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Trump potrebbe anche contribuire a porre fine al conflitto in Ucraina, ma una soluzione non si realizzerà prima del 2026!

Sì… Donald Trump è ora il 47° Presidente degli Stati Uniti!

In molti si chiedono se riuscirà a mantenere le promesse della campagna elettorale, riuscendo a convincere l’amico Putin a sospendere la guerra in Ucraina.

Tuttavia, in queste riflessioni, si dimentica un elemento cruciale: gli Stati Uniti, per il governo di Mosca, rappresentano ancora una nazione ostile, direttamente coinvolta nel conflitto contro la Russia. Per questo motivo, non basta un cambio di Presidente per stravolgere gli obiettivi militari già stabiliti. Sospendere le operazioni significherebbe, infatti, abbandonare lo scopo iniziale di questa guerra e tradire le promesse fatte al Presidente ucraino Zelens’kyj.

Abbandonare ora il popolo ucraino in guerra e rinunciare al sostegno internazionale precedentemente offerto potrebbe compromettere del tutto la politica di Zelens’kyj. Tale “dietrofront” isolerebbe l’Ucraina e potrebbe portare al potere un nuovo leader, forse più incline a compromessi con la Russia, che pur di ottenere rapidamente la pace, potrebbe concedere le concessioni territoriali richieste, abbandonando definitivamente le aspirazioni di una modernizzazione dell’alleanza e della sicurezza europea.

In effetti, quanto è stato fatto finora ha rappresentato una provocazione che ha eroso la fiducia con l’ex partner russo, da cui — ricordiamo — dipendiamo ancora per gas e petrolio.

L’eventualità di impedire l’ingresso dell’Ucraina nella NATO rappresenterebbe una minaccia non solo perché non porterebbe alla fine del conflitto, ma rischierebbe di allargarlo, coinvolgendo anche i paesi confinanti. Non va dimenticato, inoltre, che verso la fine della Guerra Fredda, l’Unione Sovietica ricevette più volte rassicurazioni da Stati Uniti e Germania, in particolare che la NATO non si sarebbe mai estesa oltre i confini della Germania riunificata.

Come sappiamo, però, quella promessa non fu rispettata: dopo l’implosione dell’Unione Sovietica, quasi tutti i paesi ex-comunisti aderirono alla NATO, spingendo i confini dell’Alleanza fino alla Russia, che percepì questa espansione come una grave umiliazione.

Negli anni, paesi come Albania, Bulgaria, Repubblica Ceca, Estonia, Lettonia, Lituania, Macedonia, Polonia, Romania, Slovacchia, Slovenia e Ungheria sono entrati nella NATO. Di recente, anche Finlandia e Svezia hanno presentato la propria candidatura, rinunciando alla neutralità; l’Ucraina stessa, già nel 2008, aveva avviato il processo di adesione.

In questo scenario, sperare che Trump possa “miracolosamente” risolvere la situazione appare irrealistico. Un cambiamento potrebbe essere possibile solo tramite concessioni territoriali e politiche significative per la sicurezza della Russia, compresa la revoca delle sanzioni internazionali. Solo con un’apertura economica — inclusa la ripresa delle importazioni ed esportazioni di beni essenziali, dai prodotti agricoli agli industriali — si potrebbe intravedere una via di uscita diplomatica.. 

Lo Stato chiude gli occhi: già… con il tetto del contante più alto, sarà ancor più facile riciclare!!!

A denunciarlo è il procuratore capo del Tribunale di Bari, Roberto Rossi, durante la presentazione in Senato della relazione conclusiva della commissione Antimafia…

Nel presentare il rapporto tra gioco d’azzardo e mafie il Procuratore ha dichiarato: “Non si può più parlare di infiltrazioni. Quello del gioco è un settore ormai nelle mani della criminalità organizzata“. 

Il sottoscritto tra l’altro nel 2019 aveva scritto un post intitolato: Non è che lo Stato sul gioco, sta favorendo la criminalità organizzata??? link: http://nicola-costanzo.blogspot.com/2019/01/non-e-che-lo-stato-sul-gioco-sta.html ed ora leggo: “La raccolta di tutte le indagini che abbiamo acquisito ci mostra come la presenza della criminalità organizzata sia diventata pervasiva” (Giovanni Endrizzi, ex senatore M5s, nella scorsa legislatura a capo del IV Comitato della commissione Antimafia. che si è occupato proprio dell’influenza e del controllo della criminalità sulle attività connesse al gioco). 

Continuando: “Con diversi provvedimenti abbiamo verificato come …. il mercato dei videopoker sia in mano alle mafie locali, che li gestiscono e li impongono attraverso imprenditori collusi. Quando siamo andati a vedere gli elenchi dei maggiori vincitori c’erano diversi personaggi della criminalità organizzata, che facevano milioni di puntate. Come è possibile? Semplice, perché si ricicla“!!!

Ma non solo: “Abbiamo trovato poi come molti punti gioco fossero in mano a parenti di malavitosi. Cosa bisogna fare dal punto di vista normativo? Gare per le concessioni, controlli antimafia per chi apre i punti di gioco, tracciabilità per giocatori sia quando versano somme per poter giocare, sia quando vincono”!!!

Secondo i numeri stimati dagli inquirenti e dalla Direzioni investigativa antimafia il volume di affari illegale è cresciuto, un trend confermato e che evidenzia come il confine tra legale e illegale è andato negli anni dissolvendosi; sono circa 130-140 miliardi di euro per quanto riguarda il gioco legale, oltre venti quelli del mercato illegale!!! 

Dinnanzi a  questo Stato cieco, ecco che le mafie riescono sviluppare i propri business, ampliandoli anche verso nuovi  mercati d’investimento tra cui ad esempio criptovalute e bitcoin, nuove conquiste di cui ancora poco si conosce e dei quali sviluppi nessuno è in grado di comprenderne le potenzialità e soprattutto la difficoltà di rintracciarne i reali possessori in quanto coperti da un muro di anonimato!!!

Eppure l’attuale Governo ha deciso d’innalzare il limite del contante e così vedrete, sarà certamente più facile per quelle associazioni criminali poter riciclare!!!

Ma d’altronde questo è un paese in cui la lotta alla illegalità è fatta spesso all’acqua di rose, già… per sconfiggere la corruzione è necessario sconfiggere la cultura che la sostiene, non a parole, ma con il silenzio dei fatti… 

Peraltro va detto, ai nostri governanti interessa poco contrastare, ad essi interessa trasgredire o ancor peggio modificare o violare le leggi o le prescrizioni vigenti, ma nel compiere quelle azioni sanno bene che per essere responsabili o quantomeno corresponsabili, gli sarà sufficiente far finta di non accorgersi di quanto sta accadendo o ancor peggio, accorgersi e non fare nulla, che è per l’appunto ciò che attuano!!!

E così mentre lo Stato chiude gli occhi, gli altri li tengono viceversa… bene aperti!!!

Ma siamo certi che qualcuno controlla quei traffici illeciti compiuti con la gestione delle cave e dei rifiuti???

Preg.mo Distretto Minerario…

Si vorrei iniziare così questa mia missiva ad un Ente importante, perché esso tra le sue funzioni (per chi non lo sapesse), tutta una serie di attività quali ad esempio, la vigilanza e il controllo sull’applicazione delle leggi minerarie e l’applicazione di tutte quelle norme riguardanti la sicurezza e la salute dei lavoratori, in questo particolare settore di competenza…
Tra i suoi compiti difatti vi sono:
– ispezioni ordinarie e verifiche di impianti elettrici nelle cave, nelle attività extra-minerarie, nei permessi di ricerca e nelle concessioni minerarie;
– accertamenti di cave abusive;
– rilascio nulla osta esplosivi nelle cave, nelle attività extra-minerarie, nelle concessioni minerarie.
Inoltre l’Ente svolge anche adempimenti connessi ai compiti del Servizio, quali:
– istruttorie delle istanze per il rilascio di permessi di ricerca e concessioni di sostanze minerali di 1° categoria;
– controllo pagamento del canone annuo e superficiario, sui permessi di ricerca e concessioni minerarie;
– istruttoria istanze per il rilascio di autorizzazione per l’esercizio di attività di cava. 
Da quanto sopra si comprende come questo particolare settore, occupi un’interessante comparto nell’economia della nostra regione, sia per il sostanzioso giro economico che realizza, ma anche per il comparto occupazionale che concretizza direttamente, ma anche in virtù dell’indotto che le sue lavorazioni realizzano, ed infine, per quanto concerne i rifiuti, in termini di salute e salvaguardia dell’ambiente per i cittadini…
Ora… – sarà che ultimamente riesco ad anticipare quanto solitamente a breve potrebbe accadere sotto l’aspetto giudiziario – ma certamente, in questi particolari casi, mi è più facile prevedere una qualche prossima inchiesta, a causa della materia messa in campo, che come ben sappiamo è nel mirino di quella associazione criminale, dedita ad accrescere la propria attenzione nei confronti dei traffici illeciti come quello dell’estrazione e dei rifiuti, in particolare di quelli speciali e pericolosi.
Ho l’impressione (ma basti osservare la scarsa attenzione con il quale i media e il web danno notizia su questo argomento) che vi sia una sorta di reticenza, e di conseguenza l’opinione pubblica, assegna a questo fenomeno (di grande portata, ma perfettamente ben celato), poca importanza…
D’altronde, fateci caso… i rifiuti fanno notizia solo quando li troviamo disseminati per le strade, quando si ha difficoltà a smaltirli, quando i siti predisposti alla loro trattamento sono al collasso, quando quegli aggregati sono parte di calcestruzzo depotenziato, ma difficilmente questi vengono fatti emergere, quando la notizia riguarda traffici illeciti o discariche abusive…
Un silenzio tombale… e vi assicuro che serve a poco, anzi direi a nulla, denunciare fatti gravi come quelli a volte individuati e portati a conoscenza delle autorità giudiziarie, poiché – per motivi che al sottoscritto sembrano assurdi – si preferisce solitamente insabbiare quelle attività compiute in maniera illegale…
D’altronde se i dati indicano che in Italia, vengono smaltiti in maniera non corretta o del tutto illecita più di 100 milioni di tonnellate di rifiuti, si può comprendere l’importanza di quel giro d’affari che questo business produce, causando di fatto un danno all’erario quantificato in un migliaio di milioni di euro.
E’ evidente che di fronte a tali cifre, sono in molti a chiudere un occhio e forse anche due… e non c’è quindi da meravigliarsi se quelle associazioni di stampo mafioso, abbiano saputo negli anni infiltrare i propri imprenditori in questo settore, affinché potessero svolgere quanto necessario in un tessuto particolare difficile da controllare, grazie soprattutto alla disponibilità concessa loro, proprio da una parte di quei soggetti istituzionalmente preposti ai controlli di quelle coltivazioni di cave e della loro estrazione o della tutela del ciclo dei rifiuti , realizzando così gravi distorsioni non solo al mercato, ma anche alla libera concorrenza…
Nei miei prossimi post, faro in modo di descrivere in maniera pratica, il “modus operandi” che alcuni imprenditori di questo settore adottano abitualmente…
Resterete sorpresi dalla semplicità delle procedure e di come quotidianamente si riescono a compiere quei traffici illeciti, attraverso le crepe normative lasciate aperte loro, da questo sistema legislativo debole!!!
Non pensiate inoltre che quanto sopra avvenga nel più totale buio della notte…
No all’opposto… il tutto vine compiuto come si dice: “Alla luce del giorno“!!!

Le concessioni demaniali marittime e l’applicazione della direttiva "Bolkestein"…

Sabato sera ho accompagnato mia figlia ad un compleanno, organizzato da una sua amica presso uno degli ultimi lidi della nostra Playa di Catania…
Ripercorrendo in maniera opposta per rientrare nuovamente verso il porto, osservavo le condizioni penose di quest’area, alla mancanza di illuminazione, ai rifiuti gettati sui lati della carreggiata, ripensavo a quelle tre spiagge pubbliche che lo scorso anno, insieme alla mia amica Romj, avevamo descritto immortalandole in un video diventato virale sui social… 
Cosa dire… un vero schifo è quasi un complimento, perché la situazione è ben peggiore, anche se bisogna dire, che quei lidi da sempre lì, almeno per quanto concerne a mia memoria, hanno migliorato l’aspetto quantomeno interno di quei luoghi, ma all’esterno tutto è andato peggiorando…
Ho scoperto inoltre che all’ingresso della zona, è stato predisposto un campo rom, mentre quell’area dell’ex fiera è stata adibita a canile…
Tralascio ovviamente di parlare dei costanti incidenti, dei parcheggiatori abusivi, delle prostitute presenti, di quelle aree incustodite adibite a  luoghi d’incontro e quant’altro visibile da chiunque di voi, a qualunque ora del giorno e della notte…
Ma come ripeto sempre, forse soltanto il sottoscritto si accorge di questo schifo… D’altronde il nostro ex sindaco, (per fortuna ex e speriamo di non rivederlo più in quella veste…), che ha saputo non fare nulla, se non chiederci pochi giorni fa, di votarlo nuovamente!!!
Su una cosa però voglio dargli merito: Premesso che il ponte sul Tondo Gioeni era fondamentale, quella fontana, osservata di notte, non è poi così male… certo con quei soldi si poteva fare qualcosa di più utile, ma conoscendo i nostri politici e la loro amministrazione e scoprendo la fine che solitamente fanno i nostri soldi pubblici, forse alla fine è meglio questa… che niente!!!
Ritornando a parlare della Playa, un’altra cosa mi ha dato enormemente fastidio durante quella percorrenza e cioè, vedere come tra un lido ed una altro, non vi sia alcuna possibilità di giungere a mare, non esiste alcun percorso pedonali tra i vari confini dei lidi, che possano permettere a chiunque di giungere in adiacenza del la battigia marina, già, è come se quell’area prospiciente i lidi fosse di loro pertinenza, eppure tutti sanno che non è così, perché essa fa parte del demanio marittimo, e non si comprende quindi perché il passaggio è stato (da ciascuno di essi) interdetto attraverso il posizionamento di recinzioni.
Vorrei ricordare che la disciplina circa il libero accesso alla battigia è prevista dall’Art. 3, comma 1, lettera e) del decreto legge 5 ottobre 1993 numero 400 e convertito in legge il 4/12/1993 con numero 494 sul quale vi è stato anche intervento della Corte Costituzionale circa la sua generale applicabilità.
Per cui, nel caso in cui non si possa accedere per giungere alla battigia, si può sempre chiedere – d’altronde la normativa è invocabile – di attraversare quei lidi privati, che sono lì grazie ad una concessione demaniale: per cui, il cittadino può sempre chiedere gratuitamente di poter accedere alla battigia e il gestore di quel lido o i suoi impiegati, sono obbligati a farli passare o quantomeno ad accompagnarli!!!
Anche perché l’eventuale diniego, costituisce di fatto un illecito!!! 
L’eventuale cittadino che si vede rifiutare l’ingresso o l’accesso alla battigia, può tranquillamente chiedere l’intervento delle forze dell’ordine (ovvero della Guardia Costiera più competente in questo caso) al fine di far ripristinare la legalità!!!
Osservare questo scempio ed avendo come metro di paragone, Iesolo, Riccione, Forte dei Marmi, Lignano Sabbiadoro, Rimini, Viareggio, ecc… mi fa comprendere quanto indietro sia ancora questa terra, rispetto ad altre, non solo più organizzate, ma certamente più disponibili a salvaguardare i propri concittadini, senza imporre limiti strutturali o prevaricazioni fisiche, che precludano il godimento naturale di quella parte di spiaggia…
D’altronde non è nostro il detto: “Cu spatti avi a megghiu parti” e quindi di cosa ci meravigliamo… nessuno che s’interessa, nessuno che controlla e quindi perché meravigliarci se ci sono i furbi!!!
Ecco perché leggere dell’indagine della Procura compiuta con la collaborazione della Capitaneria di porto e della Guardia di Finanza, che ha come obiettivo quello di verificare la quantificazione dei canoni demaniali, che sembrerebbe essere stati sottostimati… non mi sorprende minimamente, non ci voleva chissà quale premio nobel, per comprendere che forse in quei conti qualcosa non quadrava,  in particolare la mancata riscossione degli stessi canoni, che ormai si trascinava da parecchi anni e che sembra aver aver fatto emergere un “buco” di circa 250 milioni… bruscolini!!!
Ma si sa da noi tutto procede così… ciascuno si è fatto i fatti propri, molti di quei controllori avranno beneficiato gratuitamente in tutti questi anni, per se e per i propri familiari, di una cabina all’interno di quelle strutture, hanno preferito vivere tranquilli, nessuno che sapeva, e in quel generale silenzio assoluto, qualcuno ci ha guadagnato…
Una vicenda che è rimasta oscura fino ad oggi, ma che forse ora dopo tanti anni di buio collettivo, potrà rivedere un po’ di barlume e chissà se una parte di quel chiarore luminoso, possa finalmente illuminare anche quella nostra strada, sì… di Viale Kennedy, di cui, come avrete potuto comprendere, ho preferito non pubblicare foto!!!