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Le bancarotte fraudolenti in questo Paese sono una consuetudine!!!

Ho letto alcuni giorni fa dell’ennesimo sequestro preventivo che ha visto la Guardia di Finanza di Catania eseguire una misura cautelare nei confronti di una società già dichiarata fallita dal Tribunale di Piazza Giovanni Verga…

Come solitamente accade in questi casi, i soggetti coinvolti sono stati indagati a vario titolo per reati di bancarotta fraudolenta patrimoniale e documentale, nonché per aver aggravato il dissesto della società già in crisi…

Ciò che voglio dire – senza entrare nei particolari che solitamente non m’interessano – e che vi è costantemente un ripetuto “modus operandi” cioè un insieme di modalità che vengono abitualmente utilizzate per compiere quelle azioni fraudolente…

Ed allora mi chiedo: perché lo Stato non si predispone a cautela affinchè queste ripetuti comportamenti truffaldini non abbiano a ripetersi???

Ad esempio si potrebbe richiedere alle società di nuova costituzione una forma di garanzia, ad esempio il rilascio di una fidejussione… 

D’altronde è evidente a tutti come basti eseguire una serie di operazioni distrattive del patrimonio aziendale per celare i debiti presenti e di conseguenza le perdite poste in atto a cui si sommano anche i debiti prodotti nei confronti dell’erario, il tutto per poi investire il denaro rubato in altre attività (legali), predisponendo l’ex società primaria a quel mirato fallimento!!!

E così, se da un lato quella superata società va in fallimento, a farne le spese sono i creditori, già… privilegiati e non, nel frattempo la società appositamente costituita viene intestata a familiari, parenti, prestanome, etc… ed eccola rinata nella sua nuova veste di crescita nel mercato legale…

Quindi, da un lato la vecchia società viene depauperata del suo patrimonio, attraverso la svalutazione dei crediti e delle disponibilità finanziarie, cedendo quanto più possibile quei beni ad una società di comodo, per poi arli rintrare nuovamente nelle mani della (nuova società) famiglia, che da quest’ultima acquiesta i beni a un prezzo irrisorio o attraverso la creazione e quindi lo scambio di fatture ideate sul momento, dimostra altresì – in caso di eventuali controlli – che non esiste alcun collegamento con la prima società in fallimento risultando estranea alle vicende fin lì compiute da essa… 

Come si dice nel gerco… la nuova società ha operato nel rispetto della compravendita, essendo di fatto la: “terza in buona fede“!!! 

E difatti procedendo in questo modo si potrà avere un regolare passaggio di consegne, non solo dei beni patrimoniali ma anche dell’attività produttiva; quest’ultima infatti avrebbe nel corso di quel periodo assorbito gran parte di quella vecchia clientela e di conseguenza ha visto crescere ora il proprio fatturato, già…grazie al dislocamento dei clienti provenienti dalla società fallita che, vedendo limitare le proprie commesse, andrà sempre più a morire, lasciando il posto libero alla nuova concorrente…

Ecco perché quando leggo questo tipo di notizie abbozzo un sorriso… perché ho come l’impressione di stare in una “stanza con l’elefante“, dove tutti sanno quanto sta accadendo ma nessuno fa in modo che questo malaffare venga, una volta e per tutte, contrastato ed eliminato!!!

Già… vedrete infatti come tra qualche giorno una nuova inchiesta giudiziaria verrà portata alla luce, sì… con gli stessi analoghi criteri di cui sopra!!! 

Perché si sa da noi non si fa altro che andare avanti a colpi di martello in quelle aule di giustizia, ma poi per il resto, il sistema rimane così come, già… con tutte le sue brutture e come possiamo osservare, a vantaggio sempre di questi viscidi e infidi truffatori !!!

E’ bello sapere che tra i miei lettori c’è l’ex Procuratore Procuratore generale di Palermo e della Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo.

Alcuni giorni fa ho scritto un post nel quel riportavo che “illegalità è sotto gli occhi tutti, ma l’impressione è quella di stare con l’elefante nella stanza!!!” – vedasi link: https://nicola-costanzo.blogspot.com/2024/07/a-catania-ed-anche-nei-comuni.html

Ed ora, anche il procuratore Scarpinato durante un’intervista ha ripreso quel mio pensiero e debbo dire che la circostanza mi ha fatto molto piacere, d’altronde proprio il giorno prima, anticipando la commemorazione che di li a breve ci sarebbe stata sul suo collega Paolo Borsellino (vittima della strage di Via D’Amelio con la sua scorta), avevo riportato proprio un suo commento… 

Ed allora se volete ascoltare quanto ha detto, trovate il video su https://www.tiktok.com/@ugo_fuoco/video/7393428250439044384?_r=1&_t=8oCdHva9zdZ nel quale l’ex procuratore riporta quanto il sottoscritto ripete da sempre e cioè che ad uccidere i giudici Falcone e Borsellino siano stati alcuni referenti politici, legati alla massoneria e ai servizi deviati!!!

E’ importante far passare questo messaggi, affinché non si dimentichi mai quanto realmente accaduto e soprattutto ciò che ha determinato di fatto, un “colpo di stato”!!!

Già, senza aver sparato neppure un colpo d’arma da fuoco, il tutto grazie all’appoggio di ciascuno di noi, me compreso, totalmente illusi da quanto ci veniva riportato a causa di quelle stragi, quasi vi fosse un reale l’attacco da parte di “cosanostra” contro lo Stato e quindi, c’era la necessita urgente di contrastare quel sistema criminale legato alla vecchia politica e realizzare in tempi brevi un cambiamento!!!

Ecco come tutti noi siamo stati manipolati, abbiamo subito e potrei aggiungere “senza accorgercene“, una propaganda mediatica che agli inizi del 1992, ha portato (dalla creazione prima di quel movimento politico) un nuovo partito ad avere il controllo per oltre trent’anni di questo nostro paese!!!

E’ difatti grazie all’uso della televisione – un mezzo inusuale a quel tempo per la politica – che si è suscitato nell’opinione pubblica quell’entusiasmo e soprattutto l’ammirazione (grazie all’abilità comunicativa…)  per quel suo leader, anche se vi era una forte preoccupazione nei partiti tradizionali per l’effetto distorsivo che quell’ingresso determinava, non solo per il corretto funzionamento della democrazia, ma soprattutto per la concentrazione del potere mediatico in una sola persona, una misura certamente anomala rispetto agli altri Paesi occidentali!!!

Sappiamo tutti com’è finita e quali conseguenza quella decisione scellerata ha portato!!!

Sono certo che un giorno tutta la storia di questo paese verrà riscritta e come accaduto in quei paesi sottomessi ai tanti dittatori, vedrete, saranno molte le statue e le targe intitolate a quei soggetti che verranno totalmente distrutte!!! 

A Catania (ed anche nei comuni dell’hinterland) la illegalità è sotto gli occhi tutti, ma l’impressione è quella di stare con l’elefante nella stanza!!!

Già… quell’elefante nella stanza, un’espressione tipica della lingua inglese per indicare una verità che, per quanto ovvia e appariscente, viene da tutti ignorata o del tutto minimizzata!!!

L’espressione si riferisce cioè ad un problema noto ma di cui nessuno vuole discutere oppure ad un particolare elemento di tale problema. 

L’idea di base è che un elefante dentro una stanza sarebbe impossibile da ignorare; quindi, se le persone all’interno della stanza fanno finta che questo non sia presente, la ragione è che così facendo sperano di evitare un problema più che palese!!!

Ed è questo l’atteggiamento tipicamente adottato dai miei conterranei ( e non solo loro…) in presenza dei problemi sociali o dinnanzi a quelle situazioni imbarazzanti, che pur non potendo il sottoscritto accettare, posso viceversa comprenderli, perché fanno parte di quell’ereditato bagaglio interiore che nei secoli si è andato attuando e che vede prevalere quell’odioso costume “omertoso” diffuso soprattutto tra gli strati più popolari e meno socialmente evoluti della popolazione, al quale poi si associa la complicità di quella che viene solitamente definita “borghesia mafiosa”, composta da taluni referenti politico e istituzionali, dirigenziali, imprenditoriali e naturalmente mafiosi… 

L’omertà si sa… è il silenzio adottato dalla popolazione dinnanzi a quelle ambigue circostanze, sarà per interessi di comodo o di tornaconto, oppure provocato da paure e timori che potrebbero provocare ripercussioni personali ed è per questi motivi che in un qualche modo, essi partecipano di fatto – attraverso i loro silenzi – ad incoraggiare tutte quelle azioni illegali!!!

Ed allora ritornando all’elefante, come può essere che nessuno vede quanto accade intorno a loro, nessuno che ne denuncia gli abusi??? 

Permettetemi alcuni esempi… 

Le affissioni pubblicitarie, se ne vedono ovunque, aggangiate in modo selvaggio, sulle recinzioni pubbliche stradali, sui pali dell’energia, nelle facciate di alcuni palazzi senza che questi centrino qualcosa con quelle attività commerciali, ultimamente – sarà stata certamente per concessione del Comune – alcune piazze, rotonde, parchi, etc… vengono pubblicizzati da note società, sicuramente in cambio hanno dovuto eseguire i lavori di ripristino di quell’area a verde (sulle quali avrei molto da dire, alcune certamente fatte bene, altre viceversa realizzate in maniera pacchiana e sul cui progetto ci sarebbe molto da discutere) e soprattutto su quella loro manutenzione disinteressata; viceversa, i cartelli pubblicitari posti lì sono ben curati e, a vista di tutti, ma per quanto riguardava l’oggetto di quello scambio impari, sì… dei i lavori da compiersi per mantenere in condizione decorosa quella (ad esempio) rotonda stradale, beh… evito di pubblicare le foto, perché fanno veramente orrore!!!

Ah… proposito, vorrei ricordare a tutti, in particolare a chi dovrebbe verificare da quegli uffici di controllo, il corretto utilizzo di quelle insegne affisse e soprattutto il pagamento degli oneri previsti che nel caso di una superficie compresa fra 5,50 e 8,50 mq sono soggette a una maggiorazione del 50%, mentre per quelle superiori a 8,50 mq del 100%. La stessa maggiorazione del 100% è prevista per le insegne luminose, mentre per i mezzi pubblicitari con più facce l’imposta è calcolata in base alla superficie complessiva…

Naturalmente debbo aggiungere che l’imposta non è dovuta per le insegne di esercizio di attività commerciali e di produzione di beni o servizi che contraddistinguono la sede ove si svolge l’attività cui si riferiscono, ma queste non devono superare la superficie complessiva di 5 metri quadrati, altrimenti si deve pagare la tassa di affissione, beh… basta farsi un giro, oppure se si preferisce rimanere seduti a prendere il fresco dai condizionatori da quegli uffici, basta mettere sulla pagina del Comune (e quindi dei vari comuni dell’hinterland catanese) un numero “whatsapp” su cui inviare le foto, con la descrizione della via e di una approssimata misura dei quella affissa irregolarità: potete starne certi da quegli uffici di come verrete in pochi giorni invasi da un numero consistente d’immagini, ovviamente illecite!!! 

Ma non solo, cosa aggiungere di tutte quelle strada, piazze, attualmente utilizzate impropriamente come parcheggio per la propria attività, mi riferisco ai noleggi di auto/furgoni, cresciuti in questi anni – subito dopo la pandemia – in modo elevato… 

Certo, ben vengano nuove attività commerciali, queste d’altronde producono ricchezza e soprattutto danno lavoro, ma certamente tutto deve essere finalizzato secondo regole di diritto e senza violazione del codice della strada… 

Ah… a proposito del codice della strada, sarebbe opportuno che da quei Comuni s’intervenisse per ripristinare la segnaletica stradale, mi riferisco a quella orizzontale, composta come tutti sappiamo dalle strisce e le scritte apposte sulla pavimentazione stradale, con funzione non solo di prescrizione ma anche di indicazione al fine di regolamentare la circolazione dei veicoli e delle persone; d’altronde in quest’isola si ha la personale convinzione che essendo “siciliani” si ha sempre diritto di precedenza e quindi ogni tanto è ben far capire a tutti, quali sono le regole e quindi i doveri a cui dover sottostare!!!

Ma non solo, va sistemata anche la segnaletica verticale, in alcuni casi vi è necessità di rimuovere quanto ahimè divelto e che può determinare – in caso d’incidente o di uscita improvvisa dalla carreggiata – una ferita grave o la morte stessa dell’autista… 

Allora, rivolgendomi a tutti coloro che sono addetti al controllo del territorio, dalle figure Istituzionali, ai Sindaci delle citta: cosa facciamo… continuiamo a far finta che l’elefante non esiste oppure iniziamo a cambiare le regole facendo finalmente emergere quei principi di legalità che a quanto pare vengono esclusivamente rivolti (attraverso sterili arresti… ) alla manodopera della criminalità organizzata, con cui tra l’altro, la maggior parte di noi cittadini, non ha alcun tipo di rapporto???  

Quindi, per favore, non andate ripetendo che noi cittadini non vogliamo collaborare, perché sapete bene come nulla di ciò sia vero, quantomeno la regola non vale per tutti, perché c’è chi (come il sottoscritto, ma non solo…) ogni giorno prova a dare il proprio sostegno e a collaborare con le Istituzioni, ma (mi dispiace…) una “mossa” dovete darvela anche voi, già… non potete stare lì, sempre in attesa!!!

Cave laviche abusive: Vanno indagati anche coloro che sono preposti al controllo del territorio!!!

Non meno di cinque giorni fa avevo scritto un post intitolato “Le cave laviche dell’Etna sotto il mirino degli accertamenti: : http://nicola-costanzo.blogspot.com/2019/02/le-cave-laviche-delletna-sotto-il.html e di oggi la notizia che il N.O.E. di Catania, i Carabinieri del Comando per la Tutela Ambientale – Nucleo Operativo Ecologico, dando seguito alle indagini avviate a seguito di un primo sequestro operato nel Comune di Nicolosi, hanno accertato che la società in esame, operasse sin 1998 senza alcuna autorizzazione valida per l’esecuzione delle attività estrattive.
Come sempre non entro nelle risultanze degli accertamenti, d’altronde c’è chi lo fa – a mezzo web – sicuramente meglio di me…
Quanto m’interessa evidenziare è voler comprendere come situazioni come questa appena emersa, sia stata possibile…
Sì… è inconcepibile che per oltre vent’anni nessuno ha visto nulla ed allora mi chiedo: ma la cava non è vicina gli uffici degli Enti preposti ai controlli, mi riferisco al Parco dell’Etna e alla Forestale???
Sono sicuro che in linea d’aria stiamo parlando di una distanza all’incirca di un chilometro… 
D’altronde leggevo che la cava appena sequestrata, occupava un’area estesa, pari a circa sei ettari, con fronti di cava lati in alcuni punti anche 15/20 metri, quindi qualcuno di quei forestali o di quegli addetti al parco, avrebbero dovuto certamente vedere qualcosa, anche perché a quanto sembra, hanno avuto vent’anni per accorgersene…
Ma non solo loro, perché mi dispiace dirlo, ma debbo altresì aggiungere quei dipendenti delle Polizia Municipale del Comune di Nicolosi ed anche le forze dell’ordine, che negli anni, saranno certamente passati da quelle parti (sicuramente centinaia di volte…)  e se pur quei controlli non erano di loro competenza, avrebbero certamente potuto segnalare quanto erano venuto a conoscenza…
Ed invece nulla… il silenzio prevale, l’omertà in quel circondario è assoluta!!!
Per quanto mi riguarda, il vero problema non è costituito dalla quantificazione del materiale estratto abusivamente, quello fa parte di un disfacimento ambientale e soprattutto di un illecito amministrativo che ha portato negli anni, alla vendita di centinaia di migliaia di metri cubi di roccia lavica, destinata alla lavorazione, frantumata e commercializzazione…
Già… un’area posta all’interno del perimetro del Parco Naturale dell’Etna, adiacente una cittadina meravigliosa, punto di passaggio obbligato per recarsi al nostro vulcano, ma incredibilmente nessuno ha visto nulla…

Neppure i cittadini o meglio quella parte di loro che nel corso degli anni, si sono sciacquati la bocca con teoremi di liceità a garanzia del proprio terremoto, dove alcuni di essi, se pur celati sotto cosiddette “associazioni di legalità”, non hanno mai presentato un solo esposto su questa o altre vicende…
Ah… certo dimenticavo, nessuno aveva visto o sentito nulla, ne il rumore dei mezzi d’opera e neppure quegli autocarri che quotidianamente attraversavano (carichi di materiale lavico) il paese…
Ma si sa… nessuno vede “l’elefante nella stanza“: http://nicola-costanzo.blogspot.com/2019/01/cave-abusive-nel-parco-delletna-sono.html
Come diceva Antonio Castronuovo: “Destino del miope e dello sciocco: guardare ma non vedere”!!!

Cave abusive nel Parco dell’Etna??? Sono come "l’elefante nella stanza"!!!

Sono cinque le aziende ispezionate in quest’ultimo anno dal “Noe” – i carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Catania – che sono state sottoposte a controlli a cui si sono aggiunte le cave abusive di di materiale basaltico lavico…
La cosa assurda è ,che alcune di esse, si trovano in aree sottoposta a speciale vincolo paesaggistico e naturalistico, in quanto inserite all’interno del cosiddetto Parco dell’Etna…
Viene spontaneo chiedersi: com’è possibile che nessuno veda nulla???
Dove sono tutti coloro che avrebbero dovuto controllare???
Siamo sempre alle solite, ciascuno di essi si gira dall’altro lato, per non vedere nulla… o forse per non restare coinvolti in situazioni di cui poi potrebbero pentirsi…
Ed allora, nessuno “vede” nulla o ancor meglio nessuno “sente” nulla… in particolare quei mezzi d’opera certamente in attività…
E’ come se quegli operatori abusivi, nell’eseguire quegli scavi non debbano compiere alcun rumore e di conseguenza nessuna vibrazioni del terreno viene dai limitrofi avvertita…   
Ma vorrei sapere, dove sono i responsabili di quel parco??? Ed i forestali??? 
Ed ancora, quei funzionari del distretto minerario??? Purtroppo debbo aggiungere anche coloro che in qualità di pubblici ufficiali non si accorgono stranamente di quanto avviene in quei loro luoghi … 
Possibile che nessuno intravveda quanto sta accadendo intorno a loro e bisogna come sempre aspettare l’intervento del Nucleo “Noe”???
Ora in molti staranno pensando: “Ma perché non li scopri tu – caro Sig. Costanzo – visto che sei così bravo a parlare??? Come se fosse semplice individuare quelle infrazioni…”.
Premesso che ritengo d’aver svolto ampiamente la mia parte di cittadino “retto”, quando ho dovuto riscontrare situazioni come quelle riportate sopra… e quindi difficilmente ritengo che ci sia tra voi, qualcuno in grado anche soltanto di paragonarsi con quanto finora compiuto dal sottoscritto, sono comprensibilmente esclusi tutti coloro che ovviamente hanno incarichi professionali in quel settore o coloro che appartengono alle forze dell’ordine… (ovviamente sono disponibile a ricevere prove o riscontri a riguardo, e sin d’ora – pur conservando l’anonimato di chi scrive, sono disponibile a scusarmi pubblicamente e a far emergere i comportamenti irreprensibili di una parte di voi…),  ed allora, se mi consentite, mi permetto di fare il “professore”…
Esiste un applicazione “gratuita”… si chiama “GOOGLE EARTH” è un software che genera immagini virtuali della Terra utilizzando immagini satellitari ottenute dal telerilevamento terrestre, fotografie aeree e dati topografici memorizzati in una piattaforma GIS…
Ora se uno poi spende pochi euro, ha la possibilità di avere la versione Pro, che permette il monitoraggio di un’area in periodi diversi… dando così la possibilità di verificare eventuali differenze nei vari anni…
Quindi, stando comodamente seduto in una poltrona di casa e possibile sorvolare tutto il nostro pianeta ed osservare così le immagini satellitari, mappe, rilievi ed anche edifici in 3D…
Per cui, se provate a guardare la nostra meravigliosa regione e puntate lo sguardo particolareggiato in quel cosiddetto “Parco dell’Etna” vi basterà poco, anzi pochissimo per comprendere quali aree sono attualmente impegnate in lavorazioni d’estrazione, deposito e quant’altro e attraverso appositi strumenti è possibile calcolarne le aree e le distanze…
Basta semplicemente quanto sopra, quali metodologie quindi adottare, basta poco per comprendere quindi come intervenire…
Già, quali appostamenti fare, quali tecnologie di controllo adottare, celandole all’interno del nostro meraviglioso parco, per verificare successivamente attraverso quelle opportune registrazioni, cosa sia avvenuto in quei territori, nel momento in cui non c’era nessuno a controllare… e cioè sempre!!!
Ecco perché quegli illeciti sono continuati in questi anni… perché quei soggetti si sentono tranquilli, in quanto sanno che non c’è nessuno che li controlla, ne a terra e ancor meno dal cielo… 
Come riportavo nel titolo del post, è come l’espressione “l’elefante nella stanza”, che indicare una verità ben visibile, ma che tutti fan finta di non vedere…
È impossibile ignorare l’elefante al centro di un salotto, ma si può far finta di non vederlo e così si evita di porre un problema al centro dell’attenzione…
D’altronde affrontarlo creerebbe un grosso disagio, come ignorarlo non ne elimina la presenza… prima o poi però con quel elefante ci si dovrà confrontare… 
Ecco che allora ci si accorge che molti sapevano… ma nessuno, per le motivazioni più disperate, ha avuto il coraggio di rompere quel silenzio!!!

Palazzo dell’elefante: viene il voltastomaco a leggere di quelle intercettazioni!!!

L’Articolo pubblicato dalla giornalista Melania Tanteri ( Live Sicilia Catania) mi lascia sdegnato…
Altro che tzunami… mi viene di riportare quanto sento dire ogni tanto nella nostra famosa fiera: “lì… per alcuni di quel palazzo, neppure l’Etna ci può!!!”…
Non so voi, ma io mi sento arrabbiato, offeso, adirato, nel dover sentire ogni giorno queste notizie, di come questa città venga continuamente violentata da tutti quei soggetti…
Non se ne può più di continuare così… è un vero e proprio schifo… e coloro che partecipano (se pur indirettamente o con quei propri silenzi) a quelle collusioni… sono ancor più schifosi di quelli che le hanno realizzate!!!

Fin quanto dobbiamo continuare a sperare nell’operato della nostra Procura, di quei pochi onesti Pm che ogni giorno si alzano dal letto (sempre se riescono la notte a dormire… con tutti quei pensieri…) per esaminare la montagna di documenti, intercettazioni, video, ecc…  che costituiscono in parte, il malaffare di questa nostra città…
Mi viene da dire… “ma perché non se ne vanno da questa terra… perché continuano a restare qui per infangarla con questo schifo???”… 
E dire che in questi anni, analoghi casi come questi, sono già avvenuti, ma ce ne siamo dimenticati troppo presto…
Sono convinto che se andiamo a verificare, vi troviamo coinvolti alcuni familiari, gli stessi dai quali hanno ottenuto ora queste attuali poltrone, senza voler considerare che tra un po, avremo la “fortuna” di conoscerne anche i figli…
Perché da noi è così che funziona… deve restare tutto in famiglia!!!
Il vaso è ormai esploso, con tutto quel suo rifiuto indifferenziato!!!
Già i soliti reati di corruzione nei quali ormai i nostri responsabili pubblici sembrano essersi specializzati, vedasi l’operato di quei dirigenti che ormai per abitudine, firmano quegli importanti documenti… al “buio”!!! 
Qualche mese fa, ero presente ad un convegno sulla “trasparenza amministrativa”, erano presenti alcune nostri politici europei quando (interrompendo bruscamente, ma non se ne poteva più di sentire cazzate… ) ho preso la parola, ed ho espresso l’opinione che quel nostro palazzo comunale, manchi totalmente della prevista trasparenza amministrativa e di come le attività svolte dai loro responsabili, siano sul web sospese da almeno tre anni…
Oggi, a distanza di alcuni mesi, rileggo nell’articolo di Live Sicilia Catania, quanto avevo a suo tempo dichiarato…
Non mi sorprende neppure leggere da quelle intercettazioni, di come si tenti in tutti i modi di “allineare” i colleghi ed in caso contrario, quelle applicate strategie per poterlo allontanarlo… per l’appunto l’esempio del dirigente del personale, Roberto Politano…
Per quanto concerne l’intercettazione ed il suo contenuto vi demando al link di cui sopra, dopotutto vedrete come in questa vicenda tenteranno in ogni modo di difendersi tra loro, finché potranno “uno una persona la difende fino a quando è difendibile…”.
Difatti, soltanto quando si accorgeranno d’essere rimasti l’unico bersaglio, quando comprenderanno che solo loro… pagheranno per tutti, ecco che allora comprenderanno che è tempo di confessare tutto: nomi, cognomi e fatti illeciti compiuti in tutti questi anni…
Comunque, di una cosa in quelle intercettazioni hanno avuto ragione: sì… sono finiti tutti nelle pagine dei giornali!!!