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Sicurezza sui luoghi di lavoro: Presidente Mattarella, chissà se soltanto mi avesse contattato, forse oggi non saremmo quì a parlare di "patente a crediti"!!!

Stasera, per come avevo anticipato nel post pubblicato ieri, avrei dovuto iniziare a parlarvi della novità del governo sulla “patente a crediti” e di come il sottoscritto la ritenga del tutto inutile per affrontare il reale problema della sicurezza nei cantieri edili.
Purtroppo, essendo fuori sede, non ho avuto modo di completare quanto avevo iniziato a preparare, ma nel contempo mi sono ricordato di una lettera aperta scritta alcuni anni fa al nostro Presidente Mattarella e all’allora Presidente del Consiglio Mario Draghi…
La missiva tra l’altro si concludeva con questa frase: Sì… cari Presidenti, continuiamo a parlare di Sicurezza sui luoghi di lavoro, tanto più di parlarne in questo nostro Paese cosa si fa: intanto oggi a causa vostra, piangiamo altri quattro morti, ma vedrete non saranno gli ultimi e difatti sono certo sin d’ora di poter preannunciare che tra qualche anno, il sottoscritto, si ritroverà ahimè… a parlarne nuovamente in questo suo blog!!!
Il titolo di quella lettera aperta era il seguente: Morti sul lavoro: una vergogna per lo Stato che non si impegna in maniera seria a mettere in pratica le procedure corrette!!! – link: https://nicola-costanzo.blogspot.com/2022/04/morti-sul-lavoro-una-vergogna-per-lo.html
Leggendolo comprenderete il perché da sempre in questo nostro Paese la sicurezza non ha mai funzionato!!! Già… perché nessuno è disposto ad ascoltare… 

Cantieri: ecco i motivi per cui la "patente a crediti" non risolverà minimamente il problema sulla sicurezza nei luoghi di lavoro!!!

Le vittime di Firenze hanno provocato un grido di allarme all’attuale Governo, d’altronde quest’ultima tragedia ha evidenziato per l’ennesima volta, come il sistema finora utilizzato e le normative vigenti 81/09 e s.m.i. non funzionassero a dovere…

Sono d’accordo con il segretario della Cgil Landini che ha dichiarato:  «Chiediamo che si apra una trattativa seria, di annunci, di chiacchiere ne ho già sentite anche troppe»!!! 

E così urgentemente il Consiglio dei ministri ha varato delle nuove norme sulla sicurezza sui luoghi di lavoro in particolare nei cantieri edili e tra gli argomenti posti in esame è stato proposto un inasprimento delle sanzioni per coloro che non rispettano le regole in materia di sicurezza sul lavoro e un totale riesame degli aspetti penali.

Ecco quindi che nella bozza del decreto legge Pnrr ha fatto quale prima comparsa la “patente a crediti” per la sicurezza nei cantieri, una misura che entrerà in vigore dal primo ottobre 2024 e si propone di instaurare degli standard di sicurezza più elevati sia per le imprese che per i lavoratori autonomi che operano nei cantieri temporanei o mobili.

L’obiettivo fondamentale è quello di promuovere una cultura della sicurezza diffusa e rigorosa all’interno del settore edilizio, allo scopo di ridurre al minimo il rischio di incidenti sul lavoro.

Ecco quindi che con l’introduzione della patente, il Governo ambisce a migliorare le condizioni di lavoro nel comparto edilizio, garantendo la protezione degli operatori e del pubblico in generale. 

In vista di nuove disposizioni normative è opportuno quindi assicurare una gestione responsabile dei luoghi di lavoro e dei cantieri per non incorrere in pesanti sanzioni. 

Quindi, che cos’è questa “patente a crediti” per i cantieri???

Come funziona?

A chi verrà rilasciata?

Verranno esonerate le imprese già certificate SOA?

Nei casi di inadempienze accertate cosa accadrà?

Quali decurtazioni e sanzioni verranno applicate?

Ed infine nel caso di incidenti quali provvedimenti verranno intrappresi? 

In questi giorni farò in modo di rispondere ai quesiti sopra riportati, ma soprattutto motiverò il perché quest’ultimo “fantastico” lampo di genio, da parte delle nostre “incompetenti” figure istituzionali, evidenzi pienamente quella loro mancata preparazione su quanto avviene all’interno di quei luoghi di lavoro, un ambito lavorativo totalmente diverso da qualuque altro, che presenta tutta una serie di rischi difficili non solo da prevenire, ma soprattutto da riuscire a controllare!!!

Perché solo grazie all’esperienza pluriennale in campo dei suoi responsabili, formatori e addetti alla gestione della sicurezza sul lavoro che finora si è riusciti in questi anni, nella maggior parte dei casi, ad evitare il peggio…  

A domani quindi…

Muore un lavoratore ogni 8 ore, ma sono pochi coloro che prendono in maniera seria la gestione della sicurezza!!!

Certo, come sempre avviene, dopo l’ultima tragedia nel cantiere di Firenze, le Istituzioni si ricordano che tra i gravi problemi presenti in questo Paese, vi è il mancato rispetto della “Sicurezza nei luoghi di lavoro“!!!

D’altronde non bisogna essere un esperto per leggere i dati impietosi che ricordano a quegli incompetenti che secondo quanto riportato nel rapporto INAIL, muore ogni 8 ore e mezza un lavoratore, parliamo quindi di tre morti al giorno, circa 86 al mese!!!

Ovviamente a questi dati ufficiali, mancano tutte le denunce di quegli incidenti mortali occorsi certamente all’interno dei luoghi di lavoro, ma fatti passare come incidenti in itinere, ovvero avvenuti nel tragitto casa-lavoro oppure come incidenti casalinghi…

Naturalmente il settore con più incidenti mortali è quello delle costruzioni, a cui vanno sommati le migliaia di infortuni gravi che non hanno provocato la morte del lavoratore, ma hanno lasciato su di essi profonde invalidità permanenti, un handicap che costringe quei soggetti non solo ad un intervento assistenziale permanente e continuativo, ma condiziona in pieno quella propria sfera individuale, familiare e soprattutto relazionale…

Non parliamo dei molti giovani che si contano come vittime, a molti di questi ragazzi vengono applicati da quegli imprenditori contratti alternativi, sì… per risparmiare. Fanno uso del cosiddetto “dumping” contrattuale, cioè nello svolgere lavori edili o di manutenzione, si ritrovano incredibilmente uno di quei contratto metalmeccanici o ancor peggio legato a lavori come multiservizi. 

Tutti sanno quanto avviene da decenni in quel mondo del lavoro, ma nessuno ne denunciano quel distorto sistema perché tutti ne fanno parte e ne godono i profitti, dalla politica alle istituzioni, dalle associazioni di categoria agli imprenditori, e soprattutto la criminalità organizzata che trova, nei soggetti di cui sopra,  i referenti perfetti al loro sostegno!!!  

Non parlatemi infine di valori, identità, codici etici, rispetto dei protocolli di legalità, controlli, protocolli di legalità, la maggior parte di quelle cose scritte sulla carta non vengono neppure attuate, servono solo per far comprendere che essi attuano principi di legalità, ma nulla di ciò è vero, d’altronde a smentire quanto sopra, mi basterebbe non più di un minuto!!!

Dall’esperienza trentennale in quei luoghi di lavoro, sia in Italia che all’estero e permettetemi altresì di prendermi il merito di non aver mai avuto nei cantieri nei quali ho svolto funzioni tecniche, ma soprattutto incarichi di Cse o RSPP, un solo incidente mortale; beh… ritengo che sono pochi i soggetti che possono non solo paragonare la propria esperienza con quella del sottoscritto, ma soprattutto pensare di parlare di sicurezza, senza aver mai denunciato personalmente nulla presso gli organi preposti!!!    

Per concludere vorrei esprime un’eccezione a questo inconcludente “sistema di gestione della sicurezza”; mi riferisco innanzitutto ai Sindacati, in particolare alla CGIL (in questi anni ho potuto costatare il corretto operato compiuto dai responsabili della Provincia di Catania e Siena) che costantemente rappresentano quei loro iscritti a difesa dei loro interessi, in particolare in quei luoghi di lavoro fortemente a rischio e dove, tra mille difficoltà e con poca collaborazione da parte di Committenti e imprese, cercano quotidianamente di tutelare quella mancata sicurezza!!!

Ed infine un plauso agli Enti Scuole Edili, per la loro attività di formazione e di addestramento, fondamentale – secondo il sottoscritto – per preparare lavoratori e tecnici a quel comparto delle costruzioni che come ormai sappiamo presenta più rischi, ma non solo quanto appreso durante quelle didattiche, permetterà di prevenire incidenti e quindi possibili infortuni, non solo per se stessi, ma anche per i loro colleghi di lavoro: difatti… quanto ahimè accade, ritengo sia conseguenza della mancanza comunicazione!!!

Le truffe e i raggiri nei lavori pubblici e privati, sono manifestazioni all’ordine del giorno!!!

Ma d’altronde ditemi: chi dovrebbe fare emergere quanto viene compiuto in quei loghi di lavoro??? Le forze dell’ordine, la magistratura, le funzionari istituzionali, ma ciascuno di loro si sa, interviene soltanto quanto ormai è troppo tardi… 

Certamente va fatto un distinguo tra chi si occupa in prima linea di colpire queste circostanze abiette e chi viceversa con i propri silenzi e specialmente con le collusioni, permette di fatto che queste possano compiersi!!!

La magistratura come per altro le forze dell’ordine, hanno certamente poca responsabilità se nessuno interviene a denunciare quei fatti gravi, mentre viceversa chi si trova nella qualità di Responsabile, Dirigente, Funzionario, Direttore dei lavori, Cse, etc… sa bene che dovrebbe adoperarsi celermente per limitare tutte quelle possibili truffe o inadempienze contrattuali di cui si è venuti a conoscenza…  

Ma si sa… nessuno dice nulla e tutti restano in quel loro omertoso silenzio, affinché non si pregiudichi il loro incarico, i privilegi goduti e soprattutto la possibilità di avanzamenti di carriera!!!

Anche i dipendenti nel celare quanto avviene in quei luoghi diventano parte fondamentale di quel meccanismo illegale e fraudolente!!! Se pur giustifico in parte quel loro atteggiamento, per non mettere a rischio il proprio posto di lavoro, non giustifico però – quando emergono quei comportamenti illeciti – quel loro far finta di non aver compreso quanto stesse accadendo, tra l’altro, alcuni di loro, giustificano quei loro silenzi ad un presunto “vincolo di riservatezza“, provando così a giustificare (forse) la propria coscienza (se poi di onestà intellettuale e soprattutto di rettitudine si possa parlare…) per non aver divulgato a chi di dovere, quelle informazioni acquisite nel corso del proprio incarico e garantendo così ugualmente all’impresa o al proprio Ente di riferimento quel vincolo di lealtà…

Sicuramente una cosa va detta… dietro le truffe vi sono variazioni legislative e normative che hanno permesso quei raggiri, parlo ad esempio di quel noto “Bonus 110” che ha consentito  molte imprese non qualificate di ottenere importanti lavori, sia in maniera diretta che in subappalto!!!

E difatti, quando ormai la truffa è viene accertata tutti scoprono le falle, anche l’Agenzia delle Entrate difatti ha compreso se pur in ritardo come taluni “parametri spia” erano stati superati, ma ormai gli importi di quelle cartelle di liquidazione, erano state opportunamente ritirati…

Ma non solo, ci si è accorti in ritardo della mancata presentazione di garanzie bancarie certificate, sostituite in molti casi con titoli esteri che non possedevano alcun requisito certificato dal nostro sistema bancario; il sospetto ora è che dietro quei fondi possano esserci state operazioni di riciclaggio…

E dire che sono anni che il sottoscritto tratta questi argomenti, svelando tra l’altro molte di quelle modalità poste in atto e quindi quanto leggo nuovamente di come taluni soggetti siano stati capaci di mettere in atto talune situazioni, come ad esempio quelle sopra descritte, mi convinco sempre più che quanto accade quotidianamente, si determina perché – una grossa fetta d’individui collusi – fa sì che ciò avvenga!!!

E fintanto che dietro a quei lestofanti vi sono a sostegno i cosiddetti “colletti bianchi”, ma anche e soprattutto una schiera di dipendenti infedeli (nel rispettare le normative previste e  anche le regole civili), beh… si può discutere quanto si vuole, ma alla fine – per molti di quei cittadini fortemente collusi con quel sistema – non cambierà nulla!!!

Ecco perché rivolgendomi a quegli altri individui coraggiosi, se pur ahimè sempre più esigui, ricordo loro che vige la regola che: non si può sconfiggere chi non si arrende mai!!! Viceversa per tutti gli altri avvezzi ormai all’omertà e al sostegno della criminalità, beh… ecco che essi a differenza nostra possono arrendersi: sì… peraltro per come fanno abitualmente, utilizzando la complicità, la collusione, la concussione e soprattutto la corruzione!!!

Se in Sicilia dovessimo stappare una bottiglia di spumante per ogni cantieri i cui tempi non sono rispettati, beh… le aziende del nord italia sarebbero…

Franciacorta, Prosecco, Trentodoc, Oltrepò Pavese, Cuvèe, Cà del Bosco, sono solo alcune tra le bollicine più frizzanti conosciute nel nostro paese…

Ma questa volta non è la degustazione ad incuriosirmi, bensì quanto compiuto da un inviato dell’emittente Video Regione 14, Emiliano Di Rosa, che ha realizzato un video divenuto virale nei social…

Già… nel parlare dello svincolo sulla scorrimento veloce Modica-Pozzallo, il giornalista ha aperto una bottiglia di spumante, ironizzando su quella apertura stradale che i siciliani attendono ormai da decenni e che ahimè ancora non si vede… 

Ho pensato per un istante che se i siciliani, compiessero in modo analogo quanto rappresentato ironicamente dal quell’inviato, se aprissero una bottiglia di spumante per tutte quelle opere incompiute o ancora in corso, ma i cui tempi hanno certamente superato i termini di contratto previsti – d’altronde va detto… con i controlli inadeguati (per non volerli definire in modo diverso….) con cui operano le nostre D.l. – sono certo che in questo momento ci sarebbe poco da brindare, già… perché le bottiglie di spumante sarebbero terminate da un bel po’!!! 

Comunque riprendendo la notizia: il giornalista di Vr news ha esultato stappando una bottiglia di spumante, già… come se il cantiere fosse realmente concluso: Evviva l’autostrada per Modica – ha esclamato Di Rosa – questa mattina è stato finalmente inaugurato lo svincolo da e per Modica dell’autostrada Siracusa-Gela. Dopo tanta attesa non ci resta che festeggiare!!!

Ora, se il servizio tentava di evidenziare l’immobilismo di quei lavori, sono certo che l’iniziativa ha ottenuto mediaticamente quei frutti, poi… ovviamente, quanto questa produrrà gli effetti desiderati, beh… quella è tutta un’altra storia e non credo che si vedranno nel breve cambi di rotta!!!

Per adesso quindi, ridiamoci su…

C’era una volta l’Edilizia!!!

Riguardando l’album dei ricordi, ho rivisto delle foto bellissime… sono reminiscenze che tornano a galla dopo essere state per troppo tempo sepolte…
Ripenso a quando ho iniziato, alla mia professione, alle soddisfazioni che mi ha dato nel corso degli anni… alle persone che ho conosciuto, ai colleghi di lavoro e a tutti quelli che ormai purtroppo non ci sono più…
C’era chi era come un padre, per esempio l’Ing. Emanuele Rimini, altri come fratelli ed altri ancora amici… ma con ognuno di loro, ho diviso esperienze lavorative (in italia e all’estero) che -se pur a volte pericolose- ripeterei…
Ripenso a quanti non ci sono più… a Carmelo Anastasi e alle nostre vicissitudini passate in Ucraina, mi rivedo a Jena (in Germania) con l’affabile “traduttore” Torrisi… e per ultimo l’amico Gaetano Breci…
Poi ci sono quelli con cui eri legato ed ora hai perso ed altri che se pur lontano… ti sono rimasti vicini, penso a Jerry da Omegna, Michele da Rapallo e Claudio da Genova, ed anche altri ben più vicini… come Francesco, Gino e Giuseppe da Lentini, Castel di Iudica e Ramacca; non ha importanza se non ci si vede più, basta il pensiero e poi… c’è sempre Facebook.
Ricordo inoltro con affetto l’Arch. Renzo e l’amico Salvatore… le cose ahimé… non sempre vanno per come vorremmo, a volte al destino piace mettere i bastoni tra le ruote!!!
L’importante penso è avere avuto nel corso degli anni con tutti un rapporto, onesto e corretto… poi le strade si possono anche separare, ma ciò che vi è stato… rimarrà per sempre indelebile!!!
Quanti anni son passati, 25 anni di cantieri…
Da quel mio primo cantiere di Brucoli (Augusta) per quella base residenziale Usa… all’ultimo importante intervento di Porte di Catania… passando inoltre dalla Libia… all’Ucraina, dalla Germania… alla Francia e poi Verbania, Sondrio, Bolzano, Recco… quanti anni trascorsi senza mai una fissa dimora… ma sempre a girovagare dove mi portava il lavoro…
Erano gli anni d’oro… anni nei quali l’edilizia era di traino per tutti i comparti, periodi di agiatezza che in molti ricordano, perché allora si lavorava “TUTTI” e non si sentiva questa attuale crisi!!! 
Sì… la corruzione c’era anche allora… ed i politici e/o gli amministratori corrotti, non erano di numero inferiori a quelli attuali, ma forse chissà… debbo pensare a quei tempi qualcosa si faceva!!!
Oggi invece c’è lo stallo più completo… niente di niente… mancano per di più gli “Imprenditori” quelli con la I maiuscola… e non come mi diceva… proprio alcuni giorni un mio amico: “sti scaurarocculi” ca tanto s’atteggiunu a forma d’appaltaturi…!!!
Il 90 %  di quanti oggi fanno impresa qui da noi in Sicilia… non sono capaci neppure di fare lo “zero con un bicchiere” eppure… grazie a certi “legami” si trovano ad operare nel mondo dell’imprenditoria!!!
Molti di loro sono dei semplici “prestanome”, altri dei piccoli “cottimisti” che sfruttano la propria manodopera (quasi mai regolare ma a “nero“), senza alcun rispetto delle normative vigenti sui contratti di lavoro o su quanto previsto in tema di sicurezza…
E poi cosa aggiungere su tutte quelle procedure devianti dei “subappalti”… 
General Contractor che in qualità di Committenti dei lavori, iniziano sin da subito ad affidare gran parte di quell’appalto alle “abituali” imprese di fiducia… le quali poi successivamente. subappaltano ad altre imprese minori… e via discorrendo… 
E il cosiddetto “subappalto a cascata” che sappiamo bene essere vietato (salvo che per la fornitura con posa in opera di impianti e di strutture speciali) ma che poi nella pratica trova mille modi (irregolari) per essere realizzato e risultare lecito!!!
Cosa dire inoltre di tutti quei contratti misti… similari al subappalto, definiti sub-affidamenti o sub-contratti, ecc… relativi a prestazioni che non sono ufficialmente lavori, ma riguardano la fornitura con posa in opera e il nolo a caldo…
Sarebbe fondamentale definire un criterio distintivo in base al quale si stabilisca una volta e per tutte se la prestazione del sub-affidamento sia qualificabile come lavoro o come prestazione diversa, sottratta al regime del subappalto.
La difficoltà maggiore è ovviamente data dalla “fornitura con posa in opera” di materiali per la quali si renda necessario stabilire quando prevale l’elemento fornitura e quando invece la prestazione lavorativa…

La verità è che il sistema (e soprattutto le imposte previste…) fanno si che si mettano in pratica… tutti questi “meccanismi alternativi”, necessari per comprarsi quanti sono designati ai controlli…
Mazzette, tangenti ed assunzioni varie di familiari… che permetteranno così all’impresa di concludere in tempi rapidi e senza ostacoli i lavori in corso, ma soprattutto certi, di aver ottenuto con il minimo sforzo il massimo dei risultati, e cioè quel consistente utile che ora si dovrà tentare di far sparire!!! 

Tutto il resto non ha importanza e non conta come viene realizzata l’opera…
D’altronde se alla base di tutto c’e il cosiddetto “massimo ribasso” (o l’offerta più vantaggiosa) e con la presenza di capitolati e contratti che permettono qualsivoglia “escamotage” e soprattutto, la mancanza di criteri sulle procedure dei controlli sui materiali, sull’identificazione dei lavoratori e dei mezzi in opera, e dove il più delle volte manca la tracciabilità dei fluissi finanziari… di quali regole si sta parlando…   

Infatti, se il settore delle infrastrutture è quello in cui la corruzione degli appalti pubblici risulta più diffusa (il motivo è dato dalle cospicue somme in gioco…) diventa fondamentale aumentare la vigilanza durante la realizzazione dell’opera stessa, soprattutto in sede di controlli della qualità o di completamento dei contratti di opere/forniture/servizi, perché è proprio in questa fase che viene intenzionalmente compromessa l’esecuzione e si da il via a quelle ben note irregolarità… 

E’ vero… c’era una volta l’edilizia… quella sana…
Oggi intorno a me… vedo degli “imprenditori” unicamente “rapaci”…

Ancora morti sul lavoro…

Ancora sangue nei nostri cantieri edili… 
In pochi giorni sono decedute 4 persone e nel corso di quest’anno sono già 14 le vittime ufficiali…
Ora sono in tanti a stringersi in cordoglio ed è così che partono gli appelli al Prefetto perché convochi immediatamente un comitato per la sicurezza sul lavoro…
Rappresentano uno dei tanti appelli che vengono realizzati tutte le volte in cui accadono questi mortali incidenti e come in ogni cosa… passato il momento dell’emergenza, tutto ritorna ad essere… come prima!!!
Tutti ora gridano ad alta voce…, dai sindacati alle associazioni di categoria, dall’ispettorato fino a proseguire con gli enti paritetici di formazione…
Peccato però che gli stessi, non siano così presenti nel corso dei lavori… anzi demandano proprio ad altri… in particolare a quei poveri Preposti ed R.S.P.P. il compito di far rispettare la sicurezza sul lavoro… mentre loro nel frattempo… discutono su quali soggetti coinvolgere in questo nuovo comitato provinciale, tanto per dare la “solita” visibilità a quei soggetti che, se da un lato è vero sono direttamente coinvolti nella sicurezza sul lavoro – vedasi quanti appunto operano negli uffici dell’Inps, Inail, Ispettorato del lavoro, Nucleo ispettivo del lavoro dei carabinieri e tutte quelle associazioni di categoria – dall’altro, peccato che… escono fuori dai loro uffici soltanto quando accadono tragedie simili…
Basti guardare giornalmente la ns. città per osservare in quali modi le nostre imprese – definite tali solo sulla carta – operano nei loro cantieri con evidenti difformità negli apprestamenti ed a quali  rischi espongono i propri lavoratori, quasi sempre sprovvisti sia dei DPI che di quelli collettivi… 
A tutto ciò si aggiunge il fenomeno del lavoro nero… e delle denunce per infortunio, quasi sempre sostituite dai dipendenti al pronto soccorso da mendaci dichiarazioni, proprio per evitare di coinvolgere l’impresa e/o i propri datori di lavoro…
A cosa serve quindi sedersi a discutere… basterebbe che ognuno di essi faccia quanto è loro dovere… e non si tratta solo ed esclusivamente di sanzionare -perché la politica finora instaurata e cioè quella della multa e/o della denuncia penale serve a poco per combattere un fenomeno che trova sempre nuove soluzioni e/o prestanomi umane per continuare – ciò che è veramente importante è fare cultura… trasmettere quel necessario messaggio della formazione e dell’addestramento…, far capire ai datori di lavoro l’importanza del rispetto delle norme ed ai lavoratori che la loro vita, viene prima di qualsivoglia compromesso… possa anche questo chiamarsi… posto di lavoro!!!
I metodi per prevenire gli incidenti ci sono tutti, ad iniziarsi da quei principi che prendono il nome di correttezza e legalità, dal rispetto delle leggi e dall’applicazione di quelle metodologia ben descritte nel D.Lvo 81/08 e s.m.i., che però debbono trovare applicazione non solo nella teoria, ma soprattutto nella pratica…
Il problema non deriva soltanto dai mancati controlli… ma nel costringere quelle imprese lestofanti a chiudere definitivamente i battenti… allontanare quegli imprenditori improvvisati, impostori e filibustieri che s’improvvisano in settori a loro sconosciuti, senza avere la benché minima capacità tecnica e organizzativa, credendo che la sicurezza sia qualcosa di totalmente inutile…
Anche la politica ha le sue colpe… 
Non è possibile infatti che lo Stato continui a tagliare i finanziamenti destinati agli ispettorati territoriali del lavoro, con il risultato che i propri addetti siano sempre più in numero esiguo e soprattutto senza quelle necessarie garanzie che permettano di poter espletare in maniera ottimale il compito a cui sono stati demandati… 
Bisogna affidare a coloro che vivono giornalmente i rischi dei cantieri, dell’industria, di tutte quelle attività che comportano gravi rischi per la salute dei lavoratori, il compito di dare suggerimenti e per ricercare quelle soluzioni corrette tali da poter affrontare un tema così delicato e di non facile soluzione… 
Non è corretto che le persone paghino con la propria vita… l’incapacità di quella politica e istituzioni, in un settore proprio come quello dell’edilizia, ormai in completa crisi e divenuto ormai territorio di illegalità e malaffare…
Basta… già basta con queste inutili stragi… e almeno per una volta, tutti, si ripeto tutti, inizino ad affrontare seriamente questo problema, tentando di realizzare quelle necessarie ed indispensabili correzioni, che permettano così progressivamente, non certo di eliminare tutti i possibili rischi, ma almeno quello di poter abbattere definitivamente questi esecrabili infortuni mortali sul lavoro!!!

Altri arresti per tangenti….

Sono passati soltanto pochi giorni dalla vicenda sull’Expo ed ecco, come prevedibile, altri 35 nuovi arresti per tangenti!!!

La cosa incredibile che mi sovviene è la proposta di qualche giorno fa, del ns. Presidente del Consiglio, Matteo Renzi che ha chiesto ai Sindaci di segnalare al Governo quali sono i cantieri fermi o bloccati per problemi burocratici, senza pensare che forse sono proprio questi che fan di tutto per bloccarli…,  come si dice da noi… “se non si mangia… non si va avanti….” e quindi altro che intervenire con lo “Sblocca Italia” qui si tratta di “BLOCCARE” definitivamente tutti questi ladri!!!
E’ incredibile dover pensare che sono sempre gli uomini dello Stato a sbagliare, non per niente è finito in manette il sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni, insieme ai soliti imprenditori, commercialisti ed anche ( incredibile ma vero… ), un generale in pensione della Guardia di Finanza: Emilio Spaziante.

L’hanno definita la Tangentopoli Veneta, ed è stata chiesta ( tanto per non cambiare…)  la misura cautelare anche per l’ex governatore e ministro Giancarlo Galan ( considerato uomo di fiducia del Cav. ) i cui atti dovranno essere trasmessi alla commissione parlamentare che dovrà decidere sulla autorizzazione a procedere.  

I vocaboli usati per queste circostanze sono sempre gli stessi: concussione, corruzione, riciclaggio, estorsione, frode, peculato, abuso, decadimento, compromesso, e non c’è coalizione che tiene…
Si passa dal Sindaco di centro-sinistra ( Giorgio Orsoni del Pd eletto nel 2010 ) all’Assessore regionale ( del centro-destra – Forza Italia ) delle Infrastrutture Renato Chisso, ma comunque sembra che siano circa un centinaio le persone indagate!!!

L’inchiesta è stata condotta dalla Procura locale, nell’ambito degli appalti legati ad un’opera colossale, iniziata nel 2003 e che permette al MO.S.E. (acronimo di MOdulo Sperimentale Elettromeccanico) da cui ha preso il nome l’intero progetto che consiste in delle opere mobili alle bocche di porto, per la difesa dalle acque alte, attraverso l’uso di un sistema di dighe, tale da arginare il fenomeno e salvaguardare così in particolare la città di Venezia.
Il sistema prevede che le opere mobili siano costituite da schiere di paratoie che in condizioni normali di marea sono piene d’acqua e restano adagiate nelle strutture di alloggiamento realizzate sul fondale del canale di bocca (ciascuna paratoia ha un lato vincolato alle strutture di alloggiamento con cerniere) e che, quando è prevista una marea superiore ai + 110 cm , le paratoie vengono svuotate dall’acqua mediante immissione di aria compressa così da farle sollevare, ruotando attorno all’asse delle cerniere, fino a farle emergere e bloccare così il flusso della marea.

Successivamente e cioè quando la marea cala, e nella laguna il mare raggiunge lo stesso livello, le paratoie vengono di nuovo riempite d’acqua e tornano ad adagiarsi nei propri alloggiamenti. la manovra di apertura e chiusura è in media di 4 ore e mezza, compresi i tempi per le manovre.
Comunque alla fine il sistema fraudolento è sempre lo stesso e cioè quello che prevede la collusione tra i nostri politici e l’imprenditoria, corruzione eseguita con il metodo della distrazione dei fondi, creando i soliti fondi neri, che poi vengono trasferiti all’estero, per essere nuovamente riciclati e fatti rientrare in un qualche modo in Italia…
Che l’Italia stesse affondando è una cosa risaputa, ma che anche quegli interventi correttivi servano a farla affondare ancora di più è veramente disarmante…
Se il destino del nostro Paese e quello di annegare, continuando così e con questi governanti, annegheremo presto anche in un bicchiere d’acqua!!!