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Gratteri ha ragione: in questo Paese la giustizia è solo per i poveri!

Ho ascoltato le parole del magistrato Nicola Gratteri, ospite ad “Accordi&Disaccordi“, il talk condotto da Luca Sommi su Nove con la partecipazione di Marco Travaglio e Andrea Scanzi. Ha parlato di giustizia a due velocità: garantismo per i potenti e sanzioni durissime contro i manifestanti.

A dimostrazione che in questo Paese non si vuole cambiare!
Quante volte l’abbiamo sentito dire, sussurrato nei corridoi, urlato per strada dopo l’ennesimo arresto in flagranza? L’ennesimo funzionario colto con le mani nella cassa, l’ennesimo politico che intasca mazzette come se fossero caramelle… “Sì… ma tanto non succede niente…
E infatti, mentre il Dott. Gratteri – come pochi altri – si consuma in trincea contro la criminalità organizzata (e non solo), il Governo risponde con leggi vergognose: norme che non servono a stroncare l’illegalità, ma a proteggere chi la pratica. Funzionari infedeli, politici corrotti, colletti sporchi di mafia: tutti più al sicuro oggi, grazie a riforme scritte col bilancino, sì… pendenete verso la dorruzione.
Pensateci: arrestano un corrotto con le banconote ancora in tasca, e poi? Il processo si trascina per anni, la prescrizione divora tutto, la carriera prosegue indisturbata. Intanto, chi denuncia rischia il linciaggio, chi indaga viene ostacolato, e lo Stato? Lo Stato abbassa la testa e firma leggi ad hoc!
So bene di cosa si tratta. Io, che ho vissuto in prima persona il contrasto al malaffare e all’illegalità, posso confermare: in tutti questi anni è sempre stato così. E così, ahimè, continua ancora oggi!
E proprio qui sta il tradimento: normalizzare la corruzione è il primo passo per renderla invincibile. Gratteri lo ripete da anni: Se togli gli strumenti alle Procure, non stai combattendo la criminalità. La stai proteggendo.
E allora? Allora serve urlare che questo non è “tolleranza zero”, ma complicità! Che ogni riforma finta, ogni legge scritta col contagocce per i potenti, è un pugno nello stomaco a chi crede ancora nello Stato. Come me.
Perché il problema, come ho scritto proprio in questi giorni, non sono solo le mazzette che passano di mano, è il sistema che le lascia circolare, e poi si gira dall’altra parte.
E io, oggi, sono qui a dirvelo con il cuore gonfio di delusione. Perché dopo anni spesi a lottare per far emergere la legalità dove non c’era, mi ritrovo a constatare che le regole del gioco sono sempre le stesse e chi dovrebbe cambiarle, invece, le sta scrivendo a misura di chi non vuole cambiare nulla.

La meglio gioventù!!!

Non so se avete letto sui quotidiani i 24 indagati destinatari della richiesta di rinvio a giudizio per l’inchiesta sull’ex Presidente di Confindustria Sicilia, Antonello Montante… 
No, non ho alcun interesse di pubblicare quei nomi, m’interessa viceversa evidenziare quali ruoli questi “signori” avessero nella società civile…
Ed allora esaminiamoli: ex comandante Gdf, docente universitario, senatore, finanziere, ufficiale dei carabinieri, imprenditore, dipendente confindustria, ufficiale gdf, sovraintendente polizia questore,  dirigente regionale, funzionario prefettura, generale, ufficiale carabiniere, funzionario polizia, capo reparto aisi, sindacalista, imprenditore, otre impiegati vari… 
Rileggendo quei nomi ho pensato: può essere mai che non esista un limite da ritenersi invalicabile??? Come possono alcuni “cittadini al di sopra di ogni sospetto” scadere in tal maniera??? Sento una profonda difficoltà, a leggere quei nomi, sono individui che dopo aver raggiunto una posizione autorevole o quantomeno soddisfacente, si svendono… per cosa poi è tuttora da scoprire…
Non ho alcun volontà di comprendere… perché quello che ci poteva essere da capire è racchiuso dentro me in una sola parola: Delusione!!!
Sì… mi sento profondamente amareggiato di scoprire che quelli che potevano rappresentare dei punti fermi, sono come veri e propri falsi d’autore… 
Ciascuno di essi ha tradito il ruolo che incarnava; hanno in un solo momento distrutto tutti quei valori a cui i cittadini credevano, s’ispiravano, quell’affidarsi nelle istituzioni, ed ora, già ora che si è scoperto di come abbiano “interpretato” quei ruoli per meri interessi personali, nessuno crede più in quei valori…
Inoltre, ciò che mi da più fastidio oggi, è sapere che ciascuno di essi, proverà a giustificare quanto compiuto, anzi forse faranno anche di peggio, nessuno di loro dirà: ho sbagliato!!! 
Vederete, non uno proverà a scusarsi con i propri cari e ancor meno con la società…
La circostanza assurda è che il sottoscritto si sente capace di leggere quei loro pensieri: “Sì, per ciascuno di essi, quanto compiuto allora era corretto; d’altronde faceva parte di un ruolo a cui altri si erano adeguati; peraltro, se non fossero stati loro a compiere quegli atti richiesti, ci sarebbe stata una sfilza di loro colleghi, che sarebbero stati pronti a sostituirli!!!
E’ l’errore più grande che solitamente tutti compiono: pensano di fare di tutta l’erba un fascio!!!
Ma noi, si lo so… pochi tra noi, per fortuna non siamo come loro!!! 
Ecco perché ho voluto mettere insieme tutti questi signori; sì… li ho voluti raggruppare in un solo titolo, quello per l’appunto del mio post.
Poiché, per un momento… mi sono immedesimato in un mio omonimo: già quel Nicola attore nel film di Marco Tullio Giordana, “La meglio gioventù”. 
In particolare ripensavo a due episodi toccanti della pellicola, che lo avevano personalmente riguardato…
Il primo, quando in apertura del film, durante l’esame universitario il professore lo ammonì e gli suggerì quella frase: “Lasci questo paese!!! E’ un paese bello e inutile… da distruggere, in quanto tutto rimane uguale e immobile, in mano ai dinosauri”!!!
Es il secondo avvenimento, quando verso la fine del film, “Nicola” si reca come psichiatra in carcere per assistere un indagato di “mani pulite“.
Durante quel dialogo, il recluso gli disse: “Cosa crede… questa è l’Italia che hanno fatto i nostri padri, mi creda”!!!
E fu allora che Nicola ribattè: “No, mio padre no, mi creda anche lei…”!!!

Auguri di Buona Pasqua a tutti: sia agli onesti che ai disonesti…

Sono in giorni come questi, nei quali sei quasi obbligato a scrivere un augurio, che un senso di tristezza, di delusione e di amarezza… mi prende.
Già, sono troppe le parole false espresse, le frasi fatte per dire quello si dovrebbe sentire nel profondo e che invece resta vacuo, a livello superficiale…
Messaggi social, fotografie, video, baci e abbracci che sembrano cambiare il mondo, ma che in fondo non cambiano nulla; perché non vogliamo cambiare nulla!!!
Per altro… passato quel giorno, non modifichiamo le nostre abitudini, non cambiamo i nostri comportamenti, non ci ribelliamo alle ipocrisie e ai silenzi, a quelle consuetudini a cui da troppo tempo siamo legati…
La verità è che si vuole stare comodi, senza problemi, disinteressandosi di quanto accade fuori, di ciò che non ci riguarda personalmente, viviamo protetti al riparo, all’interno delle proprie mura, comodi e imperturbati…
A pensare tutto ciò un’angoscia mi prende e mi stringe il cuore…
Si dovrei sentire quella presenza trascendente… quella speranza interiore, che come un sole che sorge, dovrebbe rischiarare i sentimenti di tutta l’umanità…
Ma non è così… non la sento quella  voce che grida nel deserto, che chiama ciascuno di noi verso il cambiamento, io vedo soltanto intorno a me… indifferenza!!!
Diversamente, ciò che desidero realmente è vedere negli altri quella perduta speranza, quell’auspicato cambiamento di mettere in pratica quel rinnovamento che trasformi finalmente le coscienze… 
D’altronde come si dice: “i cambiamenti sono possibili… solo quando vengono attuati!!!
E allora mi chiedo perché non cominciare… cosa si sta aspettando, basta iniziare compiendo un primo passo… provare a indirizzare se stessi verso quel miglioramento morale desiderato, un cammino senz’altro possibile, se lo si vuole compiere…
Non c’è quindi bisogno d’aspettare un segno sovrannaturale, la speranza è qui ora, su questa terra, è presente, sì…  è data a tutti la possibilità di ricominciare, anche per chi si è perduto, anche per chi adesso è sfiduciato…
Vedrete che la rotta scelta sarà quella giusta… porterà ciascuno di noi verso un paese libero, dove la pace sarà una costante, dove la giustizia primeggerà e dove la democrazia non verrà limitata o plagiata dai pochi… perché questa è una cosa che ti riguarda, sì… che riguarda anche te!!!
Ed allora per la prossima volta, pensaci… prima di dire Buona Pasqua!!!