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La riconoscenza non è di questo mondo!!!

Sai perché le persone non riconoscono quello che fai per loro? 
Perché la prima volta che tu fai qualcosa per qualcuno, generi in lui la gratitudine. 
La seconda volta che tu fai o dai a qualcuno, generi l’anticipazione.
La persona si aspetta di ricevere di nuovo…
La terza volta hai già generato un’aspettativa. 
Già… la persona si aspetta di ricevere ancora quello che gli avevi dato. 
La quarta volta tu generi un merito e quindi la persona sente di meritare quello che gli stai dando e vuole continuare a ricevere. 
Ma non è finita…
La quinta volta hai creato una dipendenza!!!
Quella persona sente di non vivere più bene senza quello che tu gli stai dando. 
É ormai “viziata”!!!
Ecco che finalmente la sesta volta percepisci che “non c’è reciprocità”!!!
Già… tu non ricevi nulla in cambio ed allora smetti di dare!!!
Ed ecco quindi che quella persona “viziata” –  che tu hai creato – ora, è risentita con te, sì…  perché gli stai negando quello di cui ha tanto bisogno ed allora “finisce per odiarti!!!
Sì… perché hai smesso di dare quello che tu gli hai fatto credere di meritare!

Ecco perché bisogna sempre sapere qual è il limite nel dare…. perché l’altro non conosce limiti nel ricevere!!!

(Mario Venuti)

 

Finalmente giunge la conferma ufficiale: la relazione della Dia riporta che non si sta contrastando le mafie per come si dovrebbe!!!

Almeno in questo paese c’è chi ha il coraggio di dire la verità e non continua a nascondersi dietro il dito!!! 

“La relazione della Dia è una conferma e vuol dire che noi non stiamo contrastando come potremmo e come dovremmo. Soprattutto dovremmo fare di più e avere nuove regole, strumenti normativi più incisivi, adeguati e proporzionati alla realtà criminale”. 

A dirlo è il Procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri, durante un incontro in un liceo classico di Cosenza, rispondendo alle domande dei giornalisti presenti: “Se si allargano le maglie dei controlli e moltiplicano i subappalti le mafie hanno più possibilità di inserirsi. Questa direttiva europea che non limita i subappalti sarà una grande ingenuità che sarà pagata a caro prezzo”.

“Invito quindi gli insegnanti, i dirigenti scolastici, a portare i ragazzi nelle comunità di recupero e far sentire loro, dalla diretta voce dei tossicodipendenti, se sono favorevoli o meno alla legalizzazione delle droghe. Chi soffre vi dirà che la droga è una schiavitù, il resto sono chiacchiere”!!!

Vorrei aggiungere come sia incredibile che ancora oggi, nel 2023, la droga rappresenti per quelle associazioni criminali, il maggior business…

Le entrate milionarie mensili, fanno comprendere come in questo paese la droga sia fortemente richiesta, in particolare proprio la cocaina; debbo quindi prendere atto che che una grossa fetta dei miei connazionali fa uso quotidiano di stupefacenti, per le ragioni certamente più disperate, le quali permettono non solo di far ingrossare i portafogli a quei criminali affiliati, ma alimentano e ampliano il giro di tutti coloro che finiscono per diventare dipendenti… 

Bisogna fare in modo che tutti indistintamente passino – come avviene già per la sicurezza sui luoghi di lavoro, durante la visita preventiva, per tutti quegli operai autisti o addetti a mansioni pericolose, attraverso controlli medici delle urine e del sangue!!!

Tutti coloro che vengono scoperti d’aver abusato di droghe devono essere sospesi alle loro attività e i loro nomi e cognomi, posti in un registro pubblico, affinché chiunque decidesse di assumerli, possa sapere in anticipo con chi debba avere a che fare…

Certo, comprendo bene come questa metodologia rappresenti per lo stato una ver e propria forzata, d’altronde chissà quanti di loro sono disposti a farsi controllare, sapendo che potrebbero emergere situazioni che finora sono state celate…

D’altronde, come il pesce marcio inizia a puzzare dalla testa, così le cause di un comportamento sbagliato di un subordinato vanno ricercate su chi ricopre posizioni di maggior rilievo, ed ecco quindi i motivi per cui quando il cattivo esempio viene dall’alto è prprio perché gli errori maggiori vengono commessi dai cosiddetti “capi”!!!

Combattere la droga???  Prevenire e contrastare il diffuso fenomeno del consumo di sostanze stupefacenti??? Ma quando mai, fintanto che chi ne fa uso, appartiene a quello sistema che dovrebbe contrastarne la vendita, non cambierà mai nulla!!!

Non è che lo Stato sul gioco, sta favorendo la criminalità organizzata???

Sono certo che starete pensando che sono diventato pazzo…
No, desideravo affrontare uno degli aspetti che maggiormente sta affliggendo molti miei connazionali… 
Sto parlando della dipendenza al gioco alle “slot machine”, poste solitamente all’interno di locali pubblici, che sta creando in molti giocatori gravi disturbi mentali, a causa di quei ripetuti comportamenti, che hanno di fatto trasformato la vita di quei soggetti, in veri e propri soggetti  “dipendenti” dal gioco, comportando ahimè la distruzione di valori sociali, lavorativi e affettivi, con gravi ripercussioni sugli affetti familiari…
Ma in tutto questo vi è principalmente un responsabile e questo purtroppo è lo Stato!!!
Uno Stato che ha fatto (ed ancora oggi fa), indovinate un po’, affari con la criminalità organizzata!!! 
A dirlo non è il sottoscritto, bensì l’ultima dichiarazione della Commissione Nazionale Antimafia, che ha esplicitamente dichiarato: ” Le concessioni del gioco appartengono allo Stato e sebbene gestite da privati attraverso il sistema delle concessioni e pur sempre esercitato in nome dello Stato…”!!!
Proseguendo: “All’esito di numerose indagini è stato accertato che la criminalità mafiosa ha operato enormi investimenti in questo comparto, acquisendo e intestando a prestanome sale deputate al gioco oppure mediante l’inserimento di uno o più sodali all’interno dell’organigramma delle compagnie societarie…”!!!
Quella relazione presentata il 6 luglio, faceva un’analisi generale su quello che era la relazione tra “criminalità” e “gioco legale” e mai questa fu più profetica… perché proprio a novembre venne fuori l’operazione “rouge e noir” nei confronti degli esponenti di una concessionaria che si chiamava “Atlantis Biplus Gioco Legale“!!! 
Sembra assurdo ma la parola “gioco legale”, stava  nella denominazione sociale della società attenzionata dalla Commissione Antimafia!!!
Questo per far comprendere come i numeri dei giocatori sono sempre più in aumento, ma soprattutto  che ben 3.500.000 di cittadini hanno oggi un conto “online”, ma soprattutto che c’è un nuovo esercito pronto a subentrare dopo il compimento del 18 anno!!!
Su questo tema infatti si sta sviluppando una nuova sensibilità, in quanto si è visto di come sono molti, gli intervistati minorenni, a conoscere questi giochi d’azzardo e che quest’ultimi vengono già utilizzati attraverso smartphone e pc… 
Si comprende quindi come la nuova frontiera stia diventando l’online, ed è logico pensare che se il futuro di chi azzarda sarà la rete, automaticamente quest’ultima sarà a breve la nuova frontiera anche della criminalità organizzata!!!
Non si spiega altrimenti, ma se lo Stato permette tutto ciò, significa che ha propri vantaggi economici, affinché tutto resti inalterato…