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Norma Saguto…

E’ tra le novità del codice antimafia presentato dal Governo e prende il nome dal nome dell’ex presidente della sezione misure di prevenzione del Tribunale di Palermo, Silvana Saguto, sospesa dalle funzioni e indagata per corruzione insieme al marito, Lorenzo Caramma, nominato coadiutore di diverse società amministrate dallo Stato e l’amministratore giudiziario Gaetano Cappellano Seminara…  
Con questo emendamento presentato, riferito all’articolo 13, s’impedisce la nomina ad amministratore giudiziario di beni confiscati alla mafia, o coadiutore o collaboratore, non solo ai “parenti”, ma anche ai “conviventi e commensali abituali” del magistrato che conferisce l’incarico. 
Il divieto sarebbe esteso per i parenti fino al IV° grado e per gli affini entro il II° grado, ma soprattutto, gli amministratori giudiziari non potranno inoltre avere più di 3 incarichi… che, secondo il sottoscritto sono sempre troppi…. o meglio la valutazione di questo numero, dovrebbe essere commisurata con le dimensioni patrimoniali delle società d’amministrare… 
E’ illogico… paragonare un’impresa individuale da una S.r.l. e ancor meno da una S.p.a. quindi non esiste un numero esatto… ma si dovrà raffrontare questo, con la capacità produttiva e logistica, sul numero presente di contratti d’appalto da realizzare o in corso d’opera ed infine, sul patrimonio immobiliare e finanziario presente alla data della confisca…
Perché… nel dover seguire con impegno un’azienda, ci vuole innanzitutto piena disponibilità, coordinare l’organigramma aziendale, collaborare con i dipendenti, interfacciarsi con tutte le problematiche che nel corso dell’incarico potranno presentarsi, rilevare e contrastare le anomalie gestionali, apportando quei correttivi necessari… tutte circostanze che necessitano di massima dedizione!!! 
Anzi, da esperienze dirette, posso suggerire che una eventuale terna, composta da un amministratore e due coadiutori tecnico e amministrativo, è la migliore soluzione gestionale per società di questo tipo, dove ognuno di essi, assume in se, un ruolo di corresponsabilità personale, in quelle scelte decisionali…   
Ora che il testo passa per l’approvazione al Senato ( alla Camera l’approvazione ha avuto 281 sì, con 66 contrari -Fi e M5S- e due astenuti), si spera di modificare definitivamente (con queste nuove regole ferree), l’assegnazione e la gestione dei beni sequestrati,  alla criminalità…
Bisogna aggiungere che il provvedimento, deriva dalla proposta di legge di iniziativa popolare per la quale, grandi organizzazioni sociali (Cgil, Avviso Pubblico, Arci, Libera, Acli, Lega Coop, Sos Impresa, Centro studi Pio La Torre) hanno fatto si, che in questi due anni e mezzo, si raccogliessero centinaia di migliaia di firme, a sostegno e integrazione del lavoro svolto nel contempo, dalla commissione parlamentare antimafia.
Sono in definitiva 30 articoli, dai quali si ridisegna tutta la complessa materia delle misure di prevenzione, come, l’assegnazione in affitto degli immobili confiscati alla mafia al personale delle forze di polizia, delle forze armate e ai vigili del fuoco, che potranno provvedere a proprie spese a ristrutturarli, se le amministrazioni assegnatarie non dispongano delle risorse necessarie. 
Finalmente con questa legge, non si dovrebbero più avere, situazioni incresciose come quelle emerse in questi mesi nel tribunale di Palermo, ma soprattutto ciò che ci si augura, è poter recuperare quelle società ancora gestite in modo disonorevole da parte di certi amministratori giudiziari e soprattutto, di tutelare quei lavoratori che hanno cercato – se pur con i problemi legati al provvedimento di confisca – di dare il meglio di se… per far sì che nulla andasse definitivamente distrutto…
Perché nella vita ci sono sempre due scelte fare: accettare le condizioni in cui viviamo o assumersi la responsabilità di cambiarle!!!

Il Collezionista… d’Incarichi

Ricordate il libro “Il collezionista di ossa” tratto dall’omonimo romanzo di Jeffery Deaver divenuto famoso con il film omonimo, interpretato da Denzel Washington e Angelina Jolie… 

Lì c’erano due poliziotti sulle tracce di un serial killer, qui di contro, abbiamo una procura (quella di Caltanissetta) che va ad indagare all’interno di un Tribunale (quello di Palermo) sulla delicata gestione… dei beni confiscati. 
Ecco quindi scoprire un’analogia, tra chi raccoglieva “ossa” e chi invece accumula “incarichi”…  e dove, proprio da uno di questi capitoli… si apprende (a nome del Presidente della Commissione regionale Antimafia… Nello Musumeci ) esserci un “dossier” su presunte anomalie…
Già, fu lo stesso presidente della commissione, a suo tempo intervistato, che dichiarò : non possiamo dire più di quanto già esposto in conferenza stampa, il tema è delicato e “caldissimo”… fili ad alta corrente, che pochi fin qui si sono azzardati a toccare. Si parla di gestione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. 
Un sistema, ha commentato Fabrizio Ferrandelli (vicepresidente dell’Antimafia regionale) che “ha mostrato delle lacune e delle storture, in alcuni casi anche fisiologiche”!!!
Se si pensa che oggi, l’agenzia di questi beni, rappresenta la più grossa “holding” del nostro paese, con un indotto (rappresentato dalle migliaia di aziende, immobili, terreni, beni mobili, impianti ed attrezzature…) che non solo ha favorito l’eccessiva concentrazione d’incarichi, ma soprattutto ha permesso di privilegiare taluni studi professionali e/o società vicine a questi amministratori… e basta poco quindi, per intuirne i motivi…  perché nessuno vuole restarne fuori!!!  
Non bisogna inoltre dimenticare, la denuncia presentata dall’ex prefetto Giuseppe Caruso (poco prima di lasciare la direzione dell’Agenzia), sulla gestione ad uso “privato” dei beni da parte di alcuni amministratori giudiziari, scelti proprio dal Tribunale…
Sicuramente il comportamento dell’ex prefetto risultò –per come dichiarò lo stesso Vice-presidente della Commissione Nazionale Antimafia Claudio Fava– un po “bizzarro”, poiché questa dichiarazione… giunse successivamente all’incarico fin lì assunto, ma più di ogni altra cosa, che dalle sue dichiarazioni non vi erano dati certi che potevano inficiare la professionalità di alcuni amministratori giudiziari… ( bisogna aggiungere che su tale punto, l’ex prefetto Caruso, aveva dichiarato che non era sua intenzione delegittimare il lavoro della magistratura, ma segnalare l’inopportunità di alcuni amministratori giudiziari i quali aerano anche presidenti di consigli di amministrazione di società, molte delle quali, non passavano e non passano, dal sequestro alla confisca).
Dopo il polverone emerso sul Tribunale di Palermo, si è capito (finalmente…) che il sistema va totalmente cambiato, a cominciare dalla istituzione di un albo degli amministratori giudiziari, ed ancora, l’importanza di coinvolgere figure professionali specializzate, con l’utilizzo di quanti hanno avuto incarichi professionali all’interno di quelle imprese e ne conoscono di fatto le problematiche, ed infine e forse la più importante, procedere a riformare la normativa vigente…
Su questa vicenda, lo Stato, non ha fatto finora una bella figura… perché volendo tralasciare le problematiche inerenti la gestione e gli uomini a cui si erano affidati tali incarichi… ciò che emerge oggi, è la mancata capacità di continuità, ed il messaggio che passa purtroppo, è quello che con la mafia si lavora e con lo Stato il lavoro… si perde!!!
Il dato scoraggiante è che quasi il 95% delle imprese sottoposte a sequestro o confisca, finiscono per auto-liquidarsi o fallire… e con loro vanno a casa migliaia di lavoratori (si parla di circa 100.000 lavoratori rimasti disoccupati a seguito proprio di quei provvedimenti giudiziari…) di contro, lo Stato, è capace di fare incassare centinaia di migliaia di euro ai suoi uomini e quanti gravitano attorno a quel sistema clientelare…
Inoltre, è stata dimostrata l’incapacità di riutilizzo di quegli stessi beni… che restano di fatto, nelle mani di coloro a cui erano stati sottratti!!!
Quindi l’essere passati sotto la cosiddetta “legalità” ha permesso alle aziende confiscate di chiudere ed ai loro dipendenti… di perdere il lavoro, mentre, tutte quelle imprese che operano illegalmente nel mercato, con contratti del personale mai rispettati (il più delle volte a nero), gestione finanziaria/amministrativa e tecnica superficiale, appalti aggiudicati solo per fare cassa… mentre i lavori vengono subappaltati a piccole imprese individuali o artigiane, che il più delle volte, si ritrovano (a causa dei mancati pagamenti) a dover chiudere anch’essi i battenti…
Perché… fino a quando sarà la politica a scegliere gli uomini, ad incaricare (senza alcuna meritocrazia) quanti dovrebbero controllare in maniera onesta questo nostro paese… ecco, fintanto sarà questa la metodologia adottata… statene certi, che nulla potrà mai cambiare!!!
Dopotutto è proprio come la nostra vita… rivoluzione, riflessione e televisione. Si comincia con il voler cambiare il mondo e si finisce col cambiare i canali!!!

Una Commissione Antimafia… da rinnovare!!!

Per le istituzioni non vi è pace, in particolare per quelle assegnate alla lotta alla mafia…
Stiamo ancora assistendo alla bufera di questi giorni (sulla gestione dei beni confiscati a Palermo), che già emerge una nuova inchiesta sul presidente del consiglio regionale della Campania, indagata dalla Procura di Salerno, per scambio di voti elettorali di tipo mafioso!!!
La Dia ha effettuato le perquisizioni, non solo presso l’ufficio della Sig.ra Paolino (consigliere regionale Forza Italia ) ma anche, presso la propria abitazione, dove vive con il marito (sindaco di Scafati), anch’egli indagato…
L’inchiesta, è legata alle ultime elezioni regionali, quando fu nuovamente rieletta in Consiglio… e comprende i reati di: associazione di tipo mafioso, concussione, corruzione, ecc…
L’indagata, si è difesa sostenendo la sua completa estraneità alle accuse ed ha dichiarato la propria correttezza personale e professionale, convinzione che ritiene potrà essere dimostrata, attraverso l’operato della magistratura…
Dopotutto come dargli torto, visto che proprio ieri in Calabria, è stata assolto il sindaco Carolina Girasole, accusata di corruzione e compravendita di voti insieme al marito, e adesso assolti, perché il fatto non sussiste!!!
Certo le dimissioni sono state formalizzate, anche perché diventava difficile poter pensare, di guidare una commissione antimafia (del consiglio regionale della Campania) con una denuncia in corso, che la vede inquisita per corruzione elettorale di tipo mafioso!!!
Adesso, anche per il Presidente della Commissione Nazionale Antimafia, Rosy Bindi, è venuto il momento di verificare (in modo più concreto) i compiti cui l’associazione è designata, in quanto proprio alcuni di essi, hanno dimostrato di avere punti deboli…

In particolare, mi riferisco alla verifica e adeguatezza delle norme sulla confisca dei beni, sul loro uso sociale e/o produttivo e sulle misure proposte per renderle più efficaci; è necessario inoltre, amplificare le attività di monitoraggio per quei tentativi di condizionamento e di infiltrazione mafiosa negli enti locali, proponendo nuove misure idonee a prevenire e a contrastare tali fenomeni, verificando ancor più, l’efficacia delle disposizioni vigenti in materia, con riguardo anche alla normativa concernente lo scioglimento dei consigli comunali e provinciali e la rimozione degli amministratori locali.

Indagare ulteriormente, sui rapporti tra mafia e politica, sia riguardo alla sua articolazione nel territorio, negli organi amministrativi, con particolare riferimento alla “selezione” dei gruppi dirigenti e delle candidature per le assemblee elettive…
Accertare le modalità a difesa del sistema degli appalti e delle opere pubbliche, dai condizionamenti mafiosi, a quelle forme di accumulazione dei patrimoni illeciti ed investimento e riciclaggio dei proventi derivanti dalle attività delle organizzazioni criminali…
Presidente Bindi, il problema non è tanto dichiarare pubblicamente che che la camorra è elemento costitutivo di tutta la Campania, come la mafia lo è per tutta la Sicilia… “non sta scoprendo l’acqua calda”  e poco conta se qualcuno tra essi, si sia sentito indignato… 
Il problema è che certe “ripetute” circostanze, non possono continuare a ripetersi con tanta frequenza e leggerezza… 
Non è più possibile continuare a dover assistere ad inchieste, che non solo, risultano dispendiose economicamente per lo Stato, ma soprattutto, che distolgono uomini e donne…
Quest’ultimi sono principalmente necessari, a contrastare contingenze più gravi… o certamente meno banali come queste (corruzione elettorale, turbativa d’asta, favoreggiamento e rivelazione di segreto d’ufficio, ecc… ) che potrebbero essere decisamente impedite, adottando e/o imponendo, regole solerti e trasparenti, che prevedano sanzioni non solo penali, ma soprattutto disciplinari certe (tra cui, per esempio, il licenziamento immediato dai pubblici uffici).

Procedure standardizzate eguali per tutti e controlli severi, che eliminano (o fortemente limitano) la possibilità di poter commettere i reati di cui sopra… in conclusione, Presidente Bindi, credo sia giunto il momento di dare una svolta definitiva, a questa caotica e confusionaria disorganizzazione”…

Non vorrei considerare motivato, quanto riportavano R. Harkness e F. Allen, sulle “commissioni”… e cioè: un gruppo di svogliati, selezionati da un gruppo di incapaci, per il disbrigo di qualcosa di inutile…. o meglio, un gruppo di persone che individualmente non possono fare nulla, ma che come gruppo decidono che nulla può essere fatto!!! 

Cosa non funziona nell’antimafia…???

Innanzitutto, bisogna cominciare dal modificare quel disegno di legge sui beni sequestrati/confiscati, che, per come stiamo in queste ore assistendo, fa acqua da tutti i fori…

Le stesse commissioni di supporto, come quella antimafia, anti-corruzione, ecc…, avendo in quest’anno d’attività compreso, a quale debolezza, il nostro sistema giudiziario, abbia dimostrato essere vulnerabile, ecco che, facendo proprie quelle proposte ricevute, deve ora, iniziare ad integrarle…
Per esempio tra queste c’è: l’applicazione delle misure di prevenzione per gli indagati per reati di corruzione, l’accelerazione dei processi di confisca, la realizzazione di un albo “meritocratico” degli amministratori giudiziari, il limite dei compensi previsti per essi, l’uso di collaboratori di giustizia, per quanti decidano d’invertire la rotta intrapresa…
Bisogna inoltre, proporre una modifica alle candidature elettorali, bloccando quanti hanno in corso, procedimenti giudiziari, e limitando la partecipazione degli stessi, vietando di poter rivestire incarichi pubblici all’interno delle amministrazioni…
C’è la necessita di realizzare un “Codice etico” nel quale sono previste tutta una serie di comportamenti rigorosi, ai quali bisogna adempiere, in particolare per coloro che intendono dedicarsi alla politica… distinguendo una volta e per tutte, chi dimostra di possedere quei principi di correttezza e moralità ( posti a servizio del bene comune), a differenza di chi invece approfitta, per esclusivi interessi personali…
Come si fa a competere con la mafia, quando il livello d’istruzione da noi diminuisce, quando le differenze economiche, tra questo Sud povero ed il Nord ricco, vanno sempre più distanziandosi… 
Con quali modi si tenta di combattere la mafia, quando lo Stato non è capace di dare un semplice lavoro???
In che modo si tenta di riappropriarsi di quel consenso popolare, quando la comunità vive in una condizione d’estrema precarietà…. non solo per chi non lo possiede il lavoro, ma anche per coloro, che, pur avendolo, si trovano ad avere le stesse difficoltà… (vedasi…  arretrati nei pagamenti degli stipendi, mancanza di una continuità aziendale, previsioni di licenziamenti in corso, mancanza di prospettive future, ecc…), una vita vissuta tra, incertezza ed insicurezza, continua paura non solo per se stessi, ma soprattutto per il futuro dei propri figli…
La mafia è forte proprio per questo, per questi motivi, mentre l’antimafia dimostra di possedere una flebile forza, poiché non riesce ad intervenire concretamente su queste problematiche, che dovrebbero essere alla base dei lavori del nostro governo ed i suoi esponenti…
Non si può più continuare ad assistere ai modi “imbarazzanti” per non dire schifosi…, con cui, i nostri uomini dello stato, utilizzano i soldi…, già, quei soldi nostri… 
Qualcuno fa finta di dimenticarlo, ma di ogni euro pubblico speso, noi vorremmo conoscerne, il reale e concreto utilizzo, e non continuare più ad assistere a questo vergognoso sperpero…
Il senso di civiltà nasce anche da questo… non si può chiedere partecipazione ai cittadini, quando la giustizia nel nostro paese dimostra non essere equa e soprattutto corrotta!!!
Se la mafia esiste è proprio perché non trova contrasto nello stato, anzi, trova degni concorrenti… già, analoghi cagnolini, che corrono ad iscriversi a qualche associazione politica, sperando così… di potere anch’essi rosicare qualche possibile ossicino… 
Se non si danno regole chiare al funzionamento generale della nostra economia, tali da poter contrastare, il proliferare dei livelli di corruzione, non se ne esce più…
Bisogna iniziare con norme più giuste e trasparenti, con controlli severi per esempio, negli appalti, nelle assunzioni, nella mala-politica, nel riciclaggio del denaro, nelle pubbliche amministrazioni, ecc…
La lotta non può essere delegata al semplice cittadino… e ora che lo stato, faccia lo Stato, che s’impegni una volta e per tutte, ad affermare quella cultura della legalità… senza tentennamenti e compromessi!!!  
Il rischio, in caso contrario è che lo Stato muore!!!
Con esso, non sparisce soltanto la credibilità di quanti, tra noi cittadini, ci avevano creduto, ma anche la memoria di coloro, che nel corso di questi anni, erano stati messi lì, a difesa… di questo nostro paese!!!    

Salvini con Romj Crocitti al Cara di Mineo…

Sono stato invitato venerdì 4 Settembre, da una amica, Romj Crocitti Bellante, a partecipare ad una manifestazione, presso il Cara di Mineo…
Mi ha detto, caro Nicola, ricordo quanto avevi scritto a suo tempo sul problema dell’immigrazione, oggi, a quattro anni di distanza da quell’evento, si sta compiendo quello scempio, cui speravamo entrambi non dovere assistere…
Ti volevo comunicare che insieme al movimento “Noi con Salvini”, stiamo organizzando il nostro secondo raduno, per poterci confrontare con i problemi del centro di accoglienza…, in virtù soprattutto di quanto atrocemente accaduto ahimè in questi giorni…
Il programma prevede una manifestazione e ti sarei grato se potessi condividerlo su facebook o pubblicarlo nel tuo blog… 
Sono certo che lo farai, sia per la sensibilità d’animo che da sempre ti contraddistingue, ma soprattutto, in virtù di quella specifica conoscenza diretta che possiedi sulla gestione delle commesse, quando queste di fatto, sono controllate in un qualche modo dallo Stato, esprimendo comunque, quei valori di legalità e di contrasto alla corruzione, che in tutti i tuoi articoli, sono sempre posti in evidenza ed attenzione.
Quindi, venerdi 04 settembre alle 10,30 raduno da Catania… partenza per il Centro di accoglienza – Cara di Mineo – insieme a Matteo Salvini; incontriamoci lì…  tutti insieme!!! 
Come si dice…”detto… fatto”.
Avevo letto (da qualche parte…) di questa visita da parte del leader della Lega nella ns. regione e che sarebbe stato forse accompagnato dal segretario della Commissione Nazionale Antimafia, on. Angelo Attaguile…
Certo, la mia speranza è che certe commissioni (costituite ad hoc) individuassero in anticipo le soluzioni da adottarsi, perché crimini come questi (e non mi sto riferendo a quanto accaduto… ) cioè quelli della esplicata corruzione, non debbano emergere sempre conseguentemente il giro dei milioni di euro, e cioè dopo che si è provveduto a foraggiare quanti con quel sistema hanno beneficiato… ma tentare di bloccarne in anticipo la loro mosse e l’eventuale espansione… 
Ora, una soluzione definitiva al problema dell’immigrazione, va trovata celermente, in particolare dopo gli omicidi dei due coniugi di Palagonia, perché nessun altro concittadino, debba trovare la morte, nell’unico posto in cui, ci si dovrebbe sentire tranquilli…, cioè in casa propria!!!
La Sicilia non può più contenere ed in questo modo, questi ed altri immigrati…
Bisogna innanzitutto bloccare il mercato di quegli scafisti direttamente sui luoghi di partenza, trasferendo definitivamente le nostre navi, di fronte le coste libiche ed inoltre, trovare una collocazione provvisoria, per trasferire gli immigrati presenti, in un unico luogo, nel quale è possibile limitarne e controllarne gli spostamenti ( un’isola, una cittadina abbandonata, ecc..), una soluzione che garantisca, almeno, l’incolumità di tutti noi cittadini… 
Non bisogna dimenticare che tra i tanti soggetti sbarcati con i gommoni, c’è ne sono certamente centinaia, che celati sotto le spoglie di profughi, costituiscono di fatto, degli infiltrati “dormienti” di quei gruppi terroristici, che hanno, quale unico scopo di vita, quello di creare attentati nel nostro paese…
Infatti proprio  su quanto sopra è emerso, che da un censimento realizzato, sui circa 3.000 ospiti presenti, soltanto in tre (eritrei) provengono da paesi in cui è universalmente riconosciuto un conflitto bellico in atto, come l’Eritrea, la Siria, l’Iraq, la Libia… mentre i restanti ospiti provengono da tutt’altre zone… quali Nigeria, Senegal, Mali, Ghana, Pakistan, Costa D’Avorio, ecc…,  
E chiaro quindi, che quanto si sta cercando di realizzare è un trasferimento di massa, migliaia e migliaia, di uomini e donne, che tenteranno nei prossimi anni, di giungere nel ns. paese…
Potrebbe esserci dietro ciò, un piano internazionale destabilizzante che preveda come, dietro questi flussi migratori, ci siano grossi investimenti finanziamenti di gruppi economici mondiali, che hanno come obbiettivo, quello di poter creare – in momenti prestabiliti – quei disordini sociali da compiersi nei territori di tutte le nazioni europee, realizzando in tal maniera, quelle influenze nel mondo azionario, determinanti per poter causare ripercussioni negative, in tutte le borse mondiali…
Una strategica programmata reazione finanziaria a catena, da compiersi per chissà quale metodica motivazione… forse anche religiosa.
Istigazione civile o invasione silenziosa??? Dopo tanti secoli, siamo nuovamente qui a difendere il nostro suolo europeo!!!  

Lettera aperta al Presidente del Consiglio – On. Matteo Renzi

Preg.mo Presidente,
desideravo inviare alla Sua persona, il mio personale avallo, sulla decisione di voler commissariare la nostra regione Sicilia, in particolare con riferimento alla questione degli impianti di depurazione.
Soltanto chi conosce bene questa terra, può comprendere, quali e quante difficoltà vi sono, nel cercare di adempiere al proprio dovere, trovandosi a malincuore, a scontrarsi con quegli interessi, personali ed economici, che sono alla base, di quei noti “meccanismi” perversi e collusivi. 
E’ una grande soddisfazione, essere rappresentato da Lei ed anche da un mio conterraneo, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che per questa terra, insieme ai propri familiari, ha piantato lacrime di “speranza“, ed è proprio a quell’auspicio, che oggi mi permetto di rivolgere a Lei, una esortazione, quella cioè di non farsi sviare da pietismi ingannevoli, eredità di quelle logiche politiche ed economiche, che finora, sono servite, a non consentire la risoluzione di quei problemi che, da sempre, affliggono questa nostra regione.
Aver voluto creduto, che attraverso le lotte intraprese in questi venti anni dallo Stato, si fosse stati capaci di debellare quella mentalità intrinseca e collusa, ma, mi creda – da siciliano – e mi dispiace doverlo dire, ciò rappresenta un falsità, perché al suo interno ( e non parlo dei consueti delinquenti, associati a chissà quale organizzazione malavitosa ) vi sono tutta una serie di cittadini che, posti a vari livelli, aspirano a poter ricevere – grazie a quegli incarichi ricevuti – un minimo di vantaggio; possa questo essere costituito da un avanzamento di carriera, da una qualche forma di regalia o nel vedere concretizzato il proprio sostegno, con una collocazione familiare.
Lo so… sembrerà incredibile, ma la maggior parte dei miei conterranei, è ormai collusa con questo sistema!
No, non voglio dire che si è venduta a quel sistema, ma avendo ormai persa la speranza di quel profondo e reale cambiamento, si è di conseguenza, adattata ad esso. 
Perché vede, per fare ciò, è necessario stravolgerlo questo sistema, dall’alto, bisogna iniziare proprio dalla politica, dal recidere definitivamente quelle connessioni clientelari di scambio, con il quali finora questo sistema corruttivo ha convissuto e ne ha altresì, modificato le coscienze.
Desidero raccontare un episodio accaduto proprio alcuni giorni fa: il sottoscritto, in qualità di Direttore Tecnico di una Società, che ha la propria Sede Legale a ***********, ha scoperto che, da alcuni mesi, al sesto piano dello stesso stabile, si è trasferito l’Ufficio del Presidente *********; da quando ciò è avvenuto, in particolare in alcuni giorni prestabiliti, sembra di trovarsi all’interno di un “panificio”, un via vai di persone, tutte messe lì disposte in fila, in attesa, ovviamente di poter chiedere…; chi presenta il proprio curriculum, chi desidera un posto per il proprio figlio, chi pretende di avere una maggiore considerazione all’interno dell’organizzazione a seguito dei voti finora apportati all’associazione e via discorrendo…; li osservo, capisco come niente sia cambiato… e sconsolato, senza dir nulla, me ne vado…
Ecco questo è il nostro paese, un paese dove ognuno cerca di raccogliere i frutti di quel suo piccolo orticello e se poi, la propria terra continua a produrre raccolti “gattopardiani”, poco importa….
In questi anni, prendendo quindi ispirazione da chi – per questa meravigliosa terra, ha dato la propria vita, sto cercando nel mio piccolo, di esprimere il profondo disagio, personale e di quanti, cittadini onesti, mi scrivono.
Un grido ad alta voce – attraverso questo mio blog “Liberi pensieri“ – per poter riportare ed evidenziare, quelle continue notizie di corruzione e malaffare, analizzarle in modo obbiettivo, preciso e puntuale, denunciarne fatti e persone, che, celati dietro quella loro “immagine costruita“, di onestà e legalità, hanno finora complottano, per compiere in maniera disonesta, tutti quelle illegalità a loro permesse.
Sono molti tra le Istituzioni a chiedere di denunciare gli illeciti presso le autorità, commissioni e/o associazioni; c’invitano a segnalare, a non avere paura, a rompere quel muro d’omertà, lo Stato promette la propria presenza è dichiara di difendere quanti si rivolgono ad esso, perché dopotutto… come si dice, alla fine la battaglia, si vince tutti insieme.
Ma quando successivamente si assiste, a cosa realmente accade con il passare del tempo, a quale esiti quelle denunce hanno condotto, a come quegli esposti presentati, vengono concretamente limitati e alterati da procedure giudiziali, ci si accorge, come, rimosse le consuete manifestazioni propagandistiche, quell’essere premiati a modelli d’onesta, quei continui riconoscimenti consegnati per il coraggio dimostrato…, ecco che alla fine, dopo tutto il clamore, ci si ritrova, nuovamente soli ed abbandonati.
Mi dispiace dover riportare Lei situazioni che esulano dai suoi primari compiti, ma mi sento di voler condividere questo mio pensiero e cioè che, la nostra Sicilia è un paese che va completamente riformato e che non può più continuare ad avere uomini come quelli che l’hanno finora governato…
Bisogna che lo Stato… faccia lo STATO… decida definitivamente di fare ( come dice quel programma su La7) “Piazza pulita”, stravolgendo quelle posizioni cardini occupate da anni da soggetti, che hanno mosso come “pupari” i fili di questo sistema e dove attraverso promesse mai mantenute, si son garantiti i voti per i cosiddetti amici.
Non so quanto Lei potrà fare, ma sono certo che alla fine, questo nostro territorio si risolleverà, perché fintanto c’è ne sarà, anche soltanto uno di onesto, ecco che, quella “speranza” non potrà mai morire.
Distinti saluti,
Nicola Costanzo 

Limite massimo degli stipendi: Euro 240.000 – Ma quando mai…

Ehi… se ci siete battete un colpo!!! 
Ah…, ci siete…, pensavamo stavate dormendo… ed invece siete svegli, attenti, pronti a controllare quanto avviene qui da noi… nel Parlamento!!!
Si…Si… è vero l’avevamo detto: “Basta super stipendi milionari… introdurremo un limite massimo… 240.000 e non un euro di più”… comunque ci siamo sbagliati!!! 
Li chiamano “SUPER-BUROCRATI” questi alti funzionari di Camera e Senato… (che poi non si è mai riuscito a capire cosa facciano… per meritare tali somme…, chissà debbo forse pensare che una parte di queste somme, viene restituita sotto forma di contributi o donazioni a qualche società, onlus, ecc… appositamente costituita o chissà forse allo stesso partito a cui finora appartengono???
Comunque il limite imposto doveva essere definitivamente di 240.000 ed invece si è scoperto (ma dopotutto nel ns. paese c’è chi è specializzato nel realizzare truffe… ), come si dice – fatta la legge, trovato l’inganno – che, attraverso tutta una serie di modalità, quali. incentivi, rimborsi, oneri, indennità, gli stipendi sono saliti fino fino a 400.000 euro!!!
Si avete capito bene… 750milioni in lire, due milioni delle vecchie lire al mese… dobbiamo essere proprio dei coglioni se in Italia continuiamo a permettere che tutto ciò… possa ancora accadere!!!   
Come avrete capito… ci hanno preso ancora una volta per il culo…
I privilegi alle solite caste… continuano ad essere realizzati come nulla fosse… tutto alla nostra faccia… e mentre il piccolo cittadino non riesce ad arrivare a fine mese… loro questi “vecchi rincoglioniti” si godono stipendi e pensioni… non d’oro o di platino… ma di DIAMANTI!!! 
Ora che il giochino è stato scoperto… nella ultima riunione della Commissione (proprio casualmente su questi contenziosi ed i cui membri poi sono soltanto rappresentati dai senatori della maggioranza), quanto emerso è stato dichiarato illegittimo è cioè che il tetto delle retribuzioni dei dipendenti parlamentari non sarebbe dovuto salire…, ma come sempre da noi, invece di colpire duro… si è adottata la procedura della proroga fino al 2017… cioè per altri tre anni… si avrà un taglio alle retribuzioni ma poi… appena ci saremo dimenticati…, tutto continuerà come prima… e noi subiremo come tante pecore!!!
Certo, dover assistere ogni giorno, a quanto nel quotidiano avviene, con milioni di persone disoccupate…, dove lo stato di povertà è ormai un dato ineccepibile, dove il numero di quanti hanno perso in questi anni il lavoro, rappresenta ormai un valore inconfutabile, ed il nostro governo, invece di intervenire con politiche a supporto dei ceti medio-bassi, continua a foraggiare e salvaguardare sempre ed ovunque gli appartenenti alla cosiddetta “casta”, ecco che allora, non credo che questa politica potrà ancora rappresentarci per gli anni a venire…
Sono certo che a breve giungeremo ad una svolta…, tra quanti vorranno stare in un paese onesto nel quale, la legalità, la giustizia, l’imparzialità, l’equità, rappresenteranno il bene di tutti, unico e vero valore di una Italia sana… e quanti invece desidereranno volerne il male…, attraverso, disonestà, ingiustizia, scorrettezza, vere e proprie negatività per un paese che non si vuole fare crescere… ma che anzi si pretende fare continuare così a servizio dei loro interessi!!!
Non c’è bisogno di attendere l’altra vita per essere giudicati… perché tanto ormai, siete già stati giudicati… ed al momento opportuno, state certi che verrete ripagati con la stessa moneta… che avete finora rubato!!!

Quali obblighi per gli Amministratori giudiziari…

Sarei curioso di conoscere se le comunicazioni previste nell’Art. 5 e precisamente ai comma 4 – 5 effettuate con modalità telematiche, secondo quanto previsto nelle specifiche tecniche stabilite dal decreto dirigenziale del responsabile per i sistemi informativi del Ministero della giustizia, vengano poi verificate da qualcuno che le riceve e mi riferisco in particolare ad alcuni obblighi che proprio questi “amministratori” dovrebbero comunicare e cioè:
1) la comunicazione nella quale si fa presente al responsabile dell’Albo, di tutte le nomine ricevute dall’autorità giudiziaria ovvero dall’Agenzia, al fine di consentire il monitoraggio statistico e soprattutto la rotazione degli incarichi.
2) l’eventuale esistenza o sopravvenienza di situazioni di incompatibilità per lo svolgimento dell’incarico;
3) la data di cessazione dell’incarico ed i motivi che hanno portato alle proprie dimissioni volontarie e soprattutto i compensi percepiti.
4) ma questo lo aggiungo io… i risultati realmente conseguiti per i lauti compensi ricevuti…
Perché se da un lato è vero che bisogna accelerare quel processo delicato, della modalità di passaggio dalla gestione mafiosa a quella dell’amministrazione giudiziaria è altrettanto vero, che il rischio a cui alla fine si assiste e che alla fine si è soltanto rovinato il bene ricevuto attraverso il sequestro o la confisca, ed è rappresentato proprio con il fallimento o la liquidazione dell’impresa e/o dallo stesso declassamento delle proprietà rimaste inutilizzate o utilizzate solo per fare cassa…, dando così l’impressione, che la lotta alla mafia costituisca soltanto un sostentamento personale di una ricchezza messa a disposizione proprio di questi uomini dello stato…
Ed è per questo che occorre quindi che il sistema normativo venga modificato e che si doti di quelle necessarie garanzie di controllo non solo di onestà, ma soprattutto di professionalità e lealtà,.a cui demandare quegli incarichi di amministratore dei beni sequestrati o confiscati. 
Non basta quindi aver istituito un albo nazionale degli amministratori giudiziari e degli amministratori dei beni confiscati alla criminalità, le garanzie dei soggetti da nominare debbono essere valutate e verificate da una centrale che ne verifichi il lavoro svolto nel corso delle precedenti esperienze, e se questi si sia dimostrati qualificati e soprattutto liberi da ingerenza esterne…
E’ necessario pertanto fare iscrivere in questo particolare albo, solo quei soggetti dotati di indiscusse qualità morali e professionali, verificate sulla base non di privilegi e raccomandazioni ricevute, ma da criteri omogenei ed uniformi, che garantiscano il soggetto in modo obbiettivo e professionale. 
Una esigenza non nuova, ma palesemente manifestata dall’Agenzia Nazionale per l’Amministrazione dei Beni Confiscati alle mafie, precisamente nell’art. 38, comma 6, del decreto legislativo n. 159 del 2011, secondo cui, si tentava di assicurare attraverso criteri di trasparenza, la rotazione degli incarichi degli amministratori, la corrispondenza tra i profili professionali e i beni sequestrati, nonché la pubblicità dei compensi percepiti.
Purtroppo, come accade spesso nel ns. paese, il decreto interministeriale tra Interni e Giustizia non è stato emanato e la disposizione richiamata, prevedeva un meccanismo talmente macchinoso, che non permetteva in modo chiaro e semplice di capirne il corretto funzionamento; di qui l’esigenza di introdurre delle norme precise che hanno permesso almeno di dare regole certe.
Una situazione delicata se si tiene conto che in una riunione di qualche mese fa, la Commissione Antimafia ha chiesto espressamente al direttore dell’Agenzia nazionale dei beni confiscati, di fornire alla commissione parlamentare l’elenco delle nomine di tutti gli amministratori giudiziari e dei loro coadiutori, i loro compensi e soprattutto una mappa dettagliata dei beni di cui oggi sono responsabili…
La lobby degli amministratori giudiziari infedeli vedrete avrà breve vita, ormai si sta per mettere il guinzaglio su un cerchio magico cui alcuni amministratori in questi decenni, hanno potuto godere e gestire, attraverso quei poteri forti, concessi loro direttamente dallo stesso palazzo di Giustizia…
Un sistema ben radicato… che oggi cerca di difendersi da quegli attacchi esterni che ormai tentano di far scardinare quel lubrificato sistema… 
Nessuno di loro ovviamente vuole rinunciare a cifre che per i soli compensi – realizzati questi nel giro di pochi anni – giungono a nove zeri e che certamente servono non soltanto a creare quel piccolo tesoretto vitalizio ma sicuramente anche, per rinsanguare quanti posti dietro e nell’ombra, ricevono sotto forma di regalie e di consulenze per i propri familiari…
Un “tributo” che rappresenta di fatto, lo stesso male che si tentava ( proprio attraverso questi soggetti ) di estirpare…  

Alfano perchè????

Sabato pomeriggio percorrevo Via Etnea e per poter rientrare a casa, ero costretto a causa della nuova viabilità su Tondo Gioieni, a percorrere un tratto della ns. circonvallazione, eseguire l’inversione e nel passare adiacente l’edificio del quotidiano ” La Sicilia ” mi sono imbattuto in due auto con la scorta armata stazionate lì davanti…
Il mio primo pensiero è stato… chissà chi sarà mai costui, che sfruttando le solite auto blu utilizza impropriamente i ns. impiegati…
Ho inoltre pensato che forse, c’era un convegno oppure una intervista pubblica da registrare e che forse era scorretto pensare a priori male…
Sarà forse qualcuno d’importante???
Mai mi sarei immaginato di leggere successivamente ciò che ho letto nei giornali e cioè che il personaggio misterioso fosse il nostro Ministro dell’Interno Angelino Alfano!!!
Ho letto inoltre, che si è trattata di una visita di cortesia…, ma vorrei sapere, quale motivo ha un ns. Ministro di andare a fare visita ad un semplice cittadino… perché di questo si tratta e come, non me ne frega niente che qualcuno possa ritenerlo un potente editore, nella stessa maniera, non entro nelle inchieste che lo indagato per concorso esterno, riciclaggio e turbativa d’asta aggravata dal favoreggiamento alla mafia!!!
Le visite di cortesie sono altre, sono quelle che si fanno ai malati, nei funerali, nelle feste cittadine, cioè in quei momenti in cui si suole esprimere appunto un comportamenti garbato…
Ma qui cosa centrano le cortesie…. e poi a chi e perché???
La domanda suona retorica e certamente nasconde il vero fine di quella visita…  
Anche la Commissione Antimafia attraverso Claudio Fava ne sta chiedendo ulteriori approfondimenti… ciò significa che forse “qualcosa” questo nostro Ministro dovrà chiarire…
Anche perché mi viene spontaneo dire: qual’è la consuetudine che va per la maggiore nel ns. Paese??? 
Perché una persona si rivolge ad un’altra…??? Quasi sempre per un motivo… molto molto personale!!!
C’è chi chiede un prestito economico, chi un favore particolare, chi cerca di sistemare il proprio figliolo, chi ha bisogno di una raccomandazione e così via…, per cui… non vi è nella realtà, una semplice manifestazione d’affetto, se poi questa non viene quasi sempre seguita da una richiesta!!!
Ed allora con questa visita cosa voleva far capire…, chissà forse dobbiamo pensare che il messaggio fosse per qualcun’altro… e per chi eventualmente???
A cosa può servire oggi al Segretario del partito Nuovo Centro Destra,  venire a Catania e fissare come Suo appuntamento “non istituzionale” quello di andare a discutere con il Sig. Mario Ciancio???
Certamente questa costola del Pdl, “fittiziamente” allontanata dal proprio capo, tenta di superare quella soglia di sbarramento necessaria – appositamente abbassata dal 5% al 4,5% proprio per farlo rientrare. da momento che dai sondaggi “galleggia” attorno al 4 per cento e può sperare quindi di giungere a quel valore…
Ma per far ciò ha bisogno di voti, di quei voti che in Sicilia sono in questi anni andati al Cav. ed ultimamente erano passati all’ex presidente della Regione, ma che le ultime elezioni, hanno trasferito al M5Stelle…
Certo il Movimento di Grillo… non divide soldi, non concede posti agli amici, parenti e familiari e questo i Siciliani lo sanno bene… infatti in questi giorni, proprio nella mia Catania ( ma credo che lo stesso valga anche nelle altre città siciliane…) il via vai di miei concittadini, che hanno preso il domicilio presso le segreterie politiche è aumentato a dismisura… sembra di rivedere quei video dei tempi di guerra, dove le persone attendevano in colonna dinnanzi ai panifici!!!
E’ quindi visto che al Cavaliere mancheranno i voti d’un tempo… ( ormai egli rappresenta il passato e non è quindi più appetibile…), e considerato che proprio il boss di cosa nostra Totò Riina, nelle intercettazione del 12 settembre scorso, discutendo in carcere durante la sua solita passeggiata d’aria con il boss pugliese Alberto Lorusso, inveiva contro il ministro Agrigentino dichiarando espressamente “Il carcere duro glielo do io a lui… quel disgraziato di ministro, là al ministero dell’Interno è proprio accanito con questi quarantunisti, questo è accanito proprio, è una canaglia” e considerato che il partito di Centro di Casini, tenta di raggruppare in se quel Polo centrista d’ispirazione cristiana, che da sempre influenza con i Suoi uomini di Chiesa, gli indirizzi di voto dei suoi fedeli…, ecco se togliamo inoltre quanti legati alla estrema destra… e per coloro che confermeranno con il loro voto, quanto fatto finora dal M5Stelle… ed infine escludendo ovviamente quanti di ispirazione di Centro-Sinistra, allora sono a chiedermi, chi andrà a  votare per questo Nuovo Centro Destra???
Pochi…già sono pochini, forse non basteranno nemmeno a superare la soglia prestabilita ed allora che fare… con chi mediare, chi da sempre è in grado nel ns. territorio di far affluire quei voti necessari??? 
Come dicevo sopra, al sottoscritto non interessa abbassare alcuna mannaia su personaggi colpiti da indagini in corso, come difatti non mi esprimo finché non vedrò giungere una sicura condanna per favoreggiamenti alla mafia o per concorso esterno ed ancora non posso che aspettare la chiusura dei processi per tutte quelle vicende legali, cui una persona, se pur innocente può essere coinvolto…
Capisco perfettamente quanto (a causa di certe vicende), possa essere imbarazzante escludere eventuali conoscenze “scomode”, quel parente che oggi naviga in cattive acque, quel politico che è stato arrestato, quell’amico d’infanzia scoperto ora delinquente e via discorrendo… lo capisco, ma per quanto mi riguarda, i rapporti umanamente instaurati, se non vengono volontariamente manipolati e/o condizionato, continuano a rimanere eguali, non cambiano, sono come sempre!!!
Ma quanto sopra ovviamente può valere per tutti, me… in quanto semplici cittadini…, ma non può valere per un Ministro!!!
Ed allora mi chiedo… perché???

L’Antimafia tra appalti pubblici e privati…

Rappresenta uno dei problemi fondamentali nell’applicazione della normativa antimafia e nella verifica dei concorrenti sia in fase di gara che di stipula del contratto.
Vi è infatti un po’ di confusione tra i due accertamenti e cioè tra il momento di verifica e quello riguardante i requisiti generali ( articolo 38, comma 1, lettera b) – Codice dei contratti pubblici).
E’ possibile infatti che proprio tra i due momenti intervengano cause ostative/interdittive che precludono la possibilità di contrarre contratti con la Pubblica Amministrazione.
Infatti se da un lato, in fase di gara si verificano i requisiti dichiarati dall’impresa, dall’altro e cioè immediatamente alla data antecedente la stipula del contratto, si provvede alla richiesta di acquisizione della comunicazione antimafia, solo e soltanto nei limiti dell’aggiudicatario.

Ovviamente gli accertamenti realizzati sono diversi a seconda dei due momenti per cui:
nel primo cso e cioè durante la verifica alla partecipazione riguarderà unicamente i soggetti quali il direttore tecnico, il titolare e/o i soci e l’amministratore.
L’acquisizione della comunicazione antimafia, oltre ai soggetti di cui sopra, riguarderà ( ai sensi dell’articolo 85 del codice antimafia), anche:
– per le società di capitali, tutti i componenti l’organo di amministrazione ed il socio di maggioranza;
– per tutti gli altri tipi di società, anche i membri del collegio sindacale ( legge n. 231/2001).

Il problema nasce nel caso di una struttura di partecipazioni societarie a catena, in quanto non è neb chiaro dove il sistema di controlli ( esteso ) debba fermare i propri accertamenti e cioè a quale livello della compagine societaria, sia perché tale controllo, prevederebbe tempi lunghi ma soprattutto e certamente poiché oneroso.
Stessa situazione cautelativa in fase di gara, andrebbe presa anche su eventuali familiari conviventi, ma qui l’interpretazione giurisprudenziale diventa talmente estesa, che andrebbe affrontata con un argomento a parte…, certamente diverso è il discorso con riferimento alla informazione prefettizia che ( articolo 85, comma 3, del codice antimafia), prevede espressamente la necessità di estendere la verifica anche ai familiari conviventi e cioè con chiunque conviva con la persona sottoposta ad accertamento.

Quanto sopra vale solo e soltanto per i contratti pubblici, mentre la documentazione antimafia cambia totalmente nel caso di rapporti tra i privati, poiché è impossibile al privato di potersi cautelare da quelle imprese non regolari dalla posizione antimafia.
Non esiste alcuna possibilità per il privato di rivolgersi alle Prefetture per richiedere la documentazione antimafia, analoga situazione se la richiesta viene fatta alla Camera di Commercio nel caso in cui si richiedesse loro, di rilasciare un certificato camerale con la dicitura antimafia.

Come comportarsi quindi???
Qualche ente suggerisce di richiedere:
– la visura delle iscrizioni nel casellario giudiziale, ai sensi dell’articolo 33 del DPR 14 novembre 2002, n. 313 (T.U. delle disposizioni in materia di casellario giudiziale), poiché tale documento, pur non avendo alcuna efficacia giuridica, riporta comunque tutte le iscrizioni contenute nel casellario giudiziale, comprese quelle di cui non è fatta menzione nei certificati rilasciati al privato;
– un certificato dei carichi pendenti, che attesta l’eventuale sussistenza di sentenze di condanna anche non definitive;
La nuova legge anti-corruzione prevede ( art. 1 comma 52/57 ) l’istituzione presso le prefetture, di controlli periodici per quelle imprese che operano in quei settori di attività particolarmente a rischio, in quanto si pongono in quei settori particolarmente interessati, sia dalle aggiudicazioni degli appalti pubblici e quindi interessati dalla criminalità organizzata.
Tra queste abbiamo: 
a) trasporto di materiali a discarica per conto di terzi;
b) trasporto, anche transfrontaliero, e smaltimento di rifiuti per conto di terzi;
c) estrazione, fornitura e trasporto di terra e materiali inerti;
d) confezionamento, fornitura e trasporto di calcestruzzo e di bitume;
e) noli a freddo di macchinari;
f) fornitura di ferro lavorato;
g) noli a caldo;
h) autotrasporti per conto terzi;
i) custodia dei cantieri.

I meccanismi di tutela ci sono tutti il problema è farli rispettare.
Assistiamo purtroppo giornalmente, alla conclusione di procedure giudiziarie nelle quali, da un lato vengono escluse quelle imprese che, a causa d’informative “positive” prefettizie, non possono continuare quegli appalti già aggiudicati, mentre di contro, assistiamo all’assegnazione degli stessi lavori ad altre imprese, che in sede di contratto e secondo i cosiddetti ” controlli” vengono considerate limpide, ma che poi successivamente nel corso dei lavori e quasi sempre all’ultimazione degli stessi, vengono invece delegittimate e marchiate quali “affiliate”…
Un doppio scherno per quanti ( dipendenti della prima impresa ) si sono visti soffiare via parte del proprio operato, diminuendo se non perdendo cosi di fatto, oltre alla prospettiva di continuità per la società nella quale si stava operando, anche e purtroppo il proprio posto di lavoro, incredibilmente a scapito di quelle imprese, poi risultate aggiudicatarie, che grazie a chissà quali articolate procedure ( e non entro nei meriti della volontarietà di quei controlli, che visti poi i successivi sviluppi delle indagini, possiamo ben dire, essere stati fatti in maniera molto approssimativa… ), che hanno posto queste cosiddette società come “cristalline”, ma che successivamente si sono dimostrate tutt’altro.
Abbiamo potuto leggere come, nel corso dei lavori, questi abbiano utilizzato manodopera, subappaltatori, lavoratori autonomi e fornitori e/o noli, senza alcun rispetto delle normative previste, anzi, affidando proprio l’intera gestione dell’appalto a soggetti che ora, attraverso le indagini, sono risultate organiche proprio di quel sistema, che tanto sin dall’inizio si era voluto contrastare!!!

Bindi all’Antimafia… e la mafia ringrazia.

Sono otto mesi che la commissione antimafia discuteva sulle competenze che l’eventuale Presidente della Commissione Parlamentare Antimafia avrebbe dovuto avere e così dopo tutto questo tempo…, perso inutilmente ( come tutto del resto comunque…) ecco finalmente giungere ad un nome: Rosy Bindi 

Chi???? Rosy Bindi ma scusate… ma non è la stessa persona che il Sindaco Renzi voleva rottamare???
La stessa che da non so più quanti anni vediamo seduta al Parlamento???
Una che è riuscita a passare dalla vecchia e decrepita Democrazia Cristiana al Partito Popolare, da questo alla Margherita e quindi all’Ulivo per finire oggi nel Pd… incredibile quanta coerenza!!!

La cosa interessante è che si cercava un personaggio che avesse esperienza sul fenomeno mafioso, che capisse di cosa si stesse parlando…

Ma come può una persona del genere capire…; se venisse in Sicilia non riuscirebbe a decifrare neanche due siciliani che parlano in dialetto, figuriamoci entrare nelle loro teste o nei pensieri dei cosiddetti mafiosi…
Una figura incompetente nel settore, come del resto siamo stati abituati in Italia a vedere la suddivisione delle poltrone nei Ministeri…, in Medicina hanno messo ingegneri, alle Infrastrutture… giudici, alla Cultura… showgirl, e via discorrendo, questa è l’Italia, una completa confusione!!!
Ora tutti gridano allo scandalo e vorrebbero le sue dimissioni, annunciando di voler boicottare le sedute della commissione…, ma se poi ascoltiamo da quale pulpito giungono tali dichiarazioni e da quali personaggi insignificanti e lecchini…, allora c’è proprio da stare allegri…

Comunque la mafia ringrazia, continua in maniera operosa a svolgere i propri affari, porta avanti i propri business in maniera lineare, senza alcun contrasto, mantiene una struttura parallela per quanti ne sono affiliati, garantisce quel minimo salariale anche alle famiglie di coloro che si trovano attualmente condannati, una piramide che non viene minimamente scalfita dal lavoro di contrasto da parte dello Stato o di quelle Associazioni e/o personaggi pubblici, che in nome della legalità e della lotta alla mafia, tentano attraverso i media d’impressionare, ma che di fatto poi servono solo a pubblicizzare la propria persona per qualche successivo incarico politico o amministrativo…

Una lotta impari svolta in maniera maldestra… da personaggi buoni a nulla, a modello “Tatarella”, adatti cioè soltanto per stare lì impalati e dire “sissignore… signorsi”.
Mancano le leggi o meglio quelle leggi che non permettano che queste vengano continuamente violate, indirizzate o contrastate da un sistema giudiziario che permette ovunque stratagemmi… Manca un collegamento mirato tra il sistema informativo delle Amministrazioni pubbliche e le Prefetture, introducendo nuovi parametri di controllo su quei soggetti/società che si ha conoscenza essere interessati ai contratti pubblici ed in modo da permettere un più attento esame, circa l’eventuali tentativi d’infiltrazione mafiosa…
Purtroppo i due sistemi viaggiano a velocità diverse, l’una insegue sempre l’altra… e lascio voi intendere chi deve sempre modificare il proprio percorso, per poter ottenere dei reali e importanti risultati…, il resto sono le solite chiacchiere da cortile o la classica pubblicità gratuita!!!
Per combattere la mafia ci vuole ben altro…, non siamo all’interno di uno sceneggiato a modello squadra antimafia, qui ci vuole uno Stato che sappia fare lo Stato e per far ciò bisogna scegliere le persone giuste e non certo questi personaggi che servono soltanto a riempire una poltrona…
Brr… che paura che mi fa… staranno oggi pensando i padrini della cosiddetta “cupola”…
Brrr….indi??? Comu sì chiama…????
Ma cu’ è cchista???
Brrr…indiamo và… ca e megghiu!!!

Una stretta di mano… tra gente d’onore!!!

Il presidente dell’Antimafia Pisanu ha dichiarato…, ma quale trattativa… soltanto una parziale intesa tra lo Stato e “cosa nostra”….
Ahhhh…, come….  ho sentito bene…. ?????
Le nuove affermazioni del Presidente della Commissione Antimafia B. Pisanu, nel ricordare il periodo stragista,  dichiara che non fu una vera e propria trattativa… ( e no certo…, non si poteva mica contrattare attraverso carte bollate o davanti ad un notaio), ovviamente la serie di colloqui e discussioni preliminari, che hanno poi condotto alla conclusione di una contrattazione, non poteva  svolgersi in maniera palese e con il tacito accordo scritto tra le parti…
Chiamiamola soltanto un’intesa…, loro non mettono più le bombe e lo Stato migliora la condizione dei detenuti e del cosiddetto 41bis…
E’ certo, non si poteva mica continuare così, con i nostri magistrati che saltavano in aria e poi chi sarebbe stato il prossimo…, ancora un magistrato o forse chissà qualche politico???
Comunque, si sono parlati, si… senza alcun mandato ufficiale…, ovviamente nessuna delle due parti, poteva delegare, per nome e per conto proprio, un rappresentante ( non certo diplomatico… ) o una delegazione, che avrebbe dovuto esternare i punti della cosiddetta trattativa….
Ognuno di essi, diciamo che era senza un mandato ufficiale, così uomini dello Stato, senza alcun motivo personale, soltanto per spirito d’iniziativa, si sono trasformati in nuovi Rambo, verso la missione della vita…, agenti di una Patria, che non riconoscerà loro  meriti e medaglie…
Ma alla fine quindi, il famoso papello… fu firmato oppure no??? e chi fu questo uomo dello Stato ( con mandato e/o senza mandato ) da potersi permettere di  mediare con la più potente società criminale nel mondo, da venire accettato dalla contro parte, quale garante delle Istituzioni…, doveva essere qualcuno di veramente importante, non certo un pinco-pallino, qualcuno che poi, riportando a chi di dovere gli accordi della transazione, veniva ovviamente ascoltato, adottando quanto necessario perché l’accordo venisse quindi mantenuto…
Comunque in definitiva, a differenza di quanto finora detto, un’accordo c’è stato e qualcuno si è piegato alle volontà dell’altro…, dando così inizio a quelle nuove collaborazioni, che si sono poi sviluppate prima nella politica e successivamente nell’economia e nel sociale…, certo una vera vergogna, pensando a coloro che per questo Stato, hanno dato la propria vita…
Oggi mi viene il dubbio o almeno il sospetto, che quanto dichiarato dai nostri Vertici Istituzionali del tempo, forse non era proprio vero… e che qualcosa su quella trattativa era trapelato…
Abbiamo sentito proprio in questi giorni, nella trasmissione di Santoro come l’ex Procuratore Ingroia, ha raccontato in diretta, una parte fondamentale di quel periodo e di come qualcuno si salvò al posto di qualcun’altro… ( http://youtu.be/8onNFYg5UpM )
Volerci indurre a credere che dietro le stragi, ci sia stato soltanto “cosa nostra” e quanto si è cercato di fare in tutti questi anni, per nascondere la vera intenzione di coloro ( uomini deviati dello stato, politici corrotti, nuove forze emergenti, loggie o massonerie, agenzie estere…) che hanno permesso alla mafia, di potersi eclissare, insabbiando quanto svolto, celando gli uomini con cui avevano mediato, dissimulando ed offuscando i propri tentacoli in altre attività, non più rette dalla forza delle armi, ma da quelle connivenze  territoriali, politiche ed economiche, che le hanno permesso di crescere e di ricostruire la propria organizzazione…
Qualcosa, si è vero sta cambiando, ma siamo ben lontani da poter dire che questo nostro Stato sia oggi in grado di poter infliggere un duro colpo a questa organizzazione, anche e soprattutto perché, non bisogna mai dimenticare che la mafia non rappresenta la causa prima dei mali della nostra Sicilia, ma semmai, sono i mali della nostra Regione, e cioè, la disoccupazione, la povertà, la dispersione scolastica, i mancati investimenti, il controllo del territorio, lo sfruttamento, la malasanità, il lavoro nero, l’analfabetismo, le politiche di sviluppo inadatte ed errate nell’industria, nell’agricoltura e nel turismo, tutti problemi strutturali, creati a tavolino, da quel capitalismo politico e partitocratico che è finalizzato soltanto agli interessi del Nord.