Come può essere che un appunto così importante, resti per trent’anni dimenticato.
Sembra che l’appunto facesse parte di un block-notes utilizzato forse durante un interrogatorio e poi, chissà per quale motivo è rimasto lì… disperso tra tutte quelle carte che stranamente non sono andate ancora distrutte…
Vi starete chiedendo cosa vi fosse scritto in quell’appunto di così rilevante…
Ecco, c’è scritto: “Cinà in buoni rapporti con Berlusconi. Berlusconi dà 20 milioni a Grado e anche a Vittorio Mangano“!!!
La calligrafia sembra essere proprio quella del giudice Giovanni Falcone e sono state trovate all’interno di quello che è stato proprio l’ufficio del magistrato, nel palazzo di giustizia di Palermo, una stanza che è diventata ormai da tempo… un vero e proprio un museo…
A fare la scoperta, è stato proprio uno dei suoi più stretti collaboratori del magistrato, Giovanni Paparcuri, che dopo essere andato in pensione, accoglie in quel “bunker” del pool antimafia, proprio i visitatori…
Nel fare ciò, alcuni giorni fa, stava sfogliando alcuni scritti di Falcone, conservati come riportavo sopra in quel museo, contenevano vecchie dichiarazioni del pentito Marino Mannoia… all’improvviso, si è imbattuto in quell’appunto che parla di Berlusconi!!!
Veramente assurdo che nessuno se ne fosse accorto prima… ecco quindi che Paparcuri ha immediatamente informato la Procura.
Quelle frasi scritte, non fanno altro che dare seguito a quanto più volte, proprio il sottoscritto ha evidenziato e cioè confermano quanto già emerso, nel processo al co-fondadore Marcello Dell’Utri, condannato in via definitiva, a sette anni di carcere, proprio per concorso esterno a Cosa nostra…
Difatti, proprio recentemente, lo stesso, insieme al “Cavaliere”, sono stati nuovamente iscritti dalla procura di Firenze, quali indagati per le stragi di mafia del 1993, come possibili mandanti occulti, per gli attentati di Firenze, Roma e Milano…D’altronde come dimenticare quanto dichiarato dal defunto “capo dei capi” di cosa nostra, che ha più e più volte negato, l’azione di quelle stragi, avvertendo su di egli quelle accuse, quale “capro espiatorio” per coprire i veri mandanti di quelle bombe, certamente da attribuire ad altri individui, che nulla centravano con quella associazione criminale…
Ma ritorniamo all’appunto… chi è Gaetano Cinà, indicato “in buoni rapporti con Berlusconi”???
E’ certamente un mafioso, sembra molto amico di Dell’Utri; è l’uomo che nel 1987 annuncia all’amico per telefono, l’arrivo al capoluogo milanese di una enorme cassata… con sopra il simbolo della Fininvest.
Analoga situazione vi è per Gaetano Grado, affiliato a “cosa-nostra” e presente negli anni 70′ frequentemente nella regione lombarda, dove era altrettanto presente il noto “stalliere” Vittorio Mangano, fattore della villa del cavaliere ad Arcore… Nulla di nuovo, sono elementi già a conoscenza di tutti, se neon fosse che lo stesso pentito, si sia sempre astenuto – quando interpellato – di riferire sul cavaliere… “non ricordo, sono anziano e malato… e poi non posso rilasciare alcuna dichiarazione alla stampa” e nel processo Dell’Utri, lo stesso pentito si è avvalso della facoltà di non rispondere!!!
Dai documenti emersi nei procedimenti sembra che il boss Stefano Bontate, capo di Francesco Mannoia, avesse incontrato nei primi anni degli anni 70′ proprio Berlusconi, grazie alla mediazione di Dell’Utri… e proprio la Cassazione riconobbe che Berlusconi stipulò un patto di protezione con quella associazione criminale, per evitare possibili sequestri di persona a se o ai suoi familiari, ed anche per evitare danneggiamenti ai ripetitori tv posti in Sicilia… lo stesso boss Riina, intercettato in carcere dichiarava: “A noialtri ci dava 250 milioni ogni sei mesi”!!!
Una cosa è certa… su quel periodo c’è ancora molto da scoprire… e certamente qualcuno è riuscito ad approfittare di quella particolare condizione politico-istituzionale, chissà forse alimentando quel periodo di terrore, utilizzando quelle bombe in maniera precisa e puntuale, affinché si generasse in ciascuno di noi, l’opinione che gli uomini di quell’allora nostro Stato, fossero deboli o collusi con quel mondo deviato e criminale e che ci fosse bisogno di un totale cambiamento…
Circostanza quest’ultima… che di fatto, di lì a poco è avvenuta, con l’eliminazione politica di gran parte di quei partiti ed interlocutori, con l’avvento di nuovi “paladini” e/o “cavalieri“, che si sono posti agli occhi degli Italiani, come gli unici capaci di guidare il paese e contrastare quella criminalità organizzata…
Quanto accadrà successivamente, servirà esclusivamente ad occultare quanto realmente accaduto… Tutto finirà per essere sepolto nel dimenticatoio… come peraltro, quest’ultimo appunto del giudice Falcone…







