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Baiardo: “Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire”!!! Terza parte.

Chi ha mandato Baiardo da Giletti per riportare quella “profezia”?

Su questo punto egli è stato chiaro, non sono stati i Graviano, d’altronde ditemi: se sono internati al 41bis come avrebbero potuto farlo??? Quindi è stato qualcun altro, forse chi ha preso (da tempo…) le redini  di cosa nostra, quello stesso soggetto che per agevolare la transizione a un carcere meno duro, ed avendo intuito che i tempi fossero finalmente quelli giusti, ha dato l’approvazione a riprendere i contatti politici lasciati da tempo sospesi, già… sin da quando venne a formarsi quel  cosiddetto “governo tecnico” del presidente Monti…

Ricordiamo tutti cosa è accaduto in questi lunghi anni: lo scioglimento anticipato delle Camere, il proseguo del governo di larghe intese, l’ascesa del M5stelle e dei suoi due governi e ancora, il Covid-19 ed infine… il governo Draghi.

Quindi, dopo oltre dieci anni di attesa e inazione forzata, ecco che finalmente sopraggiungono le nuove elezioni nazionali, ed allora, si può dare il via a quei contatti politici a suo tempo interrotti o quantomeno accantonati, causa le vicissitudini di cui sopra…

Ed allora “eccitati” dalla imprevista notizia della fine del governo Draghi, iniziano a riallacciarsi quei passati rapporti, in particolare viene riproposto quel sostegno elettorale con la promessa in cambio di ricevere da quei loro “alleati” politici (in un paio d’anni e nell’assoluto silenzio generale…) una norma che abolisse l’ergastolo ostativo.

Affinché questa richiesta venga accolta, “cosa nostra” promette a quei referenti politici (facenti parte della nuova coalizione di governo) due cose: la prima il sostegno attraverso i propri voti, la seconda, un particolare “regalino”, che di fatto è quanto poi hanno mantenuto!!!

Viene quindi spontaneo chiedersi: ma è stato realmente Matteo Messina Denaro a farsi arrestare, avendo dovuto subire la richiesta formale della “Commissione”, giunta ufficialmente attraverso quel loro “passepartout” chiamato Salvatore Baiardo??? Un messaggio, fatto pervenire ad egli, non con un pizzino, ma durante una nota trasmissione televisiva presentata da Massimo Giletti e quindi dobbiamo credere che quanto occorso successivamente in questi giorni, sia la diretta conseguenza di una promessa data ed ora mantenuta e cioè che quel boss “stragista”, è stato venduto??? 

Tra l’altro, vi sono alcune circostanze che mi fanno pensare che egli non fosse così pronto a volersi consegnare…

Per prima cosa non credo che egli (seppur parliamo di un soggetto non certo da prendere quale esempio sotto il profilo morale…) fosse così egoista, dal non avvisare quantomeno chi lo avevano in tutti questi anni “coperto”, concedendo a quest’ultimi, la possibilità di allontanarsi celermente (insieme ai propri familiari) dal nostro paese…  

Inoltre, quella enigmatica scatola di “Viagra” trovata nel covo, comunemente utilizzati in presenza di una disfunzione erettile e quindi quella sua presenza ed il suo presunto uso, manifesta di fatto all’opinione pubblica quello sgradevole concetto di “impotenza”!!! 

Ora dico… egli – se fosse stato a conoscenza dell’arresto – quella scatola l’avrebbe fatta sparire e forse anche tante altre cose presenti in quel covo oppure – come penso – qualcun altro ha posto appositamente lì quel prodotto per farci intendere che nulla era concordato e che quindi egli fosse discorde a consegnarsi agli organi di polizia…

Peraltro, vorrei aggiungere, un soggetto che non ha mai trascorso un giorno in carcere e che ha fatto di tutto per restare libero, ora improvvisamente – solo perché malato – ha deciso di farsi catturare, ma poi ditemi, per farsi curare in una cella di un carcere, ma quelle stesse cure, anzi sicuramente di migliori le avrebbe ricevute standosene tranquillamente libero… 

E quindi, man mano che giungono nuove informazioni, mi convinco sempre più che Matteo Messina Denaro, a  tutto pensava tranne che a farsi catturare!!!
Fine Terza parte 

4) A tutto c’è una spiegazione… 

Il "41bis" va sicuramente riesaminato sotto il profilo dei diritti della persona, ma ricordiamolo che nulla a che fare con prigioni a modello Conte di Montecristo o Guantánamo Bay!!

Non discuto sul fatto che il 41 bis non rappresenti una forma di detenzione particolarmente rigorosa, ma bisogna considerare anche i soggetti a cui questa particolare reclusione è stata destinata…

Parliamo di autori di reati in materia di criminalità organizzata o di terrorismo nei confronti dello Stato, rappresenta una misura introdotta nel nostro ordinamento per neutralizzare la pericolosità di tutti quei detenuti che in virtù dei legami con associazioni criminali, sono in grado di continuare a delinquere pur stando in carcere.

Abbiamo visto negli anni come alcuni di essi abbiano continuato dal carcere a esercitare il proprio ruolo di comando, impartendo ordini e direttive ai propri associati in libertà e quindi ecco motivato lo scopo principale di quel cosiddetto carcere duro è cioè, interrompere o meglio ridurre i collegamenti con quelle associazioni, rendendo così effettiva la funzione di neutralizzazione propria della pena detentiva.

Ovviamente quanto sopra ha una propria rilevanza fintanto che il soggetto incriminato dimostri la volontà a non collaborare oppure si renda colpevole di continuare quel proprio ruolo, evidenziando metodi coercitivi che tutti conosciamo…   

Se dunque lo scopo di quel regime detentivo speciale risulterebbe del tutto legittimo – la stessa Costituzione, ma ancor più la giurisprudenza della Corte europea, afferma la sussistenza a carico dello Stato dell’obbligo di adottare misure adeguate per la protezione della collettività dalle condotte dei soggetti di cui sia stata accertata la pericolosità – va comunque detto che questa procedura non deve mai essere in contrasto con i diritti fondamentali della persona, la cui tutela costituisce un obbligo inderogabile di uno Stato di diritto, anche quando si abbia a che fare con i più efferati criminali!!!

Ecco perché ritengo che se da un lato il carcere duro è stato pensato con la finalità di tagliare i ponti e i contatti interni alle organizzazioni criminali, d’altro canto non si può pensare che il maggior rigore venga finalizzato per rendere la pena di quel detenuto ancor più afflittiva!!!

E quindi se sia giusto assicurare un trattamento sanzionatorio a chi sia stato condannato, bisogna fare in modo che questo trattamento non leda i diritti fondamentali della persona,..

Il nocciolo è quindi quello di non superare mai le violazioni, ma d’altronde il nostro Paese ha dimostrato di non avere nulla a che fare con i metodi applicati nel Centro detentivo di “Guantánamo Bay”, come d’altronde non si ispira alle prigioni del Conte di Montecristo per estorcere informazioni d’intelligence a costo dei diritti umani!!!

Peraltro se così non fosse, il boss da pochi giorni arrestato, non godrebbe certamente di quelle cure specialistiche richieste, ma bensì, sarebbe stato sin da subito torturato pur di fargli svelare i segreti che hanno attraversato trent’anni di questo paese, ma soprattutto in quali luoghi sono custodite le prove di quei misfatti, ma come sappiamo, nulla di quanto detto si potrà verificare, perché la prima regola della nostra nostra democrazia prevede propriamente il rispetto dei diritti umani.

Già… perché a differenza di quanto accade in altri paesi del mondo, da noi quei metodi inumani non vengono minimamente applicati, non esistono difatti interrogatori in regime di isolamento, alimentazione forzata durante gli scioperi della fame, torture, trasferimenti segreti o ancor peggio sparizioni, no… nessuno accusa il nostro Stato di trattamenti inumani e degradanti in violazione del diritto internazionale, perché da noi tutti meritano il diritto a un giusto processo!!!

Ed allora ricordo come sia possibile uscire da quel regime di “41 bis”, basta solamente collaborare, che non equivale a doversi pentire; vorrei difatti richiamare alla memoria il giudice Falcone, su quanto egli volesse una legge che garantisse la riduzione della pena per chi manifestasse la volontà di collaborare ed allora osservando quanto sta accadendo in questi giorni mi chiedo: qual è il giusto “limite morale” che entrambi le parti (Stato e detenuti) non devono attraversare, affinché possano rispettarsi le necessità di ciascuno, ma soprattutto quelle di noi cittadini???