signora correggendo quanto erroneamente presentato, aveva formulato una seconda istanza, che con molta naturalezza, stava procedendo rispettando quanto prevede la normativa e cioè, un sostegno a tutte quelle famiglie con ISEE inferiore a seimila euro!!!
Scoperta la notizia… (qualcuno avrà informato gli organi di stampa…) si è bloccata immediatamente la procedura e come sempre avviene in questo nostro paese, si è andati alla ricerca del “capro espiatorio”, dando inizio a un’indagine interna…
D’altronde perché meravigliarsi…
Anche in passato, la figlia del “Capo dei Capi” aveva chiesto il bonus bebè ai commissari che amministravano il Comune di Corleone, sciolto per mafia, i quali… leggendo quel cognome, Riina, manifestarono il loro dissenso!!!
Ed allora stranamente – vista la tempestività con cui è giunta la notizia – lo Stato si sbraccia e presenta il conto alla famiglia di Totò Riina per le spese sostenute per il mantenimento in carcere, ben 2 milioni di euro!!!
Certo la famiglia ha fatto sapere che non ha intenzione di pagare, anche perché non e’ tenuta a farlo, avendo rinunciato a suo tempo, all’eredità del padre….
Certo, l’azione compiuta potrebbe essere la prima di una serie di provvedimenti che a breve verranno adottati dallo Stato, per contrastare tutte quelle iniziative dei parenti di familiari mafiosi, che vanno alla ricerca di contributi e/o fondi destinati a sostegno delle famiglie indigenti… 
La normativa si sa, esclude oggi che gli eredi dei condannati, debbano procedere a rimborsare le spese occorse per il mantenimento in carcere dei familiari defunti, ma con questa iniziativa lo Stato, sospende qualsivoglia principio di richiesta eventualmente formulata… facendo diventare di fatto, quell’idea di richiesta un atto dovuto!!!
Ciò che nessuno però dice e che quei nostri capimafia – mi riferisco a quelli reali e non quei nomi mitizzati nell’immaginario collettivo – non hanno alcuna dimestichezza o per meglio dire capacità in operazioni finanziarie e quindi dietro quei loro investimenti, vi sono veri e propri professionisti, individui che operano affinché quel denaro ricevuto (quasi sempre di provenienza illecita) venga da loro valorizzato, non solo attraverso quelle classiche modalità di riciclaggio ben conosciute, ma con investimenti finanziari che promettono alti tassi di interesse e bassi rischi sul capitale ricevuto…
Comprenderete come i problemi sorgano quando quegli speculatori, per pagare quegli interessi nettamente superiori alla media bancaria, saranno costretti a reinvestire il denaro sporco in settori ultra speculativi della finanza internazionale, con risultati che però a volte risultano di fatto disastrosi, non solo per le rendite andate in fumo, ma soprattutto per la vita stessa di quegli speculatori, che dovranno così fare i conti con la vendetta di quei loro sovvenzionatori… 
Ed allora leggendo quelle richieste dello Stato – per le spese da esso sostenute – mi viene da sorridere, perché come ricercare un ago in un pagliaio…
Ma d’altronde ditemi: qualcuno realmente pensava che quei familiari conservassero in semplici c/c bancari tutti i loro patrimoni finanziari o forse non è lecito pensare che li abbiano depositati in conti cifrati, in uno dei tanti paradisi fiscali???
Ma si sa, forse qualcuno di quei funzionari si augura che il detto “la speranza è l’ultima a morire”, possa realmente realizzarsi!!!

Anche i mafiosi chiedono un risarcimento di 50 milioni di euro allo Stato.

Dando seguito su quanto riportato alcuni mesi fa http://nicola-costanzo.blogspot.com/2018/07/salvatore-borsellino-non-bisogna.html  sul depistaggio compiuto nelle indagini della strage di Via D’Amelio che ha condotto all’assassinio del Giudice Borsellino e della sua scorta e che vede ora coinvolti tre poliziotti accusati da parte della Procura di concorso in calunnia,  ecco… da quanto sopra, all’udienza preliminare il gup del Tribunale di Caltanissetta, ha ammesso come parte civile i familiari del magistrato assassinato.

Secondo la Procura, i tre poliziotti avrebbero creato ad arte, il falso pentito Vincenzo Scarantino, affinché facesse i nomi di alcuni mafiosi, condannati – quantomeno per quella strage.- ingiustamente!!!
Ora gli stessi, avendo appreso dell’inchiesta in corso nei confronti di quegli uomini delle forze dell’ordine, hanno immediatamente avanzato la richiesta di potersi costituire parte civile…
Tra essi vi sono, Natale Gambino, Giuseppe La Mattina, Cosimo Vernengo, Gaetano Murana e Gaetano Scotto…

La circostanza comunque che più di tutte sembra incredibile, è che proprio quei “mafiosi” hanno citato in giudizio (nella qualità di responsabile civile) anche la Presidenza del Consiglio dei Ministri e il Ministero dell’Interno!!!

Già… ascoltate un po’: Chiedono allo Stato un risarcimento di 50 milioni di euro!!!
D’altronde pensavo, perché non darglieli… 
Già, sarebbe come non voler riconoscere, il grave danno “morale” subito da essi in questi lunghi anni….
No… no… non è giusto, prendersela così… con i più deboli… no…no…

Solo con una buona politica sociale, si può fare in modo che la criminalità venga per sempre eliminata!!!

I fattori ambientali, sociali e personali, sono essenziali nella determinazione del processo di socializzazione e di interiorizzazione delle norme giuridiche… 

Difatti, se questi ultimi portano ad atteggiamenti e/o a comportamenti antigiuridici, la condotta di quel uomo risulterà essere, ahimè, socialmente deviante. 
D’altro canto, i migliori tentativi di spiegazione del reato sotto il profilo sociale ruotano precisamente  intorno alla comprensione di questo fenomeno, quindi, sotto l’aspetto della profilassi del reato, la socializzazione finisce per divenire cardine di ogni sforzo teso alla prevenzione…
Tenendo quindi conto di quanto sopra, si riesce a comprendere come la sanzione e l’intero sistema penale, presentino dei limiti insuperabili qualora quest’ultimi siano lasciati soli a combattere il complesso fenomeno della criminalità. 
Infatti, in taluni casi, la pena può ben operare in senso preventivo a livello di intimidazione poiché è compresa ed accettata nella sua piena valutazione negativa. 
Ma in altri casi, la prevenzione auspicata non è sufficiente o addirittura non può attecchire su determinati soggetti, poiché questi non sono influenzabili dal contrasto giuridico e/o morale, proveniente dall’esterno. 
Questi sono individui del tutto incapaci di intendere e di volere, in quanto fanno parte di quell’apparato criminale, pertanto, difficilmente potranno essere inseriti in un programma di recupero sociale e dovranno di conseguenza essere condotti purtroppo in strutture detentive!!!
Esiste però un altro individuo definito “delinquente“, quello cioè capace di comprendere le scelte fatte e assumersi la responsabilità di quanto compiuto… ancor prima dell’intervento giudiziario esterno;, egli difatti decide o per meglio dire comprende, che sia venuto il momento di cambiare da quella strada (errata…) intrapresa.
Ecco i soggetti che meritano allora una nuova possibilità!!! 
D’altronde se andassimo ad esaminare la loro vita, potremmo vedere che è stata segnata sin dall’infanzia da tutta una serie d’impedimenti di natura sociale, economica e culturale, che si sono egualmente frapposti, in quella presunta “libertà” di crescita… 
Ecco perché prima di poter procedere con l’analisi delle cause che sono alla base dei processi di criminalizzazione, è essenziale stabilire in che modo i contatti sociali possano aver determinato in quell’essere umano effetti comportamentali indotti….
Si sa… un individuo, sin dalla sua nascita è guidato verso determinati comportamenti, principalmente dalla famiglia.
Con il passare del tempo egli assimila quelle regole comportamentali trasmesse da quei propri familiari e s’instrada verso quei valori dominante… 
Raggiunta la maturità, inizia a sviluppare delle proprie caratteristiche, nei limiti ovviamente di quel contesto culturale e sociale, in cui ha vissuto… 
Sì… è’ in questo periodo che si verifica l’accettazione o il rifiuto delle norme della comunità, si comincia a formare in egli un sistema di valori, che gli farà comprendere a quale orientamento sarà predisposto…
Ecco perché i fattori di evoluzione sono così importanti… a cominciare dalla famiglia, quale luogo principale di esperienza pedagogica, per passare alla scuola, vera e propria comunità con cui però instaurare un nuovo concetto di sistema sociale; passare quindi al mondo del lavoro, quale mezzo di realizzazione delle proprie aspirazioni… 
Sono questi gli elementi fondamentali che determinano la crescita di un individuo ed incidono sulla sua formazione morale, sulla preparazione culturale e soprattutto sull’atteggiamento personale che egli avrà nel sociale, fattori che faranno comprendere a quel soggetto, ciò che è “bene” da ciò che è “male”!!!
Perché solo in questo caso, e cioè nel momento in cui il sistema individuale dei valori personali coincidono con quanto previsto dalle norme di legge, si può sperare di avere piena ed effettiva efficacia su quel soggetto, altrimenti – per come solitamente avviene – lo Stato se lo ritroverà contro!!!
Ed allora, affinché questa società possa diventare perfetta, occorre che il maggior numero dei suoi cittadini… diventi onesto!!!

Matteo Messina Denaro: Il cerchio si stringe??? Non credo affatto!!!

Finalmente qualcosa si sta muovendo…
Dopo quasi 25 anni di latitanza, si è compreso che forse è giunto il momento d’arrestare quel capo dei capi, l’ultimo boss di Cosa nostra: Matteo Messina Denaro.
Ed allora, con la speranza di porre fine a quella lunga latitanza e di effettuare finalmente quell’arresto, gli organi di polizia hanno messo in pratica ciò che viene definita un’operazione di “recisione” nell’ambito dei suoi legami familiari…
Ecco quindi perché stamani sono state eseguite una serie di provvedimenti di fermo, nei confronti di ben 22 presunti affiliati a famiglie mafiose  di Castelvetrano, Campobello di Mazara e Partanna…
Le accuse a vario titolo nei confronti di quegli indagati sono come al solito, associazione mafiosa, estorsione, detenzione di armi, danneggiamento e soprattutto intestazione fittizia di beni…
Certamente, colpire i beni patrimoniali, rappresenta come sappiamo un bel passo avanti verso quella lotta, anche se abbiamo visto negli anni di come, l’enorme patrimonio accantonato è stato reinvestito in altre nazioni e rappresenta oggi per quell’associazione criminale, un pozzo senza fine, al quale fare ricorso, soprattutto nei momenti di difficoltà come questi… 
Il “boss” d’altronde ha dimostrato negli anni di essere sicuramente non solo scaltro, ma soprattutto prudente… non fidandosi di nessuno ed utilizzando per le proprie direttive, i cosiddetti “pizzini”, quei foglietti di carta scritti di suo pugno, con i quali fare prevenire le disposizioni a tutti i suoi affiliati. 
Peraltro, a poco sono serviti in questi anni i pedinamenti, le intercettazioni, gli appostamenti, in particolare in quell’arduo territorio di Castelvetrano, ed anche questi ultimi arresti di propri familiari, saranno stati già da egli previsti e a cui avrà predisposto – nel caso fossero sopraggiunti – nuove direttive verso altri suoi fedelissimi…
D’altronde, se dalle intercettazioni dei suoi seguici, egli viene considerato a tutti gli effetti come fosse “Padre Pio”, si comprende quanto difficilmente egli potrà essere tradito da quel ristretto gruppo di componenti… 
Il messaggio che passa è che il “boss” mafioso compie i “miracoli” a differenza dello Stato che non sa fare!!!
Egli si presta ad aiuta chi ha bisogno, trova una occupazione a quanti si rivolgono ad egli, partecipa in prima persona alle eventuali difficoltà economiche familiari, protegge e assiste da possibili soprusi ed infine, segue le vicende di ciascuna famiglia, quasi fosse un patriarca…
Permettetemi una considerazione provocatoria, ma se ci fate caso… quel suo modo di agire, rappresenta in maniera pratica, quanto purtroppo non viene compiuto dal nostro Stato o meglio, da quei suoi “corrotti” governanti!!!
Ecco perché inspiegabilmente, i cittadini venerano quel boss, ma soprattutto ritengono vitale, quel sistema mafioso/clientelare, perché la sua costante presenza, garantisce i reali bisogni di cui hanno necessità e a cui questo nostro Stato, non riesce a dare soluzioni!!!
D’altronde, basti rileggere il post pubblicato ieri, intitolato “Se la mafia viene considerata più forte dello Stato… la colpa è principalmente delle Istituzioni!!!”: http://nicola-costanzo.blogspot.it/2018/04/se-la-mafia-viene-considerata-piu-forte.html dal quale si comprende il perché questo boss, Matteo Messina Denaro, venga considerato dai molti suoi concittadini, quasi un parente acquisito, da proteggere ad ogni costo!!!
Un legame quindi non solo vissuto in ambito familiare, ma bensì intrinseco con quelle popolazioni, in quanto garante per molti di essi – se pur attraverso metodologie e/o attività, considerate di fatto illecite – di quel necessario benessere individuale e sociale…
Fintanto quindi sarà questa la realtà di quei territori degradati e soprattutto “abbandonati” dalle Istituzioni, serviranno a poco – se non a nulla –  il numero d’arresti portati avanti dalle nostre forze dell’ordine nei confronti di parenti, amici e conoscenti vari… 
Perché ci sara sempre qualcun’altro disposto in quel particolare contesto, a voler proteggere ed anche ad ospitare in casa propria, quest’ultimo “santo”!!!

Candidato Presidente alle Regione Siciliana (con il centrosinistra), Prof. F. Micari: iniziamo proprio bene!!!

Sulle politiche del centrosinistra ho sempre avuto grossi dubbi… sulla correttezza e moralità ho avuto modo negli anni di conoscere, per ragioni professionali, alcuni loro esponenti e debbo dire che non mi hanno lasciato un giudizio positivo… anzi tutt’altro!!!  
Non mi sorprendo quindi oggi di leggere la notizia sulla “neo moglie” del candidato alla Presidenza della Regione Siciliana, Prof. F. Micari, in particolare sulla nomina di dirigente all’Università!!!
Potrei dire che rientra perfettamente in quel concetto alquanto ambiguo di “legalità” a cui è legato l’ex partito comunista… oggi Pd!!!
Il termine esatto è NEPOTISMO: nepotismo s. m. [der. di nepote]. – 1. (stor.) [prassi seguita da alcuni papi, nei sec. 15°-18°, di favorire i propri familiari, con il conferimento di cariche e lucrosi uffici]. 2. (estens.) [l’appoggiare parenti e amici nell’assegnazione di uffici, incarichi, ecc.] ≈ clientelismo, favoritismo.
Ma forse, devo pensare, al rettore manca il significato di questa parola… 
D’altronde perché meravigliarsi… se lo fanno tutti, perché non dovrebbe farlo lui… 
Abbiamo visto nel corso di questi anni, illustri magistrati, favorire i propri familiari, prima il consorte e poi i figli… e quindi, cosa sarà mai, aver favorito la propria moglie!!!
Per altro va detto… che se il rettore non l’avesse fatto ora, certamente al prossimo incarico, il suo successore ci avrebbe pensato certamente… e quindi… dove sta il problema!!!
Non dimentichiamoci che proprio egli, a differenza del suo predecessore, ha dimostrato un cambio di rotta… non per nulla si è aumentato il proprio compenso di centomila euro in più…
Certo, qualcosa d’anormale c’è… se la  moglie del rettore dell’Università di Palermo venga  chiamata a gestire un ruolo centrale nella stessa università? Mi chiedo… ma non c’era nessun altro che meritava quella posizione???
Immaginatevi cosa potrebbe accadere se questo signore, candidato oggi alla presidenza della Regione siciliana con il centrosinistra, dovesse vincere: “chiu pilu pi tutti…” pardon più posti per tutti, in particolare per tutti i suoi familiari!!!
Non voglio minimamente immaginare a quale compenso aspiri… 
L’onorario di Crocetta gli farà… un baffo!!! 
Parlare di “inopportunità” è il minimo… ma si sa da noi certi vocaboli non vengono presi neppure in considerazione… come certe indennità percepite da funzionari dello stato alquanto impressionanti!!!
D’altronde il Prof. Micari, non rischia nulla… e gioca in maniera perfetta questo ruolo offerto dal Pd: se verrà eletto “presidente” lascerà quel ruolo di rettore… altrimenti, tornerà a ricoprire questo suo ruolo all’interno dell’università di Palermo…
All In??? No… qui non si rischia nulla, anzi si gioca con i soldi degli avversari e si aspetta di giungere fino al river per comprendere quali carte sono state poste sul tavolo e poter di conseguenza decidere di non puntare…
Questo è quanto ha finora fatto finora la politica del centrosinistra, dai suoi premier (e/o presidenti vari, nazionali e regionali) e questi ovviamente sono i suoi uomini, che incarnano perfettamente quel ruolo a loro concesso!!!


Caro Professore… vede, rispetto i miei conterranei “omertosi”, sino d’ora le confermo che – a differenza di quanto a suo tempo fatto cinque anni fa con l’uscente governatore Crocetta…. – questa volta, non darò il mio voto ne a Lei, ma soprattutto a quel centrosinistra, che da troppo tempo, non interpreta più quel pensiero di equità e giustizia sociale, a cui i suoi padri fondatori s’erano ispirati!!!
Mi auguro che tutti i “SICILIANI”… quantomeno quelli veri e non quei meschini “quaquaraquà”… diano finalmente un segnale forte di cambiamento a questo sistema clientelare, costantemente perpetrato non soltanto sulla nostra pelle, ma soprattutto su quella dei nostri figli/nipoti, costretti da questo sistema non meritocratico a scappare via!!!
E’ ora di dire basta!!!      

Basta raccomandati e familiari nel NOSTRO Parlamento!!! I Parlamentari li decidiamo NOI!!!


Ho appena firmato la petizione di Change.org (promossa dal Fatto Quotidiano in collaborazione con Change.orge) e vorrei chiedere a ciascuno di Voi di fare altrettanto…

Il link per sottoscrivere la petizione è questo… e se volete, potete fare liberamente -non è obbligatoria- una piccola donazione:
Pubblichiamo l’appello in 5 punti sulla legge elettorale del Coordinamento democrazia costituzionale. 
Malgrado due pronunce della Corte costituzionale, che hanno pesantemente censurato il Porcellum e l’Italicum… ancora una volta una ristretta oligarchia, composta dai capi dei principali partiti, potrà determinare la composizione delle Assemblee parlamentari, assegnando il seggio ai propri fedelissimi ed espropriando gli elettori della possibilità di scegliersi i propri rappresentanti… La volontà degli elettori viene ulteriormente manipolata attraverso una formula che favorisce coalizioni di facciata destinate a sciogliersi dopo il voto, a scapito delle formazioni non coalizzate e della pari dignità dei cittadini elettori… Facciamo appello alle lettrici e agli elettori a mobilitarsi per informare i cittadini… e fare arrivare ai partiti una disapprovazione forte e netta rispetto alle scelte che stanno discutendo in Parlamento.
1. La partita che si sta giocando sulla legge elettorale è una partita sulla Costituzione perché il modello di democrazia consegnatoci dai Costituenti e convalidato dal referendum del 4 dicembre 2016, è fondato sulla centralità di un Parlamento rappresentativo attraverso il quale trova espressione il principio supremo che la sovranità appartiene al popolo, per cui “tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale” (art. 49 Cost.). Un Parlamento che fosse nuovamente eletto con un sistema elettorale incostituzionale e con parlamentari nominati dall’alto non offrirebbe alcuna esistenza ai ricorrenti tentativi di stravolgimento della Costituzione.
2. Malgrado due pronunce della Corte Costituzionale, che hanno pesantemente censurato il Porcellum e l’Italicum facendo sorgere la necessità che il Parlamento  intervenga per far sì che sia restaurato un sistema elettorale omogeneo per le due Camere e coerente con la Costituzione, il disegno di riforma elettorale attualmente in
discussione ripropone il carattere oligarchico e manipolativo della volontà popolare che viziava i precedenti sistemi.
3. Ancora una volta una ristretta oligarchia, composta dal capo o dai capi dei principali partiti, potrà determinare la composizione delle Assemblee parlamentari,  assegnando il seggio ai propri fedelissimi ed espropriando gli elettori della possibilità di scegliersi i propri rappresentanti. Inoltre si potranno tenere fuori dal Parlamento le minoranze sgradite ostacolando la nascita di nuove formazioni politiche. Con il nuovo sistema quasi due terzi dei seggi verranno attribuiti sulla base di liste bloccate, mentre per la quota eletta con il maggioritario, la minima possibilità di scelta insita nel collegio uninominale verrà annullata mediante il meccanismo del voto unico al candidato di collegio e alle liste collegate. La volontà degli elettori, inoltre, viene ulteriormente manipolata attraverso una formula che favorisce coalizioni di facciata destinate a sciogliersi dopo il voto, a scapito delle formazioni non coalizzate e della pari dignità dei cittadini elettori.
4. Chiediamo che siano ricostruite le condizioni di legittimità democratica del Parlamento: che il prossimo Parlamento non sia eletto un’altra volta con una legge elettorale incostituzionale, che sia consentito a tutti i cittadini elettori di scegliersi liberamente i propri rappresentanti, che sia eliminato ogni meccanismo che manipoli la volontà degli elettori (come il voto unico) o che possa alterare la volontà espressa dal voto popolare. Ribadiamo con forza le richieste formulate nella Petizione popolare presentata alle Camere su iniziativa del CDC: abolizione del premio di maggioranza, dei capilista o dei listini bloccati, delle pluricandidature. Occorre quindi un sistema sostanzialmente proporzionale, che può essere compatibile sia con il voto di preferenza sia con i collegi uninominali.
5. Facciamo appello alle elettrici ed agli elettori a mobilitarsi perché siano garantite la scelta libera e diretta dei parlamentari da parte dei cittadini e la rappresentatività delle Camere.
6. Invitiamo a partecipare alla campagna i Comitati territoriali. Promuoviamo la tenuta di incontri pubblici nazionali e locali, nei quali chiedere alle forze politiche e ai loro rappresentanti nei territori di pronunciarsi contro il sistema elettorale in discussione e a favore di un sistema conforme alla Costituzione e pienamente democratico.
Firmiamo tutti per avere un paese più equo e soprattutto più democratico!!! 

Ricordando Falcone: gli attuali uomini delle Istituzioni si rivolgono ai ragazzini di oggi… ma vorrei dire loro, cosa è stato fatto in questi 25 anni???

C’è una frase che più di altre ritengo perfetta per questo nostro paese… e a dirla è stato proprio il giudice Falcone: “Che le cose siano così, non vuol dire che debbano andare così. Solo che quando si tratta di rimboccarsi le maniche ed incominciare a cambiare, vi è un prezzo da pagare. Ed è allora che la stragrande maggioranza preferisce lamentarsi piuttosto che fare…”!!!
Difatti, a cosa serve parlare, discutere, promettere, quando poi in concreto tutto il sistema criminale è rimasto in questi anni inalterato…
Sono passati esattamente venticinque anni da quel terribile 23 maggio 1992 e cosa è cambiato???
Ah.. si… vero… sono stati arrestati i boss Riina e Provenzano e quanti hanno partecipato a quella strage di Capaci, strano che comunque, alcuni di quei soggetti, siano nel contempo diventati collaboratori di giustizia… 
Oggi per ricordare l’anniversario della morte del giudice, della moglie e di alcuni componenti della scorta… sono stati organizzati a Palermo i soliti incontri: mostre, spettacoli e l’approdo al porto della “nave della legalità”…
Ovviamente, sono tutti invitati, uomini e donne delle Istituzioni… che preferisco non elencare, d’altronde ritengo che, oltre ad essere in troppi, alcuni di essi potevano starsene tranquillamente a casa…  
Il sottoscritto infatti, avrebbe voluto esclusivamente vedere a quegli incontri i familiari delle vittime o quanti fortunatamente da quelle azioni criminali, si sono salvati…
Ecco che di sorpresa inizia in sottofondo a suonare una musica… è la canzone di John Lennon (Imagine), suonata dai bambini di una scuola elementare con indosso ciascuno la maglietta della legalità, a cui fanno da contorno tutti gli altri ragazzi, con manifesti e palloncini colorati che riportano una frase: “grazie per averci insegnato il coraggio di lottare e diamo un taglio all’illegalità!!!
Ha detto bene la sorella del giudice (Maria) a quei ragazzi: “voi siete la speranza”…
Ma io vorrei aggiungere…
Dove sono oggi i ragazzi d’allora, quelli che avevano 18/25 anni e che ora hanno all’incirca la mia età… cinquantanni…
Già, cosa hanno fatto di concreto in questi anni per questa società o per combattere la mafia…??? 
Non dobbiamo dimenticarci che tra loro, vi sono dei degni rappresentanti politici, soggetti che ci hanno governato non solo a livello Nazionale, ma nello specifico, presso la nostra Regione Siciliana…
Deputati, assessori, dirigenti, consiglieri, veri e propri uomini delle istituzioni e ditemi… che cosa hanno fatto di concreto per contrastare la mafia, la corruzione, tutta questa illegalità ormai diffusa a tutti i livelli… ditemi…???
Ed oggi quindi… cosa si fa…??? Si ripetono nuovamente quei gesti??? 
Si chiede a queste nuove generazioni di ragazzi, di essere artefici del loro cambiamento, di rappresentare la speranza, quando però allora… quegli stessi ragazzi, genitori di quelli di oggi, non sono stati capaci di far nulla, anzi si sono venduti a quel sistema clientelare/politico/mafioso che con una manciata di pasta, si è comprato la dignità dei siciliani…
Quante belle parole che vengono dette da tutti, ma quando c’è “da rimboccarsi le maniche… già, quando c’è da pagare un prezzo”… loro cosa fanno, evitano la lotta!!!
Sono come giullari di quel sistema… almeno il sottoscritto è così che li vede;  fanno soltanto ridere e d’altronde si vede come in questi anni nulla sia cambiato…
La mafia, ha continuato a dominare questa nostra terra tranquillamente, grazie all’esiguo contrasto sia delle istituzioni, ma soprattutto dei cittadini… 
Sì… è proprio grazie ai voti dei cittadini che accadono queste cose… (guardate infatti le porcherie che stanno accadendo in questi giorni di campagna elettorale…), agli appalti concessi alle imprese amiche (affiliate agli “amici degli amici”…), alle numerose tangenti e mazzette distribuite all’interni degli uffici pubblici… d’altronde è quanto ben sapete, ma ora fate finta d’ignorare e disconoscere!!!
Sono stanco di vedere ogni anno queste celebrazioni… fate come me, ponete nel vostro cuore il giudice e cercate di mettere in atto quei suoi insegnamenti e quando avete un momento di sconforto osservando quanto accade quotidianamente intorno a noi, guardate le sue foto nella vostra stanza e vedrete che ritornerete… ancor più forti di prima!!!   

Ecco… questa è la lista di quanti sono ricattabili!!! – Parte Seconda

Ma com’era possibile che i nomi di ciascuno di essi, fossero lì… di color rosso fiamma, doveva esserci un errore… 
Osservando con attenzione quelle pagine, fece inoltre una scoperta sensazionale…
Concentrando il proprio sguardo su un nome, comparivano all’improvviso quasi dal nulla dei segni, ciascuno di essi era in movimento, quasi fossero delle linee di collegamento, le quali partendo da quel nome, andavano a connettersi con altri nomi… di pagine diverse, quasi fossero un modello d’organigramma…
Seguendo quel percorso, egli scoprì come taluni soggetti che stava esaminando, fossero collegati ad altri, i quali però, rappresentavano perfettamente la parte di quel gruppo di nominativi, che aveva iniziato a seguire… 
Concentrandosi inoltre con il dito su quelle linee in movimento e toccando il nome del soggetto sul quale era terminato il percorso, si apriva d’incanto (quasi fosse quel vecchio libro… una lavagna elettronica) una nuova pagina, all’interno della quale, comparivano una serie di notizie, documenti, fotografie, allegati, sembrava d’essere all’interno di un’enciclopedia multimediale…
Da quelle fonti, comprese come ognuno di quei nomi, fosse di per se colluso ad altri e di quanto quelle loro azioni, fossero state funeste…
Quei segni difatti, mostravano al lettore, la propria disonestà morale!!!
Pensava tra se e se: “non si tratta d’essere stati sleali nella vita pubblica, ad esempio espletando i propri incarichi professionali nel lavoro o nella politica, ma bensì d’essere stati falsi, anche nella vita privata, in quella sfera emotiva rappresentata dai familiari, dagli amici e certamente cosa ancor più grave, con se stessi ed il proprio credo…”.
Già, perché quando si tradisce… si tradisce è basta, sapendo a priori che quanto si sta compiendo con quelle azioni sleali… non potrà essere giustificato!!!
Certo riflettendo… discolpava gli sbagli personali, riteneva infatti che si potesse dare rimedio, cercando ad esempio di non ripetere più quegli errori; diversamente, nella vita pubblica, quanto compiuto, restava indelebile e non vi era garanzia alcuna, che quel segreto, restasse lì per sempre celato!!!
Il riferimento era ovviamente per le collusioni realizzate; queste infatti, essendo state compiute in collaborazione con altri partner “d’affari”, erano, in qualunque momento a rischio: già, qualcuno di essi, avrebbe potuto barattare quelle informazioni per ricevere una contropartita o viceversa per chiedere in cambio qualcosa, per quel “silenzio”…

Da quell’alleanza consolidata si comprendeva come ognuno di essi, fosse legato a quel sistema corrotto e secondariamente, che da quel tavolo, non era consentito alzarsi e andarsene…

Era così che veniva trasferita negli anni (da padre a figlio) quella sorta di omertà “generazionale”, nella quale ognuno di essi, segretamente si legata a quel sistema associativo di carattere clientelare, politico, imprenditoriale e mafioso…
In quello scambio di favori, ciascuno faceva quanto richiesto e otteneva in cambio un vantaggio…
C’era chi lo faceva per soldi, chi per carriera, chi per dare un “posto fisso” ai propri figli, chi per ricevere una pensione d’invalidità (se pur ingiusta) e via discorrendo, l’importante alla fine, era ottenere qualcosa…
Loro  d’altronde, dovevano fare in modo che quel sistema non s’inceppasse, obbligando per l’appunto chiunque a sottomettersi e richiedendo inoltre di “oliare” quella macchina (corruttiva), affinché quanti esigevano… ricevessero i vantaggi richiesti e loro di conseguenza, incassassero quanto guadagnato in modo illegale, per poterli suddividere con gli “amici degli amici“!!!
Leggendo quelle interconnessioni scoprì inoltre che, quando si voleva agevolare il percorso di una pratica, quando vi era la necessita di un aiuto esterno, ecco in tutte quelle occasioni (e in molte altre…) bisognava pagare o quantomeno compensare, mettendo se stessi a disposizione di quel sistema corrotto!!!
Il giudice rimase alquanto sorpreso dalla semplicità con la quale venivano applicate quelle metodologie e di come queste fossero ben “camuffate”…
Frodi intere perpetrate a danno di alcuni soggetti o alle stesse Istituzioni, che garantivano l’esecuzione di truffe, estorsioni, concussioni, richieste di tangenti, ecc… 
Nel leggere quel libro si sentiva amareggiato perché riconosceva, nel voltare le pagine, molti nomi noti di conoscenti e ahimè anche di familiari…
Ma soprattutto, i nomi che l’avevano in maggior misura sorpreso, erano quelli di taluni suoi colleghi, magistrati anch’essi o Presidenti di sezioni del Tribunale…
Continuando a leggere tra quei nomi, vi erano uomini e donne delle Istituzioni, forze armate, polizia, custodi, amministratori giudiziari, avvocati, cancellieri, segretari, tutte persone insospettabili, che però – secondo quel libro – erano di fatto… “venduti”!!!

Egli sapeva quanto quel libro fosse veritiero… e di come ognuna di quelle parti, non avesse subito alcuna modifica…

Riflettendo su alcuni recenti episodi, ricordò di uno; ne era a conoscenza, in quanto -pur non avendolo seguito direttamente- ricordava perfettamente quanto fosse accaduto e cosa era stato in quel processo determinato…
Comparando quei dati, riaffiorò nella sua mente, quel procedimento e comprese ora –grazie a quel libro– i motivi che avevano determinato quel ribaltamento di giudizio…
Ormai il giudice aveva compreso che in quel procedimento, vi era stata una vera e propria… collusione!!!
Ognuno di quegli “associati” infatti, aveva svolto alla perfezione la propria parte… e qualcuno sopra di essi, come un Direttore d’orchestra, li aveva diretti alla perfezione…
Come aveva fatto??? Semplice… erano tutti ricattabili!!!
Fine Seconda Parte
P.s.
Si precisa che ogni riferimento a persone esistenti o a fatti realmente accaduti è puramente casuale. 
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Alfano: a famigghia prima di tutto!!!

Cosa non si fa per la famiglia…
Non importa se sei un semplice consigliere oppure un ministro, la testa ragiona sempre nello stesso modo, dare vantaggi personali ai propri familiari, parenti e a qualche amico…
In quali modi’??
Attraverso per esempio… incarichi e/o assunzioni in quel casermone del “pubblico” dove vengono dirottati la maggior parte dei raccomandati, senza alcun titolo o meriti professionali… 
Una scia di gente inutile che trova collocazione grazie ai favori del solito amico politico…
Difatti, basta recarvi in quelle travestite segreterie (politiche), in particolare nei periodi del sopraggiungere di qualche consultazioni elettorali… per vedere molti “prostrati” lì a consegnare loro quel banale Cv, proprio o di qualche familiare… 

Ed allora, c’è chi entra nelle Poste Italiane (poi mi piace quel loro sito web… con il link “lavora con noi”, sapendo che tanto quella candidatura spontanea non verrà neppure presa in considerazione, perché i posti disponibili, sono assegnati ai vari ministri, deputati, sottosegretari, ecc…) o chi per esempio riceve degli incarichi nelle PA…
Poi ci sono i soliti noti “consulenti” che per qualche parcella in più da dividersi con quanti l’hanno incaricati, fanno a spallate per farsi assegnare qualche altro nuovo incarico…
D’altronde, c’è chi diventa funzionario Rai o Dirigente “milionario” di qualche Rete ferroviaria italiana (nel frattempo quei poveri pendolari, muoiono su quelle loro tratte…)!!!

Sono sempre loro, i soliti noti, quelli che vengono di volta in volta “collocati”: figli, mogli, fratelli e sorelle, nipoti e cugini, ed anche generi, consuoceri e infine, amici intimi d’infanzia (o perché congiunti da qualche legame “cristiano”… battesimo, cresima, matrimonio, ecc..), ma anche per quelli meno intimi resta qualcosa… sì anche per loro, meno intimi, ci sarà qualcosa… dopotutto, un voto in più… conta!!!
Il bello è che ognuno di questi “raccomandati del cazzo“, fa pure la morale e si lamenta di questo attuale sistema!!!
E dire… che è proprio grazie a quel loro servilismo che oggi possono permettersi non solo di lavorare, ma anche di sentirsi “carismatici” protagonista di un ufficio, nel quale qualcuno li ha posti (eguali a quei classici “puppittuni cu l’ovu” ca mancu a so casa… cumannunu!!!), ed ora si permettono di sentenziare e sputare in quel piatto, da cui mangiano!!!
Sono… ridicoli, meschini, miserabili, limitati, mediocri, indegni, vigliacchi, abietti, disdicevoli, infami, spregevoli, squallidi, disonesti, disonorevoli e state certi che non state leggendo lo spot pubblicitario della “Garzanti” nel quale vengono rappresentati con atri nomi del dizionario, i soggetti di cui sopra…
Qui si parla di voi o meglio di quanti cioè hanno ottenuto quei posti “leccando”, sono esclusi ovviamente quanti (quei posti) li hanno ottenuti vincendo un concorso pubblico (il sottoscritto per esempio, di quei concorsi, non ne sente parlare da almeno un ventennio… e non voglio stare qui a giudicare i meriti di quella sospetta graduatoria… ), ma almeno lì… chissà forse qualcuno per merito ci stava!!!
Ma per tutti gli altri, sappiate che c’è chi, come me, pensa di voi quanto sopra!!!    
Alcuni giorni fa si è scoperto come alcuni di quei soggetti, hanno fatto carriera, perché erano molto vicini al “Viminale”…
E’ stato definito il nuovo “cerchio magico” a modello di quello creato a suo tempo dal gruppo “Bossi & Co.”…
L’inchiesta infatti scoppiata a Roma, su eventuali tangenti, tra politica e imprenditoria, riporta il nome del fratello del ministro degli interni, Alessandro!!! 

Secondo quanto svelato da alcuni quotidiani che hanno riportato il contenuto d’intercettazioni allegate all’inchiesta, l’affarista Raffaele Pizza (finito agli arresti), avrebbe fatto “assumere” Alessandro Alfano in una società del gruppo Poste Italiane…

Pizza sostiene di aver facilitato, grazie ai suoi rapporti con l’ex amministratore Massimo Sarmi, l’assunzione del fratello del ministro in una società del Gruppo Poste… che in passato ha anche ricoperto l’incarico di consulente del ministero dell’Economia (nel governo Berlusconi) e di segretario generale di Unioncamere Sicilia… (non è che parliamo della stessa associazione in cui era Presidente Ivan Lo Bello… vero???)

Nell’inchiesta condotta ora dai pm Paolo Ielo e Stefano Fava, oltre al nome del fratello vi è anche il nome del padre…
Dalle intercettazioni, risulta aver mandato “ottanta curriculum” per presunte assunzioni tra le fila di Poste Italiane (dovrebbero cambiarlo quel link… manda il Cv ad un familiare di un ministro ed allora certamente sì… che lavorerai con noi…), sapete che faccio ora… mi è venuta un’idea, compilo anch’io il questionario on line e vediamo tra quanti anni verro chiamato a sostenere un colloquio!!!

Dopotutto il padre ragiona ancora a modello “Democrazia Cristiana” (partito politico che di “Cristo” nulla possedeva… se non l’oltraggio di portarne il nome…), essendo stato egli stesso di quel partito… assessore e vice sindaco ad Agrigento.
Scusatemi, ma in questo periodo mi sento fortemente disgustato da questo paese ed in particolare da quanto dovrebbero rappresentarci… ed è per questo che stanotte… non ho avuto la forza di continuare a scrivere…
Riporto comunque quanto ho letto su alcuni quotidiani, sulla Angelino’s Family:
La moglie, Tiziana Miceli, avvocato civilista per quanto ha rivelato in un’inchiesta “l’Espresso”, ha ricevuto cinque incarichi legali dalla Consap, la concessionaria dei servizi assicurativi pubblici controllata interamente dal ministero dell’Economia che fornisce servizi al Viminale e al ministero dello Sviluppo Economico. 

La delibera portava la firma di Mauro Masi, amministratore delegato della Consap ed ex direttore generale della Rai. Il settimanale ricorda inoltre che la consorte del ministro in passato ha ottenuto incarichi anche da amministrazioni pubbliche siciliane come l’allora Provincia di Palermo e l’Istituto autonomo case popolari del capoluogo, oltre ad aver difeso la Serit, che gestiva la riscossione tributaria in Sicilia, in 358 occasioni, insieme al collega Angelo Clarizia.
Ma accanto ai suoi componenti più stretti, la famiglia Alfano sembrerebbe non dimenticare i parenti più lontani. 
“La Repubblica” riporta l’esempio di Antonio e Giuseppe Sciumè, cugini del ministro e dirigenti rispettivamente di Rete ferroviaria italiana e di Blueferries. Tra i cugini anche Viviana Buscaglia, assunta all’Arpa Sicilia. 
Ed è un parente alla lontana a occupare anche la poltrona di presidente del consiglio comunale di Agrigento: si tratta di Daniela Catalano, sposata con un cugino della moglie del ministro, rivela sempre il quotidiano. 
In lista anche amici e collaboratori di lunga data: da Giovanni Macchiarola a Roberto Rometta, rispettivamente capo e collaboratore della segreteria particolare dell’ex Guardasigilli. 
L’elenco si chiude con il capo dell’ufficio statistiche del ministero di via Arenula, Fabio Bartolomei: “amico d’infanzia”, scrive la Repubblica.
E dire che alcuni mesi fa, avevo fatto pervenire al Ministro Alfano (attraverso un suo stretto collaboratore… ) una missiva, nella quale da idealista “Siciliano”, chiedevo l’intervento di alcuni provvedimenti a favore della legalità e caldeggiando una serie d’azioni di contrasto, in particolare quest’ultime, da realizzarsi nelle PA.
La mia richiesta inoltre, prendeva in esame la gestione delle società sottoposte a provvedimenti giudiziari, incoraggiando il Ministro degli interni, a compiere una riforma che permettesse di promuovere nuove strategie associative tra tutte le aziende confiscate operanti nel territorio nazionale, allo scopo non solo di rafforzarne l’incisività nel mercato e la loro prospettiva di sopravvivenza, ma soprattutto che prediligesse lo scopo della solidarietà a quello del mero profitto. 
Si trattava cioè di trasformare ogni azienda sottratta alle mafie, in una risorsa in grado di sostenere una regione, questa nostra comune terra, in un momento di grande difficoltà economica e sociale…
Non so che dirvi se ha mai letto quella mia missiva… di certo non ho mai ricevuto alcuna risposta, certo, potrebbe anche darsi che quel suo “stretto collaboratore” non l’abbia mai fatta pervenire quella mia “personale” comunicazione…
Chissà, forse crescendo sarò rimasto quel ragazzo utopista e sognatore, che desiderava vedere questa Sicilia “Libera e Indipendente” e auspicava di vedere il giorno in cui, avrebbe potuto finalmente veder recisi, quelle sciagurate collusioni, tra mafia, politica, imprenditoria e istituzioni!!!

Ecco come i nostri giovani vedono la legalità…

Ho letto alcuni giorni fa di una “Coppa della legalità” assegnata al liceo Mario Rapisardi di Biancavilla. 

E’ il secondo anno che viene organizzato questo concorso e che presenta quali promotori del “Progetto Legalità”: Libera Impresa, le forze dell’ordine, l’Associazione Nazionale Magistrati Etnei e le Scuole della provincia.
Ed allora mi sono andato a ricercare il tema vincitore del concorso, quest’ultimo scritto dagli alunni della Classe V sezione A: Salvatore Pulvirenti – Salvatore Petralia.
Cos’è la “Legalità”:
La parola legalità significa “Essere conforme alla legge e a quanto è da questa prescritto”.
In risposta a situazioni di disagio provocate da un’oppressione del crimine sulla società, la legalità diventa l’aderenza ad una regola che protegge il debole dall’oppressione del forte.
Tutti siamo deboli davanti alla struttura mafiosa, tutti tranne l’ordine costituito, che attraverso la promulgazione delle leggi può assicurare al singolo quella protezione, quella forza per non soccombere davanti alle intimidazioni e alla violenza.
La legalità, come molti valori fondamentali, è diventata quasi un oggetto di derisione a tal punto che chi segue le regole e agisce nel giusto viene visto come persona sciocca agli occhi degli altri; ciò che prima era considerato sbagliato oggi è diventato quasi comune e la legalità è quasi del tutto scomparsa.
Siamo arrivati ad un punto tale che nemmeno certa politica o certa magistratura rappresentano un modello di giustizia e correttezza.
Una delle cause dell’affermarsi dell’illegalità è il denaro!
Il mondo di oggi ruota intorno ad esso e chi ne ha in abbondanza ha un potere immenso; l’uomo contemporaneo mette in così alta considerazione il denaro da dare un prezzo a tutto, e ciò lo fa sentire libero di trasgredire tutte le norme.
Un’altra causa per cui dilaga l’illegalità è, molto probabilmente, l’egoismo che cresce giorno dopo giorno e, di conseguenza, non esiste più il concetto di pubblico e la tutela del bene comune.
Il “politico” è ormai divenuto qualcuno che usa il potere esclusivamente per i propri interessi e non pensa alle conseguenze delle sue azioni…..; forse la più significativa causa dell’illegalità è il timore, è la paura verso gentaglia che con il “potere” intimidisce e inibisce la mente delle persone che vorrebbero opporsi, ma che per paura desistono e appunto contribuiscono al diffondersi dell’illegalità e del controllo indisturbato sulla società da parte di queste “organizzazioni mafiose”.
Non bisogna limitarsi ad analizzare il problema, dovremmo anche considerare le opportune soluzioni. 
Prima di tutto una più stretta vigilanza da parte delle forze dell’ordine e una fermezza maggiore nello stabilire le pene: i processi dovrebbero diventare un vero e proprio esempio e la giustizia dovrebbe agire in maniera degna del nome che porta.
Lo strumento più importante è diffondere una nuova cultura e far capire alle persone che stiamo tutti causando il declino politico, economico e morale della nostra società: se si educassero i giovani al rispetto dei valori, se si insegnassero le cose veramente importanti, se si facesse loro capire che la vita non è una scalata verso il potere, forse realizzeremmo una società migliore, dove tutti starebbero meglio; se si combattessero la paura e la sottomissione, se si riportassero in vita i veri fondamenti della società e si distruggesse questa sorte di tirannide, che stiamo vivendo, le persone sarebbero più coscienti delle proprie azioni e delle proprie scelte.
Il rispetto delle regole, l’onestà devono esserci anche nella vita di tutti i giorni: per far sì che queste non restino solo parole, ma che diventino fatti, dovremmo impegnarci tutti da subito, partendo dal rispetto delle piccole regole della vita quotidiana per costruire una realtà migliore in cui vivere insieme.
Ho voluto appositamente sottolineare i punti fondamentali di quanto espresso, perché in quella loro analisi, hanno dimostrano possedere una grande capacità intuitiva ed in particolare hanno saputo evidenziare i reali problemi che attualmente vi sono nel tentare di contrastare un’illegalità ormai dilagante…
E’ un sentimento autentico e schietto quello espresso da questi ragazzi quando si soffermano sulla forza dello Stato e nella propria capacità d’imprimerla: “siamo tutti deboli davanti alla struttura mafiosa, tutti… tranne l’ordine costituito ” ed ancora di come quest’ultima “protegga i deboli dall’oppressione del più forte…“.
Tutti noi vorremmo che fosse questa la realtà… ma poi ci si scontra con quanto avviene intorno e ci si rende conto di come si è ancora molto lontani dal poter urlare “vittoria” e quel messaggio di legalità che tanto si è cercato di propagandare… ha dimostrato essere in concreto tutt’altro… 
Già quell’altro messaggio con il quale abbiamo finora dovuto convivere… quasi sottomessi ad una “associazione criminale” che tanto s’è prodigata per rappresentarci indegnamente nel mondo e che ha permesso di mostrare la propria faccia (nascosta) violenta, attraverso agghiaccianti immagini, che di volta in volta sono state trasmesse…
Una società per delinquere… meglio conosciuta come “mafia spa” che dimostra ancora d’oggi esserci… e che nei fatti ( almeno qui in Sicilia ) ne condiziona la vita sociale!!!
Molto di quel fallimento è proprio della Giustizia che avrebbe “dovuto agire in maniera degna del nome che porta” operando con “maggiore fermezza nello stabilire le pene” e aggiungerei nel farle applicare!!!
Ma da noi non paga nessuno… perché c’è sempre un bravo “azzeccagarbugli” che arriva ad individuare tutte quelle norme che di fatto, escludono la possibilità di un solo giorno di detenzione…
Quindi, prima si viene inquisiti, poi condannati ed infine liberi di poter circolare senza restrizioni… per continuare in tutte quelle sue losche attività… come se nulla fosse accaduto.
L’importante dicono è “rispettare le regole, affinché l’onestà primeggi nella vita di tutti i giorni“…
Ma quando poi, a non rispettarle quelle regole… sono proprio gli uomini delle istituzioni… cosa succede… beh lo stiamo vedendo… il sistema va in ogni caso protetto… “i panni sporchi vanno lavati in famiglia” ed allora si chiude un occhio… anzi tutti e due!!!
Un messaggio utopistico quello dei nostri ragazzi… ispirati nel credere che le parole possano con il tempo trasformarsi in fatti… e dove grazie all’impegno di tutti, si potrà cambiare questo stato di cose!!!
Sono certo che un giorno crescendo… comprenderanno come non sia bastato il loro impegno o l’essere stati onesti… per aver visto definitivamente modificato quel marcio sistema!!! 
Quel giorno capiranno che nel nostro paese vige quel noto terzo principio di dinamica… e cioè che ad ogni (buona) azione… ne corrisponde sempre un’altra (disonesta) uguale ed opposta!!!
Infatti, se da un lato c’è chi opera giornalmente affinché questa situazione possa cambiare… dall’altro c’è chi di fatto si contrappone, affinché questa peculiare condizione non abbia a modificarsi…
La volontà difatti è quella di preservare quello “Status privilegiato” ormai acquisito, per trasmetterlo – quasi fosse per “grazia di dio” – in eredità ai propri familiari… è così che succede da quasi duecento anni… ed è così che andrà per molti anni ancora!!!
Infine vorrei esprimere un pensiero su quella “Coppa”: ricordate ragazzi… vince solo chi è convinto di poterlo fare!!!

Norma Saguto…

E’ tra le novità del codice antimafia presentato dal Governo e prende il nome dal nome dell’ex presidente della sezione misure di prevenzione del Tribunale di Palermo, Silvana Saguto, sospesa dalle funzioni e indagata per corruzione insieme al marito, Lorenzo Caramma, nominato coadiutore di diverse società amministrate dallo Stato e l’amministratore giudiziario Gaetano Cappellano Seminara…  
Con questo emendamento presentato, riferito all’articolo 13, s’impedisce la nomina ad amministratore giudiziario di beni confiscati alla mafia, o coadiutore o collaboratore, non solo ai “parenti”, ma anche ai “conviventi e commensali abituali” del magistrato che conferisce l’incarico. 
Il divieto sarebbe esteso per i parenti fino al IV° grado e per gli affini entro il II° grado, ma soprattutto, gli amministratori giudiziari non potranno inoltre avere più di 3 incarichi… che, secondo il sottoscritto sono sempre troppi…. o meglio la valutazione di questo numero, dovrebbe essere commisurata con le dimensioni patrimoniali delle società d’amministrare… 
E’ illogico… paragonare un’impresa individuale da una S.r.l. e ancor meno da una S.p.a. quindi non esiste un numero esatto… ma si dovrà raffrontare questo, con la capacità produttiva e logistica, sul numero presente di contratti d’appalto da realizzare o in corso d’opera ed infine, sul patrimonio immobiliare e finanziario presente alla data della confisca…
Perché… nel dover seguire con impegno un’azienda, ci vuole innanzitutto piena disponibilità, coordinare l’organigramma aziendale, collaborare con i dipendenti, interfacciarsi con tutte le problematiche che nel corso dell’incarico potranno presentarsi, rilevare e contrastare le anomalie gestionali, apportando quei correttivi necessari… tutte circostanze che necessitano di massima dedizione!!! 
Anzi, da esperienze dirette, posso suggerire che una eventuale terna, composta da un amministratore e due coadiutori tecnico e amministrativo, è la migliore soluzione gestionale per società di questo tipo, dove ognuno di essi, assume in se, un ruolo di corresponsabilità personale, in quelle scelte decisionali…   
Ora che il testo passa per l’approvazione al Senato ( alla Camera l’approvazione ha avuto 281 sì, con 66 contrari -Fi e M5S- e due astenuti), si spera di modificare definitivamente (con queste nuove regole ferree), l’assegnazione e la gestione dei beni sequestrati,  alla criminalità…
Bisogna aggiungere che il provvedimento, deriva dalla proposta di legge di iniziativa popolare per la quale, grandi organizzazioni sociali (Cgil, Avviso Pubblico, Arci, Libera, Acli, Lega Coop, Sos Impresa, Centro studi Pio La Torre) hanno fatto si, che in questi due anni e mezzo, si raccogliessero centinaia di migliaia di firme, a sostegno e integrazione del lavoro svolto nel contempo, dalla commissione parlamentare antimafia.
Sono in definitiva 30 articoli, dai quali si ridisegna tutta la complessa materia delle misure di prevenzione, come, l’assegnazione in affitto degli immobili confiscati alla mafia al personale delle forze di polizia, delle forze armate e ai vigili del fuoco, che potranno provvedere a proprie spese a ristrutturarli, se le amministrazioni assegnatarie non dispongano delle risorse necessarie. 
Finalmente con questa legge, non si dovrebbero più avere, situazioni incresciose come quelle emerse in questi mesi nel tribunale di Palermo, ma soprattutto ciò che ci si augura, è poter recuperare quelle società ancora gestite in modo disonorevole da parte di certi amministratori giudiziari e soprattutto, di tutelare quei lavoratori che hanno cercato – se pur con i problemi legati al provvedimento di confisca – di dare il meglio di se… per far sì che nulla andasse definitivamente distrutto…
Perché nella vita ci sono sempre due scelte fare: accettare le condizioni in cui viviamo o assumersi la responsabilità di cambiarle!!!

I beni confiscati alla mafia…

Certamente qualcosa non va, se una Procura distrettuale antimafia importante, denuncia che molti dei beni sequestrati alla mafia, rimangono nella disponibilità di quanti hanno ricevuto il provvedimento di confisca o dei propri familiari. 
L’allarme è stato lanciato dal procuratore nazionale antimafia Roberti, nel suo intervento “Contro mafie” promosso dall’associazione LIBERA di Don Ciotti.  
Il procuratore, fa riferimento alla procura distrettuale di Torino che ha inviato una comunicazione riservata alla Direzione nazionale antimafia.
In quella missiva, il procuratore del capoluogo piemontese, chiedeva in maniera dettagliata, al questore, comandanti dei carabinieri e della Guardia di Finanza, alla Dia, una relazione sullo stato generale dei provvedimenti di sequestri e confische, a partire dal 2011. 
I risultati pervenuti, sono demoralizzanti!!!
Dalle informazioni, si evidenzia come le proprietà, rimangano di fatto, in possesso di coloro a cui è stato indirizzato il provvedimento giudiziario o dei propri familiari…
Il censimento della Procura di Torino, ha dimostrato come, la maggior parte dei beni sequestrati e confiscati, sono ancora nella disponibilità dei soggetti riconducibili all’organizzazione criminale. 
Quindi quei beni, costituiti da immobili, terreni, società, autoveicoli, restano – grazie anche ad una gestione giudiziaria il più delle volte approssimativa – nella disponibilità dei cosiddetti mafiosi o dei soggetti a loro riconducibili.
Accertata quindi l’irregolarità, si tenta in tutti i modi, di sanare quanto scoperto con iniziative risolute e drastiche… 
Tutti adesso parlano di una diversa metodologia da adottarsi, di nuovi e soprattutto più qualificati professionisti, che dovranno occuparsi di questi beni confiscati…
Il nuovo capo dell’Agenzia Nazionale per l’Amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, l’ANBSC, Dott. U. Postiglione, conferma la mancanza di professionalità all’interno di questa struttura… ah…, finalmente qualcuno se ne accorto… ed inoltre, che molti di quelli finora incaricati, non erano all’altezza di svolgere la propria funzione ( il più delle volte infatti, hanno dimostrato di essere più interessati al proprio onorario… che alla gestione della società a cui erano stati demandati… e preferisco non aggiungere altro…).
Trovare le giuste risposte non è facile, ma non credo che eventuali soluzioni, potranno essere individuate da chi “esterno”, non ha mai operato con problemi legati a questo tipo di società…
Le soluzioni certamente esistono, ma ci vogliono persone coraggiose, che hanno cioè la volontà di fare un passo indietro e di chiedere la collaborazione di quanti, in quelle società ne hanno condiviso i problemi…

Bisogna togliere quella “convinta” presunzione di sapere tutto, di trovare un modo condiviso che vada bene per tutte le società…, perché così non e non ci sarà mai alcuna soluzione…
Le società vanno gestite sul territorio in cui queste si trovano, con problematiche proprie e interconnesse al tessuto sociale in cui operano…
Le istituzioni debbono terminare di restare nel limbo, a metà sul da farsi… in quella incertezza che non da mai risposte…
Lo stato deve fare lo STATO… e deve saperlo fare, non solo con la forza, ma soprattutto con quella determinata convinzione che alla fine queste imprese possono e debbono rappresentare un nuovo modello di determinatezza, continuità e garanzia del posto di lavoro per quegli onesti padri di famiglia, che nulla centrano con le vicende giudiziarie…
Fintanto che le istituzioni dimostrano – come finora hanno fatto – di non essere in grado di gestire questi beni sequestrati o confiscati, allora debbo dire a quello stato ed ai suoi discenti interlocutori… che è meglio… che lascino perdere!!! 

Expo… in odor di mafia!!!

Ad oggi, le imprese escluse dai lavori dell’Expo, per infiltrazioni criminali, sono ben 68!!!
La prefettura di Milano ha disposto le cosiddette “interdittive” avendo verificato ben 368 aziende…
Quindi se si prova a fare due conti…, vedrete che quelle che non possedevano i requisiti di legalità sono più del 10% sul totale… e cioè che che le infiltrazioni mafiose hanno coinvolto circa una ditta sulle 9 tra quelle impegnate nei lavori dell’Esposizione Universale di Milano. 
Società che erano già state ammesse nelle cosiddette “white list”, ma che successivamente sono state escluse… in particolare, per aver utilizzato mezzi d’opera non in regola poiché utilizzavano targhe clonate. 
Il sistema prevedeva, l’utilizzo di subappaltare i lavori a società poco “limpide” che per ingannare i controlli, utilizzavano targhe clonate (preventivamente autorizzate ) in automezzi diversi da quelli verificati…
Un altro caso ha visto l’allontanamento di una società amministrata dalla moglie, il cui marito era stato sottoposto ad interdizione per traffico internazionale di droga; la società è stata espulsa dai lavori, in quanto si è dimostrato che i movimenti economici, servivano per il mantenimento del familiare e delle spese legali necessarie…
Da un’ulteriore controllo, si è scoperto che un’altra impresa di Crotone, utilizzava esclusivamente personale originario della cittadina calabrese, che di fatto non costituisce di per se un problema… se non fosse che dagli accertamenti è emerso che, molti di essi erano pregiudicati o ancora peggio, legati ad associazioni malavitose…
Stessa situazione si è poi ripetuta per molte aziende a conduzione familiare, amministrate da prestanomi o parenti incensurati…
E’ dire che il nostro paese, aveva convinto gli investitori stranieri, a puntare su quest’investimento… dichiarando che l’evento, sarebbe stato “mafia free“… 
Non vorrei comunque, che proprio questo modo “delicato” d’intendere la mafia è cioè in quel modo del tutto “libero”, ha permesso che quanto oggi scoperto, derivi proprio da quel modo “inconsistente” di fare i controlli… e che consente ad ogni occasione, certi cosiddetti “imprenditori”, di continuare ad operare in quelle grandi opere, permettendo – grazie ad uno Stato disimpegnato – di utilizzare quei soldi pubblici, che vanno non solo a ripulire, ma soprattutto a saziare, le casse di tutte quelle associazioni criminali, che di fatto, sin dall’inizio si volevano ( a parole ) contrastare!!!