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Il papà di Yara: In questi giorni dobbiamo pensare solo a pregare per la famiglia Bossetti, perchè stanno soffrendo più di noi…


E’ il pensiero di Fulvio Gambirasio, riportato da don Corinno, parrocco di Brembate e da sempre vicino alla sua famiglia…

Certamente sono delle dichiarazioni molto forti, di un uomo che è riuscito a superare, andando ben oltre quei sentimenti di perdono, difficilissimi da provare ed ancor più da manifestare, nei riguardi di quell’individuo, oggi indagato sull’omicidio della propria figlia.
È stata un’indagine faticosissima, ha dichiarato presso la Procura a Bergamo il pm Letizia Ruggeri, titolare dell’inchiesta, che ha coinvolto, dopo il ritrovamento del cadavere, un controllo sistematico di circa 120.000 persone – precisamente le loro schede telefoniche – e successivamente l’individuazione del Dna l’ormai famoso “Ignoto 1” che ha permesso con 18.000 screening di Dna effettuati sui residenti della zona d’individuare nel Dna del nipote del Guerinoni una possibile traccia. 

Da qui si passati ad effettuare gli screening su tutta la famiglia, fino a giungere, alla riesumazione del cadavere del presunto padre dell’arrestato che ha permesso di confermare che il Dna riscontrato negli indumenti di Yara, fossero corrispondenti con il Guerinoni – ora riconosciuto come padre dell’omicida, e quindi con quello del proprio figlio “ignoto 1”

Ora che – forse –“ignoto 1 “ è stato arrestato, inizieranno i riscontri, si valuteranno tutte le posizioni, anche quelle difensive e speriamo si possa giungere celermente ad una definitiva soluzione.
Certo oggi, la tranquillità di cinque famiglie è sparita… già sono in tanti a dover soffrire per questa situazione, c’è quella dei Gambirasio – certamente la più colpita – per la perdita della propria figlia, poi c’è quella del Guerinoni che oggi – a distanza di 40 anni – scopre di avere un padre “insospettabile”, totalmente diverso da quello a cui avevano sempre creduto e cioè, con 2 figli in più…, mentre l’altra famiglia cioè quella creata dalla madre con il Sig. Bosetti, oggi ad essa, cade un fulmine a ciel sereno, in quanto il marito “forse” ha scoperto di non essere lui il vero padre dei due figli e certamente i ragazzi, Massimo Giuseppe Bossetti e sua sorella, che di questa storia non ne sapevano niente, scoprono ora di avere un altro padre biologico…

Ed infine non bisogna dimenticare delle due famiglie, quella nella quale oggi si trova sotto inchiesta il, marito e padre di tre figli, con una moglie totalmente sotto shok… ed ancora i genitori certamente di Lei, suoceri del M.G.Bosetti, che non accettano di credere a quanto in questo periodo, sta accadendo al proprio genero…

Una vicenda che ha tenuto in questi anni con il fiato sospeso tutti noi, che desideravamo presto che l’assassino venisse trovato, eliminando in particolare così, l’eventuale possibilità che quanto commesso si potesse ancora ripetere, ma dall’altro, la necessità sempre di garantire che nessuna persona innocente, possa erroneamente finire i suoi giorni in carcere… 

Io comunque trovo difficile accettare quanto dichiarato dal padre di Yara…
Già, come si fa a perdonare, in situazioni come queste, in cui emerge una realtà terribile, tale da mettere di fronte una vittima ed un carnefice?
Non vorrei infatti che con questo modo “cristiano – soft ” di condonare e perdonare gli assassini, passasse il messaggio di giustificare questi orrendi atti, come se con questo perdono ci si volesse porre su un piano superiore, quel trono elevato dal quale si possa decidere chi assolvere e chi punire…
A nessuno è data questa possibilità…e nel caso specifico neanche a questi genitori!!!
A loro non è data questa possibilità, non possono parlare per nome e per conto della propria figlia morta ammazzata!!!
In particolare proprio perché, non si è ancora giunti a definire l’assassino… e soprattutto perché finora, questo cosiddetto “perdono” non è stato ancora richiesto!!!
Come si può in genere perdonare loro, se essi non sanno ciò che fanno? Non si ha proprio niente da perdonare…

Friedrich Nietzsche

Bossi e la sua " dissociazione culturale "…

Ho da sempre saputo che una associazione culturale, nasce dall’idea di voler mettere insieme persone che possano condividere pensieri, opinioni e parole, che esprimendo la volontà di agire, pensano di poter realizzare quanto teorizzato in una eventuale prospettiva pratica…
L’unione tra gli esseri umani, conduce sempre a quella idea di collaborazione culturale, di formazione e mediazione, che sono gli interessi prioritari, per quanti desiderano unirsi…
L’associazione diventa quindi comunicazione, confronto di idee, di esperienze ed anche di confronto tra culture diverse…
E’ un nuovo percorso di socializzazione, sia su aspetti relazionali, ma soprattutto d’interiore arricchimento su quei temi di comune interesse, come quelli del territorio in cui si vive, delle problematiche legate al mondo del lavoro, sulle differenze culturali e religiose, facilitando i rapporti di conoscenza e di comunicazione tra immigrati e regioni ospitanti, promuovendo in tal senso quei necessari processi formativi di socializzazione…
Ovviamente per realizzare quanto sopra, bisogna avere quel benché minimo di bagaglio e di esperienza culturale, dimostrate attraverso quelle capacita scolastiche, professionali ed aggiungerei anche da autodidatta… 
Ora che il Sig. Bossi, possa pensare di costituire una associazione è legittimo, che questa possa però definirsi ” culturale ” è tutto da dimostrare…
Certamente se al proprio interno, gli associati sono in possesso di requisiti “acquistati” in Albania ( che ovviamente, se fossero stati ottenuti in maniera corretta, sarebbero ammirevoli quanto i nostri… ), ed ancora, se tra i loro iscritti ci sono personaggi che hanno dimostrato di avere un grado di limpidezza eguale a quello che si osserva guardando un canale di scolo… ecco che ovviamente mi viene il dubbio che forse,  più che di “associazione culturale“, si potrebbe parlare di “associazione a delin…“.
Inoltre ho sempre saputo che le associazioni culturali, sono associazioni senza fine di lucro, definite infatti ” no-profit ” e non mi sembra proprio quanto realizzato dalla propria famiglia o mi sbaglio… e poi quale nome pensa di dare ( …se non lo ha già fatto) a questa associazione…??? Io potrei suggerirgliene uno… ” IL CERCHIO MAGICO ” cosa ne dice… le piace???
Forse non sa che per Statuto… l’Associazione deve rispettare alcuni parametri fondamentali che oggi sono in contrasto con la ” sua ” ( se si può definire sua… dal momento che l’idea politica fu di Gianfranco Miglio ) ideologia…, e cioè il rispetto di democraticità, dove tutti i soci sono considerati uguali, hanno gli stessi diritti e possono essere eletti alle cariche elettive!!! Chissà quanti ” terroni intellettuali ” tra docenti, professori, economisti, medici, filosofi, farà iscrivere nella sua associazione…, sono proprio curioso…
E quanti invece di questi sopra elencati ” padani ” saranno disponibili, dopo aver concluso la loro faticosa giornata didattica, di rendersi volontariamente disponibili a condividere con Lei, quel loro bagaglio professionale e culturale ( realizzato attraverso grandi sacrifici ), in questa inutile esperienza che definirei…  dissociazione culturale!!!

Oro e argento ai propri concittadini…

Mentre da noi i cittadini diventano sempre più poveri, in altri posti nel mondo, si affida la propria crescita, alle cosiddette risorse umane…
Già, da noi la consuetudine che viene sempre applicata, sia che si tratta di amministrazioni pubbliche, che di società private, è sempre quella di “sfruttare” al massimo i lavoratori e non concedere mai premi per meriti o gratificazioni economiche personali…
Qualunque cosa tu voglia dimostrare, attraverso il tuo costante impegno, ad iniziare da quel sentirsi attaccato alla società dimostrazione di una sentita fedeltà, fiero di appartenere a quel gruppo, ma soprattutto stacanovista nel voler essere sempre presente, non curandosi dell’orario di lavoro, ma anzi, evitando di creare eventuali difficoltà, derivanti dall’utilizzo esagerato ed improprio di permessi, malattie, assenze, ecc…, ecco che purtroppo ci si accorge, che purtroppo quanto finora svolto non è servito a nulla, si… diciamo che ti sei saputo salvaguardare il proprio posto di lavoro e forse con i tempi che corrono non è male…, ma soltanto quello e niente più…
Dicevo all’inizio, che in altri paesi qualcuno ha pensato invece, di premiare i propri lavoratori…
Si è il caso di un cittadina nella Cina, Changjiang, nella provincia di Jinagsu, che per festeggiare il 40 anniversario di un’impresa di proprietà dell’Amministrazione Comunale, ha donato ad ogni cittadino in regalo, un lingotto d’argento e uno d’oro, da 100 grammi ciascuno…

Se considerate che l’impresa in questione, la Jiangsu Xin Chang Jiang Group, è diventata nel corso degli anni una delle prime 20 imprese cinesi, ed oggi opera in quasi tutti i settori, dalle costruzioni, alla produzione d’energia, passando per le industrie di metalmeccanica e chimica, ecco che si è deciso di premiare tutti, con questo regalo importante…

Già inoltre, se si pensa che in Cina le famiglie sono parecchie numerose, ed una famiglia media è costituita da 5 persone, si capisce che questi hanno ricevuto 1 kg tra lingotti d’oro e d’argento…, per un controvalore di circa 25-30.000/euro…
Quindi mentre da noi, le nostre amministrazioni ci dissanguano e le nostre imprese ci licenziano, ecco che ci troviamo a dover invidiare altri paesi nel mondo, dove vengono detratti una parte di utili, per suddividere parte di questi maggiori profitti con tutto il proprio personale…

Un bel esempio di civiltà e di crescita, così lontana da quel modo ancora feudale di gestire invece il nostro Paese, dove ciò che è Suo… resta Suo, mentre ciò che è mio… è sempre Suo!!!