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Le risorse ci sono, dobbiamo superare le lungaggini burocratiche!!!

Sono felice di sentirlo dire dal Presidente della Regione Sicilia, Renato Schifati, al termine della cerimonia per l’insediamento dei due nuovi componenti della squadra di governo regionale..
Il Presidente ha altresì aggiunto: “Si lavora in piena serenità e siamo fermamente determinati ad andare avanti nell’attuazione del nostro programma“. 
Ecco quindi insediati i nuovi assessori regionali Giusy Savarino (Territorio e Ambiente) e Salvatore Barbagallo (Agricoltura). 
Proseguendo – il governatore siciliano – ha detto: “La nostra scommessa adesso è vincere i tempi lunghi delle regole procedurali. Abbiamo un rapporto ottimale con il governo nazionale e le risorse per combattere emergenze come siccità e incendi non mancano, dobbiamo fare in modo che le procedure impediscano la realizzazione delle opere per la salvaguardia dei siciliani e la crescita economica”.

Inoltre il Presidente dopo esser interventuto sui principali temi che hanno attraversato l’isola durante l’estate, vedasi l’emergenza idrica, i rifiuti e gli incendi, ha tenuto a precisare che “chiusa la vicenda dei nuovi assessori, con calma affronteremo anche l’argomento della vicepresidenza della Regione, che è un ruolo più politico che operativo“…

Ho letto che Barbagallo, professore ordinario di Idraulica agraria e sistemazioni idraulico-forestali all’università di Catania, prende il posto di Luca Sammartino e avrà la delega di assessore all’Agricoltura, sviluppo rurale e pesca mediterranea. Savarino, avvocato e deputato regionale, già presidente della Commissione parlamentare “Ambiente” dell’Ars,  subentra a Elena Pagana e si occuperà di Territorio e ambiente.

Dopo quanto ho scritto in questi anni sulle problematiche evidenziate dalla “C.T.S.” non posso che essere lieto di scoprire che ci sia stato un cambiamento con la nuova nomina data all’Assessore Savarino per il “Territorio e Ambiente“. 

Parliamo di un settore fondamentale per l’economia dell’isola in quanto oltre a riunire in se un vasto bacino d’imprese e di conseguenza d’occupati, esso però ahimè suscita l’interesse anche di quegli ambienti fortemente legati alla criminalità organizzata e ciò costituisce un grave problema da doversi affrontare in maniera seria e non certo per come è stato fatto finora, in maniera certamente impercettibile!!!

Diventa quindi di fondamentale importanza effettuare in maniera accurata tutti quei necessari controlli per verificare se quelle imprese possano realmente essere iscritte nella “White List”, ma non solo, esse debbono realmente possedere quei necessari requisiti di legalità,  non solo sulla carta, perché sappiamo bene come basti poco per preparare la documentazione richiesta in modo accurato, affinchè si possa bypassare quei cosiddetti “controlli”, circostanze tra l’altro quest’ultime ben evidenziate, sì… dalle verifiche ispettive compiute dal Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri!!!.

Auspico quindi che l’Assessore Savarino inizi a dare evidenza di quei processi di trasparenza per  ridurre tutte l’emergenze e le criticità di cui sicuramente sarà stata informata (eventualmente può contattarmi e sarò lieto di farle un resoconto). 

Infatti, nell’osservare l’immagine allegata si può comprendere come tutto il territorio sia coperto da una qualche attività che richiede una autorizzazioni ambientale da parte della Commissione specialistica a cui competono tutte quelle attività istruttorie, pareri tecnico-consultivi e tecnico-giuridici in tema di provvedimenti ambientali, autorizzazioni comprenderete necessarie per il rispetto dell’ambiente e soprattutto della legalità.

Assesore, confidando quindi nel lavoro accurato e competente del suo staff non posso che sperare che ciò diventi (quando la documentazione presentata risulta essere completa e conforme alla normativa vigente) – ancor più celere, sì…  in modo da poter fornire una risposta tempestiva a tutti quei fiduciosi imprenditori e di conseguenza debbo aggiungere a quei loro tecnici professiosti che tanto si adoperano affinchè le richieste presentate trovino da parte di quel Comitato parere favorevole, per inziare, continuare o riprendere le attività dei loro clienti.

Assessore Savarino, buon lavoro.

Un’intervista "stranamente" passata in sordina: "A Catania… serve l’esercito"!!!

Così il Procuratore della Repubblica di Catania, Carmelo Zuccaro, ha iniziato il dialogo in esclusiva con il Corriere della Sera – link: https://www.corriere.it/cronache/19_aprile_16/a-catania-quartieri-rischio-serve-anche-l-esercito-campo-9af421cc-607d-11e9-b055-81271c93d411.shtml?refresh_ce-cp, che mi permetto di condividere in quanto l’intervista è incentrata sulla nostra città etnea e su temi di stringente attualità come la sicurezza e la lotta alla mafia… 
Catania è una delle metropoli più importanti del Sud d’Italia. Una città che con tutte le sue contraddizioni, le sue ombre e luci, è una metafora del Meridione. Nel colloquio il procuratore Zuccaro parlando delle grandi indagini di mafia sottolinea: «La legge è uguale per tutti, anche per i potenti, anche a Catania».
Qual è la situazione sul piano della sicurezza a Catania?
«Vi sono quartieri della città intensamente popolati e degradati, non solo periferici ma anche nel centro storico, in cui proliferano piazze di spaccio controllate da gruppi direttamente o indirettamente collegati con sodalizi mafiosi, che gestiscono sulle pubbliche strade i loro traffici di sostanze stupefacenti condizionando la vita e le abitudini di quei quartieri e reclutando a man bassa manovalanza anche tra la popolazione più giovane per l’attività di pusher o di vedetta».
Dopo i diversi casi di violenza che hanno avuto risonanza nazionale avvenuti nella zona della movida lei ha lanciato la richiesta di un impiego dell’esercito in sinergia con le forze dell’ordine e la polizia locale. Perché?
«L’opinione pubblica percepisce un livello di sicurezza piuttosto basso e purtroppo tale percezione corrisponde alla situazione effettiva, come recenti gravi episodi di cronaca nera confermano. Per quanto concerne la carenza di mezzi, basti pensare che il sistema di videosorveglianza pubblica a Catania è gravemente inefficiente e nonostante il previsto stanziamento di rilevanti risorse finanziarie si tarda ancora a concretizzare un piano efficiente di messa in opera di tale sistema. 
Attualmente a Catania, come in altre città italiane, sono presenti contingenti di militari dell’Esercito impegnati a presidio di obiettivi sensibili contro gli attacchi terroristici. 
Nelle riunioni di Comitato in Prefettura si è contemplata la possibilità del loro impiego anche in funzione di controllo dinamico del territorio, ovviamente ad integrazione e supporto del personale di Polizia, atteso che solo a quest’ultimo compete comunque la decisione e gestione dell’intervento che dovesse rendersi necessario. 
Fondamentale mi sembra però anche il coinvolgimento delle associazioni di categoria e dei cittadini dei quartieri interessati in una strategia partecipata di messa in sicurezza dei quartieri».
Lei è alla guida di una delle procure in prima linea nelle grandi indagini di mafia che vedono coinvolti anche potenti esponenti del mondo imprenditoriale, economico e finanziario. Qual è stato il ruolo di Catania nelle dinamiche di collegamento fra la mafia militare e pezzi potenti dell’economia e della politica?
«Catania costituisce uno degli esempi più significativi di come Cosa Nostra possa operare per decenni in una delle città più attive nel settore commerciale, astenendosi dal compiere azioni eclatanti — tranne in rari casi — e mirando prevalentemente “agli affari”, che per la mafia significa sia l’accaparramento delle risorse economiche pubbliche e private disponibili sul territorio grazie alla rete di collusioni su cui può contare sia il reinvestimento in attività formalmente lecite dei proventi dei traffici illeciti. 
Come Procura siamo impegnati nello smantellare questa vasta rete di appoggi esterni, individuando gli esponenti delle istituzioni pubbliche, del mondo delle professioni e dell’economia contigui a Cosa Nostra. E nel contempo siamo concentrati nel lavoro di confisca del vasto patrimonio immobiliare e mobiliare di questo sodalizio mafioso. 
I risultati sinora conseguiti sono senz’altro positivi e incoraggianti ma siamo ben lontani dal traguardo finale e soprattutto l’impegno che ancora si richiede è assai forte ed esige un sempre maggiore coinvolgimento attivo della società civile e l’impiego di risorse investigative qualificate nel contrasto alla criminalità dei “colletti bianchi” di cui in alcune forze di Polizia si avverte a Catania ancora la mancanza, nonostante le sollecitazioni da me più rivolte ai vertici amministrativi. Senza tale impegno, e limitandosi solo a una miope politica di contenimento di Cosa Nostra il virtuoso processo innescato sarà reversibile perché il cancro mafioso che corrode il tessuto sociale sano finirà per prevalere».
In un dibattito ha condiviso una frase del suo predecessore Giovanni Salvi: «La legge è uguale per tutti, anche per i potenti, anche a Catania». Quanto è importante questo messaggio?
«È fondamentale. Non vi sono “intoccabili”, la legge è uguale per tutti. Questo è uno dei principi cardine del sistema giudiziario e la sua violazione non solo inciderebbe sull’efficacia del contrasto alla mafia per le ragioni già dette, ma minerebbe anche la credibilità dell’istituzione giudiziaria e la fiducia dei cittadini, la cui attività di denuncia dell’illegalità costituisce un elemento irrinunciabile».
E’ dire che il sottoscritto alcuni anni fa aveva descritto le medesime circostanze ora sopra riportate dal Procuratore; si vede che dopotutto… non ero quindi così lontano dalla realtà!!!

La corruzione è sistemica!!!


Ditemi ciò che volete… ma a me sembra che ovunque rivolga la mia attenzione, scopro un sistema marcio con una presenza sistemica alla corruzione…

Ciò che maggiormente preoccupa è sapere di come ormai quest’ultima, sia interconnessa con la nostra società civile e faccia parte integrante dei nostri costumi…
Certamente a contribuire a questa diffusione, vi sono alcuni fattori fondamentali, quali ad esempio, la convinzione che le nostre normative, in particolari quelli legate ai procedimenti penali, sono di per se inadeguate ed i reati contestati, prescrivono condanne che fanno soltanto ridere ( sempre che, si giunga a definirle…)!!!
Inoltre, vi è da parte di molti soggetti, una vera e propria disponibilità a mettersi all’interno di quei procedimenti illegali, affinché possano compiersi…
Sono come quei “personaggi in cerca d’autore”, si legano a quella cosiddetta “associazione” organizzata, in quanto li mette in stretta correlazione con quelle alte professionalità, necessarie in questa fase per far giungere alla definizione quei procedimenti corruttivi, ma un giorno per poter agevolare i propri scopi…

E’ una cerchia composta da vari soggetti, che operano ognuno di essi, nel proprio campo professionale: imprenditori, politici, assessori, dirigenti delle PA, ingegneri, architetti, geologi, avvocati, notai, geometri, agronomi, commercialisti, periti, amministratori, mediatori, assicuratori, consulenti, ma anche editori e giornalisti, ed ovviamente… non potevano mancare da questa lunga lista i cosiddetti “mafiosi”!!!

Ognuno di essi è nei fatti, complice e connivente di questo sistema ben articolato, nel quale vengono suddivisi, in maniera equa, quei vari incarichi…
Sono legati tra loro in affari ed al rispetto di quei principi d’obbedienza e omertà…

Potremmo paragonarli -nel loro piccolo- ad una loggia massonica, come quella realizzata a suo tempo da Licio Gelli…
Lì ovviamente lo spessore dei numeri e dei personaggi erano ben altro, qui sono – per la maggior parte – soggetti mediocri, sotto ogni punto di vista, sono come in quel cartellone… s’accontentano d’elemosinare a nero, qualche qualche migliaio di euro, per potersi così “pavoneggiare” su un auto lussuosa o per farsi apprezzare maggiormente dal proprio partner, omaggiandola con qualche costoso gioiello (o chissà… forse per pagarsi qualche escort ogni tanto…). 

Ovviamente, a pagarne le conseguenze di quanto realizzato da questo comitato “d’affari”, saranno come sempre i cittadini, che si ritroveranno a subire per quei danni perpetrati, maggiori oneri e soprattutto sprechi sulle risorse destinate per le opere e i servizi pubblici…

E’ evidente che il danno prodotto da quei corrotti e schifosi individui, non è rappresentato soltanto da quei danni volti a depredare i beni comuni e neppure aggiungerei dal tradimento di quel mandato loro assegnato…
Ciò che mi preoccupa maggiormente è l’idea collettiva che si è insinuata in molti e cioè, che tutto e tutti, possono essere oggetto di quella compravendita!!!

Il danno prodotto dalla corruzione quindi, non investe solo il campo economico e finanziario, ma determina una differenza sostanziale fra ricchi e poveri e trasforma le persone perbene, in qualcosa di cui si potrà sempre disporre… basta avere soldi, e poi per ognuno di essi… ci sarà un prezzo!!!
Ecco quindi che si è diventati senza volerlo… ricattabili!!!
Chi per un posto di lavoro, chi per espletare più consulenze, chi per ottenere un prestigioso incarico, chi per incrementare le proprie votazioni politiche, chi per ricevere bustarelle e chi soltanto per essere inserito all’interno di quel sistema e godere di conseguenza, di quelle relazioni personali…
Quanto sopra ovviamente, permetterà a quel mondo “criminale e mafioso” di trovare terreno fertile per coltivare le proprie iniziative illegali, facendo in modo da indebolire e delegittimare questo nostro sistema democratico, alimentando e inquinando quella continua sfiducia nelle istituzioni ed in particolare nei suoi uomini e donne!!!
E’ tempo di recuperare la dignità… 
Mi rivolgo a quanti possono ancora definirsi onesti (o quantomeno dimostrino ora di volersi pentire da quanto finora compiuto…), a quanti desiderano riconquistare quella legittima speranza di intravvedere alla fine… un mondo equo e giusto, ma sopra ogni cosa, che mostrino di non aver paura a contrastare e distruggere quel mondo corruttivo vile e infame, che tenta ogni giorno, di soggiogarci con i suoi preziosi doni…
Più duro ad accettare del riconoscimento della propria mediocrità è solo quello della propria bassezza d’animo: il primo ci suggerisce una certa pietà, l’altro ci forza al disprezzo di noi stessi!!!

NO… alla "manomissione" della Costituzione!!!

Riprendendo l’appello straordinario lanciato su Change.org, da Marco Travaglio Comitato per il comitato del NO al referendum sulle modifiche della Costituzione, che ha visto ad oggi 185.960 sostenitori… e mancano soltanto poche firme le vostre (14.040) per raggiungere i 200.000, !!!
Bisogna fare in fretta!!!
La sproporzione delle forze in campo è evidente. 
Da un lato abbiamo il Governo che ha reclutato i migliori professionisti internazionali della persuasione, ha dalla propria parte una larga parte della carta stampata ed attua una pervasiva informazione sulle reti televisive pubbliche. 
Fondi illimitati, mezzi illimitati, ed una pervicace decisione di imporre al Paese le nuove regole che ha fatto approvare dal parlamento.
Dall’altra parte c’è un gruppo di volontari. Molta forza ideale, un impegno fisico quotidiano che sta diventando difficile da sostenere, perché tutti hanno una vita, lavoro, famiglie.
​Tuttavia i volontari stanno affluendo sempre più numerosi. 
Ogni giorno nascono mediamente due comitati locali, il numero supera ormai i 400.
E’ un fenomeno di partecipazione straordinario, che testimonia quanto ancora ci sia di sano nel nostro Paese.
Tuttavia, come detto, la lotta è ìmpari…
 Non abbiamo soldi per stampare i materiali, per affittare gli spazi; se vogliamo organizzare un concerto non abbiamo soldi per montare un palco, vorremmo organizzare concerti, manifestazioni, convegni.
Se i nostri avversari suonano il loro piffero alla Rai, noi dobbiamo almeno suonare le campane nelle piazze.
Dunque, a fianco della folta brigata di volontari che si stanno battendo per la Democrazia futura, ci rivolgiamo ad un gruppo di donatori a cui chiediamo un sacrificio straordinario. 
Sono 139 , come gli articoli della Costituzione che dobbiamo salvare, idealmente uno per ogni articolo della Costituzione originaria, a cui chiediamo di donare, ciascuno, 1.000 euro a testa per sostenere il nostro impegno per il No nel referendum costituzionale. 
E’ una somma molto elevata, è chiaro.
Tuttavia abbiamo capito che in queste ore decisive per il nostro Paese le persone vogliono fare cose straordinarie, per dimostrare, prima di tutto a se stesse, di non aver lasciato nulla di intentato, per fermare questa deformazione ad orologeria della Costituzione.
Nei prossimi 10 giorni contiamo di raccogliere anzitutto le adesioni di questi sottoscrittori, da inviare con mail a salvalacostituzione@gmail.com indicando il nome e l’ indirizzo completo di chi aderisce. 
Contestualmente, o entro qualche giorno, potete effettuare il versamento tramite bonifico bancario intestato a:
Comitato per il NO nel referendum sulle modifiche della Costituzione
Codice IBAN: IT50 H010 1003 2011 0000 0015 772
BIC (per l’estero) : IBSPITNA
Causale: “Atto di liberalità: Campagna regala una Costituzione”.
Se possibile, vi chiediamo di farlo entro il 31 luglio 2016.
Naturalmente chiediamo a tutti di contribuire secondo le loro possibilità, quindi sono altrettanto importanti 1.000 sottoscrittori da 100 euro e tanti altri che sottoscriveranno quello che possono dare.
I contributi che abbiamo già ricevuto sono serviti nella campagna di raccolta delle firme. 
Ora inizia la campagna elettorale per il referendum e queste risorse servono a questo scopo e occorrono in tempi brevi per produrre gli strumenti di informazione e di propaganda necessari.

Abbiamo poi deciso di dare un riconoscimento come particolare segno della gratitudine del Comitato per il No nel referendum costituzionale a quanti sottoscriveranno per questa raccolta straordinaria di fondi.

Stamperemo copie della Costituzione numerate, con una premessa, una lettera ai discendenti, per spiegare le ragioni del presente impegno straordinario.
Le future generazioni potranno anche farsi sottrarre i diritti democratici che noi ora difendiamo, ma almeno noi sapremo di avergli trasmesso le ragioni ideali della difesa dei valori costituzionali, e la testimonianza di un impegno, che ha saputo anche farsi straordinario nei momenti eccezionali.
Questa è la battaglia popolare di oggi. 
Chiunque deve contribuire con quello che ha, attingendo a risorse che forse neanche pensava di avere.
Si può vincere, si può perdere, la nostra generazione avrà comunque testimoniato la vitalità dei valori costituzionali. 
Regaliamo una Costituzione ai nostri figli…
In un discorso del 57′ diceva luigi Sturzo: La Costituzione è il fondamento della Repubblica. Se cade dal cuore del popolo, se non è rispettata dalle autorità politiche, se non è difesa dal governo e dal Parlamento, se è manomessa dai partiti verrà a mancare il terreno sodo sul quale sono fabbricate le nostre istituzioni e ancorate le nostre libertà!!!