Archivi categoria: economia

L’ORO… rappresenta oggi l’unico bene di rifugio!!!

Leggendo le notizie che giungono dal mondo, in particolare le dichiarazioni del Presidente degli Stati Uniti Trump, la crisi economica in atto tra Cina e Usa, le nuove sanzioni annunciate contro l’Iran, il rischio di un possibile conflitto armato e via discorrendo,  viene da pensare come investire in titoli di stato, siano essi anche “Bund” tedeschi, è da folli!!!
L’unico bene di rifugio in questi casi è l’oro e difatti il suo prezzo, stimolato dalle notizie di cui sopra, lo ha fatto salire nuovamente a quasi 1.500 dollari USA per oncia…
Peraltro in questi anni, l’investimento nell’oro ha portato ad un guadagno del 37% e con il rischio molto concreto che il dollaro a breve potrà essere nuovamente colpito da un consistente ribasso, quella percentuale di utile, potrà salire ancor di più…
Morgan Stanley ha sottolineato che nel breve periodo, l’immobilità della Fed sopprimerà la già bassa volatilità e prenderà in considerazione l’aumento di oro e di beni materiali.
E quindi, mentre da noi si sta discutendo di minibot per finanziare il debito pubblico, in Europa, ma non solo, si è alimentato a causa BCE, un sentimento di crescente sfiducia che allontana gli investitori e non fa crescere economicamente i paesi come il nostro, riconducendo il valore del denaro conservato in banca, a carta straccia!!! 
Difatti… riprendendo un articolo di Massimo Amato pubblicato su “valori.it“, l’attuazione di politiche quantitative easing adottate dalla BCE ha creato un elevato aumento di creazione di moneta: “La crisi di liquidità del 2008 è stata curata con iniezioni di liquidità senza precedenti. La quantità di moneta è pressoché triplicata in Europa, eppure il target dell’inflazione del 2 per cento non è stato ancora raggiunto”!!!
E’ evidente a tutti quindi che l’aumento di denaro stampato non condurrà ad alcun rischio di inflazione, non sarà quindi l’espansione monetaria a causare – come accaduto agli inizi del novecento – una grave crisi economica e finanziaria…  
No… oggi il legame tra espansione monetaria e inflazione non esiste, mentre è fortemente concreto il rischio di ritrovarci una montagna di denaro tra le mani che non vale nulla!!! 
Di contro vedrete a breve come, i rischi al ribasso per la crescita economica globale nei prossimi mesi, porteranno ad aumentare le incertezze degli investitori che inizieranno a bypassare i mercati ad alto investimenti, per lanciarsi in quel unico mercato sicuro chiamato: ORO!!! 

BCE: Quali sviluppi ???

Sembra che nel caso in cui si dovesse agire in caso di necessità, alcuni membri dell’Eu, hanno paventato la possibilità di ulteriori tagli dei tassi, mentre altri paesi hanno parlato di far ripartire il programma di acquisto asset o anche un ulteriore incremento della forward guidance”!!!
A dirlo è il governatore della Bce Mario Draghi, e rappresenta difatti il motivo che ha spinto a decidere d’estendere la “forward guidance”, sia per l’incertezza che circonda la vicenda Brexit, ma soprattutto per alcune economie emergenti e in generale per l’incertezza relativa al commercio globale…
Osservando la crescita dell’economia, si può stimare quest’ultima intorno all’1,2% e non vi è alcun rischio di deflazione, anche se le forti tensioni globali stanno creando incertezze geopolitiche, protezionismo e vulnerabilità in taluni mercati emergenti che ovviamente peggiorano il clima di fiducia economica…
La BCE comunque ha deciso di prendere alcune decisioni: i tassi di riferimento della BCE si manterranno su livelli pari a quelli attuali almeno fino alla prima metà del 2020 e in ogni caso finché sarà necessario per assicurare che l’inflazione continui stabilmente a convergere su livelli inferiori ma prossimi al 2% nel medio termine.
Il Consiglio direttivo ha inoltre confermato che intende continuare a reinvestire integralmente il capitale rimborsato sui titoli in scadenza nel quadro del programma di acquisto di attività (APP) per un prolungato periodo di tempo successivamente alla data in cui inizierà a innalzare i tassi di interesse di riferimento della BCE, e in ogni caso finché sarà necessario per mantenere condizioni di liquidità favorevoli e un ampio grado di accomodamento monetario.
Le indicazioni dei dati macro della zona Euro confermano due situazioni: la dinamica dei prezzi al consumo si conferma debole e il mercato del lavoro gode di buona salute.
In linea generale comunque lo scenario della BCE resta quello di una crescita debole, con il settore manifatturiero in sofferenza, con servizi e domanda domestica, che stabilizzano l’economia…
Comunque se da un lato il rischio di deflazione è stato scongiurato – e quindi lo strumento dell’allentamento quantitativo non è più necessario – condizioni particolarmente favorevoli per i nuovi prestiti e una guidance che sposti in avanti la prima stretta sui tassi, potrebbe agevolare certamente una ripresa dei prezzi!!!
Staremo a vedere…

Lo spread è tornato a salire!!! Sì… qualcuno in procinto di elezioni europee ha deciso di scommettere contro l’Italia…

Alcuni mesi fa avevo letto un post sulla politica fiscale italiana e sull’aumento dello spread…
Redatto da Francesco Papadia e Inês Gonçalves Raposo aveva come titolo: “Il maggior rendimento sui titoli di stato italiani potrebbe presto essere un peso per l’economia reale“.
In quel post si documentava una questione molto semplice: l’aumento dello spread tra titoli di stato italiani (BTP) e quelli tedeschi (Bund), causato dal programma fiscale del governo italiano, che avrebbe prima ancora, influenzato il settore privato, rendendo il credito più costoso e scarso, compensando così, in parte o in toto, l’impulso espansivo derivante dall’allentamento fiscale. 
Quella previsione si basava sull’esperienza vissuta durante gli anni più acuti della crisi, in cui l’aumento disordinato dello spread aveva aumentato il costo del credito bancario e ridotto la sua disponibilità…
Da quel post, due nuovi sviluppi hanno avuto luogo, uno buono ed uno cattivo!!!
Il buon sviluppo è che il governo italiano – a differenza delle paure generalizzate – sembrava capire la pericolosa direzione in cui aveva messo la sua politica fiscale e ha deciso di modificarla, riducendo il deficit programmato dal 2,4% all’incredibile cifra precisata del 2,04%. 
Tanto è bastato alla Commissione europea, di ritenere quella correzione alquanto sufficiente per non avviare una procedura per i disavanzi eccessivi, anche se si è impegnata a “continuare a monitorare la situazione, a partire dall’adozione e attuazione delle misure concordate“.
Mentre lo sviluppo negativo è che le condizioni del credito in Italia hanno iniziato a deteriorarsi, infatti gli standard di credito alle imprese si stanno ora stringendo, dopo essere stati dal 2014 allentati…
Ciò ovviamente è in contrasto con l’evoluzione dell’area dell’euro, come indicato nella relazione della BCE, “Standard di credito per i prestiti alle imprese sono rimasti sostanzialmente invariati dal quarto trimestre del 2018 ad oggi”. 
Dati i ritardi con cui il rendimento dei titoli di stato influiscono sul costo dei prestiti bancari – come si è visto durante la crisi – non vi è ancora un effetto su questi ultimi… e in ogni caso, l’impatto avrebbe dovuto essere inferiore, causa la riduzione dello spread!!!
Per cui, se da un lato la BCE mantiene la sua politica molto accomodante (come dimostrato dal tasso OIS ancora negativo), le imprese italiane vedono a tutt’oggi un inasprimento delle condizioni del credito…
E difatti… lo spread improvvisamente è tornato a salire… sembra che dai mercati asiatici di Hong Kong e Singapore, una banca o un fondo d’investimento, abbiano cominciato a scommettere contro il nostro Paese, vendendo i nostri titoli pubblici e facendo schizzare in alto di cinque punti, il differenziale fra Btp italiano e tedesco!!!
Il rischio non è tanto quello di continuare a comprare un titolo che potrebbe venir bocciato da un’agenzia di rating, ma quello di ritrovarsi un titolo “spazzatura” difficile tra un po’ da vendere… 
Certo qualcosa di strano comunque, ed è la tempestività con cui giunge inaspettatamente questo aumento, già mentre il nostro paese si trova in procinto di una campagna elettorale, quella europea così importante per le sorti dell’Europa e quindi dell’economia mondiale…
Qualcuno riporta che dietro queste manovre economico/finanziarie, vi sia la volontà di taluni poteri forti a far si che alcuni paesi cambino quella loro forma di governo troppo radicale…
Tra quegli stati vi è proprio il nostro, ed è attraverso l’innalzamento dello spread che si sta provando a contrastare quell’unione populista affinché il nostro governo possa entrare in crisi…
D’altronde a loro va bene tutto… sia che si ritorni nuovamente ad un governo tecnico ovviamente senza la Lega… oppure, pensare ad una nuova alleanza fra il Partito democratico ed i Cinque Stelle…
Ovviamente il rischio di queste logiche di mercato non tengono conto di quanto i semplici cittadini realmente desiderano e che non ha nulla a che fare con un’eventuale aumento di spread, ma con la volontà di voler decidere per se stessi, la propria libertà!!! 

La criminalità a Malta si propone come sponsor finanziario…

Non solo mafia, ma anche camorra e ‘ndrangheta hanno trasferito su quell’isola parte dei loro profitti…

Malta d’altra parte, rappresenta la sede perfetta per far transitare parte di quei loro investimenti mondiali, che grazie alla globalizzazione, hanno potuto indirizzare i loro interessi verso quei paesi del nord e sud america ed anche nei paesi dell’est asiatico, fino a giungere in Australia…
Quel loro potere sta difatti nell’aver preso il controllo di quel territorio e averlo iniziato a sfruttare grazie alla crescita all’interno di quella comunità, potendo così inserire i propri uomini in quelle posizioni amministrative che contano…
Osservando, si ha come l’impressione che non stia accadendo nulla, d’altro canto quei loro affari avvengono in maniera silenziosa e quindi quella loro presenza viene considerata da molti come fosse un bene, un sano investimento per quelle cittadine che hanno bisogno di crescere, ma nella realtà quanto sta da loro accadendo, può paragonarsi ad un cancro, è come un cancro… si alimenta, progredisce e distrugge tutto, anche la vita stessa di quelle comunità…
Certo a rischio non è la sicurezza dei cittadini, peraltro essi non puntano più al crimine, bensì mirano all’economia del paese, al suo potere economico… 
Ecco i motivi per cui creano in quei paesi come Malta, tutta una serie di società che beneficiano di insignificanti controlli e che possono così permettersi d’aprire conti correnti bancari e investire ovunque…
Fanno transitare i proventi derivanti da quei commerci di droga, contraffazione di valute e merci, traffico dei rifiuti tossici, denaro proveniente da tutte quelle attività illecite, per grazie a quelle banche messe a disposizione, possono riciclare quel denaro sporco in attività legali, in particolari commerciali e immobiliari…
Sì… qualcosa in quello Stato sembra stia cambiando, le più recenti operazione hanno visto più di un centinaio d’individui legati a quelle organizzazioni criminali posti sotto arresto…
Un mio caro amico della Valletta, inserito all’interno di una struttura istituzionale (investigativa a modello “DIA”), osteggiando quanto in questi mesi avevo scritto nel mio blog sulla sua terra (pur suo malgrado confermava quanto dal sottoscritto riportato), mi ha però preannunciato che nei prossimi mesi vi sarà un aumento esponenziale di quei controlli (inseriti ora in un programma definito da una sigla che mi scuso ma in questo momento non ricordo, ma che tradotta stava per “operazione anti-mafia internazionale”), in tutte quelle attività in cui sanno cesere inseriti soggetti mafiosi infiltrati…
Mi ha aggiunto, è finito il tempo in cui “chiunque portava soldi qui da noi poteva essere considerato come una risorsa ed era di conseguenza protetto e quindi impunibile!!!
Noi – caro Nicola – sappiamo da sempre la provenienza di quei mezzi finanziari, sicuramente sconfinati (e di cui purtroppo debbo ammettere, noi maltesi avevamo fortemente bisogno…) come d’altronde, conosciamo bene quegli imprenditori legati a quel vostro “mondo mafioso”… e se pur essi pensano che noi siamo dei “fessi” (in quanto riteniamo loro dei “business man” che operano in investimenti o effettuano operazioni da broker internazionali…), beh… dimenticano la cosa più importante e cioè… che siamo noi a comandare e anche a decidere per loro!!!
Ha aggiunto: “sappi che quei soggetti, restano qui fintanto che siamo noi a volerlo, altrimenti li cacciamo – per come d’altro canto abbiamo già fatto – sequestrando loro quel denaro posto nostre banche: pensa un po’, di alcuni di loro… stiamo ancora aspettando che ci fanno causa “!!!   
“Noi sappiamo bene chi sono, li conosciamo ad uno ad uno, e sappiamo perfettamente che in questi ultimi anni stanno provocando gravi danni alla nostra economia, sia locale che nazionale, in quanto stanno inquinando il nostro mercato attraverso quei loro canali finanziari e creditizi; ma soprattutto, la loro presenza, sta incentivando nella comunità quei processi di concorrenza sleale, creando nuovi mercati alternativi che promuovono di fatto attività illegali o a nero, come ad esempio la vendita di merce contraffatta e l’aumento d’evasione fiscale”.
Una bella chiacchierata quella fatta su “Facebook” dalla quale ho compreso di come a breve ci saranno da quell’isola grosse novità… cosa aggiungere: “è bello saperle in anticipo”!!!

C’era una volta l’Europa…

Ascolto quotidianamente quanto avviene intorno a noi, in particolare il mondo della politica, non solo nazionale, ma soprattutto internazionale…
Provo a comprendere cosa sta per accadere nel breve futuro, scoprire cos’è che lega i vari Stati, capire cosa li unisce e cosa li differenzia, in quali modi sono tra essi connessi e quali temi fondamentali affrontano… Temi come il diritto alla libertà, le crisi economiche, le politiche d’integrazione e quelle sociali, la globalizzazione e per finire i problemi dell’immigrazioni di massa e anche le relative migrazioni interne o verso altri paesi Europei…
Sono problematiche che abbiamo visto sono state affrontate in maniera superficiale, ma che con il tempo hanno evidenziato un sollecito ripensamento totale a tutte le politiche fin qui intervenute…
Mi riferisco ad esempio, a tutte quelle carenze derivanti da politiche nazionaliste, dove ciascun paese ha focalizzato i propri interessi sul singolo Stato, il proprio, senza procedere ad affrontare in maniera più ampia, tutte quelle problematiche internazionali…
Inoltre, il selettivo coinvolgimento per le politiche interne, ha allontanato sempre di più ciascuno di quegli stati, nei confronti dei reali problemi che negli anni si sono andati caratterizzando…  
L’attenzione esclusiva delle proprie politiche economico/finanziarie finalizzate al maggior rendimento, è andato pian piano a discapito di quei legami associativi a suo tempo controfirmati, che non hanno trovato nella realtà alcuna concretezza… 
Quel tipo di approccio ha difatti dimostrato di essere totalmente incapace di affrontare i problemi posti dell’integrazione, non solo, come nel nostro caso a livello europeo, ma specialmente dal punto di vista della “globalizzazione”, in quanto ciascuna nazione è andata sempre più allontanandosi da quel concetto “unitario”, che dovrebbe rappresentare l’unione tra i popoli…
Ed invece no…  non è andata così, ciascuno ha pensato esclusivamente ai propri interessi!!!
Si veda ad esempio quanto sta avvenendo all’interno dell’Unione Europea, dove negli anni quel Governo si è trasformato in qualcosa d’isolato, un regime governato da pochi a scapito di molti, che rappresentavano peraltro la maggioranza… 
L’Eu è diventata un’area contrattuale in cui ciascuno ha cercato di negoziare le proprie richieste, allontanandosi da quella che doveva essere in teoria, un vero e proprio stato federale…  
C’era una volta l’Europa… ora c’è soltanto un continente diviso…
Da una parte l’asse franco-tedesco, dall’altro tutti gli altri, con la Gran Bretagna che è uscita, ed altri che si stanno preparando a farlo…
Nexit, Swexit, Exit, sono solo alcuni nomi di referendum in corso presso l’Olanda, la Svezia, l’Austria, ed anche Polonia e la Danimarca hanno una forte componente euro-scettica e stanno provando a valutare l’eventuale possibilità di fare a meno dall’Eu…
Questo significa che sono in pochi all’interno del Parlamento europeo a crederci… mentre solo coloro che siedono a Strasburgo e a Bruxelles, provano ancora oggi a non farla affondare.. 
Ma il risultato ottenuto è quello di raggiungere esclusivamente le proprie richieste (quelle cioè presentate dal deputato o meglio dello Stato che rappresenta all’interno di quel parlamento), con il risultato che le politiche comunitarie restano solo sulla carta… 
Nessuno crede più ad una Europa unita, il malcontento lo si vede ovunque e poco centrano le propaganda anti-europeista di alcuni partiti o di quei movimenti populisti, che secondo molti hanno contribuito a diffondere quel sentimento negativo…
Perché sono state principalmente le politiche fin qui adottate, ad aver allontanato sempre di più i vari stati, rendendoli sempre più isolati, in particolare dinnanzi ai problemi comuni europei ed anche a quelli causati da altre realtà internazionali…
Sì… c’era una volta l’Europa… 

"Politica, economia e mafia hanno spesso la stessa faccia"!!!

Questa sera un mio amico mi ha contattato telefonicamente dicendomi d’aver letto un commento su Fb che parlava “in modo indiretto” del sottoscritto…
Debbo confidare che leggendolo mi sono commosso… sì perché ho pensato che forse quanto vado svolgendo – parlo ai fini di legalità – già, per quel mio essere non a chiacchiere ma con i fatti, tenace e coraggioso, in una terra che dimostra essere omertosa e soprattutto infetta in tutti i quasi tutti i suoi apparati…
Già una regione colma d’illegalità, per come d’altronde ha correttamente descritto il procuratore Sebastiano Ardita (membro del Consiglio Superiore della Magistratura), nel suo discorso in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario intitolato “Politica, economia e mafia hanno spesso la stessa faccia“…
Un post che vi consiglio di leggere su http://www.cataniatoday.it/politica/giustizia-il-catanese-sebastiano-ardita-politica-economia-mafia-1-febbraio-2019.html?fbclid=IwAR3wq1v-yz3Ko5NS2ESm-0Npsku6p0agdWvOaVULZ7o8zLAiLaVDDGZRntU in quanto descrive in maniera perfetta lo stato anche della nostra giustizia italiana…
Ecco è soltanto dopo che accadono circostanze come quella appena raccontata, che pensi quanto sia giusto continuare a credere che questa terra prima o poi possa migliorare…
Sì… sarà forse come dicono in molti un’utopia, ma io voglio crederci!!!
Ringrazio quindi la mia amica, che ha voluto riportare nella sua pagina, questo commento:   
“La Sicilia ha anche figli giusti e molti di più di quelli che si possa pensare. 
Caro Dr. Ardita la sua disamina è perfetta e condivisibile, il suo disagio è il disagio di ogni siciliano onesto…
Mai arrendersi!!! Si certo… 
Ma il male è fortemente radicato anche li dove non dovrebbe esserci… 
Quello che fa la differenza è la soglia del dolore di ognuno di noi. 
La mia ad esempio e’ altissima, pertanto tiro dritta e nessuno ostacolo può fermare la difesa dei miei valori. 
Ma in quanti siamo, sì… contiamoci. 
Non dimentichiamo che la Sicilia e’ stata la terra natia di Sciascia…. colui che seleziono i siciliani in 3 categorie: uomini uominicchi e quaquaraquà!!!
Ogni tanto nasce una stella di speranza come Lei…. e io mi godo la sua luce….
Al mio amico fraterno Nicola Costanzo innamorato anch’egli di legalità vorrei dire: Vedi… non siamo soli, ed oggi sembra un segno di incoraggiamento questo articolo che riporta il pensiero di un’altro siciliano coraggioso… 
GRAZIE!!!
Dopo aver letto quanto sopra, mi permetto di rispondere alla mia amica, prendendo in prestito le parole di un grand’uomo:
“Non sono né un eroe né un Kamikaze, ma una persona come tante altre. Temo la fine perché la vedo come una cosa misteriosa, non so quello che succederà nell’aldilà. Ma l’importante è che sia il coraggio a prendere il sopravvento… Se non fosse per il dolore di lasciare la mia famiglia, potrei anche morire sereno.” 
Paolo Borsellino

A proposito di recessione…

Un altra serie di dati industriali, questa volta provenienti dalla Germania sta sollevando forti preoccupazioni tra gli analisti, considerato che la Germania da sola, rappresenta la più grande economia europea e che nessuno si sarebbe aspettato che la produzione industriale potesse diminuire dell’1,9 %, arrivando ad una crescita inferiore dello 0,3%.
Questa flessione aveva caratterizzato non solo l’industria pesante, ma anche la produzione nell’industria automobilistica, energetica e delle costruzioni…
Gli economisti ora stanno a osservare quanto sta avvenendo, per comprendere tecnicamente, se è in corso una recessione… o se questa attuale crisi dipenda dalle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina, con l’incertezza economica che la Brexit sta realizzando nella zona euro, ed infine le turbolenze sui mercati azionari che potrebbero agire come un ulteriore freno…
Mai come in questo periodo il DAX tedesco ha toccato il fondo, perdendo quasi il 20% delle proprie azioni…
Certo, il calo della produzione industriale tedesca è stato conseguenza dei problemi nel settore automobilistico, a causa di quanto emerso nelle emissioni di scarico delle proprie autovetture… che ha condotto ad una deflazione degli ordini…
La specificità e la dimensione della crisi finanziaria con cui si sta muovendo, il fatto altresì che l’intero sistema bancario stia ancora galleggiando, ci ha condotto in un certo senso, in un’area grigia, in una economia che a prima vista sembra essersi stabilizzata, ma che cela un potenziale di crisi che nessuno è ancora in grado di prevedere e misurare…  ma che potrebbe stravolgere il mondo!!!
D’altronde la cosa peggiore che oggi sta capitando, è che la crisi dei mercati finanziari non è rimasta un fattore isolato, ma ha lasciato degli strascichi; vedasi ad esempio quanto accade con le banche, le quali ormai non prestano più denaro, perché temono di non ricevere indietro i soldi e così tutto si sta fermando, anche la più piccola attività imprenditoriale…
Vedremo cosa accadrà e quali conseguenze avranno tutte quelle politiche messe in atto dai vari governi nazionali!!!
Di una cosa sono comunque certo: Gli attuali problemi non potranno essere risolti in maniera celere, ma ci vorranno anni, prima che la condizione di stabilità e crescita di alcuni anni fa, possa nuovamente ritornare!!!   

Un disastro finanziario sta per colpire il mondo!!!

Le borse mondiali ed anche quelle europee, sembrano migliorare, anche se, osservando quotidianamente quei valori percentuali,  ci si accorge che questi non diano segni di crescita, ma bensì evidenziano andature altalenanti a seconda delle notizie che vanno concretizzandosi…   

Come in molti sanno, non sono un agente di borsa e neppure un consulente di mercati finanziari, ma possiedo la capacità d’intuire – a volte prima di altri – quanto sta per accadere… 
Sarà forse perché tra le mie passioni vi è quella di scorrere sul web informazioni di quel settore che riguarda la parola “investimenti” oppure di soffermarmi a leggere quotidiani specializzati, come ad esempio il Sole 24 ore, che fanno si che s’acquisisca con il tempo, una buona conoscenza (per non dire preparazione…) su quel mondo finanziario, che può a seconda delle circostanze può garantire compenso fissi interessanti oppure un’alta percentuale sui guadagni… 
Quanto però nessuno vi dirà mai, è che a livello internazionale si sta sviluppando una condizione destabilizzante, la quale sta mettendo in profonda crisi quel sistema bancario già fortemente indebitato, che potrebbe implodere mostrando quella propria fragilità…
Non c’è da meravigliarsi d’altronde, se in quest’ultimi anni le nostre banche (nomi importanti nel panorama internazionale), siano andate sempre più in crisi, avendo dovuto richiedere l’intervento diretto del nostro Stato, che si è dovuto fare carico di quei debiti, a scapito come abbiamo visto dei suoi cittadini, che per l’appunto avevano investito in quei titoli “trash”!!!    
In maniera più estesa, potremmo estendere questo scenario ad altre realtà, un disastro economico e finanziario che a breve colpirà nuovamente la maggior parte delle nazioni mondiali…
Perché se da un lato l’economia sembra essere in ripresa, dall’altro restano tutti quei problemi che ben conosciamo e presenti in tutte le realtà planetarie…
Tassi di disoccupazione sempre più crescenti, una continua mancanza di sicurezza e di prospettiva a causa di quella diffusa “precarietà”, un flusso migratorio che in molte nazioni sta creando contrasti sociali…
Ed ancora, guerre di mercato per l’acquisizione e il trasferimento di marchi celebri, a cui seguono conflitti tecnologici per proteggere quelle proprietà intellettuali… 
Va inoltre aggiunto lo squilibrio commerciale tra quelle grandi potenze come USA, Russia e Cina a cui vanno sommati Paesi come l’Inghilterra, la Germania ed il Giappone… mentre alle altre nazioni (noi compresi), non restano che le briciole, con quell’influenza limitata attraverso la propria attività di esportazione, ma restando fortemente dipendenti da tutte quelle politiche monetarie e fiscali, ma soprattutto da quei settori indispensabili come ad esempio quelli energetici…
Per cui, senza alcun cambiamento delle politiche internazionali, tutti i paesi a breve alzeranno un muro di difesa, che porterà sicuramente ad un aumento prolungato d’inflazione e ad una diminuzione di quei rendimenti obbligazionari…
Quanto sopra vedrete porterà inevitabilmente ad un indebolimento della domanda nei mercati del lavoro ed anche dei loro prodotti, con una crescita esponenziale dei rischi di recessione!!!
Forse la migliore soluzione per proteggere i vostri investimenti sarà ritirare immediatamente il denaro attualmente depositato presso la vostra banca e convertirlo in oro… 
Certo se pensate di chiedere consiglio ad uno dei vostri amici funzionari, quest’ultimo vi dirà certamente che quanto scritto dal sottoscritto, rappresenta un’assoluta follia, perché che non vi alcun motivo di prestare attenzione a suggerimenti come i miei o di altri ben più esperti 
Ma si sa, molti di loro sono gli stessi impiegati che consigliavano alcuni anni fa, d’acquistare quei titoli fallaci (vedasi bond “Upper Tier”) che come ben sappiamo, hanno messo in ginocchio, migliaia e migliaia di nostri risparmiatori… 

Catania: Una città senza scampo!!!

In questi ultimi anni – potrei dire con esattezza da quando fu nominato Procuratore il Dott. Giovanni Salvi – in taluni ambienti, in particolare quelli di carattere massoni, iniziano a diffondersi forti preoccupazioni tra quei suoi adepti, soprattutto tra coloro che hanno interessi politici, imprenditoriali ed ovviamente mafiosi…

A seguito della promozione (e ovviamente del  suo trasferimento…) del Dott. Salvi a Procuratore Generale di Roma, qualcuno pensava che finalmente le cose sarebbero tornate per come erano state per più di un secolo, ma la nomina del Dott. Zuccaro a Procuratore di questa città, ha  rovinato i loro piani…  
Ecco quindi che quella casta “massone”, ha dovuto iniziare a fare i conti con questa Procura nazionale che non ha lasciato scampo a nessuno di quei cosiddetti intoccabili…
Certo, in questi anni si è provato a spodestare quel suo capo ed anche i suoi collaboratori…
Sì… ci hanno provato con i migranti, hanno criticato quel suo operato da Roma, hanno preso spunto dalle “ONG” per mettere in discussione quel suo ufficio, poi ci sono le inchieste che hanno visto noti imprenditori posti sotto il mirino della lente giudiziaria, inchieste che hanno fatto molto discutere… ma egli e il suo gruppo sono ancora lì e tutto ciò sta creando gravi problemi a quei loro business, ma soprattutto a quel sistema clientelare/mafioso che si ritrova un potere limitato, da non poter assoggettare a se i cittadini “succubi” di questa loro città… 
Ed allora ecco stravolgere quell’attacco e si ritorna ai vecchi tempi… 
Ma quale massoneria, quale mafia, quale corruzione, e se ci sono omicidi… sono solo problemi di “corna“!!!
Non c’è alcun motivo di creare allarmismi, quanto qualcuno va dichiarando fa parte delle solite dicerie, cazz… che passano di bocca a bocca, senza alcun effettivo fondamento di verità, sì potremmo definirle vere e proprie leggende metropolitane… 
Ma ditemi poi, v’immaginate quei conterranei messi li in fila, vestiti con quegli abiti cerimoniali, con i visi coperti da quei cappucci che nascondono quella loro identità, ah… soltanto pensare a quegli adepti interamente coperti dalle tuniche… scoppio a ridere!!!  
Quanto sopra non vuole minimamente sminuire quanto purtroppo realmente accade – questo sì… in maniera  “occulta” – e di come quelle loro azioni abbiano a influenzare nel suo complesso la vita sociale, politica ed economica di questa città etnea, della sua provincia, per poi estendere quella propria influenza negativa in tutta la regione…
D’altronde se provate ad indagare, se cercate di addentrarvi all’interno di quel sistema politico economico e finanziario, state certi che verrete attaccati e possibilmente distrutti!!!
Il sistema è fatto per essere blindato e chi non sta all’interno di quelle regole viene bandito… e pian piano, quel potere acquisito, viene trasferito ad altri soggetti ben più disponibili ad assoggettarsi ai comandi ricevuti…
Ma tra loro sono pochi, anzi potrei dire non vi è alcuno disponibile a rinunciare a quei posti chiave della politica, delle istituzioni, in quelle principali rappresentatività o in quei consigli di enti e di società… d’altro canto nessuno è disposto a perdere quegli arricchimenti sproporzionati ricevuti immeritatamente!!!
Questi soggetti hanno come un cancro infettato questa nostra città ed i loro tentacoli si sono infiltrati in quasi tutti i comparti dall’economia e della politica, anche quelli che avrebbero dovuto essere garanti dei principi inviolabili, ma che viceversa sono stati palesemente manipolati, non garantendo più neppure quei minimi requisiti di “riservatezza”…
Con un potere così immenso, con una serie di complicità in quasi tutti gli apparati, con la garanzia d’avere a disposizione una serie di soggetti fortemente collusi, ricattati e ricattabili, come si può credere che qualcosa potrà prima o poi cambiare, quando la maggior parte di essi, direttamente o indirettamente, sono di fatto a servizio della mafia??? 

Le previsioni della CE nel 2019-2020, mostrano come stiamo affondando all’ultimo posto…

Un altro triste avvertimento…
Già, dando seguito a quanto avevo riportato ieri, oggi l’agenzia di rating del credito Moody’s ha previsto che la crescita economica globale probabilmente rallenterà nei prossimi due anni.
Nella loro nota vi è riportato: “Prevediamo che la crescita globale rallenterà al di sotto del 3,0% nel 2019 e nel 2020, da un 3,3% stimato nel 2017-18″!!! 
La stessa Moody’s per come il sottoscritto dichiarava, teme la guerra commerciale attualmente in corso tra USA e Cina, prevedendo anch’essi che questa s’intensificherà a partire sin dal 2019, ferendo tutta l’economia globale…
Le tensioni persistenti e soprattutto come dicevo sopra in forte espansione tra queste due superpotenze, determineranno a livello mondiale ampie implicazioni negative su tutti gli gli investimenti “.

A causa di particolare condizione, i primi a soffrire saranno i paesi Europei, in particolare proprio il nostro che insieme al Regno Unito si prevede avranno una crescita lenta intorno all’ 1,1-1,2%…
Analoga previsione è prevista  Regno anche nel 2020 con una crescita per gli Stati membri dell’UE, intorno all’1,3%.
Ovviamente le previsioni di cui sopra, non tengono conto dei rischi imprevisti prodotti all’eventuale Brexit inglese, ma soprattutto di quelle trasformazioni politiche attualmente in corso in molti paesi europei, tra cui il nostro, che hanno visto stravolto totalmente quel loro governo, con l’ingresso di nuove forze di cambiamento, anche nazionaliste, che stanno modificando quel concetto di Europa e di moneta unica (Euro) a suo tempo imposto…
Con una incertezza economica talmente profonda, diventa difficile a chiunque fare delle previsioni esaustive sul prossimo futuro. 
D’altronde in un mondo in crescente polarizzazione, populismo e politicizzazione, anche per quegli esperti di economia globale, risulta ardui poter soltanto immaginare le sfide che a breve ci attenderanno…

Quali previsioni economiche aspettarci…

Non ho alcuna intenzione di esprimere giudizi economici basandomi – come ormai fanno quasi tutti in Tv – su pregiudizi politici (o certamente di parte), a seconda dello schieramento partitico a cui appartengono… 
No… la mia sarà una valutazione costruita su quei segnali, che sembrano tra loro irrisori o certamente distanti tra loro, ma se li si tiene sotto osservazione per un po’, ci si accorge come ciascuno di quegli indicatori abbia qualcosa in comune con gli altri… 
E’ una forma di legame, sono come unite da un filo che a seconda delle circostanze si estende o si accorcia, all’interno di quella zona economica mondiale, nel quel sono connesse…
Ecco quindi che esaminando le dichiarazioni di quei capi di stato, riflettendo sulle politiche adottate, prendendo in esame le holding che vengono di volta in volta acquistate o cedute, già… osservando in quali modi si vadano deteriorando i Pil di quegli Stati, si può comprendere quali effetti negativi, stanno per compiersi…
La mia convinzione è che nel breve termine, entro cioè il 2020, l’economia mondiale andrà sempre più a deteriorarsi…
Tutto questo causerà nei paesi più deboli un impatto disastroso sull’export e quindi di conseguenza, quella crisi si ripercuoterà su quei paesi che più di altri hanno necessitò di esportare e quindi di fare business… 
L’impatto negativo creerà una situazione che inciderà nella zona euro per almeno il 10-30% con una nuova crisi che porterà ad un aumento esponenziale del debito pubblico…
A rischiare non sarà soltanto l’Italia, ma quasi tutti i paesi europei, ad esclusione della Gran Bretagna che ormai viaggia in maniera distaccata dall’Ue ed opera su quei mercati del Commonwealth a cui è legata…
Bisogna inoltre mettere nella bilancia i nuovi diktat ordinati dal presidente Usa, che hanno scatenato di fatto una guerra commerciale, in particolare contro alcuni paesi europei, quali Francia e  Germania, ma anche contro quelle oltreoceano come la Cina, che analogamente ha scelto la linea dura, rifiutando di riaprire i negoziati commerciali, ma anzi  introducendo eguali dazi nei confronti di quella opposta superpotenza per circa 250 miliardi di dollari di merci… 
Una decisione quella di Pechino poco oculata, dal momento che essa ha molto più da perdere, visto che il proprio export verso gli Usa, ha dimensioni certamente più ampie rispetto a quelle certamente più contenute che dal Pacifico giungono in Asia…
D’altronde certe metodologie finora adottare, come quelle ad esempio di violare la proprietà intellettuale, oppure copiare i prodotti merceologici stranieri, non solo tecnologici ma anche alimentari (e proprio il nostro paese ne sa qualcosa), il tutto attraverso la vendita della propria merce ad un prezzo inferiore rispetto a quelli praticati dai mercato interni di quegli stati, ed infine… non meno importante, l’imposizione di cessioni di tecnologia a chi vuole entrare nel mercato cinese!!!
La guerra commerciale è iniziata e vedrete avrà conseguenze terribili, anche perché in tutto questo gioco di distruzione economica, qualcuno non starà semplicemente a guardare, ma anzi farà le proprie mosse per influenzare tutti quei mercati non controllati da queste due superpotenze e dall’Ue…
Mi riferisco alla Russia, pronta a tutto, anche ad imporre con la propria forza le sue regole… e malauguratamente non mi riferisco alla sola potenza economica…

Deficit sì… deficit no!!!

Con “deficit” in economia, si indica la situazione economica di un’impresa nella quale i costi superano i ricavi oppure di un ente pubblico nel quale le uscite superano le entrate!!!

L’uso più frequente del termine “deficit” riguarda essenzialmente il settore pubblico, dove per l’appunto si parla di deficit pubblico con riferimento alla differenza tra i costi dell’amministrazione statale, compreso il pagamento degli interessi sul debito pubblico e le entrate derivanti dalle imposte dirette e indirette versate da imprese e singoli cittadini…
Una cosa è certa, le politiche dei nostri governi in tutti questi anni, sono state fallimentari… in quanto – se pur ci hanno permesso di sopravvivere – non sono state in grado di realizzare alcuno sviluppo economico ed il paese è rimasto indietro di dieci anni… 
Da quanto sopra è evidente che vi sia la necessità di realizzare nuove politiche radicali!!!
Si di positivo c’è che il tasso di crescita del PIL nel nostro paese, ha eguagliato lo scorso anno, quello di Francia e Regno Unito raggiungendo l’1,6% e dovrebbe scendere all’1,4% quest’anno e all’1,1% al prossimo. 
Ma questa discesa è spiegata non con politiche che hanno invertito quei problemi strutturali, bensì quanto sopra è spiegato sia da un calo della crescita globale che dai mancati investimenti pubblici che negli ultimi anni sono stati ridotti a causa delle norme in materia di appalti pubblici e dai rigidi limiti di spesa.
Va inoltre aggiunta la presenza nel paese di una diffusa evasione fiscale, di un clientelismo corruttivo nella vita pubblica e la presenza di un nepotismo nel settore privato!!!
Non parliamo poi delle banche; la maggior parte di esse sono piene di debiti a causa dei prestiti compiuti o dei titoli acquistati (per di più carta straccia) appioppati successivamente ai loro clienti, mentre la parte restante è stata affrontata dai governi passati, sostenendo quelle banche e aiutandole nel diminuire i propri debiti, il tutto ovviamente a carico dei cittadini!!!
Ho letto sul delicato stato delle banche italiane e di come la maggior parte di esse possiedano 165 miliardi di capitale proprio, contro all’incirca 130 miliardi di crediti deteriorati netti, il che ovviamente implica un capitale in eccesso di 35 miliardi di euro!!!
Ne consegue che ci sarebbero oggi dei forti dubbi sulla solvibilità delle banche italiane, considerato che i prestiti totali delle banche ammontano a oltre 350 miliardi di euro…
I rischi  di una debacle sono evidenti: da un lato vi sono i nostri imprenditori che stanno cedendo i propri marchi alle holding internazionali, dall’altro gli investitori stranieri che osservando questa nostra attuale realtà, preferiscono rischiare le proprie finanze in altre nazioni!!!
Se si vuole invertire la rotta, se si vuole evitare una debacle finanziaria c’è bisogno di scelte coraggiose e ahimè impopolari, ma solo così, attuando quelle riforme necessarie, si potrà finalmente ritornare su quei parametri finanziari che hanno portato il nostro paese ad essere tra i migliori del mondo…
E’ tempo di sbracciarsi e di dare il meglio di se: basta più proclami inutili da quei palchi, basta con opposizioni sterili che ci hanno condotto fin dove siamo, basta con un’Italia divisa in due gruppi… con una parte, la più estesa e anche più povera e dall’altra, un gruppo ristretto legato alle caste, a cui non interessa minimamente le sorti di questa nazione!!!
Il problema è che bisogna fare presto… anzi di più: prestissimo!!!

Negozi aperti la Domenica: Sì o No???

Ricordo quando lo scorso anno Papa Francesco disse: “il riposo domenicale fa vivere da figli e non da schiavi”… 

In quell’Udienza generale, aggiunse: “La domenica è un giorno santo per noi, santificato dalla celebrazione eucaristica, presenza viva del Signore tra noi e per noi. È la Messa, dunque, che fa la domenica cristiana”!!!
A quelle parole, l’allora governo, ma potrei aggiungere la maggior parte dei nostri parlamentari, i media e quei tuttologi della Tv, erano in fila a condividere le frasi del Santo Padre… 
Nessuno, sì nessuno che abbia criticato quelle parole, anzi tutt’altro…
Non vi è stato alcuno che si lamentò per l’eventuali perdite di posti di lavoro, neppure uno parlo di misure drastiche all’economia a causa delle limitazioni al commercio  in particolare al danno creato da quella frase ai grandi nei confronti dei centri commerciali, nemmeno uno  parlò di preservare una ormai consolidata consuetudine e cioè quella di trascorrere in famiglia la domenica presso quelle mega strutture e via discorrendo…
Neanche uno ha fiatato… ne i commercianti, ne i sindacati, ne le imprese e ancor meno i lavoratori  dipendenti, già non ho sentito  nessuno!!!
D’altronde… chi mai (a parte il sottoscritto…) ha evidenziato di avversare pubblicamente quanto dichiarato dal Santo Padre??? 
Già, chi mai…
Mentre ora, sì ora che al governo c’è il M5Stelle e la Lega, tutti a gridare che quella possibile liberalizzazione “distruggerà” le famiglie italiane!!!
Ma scusate, quanto sta cercando di compiere questo governo  “gialloverde” rappresenta proprio quanto Papa Francesco aveva a suo tempo richiesto???
Sì… ma ora a chiedere quella chiusura domenicale non è il Papa, bensì i leader di quei partiti di governo!!!
Ed è questa la vera motivazione che fa insorgere i vari esponenti d’opposizione, a quest’ultimi difatti, non frega nulla di sostenere quel commercio o di far andare le famiglie a messa, a loro interessa creare esclusivamente i presupposti per mettere in cattiva luce il governo del premier Conte…
Poi… della Domenica, delle festività nazionali, di Natale, Pasqua e via discorrendo, non frega niente,  come non è interessato salvaguardare i posti di lavoro di quei piccoli rivenditori, che con tutti questi ipermercati e centri commerciali, sono andati scomparendo…
Ecco qual’è la verità!!!
Peraltro ci si dimentica (questa volta appositamente…) ché molti di quei signori sono  proprietari, soci di quelle società, cooperative, holding o quant’altro, le stesse che fatturano all’incirca 20 milioni di euro ogni domenica, perché proprio questo giorno, rappresenta il secondo più grande della settimana per ricavi!!!
Sono i primi a non voler bloccare lo shopping… ma non possono dirlo e allora contrastano (a parole…) le iniziative del premier Conte, facendo apparire quell’iniziativa come qualcosa d’imprudente, che può determinare disoccupazione e crisi commerciale, ma la realtà è che essi marciano in direzione opposta, per quei propri interessi…
D’altronde, se proprio alcuni di quei suoi leader, rappresentano quel famoso mondo delle “COOP”, pensate veramente che il loro interesse sia di chiudere la Domenica???
Ma poi… se andiamo a verificare quei contratti di lavoro, la maggior parte di essi sono irregolari, e sono pochi coloro che ricevono per la voce “festivo”, una maggiorazione della retribuzione oraria del 30%… come è un’altrettanta falsità quella di dichiarare che le persone preferiscono lavorare, perché guadagnano di più!!!
Ed allora, questa volta mi permetto di rispondere a coloro che si dichiarano “cristiani” e che professano strenuamente i giorni festivi come “lavorativi” come necessari, con le stesse parole di Papa Francesco: “Ma come possiamo praticare il Vangelo senza attingere l’energia necessaria per farlo, una domenica dopo l’altra, alla fonte inesauribile dell’Eucaristia? Non andiamo a Messa per dare qualcosa a Dio, ma per ricevere da Lui ciò di cui abbiamo davvero bisogno. 
Noi cristiani abbiamo bisogno di partecipare alla Messa domenicale perché solo con la grazia di Gesù, con la sua presenza viva in noi e tra di noi, possiamo mettere in pratica il suo comandamento, e così essere suoi testimoni credibili”…
Appunto, come possiamo…

Catania: Mentre i "Centri commerciali" implodono… altri di nuovi stanno aprendo!!!

Siamo al primo posto in Italia per aree destinate a centri commerciali, eppure con una densità di popolazione per comune minore a quella di 20 anni fa e con una richiesta di mercato inferiore a livello nazionale di ben il 20%, quelli della grande distribuzione, continuano come nulla fosse ad edificare nelle nostre aree urbane… 
Eppure a guardare i  dati, si evidenzia come  in questi anni, la crisi che sta colpendo la grande distribuzione è sempre più profonda e se pur il numero degli italiani che si reca presso quelle strutture rimane pressoché inalterato (grazie alle continue attrazioni che quei centri commerciali propongono, puntando a trattenere i clienti il più a lungo possibile), la percentuale di shopping viceversa, dimostra essere sempre più in diminuzione…
Il cliente d’altronde è ormai molto diverso da quello che un tempo affollava i centri commerciali, parlo  dei primi anni novanta, anche perché in molti oggi preferiscono fare quello shopping online,  sia perché a paragone il risparmio ottenuto è certamente superiore, ma soprattutto perché, quanto scelto e ordinato via internet, dimostra essere più allettante e qualitativamente superiore…
Basti osservare i negozi di classe, che presentano marchi famosi ad esempio d’abbigliamento e/o accessori in quelle pagine web, che presentano altresì sconti del 45% sul prezzo di listino…
Boutique di alta classe che non può essere proposta nei centri commerciali… perché vi è una differenza sostanziale tra i negozi fisici e quelli online ed è il modo in cui vengono proposti e pubblicizzati i prodotti: il negozio punta sull’insieme e sulla quantità venduta, il web punta sulla forza del singolo e sulla sua qualità!!!
Ma poi, volete mettere la differenza tra fare shopping stando comodamente seduti sul divano di casa, senza nessuno che ti assilla per convincerti a comprare prodotti che sappiamo bene, sono lontani dalle ultime tendenze…
A casa, si può pubblicare la propria immagine, per vedersi con quegli abiti addosso… già, si possono anche riportare le misure del proprio corpo, si possono ricevere consigli sugli abbinamenti, vedersi a 360° sul monitor per comprendere ciò che sta meglio su di noi, ed ancora, ottenere suggerimenti su eventuali occasioni, sconti speciali oltre la tradizionale stagione dei saldi, a volte si ha on line un “personal shopper” e poi si possono trovare idee regalo e ricevere messaggi in esclusiva su prodotti particolari… e tutto questo senza bisogno di fare la fila in cassa!!!
E’ evidente a tutti, i centri commerciali stanno implodendo… peraltro, come si dice a Catania: “Unni c’è fudda… c’è mala vinnita“!!!
D’altronde, vi basta osservare i locali all’interno di quelle mega-strutture, in moti stanno chiudendo… 
Se contate quelli chiusi o celati da un tendone che riportano (da mesi…) la dicitura “prossima apertura“, comprenderete quanta difficoltà stanno avendo questi enormi “capannoni” a sopravvivere…
Il sottoscritto ad esempio, si è trovato alcune settimane fa in provincia di Siracusa e avendo deciso di prolungare le vacanze presso un hotel con il centro benessere, ho avuto necessità d’acquistare costumi da bagno, asciugamani, ciabatte e quant’altro per tutta la famiglia e così mi hanno consigliato (era domenica mattina e la maggior parte dei negozi era chiusa…) il Centro Commerciale “I Papiri” alle porte della città Aretusea. 
Beh… da fuori il centro è davvero interessante, ma all’interno la desolazione più totale!!! 
Il 95% dei negozi sono chiusi, sembra uno di quei film di fantascienza, sì… dopo una qualche catastrofe… tipo “Resident Evil”, una scena che fa rabbrividire pensando che un tempo questo edificio, conteneva migliaia e migliaia di clienti, ma soprattutto di lavoratori, ragazzi e ragazze che avevano trovato una opportunità occupazionale e che oggi molto probabilmente sono a casa…
Ma la stessa considerazione potrei farla per altri centri commerciali nella provincia etnea da tempo abbandonati e quei pochi che ancora sopravvivono, vedrete a breve inizieranno a fare i conti con la crisi economica che, secondo gli esperti finanziari colpirà molte nazioni, tra cui proprio quelle del vecchio continente, vedasi difatti quanto sta già accadendo in questi giorni in Turchia!!!
Ma, contrariamente a quanto sta avvenendo in molte città estere ed anche in molte regioni del nostro paese (vedasi ad esempio il Trentino, che ha di fatto bandito lo stop alle costruzione di nuove superfici di vendita sopra i 10.000 metri quadri), da noi, nella nostra città etnea, viceversa avviene il contrario…
Ed allora, mentre quei primi Centri Commerciali pur soffrendo provano per non chiudere a sopravvivere, altri di nuovi, stanno incredibilmente affiorando come funghi!!! 
Ma questa è un’altra storia che proverò a raccontare nei prossimi giorni…

L’italia dei cachi…

Si dice che la musica – intesa come espressione del mondo – è una lingua universale al massimo grado, e la sua universalità sta all’universalità dei concetti, più o meno, come i concetti stanno alle singole cose…
Il testo che desidero riproporvi è del 1996, appartiene al gruppo Elio e le storie tese… e sono passati parecchi anni d’allora, eppure quelle parole sono tutt’ora attuali!!!
In particolare quando dice “Italia sì, Italia no“… quando si fa cioè riferimento alle contraddizioni di una nazione divisa, ad un popolo che ormai non crede più alle istituzioni o alla politica, che deve fare i conti con una democrazia corrotta e con una mancanza di ideali e di valori, soffocati da troppo tempo, da una economia globale che impone al nostro paese, regole e diktat…    
Già… siamo un paese senza alcuna speranza, governato da personaggi incapaci e di cui molti ahimè “impresentabili”… sotto tutti i punti di vista!!!
Siamo come quella terra lì… dei “cachi”.
Com’é che diceva…??? Ah… sì… 
Parcheggi abusivi, applausi abusivi, villette abusive, abusi sessuali abusivi 
Tanta voglia di ricominciare… ABUSIVA!!!
Appalti truccati, trapianti truccati, motorini truccati… che scippano donne truccate
Il visagista delle dive è truccatissimo…
Papaveri e papi, la donna cannolo, una lacrima sul visto
Italia sì, Italia no…
Italia sì, Italia no, Italia bum, la strage impunita!!! 
Puoi dir di sì, puoi dir di no, ma questa è la vita…
Prepariamoci un caffè, non rechiamoci al caffè
C’è un commando che ci aspetta per assassinarci un po’
Commando sì, commando no, commando omicida 
Commando pam, commando papapapapam, ma se c’è la partita 
Il commando non ci sta e allo stadio se ne va 
Sventolando il bandierone non più sangue scorrerà 
Infetto sì, infetto no, quintali di plasma
Primario sì, primario dai, primario fantasma
Io fantasma non sarò e al tuo plasma dico no
Se dimentichi le pinze fischiettando ti dirò
Ti devo una pinza
Ce l’ho nella panza
Viva il crogiuolo di pinze 
Viva il crogiuolo di panze 
Quanti problemi irrisolti ma un cuore grande così
Italia sì, Italia no, Italia gnamme, se famo du spaghi… 
Italia sob, Italia prot, la terra dei cachi
Una pizza in compagnia, una pizza da solo
Un totale di due pizze e l’Italia è questa qua
Fufafifì fufafifì, Italia evviva
Italia perfetta, perepepè nanananai
Una pizza in compagnia, una pizza da solo 
In totale molto pizzo, ma l’Italia non ci sta
Italia sì, Italia no, 
Italia sì, uè, Italia no 
Uè uè uè uè uè
Perché la nostra è come quella terra dei cachi… anzi no… è la terra dei cachi!!!

Perché la crisi politica italiana, tiene in allerta il mondo intero?

Germania, Spread, Merkel, Usa, Francia, Macron, Putin, Investimenti, Borse, Economia, Bruxelles, Finanza, Banche, Patria, Eu, Populismo, Euro… 
Quante parole sono state espresse in questi giorni, per descrivere la crisi politica che sta colpendo il nostro paese…

Mi chiedevo: Ma perché è così importante, quanto sta accadendo da noi?
Non hanno altro che pensare??? 
Perché non pensano ai loro di problemi invece di guadare incasa nostra???
L’Italia, dopo anni di governi fantocci, ma soprattutto dopo mesi di trattative tra i due partiti che hanno ottenuto il successo elettorale (definiti da molti intellettuali esteri “anti-establishment”), ecco sopo tutte le critiche, sono riusciti incredibilmente a legarsi, per formare un governo di coalizione…
Ed allora sarebbe opportuno dire al mondo intero: State tranquilli, abbiate fede, peraltro l’economia italiana è la terza più grande della zona euro, anche se per lungo tempo, è stata sofferente… 
Ed allora ho capito… sì ho compreso che è questa la preoccupazione più rilevante per l’UE, e soprattutto per i mercati globali in generale…
Perché per la prima volta, da quando è stata fondata la Repubblica, il popolo… anzi i “populisti” italiani, sono sul punto di assicurarsi un mandato pieno superiore al 50%, con un consenso popolare così ampio che non ha precedenti, neppure quando la Dc governava il paese…
La battaglia in corso non è per come in molti pensano, tra i partiti e/o coalizioni, tra quelli storici e questa nuova unione “Lega-M5Stelle”, il problema fondamentale è tutt’altro, ed in gioco vi è il potere, il restare nell’Eu, la battaglia è tra questi partiti populisti euroscettici e tutti quei legislatori dell’establishment legati all’UE .
L’intensificarsi dei disordini politici di questi giorni, ha spinto alcuni analisti mondiali a dare l’allarme sui segnali di “contagio” che si potrebbero avere su paesi come Spagna e Portogallo, che si ritengono essere più potenzialmente esposti, rispetto ad altri europei…
D’altro canto, l’incertezza politica del nostro paese ha ricondotto dopo tanti anni, ad una crisi economica, solo perché le trattative per formare un governo, non si incanalavano verso quelle decisioni prese da quei gruppi esteri che di fatto ci governano… che ci prestano i soldi e che quindi, decidono chi deve rappresentare il nostro paese e chi no!!!
Ecco perché l’Italia in questi giorni è tornata al punto di partenza, ecco il motivo per cui lo spread ha ripreso a salire… 
Sono questi i reali motivi per cui il nostro Presidente – non dimentichiamoci, sostenuto dal precedente governo pro-UE (mai votato dai cittadini) – ha deciso di non accettare la nomina presentatagli dal Prof. Conte, e cioè, quella del candidato “euroscettico” Paolo Savona, quale ministro dell’Economia…
Ed è il motivo per cui è stato immediatamente nominato il prof. Carlo Cottarelli, il quale come si sa, è stato ex primo ministro ad interim, ex funzionario del Fondo Monetario Internazionale (FMI), noto come “Mr. Scissors” per la sua reputazione riguardo ai tagli alla spesa pubblica in Italia, ed ora incaricato di pianificare le nuove elezioni del paese e superare il prossimo budget…
D’altronde, se di noi all’estero si scrive: “È uno dei più grandi paesi indebitati al mondo … ha un tasso di disoccupazione dell’11% e la sua economia è ancora inferiore a quella del 2007, mentre la maggior parte delle principali economie si è ripresa. C’è chiaramente un requisito strutturale, riformare qui, per riconquistare la fiducia “, come si è potuto pensare per un istante, che ci avrebbero lasciati liberi!!!
Se volessi paragonare l’attuale situazione, ad un gioco potrei dire che il nostro paese, rappresenta l’interno di un videogame… mentre tutti noi rappresentiamo i suoi giocatori; loro di contro, quelli che ci governano… sono fuori: Manovrano i tasti di quei “controller“!!!   

"Spread"… quante cazzate: La verità è tutt’altra!!!

Sembrano tutti impazziti… nervosi, appena sentono la parola “spread” che sale, se la fanno addosso, senza considerare chi sta provando a specularci, non solo finanziariamente, ma soprattutto politicamente…
Ciò che nessuno però vuole chiarire, è di quale spread stiamo parlando…???
Di quello europeo, come la media degli spread delle singole nazioni… ed allora sì che possiamo dire, che lo “spread europeo” sta salendo… oppure di quello italiano… che è più o meno ai livelli degli ultimi anni… 
La verità è che gli investitori non si fidano dell’Europa, ed il motivo è dovuto al fatto che gli stati membri, non riescono a convincere il mondo di essere realmente uniti!!!
D’altronde, che ciascuno tiri l’acqua al proprio mulino lo si vede dal fatto che non riescono ad aiutare gli stati in difficoltà, ed allora è logico che gli spread nazionali crollano, quando l’europa al suo interno non trova una visione uniforme nel procedere… ecco quindi dove bisogna intervenire: Fare comprendere a questa Europa, che così non si va avanti… 
Ciò che i paesi europei, economicamente più forti non vogliono capire, è che bisogna stare alle esigenze di chi oggi soffre e di come la centralità del lavoro è fondamentale!!! 
Ci siamo dimenticati quanto accaduto negli anni scorsi in Grecia… con il blocco dei risparmi, dei bancomat che non permettevano di prelevare, di quei pensionati ridotti alla fame, ed anche dell’allarme procurato per la nascita di un partito neofascista… quel “Alba Dorata” cresciuto incredibilmente in uno dei paesi più antifascisti della storia!!!
Come non considerare quanto accaduto in queste ultimi anni, dove la Merkel alle ultime elezioni ha perso, dove Macron ha dovuto per vincere contrastare la Le Pen, dove in Austria a stravinto la destra, a cui dovremmo aggiungere quanto successo in Spagna con quel partito “Podemos” che chiede la secessione della Catalogna…
Sono tutti paesi storici che vanno però in una sola direzione, quella “sovranista”, perché l’indirizzo preso ormai è quello del popolo… “populista”!!!
Ecco perché lo spread fotografa perfettamente la situazione in cui ci siamo venuti a trovare dopo le elezioni del 4 marzo, un paese nel quale ha sovrastato l’incertezza, con un programma di governo che in questi mesi non riusciva a formarsi, e che soltanto da pochi giorni, da quando il Presidente Mattarella ha affidato l’incarico di governo al Prof. Conte e soprattutto grazie alle dichiarazioni rassicuranti pronunciate da quest’ultimo, si avverte nel nostro paese una situazione più rassicurante…
Ma su una cosa non si può che essere d’accordo e cioè ,che questa europa vada totalmente riformata, ed anche rapidamente…
Peraltro, la politica economica messa in campo finora non ha funzionato, ed il problema non è riuscire a trovare la cura giusta oppure pensare sostanzialmente di distruggerla… 
Bisogna ricreate quelle condizione politiche necessarie per modificare l’europa, cambiare alcuni meccanismi politici della governance economica e poi forse si potrà iniziare a parlare dei trattati, certamente attraverso ricette che non propongano, improbabili scenari d’uscita dall’Europa,
Si comprende da quanto sopra che se si vuole riformare l’Europa, bisogna farlo da dentro e da non fuori…
Ed infine, basta voler confondere appositamente la ricchezza italiana, con la ricchezza europea…
La verità purtroppo e che mentre gli altri stati europei in questi anni (precedenti al periodo precrisi) sono cresciuti economicamente, il nostro, dal 2013 ad oggi, (dati del Governatore Visco) è cresciuto – grazie ai Governi Renzi & Gentiloni, e soprattutto al Ministro dell’Economia e delle Finanze, Pier Carlo Padoan – da una situazione acquisita a 91 fino al 95, con un incremento reale del 4% … mentre l’area dell’euro non italiana è riuscita a tornare a 100 e cioè al periodo pre-crisi, realizzando inoltre un ulteriore + 10%!!!
Si certo… pensare di uscire dall’euro sarebbe come suicidarsi, ma purtroppo erano altre le politiche da farsi, mi riferisco ad esempio a quelle fiscali tramite investimenti pubblici, ecco, queste politiche non sono state fatte!!!
Un altro esempio è quello del Fiscal-Compact (patto di bilancio)… sì, ce n’era bisogno in Italia più che in qualsiasi altro paese, soprattutto nel mezzogiorno, poiché il tasso di cambio della banca centrale europea, è vero, ha aiutato al nord le nostre imprese specializzate, ma il nostro sud, aveva bisogno di domanda interna e siccome non c’era domanda interna da investimenti, la dovevamo fare con gli investimenti pubblici!!!
D’altronde quest’ultimi possiedono una caratteristica importante, quella di produrre non solo maggiore domanda, ma sono anche maggiore offerta, perché aiutano le imprese nel meridione ad essere più competitive, perché, se s’investe in infrastrutture, viabilità, ecc…, queste aiutano il meridione a diventare più competitivo, ma purtroppo, tutto ciò non è stato fatto dagli ultimi governi dal 2011 ad oggi… 
Ecco il motivo perché si è venuta a creare nel sud questa nuova sacca importantissima di “resistenza politica”, che oggi certamente complica quegli “inciuci” finora compiuti da quei classici partiti,  ma soprattutto questi partiti populisti hanno creato finalmente una richiesta di cambiamento all’Europa, che prima non c’era mai stata…
“MAMMA MIA”!!! Già, è tempo che questa Europa “pilotata”, inizi a fare i conti con questa nuova Italia: Sì… finalmente libera!!!

Come cambieranno le pensioni se non interverrà una modifica di governo…

Mi è stato inviato a mezzo mail un post interessante su  cosa succederà alle pensioni nel 2018…
Mi permetto quindi di riproporlo, anche se sono convinto che con le nuove elezioni ed un possibile nuovo governo con a capo il M5Stelle, potrebbe ribaltare totalmente quanto di seguito riportato, migliorano e rendendo finalmente più equa e senza favoritismi personali, quella voce chiamata “pensione” che nel nostro paese è stata finora fortemente beneficiata da tutta una serie di soggetti che certamente non la meritavano a scapito come sempre dei più disagiati…
Comunque quella è un’altra storia.  
Dopo il biennio 2016-2017 di pensioni “tutte bloccate” – in ragione del fatto che l’Istat ha certificato per due anni consecutivi un indice di svalutazione provvisoria (poi risultata definitiva) pari allo 0% o addirittura di poco negativa – dal 2018 le pensioni riprenderanno a crescere leggermente.
Infatti il decreto 20/11/2017 (in G.U. dal 30/11 scorso) del ministero dell’Economia e delle Finanze ha stabilito (art. 2) che, sulla base dei dati accertati fino a settembre 2017, “la percentuale di variazione per il calcolo della perequazione delle pensioni per l’anno 2017 è determinata in misura pari a + 1,1% dal 1° gennaio 2018, salvo conguaglio da effettuarsi in sede di perequazione per l’anno successivo”.
Il conguaglio anzidetto sarà positivo qualora la svalutazione definitiva del 2017 sul 2016 risultasse superiore a quella previsionale dell’1,1%, ma sarà negativo qualora la svalutazione definitiva risultasse inferiore a quella prevista in via provvisoria.
Non si darà comunque luogo a conguaglio alcuno quando svalutazione previsionale e definitiva risultassero coincidenti, come accaduto ad esempio negli anni 2016-17.
Tuttavia un piccolo conguaglio negativo (- 0,1%), di poche decine di euro, ci sarà nel 2018 per recuperare lo 0,1% di differenziale tra inflazione previsionale (+ 0,3%) e definitiva (+ 0,2%) registrato nel 2015. Tale recupero avrebbe dovuto intervenire nel 2016, ovvero nel 2017, ma in entrambi i casi sono state approvate norme di salvaguardia (nelle leggi 208/2015 e 244/2016) secondo il principio che, anche in caso di inflazione negativa, le pensioni in pagamento non possano essere decurtate rispetto all’importo nominale in essere.
Qui di seguito vengono riportati gli indici di svalutazione (provvisori e definitivi) e di rivalutazione dell’ultima dozzina d’anni.
Anno Indice di svalut. provvisoria
Indice di rivalut. previsionale
Minimi Inps
(previsionali)
Minimi Inps definitivi o effettivi dopo conguaglio positivo o negativo
2007                + 2% 436,14 € invariato
2008                + 1,6% (+1,7%) 443,12€ conguaglio positivo + 0,1% = 443,56
2009                + 3,3% (+ 3,2%) 458,20€ conguaglio negativo – 0,1% = 457,74
2010                + 0,7% 460,94€ invariato
2011                + 1,4% (+ 1,6%) 467,40€ conguaglio positivo + 0,2% = 468,33
2012                + 2,6% (+ 2,7%) 480,51€ conguaglio positivo + 0,1% = 480,99
2013                + 3,0% 495,42€ invariato
2014                + 1,2% (+ 1,1%) 501,38€ conguaglio negativo – 0,1% = 500,88
2015                + 0,3% (+ 0,2%) 502,39€ conguaglio negativo – 0,1% = 501,89
2016                    0,0% ( 0,0%) 501,89€ invariato
    2017                    0,0% ( 0,0%) 501,89 € invariato
    2018                + 1,1% 507,41 €
( ): tra le parentesi, dopo conguaglio positivo o negativo
Per effetto dell’anzidetto d. m. Economia, nel 2018: il trattamento minimo Inps passa da 501,89 €/mese a 507,41 €/mese; il valore dell’assegno sociale da 448,07 a 452,99 €/mese; la pensione sociale passa da 369,26 a 373,32 €/mese.
Tuttavia, secondo il meccanismo introdotto dalla legge Letta (L. 147/2013, a valere per il triennio 2014-2016, poi prorogato per un ulteriore biennio, fino a tutto il 2018, dalla legge 208/2015), il criterio di rivalutazione degli assegni al costo della vita (+ 1,1 % anzidetto) opera nel seguente modo:
pensioni lorde fino a 3 volte il minimo INPS: rivalutazione piena al 100% = + 1,1%;
pensioni lorde tra 3 e 4 volte il minimo INPS: rivalutazione limitata al 95% = + 1,045%;
pensioni lorde tra 4 e 5 volte il minimo INPS: rivalutazione limitata al 75% = + 0,825%;
pensioni lorde tra 5 e 6 volte il minimo INPS: rivalutazione limitata al 50% = + 0,55%;
pensioni lorde oltre 6 volte il minimo INPS: rivalutazione limitata al 45% = + 0,495%.
Il criterio di perequazione introdotto dalla legge Letta è nettamente peggiorativo rispetto al meccanismo precedente (legge 388/2000), infatti:
a) porta da 3 a 5 le fasce economiche di importo pensionistico prese a riferimento per la rivalutazione
b) l’incremento (in percentuale progressivamente decrescente) opera sull’intero importo della pensione goduta, anziché in misura distinta sulle diverse fasce di importo,cioè in misura del 100% per gli importi fino a 3 volte il minimo Inps, del 90% per gli importi successivi tra 3 volte e 5 volte il minimo Inps e del 75% per gli ulteriori importi oltre le 5 volte il minimo Inps (come avveniva in precedenza per i vari segmenti di una singola pensione).
Si passa quindi per le pensioni medio-alte (diciamo quelle oltre le 6 volte il minimo Inps) da un recupero complessivo tra l’80 – 85%, rispetto all’inflazione accertata, a meno del 50%.
Anche la legge Fornero (L. 114/2011), pur non modificando i criteri della legge 388/2000, aveva pesantemente alterato la perequazione previgente, escludendo per il biennio 2012 e 2013 dalla rivalutazione tutte le pensioni di importo oltre le 3 volte il minimo INPS. In aggiunta, il decreto legge 65/2015 (convertito nella legge 109/2015), intervenuto dopo le censure della sentenza 70/2015 della Corte costituzionale, non ha sanato le malefatte dei nostri legislatori sprovveduti, ristorando in modo parziale e decrescente i percettori di pensioni di importo oltre le 3 volte il minimo Inps e fino alle 6 volte, lasciando ancora totalmente senza rivalutazione le pensioni di importo oltre le 6 volte il minimo.
Gli unici pensionati sempre tutelati dall’inflazione sono stati pertanto, anche negli anni difficili della congiuntura economica, esclusivamente i titolari di assegni fino a 3 volte il minimo INPS.
Prendendo a riferimento gli ultimi 11 anni (dal 2008 al 2018 compresi), si può dire con sicurezza che gli interventi peggiorativi sulla perequazione delle pensioni oltre le 6 volte (e ancor più oltre le 8 volte il minimo Inps), intervenuti per il 72,72% del periodo anzidetto in deroga ai criteri della legge 388/2000, hanno determinato una perdita permanente del potere d’acquisto delle pensioni in questione di non meno del 10-15%, in concreto da 500 € netti mensili circa a più di 1000 € mensili, anche senza tener conto dell’appesantimento fiscale delle addizionali comunali e regionali intervenute dai primi anni duemila e del taglieggiamento crescente del cosiddetto “contributo di solidarietà”, intervenuto da ultimo nel triennio 2014-2016 sulle pensioni di importo oltre le 14 volte il minimo Inps.
Anche senza gli interventi sgraziati anzidetti, c’è da dire che la perequazione automatica delle pensioni non raggiunge mai pienamente il pieno ristoro dall’inflazione per almeno i seguenti principali motivi: 1) perché il recupero interviene in tempi successivi rispetto al momento dell’insulto inflattivo; 2) perché il “paniere” che pesa l’incremento del costo della vita per le famiglie di operai ed impiegati non è specifico per le persone anziane, anche se rappresenta la base per la rivalutazione riconosciuta delle pensioni; 3) perché, anche in via ordinaria, la percentuale di rivalutazione è riconosciuta in misura progressivamente decrescente al crescere dell’importo della pensione goduta.
Contro la cattiva legislazione previdenziale evidenziata, oggi non rappresenta più un argine neppure la Corte Costituzionale, soprattutto in ragione dei criteri di nomina dei relativi componenti, basati su valutazioni politico-partitiche, anziché su solide motivazioni di competenza, valore, imparzialità.
Assistiamo quindi spesso a sentenze della Corte che rivelano un imbarazzante ossequio rispetto agli input che provengono dal Palazzo, anche a costo di sconfessare lettera e spirito di principi e valori della Costituzione vigente (su tutti quelli di cui agli artt. 3, 36, 38 e 53) e decine di precedenti sentenze della Corte stessa su analoga materia (da ultimo, la sentenza 250/2017, che ribalta la precedente sentenza 70/2015).
Non rimane che esclamare: ”Povera Italia, poveri pensionati, poveri giovani d’oggi, sfortunati pensionati di domani!”.

L’Anno che verrà…


Strano amico ti scrivo, così mi distraggo un po’…“, si la canzone è perfetta per voler descrivere la fine di un anno… questo 2017,  dimostratosi –quantomeno per noi siciliani–  totalmente inutile…  

Abbiamo letto e ascoltato durante quest’anno una miriade di chiacchiere, sì… una serie infinita di propagande elettorali, che ci ha riempito la testa d’assurde giustificazioni o di mancate promesse per causa dai motivi inesistenti… 
Ovviamente, dalla direzione di provenienza di quegli sproloqui, abbiamo ascoltato richieste di continuità e incoraggiamenti al cambiamento, a seconda se a farle quelle rivendicazioni erano quanti (ancora per poco…) sedevano in quelle poltrone di governo oppure, tutti coloro che con l’arrivo delle nuove elezioni, puntavano a convincere ciascuno di noi, a dare loro quel posto…
D’altronde, il primo schieramento ha dimostrato in questi cinque anni, d’aver esclusivamente fallito, nascondendo i propri limiti e soprattutto evidenziando profonde lacune di gestione , mentre, il secondo gruppo, quello risultato vincente dalla ultima competizione elettorale, ha dimostrato grande capacità nel diffondere (illusi…) auspici di cambiamento…
La speranza ora e che… dopo essersi reclamizzati, tutto non si riduca (per come finora avvenuto in tutti i precedenti governo) nell’ennesima bugia… 
Sì… abbiamo visto come nel ottenere quel voto si è puntato su tutto e –tralasciando coloro che quei voti se li sono acquistati- ciò che resta sono i progetti proposti, alcuni di essi forse un po’ troppo smisurati, come ad esempio la realizzazione del Ponte, l’alta velocità ferroviaria, i piani urbanistici attuativi nelle città metropolitane di Catania e Palermo, l’ampliamento di porti ed aeroporti, collegamenti cargo e quant’altro… già, come diceva nel film il candidato a Sindaco Cetto La Qualunque: “Chiu lavoru pi tutti”!!!
Adesso, che la nostra regione ha certamente bisogno di un sistema efficiente d’infrastrutture è visibile a tutti, che i progetti sono reali e affidabili, possiamo confermarne la veridicità, ma che esistono anche i fondi per poter realizzare quelle opere, ecco, questa forse rappresenta purtroppo una grande falsità… 
Peraltro, abbiamo letto quanto ha dichiarato il neo Governatore Nello Musumeci, parlando delle casse vuote lasciate dal predecessore Crocetta…
Sì… qualcuno dice che per quanto riguarda il Ponte, questo dovrebbe essere pagato con i soldi dello Stato, si io aggiungerei i nostri… già, attraverso i flussi di traffico recuperati nei successivi 40 anni… 
Certo avremmo potuto concedere la realizzazione dell’opera a consorzi privati, affinché fossero loro ad investire e a rischiare scommettendo sulla redditività della gestione, ma come sappiamo bene, nel nostro paese o ancor più nella nostra regione, è impossibile realizzare qualcosa, se non vi è la mano “corrotta” della politica/imprenditoria e della mafia, che dimostra in ogni appalto d’essere ben presente e soprattutto, che non vuole ingerenze esterne e controlli di trasparenza e legalità, sulle opere da realizzarsi…
Richiedere quindi a gran voce la realizzazione del Ponte ha di per se un valore relativo, se non viene seguito da un sistema autostradale e ferroviario certamente valido, differente da quello visibile ora a tutti…
La realizzazione di queste opere, rappresenta qualcosa di fondamentale ed è necessario per dare una svolta alla profonda crisi economica ed occupazionale, che da troppo tempo ci sovrasta…
Ma affinché tutto ciò possa avverarsi in qualcosa di concreto, occorre innanzitutto che quest’isola non resti slegata dal resto d’Italia… altrimenti, dovremmo iniziare a pensare di fare a meno di essa… e procedere da soli, senza insistere più in quella che ormai da troppo tempo, sembra essersi trasformata, in una vera e propria… agonia!!!  

Le mani della mafia… sulle cave e lo smaltimento dei rifiuti!!!

C’è una cosa che più di tutte mi sconcerta di questa mia terra… 

Mi riferisco a quanti operano affinché quei principi di legalità abbiano sempre a primeggiare… 
Ciò che fa discutere non è tanto l’aspetto giudiziario, in particolare le inchieste o l’eventuali condanne di seguito decretate e neppure l’aver portato in evidenza un sistema collusivo attraverso cui sono state fatte risaltare amicizie imbarazzanti di dirigenti e funzionari, che avrebbero sì… dovuto controllare, ma che nei fatti sono stati essi stessi, partecipi a quelle corruzioni…
La vera sorpresa per il sottoscritto è vedere come alla fine di quelle inchieste… tutto ritorni come prima, come se nulla fosse accaduto: difatti quegli stessi dipendenti “collusi” vengono semplicemente trasferiti, per riprendere nuovamente in una nuova sede, quanto in precedenza illegalmente compiuto…

Gira e rigira la storia è sempre la stessa… e come si è potuto vedere… non cambia nulla!!!

Le infiltrazioni della mafia continuano come nulla fosse, alimentando ogni giorno di più quel proprio business, passando dallo sfruttamento delle cave ai movimento terra, per concludersi con lo smaltimento dei rifiuti. 
Va precisato inoltre che la presenza di quella associazione criminale, non si limita ad utilizzare proprie società sulla carta… “regolari”, intestate ai propri prestanome, ma vi sono casi in cui, l’infiltrazione avviene abusivamente, nelle cave in disuso o in quelle create appositamente, trasformate infine, in vere e proprie discariche illegali, nelle quali è stato scoperto… essere finito ogni tipo di rifiuto.
Che la nostra economia sia infetta da questa piaga mafiosa è una cosa risaputa, anche se la maggior parte dei media ed anche delle istituzioni, non ne vuole parlare… o ne parla in maniera molto delicata!!!
Chissà, forse perché il giro finanziario sommerso che determina è talmente diffuso, che favorisce di fatto una economia parallela che se pur illegale da vita ad un interessante benessere esente da tasse, in quanto non dichiarato e annoverato in quella categoria meglio conosciuta come… “evasione fiscale”!!! 
Mi verrebbe quindi da pensare che forse con quel sistema sono tutti collusi, non solo quanti creano per primi quei presupposti illegali, ma anche coloro che in qualità di funzionari dovrebbero controllare a cui certamente seguono alcuni professionisti, che non operando in rettitudine, permettono che le procedure compiute,  non sempre rispondano con la realtà dei fatti!!!
Ma d’altronde se quanto sopra riportato non fosse corretto, mi verrebbe allora da chiedere: “se questi operano in maniera corretta ed eseguono quei propri incarichi con scrupolosa professionalità, a cosa è dovuta quest’alta percentuale di discrepanza, nei momenti in cui vengono compiuti i controlli??? Comprenderete da Voi, che qualcosa che non torna…”.
Debbo quindi pensare che forse anche una parte di essi, si è adeguati a quel sistema???
Già, come può essere che giungono così poche segnalazioni alle autorità competenti, quando i dati ufficiali, dimostrano e confermano il pieno coinvolgimento della mafia in queste attività???
Sicuramente il sistema è perfettamente oliato e collaudato e garantisce il funzionamento di questa “ecomafia”, la quale, non solo deturpa e danneggia i nostri territori meravigliosi, ma incide sul destino di tutte le popolazioni limitrofe… poiché comincia ad essere suo malgrado, sempre più legata a doppio filo, a quel business mafioso…
Infatti, se con quelle attività redditizie, i residenti di quei paesi limitrofi, iniziano ad avere vantaggi personali e collettivi, quali – posti di lavoro, subappalti, consulenze e una attività intensa sulla propria economia – ecco che il rischio di una loro maggiore collaborazione, dagli uomini istituzionali ai semplici cittadini, nei confronti di quella organizzazione mafiosa diventa quantomeno reale…
Nessuno di loro infatti si preoccuperà delle eventuali problematiche ambientali, ciascuno tacerà pur sapendo che in quei luoghi verranno smaltiti illecitamente rifiuti e composti vari, alcuni di essi, tossici e nocivi!!!
Altro che “coltivazione” di cave e miniere… qui si sta distruggendo la nostra terra è bisogna trovare subito nuove soluzioni, in particolare attraverso normative adeguate ai tempi attuali, affinché si possano limitare, tutte quei rischi d’infiltrazione mafiosa…
Non si tratta quindi d’applicare sanzioni o di aumentare i controlli, ma bisogna mettere in campo quelle necessarie forze, iniziando ad applicare nuovi sistemi tecnologici e/o strumenti innovativi, per rilevare e monitorare il nostro territorio direttamente tramite satelliti, affinché questi fenomeni abusivi e corruttivi, possano essere tempestivamente individuati e fermati, ancor prima che possano iniziare…
E’ tempo quindi di rivedere questo sistema di controllo minerario!!!
A cominciare dalle programmazioni, alle verifiche antimafia dei soggetti richiedenti le concessioni, alle autorizzazioni da concedere a quei professionisti incaricati delle consulenze, alla messa in pratica da parte dei funzionari dei controlli scadenzati, all’accertamento della regolarità di tutte società attualmente provviste delle concessioni, al riscontro dei pagamenti dei canoni, ed infine, alla veridicità degli adempimenti previsti ai sensi di legge, per quanto concerne il personale impiegato, vedasi CCNL, contributi e pagamenti fiscali e quanto riportato in termini di sicurezza dal D.Lg.vo 81/08 e s.m.i. 
Sono certo che, se si prendessero in esame e in maniera “seria” i controlli di cui sopra, molte di quelle concessioni finora accordate… verrebbero sicuramente ritirate!!!
Ma come riportavo sopra, questa è come una “miniera” e si sa che “dove si mangia… si fanno molliche” ed oggi sono in molti da noi quei seguaci di “Pollicino“, che cercano prostrati a terra, di poter raccogliere quelle briciole… lasciate lì per loro!!!
    

La Sicilia sotto assedio…

Non riprendo storicamente quanto accaduto, ad esempio quando Atene nel 413 a.c. decise via mare di giungere nella nostra isola o quando nel 1943, durante la seconda guerra mondiale, le forze alleate decisero di sbarcare sulle nostre spiagge… 
Del resto… non mi riferisco neppure agli sbarchi compiuti in questi anni, dalle centinaia di migliaia di migranti… 
L’attacco di cui mi appresto a parlare, fa riferimento a quella condizione sociale fortemente imposta, che viene per di più raffigurata come un qualcosa di favorevole e costruttivo…
Quanto sta accadendo difatti in questi giorni, è peggio di un assedio!!! Non ne prendiamo atto… perché siamo intenti a trascorrere le ferie, questi ultimi giorni di mare, siamo per lo più distratti o certamente non interessati a comprendere come si sta per evolvere, la situazioni in questa nostra regione…  
Quanto è stato predisposto, rappresenta un vero e proprio piano d’attacco, un programma strategico che condizionerà per i prossimi anni la nostra terra… 
E tutto preparato ed il programma, ha l’aria di essere piuttosto audace…
Esso include nella sua stesura la presa del potere economico/finanziario su tutta l’isola, attraverso la politica, l’imprenditoria, ma soprattutto il sostegno della mafia…
Occorre però fare il punto della situazione… Necessità comprendere oggi cosa si intenda per mafia… e se quella “associazione” abbia ancora oggi, quali principali suoi referenti, tutti coloro che da tempo appartenevano a quella organizzazione criminale, la stessa conosciuta per le dedite attività illecite compiute, oppure, per come sembra ultimamente,  abbia compreso quanto sia preferibile dirottare quei propri interessi, verso contesti ben più remunerativi e sicuramente meno pericolosi…
Ma soprattutto questo cambio di strategia, ha saputo trasformare in lecito ciò che viene compiuto in maniera illecita… usufruendo inoltre di un’apparato giudiziario che, pur non favorendo tali reati, certamente li contrasta in maniera direi impercettibile o con pene del tutto irrisorie…
La mafia quindi, non è più quell’associazione criminale, quella che presentava caratteristiche peculiari di violenza e coercizione, ma si è evoluta ed i suoi uomini sono seduti all’interno dei palazzi di potere e controllano l’economia di questa nostra terra…
D’altronde ai suoi conterranei va bene così!!!
L’importante per loro è sapere quale porta bussare, a chi chiedere quel “particolare” favore, a quale politico sottomettersi per i propri scopi, a chi consegnare il proprio voto e quello di familiari e amici, con l’illusione che attraverso quella ricercata raccomandazione, si potrà forse avere quel posto di lavoro tanto ricercato per se o per un proprio caro…
Del resto, cosa si può fare se tutto il sistema sociale è basato su quel potere corruttivo e clientelare…???
Quale colpa si ha nel volersi adeguare a questa struttura piramidale, dove tutto è fondato non sulle regole dello Stato, ma su principi di protezione e su atteggiamenti omertosi…???
Un potere non più “oscuro” ma manifesto, compiuto alla luce di tutti, non più inteso quale sostituzione dell’autorità dello Stato, con azioni e atteggiamenti di forza compiuti con arrogante insolenza…
No… ora l’impronta decretata evidenza un tocco di classe, quasi da prode… che toglie ai ricchi per dare ai poveri, un fenomeno che interviene per dare giustizia in quelle piaghe sociali, quali occupazione, povertà e miseria… 
Ed è proprio grazie a quanto ha saputo compiere, che è riuscita negli anni, a tramandare quel pregiudizio generale e quella diffidenza contro il governo nazionale, in quanto ha saputo dimostrare la propria impotenza contro questa “associazione” ed i suoi affiliati, ahimè anche sotto il profilo giudiziario…  
Ecco quindi come si è instaurata nelle coscienze, la convinzione per cui bisogna fare da sé e non sperare nelle istituzioni…
Il nuovo “antistato” siciliano da sfoggio di se, ostenta la propria forza, si mette in mostra e pone quei suoi uomini a difesa di quel potere… proponendosi di volta in volta, quale unica organizzazione parallela (rispetto a quella statale) che può tutelare gli interessi personali ed economici di questa terra…
Ecco quindi mettere in campo tutta la sua energia… data ad essa dall’intrinseco inserimento nel tessuto sociale, nell’evoluzione economica e politica, per giungere a quella coesione e organizzazione collettiva… 
Si è mafiosi non perché si è affiliati, non perché si appartiene a quelle specifiche “famiglie”, non perché si frequenta qualcuno di cui si sa essere mafioso, ma per i comportamenti quotidiani che si compiono… in quanto, sono questi atteggiamenti, che manifestano esclusive espressioni di quel codice mafioso… 
Ed è proprio questo modo di sentirsi appartenere a quel sistema, che crea di fatto con quell’associazione, un vero e proprio “feeling”…
Difatti, gli uomini di quella struttura piramidale ed i suoi cittadini, dimostrano ogni giorno con i propri gesti, discutibili principi di legalità, messi in pratica per l’appunto in modo aleatorio o a seconda delle proprie convenienze personali… 
Ed è su questo aspetto emotivo, che punta quell’organizzazione… 
Ci hanno accerchiato, sanno che ciascuno di noi medierà per qualcosa a cui tiene, di cui abbisogna, sarà ciò a condizionare la nostra mente prima di entrare in quel seggio elettorale…
Infatti, ci si è dimenticati in un istante di tutte le parole pronunciate, di quel cambiamento desiderato, di quella profonda ribellione sociale tanto voluta, perché nei fatti… si sa, non si compierà mai!!!
Ciascuno di essi dimostra come non sia disponibile a contrastare quell’attacco, anzi preferisce lasciarsi sopraffare, affinché tutto resti così com’è… inalterato!!!
Si parla tanto di fierezza siciliana… sì, ma dov’è quello spirito antico, dove sono quelle qualità di fierezza, coraggio e soprattutto onore e dignità…
Non esiste più niente… ci sono solo cittadini compromessi e ricattabili, gente moralmente bloccata, che non si affida più allo Stato, alle leggi, alla giustizia… 
Uomini e donne che fondano la propria concezione di vita, su presupposti diversi dai principi di legalità e di società civile…
Ed è su questi aspetti deboli dell’animo umano, che si fa forte quell’apparato organizzativo e che riesce sempre – in particolare ogni qualvolta vi sono elezioni in avvicinamento – a mettere sotto assedio… tutti questi suoi “fragili” conterranei!!! 

Caccia al patrimonio dei boss mafiosi…

Per colpire la mafia e in particolare i suoi associati, bisogna aggredire i patrimoni accumulati…

Quanto sopra, è ben a conoscenza delle Direzioni Investigative Antimafia e rappresenta perfettamente, quanto il giudice Falcone aveva a suo tempo individuato, proprio in una delle principali cause della eccezionale pericolosità di “cosa nostra”; quella cioè dell’enormi ricchezze di cui l’associazione mafiosa disponeva, ma su cui viceversa, vedeva “il vero tallone di Achille a causa delle tracce che lasciano dietro di se i grandi movimenti di denaro connessi alle attività criminali più lucrose…“.
Se si vuole colpire sul serio la mafia con l’obiettivo di debellarla, bisogna aggredire la fonte del suo potere, e cioè quegli immensi patrimoni accumulati illegalmente…
Del resto, diceva l’ex magistrato Antonio Ingroia: questa è la maniera più efficace per combattere anche gli altri due morbi che avvelenano la nostra economia: la corruzione e l’evasione fiscale!!! 
“Spesso (diceva Ingroia…), va a finire che, attraverso qualche prestanome, sono gli stessi mafiosi a riprendersi, per quattro soldi, i beni che gli erano stati confiscati”…
Certamente… una cosa sono le indagini sui patrimoni mafiosi e sul loro riciclaggio… un’altra cosa è la gestione di quel provvedimento di prevenzione, che dovrebbe sottrarre definitivamente il bene al circuito economico di origine, per inserirlo in un altro, esente di condizionamenti criminali che caratterizzano il primo…
In un intervista concessa al quotidiano Giornale di Sicilia, il ministro Alfano  ha dichiarato: ” Per quello che ci riguarda, non ci distraiamo un attimo, seguendo la strada maestra: prendere i latitanti, sottrarre i patrimoni accumulati illecitamente, sostenere e dare coraggio a chi denuncia “…
Sono belle parole, quanto poi ci si riesca in quelle iniziative è tutt’altra cosa, in particolare credo che si è molto lontani nel “saper sostenere e dare coraggio a chi denuncia”.
Vorrei anzi aggiungere che quanto avviene (come direbbe un caro amico comune ingegnere d’Agrigento…) “di fatto e di diritto” è tutt’altra situazione, perché alla fine chi denuncia, da soltanto fastidio!!! 
Ritornando quindi su quanto sopra… aggredire i patrimoni mafiosi, significa per quegli “uomini d’onore”, perdere di prestigio nel loro stesso ambiente, perché li si priva di uno strumento di condizionamento fondamentale della realtà che li circonda, ancor più nella nostra regione… caratterizzata spesso da condizioni di arretratezza economica e culturale.
Ma per fare questo servono magistrati coraggiosi… e quelli che ci hanno provato sono purtroppo morti!!!
Come dimenticare Rocco Chinnici che fu tra i primi ad avvertire la necessità di aggredire i patrimoni dei boss; tra i primi a capire quanto fosse importante che i magistrati condividessero le esperienze accumulate sul campo e lavorassero in pool contro Cosa Nostra; ma soprattutto fu tra i primi a rivolgersi alle nuove generazioni con i suoi consueti incontri nelle scuole per parlare di mafia. 
Per tutte queste ragioni Rocco Chinnici fu un innovatore ma ciò gli costò la vita… 
La verità è che la legalità passa attraverso lo sviluppo di leggi efficaci!!!
A dirlo è stato – durante il convegno su “Obiettivo legalità” – il Procuratore Nazionale Antimafia, Franco Roberti, che ha dichiarato: “aspettiamo con ansia le modifiche al codice antimafia, strumento indispensabile per individuare e aggredire i patrimoni mafiosi, e quelle della giustizia penale, al vaglio del parlamento. L’epoca delle riforme si è aperta, ma sarebbe auspicabile in tempi ragionevoli”… 
La corruzione percepita nel nostro paese è vasta… 
Sì, sono stati fatti progressi enormi nelle azioni di contrasto, eppure la previsione del giudice Falcone, secondo cui le mafie hanno un inizio e una fine, sembra allontanarsi all’infinito, di fronte all’evoluzione delle organizzazioni criminali che sfruttano la vulnerabilità delle istituzioni pubbliche esposte alle infiltrazioni attraverso meccanismi corruttivi-collusivi, lo sviluppo delle tecnologie informatiche, la globalizzazione dei mercati e l’asimmetria dei regolamenti dei governi dei diversi paesi
Perché lo Stato, può vincere solo, se l’azione di contrasto diventa una priorità dell’azione politica… 
È una sfida titanica, ma indispensabile: perché può esistere soltanto un’antimafia che è quella dell’impegno quotidiano… che ognuno di noi deve mettere per ricordare e trasmettere i valori della legalità!!!

REFERENDUM NEL REGNO UNITO!!!

In queste ore si sta decidendo delle richieste del primo ministro Cameron e del futuro del Regno Unito nell’Unione Europea. 
Sono richieste che se non verranno accettate influiranno in maniera decisa sul referendum a cui i cittadini britannici dovranno esprimersi… e cioè decidere se vorranno rimanere o uscire dall’Unione Europea!!!
Quindi mentre da noi ci si esalta a parlare di Europa… nel Regno Unito di contro si vorrebbe uscire… 
Non bisogna scordare che già alcuni nazioni europee a suo tempo avevano scelto almeno con la moneta di non entrare nell’euro, per esempio la la Svezia e la Danimarca… ed oggi a quasi quindici anni dall’ingresso nell’euro si comprendono meglio quelle motivazioni…
Sono in molti a pronosticare nel primo periodo gravi perdite… ma successivamente i vantaggi che ne deriverebbero dall’uscire dall’unione… dovrebbero essere di gran lunga superiori… avendo già da tempo valutato, quali conseguenze economiche e finanziarie avrebbe quella decisione…
Considerato che solitamente, i loro analisti, sono considerati tra i migliori del mondo… difficilmente vedrete che le previsioni riportate, scosteranno di molto rispetto a quanto considerato… 
Si pensa che le perdite del PIL saranno intorno al 2% ed è certamente il dato più ragionevole sul quale si potrà in futuro discutere…
Ovviamente le società britanniche hanno grossi timori sulle eventuali ricadute che l’uscita avrebbe in particolare sulle esportazioni… costrette in tal caso, a pagare nuovamente dazi doganali e costi amministrativi attualmente non presenti…
Sono in molti a credere che uscire dalla CE sia un forte rischio anche per quanto concerne i livelli occupazionali… ed è il motivo per cui molte importanti società, stanno pensando di delocalizzare nei paesi del vecchio continente,  l’intero processo di lavorazione dei loro prodotti o almeno alcune delle sue fasi… al fine di guadagnare o di non perdere quella competitività raggiunta… tra queste vi sono nomi di importanti compagnie internazionali…
Io ritengo piuttosto che la vera motivazione sia legata al fenomeno dell’immigrazione…
Si cerca con questa strategia del referendum popolare… di inibire l’ingresso nel paese di questo flusso di persone in movimento… ovviamente per loro è più facile gestirne i blocchi, avendo di fatto una barriera naturale costituita da uno stretto di mare considerato tra i più impervi e pericolosi, difficile da superare per poter raggiungere quelle loro coste… certamente non con i semplici gommoni, con i quali stanno invadendo il nostro paese!!!
A quanto sopra va aggiunto il rischio di nuovi attentati terroristici… che sfrutterebbero l’ingresso obbligatori concordato dalla CE per far transitare nella grande isola, i propri affiliati e sostenitori, per poter successivamente compiere quanto già si era prefissati… 
Qualcosa – nella nostra cara e vecchia l’Europa – sta accadendo… e tentare di farci credere che tutto è sotto controllo rappresenta un dato inattendibile e soprattutto inconsistente!!!
L’Europa è una polveriera pronta ad esplodere… e noi tutti, ci siamo seduti sopra… tutto il resto è falso!!!

Come se non bastasse… si stanno incrementandosi atteggiamenti violenti di xenofobia, che ormai hanno iniziato a contagiare anche quei paesi europei,  da sempre considerati “emancipati”…

Il riemergere di nuovi sentimenti d’avversione stanno determinando scelte nazionaliste e populiste, che determinano recrudescenze contro gli stranieri o per ciò che è straniero (per meglio dire… che viene percepito come tale…), un problema quello delle discriminazioni che evidenzia come quest’ultimo, sia fortemente connesso all’aumento dei flussi migratori…
Quanto sopra purtroppo, sta agevolando la circolazione di messaggi nel web -in particolare nei social network- dove sempre più… espressioni d’intolleranza razziale e religiose, stanno alimentando quelle politiche di divisione tra gli stati dei membri europei…
Sono messaggi di odio, che di fatto contrastano con i principi di alleanza politica e d’unione europea, che sin dalla sua costituzione… erano stati prefissati; veri obbiettivi di promozione sociale ed economica, necessaria tra paesi da sempre divisi dalla storia e da processi culturali diversi!!!
Belle parole che hanno ispirato fantasie e sentimenti nobili che hanno retto in tutti questi anni… ma che ora, come carte di un castello stanno iniziando a crollare!!!

Ma quale globalizzazione…

Sono anni che ci parlano della globalizzazione, dei suoi meravigliosi effetti, di quanto ciò avrebbe influito nelle culture e di come si sarebbero potuti unire i vari popoli della terra…  
Difatti, il termine globalizzazione indica quel fenomeno di crescita progressiva delle relazioni e degli scambi a livello mondiale in diversi ambiti, il cui effetto principale è propriamente una decisa standardizzazione economica e culturale tra i popoli e i luoghi del mondo.
Il termine, utilizzato dagli economisti a partire dal 1980 era riferito prevalentemente ad aspetti di profilo economico e cioè per quelle interazioni tra i popoli e le  grandi società, in attività di produzione e scambi commerciali..
Oggi, invece il fenomeno va inquadrato nei cambiamenti sociali, economici, tecnologici e politici, che avvengono su scala mondiale…
Nel campo economico la globalizzazione, ha rappresentato una integrazione economica tra i vari paesi, in particolare con l’abolizione delle barriere commerciali grazie all’aumento degli scambi internazionali… 
Le crescenti liberazioni del mercato, l’aumento delle privatizzazioni, le politiche liberiste, hanno modificato lo scenario internazionale, modificando i processi finanziari ed affermando così la presenza di imprese multinazionali nello scenario dell’economia mondiale.
Alla base della fase attuale di globalizzazione ci sono ragioni tecnologiche e scientifiche, a cominciare dalla rivoluzione informatica che ha ridotto enormemente il costo delle comunicazioni e dei trasporti, da ragioni politiche, con il crollo dei paesi socialisti avvenuto a partire dal 1989, da ragioni economico e culturali, con la crescente fiducia nel mercato in grado di risolvere automaticamente il problema della produzione e la distribuzione dei beni e soprattutto quegli interessi economici… che stanno alla base di questa visione.
Gli effetti economici e sociali della globalizzazione sono ampiamente dibattuti e controversi, in quanto da un lato, istituzioni come la Banca Mondiale, ritengono che la globalizzazione abbia portato ad una maggiore crescita a livello globale, migliorando l’economia e le condizioni sociali dei paesi in via di sviluppo, mentre di contro, altre organizzazioni quali l’Organizzazione Internazionale del lavoro, le associazioni ed i movimenti, hanno avuto una posizione molto critica, sottolineando come questa abbia creato un aumento delle disuguaglianze mondiali ed in alcuni casi… la povertà. 
Infatti, se il fenomeno della globalizzazione appare come un fenomeno economico-sociale inevitabile in quanto legato all’evoluzione della stessa società moderna, i contenuti delle politiche economiche di globalizzazione ed i loro effetti sociali su povertà e disuguaglianza, potrebbero essere governati e gestiti in maniera certamente più accorta e diligente.
Per cui oggi per globalizzazione, ci si riferisce non solo allo sviluppo di mercati globali, ma anche e soprattutto alla diffusione dell’informazione e dei mezzi di comunicazione, quali per esempio quelli in rete (con il Web), che oltrepassano tutte le frontiere nazionali e diventano diffusione e conoscenza immediata di temi internazionali.
Il termine, viene così utilizzato anche in ambito culturale ed indica genericamente il fatto che oggi ci si trova spesso a rapportarsi con le altre culture, sia a livello individuale a causa di migrazioni stabili, sia nazionale nei rapporti tra Stati.
Ovviamente la globalizzazione ha favorito lo sviluppo economico di alcuni stati, in particolare quelli industrializzati, dove attraverso il decentramento hanno ottenuto i maggiori guadagni e profitti.
Molti industriali infatti hanno deciso di spostare le loro industrie in paesi sottosviluppati, dove la manodopera ha certamente un costo inferiore, ma così facendo (se pur si è offerto un lavoro in quei paesi più poveri) le multinazionali non hanno permesso a quei paesi, di potersi sviluppare… 
L’unificazione del mondo, in un’ottica di mercato unico… non ha eliminato quelle disparità fra le varie zone del pianeta, anzi tali differenze sono di fatto aumentate, in quanto i meccanismi di un’economia che tiene conto solo dell’andamento del mercato e del profitto,  produce di fatto, notevoli danni alle specificità culturale, economica e sociale tra le varie aree della terra.
I problemi della globalizzazione sono per come dice la stessa parola… globali e quindi vanno risolti globalmente, facendo sedere tutti i rappresentanti degli Stati intorno ad un tavolo e provando a trovare quelle soluzioni che soddisfino tutte le parti in causa: chiaramente ognuno dovrà rinunciare a qualcosa, in quanto non è più pensabile risolvere un problema globale, continuando con gli egoismi nazionalisti o con le classiche politiche protezionistiche, dando luogo ad alzare barriere non solo fisiche ma culturali, religiose e sociali, allontanando così sempre di più, il sogno di un mondo finalmente unito…

Ricchi sempre più ricchi… e poveri… sempre più poveri!

Diceva Coco Chanel: alcune persone pensano che il lusso sia l’opposto della povertà. Non lo è. È l’opposto della volgarità!
Nel nostro paese, una cosa è certa… sono tutti ad inseguire la ricchezza!!!
I nuovi idoli cui ispirarsi sono i beni di consumo, dalle auto all’abbigliamento, dai gioielli a quella ricercata tecnologia, che rende ormai l’uomo avido, alienato in quel suo voler apparire…
Ovviamente quanto più ricchi sono i suoi idoli, tanto più l’uomo si va impoverendo… 
La ricchezza diventa gioia… unico vero piacere che da loro eccitamento… 
Un possesso con cui si crede di poter giungere al potere ed invece di cercare d’essere, si persegue l’avere e lo sfruttamento, scegliendo non ciò che è vivo… ma ciò che è finto!!!
L’aumento di ricchezza, produce di contro, un divario sempre più grande, tra chi sta bene e chi è povero…  ed è questo il punto su cui si focalizza il rapporto Istat sull’equo benessere…
La disuguaglianza reddituale tra Nord e Sud sta aumentando sempre più, con un potere d’acquisto messo sotto pressione dalle spese sostenute per i vari consumi…
Il disagio economico se pur leggermente sta aumentando… ma fintanto che la ripresa economica è rappresentata da pochi incrementi percentuali, valori che si aggirano intorno allo 0,1-0,3% diventa impossibile sperare in una ripresa celere…
I primi a soffrire di questa attuale condizione sono i giovani, che – se pur favoriti dagli interventi prodotti dalla Job Act – non trovano ancora collocazione nel mercato del lavoro.

A questi vanno aggiunti gli ultra cinquantacinquenni, che a causa della crisi hanno perso il lavoro… e non trovano possibilità d’essere nuovamente reinseriti.

La propaganda del nostro Presidente del Consiglio, attraverso i mass media, va riportando numeri strabilianti, segnali di crescita, ottimismo, una situazione che incoraggia a guardare in positivo il futuro di questo nostro paese…
Ma quando si entra concretamente  in quei numeri… ecco saltare fuori la verità e come le differenze territoriali emergono in tutta la loro gravità…
Non si tratta di essere pessimisti ma di leggere in maniera coerente quanto accade intorno a noi… e di osservare come questi andamenti positivi, non si traducono ancora oggi in quella soddisfazione complessiva per il proprio benessere che si mantiene stabile  e vicino ai valori di povertà…
L’incertezza generale dovuta alla crisi economica e finanziaria, mantiene purtroppo ancora presenti, quelle disuguaglianze sociali…
Sono in molti a giustificarsi che la mancata celere ripresa dipenda essenzialmente dalla situazione di grave crisi internazionale, dalle guerre in corso, dai movimenti migratori dei profughi, dal terrorismo, dalla mancata presenza di turismo per paura degli spostamenti, dagli investimenti tutt’ora bloccati a causa dell’incertezza politica tra i vari stati, tutte cause che determinano certamente una sfiducia nei rapporti e nello scambio di beni e consumi…
Purtroppo però la storia insegna che quando vi sono eventi storici come quello in corso, avviene sempre che, chi è nelle condizioni di far valere la propria forza economica si arricchisce, sempre a scapito di chi invece, per ovvie ragioni, non avendo quelle capacità, finirà nel soccombere, continuando così sempre più a impoverirsi!!!  
    

Risposta all’aumento dell’Iva…

Non tutti vedono di buon occhio l’aumento dell’Iva dal 21 al 22 %, in particolare la grossa distribuzione che risponde a questi aumenti, schierandosi a favore dei cittadini, e rifiutando così l’aumento dell’imposta…
Certo qualcuno potrebbe pensare che l’1% non è poi un grande risparmio, ma l’averci pensato, gratifica certamente queste società che prima tra tutte, hanno pensato di voler venir incontro ai cittadini…
Esselunga, Coop, Ikea, sono queste le grosse catene di distribuzione, che hanno deciso di voler adottare una politica che, venisse incontro a questa crisi  che ha completamento distrutto il mercato e che non prospetta in tempi breve, nulla di buono…
E’ comunque una bella iniziativa, di sostegno soprattutto per le classi meno ambienti, considerato che alla fine questo aumento dell’Iva inciderà sulle loro tasche per circa €. 250,00…
Questo aumento insieme a tutti quelli che a breve inizieranno ad essere applicati, dimostra, per l’ennesima volta, di come i nostri governanti, non sanno quali misure adottare per uscire da questa crisi ed annaspano, provando a più riprese, quali misure adottare, per pagare i debiti che quotidianamente vanno creando… 
Ormai è palese, che le tasse arriveranno tutte…
Io l’avevo già preannunciato molti mesi fa, ma in molti hanno preferito credere alla bella fiaba raccontata da qualche ns. politico…
Già, quella quale un cavaliere, accompagnato da uno dei nani, si fece convincere dalla cattiva matrigna, che insieme avrebbero potuto sconfiggere i propri avversari…
Ed allora ecco che allora i nostri valorosi tre prodi, si avviarono, accompagnati dal loro fido asino, per tentare di riunire intorno a se, il proprio popolo, quello delle libertà ormai perdute…, per poter riprendere a vivere (essi) felici e rendendo sempre di più ( gli altri…) totalmente scontenti!!!

Quale destino economico per l’Italia…


L’interesse mondiale per le vicende italiane è ben spiegato dagli studi effettuati dal Financial Times, dalla Frankfurter Allgemeine e dai media asiatici, dove si evidenzia una grande responsabilità del nostro paese; infatti se l’Italia salta, salta l’euro e così l’eurozona ed anche l’Unione Europea entra in crisi e trascina con sé il sistema economico finanziario globale!!!
Già, nessun altro paese è in grado di far saltare l’intero impianto europeo, ma nello stesso tempo poco si fa per dimostrare di essere capaci di saper restare in questo sistema…
Ecco che le difficoltà economiche del nostro paese, legate anche alle confusionarie vicende politiche di questi mesi, rappresentano un possibile fattore di pericolo anche per gli altri stati membri europei, ed è così che si spiega l’interesse dei media per le nostre vicende politiche ed economiche.
Restiamo purtroppo vulnerabili ai cambiamenti improvvisi dei mercati internazionali, ai giochi in borsa degli speculatori, ad una stagnante produttività delle nostre aziende, alla resistenza del sistema bancario a sostenere l’attività imprenditoriale ed infine, alla necessità di mantenere il bilancio in modo tale da mettere il rapporto Debito/Pil su un percorso costante di riduzione.
Ma quanto oggi stiamo vivendo, dipende principalmente da quanto è avvenuto nel corso di questo ventennio, ad iniziare dagli alti tassi di interesse pagati dal debito pubblico che, non erano dovuti alla mancanza della domanda della Banca Centrale, quanto, alle politiche restrittive tenute dalla stessa Banca d’Italia. 

In sostanza, dovendo mantenere, prima e successivamente nello SME, un collegamento diretto con il marco, la nostra Banca d’Italia doveva tenere dei tassi di sconto molto alti per attirare capitali esteri sulle attività denominate in Lire. 
Quindi nel ’92 si verificò quello che sta avvenendo oggi: le differenze di competitività tra Italia e Germania portarono ad un deficit nella bilancia dei pagamenti italiana e i mercati azzardarono un possibile distacco della lira dallo SME. 
L’allora governatore Ciampi, volatilizzò quasi l’intera riserva in valuta della B.I. ( tradotto vendette la nostra “valuta” sottoprezzo agli speculatori ) sino a che, terminate le munizioni, la lira venne sganciata dallo SME e, svalutandosi del 20% circa, diede al paese la possibilità di ripartire sino al ’96, quando invece rientrammo nello SME, l’economia ricominciò a frenare sino al disastro attuale nell’euro. 
Da notare che ci fu crescita nonostante le manovre recessive di Amato, compreso il “famoso” prelievo notturno sui conti correnti che servì a ricostruire la riserva in valuta della B.I.
In questi giorni la stampa tedesca ha attaccato con forza Draghi. 
Sulla Frankfurter Allgemeine Zeitung, Holger Steltzner, lo ha accusato di voler trasferire alla Bce i metodi della Banca d’Italia. 
Questa sarebbe al servizio dello Stato, di cui alimenterebbe le casse. 
Se ora la Bce finanziasse i debiti statali acquistandone i titoli, scatenerebbe l’inflazione e aggraverebbe la crisi dell’eurozona.
Come ha fatto notare anche il Sole 24ore, le critiche di Steltzner alla Banca d’Italia sono infondate. A partire dal 1981 la Banca d’Italia ha “divorziato” dal Tesoro e non è più intervenuta nel acquisto di titoli di Stato. 
Ciò che non viene detto, però, è che quella lontana decisione contribuì a produrre non solo l’enorme debito pubblico ma anche il primo attacco ai salari. 
L’attuale debito pubblico italiano si formò tra gli anni ’80 e ’90, passando dal 57,7% sul Pil nel 1980 al 124,3% nel 1994. 
Tale crescita, molto più consistente di quella degli altri Paesi europei, non fu dovuta ad una impennata della spesa dello Stato, che rimase sempre al di sotto della media della Ue e dell’euro zona e, tra 1991 e 2005, sempre al di sotto di quella tedesca.
Nel 1984 l’Italia spendeva – al netto degli interessi sul debito – il 42,1% del Pil, che nel 1994 era aumentato appena al 42,9%. 
Nello stesso periodo la media Ue (esclusa l’Italia) passò dal 45,5% al 46,6% e quella dell’euro zona passò dal 46,7% al 47,7%. 
Da dove derivava allora la maggiore crescita del debito italiano? 
Dalla spesa per interessi sul debito pubblico, che fu sempre molto più alta di quella degli altri Paesi. La spesa per interessi crebbe in Italia dall’8% del Pil nel 1984 all’11,4%, livello di gran lunga maggiore del resto d’Europa. 
Sempre nello stesso periodo la media Ue passò dal 4,1% al 4,4% e quella dell’euro zona dal 3,5% al 4,4%.
Nel 1993 il divario tra i tassi d’interesse fu addirittura triplo, il 13% in Italia contro il 4,4% della zona euro e il 4,3% della Ue. 
La crescita dei debiti pubblici dipende da molte cause, soprattutto dalla necessità di sostenere le crisi e la caduta dei profitti privati che, dal ’74-75, caratterizzano ciclicamente i Paesi più avanzati. Tuttavia, è evidente che politiche sbagliate di finanza pubblica possono rendere ingestibile la situazione del debito, come è avvenuto in Italia. 
Visto che l’entità dei tassi d’interesse sui titoli di stato, ovvero quanto lo Stato paga per avere un prestito, dipende dalla domanda dei titoli stessi, l’eliminazione di una componente importante della domanda, quale è la Banca centrale, ha avuto l’effetto di far schizzare verso l’alto gli interessi e, quindi, di far esplodere il debito totale.
Inoltre, la mancanza del cordone protettivo della Banca d’Italia espose il nostro debito alle manovre speculative degli investitori internazionali. 
Come nel 1992, quando gli attacchi speculativi alla lira costrinsero l’Italia ad uscire dal Sistema monetario europeo e a svalutare. 
Insomma, non solo Steltzner ha torto riguardo alla Banca d’Italia, ma è il principio stesso dell’“autonomia” della Banca centrale, da lui tanto tenacemente difeso, ad aver dato per trent’anni in Italia gli stessi risultati negativi che ora sta producendo nell’eurozona.
Ci si potrebbe chiedere a questo punto quale fu la ragione del divorzio tra Banca d’Italia e Tesoro.

Ce lo spiega il suo autore, l’allora ministro del Tesoro Beniamino Andreatta.
Uno degli obiettivi era quello di abbattere i salari, imponendo una deflazione che desse la possibilità di annullare “il demenziale rafforzamento della scala mobile, prodotto dall’accordo tra Confindustria e sindacati”. 

Infatti, nel 1984 con gli accordi di San Valentino la scala mobile fu indebolita e nel 1992 definitivamente eliminata. 
Anche oggi, come allora, le presunte “necessità” di bilancio pubblico sono la leva attraverso cui ridurre il salario, in Italia e in Europa. 
Con la differenza che purtroppo oggi questo attacco procede essenzialmente in due direzioni: da una parte le politiche di austerity che si stanno imponendo in tutta Europa con un pesante ridimensionamento del Welfare tradizionale e dall’altro il tentativo di modificare radicalmente la forma delle relazioni industriali, con un’offensiva diretta che mette in discussione la stessa natura costituzionale del sindacato, la compressione senza precedenti del diritto di sciopero e lo svuotamento delle prerogative della contrattazione sociale, sottoposta ad una presenza autoritaria ” nascosta” di sfruttamento e controllo della nostra forza-lavoro!!! 

Come superare la crisi…???

Innanzitutto bisogna esaminare gli aspetti globali che hanno condotto a questa crisi… 

Individuati questi, bisogna ovviamente capire come agire per superare il panico che si è creato, sia a livello di imprese che di famiglie, ricercare quelle rapidi soluzioni che possano contrastare e salvaguardare il nostro sistema finanziario, trovare quei giusti rimedi per modificare le logiche dei profitti facili, dando così  priorità ad una nuova flessibilità nella politica economica monetaria, che porti nuovamente a stabilizzare l’economia e che salvi nel contempo la produttività ed i posti di lavoro.
Diventa quindi di primaria importanza, la collaborazione tra tutte le parti coinvolte, per evitare che soltanto una parte si salvi, salvaguardando i propri interessi, a discapito invece di quanti a causa di ciò, sono costretti a soccombere…

Bisogna creare quel nuovo circolo virtuoso che permetta la ripresa, che coinvolga quanti fanno parte di questo sistema perché si induca nuovamente a produrre sviluppo… 

Creditori e debitori, debbono trovare quel giusto equilibrio, se desiderano migliorare il proprio e l’altrui business ed in questo, proprio le banche, dovrebbero modificare quel loro esclusivo atteggiamento di finanziatori, ma cominciare ad abbandonare quelle uniche logiche per loro possibili e cioè quelle del profitto e dell’interesse, ma iniziare a collaborare con gli imprenditori, affiancandosi nei rischi dell’impresa ( …valutandone ovviamente i vari casi ) e verificare le prospettive reali all’interno del mercato in cui l’impresa opera. 

Da parte loro invece le imprese, debbono programmarsi in maniera chiara, valutando le reali necessità finanziarie, producendo piani di risanamento, riducendo quei costi e quelle voci di spesa che risultano superflue, migliorare infine la produttività e contrastarne le criticità…

Le variabili coinvolte purtroppo sono tante e diverse, ma soltanto attraverso la disponibilità di tutti, si può giungere a definire quelle possibili soluzioni, che riportino ad una ripresa di sviluppo in maniera celere, in linea con un mercato di grande competitività e dove le nostre imprese sono rimaste indietro in tecnologia ed investimenti…  
Cambiare questo trend negativo è possibile, valorizzare il management, modificare le linee produttive, trasformare i nostri prodotti, individuare nuovi mercati, diversi da quelli con cui finora si è operato, potrebbe rappresentare l’inizio di quel necessario cambiamento, per poter nuovamente vedere competitive le nostre imprese…, un tempo famose in tutto il mondo!!!

Perché votare il Prof. Mario Monti???

Già, perché dovremmo votare il Professore???
A cosa è dovuto questo appoggio da parte della Chiesa???
Perché il Presidente della Repubblica alcuni mesi or sono a scelto proprio Lui, tra i tanti possibili candidati???
Perché l’Europa guarda con favore al Professore e ne appoggia la candidatura???
A cosa si deve l’appoggio e la credibilità data al professore, dalla Comunità Europea ed in particolare dai suoi maggiori esponenti, come quelli della Cancelliera tedesca Merkel e/o del Presidente francese Hollande??? 
Come mai le Banche Internazionali in particolare quella tedesca è americana e gli investitori stranieri, spingono a riconfermare Monti quale Presidente del Consiglio???
A cosa si deve, la forte spinta a Lui data, da una parte dei nostri sindacati, associazioni, confindustria, stampa e televisione???
Ed infine, quest’uomo, giunto a noi così all’improvviso, quasi fosse il  “salvatore della Patria “, considerato da tutti, l’unico che possiede le maggiori possibilità per portare l’Italia, come potrà risollevarci, da questa crisi che a tutt’oggi ci attanaglia???
Ecco, a tutte queste domande, state certi che una risposta c’è!!!
Il Prof. Monti si presenta oggi, come espressione integerrima di onestà e professionalità, uno dei pochi che dimostra i possedere requisiti sani, d’ispirazione cattolica, antagonista a quella sinistra estrema, differente nei modi e nei comportamenti da personaggi ambigui e soprattutto lontano da ribalte e notizie di gossip, da quei comportamenti di alcuni esponenti di centro destra che hanno profondamente indignato ed irritato, gran parte dei cittadini, in particolare quelli di sesso femminile…
Ma chi sarà mai questo profeta sceso sulla terra per salvare noi da questo baratro???
Da informazione sul web leggiamo che Mario Monti è Senatore a vita e Presidente europeo della Commissione Trilaterale, cioè di un gruppo di interesse di orientamento neoliberista fondato nel 73′ dal Banchiere Rockefeller ed ancora è membro del Comitato Direttivo del Gruppo Bilderberg ( cos’è… basti leggersi un mio precedente post… ), ha studiato all’Università di Yale, che secondo alcuni è la sede della famosa setta massonica Skull and Bones, un nuovo ordine mondiale internazionale…
Complimenti un curriculum veramente interessante e la cosa incredibile e che sta per diventare nuovamente il Presidente del Consiglio dei Ministri della nostra Repubblica Italiana…
Potremmo dire, un golpe in piena regola, coperto e nascosto sotto forma di elezione, dove viene instaurata una finta democrazia,  gestita da Holding e Banche internazionali, legate in maniera inscindibile da contratti personali e finanziari…, e la cosa bella è che qualcuno ancora insiste nel volerci fare credere, che questo  nostro voto, può ancora decidere le sorti del nostro Paese…
Non è vero niente…, tutto è già stato deciso a tavolino, che poi sia Bersani o Berlusconi, quello a cui appoggiarsi non interessa, alla fine vedrete che tra un po’, come per magia le cose inizieranno a sistemarsi…e non ci sarà bisogno di uscire dall’area euro, l’economia ripartirà, ed anche altri Stati, come Grecia, Portogallo e Spagna inizieranno a ripartire, arriveranno gli investitori ed anche la Cina vedrete che ci aiuterà…
I corsi e ricorsi storici si ripetono…, qualcuno deve cadere, qualcun’altro invece dovrà salire e garantire con la Sua persona, stabilità, ecco questo è ciò che sta accadendo!!!
Bisogna ripartire e Monti oggi è l’uomo scelto…!!!
mettere in moto l’Europa, la stabilità economica, salvaguardare la posizione strategica militare, proporsi verso i paesi nel nord Africa e soprattutto dialogare con quelli islamici…
Il vecchio potere della Democrazia Cristiana sta ritornando, le forze centriste, cristiano-cattoliche, moderate e laiche, spingono per diventare nuovamente l’ago della bilancia, fare pesare nuovamente la propria forza, riprendendosi quanto in questi anni, hanno dovuto lasciare ad altri…  
In questo scenario, qualcosa d’importante state certi accadrà, in questo baratto tra potere economico e stabilità nazionale ed internazionale, state certi che c’è sempre qualcuno che da dietro muoverà le fila, perché alla fine loro con i loro giochi di potere guadagneranno sempre, mentre a noi come sempre, non resterà altro che guardare e piangerci addosso!!!
Ecco ora sapete perchè potete pensare di voler votare per Mario Monti

Mario Monti and the Day after…

Già è passato soltanto un giorno, da quando si è presentato dal Presidente Napolitano, per annunciare le proprie dimissioni, dichiarando di aver fatto la cosa giusta e manifestando grande preoccupazione, non certamente per se… ( ah…, di questo ne siamo pienamente convinti, infatti i problemi creati con questo suo modo di governare…, li lascia soltanto a noi… ) tanto alla fine, anch’esso, continuerà ad essere un ulteriore peso a carico…, già come i tanti ” morti viventi ” che da anni ci portiamo dietro…
Tutti a manifestare preoccupazione per ciò che può succedere…, ma cosa dovrebbe ulteriormente succedere oltre quello che stiamo vivendo…
Credetemi, non è per fare la solita retorica, per voler disprezzare la nostra politica ed i loro uomini, in questo sono bravi già per loro conto, e per favore, non cercate di convincermi con la credibilità internazionale finalmente recuperata…, non contavamo prima e non contiamo oggi…, sono parole, soltanto parole!!!
Se da un lato si è cercato di migliorare i conti, dall’altro i ” grandi “nostri ” professori ” della Bocconi…, hanno dato il meglio delle loro conoscenze per portare ( ancor più di quanto aveva fatto il Governo del Cavaliere), il nostro Paese in completa  caduta libera…
Inoltre, se le esaminiamo, ad una ad una, queste meravigliose proposte, ci accorgiamo che sono state indirizzate, per voler colpire i soliti poveri, dipendenti, anziani, precari e pensionati…, gli altri ( amici… ), hanno ricevuto frustate, che possono paragonarsi a colpi di piume!!!
Nessun provvedimento è stato fatto per colpire la casta ed i suoi interlocutori…, dopotutto lui ne fa parte e quindi, non potevamo certo sperare che andasse contro il suo stesso sistema…, quello che l’ha posto proprio lì!!!  
E adesso… senza questo statista internazionale, cosa ci può capitare…??? 
Beh… io un idea l’avrei,  ma vista l’esperienza che ha colpito il Direttore Sallusti, preferisco non manifestarla!!! 
E dire che, per un momento, avevo creduto nelle potenzialità di quest’uomo, dove coinvolto e travolto dalle difficoltà di un Paese, ormai nel baratro, ecco che, speravo che i titoli preferenziali che lo precedevano, fossero sufficienti a dimostrarne la preparazione…, ma invece oggi mi sento profondamente deluso, mettendo in dubbio anche quelle acclamate capacità… che forse come molti nostri professori, si possiedono certamente, ma soltanto nella teoria e poco nella pratica…
Mi chiedo, ma il nostro Presidente, non poteva cercare qualcuno esterno con questo sistema, con la politica, un concreto ed esperto professionista d’economia reale, invece di chiamare un semplice teorico??? 
Comunque, che ormai si pensi soltanto alle prossime elezioni è evidente a tutti, Maroni ordina e Alfano esegue…, pensando forse che gli Italiani possano dimenticare quanto successo in questi anni, sono dei veri illusi!!!
Scommetto sin d’ora, che alle prossime elezioni il PDL non raggiungerà nemmeno il 13% e la Lega forse a stento raggiungerà quel fatidico 5% e non mi interessa proprio, se il professore entrerà in politica, sostenuto da altri personaggi che lasciano il tempo che trovano, se non per essere stati bravi, a stare come cagnolini dietro i soliti industriali, proprietari dell’Italia…
Vedrete a breve, nascere come funghi nuovi partiti, esponenti politici che tenteranno di riciclarsi sotto nuove insegne, presentando come premier, qualche faccia nuova e pulita, mentre loro, ben nascosti, tenteranno di recuperare quei voti necessari, sperando di riempire bene il proprio calderone, per poterlo successivamente barattare, a chi ne farà successivamente richiesta… e così riprendersi quelle poltrone per breve tempo mollate…     
Sembra che le dimissioni diverranno effettive, solo dopo l’approvazione della legge di stabilità, in un paese ormai che di stabilità nulla possiede…
Il lavoro, la famiglia, la casa ed anche purtroppo la salute…, ecco che ovunque si vede instabilità, ma c’è qualcuno che ancora vuole illuderci, di aver trovato la bacchetta magica, quella ricetta giusta per risolvere i nostri problemi…
Già, quegli impegni presi in Europa e non rispettati, una ripresa economica palesata che non ha avuto i risultati sperati, uno spreco generale che non si è saputo contrastare, una condizione morale che non è per nulla migliorata…, giudizi negativi dati da chiunque s’incontri per strada, quel essere considerato mediocre, che offende per quanto svolto, certamente più se stesso che noi altri!
Caro Professore, mi dica… a cosa può esserle servito fare questa esperienza, per poi dover essere ricordato dalle generazioni future, come un profano ed inabile tecnico…, semplice portatore dell’altrui volere…