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CTS: non trovo sul web alcuna notizia relativa alla richiesta di audizione trasmessa a Novembre da parte delle associazioni di categoria!!! Scusate, ma come può essere che dopo tre mesi non si sappia nulla???

Ogni tanto mi tornano in memoria alcuni post scritti e dei quali mi aspettavo di ricevere (come solitamente avviene quando denuncio da questo blog qualcosa che ritengo essere non proprio conforme alle regole sociali di civile convivenza, legalità e quant’altro…) un celere riscontro!!!

Certo, come ripeto spesso, bisogna saper passare dalla parole ai fatti e su questo punto penso che il sottoscritto abbia poco da recriminarsi, visto l’esiguo spazio ormai rimasto su dove porre gli esposti fin qui presentati negli anni, molti dei quali debbo dire hanno avuto la giusta attenzione ed altri ahimè che purtroppo sono rimasti inevasi e quindi celati all’opinione pubblica (chissà… forse debbo pensare per ragioni di pura convenienza, visti i nomi autorevoli che erano in quei documenti riportati), ma che potranno come diceva Primo Levi esser riportati alla luce in qualunque momento: “La memoria è uno strumento molto strano, uno strumento che può restituire, come il mare, dei brandelli, dei rottami, magari a distanza di anni”.     

D’altronde si sa quanto si scrive si riporta in vita la memoria, non altro quindi che la peculiare coerenza di ciascuno di noi, ciò che rappresenta la nostra ragione di vivere, quell’incontaminato sentimento messo in pratica attraverso l’azione, poiché senza di essa non siamo nulla!!!

Purtroppo la memoria ci presenta non sempre ciò che scegliamo, ma ciò che altri vorrebbero farci dimenticare e quel pensiero s’imprime sempre più così vivamente, tanto più diventa difficile dimenticarlo!!!

Ed allora tra questi miei pensieri mi sono ricordato di una formale richiesta di audizione inviata al Presidente del CTS, Dott. Avv. G. Armao, da parte del Presidente del “Consorzio della Pietra Lavica dell’Etna” Dott. Alfio Grassi per nome/conto delle associazioni di categoria tra cui quella da egli rappresentata “Consorzio della Pietra Lavica dell’Etna”, “CONSICAV” e “CNA Sicilia” – vedasi link: https://nicola-costanzo.blogspot.com/2023/11/cts-inviata-al-presidente-g-armao-una.html

Come ho scritto nel mio titolo d’apertura, andando a ricercare eventuali notizie sul web di quell’incontro non ho trovato nulla, eppure, dalla comunicazione inviata dal dott. Grassi si faceva riferimento a “disfunzioni della Commissione Tecnica Specialistica del “Servizio 1 VIAVAS dell’ARTA SICILIA” in violazione dei principi regolamentari e normativi a cui spetterebbe l’obbligo di attenersi”.

Ritenevo difatti che osservando quanto fosse stato riportato nella missiva, la minima reazione da parte di quell’Ufficio sarebbe stato di contattare celermente quelle Associazioni per comprendere in maniera dettagliata a quali disfunzioni essi facessero riferimento e soprattutto i possibili funzionari che avessero determinato quelle “disfunzioni“, ma da quanto ho potuto costatare e visto l’attuale silenzio generato, ho compreso che forse nessuno sia interessato scoprirlo!!!

Proverò quindi nei prossimi giorni a contattare nuovamente il Dott. Grassi per conoscere se vi siano stati nuovi sviluppi di cui non sono a conoscenza, mi riprometto tra l’altro in quella sede di consigliare, per non dire sollecitare – nel caso in cui quelle circostanze dovessero attenersi a fatti gravi – di denunciare quanto emerso presso le autorità competenti e nel contempo di rendere pubblici e quindi visibili quelle informazioni in Suo possesso (non chiedo ovviamente – anche se la circostanza non mi dispiacerebbe – di farlo attraverso questo mio “umile” Blog) in uno dei tanti siti noti di cronaca web.

Cari lettori, a presto quindi…

CTS??? Il Presidente Alfio Grassi mi ha preannunciato alcune novità…

Premetto che alcuni giorni fa ho incontrato casualmente – all’interno di un Aula penale del Tribunale di Catania, nella quale ero presente per assistere all’udienza – il Presidente del “Consorzio della Pietra Lavica dell’Etna”, Dott. Alfio Grassi. 

Conclusosi il procedimento, ho approfittato per chiedere ad Egli se vi fossero delle novità con il “CTS” (Comitato Tecnico Specialistico) ed in quella circostanza, il Dott. Grassi, mi ha comunicato che era in attesa di ricevere alcune risposte e quindi, dopo esserci scambiati i reciproci contatti, mi ha avvisato che sarei stato da Egli contattato, appena fossero emersi degli sviluppi significativi.

E difatti proprio stamani ho ricevuto una Sua telefonata con la quale m’informava che si stava per procedere con la richiesta di un’audizione da parte delle associazioni di categoria tra cui quella da Egli rappresentata, per l’appunto il “Consorzio della Pietra Lavica dell’Etna”, in rappresentanza dei loro associati, esercenti di cava che operano nel territorio regionale.

Sono venuto a conoscenza quindi che…

CONTINUA

 

Consorzio della Pietra Lavica dell’Etna: parla il Presidente, Dott. Alfio Grassi.

 

Stamani, dopo aver acquistato come d’abitudine il nostro quotidiano regionale, ho potuto leggere un articolo interessante, sì… perché riguardava ciò che definisco da sempre “l’oro nero” della nostra terra…

L’intervista è stata realizzata al Presidente del Consorzio della Pietra Lavica dell’Etna – Dott. Alfio Grassi – e da quanto espresso si comprende in maniera chiara, quali siano le problematiche che attanagliano quel settore e di conseguenza tutta la sua filiera…

Vorrei peraltro ricordare come quel settore, non coinvolge esclusivamente l’estrazione del materiale lavico e di conseguenza tutti i suoi derivati, conosciuti nel settore con le voci “scogli e/o inerti“, utilizzati solitamente in tutti quei lavori marittimi o a difesa del territorio, dalle scogliere ai promontori, colpiti dagli effetti di erosione da acque dolci o salate, no… la sua commercializzazione va oltre la stessa fornitura di gran lunga utilizzata nei settori dei conglomerati cementizi o bituminosi…

Difatti, quel materiale naturale prevede un suo più ampio interesse – basti osservare come le immagini di eruzione di questi giorni da parte del nostro cratere, stiano facendo il giro del mondo – esse infatti comprendono, lo studio, l’ informazione, le ricerche di mercato, l’elaborazione dei dati anche in ambito informatico, con riferimento alla realizzazione e alla gestione di comunicazione su siti web, la pubblicazione di opuscoli, libri, aggiornamenti tecnici periodici, l’organizzazione di conferenze in presenza e online, ma anche la  progettazione e il marketing di nuovi prodotti in settori diversi e innovativi, quali quelli estetici, medicali o anche utili al compostaggio come fertilizzanti, venduti sfusi o previo insacchettamento…

Ed ancora, come non tenere conto del numero delle maestranze che occupa quel settore, ed è proprio su questo punto che si concretizza l’impegno del Consorzio della Pietra Lavica che svolge nei confronti dei propri consorziati attraverso consulenze, tutta una serie di formazioni e addestramento dei lavoratori sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, con l’attuazione di misure di prevenzione e protezione per limitare i rischi connessi con quella tipologia di lavorazioni, con particolare riferimento ai manovratori dei mezzi d’opera per l’estrazione, ai suoi addetti nei frantoi, impianti fissi e mobili, operatori di macchinari e attrezzature quali mono/multifilo a disco diamantato, taglia blocchi, segatrici a disco giganti, telai, fresatrici, linee di lucidatura a ponte, calibatrici, ceratrici, dispositivi antigraffio, impianti di resinatura, etc., ma non solo, perché il comparto comprende anche i trasportatori c/terzi e tutti quegli artigiani che con le loro mani realizzano vere e proprie opere d’arti, tra cui sculture e gioielli che vengono esposti in tutto il mondo… 

In questo post non entro nel merito dell’articolo sopra pubblicato, preferisco viceversa chiedere un incontro al Presidente del Consorzio, per comprendere meglio alcuni suoi richiami, in particolare quando fa riferimento agli interlocutori istituzionali, dal ruolo rivestito dal Distretto della Pietra lavica, lo stallo determinato dalla burocrazia, ma soprattutto ciò che vorrei chiedergli è in quali modi si attua quell’abusivismo – vera piaga per l’intero comparto – e come esso riesca ancora oggi a mettere in pratica quei suoi illegali meccanismi…  

Difatti, considerato che proprio su quest’ultimo punto (senza alcuna presunzione) il sottoscritto abbia negli scorsi anni evidenziato modalità, complicità e collusioni (nei confronti di un settore che si dimostrava impenetrabile e fortemente coperto da omertà e silenzi…) attraverso i suoi molteplici post (di cui alcuni di essi, ho potuto scoprire essere stati ripresi su taluni siti web, tra cui proprio ad esempio il sito del “Consorzio” nella voce  “news”: https://www.consorziodellapietralavicadelletna.com/notizie-dal-web- ) e dove, in maniera esplicita, ho provato a far emergere quelle procedure fraudolente messe in pratica da taluni “prenditori” disonesti, ma anche da tutta una serie di individui incaricati a quei controlli che si sono assoggettati a quegli affiliati alla criminalità organizzata che hanno negli anni provato ad inserirsi in questo particolare comparto – sottoposto tra l’altro al preventivo controllo antimafia da parte delle prefetture nazionali (“White-List”) – per riuscire a penetrare nel milionario settore dei lavori pubblici… 

Auspico quindi a breve di poter incontrare il Dott. Grassi, affinché al sottoscritto possa (ma mi auguro anche alle forse dell’ordine da sempre predisposte a quel contrasto, tra cui ad esempio il Nucleo Operativo dei Carabinieri – N.O.E.) far comprendere, quali modalità debbano essere al più celere adottate, per riuscire a debellare in modo definitivo, quell’ahimè diffusa presenza di… “celata” illegalità!!!