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Catania: ecco cosa intendevo quando ho scritto che manca controllo sul territorio!!!

Villa Bellini uno dei posti da sempre più frequentati dai catanesi, diviene (potrei affermare senza alcun dubbio, per l’ennesima volta… ) un luogo su cui effettuare violenze a giovani, ma soprattutto ad anziani, solo che la maggior parte di quelle aggressività, non vengono portate alla luce, in quanto la maggior parte di quelle vittime preferisce non denunciare e viceversa, quei pochi soggetti più coraggiosi che hanno presentato degli esposti, non avendo ottenuto nulla, hanno preferito evitare di passeggiare in quel luoghi per non incontrare nuovamente i loro aguzzini…

A quanto sopra va altresì detto che le Istituzioni preferiscono che talune notizie non vengano riportate dai media; già… si cerca di salvaguardare l’immagine della città e chissà debbo credere anche forse gli incarichi ricevuti che certamente da vicende gravi come l’ultima appena compiuta nei confronti di una ragazzina, non premia quella loro professionalità o dovrei dire, evidenzia in pieno quella loro totale incapacità!!!

Tutti noi catanesi sappiamo bene come la Villa Bellini sia da sempre un luogo da cui stare alla larga, il sottoscritto tra l’altro ricorda quando adolescente frequentava quei luoghi, non solo con le “fidanzate“, ma soprattutto nei giorni di “calia” dalla scuola, sì… quel voler marinare con i compagni le lezioni per andare a giocare proprio in quel luogo, frequentato già allora da abituali spacciatori, ma soprattutto da gruppi di ragazzi “quattarioti” che evidenziavano sin da quella loro giovane età, atteggiamenti “spacchiosi” da piccoli criminali… 

Ma il nostro gruppo non era da meno e soprattutto tra noi c’era chi – come il sottoscritto –  sapeva menare bene e difatti per tutto il tempo che siamo stati in quegli spazi verdi, posso confermare che siamo stati lasciati in pace, sì… nessuno di noi ha mai subito toriti o atteggiamenti di bullismo e/o rapine per sottrarci denaro o quant’altro (a quei tempi i cellulari non esistevano…)!!!

Crescendo sono diventato genitore di due ragazze e quando sono diventate “teen-ager” ho consigliato loro di non frequentare quel luogo o quantomeno di non farlo mai da sole ma sempre in compagnia, perché l’ho consideravo “incontrollato”, causa mancata presenza (quantomeno costante…) delle forze dell’ordine o di militari, a cui si sostituiva una presenza saltuaria di qualche custode addetto solitamente all’apertura di quei cancelli esterni a cui si sommava la presenza occasionale di qualche addetti al giardinaggio, ma poi per il resto nulla, neppure un sistema di video sorveglianza!!!

Già… perché qualcuno ha avuto l’intelligenza di far istallare quell’impianto, peccato però – come sempre accade in questa città – nessuno abbia pensato poi di metterlo in funzione: se avessero chiamato il sottoscritto l’avrei fatto gratuitamente e avrei permesso non solo alle forze dell’ordine di visualizzarlo, ma tutti i miei concittadini avrebbero potuto collegarsi con il proprio smartphone ad un sistema a modello “webcam” per osservare in diretta quanto accadeva in quel loro giardino pubblico!!!

Leggere quindi ora di una giovane 13enne violentata giorno 30 gennaio (già… qualcuno aveva preferito non far emergere la notizia di cui si è iniziato a parlare soltanto l’altro ieri sul TG1 della RAI ed è soltanto grazie ai social che la vicenda è stata portata alla luce, viceversa le nostre Istituzioni avrebbero preferito forse insabbiarla, chissà debbo pensare a causa della prossimità con la festa di S. Agata…) in quei bagni pubblici di Villa Bellini a Catania e del ragazzo che l’accompagna che ha provato ad impedire quell’abuso ma che è stato non solo malmenato, ma costretto ad assistere!!!

Ora ditemi, parlo da genitore, cosa dovremmo fare con quei sette componenti del branco (di origine egiziana, ma potevano essere anche catanesi…), quanti tra voi pensano realmente che ora la giustizia farà il suo corso e quali pene verranno riconosciute, ed ancora, chi mai cancellerà dalla mente di quella ragazza, di quel ragazzo e dei loro familiari quell’azione così riprovevolmente subita??? Altro che come ho scritto sabato “Legge del taglione”: https://nicola-costanzo.blogspot.com/2024/02/ma-in-questo-paese-chi-paga.html!!!

E’ facile parlare da quei pulpiti istituzionali fintanto che i loro figli sono protetti da quell’ambiente ovattato e godono quotidianamente di privilegi personali, come autisti, forse dell’ordine, scuole private e quant’altro, viceversa per tutti gli altri figli di questa città, già… per quest’ultimi non vi è alcuna protezione da parte dello Stato e ancor meno ne hanno coloro che debbono affrontare quotidianamente quella diffusa presenza criminale, dovendo risiedere in quartieri ben noti alle nostre forze dell’ordine e  che da sempre vivono – in particolare di notte – con il “coprifuoco”!!!

Controllo del territorio??? Scusate ma se Catania risulta impietosamente al 92° posto tra le città che evidenziamo una migliore qualità di vita, penso che qualcuno – invece di star inutilmente seduto in quelle comode poltrone – dovrebbe chiedersene i motivi??? Già…

Taluni siciliani sembrano dei lupi… ma alla fine evidenziano solo comportamenti da cani!!!

Se dovessi paragonare a prima vista taluni siciliani ad un animale, questi sarebbe certamente un lupo!!!

Si perché a guardarlo è forte, coraggioso, pieno di energia, ma poi, nel caso dei miei conterranei, la vera natura riprende il sopravvento…
Ed allora… sarà forse per quella sua diretta parentela con i suoi antenati della famiglia “canis”, sarà che la somiglianza faceva credere diversamente, sarà che quell’immagine del lupo pian piano si rivela errata e ci si accorge con il tempo che quella grinta è soltanto esteriore, perché nella pratica quel lupo coraggioso, si dimostra tutt’altro, sì… un docile cane!!!
Già, non è un cane come quelli selvaggi, rabbiosi, incontrollabili, no questo cane è diverso. 
E’ un animale che preferisce la comodità al rischio, che si presta a svendersi piuttosto che a lottare, che risulta sempre meno interessato alla caccia e al combattimento, ma preferisce cibarsi di ciò che gli viene dato, non ricerca cacciagione fresca, ma si comporta come fosse vegetariano, già… si alimenta di ciò che produce quel proprio “orticello”…
A quel cane non interessa stare con gli altri, con i suoi simili, non vive per essere libero o insieme al branco, egli vive solo per se stesso, elemosinando le briciole che gli vengono gettate e le carezze degli scarponi sui quali solitamente si poggia…
Ecco perché ora, nel paragonarlo a quell’animale, mi sono ricordato di una storia, che per l’appunto descrive perfettamente taluni miei concittadini…
Permettetemi di raccontarla:
C’era una volta, un inverno polare.
Il freddo aveva congelato tutto, anche quel territorio a valle dell’Etna era ghiacciato… 
Un lupo, ormai ridotto a pelle e ossa, cercava del cibo senza trovarne, ed allora in quel suo girovagare, si spinse sempre più vicino alle zone limitrofe di questa nostra città etnea…
All’improvviso, in quella desolata disperazione, incontro un suo simile… già, pensava che fosse un altro lupo come lui, ma si sbagliava, era semplicemente un cane…
Certo a differenza sua era in perfette condizioni, in carne e ben lucido…
“Dimmi” – lo interrogo il lupo – “com’è possibile che io, pur essendo più forte di te, non trovo da mangiare e quasi muoio dalla fame e tu invece, sei in queste perfette condizioni???”.
“Il fatto è” – rispose il cane – ” che io servo un padrone, che ha molta cura di me, mi da cibo senza che glielo chieda, e non ho altre incombenze se non quella di custodirgli la casa…”.
“Credimi, sono veramente un cane fortunato”…

“Ebbene guarda” – continuo il cane – se ti va, puoi godere del mio stesso destino, venendo a servire il mio padrone”.
“Sai, debbo dirti che l’idea non mi dispiace – disse il lupo – già a pensarci debbo dirti che mi conviene vivere sotto un tetto e riempirmi di cibo, senza dover vagabondare per i boschi”…
Però scusami cane, ho un domanda da chiederti… 
Dimmi Lupo… se posso rispondere lo farò volentieri.
Sì… noto che hai il collo spelato, come mai???
Ah… che mi sembrava, no… non è nulla… – rispose il cane – è perché mi legano con una catena perché di giorno non esca di casa, affinché rimanga sveglio di notte per vigilare”…

” Bene” – rispose il lupo –  ma se ti viene voglia di uscire, te lo permettono??? 
“Nooo” – rispose il cane…
“Ma allora non sei libero, e se non sei libero – replico il lupo – godi pure di questi beni, che io non li voglio, se per parteciparne devo sacrificare la mia libertà”… 
Ecco l’esempio riportato è calzante!!! 
Non è vero forse che ogni giorno, c’è sempre qualcuno disposto a rinunciare alla propria dignità per svenderla al migliore offerente…???
Sì… è proprio vero: “Taluni siciliani sembrano dei lupi… ma alla fine evidenziano solo comportamenti da cani!!!!
  

Certuni… sono come le pecore: non fanno mai nulla, stanno sempre dietro agli altri, ma al momento giusto, sanno accomodarsi!!!

Branco di pecore!!!

Sì, fateci caso, la maggior parte delle persone cerca di camuffarsi e si comporta in maniera diversa da come realmente non è…
Provano in effetti ad apparire, ma con il passare del tempo, quella falsa maschera, si mostra in tutta la propria fragilità… ed ecco venir fuori, quella vera e vacua… individualità!!!
Non si tratta di essere in un qualche modo “sciocchi”, ma direi che il termine più adatto per loro, sia quello di “opportunisti”!!!
Infatti, quanto si tratta di mettersi davanti agli altri… essi non ci sono, quando bisogna far sentire le proprie ragioni o quelle dei colleghi… si nascondono, quando devono imporsi o dare sfogo a quei loro diritti… restano in casa oppure attendono che siano gli altri a promuovere le azioni ed infine, quando si tratta di “denunciare”, allora in quei casi… è meglio lasciare perdere!!!  
D’altronde, questo modo di operare di alcuni miei conterranei è diventato ormai un luogo comune…
La maggior parte di essi dimostra infatti di preoccuparsi esclusivamente delle proprie vicende personali e non ha alcun interesse ad esporsi… per difendere le ragioni altrui…
Qualcuno giustifica questi vili comportamentali, come la prova dell’ignoranza umana, che manifesta attraverso questi gesti, i punti della propria debolezza…
In effetti… essi dimostrano di essere come delle barche, costantemente in movimento, che fluttuano da una parte all’altra a causa delle onde, ma che non riescono mai a fermarsi, poiché mancano di quell’ancora morale che determina la loro forza interiore, quella che spinge a fermarsi o ad andare controcorrente…
Ma parlare di morale, è qualcosa di sconosciuto, d’altronde quella loro natura è diretta a conservare sempre comportamenti da gregari e mai punta ad elevare se stessi a protagonisti…
D’altronde come riportavo sopra, questo loro atteggiamento porta ognuno di essi ad agire soltanto per motivazioni personali, altrimenti continuerà come sempre a pascolare, stando alla larga dai problemi, proprio per quel cosiddetto principio di “conservazione”…
Per altro, se questi individui fossero davvero indipendenti, potremmo tutti beneficiare di quella rinnovata libertà d’espressione, non solo perché andrebbe a contrastare quel limitato giudizio imposto, ma soprattutto perché contribuirebbe ad essere quel fenomeno trainante verso una chiara manifestazione d’idee e scambio di proposte… 
Ma purtroppo, la maggior parte di queste pecore, a dispetto della ragione che possiedono, si uniformano ai giudizi delle masse, evidenziando così quella propria debolezza interiore, esprimendo nei fatti, quei segnali di ansia che indicano per l’appunto un timore: quello di essere considerati diversi o sciocchi agli occhi dei tanti, rendendo incerto o debole ogni loro possibile azione…
Alcuni psicologi, credono che quanto avviene in questi soggetti sia determinato dalla propensione del carattere umano nei confronti dell’autorità, dove quest’ultima, impone nella mente umana non solo per un fenomeno emotivo di soggezione al “superiore”, ma palesa un processo di confronto sottomesso, pur sapendo il più delle volte, d’aver ragione!!!
Alla luce di quanto sopra è evidente che, affrontare il fenomeno del “gregge” non è una situazione semplice, perché i fattori che determinano l’appartenenza o meno a quella tipologia, non è semplice…
Sappiamo bene come ogni loro azione, venga condizionata soprattutto da fattori esterni, ad esempio: l’esser parte integrante di un borgata, l’aver sentimenti affettivi di gratitudine nei confronti di alcuni individui, il condizionamento “psicologico” di subalternità, che fa in modo di porsi sempre e in ogni circostanza, in maniera sottomessa; vanno aggiunti inoltre i fattori sociali e la crisi occupazionale, che determinano una pressione psicologica su quegli individui, ormai assoggettati all’altrui autorità, che tanto ha influenzato negli anni le loro scelte, ed ora nuovamente tenta di vincolarli con decisioni presenti e future…
Per fortuna… comunque, c’è chi è diverso da loro!!!
Non bisogna paragonare questi soggetti a nuovi “prodi”, a modello ad esempio di quelli descritti nei fumetti… bensì bisogna riconoscerne soltanto i meriti…
Certamente, queste persone semplici, potrebbero essere – per similitudine – paragonati a quei valorosi “eroi”, perché fanno in modo, che la giustizia prevalga sempre ed abbia il sopravvento alla prepotenza e all’illegalità!!!
Con quei loro atti, non pensano soltanto a se stessi, ma fanno in modo che di quella loro condotta, possano goderne tutti… amici, conoscenti ed anche coloro che nei fatti, avevano preferito negli anni restare li, in fila, sì… fermi ad osservare, proprio come delle pecore!!!