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Grazie Berlusconi, veramente… grazie…

Qualche giorno addietro, mi è capitato di leggere  una brochure attraverso la quale il partito del PDL  esaltava gli interventi ed i programmi adottati dal proprio partito, negli anni di mandato del suo  governo…
Nel rileggere questa documentazione, mi è venuto spontaneo raffrontare quanto descritto in maniera propagandistica, con l’attuale situazione economica e finanziaria del nostro paese…
Ho deciso quindi di riportare letteralmente alcuni passi riepilogativi e dare Voi la possibilità di rileggere in maniera imparziale quanto scritto, raffrontando in maniera obbiettiva e non faziosa, quanto qui riportato…

Per cui ecco come viene descritto il PDL ed in particolare l’operato del suo Presidente Silvio Berlusconi…, il titolo è “ Il Governo Berlusconi e le sue Principali Realizzazioni ( Maggio 2008 – Ottobre 2011 )“.
Comincia così:   
La conduzione della politica economica nel corso della crisi ci ha salvato da una minaccia di default finanziario, parola che in italiano suona in modo ancor più sinistro, cioè fallimento.

Quando si guarderà a questi anni di governo con animo meno acceso e mente più serena, non si potrà non riconoscere che siamo riusciti, in una condizione quasi proibitiva, a fare quello che altri Paesi non hanno avuto la capacità di fare.
In questi anni abbiamo fatto tanto: la riforma delle pensioni ha trasformato il nostro sistema pensionistico in uno dei più stabili d’Europa; la riforma federalista dello Stato sta prendendo corpo; abbiamo ridotto drasticamente il numero delle leggi; abbiamo riformato la giustizia civile per renderla più efficiente.

Abbiamo realizzato la riforma dell’università e della scuola; abbiamo avviato il processo di riforma e modernizzazione della pubblica amministrazione; abbiamo colpito come mai prima d’ora la criminalità organizzata. 

La diplomazia commerciale che ho posto al centro del mio impegno in politica estera ha consentito di raggiungere oltre 30 miliardi di euro di commesse a favore delle imprese e dei lavoratori italiani.
L’opposizione critica le manovre economiche,
con l’unico desiderio di dare una spallata
al governo, con l’unico desiderio di dare una spallata al governo, senza rendersi conto che in questo modo darebbe una spallata all’Italia. Vogliono rovinare l’immagine del presidente del Consiglio, ma rovinano l’immagine del Paese.
Ecco questo è quanto…
Oggi rileggendo quanto sopra, mi chiedevo ma di quale paese stiamo parlando… forse della Germania…? non certo dell’Italia…
Ma questi interventi poi, a cosa hanno portato se la situazione è quella che ormai tutti viviamo e dalla quale non si riesce ad emergere…
Questo è quanto riporta nel 2012 l’Heritage Foundation-Wall Street Journal dove secondo la classifica mondiale, il nostro Paese si ferma al 58,8 per cento, conquistando la 92ma posizione (cinque posti in meno rispetto al 2011). 

L’Italia è classificata penultima nella graduatoria dei Paesi europei: peggio di noi solo la Grecia. 
Si tratta del terzo anno consecutivo nel quale si registra una riduzione della libertà economica italiana e questa volta a incidere negativamente sono soprattutto l’aumentare della corruzione percepita e l’incapacità, nonostante le diverse manovre, di mantenere sotto controllo le finanze pubbliche, incidendo sullo stock del debito. 
Più in generale, i punti strutturalmente deboli per la libertà economica nel nostro Paese stanno nella spesa pubblica (valutata ad appena il 19,4 per cento, 9,2 punti in meno dell’anno scorso) e la libertà del lavoro (43 per cento), oltre alla più ampia incertezza del quadro normativo e all’insostenibile pressione fiscale. 

Grazie Berlusconi, veramente grazie…

La tenuta del paese…

Un paese il nostro, che sa discutere solamente, ma che non riesce a mettere in moto la crescita…
Nessuna capacità dimostrata, la completa mancanza di sviluppo estesa ormai ad un periodo troppo lungo, una disoccupazione che sfiora i 6 milioni di cittadini…
Quanto sopra sta creando in Italia un forte disagio sociale ( di oggi altri 3 nuovi suicidi ), che mette ormai a rischio la tenuta economica del Paese e soprattutto la coesione sociale… 
Proprio ieri, il ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera, nel corso del suo intervento all’assemblea di Rete imprese Italia, ha confermato che ” Il disagio sociale e diffuso legato alla mancanza di lavoro in Italia è più ampio di quello che le statistiche dicono… ormai è’ a rischio la tenuta economica e sociale del Paese“. 
Ovviamente è un periodo economico che risulta sfavorevole, non soltanto al nostro paese, poiché la crisi, ha assunto carattere mondiale; sperare però, soltanto in una nuova congiuntura favorevole, assistendo immobili, non porterà noi certamente benefici… 
Basti osservare come altri paesi Europei, hanno iniziato a manifestare segnali di rinnovamento, prima nella società, nelle loro classi politiche ed amministrative ed infine nell’economia, promuovendo iniziative volte ad incidere sulla velocità della ripresa ed a ridurre in maniera drastica i problemi noti, imposte, tasse, disoccupazione, aumento dei redditi pro-capite, ecc…
Le politiche di risanamento finanziario, intromesse dal nuovo Governo Monti, da un lato hanno sì, guadagnato il favore dell’Unione Europea e di quei grandi paesi come USA, Cina e Russia…, ma di fatto, hanno in pratica, avuto poco effetto, in quanto gli investitori stranieri, manifestano prudenza e preoccupazione ed ancora, si sono contratti non ricevendo alcuna rassicurazione e osservando che, nessun cambiamento di rotta, sotto il profilo di modifiche, amministrative e burocratico è stato fatto!!! 
E’ proprio ai comportamenti dei nostri politici, a quanto viene giustamente riportato nelle news straniere ( proprio di questa mattina, ascoltavo un reportage, dove si evidenziava come fosse possibile che il nostro Presidente della Regione Sicilia, costi ai cittadini, più del Presidente Usa, Barack Obama…), che va ricondotta l’accresciuta prudenza… 
Il problema inoltre è il tempo, cioè che i benefici di questi cambiamenti, purtroppo si vedranno nel medio-lungo periodo e questo oggi, potrebbe rivelarsi negativo per la nostra l’economia e per la tenuta del paese… sempre più a rischio!!! 
C’è la necessità, di ripensare ad una nuova filosofia d’intervento, bisogna ripristinare quei capitali oggi concentrati nelle mani di pochi, colpire coloro economicamente quei Politici/Dirigenti/Presidenti che hanno utilizzato ed ancora usano quel potere, per propri fini personali, rimettere in circolazione il patrimonio dei beni confiscati ad associazioni criminali, utilizzarli per dare nuova linfa agli investimenti…, fare ripartire quelle industrie sane, le aziende innovative, sovvenzionare sia i giovani che nuove esperienze produttive… 
Questa nostra economia da lungo tempo è rimasta stagnante, ha necessità oggi di una significativa riorganizzazione, in tutti i settori e ad ogni livello; bisogna concentrarsi su quei settori che in questi anni hanno perso peso, come l’industria manifatturiera, l’artigianato, ed i settori quali l’agricoltura, la pesca, l’allevamento, e ripartire con l’appoggio di quelli che ci sorreggono, la moda il Know-how, il commercio, i nostri prodotti tipici e quel patrimonio turistico unico al mondo chiamato Arte e cultura… e da li fare ripartire quei settori fondamentali oggi in crisi quali le costruzioni, le industrie ( metal meccaniche, aerospaziali, navali, farmaceutiche, del mobile), l’uso di centri alberghieri/benessere/ristorazione, società di servizi, senza dimenticare gli sviluppi dati oggi dallo smaltimento e recupero dei rifiuti e nella possibilità di utilizzo delle energie rinnovabili ed alternative… 
Oggi, a causa dei cattivi governi di questi anni, ci troviamo a dover operare con severe politiche di restrizione fiscale, tagliare i rami secchi della Pubblica Amministrazione, eliminare il peso di quei servizi inutili (autisti – autoblu…), ciò nonostante, l’ingente trasferimento delle risorse, non può più continuare a  rifocillare gente inutile…meglio affidare alcuni servizi pubblici, direttamente a società esterne, che certamente velocizzeranno i servizi e garantiranno ad un prezzo inferiore, una migliore produttività…   
Purtroppo la nostra politica economica, ancora oggi nuota nel buia… non è riuscita ad individuare quei settori di specializzazione e di forza, su cui centrare lo sviluppo ne si sono realizzate quelle condizioni programmatiche, redatte in comune con le associazioni di categoria ed i sindacati, che sono alla base di quei meccanismi di ripresa, che spiegano a differenza nostra, i casi di successo registrati da altri paesi europei, quali la Germania, la Svezia, la Danimarca…
Non è una questione filosofica…, non bisogna avere due lauree…bisogna soltanto essere pratici…

Monti… l’uomo della provvidenza!!!

Il Professore Mario Monti, appena nominato senatore a vita (  manteniamo anche lui… tanto uno più, uno meno, cosa cambia…) sembra essere il nome più insistente per la nomina di nuovo premier…
Ma chi è Mario Monti: nato nel 43′ a Varese, dal 1995 al 1999 è stato membro della Commissione Europea, responsabile di mercato interno, servizi finanziari e integrazione finanziaria, dogane e questioni fiscali.
Laureato in economia presso l’università Bocconi di Milano, dove per quattro anni fa l’assistente, fino ad ottenere la cattedra di professore ordinario presso l’università di Trento.
Nel 70′ si trasferisce all’università di Torino, che lascia quindi per diventare nel 1985, professore di economia politica e direttore dell’istituto di economia politica presso la Bocconi. Sempre alla Bocconi, assume la presidenza nel 94′ dopo la morte di Giovanni Spadolini – diventa membro della Commissione Europea di Santer con l’incarico di responsabile del mercato interno, servizi finanziari e integrazione finanziaria, dogane e questioni fiscali e dal 99′ è commissario europeo per la concorrenza.
Editorialista del Corriere della sera, autore di numerose pubblicazioni, specie su temi di economia monetaria e finanziaria ed anche sul piano internazionale partecipa ad attività di consulenza ad autorità di politica economica, tra cui il ” Macroeconomic policy group “, istituito dalla commissione della Cee.
Diciamo che sulla persona e sulla preparazione c’è poco da dover aggiungere, il problema ora si tratta di saper analizzare la situazione politica ed economica e di trovare le giuste e possibili soluzioni…
Certamente oggi la maggioranza preferirebbe andare alle elezioni subito, il rischio che qualcuno possa dimostrare di saperci fare, potrebbe rappresentare l’espressione di quanto in questi anni, si sia fatto poco o nulla… 
Berlusconi ovviamente, sostenendo oggi un’eventuale appoggio, prende tempo anche perché non si trova pronto con la propria macchina elettorale e conoscendo bene i sondaggi, che lo fanno scendere intorno al 20% deve darsi una mossa per recuperare…
Si tratta comunque per il Sig. Monti, quello di iniziare a prendere celermente delle decisioni, che dimostrino di aver cambiato rotta…, cominciare a togliere tutti quei privilegi cui i politici finora tutti hanno goduto, potrebbe rappresentare un passo in avanti… ( bisogna vedere se poi metterà in pratica quanto dice o si accoderà al ruolo di semplice gregario…).
Ben sappiamo oggi di trovarci in una situazione disastrosa, provocata in grande misura da un governo incapace, da un’opposizione parlamentare inesistente, da imprenditori che hanno spostato la loro produzione, tecnologia e servizi avanzati del lavoro verso altri paesi, trasferito capitali nei paradisi fiscali e investito grandi ricchezze in speculazioni di vario genere quasi sempre all’estero.
Ora sono certo che Lei possa oggi essere l’uomo giusto, purtroppo nel posto sbagliato, si perché vede, a Lei non la votata nessuno… e questo non bisogna dimenticarlo e quindi se può, faccia se lo deve fare, un governo tecnico con i voti che il Presidente Napolitano saprà raccogliere e traghetti in questi mesi il paese verso una posizione un po’ più tranquilla, senza doversi aspettare altro ( a già ricevuto tanto… senza aver cominciato ancora a lavorare e a dimostrare proprie capacità… ma in Italia sappiamo che tutto va così… ), al limite un mio plauso, la prego quindi di fare in fretta e poi si metta in disparte per riportare l’Italia nuovamente al voto!!!

Attacco all’Iran…

Si sembrerà strano, ma esiste già un programma di preparazione al conflitto con l’Iran da parte di Israele il cui nome in codice è « Spartan 08». Nel tratto di mare, a sud est dell’isola di Creta, dal 28 maggio al 18 giugno, l’aviazione israeliana ha simulato un attacco. Con oltre cento caccia F16 e F15 e con l’ausilio di aerei per il rifornimento in volo, hanno condotto una missione di 1.500 chilometri, circa la stessa distanza che divide lo Stato ebraico dall’Iran e precisamente agli impianti nucleari…;
Durante la missione sono state sganciate bombe, realizzati trasporti di militari con elicotteri di supporto, prevedendo il recupero dei piloti abbattuti in eventuale «territorio ostile», inoltre sono state effettuate manovre con portaerei ed incrociatori e non dimentichiamoci dei cinque sottomarini armati con missili nucleari che potrebbero facilmente raggiungere gli obiettivi iraniani, direttamente dal golfo persico.
Con questa azione di forza, Israele ha voluto rimarcare che non resterà a guardare, la politica del presidente Iraniano Ahmadinejad, ma se continuerà alla proliferazione con l’energia nucleare, Israele, se la comunità mondiale non darà segni d’intervento, se i ripetuti tentativi negoziali falliranno, Israele è pronta a scatenare una rappresaglia distruggendo gli impianti realizzati e quelli in corso di realizzazione…
Gli iraniani sono convinti che qualcosa si stà preparando, infatti il presidente Iraniano promette ritorsioni pesanti e l’ayatollah Ahmad Khatami minaccia conseguenze « terribili ». Ovviamente l’Iran si sta preparando ad un possibile attacco, della difesa contraerea, acquistando batterie missilistiche Russe ed inoltre si stanno potenziando i radar, visto che proprio questi hanno dimostrato la propria vulnerabilità grazie a tecniche di elettronica che li rendono inutili.
Per giustificare ovviamente questo attacco Israele ed anche gli Stati Uniti considerano un “ Iran armato di nucleare “ una grave minaccia per la sicurezza del mondo…
Bisogna sempre ricordare comunque l’esperienza appena passata, con l’attacco in Iraq; come venne strumentalizzata l’opinione pubblica sulla necessità di un’invasione, alla ricerca delle cosiddette armi di distruzione di massa, che alla fine, non sono mai state trovate…
Ovviamente un attacco terrestre non sarà contemplato fra i possibili scenari, sia per l’esperienze fatte in questi anni in Iraq e in Afganistan, che per la conformazione del territorio e quindi l’attacco aereo con missili via mare e bombardamenti con jet si profila essere l’unico scenario possibile.
Certamente un attacco aereo non sarà accettato dalle Nazioni Unite ed incontrerebbe un’opposizione da parte della comunità internazionale, in particolare da Russia e Cina e dai paesi arabi, che saranno costretti a prendere posizione contro chi attacca una nazione islamica.
Lo scenario che si sta sviluppando intorno all’area medio orientale e del golfo persico è di un continuo rafforzamento militare, anche le difese degli stati limitrofi si stanno adottando contro eventuali rappresaglie dell’Iran, non dimentichiamoci che molti di questi presentano basi militari americane, ed è da escludersi un’eventuale lancio di missili nucleari contro Israele da parte dell’Iran anche perché Israele, con più di 300 testate nucleari ad alta tecnologia, distruggerebbe totalmente l’Iran.
Ancora forse i tempi non sono pronti, in quanto l’Iran è indietro nel programma di realizzazione di armi nucleari, ma bisogna cominciare a prepararsi, perché entro i prossimi due/tre anni, questa, sarà pronta a realizzare la prima testata nucleare ed ovviamente gli Israeliani non lo potranno permettere.
L’unica soluzione reale per bloccare il programma nucleare iraniano è la via diplomatica. L’Iran si è appellato infatti per l’istituzione di una zona franca di produzione di armi nucleari per il Medio Oriente, con l’adozione della quale tutte le nazioni della regione sarebbero chiamate a rinunciare alle proprie armi nucleari ed aprire i loro programmi a restrittive ispezioni internazionali
Certo un attacco militare non frenerà il programma nucleare iraniano, anzi motiverà il governo iraniano, forte dell’appoggio popolare incrementato in reazione all’aggressione straniera contro la propria nazione, a raddoppiare i propri sforzi.
Lo scenario che si aprirà condizionerà certamente l’economia mondiale, con gravi ripercussioni su tutti i settori dalla vita quotidiana, dalle ripercussioni politiche, alimentari, energetiche ( l’Iran proverà a bloccare lo stretto di Hormuz. Nel braccio di mare che chiude il Golfo Persico, tra Iran e Oman, passa il 20% di tutto il petrolio estratto nel mondo), e non dimentichiamoci anche di quelle religiose.