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L’allarme dei magistrati contabili sulla riforma della Corte dei Conti: “Procure regionali svuotate, a rischio autonomia ed efficienza”

Il governo prosegue sulla strada di riforme che, secondo molti osservatori, rischiano di minare l’efficienza e l’autonomia del sistema giudiziario. 
Dopo aver introdotto la controversa riduzione a 45 giorni dei tempi per le intercettazioni (con eccezioni per reati di mafia e terrorismo), un nuovo provvedimento è finito nel mirino delle critiche: la riforma della Corte dei Conti, attualmente in discussione in commissione Giustizia e Affari costituzionali.

I magistrati contabili hanno lanciato un allarme chiaro e netto: la proposta di legge in esame rischia di compromettere seriamente i controlli sulla spesa pubblica e di indebolire l’autonomia della magistratura requirente. 

In particolare, le criticità riguardano due aspetti centrali: il depotenziamento delle procure regionali e l’introduzione di una struttura verticistica che concentra poteri decisionali nelle mani del Procuratore generale.

Quest’ultimo, secondo il testo in discussione, avrebbe la facoltà di avocare le indagini dei pubblici ministeri contabili e di firmare atti investigativi cruciali, come l’invito a dedurre (paragonabile all’avviso di garanzia). Una concentrazione di poteri che, secondo i magistrati, rischia di trasformare le procure regionali in mere strutture formali, prive di reale autonomia operativa. “Le procure regionali non possono essere ridotte a involucri vuoti”, ha dichiarato una rappresentante dell’Associazione dei magistrati contabili, sottolineando come queste modifiche comprometterebbero l’efficienza e l’indipendenza della magistratura.

Il problema, però, non si limita alla Corte dei Conti. Le riforme in corso sembrano rientrare in un disegno più ampio, che mira a ridurre l’efficacia degli strumenti investigativi e a rallentare i procedimenti giudiziari. Oltre al taglio dei tempi per le intercettazioni, il governo sta cercando di introdurre ulteriori limitazioni, come il rallentamento delle procedure per il sequestro e l’analisi di smartphone e dispositivi digitali, una misura già approvata in Senato e in attesa del via libera della Camera.

A ciò si aggiunge la proposta, sostenuta dal ministro della Giustizia e da parte della maggioranza, di separare le carriere dei magistrati requirenti e giudicanti, un tema che divide da anni il mondo della giustizia e che rischia di aprire ulteriori fratture nel sistema.

Queste riforme, presentate come necessarie per garantire maggiore efficienza e rispetto dei diritti, sollevano invece seri dubbi sulla loro reale finalità. C’è il rischio concreto che, dietro l’apparente razionalizzazione del sistema, si celi un indebolimento degli strumenti di controllo e di contrasto all’illegalità, con conseguenze negative per la trasparenza e la legalità nella gestione della cosa pubblica.

L’allarme lanciato dai magistrati contabili non è quindi solo una questione tecnica, ma un monito sul futuro della giustizia in Italia: un sistema che, se privato della sua autonomia ed efficienza, rischia di diventare sempre meno capace di garantire il rispetto delle regole e di tutelare l’interesse pubblico!

Più controlli sugli appalti del Pnrr!!!

Per la Corte dei Conti la Regione Siciliana deve incrementare considerevolmente gli atti oggetto di controllo successivo di regolarità amministrativa con particolare riferimento alla fase di attuazione del Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza) in cui assume una rilevanza strategica il controllo di legalità sulle aree ad alto rischio corruzione, quale quella sugli appalti pubblici!!! 

Il monito è contenuto nella delibera con cui la Sezione regionale di controllo della Corte dei Conti ha approvato la relazione della Regione nell’ambito del contraddittorio sul rendiconto per il 2021 accertando “la parziale adeguatezza del sistema integrato dei controlli interni della Regione”

La delibera, a firma del presidente Salvatore Pilato è stata trasmessa nei giorni scorsi al presidente della Regione, al presidente dell’Ars e al presidente del Collegio dei revisori dei conti della Regione.

Sul fronte della lotta alla corruzione, la Corte dei Conti invita la Regione a concludere la mappatura delle aree di rischio per i diversi processi dell’attività amministrativa, al fine di non pregiudicare in tal modo l’effettiva attività di prevenzione dei rischi di corruzione, ad incrementare le risorse umane e informatiche, per garantire la completa ed efficace attuazione delle disposizioni normative connesse alla prevenzione dei rischi corruttivi e alla trasparenza dell’azione amministrativa e a procedere a una complessiva e riepilogativa rilevazione dei risultati realizzati sulle misure di prevenzione, che metta, puntualmente, in evidenza il collegamento di esiti e strutture coinvolte alle fasi di attuazione e agli strumenti di rilevazione contenute nelle tabelle di programmazione del Ptpc, al fine di garantire l’esatta rispondenza tra programmi di prevenzione e risultati conseguiti.

Per quanto riguarda il controllo sugli organismi partecipati, i giudici suggeriscono di valutare la costituzione di un presidio organizzativo centralizzato, avente funzioni di indirizzo e coordinamento in materia di riordino, riorganizzazione e controllo degli enti dipendenti e delle società partecipate in modo totalitario dalla Regione.

A tal riguardo – si legge nella delibera – è auspicabile la costituzione di un’unica cabina di regia per il monitoraggio dei contratti di servizio sottoscritti dalle varie articolazioni dell’amministrazione e dai suoi organismi partecipati, al fine di contenere i costi complessivamente posti a carico del bilancio regionale, anche in relazione ai costi di funzionamento di enti e società. 

Creare inoltre un sistema informativo che consenta di rilevare i rapporti finanziari, economici e patrimoniali tra la Regione e le sue società partecipate, ed emanare specifici atti di indirizzo per la verifica della riconciliazione dei reciproci rapporti creditori e debitori.

In riferimento alle performance e alla valutazione dei dirigenti regionali, per i giudici contabili sarebbe necessario creare un adeguato collegamento alla programmazione definita con il Defr, sia dal punto di vista qualitativo (obiettivi da raggiungere) che in riferimento alla capacità di utilizzo delle risorse assegnate; evidenziare, distintamente, le correlazioni di obiettivi e indicatori con i requisiti previsti dalle disposizioni normative di riferimento e richiamati nel documento che disciplina il Smvp; estendere il vigente sistema di misurazione e valutazione della performance dell’amministrazione regionale alle agenzie strumentali regionali; differenziare, adeguatamente, la valutazione del management dell’ente. 

La Corte dei Conti suggerisce alla Regione Siciliana di individuare un responsabile/referente unico per l’attuazione dei progetti finanziati da fondi Pnrr che garantisca alle amministrazioni centrali, titolari degli interventi a regia, l’invio, nei tempi previsti, delle informazioni sullo stato di avanzamento procedurale, finanziario e fisico degli interventi del Pnrr, ai fini del monitoraggio da parte dell’Unità centrale di Audit presso il Mef, e della rendicontazione semestrale all’Ue e a prevedere specifici reports, indirizzati agli organi direzionali, al fine di monitorare, nel corso della gestione, il grado di conseguimento delle misure previste dal Pnrr, e il rispetto dei tempi programmati.

In merito ai controlli sull’attuazione dei progetti del Pnrr, la Corte, nel documento, invita inoltre l’amministrazione regionale «a prevedere una omogenea metodologia, prevedendo una forma di intervento sostitutivo, nel caso di ritardo e/o inadempimento dei dipartimenti nell’attivazione dei controlli, nonché delle forme di verifica sull’adeguatezza del sistema di controllo adottato a livello di ciascun dipartimento ed a prevedere l’operatività e l’interscambiabilità del sistema informativo regionale con la piattaforma nazionale, stante che i sistemi informativi non integrano, tempestivamente, i flussi informativi a supporto della funzione strategica e di quella gestionale, al fine di verificare in corso d’opera, il conseguimento degli obiettivi del Pnrr nei tempi programmati, oppure di consentire la rapida adozione degli interventi correttivi.

Se saranno questi i magistrati che un giorno dovranno giudicare, ditemi: quale giustizia equa dovremmo mai aspettarci???

Già di suo la magistratura mostra ogni giorno tutti i suoi limiti, per non chiamarli intrecci, collusioni, malaffare e potrei proseguire…

D’altronde proprio in questi lunghi mesi ho potuto assistere a circostanze spiacevoli per non chiamarle con il loro nome… dove a seguito di indagini approfondite e ben svolte da parte delle PG di talune procure ed anche della GDF, ecco che incredibilmente, con l’evidenza di quei rapporti ove è acclarata una serie di reati perpetrati da parte di taluni soggetti, ecco che incredibilmente taluni nostri magistrati, hanno deciso di stralciare quei provvedimenti, ovviamente immediatamente impugnati e dai quali – tramite giudizi di nuovi magistrati, si è avuto (dopo non vi riporto i tempi tecnici) ragione, ma successivamente – secondo quanto riportato nelle giustificazioni – causa la mole di arretrati e quant’altro, si continua a stagnare quel provvedimento, che dovrebbero essere viceversa risolto senza indugio o certamente in tempi celeri, ma così purtroppo non è…

Ma si sa, quando si toccano, uomini o donne delle istituzioni o facenti parte di quel palazzo, tutto diventa difficile ed è come sbattere in un muro di gomma, a cui essi sanno che la maggior parte dei cittadini rinuncia nel proseguire…

Il problema come ripeto spesso è che la Massoneria comanda in Sicilia e questi sono i risultati!!! Ma nessuno vuole far nulla, chissà… forse perché chi dovrebbe fare, andava forse alle cene organizzate insieme all’ex boss di costa nostra ora arrestato???

Essa comanda tutti, in particolare proprio quei palazzi dove dovrebbe esserci giustizia e sono soltanto pochi i meritevoli, mi riferisco a taluni Pm che naturalmente escludo dal mio giudizio; essi se pur colleghi di quei soggetti abietti, nulla hanno a che fare con essi, perché a differenza di loro, sono ligi al dovere e soprattutto sacrificano ogni giorno la loro vita per la giustizia di questo Paese!!!

Ma si sa… difficilmente verranno premiati dal sistema, già da questo ordinamento corrotto, dove tutti si vendono, sì… per nulla, anche per un semplice favore!!!    

E difatti, ecco emergere ora un tentativo di truccare l’ultimo concorso svolto in magistratura ordinaria. E’ quanto scoperto dai magistrati di piazzale Clodio, coordinati dal procuratore Francesco Lo Voi. 

Si tratta di una vicenda che risale ad alcune settimane fa ma che è stata resa nota dal capo dei pm di Roma nel corso di un convegno alla Corte dei Conti. 

In base a quanto riferito dal magistrato nel corso di una delle prove scritte è stato messo in atto un tentativo di alterare la regolarità della selezione: «Hanno tentato di rendere riconoscibile il tema in una delle tre discipline – ha affermato Lo Voi – informando uno dei commissari del concorso del segno identificativo dello scritto. 

E’ una vicenda di cui parlo in quanto non più coperta dal segreto investigativo».

Immagino con quanto imbarazzo è stata deciso di riportare la notizia, già… che figura di m…!!!

Leggendola mi chiedevo: Se saranno questi i magistrati che un giorno dovranno giudicare, ditemi: quale giustizia equa dovremmo mai aspettarci???

Chissà, forse la stessa che stiamo subendo…

Pnrr: "Rischio infiltrazioni mafiose e ritardi".

Ho scritto parecchi post sull’argomento in questi anni, ed ora anche la Corte dei Conti. ha lanciato l’allarme sulla spesa del Pnrr in Sicilia!!!

Basti rileggere d’altronde quanto avevo riportato sui rischi da infiltrazioni mafiose e i ritardi che potrebbero far perdere all’Isola gran parte di quei miliardi (fondamentali per colmare il gap della regione con il resto del Paese), per comprendere come quanto avevo riportato sia già in corso e soltanto chi non fa finta di non comprenderne i pericoli e perché cela di possedere forti interessi su quel business economico e finanziario…    

1) La mafia vuole accaparrarsi il controllo di quegli 82 miliardi di euro!!! – http://nicola-costanzo.blogspot.com/2022/07/la-mafia-vuole-accaparrarsi-il.html

2) PNRR: l’infiltrazione economico-finanziaria di “cosa-nostra” è già iniziata!!! – http://nicola-costanzo.blogspot.com/2022/11/pnrr-linfiltrazione-economico.html

3) PNRR: ritardi e infiltrazioni (parte seconda) – http://nicola-costanzo.blogspot.com/2022/12/pnrr-parte-seconda.html

4) Draghi rivolge le sue attenzioni al SUD, la politica s’interessa con convegni al SUD: quante cazzate, la verità è che si stanno preparando per le prossime elezioni e per dar alle imprese del Nord i soldi del PNRR!!! – http://nicola-costanzo.blogspot.com/2022/05/draghi-rivolge-le-sue-attenzioni-al-sud.html

5) Associazione Libera: Il PNRR ai raggi x – http://nicola-costanzo.blogspot.com/2022/12/associazione-libera-il-pnrr-ai-raggi-x.html

Ora, dopo più di un anno, anche lo Stato mostra di comprenderne i rischi e difatti nel corso dell’apertura dell’anno giudiziario, il procuratore della sezione giurisdizionale Pino Zingale ha presentato i dati sviluppati dalla Ragioneria dello Stato sul piano nazionale di ripresa e resilienza…

Ad oggi infatti, ben sette miliardi sono stati assegnati all’Isola, questi rappresentano all’incirca il dieci per cento dei 72,84 miliardi di euro destinati a livello nazionale e comprenderete come con un ricco piatto PNRR così rilevante, è facile pensare che proprio quell’associazione criminale sia fortemente attratta, ma non  solo, a causa dei ritardi provocati dalle PA si potrebbe anche fallire l’obiettivo se non verranno celermente impiegati o se non dovessero essere rispettati i termini rigorosi imposti dall’Unione europea per il loro concreto utilizzo.
Avverte difatti il Procuratore Zingale: è necessario che le varie amministrazioni si sappiano attrezzare adeguatamente dal punto di vista operativo e delle risorse umane e professionali dedicate, evitando di accampare la ricorrente giustificazione della paura della firma che, in presenza dell’attuale disciplina, dichiaratamente (e realmente, si spera) transitoria, che prevede la perseguibilità dei danni erariali solo in caso di dolo, per le ipotesi di comportamenti commissivi, e di colpa grave per quelli omissivi, dovrebbe stimolare al fare piuttosto che all’inerzia.

I prossimi tre anni, diranno come ci si è mossi e soprattutto quanto si è stati capaci di realizzare!!!

L’auspicio è che gli interessi della Regione e dei miei conterranei, siano prioritari a quelli politici, personali e soprattutto clientelari/mafiosi per come ahimè (sono sin d’ora certo accadrà) verranno evidenziati e perseguiti – ormai consuetudine – dalle nostre procure siciliane…
Si facciamo sempre le “pecore” o come dice Sgarbi le “capre”, continuiamo a far finta che quanto sopra non accadrà: sono certo oggi di poter affermare che disgraziatamente ne riparleremo a fatti ormai compiuti tra qualche anno!!!

La Regione Sicilia s’impegna ad inviare 30 Ml di euro!!! Ma dove li trova???

Non ci vuole chissà quale genio per farsi due conti…
Sappiamo che il debito attuale del Comune di Catania ammonta a 1 Miliardo e 600 milioni di euro… 
Ora, per evitare quanto formalmente richiesto da parte della Corte dei Conti è cioè la messa in dissesto dell’amministrazione comunale, si sta tentando da Palermo di aiutare – con un Ddl regionale – questo nostro Comune, con una somma prevista (nella delibera di giunta non si fa riferimento a cifre e non sono citati limiti entro cui la somma dovrà essere calcolata…) da alcuni organi di stampa, all’incirca sui 60 milioni, da corrispondere in due anni…
Ora se fate un calcolo e cioè: 30Ml/1,6Miliardi di euro, il risultato sono delle briciole per far passare esclusivamente le prossime feste natalizie a tutti quei suoi dipendenti, attualmente in ritardo con gli stipendi e soprattutto a garantire ancora per qualche mese le poltrone a coloro che hanno determinato (con le loro azioni), quel dissesto!!!
E comunque, se pur apprezzabile sotto il profilo umano… ( anche se i soldi non dimentichiamo sono i nostri… ), questa eventuale soluzione, non potrà certamente risolvere il problema, ma che verrà soltanto posticipato e aggravato da ulteriori aumenti!!!
Che il governo regionale si prestasse a dare una mano al Comune di Catania era una circostanza alquanto prevedibile, d’altronde in gioco ci sono forti interessi politici e soprattutto partitici, che non possono prevedere in questa fase di essere stravolti, in particolare con quei due partiti di governo M5Stelle e Lega, che stanno facendo di tutto per annientarli, prevedendo di attuare quella serie di normative “anti-corruzione”, che faranno sì che molti nostri attuali referenti siciliani, potranno a breve cambiare… “professione”!!!
E non solo, anche molti funzionari pubblici nominati prima e durante il mandato del nostro attuale  Governatore Musumeci sarebbero a rischio, con le norme messe ora in campo dal nuovo decreto “legalità”…
Ma sarebbe bastato semplicemente che il nostro Presidente avesse richiesto per ciascuno di essi, due semplici documenti rilasciati dai Tribunali, chiamati “Carichi Pendenti” e “Casellario Giudiziario” (richiesti d’altronde in molte regioni del nostro Paese, prima di una qualunque assunzione… ma si sa, noi facciamo parte di uno Stato a parte, sì quello delle banane…), che molti di loro oggi, non dirigerebbero quegli importanti assessorati… ma forse debbo pensare che qualcuno all’interno di quel Palazzo d’Orleans, non sappia che l’eventuale trascrizione in quei documenti come “positiva”, vada intesa in maniera opposta… 
Ovviamente, caro Presidente se ricerca persona dal “pedigree” limpido… sono sempre disponibile ad inviarLe quelli personali, anche solo per farle comprendere come dovrebbero esserlo quello dei suoi più diretti collaboratori…
Quindi in attesa di vedere predisposto (da parte dell’Assessorato all’Economia e a quello alle Autonomie locali) il disegno di legge, affinché si possa venire incontro alle esigenze dell’amministrazione del Sindaco Pogliese, resto in attesa di veder da parte sua, compiere quel tanto richiesto “miracolo”…
Caro Presidente, desidero però confidarLe che io non credo neppure ai miracoli di nostro Signore (peraltro, non sono quelli che lo hanno reso grande…), per cui, ritengo altrettanto impossibile che Lei riesca a effettuare prodigi straordinari, come quelli ad esempio compiuti ultimamente, da quel famoso mago inglese chiamato “Dynamo”…
Ho l’impressione viceversa di trovarmi – se pur sempre in presenza di creature celesti – in quel detto famoso che dice: “Spoglia a Cristo e vesti a Maria”!!! 
E sì… caro presidente, il reale problema non sarà difatti trovare i soldi per far fronte alle esigenze del nostro Comune etneo, bensì trovare quelli per risanare le casse disastrate della Regione Siciliana, che come ben sa, sono in sostanziale “BANCAROTTA”!!!
Ma quest’ultima è un ‘altra storia, che ripropongo ai miei lettori attraverso un vecchio link, che la descriveva allora, in maniera perfetta: http://www.inuovivespri.it/2017/11/13/la-regione-siciliana-rischia-il-fallimento-per-questo-musumeci-apre-al-pd/#_ 
Buona lettura…

Catania… si salvi chi può!!!

Avete visto l’altro ieri sera su REPORT di RAI 3 le inchieste sul traffico di contrabbando di petrolio e sul dissesto della nostra città etnea???
Se non l’avete fatto questo è il link: https://catania.liveuniversity.it/2018/11/20/dissesto-finanziario-catania-report-video/ ed è veramente squallido vedere con quanta “nonchalance” si sia sperperato tanto denaro pubblico, il nostro denaro…
E’ un peccato che questa città manchi di una torre… servirebbe a qualcosa!!!
Comunque, è strano vedere come in Francia per un aumento di pochi centesimi di carburante (precisamente 8 cent.), i cittadini siano scesi in rivolta in maniera inferocita, per far valere le proprie ragioni, mentre da noi, sì… in questo nostro bel Paese, ci fottono milioni e milioni di euro, senza che nessuno mai s’indigni!

In un primo momento ho creduto che si trattasse di masochismo, già sembrava che i miei conterranei trovassero particolarmente piacere nel soffrire… ma poi ho compreso che non era quello il reale motivo, bensì la vera ragione andava ricercata altrove, nell’animo umano, sì in quella propria debolezza… non nel lottare, ma nel lasciare – dinnanzi al proprio orticello – un accesso laterale, da utilizzarsi al momento opportuno…

Ciascuno di loro spera… si sperano di poter usufruire anch’essi un giorno di quei metodi corruttivi, che un dì qualcuno, possa aver bisogno di quella loro posizione… pagando ovviamente per il disturbo!!!     
E loro sono lì, pronti… già pronti per l’uso!!! 
Ecco perché quanto è accaduto è stato possibile, perché sono stati in molti ad aver partecipato alla realizzazione di questo Default, non per nulla il Procuratore generale delle sezioni riunite della Corte dei conti di Roma (Marco Boncompagni), sulla gestione finanziaria condotta dall’Ente negli ultimi anni ha scritto: “Risulta caratterizzata da un susseguirsi di criticità che nel tempo hanno compromesso la capacità di garantire gli equilibri negli esercizi futuri registrando un costante e crescente ricorso all’anticipazione di tesoreria, puntualmente inestinta al termine dell’esercizio di ciascun anno per importi considerevoli con notevole aggravio della spesa per interessi passivi”.
Ma è l’approfondimento che fa il Pg successivamente su quella situazione economica-finanziaria ad evidenziare o meglio a confermare quanto dal sottoscritto riportato: “L’analisi ha consentito l’emersione di criticità che hanno posto in evidenza la grave violazione di norme e principi contabili, mettendo in rilievo una grave condizione di precarietà che sono quindi da ritenersi configurati nei presupposti per la procedura di dissesto”!!!
Più chiaro di così… 
Già si comprende perfettamente come a partecipare a questo disastro, siano stati in molti,  sì purtroppo molti miei concittadini
Ho letto tra i vari social, che dopo aver visto la trasmissione “REPORT”, molti catanesi si sentono indignati… peccato che quella loro indignazione si limiti a qualche frase condivida e termini sul web senza andare oltre
Chissà… forse cambierebbe qualcosa, se tutti quei cittadini che ora si sentono “offesi”, iniziassero a protestare in piazza la propria indignazione, ma si sa… qui non siamo in Francia!!!

Il dissesto a Catania??? Non sarà colpa dei Catanesi!!!

Da alcuni giorni, subito dopo il Tg di un canale regionale, ho visto un giornalista – se non ricordo male si chiama Luca – intervistare i nostri ex Sindaci, in particolare sul dissesto economico finanziario …
Ho ascoltato Bianco ricordare gli anni 90’… si da quel 1993 fino al 2000 e quindi dal 2013 al 2018… giustificando quelle necessarie politiche adottate durante il suo mandato, per ridurre il debito della cittadina etnea; segue come sempre un elenco di meravigliosi provvedimenti compiuti in quegli anni di governo…
Stamani, viceversa è stato intervistato l’ex Sindaco Stancanelli, ed anch’egli ha ricordato come durante il suo mandato, quel debito fosse passato da un miliardo e 200 milioni a 700 mila euro… 
Ho pensato… che fosse un vero peccato, non potere intervistare anche l’ex Sindaco Umberto Scapagnini, che per ben otto anni ha gestito questa nostra città, chissà cosa avrebbe detto a riguardo e a chi avrebbe dato la colpa di questo disastro…
Alla fine chissà… a pagare per tutti, sapete chi sara???
Il nuovo Sindaco da poco insediato Salvo Pogliese???
Non vorrei essere al suo posto, già perché dopo quanto hanno pronunciato le sezioni riunite della Corte dei conti alcuni giorni fa e cioè, l’obbligo di dover dichiarare il dissesto economico finanziario del Comune Etneo entro e non oltre 30 giorni, diventa sicuramente difficile continuare, in particolare senza il sostegno del governo centrale di Roma…
Va inoltre aggiunto il rischio che decorso infruttuosamente quel termine assegnato, si provvederà alla nomina di un commissario ad acta ed il conseguente avvio delle procedure sanzionatorie nei confronti dello stesso Comune…
Come avevo scritto ieri: “La verità si vede nei fatti e non nei discorsi” e noi di chiacchiere, ne abbiamo sentite tante, troppe e i risultati di quelle inutili parole sono oggi rappresentate da quel debito, una vergogna non solo per la nostra città, ma soprattutto per noi cittadini, che veniamo ora guardati dai connazionali d’altrettanti capoluoghi di provinciai quasi fossimo degli appestati, dei corrotti, incapaci di saper fare il bene della nostra città, ma soprattutto “complici” di quel sistema fallimentare, che ha reso ciascuno di noi altrettanto “indegni”…
In questi anni di sprechi e di denaro buttato al vento, di trasformazioni urbanistiche solitamente allimite dell’abuso, di demolizioni incredibili come ad esempio taluni cavalcavia, di realizzazioni non necessarie vedasi quella fontane artistiche, e poi, aree a verdi mai godute, parchi a tema inutilizzati, di parcheggi desiderati e mai compiuti e potrei continuare con un elenco lunghissimo…
Se non fosse che penso che l’eventuale arrivo di un Commissario servirà a poco o forse a nulla per riesumare una città ormai morta, ammetto che esaminando senza alcun pregiudizio politico, quanto poco hanno saputo compiere in tutti questi anni quei nostri referenti, forse il giungere ad una soluzione così drastica, è sicuramente preferibile a tutte le altre, ora proposte!!!
Ahimè Catania, poveri Catanesi… che senza alcuna colpa, vengono mess orai in croce…

Dissesto finanziario al Comune di Catania!!! Da Scapagnini a Bianco: Altro che politica… qui ci vorrebbe il Generale Dalla Chiesa!!!

Che vergogna… che schifo, sono stato una giornata a parlare con alcuni amici del nord Italia, che non si spiegano come sia stato possibile realizzare un buco finanziario da 1,6 miliardi!!!
E’ dal 2000 che sento parlare di bilanci in rosso ed oggi dopo 18 anni siamo ancora qui a parlare di conti…
La Corte dei Conti d’altronde ha deliberato per il nostro Comune di Catania, il dissesto finanziario. 
La cosa altrettanto assurda è che l’atto (deciso dalla sezione controllo di Palermo) è stato compiuto lo scorso 4 maggio, ed è stato notificato all’ente il 24 luglio.
Secondo i giudici contabili non ci sarebbe la sostenibilità finanziaria per gestire il debito… anche se il Comune, a detta del primo cittadino della città, Salvo Pogliese, presenterà entro 20 giorni ricorso, sperando che esistano le condizioni necessarie: “Cercheremo di fare tutto, anche l’impossibile, per evitare il dissesto. 
Leggeremo con attenzione le 70 pagine del provvedimento e valuteremo cosa fare. Ma è opportuno essere prudenti”
Certo con politiche come quelle compiute, con sperpero del denaro pubblico, con mancate politiche di sviluppo, con nessun controllo sui conti pubblici ed una totale assenza di rigore nella gestione della finanza pubblica locale… cosa si pensava che incassano un euro, potevamo pagarne mille???
Peraltro, se i nostri ex sindaci hanno pensato esclusivamente ad abbellire la città con proposte futili… ultima la fontana realizzata presso la circonvallazione, si comprende quanto fosse prevedibile, attendersi prima o poi il risultato ora evidente a tutti!!!
Ora, la prima cosa che verrebbe in mente… è il: Commissariamento!!! 
Sì… se soltanto servisse a qualcosa… 
Ma da noi, abbiamo visto come questo tipo tipo di provvedimento, non fa altro che creare ancor più confusione, anche perché quei cosiddetti preposti a commissari, non possiedono alcuna propria capacità, ne professionale e ancor meno manageriale, ma sono i classici raccomandati del caz… posti lì da quella stessa politica che ha fallito e che ricerca in quel soggetto, la persona giusta a cui attribuire tutte le loro responsabilità, ma soprattutto permette di trovare una soluzione temporanea al problema, che non viene di fatto risolto… ma solo traslato nel tempo…
Ecco quindi perché da noi ci vorrebbe una soluzione più drastica!!! 
Ad esempio, un manager preparato nel settore pubblico, investito soprattutto di un’autorità a modello Generale “Dalla Chiesa”… perché soltanto così, potremmo pensare di dare soluzioni definitive ad un problema così grave…
Altrimenti, ci ritroveremo (come solitamente avviene) a parlarne, a discuterne, si chiederà al governo nazionale d’intervenire celermente, riceveremo da Roma forse un po’ di elemosina… ma per il resto, saremo nuovamente qui tra qualche anno… a scoprire di avere un debito raddoppiato!!!
Gira e rigira e sempre la stessa storia, non cambia mai e si ripete in maniera perenne… 
Nello scrivere questa mia ultima frase, incredibilmente mi è giunta in mente Sandra Mondaini e quella serie televisiva chiamata “Casa Vianello”: Che barba, che noia. Che noia, che barba!