Per cui, oltre il maresciallo della Guardia di Finanza in servizio presso la sezione operativa della Dia pugliese, vi sarebbero ora altri soggetti che si sono prestati in quelle attività di spionaggio…
Gli illeciti messi in luce da un’inchiesta della DDA di Milano insieme alla Direzione Nazionale Antimafia, stanno evidenziando l’esistenza di una squadra “infedele” ed ovviamente – se quanto emerso dalle indagini dovesse confermarsi – si comprende come tutto quel reparto (della DIA) verrebbe azzerato!!!
Le indagini sono tutt’ora in corso e difatti i militari del Ros di Lecce hanno eseguito un decreto di perquisizione e sequestro negli uffici della direzione, in particolare in quelli della postazione del maresciallo (attualmente sospeso per sei mesi) per effetto dell’inchiesta in corso…
Si sta controllando tutto, dai documenti cartacei a quelli elettronici, senza tralasciare nulla e difatti si stanno esaminando anche le intercettazioni ambientali per comprendere quanto diffusa sia stata quella complicità e quali soggetti debbano ora esser coinvolti nell’inchiesta.
In particolare sono proprio quelli posti ai “piani alti” ad essere ora sotto mira: infatti quando il maresciallo in estate aveva appreso di essere oggetto di alcuni controlli amministrativi (con un fascicolo interamente dedicato ad egli), aveva subito lanciato l’allarme e proprio i suoi superiori lo avevano rassicurano attivandosi di contattare quelli che definivano ai “piani alti”, con la motivazione di non voler perdere una fonte professionale e capace come per l’appunto il maresciallo o forse perché viceversa si stava tentando di proteggere quest’ultimo per coprire tutti quei comportamenti illegali propri o compiuti da altri…
