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Per iniziarsi alla Massoneria? Semplice… basta recarsi a Messina!!!

Ho ritrovato sul web un bellissimo articolo del giornalista Consolato Minniti, a cui allego – a conferma di quanto ora vado a riproporre – l’audizione dell’interrogatorio, alla presenza dei pubblici ministeri…

Faccio altresì presente che essendo l’argomento fin troppo ampio, mi permetto di completare il suddetto post nei prossimi giorni…  

Innanzitutto, ha parlare è il pentito Virgilio, il quale come potrete ascoltare direttamente dalla sua voce, ha svelato tutti i retroscena della loggia massonica, tirando dentro esponenti di primo piano sia della Chiesa che delle cosche, ricordando anche il noto “Maestro venerabile” della loggia massonica P2, Pietro Gelli, che secondo egli: anche da morto gestisce un enorme potere!!!

Ed allora leggiamo di quel resoconto – trovate la registrazione audio presso il link: https://www.facebook.com/watch/?v=656858658890266&extid=NS-UNK-UNK-UNK-AN_GK0T-GK1C&ref=sharing .

«Dato che dovevo rimanere riservato, vengo sacrato cavaliere all’interno della chiesa di Sant’Anna, all’interno delle Mura del Vaticano. (…) Su di me avevano altri progetti, cioè Franco, non avendo figli maschi, aveva deciso… Franco chi? Franco Sensi, l’ex presidente della Roma».

Ho avuto frequentazioni molto “alte” – dice il collaboratore di giustizia Cosimo Virgilio – e lo mette nero su bianco nel suo interrogatorio alla presenza dei Pm Giuseppe Lombardo e Stefano Musolino…

Ed allora partiamo da quei suoi inizi a Messina:

Vengo iniziato la prima volta agli inizi degli anni ’90 a Messina, presso il “Grande Oriente d’Italia”.  Il tempio si trovava nella zona alta di Messina, precisamente nella zona Papardo. 

I miei presentatori, definiamoli così – spiega il pentito delle cosche della Piana di Gioia Tauro – l’allora preside della Facoltà di Economia e Commercio, Caratozzolo, e il figlio Marcello, quest’ultimo era colui che aveva, all’epoca, i principali agganci a livello nazionale, sia con la parte buona che con la parte non buona». 

Virgiglio racconta di essere entrato prima in un “Rotary club” e poi nel “Sacro Sepolcro”, meglio individuato come “Ordine equestre del Sacro Sepolcro” di Messina. 

All’interno del Rotary Club – chiarisce – figuravano le più importanti figure cattedratiche, quindi tutti i professori universitari sia della mia facoltà che principalmente della facoltà di Giurisprudenza, ed anche medicina. 

Virgiglo, dunque, arriva nella sede di via Nino Bixio, a Messina, dove incontra Mimmo Borgese «all’epoca proprietario dell’hotel Mediterraneo” sulla Statale 18, l’oggi defunto Mimmo Piromalli, meglio conosciuto come il padre “dell’orbo”. 

Si chiamavano “compari” con Marcello Caratozzolo, e la presenza di questo Piromalli, che arrivò a bordo di un’Alfa 164 verde»…

FINE PRIMA PARTE

Antimafia…??? No!!! Prima viene la Juve…

In quanto sportivo, non ho mai dato alla mia squadra, la Juventus, un posto primario al di sopra delle altre, in particolare, proprio quando ad esempio, il Calcio Catania frequentava i piani alti della serie A, ed il sottoscritto ero portato a difendere principalmente i colori di casa e difatti, in più di una circostanza, ho preso le distanze da essa, quando a causa di errori arbitrali, aveva potuto godere di alcuni vantaggi, a scapito proprio della mia squadra di casa… 

Certo, mai avrei pensato, che si sarebbe potuto giungere a tanto…
Ho letto difatti sul rinvio della seduta della Commissione Antimafia, prevista a Catania il prossimo 15 marzo, rinviata secondo quanto riportato dall’On. Attaguile “senza una valida ragione”…
Ora vorrei dire… un improvviso cambio di programma ci può stare, in particolare se la motivazione è basata su elementi validi, ma quando leggo, che il motivo del rinvio è da ricercare in una audizione che avrebbe dovuto tenere il legale di fiducia del presidente della Juventus, Andrea Agnelli, ovviamente non mi si trova concorde ed anzi condivido pienamente il gesto compiuto dall’On. Attaguile che ha deciso di farsi da parte, dimettendosi da Co-Presidente del Comitato Sport e Mafia.
Ho l’impressione che sono in molti in questa nostra città, a non voler comprendere ( o a fanno finta di non voler comprendere) che non è più il momento… di perdere tempo, perché finora se ne perso abbastanza e relativamente poco si è fatto, per contrastare in maniera decisa, quel cancro mafioso… e tutte quelle sue diramazioni, presenti in tutti i comparti, pubblici e privati …    
Ed è per questo moti che riporto la lettera indirizzata al Presidente della Commissione Antimafia, On. Rosy Bindi, affinché comprenda in maniera definitiva che la nostra città non ha bisogno di visite, dibattiti e proclami, che dimostrano di non servire a nulla, ma servono esclusivamente a propagandare quei soliti nominativi, ma si ha bisogno di politiche serie che dimostrano con i fatti, come attraverso decise e corrette azioni,  si possa vedere questa città definitivamente cambiare!!!
Egregio On. Presidente Rosy Bindi,
durante l’ultimo Ufficio di Presidenza della Commissione Nazionale Antimafia si era stabilito di tenere, nella giornata di mercoledì 15 marzo, una seduta della Commissione Antimafia a Catania per dare un segnale forte della presenza dello Stato in risposta alle notizie d’infiltrazione della criminalità organizzata all’interno del mercato di Vittoria. 
Nel corso di tale visita avremmo anche dovuto audire il capo della DDA di Catania, il procuratore Carmelo Zuccaro, nonché il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone che ne aveva fatto richiesta.
Con amarezza, debbo prendere atto che Ella, per come ci ha comunicato nel corso della seduta odierna della Commissione, ha deciso di stravolgere quanto convenuto durante i lavori dell’Ufficio di Presidenza predetto, annullando la visita a Catania e ritenendo, invece, mercoledì di dover audire il legale di fiducia del presidente della Juventus Andrea Agnelli.
Questo improvviso cambiamento di programma è avvenuto dopo l’audizione di ieri del procuratore federale della Figc, prefetto Giuseppe Pecoraro, che ha parlato lungamente della Juventus, chiedendo di secretare i verbali contenenti le sue dichiarazioni.
Tutto ciò mi lascia amareggiato, poiché l’improvvisa audizione dell’avvocato di fiducia del presidente Agnelli a mio avviso non rappresenta una priorità rispetto alla missione catanese già concordata. Peraltro, considerato che al momento non si ha notizia di indagini giudiziarie, ritengo si dovesse audire il presidente della Juventus Andrea Agnelli piuttosto che il suo avvocato.
 A tal proposito sono fermamente convinto che la legge, anche quella sportiva, debba essere uguale per tutti.
Alla luce di quanto sopra, avverto il dovere di rimettere immediatamente il mio mandato di co-presidente del Comitato Sport e mafia, pur continuando a partecipare, nella mia qualità di segretario della Commissione Antimafia, attivamente ai lavori dello stesso.
Con i più cordiali saluti.
Roma, 08.03.2017
On. Angelo Attaguile”
Mi sono permesso di sottolineare un passo della missiva dell’On.Attaguile, poichè ritengo da sempre che la “giustizia” nei confronti dell’individuo, fosse anche il più umile, è tutto… il resto viene dopo!!!