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C’è veramente bisogno di un congresso "mondiale" delle famiglie??? Ma…

Ciò che nessuno dice è che dietro questo congresso vi è una delle più importanti lobby di pressione cristiana, che si prefigge il compito di unificare a livello internazionale molti gruppi, con lo scopo di portare avanti le proprie istanze, di stampo ovviamente conservatore…
L’organizzazione è americana e non ha fini di lucro, ma a detta di molti, rappresenta uno dei più influenti gruppi negli USA che promuove e coordina l’esportazione di quelle ideologie che sono alla base di quelle retoriche “omofobe”, contro l’omosessualità od altri orientamenti sessuali non eterosessuali, nel tentativo di demonizzare lesbiche, gay, bisessuali e transgender (di cui il termine di definizione “LGBT”)…
In questa loro azione sfruttano prerogative che sono “pseudo” religiose, medico e morali, puntando a distruggere in modo violento quei gruppi che appartengono a quegli orientamenti non eterosessuali… 
Si tratta di una nuova caccia alle streghe a modello “Santa inquisizione” e utilizzano tutte i metodi conosciuti per distruggere quei loro avversari, in particolare gli attivisti di quei gruppi LGBT…
S’inizia con il web attraverso i social, insultando in maniera critica quei soggetti, per colpirli in maniera negativa nelle loro professioni, famiglie, amici e conoscenti, affinché si crei intorno a loro, un vero e proprio deserto… 
Questi congressi mondiali delle famiglie, vengono organizzati non per dare modo di comprendere quelle diversità, cercando anche di trovare un modo per affrontare temi fondamentali come quelli sui diritti e doveri, ma bensì puntando esclusivamente ad alimentare un profondo odio e disgusto, per quei soggetti che a loro modo “peccano” per  quella loro naturale condizione.
Parole che in alcuni casi sono veri e propri incitazioni alla violenza, non solo fisica, ma soprattutto morale…
Ecco quindi tutta una serie di campagne denigratorie che evidenziano come l’omosessualità conduca all’AIDS, alla pedofilia, al neo-paganesimo, a comportamenti immorali in particolare sessuali, fino ad attribuirgli anche forme di cannibalismo… una vera follia!!! 
Difatti… a loro dire, quanto oggi si sta compiendo rappresenta un impegno nella tutela delle persone, delle famiglie ma soprattutto dei figli, che in questa totale confusione, non riescono a valutare in maniera obiettiva quanto viene loro proposto in Tv e sul web, vedendo così in quegli orientamenti, qualcosa di naturale e di legittimo…
Le famiglie scendono ora in piazza o meglio nei congressi, ma forse la giusta risposta è quella data dal governatore del Veneto Luca Zaia e cioè che l’unica patologia esistente oggi… è l’omofobia e non certo l’omosessualità!!!
Lascio immaginare, quanta poca approvazione abbia ricevuto questa sua affermazione, ma d’altronde si sa, il dibattito attualmente in atto ha finalità totalmente diverse da quelle per cui è stato organizzato, e di cui solo in pochi conoscono le reali motivazioni…   
Un congresso che evidenziare la paura di ciò che non si conosce… ma solo chi ha paura degli altri, ha paura di se stessi ed evidenzia una peculiare caratteristica chiamata “insicurezza”!!!
Diceva un pensiero buddista “attenti alle parole“, perché di quei dieci tipici comportamenti disonesti, quattro riguardano per l’appunto l’uso della parola… 
Teniamoci quindi alla larga da tutto ciò che può rappresentare menzogna, ipocrisia, calunnia e adulazione, perché la non verità fa ammalare soprattutto chi la concepisce!
Love without limits and constraints is the eternal breath of universe”: l’amore senza limiti e vincoli è l’eterno respiro dell’universo!!!

Diversità: diritti e doveri!!!

Avevo iniziato a scrivere questo post alcuni giorni fa, dopo aver ascoltato ad un convegno (era il 17 febbraio ), un intervento sui diritti civili…

Per ragion varie non sono riuscito a completarlo, ma soprattutto mi sembrava corretto prima chiederne quantomeno un’autorizzazione verbale a quella persona che non conoscevo e che casualmente, in un successivo convegno politico ho rincontrato, perfezionando così quella mia personale richiesta …
La persona di cui facevo sopra riferimento è Sandro Mangano e come dicevo, da quel palco, aveva evidenziato alcuni temi riguardanti i diritti civili…
Aveva esordito dichiarando d’aver sempre fatto politica a livello sociale, senza alcun bisogno di essere iscritto ad un qualche movimento politico, ma soprattutto senza l’ausilio di possedere una tessera di partito per esprimere il proprio pensiero, viceversa, diventando egli stesso interlocutore di quella politica che coinvolgesse alcune esperienze di vita sociale…
Una scelta la sua voluta, quella cioè di non essere inserito all’interno di un gruppo partitico – per come riportava – “per non essere comprato da nessuno“!!!
Il suo unico desiderio… è soltanto quello d i poter interloquire con una parte di società che ben conosce, grazie alla propria esperienza di vita che lo vede per l’appunto appartenere al mondo omosessuale…  
Un omosessuale – ha dichiarato – che ama i maschi, ma soprattutto un omosessuale che non si vergogna di dirlo!!!
Il motivo di questa sua affermazione, è quella di voler rompere con quegli schemi preimpostati dalla nostra società, abituata a vedere il “diverso” come un pericolo, come un qualcosa da evitare…
Come d’altronde egli stesso dichiara: “Può capitare a tutte le mamme e ai papa d’avere il proprio figlio che viene per dire… sai mamma, papa, mi sono innamorato di un uomo”!!!
Sappiamo bene tutti cosa accade solitamente in quelle circostanze: “nei casi buoni lo si butta fuori di casa, nei casi peggiori si adotta la violenza fisica o ancor peggio lo si manda in qualche “Centro Igiene Mentale” o da qualche amico psichiatra, affinché egli possa attuare quelle necessarie cure riparative”…
Ecco perché Sandro Mangano da quel palco rivolge un auspicio a tutti gli uomini e donne presenti delle nostre Istituzioni, in particolare prova a inviare un messaggio da questa sua terra, questa regione… la Sicilia, perché da qui possa nascere quella differenza che non sia esclusivo appannaggio della sinistra…
Perché i diritti civili non vengono votati solo da chi è di sinistra, perché un soggetto può essere gay e votare per la destra!!!
Bisogna quindi finirla con quella falsa moralità o con quell’essere sessualmente ambigui o per meglio dire “transessuali“, un tema quest’ultimo certamente difficile da affrontare e quindi – premesso che egli non ha nulla contro questa minoranza “transgender” – fa fatta però da parte loro una scelta di diritto: non si può essere transessuale e mantenere nello stesso tempo quel percorso o determinati organi che non le appartengono…
Per entrare nello specifico… “sei un uomo… e ti senti prigioniero in un corpo di donna, vuoi fare un percorso di transessualità…??? Lo stato ti accompagna a trovare la tua identità… quella pace interiore voluta e ricercata; ma se vuoi mantenere una doppia identità, una doppia figura esclusivamente per fini personali… non puoi chiedere un diritto o un dovere alla Stato, perché non gli compete!!!
Basta quindi con tutte quelle sigle “particolari” espresse per meglio identificarsi o per voler riconoscere amori naturali… perché secondo Sandro Mangano, queste sono di fatto “Blasfemie“, sono condizioni sociali che non possono essere da uno Stato difese, protette o legiferare… si deve viceversa legiferare sul diritto di coppia… ma ad un bisessuale che chiede un diritto, prima bisogna riconoscerlo…
Ciascuno di loro deve quindi riconoscere prima se stesso, i suoi gusti personali, cercando di comprendere quelli che dovrebbero essere i suoi diritti, ma anche i suoi doveri… 
Ma ad un bisessuale… cosa può dire lo Stato: “Sei libero di fare nella tua camera da letto quello che vuoi, ma non puoi rappresentare un tema a cui debbo pensare”…
Le diversità – logicamente – non sono soltanto quelle sessuali ma anche quelle della disabilità, perché tutte le persone hanno la prerogativa di essere libere da qualunque discriminazione, per poter godere ampiamente dei propri diritti civili, culturali, economici, politici e sociali…
Ho letto che a breve (dal 29-31 Marzo) è in programma a Verona il “Congresso Mondiale delle Famiglie”… e rappresenta un tema caro a molti e sul quale è intervenuto per l’appunto Sandro Mangano (attivista per i diritti omosessuali e fresco di nomina coordinatore del dipartimento Diritti Civili di #DiventeràBellissima)
A differenza di ciò che in molti potrebbero pensare, Mangano si schiera a favore del Congresso e ne spiega i motivi: “Troppa retorica, opportunismo e propaganda politica dietro le barricate sul Congresso Mondiale delle Famiglie. 
È ora di finirla con gli stereotipi e iniziare a pensare in chiave liberale: io dico fortemente Si. Penso che tutto ruoti attorno al senso autentico della libertà di espressione, quella libertà che qualcuno vorrebbe limitare, utilizzando le vecchie contrapposizioni ideologiche tra destra e sinistra, precludendo a un omosessuale di sostenere i valori della famiglia, quando invece la famiglia è un patrimonio da tutelare, oggi più che mai. Magari ci sarà molto da discutere sul concetto di famiglia, ma di certo non è privando i cittadini di uno spunto di dialogo e confronto che daremo l’esempio di un Paese democratico e civile quale pretendiamo di essere. Io dico ‘Sì’ alla famiglia: una famiglia che accoglie e non discrimina; che tutela i figli e i loro orientamenti, che li guida a essere persone migliori. Di questo l’Italia ha davvero bisogno”!!!
Diceva Herbert Marcuse: “Questa società cambia tutto ciò che tocca in una fonte potenziale di progresso e di sfruttamento, di fatica miserabile e di soddisfazione, di libertà e d’oppressione. La sessualità non fa eccezione…”. 

In Sicilia i testamenti cominciano sempre col cognome e poi segue il soprannome, la fisiologia del soprannome…

Se dovessi decidere quale intervento mi ha particolarmente appassionato stamani, presso l’Hotel Sheraton di Catania, quello dell’ex On. Trantino – senza togliere nulla agli altri – posso reputarlo quello di maggiore classe… 

L’Avvocato esordisce con una  frase: “Il mio non è un intervento da politico”!!!
I politici sono come le rose, quando profumano… ci sono politici che farebbero meglio a non sbocciare mai”, e questo incontro con Nello è un incontro propizio tra, un fratello maggiore e un fratello minore… 
Anche perché io che ci tenevo tanto a candidarmi, ma mi sono visto escluso quando ha detto “gli anziani si chiudono con lui che ha sessant’anni“, io che ho qualche mese in più sono escluso, ma pazienza, per questa volta tollereremo…
Nello ha detto una cosa straordinaria che però deve essere coniugata a una novità, concreta e attuale che è apparsa ieri, e che diventa sintomatica…
Io l’ho seguita sempre questa Meridiana che è quella dei dati Istat.
I dati Istat sono la cartella clinica della società e quindi quando noi parliamo di politica – non dimenticatelo – parliamo di politica in quanto specchio della società, la politica metaforica, la politica alata, appartiene a qualche congresso dove c’è la formazione, i ragazzi hanno bisogno di energie nuove, ma non certamente ai bisogni concreti della gente…
E la notizia allarmante, tra tante, che io ho appreso, è che il 67% di popolazione non ha più fiducia nel prossimo, cioè non crede… 
Signori questo è un episodio biblico, e quando Nello parlava di aree, in cui si può costruire un nuovo soggetto, senza bisogno di ammiccamenti, gli ammiccamenti si fanno con le amanti non con i matrimoni, noi abbiamo bisogno di stabilire matrimoni solidi, con chi ci sta, con chi intende scommetterci, con chi non presenta all’incasso le ambizioni prima di dimostrare quello che vale… 
E allora mi domando perché il 67% non crede, ed ecco allora il grande divario che forse culturalmente può salvare il quesito: “Da un lato la indifferenza, il prossimo che non esiste, l’altro che io devo ignorare; dall’altro la differenza, cioè quelli che possiamo completamente far sapere agli altri che cosa in concreto vogliamo e non certamente con ipotesi e teoremi, ma scendendo – non è terrorismo il mio se dico che parlerò soltanto un quarto d’ora, 20 minuti, dopodiché siete riconsegnati alla vostra libertà… e quello sarà il momento più felice – voglio indicarvi che mi sono immaginato come un emigrante che torna dopo anni nel suo paese e non trova più niente Raffaele (Stancanelli), ma qui non c’era la casa di…, Tusa può dire ad un certo punto, questa è la cultura del passato non ho… la cultura dell’oblio… che è la più tragica delle cose, la cancellazione della memoria!!!
E qui non c’era l’altro e qui non c’è questo, a quel momento mi sono detto, io emigrante che mi trovo davanti a tutti questi perché ho a tutti che c’è… mi trovo nelle condizioni di poter garantire soltanto il mio cognome, perché Sciascia diceva “in Sicilia, i testamenti cominciano sempre col cognome e poi segue il soprannome, la fisiologia del soprannome“…
In Sicilia quando ad un certo punto si diceva… “Tanu l’orbu” non è perché era cieco, ma dietro il soprannome c’è sempre una filosofia, perché ignorava a questo punto le disinvolture della moglie e per questo lo chiamavano “Tanu l’orbu“, evidentemente cercava di non vedere…
Oppure c’era “Turi menzuchilu“, al mio paese che vuol dire mezzo chilo, che i figli crescevano ogni anno, ma il pane a tavola, la “vastedda“, era sempre mezzo chilo, perché non c’era possibilità di averne di più..
Ed allora mi sono chiesto, ma che cosa è successo in Sicilia, me lo sono chiesto come studioso della politica, perché altro titolo non ho… 
E’ successa un’epidemia straordinaria, è successa una mortalità di quelli che crescono ogni giorno e nessuno se ne accorge, siamo diventati afoni, è morta la parola!!!
Ma come… nella terra dei canterini, nella terra delle donne che battevano i panni e cantavano con tutte le miserie e le angustie che avevano alle spalle, alle spalle in senso letterario… ma come nella terra dove i contadini convertivano muli e cavalli nell’aria, a pestare la spiga perché uscisse il grano, non c’è la parola, ma come, nelle chiese affollate di cori, ci sono soltanto anziane signore, le pie donne e qualche giovane dalla voce bella… e dove è finita la parola???
E allora io mi sono preoccupato, mi sono preoccupato perché noi abbiamo – attenzione – un movimento, chiamatelo come volete, non mitizzo qui i termini, un movimento che ha bisogno della parola, in senso biblico, “parla perché io ti veda”, e noi dobbiamo essere visti, altrimenti di comunicazione non abbiamo, attraverso la parola…
Come non c’è più la parola, c’è la rinuncia… ancor di peggio, c’è la rinuncia alla pelle, noi vedete che sono tutti tatuati, la pelle… la seta di madre natura non è più ammessa, deve essere coperta, da questo lenzuolo di geroglifici, di scarabocchi, d’insulti, di motti, di donne nude, di donne vestite, ecc…
Anche gli atleti ne sono colpiti, lo vedete nelle manifestazioni sportive quando li mettono in onda… come gli atleti che profumavano di giovinezza e di doccia, coperti tutti, anche nelle parti che non si vedono, e che sta succedendo… rinuncia ulteriore persino alla pelle….
Ma attenzione la tragedia non si ferma, qui… 
C’è la rinuncia al carattere, il carattere del siciliano, il siciliano che – ecco riprendo il tema perché faccio l’incastro con quello che ha detto Nello, non perché avessi bisogno di completamenti, ma ho bisogno di prendere da lui, quello che è diventato terribile –  il carattere del siciliano, non c’è più!!!
Il siciliano era quello che, se trovava uno che bussava alla porta, a mezzogiorno – perché erano tutti manziornisti nei paesi – diceva… “settiti e mangia cu noi…anzi pigghiti un muzzicuni” e dov’è questo siciliano, sono stati soppressi tutti, c’è stata un’invasione… che successo???
L’invasione c’è stata perché sono tornati gli inglesi, ed hanno occupato l’intero spazio del nostro linguaggio, non c’è più l’Italiano, sono tutte parole inglesi con  qualche divagazione italiana e tra poco attaccheranno l’ultima ridotta… i cognomi, sì… i cognomi, perché i nomi sono andati via, perché i nomi sono Jessica, Melody, Kalvin, i tempi di Pippino, Gioacchino, Iannuzzo, sono finiti, ma non è un discorso da niente, non è un discorso di carattere, episodico, che sta in qualche nicchia, non è un discorso di colore, è un discorso di costume…
E qui si sta parlando di un movimento che deve rinnovare e non può rinnovare senza dimenticare le fondamenta, no senza fermarsi alle fondamenta… perché dopo le fondamenta c’è da costruire piani su piani, ma senza le fondamenta non ha importanza sapere quanti piani può costruire… crollerà!!!
E allora se tutto questo sta avvenendo, ci sarà una risposta, che cosa sta succedendo… ecco perché oggi noi abbiamo tre tipologie che sono nate, pochi se ne sono accorti…
I “neet“… i neet sono i giovani che non vogliono sapere niente né del passato, né del futuro…
Poi ci sono oltre a questi, gli “😄” i quali a questo punto hanno rinunciato ai propri doveri e ai diritti, perché devono vivere non si sa quale rivoluzione; si alzano alle dodici del mattino, se hanno i soldi prendono l’aperitivo, se non li hanno lo fanno mettere in conto che poi passa papà, e questi sono quelli che dovranno edificare non si sa quale futuro…
Ed infine ci sono i più terribili di tutti, i “cherofobici“… i cherofobici sono quelli che hanno paura della felicità, e persino c’è la cantante ufficiale, bravissima… l’Attili, che ad un certo punto dice col cuore: “è strafatto di spine“!!!
E questo è un mondo di cui dobbiamo tenere conto, non è che sto parlando dell’arca, non sta parlando della mia terra, della vostra terra e i “cherofobici” hanno paura della felicità, ma come, Nello… non predicavamo noi la felicità???
I comizi… ha per carità i comizi… se ancora ho un qualche minimo posto nel vostro cuore, siano benedetti i comizi… perché scommettevamo la faccia e il cuore e tornavo a casa pieno di occhi e pieno di strette di mano…
Era la droga, mia moglie mi diceva “non sei stanco“??? Io vorrei ricominciare… io benedico quei marescialli che alle dodici meno cinque di sera, quando dovevo prendere la parola mi dicevano, Onorevole il mio orologio si è fermato faccia lei… io lo sapevo, comprendevo e cercavo di fare…
E allora se tutto questo è fatto… e siamo nella condizioni di quelli che predicavano, noi… predicavamo la felicità, Nello forse non c’è ne siamo accorti, non parlavamo al circolo del polo, parlavamo in tuguri, a giumarra, parlavamo in zone desolate, dove ad un certo punto avevamo le folle più degli abitanti, perché volevano sentire, la gente voleva sentire la parola, ecco l’importanza della parola, ma Almirante non diceva… “io vi voglio tutti proprietari e non proletari“, è questa era la felicità, era il discorso di futuro, tutto morto???
Fintanto non m diranno che io ho fatto male, Nello ha fatto male, Raffaele ha fatto male, parlo di quelli un po della generazione con divari anche ventennali, a credere anche nei miti, a credere nel poeta che ci animava e ci trasformava, quando non mi diranno – e me lo dimostreranno – che aver creduto a  Brasillach: “Questo Paese mi fa male, questo Paese è ingiusto, questo Paese è duro… ma è la mia Patria”!!!  
E allora… per tutti i giovani e anche non più giovani di questa Patria, che come me, hanno avuto la fortuna di non soffrire le sciagure delle guerre, mi permetto di condividere questa toccante poesia di Robert Brasillach:
Il mio paese mi fa male
Il mio Paese mi fa male per le sue vie affollate,
per i suoi ragazzi gettati sotto gli artigli delle aquile insanguinate,
per i suoi soldati combattenti in vane sconfitte
e per il cielo di giugno sotto il sole bruciante.
Il mio Paese mi fa male in questi empi anni,
per i giuramenti non mantenuti,
per il suo abbandono e per il destino,
e per il grave fardello che grava i suoi passi.
Il mio Paese mi fa male per i suoi doppi giochi,
per l’oceano aperto ai neri vascelli carichi,
per i suoi marinai morti per placare gli dei,
per i suoi legnami troncati da una forbice troppo lieve.
Il mio Paese mi fa male per tutti i suoi esilii,
per le sue prigioni troppo piene, per i suoi giovani morti,
per i suoi prigionieri ammassati dietro il filo spinato,
e tutti quelli che sono lontani e dispersi.
Il mio Paese mi fa male con le sue città in fiamme,
male contro i nemici e male con gli alleati,
il mio Paese mi fa male con tutta la sua giovinezza
sotto bandiere straniere, gettata ai quattro venti,
perdendo il suo giovane sangue in rispetto al giuramento
tradito di coloro che lo avevano fatto.
Il mio Paese mi fa male con le sue fosse scavate,
con i suoi fucili puntati alle reni dei fratelli,
e per coloro che contano fra le dita spregevoli,
il prezzo dei rinnegati piuttosto che una più equa ricompensa.
Il mio Paese mi fa male per la sua falsità da schiavi,
con i suoi carnefici di ieri e con quelli di oggi
mi fa male col sangue che scorre,
il mio Paese mi fa male. Quando riuscirà a guarire?

Sì!!! #diventeràbellissima

Questa mattina è stato presentato a Catania il congresso provinciale di #diventeràbellissima, il movimento politico con a capo l’attuale Presidente della Regione, Nello Musumeci.

A differenza di quei convegni politici, solitamente organizzati per dare la parola ai soliti “baroni”, questa volta a prendere voce sono stati gli iscritti al movimento, in particolare tutti quei nuovi tesserati – giovani e meno giovani – che hanno provato a manifestare al Presidente tutta la propria difficoltà a sopravvivere in una terra complicata, clientelare e non meritocratica…
In particolare, un’intervento compiuto dal portavoce del gruppo “La Squadra”, Sig.ra Romj Crocitti, ha espresso con una mozione il distacco da quella politica clientelare, capace esclusivamente di portare voti alla persona designata, ma di non realizzare nulla di concreto per questa terra, attraverso quella propria presenza…
Per meglio comprendere il distacco che si desidera far compiere al movimento, mi permetto di pubblicare i punti della mozione presentata:  
1) Il movimento dovrà rimanere autonomista e sicilianista, dentro l’azione politica governativa del Presidente Musumeci. 
2) Il movimento dovrà seguire il progetto di radicalizzazione sul territorio con il logo #Diventerà Bellissima, con cui dovrà affrontare in autonomia le prossime competizioni elettorali che si terranno in tanti comuni siciliani.  
3) Apertura di sedi provinciali e circoli territoriali dove sviluppare progetti di aggregazione, aprendo il tesseramento a soggetti che ne facciano richiesta, che si  identificano dentro la nostra linea politica. 
D’altronde, in un momento particolare di accozzaglia politica in cui versa il nostro Paese, anche la nostra regione vive quel profondo scoraggiamento… 
Delusione, sconforto, indignazione, insicurezza, ma soprattutto distacco, hanno di fatto creato in molti cittadini, quel grave senso di rassegnazione…
La dimostrazione di quanto sopra è dimostrata dal fatto che gli stessi si sono allontanati dalla politica attiva, ed hanno evidenziato quel loro distacco attraverso l’ astensionismo…
Ecco perché a differenza di loro, un modesto gruppo ha deciso di intraprendere una percorso diverso, quello di non volersi rassegnarsi agli eventi, ma di essere presenti sempre, ciascuno con le proprie capacità, affinché si possa giungere a realizzare il meglio per questa propria terra…
Ecco i motivi che hanno condotto a voler credere nel progetto #DiventeràBellissima, perché rappresenta l’ultima spiaggia per i molti siciliani ancora onesti e fieri…
Difatti, dopo l’utopia di quei movimenti autonomistici, nati e scomparsi come meteore, ci si è chiesti: l’autonomia rimarrà ancora un’opportunità o la palla al piede che  frenerà ancora lo sviluppo della nostra isola??? Ed ancora, rimarrà  solo sulla carta… quando poi nella realtà altri, oltre lo stretto, continueranno a prendere le decisioni per questa terra, deludendo le aspettative dei siciliani e allontanandoli di fatto, non solo dal resto d’italia, ma anche dall’Europa???

No!!! Non è più possibile rimanere taciturni e obbedienti, ma come quei pastori “Sardi”, bisogna diventare sempre più regionalisti, a garanzia della nostra storia, senza che nessuno possa continuare ancora a ridicolizzarci…

L’autonomia Siciliana tanto decantata si è dimostrata un’opportunità perduta, colpa certamente di quelle politiche personalistiche perpetrate da una classe dirigente locale, lontana dai bisogni del suo popolo…
La Sicilia ora si trova ad un bivio e ha bisogno di un “vero” progetto di aggregazione, che deve svilupparsi dentro un “Movimento partito Autonomistico“, puntando principalmente ai valori fondamentali di noi siciliani, come quelli della famiglia!!!
Ecco perché, in questo preciso momento, piace ricordare le parole del Presidente Musumeci, quando ad un incontro durante le ultime regionali, ebbe a dire: “Finirò di fare politica, quannu a capu tavula, si mettera di novu u nannu””!!!
Si comprende da quelle sue parole, come abbia voluto rimarcare che la Sicilia ha perso gran parte della sua storia e delle origini, forza e orgoglio del suo popolo, parole che la dicono lunga su quella che era la nostra sicilianità e che è stata negli anni adulterata, per interessi di quei “prenditori” della politica. 
Il movimento ha ora bisogno di mettere in agenda al primo punto il rilancio dell’economia e dell’occupazione, distrutte da politiche nazionali e locali, partorite in combutta con soggetti asserviti a quelle logiche personalistiche di sudditanza “romano centriche”, a scapito – per come peraltro abbiamo ciascuno di noi potuto costatare – degli interessi della collettività isolana. 
La convinzione che si dovrà radicare è quella che la politica è una arte nobile e che deve stare al servizio del cittadino e non viceversa, per come oggi avviene!!!  
A dimostrazione di quanto sopra  è stato chiesto al Presidente Musumeci – dalla portavoce Romj Crocitti- come sia stato possibile che, proprio nella sua città Etnea, a dispetto di altre provincie, il tesseramento al movimento #diventeràbellissima sia passato in sordina, quasi che a qualcuno dispiacesse promuovere la notizia… 
Ci si augura che quanto accaduto dipenda da una modalità debuttante in “gestione ed organizzazione”, escludendo a priori, qualsivoglia artificioso meccanismo, a cui non vogliamo credere – già, non è stato piacevole dover ascoltare le molte lamentele di amici/conoscenti che volendosi collegare al sito del movimento per comprendere quali modalità adottare per compiere quel tesseramento, hanno ahimè riscontrato difficoltà non indifferenti, come ad esempio il costatare che il recapito telefonico indicato fosse inesistente – ecco, quanto sopra ovviamente, non rappresenti per il movimento, un fattore positivo. 
D’altronde, l’aver ascoltato stamani le sue parole, in particolare l’appunto manifestato al movimento, rimproverando ai “suoi”, d’aver sentito poco l’aria di “gruppo” (in questo primo anno alla guida del governo regionale), conferma nei fatti, quanto sopra sopra espresso…
Apprezzato infine l’intervento dell’assessore alla Salute, Ruggero Razza, che ha ricordato l’importanza dell’attuale esperienza, iniziata con l’elezione a Governatore di Nello Musumeci e che ha dato a questo nuovo movimento di #diventeràbellissima, quella centralità necessaria, affinché possa diventare non solo “bella”, ma unico soggetto “unificatore e trainante” del centro-destra siciliano.