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La giustizia trionfa: arrivata la sentenza attesa da anni.

Giunge a conclusione la vicenda giudiziaria del Condominio “Les Roches Noires” di Giardini Naxos. 

Il Quotidiano online delle aree metropolitane di Messina e Reggio Calabria, “TEMPOSTRETTO.IT“, ha pubblicato in queste ore l’articolo di cui vi allego il link: https://www.tempostretto.it/news/i-condomini-di-giardini-naxos-in-guerra-con-gli-amministratori-la-spuntano-una-condanna.html.

Nella nota si sottolinea come, dopo anni di rinvii di udienze e denunce presentate da alcuni condòmini coraggiosi – i quali hanno avuto il merito di portare all’attenzione degli organi competenti una serie di irregolarità legate alla gestione di un amministratore di condominio – si sia finalmente giunti a una sentenza significativa. Tutto ebbe inizio con il primo esposto presentato dal sottoscritto nel 2018 presso la Procura e la Guardia di Finanza di Catania, successivamente trasferito per competenza agli uffici di Messina, dato che il Villaggio in questione ricade nel territorio del Comune di Giardini Naxos. A ciò è seguita, in conformità con la Legge Cartabia, una formale querela. Dopo quasi sette anni di vicissitudini e costi non indifferenti, questa sentenza rappresenta un traguardo importante, poiché costituisce un precedente rilevante per affrontare situazioni analoghe, spesso critiche e diffuse in molti condomini del nostro Paese.

Riassumo brevemente la notizia e, permettetemi – in qualità di autore dei primi esposti presentati agli organi competenti (a cui hanno successivamente aderito numerosi condòmini, guidati dalla Sig.ra Romj Crocitti Bellante) – di esprimere un sentito ringraziamento per il lavoro svolto dalla PM di Messina, dalla Guardia di Finanza di Taormina, dal Pubblico Ministero Dott. Sebastiano Mazzullo e dal Tribunale di Messina (già… a quest’ultimo va un particolare riconoscimento: l’aver nominato in questi mesi, la Dott.ssa Graziana Quattroni, quale amministratrice giudiziaria); grazie quindi a tutti loro e alla loro professionalita, per aver contribuito a ripristinare principi di legalità che, purtroppo, erano stati gravemente compromessi.

Riprendo quindi la nota del quotidiano online “TEMPOSTRETTO.IT” provando a sintetizzarla: 

Giunge a conclusione la pagina giudiziaria del Condominio “Les Roches Noires” di Giardini Naxos, una vicenda che ha tenuto banco per anni e che ha visto i condòmini lottare per ripristinare legalità e trasparenza in un contesto di presunta mala gestio.

Il Quotidiano online, “TEMPOSTRETTO.IT“, ha pubblicato in queste ore un articolo che ripercorre gli eventi salienti di questa complessa vicenda. Dopo anni di rinvii, denunce e battaglie legali, un numero ristretto di condòmini del complesso “Les Roches Noires”, hanno finalmente ottenuto una sentenza di primo grado che segna un punto di svolta importante.

La sentenza, emessa dal giudice monocratico di Messina, la Dott.ssa Francesca Capone, ha condannato il Dott. Giuseppe Zani, ex amministratore di condominio, a 2 anni e 4 mesi di reclusione, più una multa per reati quali mancata esecuzione dolosa di provvedimento giudiziario, appropriazione indebita e truffa. Il Dott. Zani – secondo quanto riportato nella sentenza – dovrà risarcire in sede civile i sette condòmini che si sono costituiti parte civile, assistiti dagli avvocati Caterina Cavallaro e Giuseppe Carnabuci.

Le accuse rivolte al Dott. Zani sono di estrema gravità: dalla mancata consegna dei registri condominiali all’amministratore giudiziario nominato dal Tribunale nel 2020 (predecessore dell’attuale Dott.ssa Quattroni), all’appropriazione indebita di circa 23 mila euro di quote condominiali, fino alla convocazione irregolare di assemblee e alla presunta truffa legata a un ammanco di cassa superiore a 480 mila euro.

Questa sentenza, seppur di primo grado, rappresenta un precedente significativo per tutti quei condomini che si trovano a dover affrontare situazioni simili di mala gestio e mancanza di trasparenza. Una vittoria per quei condòmini che hanno avuto il coraggio di denunciare e portare avanti una battaglia legale complessa e faticosa, ma soprattutto per aver avuto un ruolo fondamentale nel sollevare la questione.

Come autore dei primi esposti presentati, e avendo seguito da vicino questa vicenda, mi sento di sottolineare l’importanza di non arrendersi di fronte alle difficoltà e di continuare a lottare per la giustizia e la legalità. Questa sentenza non è solo una vittoria per i condòmini del Villaggio “Les Roches Noires“, ma un monito per tutti coloro che, in posizioni di responsabilità, pensano di poter agire al di sopra delle regole.

La strada è ancora lunga, poiché il Dott. Zani ha la possibilità di fare ricorso e di difendersi nei successivi gradi di giudizio. Tuttavia, questa sentenza rappresenta un primo, importante passo verso la giustizia e la trasparenza, e dimostra che, con determinazione e unità, è possibile ottenere risultati significativi.

Tra qualche giorno concluderò questa annosa vicenda con un pensiero personale, ma per ora, è doveroso riconoscere il valore di chi – oltre al sottoscritto – ha avuto il coraggio di alzare la voce e di non arrendersi, nonostante gli anni di impegno e sacrifici, perché la loro determinazione, è stata fondamentale per raggiungere questo traguardo!

Due anni e un mese ad un Amministratore: spostava dal conto di un condominio all’altro cifre pazzesche!!!

Sappiamo bene come la legge n. 220/2012, entrata in vigore il 18 giugno 2013, ha introdotto in Italia l’obbligo di apertura del conto corrente condominiale. La norma tra l’altro sussiste indipendentemente dal numero dei condomini ed è imperativa in presenza di un amministratore, la cui nomina è facoltativa solo fino a otto condomini.

Il problema da superare era semplice e cioè creare per ogni condominio un conto dedicato, già come quello che viene realizzato negli appalti e commesse pubbliche per assicurare la tracciabilità dei flussi finanziari in particolare nei contratti di lavoro o nelle forniture di servizi.

Ed invece assistiamo a tutt’oggi ad un vuoto normativo perché la legge sopra riportata non restringe i limiti di movimentazione da parte dell’Amministratore condominale, come d’altro canto non garantisce il fondo cassa negli anni accumulato dai condomini!!!   

E difatti, grazie a questo espediente, un Amministratore ha creato un buco da quasi mezzo milione di euro, rischiando di portare al collasso ben tre diversi condomini!!!

Per queste ragioni un’amministratore è stato condannato in primo grado a due anni e un mese di carcere, per il reato di appropriazione indebita. Dovrà inoltre pagare 1.200 euro di multa e 33mila euro di provvisionale: 10mila ciascuno ai tre condomini che si sono costituiti parte civile e 1.500 ciascuno ai due nuclei familiari che hanno partecipato al processo anche autonomamente, assistiti dai propri legali: «Siamo soddisfatti, durante il dibattimento, c’era anche chi ha messo in dubbio che la querela delle vittime da cui il processo fosse irregolare perché sarebbe stata presentata in ritardo. Abbiamo dimostrato che è stata formalizzata appena si è saputo dei reati che erano stati commessi, senza alcuna irregolarità».

I fatti al centro del processo riguardano una serie di presunte irregolarità che risalgono a prima della pandemia: l’amministratore spostava dal conto di un condominio all’altro cifre pazzesche, riepilogava il pubblico ministero in aula, durante la sua requisitoria.

Difatti, uno di quei condomini si è ritrovato improvvisamente con soli 8 euro di disponibilità, nonostante tutti i residenti avessero pagato regolarmente, mentre i fornitori incalzavano per ricevere i pagamenti per i loro serviz». 

Lo stesso amministratore non ha saputo spiegare gli ammanchi amministrativi tanto d’aver provocato una così enorme confusione contabile che il suo successore ha dovuto nominare un revisore contabile per verificare le sorti di ciascun condominio.

Durante il processo sono state ascoltate alcune famiglie residenti di quei condomini amministrati da quell’amministratore ed anche il collega ora subentrato ha dovuto compiere i tripli salti mortali per fare in modo di pagare tutti i fornitori. 

La circostanza assurda è che già in passato l’imputato era finito al centro di questioni giudiziarie per vicende simili a quelle della condanna di ieri, ma era riuscito a continuare incredibilmente la propria professione!!!

Su quest’ultimo punto ritengo che una parte di responsabilità vada ricercata in quelle Associazioni di Amministratori di Condominio, in quanto questi  sono consapevoli di dover intervenire celermente nei confronti di quei loro professionisti, in particolare quando vengono avvisati su possibili comportamenti gravi di “malagestio”…

Perché il ruolo che queste associazioni hanno nei confronti dei loro iscritti è fondamentale non solo nei processi di gestione, ma soprattutto nella valorizzazione del patrimonio immobiliare affidato da migliaia e migliaia di proprietari!!!

Il Tribunale di Messina condanna il Condominio convenuto, in persona del legale rappresentante!!!

Con ricorso ex art. 702 bis c.p.c. regolarmente notificato ad un Condominio di Giardini Naxos di un gruppo di condomini e dopo avere eccepito: 1) la “nullità/inesistenza della convocazione”, 2) l’invalidità della delibera per mancata convocazione; 3) la falsità di molte deleghe perché mai rilasciate dai soggetti in esse indicati, altre … rilasciate da soggetti non più proprietari o addirittura deceduti, altre ancora rilasciate a soggetti che non erano presenti  in assemblea, quest’ultimi chiedevano all’adito Tribunale: a) “preliminarmente, inaudita altera parte, sospendere l’esecutorietà della delibera impugnata; b) nel merito in via preliminare ritenere e dichiarare inesistente, nulla e/o invalida la delibera precedentemente compiuta dallo stesso Condominio.

Costituitosi in giudizio, il Condominio convenuto, in persona dell’amministratore p.t., contestava le eccezioni di parte avversa, eccepiva: l’improcedibilità della domanda per mancato espletamento del tentativo obbligatorio di mediazione; l’inammissibilità della domanda introdotta con ricorso, la cessazione della materia del contendere, giustificando l’approvazione a seguito di una successiva delibera assembleare e quindi chiedeva il rigetto del ricorso.

Rilevata l’infondatezza delle questioni preliminari sollevate da parte resistente, posto che il procedimento ex art. 702 bis si introduce con ricorso e che il ricorrente ha fornito prova dell’espletamento del procedimento di mediazione, conclusosi con esito negativo per la mancata comparizione del Condominio, occorre esaminare le questioni sollevate dal ricorrente.

Incontestata la mancata convocazione all’assemblea in questione di alcuni condomini, è stata altresì incontestata la falsità di alcune deleghe attestate nel verbale assembleare, in quanto mai rilasciate dai soggetti in esse indicati, in quanto rilasciate a soggetti non presenti in assemblea e addirittura rilasciate da soggetti non più proprietari o deceduti. 

La circostanza non solo non è contestata ma sembra essere giustificata dal resistente dalla complessità della gestione di un complesso condominiale di tali dimensioni. 

Naturalmente la malagestio non può trovare alcuna esimente nella dimensione del Condominio.

Secondo l’orientamento ormai consolidato in giurisprudenza – vedasi post pubblicato ieri al link http://nicola-costanzo.blogspot.com/2024/09/la-riunione-di-condominio-non-puo.html l’assemblea condominiale deve essere convocata a mezzo di comunicazione scritta che deve pervenire ai condomini almeno cinque giorni prima della data fissata per la riunione (art. 66 disp.att. c.c.). 

Il termine decorre dalla data di ricezione dell’atto e non dalla data di spedizione per cui deve essere fatto riferimento al momento della effettiva consegna dell’avviso. La convocazione deve essere fatta a tutti gli aventi diritto e l’inosservanza di una di tali prescrizioni comporta la annullabilità della delibera.

La mancata comunicazione, a taluno dei condomini, dell’avviso di convocazione dell’assemblea condominiale comporta l’annullabilità della delibera condominiale, (Cass. 4806\2005). 

Nello stesso senso Cass. 05.01.2000 n.31, secondo cui “la mancata comunicazione, anche ad uno solo dei condomini, dell’avviso di convocazione dell’assemblea condominiale in quanto vizio del procedimento collegiale, comporta l’annullamento della delibera.

Ne consegue che la mancata convocazione di alcuni condomini costituisce valido motivo di annullamento della delibera impugnata.

Il superiore motivo di annullamento della delibera rende superflua la trattazione delle ulteriori eccezioni proposte dai ricorrenti.

L’eccezione di cessazione della materia del contendere sollevata dal resistente non è fondata, posto che durante l’assemblea, non è stato trattato il punto relativo alla conferma o nomina di nuovo amministratore, oggetto della delibera impugnata.

Le spese di lite seguono la soccombenza e si liquidano come da dispositivo, sulla base dei parametri approvati con D.M. n. 55 del 10.03.2014, pubblicato in G.U. del 02.04.2014, in considerazione del valore della controversia, della complessità delle questioni trattate e dell’attività svolta.

P.Q.M.

Il Tribunale, sentiti i procuratori delle parti, definitivamente pronunciando annulla la delibera condominiale adottata del…. 

Rigetta ogni altra domanda.

Condanna il Condominio convenuto, in persona del legale rappresentante al pagamento, in favore dei ricorrenti, delle spese di giudizio che si liquidano in €. ….. (scaglione indeterminabile – complessità bassa), oltre spese generali, c.p.a. e i.v.a.

Auspico quindi che quanto sopra, possa un giorno risultarvi utile, già… per far valere i vostri diritti – in qualità di condomini – in qualunque sede di giudizio!!!

La riunione di condominio non può essere convocata con avviso nella posta!!!

L’amministratore di condominio non può avvisare l’adunanza dell’assemblea semplicemente immettendo l’avviso nella buca delle lettere, poiché si tratta di un comportamento illegittimo che rischia di rendere invalida l’adunanza, allo stesso modo, le delibere adottate in quella sede sono annullabili!!!

Sul punto è difatti recentemente intervenuto il Tribunale di Monza, sezione 2, sentenza 12 giugno 2024, n. 1734.

E quindi, l’assemblea dei condomini non può essere adunata lasciando nelle cassette delle lettere o sotto la porta un avviso di convocazione. 

Immettere l’avviso di adunanza condominiale in questo modo viola la legge, così come disposto la riforma del 2012 e che fissa le modalità di comunicazione esclusivamente a mezzo raccomandata, PEC, fax o consegna a mano. 

A tal proposito, occorre precisare che ​questo tipo d’immissione non ha lo stesso valore della consegna a mano e nel caso in cui ciò avvenga, il condomino ha il diritto di impugnare innanzi al tribunale le delibere adottate per ottenerne l’annullamento.

Infatti, già Legge 220/2012 aveva introdotto importanti novità in tema condominiale, tra cui la necessità di dare prova dell’avviso di convocazione dell’assemblea condominiale e sostituendo il principio della libertà delle forme. Difatti, prima della riforma la prova poteva essere desunta in qualunque modo purchè avesse portato all’attenzione del condomino l’adunanza. 

Tuttavia alla riforma del 2012 è stato rielaborato articolo 66, comma 3, precisando i mezzi che inderogabilmente devono essere utilizzati per comunicare: posta raccomandata; posta certificata; fax; consegna a mano.

L’amministratore deve quindi prediligere esclusivamente quelle modalità in grado di assicurare l’effettiva conoscibilità dell’adunanza assembleare. Queste modalità non possono essere in alcun modo sostituite, nemmeno se con il consenso delle parti.

Per cui le assemblee condominiali convocate immettendo semplicemente nella cassetta postale l’avviso o immesse a mano – ad esempio all’interno della propria abitazione da sotto l’uscio della posrta  – dai portieri o personale vario, sono invalide poichè l’immissione e/o la consegna non hanno alcun valore e non è possibile egualmente presumersi la tempestiva conoscenza del condomino. 

Le eventuali delibere adottate nel corso di quel tipo di assemblea, allo stesso modo, sono annullabili!!!

Il condomino ha quindi la facoltà di impugnare le delibere e ottenerne la dichiarazione di annullabilità, sussistendo un difetto di forma della convocazione assembleare.

Vi anticipo tra l’altro che proprio domani pubblicherò una sentenza emessa in qesti giorni dal Tribunale di Messina, che ha riguardato proprio un caso specifico di cui – sicuramente – potrete servirvi, nel caso in cui doveste trovarvi in una di queste o analoghe situazioni…

La norma nei condomini esiste ma il problema è come tutto il resto di questo Paese: riuscire a metterla in atto!!!

Attenzione a ciò che si compie nel proprio condominio perché l’amministratore può sanzionarVi con una multa elevata!!!

E’ finito il tempo in cui il condomino possa continuare a infrangere le regole del condominio, in particolare mi riferisco a tutti quei proprietari che pensano di far ciò che vogliono, perchè il rischio è quello di venir sanzionati…

Ad esempio, tenere la musica a tutto volume fino alle 2 di notte oppure altri comportamenti indecorosi e/o poco rispettosi non sono permessi es il rischio è quello di vedersi addebitare una multa di quasi mille euro.

Esiste infatti una norma, poco conosciuta dalla maggioranza, che dà la possibilità – anche agli amministratori di condominio – di sanzionare i condomini!!!

Difatti, essere proprietari non esime dalle responsabilità nei confronti dei vostri vicini ed allora, quando ciò accade, ci si può rivolgere all’amministratore che verificato il comportamento irrispettoso, può emettere una sanzione il cui ammontare può arrivare fino a 200 euro.

Ma se l’infrazione dovesse venire reiterata allora la multa può salire fino a 800 euro!!!

Questo è quanto è stabilito in una normativa, precisamente la 220 del 2012…

La norma prevede tra l’altro che i proventi derivanti dalle sanzioni somministrate ai condomini irrispettosi delle regole, vadano destinati al pagamento delle spese ordinarie.

Certo, fini ad oggi questa norma ha trovato scarsa applicazione in quanto l’Aamministratore condominiale può decidere di sanzionare un condomino solo dopo aver ricevuto una denuncia formale da parte di uno o più vicini di casa, ma comprenderete come non basti semplicemente denunciare, ma è indispensabile portare delle prove a sostegno delle proprie accuse.

Ed è qui che nasce il problema: già… la norma non specifica quali prove siano necessarie per supportare la richiesta di irrogazione della sanzione.

Inoltre vi è un altro problema che rende questa norma difficilmente applicabile ed è l’ammontare della sanzione: chi deve stabilire quanto è stata grave l’infrazione? L’amministratore stesso oppure gli altri condomini? 

Va aggiunto inoltre che solitamente l’Amministratore tende a non avere alcuno scontro con i proprietari, d’altronde parliamo di quegli stessi soggetti che durante la riunione condominiale straordinaria e attraverso una maggioranza di 501/000 lo hanno scelto e quindi comprenderete come solitamente egli eviti di inimicarsi i proprietari. 

Da quanto sopra intuite come sono troppi i punti lasciati in aria ed è il motivo per cui questa normativa – come d’altronde si può dire per la maggior parte del rispetto delle regole in questo Paese – non trova alcuna attuazione!!!

L’ennesima condanna per un amministratore condominiale!!!

Un nuovo amministratore di condominio è stato condannato per aver fatto sparire 40mila euro dal conto dedicato!!!

Riprendo quindi per l’ennesima volta una vicenda condominale a cui è seguita una condanna a tre mesi di carcere (pena sospesa), per un amministratore di condominio di Perugia, posto alla sbarra con l’accusa d’aver fatto sparire 43 mila euro versati dai condomini e di avere lasciato quest’ultimi in gravi difficoltà, sia per quanto concerne i lavori di manutenzione mai effettuati, ma soprattutto per il pagamento delle fatture relative agli spazi comuni.

Secondo la versione dell’imputato, quel denaro era servito per anticipare alcune spese, in attesa del versamento delle quote condominiali. 

Stando viceversa a quanto denunciato dai residenti, l’amministratore si sarebbe appropriato di quelle somme anche attraverso pagamenti che sarebbero risultati gonfiati…

Cosa aggiungere, fintanto che il governo nazionale non si batte in maniera seria affinché vengano tutelati i condòmini e si riconosca quindi a loro il diritto di essere informati per ottenere un’amministrazione condominiale chiara, diventa difficile per chiunque far valere i minimi principi di trasparenza, ma soprattutto senza le giuste leggi, si scoraggia quanti hanno il coraggio di far valere le proprie ragioni presso le autorità competenti e quindi nei Tribunali; quest’ultimi difatti, evidenziano tempi d’attesa lunghissimi e costrimngendo i cittadini a sostenere costi elevati, fanno in modo che si disincentivi il proseguio di quella verità, anche ai più coracei sostenitori della legalita!!! 

Quindi, bisogna fare presto e fare in modo che tutti gli amministratori di condominio che si sono resi con le loro azioni, veri e propri farabbutti, paghino in prima persona con la detenzione e soprattutto che intervenga un provvedimento di confisca per tutti i beni intestati ad egli, a familiari/parenti, ed anche ad eventuali “prestanome”!!!

Dove la giustizia funziona si vedono i risultati: Amministratore di condominio condannato!!!

Come ripeto spesso: “due pesi e due misure“!!!

Sì… perchè la circostanza più difficile da sopportare è quella che da noi, nei nostri Tribunali, per giungere ad una sentenza, passano anni, in altre realtà viceversa, di questo stesso Stato, si riesce a condannare quei soggetti indagati, in tempi che direi quantomeno ragionevioli!!!

E difatti, per non aver dichiarato al fisco i guadagni percepiti quando svolgeva l’attività di Amministratore di condominio in provincia di Novara e dopo essere stato già condannato a tre anni e due mesi per aver indebitamente utilizzato la cassa condominiale, ecco che lo stesso, si ritrova nuovamente – questa volta per aver spiombato i contatori del gas per frodare energia –  ha rimediare una seconda condanna definitiva di un anno e sei mesi di reclusione, per omessa dichiarazione dei redditi!

La circostanza assurda è che parliamo dello stesso Amministratore condominiale protagonista di un altro caso scoppiato ben dieci anni fa, quando decine di palazzi dai lui amministrati rimasero al freddo perché le bollette non erano state pagate. 

La Cassazione ha respinto il ricorso della difesa, che sottolineava come i redditi derivanti dai reati a lui contestati non potevano essere considerati «imponibili», perché non confluiti in conti privati: «È pacifico che l’imputato si sia appropriato di somme di proprietà dei condomìni di cui era amministratore» dicono invece i giudici. Si tratta di un milione e 787 mila euro, di cui 751 mila euro nel 2013 e 1 milione 35 mila euro nel 2014. Per questo avrebbe dovuto versare 316 mila euro di Irpef per il 2013 e 438 mila l’anno dopo.

Un ragionamento semplice e direi chiaro, d’altronde a parlare sono i documenti, gli stessi che il più delle volte non vengono neppure presi in considerazione da taluni nostri organi inquirenti (per fortuna non tutti… già perchè c’è chi viceversa il proprio lavoro lo svolge in maniera professionale; sarà sicuramente perchè a differenza di quegli altri colleghi (chissà forse infedeli…) questi non sono ricattabili ma liberi di effettuare le opportune indagini corretta e mai sottomessa…), che hanno evidinziato in maniera palese, tutta una serie di reati gravi compiuti negli anni, che in confronto a quelli sopra riportati dall’Amministratore di Novara di cui parlato all’inizio, sì… se soltanto potessimo paragonare per “gravità” le azioni commesse da ciascuno, ecco… sono sicuro che quest’ultimo in confronto al suo collega siciliano, potrebbe anche passare per vittima…

Comunque… non ci resta che sperare nell’operato equo della giustizia!!!

Minch… che notizia: un amministratore di condominio fa sparire 130.000 euro!!!

Ho letto stasera di un amministratore di condominio che dal 2018 operava in nero e avrebbe sottratto ai propri condomini una somma pari a 130.000 euro. 

Una cosa da pazzi, già… perché questa notizia è stata persino pubblicata sui media nazionali!!! 

Perdonatemi, ma resto sconvolto quando osservo le diverse metodologia d’indagini compiute da eguali forze dell’ordine; da un parte c’è chi chi opera in maniera puntuale e precisa, mi riferisco al lavoro compiuto dalla Guardia di Finanza di Forlì (nell’ambito di quei controlli coordinati dalla Procura nel settore del contrasto all’evasione fiscale e ai reati contro il patrimonio) e da queste parti c’è chi viceversa, pur avendo ricevuto sulle proprie scrivanie un esposto con allegato un faldone contenente centinaia di pagine, a cui pochi mesi dopo si è sommato un ulteriore faldone a integrazione di quanto in precedenza consegnato (peraltro, quella persona denunciata, anch’egli amministratore di condominio, è stato alla fine indagato e rinviato a giudizio e  tra qualche giorno, un Tribunale siciliano, dovrebbe emettere (forse) quel provvedimento di sentenza, a conferma comunque che i documenti a suo tempo consegnati, fossero di fatto congruenti), sì… bastava semplicemente che in quel lontano 2018 qualcuno di quei “responsabili” si fosse adoperato a leggerli… 

Ma si sa, qui… non siamo mica a Forlì, questa è la terra dei Gattopardi, la terra della decadenza e allo stesso tempo la terra degli eccessi, degli “infiniti spazi e sovrumani silenzi”, già… è la terra dove un qualsivoglia cittadino, senza mimetizzarsi e/o camuffarsi, può rendersi latitante per quasi trent’anni: ah… dimenticavo, sì… alla fine quell’individuo è stato arrestato, anche se solo per pochi giorni!!!     

Riprendendo l’inchiesta di cui sopra, questa è scaturita da una verifica fiscale che i finanzieri di Cesenatico hanno eseguito a seguito di una denuncia per condotta illecita compiuta da diversi proprietari, scoprendo così quegli stratagemmi posti in essere ai danni dei condomini, ripeto, con un danno finanziario di circa 130.000!!!

Viceversa qui in quest’isola, per reati superiori al milione di euro, non ci si muove o quantomeno quel “reparto” se così lo si può definire, non si procede minimamente!!! Per fortuna che viceversa altri colleghi, certamente più meritevoli, mi riferisco a quelli presenti all’interno della PG di Messina, hanno – tra mille difficoltà e gravosi impegni – fatto emergere tutta quella serie di reati gravi compiuti a danno non solo di quei proprietari condomini, ma anche dello Stato!!!

Infatti, quei condòmini coraggiosi, sono riusciti tra mille vicissitudini – neppure “Report” o le “Iene” riuscirebbero a descrivere quanto accaduto in questi anni in una sola puntata – a far nominare al Tribunale competente un amministratore giudiziario: già… sapete bene quanto alta considerazione il sottoscritto abbia su questa particolare categoria di professionisti – d’altronde nel web vi sono decine di interviste su questo particolare argomento – e quindi spero vivamente che ora, il Dott. incaricato dal giudice delegato, possa finalmente riportare quella inderogabile legalità, ma non solo, riporti quella serenità che in questi lunghi anni si è andata esaurendo!!!

Perché alla fine, consentitemi di dire, è per questo che serve la giustizia!!! Sì… a dar forza alle azioni dei cittadini coraggiosi che ancora credono nello Stato e specialmente nei suoi militari, posti all’interno di quegli uffici essenzialmente per compiere il proprio dovere e non per altro… 

Ah… dimenticavo, riprendo quindi con quell’amministratore di Forlì: al termine degli accertamenti, l’uomo è stato denunciato alla Procura Nazionale con l’ipotesi di reato di appropriazione indebita ed è stato altresì segnalato all’Agenzia delle Entrate per condotta evasiva posta in essere.

Finalmente dopo gli esposti presentati ed i rinvii a giudizio ottenuti dai tribunali, ecco che qualcosa, anche attraverso i media, inizia a muoversi!!!

Un’avventura iniziata nel lontano 2018 che (forse) finalmente e tra continui rinvii, sta giungendo al suo epilogo!!!

E difatti, dopo quanto raccontato nei precedenti post:
ho ricevuto stamani da un mio lettore, un articolo riportato sulla testata “tempostretto.it” dell’ottima giornalista Alessandra Serio intitolato: “In attesa della legge salva condòmini la vicenda di due complessi di Giardini: “Abbandonati”

Inizia così: Assemblee con il morto, appartamenti sventrati, contenziosi milionari scoperti solo al decreto ingiuntivo. Ecco come un super-condominio diventa un girone dell’inferno

In attesa della legge salva condòmini, arriva dal messinese la vicenda emblematica di quasi 1400 famiglie, abitanti in due super condomìni da anni al centro di procedimenti giudiziari complessi. Procedimenti recentemente sfociati in processi con alla sbarra gli amministratori condominiali.

La legge salva condòmini
Si tratta dei proprietari degli appartamenti dei complessi “Les Roches Noir” e “Le Village du Soleil”. La loro vicenda è tristemente simile a quella di molti inquilini che restano vittime delle complesse regole che regolano la vita condominiale e/o della mala-gestio degli amministratori. Qualcosa però si muove a livello nazionale. Fdi ha presentato un disegno di legge battezzata salva condòmini: impone ai creditori di informare anche i condòmini nel caso di debiti superiori ai 10 mila euro. Questo per evitare appunto quanto accaduto ai residenti dei due complessi di Giardini: trovarsi con un mega contenzioso e il rischio di distacco delle forniture e dei servizi, senza averne mai saputo nulla.

Da supercondominio a girone dell’inferno
condomini giardini 
Quando hanno comprato gli appartamenti, per tutti era il sogno di una vita che si realizzava: i sudati risparmi investiti nella casetta per le vacanze o nello spazio dove crescere una famiglia e abitare tutto l’anno. Poi l’incubo, dipinto a tinte uguali per i due complessi dove, se differenza c’è, è perché uno sta “messo peggio” dell’altro.

Niente servizio raccolta della spazzatura, ovunque il degrado per la mancata manutenzione, straordinaria e ordinaria. Tutto perché le utenze non sono state pagate regolarmente e i debiti si sono accumulati, finendo per diventare contenziosi milionari. Come quello del complesso Les Roches Noir col Consorzio Rete Fognante per la tassa di depurazione del comune di Giardini Naxos non pagata. Qui i condòmini si sono ritrovati con un decreto ingiuntivo di oltre 400 mila euro e altre somme successive per circa 80 mila euro. Stessa sorte al Village du soleil, impegnato come l’altro condominio nell’opposizione ai decreti ingiuntivi. Intanto che le udienze si susseguono, però, il mare di fronte al complesso è spesso fortemente inquinato e l’aria diventa irrespirabile, si riempie di sciame di insetti e un forte fetore invade tutto.

Quel superbonus maledetto
A complicare tutto ci si è messo il superbonus facciate: anche i due complessi si sono infatti “tuffati” sulle agevolazioni e hanno dato il via ai lavori. Poi è arrivata la stretta che ha messo in difficoltà tante imprese. Oggi i lavori sono fermi da tempo, uno dei complessi è rimasto ostaggio dei ponteggi pericolanti, nell’altro sono rimasti ovunque i “buchi” dei lavori cominciati e non terminati, con gli abitanti degli appartamenti danneggiati impossibilitati anche a mettere mano alle riparazioni. I disagi dello stop al cantiere superbonus è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso e si è verificato quello che in Sicilia è ben didascalizzato da un proverbio: “A squagghiata da nivi si vidunu i purtusa”.

Assemblea con il morto
I “purtusa” sono, secondo i condomìni, diversi. I lavori da 51 mila euro erano stati appaltati a una impresa di Gela che si è poi fermata per via della stretta bancaria e legislativa ai cantieri superbonus 110%. Impresa rintracciata con non poche difficoltà, raccontano i condomìni. I più avevano infatti rifiutato, alla luce delle precedenti vicissitudini giudiziarie dei due complessi. In una delle due strutture i lavori sono partiti e poi stoppati, nell’altra sono stati montati solo i ponteggi. I dubbi dei residenti riguardano anzitutto la Cila, ovvero la comunicazione di inizio lavori presentata al Comune, necessaria per ottenere il bonus e cominciare appunto. Potrebbe essere falsa, quella prodotta in assemblea, dicono gli inquilini, che da mesi attendono che il comune di Giardini Naxos risponda alla loro richiesta di verificare la regolarità della Cila. Dubbi anche sulla delibera di assemblea che autorizza le procedure e i lavori. Qualcuno non era stato né invitato all’assemblea né avvisato, dicono sempre i condomini. Che hanno impugnato la delibera, dopo aver verificato che effettivamente c’erano state delle mancate convocazioni, delle convocazioni irregolari e addirittura nelle firme allegate ai verbali hanno trovato le attestazioni di presenza di condomìni deceduti.

Amministratori a delinquere
Le presunte irregolarità, raccontano i condòmini, non riguardano soltanto i lavori del superbonus. Ma partono appunto da quelle bollette impagate diventate contenziosi milionari. E ci sarebbero anche degli ammanchi di cassa, accanto ad altre irregolarità nelle convocazioni e gestioni delle assemblee come quelle sopra descritte. Nel mirino, due amministratori di condominio che si sono alternati alla guida dei due complessi, e una terza persona, loro collaboratore a vario titolo. Entrambi sono stati esautorati dai condòmini, che hanno eletto un nuovo amministratore o si sono affidati all’amministratore giudiziario nominato dal Tribunale investito delle vicende. Ovviamente la versione dei due professionisti interessati è diversa e, a fronte delle querele e denunce nei loro confronti, hanno a loro volta attivato le contro denunce, anche all’amministratore a loro subentrato, scelto dai condomini e denunciato a sua volta dai predecessori.

Per la giustizia c’è tempo
Le prime querele risalgono al 2018. Due sono sfociate in due diversi procedimenti in corso davanti al giudice monocratico. In un caso si tratta della denuncia a uno dei due per un ammanco di cassa di circa 25 mila euro. Ma il buco, sostengono i residenti, sarebbe più grosso, per questo hanno chiesto la verifica a dei consulenti. Le indagini intanto vanno avanti. Sul tavolo del sostituto procuratore Anna Maria Arena c’è un accertamento che ipotizza l’associazione a delinquere e sta vagliando diverse irregolarità. Intanto però i mesi passano, i debiti aumentano, i condòmini aspettano con la spada di Damocle dei contenziosi sul capo. “Ci sentiamo abbandonati”, raccontano, dalle istituzioni locali e dalla giustizia, che rinvia le nostre cause e non ha ancora completato gli accertamenti”.

Beh… alla fine stiamo arrivando!!! La giustizia si sa… ha i suoi tempi e forse un po’ troppa burocrazia e solitamente prima di giungere ad una condanna bisogna attendere… Il sottoscritto comunque non ha alcuna fretta e come finora compiuto, sarà nuovamente presente il 20 marzo per essere ascoltato dal Pm in qualità di “Teste” e così vedremo finalmente come andrà a finire…  

La furbata dell’Assemblea riparatoria da parte dell’amministratore condominiale con la complicità di una parte del condominio (grazie a deleghe presentate più o meno false).

L’assemblea riparatoria è lecita, il problema è che gli amministratori non la attuano a seguito di vizi ed errori evidenziati dal singolo o più condòmini, se questi non sono maggioranza.

La attuano solo se si apre un contenzioso!!! 

Il condominio che è tenuto in solido a rispondere della “malagestio” al posto di sbarazzarsi di chi lo ha messo in questa situazione, incredibilmente… ci si allea!!!

Le maggioranze purtroppo in condominio sono costituite da: ignoranti della materia (non per nulla hanno bisogno di un amministratore), morosi a cui non si richiede di saldare il debito, condòmini che hanno perpetrato negli anni abusi sulle parti comuni, amici che hanno introdotto l’amministratore nel condominio, condomini non interessati a modello “tiro a campare” tanto ci pensano gli altri ed infine, in particolare nella mia terra, i cosiddetti “amici degli amici” che naturalmente cercano di ottenere da quella situazione un qualche vantaggio personale…

Quindi l’amministratore, dove ci sono queste situazioni, per salvaguardarsi il posto, diventa il “capo clan” di vere e proprie associazioni a delinquere!!!

Qualsiasi condomino pensi che basti il titolo di amministratore per dargli fiducia incondizionata, ma nella realtà non è acclarato che sia cosi, anzi.

Per avere la certezza del recupero delle spese ed evitare le furberie più o meno lecite praticate da pseudo amministratori, la procedura possibile è la seguente:

– Presenziare sempre le assemblee, far verbalizzare la motivazione de vs voto contrario e rendere edotti i condomini favorevoli delle loro responsabilità ravvisando l’eccesso di potere, richiedere copia del verbale o fotografarlo al termine dell’adunanza.

– Richiedere, immediatamente l’assemblea, anche in modo generico, con raccomandata A.R con all’OdG le delibere approvate con vizi, intimando un termine di risposta di 5gg (non imbustatela, alcuni bastardi hanno sostenuto di aver ricevuto una busta vuota), informandolo che in mancanza, si adirà all’impugnazione.

– Trascorso il termine senza che l’amministratore abbia provveduto, fare ricorso alla mediazione è contemporaneamente depositare la citazione.

La mediazione obbligatoria è extragiudiziale, il verbale e la convocazione servono a dimostrare che il ricorso è stato la conseguenza di un tentativo di soluzione disatteso. Oltre alle delibere impugnate, contestare l’eccesso di potere manifestato dall’assemblea che informata dell’illegittimità delle delibere ha provveduto lo stesso ad approvarle e porre come base della mediazione il rimborso delle spese sostenute.

Bisogna inchiodarli sulla responsabilità disattesa con prova testimoniale (scritti, registrazione audio assemblea e condomini contrari) a questo punto qualsiasi cosa facciano aggrava ulteriormente la loro posizione.

Alcuni magistrati quando ricevono gli incartamenti da parte delle forze dell’ordine preposte, facendo seguito alle indagini compiute a causa degli esposti presentati da alcuni coraggiosi condomini, beh… invece di prendere sul serio quando evidenziato, per motivi che ancora oggi ritengo ambigui, non procedono per come uno si aspetterebbe essendosi rivolto a quel palazzo di giustizia, bensì ciò che ne scaturisce è qualcosa di insolito, direi certamente poco regolare, nulla a che fare con quel principio di equità che un cittadino si aspetterebbe… 

D’altronde si sa… anche loro sono degli uomini e quindi non certo infallibili.

Noi cittadini auspichiamo sempre e comunque che la verità alla fine giunga, già… ci accontentiamo di poco, ma quel poco è importante che sappiano, lo vogliamo a tutti i costi!!! 

Una morte anticipata: già… in una riunione condominiale viene accoltellato un trentacinquenne!!!

A metà agosto avevo anticipato che a breve una lite condominiale sarebbe degenerata in omicidio – https://nicola-costanzo.blogspot.com/2023/08/una-riunione-condominiale-finisce-col.html, e così ahimè è stato…

Già… mai parole risultarono più profetiche, ed ora, un uomo di 35 anni di Santa Margherita Ligure,  durante una riunione condominiale, è stato aggredito dal vicino di casa con un’arma bianca e ahimè l’accoltellamento ha determinato la sua morte. 

L’allarme al 118 era scattato per un’aggressione traumatica al cranio, ma dopo essere intervenuti i carabinieri che hanno condotto le indagini ed i mezzi di soccorso di base della Croce Bianca di Rapallo e della Croce Rossa di Santa Margherita Ligure, hanno costatato il decesso. 

L’aggressore, dopo la colluttazione, è stato portato al pronto soccorso di Lavagna, dove è stato piantonato e interrogato dai militari che potrebbero contestargli l’omicidio preterintenzionale.

Cosa aggiungere, ormai è palese che in queste riunioni condominiali, ciascuno di quei proprietari condomini, dia sfogo a tutti i problemi non solo legati a quella gestione, ma anche a quelle situazioni strettamente personali che nel corso dei mesi sono andate sfociando…

Il problema fondamentale è comprendere dove inizia e dove finisce ciò che rappresenta una semplice bega, da quanto effettivamente reiterato quale “malagestio” da parte di taluni amministratori condominiali, soprattutto quando quest’ultimi sono stati denunciati presso le autorità giudiziarie, ma che riescono, grazie ad un sistema giudiziario farlocco, a continuare i propri comportamenti di gestione in malafede e attraverso una giustizia che evidenzia nei fatti tutte le proprie lacune…

Non c’è quindi da meravigliarsi, perché quanto ora disgraziatamente accaduto, non è altro che l’ennesimo episodio di un qualcosa che si poteva facilmente evitare: già… basterebbe che ciascuno compiesse il proprio dovere, i cittadini da una parte e le Istituzioni dall’altra!!! 

  

Tribunale di Messina: quanta amarezza!!! Già… perché dopo aver agito per portare la legalità dove non c’era, scopro in questi anni come a vincere sia ancora costantemente l’illegalità!!! Ultima parte…

Ed allora viene spontaneo chiedersi…

Come può un amministratore continuare ad operare, come se non fosse mai stato nominato un amministratore giudiziario?

Già… come può essere possibile che un amministratore di omettere di consegnare ad un suo collega, la documentazione in suo possesso, tra l’altro permettetemi di ricordare, non un semplice pinco pallino, ma bensì un amministratore giudiziario, nominato propriamente da un Tribunale, nello specifico quello di Messina,  circostanza questa certamente gravissima, in quanto quel passaggio avrebbe dovuto esser espletato immediatamente ed invece un caz…!!!  

Perché è stato impedito di far prevalere la volontà assembleare, non permettendo così a quell’amministratore giudiziario di convocare una democratica e sovrana assemblea, affinché si procedesse alla eventuale nomina di un nuovo amministratore condominiale?

Ed ancora, non comprendo le motivazioni che permettono a quel signore di poter ritardare i procedimenti in corso, attraverso meccanismi utilizzati ai suoi “azzeccagarbugli” che non fanno altro che posticipare di volta in volta le sentenze e che ovviamente creano forti disagi a coloro che vorrebbero si giungesse ad una conclusione celere della vicenda???

Già… mi vien da chiedere, quanti altri anni dovremmo attendere, ma soprattutto cosa ne sarà di tutto quel meticoloso lavoro egregiamente compiuto dalle forze dell’ordine, se poi la magistratura e quindi di fatto i suoi interpreti, ne rigettano la fondatezza???

Suggerisco quindi a quel magistrato di ricusare immediatamente l’operato di quei pubblici ufficiali!!!

Scherzo ovviamente, ma so bene quanto poco ci sia da scherzare, già… non vorrei essere nei panni di coloro che fanno quotidianamente il proprio lavoro e si vedono costantemente beffeggiati da un meccanismo iniquo, che dimostra ogni quotidianamente coloro fanno parte di quel “sistema” colluso e criminale e viceversa beffeggia chi ogni giorno cerca di contrastarlo!!!

Sentivo stamani viaggiando in auto, una stazione radio nella quale si parlava di una notizia pubblicata su “Il Giornale” scritta dal giornalista Luca Fazzo, che raccontava di come diversi magistrati andavano in diversi paradisi turistici italiani, per passare le proprie vacanze e spendendo soltanto 7 euro al giorno, si proprio sette euro! Sì… sembra che devono esclusivamente “sopportare” che per alcune ore qualche turista sbarchi sull’isola per poi andarsene alle 17.00, grazie ad un servizio turistico a numero chiuso… 

Poi ci si chiede perché ormai sono in molti i cittadini che al fine di poter esercitare un preteso diritto e non potendo ricorrere ad un giudice equo, preferiscono arbitrariamente farsi ragione da sé!!!

Tribunale di Messina: quanta amarezza!!! Già… perché dopo aver agito per portare la legalità dove non c’era, scopro in questi anni come a vincere sia ancora costantemente l’illegalità!!! Parte terza

Ecco quindi che per tutte quelle illecite circostanze e soprattutto per gli evidenti reati commessi e ahimè reiterati, nonostante l’ordine del giudice, non è stato ad oggi possibile ottenere quella documentazione condominiale (alla faccia della legalità e del rispetto della legge…) illegalmente detenuta ora da un soggetto estraneo e mai eletto ufficialmente…

Altro che “Casamonica”, già… quei soggetti criminali a noi siciliani ci fanno un baffo, in particolare grazie anche al sostegno ricevuto da parte di una giustizia che ha solo evidenziato in questi anni di ricevere “Tumbulate a levapilu” come mi suggerisce un amico catanese!!!

Già… perché le continue lungaggini giudiziarie non hanno permesso a quell’amministratore giudiziario, ripeto nominato dal Tribunale di Messina, di poter procedere alla verifica dell’anagrafica e quindi ad una regolare convocazione assembleare, onde poter garantire non solo il rispetto delle regole condominiali fino ad oggi gravemente violate, ma quelle ripercussioni personale compiute nei confronti di taluni condomini che per l’appunto hanno provato in questi anni a ribellarsi, subendo continui atti prepotenti, vessatori ed umilianti sopraffazioni!!!

E’ evidente come si stia provando in tutti i modi d’impedire che la verità venga alla luce, già… è palese a tutti di come si stia provando a fare in modo che si sospendano le vicende giudiziarie in corso, e nel far ciò si utilizzando espedienti e meccanismi illegali ed elusivi, al fine di non far compiere alla magistratura il proprio compito, che è proprio quello di far rispettare sempre e ovunque la legge e quei fondamentali principi di legalità!!!

Ormai è certo… ciò che non si vuole fare emergere è dove siano finiti i soldi della cassa del condominio riportati in questi anni nei vari bilanci mai approvati!!!

Aveva ragione il giudice Falcone: “segui i soldi per capire il sistema”!!! 

Sì… come ho scritto nel titolo di apertura sono amareggiato, perché parliamo di un sistema marcio e profondamente ingiusto, un sistema che impone tutte le sue astuzie e che fa in modo che nessuno possa contrastarlo, perché la maggior parte dei cittadini – a differenza di quel noto programma televisivo – rifiuta e non va avanti!!!

Ecco perché solo chi è forte dentro, chi non ha paura di niente e di nessuno, chi ha evidenziato nel corso della propria vita di non essere legato a quel sistema clientelare e corruttivo, già… perché soltanto chi non è mai appartenuto a logge o sistemi di potere può considerarsi libero da compromessi e quindi da pericoli ricattatori, permettendosi di camminare a testa alta e denunciare tutto il malaffare con cui si viene a contatto ed in particolar modo proprio quei soggetti “potenti”, che sanno di esser dentro al famoso “cerchio magico”, un sistema grazie al quale si può arrivare dove si vuole, perché le regole lo consentono!!!

Continua

Tribunale di Messina: quanta amarezza!!! Già… perché dopo aver agito per portare legalità dove non c’era, scopro in questi anni come a vincere sia ancora costantemente l’illegalità!!! Parte seconda

Quindi riepilogando, grazie al mancato sostegno da parte dello Stato ecco che una nuova “illegittima” assemblea indetta dai sostenitori di quell’amministratore ormai rimosso, provoca per l’ennesima volta una nuova condizione di instabilità, in particolare tra i vari condomini che ormai non sanno più cosa fare e soprattutto a chi doversi rivolgere…

Nessuno difatti in quel villaggio possiede i 501/millesimi necessari per nominare un amministratore, anche se poi attraverso vari espedienti si continua a provato più volte di rinominare quell’ex Amministratore, determinando così quale conseguenza, quella di costringere gli altri condomini che hanno seguito la strada della legalità a impugnare quelle assemblee che di fatto risulteranno, come tutte le precedenti, illegittimamente indette (vedasi sentenze pronunciate…)!!!

Comprenderete da voi, come grazie ad un semplice per non dire banale (o forse sarebbe più corretto dire “vergognoso”) espediente, ma da quanto ho potuto costatare perfettamente funzionante, quell’amministratore, ripeto… già rimosso dal Tribunale (ed ora rinviato a giudizio), continui ad imporre la propria volontà, intervenendo – secondo anche quanto riportato dalle indagini della Pg di Messina – sia nei c/c bancari che in quelli postali del condominio (sì… quest’ultimo aspetto merita un adeguato approfondimento che faro in seguito…).

Quindi, dopo l’ennesima richiesta presso il Tribunale di Messina, si è riusciti finalmente a far rinominare nuovamente quell’amministratore Giudiziario, il quale però non riesce – come avevo riportato nel precedente post – neppure accompagnato dall’ufficiale giudiziario e dalle forze dell’ordine, ad ottenere la documentazione condominiale, indispensabile anche per indire l’assemblea dei condomini, in quanto tra quei documenti vi è per l’appunto l’anagrafica!!! 

Nel frattempo, quell’ex amministratore che dimostra di conoscere perfettamente le crepe giudiziarie – ora che è stato rinviato a giudizio – ha provveduto a consegnare (o quantomeno ciò è quanto è stato dichiarato a quell’ufficiale giudiziario), tutti gli incartamenti di quel condominio alla propria figlia, la quale è stata, come ci si aspettava d’altronde, querelata da quei condomini (definiti dalla controparte) “resistenti”; quest’ultima, in collaborazione con uno pseudo Presidente dei condomini, indice una nuova riunione condominiale, circostanza questa che poteva essere compiuta dal solo amministratore giudiziario, in quanto amministratore di fatto essendo stato nominato dal Tribunale e soltanto quest’ultimo avrebbe – nel caso in cui avesse ricevuto l’anagrafica corretta di tutti i proprietari – indire una nuova elezione…

Ma da quanto sopra, si è preferito indire una illegittima riunione, attraverso una nomina palesemente nulla, poiché approvata da uno pseudo Comitato dei Condomini, del tutto sprovvisto di poteri deliberativi previsti di legge, in quanto l’approvazione dell’amministratore, non rientra tra i poteri del Comitato, non tenendo conto appositamente che quella nomina per esser valida, necessitava dei 501/millesimi di cui sopra…

Ed allora, ecco la conferma di come per l’ennesima volta, quell’Amministratore nominato dal Tribunale viene lasciato solo, senza poter riuscire a compiere il proprio dovere per il quale è stato demandato, e cioè portare finalmente quella legalità dove ahimè da anni questa non esiste, tra l’altro aggiungerei, anche grazie al consenso di molti soggetti, attualmente responsabili di taluni pubblici uffici, che in questi lunghi anni – da quanto è emerso – poco o nulla hanno fatto in controlli e sanzioni!!!

CONTINUA…

Tribunale di Messina: quanta amarezza!!! Già… perché dopo aver agito per portare la legalità dove non c’era, scopro in questi anni come a vincere sia ancora costantemente l’illegalità!!!

Tratto oggi una vicenda (moralmente) difficile, sì… perché mi ha portato a pensare che a differenza di quanto solitamente viene chiesto da parte delle nostre Istituzioni e cioè di essere cittadini modello e quindi rispettosi della legge, beh… dopo tanto aver compiuto per portare la legalità dove questa non c’era, ecco che ora mi ritrovo a dover convivere come quel Sindaco descritto nel film di Ficarra e Picone: “L’ORA LEGALE”!!!

Già… sono anni che provo in tutti i modi – attraverso la richiesta di procedimenti giudiziari – a raggiungere quei minimi, ma fondamentali
principi di legalità, per un condominio, certamente enorme (e sì… potremmo
paragonare quest’ultimo – per i bilanci presentati negli anni – ad un piccolo borgo e/o paesino dell’entroterra
), essendo costituito
da quasi 800 unità (pensate che nel solo periodo estivo, ciascuna di quelle unità abitative, coinvolge mediamente 4 individui per appartamento…), in località Giardini Naxos (ME).

Ecco quindi che il sottoscritto, viene nominato (proprio come quel Sindaco di cui parlavo sopra, ahimè… mi viene da dire col senno del poi…) “Presidente dei Condomini” da parte di una regolare Assemblea. 

La decisione di molti di scegliere proprio il sottoscritto, ritengo sia stata ispirata dal fatto che in tanti sapevano che da anni mi dedico – attraverso anche alcune associazioni di legalità – a far emergere quei principi a cui da sempre credo e difatti, nel ringraziare loro per l’incarico ricevuto, ho sin da subito fatto notare ai tanti amici intervenuti, che forse quella scelta poteva non rappresentare la decisione più felice, in quanto con il mio operato sarebbero potute emergere circostanze che, molti tra essi (forse), avrebbero preferito tener celate… 

E’ così purtroppo è stato!!! 

Infatti, dopo aver verificato quanto era accaduto durante gli anni di quella gestione, ecco che ho potuto evidenziare dei fatti gravi emersi a cui sono seguite una serie di
denunce (e qualcuno va ancora dicendo che in questa regione siamo tutti
omertosi perché non si denuncia, già… quando li ascolto mi vien da ridere…
) presso le Procure di
Catania prima e di Messina dopo, ed ancora, Gdf di Catania e di Messina – a seguire – Guardia Costiera,
Gruppo dei Carabinieri “Noe”, richieste presso Genio Civile, Comune di Giardini, Vigili del
Fuoco, Agenzia delle Entrate, Ufficio di Riscossione Sicilia e per ultimo il Ministero Economia e Finanza “MEF”, proprio per evitare possibili richieste di “Bonus” statali, da cui era meglio stare alla larga… 

Beh… dopo aver fatto tutto il possibile
per evidenziare danni all’erario, truffe, bancarotta fraudolenta, malagestio,
appropriazione indebita, etc… evidenze che sono state motivo
d’indagine da parte delle PG e degli organi preposti, tanto che dalle sopraddette indagini si è giunti al rinvio a giudizio di quell’ex amministratore, ecco che accade stranamente che il Tribunale
di Messina, chiamato in causa, non solo dal sottoscritto ma anche da un nutrito gruppo di condomini (che nel frattempo avevano a seguito dei miei esposti compreso quanto fosse accaduto), hanno dato seguito alla reiterata richiesta di avere un amministratore giudiziario…

Ecco che finalmente, dopo alcuni anni, si torna ad avere per quel condominio qualcosa di legale, sì… un nuovo Amministratore “giudiziario” nominato dal Tribunale di Messina!!!

Una nomina resasi necessaria, ma che ha dovuto per esser valida, essere richiesta da quei condomini ben due volte, in quanto quell’amministratore giudiziario, durante il suo primo anno di mandato, non ha potuto
espletare il proprio incarico, a causa di circostanze elusive, che a breve andrò a riportare e che hanno evidenziato in maniera precisa di come: l’illegalità abbia vinto finora sulla legalità!!!

Infatti, appena quell’amministratore
giudiziario è stato nominato, permettetemi di aggiungere che trattasi di un professionista esemplare, egli, come previsto in queste circostanze dalla normativa, ha proceduto alla richiesta dei documenti contabili e amministrativi all’ex
amministratore di quel condominio, consegna dei documenti che però non hanno ricevuto alcuna attuazione, dal momento che l’ex amministratore non li ha voluti consegnare, 
neppure quando l’amministratore nominato è stato accompagnato dall’ufficiale giudiziario e dalle forze dell’ordine!!!

Ecco, già da allora si evidenzia iniziano a concretizzare quelle mancate garanzie di legalità da
parte dello Sato ed in particolare proprio di quello stesso Tribunale che lo aveva di fatto nominato…

FINE PRIMA PARTE 

Omicidi compiuti nelle riunioni condominiali??? Ho come la sensazione che alcune negligenze vadano ricercate nell’operato superficiale di una parte delle nostre Istituzioni!!!

Sono passati solo alcuni mesi da quella lite condominiale (dicembre 2022) che portò un condomino ad uccidere tre donne a Roma ed ora nuovamente una lite condominiale che termina ahimè con l’ennesima vittima – vedasi i link: 

https://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2022/12/11/lite-per-il-condominio-spara-e-uccide-tre-donne_bd4629d0-281a-4e10-8316- 903d29b3c74a.html   

https://www.ansa.it/lazio/notizie/2023/07/08/ucciso-con-mazza-da-baseball-per-lite-condominiale-tre-arresti_39ca721d-7591-42d9-a372-8472bafa4233.html 

Sembrerà incredibile, ma a differenza della generale omertà con cui ogni giorno mi scontro, posso assicurare che il problema fondamentale su quanto accade di molti condomini è da ricercarsi principalmente nella superficialità o per meglio dire nella poca preparazione di alcuni “togati o uomini con la “divisa”…

Perché il problema fondamentale che in molti non vogliono capire o fanno finta di non capire per ragioni o interessi che non sto qui a riportare… è che dietro quei condomini, in particolare quando questi presentano bilanci da oltre un milione di euro, (neppure certi nostri Comuni viaggiano su queste cifre…) e risulta quindi facile intuire che siano in molti a fare di tutto per gestire tutta quella montagna di denaro… 

Ma la circostanza più grave e che questo tipo di situazioni vengano affrontate dalle nostre Istituzioni come fossero semplici beghe condominiali, eppure vi sono casi in cui queste presentano tipologie di reati le cui sanzioni sono ben riportate nel codice di procedura penale… 

Mi riferisco a raggiri, appropriazione indebita, mala-gestio, bancarotta e trasferimento fraudolento di valori, danno all’erario, a cui si sommano in taluni casi, associazione a delinquere finalizzate a commettere truffe a danno dello Stato nell’ambito delle misure di sostegno al settore edilizio, mi riferisco a quei cosiddetti “Bonus” concessi dallo Stato per lavori di recupero o restauro di facciate…

Vanno altresì evidenziati oltre a quanto sopra riportato per quegli specifici casi di truffa, anche taluni fatti gravi che hanno portano ad evidenziare, favoreggiamento alla latitanza, associazione mafiosa, spaccio, estorsione, usura, etc…

E sì perché un condominio, quando esso è rappresentato da un numero considerevole di individui, può rappresentare una vera e propria comunità, costituita da migliaia di unità che in certi periodi può raggiungere anche i 5/6mila condomini… 

Ed allora pur comprendendo la natura civilistica della definizione di condominio, non sempre questa definizione va dimessamente accettata, se pur la regola prevede che basta semplicemente che il numero di proprietari e di unità immobiliari superi una determinata soglia, per diventare così obbligatoria la nomina di un amministratore e la redazione di un regolamento… 

No, non sempre il condominio è quello…  quantomeno la regola vale quando la gestione del condominio è eseguita in maniera corretta, ma quando vi è la presenza di reati gravi, quando si è dovuto procedere a denunciare tali fatti emersi, quando ci si trova a combattere con un muro di gomma istituzionale che non effettua le dovute verifiche, quando chi è demandato a quel compito neppure s’interessa di leggere quei documenti, ditemi… o meglio caro Presidente Mattarella, mi dica a cosa serve denunciare, denunciare, DENUNCIARE???

E si… perché chi dovrebbe verificare dorme, chi dovrebbe studiare quelle carte fa in modo che esse vengano insabbiate, ed allora ci si ritrova a costatare come in taluni uffici istituzionali (auspico che tutti quei soggetti trasmessi ad alcune note testate televisive d’inchiesta abbiano prima o poi ad emergere…) si dorme, mentre viceversa alcune Procure fanno il proprio dovere…

Difatti, mentre chi ha ricevuto gli esposti li ha ritenuti quali “beghe condominiali” – il problema va anche ricercato in quel sistema massonico ben presente all’interno dei nostri apparati –  in altre strutture (dove sono presenti ufficiali e agenti di polizia giudiziaria integerrimi e professionali) quali quelli ad esempio che appartengono alla sezione e diretta e funzionale del Procuratore della Repubblica, beh… in quelle sedi, le verifiche condotte hanno potuto evidenziare come i reati a suo tempo denunciati, avevano ragione di esistere e quindi, quanto già a suo tempo in mano di taluni magistrati, avrebbe dovuto portare da tempo a una definita sentenza di condanna…

Eppure, ci si è palleggiati per anni, sono cinque per l’esattezza (già… da quel lontano 2018 in cui è stato presentato il primo esposto…) e se non fosse per la sola volontà di chi come il sottoscritto (ma anche di molti amici, gli stessi che in questi lunghi anni, hanno dimostrato di averne seguito l’esempio…) non sa piegarsi a quel sistema colluso e dimostra – con i fatti – di non aver paura di nulla e di nessuno, per poter raggiungere, dopo anni di silenzi assordanti e circostanze al limite della legalità, in parte lo scopo prefissato e cioè portare giustizia dove non c’è!!!

Sì… qualcosa è stato fatto, chi di dovere è stato rinviato a giudizio, ma nel frattempo l’illegalità ha continuato come nulla fosse, essendo di fatto, passata in maniera illegale in altre mani!!!

Ed allora mi chiedo, ma lo Stato cosa fa??? Ricordo… lo stesso Stato che ha nominato (a seguito di quanto dal sottoscritto e da altri compiuto) un Suo Amministratore, sì…  “giudiziario”, ma a cui viene reso impossibile operare, perché altri, gli stessi che ora sono rinviati a giudizio, non ne consentono la corretta gestione!!! 

Ho saputo che proprio alcuni giorni fa, in una sala riunione di un condominio, una Sig,ra insieme ad altri condomini, sono stati aggrediti, subendo violenza non solo verbale ma anche fisica, soltanto per essersi voluti ribellati a quel sistema coercitivo, maltrattamenti che sono stati successivamente denunciati alle forze dell’ordine presenti in Ospedale durante il ricovero…

Ed allora “mio caro Stato” cosa dobbiamo aspettare ancora ??? 

Forse si attende di contare le prossime vittime di Condominio??? 

Permettetemi di riportare la parte conclusiva su quanto ufficialmente inviato alcuni giorni fa a mezzo Pec : “Ecco perché richiedo un intervento mirato da parte delle Istituzione di cui all’indirizzo, per far sì che le parole espresse alcuni giorni fa dal nostro Presidente Mattarella,  parlando di legalità in una scuola, trovino finalmente quel giusto riscontro: grazie al lavoro prezioso delle Istituzioni, delle forze dell’ordine, delle associazioni di volontariato, la cultura dell’antimafia e il rigetto alla corruzione passa attraverso noi tutti, spezzando definitivamente le catene dell’omertà e della paura. Noi, non dobbiamo smettere di vigilare, il malaffare è sempre presente, capace di vivere nascosto e pronta a rialzare la testa al minimo sintomo di cedimento. La Repubblica vi è vicina e tutte le amministrazioni pubbliche devono far sentire con efficacia la loro presenza accanto ai cittadini e insieme a tutte le espressioni della società civile”.

L’ennesimo condominio truffato…

Sig. Costanzo buongiorno e buone feste, 

le scrivo con riguardo al post da Lei pubblicato al link: https://nicolacostanzo.wordpress.com/2021/12/17/superbonus-110-truffato-un-condominio/ per raccontarLe quanto sta per capitare anche al nostro condominio.

Il problema è che abbiamo l’amministratore che secondo me fa la parte dell’impresa che lui stesso ha scritto una clausola e tutti in maggioranza hanno approvato tranne io e un altro condomino abbiamo votato contro persone che hanno votato senza rendersi conto della gravità cioè la clausola che ha scritto l’amministratore identico a quello che avvisa il suo blogs.

Qualora l’impresa inizia i lavori per un totale di 2.000.000 milioni di euro compreso lavori extra senza sconto in fattura a mio avviso un ricatto e dopo effettuato lavori per 30 – 40% e la banca non gli dà i soldi, significa che dobbiamo pagare noi, bella truffa.

Caro Sig. Vincenzo, come può vedere ho pubblicato quanto ricevuto, poiché quanto sta accadendo al Vs. condominio, è eguale (ahimè) a tanti altri…

Mi permetta di darLe comunque un consiglio, Lei – anche se oggi si sente solo o quantomeno in minoranza (insieme a un altro condomino ) – ha ancora la possibilità di ribaltare la sua posizione, perché la legge ( anche se a volte lenta come una lumaca…) è per fortuna dalla sua parte, si tratta solo di non avere paura e denunciare quanto sta accadendo in quel condominio!!!

Posso assicurarLe che oggi, chi crede di vantare un potere al di sopra delle parti, si ritroverà – se sono stati compiuti realmente dei reti o delle procedure illegali – improvvisamente in un Tribunale, ma dalla parte inquisita e Lei potrà finalmente ritrovare “giustizia”!!!

D’altronde, qualcosa in questi giorni è cambiato – visto purtroppo quanto accaduto violentemente a Roma in una riunione condominiale – e difatti ora, gli organi di polizia e la stessa magistratura, hanno finalmente compreso che dietro a quelle riunioni di spese per le parti comuni, non vi soltanto beghe condominiali, ma un giro consistente di denaro e soprattutto reati commessi o in procinto di commettere di ogni tipo…

Il sottoscritto infatti, proprio su questo argomento, ha pubblicato ad inizio mese un post: http://nicola-costanzo.blogspot.com/2022/12/quando-la-giustizia-dorme-o-si-rende.html dal quale può prendere alcune considerazioni importanti, quale ad esempio: l’Articolo 2700 del Codice Civile.

In ogni caso, se volesse ricevere ulteriori consigli su come procedere oppure avere qualche dritta su come accelerare le procedure giuridiche affinché vengano sospese le procedure adottate dall’assemblea e dal suo amministratore, mi contatti nuovamente che – se attuerà quanto le dirò (ormai su questo argomento sono diventato un esperto…) – posso garantirLe che in tempi abbastanza celeri, riuscirà a limitare o ancor meglio a far sopprimere tutte quelle procedure che sicuramente potrebbero determinare non solo a lei, ma a tutto  il condominio, gravi danni economici e non solo… 

Cordialmente, Nicola Costanzo.

Chi la Dura la Vince!!!

Caro Sig. Costanzo, le scriviamo in quanto da diversi anni – nella qualità di proprietari all’interno di un condominio nel Comune di  Giardini Naxos – abbiamo subito un evidente degrado provocato, ecologico ed ambientale, il tutto a ridosso delle nostre case, sia per quanto riguarda la raccolta dei rifiuti differenziati che per l’impianto fognario presente, adiacente al torrente Alcantara. 

Difatti, sono anni che tentiamo di portare avanti le nostre istanze, ma incredibilmente siamo sempre rimasti inascoltati per non dire ignorati, anzi, è passato per di più il messaggio che eravamo proprio noi ad essere incapaci di effettuare una corretta raccolta e di conseguenza, ciò determinava difficoltà nella sua gestione.

Abbiamo tra l’altro protocollato diversi appelli all’amministrazione protempore, senza ricevere mai risposte, anzi possiamo aggiungere che siamo stati messi alla gogna mediatica, ci hanno infatti multato sia singolarmente che come condominio. 

Poi nel 2021 è accaduto qualcosa di anormale…

Abbiamo dovuto subire quasi un raddoppio della bolletta Tarsu e con l’obbligo della differenziata si è venuta a peggiorare ancor più l’impatto ecologico, tanto che la scorsa estate, la Polizia Ambientale è dovuta intervenuta per effettuare i necessari controlli. 

Così alle nostre istanze si è aggiunto (nello scorso mese di Novembre) un articolo giornalistico, che evidenziava proprio quanto fosse accaduto.

Per buona sorte, la settimana scorsa abbiamo scoperto che il Comune di Giardini Naxos ha riconosciuto i disservizi effettuati nella “raccolta” dei rifiuti, ammonendo la ditta incaricata al pagamento di una penale, somma che è stata al momento dal Comune trattenuta!!!

Ed allora, avendo finalmente il Comune accertato i fatti accaduti, noi condomini auspichiamo di venire finalmente risarciti, per meglio chiarire le nostre istanze, chiediamo ora il parziale rimborso delle tasse Tarsu versate, ma non solo queste.

Già, chiediamo anche molto altro, ma di queste ulteriori richieste, Sig. Costanzo, potrà leggerle nel quotidiano “La Sicilia”, pubblicato proprio stamani 

Attenderemo gli esiti, ma stia tranquillo che resteremo vigili. 

D’altronde, non si dice: Chi la Dura la Vince!!! E vedrà, noi vinceremo sicuramente!!!

Quando la giustizia dorme (o si rende collusa): una lite condominiale finisce in tragedia con 3 donne morte e 4 feriti gravi!!!

Se scrivo questo post è perché ho buone ragioni per farlo e credo che non passerà molto tempo per dimostrare con i fatti, quanto accaduto in questi lunghi anni…

In particolare si potrà evidenziare l’inadeguato lavoro di certe organi di polizia a cui sono seguiti ahimè, anche situazioni al limite della irregolarità proprio da parte di quegli organi definiti “giudiziari”, che non hanno minimamente tenuto conto, di quanto riportato nel Articolo 2700 del Codice Civile (R.D. 16 marzo 1942, n. 262 – Aggiornato al 29/04/2022) che riporta testualmente: “L’atto pubblico fa piena prova, fino a querela di falso [221 c.p.c.], della provenienza del documento dal pubblico ufficiale che lo ha formato, nonché delle dichiarazioni delle parti e degli altri fatti che il pubblico ufficiale attesta avvenuti in sua presenza o da lui compiuti”!!!

Nello scrivere, vorrei premettere che una parte sana del nostro Stato, svolge costantemente attraverso i suoi referenti, quel riconoscimento e quel rispetto degli altrui diritti, un operato compiuto in maniera esemplare da farmi affermare che dove qualcuno è mancato, altri viceversa hanno saputo svolgere con imparzialità e professionalità, il compito al quale sono ogni giorno delegati, dimostrando con il loro agire, correttezza, equilibrio, ma soprattutto integrità e moralità, valori di rettitudine che per fortuna, garantiscono a questo paese (e quindi a noi cittadini) quel po’ di speranza di giustizia che ancora resta… 

Certo usare violenza come quella appena compiuta a Roma (periferia a nord, precisamente nella ex borgata Fidene, la collina di palazzoni che svetta a Colle Salario, vista Grande Raccordo Anulare) nei confronti di tre donne (uccise) e di altri soggetti (di cui 4 risultano feriti) per una lite condominiale, fa pensare ad un momento di pazzia, ma a volte quanto appena detto, può dipendere da tutta una serie di motivazioni che vanno ricercate all’origine di quel gesto…

Premetto che quanto compiuto da quel soggetto non può avere alcuna giustificazione e quindi, ora per quanto commesso, dovrà ovviamente pagare!!! 

No… ila mia considerazione non tiene conto del caso in questione, d’altronde non ne conosco le motivazioni e neppure le eventuali giustificazioni che hanno determinato quella ferocia, ma ritengo che giungere a gridare “vi uccido tutti”, fa comprendere come quella premeditazione a prima vista “folle” si stesse trasformarsi in tragedia!!!

Certo, chiunque tra noi, ascoltando i Tg nazionali, avrà pensato: com’è possibile che una lite condominiale abbia portato a ciò??? Sembra di ascoltare non un nostro canale tv, bensì uno di quelli USA, dove l’uso di armi d’assalto (sancito tra l’altro dal II° Emendamento della Costituzione) ha portato ad un alto numero di stragi nelle scuole e costituisce un tristissimo trend che fa per l’appunto degli Stati Uniti, il Paese con il più alto numero di decessi prematuri causati da armi da fuoco, addirittura superiore a quello dei morti per incidenti stradali.

Ritornando alla sparatoria di Roma: è avvenuta intorno alle 9,30, quando terminata la riunione condominiale uno dei condomini ha estratto una pistola ed ha iniziato a sparare in uno scenario apocalittico: colpisce 3 donne e le uccide e poi continua a sparare ferendone altre quattro che sono state trasportate immediatamente negli ospedali.

Da questa tragica vicenda, vorrei rivolgere un appello: quando accadono situazioni gravi (che vengono opportunamente denunciate) che si svolgano in ambito condominiale, vorrei che essi svolgessero il loro compito in maniera scrupolosa, perché a volte, quell’esposto – se esaminato correttamente – presenta carattere non di contesa o litigio, bensì di truffa, raggiro, abuso, frode, inganno, contropartita, evasione, e potrei continuare con una lista lunghissima… e quindi, quando si ha a che fare con condomini, non bisogna utilizzare quella propria abituale metodologia superficiale, per non chiamarla con il proprio nome “negligenza”, ma cercare di fare il proprio dovere!!!

D’altronde assistiamo ogni giorno a questo modo del tutto italiano di effettuare i controlli, sì… con leggerezza, inquadrando quel problema – quasi fosse quell’esposto ricevuto e posto sulla propria scrivania: una rottura di coglioni” – come una semplice bega condominiale, senza fermarsi per un momento ad analizzare se dietro tutti quei documenti ricevuti, si nasconda una vera e propria metodologia corruttiva ed anche clientelare, che trova ahimè coinvolti anche una parte delle nostre istituzione, sì… quei “membri” affiliati, capaci con le loro azioni, d’inquinare anche le prove presentate!!!

Ma questo fa parte di un altro gravoso problema, che però a momento adatto verrà affrontato: già… non mi resta che sperare che l’amico giornalista Massimo Giletti si appresti prima o poi ad affrontarlo!!!

I condomini godono dell’immunità nei confronti del proprio amministratore!!!


Lo ha deciso il giudice di pace Elena Biasutti, che ha assolto un condomino accusato di ingiuria e diffamazione… 
Si trattava di un settantaduenne residente in Prato della Valle…
L’inquilino in assemblea condominiale aveva criticato l’operato dell’amministratore, con frasi e giudizi aspri, su presunti conteggi errati… 
Lo aveva accusato d’essere un “prestigiatore di contabilità” e di “furbizie contabili“!!!
L’amministratore condominiale ovviamente sentitosi diffamato, si è costituito parte civile e pretendeva una risarcimento di cinquemila euro, ma purtroppo per lui… se n’è dovuto andare a mani vuote!!!

Sintetizzando… l’Assemblea condominiale aveva avuto luogo il 9 dicembre 2009 ed in quella occasione il condomino era andato giù pesantemente nei confronti dell’amministratore e di quella sua contabilità… 

Alla fine dell’assemblea, il settantaduenne aveva rincarato la dose con accuse gravi, inviando a mezzo fax le sue disapprovazioni, direttamente all’ufficio dell’amministratore. 
In quei fax il condomino accusava l’amministratore di “collusione” e di presunti fatti “illeciti” effettuati dal precedente amministratore, inoltre, gli contestava di aver compiuto appropriazioni indebite e movimenti contabili senza alcun riscontro documentale…
Nel gennaio 2010 l’amministratore aveva presentato un esposto contro il condomino, che era stato rinviato a giudizio…
L’avv. Malipiero ha difesa del condomino, ha chiesto l’assoluzione del cliente perché il fatto non costituiva reato.
L’avvocato ha portato in aula una sentenza della Corte di Cassazione del 2014; ebbene, i giudici di quella Suprema Corte avevano annullato una sentenza di condanna per fatti simili a quelli contestati al settantaduenne. 
I supremi giudici infatti, avevano affermavano il diritto di critica di un condomino che aveva si offeso l’amministratore ma in maniera motivata (anche se nel caso della sentenza annullata i conteggi erano risultati regolari), non gratuita e senza attacchi alla sfera personale…
Quindi, la Corte di Cassazione ha riconosciuto alla sfera condominiale una valenza particolare in cui i limiti del diritto di critica verso l’amministratore si ampliano rispetto ai valori normali, dando via libera a confronti accesi e aspri, purché non trascendano sul piano personale, nel dileggio, nella gratuità…
Non per ultimo difatti la Corte di Cassazione ha giudicato non meritevole di censura il comportamento di una condomina che ha pubblicato nell’atrio condominiale una dura lettera di critiche nei confronti dell’amministratore, definendolo “latitante e “incompetente“.
Nella fattispecie è stato esercitato un legittimo diritto di critica, pertanto, non ricorrono gli estremi dei reati ingiuria e diffamazione…
Analoga situazione lo ha stabilito la Corte di Cassazione (quinta sezione penale, sentenza n. 41785/2016) pronunciandosi sul ricorso promosso da un condomino, condannato per i reati di ingiuria e diffamazione avvenuti in ambito condominiale nei confronti dell’amministratore…
E’ stato riportato che “non commette diffamazione il condomino che inserisce dei volantini nella buca delle lettere degli altri proprietari accusando l’amministratore di violare la legge fiscale e rappresentandolo come un personaggio col naso lungo e con un cartello al collo con la scritta “Pinocchiopoulos“.
Quanto sopra rientra infatti, nel diritto di critica se non vengono utilizzate espressioni gravemente infamanti e inutilmente umilianti.
Quanto all’uso di un personaggio come “Pinocchio”, invece, è idoneo ad integrare il diritto di satira!!!
Quindi… come vedete, quando volete criticare il Vs. Amministratore, esistono parecchi modelli da seguire,  l’importante comunque è che le analisi di dissenso siano valide…
Io se posso consigliare, indico sempre la strada più affidabile… quella della denuncia presso gli organi giudiziari!!!
Non bisogna avere remore morali, oppure farsi prendere dalla paura o da quel senso di sottomissione… solo ed esclusivamente perché altri, si comportano come pecore o chissà, forse dimostrano con quel loro esimersi, sentimenti celati di collusione o ricattabilità!!!
Tranquilli, la legge è sempre dalla parte degli onesti e quindi… dalla nostra!!!

L’Amministratore di Condominio e l’ipotesi di rinnovo tacito dell’incarico…

Ultimamente ho assistito ad una Assemblea ordinaria di condominio nella quale l’Amministratore procedeva pur avendo escluso dall’ordine del giorno, uno dei punti fondamentali previsti nel Regolamento Condominiale, che riportava: “L’Assemblea ordinaria si riunisce ogni anno per approvare il preventivo di spesa, il relativo stato di ripartizione, per approvare il consuntivo dell’anno precedente, e per deliberare  in merito alla conferma  o sostituzione  dell’amministratore.  
Lo stesso amministratore altresì, a seguito della contestazione di cui sopra, consegnava a sua giustificazione una nota che riportava “L’amministratore di condominio resta in carica un anno e l’incarico si intende rinnovato per eguale durata” (articolo 1129, comma 10, del Codice civile).
Da queste sintetiche parole, si evidenziava come si fosse dinanzi ad una generalizzata ipotesi di rinnovo tacito dell’incarico…
Comprenderete bene come  sia stato abbastanza agevole per quell’amministratore, far passare questa Sua tesi… d’altronde la maggior parte dei condomini presenti, non possedevano alcuna specifica tecnica su riforme condominiali e soprattutto, non erano esperti legali…  
Quindi a parte il sottoscritto che in un qualche modo ha impugnato questa sua tesi… c’è stato da parte di tutti i presenti il manifestato silenzio…
Ma quanto ha detto quell’Amministratore corrisponde a verità? E’ proprio vera quella sua affermazione?
Provo quindi a chiarire quanto sopra…
Prima della recente riforma realizzata con L. 220/2012 si riteneva che l’accettazione potesse essere espressa oppure tacita; in particolare si realizzava un’accettazione tacita quando l’amministratore nominato cominciava la gestione del condominio e riceveva dal precedente amministratore la contabilità.
A seguito della nuova riforma invece, il nuovo articolo 1129, quattordicesimo comma, c.c., esclude espressamente l’accettazione tacita o per fatti concludenti, in quanto prevede che l’amministratore, all’atto dell’accettazione della nomina o del suo rinnovo, deve specificare analiticamente, a pena di nullità della nomina stessa, l’importo dovuto a titolo di compenso per l’attività svolta.
Inoltre, egli anche in occasione del rinnovo dell’incarico è tenuto a comunicare i dati di cui al secondo comma dell’articolo 1129 del Codice civile (dati anagrafici e professionali, codice fiscale, sede legale e denominazione se si tratta di società, locale in cui sono tenuti i registri condominiali, orari in cui è possibile prenderne visione) oltre per come si diceva sopra a «specificare analiticamente… l’importo dovuto a titolo di compenso per l’attività svolta» (articolo 1129, comma 14, del Codice civile). 
Adempimenti, questi, difficilmente conciliabili con un tacito rinnovo. 
Per altro verso, l’amministratore è pur sempre obbligato a convocare l’assemblea in prossimità della scadenza del suo incarico, affinché si determini in merito alla successiva gestione, tanto che “il ripetuto rifiuto di convocare l’assemblea per la nomina del nuovo amministratore” configura un’espressa ipotesi di “grave irregolarità” (articolo 1129, comma 12, n. 1, del Codice civile) che legittima ciascun condomino ad agire per la revoca giudiziale. 
A questo punto, si ritiene ovvio che non è possibile ipotizzare la proroga dell’amministratore per un altro anno nei casi in cui:
– l’assemblea conferma l’amministratore uscente senza alcuna determinazione in merito al rapporto e all’incarico;
– l’assemblea, magari riconvocata (per scrupolo del professionista o perché gli sia stato richiesto dai condomini), non raggiunge i quorum richiesti per la sua costituzione e per l’adozione della deliberazione di nomina.
Senza questo passaggio procedimentale, la scadenza del termine può determinare solo quella situazione, comunemente indicata, di “prorogatio imperii” a cui, con la riforma, fa ora espresso riferimento l’articolo 1129, comma 8, del Codice civile: «alla cessazione dell’incarico l’amministratore è tenuto… ad eseguire le attività urgenti al fine di evitare pregiudizi agli interessi comuni senza diritto ad ulteriori compensi».
Come avrete potuto comprendere, la nuova disciplina, non tollera “manovre dilatorie o evasive” da parte dell’amministratore in scadenza, prevedendo, in queste situazioni, precisi effetti: la stringente delimitazione dell’ambito di operatività dei poteri dell’amministratore in regime di prorogatio (solo attività urgenti al fine di evitare pregiudizi agli interessi comuni…) e il mancato riconoscimento di un ulteriore compenso costituiscono chiare indicazioni dirette a dare impulso all’iniziativa dell’amministratore in scadenza, tenuto a convocare l’assemblea per le necessarie determinazioni sulla successiva gestione.
Va ricordato inoltre come la revoca dell’amministratore può essere sia deliberata in ogni tempo dall’assemblea (attraverso la maggioranza e con le modalità previste dal regolamento di condominio), ma può essere raggiunta attraverso l’autorità giudiziaria, su ricorso di ciascun condomino, nel caso previsto dal quarto comma dell’articolo 1131, se non rende il conto della gestione, ovvero in caso di gravi irregolarità…
Infatti, nel caso in cui siano emerse gravi irregolarità fiscali (evidenziate quest’ultime da un professionista nominato quale Revisore contabile) oppure per mancata ottemperanza su quanto disposto dal numero 3) del dodicesimo comma del presente articolo, i condomini, anche singolarmente, possono rivolgersi all’autorità giudiziaria…
Nel caso di accoglimento della domanda, il ricorrente, per le spese legali, ha titolo alla rivalsa nei confronti del condominio, che a sua volta può rivalersi nei confronti dell’amministratore revocato.
Vorrei ricordare inoltre quali altre situazioni costituiscono gravi irregolarità:
1) l’omessa convocazione dell’assemblea per l’approvazione del rendiconto condominiale, il rifiuto di convocare l’assemblea per la revoca e per la nomina del nuovo amministratore o negli altri casi previsti dalla legge;
2) la mancata esecuzione di provvedimenti giudiziari e amministrativi, nonché di deliberazioni dell’assemblea;
3) la mancata apertura ed utilizzazione del conto di cui al settimo comma;
4) la gestione secondo modalità che possono generare possibilità di confusione tra il patrimonio del condominio e il patrimonio personale dell’amministratore o di altri condomini;
5) l’aver acconsentito, per un credito insoddisfatto, alla cancellazione delle formalità eseguite nei registri immobiliari a tutela dei diritti del condominio;
6) qualora sia stata promossa azione giudiziaria per la riscossione delle somme dovute al condominio, l’aver omesso di curare diligentemente l’azione e la conseguente esecuzione coattiva;
7) l’inottemperanza agli obblighi di cui all’articolo 1130, numeri 6), 7) e 9);
8) l’omessa, incompleta o inesatta comunicazione dei dati di cui al secondo comma del presente articolo.
Ed infine, in caso di revoca da parte dell’autorità giudiziaria, l’Assemblea non potrà nominare nuovamente l’amministratore revocato!!!

"Cu mania… non pinia": Gli amministratori di condominio.

Ha dirlo è un detto siciliano… “Cu mania non pinia” che significa “chi ha le mani in pasta… sta bene…“!!!
Molte volte assistiamo a dei condomini dove l’amministratore non percepisce annualmente quanto pattuito, ma resta a credito del proprio compenso per anni…
E’ come se ciascuno di noi, dopo aver terminato il proprio mese, invece di prendersi quanto dovuto e cioè il proprio compenso, lo lascia lì… nella cassa della Società e/o Ente per il quale opera, non un giorno, non un mese… ma anni!!!
Viene allora spontaneo chiedersi… ma forse non ne ha bisogno, oppure qualche maligno potrebbe pensare “non è che forse è riuscito a recuperare quelle stesse somme grazie ad altri incassi???
Ed allora viene spontaneo chiedersi, come sia possibile recuperare somme al di fuori di quella contabilità analitica dettagliata??? 
Non essendo ovviamente un commercialista e neppure un ispettore della Gdf, ho iniziato a relazionarmi sul web, per comprendere in quali modi, taluni amministratori, gonfiano i propri costi, affinché raggiungano quelle somme necessarie, non solo a sostituzione di quelle somme, volontariamente non percepite e al momento accantonate all’interno della cassa del condominio…
Ecco quindi che cosa ho letto…
Uno dei sistemi utilizzati da quegli amministratori infedeli… è ad esempio, gonfiare le fatture, per poi recuperare una parte di quelle somme in contanti…
Un’altro modo è quello di pilotare gli appalti delle forniture o dei lavori di manutenzione, sia straordinari che ordinari… 
Ad esempio, ci si mette d’accordo con l’impresa di fiducia scelta (dallo stesso amministratore…), facendo in modo che quest’ultima, per la commessa ricevuta, riconosca una percentuale di utile su quei lavori… quasi sempre gonfiati, affinché a guadagnarsi siano entrambi… 
Poi, va aggiunta una contabilità troppo articolata e difficile da comprendere, in particolare per quei condomini non abituati a valutare scritture contabili e che quindi solitamente, non riescono a verificare l’operato di quel proprio amministratore…
Poi c’è la parte più interessante… quella attraverso cui spariscono i soldi dei condomini… Ecco quindi un elenco di pagamenti in contanti non autorizzati, documenti che non hanno allegate le cosiddette “pezze d’appoggio“, ricevute senza alcun riscontro formale, pagamenti per consulenze varie e quant’altro mai autorizzato dall’assemblea…
Va aggiunto inoltre, l’utilizzo di beni e servizi del condominio, da parte di terzi, dai quali certamente s’incassano somme o quantomeno si barattano appoggi personali, per eventuale rinomina dell’incarico…  
Poi c’è chi fa ancora peggio: ad esempio… non paga!!!
Già, non paga nulla di ciò che compete di legge al condominio… e non si tratta di non aver in cassa quelle somme, bensì, si preferisce destinarle ad altri usi… oppure, si utilizza lo stratagemma, divenuto ormai consuetudine “nazionale”, quella cioè di non pagare… o di rimandare il più possibile quelle cartelle tributarie ricevute, d’altronde, si spera così facendo di mediare con l’Ente preposto, pagando una eventuale sanzioni, d’altronde tutto ciò resta esclusivamente a carico di quegli “assonnati ” proprietari… 
Quest’ultimi infatti, se pur vengono informati del problema, condividono quanto compiuto dal loro amministratore, anzi, ritengono quel suo sistema “ingegnoso”, in quanto prevede di non pagare quanto dovuto per legge…
Il problema è che taluni di quei condomini, manifestano palesemente quella propria natura… sono soggetti predisposti a comportamenti fraudolenti ed illegali, dimenticano o fanno finta di non comprendere a quali sanzioni “gravi” si potrebbe incorrere, per quelle azioni disoneste…
Ma ciascuno di essi è in uno stato d’euforia, sanno che quei loro soldi sono in quel preciso momento, (a detta dell’amministratore… che è tutto da dimostrare) ancora nelle loro tasche…  
Non tengono conto di tutti quei casi… ben evidenziati nei Tg nazionali, dove l’amministratore è sparito nel nulla, portando via con sé l’equivalente delle casse e dei c/c bancari e di tutte le somme di denaro mai quietanzate… lasciando così, non solo un buco finanziario, bensì anche un debito consistente verso gli Enti pubblici…
Ma allora viene da chiedersi come difenderci da questi amministratori???
Innanzitutto bisogna ragionare in maniera distaccata, considerare quel soggetto come un mero professionista e nulla più…
Non lasciarsi abbindolare dalle sue parole, ma verificare, anche con l’aiuto di professionisti preparati, il rendiconto annuale di gestione, l’unico documento contabile attraverso il quale l’amministratore informa i condomini delle spese e degli introiti avvenuti nel corso dell’anno in ragione dell’incarico ricevuto per la gestione e la conservazione delle parti comuni…
Ha proposito di parti comuni… 
Quello Patrimoniale è un dato fondamentale, al quale l’amministratore deve dare molta considerazione, per comprendere e fare in modo di rispettare quei pagamenti dovuti per i propri beni immobiliari, appartenenti alla sua gestione, avendo chiaro quel patrimonio immobiliare, senza che vi siano da parte di condomini dubbi d’interpretazione sulla sua corretta provenienza…
Avere una tabella millesimale aggiornata è di importanza assoluta, per poter dividere in maniera equa, le percentuali ad ogni condomino attribuite…   
Inoltre è compito dell’amministratore presentare all’assemblea il rendiconto… se questo documento non viene presentato per due anni di seguito, egli, può per essere revocato dall’Autorità Giudiziaria su ricorso anche di un solo condomino (art. 1129 c.c.)!!!
Se pur è assodato che l’amministratore risponda in prima persona ai sensi della legge, è diritto di ogni condomino, verificare la rispondenza del rendiconto di gestione rispetto alle spese effettivamente sostenute e ai contributi concretamente riscossi… e ciò può essere fatto, richiedendo attraverso l’esercizio del diritto d’accesso, a tutta la documentazione condominiale…
Potrebbe capitare durante una riunione d’assemblea che qualcuno –solitamente uno dei tanti “lacchè” dell’amministratore- intervenga, dichiarando che quanto chiesto da un condomino è illegittimo…
Si sappia che il diniego dell’esercizio di tale prerogativa può portare ad una richiesta d’annullamento della deliberazione assembleare di approvazione dei conteggi (cfr. da ultimo Cass. n. 19210/11)!!!
Cosa diversa nel caso in cui, ci si accorge di un rendiconto consegnato errato, al fine di percepire un indebito guadagno, ad esempio con l’inserimento di voci di spese mai sostenute; bene, a parte la possibilità d’impugnare quel documento mendace, i condomini possono sporgere querela per truffa!!!
Va ricordiamo in tal senso che, ai sensi dell’art. 640 c.p., è punibile per truffa: “ Chiunque, con artifizi o raggiri, inducendo taluno in errore, procura a sé o ad altri un ingiusto profitto con altrui danno, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con una multa…”, non sto qui a spiegare tutta la normativa prevista
Ciò che interessa nel caso del condominio, è che l’amministratore sarà punibile per il reato di truffa allorché con artifici e raggiri consistenti nell’inserimento di poste fittizie nel rendiconto di gestione, abbia tratto in inganno i condomini facendogli versare delle somme ulteriori rispetto a quelle effettivamente necessarie, traendo così dal fatto un ingiusto profitto per sé o per altri…
I condomini potranno denunciare l’amministratore, ma visto e considerato che per il fatto ricorre la circostanza aggravante di cui all’art. 61 n. 11 c.p. (aver commesso il fatto con abuso di prestazione d’opera), il reato è perseguibile d’ufficio (in sostanza, i magistrati possono indagare e processare l’amministratore infedele di loro iniziativa…).
Ora comprendo perfettamente come molte volte, la paura di cambiare… come si dice “chi lascia la via vecchia per la nuova, sa quel che lascia, e non sa quel che trova“… porta a soprassedere, ma ciò che non si comprende è che, se il problema esiste… non sparisce!!!
Per cui, la paura d’avere un amministratore peggiore dell’attuale, la crisi economica che condiziona le tasche di tutti quei proprietari, la “credulità” che spinge la maggior parte dei condomini a dare ancora una volta fiducia a quel proprio amministratore, condurrà quel condominio con il tempo, ad un vero e proprio fallimento… e a quel punto, sarà troppo tardi per rimediare!!!
Vi è una sola soluzione ed è una soltanto: bisogna intervenire prima che il problema diventi irreparabile!!!
Per fortuna oggi, la riforma del condominio (entrata in vigore nel 2013)  ha previsto a carico dell’amministratore obblighi di rendiconto  più stringenti…
Inoltre, secondo l’articolo 1130, nr. 11) del codice civile, l’amministratore deve redigere il rendiconto annuale della gestione e deve convocare l’assemblea per la relativa approvazione entro centottanta giorni… e il successivo art. 1130 bis regola in modo molto preciso i contenuti del rendiconto annuale.  
Come avrete avuto modo di vedere, non si tratta di una semplice “paginetta” ma di un vero e proprio rapporto, che consente l’immediata verifica le voci di entrata e di uscita; ogni altro dato inerente alla situazione patrimoniale del condominio; i fondi disponibili, le eventuali riserve, ed una nota sintetica esplicativa della gestione con l’indicazione anche dei rapporti in corso e delle questioni pendenti…
Infine, l’assemblea, può nominare un revisore dei conti, che verifichi per i condomini la contabilità del condominio… ed è prevista la possibilità di nominare dei consiglieri di condominio, incaricati con funzioni consultive e di controllo!!!
In conclusione, come avete visto, esistono tutta una serie di strumenti adatti ad un puntuale e continuo controllo, che possono efficacemente essere utilizzati per avere il polso costante della situazione finanziaria… 
L’importante sarà ovviamente, far valere le proprie ragioni, sapendo che a quegli incontri, ci sarà sempre chi andrà contro quelle vostre iniziative… sì, sono gli stessi, che hanno negli anni, beneficiato da quella gestione ambigua dell’amministratore… 
Purtroppo andare contro quel sistema (a volte decennale o ventennale), può costare non solo tempo e/o sacrifici, ma si dovrà mettere la propria faccia… 
Difatti nel far il proprio dovere… si dovrà esporre la propria persona all’indolenza di gran parte del condominio e si verrà criticati nel corso delle proprie azioni, da tutti quei servili “portaborse” dell’amministratore…
Purtroppo però… questa rappresenta l’unica via per evitare che un giorno si vengano a determinare situazioni gravose, che in poco tempo, potrebbero trasformarsi in irrecuperabili!!!
Il condominio d’altronde, potrebbe essere rappresentato con questa storia:
C’erano quattro persone, chiamate Ognuno, Qualcuno, Ciascuno e Nessuno. C’era un condominio importante da controllare e Ognuno era sicuro che Qualcuno lo avrebbe fatto. Ciascuno avrebbe potuto farlo, ma Nessuno lo fece. Finì che Ognuno incolpò Qualcuno perché Nessuno fece ciò che Ciascuno avrebbe potuto fare!!!