Archivi categoria: dignità

La corruzione non indossa un uniforme: con il camice, la giacca o la tuta, si è sempre ladri!

Si parla sempre di corruzione come se fosse un male lontano, confinato nelle stanze del potere o nelle periferie dell’illegalità, ma la verità è che il marciume non ha preferenze. 

Già… non guarda in faccia a nessuno, né alla laurea appesa alla parete né alla reputazione costruita in anni di lavoro. 

Gli scorsi giorni, i carabinieri del Nas hanno bussato alle porte di talune strutture sanitarie, pubbliche e private, e quelle porte si sono aperte su un groviglio di accuse che coinvolgono medici e rappresentanti di un’azienda fornitrice di materiale sanitario. 

Sono ora ventidue i nomi attualmente iscritti nel registro degli indagati, ventidue storie che si intrecciano con un’inchiesta coordinata dalla procura.

C’è qualcosa di profondamente amaro nel realizzare che chi dovrebbe curare, chi dovrebbe essere garante di salute e integrità, possa invece tradire quella stessa fiducia per un vantaggio meschino. Ho letto che si tratta di apparecchi sanitari, ma come non ricordare ora quanto accaduto lo scorso anno a Palermo, con l’inchiesta che ha visto al centro delle indagini quei prodotti di sterilizzazione degli attrezzi chirurgici, non soltanto quindi dispositivi medici, ma simboli di un sistema che a volte sembra sordo alle regole, sordo all’etica, sordo persino al rispetto di sé e degli altri. 

Eppure, non è una questione di professione o di status sociale: Un ladro è un ladro, che indossi un camice bianco, una giacca e cravatta, un elmetto da cantiere oppure una tuta da operaio. Già, la differenza sta nella dignità, o meglio, nella sua assenza!

Quel che lascia più sgomenti non è solo l’atto in sé, ma le conseguenze che trascina con sé, perché quando un nome si macchia, non è solo una carriera a crollare, ma un’intera famiglia che si ritrova invischiata in quell’infamia. 

Figli, mogli, genitori: tutti portano il peso di un cognome che ora evoca sospetti e vergogna. E forse è questo il vero crimine, oltre alla corruzione stessa: l’aver condannato chi non c’entra nulla (quando ovviamente quei familiari hanno dimostrato di non esser stati complici di quei benefici o di quelle regalie che venivano costantemente ricevute o portate a casa, quantomeno ciascuno di loro è partecipe nel caso in cui non abbia mai chiesto da dove arrivassero e soprattutto non abbia fatto nulla per farle immediatamente restituire al mittente…) a vivere sotto l’ombra di un’eredità avvelenata.

Le perquisizioni negli ambulatori e negli studi privati dei medici non sono solo un atto giudiziario, ma un monito, un promemoria che nessuno è al di sopra della legge, che nessuna professione è immune dalla tentazione, e che la vera misura di un uomo non sta nel titolo che precede il suo nome, ma nella scelta di agire con onestà anche quando nessuno guarda. 

L’inchiesta è ancora agli inizi, e mentre gli investigatori cercano riscontri, il resto di noi è costretto a chiedersi: quanto vale davvero la dignità di una persona? E soprattutto, perché c’è chi è disposto a svenderla per così poco?

Già… come quella barzelletta: copriamolo quel malaffare, prima che ci venga rovinata la festa!!!"

Quante volte ci siamo chiesti come sia possibile che il malaffare, la corruzione e la criminalità organizzata riescano a prosperare così facilmente?
La risposta, purtroppo, è più semplice di quanto si possa immaginare: perché questo sistema marcio serve a molti!
Sì, serve a tantissimi individui che, in un modo o nell’altro, ne traggono vantaggio, chiudendo un occhio (o entrambi) di fronte all’illegalità e all’immoralità di ciò che accade.
Iniziamo ad esempio con la casta dei politici….
Sì…. quanti di loro, in cambio di favori, licenze, appalti, permessi o quant’altro, ricevono voti? È un gioco sporco, ma purtroppo ben oliato. La criminalità organizzata offre sostegno elettorale, garantendo preferenze e voti di scambio, e in cambio ottiene protezione, appalti pubblici e la possibilità di operare indisturbata. È un circolo vizioso che si autoalimenta, e alla fine chi ci rimette è sempre la collettività.
Poi vi sono i dirigenti, i funzionari, i responsabili, i direttori dei lavori e via discorrendo…

Ditemi, quanti di loro ricevono mensilmente mazzette per chiudere un occhio su irregolarità o per favorire determinate imprese a scapito di altre? Ad esempio, far passare pratiche che altrimenti non passerebbero, oppure, per valutare come corrette esecuzioni di lavori o forniture che ben sappiamo non esserlo. Molti di loro sono ingranaggi fondamentali di questo sistema corrotto, che si arricchisce ahimè sulla pelle dei cittadini onesti.

Ma non dimentichiamo taluni professionisti: Quanti tra loro, pur sapendo di star lavorando per clienti poco “limpidi“, continuano a farlo, ripetendosi, per pulirsi la coscienza: “È semplicemente lavoro”. Nel frattempo, però, tanto per non allontanarsi troppo dalle modalità utilizzate da quei loro particolari clienti, le parcelle non vengono fatturate e le somme vengono riscosse in contanti!
A questi si aggiungono i peggiori: gli ignavi e i corrotti, coloro che si girano dall’altra parte o fingendo di non vedere da dove arrivano i soldi (solitamente “sporchi”) li mettono nelle loro tasche. D’altronde, si sa… i conti correnti bancari sono controllati!
Ed infine, ci sono ahimè anche i cittadini. Ditemi, quanti accettano posti di lavoro offerti dalla malavita, pur sapendo di aver a che fare con individui non certo trasparenti (quantomeno non nei propri “casellari giudiziari” o in quei cosiddetti “carichi pendenti”), ma si sa, pur di portare a casa uno stipendio, chiudono gli occhi. E poi, quando arriva il momento delle elezioni, ecco che si ricambia il favore ricevuto con le preferenze elettorali (proprie e dei loro familiari), distribuite (come da comando impartito da quel loro titolare, il più delle volte celato dietro una “testa di legno”) ai politici di turno: un gioco di scambi che sembra non finire mai!
La circostanza assurda è che sono in molti a ergersi a cittadini onesti o a persone perbene, ma la verità è che viviamo in un sistema colluso e corrotto che si regge, per l’appunto, sulla complicità di tutti!
Già… proprio come la barzelletta che sto per raccontare:
Il marito trova la moglie a letto con l’amante e, preso dall’ira, decide di ucciderli entrambi. Va in soggiorno, prende il fucile con cui va a caccia ed entra in camera da letto. L’amante, nudo e spaventato, chiede perdono, ma il marito è deciso a non fermarsi e punta l’arma. A questo punto, la moglie gli si para davanti e gli dice: “Ma che stai facendo? A chi vuoi sparare? Sei un cretino!”.
Il marito rimane sorpreso e perplesso. “Ah… sarei pure un cretino?”, e ripunta l’arma sull’uomo nudo, ora alle spalle della moglie.
”, dice la moglie, “sei un cretino, e ora ti spiego il motivo! Secondo te, chi ha pagato quest’estate le nostre vacanze al resort a Tenerife?”.
Chi…?”, dice il marito.
Questo signore qua dietro!”, risponde la moglie.
E chi ha comprato il fuoristrada con cui vai a caccia?”.
Chi…?”, chiede di nuovo il marito.
Sempre questo signore!”, dice la moglie.
E chi paga l’affitto della casa, i costi per l’energia e tutte quelle altre spese mensili?”.
Sempre questo signore?”, chiede ora il marito.
Sì, cretino!”, risponde la moglie, “e anche il fucile che hai in mano, lo ha comprato questo signore!!!”.
Ma allora…”, dice ora il marito premuroso, “coprilo prima che si raffreddi!”.
Ecco, questa barzelletta rappresenta perfettamente il meccanismo perverso che si nasconde dietro al malaffare.
Tutti coloro che ne approfittano, che chiudono un occhio, che si voltano dall’altra parte, sono come quel marito: pronti a coprire il sistema corrotto, pur di continuare a godere dei suoi “benefici”. Ma fino a quando? Sì… fino a quando continueremo a permettere che questo sistema ci divori?
È ora di dire basta. È ora di smettere di coprire quel malaffare, prima che sia troppo tardi. Prima che si perda… quantomeno, quel po’ di dignità che ancora resta!

In Italia c’è chi non fa un cazzo e ruba ogni giorno pur godendo mensilmente di oltre 10.000 euro e chi viceversa si toglie la vita per 280 euro!!!

Ovviamente di questo argomento non si parla nei Tg della Rai e ancor meno in quelli Mediaset…

Già… certe notizie è meglio evitarle…

Già… è il motivo per cui si preferisce distogliere l’attenzione dei miei connazionali con argomenti futili o con notizie per lo più propagandistiche a favore delle politiche di governo della Meloni!!!  

Infatti, un uomo che da quasi 30 anni lavorava ( già… a differenza di quelle nostre “sanguisughe” che stanno seduti da generazioni lì… a non far nulla) per una grossa catena del commercio all’ingrosso, senza mai aver ricevuto la benchè minima contestazioni, tanto che chi lo conosceva bene parlava di lui come di un lavoratore “modello”, ma non solo, disposto anche a cambiare mansione e sede pur di garantirsi quella professione, tenendo sempre alta la propria efficienza a favore di una società che da sempre ammirava…

Beh… incredibilmente proprio quest’ultima lo ha accusato di non aver rispettato alcune procedure aziendali, provocando un danno alla società, sapete di quanto…??? 250 euro!!! Sì avete capito bene e così nel giro di un mese, quel dipendente è stato licenziato!!!

L’uomo non ha retto il colpo e così dopo pochi giorni si è tolto la vita, lasciando la famiglia nel profondo dolore!!!

Già… se vi fosse anche solo per una volta una “giustizia divina” che togliesse la vita ai nostri parlamentari, ovviamente nel caso in cui – durante quel loro periodo di legislatura – si fossero illegalmente appropriati di oltre 280 euro, beh… sono certo che in questo momento le nostre due aule di Senato e Camera, sarebbbero come nella foto, sì… del tutto vuote!!!

Ma a differenza di molti di loro quel nostro connazionale possedeva una grande dignità, tanto da preferire morire – pur sapendo di non aver violato o commesso alcun errato comportamenti durante la propria mansione – che non doversi sentirsi accusato d’aver eluso una procedura aziendale…

Sono d’accordo con la famiglia nel voler intraprendere azioni di rivalsa nei confronti della società ed in questo ritengo che tutti i sindacati debbano dare una prova di forza, sospendendo tutte le attività lavorative e incontrando la proprietà affinchè situazioni come quella appena accaduta non abbiano più a ripetersi!!!

Non servono a nulla comunicati di circostanza o dichiarazioni di dolore espresse per la scomparsa, è tempo di far valere le azioni alle parole, perché soltanto così è possibile cambiare questo stato di fatto, una regola che vale non soltanto per noi semplici cittadini e lavoratori, ma anche per quei signori che stanno sterilmente seduti a Roma!!!

Gli "europei" di calcio… mettono in standby i veri problemi degli Europei!!!

È bastato un banale campionato di calcio che ci si è dimenticati di tutti i problemi presenti a poche migliaia di chilometri da noi…
D’altronde quanto sta accadendo in questi giorni, grazie a un torneo di calcio, dimostra come a pochi in Europa interessa quanto sta accadendo in nel conflitto in Ucraina…
Difatti, è più importante per l’Europa svolgere una partita di calcio che sospenderla per fare in modo che si evidenzi quel gravissimo problema…
Sicuramente infatti la sospensione del torneo sarebbe potuta servire a dare un segnale importante ai governi nazionali, affinché ciascuno di essi s’impegnasse maggiormente a far raggiungere un accordo alle parti attualmente in conflitto…
Ma come si sa… nulla va per come si vorrebbe, anzi tutt’altro, si preferisce tifare allo stadio o dinnanzi a una TV, invece che scendere in piazza e fare sentire il proprio peso…
Sì… immaginate per un secondo milioni e milioni di Europei che si fermano, chiedendo in modo deciso la fine delle ostilità!!!
Che spettacolo sarebbe, già… quale alto messaggio morale si verrebbe a determinatre compiendo quel gesto di grande umanità ed invece non accade nulla, anzi stanno tutti lì a incitare la propria squadra o a offendere quella avversaria, dimenticando tutto il resto…
Siamo diventati aridi dentro o forse debbo credere che quanto osservo per l’ennesima volta, fa parte di questa abietta natura umana???
Chissà forse un giorno ci ricorderemo di questi “europei” oppure rifletteremo su come abbiamo sprecato l’ennesima occasione per diventare migliori, ma forse quel tempo sarà ahimè passato e a noi non resterà altro che pensare come recuperare quella dignità andata perduta!!!

CGIL: Referendum per un Lavoro Stabile, Sicuro, Tutelato e Dignitoso!!!

Il referendum proposto dalla CGIL inizia così:

Cara/o sottoscrittrice/sottoscrittore, 

desideriamo ringraziarti per il tuo prezioso contributo alla raccolta firme per i 4 quesiti referendari per un Lavoro Stabile, Sicuro, Tutelato, Dignitoso.

Perché solo attraverso la partecipazione democratica e l’azione collettiva che potremo insieme cambiare la nostra società.

Vogliamo con questi quesiti referendari rimettere al centro il lavoro e rendere le lavoratrici ed i lavoratori liberi e non più ricattabili e sottomessi.

Ti ringraziamo per il tuo importante sostegno.

Il sottoscritto appena  ricevuto, l’ha subito firmato, perché quando si tratta di dare dignità al lavoro, non vi è alcun schieramento politico o di partito di centro, destra, sinistra che possa limitare l’azione, perchè in gioco vi è la dignità della persona e quest’ultima va difesa sempre, gi. .. a oltranza perche, anche se la motivazione proposta potrebbe non riguardarci personalmente dal momento che il nostro contratto di lavoro rispetta i parametri previsti dalla legge, ciò non toglie che il nostro sostegno nei confronti degli altri lavoratori disagiati, non deve mai – in alcun modo – mancare!!!

Quindi non si tratta di voler o non voler firmare un referendum, bensì di realizzare come cittadini il nostro dovere!!!

Perché bisogna sempre ricordarsi che un giorno, potremmo esserci noi dall’altra parte della barricata…

Lascio di seguito quindi il link per procedere alla sottoscrizione ed auspico ancora una volta, che il vostro cuore abbia il sopravvento sull’apatia…

Comandante dei carabinieri arrestato per corruzione!!!

Stasera un amico mi ha inviato questo link, allegando la frase: “Ormai nulla più mi meraviglia…”!!!

Ho iniziato quindi a leggere la notizia che fa riferimento all’arresto di un comandante della compagnia dei carabinieri con l’accusa di corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio e accesso abusivo al sistema informatico…

Debbo dire che sono anni che non mi meraviglia più niente, d’altronde ho semrpe pensato nel corso degli anni che talune circostanze, per potersi concretizzare, avessero bisogno di qualcuno dall’interno, mi riferisco ad esempio alle prolungate latitanze di noti boss mafiosi, ma anche a certi capi della criminalità organizzata del centro e nord del Paese, che hanno potuto godere, grazie a quelle collusioni, di libertà in quelle loro azioni criminali… 

Insieme al militare sono finiti ai domicilairi anche un’imprenditore e il titolare di un’agenzia investigativa, anch’essi accusati di corruzione, difatti, secondo l’accusa, il Comandante si sarebbe messo a disposizione di taluni imprenditori amici, sia italiani che cinesi, accedendo per almeno un centinaio di volte – secondo l’inchiesta – abusivamente al sistema banca dati delle forze dell’ordine per fornire informazioni, in cambio di diverse utilità…

Cosa dire, ciascuno di noi conosce bene il lavoro svolto dalle forze dell’ordine e sappiamo bene quanto importante sia l’operato svolto da quest’ultimi, rimasti ormai l’ultimo baluardo a salvaguarda della nostra democrazia, ma soprattutto di quanto ancora rimasto della dignità dello Stato…

Per cui, lungi dal sottoscritto fare “di tutta un erba un fascio“, certamente però notizie come quella sopra riportata rappresentano una vergogna per le nostre forze dell’ordine e credo sia giunto il tempo di fermare queste incresciose corruzioni, anche perché si sa… casi come questi non rappresentano certamente qualcosa d’isolato, ma viceversa, quando vengono evidenziati (comprenderete come il più delle volte notizie come queste si cerca di tenerle celate…) dimostrano essere assai frequenti, d’altronde basta semplicemente contare tutti gli agenti infedeli che sono stati in quest’ultimo decennio indagati, rinviati a giudizio o condannati per reati vari!!!

Ma d’altronde… i comportamenti umani sono connaturati all’uomo e questa sua natura travalica anche l’eventuale impiego di una divisa!!!

 

Un Parlamento ignorante è un pericolo per il paese nel suo insieme!!! Quindi, non votate più per l’ingnoranza e per una volta siate dignitosi: fate la cosa giusta!!!

Ho ricevuto stamani un link di un intervento parlamentare pubblicato sulla piattaforma di video sharing cinese conosciuta come TikTok: https://vm.tiktok.com/ZGeXtM8B5/

Osservando quel video non sapevo se ridere o piangere, ma ho subito rinunciato a scrivere – con riferimento all’incidente che ha provocato la morte del Presidente iraniano Ebrahim Raisi ma soprattutto l’eventuali responsabilità che hanno, secondo il sottoscritto, condotto a quel disastro – e mi sono preso questo giorno per affrontare un problema grave che attanaglia da sempre il nostro Paese: l’ignoranza!!! 

Nell’iniziare a scrivere su questo argomento mi sono ricordato quanto avevo letto alcuni anni fa, ed allora nel ricercare quel documento, ho deciso di riproporlo, perchè rappresenta esattamente quanto avrei voluto dirvi oggi e cioè che “prevale l’idea che persone senza istruzione o senza alcuna esperienza lavorativa siano perfettamente in grado di gestire un Paese di sessanta milioni di abitanti”!!!

E difatti… “ci siamo assuefatti a un linguaggio sgangherato, all’ignoranza confusa per spontaneità e vicinanza al popolo (…), ci hanno fatto credere che con l’ignoranza al potere si potesse trovare una scorciatoia e dare un colpo alle élite, agli intellettuali e ai poteri forti”

Inizia così Irene Tinagli nel suo libro “La grande ignoranza”.

Raramente un libro è arrivato così tempestivamente sul mercato come questo: è sufficiente fare 15’ di zapping fra i telegiornali per sentire una candidata alla presidenza della regione Abruzzo affermare che il suo risultato deludente è dovuto al fatto che “clientelismo e ignoranza hanno avuto la migliore” (presumibilmente intendeva dire “hanno avuto la meglio”). 

Cambiando canale, si intercetta la dichiarazione del presidente del Consiglio che afferma: “In quanto presidente della Repubblica, io sono il garante dell’unità nazionale” (di solito, agli esami, gli studenti di diritto o di scienza politica che non distinguono le due cariche vengono bocciati). 

Originale anche la lettera che il vicepresidente del Consiglio ha scritto al quotidiano francese Le Monde per ribadire il suo attaccamento alla “millenaria tradizione democratica” della Francia. 

Una tradizione, quindi, che non nascerebbe nel 1789 ma che invece comprenderebbe Luigi XVI, il Re Sole Luigi XIV, Carlo VIII (quello che invase l’Italia nel 1494) risalendo nei secoli fino a Carlo Magno…

Il post scritto da Fabrizio Tonello che vi consiglio di leggere per intero su –https://ilbolive.unipd.it/it/news/democrazia-ammalata-ignoranza  continua con una frase bellissima: un elettorato ignorante rappresenta un pericolo non solo per i votanti ignoranti stessi, ma per il paese nel suo insieme!!!

Infatti… se dovessimo riprendere tutte le frasi quotidianamente pronunciate da molti Parlamentari, beh… credo che queste potrebbero esser raccolte in un voluminoso tomo, già… che supererebbe di gran lunga quello stesso libro divertente, pubblicato sulle barzellette di Francesco Totti!!! 

Mappa del malaffare dentro i Comuni siciliani: Mafia, corruzione e voto di scambio!!!

Già… siamo in vista del rinnovo del Parlamento Europeo, dove secondo le stime sono chiamati alle urne (tra il 6 e il 9 giugno) ben  359 milioni di cittadini europei, di cui 47 milioni italiani e così anche i siciliani si preparano al voto, ma non solo per il rinnovo del Parlamento europeo, ma anche per le amministrative che porteranno nell’isola circa mezzo milione di elettori a scegliere 37 nuovi sindaci!!!

In questo contesto non bisogna però dimenticare che sono attualmente ben diciotto i municipi commissariati per infiltrazioni mafiose, una situazione certamente vergognosa poiché evidenzia quanto ancora bisogna lavorare per contrastare quel sistema corruttivo e mafioso che determina ahimè quell’odioso scambio di voto!!!

Già… ormai tutti sanno di questa degenerazione affaristica che accomuna preferenze elettorali in cambio di posti di lavoro, favori personali, assegnazione di case popolari, fino a quella semplice busta in contanti o alimentare…

E’ un vero schifo e i siciliani che si prestano a queste metodologie corrutttive, siano essi candidati politici che semplici elettori, evidenziano esser ancor più indegni di quegli stessi soggetti criminali cui affidano le loro sorti!!!

Ora, rivolgendomi ai tanti giovani che per la prima volta andranno a votare, chiedo loro di non sprecare il voto, di non svendere la propria dignità, perché questa è per loro una grande occasione, sì…  per fare la cosa giusta.

Quindi votate in maniera libera, per come meglio credete… forse con quella preferenza farete la scelta giusta oppure chissà… potreste anche sbagliare, ma l’importante che non avete venduto voi stessi e quindi la vostra dignità, perchè quest’ultima una volta perduta, essendo entrati anche voi in quel vortice clientelare, non potrete più recuperarla…

Ricordatevi quindi che non avete bisogno di nessuno per realizzare al meglio il vostro futuro, in particolare non necessitate di avere accanto inutili e inconcludenti politici e ancor meno soggetti affiliati alla criminalità organizzata, da cui dovete sempre star lontano, perché entrambi portano solo guai!!!

Quindi, rivolgendomi a quanti a breve saranno chiamati alle urne, ricordo che non sempre cambiare equivale a migliorare, ma per migliorare questa nostra terra, credetemi… bisogna cambiare!!! 

Sig. Costanzo: vede… noi non dobbiare lottare contro la Mafia, perchè noi siamo la mafia!!!

Mi chiedo spesso dov’è sia in questa mia terra la società civile…

D’altronde osservo quotidianamente come la maggior parte di essa non s’indigna minimamente su quanto abitualmente accada…
Sì… ho l’impressione che essi per farsi “sentire”, attendano esclusivamente quelle commemorazioni, già… le giornate della memoria e dell’impegno in ricordo delle innocenti vittime delle mafie, chissa… forse per pulirsi la coscienza, già… visto che poi, per il resto dell’anno, fanno in modo che non vi sia nulla per cui lamentarsi.
Tra l’altro vorrei ricordare ai miei conterranei che questa loro terra, già…la Sicilia, rappresenta il luogo in assoluto più adeguato per commemorare tutte quelle vittime di mafia, dal momento che proprio quell’associazione criminale ha commesso, per ogni giorno dei 365 giorni dell’anno, un omicidio a dimostrazione – per chi non lo sapesse – che quell’associazione criminale non si è risparmiata di commettere quei crimini mai… neppure un giorno!!!
  
Ora quindi, far finta o non evidenziare consapevolmente che la mafia sia presente ovunque e qualcosa d’ipocrito e aggiungerei meschino, sapendo come essa viceversa influenzi costanemente attraverso quel potere economico e finanziaro, ogni aspetto della nostra vita sociale!!!
Ha detto bene Papa Giovanni Paolo II, quando denunciando il crimine mafioso, definì in parte giustamente i siciliani: “Popolo che ama la vita, oppresso da una civiltà della morte”, ma forse ha dimenticato di completare la frase dicendo: “e che continua con il proprio sostegno a sostenere quei suoi carnefici“!!!
Abbiamo visto tra l’altro come durante l’arresto del defunto boss, Matteo Messina Denaro, vi sia stata una limitata esultanza per un arresto così eccellente, già… da parte di quei suoi acquisiti “compaesani” e difatti solo dopo alcuni giorni, quando tutti i media/social si erano scatenati contro quel paese adottivo del boss stragista, improvvisamente si è deciso di scendere in piazza!!!
La verità è che il cammino è ancora lungo, in quanto per sopraffare sconfiggere questa diffusa illegalità c’è bisogno di mettere in campo impegno e costanza e soprattutto una decisa collaborazione dei cittadini; ma fintanto che quest’ultimi continuano a girarsi dall’altra lato, fino a quando ciascuno evidenzia di salvaguardare il proprio orticello a scapito del futuro della collettività, beh… quel sistema collaudato “mafia”, continuerà a prosperare e soprattutto ad estendere ogni tentacolo nella società civile!!!
D’altronde ditemi, con una politica che non prevede alcun ricambio generazionale o quantomeno l’interscambiabilità di quei ruoli, già… con quelle “famiglie” che da sempre si trasmettono – quasi fosse un codice genetico – quelle poltrone, ditemi come si pensa di voler cambiare questa terra??? 
Peraltro abbiamo visto proprio in questi giorni nei Tg nazionali, che per sole 50 euro i cittadini vendano la propria dignità per un voto elettorale; basta una semplice busta di supermercato basta per farsi comprare, ma d’altronde i siciliani da sempre vivono questa loro isola, barattando quella loro pusillanime presenza col profitto, sì… tutto è ridotto ad esser merce di scambio!!!
Perchè combattere la mafia vuol dire lottare, creare una vera democrazia, la stessa che non permetta più disuguaglianze, ma che al contrario contrasti, corruzione e illegalità; è tempo di credere nuovamente nello Stato e nella giustizia, senza delegittimare la magistratura insinuando il sospetto di una giurisdizione deviata e provando così con l’aiuto di tutti a realizzare una società libera e slegata dalla mafia, che garantisca quei diritti fondamentali come lavoro, studio, casa, ma soprattutto che ridia nuovamente dignità e libertà alle persone. 
Quanto sopra rappresenta un sogno, sì… il mio!!! Certo forse un giorno si realizzerà, in quel momento sicuramente non sarò più tra voi, perché credo che i giovani sapranno fare la differenza, d’altronde è di loro il futuro (noi siamo il passato…), un avvenire che si dimostra per ciascuno di loro, ahimè incerto!!!
D’altro canto, auspicare un improvviso cambiamento da parte di decrepiti genitori e/o di miei coetanei, è una chimera!!! 
Essi infatti hanno alimentato nel corso di questi lunghi anni quel contagio e sono certo che se potessero finalmente liberarsi da quelle catene, già… se solo per un istante avessero il coraggio di dire ciò che realmente pensano di questo colluso e corrotto sistema, sono certo che al mio desiderio di cambiamento, essi controbbatterebbero senza alcuna indecisione, con il titolo d’apertura: Sig. Costanzo: vede… noi non dobbiare lottare contro la Mafia, perchè noi siamo la mafia!!! D’atronde a noi…è andata bene così, quindi, perché cambiare…

Il problema arabo-israeliano parte da lontano – Seconda parte.

Come riportavo nel post di ieri, sebbene il conflitto costò agli israeliani ben l’1% della popolazione (quest’ultima già di suo tempo esigua…), lo Stato d’Israele riuscì a sopravvivere al tentativo degli arabi per impedire la nascita di quello Stato, ma a seguito di quelle guerre, permise ad essa di espandersi ancor più di quanto le fosse stato assegnato dall’Assemblea delle Nazioni Unite!!!

Viceversa, la popolazione araba palestinese dopo la guerra fu costretta ad un esodo dai villaggi abitati verso gli stati limitrofi. 

Inoltre, in quello stesso periodo lo Stato israeliano impedì agli sfollati palestinesi di ritornare (di contro veniva incentivata nel mondo la politica d’immigrazione ebraica), espropriando tutte quele loro terre e dichiarandole di proprietà dello stato d’Israele!!!

Difatti, gli eventi che susseguitorno furono definiti dai palestinesi col termine arabo “nakba” e cioè catastrofe!!!

Difatti, soltanto 150 000 palestinesi rimasero in Israele, mentre la maggior parte, circa 750 000 fuggirono, trovando rifugio in Cisgiordania (280.000), nella Striscia di Gaza (200.000), in Giordania (70.000), in Libano (97.000), in Siria (75.000) e in Iraq (4 000).

La comunità arabo palestinese subì inoltre una forte lacerazione interna, anche per la circostanza che l’economie dei Paesi arabi confinanti fossero a quel tempo modeste, risultarono quindi incapaci di assorbire un così tale afflusso di rifugiati; tra l’altro, come riportavo sopra, Israele si oppose al rimpatrio di quei profughi e quindi l’esilio di quei rifugiati divenne in quei campi profughi palestinesi, permanente!!!

Solo alla fine del 1949 l’ONU creò un’agenzia apposita per fornire assistenza e occupazione ai rifugiati palestinesi, la cosiddetta UNRWA. 

Nel contempo la catastrofe (al-Nakba) divenne ancor più estesa, seguita da un colpo di Stato in Siria in cui venne destituito il Presidente, quindi lo stesso re dell’Egitto seguì eguale sorte, nel frattempo il re giordano Abdallah venne assassinato a cui seguirono come vittime, i primi ministri di Libano e Egitto!!!  

Da quel momento, il diritto al ritorno dei rifugiati palestinesi e dei loro discendenti divenne uno dei temi più controversi del conflitto israelo-palestinese e seppur si provo negli anni seguenti a far crollare Israele, nulla, neppure i mezzi economici, politici e militari utilizzti riuscirono nell’intento.

E difatti, lo Stato d’Israele con il passar degli anni divenne viceversa ancor più robusto, non soltanto accrescendo la propria popolazione, ma migliorando le proprie difese militare, tanto che il suo esercito divenne in poco tempo, tra le prime 20 potenze mondiali militari.più organizzate al mondo. 

Sì… dalla dichiarazione di indipendenza del 14 maggio 1948, Israele ha continuato – e continua – ad espandere le proprie risorse militari, ma non solo,  già… perché non vanno dimenticate quelle nucleari che, nonostante il governo israeliano non abbia mai ammesso ufficialmente di possedere testate nucleari, secondo le stime internazionali, queste oscillano intorno alle centinaia!!!

Certo, la politica araba palestinese non ha mai smesso di lottare, d’altronde come hanno riportato in questi lunghi anni nei proclami i loro leader: “Bisogna riprendersi la Palestina, perché senza di essa, non c’è vita ma soprattutto dignità per gli arabi“!!!  

Pensare quindi che si possa giungere ora ad una pace è una speranza vana, d’altronde non ci potrà mai essere un negoziato tra Israele e Hamas, perchè le ragioni di sopravvivenza di una, dipendono dalla concreta eliminazione dell’altra e quindi – con queste premesse – nessuna trattativa e/o sforzo di mediazione potrà mai essere raggiunto!!!

Soltanto con un totale rinnovato cambiamento, sia politico che sociale, si potrà giungere forse ad un accordo tra le parti!!! 

Questo tra l’altro dovrà  prevedere la costituzione di un nuovo Stato Palestinese diverso dai territori nei quali si era finora vissuto, gli stessi che ora – a seguito dell’attacco di hamas, sono finiti nelle mani d’Israele!!!

Inoltre, tra i due stati confinanti, dovrà essere creata una fascia demilitarizzata, controllata dalle forze dell’ONU!!!

Altrimenti sarà tutto inutile e chi prospetta di possedere da entrambi le parti soluzioni altrenative e/o proclama interventi militari, sa bene di dire una grande cazzata!!! 

Nessuno in questo momento può cambiare lo stato di fatto ed è soltano attraverso il buon senso, ma soprattutto mettendo in campo equilibrio e rinunciando ad eliminare l’altra parte contendente, che si potrà giungere finalmente a quella desiderata pace secolare!!!

Attenzione alle speculazioni e alle mafie che riciclano nella montagna!!!

“Basta nuovi impianti di risalita e piste da bob. Investiamo invece nei servizi necessari per far rimanere i giovani in montagna e in nuove forme di turismo”; Don Ciotti, fondatore di “Libera” interviene al Congresso Nazionale del Cai che si è svolto a Roma alcuni giorni fa.

«Non possiamo permetterci di separare l’etica dalla bellezza. Le montagne, come per tanti, anche per me sono l’immagine  di un cammino spirituale che ho cercato di percorrere, con tutti i miei limiti. Hanno un’anima, e noi dobbiamo diventare capaci di ascoltarle e d’accoglierle. Mi hanno aiutato a guardare al cielo e a Dio, senza mai dimenticare le responsabilità  a cui ci chiama la terra. Ed allora non si può non rileggere  la Laudato sì, l’encliclica verde di papa Francesco e la recente esortazione apostolicia Laudate deum, perché – osserva il sacerdote – ci invitano a vivere la cura della casa comune e a non dimenticarci il passaggio fondamentale dalla transizione ecologica”.

D’altronde, come non essere d’accondo, basti osservare come le cose in questi anni non siano per nulla migliorate, e difatti lo stesso Don Ciotti proseguendo cita i passi dell’intervento dil Papa Francesco quando invita tutti a “fare attenzione a quei soggetti potenti che vogliono influenzare l’opinione pubblica quando hanno intenzione di avviare un progetto a forte impatto ambientale ed elevati effetti inquinanti: gli abitanti della zona dove si vogliono fare certe operazioni, vengono illusi, parlando di progresso locale che si potrà generare, e di opportunità economiche e occupazionali da cogliere. Ma, intanto, fanno i loro affari sporchi. E’ un inganno”!!!

Lo stesso Papa difatti in un intervento aveva affermato: “voglio chiedere in nome di Dio alle grandi compagnie estrattive, minerarie petrolifere, forestali, agroalimentari  di smettere di distruggere i boschi,  le aree umide  e le montagne di smettere di inquinare i fiumi e intossicare i popoli e gli alimenti”. 

Ed ora Don Ciotti invita tutti ad una riflessione: “Siamo ormai a un punto di rottura e siamo chiamati tutti ad affrontare questa doppia crisi climatica e la riduzione della bio-diversità”!!!

Tutti parlano di montagna, di “green”, di comunità, di valori come cooperazione, solidarietà, redistribuzione dei beni, ed oggi dobbiamo chiederci quanto rimane di quei valori e perché la montagna si sia lasciata omologare ai bisogni delle città e dei cittadini…

Alcuni la amano, ma molti la usano, la consumano – denuncia con queste parole il fondatore di Libera quanto sta accadendo, che poi pone interrogativi a cui non si può sottrarre chiunque abbia a cuore l’ecosistema montagna…

Uno strappo tra quella cultura del passato e il vivere di oggi: “Già… dove stanno i servizi essenziali per le persone che vivono in montagna? La salute, la scuola, la cultura, la banda larga? I nostri monti sono sempre più impoveriti di servizi. E ciò toglie libertà e dignità alla nostra gente. Perché i suoli fertili sono stai erosi dalla cementificazione  selvaggia e da un’urbanistica cieca? Perché la grande speculazione riguarda anche le “alte quote”? Chi sono questi imprenditori che fanno investimenti con pochi controlli?». 

Ed ancora: “Abbiamo  scoperto forme di riciclaggio anche di organizzazioni criminali mafiose che vanno a investire in zone montane stupende. E c’è chi concede loro deleghe in bianco non tenendo conto di tutto questo!!!

“E’ tempo di incentivare una nuova filiera che metta insieme agricoltura, turismo, cultura e storia. Abbiamo ragazzi che vorrebbero portare il loro contributo nelle loro terre, diamo quindi una mano a rimanere, invece che spendere soldi per piste da bob inutili. Ritorni l’acqua ad essere un bene pubblico. i parchi sono risorse naturali straordinarie che vanno tutelate e valorizzate e cosa ci impedisce di farne altri? Dobbiamo, insomma, favorire una nuova frequentazione della montagna. 

Infineconclude Don Ciotti: gli impianti da sci sono sufficienti. Facciamo in modo che funzionino bene. Non c’è bisogno di turbare ulteriormente l’ambiente!!! 

29 agosto: a Palermo la mafia uccideva Libero Grassi

Sono trascorsi 32 anni da quel 29 agosto 1991 in cui la mafia a Palermo uccideva Libero Grassi, un imprenditore coraggioso che si era ribellato al pizzo e all’omertà!!!.

Già… il coraggio di Libero Grassi  non può essere dimenticato e resta ancora il simbolo di una lotta che non si è mai esaurita, se si considera che ancora oggi, dopo più di vent’anni, si continua ovunque a pagare il pizzo alla mafia…

Aveva detto lo stesso Libero Grassi in una diretta Tv dell’11 Aprile 1991: io  non divido le mie scelte con i mafiosi, non sono pazzo e non mi piace pagare!!! 

Un guanto di sfida lanciato allora alla mafia, un uomo che era diventato per molti un “cattivo esempio”, anche per i suoi colleghi commercianti e quindi quell’uomo lasciato solo doveva pagare, sì… con la propria vita per quel gesto coraggioso e per quella sua lotta fondata su principi di legalità e libertà…

Oggi sono in tanti a commemorare la sua morte, in particolare coloro che avrebbero dovuto fare in modo che quanto accaduto, non avrebbe dovuto realizzarsi…

Ma questa si sa è la nostra Italia, si discute molto, ma si fa sempre poco, anzi, in verità non si fa proprio nulla!!!

Libero Grassi  rappresenta il coraggio dei siciliani onesti, di quanti ogni giorno si ribellano, mostrando coraggio, integrità e sfidando quel sistema corruttivo/clientelare/mafioso…

Simbolo di resistenza e di coraggio, fonte di ispirazione per le nuove generazioni e per quanti credono di dover lottare per un Paese più sicuro, ed è proprio per questi motivi che è nostro dovere sempre rinnovare la sua memoria…    

Finalmente le elezioni si sono concluse, ma non credo proprio che questo voto espresso, rappresenterà una buona "rivoluzione"…

La Rivoluzione si fa nelle piazze con il popolo, ma il cambiamento si fa dentro la cabina elettorale con la matita in mano. 

Quella matita, più forte di qualsiasi arma, più pericolosa di una lupara e più affilata di un coltello. 

“Lo Stato” siamo noi, e la dignità non deve essere in vendita… 

Oggi sarà una lunga giornata di protesta, ma questa protesta non deve danneggiare noi stessi ma arrivare lontano, l’Italia ha bisogno della Sicilia e la Sicilia ha bisogno di una Nazione. 

Che oggi sia una buona “rivoluzione” per tutti e che quella matita con la sua croce abbia un significato forte, quando ognuno dovrà fare i conti con la propria dignità!!!

Sì… da tempo non mi occupo più di scrivere di politica o di quei suoi referenti, ancor meno in questi giorni di elezioni in cui mi sarei potuto dedicare a propagandare qualche candidato (onesto e corretto) o a promuovere il buon voto dei miei conterranei, sapendo quanto essi in cuor loro, mai hanno avuto il coraggio e quindi il desiderio di voler cambiare realmente, per migliorare il futuro di questa terra… 

D’altronde conoscendomi, so che avrei chiesto a ciascuno di loro di votare bene, ricordando di votare per quei candidati e quindi quelle liste che avrebbero posto la lotta alla mafia tra le loro priorità, non come mera testimonianza, ma come concreto programma politico, economico e sociale!!!

E quindi, se pur il sottoscritto è da sempre contrario dal mancare al voto – basti verificare dalla foto allegata la mia tessera elettorale – mi dispiace dover dire che, viste le premesse poste in quest’ultima campagna elettorale da molti di quei partiti e soprattutto dai loro esponenti, comprendo perfettamente perché oltre il 50% dei siciliani abbia preferito astenersi al voto!!!

Che novità: I Bandi vengono realizzati su misura per assegnare incarichi a parenti e amici!!!

Gira e rigira c’è sempre un inchiesta che riguarda la mia bellissima Catania, infangata costantemente da tutta una serie di scandali giudiziari che ahimè, non trovano mai fine… 

Ma d’altronde come si può pensare che le cose cambino quando l’infezione è ovunque, quando le persone si svendono per quei maledetti trenta denari, ed ora che la città è pienamente entrata nel vortice della campagna elettorale per quelle votazioni amministrative, ecco che un nuovo scandalo – chiamarlo “nuovo” è di per se un eufemismo – viene portato in evidenza, un sistema corruttivo sanitario che coinvolge un profeta e i suoi dodici apostoli…

Sono infatti tredici gli indagati per i reati di turbata libertà degli incanti, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente e corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio o del servizio.

I nomi li trovate scritti in tutti i siti web, al sottoscritto peraltro interessano poco, d’altronde neppure li conosco… e si perché come ripeto spesso in questo mio blog, se si è abituati a non chiedere, se si riesce a non elemosinare alcun favore, se si porta avanti la propria dignità e il rispetto della propria persona e delle regole civili, si può tranquillamente a fare a meno di tutti, in particolare di quei soggetti che si sa essere infidi, ma soprattutto ci si rende liberi e non ricattabili!!!

Ho letto sul web (come ciascuno di voi…) come al centro dell’inchiesta della Procura di Catania vi siano una serie di incarichi legati a progetti della Regione, con procedure indette e gestite affinché fossero cucite addosso ai soliti raccomandati… 

Ma la colpa non è da attribuire a chi in maniera accurata e con particolare dedizione è riuscito ad “impiattare” quel piatto, no… i peggiori non sono quest’ultimi, certo loro hanno le loro gravi responsabilità, ma sono coloro che – indegnamente – a quel piatto cercano di arrivare senza alcun merito, già… perché se qsolo uesti avessero anche solo un briciolo di dignità o quantomeno una minima capacità professionale, dimostrerebbero di non avere alcun bisogno di utilizzare tutti questi vergognosi escamotage…

Ed invece eccoli tutti lì, sì…  a sopraffare chi sanno essere migliori di loro, ed allora eccoli mettere in pratica qualsivoglia inganno o sotterfugio per arrivare, non certo quindi con le loro forse, ma con l’appoggio di quegli altri, ancor più incompetenti di loro, gli stessi che si preoccupano che quel fenomeno corruttivo continui ad esistere e a  foraggiare chi ne fa parte, facendo in modo che tutti si resti coinvolti e legati a doppia maglia!!!

E sì… perché chi ha ricevuto un favore da quel sistema politico/clientelare o dovrei chiamarlo con il suo nome, associazione a delinquere, un domani… dovrà sicuramente ricambiare, facendo quanto verrà loro richiesto, senza mai poter mettere in discussione quegli ordini ricevuti o pensare minimamente di non rispettarli…

Ma d’altronde perché meravigliarsi, d’altronde questa terra, anche attraverso le votazioni che stanno per compiersi, ha già deciso di rimanere così come e cioè profondamente “infetta” e quei pochi retti che vorrebbero cambiarla, vedrete… alla fine verranno schiacciati!!!

L’organizzazione più pericolosa in Italia è…

Oggi – a differenza di quanto si potrebbe pensare – l’organizzazione più pericolosa al pari quasi di  quelle criminali che operano nel nostro paese, come la mafia, la ‘ndragheta, la camorra o la sacra corona unita, ve ne una – se pur non violente come quelle sopra riportate ed operando all’interno di un contesto delineato, solitamente regionale (anche se non disdegnano operazioni al di fuori del loro territorio) e basando la loro crescita sulla l’illegalità finalizzata alla accumulazione di capitali che viceversa agisce con modalità certamente peggiori!!!

L’associazione a cui faccio riferimento è ancor più infima, perché basa la sua forza sulla ramificazione economica, finanziarie e politica del nostro Paese…

In particolare è sul contesto relazionale che determina di fatto la propria penetrazione, con acquisizioni e gestione delle posizioni di potere ed avvalendosi di un modello culturale ormai collaudato che approfitta delle debolezze umane e che determina quel risaputo consenso sociale…

Da una più attenta analisi si può individuare al suo interno tutta una serie d’individui che operano all’interno dello Stato, già… nello Stato, quasi che questo organismo statale fosse diviso in due: da una parte vi sono i politici, magistrati, forze dell’ordine, che ogni giorno contrastano l’illegalità e la corruzione di questo Paese, dall’altra vi sono i loro omologhi, sì… soggetti che operano in simbiosi con quegli apparati, ma che di fatto sono legati – per non dire sottomessi – ad alcuni rami della politica collusa, della massoneria, congregazioni, circoli, ordini, associazioni imprenditoriali, ed anche di conseguenza a affiliati di quelle associazioni criminali…  

D’altronde si sa, la natura umana di questi soggetti è così avida che punta solitamente la propria ascesa sociale su tre fattori: in primo, la competizione, il secondo, la diffidenza ed il terzo e questo per loro rappresenta è il più rilevante, la gloria!!!

Infatti, se con il primo si tenta di guadagnare sempre più denaro e attraverso il secondo che si raggiunge la desiderata sicurezza, ma è grazie al terzo che si ottiene quella voluta reputazione, che permette di detenere quel potere in grado di tenere in soggiogare gli altri!!!

D’altronde qualcuno dimentica che sin da i tempi antichi era stata messo in evidenza il contrasto che poteva esistere tra la legge degli uomini e la legge morale… ed infatti, vedasi quanto accaduto in questi ultimi trent’anni…

Si è venuta ad affermata – grazie a politiche scellerate realizzate dai vari governi nazionali, in particolare la promulgazione di leggi “ad personam” basate su scelte inique – quella cultura dove tutto è permesso, una totale disobbedienza sia alle regole civili che al rispetto delle leggi e dei doveri, una “cultura della legalità” portata ormai alla disobbedienza, e di contro, un legame sempre più coeso con quelle associazioni mafiose che hanno fatto diventare quel rapporto quasi un’eccellenza.

Fintanto che gli uomini resteranno gli sessi che da quegli apparati hanno condizionato gran parte del nostro Paese, state certi che poco o nulla cambierà, bisogna viceversa affidarsi a tutti quei nomi e cognomi che si sa essere persone per bene e soprattutto moralmente incorruttibili e di questi ve ne sono tanti… 

Certo sono poco conosciuti, perché non stanno come quelle statuine in bella vista, ma vi assicuro che il loro dovere lo compiono ogni giorno in maniera corretta ed è grazie al loro contributo, per non chiamarlo sacrificio, che il nostro Paese può ritenersi per fortuna ancora serio!!!

Quanto siamo ancora disposti a sopportare…

Mi permetto di pubblicare un estratto di una comunicazione ricevuta, già preceduta da parecchi esposti!!!

Ieri in Tv ho visto un servizio di una operazione condotta dalle forse dell’ordine in cui dei lavoratori erano costretti a tornare dei soldi della loro paga ai datori di lavoro….

Avete messo fine a tutto ciò, bene, ma mi chiedevo, ma quei Signori che per anni sono stati pagati mensilmente in nero con assegni del                        per una pseudo collaborazione               , oppure quei pseudo collaboratori esterni, mai ufficializzati                                 pagati con assegni                             o quei muratori licenziati (percettore di disoccupazione), che continuano ad operare nella medesima struttura sempre a nero per il                              percependo denaro che viene sì giustificato, ma su semplici fogli di carta e ancora, quei professionisti che senza rilasciare fattura ricevono somme di denaro ingiustificate, il tutto accertato da un                                                             . 

L’altro giorno                                                         

Ora, capisco che                                        ma mi chiedevo i soldi non sono forse sempre soldi, i reati pure???

Certo stamani pensavo siamo in Italia dove attualmente non abbiamo un Governo, siamo in Sicilia dove le regole vengono spesso infrante, dove l’ex Presidente dei beni confiscati, magistrato Saguto, è stato appena condannato, dove vige la legge del più forte e dei mafiosi che si fanno compagnia con i Massoni che esercitano il loro potere senza neppure nascondersi e poi ci sono i cittadini… i quali, se non si adeguano vengono vessati, perseguitato e talvolta ahimè uccisi!!! 

Quello di oggi e questa email non sono uno sfogo, ma oggi dobbiamo decidere tutti insieme, Voi compresi: quale scenario siamo ancora disposti a sopportare e se forse, non sia giunto il tempo, di intraprendere un percorso più duro e risolutivo che possa ridarci dignità???


Fatevi un "selfie" ed inviatemi la copia…

Cosa dire… il problema è sempre quello: essere o far finta di essere!!!

Già… perchè sono in troppi, la maggior parte, coloro che fanno finta di essere, mentre nel loro intimo sanno quanto siano deboli, buoni a nulla, sì… neppure per far quel minimo indispensabile per riportare un po’ di legalità in questo loro Paese!!!

Già… a quella loro indolenza mi verrebbe da dire che preferisco, mille e mille volte gli abituali delinquenti – certamente peggiori da un punto di vista etico – ma quantomeno migliori in quel loro manifestarsi, perchè in quel modo assurdo di  sopravvivere si adattano a compiere qualsivoglia attività illegale, forse perché nessuno mai ha offerto loro una possibilità diversa…

Viceversa, quei loro antagonisti posti all’interno di molti Enti pubblici, soggetti che non avrebbero alcun motivo per rubare, eccoli viceversa lì pronti ad arraffare quanto più gli viene offerto, mentre coloro ancora capaci di conservare un po’ di dignità, degni di non svendersi al migliore offerente, ecco questi ahimè hanno poco coraggio per metterci la faccia e stanno da sempre nascosti e in profondo silenzio!!!

Ed allora vorrei chiedere – a quanti tra Voi  hanno la capacità di farlo – di farsi un selfie, come quello che vedete sopra, metteteci la faccia e dimostrate a Voi stessi di non aver paura, perché sapete che mai nessuno vi ha posto sotto ricatto, che siete moralmente sereni perché in cuor vostro non avete mai accettato alcuna regalia in cambio di eventuali concessioni, di non aver mai chiesto alcun favore per se o per un proprio caro, sì… siete liberi da qualsivoglia compromesso!!!

Cosa aggiungere, attendo con piacere le Vs. foto e con le Vs. autorizzazioni potremmo realizzare un bellissimo post: più saremo e prima potremmo iniziare a cambiere in meglio questa nostra terra!!!

P.s. Vorrei aggiungere una riflessione, ma preferisco soprassedere e auspicare che almeno questa volta, il sottoscritto possa essere in errore…    

Il Presidente Mattarella parla di "dignita"!!! Sicuramente si sarà confuso, rivolgendosi a quell’Aula…

Incredibile, il neo eletto Presidente Mattarella rivolgendosi a tutti gli italiani, in particolare a quelli più in sofferenza, ha espresso in quell’Aula Parlamentare le proprie preoccupazioni per quanti si attendono dalle istituzioni della Repubblica garanzia di diritti e rassicurazioni concrete al loro disagio e sapete cosa hanno fatto quanti seduti in quell’Aula??? Hanno applaudito… sì come se a dover realizzare quelle riforme fondamentali non fossero loro a doverle compiere, ma chissà forse altri..

Già… oservando quegli applausi cosi vigorosi, ho avuto l’impressione che il Presidente si stesse rivolgendo ad una qualche entità astratta, come se questi anni di profonda incertezza politica e di tensioni sociali, non appartenesse proprio ad essi, a quei Parlamentari e alla mancata dignità, di cui proprio il Presidennte parlava… 

Un Paese ancora oggi impegnato ad uscire da una condizione di difficoltà, incapace di eleggere un soggetto nuovo e diverso a Capo del Quirinale, costringendo nuovamente il Presidente Mattarella nell’assolvimento di questo suo secondo mandato!!!

Sento parlare di ripresa, della costruzione di un futuro, di un grande Paese, di quella profonda iniziativa che ci contraddistingue in creatività e solidarietà, del grande impegno dimostrato dalle nostre imprese ed infine… molto in “fine”, le scelte istituzionali che ci hanno consentito di ripartire…

Sono 40′ anni che sento le stesse frasi e non è mai cambiato nulla… se non fosse stato per i fondi della pandemia a quest’ora eravamo in totale recessione e difatti l’attuale ripresa è una mera illusione, totalmente effimera, senza alcun progetto di fondo o di cambiamento, nessuna vera innovazione e ancor meno alcun investimento dall’estero… 

Ed inoltre, le incertezze mondiali hanno portato gli italiani a fare i conti con gli aumenti del prezzo dell’energia, del greggio, di molti beni primari nei settori produttivi. che limitano e bloccano del tutto anche quel passaggio fondamentale e così tanto propagandato della “Next Generation”, sostenibilità e innovazione che abbiamo tardato a realizzare – a differenza di molti altri paesi europei – nell’ambito della transizione ecologica e digitale, ed oggi siamo ancora quì a parlarne…

Ma potrei dire che le parole più importanti il Presidente Mattarella le ha dedicate alla Giustizia e a quel CSM: “i cittadini devono poter nutrire convintamente fiducia e non diffidenza verso la giustizia e l’Ordine giudiziario. Neppure devono avvertire timore per il rischio di decisioni arbitrarie o imprevedibili che, in contrasto con la doverosa certezza del diritto, incidono sulla vita delle persone. Va sempre avvertita la grande delicatezza della necessaria responsabilità che la Repubblica affida ai magistrati. La Magistratura e l’Avvocatura sono chiamate ad assicurare che il processo riformatore si realizzi, facendo recuperare appieno prestigio e credibilità alla funzione giustizia, allineandola agli standard europei”.

Egli parla a quei Parlamentari di dignità., già a quanti sono stati in questi anni distratti di fronte ai problemi quotidiani, d’altronde parliamo di soggetti incapaci di liberarci dalle mafie e dai ricatti della criminalità con cui tra l’altro alcuni di essi – è stato dimostrato – hanno fatto affari e cosa dire di tutta questa diffusa corruzione e di quel generalizzato malaffare e di quella complicità di chi finora ha fatto finta di non vedere, della inadeguatezza nell’assicurare una legge equa ma sempre a favore dei più forti, nessun rispetto per il diritto ad una informazione libera e indipendente, ma come si dice: “il saggio possiede dignità senza esserne orgoglioso; lo sciocco è orgoglioso senza averne la dignità”!!!

Un peccato che nessuno di quei soggetti delle nostre Istituzioni abbia mai ascoltato e fatte proprie le parole pronunciate di Papa Giovanni Paolo II, forse chissà oggi non saremmo giunti a questo sconquasso: Costruire una comunità che consenta a tutti di raggiungere il loro pieno potenziale attraverso ognuno di noi rispettando la dignità, i diritti e le responsabilità degli altri, rende il mondo un posto migliore in cui vivere.

Sono troppi ahimè i soggetti legati a quel sistema a modello massonico!!!

Premetto che in questo post non parlero di adepti, messaggi esoterici, riunioni segrete, riti d’iniziazione, logge, gran maestri, etc…

No, le persone di cui a breve racconterò sono persone normali, certo molti di loro si trovano in settori chiave, dalle istituzioni alla politica, dall’Universita alla Sanità, dagli Enti pubblici all’imprenditoria privata, passando ‘per la magistratura, le forze dell’ordine e ahimè anche ad affiliati di “cosa nostra”!!!

Sì lo so, sembra assurdo che in tanti si siano potuti prestare a compiere tutta una serie di collusioni solo perché appartengono a un sistema “colluso” che li vincola a quella forma di fratellanza, dove chi ne è partecipe sa di poter chiedere per se e di conseguenza anche per i proprie familiari, ricevendo poi di conseguenza quanto richiesto e sapendo di dover restare a disposizione per quella propria posizione influente, necessaria quando serve per manipolare decisioni o condizionare anche eventuali colleghi…

Non mi è permesso entrare nei dettagli, ma quanto ho potuto assistere lo scorso anno è qualcosa di scandaloso!!!

Ho visto procedimenti che sono stati a seconda dei giudizi ribaltati, fascicoli che spariscono, dichiarazioni che sono state cambiate più e più volte, mentre altre totalmente costruite in maniera artificosa (e quindi false…) sono state fatte passare per veritiere e chi doveva valutarle per buone le ha prese, non parliamo poi di denunce che sono state archiviate ed altre a cui non sono mai seguite controlli o indagini, perché stranamente sono state rigettate…  

La cirscstanza più assurda è scoprire che dietro coloro che hanno avuto in mano quei documenti vi siano proprio i nomi di quanti si crede essere legati a quel sistema colluso, anche attraverso i proprio familiari, parenti, ciascuno di essi inseriti in quel sistema che garantisce loro copertura e segretezza…

Come dicevo sopra, sono personalità di primo piano, principalmente inserite nell’amministrazione dello Stato e certamente non hanno alcuna intenzione di volerne sovvertire l’assetto socio-politico-istituzionale…

Difatti, per questi soggetti la condizione è perfetta grazie al proprio ruolo, in particolare ma detenere e gestire – insieme ai propri “fratelli” – quel potere, plasmandolo a seconda delle esigenze e delle richiedte dei propria amici…

Un vero schifo, sono legati tra essi in maniera indissolubile e non è ammesso in quel “Club dei disonesti” alcun possibilità di scioglimento, rinuciare infatti significa essere declassati, sostituiti, allontanati, niente più carriera, vantaggi professionali ed economici, si viene immediatamente ridimensionati a un ruolo secondario e il tutto verrà compiuto in completo silenzio, senza che l’insorto possa ribellarsi, anzi dovrà essere messso – per come accade oggi per il covid – in quarantena… 

Certo, sperare che qualcuno di loro si ribelli è un’utopia, già… nessuno di loro rinuncierà, ne ora e ne mai, loro d’altronde non hanno neppure il coraggio di comportarsi come taluni “pentiti”, sì mi riferisco a quei cosiddetti “mafiosi” che decidono in un momento della loro vita di fare un passo indietro, mettendo con quella loro dedizione a rischio non solo se stessi ma anche i propri familiari, perché sappiamo bene come si comporta quell’ambiente con quanti tradiscono…

Ma i soggetti di cui parlavo sopra non hanno alcuna dignità, già… sono di gran lunga peggiori di quegli stessi delinquenti e purtroppo debbo deludervi, perchè nessuno di noi potrà mai liberarsi di essi  o meglio un modo c’è, evitarli… ma così facendo tradiamo i nostri principi, in quanto prendiamo coscienza di non stare compiendo il nostro dovere!!!

Ed allora anche per essi esiste una soluzione… mettere in pratica tutta la nostra determinazione e fare in modo che alla prima occazione, per le loro nefandezze finiscano, proprio come quei lestofanti, in prima pagina!!! 

Quando la giustizia fallisce: storia di una donna disgustata dai suoi interpreti ma che ha deciso di non piegarsi alle prevaricazioni!!!

Egr. Sig. Costanzo, Le scrivo questa mail perché sono sicura che questa mia notazione avrà modo nel suo blog di essere ben rappresentata.    

Quanto sto per descriverLe rappresenta una di quelle storie dove i personaggi sembrano slegati, ciascuno di loro è distante, ma poi con il passar del tempo e nello specifico, si scopre come essi siano fortemente connessi…

Lo si capisce dai passaggi più o meno formali, dalle comunicazioni inviate e/o ricevute, dagli incarichi assegnati, dalle relazioni compiute che dimostrano mai essere “equidistanti” o quantomeno equilibrate, ma viceversa si dimostrano lacchè in tutti quei loro passaggi “galanti“.

Quanto sto per raccontarLe potrebbe apparire come una bega condominiale, di quelle che ciascuno conosce bene per averle vissute, ma quì non si tratta di affrontare problematiche tra pochi condomini di un modesto stabile, no, qui affrontiamo un enorme condominio, con quasi un migliaio di famiglie, molti dei quali non residenti o quantomeno potremmo definire ciascuno di essi “stagionali“, rappresentanti di quell’enormità di somme versate, una miniera per chi poi le gestisce.

D’altrode va detto, i proprietari di quegli immobili non hanno alcun peso, ciascuno di loro possiede un potere decisionale ridicolo e non si provi ad entrare nell’ambito dei controlli gestionali, su quest’ultimo tema non vi potrà mai essere alcun confronto e ancor meno verifica! 

Comprenderà da se come la maggior parte dei condomini preferiscono tralasciare qualsivoglia loro diritto a interfacciarsi costruttivamente con quel proprio amministratore, in quanto, pur conoscendo le problematiche e avendo certezza che quel loro conto condominiale potrebbe non essere corretto o incrementato di poche centinaia di euro non si soffermano a riflettere che nel caso in cui tale importo potrebbe risultare esiguo per ciascuno di loro, quest’ultimo moltiplicato per tutti i condomini diventa un bel “tesoretto” in mano di chi detiene quel forzieree cioè dell’amministratore; d’altro canto, basti moltiplicare €.100,00 x 1.000 abitazioni, ed ecco ben 100.000 euro a disposizione della cassa, somme che poi spariranno attraverso fittizie giustificazioni di spesa… 

Ma se quanto sopra potrebbe essere considerato una noncuranza da parte di quei condomini, ciò che diviene grave è quando a quegli esborsi illlegittimi si sommino debiti non liquidati e un saldo in negativo di oltre 1.000.000,00 di euro!!!

Vede il complesso di cui parlo possiede una storia complessa che ha avuto inizio mezzo secolo fa e che ha visto l’avvicendamento di soggetti più o meno pittoreschi, molti dei quali veri e propri responsabili di una costante emorragia!!!

Per cui:  dinnanzi a queste evidenziate gravi circostanze, quale decisione prenderanno i proprietari di quel condominio??? Nessuna… quel soggetto in questione e molti suoi sostenitori rappresentano gli stessi che da decenni hanno fatto su quel condominio man bassa: soldi, immobili, insolvenze ed un continuo atteggiamento arrogante che dimostra non avere remore sulle possibili conseguenze!

Vede, la scrivente pensa che quando esistono condomini di questa importanza, dove circola tanto denaro – si potrebbe paragonare quel bilancio a un piccolo Comune – sì quando ciò accade, questi complessi dovrebbero essere sottoposti a un controllo mirato, già a modello Corte dei Conti.

Ed allora mi chiedo: può un condomino, costituito da famiglie semplici e perbene, che con enormi sacrifici ha deciso di volersi acquistare una casetta al mare, chissà magari contraendo un prestito o un mutuo, al fine di possedere quella pseudo “cabina in muratura” dove alloggiare con la propria  famiglia durante le ferie estive, per poi improvvisamente risvegliarsi una mattina qualunque con una valanga di debiti o perdendo anche quella stessa proprietà, soltanto perche uno “sciacallo” di turno, ha esercitato l’incarico di amministratore (un dipendente pagato dall’intera comunità condominiale) in maniera contraria alla legge e soprattutto restando impunito?

Sig. Costanzo, come ha potuto verificare dagli allegati presenti nella mail trasmessa, sono stata condannata da poco da una sentenza ingiusta!!! 

Un esborso quello a cui sono stata costretta che si somma agli altri precedenti (anch’essi ingiusti) che rappresentano la prova inconfutabile di un modus operante sleale,  in quanto, oltre ad avere “saccheggiato” la borsa della mia famiglia, ha intaccato la stima che avevo per tutti coloro che si occupano dall’interno di quei Tribunali di giustizia, ma che stranamente, con eguali ruoli, evidenziano differenze capacità interpretative… 

D’altronde vorrei aggiungere che quanto materialmente (e moralmente) ho subito, penso sia accaduto esclusivamente per non essermi genuflessa a quel mio amministratore (e a molti suoi amici…), per aver voluto legittimamente “ficcare il naso” nei conti e/o nelle problematiche di quel mio condominio.

Mi perdoni, la mia non è ostinazione, nè caparbietà, potrei dire che in un qualche modo rifletto quanto Lei quotidianamente realizza attraverso i suoi post, quel voler esaltare in ogni circostanza principi di legalità e rispetto delle istituzione!

Sì perchè sono questi i valori con cui sono cresciuta e a cui nella mia vita ho dato priorità; un modus di vita non certo agevole, ma che mi ha trasmesso grande forza, carattere e dignità, dimostrando sempre di non voler mai arretrare o arrendersi dinnanzi a quei poteri illegali, corrotti ed occulti, senza mai ricercare il proprio tornaconto personale, ma lottando non solo per se stessi, ma soprattutto per gli altri. 

Sig. Costanzo, nel corso della mia vita mi sono arresa soltanto dinnanzi l’amore, l’amicizia, la bellezza, la natura, l’arte, la sapienza, viceversa ho sempre pensato che la storia vada scritta, perchè soltanto così che diventiamo – in concreto – protagonisti di essa. 

Sono certa che Lei comprenderà bene queste mie ultime parole…

Genius??? Sì veramemente geniali nel favorire le imprese amiche!!!

Iniziamo dalla fine…

In conseguenze alle attività investigative, il giudice per le indagini preliminari del locale Tribunale, su richiesta di questo Ufficio, ha disposto la custodia cautelare in carcere nei confronti di un ingegnere capo,di un dirigente e di un funzionario del Genio Civile di Catania, di taluni imprenditori e il divieto nei confronti di un aministratore delegato di un consorzio di esercitare l’ufficio…

Per i nomi vi basterà cercare sul web… sappiate che l’attività di controllo s’inserisce in quel quadro di azioni svolte dalla Procura della repubblica e dalla Guardia di Finanza di Catania a tutela della spesa pubblica e del patrimonio, con lo svolgimento di complesse indagini a contrasto di condotte fraudolente sempre più sofisticate che ledono in maniera significativa gli interessi dello Stato, degli enti locali e soprattutto noi “sempre più poveri” cittadini…

Hanno chiamato l’operazione “Genius” e il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Catania ha disposto misure cautelari nei confronti di 6 persone, sottoposte ora a indagine per corruzione, turbata libertà degli incanti e falso in atto pubblico, in relazione a lavori pubblici compiuti in provincia di Catania.

Certo, osservare come le misure restrittive abbiano riguardato tre soggetti, dirigenti e funzionari pubblici del Genio Civile di Catania lascia alquanto basiti… anche perchè questi nomi seguono quelli di questi mesi in altrettanti uffici pubblici, tra cui ingegneri Anas, direttore dei lavori, funzionari di Enti, ispettori di polizia municipale, etc… 

Come riportavo nel mio post di ieri, la preoccupazione personale sta nel fatto che questi soggetti determinano con le loro azioni, gravi pericoli nei confronti dei cittadini per i lavori compiuti non a regola d’arte, nelle commesse pubbliche a cui erano incaricati…

Mi riferisco al consolidamento di dissesti stradali, alle sistemazione e all’ammodernamento di strade provinciali, ai lavori di recupero dei sedimi portuali, ma anche anche ai fini della messa in sicurezza per un valore complessivo di opere pubbliche messe a bando pari a parecchi milioni di euro…

Non entro nel merito dell’inchiesta, per quello c’è la magistratura… ciò che mi sconcerta è l’assistere quotidianamente a vicende come quella di cui sopra…

E’ come se nessuno di quei preposti o incaricati ai lavori pubblici, comprenda come il tempo delle furbate, delle corruzioni, delle mazzette sia ormai terminato e non si tratta di essere arrestati o di sfuggire ancora per qualche giorno alla giustizia,  ciò che si perde non è la libertà, già… perché nel mutar le condizioni di vita, vi è sempre qualcosa che rimane costantemente inalterato ed è il complesso di valori che danno senso alla nostra vita: la dignità della persona, il bene comune, il rispetto degli altri, la responsabilità verso coloro con cui viviamo sotto lo stesso tetto, perché sono questo complesso di valori che la cultura aiuta a individuare e a farlo proprio!!!

Giorgia Meloni: non sempre ne condivido il pensiero e la sua azione politica, ma questa volta do a Lei e al suo partito FdI – a differenza di tutti gli altri – il merito della "coerenza"!!!

Alla fine sarà soltanto uno il partito all’opposizione!!!

Già “Fratelli d’Italia“, che per nome del suo leader Giorgia Meloni, ha espresso la volontà di non appoggiare il governo nascente Draghi, anche perché non avrebbe molto senso rinnegare tutto ciò che è stato detto in questi anni, per finire a braccetto con Pd, M5Stell, Italia Viva e Leu…

Certo, comprendo perfettamente come dietro tutto ciò vi sia una mossa elettorale, che farà sì che alle prossime elezioni il suo partito strapperà ancora più voti a quei suoi alleati di Forza Italia e Lega, che si sono già gettati nelle braccia di “mamma” Draghi!!!    

Peraltro, servirebbero a nulla i suoi voti per dare sostegno al premier incaricato, egli dovrebbe contare già su una base di 573 voti alla Camera e di 294 al Senato, d’altronde come non ricordare che nel 2011 il senatore a vita ottenne il record di consensi (556 sì a Montecitorio e 281 a Palazzo Madama).

Certo una bella differenza con quell’ultima votazione combattuta sul filo del quorum che sosteneva il secondo governo di Giuseppe Conte votata da 156 senatori e sotto la soglia della maggioranza assoluta che prevedeva 161 voti…

Ma lì si è combattuto sul campo, qui non vi è stata alcuna battaglia, in quanto la maggior parte dei parlamentari hanno alzato – da buoni italiani – bandiera bianca ancor prima di combattere!!!

Ma v’immaginate far convivere Lega con Pd o Leu, ed ancora M5Stelle con Italia Viva e Forza Italia, partiti talmente diversi tra loro, antagoniste e eterogenee sia sotto il profilo dei programmi, ma anche culturali, d’ispirazione, di storia, etc… non si comprende come ora possano improvvisamente andare d’accordo, ma chissà, forse la motivazione va ricercata in quel non perdere la propria poltrona… 

Tuttavia comprendo come al Premier Draghi tutto ciò interessi poco, d’altronde egli andrà avanti con il suo trattore senza guardare in faccia nessuno, tanto sa bene come nessuno di loro farà qualcosa per fermarlo!!!

Ecco perché in tutto questo va premiata Fratelli d’Italia, già…  per la sua coerenza, perché non si sta svendendo per una misera poltrona ministeriale o per un incarico di governo!!!

Ha tenuto la propria posizione pur sapendo di restare sola… ma sapendo in anticipo che questa sua decisione permetterà alle prossime consultazioni di ricevere un forte consenso e di trascinare a se quei sdegnati di questa politica e di quanti sono delusi dalle scelte di quei partiti di all’interno della  coalizione di “centrodestra” che hanno deciso di entrare in quel vergognoso mix di governo…

Sì… se dovessi votare oggi per quel “centrodestra” saprei certamente chi scegliere e non sarebbero quei due partiti “voltagabbana” di Lega e Fi… 

Ma d’altronde con quei suoi due leader che ciò che dicono oggi non mantengono l’indomani, cosa si poteva mai aspettare da quei traditori “FdI”???

Brava quindi Giorgia Meloni a percorrere la propria strada, certamente più impervia, ma altresì più dignitosa!!!

Diceva Gandhi: La vera moralità consiste non già nel seguire il sentiero battuto, ma nel trovare la propria strada e seguirla coraggiosamente!!!

Tu che vieni qui a contemplare ricorda che: non tutti i siciliani siamo mafiosi e non tutti i mafiosi sono siciliani!!!

Si sa… la memoria umana è uno strumento meraviglioso ma ahimè fallace!!!

Certo, per non dimenticare vengono compiute ogni anno centinaia di celebrazioni, incontri, cortei, iniziative, anniversari che con il passar degli anni sono andate sempre più diminuendo, sia in numero, che in presenze…

Quando poi gli anni sono diventati decenni ecco che – ad esclusione di familiari/amici e qualche trafiletto sui quotidiani – l’ingratitudine di questo Paese, è diventata una costante!!!

Gli anniversari di quelle celebrazioni cosiddette della “memoria”, si sono quindi trasformate in semplici occasioni gioviali, già… per i ragazzi, viste come un occasione per “caliarsela” dalle scuole, mentre per gli adulti – in particolare a quanti legati al mondo istituzionale – servono per mettersi in mostra…

99de6-mafia2b127Ecco quindi che a seconda delle occasioni, si assiste al collocamento di quelle targhe commemorative in ricordo delle vittime, come se attraverso quelle lapidi, si potessero rinnovare le coscienze dei siciliani, per una storia che nei fatti si vorrebbe dimenticare…

Sì… perché la verità in fondo è questa, peraltro quel frammento di storia non interessa a nessuno, neppure per ricordare a tutti noi, che c’è ancora tanto da fare!!!

Sì perché finora si è solo parlato… certo vi sono state le inchieste, gli arresti, i penitenziari… ma gli uomini e le donne di quel sistema mafioso/criminale sono ancora lì ad operare, perché ciascuno di quei soggetti non più presenti, ha soltanto passato lo scettro ai propri figli e/o familiari… e difatti tutto, si proprio tutto… ha continuato a procedere come nulla fosse accaduto!!!

Viceversa, i familiari di quelle vittime non sono andati più avanti, continuano a vivere le loro vita in antonimìa, in una sorta di contrapposizione sofferta nel non saper decidere se andare avanti o fermarsi, se ricercare giustizia o rinunciarvi definitivamente, ma poi di quale verità parliamo, di quella che si sa essere stata collusa e depistata???

a03fd-mafia2b125Ed allora… a chi affidare quel proprio disagio: alla comunità, alla politica, alla magistratura, a chi…???

Li hanno definiti “famigliari delle vittime”, ed hanno inciso nei propri volti la sofferenza dell’anima, di un dolore imposto non dal fato… ma dall’abbandono di uno Stato che avrebbe dovuto difendere e proteggere quei loro cari… i quali sono stati costretti da quel corrotto sistema, ad un ruolo certamente troppo gravoso e di cui forse (rivedendo quanto accaduto e la sofferenza provocata da quel brutale crimine…) avrebbero fatto volentieri a meno.

D’altronde sono gli stessi familiari che vengono ancora una volta inchiodati dai gesti vandalici di alcuni scellerati, individui che continuano ad offendere la dignità di un popolo con le loro azioni, ad esempio danneggiando la targa alla base dell’albero di ulivo che si trova in via d’Amelio, a Palermo, a ricordo dell’attentato compiuto il 19 luglio 1992 in cui persero la vita il giudice Paolo Borsellino e gli agenti della sua scorta, Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina…

La verità è che c’è ancora molto da fare per quei familiari delle vittime, perché il tempo degli insulti e dei sospetti non è ancora finito e perché in questo loro Paese sono costretti -ancora una volta – a doversi scusare per quella loro ingombrante presenza, per il peso che senza volere impongono alla memoria collettiva!!!

Sì… bisogna fortemente lottare contro questo sistema che ci vuole collusi, non solo per “non dimenticare” quelle vittime ed i loro familiari, ma soprattutto per ricordare a noi siciliani chi siamo, dove vogliamo andare, ma soprattutto con i nostri comportamenti cosa vogliamo essere: perché non tutti i siciliani siamo mafiosi e non tutti i mafiosi sono siciliani!!!

Catania, chi trema adesso??? Giustizia, mafia, potere…

Non è cambiato nulla…
Sono passati 35 anni e quanto riportava Pippo Fava allora… è eguale a quanto accade oggi!!!
Incredibile lo so… eppure è così!!!
Stamani mi trovavo in una associazione culturale, quando rovistando tra i libri, ho trovato questa edizione de “I Siciliani“… 
Non vi dico con quanta emozione ho iniziato a leggere quel mensile… e mai avrei pensato che quanto riportato allora, sembra essere stato scritto dal giornalista in questi giorni…
Ma ciò che maggiormente ha colpito la mia attenzione è quel titolo: “Chi trema adesso”…
Già perché in questi giorni sono in molti a tremare… e osservando le notizie riportate nelle varie testate web da parte di molti amici cronisti, potrei anticipare alcuni di quei nomi, prevedendo – peccando d’immodestia – un coefficiente di errore del 3%…
Ma purtroppo questi nomi non possono essere pronunciati… comprenderete bene che, nel caso in cui, quei nomi dovessero emergere in qualche prossima inchiesta giudiziaria, si potrebbe pensare che, quella mia semplice previsione, fosse basata su qualcosa di più concreto e meno fantasioso…
Ed allora il sottoscritto, come voi, resterà in attesa di scoprire quei nomi strada facendo… anche se debbo confidarvi che a qualche amico/a anticipo quelle mie predizioni, tanto per aver una prova concreta che possa eventualmente confermare quelle intuizioni…
E quindi Catania trema… sì trema, anche tu che mi stai leggendo!!!
Sì… tu che cerchi di comprendere attraverso il mio blog, quei messaggi subliminali che di tanto in tanto vado pubblicando…
Perché sono certo che è giunto il tuo tempo, il vostro tempo… perché forse, prima di veder pubblicato il vostro nome ed essere esposti al pubblico ludibrio, consiglio quanti sanno di aver commesso un reato… di fermarsi e presentarsi spontaneamente in Procura, per denunciare quanto si è compiuto, costretti oppure no…
Forse, anzi sicuramente… non ridurrete le vostre colpe, ma quantomeno con quel gesto, riuscirete a salvare, ciò che resta ancora della vostra dignità!!! 

L’insostenibile leggerezza del "senso civico"…

 La storia che voglio raccontarvi oggi, desidera mettere in evidenza uno strano valore, quello del  “senso civico“, manifestato da molti miei conterranei in maniera “leggero“…

Non solo… quanto sto per riportare fa comprendere in maniera efficace, perché da noi ,non cambi mai nulla… 
Proverò quindi ad analizzare quel tema della leggerezza dell’essere, dinnanzi alla messa in pratica di quei principi di senso civico e di come questi si alterano se agiscono in maniera individuale e quindi personale oppure se il concetto viene visto da un punto di vista sociale o istituzionale…
Ed allora… stamani mi trovavo presso un ufficio pubblico, dopo aver preso il numero di prenotazione – vi erano all’incirca una ventina di persone – sono rimasto in attesa del proprio turno. 
Ascoltavo discutere dietro di me su alcuni temi interessanti, che andavano dal senso civico al rispetto delle regole, dalla legalità a quegli odiosi atteggiamenti verbali aggressivi…
Potremmo paragonare quelle discussioni, come le solite frasi fratte, di quelle che sentiamo ogni giorno, niente di più, niente di meno…
Ciascuno di loro, in maniera garbata, elencava le proprie virtù e metteva in evidenza i difetti degli altri, in particolare dei propri concittadini, criticando i modi irrispettosi solitamente praticati, quella generale mancanza di educazione e quel voler in ogni circostanza soverchiare gli altri… 
Ed ancora continuando con quell’elenco, ecco discutere su quel odioso clientelismo, quei favoritismi applicati agli amici, alla politica, a quella diversità di vivere all’interno delle regole…
In particolare era quello dietro di me che più di tutti incuriosiva… sì perché a differenza degli altri, dimostrava a parole d’essere fortemente ostinato nel voler lottare contro questo sistema arrogante e prepotente… 
Sembrava quasi un insegnante e primeggiava con quella voce baritonale su tutti gli altri presenti…
Era soprattutto molto convincente, già… con quei suoi esempi positivi, io stesso mi sono meravigliato di sentire un soggetto che, come il sottoscritto, provava a trasmettere quei valori morali, così tanto importanti… 
Ho pensato tra me… forse non tutto è perso, forse con queste premesse qualcosa si potrà anche salvare, sì… se diventiamo in tanti questa terra potrà mutare… 
Ho ricordato quella frase del giudice Falcone che diceva: “ Che le cose siano così, non vuol dire che debbano andare così”!!! 
Ma qui, dinnanzi a quella stanza, qualcosa stava accadendo… e mentre viaggiavo entusiasta con il pensiero a quanto stava accadendo… è uscito da quella stanza uno dei due impiegati.
Ho notato che salutava affettuosamente quel nostro “oratore” e quindi, spostandolo in disparte ho sentito che gli chiedeva di cosa avesse bisogno…
L’impiegato lo ha accompagnato in una stanza adiacente vuota e quel cosiddetto “moralista” ha iniziato a uscire da una carpetta alcuni documenti per farli visionare… 
Sono passati alcuni minuti e quel dipendente è rientrato nella propria stanza d’ufficio, per riuscire nuovamente alcuni minuti dopo con alcun stampati…
Guardavo la scena… la visione dei documenti, un abbraccio caloroso e dopo i saluti, la promessa di rivedersi presto…
Incredibile… avevamo assorbito tutti quelle bellissime asserzioni, per poi vedere che i fatti, dimostrassero il contrario…
A quel punto ho riguardato il mio numero di prenotazione… era il 9, già nel frattempo era giunto il mio turno, ed allora mi sono alzato e incuriosito ho chiesto chi avesse il numero successivo al mio e cioè il 10… 
Nessuno mi ha risposto, ciascuno elencava il proprio numero, ma nessuno aveva il 10, allora ho chiesto se qualcuno sapesse che numero avesse quel signore che si era appena allontanato… 
Una signora mi ha confermato che fosse giunto prima e quindi avendo lei l’11, quel signore avrebbe sicuramente dovuto avere il 10!!!
Mi sono detto: “guarda un po’… bastava attendere una posizione e veniva il suo turno”!!!
Ma egli, con quel suo gesto, provando a sopravanzare gli altri ha lordato le regole morali di senso civico, già… è come se tornato indietro di mille caselle, sì…ricordate quel “gioco dell’oca” ora è posizionato nella casella di partenza iniziale, ma non solo… con quel gesto compito egli ha perso due volte: la prima volta… la  dignità, mentre la seconda volta, ha dimostrato di essere come a tutti gli altri!!!
Ed allora mi è tornato nuovamente in mente quella frase di Falcone… si perché mi ero dimenticato di dirvi che la frase riportata sopra proseguiva e diceva: “Solo che quando si tratta di rimboccarsi le maniche ed incominciare a cambiare, vi è un prezzo da pagare… ed è allora che la stragrande maggioranza preferisce lamentarsi piuttosto che fare”!!! Infatti…

L’impressione che se ne ricava… è che molti stanno con due piedi in una scarpa!!!

Ho letto una volta una frase che diceva: “Stare con due piedi in una scarpa porta all’autodistruzione dei sentimenti”!!!
Penso che quella frase sia corretta, perché nessuno di noi può pensare di vivere la vita, stando con due piedi in una scarpa o come qualcuno “cattivamente” direbbe “tenendo un piede in due scarpe“!!!
Ma se ci fate caso è quanto avviene continuamente, almeno il sottoscritto si accorge di ciò ogni giorno, sì ogni qualvolta che metto alla prova le persone, ed essi si dimostrano “fallaci” in tutto e per tutto… 
Non tutti ovviamente, ma la maggior parte sì… e non importa a quale categoria appartengono, non incide sapere che quei soggetti fanno parte di una categoria posta al di sopra delle altre, che per la loro funzione sono messi a difesa dei cittadini, dei loro problemi, uomini e donne che appartengono alle istituzioni, ad enti posti a difesa dei lavoratori, ad associazioni di legalità, ad ordini professionali e via discorrendo…
Ciascuno di loro sembra spaccare il mondo, già… ascoltando le loro parole si ha come l’impressione che essi non abbiano timore di nessuno, che sono disposti a combattere per noi, che operano contro quel sistema clientelare corrotto e mafioso…
Ma quando nella pratica ci si ferma a valutare quelle loro azioni, ci si accorge come a tremare non vi sia nessuno, e sì… perché i primi ad essere scomparsi sono proprio loro!!!
La verità è che nella sostanza hanno tutti paura, il timore di perdere quella posizione acquisita, di mettersi di traverso a quel sistema, in particolare andare contro quanti si sa appartengono a quell’apparato… 
Ecco quindi che la maggior parte… sta con “due piedi in una scarpa”!!!
Come si dice a Catania: “Si scantunu“… ee è il motivo per cui non fanno nulla!!!
Non si tratta d’ aver paura per la propria vita, no… qui non vi è in gioco la sopravvivenza fisica, qui c’è qualcosa di più potente che è il dover affrontare la paura di cambiare la propria vita, di mettere a repentaglio quanto si è conquistato (immeritatamente…) e non si vuole perderlo!!!
Peraltro è lo stesso sentimento inequivocabile che ha dominato tuttala loro vita, la paura di sbagliare, di mettersi in evidenza, di mostrare il proprio coraggio!!!
Ma questi soggetti hanno trascorso tutta la loro esistenza ad evitare i rischi a qualunque costo, hanno preferito smettere di vivere con dignità e si sono piegati alla consuetudine… ed è per questo motivo… sì è grazie a loro che questa nostra terra non cambia, non migliora, ma resta sempre sempre la stessa, perché il vero problema in fondo… sono loro!!!   
Lo so… difficilmente si riuscirà a cambiare questo sistema, quantomeno in tempi celeri…
Mi consola però sapere che alla fine: “Chi oggi si diverte a vivere con due piedi in una scarpa…  finirà sicuramente con il camminare scalzo”!!!

Storia di una Dott.ssa che ha deciso di rientrare in Sicilia…

Stavo sfogliando alcuni giorni fa il web, per ricercare alcune notizie sui nostri cervelli siciliani, costretti a causa di questo nostro sistema “clientelare/familiare” (cui aggiungerei mafioso…), che privilegia la raccomandazione alla meritocrazia e che costringe per l’appunto, molti di questi giovani “cervelli”,  a rivolgere verso altre nazioni quelle proprie competenze professionali…
Ecco che all’improvviso mi sono imbattuto su una storia, così toccante che mi sono sentito di doverla condividere nel mio blog…
Provo a riassumerla…
Incarichi prestigiosi all’estero. Collaborazioni con ospedali inglesi e francesi, e poi la scelta di tornare a lavorare nuovamente in Italia.
La storia di Mariangela Panebianco dimostra che quando c’è talento, intelligenza, fatica quotidiana e soprattutto volontà di non farsi sopraffare dalle frustrazioni, la vita ti ripaga di tanta resilienza. Perché questa giovane neurologa siciliana, ha una storia di raccontare che innesca tante riflessioni…

La dottoressa Panebianco si laurea giovanissima all’Università di questa sua città etnea nel 2000, ad appena 24 anni con 110 e lode!!!
Si specializza in Neurologia sempre con il massimo dei voti: studia tre anni nella città siciliana, e i rimanenti due anni alla Cattolica di Roma: “Divento specialista a 29 anni – afferma – terminata la specializzazione inizio a lavorare come consulente neurologo in diverse strutture private, ed anche in contesti di ricerca come il CNR e la Fondazione Scientifica Morgagni con alcune borse di studio. 
Dal 2005 al 2010, cinque anni di lavoro intenso, matto e disperatissimo, accettando tutti gli incarichi. Ma nulla di definitivo e gratificante. Purtroppo non c’è neanche una famiglia di medici alle spalle di Mariangela. Il nonno contadino. Il padre con un’azienda agricola. Ci sono invece la passione per la medicina e la neurologia, un marito e una piccina di pochi anni: questi i dati di realtà, da cui muovere.
Il giro di boa per Mariangela arriva nel 2010: “Vinco un dottorato di ricerca Internazionale in Neurobiologia, della durata di quattro anni. I primi due anni li trascorro a Catania, poi mi offrono la possibilità di andare all’estero”.
Prende la piccola di 4 anni e mezzo e si vola, il marito rimane al suo lavoro in banca: trasferimento nel Regno Unito, Università di Liverpool. 
Entro a far parte di un grande team universitario, faccio ricerca scientifica, in particolare utilizzando tecniche di mappatura cerebrale. Divento autore “Cochrane” per l’”Epilepsy Group” ed inizio a pubblicare reviews e a collaborare con autori di tutto il mondo. Sono ancora oggi membro attivo della Cochrane Library International”. 
Concluso il dottorato firmo un contratto da dirigente neurologo presso il “The Walton Center Hospital”, ospedale universitario, centro di eccellenza nelle neuroscienze.
Vengo inoltre reclutata per scrivere un capitolo di un libro di Neuroanestesiologia per Elsevier, il maggior editore mondiale in ambito medico e scientifico, insieme ad altri autori di fama internazionale. 
Vado in Francia per due mesi, all’Università Pitié-Salpêtrière di Parigi, portando il mio contributo scientifico ad un studio clinico congiunto sullo stroke”. 
Nel 2015 il secondo giro di boa nella vita di Mariangela: nel pieno della carriera nel Regno Unito decide di rientrare in Italia. “Decido di lasciare Liverpool e tornare in Sicilia, ma l’università non vuole perdermi, mi offre allora un contratto part-time da ricercatore per l’Istituto di Medicina Translazionale, che mi porta a ritornare a Liverpool a periodi alterni. 

Oggi sono ancora ricercatore onorario”. 
All’inizio del 2016 l’incontro con una persona straordinaria, la dottoressa Patrizia Perrone, e il concorso per un posto da dirigente in Neurologia all’Ospedale di Legnano: “Lo vinco e inizio a lavorare”.

Il passaggio da un Ospedale universitario ad un Ospedale pubblico per acuti non è indolore…
In Inghilterra i tempi dettati dalla ricerca erano più rilassati, i medici non indossano il camice, ma solo un distintivo di riconoscimento, nessuno manca al briefing del mercoledì, che si conclude sempre con uno spuntino collettivo. 
L’abito è fondamentale: la volta che ho indossato i jeans ho rischiato di essere sbattuta fuori dal reparto. Ho riparato subito comprando tailleur. Paradossalmente, l’assenza di camice non significa più empatia con il malato. 
A Legnano ho trovato un ospedale di frontiera, per acuti, dalle risposte rapide e dai ritmi intensi. Usiamo il camice, certo, e sappiamo essere “prossimi” a chi sta male”. 

Leggendo l’articolo ho subito pensato ad una domanda… ma proseguendo, ho visto che quanto stavo riflettendo, era già stata posta dal giornalista: “Perché tornare in Italia, dopo tanti riconoscimenti?”.

Risposta: “E’ difficile dare un’unica, razionale risposta. In Inghilterra ottengo riconoscimenti e prestigio, ma l’Italia mi mancava. Volevo riunire la mia famiglia. Ma forse la motivazione più grande è stata il voler essere riconosciuta e apprezzata in Italia, volevo rimettermi di nuovo in discussione. Liverpool è stata l’esperienza più forte della mia vita. Ho avuto il privilegio di lavorare con professori come Tony Marson, una mente della Neurologia mondiale. I colleghi inglesi mi hanno aperto le porte delle loro case, hanno permesso che mi integrassi totalmente. Sono profondamente grata a tutti loro. Ho avuto il privilegio di far crescere mia figlia in un college, ora adolescente è bilingue. Sono tornata in Italia arricchita da un punto di vista professionale ma anche umano. 

Al tempo stesso oggi sono soddisfatta di essere stata inserita in Italia in un ospedale moderno come quello di Legnano. Sono contenta di aver cercato, ricercato ed essere approdata qui. Sono felice di non aver ceduto alla frustrazione iniziale della professione, quando tutto appariva in salita, con pochissime prospettive, trasformando l’”handicap” in risorsa. 
Se non avessi mai lasciato la mia terra oggi non sarei quella che sono! 
Ancora oggi vivo un insieme di entusiasmo, nostalgia e speranza per il futuro”. 
L’articolo di concludeva: “Troviamo la dottoressa ogni giorno all’Ospedale Civile di Legnano, quarto piano area B, divisa fra reparto, neurofisiologia e cura dell’epilessia”. 
Ma ho scoperto sempre sul web, che la Dott.ssa Panebianco nel frattempo è rientrata finalmente a Catania, e per quanto ho potuto costatare (mi auguro di non sbagliare…) dovrebbe operare nel reparto di neurologia presso l’Azienda Ospedaliera Garibaldi…

Cosa aggiungere, leggendo storie come queste, mi convinco sempre più che – per migliorare questa nostra terra – bisogna innanzitutto stabilire quel concetto di equità, dando così a tutti la possibilità di competere ad armi pari, iniziando dallo stesso livello e dimostrando attraverso lo studio e le capacità personali, di poter essere apprezzati sia umanamente che professionalmente, senza dover essere limitati o svantaggiati da quei classici ostacoli familiari e/o economici…
Purtroppo, per come scrivo tante volte nel mio blog… “noi siamo un’isola“; perché in questa terra, sono ancora in molti a pensare che il merito da solo non basti: “si…bisogna con l’adulazione, il servilismo e il conformismo, trovare qualcuno disposto a riconoscerlo e premiarlo!!!”.
Ma per fortuna, non tutti i siciliani sono eguali e la storia raccontata sopra, conferma perfettamente come si può essere primi, senza dover barattare mai la propria dignità!!!

Taluni siciliani sembrano dei lupi… ma alla fine evidenziano solo comportamenti da cani!!!

Se dovessi paragonare a prima vista taluni siciliani ad un animale, questi sarebbe certamente un lupo!!!

Si perché a guardarlo è forte, coraggioso, pieno di energia, ma poi, nel caso dei miei conterranei, la vera natura riprende il sopravvento…
Ed allora… sarà forse per quella sua diretta parentela con i suoi antenati della famiglia “canis”, sarà che la somiglianza faceva credere diversamente, sarà che quell’immagine del lupo pian piano si rivela errata e ci si accorge con il tempo che quella grinta è soltanto esteriore, perché nella pratica quel lupo coraggioso, si dimostra tutt’altro, sì… un docile cane!!!
Già, non è un cane come quelli selvaggi, rabbiosi, incontrollabili, no questo cane è diverso. 
E’ un animale che preferisce la comodità al rischio, che si presta a svendersi piuttosto che a lottare, che risulta sempre meno interessato alla caccia e al combattimento, ma preferisce cibarsi di ciò che gli viene dato, non ricerca cacciagione fresca, ma si comporta come fosse vegetariano, già… si alimenta di ciò che produce quel proprio “orticello”…
A quel cane non interessa stare con gli altri, con i suoi simili, non vive per essere libero o insieme al branco, egli vive solo per se stesso, elemosinando le briciole che gli vengono gettate e le carezze degli scarponi sui quali solitamente si poggia…
Ecco perché ora, nel paragonarlo a quell’animale, mi sono ricordato di una storia, che per l’appunto descrive perfettamente taluni miei concittadini…
Permettetemi di raccontarla:
C’era una volta, un inverno polare.
Il freddo aveva congelato tutto, anche quel territorio a valle dell’Etna era ghiacciato… 
Un lupo, ormai ridotto a pelle e ossa, cercava del cibo senza trovarne, ed allora in quel suo girovagare, si spinse sempre più vicino alle zone limitrofe di questa nostra città etnea…
All’improvviso, in quella desolata disperazione, incontro un suo simile… già, pensava che fosse un altro lupo come lui, ma si sbagliava, era semplicemente un cane…
Certo a differenza sua era in perfette condizioni, in carne e ben lucido…
“Dimmi” – lo interrogo il lupo – “com’è possibile che io, pur essendo più forte di te, non trovo da mangiare e quasi muoio dalla fame e tu invece, sei in queste perfette condizioni???”.
“Il fatto è” – rispose il cane – ” che io servo un padrone, che ha molta cura di me, mi da cibo senza che glielo chieda, e non ho altre incombenze se non quella di custodirgli la casa…”.
“Credimi, sono veramente un cane fortunato”…

“Ebbene guarda” – continuo il cane – se ti va, puoi godere del mio stesso destino, venendo a servire il mio padrone”.
“Sai, debbo dirti che l’idea non mi dispiace – disse il lupo – già a pensarci debbo dirti che mi conviene vivere sotto un tetto e riempirmi di cibo, senza dover vagabondare per i boschi”…
Però scusami cane, ho un domanda da chiederti… 
Dimmi Lupo… se posso rispondere lo farò volentieri.
Sì… noto che hai il collo spelato, come mai???
Ah… che mi sembrava, no… non è nulla… – rispose il cane – è perché mi legano con una catena perché di giorno non esca di casa, affinché rimanga sveglio di notte per vigilare”…

” Bene” – rispose il lupo –  ma se ti viene voglia di uscire, te lo permettono??? 
“Nooo” – rispose il cane…
“Ma allora non sei libero, e se non sei libero – replico il lupo – godi pure di questi beni, che io non li voglio, se per parteciparne devo sacrificare la mia libertà”… 
Ecco l’esempio riportato è calzante!!! 
Non è vero forse che ogni giorno, c’è sempre qualcuno disposto a rinunciare alla propria dignità per svenderla al migliore offerente…???
Sì… è proprio vero: “Taluni siciliani sembrano dei lupi… ma alla fine evidenziano solo comportamenti da cani!!!!
  

Governatore Musumeci: Presto!!!

Nel quotidiano “La Sicilia” di stamani è stato riportato un sondaggio sull’operato del Presidente Musumeci ad un anno dell’insediamento del suo esecutivo…

I risultati emersi sono ahimè molto deludenti, difatti un siciliano su due non crede in quel suo direttivo, tanto da far scendere – vedasi altro sondaggio in foto – al 27% le preferenze di valutazione che avrebbero oggi i cittadini nei suoi confronti, tutto il contrario rispetto a quanto lo scorso anno, raccoglieva il 40% dei consensi, grazie ai quali è stato eletto…
E dire che il sottoscritto in molti suoi post aveva consigliato il governatore su ciò che avrebbe dovuto fare e soprattutto aveva elencato i soggetti da cui si sarebbe dovuto allontanare, ma che viceversa egli, si è messo a suo fianco…
Dimentica cosa dice il detto: “Chi cammina con lo zoppo impara a zoppicare, e questi sono i risultati“…
Va aggiunto inoltre che, la rivelazione fatta dal quotidiano, è stata compiuta su un campione di circa un migliaio d’individui, ma se avessero esteso a 10 volte in più quel loro sondaggio, credo che oggi non più del 10% gradirebbe quel suo operato…

Quanto sopra (a differenza di ciò che si potrebbe credere…) mi dispiace tantissimo, perché ritengo ancora oggi il nostro governatore Musumeci una persona perbene e soprattutto dalle grandi qualità morali, ma che purtroppo – per circostanze che oggi non comprendo – non riesce ad allontanare da se, tutti quei soggetti “marci” che nel corso di tanti anni con la politica ci hanno marciato e soprattutto “mangiato”, gli stessi individui che abbiamo potuto vedere proprio alcuni giorni fa in un film documentario realizzato dal giornalista delle ” Iene”, Ismaele La Verdera, di cui a breve spero di poter pubblicare un video per contestare quel suo “finto” comportamento da “paladino” della legalità, poiché è eguale a molti di quelli compiuti da taluni soggetti, ora indagati da parte della Procura Etnea…

Certo, una parte di verità in quel video viene correttamente raccontata e su questo “non ci piove”… ed è proprio quella a cui faccio riferimento, a quei soggetti presenti in quel video che sono gli stessi che la sostengono e che hanno dimostrato d’aver fatto affari, attraverso una politica sleale o certamente poco legale…

Ma si sa, non sono certo io il primo a dirlo: ai nostri politici piace giocare con i soldi pubblici!!!
D’altronde volete mettere quanto sia bello sapere che a fine mese quel loro portafoglio si andrà a gonfiare senza che loro abbiano fatto nulla per meritarselo…
Diceva bene il Giudice Borsellino: “A fine mese, quando ricevo lo stipendio, faccio l’esame di coscienza e mi chiedo se me lo sono guadagnato”!!!

Ma tanto lo sappiamo, quel giudice e morto per nulla, perché alla fine nulla è cambiato, una terra ingrata che si ricorda di quelle sue  vittime solo durante le commemorazioni, poi durante gli altri 364 giorni, quei sepolcri restano spogli, senza alcun fiore, se non quello portato dai loro stretti familiari.

Loro si arricchiscono senza alcun merito, già vivono senza fare un bel niente, mentre nel frattempo i siciliani si svuotano di tutto, anche di quel po’ di dignità che gli restava..
Peraltro, come non ricordare quanto accadeva alcuni anni fa in quel palazzo della regione, dove per l’appunto tra quei deputati siciliani andava di moda bere 28 caffe’ al giorno, ma la cosa assurda è che hanno preteso anche il rimborso, sì… un rimborso che ha inciso sulle nostre tasche per milioni di euro!!!

Oltre ai quali andrebbero sommati quelli per vitto e cartoleria… sì uno spreco esagerato di migliaia di matite/penne…

D’altro canto quei “poveri” deputati, dovranno pure mangiare, bere e nel frattempo scrivere… si nelle riviste d’enigmistica, tanto ci sono i cittadini che pagano per tutti…
Ecco perché caro Governatore, dovrebbe chiedersi come mai la nostra Regione è in bancarotta, un motivo ci sarà stato…???
Non è certamente colpa sua, ma fintanto che non apporterà alcun cambiamento a quella classe dirigente, ma soprattutto non limiterà quegli sprechi fuori controllo, mi permetta di chiederle: come può pensare di migliorare questa nostra terrà e risalire questa attuale graduatoria che la vede purtroppo in totale caduta libera???

Chi crede in Dio non può essere mafioso e neppure complice!!!

“Non si possono servire due padroni”!!!

“Nessuno può servire due padroni, perché o odierà l’uno e amerà l’altro, oppure si affezionerà all’uno e disprezzerà l’altro. Non potete servire Dio e la ricchezza…”!!! 
Ecco perché ciascuno di noi, non può pensare di essere costruttore di futuro, continuando a ragionare con la mentalità mafiosa…  
Bisogna decidere dove stare e comportarsi di conseguenza, sapendo di dover dire il più delle volte NO!!! 
No quindi al muro dell’omertà, alla corruzione, al malaffare, al clientelismo, a quei comportamenti mafiosi e violenti, alle sopraffazioni e all’offesa dell’altrui dignità… 
Basta… così non si può più continuare, bisogna cambiare e per cambiare bisogna lottare, non è più tempo di rassegnarsi, attendere, sperare che qualcosa all’improvviso cambi…
Tutti, ripeto tutti devono fare la propria parte, bisogna metterci la faccia, non si deve sempre attendere che siano sempre gli altri a fare le lotte per voi… 

Si può cambiare… si deve cambiare, e per farlo bisogna sognare in grande, perché nei grandi sogni troverete le parole del Signore… quelle parole che vi daranno coraggio e forza per andare avanti e superare i problemi.  

Mi piace la frase di papa Francesco quando dice: “C’è bisogno di uomini e donne veri, che denunciano il malaffare e lo sfruttamento, che vivono relazioni libere e liberanti, che amano i più deboli e si appassionano di legalità, specchio di onestà interiore. Abbiamo bisogno di uomini e donne che fanno quel che dicono, dicendo no al gattopardismo dilagante”. 
Il problema però del messaggio di sopra è quello di sempre e cioè che la maggior parte degli individui non adempie in alcun modo a quegli insegnamenti, anzi la maggior parte di essi preferisce la pigrizia all’azione, sono come Sancho Panza, sì… a loro non interessa combattere come Don Chisciotte, neppure se i nemici sono rappresentati dai mulini a vento…

Papa Francesco si rivolge ai mafiosi dicendo, “cambiate…” e poi li chiama “fratelli e sorelle“… 

Non so quanto giusto sia questo approccio… ma d’altronde egli è il Papa e deve trasmettere gli insegnamenti del suo Signore e di questa sua Chiesa… ma illudersi che quei soggetti, possano decidere – grazie alle parole espresse – di correggere quel proprio modo d’essere e di vivere allontanando da essi quella ricerca affannata fatta di potere, prepotenza, denaro e convertirsi quindi a Gesù Cristo: “Ma mi sembra qualcosa di difficile realizzazione”. 
A quei soggetti mafiosi non interessa minimamente la prossima vita o se quella andrà persa; a loro interessa vivere nell’agiatezza attuale, d’altronde sono identici alla maggior parte dei fedeli cristiani; da un lato provano ad onorare quei principi cristiani: “Si recano in Chiesa la domenica per ricevere l’eucarestia e di contro attuano nei giorni feriali tutti quei comportamenti disonorevoli, che di fatto li allontanano sempre più dalla vita eterna…

Già sono gli stessi che durante l’assassinio di Padre Pino Puglisi, si sono chiusi ermeticamente a casa, gli stessi che non si sono ribellati quando avrebbero dovuto farlo, sono loro ad aver tenuto aperto le botteghe in quel giorno di lutto e potrei continuare con quanto compiuto fino ai giorni nostri…

Quindi, per favore Santo Padre, quando parla dei mafiosi non indichi con il proprio indice solo coloro che tengono un’arma nella propria mano, ma faccia in modo di traslare quel suo dito in tutte le direzioni di quest’isola, da est ad ovest, da nord a sud, perché i mafiosi sono ovunque, anche dove non dovrebbero essere!!!
Non abbia quindi timore di dire la verità… 
D’altronde se la Chiesa Cattolica ha ribadito l’obbligo di partecipare alla Messa la domenica e nelle altre feste di precetto, affermando che “i fedeli sono tenuti a partecipare all’Eucaristia nei giorni di precetto, a meno che siano giustificati da un serio motivo (ad esempio, malattia, cura dei lattanti oppure siano stati dispensati dal loro parroco) e aggiungendo inoltre “coloro che deliberatamente non ottemperano a questo obbligo commettono un peccato grave”, non si comprende il perché, per azioni commesse non meno gravi, si declini di procedere con quanto in suo potere e cioè con la scomunica (di quei fratelli e sorelle…) per causa gravi e ostinate infrazioni alla morale e quindi alla dottrina riconosciuta!!!
Già, mio caro “fratello” Francesco: “Forse è finito il tempo della carota e bisogna passare al bastone!!!