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EU: L’Italia deve rispettare le regole fiscali!!!

Il vice presidente della banca centrale della zona euro ha detto che l’Italia sarebbe stata premiata con minori costi di finanziamento se avesse fornito un bilancio più equilibrato e rispettato le norme fiscali dell’UE.
Sappiamo bene come questa diatriba è iniziata lo scorso anno, quando il governo giallo/verde ha cominciato a governare, una saga questa tra Bruxelles e Roma che si è riversata ora sui mercati finanziari – a seguito delle elezioni europee appena compiute – e dalle segnalazioni che il nostro paese, dovrà presto affrontare per quei procedimenti restrittivi da parte dell’UE.
Abbiamo visto come lo scorso anno, l’Italia ha evitato una procedura disciplinare sulle sue finanze pubbliche, accettando l’accordo con la Commissione europea…
Il vicepresidente della Banca centrale europea , Luis de Guindos, ha dichiarato che l’Italia ha un surplus di conto corrente che indica che è competitivo, ma ha anche forti livelli negativi di debito pubblico e soprattutto di bassa crescita.
Secondo il vicepresidente la ricetta per l’Italia sia semplice: “Devono rispettare le regole fiscali”!!!
Difatti, ogni volta che c’è stato un accordo tra la Commissione ed i governi italiani, si è visto come ci sia stata una ricompensa in termini di restringimento degli spread positivi per il bilancio, ma anche per i costi di finanziamento del settore privato… 
Viceversa quando il nostro paese dimostra di non volersi piegare a quelle regole imposte, ecco lo spread del debito italiano a 10 anni rispetto alla Germania inizia “casualmente” a salire, e gli investitori per timore scappano…
E’ giunta voce alcuni giorni fa che l’Italia potrebbe essere colpita da una multa di 3 miliardi di euro per aver infranto quei valori di debito e deficit concordate insieme all’UE. 
Il vicepresidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis ha precisato che non poteva confermare se l’Italia sarebbe stata colpita da una multa, ma che era in esame una procedura di “infrazione”… aggiungendo che i suoi governanti, dovrebbero prestare molta attenzione…
Vedremo cosa accadrà tra qualche giorno… 

A.R.S. – Primo provvedimento in discussione: 10.000 posti di lavoro??? No… aumento dei compensi dei deputati!!!

Già… non tutti i deputati sono gli stessi, difatti c’è chi tra essi, pochi, anzi pochissimi, che possiedono una grande dignità, ad esempio tra questi vi è l’uscente assessore regionale ai rifiuti, Vincenzo Figuccia, che ha preferito dimettersi da quel proprio incarico, nel momento in cui, ha sentito alcuni colleghi, pronunciare di voler eliminare il tetto degli stipendi “d’oro” e rispondendo a ciascuno di loro ha dichiarato: “Voler eliminare quel limite è ledere la dignità dei siciliani”!!!
Infatti… ma purtroppo sono pochi quelli all’interno di quei gruppi a comprendere il vero significato della parola “dignità”, che allora qui mi permetto di voler ricordare: “Rispetto che l’uomo, conscio del proprio valore sul piano morale, deve sentire nei confronti di sé stesso e tradurre in un comportamento e in un contegno adeguati” (immagino… leggendo quanto appena riportato, il pensiero di alcuni, riportato alla “catanese”: ah… ma chi è… si mangia???)… 

Figuccia ha aggiunto: “Come uomo “libero”, mi è impossibile proseguire nel mio mandato!!!
Caz… se fossero tutti così i nostri politici in Italia, sarebbe il paese meno corrotto del mondo!!!
Ma purtroppo, se da un lato assistiamo all’addio dell’assessore, dall’altro il partito a cui appartiene, ne ha subito preso le distanze dichiarando: “nessuna crisi, l’Udc ha confermato la fiducia e insieme ad una parte della Giunta desideriamo che il tetto per i dirigenti dell’Ars non venga eliminatoquesta è una fase in cui dobbiamo avere grande responsabilità, d’altronde gli stipendi dell’Ars sono già abbastanza dignitosi ed è giusto che non vengano innalzati”…
Oh… grazie, quale pensiero gentile…
Certo, quasi mezzo milione di euro per cinque anni non è abbastanza, a cui andrebbero sommate tutte le indennità, diarie, rimborsi spese, nonché assegno di fine mandato, prestazioni previdenziali e come giusto che sia…  assegno vitalizio della pensione, commisurata all’ammontare dei contributi versati!!!
“I… figghi”, no… è ingiusto questo trattamento, bisogna immediatamente elevarne gli stipendi, e sì, con così poco mi chiedo… come possano sopravvivere!!!
Ha ragione il nuovo presidente del parlamento regionale, Gianfranco Miccichè, a chiederne l’aumento, peraltro per come ha riportato sull’eliminazione del tetto dei compensi del Parlamento regionale, quanto dice è corretto… dal momento che non vi è alcuna “crisi politica” e aggiungerei “economica” che per l’appunto permetta di dare il via libero… a quella limitazione.
Ovviamente le dimissioni non sono state respinte… e certo, ora che si è liberato un posto per un proprio amico, pensavate che si ritornava indietro sulle scelte “morali” e corrette, che l’assessore aveva preso…
Ho letto che bisogna avere “rispetto”: ah… quanta ipocrisia dietro questa frase!!!
Ecco… finalmente si parla di qualcosa di serio e il Presidente Musumeci parla dei prossimi progetti… anche se attualmente si stanno esaminando i conti lasciati dall’ex governo Crocetta…
Per come riporta l’assessore all’Economia Gaetano Armao: “Siamo alla fase conclusiva della ricognizione del Comitato dei saggi; i dati saranno forniti in conferenza stampa all’inizio di gennaio“.
Certo qualche anticipazione l’avevamo avuta da parte del neo Governatore: “I risultati sono allarmanti e ci vorranno due anni per rimuovere le macerie“!!!
Quindi si passa a parlare di trasparenza, di rotazione del personale dei dirigenti, certo oltre a quanto meditato, sarebbe interessante sapere se si è presa in considerazione la valutazione effettiva e le capacità di quei dipartimenti… e soprattutto con quali tempi finora, sono giunti alla determinazione e/o risoluzione dei problemi!!!
Io per quei ruoli dirigenziali un’idea l’avrei… ma sono certo che contrasta con un sistema perfettamente “approntato”, che va avanti da almeno cinquant’anni… e che ovviamente nessuno, vorrebbe cambiare!!!
Vedremo quindi di cosa sarà capace questo governo, certo che se le premesse sono state finora l’aumento degli stipendi, la partenza non è proprio delle migliori!!!
Ma forse chissà, qualcuno all’interno di quella giunta di governo, conoscendo bene l’immobilismo dei suoi conterranei, avrà pensato di fare come dice quel detto:  “A rubar poco si va in galera… a rubar tanto si fa carriera”!!!
Ed allora, non mi sorprenderei se tra qualche mese, verrà nuovamente proposta – questa volta in modo “occultata”- quanto ora non è stato possibile compiere: sì, quel desiderato aumento degli stipendi, che con tanta passione… erano stati programmati!!!

Sistematiche metodologie adottate negli appalti….

Ci si preoccupa degli sprechi negli appalti pubblici, ma nessuno si chiede il perché avvengano tali dispendi o per meglio dire…, le motivazioni che spingano successivamente ad appalto aggiudicato, si scopra, con una certa frequenza, l’adozione di due due particolari metodologie, meglio conosciute come “Perizie di variante” e “Quinto d’obbligo”.
Il più delle volte, la perizia di variante nasce a causa, di una non meglio definita, rielaborazione “migliorativa” che il più delle volte serve a ripristinare un progetto esecutivo non ottimale, a differenza di quanto invece ufficialmente viene riportato e che nella realtà, non è motivata da possibili obiettive esigenze, derivanti da circostanze sopravvenute e imprevedibili…
la verità è che se si fosse ragionato con criteri ragionevoli e prevedibili, cioè se il progetto fosse stato preceduto da indagini coerenti e da rilevazioni secondo i criteri prescritti dalle norme, certamente tutto ciò non avrebbe motivo d’esistere… 
Chissà comunque che non sia proprio questa, la vera motivazione che conduce, la maggior parte dei nostri appalti, a subire nel corso dei lavori, una perizia di variante a causa di una progettazione frettolosa e non corrispondente…  
E’ certo che, per chi ha un minimo di dimestichezza con i lavori pubblici, le perizie di variante servono principalmente alle ditte, che avendo avuto la capacità di vincere una gara, si ritrovano a contestare una parte dei lavori, richiedendo così facendo di dover ricorrere ad altri e ulteriori lavori… e trovando il più delle volte “soggetti” compiacenti ( evito di farne l’elenco…) che permettono di fatto, lo stravolgimento delle lavorazioni da eseguirsi, quasi sempre, con vantaggi per l’impresa e danni per l’Ente Appaltante che sarà costretto a pagare per lavori nuovi da effettuarsi.
La circostanza strana e che questo cosiddetto contenzioso, perché è di questo che stiamo parlando… avviene soltanto in rare occasioni, in quanto, il più delle volte, queste cosiddette ( inutili ) varianti, si ottengono senza alcun ricorso…
E’ dire che le normativa è precisa, in particolare quando nel corso dei lavori, non appare chiaro e legittimo, l’inquadramento delle relative varianti nelle seguenti tipologie: “cause impreviste e imprevedibili”, “imprevisto geologico” e l’“intervento migliorativo”; ecco se si va ad esaminare in maniera dettagliata quanto accade, ci si può accorgere che il più delle volte, proprio queste sopraddette cause,  sono del inesistenti!!! 
Nell’ambito dei lavori pubblici, con il termine quinto d’obbligo (o sesto quinto) si fa riferimento alla previsione di legge in forza della quale, nel corso dell’esecuzione di un contratto di appalto, l’appaltatore ha l’obbligo di eseguire le variazioni apportate dalla stazione appaltante in aumento o in diminuzione, purché esse non superino il quinto (20%) dell’importo complessivo dell’appalto, a fronte del solo pagamento delle maggiori opere eseguite, senza poter sottrarsi a tale obbligo oppure pretendere particolari indennità.
Per qualcuno potrebbe risultare una forzatura a cui l’impresa deve sottostare… ma la verità è ben diversa e rappresenta un’altra modalità, per far sborsare ulteriori soldi agli Enti appaltanti…
La dimostrazione è che la maggioranza degli appalti, ha subito una variante suppletiva in corso d’opera che ne ha aumentato l’importo contrattuale del 20% esatto… e seppur questa amministrativamente è consentita, diventa però inconsueta, quando risulta sistematica!!!
In particolare, il c. 5 della disposizione in argomento, stabilisce che l’appaltatore è obbligato ad assoggettarsi alle predette variazioni alle stesse condizioni previste dal contratto.
E’ opportuno evidenziare che l’art. 358, c. 1, del regolamento, ha provveduto ad abrogare ( giugno 2011), l’art. 344 della legge n. 2248, allegato F, che, come già esaminato, introdusse l’istituto del quinto d’obbligo nella contrattualistica pubblica, limitando l’operatività dell’istituto del quinto d’obbligo, alle sole ipotesi previste dal regolamento di esecuzione del codice dei contratti pubblici e sottraendone così l’applicazione al potere dell’amministrazione…, al fine di eliminare qualsivoglia dubbio o per evitare eventuali discordanze normative, sarebbe auspicabile un intervento del legislatore che chiarisca se non sia il caso di provvedere a trovare una soluzione definitiva che permetta alle parti in causa, di ottenere entrambi, quel corretto indirizzo tale da permettere, all’Ente di realizzare l’opera e all’Impresa di ottenere quel giusto profitto, in caso contrario, forse è meglio che si cominci a ragionare sulla possibilità, anche parziale, delle sopraddette disposizioni….

Province in Sicilia… tutte commissariate!!!

Da Marzo 2013, in Sicilia, una legge ha introdotto al posto delle province, nove liberi consorzi comunali. 
La legge dava la possibilità ai comuni di deliberare, entro il 28 settembre di quest’anno, il passaggio ad un ambito diverso dalla provincia di appartenenza… bene a circa 18 mesi, la legge di riforma varata dall’ARS, oggi ha soltanto ha generato soltanto un blocco nella macchina amministrativa… una completa incertezza…
Non si riesce a capire in quali modi questi cosiddetti nuovi Liberi Consorzi di Comuni e/o delle città metropolitane si dovranno muovere e quali saranno in ordine le funzioni da attribuire loro, restando sempre in attesa della norma statale… in particolare per le città metropolitane, che diventeranno istituzioni concorrenziali per la gestione di aree vaste a livello europeo.
Come sempre si viene presi in giro…  ancora una volta, le tante rassicurazioni non vengono seguite dai fatti, ancora oggi siamo in attesa del testo ddl sulle province da presentarsi in commissione Affari Istituzionali . 
Anzi si è provveduto a prorogare di altri cinque mesi i commissari straordinari presso gli ex enti provinciali, garantendo così oltre che una un’ulteriore perdita di tempo, maggiori costi per i soliti cittadini…
La politica ogni tanto… non potendo adottare soluzioni valide… e soprattutto per non eliminare quella inutile burocrazia, tenta straordinari stratagemmi che servono soltanto per confondere il popolino ( che di solito nulla capisce di questi espedienti…) facendo così loro credere… che si stanno adoperando metodologie, per garantire nell’immediato, quel risparmio tanto richiesto a gran voce… 
La verità è che questi cambieranno soltanto poltrona e nome dell’eventuale Ente… ma sempre inchiodati a quelle poltrone resteranno!!!
Ora anche Forza Italia… ridisegna un nuovo scenario, vaste aree divise tra città metropolitane e province, introducendo l’elezione diretta di sindaci metropolitani e di presidenti di provincia… inutilità su inutilità…
Con questa norma, invece di diminuire i costi aumenteranno…, già, verranno aumentati gli assessori di circa 5000 unità ed i consiglieri saranno circa 26.000 in più… alla faccia del cosiddetto risparmio del costo della politica…
La cosa assurda è che una delle misure contenute nella legge 14 settembre 2011, n. 148 di conversione, con modificazioni, del decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138, recante ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo, prevede propriamente “la riduzione dei costi relativi alla rappresentanza politica negli enti locali, più comunemente noti come “costi della politica”… 
Si dovevano abolire le province, si dovevano abolire i privilegi politici, si dovevano abolire i presidenti, le giunte, i consigli provinciali… quante cose ci si era ripromessi di fare… quanto, come sempre,  non si è fatto…
Non sparirà niente… tutti quei signori “raccomandati” in quegli inutili casermoni… continueranno a rimanere lì, come sempre in fin dei conti da noi… dove quando sembra che stia cambiando qualcosa… non cambia nulla!!!