Ed allora, partendo dall’attuale condizione e cioè che non esistono nella mia regione (ma la regola vale anche per tutte le altre…) soggetti capaci di sviluppare dal nulla “strabilianti” attività imprenditoriali a cui nessuno aveva pensato prima e tralasciando altresì di evidenziare capacità di miei conterranei di cui non ho mai sentito parlare e cioè capaci di generare improvvisamente sviluppi economici e finanziari tali da alterare lo stato sociale di noi isolani, beh… ciò che resta è una manipolazione del territorio in ogni suo aspetto quotidiano, iniziando da quel sottomesso meccanismo clientelare/mafioso a cui si lega il degrado morale della nostra classe politico/dirigenziale.
Vediamo quindi in quali modi “eccezionali” si son venuti a creare quei processi finanziari che hanno permesso a talune attività imprenditoriali di cresciere in pochi anni maniera considerevole, sapendo che nessuno di quegli imprenditori abbia mai posseduto un patrimonio personale (e/o familiare) tale da consentirgli di investirne – anche solo una parte – per quei propri progetti innovativi!!!
Per cui, mancando di fatto il pressuposto fondamentale per iniziare una qualsivoglia attività – mi riferisco alla disponibilità di denaro per dare avvio alla propria attività idealizzata – ecco che si prova a ricercare (senza alcun risultato…) quelle risorse finanziarie presso noti Istituti di credito, i quali però, senza alcuna garanzia non rilasciano neppure un fido di poche centinaia di euro!!!
Ecco quindi che quella ricerca fiduciosa di capitale viene indirizzata verso (ahimè) taluni soggetti, solitamente legati ad ambienti criminali…
Premetto comunque che questa prassi non può esser sfruttata da chiunque, già… non tutti possono usufruire di quelle risorse finanziarie che si sa esser di provenienza illecita, poichè bisogna innanzitutto far parte di quell’associazione o quantomeno dimostrare di volerne condividene tutte le azioni…
Parliamo quindi di soggetti che intendono accettare e quindi perseguire quell’obiettivo comune, nel caso specifico criminoso, sì… sapendo che quanto viene ora consegnato per esser investito proviene da attività illegali quali riciclaggio, estorsione, contraffazione, spaccio di stupefacenti, prostituzione, lavoro a nero, etc…
Ecco quindi che se si inizia ad operare per quel sistema, si permette attraverso la propria attività di riciclare risorse (illegali) in circuiti legali dell’economia reale e della finanza.
Ecco quindi che quel denaro comincia a realizzare interessanti profitti ed una parte di esso – mi riferisco agli utili generati – vanno a mutare in qualcosa di concreto, attraverso l’acquisizione di beni immobili come capannoni, negozi, uffici, terreni, etc… ma anche attraverso investimenti particolari come metalli preziosi, monete e diamanti…
Ed allora, quell’impresa (di cui nessuno sapeva…) inizia improvvisamente a compiere dei passi importanti nell’economia locale, ma non solo, si espande ora anche in altre regioni e in settori diversi, il tutto a scapito di quella concorrenza che viene – anche con modi coercitivi – limitata o eliminata!!!
Tra l’altro nessuno deve provare a bloccare la crescita di quell’asset imprenditoriale, perché tutti ormai sanno che dietro quella “testa di legno” vi è il vero proprietario, cioè quel “boss” che ha di fatto sborsato il denaro, lo stesso che al momento opportuno, si riprenderà quella “fresca creatura” per dar vita ad altre nuove imprese, tutte collegate tra esse come scatole cinesi, affinchè si possa permettere di celare l’espansione e rendendo sempre più occulti gli investimenti dei capitali.
Sì… perché uno dei principali sforzi che deve compiere quell’impresa (per sfuggire ai controlli) è rappresentato dalla mimetizzazione degli investimenti dei capitali, affinchè le forze dell’ordine – preposte a quelle verifiche – abbiano difficoltà nel risalire alle origini illecite, già… sin dalla loro iniziale movimentazione e difatti, quanto celatamente compiuto, rende (successivamente) ahimè difficoltoso agli organi giudiziari per procedere con i noti provvedimenti giudiziari di sequestro e/o confisca!!!
Ecco il motivo per cui esiste un meccanismo che lega entrambi quei poteri; già… imprenditori e mafiosi uniti in un unico scopo, sì… determinato dal calcolo utilitaristico, evitando altresi soluzioni che potrebbero generare conflitti o che potrebbe trasformare in perdenti, sia gli imprenditori che i criminali.
Già… sono certo che ora avete intuito come alla base della formazione di molte nostre imprese (a partecipazione mafiosa – grazie ai loro capitali) vi siano motivazioni dil potere; mi riferisco al meccanismo di controllo non solo dei mercati locali, ma soprattutto del territorio; già… perché ora, quella posizione economica conquistata, permette all’imprenditore (e al suo socio occulto…) di indirizzare (quando richiesto) la propria influenza verso quei referenti del potere politico i quali, evidenziano in ogni loro circostanza, di esser sempre disposti a offrire qualcosa in cambio, pur di ricevere quel pacchetto preparato di preferenze elettorali…
Infine, per il resto non cambia nulla, solite briciole ai cittadini per i voti concessi, sottosviluppo e criminalità ovunque, ed ancora, disoccupazione e sfruttamento della manodopera, ma soprattutto ciò che da maggiormente fastidio è quell’obbligata subalternizzazione del governo nazionale (di quello regionale non si sente neppur parlare…) a progetti di sviluppo capitalistico, sì… finalizzato – come da sempre accade – agli interessi delle imprese del Nord ed a tutte quelle imprese che sono state in questi anni (appositamente) create, per generare propriamente quegli inevitabili baratti di potere!!!









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