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La criminalità che abita in noi (Parte 1).

Già… spesso pensiamo alla criminalità organizzata come a un corpo estraneo, un cancro da estirpare, un mostro da combattere.

Ma forse è proprio in questa visione che rischiamo di perdere il punto.

La criminalità non è un’escrescenza aliena rispetto alla società: al contrario, è un prodotto della società stessa, figlia di dinamiche storiche, economiche e culturali che ci riguardano da vicino. 

Non sto dicendo che siamo tutti mafiosi – evitiamo facili meccanismi autoflagellatori – ma dobbiamo ammettere di vivere in un tessuto sociale dove l’illegalità, in molte sue forme, è diventata una normalità silenziosa, talmente radicata da non farci più nemmeno accorgere della sua presenza.

Ed è proprio qui che nasce il problema: in questo contesto, la figura dell’affiliato non è più un’anomalia, ma una conseguenza quasi necessaria.

Limitarci alla semplice indignazione, allora, non serve a nulla. E ancor meno quando questa indignazione si manifesta solo occasionalmente, durante quelle “programmate” commemorazioni, senza mai tradursi in analisi profonde o azioni strutturate. Se continuiamo a fermarci alle parole, niente cambierà davvero.

C’è qualcosa che molti fanno finta di non capire: la criminalità non è una struttura immobile. È dinamica, si adatta ai cambiamenti sociali ed economici con una flessibilità impressionante. Ma non basta: da tempo essa si presenta come un modello d’impresa, operante anche su scala globale.

Oggi, infatti, i business sono ben diversi da quelli di una volta. Si va dalla gestione dei finanziamenti pubblici, allo smaltimento illegale dei rifiuti, dagli appalti per le infrastrutture alle costruzioni edilizie, fino alla gestione di attività commerciali legali. A questi si sommano, ovviamente, i traffici illegali tradizionali: droga, prostituzione, tratta di esseri umani, estorsioni. Ma soprattutto, c’è tutta una serie di metodi coercitivi, come il pagamento del pizzo, che non sempre vediamo o denunciamo.

Tutto questo genera un sistema sofisticato, fondamentale per riciclare il denaro sporco e renderlo pulito, legale agli occhi del mondo.

Ecco perché oggi la criminalità non è più quella di una volta: non si tratta più di “quattro pastori” sulle montagne, ma di vere e proprie multinazionali del crimine. Sanno dove investire, quando diversificare, come infiltrarsi nei settori legali con competenze professionali, spesso superiori a quelle di tanti professionisti onesti.

I nuovi mafiosi non sono più boss con la coppola: sono laureati, partecipano a concorsi pubblici, lavorano nella pubblica amministrazione, entrano in politica, si avvicinano alla magistratura. Usano la loro influenza finanziaria per manipolare appalti, associazioni, e soprattutto per orientare la volontà dei cittadini, fino a condizionare le loro scelte elettorali.

Non parliamo più di violenza esplicita, ma di una capacità sottile e pervasiva di normalizzare la propria presenza. Una presenza che non ha bisogno di imporsi con le minacce, perché trova terreno fertile in una società che, spesso senza rendersene conto, le concede spazi enormi.

Ecco perché i cittadini vivono una sorta di doppia appartenenza : da un lato lo Stato, dall’altro la criminalità organizzata. Due sistemi che si alternano nel ruolo di protettore e persecutore, creando una condizione psicologica e sociale profondamente ambigua.

Viene spontaneo chiedersi: da dove nasce questa ambiguità? Quali motivi vanno cercati per contrastare una cultura del successo a ogni costo, la legittimazione della sopraffazione, l’idea diffusa che la furbizia e la faccia tosta siano addirittura virtù?

Ed è proprio questa mentalità, questa idea distorta del “farla franca”, che alimenta il messaggio su cui si basa la cultura criminale. Un messaggio che non urla, non spara, ma si insinua piano piano tra le pieghe della quotidianità, finché non diventa parte integrante del nostro modo di pensare.

(Continua nella seconda parte…)

Dai grandi affari agli ‘zingari’: la mafia tradizionale contro le nuove generazioni!

Dopo essermi preso ieri un giorno per dedicare a mia figlia un post, un tributo a quel sentimento puro e incondizionato che solo l’amore di un genitore può comprendere, ho voluto celebrare la bellezza delle relazioni autentiche e ricordare quanto sia importante nutrire i legami che danno senso alla nostra vita. Gesti così profondi e sinceri mi hanno ricordato perché vale la pena lottare ogni giorno per una terra migliore.

Oggi quindi ritorno a parlare di tutti quei temi che viceversa offendono la vita civile e sociale di tutti noi. 

Riprendo quindi i contenuti che solitamente affronto nel mio blog, concentrandomi su tutte quelle situazioni che minacciano i valori fondamentali della democrazia, della legalità e della giustizia.

Sappiamo come purtroppo viviamo un periodo in cui fare la cosa giusta sembra spesso difficile, eppure ci sono ancora persone che, come il sottoscritto, ogni giorno si impegnano per garantire un futuro migliore, mi riferisco a quelle persone che, senza alcun timore, lottano per mantenere vivi i principi su cui si fonda una società equa e rispettosa. 

Ma quanto sopra da solo non basta; già… ci troviamo costantemente a dover affrontare realtà che mettono a dura prova questi ideali: ingiustizie, disuguaglianze, mancanza di trasparenza e, talvolta, persino la violazione dei diritti fondamentali.

Ed è proprio in questi momenti che dobbiamo ricordare l’importanza di non arrenderci, di continuare a credere nel potere della collettività, nel valore della partecipazione e nella forza delle idee. 

Perché è solo attraverso l’impegno di ciascuno di noi che possiamo pernsare di costruire un mondo in cui la democrazia e la legalità non siano solo parole, ma pilastri concreti su cui fondare il nostro vivere comune.

Questa mattina affronto un tema di grande rilevanza: le rivelazioni confidenziali fornite da alcuni affiliati di una nota associazione criminale, da tempo protagonista di un sistema che opprime il Paese e, in particolare, la mia isola… 

Le loro dichiarazioni gettano luce su dinamiche preoccupanti, che confermano quanto il fenomeno mafioso continui a soffocare lo sviluppo e la libertà delle comunità colpite.

La verità, sapete qual è? Oggi il livello della mafia è basso!!!

Con queste parole definiscono “Cosa Nostra” i boss, mentre vengono intercettati!!!

Tra di essi vi è persino chi manifesta nostalgia per gli uomini di un tempo, molti dei quali ora sostituiti dalle nuove leve: “E cosa dire del business di una volta… siamo scesi in basso, e non parliamo dei pentiti, basta che si viene arrestati e iniziano a parlare, parlare, parlare, per non finirla più!!!”.

Sì… qualcuno dice che la speranza è nel futuro, tutti noi speriamo nel futuro, in particolare per Palermo, ma ditemi: chi sarà mai questo giovane che potrà cambiare questo stato di fatto?

Avete dimenticato cosa dicevamo un tempo ai nostri novizi: A scuola te ne devi andare…

Vero… un tempo “Cosa Nostra” contava, ma di allora non è rimasto più nulla, né gesti criminali, ancor meno prestigio, e non parliamo dell’organizzazione, quella da tempo non esiste più!!!

Ricordo – dice un boss – quando, rivolgendomi a un caruso, dicevo: Conoscerai dottori, avvocati, quelli che hanno comandato l’Italia e l’Europa. Ti basterà guardare “Il Padrino” per capire come egli non fosse il capo assoluto, ma fosse particolarmente influente per il potere che si era costruito a livello politico, in quei grossi ambienti…

Oggi, viceversa, siamo solo “zingari“!!!

“Campiamo – prosegue il boss intercettato – con la panetta di fumo. Ma ditemi una cosa: le persone di una volta, quelli che disgraziatamente sono andati a finire in carcere per tutta la vita… ma che parlavano della panetta di fumo?”.

Infatti, allora… se proprio quei boss dovevano parlare di fumo, il discorso… te lo facevano, ma solo perché doveva arrivare una nave piena di fumo!!!

“Se tu parli oggi con quelli che detengono il business, sai cosa fanno? Ci ridono in faccia. Siamo troppo bassi per loro… siamo a terra. Noi ci illudiamo che siamo quì a fare il business, ma la verità è che sono altri a decidere”.

“Già… un tempo eravamo noi, oggi lo fanno altri, e noi siamo soltanto gli zingari!!!”.

Controllo del territorio in Sicilia: i fatti mi danno ragione!

A inizio anno avevo pubblicato un post in cui esprimevo le mie perplessità sulla mancanza di un serio coordinamento per il controllo del territorio in Sicilia.

In particolare, segnalavo l’evidente facilità con cui enormi quantitativi di sostanze stupefacenti giungano ogni giorno dalla Calabria alla nostra isola senza essere intercettati.

Ora, a distanza di mesi, quanto denunciavo a inizio anno – vedasi link: https://nicola-costanzo.blogspot.com/2024/01/controllo-del-territorio-in-sicilia.html – si è purtroppo dimostrato tristemente reale.

Difatti, le recenti indagini della Guardia di Finanza hanno confermato come lo Stretto di Messina rappresenti una cruciale via di transito per il traffico di droga!

Secondo quanto emerso, i corrieri utilizzavano auto a noleggio modificate con sofisticati doppi fondi per trasportare la cocaina lungo la tratta Reggio Calabria-Messina-Palermo; questo sistema, consolidato nel tempo, generava un giro d’affari di oltre 10 milioni di euro all’anno.

Come da me ipotizzato, si è scoperto che i traghetti erano il mezzo preferito dai narcotrafficanti, con le auto che venivano imbarcate e poi scaricate sul suolo siciliano senza alcun controllo efficace.

Avevo a suo tempo suggerito che con misure semplici ma mirate – come l’uso di unità cinofile, controlli a bordo dei traghetti e il rafforzamento della sorveglianza nei principali porti d’accesso – si sarebbe potuto limitare questo flusso. Misure, però, che evidentemente non sono state adottate.

È sconfortante vedere come una strategia tanto elementare sia stata ignorata, permettendo alla criminalità organizzata di prosperare e ampliare il proprio business.

Forse, come avevo già sottolineato, non è solo una questione di disorganizzazione o incompetenza, ma di un sistema che preferisce “voltarsi dall’altra parte“, come tutto ciò che avviene in questa terra “corrotta“.

Già… le mie non erano fantasie, ma riflessioni concrete: il controllo del territorio non è solo un tema astratto, ma una necessità fondamentale per garantire la sicurezza e combattere le attività illecite che avvelenano la nostra “Bedda Sicilia“.

Auspico ora che questa vicenda serva da monito e che le autorità finalmente si decidano a intervenire con determinazione.

Minch… ma quanto deve essere evidente una soluzione perché venga attuata?

Finalmente a Catania un controllo del territorio degno d’esser chiamato tale!!!

Sapete bene quanto critico sia stato il sottoscritto in questi anni, osservando la poca presenza militare nelle strade della mia regione, a differenza di quanto viceversa ho potuto costatare in questi ultimi anni in altre realtà, come ad esempio quella Toscana, già… fin a giungere all’isola d’Elba…

Difatti, sono giunto a credere che si trattasse di una semplice differenza, sì… numerica, parlo del personale preposto ciascuna regione, ma poi ho pensato che forse si trattasse di un qualcosa legato alle criticità del territorio…

Ovviamente mi riferisco alle truffe e/o ai raggiri che vengono quotidianamente compiuti nel nostro Paese, perché in questo posso assicurarvi che – senza alcun campanilismo –  il nord si è dimostrato da sempre più specializzato nel compiere truffe, viceversa… il sud porta con sé quella brutta nomina, forse chissà perché certi business (illegali) non vengono compiuti (come nel nord) in maniera professionale o si preferisce utilizzare quelle diverse attività illegali legate agli stupefacenti, estorsioni, sfruttamento sessuale e contraffazione, mentre  da Roma in su, si riesce a fare milioni e milioni di euro, sì… senza mai sporcarsi le mani!!!

Comunque ritornando ai controlli, sono sicuro che il numero del personale militare delle forze dell’ordine attualmente presente nella mia isola sia alquanto adeguato, certamente non è inferiore a quello di altre regioni e quindi ritengo si tratti semplicemente di saperlo disporre in campo!!!

Ora come dicevo per anni mi è sembrato che non vi fosse nessuno, già… scorgere una pattuglia per strada era come “trovare un ago in un pagliaio” e difatti i miei post particolarmente critici, mettevo a risalto questo grave problema, perché il mancato controllo del territorio rappresentava – secondo il sottoscritto – una vera e propria manchevolezza, che si trasformava  in inefficienza!!!

D’altronde aver letto in questi mesi come il “numero uno” tra i latitanti italiani ed uno dei maggiori ricercati al mondo – mi riferisco all’ex boss Messina Denaro – circolasse tranquillamente per le nostre strade siciliane, fa comprendere come qualcosa certamente non funzionasse!!!

Per fortuna qualcosa ora sembra esser cambiato, sono giorni che vedo ovunque posti di blocco in direzione Messina, Ragusa, passando per Catania o verso Palermo…

Sarà forse dovuto al fatto che proprio in questi mesi alcune inchieste giudiziarie hanno portato all’arresto di soggetti legati alla criminalità organizzata, ma soprattutto quei controlli hanno portato al sequestro di notevoli quantità di armi d’assalto ben nascoste a dimostrazione quindi di una recrudescenza che forse stava per iniziare…

Resto sempre convinto che la nostra regione abbia necessità di avere una presenza costante ed è per questo che da sempre invoco i militari quale ausilio delle nostre forze dell’ordine; d’altronde… visto che ancora in guerra la maggior parte dei nostri soldati (per fortuna) non è stata inviata dal nostro governo, anche se rappresentiamo primo tra i contributori occidentali alle missioni delle Nazioni Unite, ecco che, non avendo altri impieghi – se non stazionare inutilmente dinnanzi a quei palazzi ufficiali – ecco che potrebbero viceversa esser impegnati nella sicurezza del territorio, come ad esempio nei luoghi sensibili come ospedali, scuole, università, ma anche per le strade, negli ingressi dei traghetti e in quelle zone periferiche ad alto rischio criminale!!!

Comunque per adesso accontentiamoci, d’altronde meglio questo che niente, già… è un buon deterrente per tutti coloro che pensavano di poter circolare liberamente, senza subire mai un controllo.

Quindi, se si riesce a tenere quotidianamente e per parecchie ore questo servizio, penso che in pochi mesi una parte di legalità verrà ripristinata e certamente saranno maggiori le inchieste attualmente in corso (da parte dei nostri procuratori nazionali) che potranno così beneficiare anche dei dati provenienti direttamente da quei posti di blocco.

La cenere dell’Etna un fastidio? No… se utilizzata in modo corretto, può trasformarsi in business!!!

Infatti, sono anni che la cenere vulcanica viene utilizzata come componente di malte e calcestruzzi, conferendo maggiore resistenza e durabilità alle strutture. 

Viene altresì impiegata per la realizzazione di pannelli isolanti e abrasivi, ma anche nella realizzazione di prodotti laterizi tradizionali, sottofondi stradali, opere geotecniche, fino a soluzioni in cui viene utilizzata come materiale adsorbente…

La cenere inoltre può essere un concime utile per diverse specie di piante, in particolare per quelle che richiedono un terreno leggermente alcalino; tra queste ricordiamo alcune verdure come pomodori, melanzane e broccoli, ma anche frutti come ciliegie e uva.

Ricca di potassio, fosforo e magnesio, la cenere è un ottimo concime organico per l’orto e per le siepi ed è particolarmente indicata per dare nutrimento al terreno come concime di fondo oltre ad essere un ottimo alleato per tenere lontane le lumache…

In questi ultimi anni la cenere vulcanica è stata utilizzata in molti prodotti di erboristeria ed anche di cosmetica…

Infatti sono stati creati prodotti arricchiti con la cenere dell’Etna ad esempio ricordo un tipo di sapone con una forte azione esfoliante oppure delle creme per aiutare il corpo a liberarlo dalle tossine, dalle cellule morte e via discorrendo…

Un altro progetto interessante di cui ho letto proprio in questi giorni, ancora in fase di sviluppo, https://www.lasicilia.it/cronaca/la-cenere-delletna-puo-essere-un-filtro-naturale-per-depurare-le-acque-reflue-lo-studio-di-due-ricercatrici-di-catania-2251221/amp/ consiste nell’utilizzare la cenere dell’Etna per produrre impianti di fitodepurazione delle acque reflue, adoperandola come substrato. 

E’ l’ipotesi su cui stanno lavorando Alessia Marzo e Delia Ventura, coordinate dal prof. Giuseppe Cirelli del dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente, insieme con i docenti Germana Barone e Paolo Mazzoleni e con il ricercatore Claudio Finocchiaro del dipartimento di Scienze biologiche, geologiche ed ambientali dell’Università di Catania, nell’ambito del progetto Agrithec, finanziato dall’Unione Europea Next-Generation EU (Pnrr – Missione 4 componente 2, Investimento 1.4).

“Normalmente usiamo un substrato lavico – spiega il Prof. Cirelli – che reperiamo dalle cave presenti nel territorio etneo. Insieme ai colleghi Paolo Mazzoleni e Germana Barone, del dipartimento di Geologia, vorremmo usare la cenere come substrato per degli impianti maggiormente sostenibili. Al momento siamo in una fase di caratterizzazione sulla base dei dati ottenuti, dopodiché creeremo un picco di impianti pilota per valutare l’efficienza depurativa dei substrati”.

L’utilizzo della cenere come substrato, ci illustra il docente, garantisce tre vantaggi: “Innanzitutto sfrutteremmo delle ceneri che al momento creano problemi di smaltimento. Inoltre, eviteremmo di prelevare questi materiali dalle cave aggredendo il territorio. E poi c’è un beneficio aggiunto: le ceneri vulcaniche hanno elevate capacità di assorbimento degli inquinanti, quindi potrebbe essere un’idea innovativa e sostenibile per la realizzazione degli impianti“.

L’Etna dà e riceve. Da secoli minaccia flagelli, ma poi dona cenere e fertilità per i raccolti e riceve in cambio attenzione, sudditanza, ammirazione da parte dei siciliani. (Fabrizio Caramagna)

Controllo del territorio in Sicilia??? Manca – secondo il sottoscritto – un serio coordinamento!!!

Ho letto in questi giorni le dichiarazioni di un pentito che ha svelato come quotidianamente dalla Calabria giungano in Sicilia – in maniera banale – una montagna di cocaina, senza che nessuno tra le forze dell’ordine, riesca ad intercettarla… 

Comprenderete quindi come emerga in modo palese quel mancato controllo del territorio che ripeto in maniera assidua (già… ci fosse almeno qualcuno che ascoltasse le mie parole in maniera seria); uno strumento fondamentale non solo per contrastare la criminalità organizzata, ma soprattutto per limitare tutte quelle forme che determinano un enorme business finanziario che danno il via in nuove attività illegali attraverso  nuove “legali” cartiere!!!

Non entro in questa sede sul diritto alla sicurezza che quei mancati controllo determinano; basti osservare i fatti gravi a cui stiamo assistendo in queste ore, con l’uccisione ad esempio di un quattordicenne di origine romena, morto a causa di una sparatoria nel parcheggio della stazione Monte Compatri-Pantano, capolinea della metropolitana di Roma…

Già… viene da chiedersi: ma com’è che nessuno ha finora effettuato quegli opportuni controlli, in particolare su quei soggetti già segnalati che ora secondo le indagini, dovrebbero essere gli esecutori materiali di quell’omicidio???   

Peraltro non comprendo come sia possibile che una regione come la nostra, venga invasa ogni giorno dalla droga, armi e quant’altro, sapendo tra l’altro – permettetemi di aggiungere da ignorante – quanto pochi siano i passaggi per giungere sulla nostra isola e tutti – vorrei precisare – a mezzo di imbarcazioni!!!

Ed allora, volendo considerare quegli unici ingressi quasi fossero una demarcata frontiera, in questa personale idea di controllo del territorio vorrei altresì far presente come le nostre forze dell’ordine hanno la possibilità di avvalersi di nuove tecnologie informatiche e di video-sorveglianza, ma non solo, hanno la possibilità di verificare quelle schedature operative messe in atto in tanti anni di servizio di bocco stradale: auspico che quantomeno da quegli accertamenti documentali, il sistema ne abbia realizzato un database per verificare tutti quei possibili collegamenti tra i soggetti fermati e gli affiliati di quella criminalità organizzata, tra parenti e/o familiari e amici…

Ed allora, facendo le funzioni di docente, riprendo nuovamente quella scienza nota come “geografia“, nell’ottica di focalizzare il territorio siciliano e quindi i suoi principali porti d’ingresso, la regola vale anche per gli ingressi minori, ma ritengo che il Porto di Messina prima e quello di Palermo dopo, possono esser considerati quelli che dovrebbero ricevere da parte delle forze dell’ordine la massima attenzione!!!

Ed allora faccio un esempio banale ed auspico che qualche sagace figura istituzionale, posta all’interno di quei nostri bei palazzi storici, solitamente seduti in quelle comode poltrone, comprenda una volta e per tutte – visto che finora i fatti dimostrano di non averlo fatto – quanto sia semplice effettuare quei  controlli, senza bisogno di intervenire o mettere in campo un esercito, ma facendo uso semplicemente di cinque pattuglie (composta da almeno due unità…) dalle partenze della Calabria agli arrivi in Sicilia!!!

Difatti, per chi non abbia mai attraversato lo stretto con una imbarcazione (pubblica o privata), deve sapere che prima di imbarcarsi ed effettuato il dovuto biglietto d’ingresso, ci si mette in fila in attesa del traghetto; durante quella sosta, solitamente, un addetto di quelle compagnie si avvicina agli automezzi, per obliterare la ricevuta di viaggio. Ecco durante questa fase di controllo, basterebbe semplicemente abbinare due pattuglie per eseguire quei controlli; sì… come riportavo sopra,  basta semplicemente un’unità cinofila, formata da un cane (addestrato alla ricerca di droghe e armi da fuoco, attraverso alcuni odori diversi correlati ad essi…) e dal suo conduttore, insieme ad un altra pattuglia armata a protezione di questa unità per verificare ciascuna auto e soprattutto contribuire a far arrestare rapidamente eventuali sospettati e quindi a porre sotto verifica l’auto in questione…

Il sottoscritto preferirebbe altresì che non si attendesse l’uscita delle auto dalle navi sul suolo siciliano, sarebbe difatti più proficuo effettuare ulteriori controlli minuziosi direttamente a bordo delle navi; d’altronde tutti noi sappiamo del divieto a bordo di restare sugli automezzi e quindi di recarsi nei ponti passeggeri; per cui quale maggior serenità per le forze dell’ordine impegnate a ispezionare quegli automezzi, senza che vi sia nessuno che possa interrompere quegli accertamenti: infine… le altre pattuglie in attesa sulla terraferma, possono ora indirizzare (durante l’uscita dalla nave) l’eventuale mezzo segnalato, bloccarlo e farlo verificare da un’ulteriore pattuglia…

Quanto sopra ovviamente, può esser ripetuto in maniera identica per chi si dirige verso la Calabria e quindi la penisola; d’altronde si tratta di mettere in campo altre tre unità che ritengo possono venir  serenamente recuperate dalle migliaia di forze dell’ordine presenti in questo momento nelle due regione siciliana e calabrese!!! 

 Minch… ma accussi semplici ié??? Ma comu po’ ghiessiri ca nuddu cia pinsatu prima???  

Già come può essere o forse dovrei sospettare che forse qualcuno sicuramente ci ha pensato, ma come sempre accade in questa terra “infetta”, si è preferito girarsi dall’altro lato, sì… non prendere alcuna iniziativa che potrebbe condurre a possibili ripercussioni non solo personali e/o familiari, ma anche nella carriera, e quindi, si preferisce chiudere gli occhi e fottersene completamente d’ascoltare le istanze di sicurezza sempre crescenti richieste dalla collettività!!!

E difatti… ma quali piani coordinati di controllo del territorio parliamo??? Ma di quale lotta alla criminalità organizzata, ingresso di droga, armi e riciclaggio di denaro sporco discutono??? 

Ma sì… consentiamo a tutte quelle attività illegali di prosperare nella nostra “bedda Sicilia”; d’altronde, di una cosa negli anni mi son convinto: sono troppi… numerosi, coloro che mensilmente beneficiano di quel business (e non mi riferisco ai soli delinquenti…), già… gli stessi che evidenziano con le loro “sterili” azioni, di non voler rinunciare a quei benefici!!! 

Tomba di Gesù: le conseguenze per la fede sarebbero disastrose!!!

Prima di riprendere il post pubblicato ieri https://nicola-costanzo.blogspot.com/2024/01/non-e-che-la-tomba-di-gesu-e-stata.html vorrei fare una premessa che potrebbe far comprendere come il più delle volte, la verità non possa esser manifestata, in quanto causerebbe situazioni imprevedibili ed inimmaginabili…

Con questo voglio dire che non sempre la verità dei fatti – anche quando opportunamente accertata e verificata – viene da tutti accolta, anzi la maggior parte dinnanzi all’evidenza, preferisce il più delle volte girarsi dall’altra parte, non ascoltarla, di più… rifiutarla, sì perché contraddice con quanto finora si era creduto e quindi non si è pronti a quell’improvviso cambiamento!

Difatti, ponete il caso su quanto avevo riportato ieri e cioè che il ritrovamento della tomba di Gesù sia reale e che i fatti (e quindi che le analisi compiute sul Dna di quello scheletro con alcuni suoi presunti familiari, di cui in questi giorni parlerò…) dimostrassero che quell’uomo non fosse diverso da noi e quindi che non vi fu in quel tempo alcuna “resurrezione“, ma non solo, egli morì su una croce come le migliaia e migliaia di uomini e donne che nel corso dei secoli l’avevano preceduto e che per altri trecento anni lo hanno ahimè seguito; d’altronde parliamo di una pratica, quella della crocifissione, che i romani avevano appreso già dai Cartaginesi e che veniva per l’appunto utilizzata per infliggere il massimo del dolore, tortura che venne definitivamente abolita nel IV secolo dall’imperatore (ormai… cristianizzato) Costantino.

Peraltro vorrei ricordare come su quell’accaduto vi siano parecchie discrepanze, ad esempio i “Testimoni di Geova”, considerano Gesù morto non su una croce, ma legato ad un palo: questi difatti fanno riferimento alla circostanza che nel Nuovo Testamento si usò la parola greca σταυρός (stauròs) con il significato di “palo di tortura”; ma anche Luca impiegò un sinonimo, ξύλον (xylon), che significa “legno” e quindi i Testimoni di Geova sostengono che con tali termini gli evangelisti designassero un singolo palo verticale.

Gli stessi musulmani, che considerano Gesù (non il figlio di Dio) ma un grande profeta, nelle loro scritture riportano che egli ascese direttamente al cielo, senza patire in croce. 

Se quindi si escludono le fonti cristiane che da sempre parlano della “croce”, possiamo costatare come tutte le altre fonti, quelle cosiddette indipendenti non dicano molto su quell’episodio: Gli scrittori romani Tacito e Svetonio, nel 116 e nel 117 d.C. citarono Gesù dicendo solo che fu giustiziato, senza spiegare come. Giuseppe Flavio, autore intorno al 75 d.C. di Antichità Giudaiche, è l’unico “indipendente” ad attestare la croce con queste parole: “Gesù fu uomo saggio se pure conviene chiamarlo uomo, infatti egli compiva opere straordinarie (…) dopo che Pilato lo condannò alla croce, non vennero meno coloro che fin dall’inizio lo ebbero amato (…)”. 

Va detto comunque che la maggioranza degli studiosi accetti parzialmente questo scritto, attribuendo ad esso interpolazioni e manomissioni compiute da alcuni “cristiani”, in particolare ci si riferisce ad alcune affermazioni che hanno di fatto migliorato un resoconto negativo di Gesù, togliendo e quindi modificando le frasi realmente riportate nel testo originale!

Ritorniamo quindi all’inizio…

Poniamo per un momento che si confermasse che quello scheletro ritrovato all’interno di una tomba, potesse appartenere realmente al corpo di Gesù, ditemi: ma veramente pensate che gli ebrei, dopo quanto hanno passato a causa di quell’accusa di “deicìdio” e cioè d’aver fatto crocifiggere Gesù Cristo, tema principale divenuto a partire dal 300 d.c. motivo dell’antisemitismo cristiano, possano far trapelare una notizia del genere???

Sono anni che il mondo intero, dopo quanto accaduto a partire dalla seconda metà del XX secolo a causa della Shoah (il genocidio di cui furono responsabili le autorità della Germania nazista ma anche i loro alleati, ma di cui anche la chiesa cristiana in particolare quella cattolica ha gravi colpe per quei “silenzi assordanti”…), ha provato a ricucire un rapporto con gli israeliani ed ora quest’ultimi, dopo millenni di antisemitismo (lo stesso tra l’altro che si sta in questi giorni ripetendo a causa il conflitto in corso nella Striscia di Gaza contro il gruppo di Hamas, a scapito anche della popolazione palestinese che come stiamo assistendo sta subendo numerose vittime, senza che ahimè nessuno sia in grado di fermare questa guerra assurda…), ora che finalmente hanno iniziato ad avere nuove relazioni con gran parte del mondo intero, in particolare con il mondo cristiano che ha visto profondamente migliorare i rapporti diplomatici con il Vaticano, pensate che voglia tornare al passato???

Già… vorrei aggiungere di quanto gli israeliani siano felici per non dire “appagati”, mi riferisco al il profilo economico/finanziario, per essere i custodi di quel turismo “cristiano” ma non solo, che da sempre si reca in quella terra santa, fonte di business e di guadagni per tutti coloro che attendono e organizzano tour per visionare quei luoghi sacri, sì… centinaia di migliaia di pellegrini che ogni giorno per fede, fanno in modo di recarsi in quelle mete religiose.

Credetemi… poco importa alla maggior parte di loro dell’aspetto spirituale dei fedeli, ciò che interessa maggiormente è il flusso milionario che quel settore turistico/religioso produce, quantificabile in milioni e milioni di euro che vengono suddivisi tra enti, confraternite, accompagnatori spirituali, guide, tour operator, agenzie di viaggio, assicurazioni, servizi di autotrasporti, cui seguono per l’ingresso ticket staccati dinnanzi quei luoghi sacri, a cui si aggiungono attività di compravendite di reliquie e oggetti sacri venduti in ogni angolo di strada da ambulati, commercianti, negozianti, etc… e per finire, come non evidenziare le migliaia strutture di accoglienza create appositamente da privati e da enti religiosi, ubicate tutte in posizione strategiche: ricordo tra l’altro che stiamo parliamo di luoghi sacri per tutti i credenti delle tre grandi religioni monoteiste: Ebraismo, Cristianesimo ed Islam!!!

Immaginatevi quindi quanto sia ora penalizzante quel conflitto armato che ha di fatto determinato su tutto il territorio un crollo improvviso di presenze e che purtroppo prevede di dover continuare così ancora per molti mesi, incidendo negativamente su tutta l’economia turistica di quell’area; pensate quindi che gli israeliani desiderano – dopo quanto sta già loro accadendo – di rimanere coinvolti in un qualche ritrovamento che possa accendere nuove controversie religiosi o dibattitti teologici, sulla eventuale possibilità che uno scheletro possa appartenere a Gesù??? Ma per favore, non ci pensano minimamente!!! 

Domani comunque riprenderò a parlare di quella tomba di famiglia scavata appena fuori la città vecchia di Gerusalemme, provando così a dare un senso non solo a quel remoto passato, ma soprattutto a quanto in questi anni, mi è stato – come per tanti – intenzionalmente riportato… 

DIA: non si ferma neppure sotto i giorni festivi!!!

Sono state migliaia le misure interdittive antimafia nel 2023 per le società in odore di mafia o legate a note associazioni criminali… 

Sono i numeri dell’attività della Direzione investigativa antimafia nazionale che hanno portato a sequestri/confische per centinaia di milioni di euro

Un bilancio certamente positivo, anche se molto c’è ancora da fare, in particolare nei confronti di quelle società “affiliate” che presentano ancora oggi una forma velata di pedigree “legale”, se pur risultano essere a tutti gli effetti delle vere e proprie “cartiere” per il riciclaggio di denaro sporco proveniente da quel sistema di malaffare.

C’è bisogno quindi che lo Stato evidenzi una volta e per tutte la propria forza, mostri quindi in maniera concreta la lotta che vuole intraprendere senza tentennamenti o compromessi politici, in particolare nei confronti di quelle amministrazioni comunali che evidenziano ancora oggi, una vera e propria assenza di democrazia nei loro comuni. 

Ed ancora, bisogna rafforzare il ruolo della Dia nell’attività di contrasto, in particolare negli appalti pubblici, una condizione negativa che pesa enormemente sulle difficoltà economiche e produttive del territorio. 

Inizia quindi un nuovo anno, ma la lotta alla criminalità non si ferma anche per ciò che concerne la lotta sul fronte “internazionale” che mostra essere uno dei maggiori interessi per quelle organizzazioni criminali, a seguito dei business e della gestione dei finanziamenti concessi dall’Unione Europea al nostro Paese, su cui molti vorrebbero metterci le mani…

Il 2024 è iniziato, ma la lotta alle “mafie” vedrete anche quest’anno non sarà facile, anche perché quest’ultime hanno (nel corso di questi anni) subito importanti trasformazioni, sia strutturali che concettuali, passando da quel semplice apparato familiare, a vero e proprio sistema integrato e connesso che non coinvolge soltanto l’appartenenza dei suoi affiliati, costituito da parenti, familiari e amici,  no… la realtà ci dice che quel complesso “corruttivo e illegale” si è esteso a professionisti e soprattutto a molti colletti bianchi, molti dei quali ahimè, si trovano attualmente a gestire proprio i nostri apparati istituzionali!!!

L’ex boss "fantasma" e deceduto…

Luigi Ciotti: “La sua morte non cancella responsabilità‘”. Con sè porta segreti, tesori nascosti, verità mai rivelate…

Matteo Messina Denaro è morto poco prima delle 2, nella nottata tra domenica 24 e lunedì 25 settembre all’ospedale dell’Aquila. Era stato arrestato il 16 gennaio 2023 ,dopo trent’anni di latitanza. Era considerato uno degli eredi dei corleonesi, l’ala dura di Cosa nostra che prese il sopravvento nella guerra di mafia degli anni Ottanta e che lanciò la sfida allo Stato con la strategia stragista del 1992 e 1993, ma  Matteo Messina Denaro, sconfitto nella notte da un tumore al colon, aveva poco in comune con lo stile di vita di Totò Riina e Bernardo Provenzano, se non gli ergastoli e la ferocia assassina. Nel supercarcere de L’Aquila, dove è stato interrogato più volte dal procuratore di Palermo Maurizio De Lucia e dall’aggiunto Paolo Guido, ha ricordato che se non fosse stato per il tumore al colon non sarebbe stato catturato ma soprattutto ha sempre ribadito “con voi parlo, ma non collaborerò mai”. Il boss 61enne nel 2020 era stato colpito dal cancro al colon: la malattia lo aveva costretto a prendere dei rischi rispetto a una latitanza perfetta durata quasi trent’anni.. Il boss di Castelvetrano ha rifiutato cerimonie religiose e sarà sepolto nella tomba di famiglia dove già riposa il padre, morto da latitante.

“Oggi che lui se n’è andato, di fronte alla morte ciascuno si ferma, ma la morte non può’ cancellare le responsabilità di quella violenza, di quei crimini, di quelle centinaia di persone che sono state spazzate via”.

La mafia e la corruzione costituiscono emergenze serie e sempre attuali, in Italia. I cittadini ne sono consapevoli (come emerge dalla Terza edizione della ricerca di Libera curata da Demos sulla percezione dei cittadini della corruzione e delle mafie)

Nonostante l’arresto di Matteo Messina Denaro, gli italiani, pur riconoscendo l’importanza di tale passaggio, non lo ritengono “decisivo” nella lotta alle mafie: l’80% degli intervistati pensa, infatti, che “la mafia in Italia è forte come prima“. Difatti, solo il 12% pensa che “l’arresto del boss abbia indebolito il sistema mafioso”.

Le parole di Don Ciotti dopo il suo arresto: “La sua latitanza ne nasconde altre“!!!

Le mafie non sono riducibili ai loro “capi”, non lo sono mai state e oggi lo sono ancora di meno, essendosi sviluppate in organizzazioni reticolari in grado di sopperire alla singola mancanza attraverso la forza del sistema. Sviluppo di cui proprio Matteo Messina Denaro è stato promotore e protagonista, traghettando Cosa Nostra dal modello militare e “stragista” di Riina a quello attuale, imprenditoriale e tecnologico capace di dominare attraverso la corruzione e il “cyber crime” riducendo al minimo l’uso delle armi. La sua latitanza è stata accompagnata anche dalla latitanza della politica indirettamente complice di quella di Messina Denaro: la mancata costruzione, in Italia come nel mondo, di un modello sociale e economico fondato sui diritti fondamentali – la casa, il lavoro, la scuola, l’assistenza sanitaria – modello antitetico a quello predatorio che produce ingiustizie, disuguaglianze e vuoti di democrazia che sono per le mafie di tutto il mondo occasioni di profitto e di potere. 

La lotta alla mafia non si arresta con la morte di Matteo Messina Denaro perché l’ultima mafia è sempre la penultima, perché il codice genetico della mafia affida alla sua creatura un imperativo primario: quello di sopravvivere. Ce n’è un’altra infatti che cova, ha sempre covato. Nei cambiamenti storici che sono avvenuti, ci sono sempre delle ceneri che ardono sotto. 

Il denaro non è stato soltanto una parte del suo cognome, ma uno strumento del suo potere invisibile e intatto. 

Libera e Lavialibera, la rivista dell’associazione, hanno provato a fare i conti in tasca a Matteo Messina Denaro che ha basato la sua leadership non soltanto sulla violenza, ma soprattutto sui soldi e sui rapporti con politica e massoneria, un tesoro stimato al 2020 ad oltre 4 miliardi di euro in una provincia, quella di Trapani, dove la media dei redditi pro capite è tra le più basse d’Italia. Parliamo di aziende, conti correnti, beni mobili e immobili sequestrati e confiscati in seguito alle attività investigative grazie a prestanomi, gregari, imprenditori, persone a vario titolo riconducibili all’ex boss…

Nel portafoglio della “società” di MMD il settore più “redditizio” sono stati gli impianti eolici, circa 1,5 miliardi sequestrati, altri 1,5 miliardi per i villaggi vacanze e i 700 milioni confiscati nel 2013 nella grande distribuzione, 500 milioni contabilizzati nel settore dell’edilizia e costruzione. Altri 4 miliardi di euro rappresentano parte del suo ingente capitale economico cresciuto anno dopo anno, grazie alla sua rete di fiancheggiatori fidati e soprattutto alla rete di protezione di gente che conta nel mondo della politica e della massoneria. Un capitale conosciuto che rappresenta solo un minima parte di quello “occulto” nascosto in libri contabili e investimenti in giro per Italia e all’estero grazie alla complessa e articolata catena di figure che in questi anni gli hanno consentito di gestire investimenti e operazioni di riciclaggio, individuando sempre nuovi settori economici nei quali muoversi.

CATANIA: dopo 27 anni e tra un silenzio generale, chiude un’impresa e sei famiglie vengono lasciate a casa!!!

Posso dire di conoscere questo rifornimento da sempre, già… sin da quando per la prima volta ha aperto i battenti nella via Passo Gravina ed in questi giorni (dopo essere venuto a Catania a trascorrere qualche giorno di ferie, prima di ripartire nuovamente per il nord Italia), ho scoperto – recandomi per far far rifornimento – che quella struttura fosse chiusa!!! 

Debbo dire che in quell’occasione non avevo compreso le motivazioni e neppure che la chiusura di quella attività fosse definitiva, sì… ho pensato che la catena posta dinnanzi all’ingresso, fosse dovuta ad un programmato periodo feriale, ma successivamente, mia figlia Alessia, mi ha fatto notare che che quel rifornimento, fosse chiuso già da tempo…     

E difatti, dopo pochi giorni, passando dinnanzi a quel rifornimento, mi ha inviato le foto in allegato, nelle quali sono espresse le reali motivazioni di quella chiusura a dir poco incredibile!!!

Certo… a leggere le motivazioni di quella chiusura si resta basiti, d’altronde si comprendono bene da quelle parole i ricatti ai quali il gestore è stato ahimè accompagnato, già direttamente alla porta… e questa volta non centra la criminalità organizzata, perché le ragioni di quella chiusura vanno ricercate altrove e precisamente nella gestione dei carburanti, sulla concorrenza generata in questi anni da tutti quei rifornimenti – la cui provenienza dei carburanti è stata più volte sottoposta ad inchieste giornalistiche, vedasi per ultima quella della trasmissione Report – che operano a prezzi più bassi, ma il cui prodotto resta – secondo alcune associazioni a difesa dei consumatori – di indubbia o scarsa qualità…

Difatti, proprio il mese scorso, durante alcuni controlli da parte della Gdf presso dei distributori di carburante, è stato trovato gasolio miscelato con varie sostanze – vedasi link: https://newsicilia.it/trapani/cronaca/controlli-nei-distributori-di-carburante-trovato-gasolio-miscelato-con-varie-sostanze/879147/

L’hanno definito il boom delle “pompe bianche”: distributori siciliani senza alcun logo, marchio e/o insegne, rifornimenti dove gli automobilisti sperano di approfittare di quei cosiddetti “prezzi stracciati” per risparmiare su un pieno… 

E’ sono questi i reali motivi che hanno portato in questi anni nell’isola molti distributori a chiudere i propri battenti (tra cui quello di cui parlo sopra); difatti quest’ultimi sono passati da circa 2400 a poco meno di 1500 (vedasi i dati del ministero per lo Sviluppo Economico) e sembra che dietro quell’insegna, bianca o “griffata”, vi siano sempre più spesso una decina di imprese che stanno prendendo il posto delle compagnie petrolifere…

Cosa aggiungere, speriamo che qualcuno faccia qualcosa, mi riferisco in particolare alle Istituzioni che da tempo avrebbero dovuto iniziare ad operare quelle opportune verifiche sul campo!!!

D’altronde basta poco per comprendere cosa stia realmente accadendo dietro questo improvviso business; infatti, se da un lato è importante per i cittadini controllare sempre il prezzo dei carburanti, è altrettanto necessario verificare sempre che la qualità del prodotto e del servizio offerto sia elevato, oltre alla fiducia dell’operatore che rappresenta garanzia di legalità: già… perché non bisogna dimenticare che a volte, dietro uno sconto fittizio e un prezzo offerto generosamente più basso rispetto a quello di mercato, si possono nascondere truffe e chissà forse anche un traffico illegale di carburanti…    

Perché nel frattempo che qualcuno dorme o non compie il proprio dovere o ancor peggio fa finta di non vedere per interessi personali, viceversa altre famiglie, molte direi…  restano di fatto disoccupate!!! 

Finalmente sul "CTS" qualcosa si muove: Presidente Schifani se posso permettermi, vorrei darLe un consiglio…

Ho letto un post sul sito “ANSA” che riportava: “Ieri abbiamo sbloccato il Cts“!!!

Permettetemi di aggiungere “finalmente“, dal momento che in questi anni abbiamo letto da più voci autorevoli – vedasi http://nicola-costanzo.blogspot.com/2023/01/il-dott-alfio-grassi-e-quella-guerra-di.html – di come quella commissione tecnica specialistica, abbia paralizzato parecchie iniziative d’investimento industriale e ambientale di molti operatori economici siciliani…

Lo Stesso presidente Schifani ha ora dichiarato partecipando al convegno “Costa Sud, turismo ecosostenibile” organizzato dal Centro studi Ernesto Basile.: “Gli industriali andavano via dalla Sicilia”!!! 

 “Adesso nomineremo un Presidente che sia un esperto, che non sia stato impegnato in politica e che sia lontano da posizioni pseudo-ambientaliste – ha proseguito Schifani – vigileremo lo sviluppo sostenibile, l’aspetto ambientale, ma anche quello sociale. Il comitato dovrà rilasciare pareri in tempi celeri”.

Certo quanto dovrà accadere rappresenta un punto nodale per l’economia siciliana, in quanto come si sa… su quei settori vi sono parecchi interessi in gioco, d’altronde parliamo di un business milionario cui in molti non vogliono rinunciare …

Lo stesso Presidente Schfani ha affermato: “è importante che si lavori con spirito costruttivo e non demagogico e demolitivo e la Commissione tecnica specialistica, che negli anni passati aveva paralizzato varie iniziative imprenditoriali e investimenti non fornendo i pareri necessari deve essere guidata da una figura di esperienza fuori dalla politica e che guardi a una regione che deve crescere e accogliere gli investimenti per migliorare la qualità della vita dei siciliani, ad aumentare il nostro Pil e l’occupazione. Perché va bene lo sviluppo sostenibile e la tutela dell’ambiente, ma dobbiamo occuparci degli aspetti sociali ed economici della nostra Sicilia. Riformare, semplificare e sburocratizzare sono parole chiave su cui si sta muovendo e si muoverà questo governo”!!!

Presidente Schifani, come ho scritto nel mio titolo di apertura, il sottoscritto vorrebbe darLe un consiglio: nulla a che dire sul nome che verrà preso per l’incarico a nuovo Presidente del CTS, ma non avendo mai creduto nelle capacità di un uomo solo a modello “Salvatore della Patria“, mi permetto di suggerire una semplice procedura, che garantirebbe a tutti noi e quindi anche a Lei, trasparenza, professionalità, ma soprattutto “legalità”!!!

E sì… perché alla fine è sempre ciò che manca a questa nostra terra e cioè persone perbene che compiono in maniera corretta gli incarichi ricevuti… 

Ed allora nel decidere di affidare quel ruolo così importante, Lei dovrebbe nello stesso istante, creare un pool – quantomeno di cinque soggetti – che si controllino a vicenda e che autorizzino le decisioni intraprese non solo da quel Presidente, ma anche da questo comitato, affinché ogni provvedimento approvato, sia stato in maniera rigorosa rispettato!!!

Perché soltanto così potremmo non ritrovarci tra qualche anno a dover leggere su nuove inchieste giudiziarie compiute dalle nostre usuali Procure nazionali, di cui mi consenta da buon siciliano – con estremo disgusto – mi sono stancato!!!

Finalmente giunge la conferma ufficiale: la relazione della Dia riporta che non si sta contrastando le mafie per come si dovrebbe!!!

Almeno in questo paese c’è chi ha il coraggio di dire la verità e non continua a nascondersi dietro il dito!!! 

“La relazione della Dia è una conferma e vuol dire che noi non stiamo contrastando come potremmo e come dovremmo. Soprattutto dovremmo fare di più e avere nuove regole, strumenti normativi più incisivi, adeguati e proporzionati alla realtà criminale”. 

A dirlo è il Procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri, durante un incontro in un liceo classico di Cosenza, rispondendo alle domande dei giornalisti presenti: “Se si allargano le maglie dei controlli e moltiplicano i subappalti le mafie hanno più possibilità di inserirsi. Questa direttiva europea che non limita i subappalti sarà una grande ingenuità che sarà pagata a caro prezzo”.

“Invito quindi gli insegnanti, i dirigenti scolastici, a portare i ragazzi nelle comunità di recupero e far sentire loro, dalla diretta voce dei tossicodipendenti, se sono favorevoli o meno alla legalizzazione delle droghe. Chi soffre vi dirà che la droga è una schiavitù, il resto sono chiacchiere”!!!

Vorrei aggiungere come sia incredibile che ancora oggi, nel 2023, la droga rappresenti per quelle associazioni criminali, il maggior business…

Le entrate milionarie mensili, fanno comprendere come in questo paese la droga sia fortemente richiesta, in particolare proprio la cocaina; debbo quindi prendere atto che che una grossa fetta dei miei connazionali fa uso quotidiano di stupefacenti, per le ragioni certamente più disperate, le quali permettono non solo di far ingrossare i portafogli a quei criminali affiliati, ma alimentano e ampliano il giro di tutti coloro che finiscono per diventare dipendenti… 

Bisogna fare in modo che tutti indistintamente passino – come avviene già per la sicurezza sui luoghi di lavoro, durante la visita preventiva, per tutti quegli operai autisti o addetti a mansioni pericolose, attraverso controlli medici delle urine e del sangue!!!

Tutti coloro che vengono scoperti d’aver abusato di droghe devono essere sospesi alle loro attività e i loro nomi e cognomi, posti in un registro pubblico, affinché chiunque decidesse di assumerli, possa sapere in anticipo con chi debba avere a che fare…

Certo, comprendo bene come questa metodologia rappresenti per lo stato una ver e propria forzata, d’altronde chissà quanti di loro sono disposti a farsi controllare, sapendo che potrebbero emergere situazioni che finora sono state celate…

D’altronde, come il pesce marcio inizia a puzzare dalla testa, così le cause di un comportamento sbagliato di un subordinato vanno ricercate su chi ricopre posizioni di maggior rilievo, ed ecco quindi i motivi per cui quando il cattivo esempio viene dall’alto è prprio perché gli errori maggiori vengono commessi dai cosiddetti “capi”!!!

Combattere la droga???  Prevenire e contrastare il diffuso fenomeno del consumo di sostanze stupefacenti??? Ma quando mai, fintanto che chi ne fa uso, appartiene a quello sistema che dovrebbe contrastarne la vendita, non cambierà mai nulla!!!

PNRR: l’infiltrazione economico-finanziaria di "cosa-nostra" è già iniziata!!!

Leggo ancora oggi qualcuno parlare di mafia come di un’organizzazione criminale che pretende con l’uso della violenza d’imporre alla società civile la propria forza…

Ascoltando quelle dichiarazioni di taluni esponenti istituzionali, comprendo quanto essi siano distanti dal comprendere quell’oscuro apparato che viceversa, dimostra di procedere in maniera celere e soprattutto rispettata, per essere di supporto a quanti non trovano risposta o ausilio, alle decisioni compiute dal governo nazionale…

Già… perché esso non rappresenta più quel modello sviluppatosi – in negativo – negli anni 90, attraverso una serie di azioni coercitive imposte allora dal capo dei capi corleonesi, il quale pretendeva – dalle diverse organizzazioni criminali – di manifestare ovunque la propria forza…

Oggi “cosa nostra” appare sempre meno legata a quel tipo di dimostrazione brutale, negli anni infatti essa ha rivolto le proprie attenzioni in nuove attività economico-finanziaria, investendo parte dei propri proventi (illeciti) in nuove società dall’aspetto cristallino, raggiungendo in pochi anni, una crescita ragguardevole e un patrimonio interessante. 

E’ tempo quindi per il governo e le forze dell’ordine di cogliere tempestivamente quei segnali che definiscono le linee guida della nuova mafia, affinché le istituzioni ed i suoi uomini più audaci, possano indirizzare verso un livello adeguato quel necessario contrasto, tale da assicurare una protezione efficace definitiva, attraverso metodologie sia preventive che giudiziarie.

Da tale analisi si potranno infatti individuare nuovi sodalizi in atto per consolidare il controllo del territorio, ma soprattutto analizzare quelle strategie d’infiltrazione nel tessuto economico e finanziario del Paese, in particolare in quelle regioni del Sud, interessate ora dai previsti finanziamenti pubblici connessi al PNRR. 

Ecco quindi porre in essere tutta una serie di manovre, per dotarsi di strumenti idonei ad intercettare quei finanziamenti pubblici; si prova attraverso i propri referenti “corrotti” d’inquinare l’economia sana delle regioni, per riuscire in maniera illecita ad accumulare gran parte di quella ricchezza e ponendo di fatto in croce, quel po’ d’imprenditoria ancora presente e sana che, a causa dell’attuale crisi economica, sta ormai implodendo. 

Ecco perché risulta di fondamentale importanza comprendere quali siano gli intrecci che legano quelle organizzazioni mafiose ad una serie d’imprese colluse, dall’immagine legale, già… come riportava quel film “al di sopra di ogni sospetto” e con a capo un mero prestanome che ovviamente nulla ha che perdere…

Parliamo di società che si sono progredite negli anni, d’altro canto va detto come quei loro referenti non ragionano più in maniera parassitaria…

Sì… sono finiti i tempi “mordi e fuggi”, ora si pensa alla grande, si sfruttano nuovi business e ci si infiltra in quel mondo produttivo intrecciando rapporti di collaborazione con professionisti e funzionari “corrotti”, la cui influenza è determinante per massimizzare quelle infiltrazioni e ricavare da quel mondo viziato della politica i maggiori benefici…

Ecco quindi venirsi a creare una concorrenza sleale tra chi utilizza (per la propria crescita societaria) il proprio capitale umano e l’esperienza accumulata nel corso di generazioni e chi viceversa fa uso di finanziamenti esterni (derivanti questi dal reinvestimento dei proventi illeciti attraverso transazioni finanziarie solitamente concluse oltre confine) che entrano a far parte del capitale societario, diventando nuova linfa, per potersi impadronire di quanto in circolazione…

 FINE PRIMA PARTE

Il "tallone d’Achille" nelle organizzazioni mafiose…

Sì… perché a differenza di quanto si possa pensare, anche le associazioni criminali possiedono un unto debole e quest’ultimo è costituito dalle tracce che lasciano dietro di sé, in particolare i movimenti di denaro connessi alle attività più o meno legali svolte…

Si tratta quindi di verificare lo sviluppo di quelle tracce, ad esempio come riportavo nel post di ieri, attraverso un’indagine patrimoniale si prova a seguire il flusso di denaro, quasi sempre (si scoprirà essere) di provenienza illecita e quindi ciò fa comprendere come bisogna attenzionare in maniera minuziosa –nel corso delle investigazioni da parte degli organi inquirenti – il reticolo di prove documentali, le quali dovranno esse precise e dettagliate, affinché possano successivamente essere confermate in qualsivoglia possibile riscontro.

Difatti, attraverso questa particolare metodologia si potrà giungere ad accertare le responsabilità di ciascun soggetto indagato e di tutta la rete di connivenze e complicità che, a qualunque livello, hanno permesso a quel fenomeno certamente illegale, di affermarsi e prosperare.

Più questi risultati verranno verificati e quindi saranno apprezzati, maggiori saranno le possibilità di comprendere quali movimenti di denaro sono stati utilizzati per quelle particolari attività produttive, certamente legate alla criminalità organizzata, ma non solo, seguendo le tracce dei movimenti di denaro, si potrà facilmente ricostruire un quadro probatorio capace di far luce non solo sui reati commessi, fine a se stessi, ma anche su quei metodi coercitivi utilizzati nello specifico quale mezzo per delinquere.

Non è casuale, d’altronde, che proprio queste organizzazioni criminali abbiano saldamente assunto il controllo di molte attività lucrose; quest’ultime infatti per funzionare in maniera perfetta, richiedono non soltanto un’articolata organizzazione, ma soprattutto hanno necessità di avere accanto un  ampio collegamento esterno con soggetti posti ciascuno in strutture pubbliche e/o uffici istituzionali, ed è proprio per questi motivi che diventa difficile agli organo competenti, far emergere nel corso delle indagini, eventuali complicità o ancor più dimostrare un possibile legame o affiliazione con quell’associazione mafiosa.

"Prenditori" ai tempi di Salvi e "prenditori" oggi!!! Già… un po’ di anni son passati, ma basta osservare per la città e ci si accorge come nulla sia cambiato!!!

Certo, la necessità di affrontare le molte implicazioni prodotte dalla pandemia ha costituito per quei cosiddetti “prenditori” una “prova da stress”, costringendo molti di loro ha cambiare parte di quei loro business…

D’altronde va detto, questi pseudo “imprenditori” non possiedono minimamente alcuna capacità o iniziativa d’impresa e se non fosse che è proprio grazie a quel oleato sistema corruttivo e clientelare, fortemente legato alla criminalità organizzata che permettere loro attraverso gli apparati politico/burocratici di aggiudicarsi la maggior parte degli appalti, sì… difficilmente sarebbero riusciti a superare un momenti difficili come quello appena trascorso… 

Difatti, mentre in molte regioni d’Italia la maggior parte delle imprese hanno chiuso i battenti ( e mi riferisco a società che erano sul mercato da oltre mezzo secolo… ), viceversa da noi, le stesse società – i cui nomi sono stati negli anni legati a vicende giudiziarie – si ritrovano oggi presenti sul mercato e stranamente ancor più floride di prima, quasi che quell’essere stati marchiati dalla magistratura, abbia assegnatogli a loro nuove facoltà, tra cui quelle di aprire porte che fino a qualche tempo fa gli erano state precluse… 

Se andiamo poi ad analizzare nel dettaglio quanto accaduto, ci si accorge come molte di loro si sono coalizzate e quindi quel coretto spirito imprenditoriale di competizione, oggi è andato scomparendo, anzi posso aggiungere che non esiste più tra loro più alcuna concorrenza, in quanto il più delle volte affrontano insieme gli appalti o in molti casi, essi stessi rinunciano per favorire l’impresa amica… 

Qualcuno potrebbe pensare che quanto sopra sia stato dovuto all’esigenza di affrontare queste occorse sfide e che quindi le misure organizzative messe in atto siano state necessarie per rispondere a una situazioni imprevista qual è stata la pandemia, ma credetemi non è così… 

Quanto attualmente in atto, serve esclusivamente a non farsi la guerra, perché gli interessi economici e finanziari vengano prima di tutto ed anche forse perché questi rappresentano gli ordini ricevuti dall’alto hanno e se qualcuno di loro pensasse di fare diversamente, sono certo che soccomberebbe in maniera definitiva nel giro di pochi mesi!!! 

Ed allora come si dice, l’unione fa la forza, già… “uno per tutti e tutti per uno”, affinché nessuno resti deluso, niente più liti e tutti così possono crescere in maniera equivalente, ma soprattutto, la circostanza sicuramente più importante è quella che il sistema resti di fatto inalterato, sotto il loro controllo, già… nessuna ingerenza esterna è permessa! 

Il bello è che sono in molti ad aver chiuso gli occhi, fanno finta di non vederli, anzi no… fanno di peggio, li definiscono “Imprenditori“??? 

Ma per favore, diceva bene il Colonnello Manno, questi nostri imprenditori sono soltanto “ladri di futuro“, aggiungendo inoltre che più che imprenditori, andrebbero definiti con il loro nome: “Prenditori”!!!

Peraltro, come non ricordate le parole dell’ex Procuratore di Catania Giovanni Salvi anch’egli sulla stessa linea del Colonnello, affermando come quegli imprenditori di allora ( che poi sono gli stessi di oggi…) erano esclusivamente dei “rapaci”!!!

Difatti, osservando quanto sta accadendo, come dare torto a quelle parole…

Cave??? C’è ancora molto da scavare!!!

Questa mattina ho acquistato l’inedito del magazine “S” ed ho scoperto come al suo interno vi sia un post interessante realizzato da Antonio Giordano intitolato: “Il tesoro nero dell’Etna“!

Sono particolarmente sorpreso che questo mensile abbia voluto toccare un argomento considerato da molti “off-limits”, in particolare nella nostra regione…

Ricordo infatti come alcuni anni fa, esplorando su “google” la parola cave, estrazione, frantumazione, conglomerati, inerti, ecc… venivano evidenziate una serie di informazioni generiche a modello “wikipedia”…

Si trattavano difatti quegli argomenti come un semplice dizionario enciclopedico, spiegando ciascuna parola attraverso descrizioni tecnico/scientifiche, facendo riferimento a specifiche di natura chimico-fisica, ai possibili legami, alla metodologia operativa, d’estrazione, logistica, produttiva, senza però evidenziare o quantomeno approfondire quel mondo “lavico e/o calcareo” in particolare nell’analizzare quel mancato rispetto delle normative previste che poi si ripercuotono nell’ambiente, nel sociale, nell’ottemperanza dei contratti di lavoro, mancate procedure che si sono scoperte essere illegali!!!

Tutto è stato incredibilmente “celato“, come se quel business milionario non esistesse, in particolare mancavano talune notizie perfettamente occultate dai media siciliani, come se di quella realtà non si dovesse parlare… o meglio, come se quel settore non esistesse, anche perché distante, galattico, già… un microcosmo legato a un mondo “alieno“!!!

E difatti riporta bene il giornalista Giordano quando scrive che sono in molti a definire quel mondo la “Luna“: “perché all’improvviso vegetazione e case scompaiono per lasciare il posto a roccia vulcanica… sembra di essere su un altro pianeta”…

Già soprattutto quando si prova ad esaminare in “profondità” quel “pianeta”, sì… azzardando a scoprire cosa si nasconde sotto lo strato di quella polvere nera!!!

Difatti… osservando dall’esterno quel sistema produttivo (sempreché si ha la fortuna d’individuarlo quel sito – agli occhi di molti addetti ancora “oscuro” – sì… infatti, volendo restare all’interno di in quel mondo cosmico, potremmo paragonare esso…  ad un “buco nero”, difficile da identificare…), si ha come l’impressione che vi sia un qualcosa di “sommerso” che non viene appositamente portato alla lucegià proprio come quella terra vegetale presente, ma sottostante e al buio…

Leggendo peraltro l’articolo si resta basiti e si comprendono i motivi per cui in molti preferiscono non toccare l’argomento per non subire ripercussioni, a differenza di altri che stranamente utilizzano “enigmatiche” giustificazioni a circostanze e situazioni, che definire “gravissime” sarebbe ancora qualcosa di riduttivo, eppure attraverso quei concetti elusivi, si riesce ancora una volta – in modo velato – a proteggere quel sistema ed ogni suo comportamento illegale…

La verità è che a tutti va bene così… e quando dico tutti, non mi riferisco ai soli imprenditori “prenditori”, ma anche a tutti coloro che con questa roccia magmatica (e non solo…) sopravvivono bene… anzi di più, magnificamente bene!!!

Qualcosa sta cambiando è vero, ma quanto si è andato in quest’ultimo anno intaccando attraverso le forze dell’ordine – in particolare dal Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri (N.O.E.) – rappresenta ahimè ancora lo strato superficiale…

Già, perché potremmo paragonare quella cava ad un frutto, ed oggi le inchieste effettuate e i relativi sequestri, hanno dimostrato come si è intaccato solo lo strato esterno della “buccia”…

Infatti, la parte più interessante di quel frutto è rappresentato dalla parte nascosta, è quella più interna la porzione “succosa” o per meglio dire quella più redditizia, perché garantisce in maniera illecita, sicuri vantaggi  economici e finanziari…

Resta ancora molto da scoprire dietro quel mondo delle cave… ed è il motivo per cui ancora oggi, vi è molto da scavare… ma come vado solitamente ripetendo, se non s’inizia ad affrontare il problema, non si potrà mai giungere ad una sua definitiva soluzione…

E quindi… l’importante è aver iniziato!!!

La vera forza della mafia??? I suoi legami esterni!!!

Riportava un tempo l’ex magistrato Luciano Violante: “Per intrecciare relazioni di questo tipo, lo strumento privilegiato dai gruppi mafiosi è, più che la violenza, la corruzione, la quale è per sua natura silenziosa, crea un clima di complicità, favorisce la mimetizzazione, consente di conseguire l’utile desiderato con rischi minori, mina dall’interno le istituzioni”. 
Sulla stessa lunghezza d’onda il pensiero di un altro magistrato siciliano, Antonio Ingroia, che da sempre ha sottolineato la pericolosità dei rapporti esterni della mafia: “Il rafforzamento che deriva all’associazione mafiosa da tali rapporti, è evidente; è in virtù di essi che la mafia è un potere criminale prima ancora che un’organizzazione criminale. Un sistema di potere fondato certamente sulla violenza, ma che per la sua sopravvivenza ha bisogno di un costante rapporto con settori della classe dirigente”!!!
E difatti, quanto fin qui emerso grazie alle inchieste delle varie procure siciliane, dimostra – senza che permanga in proposito alcun ragionevole dubbio – come le organizzazioni mafiose abbiano negli anni curato quella loro politica di relazioni esterne, con tutti gli esponenti di quelle categorie professionali ed in particolare con i dirigenti/quadri degli Enti pubblici, per proseguire con esponenti al vertice del circuito politico-istituzionale…
La presenza di tali soggetti è ormai certa e si estende dal settore finanziario a quello giuridico, da quello degli organi d’informazione, fino ai settori culturali più diversi… 
Ovviamente questi soggetti esterni, non sono dei veri e propri “affiliati“, ma pur non facendo parte direttamente di quella organizzazione mafiosa, ne costituiscono un punti di riferimento per l’individuazione, l’organizzazione, la conduzione e la massima redditività di quell’attività criminale…
Difatti, ciò che ha reso quell’organizzazione criminale così importante, non è rappresentato dalla sua pericolosità espressa in potenza militare, ma dalla rete di relazioni esterne in funzione delle quali è sempre riuscita a superare – ove possibile – indenne, quelle l’emergenze che negli anni si sono manifestate, mantenendo immobile il proprio potere sul territorio e quindi sulla società civile…
D’altronde, se non si comprendono quei legami e quelle relazioni esterne, si comprende poco della mafia attuale…
Infatti, già a suo tempo riportava bene l’ex magistrato Gian Carlo Caselli: “La mafia… è mafia proprio perché ha potuto e può ancora contare su quegli appoggi esterni, indispensabili alla sua esistenza e soprattutto alla sua espansione”…
Ecco perché un gruppo mafioso è più forte di un’altro, a seconda se possiede una maggiore capacità espansiva e cioè se presenta al suo interno, non solo una struttura organizzativa solidale in grado di limitare la penetrabilità e la razionalizzazione delle attività svolte, ma soprattutto perché presenta un’estensione verso l’esterno, permettendo così ad essa un incremento del capitale sociale disponibile. 
Attraverso queste ulteriori capacità relazionali, alcuni gruppi mafiosi hanno accresciuto  maggiormente il loro capitale e di conseguenza i propri utili, che poi hanno riciclato per estendere i loro tentacoli e per intrecciarne nuove amicizie e conoscenze, riproducendosi ed infettando come un cancro, non solo lo spazio delle proprie aree di origine, ma soprattutto quelle di nuove e diversa pertinenza… 
Ecco perché tra quei mafiosi ed i soggetti esterni si è stabilito un vero e proprio “equilibrio” che, pur essendo spesso temporaneo e occasionale, ha reso possibile quella loro cooperazione e quello scambio di favori e corruzioni… 
Fintanto quindi che quei mafiosi avranno la capacità di procurarsi all’esterno i necessari aiuti per compiere quei loro affari illeciti, allorquando ci saranno sempre soggetti disponibili a farsi corrompere e a instaurare con loro rapporti di scambio reciprocamente vantaggiosi, e soprattutto, con un ambiente come quello attuale, pieno d’individui ricattabili legati al mondo della politica e dell’imprenditoria… non mi si dica di credere a quanto ho sentito pronunciare oggi dalla cittadina di Corleone e cioè che lo Stato: “Vince”!!! 

MALTA porto sicuro??? Sì… ma solo per affaristi, faccendieri, ladri e mafiosi!!!


Dicono che Malta insieme all’Italia rappresenti per l’Europa un porto sicuro per accogliere quei poveri migranti…
Eppure ogni qualvolta che una nave “Ong” si dirige verso quell’isola, viene automaticamente respinta… 

Ed allora mi chiedo, a quale norme internazionali fa riferimento questo Stato e perché nessuno prende provvedimenti contro di essa… 
Tutti in Europa si ricordano di fare pressioni al nostro paese e di applicare la convenzione di Amburgo del 1979 che prevede che gli sbarchi debbano avvenire nel “porto sicuro” più vicino al luogo del soccorso ed allora mi chiedo, come mai quando si tratta di Malta, fanno tutti orecchi da mercante???
La verità è semplice: lo stato maltese fa comodo a molti, in particolare fanno gola quelle sue Banche e quella sua disponibilità ad aprirsi a trafficanti di ogni genere e luogo, che grazie a quel suo mare prospiciente le acque internazionali, fa in modo che si possa compiere qualsivoglia azione illegale… e non mi riferisco al traffico dei migranti!!!

Ora, con la guerra civile in atto in Libia, diventa ancor più esplicita l’esigenza di chiudere i porti, perché altrimenti il mercato di quei trafficanti di uomini, lieviterà in modo esponenziale, in quanto quei criminali, non penseranno a garantire quella minima sicurezza della vita dei naufraghi, ma penseranno esclusivamente al proprio business… inviando migliaia di loro su gommoni fatiscenti, ed esponendoli certamente a gravi pericoli…

D’altronde a quei poveri migranti, senza quelle necessarie esigenze primarie, quali cibo, alloggio e cure mediche, e con una guerra in atto di cui potranno a breve diventare vittime inermi, non resta che la fuga in qualsiasi modo senza sapere a priori a quale destinazione finale saranno destinati…
Ecco perché è importante… perché è realmente il primo “porto sicuro”, tanto che il più delle volte si occupa sì… della cura dei malati soccorsi in mare, ma poi vieta gli sbarchi con la scusa di non possedere capacità ricettive sull’isola, ovviamente è tutta una scusa…

Si… perché viceversa, quando si tratta di far entrare nel proprio territorio soggetti ricercati, affiliati a qualche associazione criminale, trafficanti di petrolio, contrabbandieri, personaggi dediti al narcotraffico, ecc… ecco che all’improvviso quei porti si aprono e vengono immediatamente messi a disposizione quelle necessarie lavanderie di riciclaggio, per  far si che i loro “clienti” restino soddisfatti…

Ecco quindi che grazie a quei business… sono tutti felici e contenti, in particolare quei suoi uomini istituzionali, sì… gli stessi che grazie a quell’applicato sistema illegale, si stanno facendo strada… arricchendosi!!!

Combattere la Mafia: "Sì… un gradino alla volta"!!!

La mafia va combattuta un gradino alla volta… 
Già… bisogna studiarla per comprendere come debellarla, perché solo cosi, approfondendo i suoi particolari interessi e quelle sue infiltrazioni sociali, si potrà un giorno sconfiggerla…
D’altronde -come ripeto sempre- quell’associazione criminale, con il passare degli anni, si va espandendo… cambia i suoi programmi, investe in nuovi settori, penetra in quei settori attivi e legali dell’economia sana, infiltra i suoi uomini nella politica e corrompe gli uomini delle istituzioni…
In questi ultimi anni, avendo compreso che in questa terra (ma non solo, potrei dire in tutto il meridione) le potenzialità finanziarie sono ridotte ai minimi termini, ecco che ci si è trasferiti verso realtà ben più produttive a iniziare dal noto “Nord-Est”… 
A dimostrazione di quanto sopra vedasi l’ultima inchiesta della Dda di Venezia che ha portato all’arresto di oltre 50 persone, sospettate di aver permesso di gettare le basi nel litorale di Jesolo, a due passi da Venezia, occupando di fatto un’interesse che un tempo era di dominio della “Mala del Brenta“, di Felice Maniero.
La mafia ha compreso che a differenza dei nostri territori “poveri” il nord Italia possiede tutte quelle caratteristiche di “lavatrice“, per ripulire i suoi capitali di provenienza illecita…
Ecco quindi procedere con l’acquisizione di quelle attività che incassano ogni giorno contanti…
Ristoranti, bar, supermercati, esercizi commerciali, per passare quindi con l’acquisizione di cave, terreni e quant’altro, a cui seguono imprese “limpide” di nuova costituzione “attestate“, dedite in particolare agli appalti pubblici, quali movimenti terra, ripristini idrogeologici, costruzioni d’infrastrutture, lavori stradali e gestione rifiuti…
Ovviamente non poteva mancare oltre a ciò, il il traffico sempre fiorente di droga e prostituzione… 
Ma non solo, ho letto che in taluni casi, si è passati anche al business del “turismo”, grazie alle migliaia di ospiti che ogni giorno giungono sulla città lagunare in pullman, a cui vengono offerti servizi, quali ad esempio i vaporetti per le isole… 
Non esistono più confini e difatti il nord Italia (insieme ad altre realtà internazionali), è diventata (per queste associazioni criminali), nuova terra di conquista e futura residenza per i propri associati e familiari…
Un territorio esteso con cui fare affari, ma soprattutto nel quale investire, anche personalmente, favorendo cioè a seconda delle circostanze (ma soprattutto grazie a quel loro potere economico e finanziario), quei candidati politici ben conosciuti in quel loro territorio e che adesso son divenuti loro amici…  
La mafia ha messo le mani ovunque, acquistando terreni, industrie, società di costruzioni, attività commerciali ed anche proprietà immobiliari, ma soprattutto sta fornendo quel supporto elettorale a chi lo chiede… e sono gli stessi referenti di quei partiti del nord, che ora – vedrete a breve cosa accadrà – puntano a conquistare il Sud!!!

Delinquenti a Sant’Agata??? Ma com’è possibile…

Siete delinquenti“!!!

Con questa frase, monsignor Barbaro Scionti ha tuonato al microfono appena giunti in piazza Duomo …
Parole fortissime che hanno lasciato in un primo istante tutti in silenzio… tanta era la tensione che si avvertiva, la sensazione era che ciascuno di quei catanesi non sapeva cosa fare, se applaudire o stare in silenzio… e soltanto dopo aver espresso queste dichiarazioni: “Una preghiera di riparazione, perché quello che è accaduto è molto grave. I devoti di Sant’Agata non sono ostaggio di nessuno“… ecco che allora è iniziato un timido applauso… leggermente controllato e solo successivamente, quando il Monsignore ha detto “i devoti di Sant’Agata sono per Sant’Agata, l’applauso e scosciato in una ovazione e a quel punto il monsignor incalzando ha urlato: “Cari delinquenti, perché di questo si tratta, siete soli e isolati”!!!
Certo, ad ascoltare questo grido viene da pensare che qualcosa sia cambiato in questa città… 
Quantomeno quest’anno le regole imposte su legalità e sui controlli predisposti dalla prefettura su quei soggetti indicati per la processione, hanno certamente limitato quel cosiddetto controllo nella gestione nell’organizzazione dei festeggiamenti in onore della patrona di Catania…   
Da un altro punto di vista mi sono chiesto, come mai soltanto ora si urla contro quel sistema, avendo da sempre o quantomeno negli anni passati celato con il silenzio quanto veniva da molte testate giornalistiche denunciato…
Ne ricordo una ad esempio che diceva: “La festa di Sant’Agata è controllata dalla mafia. Cosa Nostra catanese avrebbe dettato tempi e ritmi della processione religiosa, controllando di fatto il business dei fuochi d’artificio e della vendita della cera, influendo persino sulle fortune di venditori di torrone e palloncini attraverso un suo regolare controllo…
Due noti procuratori avevano successivamente riportato: “Le famiglie mafiose sono riuscite a penetrare nella manifestazione di maggior valore simbolico per la comunità catanese, con conseguente accrescimento del prestigio criminale dell’organizzazione stessa e l’affermazione come uno dei centri di potere della città”
E quindi ditemi… ora cos’è cambiato??? 
Come mai si rinnega soltanto adesso quanto si sa essere accaduto per decenni…???
Lo stesso epilogo che ha avuto nella mattinata la fine della celebrazione, con la decisione del capo vara di evitare la salita di San Giuliano per motivi di sicurezza, ha provocato come si è visto la reazione di una parte dei devoti al traino del fercolo, che hanno successivamente proseguito da soli con i cordoni in mano…
Un particolare certamente non da poco se si pensa che – secondo quanto a suo tempo riportato in un noto quotidiano nazionale – l’allungarsi a dismisura i tempi della festa, fa crescere proporzionalmente anche i ricavi e gli eventuali benefit per i portatori delle candelore a cui qualcuno aggiungeva di un giro di scommesse clandestine, collegate ai festeggiamenti….
Sappiamo che indagini negli anni ne sono stati fatte tante, alcune concrete ed altre considerate semplici “Vox populi”, ma certamente senza che mai cambiasse nulla!!!
Mentre quest’anno è come se ci fosse stato un giro di vite, già come se si fosse voluto punire qualcuno o qualcosa di quell’ingranaggio collaudato, l’impressione ricevuta, quantomeno da noi cittadini, è che nella festa, ci sia stata un’altra “festa”, dove due opposti schieramenti, si sono voluti misurare, senza giungere mai di fatto allo scontro, ma per fare comprendere forse a chi di dovere, chi gestirà il prossimo anno questa festa… 
Ed allora non mi resta che concludere con la classica frase di rito: “Semu tutti devoti tutti? Cittadini….cittadini… evviva S.Aita!”

"Infiltrazione mafiosa nei consigli comunali"??? Non comprendo quale sia la novità…

Di questi giorni le notizie riguardanti alcuni nostri Comuni… 
Cosa dire, la lista dei consiglieri condannati, indagati e sotto processo è lunghissima, la maggior pare di essi sono individui alle prese con guai giudiziari o che hanno parenti indagati o sotto giudizio per mafia…
Potremmo considerarli “indesiderati”, ma stranamente sono ancora lì seduti in quei consigli, un mix perfetto di mafia e politica, tangenti e mazzette, clientelismo e raccomandazioni, tutto vissuto all’interno di un meccanismo diventato business!!!
D’altronde lo sanno tutti e i pentiti in questi lunghi anni, hanno raccontato cosa avviene alcuni mesi prima delle votazioni elettorali!!!
Potremmo definirlo un vero e proprio patto scellerato quello compiuto dagli affiliati mafiosi con quei candidati politici e non è una novità quanto compiuto da quell’associazione mafiosa, che ha da sempre favorito l’elezioni di diversi candidati…
Certo la normativa attuale risulta alquanto lacunosa, proprio perché vengono generalmente esclusi i rapporti di parentela, coniugio o affinità con quei soggetti malavitosi o quantomeno da soli, non sono sufficienti a suffragare l’ipotesi di sussistenza d’infiltrazione mafiosa, ma occorre quindi che si verifichino essenzialmente talune circostanze:
a) che siano individuati e descritti gli atti idonei, diretti in modo non equivoco, a conseguire lo scopo di condizionare le decisioni dell’impresa che subisce l’infiltrazione;
b) che sia individuato almeno un autore o un mandante del tentativo di infiltrazione;
c) che tale soggetto sia qualificabile come“mafioso in senso tecnico”(si tratti, cioè di soggetto attinto da provvedimenti giudiziari penali per mafia o per altri “reati-spia”);
espressivi di contiguità all’ambiente mafioso, ovvero di soggetto con questi convivente, in ragione di una deliberata scelta di “contiguità”, che ne contraddistingua la condotta di vita).
Da quanto sopra si comprende come la mera parentela o frequentazione con soggetti mafiosi, in mancanza di uno specifico condizionamento nell’attività, politica o imprenditoriale, non depone a garanzia di una connessione diretta, nel senso di un’attività rivolta a logiche d’interessi criminali…
Va aggiunto inoltre il fallimento di quella legge del 96′ che consentiva di confiscare i beni della criminalità per ricondurli alla disponibilità pubblica e sociale… beni che nei fatti, sono rimasti per la gran parte mai recuperati e né utilizzati in concreto, anzi le famiglie mafiose hanno continuato a godere di quei beni perché nessuno ha provveduto a togliere loro il possesso di quelle proprietà immobiliari, terreni q quant’altro, malgrado fosse intervenuto un provvedimento definitivo… 
Ma questo è lo STATO… ha dovuto attendere che ad Ostia un esponente di una famiglia criminale ben conosciuta, desse una testata ad un giornalista, per dare atto a tutta una serie di provvedimenti, che si stanno ora finalizzando con la demolizione di quelle loro proprietà… 
Ma si sa, tutto ciò serve esclusivamente per propaganda politica, se pensate che son dovuti passare trent’anni per procedere e riportare un po di legalità in quei territori… 
D’altronde se pensate che per effettuare quegli stessi provvedimenti (l’abbiamo visto in Tv), si sono presentati con un esercito di quasi un migliaio di unità delle forze dell’ordine, non si può che restare basiti… 
Ma poi ditemi, pensate veramente che dopo aver demolito quelle proprietà, qualcosa in quelle aree cambierà??? 
Come….??? Non ci saranno più attività criminali, sparirà lo spaccio degli stupefacenti, lo sfruttamento della prostituzione, scomparirà il pagamento del pizzo e gli appalti pubblici verranno finalmente aggiudicati ad imprese non affiliate…??? 
Si vabbè… allora aggiungete pure che credete che gli asini volano!!!
Tutto continuerà come prima… è così che va da sempre, perché così che si vuole che si proceda, affinché ciascuno ne abbiamo vantaggio: i criminali per ingigantire quei loro business e lo Stato per sottomettere i cittadini e ricordare a tutti che è solo grazie ad esso, che ci potrà essere legalità e democrazia…
Ma come può esserci democrazia e legalità nel nostro Paese, quando una semplice regola pone ciascuno di noi sì… eguali davanti alla legge, mentre gli eletti a quelle massime cariche dello Stato possono essere esentati da responsabilità penale (in modo assoluto per determinati reati o a tempo in altre circostanze…), sino a quando rivestono una specifica carica politica. 
Già, interessante questa nostra Costituzione… ad esempio, prescrive la non punibilità dei parlamentari per le opinioni espresse – anche diffamatorie – nell’esercizio delle loro funzioni; prescrive, inoltre, la necessità dell’autorizzazione a procedere per arrestare un parlamentare o per processare un ministro accusato di aver commesso reati nell’esercizio delle sue funzioni ed in caso di conflitto tra il voto del Parlamento (principio democratico) e la necessità di esercitare l’azione penale (principio di legalità), interviene la Corte Costituzionale, di cui abbiamo visto in quali modi solitamente è intervenuta…
Altro quindi che ricercare infiltrazioni mafiose, qui ovunque vi giriate a respirare, sentirete l’aria putrida e intrisa di mafiosità!!!

La camorra fa schifo!!!

Ascoltavo stasera il Tg su Rai1, quando ho sentito il Ministro Costa pronunciare la frase: “La camorra fa scifo”!!!
A quella frase ho pensato: “e allora??? Vedi che novità…”!!!
D’altronde, mentre lo Stato pronuncia queste parole, il sottoscritto ripensa a tutte quelle frasi analoghe pronunciate negli anni scorsi, da altrettanti uomini delle istituzioni…
E la camorra cosa ha fatto… intimorita da quelle frasi pensate che sia stata ferma a guardare gli eventi, no… a continuato a fare quattrini con la propria organizzazione criminale, in particolare facendo affari con i rifiuti!!!
Il ministro dice correttamente: “fanno schifo anche i colletti bianchi che speculano sulla salute delle persone”, ma dimentica che sono stati principalmente molti di quei suoi precedenti colleghi a sfilare nei convegni in nome della lotta alla camorra, per poi successivamente sedersi a tavola con quei camorristi, per stringere accordi elettorali…
Come si fa a dimenticare che molti degli uomini eletti in quel territorio, sono stati eletti con i voti della camorra??? 
Credere che la camorra sia ancora costituita da quattro scugnizzi a modello “Gomorra” è una follia!!!
Quell’associazione criminale si comporta oggi come una holding, studia a tavolino i vari sviluppi del territorio, muove le proprie pedine, promuove quei suoi uomini, investe nel territorio, crea lavoro e consenso sociale, ed infine avvicina le associazioni di legalità esistenti per continuare i propri interessi, la sua è una vera e propria strategia…
E’ finito il tempo di quelle famiglie malavitose, ora c’è una metodologia da portare avanti, e ciascuna di esse, deve sottostare a quell’impostazione generale…
Certo, la camorra fa schifo, ma ciò che fa maggiormente più schifo, sono tutte le persone che presentandosi come perbene, con quelle facce pulite e le mani sporche dalle mazzette incassate, partecipano ogni giorno a quegli affari criminali e corruttivi, che determinano nel territorio un grave inquinamento che avvelena non solo l’ambiente, ma soprattutto i suoi cittadini…
Sì… l’hanno definita la “terra dei fuochi“, sono vent’anni che sento parlare di contrasto alla camorra, di realizzare quegli interventi necessari per ripristinare quei territori inquinato da liquami chimici e quant’altro, per combattere i roghi provocati da quella regia delinquenziale…
Non può essere che siamo ancora qui a palarne, non può essere che non sia cambiato nulla in tutti questi anni, che siamo ancora qui a contare gli incendi provocati, non uno, due, tre, quattro cinque… no, ormai non si contano più quegli compiuti, senza che mai nessuno abbia fatto qualcosa!!!
Potete non condividere quanto sto per dire, ma in questi incendi il sottoscritto vede soltanto una cosa, il fallimento dello Stato o per meglio dire, di una parte di quei suoi uomini!!!
Nel frattempo che a Roma si chiacchiera, la camorra continua a controllare il business dei rifiuti, incassa milioni di euro con quell’emergenza eterna, procede a rimuovere tutte quelle “ecoballe” (dopo che lo Stato ha pagato per realizzarle), ed infine inizia a dedicarsi ai nuovi impianti di trasformazione e/o di compostaggio…
La camorra è vero… fa schifo, ma non è la sola!!!

Quanta ipocrisia: "Matteo Salvini… indagato"!!!


Ci fosse uno… si soltanto uno tra tutti coloro che hanno gridato all’immoralità per la vicenda dei migranti giunti a Catania sulla nave “Diciotti“, disponibile a mettersi in casa propria un migrante!!! 

Sono degli ipocriti… già come diceva Gesù: “Guai a voi, scribi e farisei ipocriti… perché pulite l’esterno della coppa e del piatto, mentre l’interno è pieno di rapina e d’intemperanza… Fariseo cieco!!! Pulisci prima l’interno della coppa e del piatto, affinché anche l’esterno sia pulito”!!!

Tutti a gridare “vergogna” per l’accaduto, in molti si sono posti lì dinnanzi al porto per esprimere le loro opinioni (come sempre dinnanzi alle Tv…), in particolare l’hanno fatto per apparire dinnanzi all’opinione pubblica, come altruisti e caritatevoli…
E quindi, eccoli a gridare: “bisogna fare scendere immediatamente quei migranti”!!!
Sì… generosi e pronti a donare un arancino, ma nessuno di loro sale a bordo e soprattutto a nessuno ho sentito dire: “cinque, tre… ma anche soltanto uno di quei migranti datelo a me, desidero accoglierlo a casa mia”!!!

IPOCRITI!!!

Mi fanno schifo, ho sentito parlare di sequestro di persona, di arresto illegale e abuso d’ufficio, ma nessuno parla dei 500.000 migranti presenti nel nostro territorio nazionale, di cui gran parte di essi, proprio in Sicilia…
Uomini, donne e bambini segregati in quei cosiddetti “Cara”, paragonabili a veri e propri “ghetti”, ma stranamente, di questo argomento, nessuno si scandalizza…

Già, come mai nessuno parla delle truffe e dei raggiri compiuti in quelle strutture d’accoglienza, che in questi anni hanno fatto emergere situazioni certamente gravi, portate alla luce soltanto grazie a qualche giornalista coraggioso???
Perché le istituzioni non si sono interessati a verificare con quali modalità sono stati aggiudicati quegli appalti??? 
Sono state mai verificate le assunzioni del personale presente ed il rispetto degli obblighi contrattuali??? 
E cosa dire sulle normative previste sulla prevenzione e protezione??? 
Ed ancora, parlando di quei contratti d’affitto fortemente esosi, come mai nessuno ha mai pensato che forse era meglio destinare quelle somme per costruire nuovi alloggi, anche prefabbricati, con la possibilità di ampliarli con tutta una serie di strutture polivalenti???

Vogliamo poi aggiungere i rischi di salute per quanti operano all’interno di quelle strutture, ad iniziarsi ad esempio dalle nostre forze dell’ordine: Sono stati eseguiti quei necessari controlli medici oppure si aspetta come solitamente avviene, che qualcuno s’infetti per gridare al pericolo e procedere con il “fuggi fuggi” generale…???

Nessuno di questi “ipocriti” è stato capace di proteggere in questi anni, uno soltanto di quei migranti!!!
Mi riferisco allo sfruttamento compiuto da quei caporalati, alla criminalità organizzata che attraverso i propri affiliati, ha utilizzato questi migranti per i propri business illegali, come ad esempio, spacciare stupefacenti, vendere prodotti clonati e far prostituire donne e bambini…
Ma nessuno di quei signori di cui sopra ne parla… e sì, l’importante era fare scendere quei 137 migranti, così ora finalmente si sentiranno più buoni e soprattutto bravi “cristiani”, anche se nei fatti, si sono resi complici di quel sistema mafioso e criminale, alimentato non solo dalla loro ignoranza, ma soprattutto da quella totale indifferenza generale!!! 
Guai a voi, scribi e farisei ipocriti! Perché rassomigliate a sepolcri imbiancati, i quali di fuori appaiono belli, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni putredine.
Così anche voi di fuori apparite giusti davanti agli uomini, ma dentro siete pieni d’ipocrisia e d’iniquità!!!

Certo, dover apprendere che anche all’interno della Prefettura vi siano funzionari corrotti, fa rabbrividire!!!

Mazzette, mazzette e ancora mazzette …
Per fortuna questa volta la corruzione riguarda il responsabile dell’Ufficio cittadinanza della Prefettura di Reggio Emilia ed anche un titolare di una agenzia di pratiche per stranieri di Guastalla…
La Polizia di Stato, coordinata dalla Procura della Repubblica di Reggio Emilia, ha scoperto un presunto sistema di corruzione per l’ottenimento della cittadinanza italiana!!!
Secondo le indagini, la funzionaria dell’Ufficio cittadinanza della Prefettura di Reggio Emilia s’interessava di far ottenere permessi di cittadinanza previo compenso economico… 
Ora, a seguito dell’indagine è stata arrestata dalla polizia e si trova agli arresti domiciliari…
La dottoressa che ovviamente era in partenza per le vacanze, è stata accusata di corruzione per aver chiesto e ottenuto “mazzette” da alcuni stranieri, per agevolare le pratiche di ottenimento della cittadinanza italiana!!!
Dalle indagini è emerso un sistema corruttivo per il quale sono destinatari di misure cautelari anche due fratelli pakistani (titolari di pratiche di cittadinanza per stranieri), ed anche una donna marocchina (anche lei titolare di uno studio specializzato)
Le intercettazioni video hanno evidenziato il passaggio di banconote (infilate dentro un fascicolo), nell’ufficio della dottoressa…
Oltre alle misure cautelari personali, sono in corso di esecuzione anche misure patrimoniali… 
E stato scoperto che nel corso degli ultimi tre anni sui conti correnti personali della funzionaria arrestata  sono emersi oltre 116.000 euro di versamenti in contanti!!!
Certo ora la Prefettura si è messa a disposizione degli Organi inquirenti, dichiarando: “Affinché vengano definite con certezza le responsabilità”
Peccato che come sempre… nessuno si accorge mai di nulla, ne chi avrebbe dovuto verificare l’operati di quei funzionari e neppure i colleghi, che il più delle volte fanno fonta di non vedere oppure si ritrovano ad essere anch’essi collusi,  nellapplicare quelle metodologie corruttive…
Ciò che maggiormente mi preoccupa è pensare che se questo stesso sistema criminale operato dai nostri funzionari pubblici, fosse stato compiuto anche in tutte quelle altre prefetture nazionali, in particolare dove la richiesta è maggiore – vedasi ad esempio proprio la nostra isola – a causa del maggior numero di presenza di quegli extracomunitari, quanto si è scoperto oggi, potrebbe rappresentare soltanto la punta di un iceberg… il cui fondo sarebbe difficile da vedere!!!
Avevo scritto proprio ieri sulla tentazione che il denaro produce su molti soggetti e mi ha fatto piacere leggere oggi come proprio Sua santità Papa Francesco, ne abbia affrontato l’argomento… 
Già, avevo fatto riferimento a coloro che operano nel settore pubblico… ed ora abbiamo avuto l’ennesima conferma,  di come, il business illegale, avviene ahimè ad ogni livello e coinvolge tantissime persone, soprattutto quelle che non ti aspetti, come ad esempio quei funzionari dello Stato…
Il problema comunque resta e servono a poco le indagini della Polizia di Stato, se pur necessarie a evidenziare la verità e a condurre alla eventuale condanna di quei soggetti coinvolti…. 
Ma quando poi le pene sono così irrisorie, quando tutta una serie di “azzeccagarbugli” riescono ad evitarle… serve a poco aver limitato quella illegalità, perché il business in tutte le sue forme, continuerà a procedere alle medesime condizioni !!!
Bisogna trovare nuove regole di contrasto… perché quelle attualmente in vigore, fanno – secondo il mio modesto parere –  semplicemente ridere!!!

Sicilia: La nuova mafia…


Ho letto oggi di nuovi avvisi di garanzia, con le accuse di associazione mafiosa, estorsione, rapina, traffico di stupefacenti, porto d’armi, sequestro di persona, ecc…

Nomi nuovi sì… ma non saranno certamente gli ultimi, perché la storia insegna che per poter eliminare questa grave infezione presente nella nostra terra, si dovrebbe procedere con più alte misure di contrasto, perché quelle attuali prodotte… sono di fatto palliative, già servono soltanto a generare nuovi scenari all’interno di quell’organizzazione, che hanno quale risultato, quello di far avvicendare quei suoi giovani emergenti, al posto di coloro che vengono di volta quotidianamente arrestati…    
D’altronde è ormai chiaro a tutti che la mafia si è evoluta, non è più quella della “coppola di traverso”, è silente, non lascia morti per strada, non organizza stragi, è finito quel tempo coercitivo che necessitava per affermare il proprio ruolo… 
Oggi, cosa nostra punta principalmente all’aspetto finanziario, ha compreso che sono lì che girano i soldi ed allora quei cosiddetti “viddani” delle campagne, si sono trasformati in “imprenditori“!!!
Essi hanno mutati quelle loro mutati, basta più “pizzini”… oggi si viaggiano nei social, sono specializzati e tecnologici, sì… grazie a quei loro Iphone, scrivono su “Whatsapp” e “Skype”… 
La nuova mafia d’altronde s’ispira a quelle famose serie televisive, tipo “GOMORRA”… dove il loro modello si chiama Cirù… sì…”l’immortale”!!! 
Lo sceneggiato dovrebbe far comprendere agli attuali giovani purtroppo legati a quelle associazioni criminali, che prima o poi verrà il loro turno…
Loro sono soltanto dei numeri, già… i prossimi della lista e quindi debbono iniziare a riflettere, visto che sono ancora in tempo, se non sia il tempo di sacrificare quell’auto sportiva ricevuta o quella lussuosa abitazione realizzata per trascorrere le serate con gli amici e tornare indietro da quella decisione scellerata, che si sa… non potrà mai ripagare, da un futuro certamente più faticoso, ma sicuramente più corretto per se e per i propri figli…
Ed allora ritornando a quel business, eccoli investire in tutte quelle attività che producono incassi in contanti… (servono peraltro a riciclare tutto quel loro denaro sporco…), d allora acquistano supermercati,  ristoranti, sale giochi, bar, si dedicano a tutto ciò che è commercio, vestiario, vendita di materiale edile e inerti, ricettazione, contrabbando, che rappresentano soltanto una parte di quel giro viziato che ha come obbiettivo, quello di reinvestire parte dei guadagni realizzati con la vendita di tutti quei stupefacenti, prostituzione, pizzo, scommesse clandestine, gioco d’azzardo, usura, ecc…    
D’altro canto, se pensate che l’ultimo omicidio risale al 1993, ci sarà un motivo… forse è perché questa “nuova cosa nostra” non ha più bisogno di compiere omicidi per portare avanti quei suoi affari…
C’è un modo totalmente legale per riuscirci… e si chiama: Gare d’appalto e finanziamenti pubblici!!!
Sono soldi che giungono ogni mese dalla Comunità Europea e se pur la nostra isola, resta tra tutte la più povera d’Europa, continua stranamente a ricevere gran parte di quei finanziamenti che poi finiscono nelle mani di quella organizzazione criminale… a quest’ultimi, vanno sommate i profitti realizzati con le gare d’appalto, che seppur blindate da normative di anti-corruzione che prevedono politiche di contrasto al malaffare negli appalti pubblici, non si comprende il perché queste gare, ancora oggi, vengono truccate e l’imprenditore che ha ricevuto quel vantaggio – quando e se scoperto colpevole – non farà altro che patteggiare (sempre che il reato non finisca in prescrizione…) e tutto riprenderà come se nulla fosse accaduto, al limite nominerà un suo prestanome  in quella propria attività …  
D’altronde il sistema protegge il malaffare e la corruzione, sono quei suoi colletti bianchi a fiancheggiarli, dirigenti e funzionari delle PA e professionisti insospettabili, che si occupano di curare ogni loro interesse, sia commerciale, che legale e fiscale…
Ed infine i cittadini, la maggior parte di essi sono collusi, sono loro più di tutti a preoccupare, con quel modo omertoso di vivere le loro scialbe vite… quel mostrarsi sempre in modo servile e il volersi compromettere per una semplice mazzetta e restano sempre a disposizione di chiunque chieda loro una mano… 
Ed infine ahimè… un pensiero negativo va fatto per talune inutili associazioni antimafia, sempre pronte a mettersi in prima fila quando invitate nelle commemorazioni, in particolare se sono presenti telecamere per sponsorizzarli… ma se si osservano i fatti ottenuti da quelle loro irrilevanti lotte, si comprenderà quanto poco si è fatto, in particolare nel riutilizzare quei beni confiscati dei cosiddetti mafiosi, che restano di fatto nelle loro mani…  
Fintanto che tutto resterà così inalterato, abbiamo voglia di continuare a leggere nel web e/o nei quotidiani, di nuovi arresti e/o di reati di cui ormai siamo diventati esperti… perché alla fine, questa è la terra che i siciliani hanno scelto e tanto desiderano!!!

Ong: ciò che non fa il nostro Governo, viene compiuto dalla Marina libica!!!

Che alcune di quelle Ong si fossero specializzate nel traffico internazionale di migranti è ormai una certezza e nessuno più si meraviglia di quelle complicità…

Infatti… nei giorni scorsi, molte di quelle imbarcazioni delle Ong, sono state allontanate dalla Marina Libica in quanto all’interno delle proprie acque territoriali… e difatti, a differenza dei giorni precedenti, molte di esse, sono rimaste in attesa di quei barconi che però alla fine, non sono mai giunti all’appuntamento… 
E’ ovvio, poiché determinare una piccola imbarcazione in un mare immenso, non è cosa semplice, se non si conosce perfettamente la posizione… o quantomeno se non si viene direttamente contattati dalla stessa…
La stessa Marina libica, ha difatti dichiarato di aver rilevato all’incirca una mezz’ora prima, delle trasmissioni tra alcune di quelle Ong e coloro che trasportavano i migranti… 
Ormai è certo… se la Marina libica inizia a fare il proprio dovere e soprattutto, se si destina una grossa fetta di quei milionari indennizzi Europei alla Libia, si vedrà diminuire in maniera drastica quei viaggi, e soprattutto si limiteranno definitivamente quei profitti dei trafficanti, derivanti principalmente dai continui viaggi, compiuti da quei poveri migranti…
Certo, non saranno in molti nel nostro paese ad essere felici di questa possibile soluzione… 
Milioni e milioni di euro che non entreranno più nel nostro paese o meglio nelle tasche di tutti coloro che finora ci hanno ben guadagnato con questo “vergognoso” business…
Non parlo della solita criminalità organizzata, ma di tutte quelle “associazioni” varie, camuffate da volontariato, che sono servite principalmente a creare contratti d’appalto, posti di lavoro, ed ovviamente voti da poter richiedere e destinare alle prossime elezioni!!!

Ci s’indigna sulla statua abbattuta del giudice Falcone, ma non si fa nulla di concreto, per portare avanti con i gesti… la sua memoria!!!

Sono tutti indignati davanti alla scuola “Falcone”, presso il quartiere  Zen di Palermo…
Alcuni giorni fa, qualche “deficiente”… perché soltanto così lo si può definire, ha voluto a modo suo attirare l’attenzione dei media…
Mi piace, come sin da subito si è parlato di atto intimidatorio… non sanno neppure chi sia stato, ma tanto per far risaltare ancor più la notizia… si sparano come sempre… cazzate!!!
D’altronde, nessuno ha visto niente, nessuna telecamera ha ripreso qualcosa… non vi è stata alcuna rivendicazione, potrebbero essere stati dei semplici bulli del quartiere che, non avendo un caz… da fare, hanno buttato a terra quella statua…
Ciò che mi fa maggiormente incazzare è il sapere che in quel quartiere manchi totalmente tutto a cominciare per esempio… dal controllo del territorio, non per nulla, insieme alle famose (in negativo) “vele” di Napoli, questo, è tra i quartieri più disagiati del nostro paese e dove la criminalità finora l’ha sempre fatta da padrona…
Secondo voi, quanto avviene in quei luoghi, dipende dalla considerevole capacità intellettuale di quell’associazione criminale o forse dal fatto che non esiste una presenza costante delle nostre forze dell’ordine, 24 ore su 24, da far in modo che venga stroncata definitivamente, ogni qualsivoglia azione di malaffare e di violenza…
Se prendiamo nuovamente la scuola, sono certo che negli anni passati avrà subito dei danneggiamenti, furti o quant’altro, e potrei scommettere qualsiasi cifra, che non è stato mai predisposto un sistema di allarme o di videosorveglianza  adeguato o certamente, se ne hanno predisposto uno, quest’ultimo, in questi giorni, era certamente non funzionante e nessuno – come al solito – si è premunito di farlo ripristinarlo, d’altronde ognuno in questo paese fa i  caz… propri ed è il motivo per cui, nulla va come dovrebbe!!!  
Se poi interroghiamo la Preside di quella scuola… ci verrà a dire la solita manfrina, come tutti i funzionari delle nostre PA e cioè, che non vi sono fondi disponibili, neppure per comprare la carta igienica, altro che videosorveglianza…
Ora ovviamente si attende la visita del ministro dell’Istruzione… solite inutili propagande che non cambiano, come non hanno mai cambiato lo stato di fatto…  e cioè che in quel quartiere e non solo, in tutta la provincia di Palermo e aggiungerei la Sicilia intera, la situazione è di fatto analoga, a causa dei veri problemi di cui soffre la nostra isola, a cominciare ad esempio, dalla mancanza di lavoro, che induce molti cittadini di quei quartieri disagiati, a rivolgersi verso quel sistema malavitoso per dare soluzione ai loro problemi, personali e familiari…
Se lo Stato non c’è… cosa si pretende???
Cosa diceva per l’appunto il giudice Falcone??? “ Perché una società vada bene, si muova nel progresso, nell’esaltazione dei valori della famiglia, dello spirito, del bene, dell’amicizia, perché prosperi senza contrasti tra i vari consociati, per avviarsi serena nel cammino verso un domani migliore, basta che ognuno faccia il proprio dovere”… ed allora ditemi, quale dovere sta compiendo il nostro Stato, quando è da più di mezzo secolo che quel quartiere si trova in quelle disastrose condizioni???
Si è formidabile vedere come sia semplice attribuire tutte le colpe di questo fallimento istituzionale, politico, culturale e sociale… alla mafia, questa è perfetta per ogni situazione, in particolare per coprire i fallimenti di una politica nazionale e locale… “insipida“!!! 
Il Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ha scritto su twitter: “Oltraggiare la memoria di Falcone è una misera esibizione di vigliaccheria“… mamma mia, con questa sua frase allo “Zen”… si saranno “cacati” addosso!!!
La memoria di Falcone è ogni giirno oltraggiata da quanti in questi anni sono stati esclusivamente seduti su quelle poltrone vellutate… gli stessi uomini che hanno permesso che il giudice venisse assassinato a Capaci, insieme a tutti i nomi che ormai ben conosciamo… ed oggi, vedendo quanto avviene in questo paese, dove la corruzione e le collusioni con quel sistema criminale sono, giorno per giorno, evidenziate dai media e dove in alcuni casi, sono anche gli stessi uomini delle istituzioni o quelli appartenenti alle forze dell’ordine, a dare il peggio di se…  allora ditemi, come si può sperare che questo paese possa migliorare???    
Falcone è dentro di noi, non posso dire di tutti… vedendo in quali modi, la maggior parte dei miei conterranei e non solo, ma di tutti coloro che appartengono a questo paese “malato”, dimostrano attraverso i propri gesti di comportarsi, certamente in maniera opposta, a quei valori morali a noi trasmessi dal giudice…
Ma certamente è dentro di me… e di statue o d’immagini del giudice o di altri valorosi come egli, ne possono distruggere centomila, perché non cambierà nulla… la sua memoria, le sue idee, sono nella mia mente e fanno parte integrante di ogni mia azione quotidiana!!!
I nostri governanti, continuino a fare come sempre… i politici, discutano di cose che non conoscono, ma soprattutto facciano in modo di non affrontare i reali problemi, per altro, non dimentichiamoci che la Sicilia, ha una percentuale considerevole a livello numerico di voti nazionali…  e quei voti contano ed è importante fare in modo che finiscano sempre in quegli stessi partiti “collusi”, gli stessi che negli anni, pur avendo cambiando denominazione, continuano a fare affari con quella tanto “bistrattata” (solo pubblicamente…) associazione mafiosa!!!
Basterebbe poco per migliorare questa terra… diceva bene il Giudice Falcone: “Credo che ognuno di noi debba essere giudicato per ciò che ha fatto. Contano le azioni non le parole. Se dovessimo dar credito ai discorsi saremmo tutti bravi e irreprensibili”!!! 
Quindi caro Gentiloni… per favore, passiamo ai fatti!!! 

ONG… ecco i primi indagati!!!


A differenza di molti, il sottoscritto aveva difeso a suo tempo l’operato della Procura di Catania, ed in particolare del Procuratore Capo Carmelo Zuccaro… attaccato ingiustamente, solo per aver fatto emergere quanto si era scoperto… 

Ora, dopo alcuni mesi, si comincia a parlare di indagini,  di atti e d’indagati…
E dire che, proprio il ministro della Giustizia Andrea Orlando, aveva ripreso le parole del nostro Procuratore capo, difendendo vigorosamente molte di quelle “Ong” che ogni giorno, trasportano migliaia di migranti nel nostro paese…
Ormai è cosa assodata che dietro a quel traffico vi sia la criminalità organizzata libica-italiana… ma soprattutto, che vi è stata una grande responsabilità politica, che attraverso questo flusso di persone, ci abbia beneficiato… garantendosi attraverso quelle strutture d’accoglienza, posti di lavoro ed un giro d’affari ed appalti, non indifferente…
Ora finalmente… dopo che il caso è esploso, dall’Europa si sta cerando di trovare una soluzione al problema… anche se finora il nostro paese è stato lasciato solo, nell’affrontare questo grave fenomeno…
Abbiamo visto d’altronde come Francia, Germania e Spagna non ne vogliano sapere… e di come l’Austria stia minacciando di mettere il proprio esercito a sbarrare i propri confini!!!
Il nostro paese di contro, riceve quotidianamente migliaia di migranti… senza sapere neppure dove posizionarli, ed intanto questa marea umana, sbarca, risiede, a volte sparisce e nessuno sa che fine abbiano fatto, vista la limitata capacità di controllo del territorio…
Si è saputo finalmente in questi giorni, che alcuni soggetti sono stati iscritti nel registro degli indagati… ovviamente c’è ancora riserbo sulle loro identità, ma che vi fosse, una regolare comunicazioni tra gli scafisti e il personale delle Ong… era una cosa abbastanza semplice da individuare, grazie agli apparati sofisticati d’intercettazione ma soprattutto, bastava esaminare con quale capacità, precisa e puntuale, quest’ultimi, riuscivano ad individuare quelle imbarcazioni precarie… in un mare immenso!!!
Aveva quindi ragione il nostro Procuratore Capo di Catania, quando all’inizio della vicenda, aveva dichiarato che vi erano delle persone che operano in mare, le quali di fatto, erano in collusione con alcuni scafisti…
Il tutto ovviamente senza voler criminalizzare, quelle corrette organizzazioni governative, che stanno svolgendo un’operazione brillante di salvataggio di vite umane in acque internazionali…
Per cui il fascicolo è stato aperto ed evidenzia l’ipotesi di reato prevista dal sesto comma dell’articolo 416 bis e cioè, “associazione a delinquere finalizzata all’immigrazione clandestina”, un reato che prevede una pena da cinque a quindici anni per chi promuove l’associazione e da quattro a nove per chi ne fa anche soltanto parte…. 
Purtroppo per l’ennesima volta, siamo qui ad evidenziare come, il nostro sistema giuridico, debba scontrarsi con quello politico e istituzionali… il quale a differenza del proprio ruolo, interferisce in più di una circostanza, in situazioni di cui non dovrebbe… neppure interessarsi!!! 
Ma non è la prima volta che, in questo nostro paese, qualcuno cerca d’ostacolare il lavoro dei magistrati… forse chissà perché, il business finanziario che ne deriva, è certamente più interessante di qualsivoglia indagine, che tenta di mettere in evidenza fatti corruttivi/criminali e vuole a tutti i costi, fare emergere delle verità scottanti, che si preferirebbe tenere celate… 

Gentiloni & Co.: Ma quanti altri immigrati pensate che possiamo accogliere???

Caro Governo… vorrei comprendere se avete posto un limite al numero di migranti che il nostro paese può accogliere… oppure se continueremo a ricevere in maniera indefinita, tutti coloro che vorranno entrare nel nostro paese…
Perché l’impressione che state dando, è che non avete la benché minima capacità di comprendere cosa bisogna fare…
Tralasciando i costi che ogni immigrato comporta al nostro già martoriato paese, circa 265,00 euro al giorno… e non volendo entrare nella polemica del business illegale che questo flusso di immigrati sta compiendo, di cui ormai tutti siamo certi, una soluzione definitiva a questo problema bisogna prenderla!!!
Non si tratta di essere razzisti o mettere in evidenza tutte le problematiche (per non chiamarle… con il loro vero nome: cazzate), che ogni qualvolta emergono in questo paese, quando si deve prendere una decisione corretta per il bene collettivo, ma che intaccano ahimè i voti del partito che solitamente presenta l’eventuale proposta…
Basta… è tempo di bloccare le frontiere e di far tornare indietro quell’invasione “criminale” compiuta da quelle associazioni che speculano con quei poveri immigrati…
Si sa da dove partono… da quelle coste libiche ed è da lì che bisogna farli ritornare indietro… e stessa cosa bisogna fare con tutte le navi straniere cariche di profughi ripescati quotidianamente in mare…
Non si può più continuare a ricevere 10.000 persone al giorno… siamo giunti quasi a mezzo milione di immigrati e se vediamo in quali condizioni questi sopravvivono, pensate che appena verrà loro a mancare anche il pane… ci lasceranno vivere tranquilli nelle nostre abitazioni???
Siamo dei folli a credere ancora a questi nostri governanti…
Oggi il sottoscritto sembrerà a molti di voi duro e senza cuore… ma appena tra un po, inizieranno i tumulti e non si saprà dove scappare, allora sì… che le mie parole peseranno come macigni!!!
Ora, persino il nostro Presidente della Repubblica, ha compreso dal Canada, che se si continua così… la situazione diventerà ingestibile!!!
Caz…. ma ci vuole tanto per capirlo che siamo giunti al limite di sopportazione… e soprattutto a un punto di non ritorno, che non garantisce più, la sicurezza di noi concittadini…
Basta con le cazzate… basta con aiuti umanitari e Ong straniere dai tratti “oscuri”, basta con le parole promesse, ora c’è bisogno di vedere fatti concreti!!!
Il nostro paese è solo nell’affrontare l’emergenza, l’Europa ha dimostrato finora di fottersene del problema lavandosene le mani ed i nostri eurodeputati, stanno lì esclusivamente per riscaldare le sedie o puntano a barattare quelle vite umane con qualche euro in più!!!
Abbiamo visto come sia bastato il G7 ha bloccare quel flusso… quindi, sappiamo bene che, quando si vogliono limitare quei viaggi, si è capaci di farlo, ed allora, cosa stiamo aspettando…
Ed infine… per coloro che sono già presenti qui nel nostro territorio, gente che cammina indisturbata per le nostre vie, che si trova in ogni incrocio delle nostre città a chiedere l’elemosina e che la notte diventa manovalanza”a nero” della criminalità organizzata, la stessa che controlla interi quartieri ed ora anche loro, che si vanno sommando a tutti quei criminali, affinché i numeri di reati anche personali, aumentino a dismisura… ed allora anche di questi  cosa ne facciamo???
Li teniamo ancora qui… a spese nostre, per un altro bel po di anni???
Facciamo una cosa… cari nostri politici, rinunciate alle vostre belle indennità e adottateveli voi questi signori… si direttamente a casa vostra, come dei figli e state certi, che nessuno di noi si lamenterà più!!! 

C’era una volta la mafia… ma ora la mafia siamo noi!!!

Sì… c’era una volta la mafia, quella dedita al controllo del territorio, ai traffici illeciti, al contrabbando di sigarette e d’alcolici, per proseguire con l’escalation della droga, prostituzione, gioco, pizzo e tutti coloro che non si sottomettevano a quell’imposizione, sono stati giustiziati…

Ora, se pur quelle attività illegali continuano ugualmente a compiersi, il loro andamento, è stato in questi anni, dirottato verso altri gruppi minoritari, alcuni di questi sono extracomunitari, africani e dell’est europeo…
Quest’ultimi, effettuano per nome e per conto di quella antico apparato criminale, tutte le necessarie procedure, affinché il meccanismo funzioni alla perfezione, trattenendo per essi (“come giusto che sia d’altronde per l’operato effettuato”, lo dico per chi non dovesse comprenderlo… con profonda sarcasmo), la parte pattuita in precedenza… a seguito di quegli accordi determinati.
Sì… la mafia guadagna e non rischia nulla, in particolare nessuno dei suoi affiliati dovrà rispondere penalmente per atti coercitivi o uso di armi…

Viene da chiedersi ma perché questa evoluzione…???
Semplice si è scoperto che vi sono business molti più redditizi!!!
Si tratta di un nuovo metodo affaristico, un sistema di potere che s’intreccia con la politica ed i suoi esponenti appartenenti ciascuno di essi a quella schiera di partiti, partitini e liste civiche, a cui seguono, uomini delle istituzioni, della pubblica amministrazione, dell’imprenditoria e vari professionisti dai colletti bianchi…  

Un fenomeno sistemico politico/mafioso complesso… che fa in modo di saccheggiare tutto il denaro pubblico messo a disposizione, ricambiando al momento opportuno, con i voti elettorali…  
Basti osservare tutte quelle leggi regionali di spesa della nostra “ARS”, per giungere a Roma con una serie di riforme nazionali che hanno permesso d’ingrassare ancor più quel sistema…
Si è permesso negli anni di moltiplicare la spesa pubblica, penso ad esempio a tutti quegli stanziamenti a fondo perduto, definiti “straordinari” e per il sostegno del mezzogiorno, sapendo già a priori a quali gruppi questi sarebbero affluiti…
Già, direttamente nelle casse della “moderna” mafia, difatti è stato dimostrato come non esistevano alcun reale progetto economico per quei fondi, ma soprattutto, chi avrebbe dovuto controllore, ha nei fatti, partecipato a quella milionaria corruzione…
Alla faccia della legalità o delle libera concorrenza tra le imprese… ad aggiudicarsi quegli investimenti sono sempre loro… quelle abituali imprese in odor di mafia, il cui fetore, si sente a migliaia di chilometri, ma da noi stranamente, nessuno sente mai niente!!!

La cosa assurda è che tutti sanno ciò che avviene, lo dicono le costanti inchieste delle procure, l’enorme numero dei provvedimenti di sequestro e confisca, le varie commissioni, antimafia, anti-corruzione, “anti” qualunque cosa… ma alla fine siamo sempre qui… a parlarne!!!

Si parla d’appalti, di riciclaggio, di paradisi fiscali, di sommerso ed evasione, di spartizioni e tangenti, di collegamenti con le bande dei migranti, di scandali continui, di banche corrotte e potrei continuare all’infinito, basti contare le inchieste o i rinvii a giudizio…
Ma poi, quando si tratta di accertare le responsabilità personali, ecco che il più delle volte, a quel giudizio, non si giunge mai… sembrerebbe quasi che la magistratura, preferisca sottrarsi a pronunciare quei giudizi di colpevolezza… e tutto quindi, ricomincia d’accapo!!!
Osservate quanto accade ai nostri politici… un numero impressionante di avvisi di garanzia e arresti, e poi… il nulla, sì ciascuno di essi, ritorna nuovamente, come se nulla fosse, incredibile…
Ed anche i media in questo hanno le loro colpe…
Il più delle volte quest’ultimi, finito lo scoop giornalistico, non seguono più la vicenda, che nel frattempo a stemperato quel suo impatto mediatico o ancor peggio, la notizia viene censurata da direttori delle testate, in quanto, il più delle volte, sommessi ai loro proprietari!!!

Ecco il perché oggi è molto più difficile sconfiggere la mafia, rispetto ad alcuni anni fa… in quanto questa ormai non esiste più, non come la conoscevamo, non governata da quei boss fantasma per decenni latitanti e neppure come una entità separata e distaccata dal mondo cosiddetto civile…
Essa ormai, è parte integrante di questo sistema… chiamato Stato, già, lo stesso che negli anni  non ha avuto il coraggio di fare quelle scelte giuste e rigide, certamente impopolari, ma soprattutto, non è riuscita a limitare in alcun modo, quell’apparato politico/clientelare, il quale è riuscito a crescere e ad eclissare a noi tutti la verità, adombrando ancor più dubbi ed evitando di disseppellire quanto avvenuto con la propria complicità, domande (storiche) imbarazzanti, che non troveranno mai alcuna risposta…
Sì, è vero: c’era una volta la mafia… ma ora la mafia siamo noi!!!