
E’ il pensiero di Fulvio Gambirasio, riportato da don Corinno, parrocco di Brembate e da sempre vicino alla sua famiglia…
Da qui si passati ad effettuare gli screening su tutta la famiglia, fino a giungere, alla riesumazione del cadavere del presunto padre dell’arrestato che ha permesso di confermare che il Dna riscontrato negli indumenti di Yara, fossero corrispondenti con il Guerinoni – ora riconosciuto come padre dell’omicida, e quindi con quello del proprio figlio “ignoto 1”.
Ed infine non bisogna dimenticare delle due famiglie, quella nella quale oggi si trova sotto inchiesta il, marito e padre di tre figli, con una moglie totalmente sotto shok… ed ancora i genitori certamente di Lei, suoceri del M.G.Bosetti, che non accettano di credere a quanto in questo periodo, sta accadendo al proprio genero…
Io comunque trovo difficile accettare quanto dichiarato dal padre di Yara…
Già, come si fa a perdonare, in situazioni come queste, in cui emerge una realtà terribile, tale da mettere di fronte una vittima ed un carnefice?
Non vorrei infatti che con questo modo “cristiano – soft ” di condonare e perdonare gli assassini, passasse il messaggio di giustificare questi orrendi atti, come se con questo perdono ci si volesse porre su un piano superiore, quel trono elevato dal quale si possa decidere chi assolvere e chi punire…
A nessuno è data questa possibilità…e nel caso specifico neanche a questi genitori!!!
A loro non è data questa possibilità, non possono parlare per nome e per conto della propria figlia morta ammazzata!!!
In particolare proprio perché, non si è ancora giunti a definire l’assassino… e soprattutto perché finora, questo cosiddetto “perdono” non è stato ancora richiesto!!!
Come si può in genere perdonare loro, se essi non sanno ciò che fanno? Non si ha proprio niente da perdonare…
Friedrich Nietzsche









