Archivi categoria: beni

Ma se chi deve controllare non controlla e viceversa si rende colluso con le imprese escutrici di quegli appalti…

Già… se il più delle volte accade quanto riportato nel mio titolo d’apertura, come si pensa di voler andare avanti???
Ho letto stamani un post sulla messa in sicurezza di un tratto autostradale – la cui esecuzione dei lavori ha impiegato ben nove anni per essere ripristinata – ed ora “stranamente”, sì… al primo temporale, ha evidenziato tutti i propri difetti, essendosi allagata in entrambe le corsie di marcia… 
L’articolo si riferiva ad un tratto autostradale già interessato nel 2015 da una frana che provocò il distacco di materiale dalla collina sovrastante…
Un altro post del 12 Luglio c.a. – riportato su “La sicilia” dichiarava: «Oggi – commenta Aricò – assistiamo al completamento dei lavori che garantiscono le necessarie condizioni di sicurezza in uno dei punti nevralgici della viabilità regionale, interrotta da diversi anni. Grazie ai fondi del Patto per lo sviluppo della Regione Siciliana siamo stati anche in grado, attraverso il Consorzio per le autostrade siciliane, di avviare sulla A18 una serie di interventi di messa in sicurezza che, in questi ultimi giorni, dopo tanti anni di disagi consentono di riportare il traffico alla normalità».
Come sempre però le parole non corrispondono ai fatti e ahimè quel tratto autostradale, ma potremmo fare un elenco di tutti i problemi attualmente presenti nell’isola, risulta nuovamente compromesso e noi automobilisti come solitamente accade, dobbiamo subirne le conseguenze!!!
Ed allora ritornando al mio titolo d’apertura: bisogna prendere provvedimenti nei confronti di tutti quegli incaricati (ufficialmente) ai controlli e nel caso in cui i lavori da essi seguiti dovessero risultare successivamente difformi o quantomeno non in regole rispetto a quanto era stato riportato nel Capitolato speciale e nei progetti di esecuzione, beh… verificato quantro sopra, bisognerà immediatamente intervenire, sì… allontanando – una volta e per tutte – quegli infedeli” professionisti e denunciando presso le autorità giudiziarie l’accaduto affinché si possa intervenire con provvedimenti (personali e/o familiari) di sequestro e quindi confisca dei beni.

Pensare d’altronde di continuare così è impossibile, anche perché – come ripeto spesso – la maggior parte di quei “collusi” professionisti, dirigenti e politici, prova a convicerci di volere quel cambiamento, peccato però che poi nei fatti essi si comportano come quei gattopardiani: “Se vogliamo che tutto rimanga com’è, bisogna che tutto cambi”!!!
 
Già… il loro motto è: “tutto deve cambiare affinchè tutto resti come prima“; nel frattempo gli appalti vengono per l’ennesima volta ripristini, già…a nostre spese!!!

Nuova bancarotta fraudolenta per 17 milioni di euro!!!

Questa volta siamo a Rimini…

Continuiando con quanto pochi giorni fa avevo anticipato, ecco che sono stati equestrati dalla Guardia di Finanza delal città emiliana, appartamenti, terreni e stabilimenti industriali, per un valore di 17 milioni di euro. 

L’operazione avvenuta nell’ambito di indagini per bancarotta fraudolenta ha coinvolte parecchie persone… che a causa della crisi di una storica ditta riminese dell’ortofrutta era finita in liquidazione…

L’amministratore si era rivolto così a 3 “consulenti finanziari”, tutti ora indagati, per tentare di salvare l’azienda. 

Ma come sempre accade quando ci si rivolge al “Gattoe la Volpe” le promesse di possibili investimenti all’estero sono rilsutate vane, ed allora, prima che si giungesse al fallimento la società è stata svuotata di tutto il patrimonio immobiliare, intestando i beni intestati ad una società fittizia, tra l’altro senza ricevere alcun compenso in cambio…

Se andate a rileggervi il mio post vedrete che le modalità attuate sono semrpe le stesse… eppure si riesce sempre a defraudare lo Stato, anche se forse questa volta i beni sequestrati potrebbero compensare una parte del raggiro compiuto…

Va beh… non vi meravigliatre, già perchè come avevo scritto non sarà l’ultima della serie, difatti vedrete come a breve altre società la seguiranno… 

I primi ad aver paura dei controlli con il "redditometro" sono proprio i nostri parlamentari!!! Già… sono certo che la maggior parte di loro verrebbe immediatamente sottoposta a verifica!!!

Già… ci prendono per il culo…!!!

Da un lato fanno finta di voler creare misure di contrasto a questa diffusa illegalità, ma subito dopo fanno “retro-front”, attribuendo tra l’altro a noi cittadini, rischi di proteste o pericoli per manchevoli libertà personali che da questo provvedimento verrebbero violate…

Quante fandonie, ma veramente per fessi ci prendono???  

Ma quando mai, la verità è che essi non vogliono essere controllati, perché sono proprio loro i primi a non aver mai rispettato in questi anni le regole di civile convivenza, mi riferisco ai redditi incassati (solitamente a nero… certamente non rintracciabili) e mai dichiarati!!!

Lo hanno chiamano “redditometro“, ma il sottoscritto ne parla da sempre, avendo definito quel controllo di “sperequazione finanziaria” l’unico in grado di scovare quei potenziali furfanti o per meglio dire, quei disonesti connazionali, basterebbe difatti questo controllo a far sequestrare più del 90% dei beni posseduti alla maggior parte dei nostri politici e non soltanto ad essi!!!

D’altronde se soltanto si controllassero i beni posseduti in famiglia, come auto e moto (solitamente di alta cilindrata), ma non solo, “minicar” per adolescenti (ma dai costi elevati e quasi tutte stranamente pagate in contanti forse per riciclare il denaro sommerso…), ma anche il semplice utilizzo di auto di lusso dovrebbe attirare l’attenzione dello Stato, in particolare mi riferisco alle forze dell’ordine, iniziando ad esempio a verificare come sia possibile che certi individui, nell’ambito dei controlli su strada (parliamo di semplici dipendenti – quasi semrpe senza alcuna professionalità – che si ritrovano ad operare all’interno di “pseudo” società…) guidino abitualmente quelle auto prestigiose, quando viceversa i loro amministratori (“unici e aggiungerei visto il ruolo che rappresentano “disperati”…) di quelle pseudo “realtà imprenditoriali” (sì… per lo più sono delle teste di legno…) si spostino nel corso del loro incarico, con una semplice “panda” e/o “punto”, senza offendere ovviamente chiunque ne possiada una di proprietà!!!

Ciò che voglio dire è che mancano in questo Paese i controlli e questi non vengono effettuati proprio perché nessuno vuole che ci siano altrimenti sarebbero – senza quei meccanismi irregolari solitamente attuati  – quasi tutti,  con le pezze nel culo!!!

E difatti, se durante quelle verifiche si controllassero i costi sostenuti per acquisti frivoli come gioielleria, oggetti d’arte, antiquariati, viaggi, centri benessere, cene, trattamenti estetici e/o medici, abbigliamento, accessori come borse o calzature, ma non solo, anche acquisti inconsueti, come ad esempio barche, camper,  o il mantenimento di un cavallo, etc… si aprirebbe il “Vaso di Pandora“!!!  

Ma non solo, basterebbe semplicemente verificare le spese più lapissiane come ad esempio, mutui, tasse scolastiche e/o universitari, librie, rette per asili nido, scuola per l’infanzia, scuola primaria, scuola secondaria, corsi di lingue straniere, corsi universitari, tutoraggio, corsi di preparazione agli esami, scuole di specializzazione, master, ed ancora, soggiorni di studio all’estero… 

Ed ancora, bollette sostenute (per energia, acque, riscaldamento, tari, tarsu, spese condominiali, acquisto di pannelli solari o eolici, etc…), canoni d’affitto per se o sostenuti per i figli in trasferta (per studio e/o lavoro), ed ancora, elettrodomestici, elettronica, leasing immobiliari, ma anche semplici spese alimentari, carburanti, combustibili e fatture specialistiche, spese per medicinali, riparazioni varie, acquisti di cellulari, notebook, computer, accessori, costi di gestione, software, adsl, abbonamenti a pay-tv, assicurazioni, pagamenti bolli auto, spese effettuate con carte di credito e/o prepagate, pagamenti fiscali sostenuti a mezzo F24, eventuali benefici di rottamazioni, servizi per la casa come ristrutturazioni, giardinaggio, manutenzioni, quest’ultime anche per le auto/moto in genere, spese di trasporto per Taxi, metro,  tram, bus e altri trasporti, ed ancora, non vanno dimenticati eventuali investimenti azionari, bancari e quant’altro… 

Ecco perché nessuno di loro vuole il “redditometro“, perché questo punta a risalire ad un reddito presunto, sin dal 2016 e fino ad oggi, verificando quegli elementi indicativi di capacità contributiva, determinata quest’ultima dal reddito complessivo del contribuente (sommato ai redditi provenienti da altri soggetti posti all’interno del nucleo familiare…) sulla base delle spese di qualsiasi genere sostenute, nel corso di un periodo d’imposta…

Si tratta quindi di dimostrare il reddito “reale” sulla base delle spese presuntivamente attribuibili al contribuente e facendo altresì riferimento ai minimi di spesa indicata dall’Istat, in considerazione della composizione familiare, per restare al di sopra della soglia di povertà assoluta!!!

Redditometro??? Certamente sì… e a dirlo sono – proprio in questo giorno della legalità in cui si commemorano le vittime delle stragi mafiose del ’92 – i cittadini onesti di questo corrotto Paese, già… coloro che non hanno alcuna paura di subire controlli, verifiche e ancor più initimidazioni!!!

Viceversa a dire di no… sono proprio i ladri, coloro che vivono come “sanguisuga” a danno dei loro connazionali, già… persone perbene che auspicano con le loro azioni rette – di non dover commemorare più eroi di questo Stato – ma bensì di mutare radicalmente – grazie anche a quel loro impegno – questo vergognoso stato di fatto!!!

Ma tanto ciascuno di loro (insieme alla loro discendenza), finiranno tutti appassionatamente come in quel quadro (sopra) riportato: già… è solo questione di tempo!!! 

Se tutte le imprese fossero sottoposte a precisi controlli di sperequazione finanziaria, il 90% di queste… verrebbero domattina sequestrate!!!

Il calcolo della sproporzione si effettua raffrontando  il valore dei singoli beni con il reddito del soggetto (ritenuto pericoloso) dichiarato a fini fiscali e/o quello delle sue attività economiche.

L’accertamento segue un iter logico che ha inizio con l’individuazione del patrimonio nella disponibilità del proposto (o viceversa con l’accertamento del reddito).

Già… basta eseguire delle semplici indagini patrimoniali per accertare in breve tempo l’illecita formazione accumulata del patrimonio finanziario, evidenziata da una notevole sperequazione finanziaria tra il reale valore societario e l’eventuale reddito dichiarato, verificando altresì il tenore di vita dei soci, amministratore, familiari, etc… la maggior parte di essi se non compiutamente giustificabili, dimostreranno esser stati generati, attraverso il riciclaggio di proventi illeciti…

Certo si tratta di un’operazione particolarmente complessa a causa della varietà delle fonti di reddito che dovranno essere minuziosamente esaminate, a cui si somma ahimè il frequente ricorso a prestanome o ad altre forme di occultamento del patrimonio, anche attraverso transazioni nazionali e internazionali. 

Ecco perchè oltre alle consuete interrogazioni delle banche dati a disposizioni delle forze di Polizia come Camera di Commercio, Anagrafe tributaria, Catasto, Conservatoria Immobiliare, ACI, Motorizzazione, assumono particolare rilievo la lettura degli atti dei procedimenti penali (in particolare i provvedimenti giudiziali e gli atti di indagine) da cui si possono ricavare importanti informazioni sui beni nella disponibilità del proposto/i, sulla origine delle risorse e sulle intestazioni fiduciarie, è importante risalire al compendio patrimoniale, cui vanno considerati l’insieme dei beni immobili, mobili registrati, società, disponibilità finanziarie (conti correnti, titoli, tributi statali), a qualsiasi titolo nella disponibilità del proposto. 

I beni dovranno essere valutati secondo i valori di mercato ricorrendo a parametri oggettivi (es. per i beni immobili, la borsa immobiliare) e nel caso in cui si manca di riferimenti certi, l’organo preposto può utilizzare un certo margine di discrezionalità a cui potrà seguire, nella fase successiva al sequestro, la nomina di un perito, per una più precisa ponderazione dei valori!!!

Ovviamente in base al principio di proporzione, se il proposto è titolare di quote minoritarie il sequestro verrà effettuato pro-quota, se invece ha la maggioranza oppure se esercita un controllo effettivo sull’intera società, il provvedimento riguarderà l’intero complesso aziendale!!!

L’ennesima condanna per un amministratore condominiale!!!

Un nuovo amministratore di condominio è stato condannato per aver fatto sparire 40mila euro dal conto dedicato!!!

Riprendo quindi per l’ennesima volta una vicenda condominale a cui è seguita una condanna a tre mesi di carcere (pena sospesa), per un amministratore di condominio di Perugia, posto alla sbarra con l’accusa d’aver fatto sparire 43 mila euro versati dai condomini e di avere lasciato quest’ultimi in gravi difficoltà, sia per quanto concerne i lavori di manutenzione mai effettuati, ma soprattutto per il pagamento delle fatture relative agli spazi comuni.

Secondo la versione dell’imputato, quel denaro era servito per anticipare alcune spese, in attesa del versamento delle quote condominiali. 

Stando viceversa a quanto denunciato dai residenti, l’amministratore si sarebbe appropriato di quelle somme anche attraverso pagamenti che sarebbero risultati gonfiati…

Cosa aggiungere, fintanto che il governo nazionale non si batte in maniera seria affinché vengano tutelati i condòmini e si riconosca quindi a loro il diritto di essere informati per ottenere un’amministrazione condominiale chiara, diventa difficile per chiunque far valere i minimi principi di trasparenza, ma soprattutto senza le giuste leggi, si scoraggia quanti hanno il coraggio di far valere le proprie ragioni presso le autorità competenti e quindi nei Tribunali; quest’ultimi difatti, evidenziano tempi d’attesa lunghissimi e costrimngendo i cittadini a sostenere costi elevati, fanno in modo che si disincentivi il proseguio di quella verità, anche ai più coracei sostenitori della legalita!!! 

Quindi, bisogna fare presto e fare in modo che tutti gli amministratori di condominio che si sono resi con le loro azioni, veri e propri farabbutti, paghino in prima persona con la detenzione e soprattutto che intervenga un provvedimento di confisca per tutti i beni intestati ad egli, a familiari/parenti, ed anche ad eventuali “prestanome”!!!

Bancarotta: confiscati a Catania due grandi hotel!!!

Passano allo Stato gli alberghi e gli interi capitali sociali di due società…

Speriamo ora che non accada quanto solitamente avviene con la gestione dei beni sequestrati e/o confiscati!!!

Ricominciamo dall’inizio… 

E’ giunta al capolinea la vicenda di alcune società proprietarie di alcuni hotel (tra i più belli di Catania…) a causa di un fallimento che ha creato un buco finanziario di decine di milioni di euro, in particolare nei confronti del Fisco. 

Ora dopo quasi sei anni di dibattimenti, il tribunale penale di Roma, facendo seguito a quattro anni di indagini e verifiche tributarie, ha condannato proprietà e prestanome oltre l’interdizione dai pubblici uffici e all’inabilitazione all’esercizio delle imprese commerciali e al risarcimento dei danni…

Ciò che ora mi preoccupa di più… è la confisca dei due hotel e degli interi capitali sociali delle due società, quella gestione che ora verrà demandata dal giudice a dei soggetti, chiamati “amministratori giudiziari”….

Mi dispiace dirlo, ma solitamente questa procedura non realizza gli intenti per cui di fatto è costituita, difatti, con il passar degli anni, solitamente queste attività giungono alla loro naturale conclusione, rimanendo quegli edifici il più delle volte abbandonati a se stessi…

Ritengo quindi che forse sia meglio per lo Stato provveda celermente – affinché recuperi finanziariamente il denaro perduto – alla loro vendita!!!

Sì… ad un gruppo immobiliare importante, anche internazionale, quest’ultimo infatti permetterà non solo la continuazione sul mercato di quei resort, ma soprattutto garantirà occupazione a tutti i lavoratori fin qui impegnati, altrimenti la prospettiva è quella che ben conosciamo e cioè veder tra qualche anno questi hotel chiudere i battenti!!!

Una circostanza quest’ultima che dispiacerebbe profondamente, già… perché obbligherebbe nuovamente il sottoscritto a scrivere su questo blog quanto ahimè avevo anticipato…

La politica in Sicilia è come il nostro cervello, sfrutta solo il 20% !!! Immaginate se sfruttasse tutte le potenzialità…

Mi piace leggere sul web le trasformazioni politiche – ma soprattutto partitiche e/o personali– che con il passar dei mesi, vanno evolvendosi nella nostra regione… 
Quanto spreco di tempo e di “cervello”, utilizzato per intrecciare legami che poi nulla hanno tra se in comune, ma loro comunque ci provano continuamente…
Già… tessono come pescatori quelle proprie reti per poter accalappiare un maggior numero di pesci…
Sono come i marinai esperti, provano a trasportare in quelle loro barche quanti più “pesci”… pardon “soggetti” possibili, ciascuno di essi capace di alimentare (con i propri voti, perché in fondo di questo si tratta…) quel gruppo che potrei definirlo di “pesce-misto“!!!     
E’ dire che se ciascuno di essi, usasse anche soltanto quel 20% del loro cervello per occuparsi dei problemi dei cittadini, oggi sicuramente, vivremmo in un paese meraviglioso!!!
Ma la nostra politica è come le nostre infrastrutture, sfrutta solo in minima parte le proprie potenzialità, la maggior parte di esse le spreca o le fa sparire, mentre la parte ancora sana… è di fatto inutilizzabile!!! 
Per fare una metafora è come se la politica utilizzasse una sola corsia autostradale delle quattro disponibili, per di più passando in maniera alternata da una corsia ad un’altra a causa dei lavori in corso (un po’ come avviene nella realtà nelle nostre autostrade Catania-Messina o Catania-Palermo) e quando finalmente si pensa di poter proseguire liberamente… ecco che ci si accorge, di essere nuovamente bloccati a causa di un ingorgo imprevisto e tutti noi, come tanti fessi, restiamo lì senza sapere cosa fare, in attesa sempre che qualcuno, ci venga ad aiutare…
Così è difatti la nostra politica…
Ci lasciano in balia dei problemi, affinché si ha necessità che la stessa o qualcuno appartenente ad essa, li possa risolvere, una circostanza questa che puntualmente viene vanificata, se pur, di volta in volta, si è provato a cambiare schieramenti politici e/o partitici, ma come abbiamo visto, senza alcun reale risultato…
Qui in gioco non vi è la nostra ricerca di cambiamento, quella serve a poco, non si tratta di una selezione naturale (o neurale…) con la quale solitamente proviamo a migliorare la nostra evoluzione di specie, con la politica purtroppo, questa metodologia scientifica serve a poco, anzi a nulla, e quindi, mentre noi – semplici cittadini – ci sforziamo continuamente di sopravvivere, loro incredibilmente, percorrono in maniera indifferente le loro agiate vite!!!
E non si tratta di voler comprendere quali tra le due parti sia la più intelligente, loro – se pur la realtà ahimè dimostra il contrario – pur non rappresentando quella capace (anzi solitamente è la più impreparata…), dimostra essere però la più perspicace non per nulla si è gettata negli anni in politica e non come tutti noi… nel lavoro – ma… proprio per questo che in quella determinata funzione, dimostra essere la più abile, perché riesce in maniera integrale ad utilizzare quella piccola porzione di cervello che possiede, per ottenere in quel campo, risultati cosi brillanti!!! 
Certo, su una cosa sono sicuramente più bravi… e cioè, nell’essere più furbi e svegli dei loro conterranei!!!
Sì… quegli stessi siciliani che ancora oggi – dopo anni d’inchieste su collusioni, corruzioni e malaffare, dopo sentenze e condanne, dopo legami associativi con ambienti mafiosi e/o della criminalità organizzata, ecc… –  dopo aver compreso quanto sopra, sono ancora lì a ricercarli e promettergli il proprio voto!!
Quindi se è vero che la politica potrebbe usare un po’ più di quel piccolo cervello… è altrettanto vero che i siciliani – quasi tutti i siciliani – se usassero anche soltanto quel 20% delle proprie capacità, sì… se fossero più attivi di come finora fatto e abbandonassero quello stato soporifero in cui hannod eciso di vivere, ecco se per un istante provassero ad essere liberi e non  genuflessi, meschini e senza alcuna dignità, provando a non identificarsi in quei loro “idoli” chiamati “politici” (che nulla possiedono di quel termine così importante…) sì… bastasse solo che ciascuno aprisse il proprio di cervello, forse non saremo qui a subire insieme, quanto ogni giorno accade!!!
Ma forse in fondo la verità è che ciascun siciliano è fatto della stessa sostanza di loro!!!
Ecco perché, pur essendo i miei conterranei dei soggetti avveduti, si facciamo ogni qualvolta chiamati, abbindolare da essi!!!
Forse sarà colpa di un modello di società “irreale” che ci condiziona, che sprona a non credere in noi stessi, nella nostra forza individuale, che non esalta le lotte sociali, ma che tenta di limitare la propria libertà individuale, allontanandoci sempre più dai reali bisogni personali e collettivi, da quel vero bisogno di comunione, ma obbligandoci a pensare esclusivamente a quel proprio “orticello” e a fidarci sempre meno di chi sta a noi vicino…
I siciliani sono diventati sempre più “rigattieri” (senza voler offendere quella categoria operosa…), sì… pronti ad arraffare sempre più cose materiali, dimenticando i veri bisogni quotidiani, che non sono rappresentati dal benessere proprio o di quello della propria famiglia, bensì anche di coloro che ci stanno attorno…
Sì… è un vero peccato non poter utilizzare a pieno il nostro cervello, perché vi immaginate tutte le azioni che grazie ad esso ci sarebbe permesso fare???
Non oso nemmeno immaginare come tutto – a iniziare dalla nostra isola – potrebbe  funzionare…
Già… “I have a dream“: E perciò, amici miei, vi dico che, anche se dovrete affrontare le asperità di oggi e di domani, io ho un sogno. E’ un sogno profondamente radicato nel sogno siciliano, che un giorno questa nostra terra si leverà in piedi e vivrà fino in fondo il senso delle sue convinzioni: noi riteniamo ovvia questa verità, che tutti gli uomini sono creati liberi e uguali”!!!

Ma che fine hanno fatto quei beni confiscati alla mafia???

Una cosa è certa, le confische hanno superato in questi anni, i provvedimenti di destinazione!!!
Sì… avrebbe dovuto rappresentare una grande opportunità alla lotta della criminalità organizzata, mentre invece si è dimostrata essere  totalmente fallimentare…
In particolare quanto svolto dalle istituzioni – che per l’appunto avrebbe dovuto far funzionare quei beni confiscati – ha fatto emergere gravi criticità operative, seguite da veri e propri interessi personali, ancor più disonesti di quanto compiuto da quegli stessi soggetti, a cui erano stati sottratti!!!
Non voglio ripetermi, ma soprattutto non voglio fare l’elenco di tutti quei presidenti, magistrati, prefetti, custodi, amministratori, consulenti, ecc… che con quel sistema “giudiziario”, ci hanno mangiato copiosamente…
Ma da noi si sa come finiscono quelle inchieste: “A tarallucci e vino”!!! 
Già, chi dovrà essere “coperto” affinché non faccia emergere quella corruttela di cui era a conoscenza, sarà trasferito presso un altra sede e pian piano, tutta quella vicenda di malaffare compiuto, verrà insabbiata…
Nel frattempo “cosa-nostra” ride e con loro ridono anche i suoi affiliati, che continuano a godere di quei beni confiscati (sono all’incirca 5.000…), in quanto gli stessi non vengono dallo Stato destinati ad alcun utilizzo…
Immobili, società, fabbricati industriali, terreni, macchinari, attrezzature varie, sparsi in ogni angolo della Sicilia, giacciono lì, come abbandonati… 
NO!!! Pardon… non abbandonati, ma a disposizione di quegli stessi uomini a cui erano stati di fatto confiscati!!!
Già… lo so, viene da ridere, ma se lo Stato e ancor più quei suoi referenti, si sono dimostrati succubi… come potrà mai cambiare questa nostra terra???
Non so se ci avete fatto caso, ma da alcuni anni non si parla più di beni confiscati… già è come se quell’Agenzia Nazionale (per l’amministrazione e la destinazione di quei beni) abbia subito una battuta d’arresto, rispetto agli anni precedenti, in cui ogni giorno si sentiva parlare di provvedimenti giudiziari.
Lo Stato purtroppo ha dimostrato in questa lotta il proprio fallimento!!!
I soggetti incaricati hanno evidenziato forti incapacità ma soprattutto “assoggettamento” non solo nei confronti di quei soggetti per i quali era intervenuto il provvedimento di restrizione, ma anche nei confronti di quel sistema, che li aveva posti lì affinché si salvaguardassero le continuità aziendali, ma soprattutto, non andasse perduto quel patrimonio immobiliare e mobiliare… 
Ed invece le società hanno chiuso i battenti, i lavoratori – come carne da macello – sono stati mandati a casa, senza ricevere da quello Stato – per il quale si era continuato ad operare durante il periodo di confisca – i propri compensi: Già basti sapere che il sottoscritto possiede un credito nei confronti di una società amministrata dallo Stato di ben €. 35.000 e nessuno di loro (SI NESSUNO ) si è fatto avanti per dire, scusi sa… ma forse abbiamo sbagliato!!!
E dire che quell’Agenzia era stata istituita per gestire i beni patrimoniali sottratti alla criminalità organizzata e fare in modo che quelle società, quei beni immobiliari non restassero improduttivi, ma fossero portati avanti attraverso politiche mirate e non per come avvenuto, con inconsistenti programmi che hanno trasformato il tutto, in qualcosa di sterile e improduttivo…
Certo, esistono anche ulteriori problematiche legate a quei provvedimenti (di cui negli anni ho scritto ampiamente), ad esempio tra questi, lo stato di fermo di quei beni a causa dei tempi della giustizia che subiscono solitamente lungaggini, nei processi di mafia…
Ecco perché quel contrasto tanto propagandato, ha subito non solo uno schiaffo morale, ma certamente una sconfitta sociale, sia per il grave danno che ha determinato nella nostra economia siciliana, che per la piaga occupazione colpita in maniera considerevole da quei provvedimenti giudiziari…
E’ evidente che c’è bisogno di una svolta e forse sarebbe il caso di chiedere aiuto a chi ne ha conosciuto nella pratica tutte le sue implicazioni e non rivolgersi a Enti o a dipendenti o consulenti delle istituzioni, che nulla comprendono in gestione o attività imprenditoriale, perché essi, per quel loro ruolo solitamente “inquadrato”, hanno da sempre svolto incarichi d’ufficio, senza aver dovuto mai prendere decisioni o iniziative personali, che abbiano successivamente avuto, ripercussioni anche all’esterno, in particolare sugli altri…
Analoga considerazione va fatta per molte “Associazioni di legalità“, che hanno evidenziato in questi anni, di non essere in grado di gestire quei beni sottratti alle mafie… anzi tutt’altro!!!
Ma alla fine so già come finirà…
Non cambierà nulla… perché a tutti va bene così!!!
D’altronde non si dice che: Tutto deve cambiare, perché tutto resti come prima”???
E allora continuiamo così…

Ecco cosa si pensa all’estero, sulla legalità del nostro paese!!!

Ho deciso di tralasciare la politica regionale siciliana… d’altronde già da domani per par condicio, non se ne può più parlare, almeno questo è quanto ci dicono…

Ed allora vorrei riprendere un post che a suo tempo avevo preparato e che esamina la legalità di questo paese, dal punto di vista di chi sta all’estero…
Ecco questo è ciò che pensano: 
Sono poche le persone che vengono rispettate dalla maggioranza degli italiani, è dire che questi “solitari” individui, sono gli unici che realmente combattono quelle potenti organizzazioni criminali…
Possiamo individuare quattro importanti organizzazioni: l’omonima “mafia” siciliana, la camorra campana, l’ndrangheta calabrese e un po’ meno nota, ma certamente non meno violenta, la Sacra Corona Unita in Puglia e sulla costa adriatica. 
A contrastare queste organizzazioni vi sono le istituzioni, composte da quanti operano nell’antimafia e queste includono gli organi di polizia, i pubblici ministeri ed i giudici; a questi si aggiungono quei coraggiosi giornalisti locali che con le loro notizie portano alla luce tutti qugli avvenimenti compiuti da quelle sopra nominate, organizzazioni criminali…
Vanno sommati inoltre, gli uomini d’affari ed imprenditori, che a differenza della maggior parte dei loro colleghi, si rifiutano di pagare il pizzo ed anche quei membri delle organizzazioni di legalità, veri e propri volontari, che si dedicano in prima persona a contrastare il malaffare e il racket…
Tra queste società c’è l’associazione “Libera”; è stata fondata da un prete, don Luigi Ciotti, ed è specializzata nel riutilizzo dei possedimenti terrieri e di altre risorse confiscati a quei boss mafiosi, contrastando il più delle volte, da soli, le intimidazioni ricevute da parte di quegli affiliati, soggetti legati ai capi-cosca attualmente imprigionati… 
Negli ultimi anni qualcosa si è modificato, grazie a pubblici ministeri coraggiosi e alla formazione di una Commissione permanente antimafia del Parlamento, che svolge una attenta analisi sulla criminalità organizzata…
Certo, in questi anni molti gruppi della società civile antimafia sono fioriti, a seguiro degli omicidi eclatanti del 1992, di quegli avversari siciliani formidabili, che hanno dato la loro vita per combattere la mafia, parliamo ovviamente dei magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. 
Purtroppo però non tutti i gruppi di cui sopra sono irreprensibili, alcuni di loro esistono esclusivamente per aumentare il prestigio dei loro fondatori o per usufruire dell’accesso ai fondi pubblici, che potremmo definire, vere e proprie appropriazioni indebite!!!
Abbiamo verificato come in Calabria, un gruppo di donne legate ad una associazione di legalità sono state condannate a quattro anni di carcere…  
Certo, qualche Procuratore siciliano, prossimo alla pensione ha sottolineato, che si tratta di casi isolati… 
Di contro, il Presidente della Commissione parlamentare nazionale antimafia, Rosy Bindi, crede che questi segnali siano sintomatici di un movimento che ha ormai perso quel suo scopo originale…

La mafia è cambiata, è diventata più “business-oriented”, cioè meno violenta e visibile: uccide di meno per guadagnare di più!!! 

Ma, ciò che ha veramente provocato un grande allarme nel paese, è stata la sospensione di un giudice, responsabile di una posizione unica ed influente: Silvana Saguto, il magistrato che ha presieduto la gestione della sezione misure di prevenzione nel Tribunale di Palermo, una donna che ha deciso a chi far gestire le società sequestrate alla mafia siciliana…
Quel tipo di amministrazione, ha offerto ad amici e familiari grandi opportunità redditizie a scapito ovviamente di quelle ex imprese dei mafiosi e dei loro dipendenti!!!

Miss Saguto, che ovviamente nega gli illeciti, è accusata di aver accettato tangenti e/o favori, che hanno influenzato e condizionato quelle sue decisioni. 
Vi sono altri casi che hanno sollevato preoccupazioni: quella di un uomo d’affari encomiato come paladino della legalità, condannato successivamente per aver volutamente praticare alcune specialità propria della casa “mafia”: l’estorsioni!!!
Un noto giornalista locale, celebre per quelle sue denunce contro i mafiosi, è stato accusato di fatti gravi per tangenti, mentre il capo dei capi del sindacato in Sicilia è anch’egli sotto inchiesta, accusato di aver dirottato alcuni contratti d’appalto verso quelle imprese legate a cosa nostra.
Ovviamente entrambi negano le azioni compiute…

Nel breve termine, lo smascheramento di alcuni ipocriti che fingendosi persone perbene… facevano affari con le associazione criminali… 
Il sistema è quello di trasferire alcune competenze del pubblico, per dirottarle verso strutture sotto il controllo dei gruppi mafiosi… 
Da ciò si evidenzia non solo la visione cinica dei mafiosi, ma anche quella dei loro partner “prestanomi”, che si dimostrano essere, non migliori di loro. 
La speranza è che a lungo termine, la volontà di riuscire a spurgare quel movimento antimafia da tutti quegli elementi indesiderabili, dovrebbe condurre a ripristinare la fiducia nei cittadini…
Nel frattempo, norme più severe appena approvate nel nuovo disegno di legge, assicureranno che alcuni giudici corrotti, possano in un qualche modo, favorire quei loro compari, soprattutto quanso si tratterà di decidere a chi fare amministrare quei beni confiscati delle mafie. 
Il disegno di legge è stato finalmente approvato ed ora forse qualcosa in quel paese, inizierà a cambiare, noi staremo qui a verificare!!!
Se avete letto quanto ho riportato, si ha come l’impressione, che dall’estero abbiano capito tutto!!!
E’ incredibile, ma con quelle poche frasi, hanno riportato quanto è accaduto e purtroppo,  quanto ancora avviene nel nostro paese… ed è strano che proprio un soggetto terzo, lontano da questo Paese si accorga di quanto succede da noi… mentre coloro che ci governano fanno finta che tutto vada bene!!!
Certo a loro fa comodo così… d’altronde con questo sistema, sono i primi a farci affari!!!  

Grazie Vittorio… hai fatto la cosa giusta!!!

Dando seguito alla lettera aperta (da “Siciliano Libero”) inviata a mezzo email al Prof. Vittorio Sgarbi e pubblicata in questo mio Blog alcuni giorni fa, sono veramente felice di avere appreso stamani, dal quotidiano La Sicilia, della sua rinuncia alla candidature di presidente della nostra regione…
Nell’articolo si evidenzia inoltre la possibilità che Egli possa diventare assessore ai Beni culturali, sempre nell’eventualità che… diventi presidente Nello Musumeci.
Certamente un vero peccato per il neonato movimento “Rinascimento” a cui in molti speravano, visto quale “quarto polo” di questa competizione elettorale, ma bisogna riconoscere altresì che i tempi erano ridotti al minimo, e dispiace vedere il progetto “MIR” arenarsi, perché rappresentava davvero qualcosa di unico e interessante…
Sono profondamente compiaciuto di ascoltare dalle parole del Prof. quanto dichiarato dal candidato Musumeci, sulla volontà di voler contribuire alla promozione del nostro patrimonio culturale…
D’altronde era l’unico motivo d’interesse per il sottoscritto, anche perché sono pochi i soggetti che potrebbero rappresentare con grande passione i nostri capolavori…
Certo, mi auguro che questa eventuale possibilità, non finisca in maniera eguale a quanto già accaduto con il governatore prossimo a scadenza, Rosario Crocetta, che decise di revocare l’incarico ai due assessori “immagine” della giunta che doveva cambiare la Sicilia: Battiato e Zichichi!!!
Infatti il vero problema oggi, per il candidato di centro-destra è rappresentato da tutti coloro che lo stanno sostenendo e che ovviamente vogliono una poltrona di assessore… senza poi averne i requisiti e ancor meno i meriti!!!
L’importante come ripeto sempre, per molti di essi… è sedersi!!! 
Quanto poi siano capaci (e si è visto in tutti questi anni…) è tutt’altro discorso, anzi non ha alcuna importanza…  
Della Sicilia…??? Ma cosa può fregare loro di questa terra… non l’hanno mai amata, hanno soltanto pensato a sfruttarla ed oggi, come ieri, non faranno altro che distruggerla, altro che bellezza, vedrete… come si dice: “ai posteri ardua sentenza“!!!
Comunque, il sottoscritto resta sempre convinto che la vittoria del centro-destra non è così scontata… e non mi meraviglierei che quel giorno, durante le votazioni, possano uscire delle sorprese eclatanti!!! 
Per altro, sono in attesa di vedere pubblicate alcune notizie “shock” che a breve influenzeranno il giudizio finora dato su quello schieramento… ed inoltre, ho quasi la certezza, che all’interno di quel centrodestra, qualcuno stia facendo il doppio gioco, facendo mancare al momento opportuno, quei necessari voti al candidato presidente…   
D’altronde non dimentichiamoci che questa candidatura è stata proprio dal diretto interessato “forzata”, perché sapevamo tutti (quantomeno coloro che si interessano di politica…) che vi erano altrettanti nomi “importanti” da proporre: vedasi Stefania Prestigiacomo, Gaetano Armao oppure Roberto LaGalla che in una nota, aveva dichiarato la propria contrarietà: “IdeaSicilia” esprime ancora una volta la sua critica al metodo di lavoro delle principali forze politiche che, attraverso designazioni imposte dall’alto, svelano l’intreccio degli interessi politici nazionali ai quali la Sicilia viene subordinata e penalizzata. Non un’idea programmatica, non una condivisione coerente di obiettivi strategici ma solo sterile ritualità di una politica di fronte alla quale i siciliani restano stupiti e fortemente critici!!! 
Quindi, se pur sono in molti ormai a scommettere che il centro-destra vincerà, io resto ancora perplesso e non darei questa vittoria scontata!!!
Non dimenticatevi inoltre che la vittoria di Nello Musumeci, potrebbe fare saltare i programmi d’ascesa di molti attuali gregari, che vedono in questo uomo (certamente più preparato di loro) un possibile antagonista -non solo- a quella corte di Palazzo D’Orleans… 
Infatti, una parziale disfatta a queste elezioni del centro-destra o quanto meno della mancata nomina a Presidente, da una parte farebbe certamente perdere alcune poltrone già prefissate all’interno di quello schieramento, ma avrebbe quale conseguenza, quella di consentire ad alcuni di essi, d’eliminare – una volta e per tutte – questo scomodo collega “avversario“, dalla scena politica regionale e soprattutto nazionale!!!     
Diceva Umberto Eco: Quando i veri nemici sono troppo forti, bisogna pur scegliere dei nemici più deboli…


 , 

Finalmente… il "Codice antimafia" diventa legge!!!


Non sembra vero, ma dopo tanto “inutile” discutere, il codice antimafia è diventato legge!!!

Sì… la Camera ha approvato il ddl di modifica al codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione…
Erano presenti in 394 in 28 si sono astenuti (chissà perchè…) mentre gli altri 366 hanno votato…
Certo vedere che soltanto 259 erano favorevoli mentre 107 hanno votato contro, fa comprendere quanta pulizia ci sia ancora da fare, a cominciare proprio da quel palazzo!!!
D’altronde se qualcuno ancora tra essi, preferisce non comprendere quanto sia importante per il nostro paese, contrastare non solo la criminalità organizzata, ma anche tutti quegli uomini dai colletti “grigi”, che garantiscono in questo paese, corruzione e collusioni, debbo pensare che forse hanno interessi personali affinché nulla cambi… 
Dopo gli errori gravi commessi dalle nostre istituzioni, nella gestione dei beni sequestrati, con l’adozione di  misure di prevenzione, personali e patrimoniali, che abbiamo visto quanto inconcludenti siano state, si è deciso di cambiare pagina…  
La nuova riforma infatti, punta a velocizzare le misure di prevenzione patrimoniale, rendendo più trasparenti le scelte degli amministratori giudiziari, ridisegnando l’Agenzia per i beni sequestrati e includendo soprattutto – è questa l’importante novità – tutti quei soggetti che si macchiano di reati di corruzioni, circostanza quest’ultima che impegna il governo a rivedere quella nota equiparazione tra mafioso e corrotto…
Rosy Bindi (Presidente della Commissione Antimafia) ha commentato “È un regalo al Paese“, mentre il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, ha parlato di una svolta che fornisce in primo luogo trasparenza ed anche nuovi strumenti contro la mafia, garantendo inoltre coloro che sono stati sottoposti a misure di prevenzione. 
Lo stesso ministro ha scritto nella sua pagina social: “Una buona notizia per la lotta alla criminalità organizzata e per lo Stato di diritto; da oggi ci sono più strumenti per combattere la mafia, più trasparenza nella gestione dei beni confiscati, più garanzie per chi è sottoposto a misure di prevenzione”. 
Ora, sono tutti soddisfatti, dalle associazioni di legalità, ai sindacati, da quelle organizzazioni antiracket e antiusura, che vedono nell’approvazione della riforma “un atto di responsabilità politica importante, un deciso passo migliorativo nell’azione di prevenzione e di contrasto alle mafie e alla corruzione. Fenomeni che minacciano da troppo tempo la nostra democrazia, la nostra sicurezza e che sottraggono ingenti risorse alla collettività, impedendo uno sviluppo economico e sociale, sano e diffuso, in tutto il nostro Paese“. 
Tralascio quanti hanno dimostrato sentimenti di avversione per questo testo, che era stato difatti in tutti modi contrastato sin dal novembre 2015, quando aveva ricevuto alla Camera il suo primo via libera, ed era stato successivamente il 6 luglio bloccato al Senato in seconda lettura… passando definitivamente in terza lettura alla Camera senza subire modifiche, per concludere il suo iter e diventare legge…
I numeri dicono che sono ben 20 mila i beni confiscati alle mafie (tra terreni, aziende e immobili) tramite sequestro preventivo, di cui fanno parte circa 3.000 società…
Un patrimonio immenso di quasi 30 miliardi, ma di cui è stato dimostrato, attraverso quella gestione amministrata … come oltre il 90% di quelle società, giungono in fallimento!!! 
Per quanto concerne le novità, la legge estende i possibili destinatari di quelle misure di prevenzione, non solo a chi si è prestato a fare il prestanome o aiutando i latitanti di associazioni mafiosa a delinquere, ma inserisce anche tutti coloro che commettono reati contro la pubblica amministrazione, come peculato, corruzione (ma solo nel caso di reato associativo) anche in atti giudiziari e concussione!!!
Ancor più importante è l’applicazione di un ulteriore controllo e cioè l’accertamento del patrimonio dell’autore del reato, soprattutto se questo risulta sproporzionato rispetto al reddito o se il condannato non è in grado giustificare la provenienza di quei beni… 
Per cui, anche se non viene applicato il provvedimento di “confisca”, si potrà procedere con l’amministrazione giudiziaria e il controllo giudiziario. 
La confisca diviene obbligatoria anche per alcuni reati, quali quelli ambientali o di auto-riciclaggio, vere e proprie attività dell’ecomafie e della criminalità organizzata…
Il provvedimento si applicherà anche in caso di amnistia, prescrizione o morte, di chi l’ha subita…
L’applicazione delle misure di prevenzione patrimoniali è resa inoltre ancor più celere, prevedendo per questi reati una “trattazione prioritaria”; verranno cioè istituiti nei Tribunali dei capoluogo (sedi di Corte d’Appello), sezioni o collegi specializzati per trattare in via esclusiva tali procedimenti… 
Viene introdotto inoltre, l’Istituto del controllo giudiziario delle aziende in caso di pericolo concreto di infiltrazioni mafiose: controllo previsto per un periodo che va da uno a 3 anni e può essere chiesto volontariamente dalle stesse imprese.
Si passa quindi alla fine di quel clientelismo e parentopoli… 
Viene stabilita una maggiore trasparenza nella scelta degli amministratori giudiziari (che abbiamo visto negli anni, essere stati in molte occasioni, veri e propri prestanome compiacenti di coloro che avevano subito i provvedimenti interdittivi… oppure erano imparentati con i giudici delegati o con quanti facevano parte di quel cerchio magico…), scegliendo coloro che hanno dimostrazione durante la loro esperienza, non solo di avere quelle necessarie e idonee competenze professionali, ma soprattutto, garantire quella necessaria indipendenza morale…
Inoltre è fondamentale che le nomine prevedano la “rotazione negli incarichi“, affinché non si determinino quei presupposti di naturale confidenza, per come in questi anni si è visto.. ed è accaduto!!!
Per cui… la nuova norma prevede che l’incarico non potrà essere dato a parenti, né a “conviventi e commensali abituali” del magistrato che lo conferisce…. si cerca di evitare l’ennesima brutta figura, commessa nel Tribunale di Palermo e non solo… 
L’hanno infatti chiamata “norma Saguto”, riprendendo il nome dell’ex Presidente della sezione misure di prevenzione del Tribunale del capoluogo siciliano, sospesa e indagata per corruzione… 
Sembra inoltre che il governo è delegato a disciplinare un regime di incompatibilità da estendere ai curatori fallimentari: stop a chi ha parentela, affinità, convivenza o assidua frequentazione con uno qualunque dei magistrati dell’ufficio giudiziario che conferisce l’incarico…
Infine, il problema della gestione e la salvaguardia delle commesse e dei posti di lavoro…
Per favorire la continuità delle aziende sequestrate nasce un fondo da 10 milioni di euro l’anno, per aiutare quelle aziende a proseguire le proprie attività…
Gli imprenditori del settore matureranno, dopo un anno di collaborazione, un diritto di prelazione in caso di vendita o affitto dell’azienda con la possibilità di un supporto tecnico gratuito. 
Grandi novità a breve ci saranno a breve anche sulla segnalazione di banche colluse con la malavita…
A conclusione, viene riorganizzata l’Agenzia Nazionale per i Beni Confiscati.
La sede centrale sarà a Roma e avrà un direttore che si occuperà dell’amministrazione dei beni dopo la confisca di secondo grado; verranno ridefiniti i compiti, potenziata l’attività di acquisizione dati e il ruolo in fase di sequestro con l’obiettivo di consentire un’assegnazione provvisoria di beni e aziende, che l’Agenzia può anche destinare beni e aziende direttamente a enti territoriali e associazioni.
Non sembra vero, ma forse questo nostro Stato ha deciso di cominciare a fare vedere i muscoli ed era ora…, dopo anni e anni trascorsi in maniera sterili (direi per lo più “inconcludenti”…), soprattutto dopo aver fallito nella scelta di quei propri uomini e donne…
Chissà, forse finalmente, grazie a questa norma, possiamo iniziare a credere che in breve tempo, si potrà vedere limitato quel sistema corruttivo e soprattutto quel potere economico/clientelare di quella nota organizzazione criminale!!!

Un "Codice Antimafia" tra mille ostruzionismi… alla faccia della legalità: Il nostro è un paese d’ipocriti!!!

Se passassero realmente quel loro tempo, a far sì… d’approvare i provvedimenti necessari per debellare questa corruzione ed illegalità tanto presente nel nostro paese, ecco, basterebbe veramente poco, per far fare quel salto di qualità verso una integrità, di cui oggi manca totalmente…
Sembra assurdo eppure è così!!! 
Già, anche solo per approvare una riforma indispensabile, qual’è quella del “Codice Antimafia”, si è dovuto ricorrere ad una votazione, passata nell’aula di Palazzo Madama, con il minimo dei voti e tra mille polemiche…
Sono stati 129 i voti a favore con 56 no e 30 astenuti… come dicevo sopra, il minimo storico per un voto al Senato, su un provvedimento così importante…
Viene da chiedersi il perché di questa disputa… ma soprattutto, visti ora i tempi tecnici necessari, la pausa estiva, il provvedimento che dovrà ritornare alla Camera per la terza lettura, nessuna data certa indicata… ecco, sono quasi certo di dire che alla fine… questa normativa, verrà arenata!!!
Se pensate difatti che vi sono ancora oggi, soggetti che ritengono il provvedimento “invotabile, intriso di neogiustizialismo e insopportabile”, comprenderete da voi, quanto questo paese, abbia poca voglia di cambiare pagina o di seguire principi di incorruttibilità e rettitudine…
La verità in concreto è che non si vogliono estendere  le misure di prevenzione come la confisca dei beni, anche ai corrotti e agli stalker…  
Il motivo è semplice… sì… comprenderete da voi stessi come questa riforma, mette a rischio il patrimonio di tutti i soggetti indagati per corruzione… di cui (come ben sappiamo) una grossa fetta, fa proprio parte di questa nostra classe politica, nominativi già accusati di corruzione in atti giudiziari che costituiscono l’80% dei nostri rappresentanti politici, presenti e passati… da quelli nazionali a quelli locali!!!
Ecco quindi qual’è la vera motivazione di quell’ostruzionismo, di quegli atteggiamenti “intimidatori”, sul perché la relazione, non sia mai giunta nelle mani del Presidente dell’Anac, Raffaele Cantone… sono tutte circostanze alquanto ambigue, in un paese enigmatico e oscuro, com’è quello nostro… in particolare quando si devono trattare temi come questi, dove vi è la presenza e l’ingerenza di quella gestione “mafiosa”…
Mi trovo concorde con chi ha osservato come sia triste vedere la politica “non serena” nel legiferare su questi temi, visto il suo frequente coinvolgimento in casi di corruzione…. ma ciò evidenzia come per l’appunto, nessuno o quantomeno la maggior parte dei nostri uomini di governo, non hanno mai avuto interesse in tanti anni, di portare avanti una lotta seria alla criminalità e alla corruzione… 
Ed è per questi motivi, che noi tutti, in particolare noi Siciliani, siamo qui a soffrire per una condizione sociale di malessere economico e di disagio morale… 
Sì… proprio perché nessuno tra quegli uomini al governo, ha mai voluto di fatto modificare quei perenne intreccio politico/mafiosi, basati principalmente sullo scambio di voti, sul malaffare e sulle collusioni… ed è il motivo per cui ancora oggi, comprensibilmente, la mafia… gongola!!!

"Confische spa" e quei suggerimenti espressi dall’Agenzia Beni Confiscati…

Confische s.p.a. – La ragnatela di imprese di mafia“, con questo titolo, l’amministratore giudiziario e consulente della procura di Palermo, Elio Collovà, ha descritto i suoi quasi trent’anni d’attività, durante i quali, ha amministrato decine di beni e di aziende confiscate alla mafia…

Se avete visto il video pubblicato dal sottoscritto nella giornata di ieri, sarete rimasti certamente annichiliti, in particolare quando si è evidenziata l’assoluta meraviglia, sui fatti accaduti a Caltanissetta, da parte della A.N.B.S.C. ( Agenzia Nazionale per l’Amministrazione e la destinazione dei Beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata) da parte del suo Direttore, Avv. Dott. Umberto Postiglione, che sembrava cadere (come diceva nel film Checco Zalone) dalle nubi…
La cosa d’altronde – come riportavo ieri- non mi meraviglia affatto, perché costituisce ormai l’andazzo di questo nostro paese… dove ciascuno s’interessa di fare il minimo indispensabile, l’importante però che a fine mese giunga lo stipendio e soprattutto che, quel proprio incarico, scorra senza impedimenti e senza creare ad altri, eventuali problemi…
Di quanto sopra il sottoscritto, ne ha prova certa!!!
Difatti, in data 07.05.2015, aveva segnalato a mezzo Pec, nota personale alla ASBCN sulla gestione “particolare” di alcuni amministratori giudiziari, alla quale era successivamente seguita una ulteriore trasmissione in data 18.09.2015 con la quale il sottoscritto ( allora “Direttore Tecnico” di una delle più importanti Imprese di costruzione Spa in provincia di Catania) offriva –a titolo gratuito- la propria candidatura, per collaborare nella gestione di società analoghe e cioè sottoposte a misure di prevenzione…
Bene in entrambi i casi, posso assicurarvi di non aver ricevuto alcuna risposta!!!
Ecco questo è quanto lo Stato chiede a ciascuno di noi… e cioè di collaborare, di non essere omertosi, di denunciare e via discorrendo… ma quando si compie quanto è corretto fare, ecco che l’impressione che si riceve… è quella che di voi se ne fottono, che quanto fatto da soltanto fastidio, ma soprattutto… ciò che resta, è che i problemi reali, restano proprio a chi ha avuto il coraggio di esporsi, unico su centomila… mentre loro, protetti in quella loro veste… già ognuno di loro, di quel particolare “club dei temerari”, non faranno mai parte!!! 

D’altronde lo Stato ha dimostrato di non essere pronto a gestire i miliardi confiscati ogni anno alle mafie…. ed il motivo è legato principalmente a quella mancata volontà di scrivere leggi in maniera chiare, sia sulla confisca che nella gestione amministrativa di quei beni confiscati…
Quanto si è evidenziato ha dimostrato come la gestione dei beni sia divenuta negli anni… un vero e proprio business, per quanti operano all’interno dei tribunali, degli uomini da esso nominati, di tutti quei consulenti legati a filo diretto con quel sistema che permette loro, d’ottenere tanti mandati e poi infine, una serie lunghissima di professionisti (amici, coniugi, figli e parenti vari…) che hanno ottenuto negli anni, incarichi milionari… alla faccia di quella lotta alla illegalità!!!
Quelle società sono diventate per quel “sistema antimafia” una vero affare… che ha puntato principalmente a svuotarle quelle aziende confiscate, rinunciando a priori a fare impresa e portando le stesse al fallimento…
Nei casi opposti, quando le società avevano capacità di realizzare profitti, ecco che allora quegli amministratori ( ovviamente aiutati da quanto avrebbero dovuto controllare… ) si sono trasformati improvvisamente in “business man”… uomini cioè capaci di darsi all’imprenditoria ( senza averla mai svolta…), i quali, attraverso efficaci stratagemmi, sono riusciti a “spogliare a Cristo per vestire a Maria”, il tutto con il consenso dello “stato” ( quello però… con la “s” minuscola…)!!!   

Ho letto negli anni, da parte di alcuni soggetti (che operano all’interno di quelle strutture), che nel concreto, manca la volontà politica di cambiarle questo stato di cose…
Ma viene spontaneo chiedervi: con un sistema come questo, che produce benessere per tutti… che motivo c’è di cambiarlo…??? Anzi, il motto che passa è: “facciamo in modo che le cose restino per sempre… per come sono”!!!

Quale strana coincidenza: è cambiato il Prefetto a Catania…

A poco più di un anno da quel lontano Novembre 2015 nel quale erano finiti alcuni prefetti in rapporti di amicizia con l’ex presidente della sezione Misure di Prevenzione di Palermo, Dott.ssa Silvana Saguto, ecco che da quel mondo delle amministrazioni giudiziarie, erano spiccano le figure di noti rappresentanti del governo nelle principali città siciliane…
Da Francesca Cannizzo (trasferita dal Consiglio dei Ministri… su sua espressa richiesta, al prefetto di Catania Maria Guia Federico, per finire con l’ex prefetto di Messina Scammacca. 
Si era parlato “d’intrecci prefettizi” e nulla d’illecito era trapelato da quel mondo ovattato, ma la cronaca ci ha decritto di come, in quel mondo delle amministrazioni giudiziarie… abbiano fortemente spiccato le figure dei nostri prefetti…
Vorrei ricordare che dalle documentazione della Procura di Caltanissetta erano emersi rapporti di amicizia di alcuni di essi, con Silvana Saguto, l’ex presidente delle Misure di prevenzione del Tribunale di Palermo, attualmente sospesa dal Csm. 
Sembrerebbe che la Saguto, avesse invocato l’aiuto di un amministratore giudiziario ed in cambio la Cannizzo, avrebbe chiesto un posto di lavoro per un parente dell’ex prefetto di Messina Stefano Scammacca.
Il pensionato Scammacca venne quindi nominato da un altro prefetto, per l’appunto quello di Catania Maria Guia Federico, che era stata sua vicaria, nel collegio di amministratori della discarica di contrada Valanghe d’Inverno, a Misterbianco… una società sequestrata all’imprenditore Domenico Proto. 
Scammacca riceve un (esiguo) compenso di €. 25 mila lordi al mese, circa €. 10.500 netti (stessa cifra assegnata agli altri due commissari, Riccardo Tenti e Maurizio Cassarino).
Il caso finì davanti alla Commissione parlamentare d’inchiesta sulle attività illecite che ruotano attorno allo smaltimento dei rifiuti. 
Il prefetto catanese spiegò a suo modo, di come “la legge non prevede criteri di nomina dei commissari, quindi si affida a quella che non dico discrezionalità, ma bontà del prefetto, che ha individuato dei criteri che si è data da sola… parliamo di persone fuori dalle valutazioni politiche, fuori da rapporti di tipo politico, di persone competenti, dal curriculum integerrimo e competenti nella specifica materia”. 
Quanto sopra fu oggetto di forti critiche in particolare dagli organi di stampa… ma la risposta fu che la commissione prefettizia precisò come, quei compensi lordi “erano stati liquidati al di sotto del minimo contemplato dalla normativa vigente”… ;”minchia” verrebbe da dire… alla faccia dei minimi, verrebbe quindi da chiedere quale giusto compenso normativo avrebbero dovuto percepire… 40-50.000 euro al mese sarebbero andati bene???
Ma per favore… un po’ di dignità per le persone che ogni giorno si alzano per mille euro al mese!!! Vergogna…
Difatti è proprio grazie a quel vuoto normativo che si è basata la discrezionalità di quelle nomine degli amministratori giudiziari che come abbiamo visto – il sottoscritto purtroppo ne ha una esperienza diretta – ha avuto le conseguenze che ben conosciamo e dove la figura di alcuni prefetti (mi duole dirlo… ma aggiungerei anche di qualche magistrato) ha permesso a molti di essi di godere di quella estrema fiducia posta nei loro riguardi… 
Vorrei ricordare un’altra vicenda (perfettamente riportata dal giornalista R. Lo Verso) nella quale, un’altro ex prefetto, Giosuè Marino, si scopriva essere all’interno del consiglio di amministrazione della clinica Villa Santa Teresa di Bagheria, sequestrata per mafia all’imprenditore Michele Aiello. 
La sua nomina, assieme a quello di un altro ex magistrato, Luigi Croce, fu decisa non dal Tribunale di Palermo, ma dall’Agenzia Nazionale per i beni confiscati un tempo gestita da Giuseppe Caruso, il prefetto che puntò il dito contro chi aveva sfruttato le amministrazioni giudiziarie per assicurarsi dei “vitalizi”: le scelte di allora erano dettate da ragioni investigative, piuttosto che da esigenze manageriali: servivano professionalità adatte per sanare o meglio per smantellare una delicata questione di esuberi…
Concludo riportando i sentiti ringraziamenti fatti all’ex prefetto di Catania dal nostro sindaco Bianco : “che ha saputo guidare con mano ferma la città, rispondendo sempre con estrema celerità alle esigenze di sicurezza e alle emergenze sociali della città, da sindaco e da cittadino le sono particolarmente grato”… (rappresentano d’altronde le classiche frasi di circostanza…), mentre ora viene confermato a Prefetto, direttamente dal Ministero dell’Interno, Silvana Riccio…
Vorrei quindi rivolgerLe un messaggio di benvenuto: Ill.mo Prefetto, mi auguro che questo suo nuovo incarico, porti a Catania una ventata di miglioramento, affinché si realizzi concretamente (e non solo a parole… ) quel reale cambiamento di cui la città ha realmente bisogno.
Nella sua “missione” (perché di questo trattasi), incontrerà parecchie difficoltà, poiché saranno in molti (in particolare tra quanti accanto a Lei fingeranno di sostenerLa…), a preferire che non venga invertita quella rotta finora realizzata, nella quale l’illegalità l’ha fatta esclusivamente da padrona… 
Vorrei ricordare un giorno la Sua persona (e quanto avrà saputo compiere) come la migliore tra tutte quante quelle che l’hanno preceduta, perché in fondo, ciò che è importante nella vita è farsi ricordare sempre per le proprie azioni, soprattutto se queste sono state giuste… 
Le auguro quindi un buon lavoro.

Il clan "Saguto" & Co"….

L’hanno ribattezzato il “Clan Saguto” e fa riferimento all’inchiesta sulla gestione dei beni confiscati alla mafia, in cui è stata indagata per l’appunto, il giudice Silvana Saguto, insieme ad alcuni suoi familiari e collaboratori…

Tra i reati contestati vi sono, corruzione, induzione e abuso d’ufficio, ed è per difendersi dai sopracitati reati, che ha deciso di lasciare provvisoriamente la sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Palermo. 
Il suo posto verrà coperto dal giudice Mario Fontana.
A confermare la notizia è stato direttamente il Presidente del Tribunale di Palermo, Salvatore Di Vitale, che “ha preso atto della disponibilità della dottoressa Saguto ad essere destinata ad altra sezione del Tribunale”…
Quanta delicatezza… ma soprattutto bisogna ringraziare la gentilezza della Dott.ssa, nell’aver dato la sua piena disponibilità a recarsi presso un’altra sezione…
Ma scusate, viene spontaneo chiedersi: ma nel caso in cui questa disponibilità non fosse stata da Lei concessa, cosa sarebbe accaduto???
Sarebbe rimasta all’interno di quel Tribunale continuando a ricoprire quel proprio incarico???
La determinazione con la quale lo stesso Presidente cita le motivazioni, non sono per nulla rassicuranti, mi riferisco a quella corretta procedura giudiziaria e quanto riferisce che si “intende tempestivamente garantire in continuità e piena funzionalità di un organo giudicante, da anni centrale nella strategia di contrasto dello Stato alla criminalità mafiosa”, credo che in ogni caso, quella procedura a garanzia di tutti ed in particolare dell’opinione pubblica, sarebbe dovuto essere applicata, l’indomani stesso del ricevimento di quell’avviso di garanzia, che la vedeva per l’appunto indagata dalla procura di Caltanissetta… e non aspettare quasi un anno, per avere conferma, della sua piena “disponibilità“…
Dopotutto si parla di un giro d’affidamenti di beni sequestrati, ad alcuni professionisti (sono indagati oltre che il padre ed il figlio del giudice, anche il marito, l’ingegnere Lorenzo Caramma e l’avvocato Gaetano Cappellano Seminara, titolare di uno studio a cui erano affidate la gestione di diverse aziende confiscate)… per quasi 1 milione di euro….
È questa infatti la somma che il Nucleo di Polizia Tributaria di Palermo (su disposizione della procura di Caltanissetta), ha sequestrato all’ex presidente della sezione misura di prevenzione del capoluogo siciliano e agli amministratori giudiziari a lei vicini…
La Guardia di Finanza che guida il Nucleo di Polizia Tributaria, ha scoperto come queste somme fossero state celate all’interno di un labirinto di conti correnti, quote societarie e beni immobili. 
Certamente la vicenda andrebbe spostata presso un altro Tribunale, perché quello di Palermo, oggi, non garantisce quell’equo giudizio di imparzialità, lo si vede anche, dai continui ribaltamenti e revoche che in questi mesi si sono avvicendati…
D’altronde come vado da sempre ripetendo, quanti sono coloro che possono ritenersi estranei e non ricattabili all’interno di quel palazzo???
Pensate realmente che quel giudice, con l’influenza che aveva all’interno del Tribunale, non sia stato in grado di agevolare alcune richieste dei suoi colleghi, e che ora, forse per quelle concessioni ricevute, stanno “tremando” e sperando di non dover subire anch’essi la stessa sorta, da quelle eventuali sue spontanee dichiarazioni???
Non va dimenticato che ad oggi l’inchiesta, ha portato già all’allontanamento di due magistrati ed ora, al trasferimento della stessa Saguto, attualmente sotto procedimento disciplinare per volere del ministro della Giustizia, che alcuni giorni fa, ne aveva elencato gli illeciti al procuratore generale di Cassazione e al Csm…
Io resto comunque dell’idea, che quanto accaduto a Palermo è già avvenuto anche in altre realtà… e se si avrà la possibilità di indagare in maniera più approfondita, si scoprirà come la vicenda “Saguto” sia soltanto la punta di un iceberg di quel sistema collusivo e corruttivo, mi riferisco alle restanti sezione di “Misure di Prevenzione” dei vari Tribunali della nostra isola… (proprio perché la nostra regione… possiede la maggior parte dei beni sottoposti a sequestro e confisca del nostro Paese…), dalle quali si potrà scoprire, come sono pochi, coloro che, possono permettersi in questo preciso momento, di scagliare una pietra verso l’attuale giudice “indagato” del Tribunale di Palermo…

Mafiosi: forse c’è un modo per salvarsi…

Già… fra i tanti obiettivi da offrire ai mafiosi per salvarsi… forse c’è una possibilità!!!
Ovviamente, non vi è in me alcuna pretesa nel garantire un “passepartout” che possa aprire le porte ad una possibile via di uscita…
Come d’altronde, non si tratta di certo di una vera e propria remissione (da cui sono esclusi ovviamente… eventuali peccati), ma ciò che andrebbe esaminato è se c’è, da parte di essi, la volontà di ripudiare quel fenomeno mafioso con cui finora si è convissuto.
Si tratta cioè di ricercare un nuovo “spiraglio di luce”, nulla che centri con il volersi “pentire” facendo nomi e cognomi di coloro che sono affiliati a quel sistema criminale o che hanno indirettamente beneficiato di quei collegamenti, dati loro, da da quella associazione …
Ma bisogna dimostrare con i fatti… di aver deciso di dare un taglio netto con tutte quelle possibili attività corruttive, rimediando a quanto compiuto, non solo per ripulire la propria immagine, ma anche e soprattutto quella dei propri discendenti…
Certo, comprendo, quanto ciò non sia semplice… come intuisco quanto sia difficile interrompere quel filo che da sempre li ha tenuti legati e che li ha visti, sin da ragazzi, “formati” in tutto e per tutto, da quell’ambiente che ha trasmesso loro, quella convinzione personale, di poter essere “apprezzati”, grazie a quella considerazione mafiosa…
Ma qui… tra essi, non è uscito fuori alcun “padrino” e neppure un qualsivoglia “boss”!!!
Vi è stato esclusivamente il desiderio di realizzare un sogno: rappresenta l’ambizione umana di voler elevare se stessi agli occhi degli altri; credere che attraverso l’esternazione di quei propri beni di lusso, realizzati con capitali per lo più di provenienza illecita (di derivazione truffaldina o meglio accumulati con “celati” meccanismi di evasione fiscale…).
Certo… il rischio è sapere di dover perdere tutto, in particolare quel potere conquistato con le unghia… comprendere ora, come agli occhi degli altri, non si conti più nulla. 
Sapere di non appartenere più a questo sistema… non potendo più incidere nelle scelte, lontani da quanto il mercato adesso richiede,
Ma quanto sopra non deve importare… poiché non è più a repentaglio la propria incolumità o il restare privi di quei beni costruiti, l’azzardo infatti non è saper di perdere tutto… perché in gioco ora vi è qualcosa di più importante… la propria libertà, quella certezza di poter andare fieri a testa alta e non doversi nascondere… come gli struzzi!!!
La libertà non è una cosa che si può prendere o dare a piacimento…
Ciascuno è libero per quanto vuole esserlo… perché il vero segreto della libertà è dato dal proprio coraggio!!!

Una cosa è la mafia, un’altra la mafia dell’antimafia e un’altra cosa è la LOTTA ALLA MAFIA!!!

Già… dice bene Pietrangelo Buttafuoco: “tutti hanno paura di tutti, della mafia, della burocrazia, dei giornalisti…“. 
Tutti in questa terra dimostrano d’aver paura… e aspettano che sia sempre la giustizia a fare il proprio corso, a risolvere i problemi legati alla criminalità e a saper riutilizzare nel sociale, tutti quei beni patrimoniali confiscati, prevedendone l’assegnazione ed il riutilizzo delle ricchezze di provenienza illecita, così come prevede l’applicazione della legge 109/96…
Si tratta cioè di far tornare nuovamente in campo, lo Stato in Sicilia!!!
E’ difatti da un po di tempo che mi sto convincendo, come sono sempre più rari i casi in cui qualcuno faccia il proprio dovere, a cominciare da quei nostri imprenditori, per continuare con un numero elevato di burocrati, ormai conosciuti con l’appellativo di “colletti bianchi”. 
Se guardiamo di seguito la cartina, possiamo vedere come, la nostra regione, supera per provvedimenti di confisca tutte le altre e aggiungerei anche “in modo impressionante”!!!
Qualcosa quindi da correggere c’è… in particolare se rapportiamo questo dato con altre realtà del nord, sicuramente più ricche ma soprattutto maggiormente produttive!!! 

Inoltre, se si esaminano quanti di quei beni sono riutilizzati attraverso le collaborazioni tra Associazioni di legalità, Agenzia Nazionale per l’Amministrazione e la Destinazione dei Beni Sequestrati e Confiscati alla criminalità organizzata, Prefetture, Comuni, ecc… possiamo costatare come, nella maggior parte delle volte, queste, restano di fatto inutilizzati o ancor peggio… nella disponibilità di coloro a cui erano state sottratte. 

Certo, fatta la mappatura ed una analisi dettagliata dei beni confiscati nel territorio, si tratta ora di valutare la corretta pratica sul loro eventuale utilizzo e sulla loro gestione… e lì, abbiamo visto come il più volte… si hanno i maggiori problemi… 
Sappiamo bene come, per contrastare la mafia, bisogna indebolirla… ma per far ciò bisogna realizzare una strategia che punti ad indebolire e a distruggere quel capitale accumulato negli anni e che permette ad essa di ampliare quelle reti di relazioni e collusioni, consentendo di fatto a quella organizzazione criminale, di crescere e rapportarsi in maniera proficua con il contesto economico e sociale…
Cambiandosi di volta in volta abito e usufruendo di quegli uomini disonesti e dai colletti limpidi… traggono sempre più vantaggio da quella loro forza, acquisendo posizioni sempre più ragguardevoli all’interno dei quel mercato economico e finanziario…
Bisogna quindi colpire quei consistenti capitali di cui sono in possesso… per poterne ridimensionare con forza, l’influenza che hanno sui cittadini e soprattutto sulla nostra democrazia!!!
Non bisogna dimenticare che questo è un tema molto temuto da quelle organizzazioni criminali, perché di fatto, intacca il loro reale potere, quello economico e di conseguenza il loro unico interesse…
Lo Stato deve dimostrare la propria forza… anche purtroppo senza l’aiuto della stra-maggioranza dei propri cittadini, che preferisce purtroppo ancora credere… che “grazie alla mafia si lavora”!!!
E’ indispensabile quindi… che non si cada nella trappola (creata appositamente da alcuni appositi soggetti “infiltrati”…) dove, una parte di antimafia delegittimi un’altra antimafia… facendo in modo che si giungano a scontrarsi tra loro, Associazioni di legalità, uomini dello Stato, Procure e confederazioni imprenditoriali, sindacali e di categoria… distraendole così, dal raggiungere quell’unico obbiettivo prefissato, rappresentato nel voler eliminare definitivamente… la mafia da questa terra!!!

ANAC: ci vuole coraggio a ribadire l’importanza e il ruolo dei commissari all’interno dell’imprese!!!

Ho ascoltato con attenzione l’intervista realizzata da un Componente dell’ANAC, precisamente la Prof.ssa (Costituzionalista) Ida A. Nicotra: https://youtu.be/C_dU99I1nJw
Dal video si evince quanto sia importante il ruolo dei commissari per portare a compimento gli appalti pubblici in corso, per combattere la corruzione e soprattutto (facendo riferimento al loro operato…) per salvaguardare i posti di lavoro. 
Secondo sempre quanto ribadisce il componente dell’Autorità Nazionale Anti-corruzione: “Il commissariamento delle imprese consente di portare avanti la commessa pubblica. E’ importante che gli appalti pubblici vengano completati e i tempi del processo non vadano a discapito della realizzazione delle opere pubbliche. Questa misura è stata introdotta con riferimento a Expo 2015 ed è diventata una misura ordinaria. L’istituto del commissariamento ha reso possibile coniugare e quindi sbarrare il campo alla corruzione salvando i livelli occupazionali, la libertà di impresa e nello stesso tempo, ha isolato i fatti corruttivi in un sistema che bilancia l’interesse dell’impresa con la necessità di evitare che la corruzione dilagante potesse impedire la realizzazione delle opere pubbliche”.
Ma di quali esperienze (concrete) si sta parlando… 
Sarei curioso di conoscere in Sicilia quali società “tra quelle prese in carico dagli amministratori giudiziari sono state capaci di garantire e salvaguardare la continuità aziendale e i livelli occupazionali… 
Mi chiedo, quando si dicono certe affermazioni, si ha conoscenza precisa e diretta… oppure si cerca (come di solito si fa nel nostro paese…) di stupire con effetti mediatici “speciali” (e/o propagandistici) tanto per voler usare frasi di circostanza…
Ascolto stupefatto che quanto compiuto in Sicilia dal 2014 è servito a tutelare l’integrità dei bilanci pubblici e per evitare ripercussioni negative sul piano economico…
Strano, ma i dati fin qui riportati… sembrano dire proprio l’esatto contrario!!!
Aggiunge inoltre: “A gestire tutto ci sono stati gli amministratori che hanno carta bianca sulle scelte… rispondendo di eventuali diseconomie dei risultati solo nei casi di “dolo o colpa grave“…
Ah… ora comprendo…
E’ strano comunque che quella “culpa” non venga mai fatta risaltare sui media, non ho mai letto su eventuali “doli” o come giustamente Lei dice… “colpe gravi” su quei nominati Sig.ri… 
Certo capisco che trovare le prove della loro colpevolezza non è poi così semplice… anche perché, è con i fatti che va dimostrata la disonestà di questi… e poi, non bisogna dimenticare che ci vogliono dei soggetti “coraggiosi” che comprovano quei riscontri… senza dimenticare altresì che proprio quest’ultimi, nel far il proprio dovere… rischiano una possibile querela… ed è il motivo principale, per cui in Sicilia nessuno parla!!! 
Eppure posso assicurarLe che qualche “audace” e aggiungerei non-omertoso” siciliano… a Catania c’è stato (o meglio c’è ancora… sì, finora non l’hanno ammazzato…) ed ha fatto di più… ne ha denunciato sia i comportamenti, che le azioni “irresponsabili“, ma forse dovrebbero essere chiamate con il loro vero nome… “collusive” e “fraudolente”… ma stranamente di quelle denunce non se ne parla… o meglio, finora tutto è rimasto ben segretato!!!
Ma come dico sempre… la Giustizia è lenta, anzi lentissima… ma alla fine… arriva sempre!!!
Vedasi per esempio quanto è uscito fuori grazie al Procuratore aggiunto di Caltanissetta, Dott.ssa Lia Sava (già mi immagino qualcuno che tira le fila dall’alto e che –proprio per aver toccato quei cosiddetti poteri “forti”– vorrebbe adesso conferirLe un premio, già un riconoscimento al Suo operato, sì… un nuovo importante incarico, presso qualche località “sperduta” delle Alpi…), già, l’inchiesta “Saguto & Co.” del Tribunale di Palermo non ha fatto fare una bella figura all’Agenzia Nazionale per la Gestione dei beni sequestrati e confiscati, anzi tutt’altro, un sistema che a posto dei forti dubbi sul reale ruolo e sui poteri che proprio quei commissari hanno ricevuto…
L’inchiesta per fortuna oggi non è stata insabbiata… anzi tutt’altro, l’hanno denominata “mare magnum” per quanto si è allargata… e chissà se non debbo pensare che forse, alcune suggerite considerazioni, non siano state finalmente vagliate dagli investigatori… tra cui quelle per esempio… che hanno condotto a controllare su “scambi di favore”, di quel particolare mondo delle “consulenze“!!!
Ma come dice la Pro.ssa: “piaccia o no… (sembra quasi un “dictat”) questa è la strada per combattere la corruzione, anche se porta molto potere nelle mani dei commissari o incrementi ancora di più la forza dello Stato nei confronti delle imprese private, che pagano però per aver ceduto il passo all’illegalità”…
Insomma potremmo definirlo il contrario di “out-out” e quindi ciò che resta è soltanto la possibilità di scegliere tra “questo o questo“!!!
Io, grazie alla mia esperienza personale (in qualità di Direttore tecnico) ho avuto modo di valutare tutte le fasi giuridiche che una impresa come quella nella quale opero… ha dovuto un questi anni attraversare…
Dall’iniziale periodo dei fasti… con la realizzazione delle più grandi opere infrastrutturali nella nostra provincia di Catania, alla fase prima di Sequestro (per due anni…) e di quella di confisca successivamente (quattro anni) e così dopo sei anni di amministrazione giudiziaria… da qualche mese (con decisione della seconda Corte d’appello di Catania, è stato “revocato il decreto del Tribunale), l’impresa (e quindi i suoi beni o ciò che ne restano…) è ritornata nelle mani degli aventi diritto!!!
Vede, posso affermarLe che il sottoscritto conosce meglio di altri questo “sistema fallimentare” (e lo dico senza alcun autocompiacimento…) e non mi riferisco esclusivamente a quanti operano all’ANAC (dopotutto il sottoscritto dovrebbe essere ben conosciuto dalle Sue parti… avendo inviando -a mezzo Pec- “particolari” comunicazioni… e alcuni pratici consigli direttamente al Suo Presidente… Dott. Cantone, relativamente alle negligenze operative dei referenti scelti propriamente per questo tipo d’imprese, ma chissà perché, anche lì da Voi, nessuno ha avuto la compiacenza di rispondere… spero che almeno quelle mie missive, siano state lette…), ma perfino di coloro che si atteggiano in tutte quelle varie Agenzie nazionali varie… e/o Associazioni di legalità, poste a contrasto della corruzione e del malaffare… 
Io comunque continuo come sempre, senza porre limiti sul mio operato, facendo sempre il mio dovere al massimo dei miei sforzi e tentando quando necessario, di far emergere sempre e ovunque, verità e giustizia…
Perché è così che ho scelto di voler essere ed è così che vorrò condurre questa mia vita: mai incertezze, nessun compromesso e soprattutto… alcuna lamentela!!!
Mi piace mettere in pratica quanto diceva il Giudice Falcone: che le cose siano così, non vuol dire che debbano andare così… solo che quando si tratta di rimboccarsi le maniche ed incominciare a cambiare, vi è un prezzo da pagare. Ed è allora, che la stragrande maggioranza preferisce… lamentarsi piuttosto che fare!!!

Pino Maniaci… ricostruisce le vicende che lo hanno visto legato nelle inchieste sulle misure di prevenzione nel Tribunale di Palermo!!!

Per correttezza morale… dopo essere rimasto attonito vedendo il video pubblicato il mese scorso su notizie.tiscali.it ora, con la stessa equità, resto basito dall’intervista appena pubblicata su liveSicilia…

Questi sono i due link dei video dai quali potrete ascoltare quanto dichiarato nello Studio di Telejato, da Pino Maniace: 
Non so proprio cosa potrei aggiungere…
Mi sembra di assistere a quel noto programma televisivo di ITALIA 1: Mistero.
Ma qui forse di mistero c’è ben poco… anzi tutt’altro…
Qui ho l’impressione che tutti sapessero… tutto di tutti e chissà se forse non sia proprio questo il reale problema che fa si che… non venga fatta emergere l’unica verità…
Spero nell’operato della Procura; che possa ampliare quelle proprie indagini, in virtù dei video appena trasmessi… ed in particolare, dalle rivelazioni fin qui comunicate…
Staremo a vedere… come finirà questa “Adventure“…

Beni confiscati: perché è impossibile intraprendere azioni di responsabilità nei confronti degli Amministratori giudiziari.

Non passano giorni in cui non emergono gravi e imbarazzanti rapporti sul complesso sistema che ha permesso a molti amministratori giudiziari di ricevere decine d’incarichi in pochi anni, parcelle ricevute per centinaia di migliaia di euro, ma soprattutto, con la distribuzione di favori ad amici e parenti, in cambio di assunzioni, consulenze e quant’altro…
Abbiamo letto tra l’altro come ai nominativi di amministratori giudiziari, siano stati iscritti nel registro degli indagati anche illustri magistrati… tutti accusati a vario titolo di  corruzione, induzione, abuso d’ufficio, violazione di segreto, ecc…
Un sistema clientelare che ha coinvolto molti appartenenti a quella “casta” protetta dove attorno, gravitano tutta una serie di collaboratori esterni che operano di comune accordo: parenti di magistrati, avvocati, militari, dirigenti, cancellieri, che grazie alla gestione di quei beni confiscati, hanno realizzato un modo perverso per incassare denaro in maniera legale, attraverso gli incassi delle vendite dei beni loro affidati…
Non è mia intenzione farvi l’elenco di quei nominativi… basta digitare sul motore di ricerca “google” e vedrete da voi quanti sono i nomi presenti…
Per fortuna che alcune procure (vedasi quella di Caltanissetta) operano meglio di altre o almeno hanno dimostrato di non essere “sottomesse”… facendo emergere quei nomi così imbarazzanti… 
Si parla di un valore complessivo dei patrimoni di oltre 30 miliardi di euro… e di cui quasi la metà sono nella nostra isola!!!
Una ricchezza che in questi anni (in un periodo di forte crisi economica e con una forte riduzione di richieste d’assistenze), ha portato il complesso di quei “consulenti” in dissesto (gli studi chiusi anche a seguito di questi provvedimenti sono migliaia…) a dirigersi verso questo intricato sistema clientelare dei beni confiscati, il quale è riuscito da solo… “a dar da mangiare” ad una grossa fetta di quei soggetti…
Un sistema complesso dove si è tutti interconnessi… dove la gestione di quella ricchezza è ristretta a pochi fedelissimi, anzi potrei aggiungere… sempre agli stessi!!!
Mi chiedevo… se i soci era permesso (avendo scoperto di essere stati posti, all’interno di un meccanismo collusivo) procedere contro quegli amministratori giudiziari “infedeli”, attraverso azioni di responsabilità per danni (previste dagli artt. 2392-2395, c.c.), che dovrebbero di fatto rappresentare il sistema più efficace contro quegli abusi di poteri!!! 
In particolare la legge indica, quali soggetti indicati nel promuovere un’azione di responsabilità (contro quegli amministratori) i soci… gli unici a poter richiedere innanzi al tribunale (nei casi in cui venga dimostrata una gestione “truffaldina”) che quegli amministratori vengano condannati a risarcire i danni causati alla società data loro in gestione… 
Il punto però è comprendere in quali modi l’amministratore abbia compiuto atti di mala gestione o abbia danneggiato il patrimonio della società…???
Inoltre, può essere condannato a risarcire… e con quali beni risponderà per quei danni compiuti, con i propri e se non ne possiede…???
Ed infine, avendo operato per nome/conto dello Stato, non dovrebbe essere quest’ultimo a pagare per quei danni… e successivamente esso stesso valersi sul proprio “collaboratore”???
Certo a questo punto scatta un problema e cioè, quando un’azione di responsabilità può essere promossa…
Possiamo riassumere il tutto in due casi:
– la violazione dei doveri; 
– il danno al patrimonio della società;
Bisogna trovarsi di fronte ad un amministratore che abbia violato gravemente i propri doveri (una situazione alquanto difficile che possa avvenire…) o che abbia danneggiato il patrimonio della società (anche questa difficile da dimostrarsi… le vendite per esempio realizzate nel corso di quella gestione… risultano per esempio, essere necessarie per la continuità gestionale…) e non bisogna dimenticare come in quasi tutte le loro azioni, gli amministratori giudiziari si siano protetti, avendo richiesto all’assemblea dei soci l’autorizzazione a procedere… e quindi alla fine quegli amministratori si ritrovano blindati… da qualsivoglia eventuale azioni di responsabilità…
Tutto considerato, l’amministratore giudiziario è un soggetto nominato dal tribunale, con compiti precisi, che rende conto del suo operato al tribunale (o meglio è ciò che dovrebbe fare…), con l’obiettivo di ripristinare la legalità all’interno della società ad egli affidata….
Inoltre, nel caso specifico in cui questa società è una S.p.A., ecco, in questa particolare tipologia, vi è una ulteriore tutela alle sue azioni…
Mi riferisco alla presenza di un organo -il cosiddetto collegio sindacale- che ha precisi compiti di vigilanza e che possiede la necessaria risolutezza (nei casi di gravi irregolarità degli amministratori o laddove i richiami verso gli amministratori non dovessero avere effetto) per denunciare al tribunale o chiedere allo stesso di revocare l’amministratore nominato o di sostituirlo con un’altro, situazione quest’ultima che il collegio sindacale può operare anche qualora i soci non si attivino o anche quando non esistano soci di minoranza che facciano sentire la loro voce…
Da quanto sopra, si capisce perfettamente, quanto sia difficile trovare notizie dalle quali emergano denunce presentate nei confronti degli amministratori giudiziari… ed anche il perché, in fin dei conti queste… non abbiano mai a realizzarsi!!!

23 Maggio… iniziano i preparativi per l’anniversario della strage di Capaci…

Fra tre giorni, c’è l’Anniversario della strage di Capaci ed in queste ore a Palermo, sono in corso i preparativi per ricordare il Giudice Falcone, la moglie (Magistrato) Francesca Morvillo  e, insieme a loro gli uomini della della scorta, Vito Schifani, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro, tutti barbaramente assassinati in quel tratto autostradale dalla mafia… ed anche i sopravvissuti ( di questi stranamente non si parla mai… chissà forse perché sono ancora vivi???), mi riferisco agli agenti Paolo Capuzza, Angelo Corbo, Gaspare Cervello e l’autista giudiziario Giuseppe Costanza…. 
Sì… è incredibile come nel nostro paese ci si ricordi con puntualità degli anniversari delle vittime di cosa-nostra e poi in tutti gli altri giorni, si continua a vivere in modo imperturbabile e a partecipare alle collusioni…
Il paese, in particolare la nostra regione, da quel lontano 23 maggio del 1992 non è minimamente migliorato… anzi tutt’altro è peggiorato in qualsivoglia settore, produttivo e istituzionale!!!
Qualcuno obbietta che in questi anni il contrasto alla criminalità a dato i suoi frutti… in particolare, non ci sono più omicidi eccellenti…
Ma quanto sta accadendo in questi anni, non è un merito del contrasto realizzato dagli uomini dello stato, ma bensì, fa parte di quella nuova strategia della mafia, che ha adottato una politica “distensiva” per potere operare i suoi loschi affari in maniera celata…
E non si pensa (da parte loro) minimamente di alzare lo scontro… guai anzi se a qualcuno dei suoi associati venisse in mente una qualsivoglia ritorsione… ne pagherebbe personalmente le conseguenze…
E’ come se ci fosse in atto una “pax” concordata… ovviamente di tanto in tanto… qualche personaggio di poca rilevanza all’interno di quell’associazione deve “saltare”… ma quella è semplice manovalanza ed è messa in conto, per il resto, coloro che sono demandati al comando, restano lì al potere… ed è difficile anche prenderli!!!
Tutto sommato, in questi anni cosa-nostra ha puntato in alto… attraverso collusioni con personaggi dall’immagine limpida e seduti in quelle poltrone istituzionali, paladini della legalità che ora scopriamo essere legati a quel sistema criminale, personaggi politici che ovviamente ringraziano per i voti “recuperati” e via discorrendo…
Un’immagine… quella dell’antimafia annebbiata da tutte quelle vicende che vanno emergendo…
E poi… quei procedimenti giudiziari che proprio in questi giorni  che come bolle di sapone, vanno scoppiando…
Ultima quella del Generale Mario Mori o del Colonnello Mauro Obinu, un processo durato 22 udienze ed ora assolti (dopo cinque anni di dibattimento) perché il “caso non sussiste”…
E’ cosa dire del fallimento della gestione dei “Beni Confiscati”, di quegli uomini e donne, posti sotto inchiesta per corruzione e che adesso, si sta tentando di coprire… oppure su quanto sta avvenendo in quest’ultimo periodo… una svolta apicale per tutte quelle società sottoposte a sequestro o confisca e che ora vengono, a poco a poco… restituite…
E’mancato quel rigore tanto auspicato dal giudice Falcone!!! 
Il 2015 è stato un anno terribile per l’antimafia… o meglio per quella di facciata, l’hanno chiamato “Annus horribilis” dove si è compreso come l’unico interesse fosse in fin dei conti quello finanziario… strettamente personale!!!
Altro che passione per questo lavoro, nessuna missione per il bene della collettività… qui c’è stato soltanto un’interesse esclusivo… e cioè quello di portare al proprio mulino vantaggi per se e per i propri familiari o amici… 
Una lista lunga di consulenti a cui dare incarichi per ricevere quali conseguenze favori personali… 
Un completo disinteresse per quanto loro affidato… dimenticando soprattutto coloro che hanno operato in maniera professionale e che hanno promosso innanzitutto sempre e ovunque la legalità… facendo inoltre sì, che altri potessero rimanere seduti in quelle sedie…
Ed ora… finito tutto, senza esprimere per quell’operato il benché minimo ringraziamento!!!
Sì… m’interessa riprendere personalmente quest’ultimo passaggio (così chi vorrà comprendere capirà… che siamo soltanto all’inizio e che il “bello” o il “brutto” per quanti verranno opportunamente chiamati  deve ancora saltare fuori…): sì, caro STATO… il sottoscritto ricorda che è ancora in attesa di un esplicito ringraziamento personale… mi va bene anche un semplice… GRAZIE!!!
Già, si parla tanto di lotta, di omertà di disinteresse da parte dei cittadini… ma sono tutte cazzate!!!
Non esiste una abnegazione da parte dei cittadini… il più delle volte esiste una assoluta inefficienza e noncuranza su quanto denunciato, segnalato o fatto emergere… superficialità data al lavoro delle persone oneste… che hanno avuto il coraggio di presentare delle denunce e che non vengono fatte emergere perché vanno a colpire quei cosiddetti soggetti “intoccabili”… sia del mondo civile, che di quello istituzionale…
Ecco che allora in questi casi, cala il silenzio… anche da parte dei media esiste un muro di gomma… facendo finta di non riceverle le notizie o meglio preferiscono censurarle…
Molti di questi media… sono talmente furbi come aggiungerei anche alcune associazioni (note) di legalità che adottano un ambiguo stratagemma… (e mi dispiace dover dire ciò… perché in alcune di queste sono iscritto, ma stranamente non mi hanno mai risposto ufficialmente sulle problematiche fatte loro evidenziare…) e cioè, fanno in modo di non avere un contatto ufficiale… per dire… a mezzo Pec, ma nei loro contatti trovate o il classico indirizzo email o nelle pagine web, precompilati “format”, dai quali si riservano di leggere le notizie, ma a quanti hanno scritto, non si da seguito, con note di ricevimento della comunicazioni… così possono sempre dire di non averle ricevute quelle segnalazioni o denunce tanto per loro “imbarazzanti”; io comunque per molti di loro… ho una bella sorpresa (uscirà a breve, a momento debito): ho sempre registrato a video quanto ho loro trasmesso, evidenziandone il ringraziamento che ho anche provveduto a salvare e stampare tramite “cattura screen”!!!
A breve pubblicherò i nominativi di questi cosiddetti giornali, quotidiani on line, programmi che si promuovono a baluardi della legalità o della lotta alla corruzione: sono pochi quelli che realmente fanno il proprio dovere… gli altri non solo censurano le notizia inappropriate (perché colpiscono i loro amici…) ma utilizzano quei propri servizi (il più delle volte offerti gratuitamente), per screditare ed attaccare i propri avversari, siano essi imprenditori, politici, giornalisti o quanti dimostrano di essere loro concorrenti e avversi ideologicamente…
Dice bene la Dott.ssa Falcone (sorella del giudice): “È ovvio che per perseguire i loro fini, alcuni hanno l’interesse a mascherarsi da buoni… quella è un’antimafia che con me (o la nostra Associazione) non ha niente a che fare… Noi trasmettiamo ai giovani i valori che ci hanno lasciato Giovanni, Paolo, Francesca e tutti i morti nella guerra contro Cosa Nostra”.

E’ vero c’è un incoraggiamento di cultura del sospetto… fatto principalmente da quanti operano per nome e per conto di cosa-nostra, che s’insinua nell’antimafia per tentare di carpire e comprenderne l’evoluzioni che la giustizia sta per compiere per poter vincere quella guerra… 

Ma è altrettanto vero che sono in molti, tantissimi, i cittadini comuni che si offrono solidali a quel mondo corrotto (in cambio di denaro, d’avanzamenti professionali o incarichi vari…) sostenendo indirettamente quell’associazione criminale… attraverso la messa in pratica di tutte quelle procedure e metodologie necessarie, illegali, corruttive e clientelari…
Non bisogna andare lontano per trovare lo schifo… e non bisogna ricercarlo nei quartieri disagiati o malfamati… non sono quelli che danno da mangiare alla mafia… anzi tutt’altro, a malapena (purtroppo… per quei poveri figli) questi procurano soltanto la forza lavoro, ma sono altri i posti cui bisogna cercare… quelli più lussuosi e con i tappeti rossi… è lì che siede la mafia, ma come sempre da noi… si fa finta di non saperlo!!! 
C’è una frase del Giudice Falcone che in un qualche modo ho trasformato e fatta mia: in Sicilia la mafia colpisce non solo i servitori dello Stato… ma anche i semplici cittadini, che lo Stato non è riuscito a proteggere!!!

Il Prefetto Umberto Postiglione (ANBSC) “Non mantiene le promesse”!!!

E’ un duro attacco quello manifestato dal Segretario generale Maurizio Grosso della CONFALI (Confederazione delle associazioni lavoratori indipendenti) e dal segretario provinciale Pasquale Masi all’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata ed in particolare al suo Presidente, il Prefetto Umberto Postiglione…

La nota fa riferimento alla gestione della società La.Ra, una società del gruppo facente capo a Carmelo La Mastra, con sede a Motta S. Anastasia, posta sotto sequestro nel 1998 e definitivamente confiscata nel 2000, che si occupa di progettazione, messa in opera, manutenzione e assistenza tecnica di impianti di varia natura che opera nel settore metalmeccanico e che da ormai 15 anni si trova sotto amministrazione controllata… e che negli ultimi anni, a causa di promesse mai mantenute, potrebbe aggiungersi a quel 90% di aziende confiscate già da tempo sparite dal mercato.

Si era parlato –nella riunione tenutasi pochi mesi fa in Prefettura– di un concreto interesse verso questa società e soprattutto nei riguardi di quei suoi dipendenti, una particolare attenzione dimostrata con l’incrementato delle commesse e l’impegno a poter attingere ad un fondo “speciale” per sostenere l’azienda ed evitare così un probabile collasso…

E dire che i lavoratori allo stremo… avevano richiesto un incontro all’ANBSC, la cui nota potete trovare presso le Iene Sicule a firma di Marco Benanti al link di seguito riportato:
http://www.ienesiciliane.it/articolo.php?aid=6706

Ciò che comunque appare strano è che la revoca del 50% delle quote non ha avuto alcun risalto mediatico… io stesso ho avuto difficoltà a trovare sul web qualcuno che ne parli e sono quasi certo che a breve, verrà riconsegnato anche il restante 50%, per evitare così che qualcuno… possa “gridare ai quattro venti” che a fallire è stato… lo Stato!!!  

Lo stesso Amministratore ha preannunciato ai lavoratori l’imminente licenziamento collettivo…
Ripercorrere per l’ennesima volta il disastro fallimentare (sotto tutti i punti di vista) della gestione dei beni confiscati e soprattutto di gran parte di quegli amministratori demandati a quei particolari compiti è opinione diffusa e consolidata, come analoga incapacità vi è stata da parte di ANBSC per aver, in modo inflessibile adottato metodologie di gestione errate, che si sono dimostrate fallimentari in particolare per non essere intervenuti celermente con procedure, che avrebbero permesso a quelle poche società rimaste di continuare ad operare nel mercato del lavoro, ma soprattutto di salvaguardare quei pochi posti di lavoro vitali, in particolare in questa nostra regione…
Mi si permetta d’aggiungere che, se sono questi i soggetti che avrebbero dovuto dimostrare di saper combattere la mafia, capisco oggi perfettamente il motivo per cui, quest’ultima, abbia continuato ad espandere i propri tentacoli, trovando il più delle volte, proprio in quei “paladini della legalità” i loro principali “compari”…
Basterebbe poco per salvarle tutte queste società, già, servirebbe esclusivamente che questi signori si togliessero dai piedi o avessero almeno l’umiltà di ascoltare chi ne sa più di loro…
Perché non v’è bisogno di banche e neppure di stantie ed esose macchinazioni burocratiche dati in affidamento (clientelare) a quegli uomini legati a quel mondo giuridico e istituzionale…
Abbiamo visto difatti in questi anni come le aziende confiscate siano state viste come fossero un pozzo dei desideri (dal quale estrarre quanto più si poteva…) o viceversa, dei “rebus” indecifrabili e incomprensibili, di cui soprattutto non si aveva alcun interesse…
Ora che si è compreso il totale fallimento di quella metodologia applicata… ecco che si torna indietro proprio come “gamberi”, restituendo nel silenzio più assordante, quelle quote a suo tempo (visto quanto sta accadendo…) con molta leggerezza, sequestrate e confiscate!!!
Ma in fin dei conti… il cosiddetto “perdente” non si qualifica tanto per la lunga serie di sconfitte collezionate nel tempo, quanto soprattutto per la propensione alla resa anticipata e per l’inettitudine a lottare sempre fino in fondo!!!

I beni restituiti ai Sig.ri Basilotta…

Se ci fosse ancora mio padre mi direbbe… “te l’avevo detto“!!!

Ora dopo quasi sei anni trascorsi tra sequestro e confisca, i beni ritornano nuovamente nelle mani dell’imprenditore (defunto) Vincenzo Basilotta…
Fino a pochi giorni fa avevo espresso una valutazione sulla disuguaglianza di trattamento tra la società In.Co.Ter Spa e la Tecnis Spa (due pesi e due misure) ed in questi anni ho più volte denunciato la mancata capacità operativa di quelle società sequestrate e confiscate, che di fatto sono state accompagnate alla chiusura definitiva…
Quindi a sei anni di distanza quanto aveva espresso il Presidente della quarta sezione del Tar di Catania, Biagio Campanella, sulla sospensione del provvedimento della prefettura etnea (che aveva negato il rilascio del certificato antimafia alla In.Co.Ter Spa), trova ora la sua giusta collocazione…

Per cui, la seconda Corte d’appello di Catania, accogliendo la richiesta dei legali, ha “revocato il decreto del Tribunale” emesso nel 2012 e ha “ordinato la restituzione di tutti i beni agli aventi diritto”…

Nel provvedimento i giudici rilevano che l’imprenditore: “era oggetto di una vera e propria richiesta estorsiva” da parte di Cosa nostra e che “non si può ritenersi raggiunta la prova dell’appartenenza o del concorso esterno” alla mafia, e quindi “non sussiste il presupposto necessario per la confisca di prevenzione”.
Mi chiedo, come mai ci si è messo tutto questo tempo???
Ormai gli appalti sono andati… i dipendenti pure… tutto il resto è passato… ed è strano che proprio quando forse la società si accingeva alla chiusura definitiva… vengono restituite nuovamente ai soci le quote…
Non è che forse lo Stato, avendo compreso il completo fallimento del proprio operato, abbia deciso –proprio come Ponzio Pilato– di lavarsene le mani, restituendo così nuovamente i problemi agli ex soci..???
Ambigua circostanza si ripete forse anche per quanto dal sottoscritto denunciato sul quotidiano on-line “LiveSicilia” sulla questione dei blocchi dei c/c da parte di Riscossione, situazione questa di fatto illegittima in quanto non teneva conto di tutta una serie di fattori fondamentali quali per esempio:
1) che il blocco ha di fatto sospeso in questi mesi l’operatività della società;
2) che la società non ha mai avuto notificato l’atto di pignoramento da parte della società di riscossione;
3) che sulle cartelle oggetto di pignoramento sono stati proposti ricorsi ai competenti organi tributari;
4) che in alcuni casi era stato ottenuto lo sgravio da parte dell’Agenzia dell’Entrate;
5) che a causa di ciò i dipendenti non percepiscono lo stipendio da quasi sette mesi;
6) che la società è sottoposta a confisca;
Ecco forse avendo compreso che quel blocco non poteva essere attuato ( per come è stato fatto…) e soprattutto che per tutta una serie di motivazioni -di cui ormai sono stanco di ripetere- (e che se interessati… potrete rileggere nei post scritti in tutti questi anni… quasi fino alla nausea) ed ancora, avendo rivalutato la posizione a suo tempo intrapresa quale errata, ecco che adesso si decide di tornare sui propri passi…
Ma ciò che è fatto è fatto… indietro per com’era non si può più tornare!!!
Come diceva Max Stirner: lo Stato chiama legge la propria violenza, ma chiama crimine quella dell’individuo!!!

Tecnis Spa (e non sola…) verso la deriva!!!

Quando sento certe notizie… non so cosa pensare…
Mi sembra a volte di ascoltare… degli alieni!!! 
Sono difatti come quegli esseri… “distanti”, in particolare dalla realtà, come se affrontassero per la prima volta queste situazioni… o che quanto stia accadendo… non sia mai avvenuto!!!
Scusate ma l’esperienza sviluppata in questi anni… (il sottoscritto è giunti a sei…) non è servita a nulla???  
Ma dove sono stati in questo periodo quei cosiddetti “professionisti” dei beni confiscati… boh???
Sì… sono gli stessi uomini e donne… che ad oggi non hanno ben compreso come bisognava modificarlo totalmente questo sistema e soprattutto la sua gestione???
O forse debbo credere che quanto si è realizzato, costituiva di fatto, l’indirizzo che sin dall’inizio si era voluto impostare ed era così che doveva andare…
E quindi, se questo era il procedimento “fallimentare” che ci si era prefissati… colpiamole tutte queste società!!!
Anzi… permettetemi di aggiungere, iniziamo proprio da quella nella quale opero… la In.Co.Ter. Spa…. dopotutto ho assistito personalmente con quali metodi coercitivi le sono stati strappati gli appalti… per poi affidarli negli anni seguenti ad altre società che (a seguito nuove inchieste) si sono dimostrate essere legate a quel noto perverso sistema criminale!!!
Ma dopotutto abbiamo visto come chi avrebbe dovuto eseguire i controlli… si sia dimostrato inadeguato!!!
Potrei fare se richiesto un elenco (ce l’ho già pronto…) su alcune società che hanno operato per conto di noti “General Contractor” (i quali avevano previ rigorosi controlli provveduto ad affidare loro una parte di quei lavori, in affidamento o subappalto), per poi scoprire come queste, siano state a loro volta espulse, proprio per non aver rispettato i protocolli di legalità controfirmati…
Inoltre, mi piace osservare il sostegno dato da certe associazioni sindacali o di legalità, che sperimentano nuovi “stratagemmi” affinché si possa giungere a salvaguardare il personale presente (cosa che poi di fatto non avviene mai… anzi quest’ultimo con il passar del tempo viene gradualmente licenziato…) ed i beni societari… quasi sempre si punta su quelli immobiliari, per poterli così riutilizzare successivamente per propri fini!!!
Leggere quindi (alcuni giorni fa) di come le banche, abbiano chiuso i propri rubinetti, come se questa fosse una notizia da ultim’ora, mi fa intuire d’essere sempre più solo… tra alieni!!!
Ma lo sanno anche i bambini che – senza alcuna garanzia personale – le banche non scuciono neanche 1000 euro… ed oggi qualcuno vorrebbe farci credere che la Tecnis morirà a causa della assenza di liquidità… ma per favore…
Neanche se andassero ognuno di loro in banca… gli verrà mai concesso un benché minimo affidamento, se non garantiranno con la propria retribuzione… sempre che questa comunque non sia legata ad una impresa “sequestrata o confiscata”: già, nel sopraddetto caso (è sicuro…) non vi prestano neppure un euro!!!
Non si vuol comprendere come, per rimettere in moto una società entrata ( per così dire…) nel “circolo della legalità”, bisogna avere innanzitutto il coraggio di realizzarle quelle necessarie riforme strutturali!!!
Proprio in tal senso, (avendo vissuto personalmente questa esperienza…) avevo trasmesso alcune mie considerazioni in una nota all’Agenzia dei Beni Confiscati, su eventuali procedure da compiere, affinché si potesse permettere a queste “specifiche” società, di proseguire non solo negli appalti, ma nel garantire quei propri livelli occupazionali…
Niente di quanto ho scritto è stato mai realizzato… nessuno mi ha contattato… nemmeno il Commissario S. Ruperto (al quale ho offerto a mezzo pec gratuitamente la mia disponibilità), il nulla assoluto e difatti i metodi finora applicati, hanno dimostrato la loro completa inadeguatezza, evidenziando altresì, non solouna completa paralisi del sistema “gestione beni confiscati”…  ma bensì la presunzione di pubblicare appelli!!!
A suo tempo ho scritto come la Tecnis S.p.a. con queste metodologie sarebbe andata a scemare… difatti, restando inalterato il sistema, vedrete anche voi, come per questa realtà imprenditoriale non ci sarà alcuna possibilità di proseguo!!! 
Tra qualche anno… si vedrà chi aveva avuto ragione… e chissà perché (pur augurando a me stesso di essere in torto…) mi sento già tra quelli!!!
Il resto (come diceva Edoardo Bennato in una sua canzone) è solo fantasia… e serve per prendere (e forse perdere…) tempo!!!
Si chiede alle banche di tenere aperte linee di credito… senza rilasciare alcuna garanzia… ma da quando in qua… le banche sono divenute Onlus???
Ho sentito infine che l’esposizione debitoria di circa 70 milioni e stata ridotta a poco più di un decimo… 
Ma, questo è quanto ci dicono (o meglio ci vogliono raccontare…); non credo proprio che in così breve tempo si possano colmare perdite milionarie, soprattutto senza aver nel contempo operato!!!
Per concludere… quelle considerazioni riportate mi sembrano fantascientifiche, da attribuirsi più a sceneggiature da effetti speciali… che a vere e proprie analisi rappresentative con dati certi…
Ma qui da noi si sa… sono tutti esperti in “fact-cheking”!!!
Non per nulla nel nostro paese viene compilata una speciale classifica su chi -nel corso dell’anno- le abbia “sparate più grosse” e a quanto ho sentito dire… la lista dei partecipanti è molto lunga!!!

"Lotta alla mafia" e "Antimafia", sono la stessa cosa???

Mi chiedevo in questi giorni, se chi lotta direttamente (dando il proprio concreto contributo) contro la mafia, può essere paragonato a quanti si dichiarano rappresentanti di quell’antimafia…  
Perché c’è una differenza sostanziale fra chi dice di lottare con le parole e non produce alcun vantaggio a quella lotta… e chi invece non si nasconde ma denuncia dando concretezza alle proprie azioni…
Ma allora perché voler appartenere a quel sistema meglio conosciuto come “antimafia”???
Qualcuno potrebbe credere che sia esclusivamente per riceverne dei vantaggi, quali per esempio notorietà e di conseguenza denaro!!!
Ma la realtà è un’altra…
Questo soggetto infatti, diventa per l’occhio sociale… quasi sacro, un protetto delle istituzioni, inattaccabile e intoccabile!!!
Potrà permettersi d’accusare tutti senza averne conseguenze personali e “stranamente” quelle proprie “filippiche” diventano per l’opinione pubblica inconfutabili (pur non avendo alcuna fondatezza…) e basterà ciò a far sì che quanto espresso (ripeto… per fatti circostanziali) venga amplificato dai media e condiviso su tutti i social…
La verità è che entrare in quel mondo dell’antimafia, non è semplice… come non basta essere stati vittime di mafia o autorevoli rappresentanti di quel potere giudiziario… mentre a volte –inverosimilmente- per entrarci è bastato poco!!!

Abbiamo visto come imprenditori, che hanno denunciato minacce ricevute (inesistenti o quantomeno mai comprovate) siano diventati “paladini” di quella lotta, come difatti quella serie di colleghi che, schermati da incarichi illustri e rappresentativi, si siano “incoronati” essi stessi a “prodi”  di quei principi di legalità, che nei fatti (successivamente emersi a seguito delle inchieste delle procure) si sono dimostrati illusori e inesistenti!!!
Bisogna inoltre aggiungere coloro -che con la scusa di appartenere all’antimafia- celano proprie appartenenze a cosa-nostra e fanno in modo che quanto origliato in quell’ambiente, possa servire ad informare i propri amici…
Ormai sono in molti ad aver compreso che con questa antimafia ci si può “campare” facendo concretamente diventare questa missione, come un vero e proprio mestiere…
Non si è mossi difatti da ispirazioni morali, come non si è pervasi da impulsi civili… qui tutto è stato perfettamente approntato…
La preparazione ha richiesto cura e soprattutto attenzione ai dettagli; colui che è stato scelto per esporsi ufficialmente è stato selezionato affinché quanto andrà a compiere (o denunciare) sembrerà reale e mai premeditato…
Nessuno intorno a lui dovrà comprendere che, nel periodo antecedente questa sua investitura ufficiale, egli si è addestrato e organizzato alla perfezione, affinché non solo lui, ma anche le società rappresentate e gli uomini scelti, saranno agli occhi di tutti, come limpide, incorruttibili e privi di qualunque macchie…
Eccoli quindi ora lì… ben inseriti in quel mondo dell’antimafia, propagandando e inneggiando (quando chiamati) al trionfo della legalità…
Una facciata ben esposta e riprodotta nella propria associazioni di legalità, quest’ultima creata principalmente per raccogliere quei consensi, per indirizzarli ai propri amici “mafiosi” politicanti, sempre disposti a barattare quel misero voto per qualche favore…
Nel frattempo si fa in modo che vengano colpite le società concorrenti (o che non si piegano a quel sistema criminale), insinuando al momento opportuno notizie di sospetti o favoreggiamenti con il crimine organizzato…
Vestiti di slogan efficaci e con dispendio d’informazioni utili (anche per eventuali indagini…) fanno si che in molti inizino ad affidarsi ad essi… 
Ed è proprio così che questi personaggi, ambigui ed opportunisti, avviandosi da lontano tentano (in modo silenzioso) di salire (celermente) i gradini di quella scala dell’antimafia, scavalcando quanti sono da tempo lì dinnanzi, affinché possano giungere a prenderne… il loro posto. 
La chiamano lotta alla mafia… ma quanto realmente si sta tentando di costruire è esclusivamente concepito per raccogliere fondi (e forse per riciclare anche denaro sporco), ma soprattutto consensi elettorali!!! 
Sono più di 2000 le Associazioni per la legalità che, oltre il 5 per mille, ricevono “contributi volontari” dagli iscritti all’associazione e dallo Stato: s’inizia richiedendo l’utilizzo di una parte di quei beni confiscati e successivamente si richiedono fondi di finanziamento per progetti vari…
Centinaia di migliaia di euro, gestiti in modo del tutto arbitrario e di cui nessuno ne conosce l’impiego, visto che la maggior parte di esse, non pubblicano nemmeno i loro bilanci… 
E’ dire che la chiamano lotta alla mafia!!!
 

Beni confiscati: togliamoli dalle mani dell’Antimafia

Ho appena pubblicato una petizione su Change.org e debbo chiedere a tutti coloro che ritengono questa petizione giusta di fare un ulteriore sacrificio…
Sì… perché ogni persona che aggiungerai sarà un grande passo in avanti verso la vittoria della campagna!!!
Ogni nuovo sostenitore è una persona che parlerà della campagna, invitare i tuoi amici a firmare… porterà la campagna più vicina alla risoluzione!!! 
Per cui, se riesci a trovare altre persone disponibili a partecipare a questa campagna, bisogna chiedere a loro di firmare, perché solo se diventeremo in tanti, riusciremo a cambiarlo questo sistema che di legale nulla possiede, ma che anzi ha dimostrato in questi anni – grazie ai propri uomini – di essere totalmente fallimentare!!! 
Se si vuole cambiare questo stato di cose bisogna attivarsi… diventare partecipi, condividere fatti e situazioni che in molti vorrebbero tenere nascoste…

Non è più tempo di stare zitti… ognuno di noi… di voi… non deve pensare di essere solo o soltanto un numero…, perché quel numero, insieme agli altri numeri, costituiscono il vero motore trainante di questo nostro paese!!!

Sì…vorrebbero farci sentire inutili, tentano in tutti i modi di sottometterci, fare in modo che il silenzio prevalga… ma il tempo dei ricatti è finito… ed anche coloro che a quel sistema si erano predisposti servizievoli, ora hanno capito che per andare avanti, bisogna cambiare pagina!!!
Bisogna fare presto, perché il nostro tempo è limitato, per cui non lo dobbiamo sprecare vivendo la vita di qualcun altro.
Non facciamoci intrappolare dai dogmi, che vogliono dire vivere seguendo i risultati del pensiero di altre persone…
Non lasciamo che il rumore delle opinioni altrui offuschi la nostra voce interiore.
E, cosa più importante di tutte, dobbiamo avere il coraggio di seguire il nostro cuore e la nostra intuizione.
In qualche modo, essi sanno che cosa vogliamo realmente diventare…tutto il resto è secondario!

Ora parlo io…

Incoter, parla il direttore tecnico: ‘In ginocchio, ecco il perchè…’: LETTERA IN REDAZIONE: il direttore tecnico della Incoter (azienda confiscata e in passato conosciuta come Fratelli Basilotta Spa) Nicola Costanzo denuncia quella che definisce una beffa dello Stato. 

Quello stesso Stato che oggi di fatto amministra la società di costruzioni…

Sorveglianza speciale e sequestri: Le misure di prevenzione

Sorveglianza speciale e sequestri Le misure di prevenzione: il lavoro svolto dal Tribunale Sezione Misure di Prevenzione è uno dei capisaldi per il contrasto all’illegalità e al proliferarsi dei patrimoni illeciti.

Cosa dire… l’approfondimento della giornalista Laura Di Stefano è encomiabile, in quanto riporta in modo perfetto le dinamiche che intervengono, dal provvedimento di sequestro a quello della Confisca…
Non è mio interesse entrare nelle misure giudiziarie o dare i giusti meriti alle Procure per l’operato svolto…
Ciò che mi interessa valutare è la capacità concreta e obbiettiva che hanno le Istituzioni nel gestire quel patrimonio milionario e costatare come l’aspetto occupazionale rappresenta oggi, una vera e propria mannaia per tanti dipendenti… tra cui anche il sottoscritto!!!
Vedere in quali modi la vicenda Tecnis sta traghettando… preannuncia certamente per la nostra provincia una catastrofe… non solo occupazionale ma anche esecutiva, vedasi quegli appalti in corso –certamente necessari– e che a seguito della misura di prevenzione, non potranno adesso, rispettare i tempi contrattuali previsti, alimentando nuovi malumori nei cittadini, che vedono ora –in quelle mancate opere realizzate– quei benefici e quelle aspettative di cui avrebbero potuto beneficiare…
Abbiamo compreso come, ad ogni misura di prevenzione patrimoniale, segue la nomina (da parte del Tribunale – Sezione Misure di Prevenzione) di un amministratore giudiziario, che di fatto, sostituisce il precedente legale rappresentante nella gestione della società, sottoposta adesso al provvedimento di sequestro. 
Il problema difatti nasce proprio lì… e cioè nell’affidare questo incarico così importante ad un uomo solo… che dimostra (se non sulla carta…) una limitata capacità di gestione societaria… dove poco o nulla valgono i requisiti di qualificazione universitari o i master conseguiti, perché la gestione di una società, abbisogna non solo d’inquadrare gli aspetti tecnici o amministrativi in modo lineare, ma necessita di scelte decisioni immediate… che il più delle volte se ritardate, producono gravi conseguenze disastrose o implicazioni civili e/o penali di difficile soluzione, che conducono di conseguenza la stessa società (sotto amministrazione controllata) al fallimento!!!
L’operato quindi dell’amministratore giudiziario non deve limitarsi a ricondurre l’azienda nel circuito della legalità… ma intervenire in tutte quelle problematiche di coordinamento che devono in tempi celeri essere affrontate… con il Tribunale, gli Enti, le SA, i fornitori, i consulenti esterni ed i dipendenti, affinché si concretizzi quella necessaria sinergia, che faccia in modo di garantire la continuità aziendale…
Le nomina finora conferite, il più delle volte, non hanno tenuto conto di quelle giuste prerogative meritocratiche, anzi si sono dimostrate nel corso di quegli anni di “guerra” errate… non tanto perché non si è tenuto conto dei criteri di rotazione… ma perché le scelte adottate sono state basate su amichevoli rapporti. meglio inquadrate in quei meccanismi (tanto di voga nel nostro paese) tra raccomandazioni e determinazioni arbitrarie degli stessi giudici delegati…
Prendiamo come esempio la vicenda dei giorni scorsi, dove due Comitati di “No Discarica“, hanno presentato una denuncia alla Procura della Repubblica di Catania nei confronti dei tre commissari prefettizi della Oikos, nominati dopo le vicende giudiziarie che hanno coinvolto i vertici dell’azienda con l’inchiesta “Terra Mia” e che hanno il compito di gestire la suddetta discarica… o anche, la scelta prefettizia di Catania, che ha affidato ad una coppia di coniugi (associati tra loro), per inviarli come commissari prefettizi: il marito M. Cassarino per gestire gli appalti Oikos-IPI e la discarica Valanghe d’Inverno (con le indennità che abbiamo ascoltato in questi giorni sulle “Le Iene”…) e la moglie R. Castelli per l’appalto de “La Cascina” al Cara di Mineo.
Il Cv depositato serve a poco, per non dire a nulla… in quanto è necessario prima di assegnare un nuovo incarico ad un amministratore, comprendere come egli abbia operato nelle precedenti gestioni e valutare se quanto realizzato rispondesse a quei canoni di giustizia e legalità… e nel caso in cui avesse dimostrato non solo inadeguatezza personale e professionale ma ancor peggio “collusione”, ecco che a quel punto, chi di dovere, dovrà prendere le giuste distanze, allontanandolo definitivamente!!!
Dopotutto come vado ripetendo… se fossero così bravi professionalmente… non avrebbero necessità di uno stipendio Statale… ma continuerebbero liberamente con la loro professione!!!
In ultima analisi, vorrei entrare nei meriti dei numeri…
Ho già scritto in un mio precedente post della moltitudine di società sottoposte in questi  anni a procedimenti di prevenzione e di come, la maggior parte di esse… siano ormai completamente chiuse!!!
Se quindi prendiamo questo parametro “ufficiale” quale metro di riferimento… possiamo ben comprendere come ci sia stata incapacità -da parte di molti di questi amministratori-,  nella gestione di questi beni che –quando e se… sarà definitivamente fatta emergere dimostrerà il proprio insuccesso in tutta la sua gravità…

Ed infine l’aspetto occupazionale, migliaia e migliaia di dipendenti senza lavoro… e quelli che sono ancora inseriti in queste società, non percepiscono il proprio stipendio da mesi…

In questa nota bisogna fare un plauso a Riscossione Sicilia S.p.a., capace – di bloccare totalmente i conti bancari di una impresa confiscata… non permettendo così ad essa di operare e/o di sopravvivere e nel contempo fa sospendere i pagamenti degli stipendi di quei poveri dipendenti…
Il bello è che quest’ultimi “cristi” e sono tanti… si ritrovano nel contempo ad essere chiamati dalla società di riscossione ad ottemperare alle inadempienze … senza però tenere conto, che proprio a causa di quanto dalla stessa realizzato, quei dipendenti –se pur volessero  ottemperare alle richieste pervenute ne sono di fatto… impossibilitati!!!
Che follia… il cane che si morde la coda… e nessuno che ne parla!!!

Beni confiscati, la proposta: ‘Utilizzarli come alloggi’.

La crisi sociale ed economica sta comportando la perdita di migliaia di posti di lavoro e l’aumento del numero di famiglie che vivono in condizioni di disagio. 
Ovviamente tra i più colpiti ci sono gli anziani, le giovani coppie, famiglie con figli e donne sole, persone che ormai vivono in alloggi di fortuna e nella completa più indifferenza delle Istituzioni…
Di contro invece, ci sono centinaia… anzi migliaia di immobili, sequestrati e confiscati, che restano di fatto inutilizzati o ancor peggio nella disponibilità di coloro a cui erano stati –a seguito del provvedimento giudiziario– sottratti!!!
Ed allora il SUNIA (la principale organizzazione degli inquilini privati e degli assegnatari di edilizia pubblica) ha pensato di stilare un protocollo d’intesa insieme ad altri componenti, quali: i comuni che aderiranno alla proposta… (si perché va detto… che ci saranno tra questi quanti… a questa proposta rifiuteranno d’aderire, chissà… forse perché ancora sottomessi a “logiche mafiose”), il Consorzio Etneo per la legalità e lo sviluppo, l’IACP di Catania e la Cgil; tentare quindi di riutilizzare quel parco beni confiscati alla mafia, per fini abitativi…
Lo scopo finale è quello di favorire le famiglie o i soggetti più bisognosi, riconoscendo ad essi, il diritto ad una casa, compatibile con le esigenze di cui sopra, favorendo così non solo la mobilità, ma dando soluzione a tutti quei soggetti che oggi hanno bisogno di un alloggio…
“Si tratta cioè, di riuscire a riutilizzare una massa potenziale di risorse che dopo essere state restituite alla collettività, possono essere impiegate in questa direzione, contribuendo a tamponare una vera e propria emergenza sociale e personale”.
Certo non si hanno ancora chiari i numeri dei beni a disposizione, i dati purtroppo in loro possesso sono obsoleti, in quanto fanno riferimento al 2013… e considerato che in questi anni, alcuni sequestri sono stati dai tribunali annullati, restituendo i beni restituiti ai loro precedenti proprietari, si capisce come quegli stessi dati, non aggiornati, risultano del tutto inutili…
Comunque, ci viene detto che entro un paio di mesi, si giungerà ai primi esiti positivi.
Perdonatemi, ma io conoscendo bene i tempi della burocrazia ci credo poco, anzi, penso che alla fine questa iniziativa –se pur lodevole nei contenuti e nei principi– verrà totalmente frenata… dalle solite futili motivazioni che hanno quale scopo… quello di lasciare invariato lo stato di cose… 
Non bisogna dimenticare che, attualmente molti di questi beni sono occupati da altrettante famiglie bisognose o dove – su questi alloggi – vi è (stranamente) il possesso diretto da parte di familiari o affini, di quanti cioè erano stati oggetto dei provvedimenti interdittivi –vedasi per esempio quanto trasmesso alcune settimane fa da “LE IENE” sulla Città di Palermo – ed ancora, bisogna tenere conto dell’aspetto psicologico, di quella insicurezza emotiva provata di coloro che dovranno andare ad insediarsi in quelle abitazioni, sapendo di fatto a chi appartenevano…
Tutte problematiche non facilmente risolvibili… o meglio non certo con semplici incontri propagandistici o sperando in questa attuale normativa, che fa si, che la confusione, resti dilagante ed ognuno si senta autorizzato a fare ciò che meglio ritiene… fregandosene di quel rispetto di regole o di norme giuridiche…
In Sicilia dimostrare di avere delle idee positive è incoraggiante… ma metterle in pratica… ecco… questo è tutto un’altro discorso…
Per ora mi auguro solo di essere smentito, comunque mi riprometto… di riparlarne tra qualche mese!!!

Contrasto all’attività imprenditoriale "criminale"…

Se dovessimo dividere i provvedimenti con cui lo Stato colpisce gli interessi imprenditoriali del crimine, potremmo suddividerli in tre macro gruppi…
Il primo gruppo… può includere il  provvedimento più comune e cioè, quello spiccato dalle prefetture che prende il nome di “interdittiva antimafia”…
Questo provvedimento ha la capacità di limitare… per non dire interrompere l’attività dell’impresa, in particolare, quando quest’ultima, ha in corso d’pera la realizzazione d’appalti pubblici…
Il provvedimento infatti viene trasmesso a tutte le Pa… le quali immediatamente provvedono ( senza se… e senza ma… ) alla rescissione dei contratti!!!
Ciò, se pur non limita l’impresa a continuare ad operare… almeno nel privato… la distrugge però completamente nel pubblico… fino a determinarne, innanzitutto i licenziamenti del personale e successivamente la perdita stessa delle commesse… per giungere alla naturale predisposizione della chiusura definitiva…
La cosa peggiore accade quando ci si accorge, che il provvedimento adottato era infondato (in alcuni casi totalmente errato…) o ancor peggio… quando gli imprenditori sospettati di essere vicini ai cosiddetti “clan”… vengono successivamente assolti perché il fatto non sussiste…
Poi c’è il secondo gruppo, quelli per cui è stato disposto il provvedimento di sequestro…
Rappresenta per lo Stato… la metodologia più usata e costituisce il provvedimento delle “misure di prevenzione”, che scatta… a prescindere dall’esistenza o meno di un’inchiesta penale, ma sulla base di sospetti, intercettazioni, pentiti, ecc… anche nel caso in cui, l’eventuale provvedimento (con un periodo massimo previsto in 18 mesi) potrebbe essere successivamente ribaltato da un ricorso…che potrebbe dimostrare l’inesistenza dei fatti incriminati…
Ovviamente quanto però accadrà in quell’anno e mezzo, basterà per devastare completamente la società!!!
Ho letto di un caso… quello della società Italgas: azienda di distribuzione gas (Snam) con tremila addetti, messa sotto amministrazione giudiziaria dal tribunale di Palermo (09-07-2014) sulla base di presunti contatti tra il manager locale e una ditta in odore di mafia; bene, anzi male… il manager non è mai stato indagato, la ditta è stata assolta con formula piena, ma Italgas alla fine è rimasta commissariata!!!
I pm nel frattempo hanno chiesto e ottenuto il rinnovo del commissariamento per altri sei mesi e nel frattempo, gli amministratori nominati dal tribunale hanno presentato parcelle per diversi milioni di euro; non mi meraviglio visto quanto abbiamo potuto leggere per quanto accaduto sulla gestione dei beni confiscati in quel Tribunale…
La lotta tra la vera antimafia e quella corrotta… diventa ogni giorno più pericolosa… se c’è chi, ha interesse a combatterla questa mafia per estirparla definitivamente e chi di contro, ha interessi affinché questa continui ad esistere… per poterla quindi gestire!!!
Secondo alcuni dati, la gestione dei beni confiscati, rappresenta la più grossa holding nazionale… con un valore di beni intorno ai 12 miliardi di euro; la stessa Presidente Bindi della Commissione Nazionale Antimafia, ha parlato di un totale superiore ai trenta miliardi! 

Ma dove lo “Stato-Manager” fa i più grossi danni (è rappresenta difatti anche la parte più consistente di quei provvedimenti) è quando interviene con la confisca (in particolare nei casi in cui il provvedimento risulta parziale…) ed è proprio in questi casi… che l’attività imprenditoriale, finisce per chiudere definitivamente… attraverso la messa in liquidazione o lo stesso auto-fallimento…
Il problema innanzitutto è dovuto ai ritardi “tecnici” giuridici… a tutte quelle procedure legali tra gli opposti schieramenti, che fa si che non si giunga in tempi celeri a quel provvedimento… che determini in modo chiaro, la restituzione dei beni confiscati ai loro legittimi proprietari o la consegna di questi all’Agenzia Nazionale dei beni confiscati, per un loro possibile riutilizzo…
All’interno di quell’infausto periodo… c’è la gestione di quelle società… dove, innanzitutto mancano veri e propri esperti qualificati nella gestione aziendale e patrimoniale… con riferimento alla condizione propria, di queste “peculiari” società…
Il più delle volte infatti, queste vengono affidate a soggetti per lo più incompetenti, limitati, deboli e che hanno dimostrato in questi anni… di partecipare attivamente alle collusioni…
Inoltre questi amministratori giudiziari… oltre ad essere pagati profumatamente, producono danni inimmaginabili per chi sta fuori da quest’ambiente… e non parlo esclusivamente dalla dissipazione dei beni… ma soprattutto di quella incapacità delle gestione di tutte le commesse presenti sin dal giorno del loro insediamento…
Dopotutto… abbiamo scoperto come questi incarichi, rappresentato un business per questi “addetti ai lavori”, non solo economici, ma soprattutto di prestigio personale… grazie a quelle conoscenze che negli anni si sono andate concretizzando, nel concedere “consulenze” ai vari amici, nel garantire attraverso scambi… posti di lavoro a parenti e affini… per concludere quella loro inadeguatezza professionale… con la chiusura definitiva delle società e aggiungerei… delle loro stesse malefatte!!!
Ma come dice il principio di Antoine-Laurent de Lavoisier “nulla si crea, nulla si distrugge, ma tutto si trasforma…” ed ecco quindi una nuova società, un nuovo incarico… e tutto torna nuovamente a ripetersi!!!